primo piano antonella bona economista Speciale capelli seguire l’onda mani in pasta experience... come si fa?
RIVISTA DELLA PROFUMERIA FONDATA NEL 1975 DA FENAPRO MENSILE - ANNO 48 - N.6/7 2022 - € 4,50
PRIMA PAGINA 1.
CI SONO OPERE D’ARTE CHE NASCONDONO MESSAGGI E SERVE UN OCCHIO ATTENTO E MOTIVATO A SCOVARLI! ALCUNE VOLTE L’ARTISTA IN QUESTIONE HA VOLUTO CELARE PER RACCONTARE SENZA ESPORSI, ALTRE PER PURO VEZZO, MA SEMPRE, PER NOI CHE OSSERVIAMO, È GRANDE LA SODDISFAZIONE QUANDO L’ARCANO SI SVELA. IN QUEL MOMENTO, INFATTI, SENTIAMO CHE QUELL’OPERA, QUELL’ARTISTA STA PARLANDO A NOI, PROPRIO A NOI.
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1. LEONARDO DA VINCI, IL CENACOLO, MILANO, SANTA MARIA DELLE GRAZIE (WWW.CENACOLOVINCIANO.ORG) 2-3. STEFANO EPIS, ARTISTA E GRAPHIC DESIGNER, CHE MIXA CON SAPIENZA IRONIA E ARTE (WWW.STEFANOEPIS.COM) 4. MICHELANGELO, ROMA, CAPPELLA SISTINA, INSERITA NEL PERCORSO DEI MUSEI VATICANI (WWW.MUSEIVATICANI.VA)
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PER SCOPRIRE I MESSAGGI NASCOSTI IN QUESTE OPERE GIRATE PAGINA
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Buon Ristoro! L’etimologia del termine rende bene quello che una pausa dalle attività quotidiane dovrebbe dare: una ‘restaurazione’ a un tempo fisica e spirituale. Siamo arrivati alla vigilia dell’estate dopo una sequenza quasi ininterrotta di Iniziative e Manifestazioni Fieristiche a tema cosmetico che hanno rimesso in moto le persone, le aziende, le città e con orgoglio possiamo dire un pezzetto importante del sistema Paese, cui la cosmetica nel suo complesso contribuisce con un fatturato pari a 12 miliardi. Ci siamo emozionati a rivedere le strade e le piazze piene e siamo stati ritravolti dall’adrenalina quando alla vigilia di un lancio o di un’apertura tutto sembrava imperfetto. Mesi intensi, impegnativi in cui l’urgenza è stata FARE. Ma Cosa e Perchè? Con un forum a Cosmoprof dal titolo ‘Oltre l’e.commerce c’è l’experience’ abbiamo sviscerato questo tema portando la testimonianza di specialisti del mondo accademico e imprenditoriale che, in estrema sintesi, hanno detto: “Solo facendo accadere qualcosa si possono muovere le persone”. Non i consumatori, non i target, ma le PERSONE, ciascuna con il suo bagaglio di interessi e bisogni, che nella sua unicità sarà spinta a compiere un’azione di moto a luogo verso il/i negozi da un richiamo a vedere, provare, fare. Si parla di EVENTI, che non necessariamente devono essere monumentali e irripetibili, ma piuttosto l’ideale sarebbe che fossero replicabili nello spazio e nel tempo, perché chi non è stato subito coinvolto possa vivere il momento di cui l’ha informato chi l’ha già fruito e/o l’organizzatore in un vortice virtuoso di macro e micro comunicazione che finisce per autoalimentarsi. Tutto questo accade se ci abituiamo al cambio di prospettiva, al pensare differente. Un evento può essere anche il ‘far muovere il negozio’, ovvero spostare in vetrina quello che era in un luogo meno accessibile. Questo movimento genera novità e quindi curiosità. Ecco confezionato un micro-evento! Certamente un tale genere di attività è frutto di un’osservazione costante del contesto e richiede lo sforzo di uscire dal confronto uno a uno, industria / distribuzione, nel proprio comparto per aprirsi allo scambio con altri mondi economici e culturali. Tutto può essere fonte di ispirazione, una cena, un libro, un’opera d’arte, l’acquisto del pesce al mercato, un viaggio, un corso di aggiornamento. E al tempo stesso non tutto può essere misurato in base alla quantità di profitto o di business che genera direttamente. Come in un cerchio che si chiude vi auguro, quindi, un sano ‘otium’ che portandovi lontano dal quotidiano organizzare e computare (‘negotium’) vi permetta di concedervi di osservare e valutare in base al parametro della pura qualità/bellezza per ricaricare le batterie della mente.
Perché non tutto quello che non è immediatamente utile è inutile!
SUMMER L’ARGOMENTO DI IMAGINE N.6/7 2022
IMAGINE .9
SECONDA PAGINA
SUMMER
FERMARSI?!... DOVEROSO, NECESSARIO, AUSPICABILE! MA COSA SIGNIFICA? LIBERARE LA TESTA DAL QUOTIDIANO, DARSI IL TEMPO DI FARE NUOVI PENSIERI, DI GUARDARE CON GLI OCCHI E CON LA MENTE ALTROVE E DIVERSAMENTE. ABBIAMO SELEZIONATO PER VOI LIBRI, E NON SOLO, PER SUGGERIRE SUGGESTIONI
GENIO SOTTO LA LENTE
Analizza uno dei protagonisti contemporanei più discussi il libro ‘La Scommessa del Secolo. Elon Musk e la nascita di Tesla’ di Tim Higgins (Mondadori). Il volume fa emergere la visione del futuro, l’entusiasmo e la determinazione che ha portato l’imprenditore a trasformare una piccola startup nella più grande azienda produttrice di auto elettriche al mondo. L’AUTORE
Tim Higgins, giornalista, scrive per il Wall Street Journal.
On-line
Avvocati esperti di business e formazione, Scarlett e Joseph Cochran sono l’anima del blog ‘One Big Happy Life’ che dà suggerimenti su come creare ricchezza e vivere felici in un contesto di vita reale. Gli autori combinano vita familiare, stile di vita e ruolo genitoriale per affrontare le questioni finanziarie in modo concreto.
INDIVIDUARE IL PERCORSO
Chi vive al buio dalla nascita può diventare la miglior guida per imparare a cogliere l’essenza delle cose. Con il libro ‘Insegna al cuore a vedere. Il bello è oltre la superficie delle cose’ (De Agostini), Daniele Cassioli propone storie, esempi e riflessioni che diventano un percorso di crescita e consapevolezza. Inizia con la teoria del ‘piano inclinato’, che fa ripetere una routine dannosa individuando nella paura la vera ‘disabilità’. Per poi focalizzarsi sulle passioni che realizzano un ‘equilibrio dinamico’, che rappresenta il giusto approccio mentale alle situazioni L’AUTORE
Daniele Cassioli è campione paralimpico di sci nautico e dirigente sportivo, cieco dalla nascita. Ha realizzato il volume in collaborazione con lo scrittore Salvatore Vitellino.
I MESSAGGI NASCOSTI LA SOLUZIONE DEGLI ENIGMI ARTISTICI IN ‘PRIMA PAGINA’
Ne ‘L’ultima cena’ di Leonardo, detta Cenacolo, è il celebre scrittore Dan Brown a suggerire di osservare con attenzione San Giovanni posto alla destra di Gesù. Tra le due figure c’è uno spazio a forma di V che rappresenterebbe un ‘calice’ o il simbolo del ‘femminino sacro’. Quindi il san Giovanni rappresentato da Leonardo sarebbe in realtà Maria Maddalena. Il contorno delle due figure (Gesù e San Giovanni) disegna anche una M. Il simbolo della Maddalena.
La creazione di Adamo di Michelangelo nella Cappella Sistina contiene allusioni all’anatomia cerebrale o così perlomeno sostiene un gruppo di esperti di neuroanatomia americani. Secondo la teoria di questi analisti a destra della rappresentazione si può distinguere chiaramente l’immagine di un cervello di cui si scorgono le diverse parti (cervelletto, nervo ottico, ipofisi). Il grande nastro verde sarebbe l’arteria vertebrale.
Stefano Epis, gioca con le lettere, mescolandole e rielaborandole. Ripensa le parole, i modi di dire e pensare comuni dandone una lettura diversa, altra. Così “I Love You” si scompone come in un rebus per ricomporsi solo se si presta grande attenzione. Le tre scimmiette non negano, ma spingono all’azione: ascolta, osserva, racconta. E così affermano il senso stesso dello stare qui e ora in un nesso di positiva appartenenza: VI VI – SO GNA – PEN SA – AMA.
«Stiamo puntando su un nuovo approccio alla creazione olfattiva capace di mettere al centro l’individuo, che oggi più che mai vuole essere emozionato», sottolinea Luca Maffei, Ceo e Naso, di Atelier Fragranze Milano. «Le nostre creazioni mirano quindi a essere evocative, a raccontare storie». In Atelier Fragranze si parla di ‘Human Centric Perfumery’, un vero e proprio manifesto i cui punti chiave sono l’importanza della tradizione creativa italiana e il ritorno a una visione più semplice e audace del processo creativo. «La profumeria è diventata ‘troppo analitica’, il metodo che ha adottato AFM mira ad avvicinarsi alla visione del cliente, per capirla, interpretarla e trasformarla in un’espressione olfattiva che abbia ‘un’anima’», conferma il naso francese Antoine Lie, creatore di molte fragranze best-seller e profumiere senior di AFM. «Il profumo deve essere considerato come un’arte, non una scienza, e coinvolto in un dialogo creativo e non analitico.
Atelier Attitude con un mindset industriale I finalisti nella sezione Miglior Profumo Artistico Marca Indipendente del Premio 2022 di Accademia del Profumo sono tutte creazioni AFM: Vetiver Java di Perris Monte Carlo, Aphelie di Trudon, che ha vinto e A’mmare di Carthusia
Ultimo ma non meno importante, una visione innovativa è essenziale per supportare il flusso creativo tra designer e profumieri oltre che per raggiungere un’autentica, temeraria, intraprendente e vera brand identity», afferma Micaela Giamberti, manager da più di vent’anni nel settore, nominata Fragrance Division Manager di AFM. Questo approccio si è già rivelato di successo tanto che all’edizione 2022 del Premio Accademia del Profumo AFM è arrivata in finale con tre sue creazioni ed è anche in finale agli Art and Olfaction Awards 2022 di Miami.
A’mmare di Carthusia e Naples di Gallivant sono finalisti agli Art & Olfaction Awards 2022 di Miami
IN QUESTO NUMERO
PAG. 45
L’esperienza è esclusività. In altre parole, potremmo dire che l’experience è la materia di cui è fatta l’esclusività. La personalizzazione dal canto suo è il concetto primo di esclusività. ANTONELLA BONA
ISPIRAZIONI
38.
MANI IN PASTA Experience. Come si fa? di Gabriella Gerosa
45.
PRIMO PIANO Antonella Bona intervista raccolta da Loredana Linati
49.
SE NE PARLA Intelligenza artificiale Beauty di Francesca Marotta
PAG. 38
ESPERIENZE
54.
PROFUMARSI RESPONSABILMENTE Ecologia di un profumo (Armani)
62.
STRUMENTI PER LAVORARE MEGLIO Saper fare, questo è il mio mantra (Layla)
56.
CONSIGLI PER LA VENDITA Glamour, versatile e chic (Estée Lauder)
66.
STORIE DI UOMINI E AZIENDE Passione e dinamismo. Una storia di eccellenza (Italart)
60.
RACCONTI DI MARKETING Gioventù fa rima con energia creativa (Dremar)
68.
RACCONTI DI MARKETING Cura, styling, colore: appeal a tutto tondo (Idra)
IN QUESTO NUMERO
PAG. 49 9.
RUBRICHE PRIMA PAGINA Editoriale
28.
OPPORTUNITIES New Brands
10.
SECONDA PAGINA Opinioni
30.
KEYWORDS Crioterapia
16.
IMAGINE SOCIAL La vostra profumeria
32.
BREAKING NEWS Today
24.
INSIDERS Beauty Coach
34.
TIPS Smell
26.
INGREDIENTS Inci
64.
NEWS New Opening
APPROFONDIMENTI 70.
SPECIALE CAPELLI Seguire l’onda
Con la trasformazione del commercio in atto, è fondamentale discutere tra marchi, produttori e distributori per poter far bene il nostro mestiere, all’interno di una giusta regolamentazione. WILLIAM G. KOEBERLÉ, PRESIDENTE FEPD
PAG. 79 14. IMAGINE
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NELLA PROFUMERIA ARTISTICA REGINA DI SABA A UDINE È ARRIVATO IL NUOVO JUS DI SIMONE ANDREOLI!
LA VOSTRA PROFUMERIA IL CANALE SI RACCONTA (SU INSTAGRAM).
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N. 6/7 2022
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Direttore editoriale Michelangelo Liuni Realizzazione grafica e impaginazione Giorgia Gullotta Hanno collaborato a questo numero Valentina Bottoni, Rachele Briglia, Gabriella Gerosa, Francesca Marotta, Ivan Pestillo, Giò Tinali, Chiara Venturi. Segreteria di redazione Giuseppina Decristofaro giuseppina.decristofaro@rcs.it
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im magine
COLORI CHE RACCONTANO FUNZIONI E CATEGORIE DI PRODOTTO IMMEDIATAMENTE IDENTIFICABILI GRAZIE A UNA PALETTE ‘POSITIVE’ STUDIATA PER NON PASSARE INOSSERVATA. FIN QUI L’IMMAGINE DEI NUOVI PRODOTTI VISO CORPO DI PUPA CHE SOTTENDONO UNA FILOSOFIA ATTENTA ALLA SOSTENIBILITÀ E ALLE ESIGENZE DEL MODERNO CONSUMATORE. OTTO LINEE CHE RISPONDONO A OTTO BISOGNI VISO E CORPO: COMBATTERE LO SMOG; STRUCCARE; ILLUMINARE; IDRATARE; COMBATTERE I SEGNI DEL TEMPO. E POI: RASSODARE E RIMODELLARE; VOLUMIZZARE; IDRATARE E NUTRIRE.
INSIDERS di Valentina Bottoni
BEAUTY
CLAUDIA TARTOCCHI SEGNI PARTICOLARI LA COSMETICA È DA SEMPRE LA MIA PASSIONE.
COACH NON SAREBBE FACILE ORIENTARSI TRA PROFUMI E MAKE-UP SENZA LA LORO PROFESSIONALITÀ, COSTRUITA IN ANNI DI ESPERIENZA IN STORE. ECCO PERCHÉ QUANDO CI SI AFFIDA AI LORO CONSIGLI, SI PUÒ STAR CERTI DI ESSERE IN OTTIME MANI
VALENTINA LONGHINI SEGNI PARTICOLARI LA VOGLIA DI IMPARARE QUALCOSA DI NUOVO OGNI GIORNO.
COME E PERCHÉ HO SCELTO QUESTO LAVORO
«Mia zia aveva una profumeria e sono sempre stata affascinata dal lavoro che svolgeva. Per questo, appena ne ho avuto la possibilità, ho cercato subito un impiego in questo ambito. Amo la cosmetica e l’idea di essere circondata ogni giorno da trucchi e profumi mi è sempre piaciuta. Così, 32 anni, fa ho iniziato a fare la vendeuse, nella stessa boutique in cui lavoro ancora adesso fatta salva una breve interruzione per occuparmi dell’attività di famiglia».
«Finita la scuola, a 19 anni, ho cercato immediatamente lavoro in profumeria, perché essere circondata da creme e fragranze è sempre stato il mio sogno, sin da bambina. Dopo venticinque anni, sono ancora entusiasta della mia scelta come il primo giorno. Tanto che oggi non sono solo addetta alle vendite, ma realizzo make-up personalizzati e mi occupo di laminazione ciglia e sopracciglia nella cabina estetica del negozio dove lavoro».
LUCI E OMBRE
«Non vedo lati negativi nel mio lavoro. Il contatto con il pubblico, a distanza di tanto tempo, riesce sempre a darmi energia e fa in modo che non mi annoi mai. Così, lavorare è sempre un piacere. Entrare in empatia con i clienti, comprendere i loro gusti e guidarli nella scelta mi regala grande soddisfazione».
«Lavorare in profumeria mi piace così tanto che fatico a trovare difetti. Oltretutto, dato che si tratta di un’attività a conduzione familiare, ogni giorno mi sento a casa. Unico elemento di attenzione: capitano dei giorni in cui è necessario avere un po’ più di pazienza, ma chiacchierare con i clienti, mi dà sempre la carica».
I MIEI SOGNI PROFESSIONALI
«Sono felice di quello che faccio e del ruolo che ricopro, non cambierei nulla perché è la mia passione. Al momento non ho altre esigenze e la professionalità che ho costruito in questi anni di lavoro per me è estremamente gratificante».
«Sono soddisfatta del mio percorso lavorativo esattamente così com’è. Al tempo stesso, però, ho sempre voglia di migliorarmi, per rimanere aggiornata sulle ultime novità in campo cosmetico e imparare nuove tecniche».
DOVE LAVORO
«Si tratta di un indirizzo d’eccellenza situato in Corso Vannucci, nel centro storico di Perugia, con una vasta scelta della migliore profumeria artistica. Alla prima boutique, dove io lavoro, fondata nel 1978 da Alberto e Marinella Bottini, si è aggiunto un secondo punto vendita in un centro commerciale fuori città. È un’attività a conduzione familiare».
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«Il negozio in cui lavoro si trova a Fano, in provincia di Pesaro Urbino. Si tratta di uno store di circa cento metri quadri che fa parte del Consorzio Chicca. Due luci di vetrina, una selezione attenta di cosmetici e non solo oltre a una cabina estetica professionale. Siamo in due ad affiancare il titolare, Giuliano Beltrami, nell’attività di tutti i giorni».
FIRENZE
PRESTIGE COLLECTION
INGREDIENTS di Ivan Pestillo
INCI MELOGRANO
MOLTO USATO IN CAMPO COSMETICO PERCHÉ RICCO DI ACIDI INSATURI E, SOPRATTUTTO, DI ACIDO PUNICICO, IL MELOGRANO È SEMPRE PIÙ IMPORTANTE ANCHE NELLE FORMULE MAKE UP PER IL SUO POTERE IDRATANTE E LENITIVO.
IDENTIKIT
Il melograno è una pianta appartenente alla famiglia delle Lythraceae, originaria della regione compresa tra l’Iran e la catena himalayana. Viene considerato un frutto “antico” perché coltivato ormai da millenni nell’area Mediterranea. Soffrendo quando la temperatura scende sotto i 10 gradi, in Italia è più diffuso al Sud.
Del melograno non si scarta proprio nulla. Ogni sua parte è ricca di sostanze antiossidanti, idratanti e anti età che fanno bene alla pelle. Per questo è molto usato in campo cosmetico. Soprattutto oggi che dobbiamo difenderci sempre di più dagli agenti atmosferici e dai radicali liberi. Oltre a essere ricchissimo di minerali come calcio, magnesio, potassio, rame, zolfo, fosforo e ferro che, oltre a donare luminosità ed energia alla pelle, fungono da antinfiammatori, il frutto del melograno contiene anche polifenoli ad azione rigenerante.
Tante le sue virtù
«In campo cosmetico utilizziamo soprattutto l’olio estratto dai semi del melograno perché incorpora una dose massiccia di acidi insaturi - spiega Antonella Antonini, docente del master in cosmetologia all’Università di Ferrara -. Particolarmente importante è l’acido punicico estratto dal melograno, ottimo per le pelli secche, sensibili e irritate perché ultra idratante e, soprattutto, calmante e lenitivo». Ma questo ingrediente, naturale e vegetale, è sempre più usato anche nelle formule make up. Nei mascara, per esempio, abbinato alla cheratina, l’olio di melograno dona morbidezza e idratazione alle ciglia. Nei rossetti, invece, è un ottimo rimpolpante perché leviga le linee sottili delle labbra. Formulato con puro olio di melograno spremuto a freddo, l’Olio Rigenerante di Perlier ripara le rughe, illumina e rassoda i tratti del viso con una texture a rapido assorbimento. Distribuito da Kelémata. Lo Shampoo Delicato Uso Frequente di Keramine H Bio contiene centrifugato di melograno. Distribuito da Soco.
26. IMAGINE
Ci sono olio di melograno e cheratina nel mascara 24Ore Instant Maxi Volume di Deborah Milano che, giorno dopo giorno, ripara le ciglia. Distribuito da Sodalis. È di Melvita,il Balsamo Labbra Levigante al melograno, certificato bio, 100% naturale, in tubo riciclabile. Distribuito da L’Occitane.
*Riciclato: flacone in PET 100% riciclato e riciclabile. Riciclabile: si riferisce a tutte le componenti dell’imballaggio.
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PER CORPO E CAPELLI BACIATI DAL SOLE Tutta la ricerca cosmetica e tricologica Biopoint, in una nuova linea per prendersi cura di corpo e capelli, prima, durante e dopo l’esposizione al sole.
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La vittoria in tasca!
Un brand di make up molto girly, glamour e ricercato, ispirato alla dea Nike. Si chiama Y’Amour Cosmetics e arriva dall’Olanda con un obiettivo ben preciso: rendere le donne invincibili, proprio come la dea della vittoria, grazie al potere del beauty e del colore. Presentato per la prima volta all’edizione 2022 di Cosmoprof Worldwide Bologna, il marchio attira subito l’attenzione per i suoi pack esagonali sui toni del rosa marmorizzato. In gamma, un vasto assortimento di referenze per sopracciglia, occhi, viso e labbra. E poi ancora un profumo, fiorito e fruttato, che completa il look. Si chiama Perfume Goddess of Victory e il suo flacone (ovviamente esagonale) è sormontato da un prezioso tappo scultura. Quanto alle formule, sono tutte caratterizzate da un delicato aroma di peonia e pensate per una consumatrice responsabile perché vegan e cruelty free. INFO E CONTATTI Y’AMOUR - WWW.Y-AMOUR.COM
NEW
BRAND
DUE MARCHI AL DEBUTTO. ENTRAMBI DI MAKE UP. IL PRIMO, VISTO ALL’ULTIMA EDIZIONE DI COSMOPROF, COLPISCE SUBITO CON I SUOI PACK ROSA. IL SECONDO, VIRALE SUI SOCIAL, PORTA LA FIRMA DI UN’ICONA MUSICALE DEGLI ANNI NOVANTA.
STATI UNITI
Stile pop inconfondibile
Prima di diventare una cantante di successo con tre Grammy Award alle spalle, Gwen Stefani ha fatto la truccatrice in diversi grandi magazzini statunitensi. Poi, durante tutta la sua carriera musicale, ha preferito curare da sola i propri beauty look. E oggi, inevitabilmente, si unisce alla lunga schiera di celebrity che stanno lanciando una loro linea cosmetica. La sua si chiama GXVE (logo che si riferisce al modo in cui Gwen scrive velocemente il suo nome) e comprende un olio per il viso e una serie di prodotti make up per labbra e occhi, tutti rigorosamente vegani. Fiore all’occhiello del brand, il rossetto rosso ciliegia, firma inconfondibile di tutti i look della popstar. E poi i pack dal design street, in bianco e nero con dettagli dorati, tutti riciclabili. I fan italiani la attendono nel Belpaese! INFO E CONTATTI GXVE - WWW.GXVEBEAUTY.COM 28. IMAGINE
KEYWORDS di Valentina Bottoni
CRIOTERAPIA
STIMOLA LA CIRCOLAZIONE, DRENA ED È ANTINFIAMMATORIO. IL FREDDO HA NUMEROSI VANTAGGI PER LA PELLE. ECCO PERCHÉ È LA STAR DI TRATTAMENTI COSMETICI CHE NON SOLO TONIFICANO MA PERMETTONO ANCHE DI MINIMIZZARE L’ASPETTO DI ALCUNI COMUNI INESTETISMI
EFFETTO FREDDO
HANNO UN EFFETTO TONIFICANTE E DECONGESTIONANTE I PRODOTTI E I DEVICE CHE ‘RAFFREDDANO’
GRAZIE AL SUO IMMEDIATO EFFETTO RINFRESCANTE E AL MIX DI PEPE ROSA E CAFFEINA CRIO-GEL ANTICELLULITE DI COLLISTAR AIUTA A CONTRASTARE GLI INESTETISMI CUTANEI STIMOLANDO LA MICROCIRCOLAZIONE E IL DRENAGGIO DEI LIQUIDI. DISTRIBUITO DA COLLISTAR. UN DEVICE MULTIFUNZIONE PER IL MASSAGGIO DEL VISO CHE ABBINA I BENEFICI DELLA LUCE LED A TERMOTERAPIA E CRIOTERAPIA: UFO 2 DI FOREO, GRAZIE A UN CONTROLLO AVANZATO DELLA TEMPERATURA HA UN RAFFREDDAMENTO ISTANTANEO PERFETTO PER RIDURRE IL GONFIORE E SVOLGERE UN’AZIONE TONIFICANTE. DISTRIBUITO DA FOREO. HA UN IMMEDIATO EFFETTO RINFRESCANTE CHE AIUTA A MINIMIZZARE L’ASPETTO DEI PORI E A ILLUMINARE L’INCARNATO LA MASCHERA PERFEZIONATRICE EFFETTO FREDDO ROSE SORBET CRYO MASK DI LANCÔME CON ACIDO SALICILICO E ACQUA DI ROSA. DISTRIBUITA DA L’OREAL.
30. IMAGINE
L’arrivo dell’estate coincide spesso con l’acuirsi di alcuni fastidi legati alla circolazione. Capita infatti che gambe e piedi risentano maggiormente di gonfiore e pesantezza e persino la ritenzione idrica risulta più evidente. Anche il viso non è esente da problematiche e spesso il ristagno di liquidi si fa sentire in particolare nella zona del contorno occhi. Così la bella stagione segna il momento in cui più ci si affida al freddo per alleviare gli inconvenienti provocati da un’aumento della vasodilatazione. ‘Crioterapia’ indica genericamente tutti quei trattamenti che sfruttano i benefici delle basse temperature sulla pelle. In ambito cosmetico, il termine si riferisce a creme e strumenti che aiutano a tenere a bada il gonfiore. «Il freddo induce una vasocostrizione, una reazione in cui il tessuto è come ‘strizzato’: questa reazione facilita il drenaggio dei liquidi in eccesso ed è il motivo per cui è utile applicare una lozione rinfrescante su viso e corpo. Che si tratti di una crema al mentolo o di un roller tenuto in frigorifero, l’effetto cooling del prodotto aiuterà ad alleviare il fastidio», spiega la Dottoressa Maria Rosa Gaviglio,
dermatologa responsabile dello studio omonimo in Corso Matteotti a Milano, che prosegue: «se l’effetto benefico del freddo è riconosciuto, bisogna anche ricordare che esistono dei rischi. I prodotti in commercio sono formulati specificamente per non fare alcun danno mentre il fai-da-te casereccio è altamente sconsigliato e può fare danni. Per esempio, il cubetto preso dal freezer e applicato direttamente sulla pelle, pur sembrando un rimedio innocuo, rischia di danneggiare l’epidermide, rompere i capillari e creare delle vere e proprie scottature perché induce un improvviso shock termico. Il consiglio è quello di seguire il buonsenso e affidarsi a prodotti già disponibili in commercio, con concentrazioni di attivi testate per rispettare anche le pelli più sensibili». Meglio, quindi, puntare sempre su procedure e soin messi a punto da veri esperti in modo da evitare spiacevoli quanto antiestetici inconvenienti.
LA MEDICINA DEL FREDDO «CON ‘CRIOTERAPIA’ SI INTENDE UNA TERAPIA MEDICA, CHE UTILIZZA L’AZOTO LIQUIDO PER RIMUOVERE UNA VARIETÀ DI FORMAZIONI CUTANEE BENIGNE. NEGLI ANNI, POI, È STATA A MESSA A PUNTO UN ALTRO TIPO DI PRATICA CHE SFRUTTA IL FREDDO ANCHE A FINI ESTETICI, DENOMINATA CRIOLIPOLISI. ESEGUITA SEMPRE IN AMBITO AMBULATORIALE, COSTITUISCE UN TRATTAMENTO MEDICO CHE VA ESEGUITO DA UN PROFESSIONISTA QUALIFICATO E RICHIEDE UN’ANAMNESI ACCURATA», SPIEGA LA DOTTORESSA MARIA ROSA GAVIGLIO, CHE PROSEGUE: «QUESTA PRATICA RICHIEDE L’UTILIZZO DI UN MANIPOLO CHE PERMETTE DI PINZARE L’ADIPE LOCALIZZATO, PER POI CREARE UN VACUUM E SOTTOPORRE L’AREA A PICCHI CHE ARRIVANO ANCHE A -11°C. DOPO ALCUNI MINUTI SULLA PELLE SI CREA UN LIVIDO VIOLACEO CHE VA SUBITO MASSAGGIATO IN MODO DA SCIOGLIERE L’ACCUMULO. LA PAZIENTE, UNA VOLTA A CASA, DEVE BERE MOLTO PER ELIMINARE LE SOSTANZE PRODOTTE DALLA ROTTURA DELLE CELLULE ADIPOSE. DOPO ALCUNI GIORNI SI NOTERÀ UN VISIBILE RIMODELLAMENTO DELLA SILHOUETTE»
REGALA UN’IMMEDIATA SENSAZIONE DI FRESCHEZZA E AIUTA A IDRATARE, ILLUMINARE E RIDURRE IL GONFIORE DELLA ZONA DEL CONTORNO OCCHI DAYWEAR EYE COOLING ANTI-OXIDANT MOISTURE GELCREME DI ESTÉE LAUDER. DISTRIBUITA DA ESTÉE LAUDER. LO SPECIALE ROLLER IN METALLO RINFRESCANTE POTENZIA L’EFFETTO DRENANTE DI SISLEŸA L’INTÉGRAL ANTI-ÂGE CRÉME CONTOUR DES YEUX ET DES LÈVRES DI SISLEY, CHE RACCHIUDE CAFFEINA ED ESTRATTO DI FRUTTO DELLA PASSIONE ANTIGONFIORE E UNA COMBINAZIONE DI KARITÈ E GLICERINA IDRATANTI. DISTRIBUITO DA SISLEY. HA UNA TEXTURE LEGGERA DALL’IMMEDIATO EFFETTO RINFRESCANTE HYDRA-ESSENTIEL GEL SORBETTO IDRATANTE DI CLARINS FORMULATA APPOSITAMENTE PER LE PELLI DA NORMALI A MISTE. DISTRIBUITA DA CLARINS.
SIAMO SULLA BOCCA DI TUTTE C’è un nome sulla bocca di tutte le donne, ma anche sui loro occhi o nel loro profumo: è DIFARCO. Una struttura di logistica avanzata che dal 1979 è partner dei più importanti marchi internazionali nel panorama della farma-cosmesi. C’È PIÙ BELLEZZA CON DIFARCO
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TODAY
BREAKING NEWS di Ivan Pestillo
In profumeria, arriva la k-beauty di Thaleae
“Korean Beauty Made in Italy”. È questo il claim di Thaleae, la nuova linea di cosmetici funzionali a base di ingredienti naturali, lanciata dalla società MetaBeauty. Dedicata al trattamento viso, la gamma comprende prodotti di detergenza e trattamento ispirati agli step della routine coreana, con peptidi brevettati e acidi ialuronici a tre pesi molecolari. Tutti vegan friendly e custoditi in flaconi di plastica 100% riciclata e riciclabile.
Nuova acquisizione per Puig
Il colosso spagnolo ha acquisito la maggioranza del marchio svedese Byredo, confermando il suo interesse verso la profumeria artistica. Il fondatore Ben Gorham e Manzanita Capital rimarranno comunque azionisti, il primo in
Nuova campagna per Blue de Chanel
L’iconica fragranza maschile, aromatico-boschiva, della Maison torna protagonista con una nuova comunicazione. Bleu celebra una mascolinità sofisticata, ma libera dagli stereotipi e lo spot 2022 evoca quest’uomo sicuro di sé e del suo spazio portandoci in una megalopoli che, al ritmo di una musica incalzante, si tinge di blu. Oggi Bleu de Chanel è in profumeria in tre versioni: l’Eau de Toilette del lancio nel 2010, l’Eau de Parfum del 2014 e il Parfum del 2018.
Fatturato in crescita per Etho Profumerie
particolare continuerà a occuparsi della guida creativa. Con questa acquisizione Puig rafforza anche la sua presenza nel segmento del make up in cui è già operativo con Charlotte Tiblury, Christian Louboutin, Carolina Herrera e Dries Van Noten.
Coin lancia il concept ‘Beauty Innovation’
È questo il nome del nuovo format dedicato alla bellezza, inaugurato negli scorsi mesi dalla catena di department store a partire dai negozi di Padova, Bologna, Rimini e Como. Uno spazio caldo e accogliente, con un assortimento molto variegato, ma caratterizzato da un fil rouge comune: la sostenibilità. I marchi
Ethos Profumerie, 308 store e 119 ragioni sociali per un totale di 650 addetti alle vendite, ad aprile 2022 ha registrato una crescita del fatturato YTD del +26,4% rispetto al +25,4% del mercato italiano. Questo uno dei dati, tutti positivi, presentati a fine maggio durante l’annuale assemblea dei soci. Durante l’incontro sono anche stati presentati gli ultimi ingressi nel consorzio: Ippoliti Carla, un punto vendita a Roma, e Thaler Bolzano con sette negozi. «L’assemblea soci è sempre un momento importante per il Gruppo - ci tiene a sottolineare Mara Zanotto, direttore generale di Ethos Profumerie –. I prossimi tre anni saranno cruciali per la ripresa del business: da parte nostra c’è il desiderio di lavorare in sinergia con tutti i player per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi». 32. IMAGINE
selezionati sono, infatti, green, naturali, vegani o comunque a ridotto impatto ambientale. Tra questi, Teaology, Biancamore, Purophi, Milanesi Skincare, Eterea Cosmesi Naturale, Gyada, Lace Beauty e Foreo. Ma anche marchi nativi digitali come Goovi by Michelle Hunziker, Gofu by Giulia Sinesi e Veralab dell’Estetista Cinica.
BOSS.COM
TIPS di Giò Tinali
TO I VINCITORI MIGLIOR PROFUMO
Femminile: NARCISO RODRIGUEZ FOR HER MUSC NOIR Famiglia olfattiva: fiorita - Naso: Sonia Constant Casa Essenziera: Givaudan Distribuito da SHISEIDO
Maschile: DIOR SAUVAGE ELIXIR Famiglia olfattiva: legnosa - Naso: François Demachy Casa Essenziera: Parfums Christian Dior Distribuito da LVMH PARFUMS CHRISTIAN DIOR
SMELL
LA PRIMAVERA QUEST’ANNO HA PORTATO UN FIORIRE DI ATTIVITÀ DEDICATE ALLA PROMOZIONE DELLO SFACCETTATO SEGMENTO BEAUTY. DOPO LA MILANO BEAUTY WEEK, IL PROFUMO È STATO CELEBRATO ANCHE NELL’ICONICA SERATA DI PREMIAZIONE DEL PREMIO ACCADEMIA DEL PROFUMO. IN COLLABORAZIONE CON ACCADEMIA DEL PROFUMO
MIGLIOR CREAZIONE OLFATTIVA
MIGLIOR PROFUMO MADE IN ITALY
MIGLIOR PACKAGING
Femminile: SAVANE DI SETA SALVATORE FERRAGAMO Famiglia olfattiva: Agrumata Sfaccettatura olfattiva: Agrumata, Fiorita Naso: Emilie Copperman, Alinor Massenet - Casa Essenziera: Symrise
Femminile: LILY OF THE VALLEY ACQUA DI PARMA Famiglia olfattiva: Fiorita Testa: Bergamotto, Pompelmo, Ribes Nero; Cuore: Petitgrain, Mughetto; Fondo: Legno di Cedro, Musk
Femminile: TOM FORD OMBRÉ LEATHER PARFUM Famiglia olfattiva: Fiorita Testa: Foglia di Violetta, Legno di Cedro; Cuore: Gelsomino Sambac, Iris; Fondo: Cuoio, Note Legnose e Tabacco
Maschile: LAURA BIAGIOTTI ROMA UOMO GREEN SWING Famiglia olfattiva: Legnosa - Sfaccettatura olfattiva: Legnosa, Fiorita, Verde - Naso: Daphné Bugey - Casa Essenziera: Firmenich
Maschile: BULGARI MAN TERRAE ESSENCE Famiglia olfattiva: Legnosa Testa: Cedro, Calamansi; Cuore: Vetiver, Iris; Fondo: Note Terrose, Storace
Maschile: HERMES H24 Famiglia olfattiva: Aromatica Verde Testa: Salvia sclarea; Cuore: Narciso; Fondo: Legno di Rosa e Sclarene
34. IMAGINE
MIGLIOR COMUNICAZIONE Femminile: MISS DIOR EAU DE PARFUM Famiglia olfattiva: Fiorita Testa: Iris, Peonia, Mughetto; Cuore: Albicocca, Rosa, Pesca; Fondo: Vaniglia, Muschio, Fava Tonka, Benzoino, Sandalo Maschile: PACO RABANNE PHANTOM Famiglia olfattiva: Aromatica Testa: Lavanda, Scorza di Limone, Limone di Amalfi; Cuore: Lavanda, Mela, Fumo, Patchouli, Note Terrose; Fondo: Vaniglia, Lavanda, Vetiver
PROFUMI A DISTRIBUZIONE LIMITATA
CINEMA & PROFUMO
Miglior profumo collezione esclusiva grande marca 1921 GUCCI THE ALCHEMIST’S GARDEN Distribuito da Coty
Che cosa hanno in comune il Profumo e il Cinema? Il naso è come il regista, la piramide olfattiva è come la trama, le note sono come gli attori... E poi... Tutti e due hanno un forte potere evocativo, che attraverso i sensi colpisce il cuore. La vista nel cinema trasporta in un altrove, fa vivere storie. L’olfatto, grazie al profumo, rievoca ricordi, fa viaggiare nel tempo e nello spazio. Il tema conduttore della 33^ edizione del Premio Accademia del Profumo ha proprio esplorato questo binomio. Un cortometraggio inedito ha raccontato il premio e svelato il dietro le quinte di un appuntamento cult per la profumeria italiana. Per trasferire tutta la magia di questo connubio la serata di premiazione si è tenuta in una delle cattedrali del cinema meneghino, il monumentale Odeon inaugurato addirittura nel 1929. Honorine Blanc e Alberto Morillas per Gucci Flora Gorgeous Gardenia sono stati premiati come nasi creatori del profumo che ha raggiunto i migliori risultati di vendita, a valore e a volume, nei primi sei mesi dal lancio sul mercato italiano. Mentre Stefania Caputo di All profumeria di Galatone (Lecce) ha ritirato un premio speciale per aver raccolto il maggior numero di voti dei consumatori.
Miglior profumo artistico marca indipendente APHÉLIE MAISON TRUDON Distribuito da Campomarzio70 Miglior profumo artistico marca affiliata L’HEURE VERTE BY KILIAN Distribuito da Estée Lauder
MIGLIOR PROFUMAZIONE AMBIENTE
GREEN TOMATO VINES JO MALONE LONDON distribuito da Estée Lauder
INNOVAZIONE RESPONSABILE
COLLECTION RIVIÈRES DE CARTIER da sinistra, ALLÉGRESSE, LUXURIANCE, INSOUCIANCE distribuito da Richemont
IL CONVEGNO ‘OLTRE L’E-COMMERCE C’È L’EXPERIENCE’, ORGANIZZATO DA IMAGINE NEL CORSO DEL RECENTE COSMOPROF WORLWIDE BOLOGNA.
EXPERIENCE...
I CONSUMATORI TORNANO AL NEGOZIO FISICO, SPINTI DAL DESIDERIO DI ESPERIENZE MEMORABILI. PER PARLARNE, IMAGINE HA RIUNITO AL COSMOPROF LE VOCI AUTOREVOLI DI ESPERTI, ACCADEMICI E CREATIVI.
COME SI FA?
MANI IN PASTA di Gabriella Gerosa
C
osa governa i moderni processi di acquisto? Perché si sceglie di entrare nel negozio fisico invece di comprare on line? Dove sta andando la distribuzione e di cosa dovrebbe tener conto? Le domande sono centrali nel presente e nel futuro del retail. Ma ogni riflessione parte da un aspetto chiave: la centralità della persona, l’attenzione non tanto al consumatore quanto all’individuo. Preso atto dell’approccio, che ha felicemente il sapore di un nuovo umanesimo, è utile chiarire le aspettative del cliente, e al tempo stesso indagare su aspetti più tecnici: l’interconnessione dei canali di vendita, la loro capacità di innovazione, le opportunità legate alla digitalizzazione dello store. In occasione del recente Cosmoprof, nel corso del Forum ‘Oltre l’e-commerce c’è l’experience’, Imagine ha riunito un pool di menti creative e accademiche e di specialisti del settore, per offrire una prospettiva diversa e allargata sui temi in questione, con l’obiettivo di fornire informazioni, stimoli e strumenti di crescita. Tra i tanti spunti emersi nel talk, la considerazione fondamentale è che oggi si torna nel negozio fisico se - lì e soltanto lì si può vivere un’esperienza e, meglio ancora, se l’esperienza è unica ed esclusiva.
ANTONELLA BONA
RITORNO AL FISICO
Nonostante la forte accelerazione del canale e-commerce, il ritorno dei clienti in negozio è un dato di fatto. «In Europa il canale fisico ha generato l’80% dei guadagni nel 2021, mentre si assiste in generale a una stabilizzazione del digitale: l’Italia, dopo il raddoppio nel 2020, registra la più bassa percentuale di crescita (11%), a causa del ritardo nel lancio dei siti e-commerce e della minore diffusione di strumenti di pagamento elettronici», ha spiegato Sylvie Cagnoni, Beauty Executive Director, NPD Italia. «Un dato significativo IMAGINE .39
MANI IN PASTA EXPERIENCE... COME SI FA?
FOCUS EUROPA
WILLIAM G. KOEBERLÉ
PRESIDENTE FEPD
SYLVIE CAGNONI
del mercato italiano riguarda le marche Prestige, che concludono il 90% delle vendite proprio nel canale fisico, per la sua capacità di valorizzare i brand e per la possibilità di far testare i prodotti». Dunque il negozio è ancora importante. E può trarre opportunità dal digitale. «Secondo un recente sondaggio di Outform condotto in tre paesi, il 42% dei consumatori tra i 35 e 44 anni ritiene che le piattaforme social dei brand siano determinanti per decidere dove acquistare. Moltimarchilancianoquindiiniziativeperportareilconsumatore dal social network al negozio fisico che, sempre secondo il sondaggio, è il miglior luogo in cui comprare il make up per il 60% dei rispondenti», ha continuato Cagnoni. Ma anche per l’asse fragranze il negozio è cruciale. «Da un sondaggio che abbiamo condotto negli Stati Uniti su un target giovane emerge che il 74% compra in store per la possibilità di testare il profumo sulla pelle e ricevere campioni. Generazione Z e Millennials sono addirittura ‘over index’ perché meno decisi nella scelta, che avviene quindi con il supporto degli assistenti di vendita». Altro dato saliente: il 39% degli acquisti è influenzato dall’interazione con le beauty consultant, a dimostrazione del loro ruolo chiave nella relazione di vendita.
A che punto siamo nel post pandemia? Secondo i dati NPD, il mercato Prestige ha superato i livelli pre covid in molte regioni. In Europa, invece, il recupero è più lento (-12% rispetto al 2019), con il dato italiano leggermente migliore (-4%). In generale, il Covid non ha fatto che accelerare fenomeni già in atto e il retail si è di conseguenza evoluto. «Al di là delle differenze tra i vari Paesi, esiste una visione convergente, che punta sulla difesa di un mestiere orientato verso l’omnicanalità», spiega William G. Koeberlé, presidente della Federazione Europea Profumieri Dettaglianti (FEPD). «Dieci anni fa si andava in negozio per vedere, provare e pagare il prodotto. Oggi non è più così. Il 70% dei clienti si informa su Internet e fa una sorta di pre-selezione, oltre la quale ricorre ancora al consiglio della consulente di bellezza. Nella maggioranza dei casi anche il pagamento avviene in negozio, ma il lockdown ha stretto i tempi verso nuove
la Bona, docente universitario e consulente aziendale. «Da un lato il negozio vince per assistenza, servizio, personalizzazione della vendita; dall’altro l’e-commerce è competitivo sul fronte assortimento e convenienza. Ma lo store fisico resta comunque l’unico luogo in cui si vivono esperienze ‘memorabili’, non replicabili on line, in cui la persona viene posta al centro». A questo scopo, è necessario coltivare la relazione. «Ciò che conta di più sono il valore umano e il rapporto empatico», ha sottolineato Luca Fois, docente di Design degli eventi al Politecnico di Milano. «Ai nostri studenti parliamo di consumer e di user, ma soprattutto li invitiamo a focalizzarsi sulla persona, su chi potrebbe usufruire di un prodotto o di un servizio, e a tracciarne il profilo: esigenze, desideri, personalità, stile di vita». Il segreto per tornare a crescere è guardare al valore delle cose, mentre il prodotto assume un ruolo quasi secondario. «Più che vendere, il punto è creare un’esperienza gratificante, che possa soddisfare e fidelizzare la clientela, nel contesto di una vera
PERSONE AL CENTRO DI UN MEMORABILE RITUALE DI VENDITA
L’ESPERIENZA IN STORE
Il grande cambiamento in atto è il superamento della contrapposizione tra retail ed e-commerce, in una visione omnichannel che integra i canali distributivi, ovvero i punti di contatto con i consumatori. «Questo implica una profonda conoscenza dei clienti e del processo di acquisto», specifica Antonel-
L’IMPORTANZA DI ESSERE UNICI
MARCO ABATON, CONCEPT STORE NICCHIA
«Contare sull’esperienzialità e farlo in modo originale e personalizzato sono i fattori su cui instaurare una collaborazione proficua tra i profumieri e i brand. In negozio, è importante che il rituale di vendita si possa coniugare con il rituale di presentazione del marchio. In questo modo si riescono a preservare l’identità del punto vendita e la sua unicità, si possono organizzare eventi, anche seriali, ma differenti tra loro. Senza dimenticare le indicazioni sul consumatore, preziosissime, che si ricavano dall’analisi accurata dei dati in nostro possesso. Per concludere, alla base di tutto ci sono il divertimento e l’entusiasmo. Dobbiamo sollecitarli nel consumatore finale, ma devono anche emergere nella nostra comunicazione, se vogliamo davvero creare una shopping experience».
IL VALORE DELLA PROSSIMITÀ FRANCESCA BEGHIN, PROFUMERIA BEGHIN
«Prossimità, relazione e socialità sono aspetti totalmente in sintonia con la realtà della profumeria selettiva. Ma sono anche, alla fine, il valore del commercio al dettaglio. La scoperta dei negozi di vicinato durante la pandemia ha sottolineato l’importanza del rapporto umano, che oggi è al centro di qualsiasi riflessione e che considero un vantaggio, non solo per la distribuzione ma per tutto il tessuto cittadino. Altri due punti chiave per il nostro futuro sono la formazione e la creatività, concetti su cui non si insiste abbastanza».
UN NUOVO ‘RACCONTO’ IN STORE CLAUDIA BENINI, GRUPPO DMO
modalità di acquisto: click and collect, recapito a casa, in un punto di consegna o al lavoro». Tuttavia, nonostante i profondi cambiamenti in atto il mestiere resta lo stesso: «Se la percentuale di chi si informa on line è alta, l’80% del fatturato si fa ancora in negozio, perché il bisogno della relazione è prevalente: un po’ meno forte nei paesi del nord Europa o in quelli anglosassoni, ma fortissimo in quelli mediterranei», spiega Koeberlé. «In questo quadro, l’ecommerce non va considerato un competitor, ma una vetrina attraverso cui intercettare i consumatori che vanno in rete prima dell’acquisto. Se da un lato le grandi catene puntano sull’assortimento, dall’altro le profumerie indipendenti devono lavorare sull’offerta di servizi e iniziative che possono portare clienti al negozio. La chiave, ancora una volta, è la relazione. In Francia, durante il lockdown, i grandi gruppi hanno incassato il 30% del loro fatturato mensile sulle piattaforme e-commerce super assortite. Ma dopo la riapertura, ha ripreso più velocemente solo chi ha lavorato bene, chi in qualche modo è riuscito a prendersi cura del consumatore. Il personale va formato in modo sistematico, ambito in cui l’Austria è maestra. E la prima cosa da insegnare», conclude Koeberlé, «è che la relazione fa il business. Ci sono imprese che rispondono a bisogni primari e imprese che hanno una visione più ampia. Di queste fa parte la profumeria selettiva in Europa».
e propria ‘cerimonia di vendita’», ha raccontato Bona. «Volendo sintetizzare, si apre con l’accoglienza: tre secondi per fare buona impressione e trasmettere fiducia. Poi la comprensione del cliente e delle sue esigenze, tramite poche domande mirate. Seguono consigli e proposte appropriati, con cui si dimostra di avere compreso la richiesta. L’ascolto è un aspetto molto ingaggiante, che spesso conta più di una promozione. Infine il saluto, importante per la fidelizzazione». Va da sé che per gestire la customer experience, il rituale di acquisto e la continuità della relazione è necessario avvalersi di una formazione del personale più ampia e rinnovata. «Il significato intrinseco della vendita non è il valore del prodotto, ma quello del consiglio. Rispondere in modo adeguato a questa precisa esigenza del cliente lo fa tornare in negozio, ma serve molta preparazione. Per questo considero la formazione il vero pilastro del business in profumeria», ha detto Michelangelo Liuni, presidente della Federazione Italiana Profumieri. «Come Fenapro abbiamo dato il via a un percorso di specializzazione che va-
LUCA FOIS
«Emerge un grande segnale di fiducia verso la profumeria, anche a fronte del rallentamento dell’e-commerce. Il canale digitale serve a comparare, valutare e conoscere il prodotto prima dell’acquisto. Le persone arrivano oggi più preparate in negozio, dove è nostro compito fornire quelle informazioni che in internet non si trovano. Più che vendere, dobbiamo far venire voglia di comprare. Il personale, quindi, deve modificare il ‘racconto’, tenendo presente che la profumeria è un luogo importante di socialità e di confronto. Almeno finora, il metaverso non è in grado di competere con il fisico sul terreno delle emozioni, della relazione umana di cui tutti abbiamo necessità, dell’esperienza multisensoriale. Sicuramente la contaminazione ci riserverà molte sorprese».
lorizza e riconosce la professionalità. Si studiano tecniche di vendita, linguaggio verbale e non verbale, educazionale comportamentale e alla fine si esce diplomati ‘beauty coach’, ovvero consulenti di bellezza, non più ‘soltanto’ commessi. È grazie al personale che la profumeria diventa un luogo dove tornare, perché la shopping experience è soddisfacente».
CREATIVITÀ... CON METODO
«Nel secolo scorso si parlava di design di prodotto oggi di ‘Product Service System Design’: una visione integrata di prodotto e servizio, intesi come un unico sistema. Le ‘Persone’ e i loro bisogni sono al centro, obiettivo è ‘essere utili’ e rispondere ai loro bisogni tangibili e intangibili», ha spiega-
INNOVARE NELLA TRADIZIONE
GIULIANO CANNELLA, CONSORZIO UNIBEE
«Tra gli spunti che ho trovato più interessanti da calare nella realtà quotidiana c’è il concetto di innovare rispettando la tradizione. Facciamo parte di una realtà molto diversificata, ma anche un po’ rallentata nel reagire alla necessità di cambiamento. Per rigenerarci dovremmo innanzitutto guardare in faccia i nostri target e su questi calibrare ogni iniziativa. Quel 90% di fatturato attribuito al brick&mortar, per esempio, viene da una consumatrice con una età media di 44 anni. Il processo di innovazione ne deve tener conto, altrimenti è fine a se stesso e non risponde alle reali esigenze del cliente. Inoltre deve contemplare l’analisi del dato, qualitativo e quantitativo, nella fase di elaborazione della strategia, non dopo, in modo da intercettare per tempo i trend. Non sempre le cose vanno in questo modo».
CREATIVITÀ E FORMAZIONE ENRICO SERGNESE, PROFUMERIE SERGNESE
«Sono emersi nuovi stimoli che ci aiuteranno a progettare il futuro, in un quadro incoraggiante che vede il ritorno al valore del selettivo, anche se le sue caratteristiche hanno bisogno di essere ribadite e riproposte in versione ‘aggiornata’. L’accento sull’importanza della formazione, su cui stiamo già lavorando molto come Federazione, è una conferma che siamo nella giusta direzione. Altro aspetto saliente è stato il recupero dell’esperienza, che rimette al centro la persona e che necessità di un approccio creativo. È questo che ci permette di uscire dallo stereotipo e di sottolineare, invece, le singole identità dei punti vendita. A questo scopo, gettare lo sguardo oltre confine della nostra realtà è di grande ispirazione».
FABRIZIO VALENTE
to Luca Fois. «Non c’è prodotto che non abbia un servizio e non c’è servizio che non sia sistematizzabile in un complesso coerente, in un progetto che deve considerare centrale l’individuo... Si può anche ragionare in termini di cluster, purché venga costruito partendo dalle affinità tra le persone che lo compongono». Il processo relativo alla user experience è circolare, ha detto Fois: «Per arrivare alla fidelizzazione, bisogna essere attrattivi prima dell’acquisto, accoglienti durante e dopo, e infine soddisfacenti. In questa cornice il cosiddetto ‘effetto wow’ diventa meno rilevante della relazione, soprat-
COSA INFLUENZA I CONSUMI
MARCO BALOCCHI, LE PROFUMERIE DI MARCO E LAURA
«Un evento con una adesione così ampia è segno che la profumeria sta rinascendo e sta portando avanti progetti di rilievo per la conservazione del suo mercato e delle sue peculiarità, ben evidenziate in tutti gli interventi: dalla formazione alla territorialità, fino alla centralità della persona e della relazione. È vero, bisogna coltivare l’experience, ma ci sono fattori di altra natura che influenzano i consumi. In Italia esistono realtà economicamente molto diversificate e il potere di acquisto condiziona inevitabilmente le scelte, al di là di qualunque valore esperienziale. È un tema complesso, anche perché nell’arco di qualche anno saremo diversi da oggi. Incideranno il metaverso, l’evoluzione dei target, l’interesse ancora più forte per la sostenibilità della filiera. Siamo nella fase dell’uovo che si schiude...».
DA INTERNET ALLO STORE NICOLA OSTUNI, PROFUMERIA OSTUNI
«L’aspetto più rincuorante è che si torna al concetto di profumeria tradizionale e che il suo bagaglio di assistenza, professionalità e accoglienza è ancora insostituibile, specie nella vendita di un prodotto che necessita di essere argomentato, testato e personalizzato. Sono convinto che il servizio abbia futuro, come si può dedurre dagli esempi citati di alcune aziende internazionali, native digitali, che nel corso degli anni hanno sentito la necessità di aprire punti vendita fisici, in cui entrare direttamente in contatto con il consumatore».
tutto se è fine a se stesso. L’obiettivo, infatti, non è stupire, essere tecnologici a tutti i costi, ma usare la tecnologia come strumento per agevolare l’esperienza di acquisto e per comunicare meglio in negozio. In gioco ci sono credibilità e fiducia, cioè i valori essenziali nel rapporto interpersonale e quindi anche in quello commerciale. E soprattutto la creatività va impiegata ragionando, facendo attenzione alle persone, evitando gli stereotipi. In pratica, per costruire esperienze soddisfacenti, non è necessario e sufficiente spendere molto, ma è fondamentale “progettare con metodo”», ha osservato Fois. Secondo Michelangelo Liuni, la personalità del negozio va assolutamente coltivata. «Pensare che l’esperienza in store si crei con un messaggio omologato, uguale per tutti, ci snatura. Dobbiamo invece distinguerci, tutelando la particolarità dei nostri punti vendita e delle persone che ci lavorano, sempre prendendo in considerazione le caratteristiche della ‘piazza’. Ma anche tornando alle nostre origini artigiane, pur continuando a lavorare su digitalizzazione e tecnologia per interagire direttamente con il consumatore. Perché l’innovazione sta nell’offrire esperienze d’acquisto basate sulla comprensione dei suoi interessi non dimenticando il perimetro del regolamento europeo che norma la distribuzione selettiva».
DIGITALE VERSO FISICO?
Il retail si è evoluto in una ottica di multicanalità e digitalizzazione, i confini tra fisico e digitale sono sempre più labili, e spesso il primo trae opportunità dal secondo. Fabrizio Valente, CEO e Founder di Kiki Lab-Ebeltoft Italy, ha approfondito l’argomento. «Con i nostri partner abbiamo studiato il consumatore dentro e fuori il punto vendita, considerando da un lato la necessità di efficienza nell’accedere a prodotti o servizi e dall’altro il suo desiderio di coinvolgimento». Ne derivano quattro diverse aspettative. «Se il cliente si trova in negozio e ha poco tempo a disposizione, vuole un’esperienza semplice ed efficace, per esempio il con-
MICHELANGELO LIUNI
trollo dell’assortimento con un sistema digitale, l’uso dell’ecommerce in store per non fare coda alla cassa... Se invece si aspetta situazioni coinvolgenti un buon esempio è il flagship store del marchio beauty Innisfree a Seoul, che prevede percorsi di personalizzazione dei profumi e del packaging, e il ‘viaggio’ attraverso la realtà virtuale nell’isola di Jeju, dove vengono prodotti i trattamenti. Coinvolgimento ‘out of store’, invece, significa metaverso, il nuovo mondo su cui si sta concentrando l’interesse delle aziende perché idealmente può migliorare l’esperienza digitale, punto debole dell’on line. La catena di cosmetici brasiliana O Boticàrio ha creato un negozio virtuale all’interno del gioco Avakin Life, dove i visitatori, con il proprio avatar, partecipano a corsi e missioni per guadagnare Boticoin e fare acquisti, virtuali o reali, che ricevono a casa o ritirano in negozio. Parliamo di 9 milioni di visite nel primo mese di attività e oltre 800.000 item virtuali venduti. Per finire, il caso del servizio semplice e veloce, ma fuori dal negozio, può essere esemplificato con l’australiano Mecca Maxima, che ha dato vita a Mecca Virtual: una comunità on line con consulenze beauty personalizzate su FaceTime». In questo contesto, la profumeria dovrebbe osservare e comprendere a fondo il cliente prima di decidere che tecnologia adottare, considerando che siamo in una fase di costante ibridazione. «Quasi il 90% delle vendite avviene in negozio ma l’on line è sempre più strategico», ha concluso Valente, «insieme al fenomeno della cross-canalità, cioè la possibilità di portare traffico in negozio attraverso i canali digitali». Valorizzare l’esperienza sul punto vendita, amplificarla attraverso l’innovazione digitale, sfruttare con intelligenza le piattaforme di vendita: il mercato è pieno di nuove sfide.
LA MOTIVAZIONE È TUTTO
VERONICA INFANTE, ANNA PROFUMERIE
«Non esiste altro modo di fare questo lavoro: bisogna credere nella fidelizzazione della clientela attraverso il servizio fornito. La formazione del personale è in questo fondamentale. È l’addetto alla vendita ad avere l’onore e l’onere di coinvolgere il consumatore, di ‘ingaggiarlo’. ‘Gratificazione, incentivi economici – auspicabilmente meno gravosi per l’imprenditore di quanto sono oggi – sono un requisito etico ma anche il presupposto per avere beauty consultant qualificati. Del resto la professionalità è il nostro Dna e può aiutarci a trovare l’atteggiamento giusto anche rispetto al grande tema dell’innovazione. Dovremo cercare di essere sufficientemente visionari per capire come trasformare questo cambiamento in opportunità utile a portare traffico in negozio».
L’OSCAR DELLA PROFUMERIA
DA UN LATO, LA PROFUMERIA COME LUOGO DI ELEZIONE IN CUI SCOPRIRE E ACQUISTARE IL PRODOTTO PIÙ ADATTO ALLA PROPRIA BEAUTY ROUTINE, E SPAZIO IN CUI VIVERE UN’ESPERIENZA DI BELLEZZA TRASVERSALE E COMPLETA. DALL’ALTRO, GLI ADDETTI ALLA VENDITA: SPECIALISTI DEL CONSIGLIO, ‘PARTNER’ IDEALI DEL CONSUMATORE, GUIDA NELLA SPERIMENTAZIONE DI UNA VERA E PROPRIA ‘CERIMONIA’ DI ACQUISTO. DA QUESTE OSSERVAZIONI/RIFLESSIONI, È NATA L’IDEA DI UN RICONOSCIMENTO ‘DALLA PROFUMERIA ALLA PROFUMERIA’, CHE HA L’OBIETTIVO DI SOTTOLINEARNE CENTRALITÀ E AUTOREVOLEZZA NEL MONDO COSMETICO.
Imagine, insieme a Fenapro, ha immaginato un ‘Premio Beauty’ assolutamente nuovo nella dinamica e nella composizione della giuria LA GIURIA DEL PREMIO SARÀ COSTITUITA DA UN PANEL RAPPRESENTATIVO DI PROFUMIERI TITOLARI E BEAUTY COACH (LE ADDETTE ALLA VENDITA CHE HANNO COMPLETATO IL PERCORSO DI FORMAZIONE ORGANIZZATO DA FENAPRO) CON IL COMPITO DI DEFINIRE LA ROSA DEI FINALISTI E DECRETARE I VINCITORI, OVVERO LE REFERENZE CHE PIÙ SI SONO DISTINTE TRA LE CINQUE CATEGORIE DI PRODOTTI COINVOLTE: MAKE UP, SKINCARE VISO E CORPO, PROFUMO, PRODOTTI CAPELLI. «L’OBIETTIVO NON È ESSERE AUTOREFERENZIALI», SPIEGA MICHELANGELO LIUNI, PRESIDENTE FENAPRO, CHE CONTINUA: «VOGLIAMO CREARE UN MECCANISMO CHE FACCIA DA CASSA DI RISONANZA PER I VINCITORI CON UNA COMUNICAZIONE MASSIVA SUI PUNTI VENDITA. SCOPO DEL RICONOSCIMENTO È PORTARE ANIMAZIONE, COINVOLGIMENTO E MOLTA VISIBILITÀ, NON SOLTANTO AL NOSTRO CANALE MA ANCHE AI PRODOTTI E AI BRAND. UN IMPEGNO MA ANCHE UN GRANDE VALORE AGGIUNTO». LA PRESENTAZIONE DEL ‘PREMIO IMAGINE DEI PROFUMIERI’ DURANTE LA SERATA DI PREMIAZIONE DI ACCADEMIA DEL PROFUMO. DA SINISTRA, LOREDANA LINATI, DIRETTORE DI IMAGINE, AMBRA MARTONE, PRESIDENTE ACCADEMIA, MICHELANGELO LIUNI, PRESIDENTE FENAPRO.
ITALIA . FRANCIA . DUBAI . ISRAELE
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PRIMO PIANO intervista raccolta da Loredana Linati
ANTONELLA BONA ECONOMISTA SI DIVIDE TRA DOCENZE E CONSULENZE DAL 2002, AVENDO SCELTO DI ‘ESSERE LÀ DOVE LE COSE SUCCEDONO’ PER NON PERDERE MAI IL CONTATTO CON L’ECONOMIA REALE.
L
aurea in Economia Aziendale all’Università L. Bocconi Milano, dall’inizio della sua carriera di consulente e di accademica si occupa di approfondire le dinamiche di marketing distributivo analizzando tutte le leve retail (assortimento e servizio commerciale, comunicazione e visual, pricing) e in questo ambito dell’importanza dell’experience nella distribuzione. Customer Journey, cerimonia di vendita, valorizzazione degli spazi, coordinamento tra on line e off line sono i punti cardine di un’attività mirata alla qualificazione di piccole e medie imprese del lusso, in un’ottica di affermazione entro e fuori i confini nazionali. «Oggi più che mai il cliente è al centro delle scelte strategiche delle aziende. Si presta attenzione e si analizza ogni elemento del processo di acquisto per rispondere in maniera sempre più puntuale alle richieste, quasi a creare tante singole esperienze. Un lavoro di personalizzazione che trova nel punto vendita il suo apice», spiega Antonella Bona. «I retailer in genere, e quelli del lusso in particolare, hanno da sempre una speciale attenzione al rapporto empatico e al valore strategico della cerimonia di vendita. Questo ha fatto sì che nel post pandemia venisse fatto un ulteriore passo: da ‘shopping experience’ a ‘emotional experience’ con un particolare focus sulla relazione uno-a-uno. ‘Special person’ non cliente». Da qui le vostre domande ad Antonella sulle differenze tra i diversi canali, lo sviluppo del mercato e delle esperienze di acquisto, il peso della leva prezzo.
NOI SCEGLIAMO I PROFESSIONISTI, VOI, ATTENTI LETTORI DELLE NOSTRE PAGINE, FATE LE DOMANDE. COCREIAMO CONTENUTI PER ALIMENTARE QUELLO SCAMBIO DI IDEE E PUNTI DI VISTA CHE È L’UNICO DRIVER PER SCIOGLIERE INSIEME UN PO’ DELLA COMPLESSITÀ DI QUESTI TEMPI.
PRIMO PIANO ANTONELLA BONA
ACV. Quali sono le caratteristiche che ricerca un consumatore per avere lo stimolo di uscire ed entrare in un negozio?
Ribalterei la domanda per evidenziare il ruolo cruciale che il retailer ricopre al fine di attrarre i consumatori e fidelizzare la clientela. Prima, infatti, di chiederci cosa ricerca il consumatore è strategico definire a quali tipologie di clientela vogliamo rivolgerci. Il negozio - con le sue vetrine, l’assortimento, il personale di vendita - è ‘comunicazione’, nel suo insieme e in ciascuno di questi elementi. Di conseguenza ha senso chiedersi “a chi sto parlando?”; “cosa voglio trasmettere?”; “quale assortimento voglio proporre al fine di declinare operativamente il posizionamento strategico dell’insegna?”; “quale modalità di vendita desidero venga adottata?”. Si parte quindi dall’individuazione delle tipologie dei consumatori target per progettare il posizionamento strategico, che deve essere il più possibile distintivo rispetto ai concorrenti al fine di differenziarsi e veicolare messaggi chiari e diretti al cliente o potenziale tale. La stessa ampiezza e profondità dell’assortimento inciderà sulla modalità di servizio e di consulenza. Si possono, per esempio, proporre al consumatore un prodotto, una linea, una specifica soluzione assicurando una maggiore conoscenza delle marche trattate. Il personale di vendita, opportunamente formato e ingaggiato, è a sua volta un punto di contatto chiave, laddove sia in grado di fornire un consiglio fondato sulle esigenze del cliente. Anche la conoscenza del territorio è focale, e da quella dipende il mix di strumenti da utilizzare. Inoltre, il ‘consumatore al centro’ fa muovere la persona verso il punto vendita, perché ogni elemento diventa un ‘touch point’ chiave, che in un processo di ‘experience system’ circolare alimenta un dialogo coerente, senza interruzioni, premiante per il cliente e per l’impresa. La ‘persona consumatore’ deve essere il soggetto di riferimento di più micro-contatti, che la ingaggiano in momenti diversi del suo processo di acquisto fornendo informazioni, stimolando curiosità, suscitando bisogni.
attribuito al prodotto/servizio), ma anche psicologica, a fronte del beneficio atteso e ricercato. Tuttavia, va sottolineato che esiste una differente percezione di prezzo a seconda della tipologia di acquisto. Un ‘acquisto di impulso’ può vedere il prezzo come primo driver. Se il prodotto è una commodity, è molto probabile che la riduzione di prezzo e la pressione promozionale possano trasformare il consumatore ‘in ballerino’, sempre in movimento e alla ricerca del prezzo più basso e, conseguentemente, molto difficile da fidelizzare. Laddove l’acquisto non riguardi un bisogno primario o sia fatto di impulso, l’esperienza in negozio assume un ruolo chiave in quanto componente attesa dell’acquisto e pertanto deve essere ben progettata e definita in dettaglio al fine di essere vissuta come unica e non replicabile. Si baserà sulla conoscenza approfondita del cliente e sulla declinazione operativa della cerimonia di vendita. Quest’ultima è fortemente personalizzabile e il personale del negozio può fare veramente la differenza agendo più da influencer che da venditore. Ne conseguirà fidelizzazione e legame con il cliente, nei confronti del quale possono essere definite azioni di richiamo sul punto vendita attraverso, per esempio, semplici azioni di email o mobile marketing. Il delta di prezzo in questo caso potrà essere accettabile per il consumatore, che lo percepirà compensato proprio dall’esperienza, che è relazione, che a sua volta genera emozioni, che in quanto tali non hanno prezzo. È pertanto necessario approfondire la conoscenza dei propri clienti in un’ottica di data management, con l’obiettivo di integrare le informazioni derivanti da diversi canali per comprendere esigenze e abitudini dei consumatori, abituali e non. Da economista sottolineo, inoltre, la necessità di effettuare sintetiche analisi periodiche rispetto a quanto proposto dai concorrenti individuando almeno tre competitors e monitorando i prezzi dei principali prodotti, novità assortimentali e promozioni in corso, soprattutto nei periodi ad alta pressione promo (single day, black Friday, saldi invernali ed estivi, ecc.). Questa attività è molto utile per comprendere le dinamiche di mercato in atto, i ‘gap di prezzo’ accettabili per il consumatore e anche per fare conoscenza delle proposte di altri canali.
C.B. On line si trovano prodotti a prezzi più vantaggiosi rispetto ai negozi fisici. Fino a che punto una positiva esperienza in negozio riesce a compensare il delta di prezzo e a ‘spostare’ l’acquisto in store anche se a prezzo più alto?
M.S. Quale penetrazione avrà l’e-commerce rispetto al B&M in Italia e in Europa?
La leva prezzo è, per tutti gli attori coinvolti, una componente essenziale del processo di acquisto. È facilmente modificabile e ha effetti immediati, oltre a una valenza ‘economica’ (valore
A livello mondiale la crescita dell’acquisto attraverso il canale digitale è significativa, ma non paritetica su tutte le categorie e sicuramente il lusso registra tassi inferiori, iniziando a
A PROPOSITO DI ‘CUSTOMER EXPERIENCE’ IL PUNTO VENDITA NON PUÒ PIÙ ESSERE SOLO UN LUOGO DOVE SI ACQUISTA UN BENE E NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI ESSERE STATICO. IL CONSUMATORE VUOLE SENTIRSI ASCOLTATO, COINVOLTO, AL CENTRO. SE DEVE METTERSI IN GIOCO, BANALMENTE USCIRE DI CASA, DEVE TROVARE AD ACCOGLIERLO UN ‘LUOGO LOGO’ OVVERO UNA LOCATION CAPACE DI RESTITUIRGLI UN’ESPERIENZA IMMERSIVA DEL BRAND OPPURE UNO SPAZIO CHE GLI CONSENTA DI SPERIMENTARE PRODOTTI, SERVIZI, NOVITÀ. IL FLAGSHIP STORE WOOLRICH DI MILANO HA PROPOSTO UNA ‘ICE ROOM’ (UNA STANZA FREDDA INNEVATA A -20 GRADI ) PER PERMETTERE DI TESTARE LE PERFORMANCE DEGLI ICONICI PARKA DEL BRAND. A PARIGI, AL 30 DI AVENUE MONTAIGNE, HA RIAPERTO IL ‘TEMPIO’ DIOR. UN VERO E PROPRIO UNIVERSO, CHE SUPERA IL CONCETTO DI BOUTIQUE ASSICURANDO UNA COMPLETA ESPERIENZA DEL BRAND.
IL CONSUMATORE SI ASPETTA DAL NEGOZIO FISICO: ASSISTENZA, PERSONALIZZAZIONE E LA GARANZIA DI UN INTERLOCUTORE AFFIDABILE. LA CONVENIENZA E L’ASSORTIMENTO LI CERCA ON-LINE. FONTE: HTTPS://WWW.SPOTANDWEB.IT
sperimentare piattaforme innovative quali il metaverso. La ragione è evidente: l’alto di gamma non soddisfa un bisogno primario, ma risponde a esigenze emozionali ed edonistiche. Questo implica un’attenzione forte all’esperienza, che abbiamo detto avere nel fisico il suo momento più alto. Inoltre per il mondo e-commerce sono particolarmente importanti il free delivery e la possibilità di restituire il prodotto, due aspetti non chiave in un acquisto cosmetico. F.S. L’evoluzione nel trucco dal tester fisico alle app di virtual try on. I prodotti make up potranno essere veramente valutati dalla consumatrice attraverso un’app?
L’età del target e il grado di utilizzo e conoscenza degli strumenti e dei media digitali sicuramente influiscono, ma in un acquisto beauty conta molto il coinvolgimento dei cinque sensi, difficili da integrare in un’applicazione. Vedo quindi, semmai, una complementarità tra virtual try on e tester fisico, soprattutto laddove il prodotto non sia conosciuto. Un’attività punto vendita ben congegnata, che permetta di mettersi in gioco, è decisamente più vincente di qualsiasi ‘esperienza’ virtuale e questo è tanto più vero al crescere della complessità. Le uniche attività virtuali che mi sembrano interessanti sono i video tutorial e i podcast perché, se sviluppati da esperti, hanno un livello di coinvolgimento interessante. C.B. Si discute dell’importanza di dare al cliente un’esperienza di acquisto omogenea su tutti i canali della stessa insegna. Di fatto stiamo osservando che ogni canale ha la sua offerta, i suoi prezzi, le sue modalità. Il consumatore, a seconda del momento, dell’esigenza, del tempo a disposizione, del luogo, dello stato d’animo… si rivolge a un canale piuttosto che a un altro. Forse neppure si aspetta di avere la stessa esperienza, perché consapevole della natura differente dei diversi canali?
La logica di partenza delle imprese è spesso di tipo ‘multicanale’: l’azienda si limita a sviluppare più punti di contatto, senza però assumere una gestione integrata di tutte le infor-
mazioni, i dati e i comportamenti degli utenti che transitano dai vari touch point. Il canale fisico è disgiunto e percepito diverso da quello digitale. Ciò può generare conflitti di canale e messaggi non sempre univoci, perché gestiti in maniera non coordinata, con conseguenze significative in termini di immagine, opportunità di contatto e continuità di relazione con il consumatore. Parlare di ‘omnicanalità’ permette, invece, di fare un passo avanti perché, mettendo il consumatore al centro, prevede un sistema interconnesso tra tutti i punti di contatto, al fine di garantire uniformità dell’esperienza e convergenza dei canali in un approccio phygital (ndr, integrazione tra il mondo fisico e quello digitale per generare un’esperienza ibrida). Tale risultato si raggiunge permettendo al consumatore di utilizzare simultaneamente tutti i canali digitali e tradizionali senza avvertire alcuna discontinuità. La ‘persona consumatore’ oggi, sempre più, si muove con facilità tra una molteplicità di tecnologie e canali. Per questo si aspetta di poterli scegliere liberamente decidendo di utilizzarli come, quando e dove preferisce allo scopo di raccogliere contenuti informativi e recensioni di prodotto o effettuare acquisti. In un simile scenario, le imprese devono valutare le opportunità messe a disposizione dalle strategie omnicanale colmando i ritardi. M.S. Il consumatore preferirà i siti multi-brand o i siti ufficiali dei singoli brand?
Credo che le due tipologie di siti potrebbero essere assolutamente complementari. La preferenza ancora una volta dipende dall’esigenza del consumatore. Se desidera un’informazione approfondita e particolareggiata, troverà maggiore soddisfazione nel sito ufficiale del brand che, avendo sviluppato il prodotto, fornirà approfondimenti e consigli d’uso più dettagliati. Viceversa, se cerca raffronto tra marche e informazioni di tipo comparativo più sintetiche può essere un sito multibrand.
PRIMO PIANO ANTONELLA BONA
LA CERIMONIA DI VENDITA RAPPRESENTATA IL PRINCIPALE STRUMENTO DI MARKETING RELAZIONALE IN GRADO DI FAVORIRE UNA SHOPPING EXPERIENCE POSITIVA, UNICA, MEMORABILE E IN GRADO DI SODDISFARE E FIDELIZZARE LA CLIENTELA (BONA, 2021- MOSCA, 2016)
A.C.V. È più importante l’esclusività o l’esperienza che un negozio può offrire?
In realtà l’esperienza è esclusività. In altre parole, potremmo dire che l’experience è la materia di cui è fatta l’esclusività. Il concetto primo di esclusività è personalizzazione e l’elemento più fortemente personalizzabile è proprio la messa in atto, la prova di un prodotto o un servizio, che ognuno vivrà a suo modo anche laddove si sia definita una ‘cerimonia’. L’accoglienza, l’ascolto dei bisogni (richieste ed esigenze), i consigli, le soluzioni, le proposte, ma anche come si porge il prodotto e si conclude la vendita, si saluta e si accompagna alla cassa sono tutti elementi fondamentali per definire l’esperienza unica ed esclusiva che è possibile sviluppare presso il negozio. E sottolineo, anche grazie al ruolo del personale di vendita, sempre più ‘personal shopper’, consulente e influencer. Ogni componente è collegata e serve a rendere l’esperienza unica e memorabile, fino ad attribuire al prodotto in senso stretto un ruolo di secondaria importanza. F.S. Il QR Code come mezzo di comunicazione con il consumatore. Il consumatore è abituato a utilizzarlo per avere più informazioni sul prodotto? Se sì, di che tipo di consumatore stiamo parlando e di che tipo di prodotto (prestige, mastige o mass market)?
Utile, non necessariamente essenziale. Per meglio dire: il QR Code è funzionale per trasmettere un grande numero di informazioni, ma non emoziona. Se il mio obiettivo è ‘aggiungere dati’, è certamente uno strumento semplice e immediato, ma se voglio coinvolgere, creare attesa, spingere a fare un’esperienza, allora devo rivolgermi altrove. Una volta di più bisogna conoscere la propria clientela di riferimento o meglio ancora aver chiaro a chi ci si vuole rivolgere e perché. In questo modo sarà più facile selezionare gli strumenti opportuni per ‘passare’ lo storytelling o anche soltanto un upgrate di informazioni sul prodotto.
ferenti pacchetti, lavorare sulla quantità o sull’aggregazione di più prodotti complementari o sussidiari. In questo caso il prezzo differente sarà giustificato dall’essere altro. È sempre fondamentale spiegare le ragioni delle differenze di prezzo. La trasparenza è sempre la migliore strada da percorrere per mantenere vivo il rapporto di fiducia con il consumatore. M.S. È verosimile pensare che si vada verso un processo di disintermediazione? Quale sarà il rapporto tra industria e distribuzione?
La disintermediazione è una scelta difficile e molto faticosa. Probabilmente non percorribile se l’obiettivo è aumentare le distanze tra industria e distribuzione. Una delle principali attività dell’industria è investire in ricerca e sviluppo al fine di proporre nuovi prodotti frutto di analisi del comportamento del consumatore e in linea con trend e input provenienti dal mercato. In parallelo, la distribuzione rappresenta l’ultimo e il più importante punto di contatto con un mercato, sempre più dinamico e in evoluzione, costituito da quelle persone che sono poi coloro che decidono di acquistare o meno un prodotto e presso quale canale. La parola d’ordine per affrontare i cambiamenti e le complessità tipiche di ogni settore è quindi collaborazione. L’interlocutore di entrambi è il consumatore. E l’obiettivo deve essere quello di lavorare insieme per rispondere alle esigenze dei consumatori e veicolare al meglio le informazioni. Questo in termini generali, ma oggi è ancora più vero vista la complessità del periodo. La carenza delle materie prime e l’incremento dei prezzi di produzione, trasporto e distribuzione potrebbero portare a rotture di stock e vuoti a scaffale. Per gestire queste difficoltà è importante spiegare nel dettaglio le ragioni ai propri clienti. M.S. Come si prevede che si sviluppi il mercato nei prossimi 3-5 anni?
Il mercato del lusso, ma non solo, vedrà una sempre maggiore integrazione di on line e off line. Il filosofo italiano Luciano Floridi ha parlato di ‘on-life’ per definire il mix costante di qui e ora fisico e digitale. Questo aspetto connota ogni momento della vita e del processo di consumo. Da qui verrà una sempre maggiore attenzione alla trasparenza dell’offerta e alla sostenibilità. Il consumatore non ragiona più in termini di quantità, ma di qualità, servizio e trasparenza. La sfida sarà, quindi, fornire un sistema distributivo omnicanale integrando tutti i touch point che il consumatore si attende di trovare quando entra in contatto con le imprese e con i brand.
C.B. Prendiamo il caso di un retailer attivo su più canali. Il cliente si aspetta delle differenze di prezzo tra i vari canali della stessa insegna? Se sì, fino a che punto?
LE DOMANDE SONO STATE POSTE DA:
Il prezzo è una leva complessa, bidirezionale, a cui è attribuita una differente importanza a seconda della tipologia di acquisto. Per questo deve essere affrontata con grande attenzione, perché anche da lì passano l’immagine di un brand e di un’insegna. Il cliente è sensibile alle variazioni di prezzo, ma il canale in sé non ne giustifica la differenza e questa strada è rischiosa. Quello che si può fare, semmai, è creare dif-
ANDREA E CHIARA VALDO
48. IMAGINE
AMMINISTRATORI DELEGATI BEAUTY SAN
CLAUDIA BENINI
MAURIZIO SABBIONI
DIRETTORE DIRETTORE MARKETING GENERALE GRUPPO DMO SABBIONI PROFUMI E PRESIDENTE ETHOS PROFUMERIE
FRANCESCO STABILE
DIRETTORE OPERATIVO EUROSTYLE
SE NE PARLA di Francesca Marotta
NOVITÀ AVVENIRISTICHE IN PROFUMERIA: UN CANALE CHE SEMPRE PIÙ SI AFFIDA ALL’HIGH TECH PER SODDISFARE LE MOLTEPLICI ESIGENZE DEL CONSUMATORE.
INTELLIGENZA
LE MODALITÀ DI FARE SHOPPING STANNO CAMBIANDO SULL’ONDA DELL’EVOLUZIONE TECNOLOGICA, ORMAI PARTE DELLA VITA QUOTIDIANA. SCOPRIAMO CON GLI ESPERTI COME EVOLVE L’ESPERIENZA D’ACQUISTO.
A
ARTIFICIALE BEAUTY
ll’ultima edizione del CES di Las Vegas, la più grande fiera dell’elettronica al mondo, per invitare a conoscere meglio i propri brand Procter & Gamble ha presentato BeautySphere, un percorso incantato che l’azienda ha descritto come “un luogo in cui puoi entrare, immergerti nel portafoglio di marchi e guardarlo attraverso la lente della bellezza responsabile”. Questa iniziativa introduce le importanti novità avveniristiche (immersive e a elevato tasso di interattività) che attendono chi entra in profumeria, dove i supporti tecnologici per individuare i prodotti di cura e per il trucco sono già diventati realtà. Con soluzioni destinate a essere sempre di più associate al metaverso, emblema del phygital (ovvero la convergenza tra mondo
virtuale e fisico), terreno ibrido ancora per lo più inesplorato (nel quale gli esperti individuano un progetto che può creare infinite opportunità) e che conquista un interesse crescente. «La digitalizzazione ha radicalmente trasformato tutti i comparti dell’industria cosmetica e anche la profumeria deve adattarsi a nuove condizioni e a nuovi strumenti. È un processo inarrestabile, che credo porterà ulteriori opportunità di sviluppo e che potrà aiutare ENRICO ZANNINI il canale a recuperare una migliore relazione con gli acquirenti, soprattutto con le generazioni più giovani», afferma Enrico Zannini, direttore generale BolognaFiere Cosmoprof. «Si stima che entro il 2024 i consuIMAGINE .49
SE NE PARLA LA TECNOLOGIA ENTRA IN PROPFUMERIA
matori spenderanno 34 miliardi di dollari in beauty tech, rendendo particolarmente fiorente questa categoria. Sono due i fattori che li spingono a diventare più esperti di strumentazioni all’avanguardia: la curiosità FERNANDA PIGATTO verso il mondo digitale e il desiderio di ottenere risultati di livello professionale», aggiunge Fernanda Pigatto, direttore Partnership Globali Beautystreams.
UNO SGUARDO AL FUTURO
Le manifestazioni dedicate allo sfaccettato mondo dell’intelligenza artificiale sono in aumento. Protagoniste dell’evento BeautyTech all’ultima edizione di Cosmoprof Woldwide Bologna, per esempio, sono state proprio le innovazioni rivoluzionarie per il comparto beauty. Tra i progetti più interessanti presentati dai 15 espositori, di cui 6 startup italiane, spiccano Perfect Corp (Taiwan), un’applicazione che analizza preventivamente nella dimensione della realtà aumentata il risultato di un prodotto make up, e Visage Technologie (Croazia), un software di riconoscimento facciale che permette all’utilizzatore di ‘provare’ il maquillage per mezzo della Augmented Reality. «Sin dall’edizione 2020 - bloccata dalla pandemia - avevamo cominciato a lavorare a un’area dedicata alle nuove techno science per l’industria cosmetica, e la pandemia ha dato un ulteriore stimolo allo sviluppo di soluzioni legate proprio a questi comparti», spiega Zannini, che continua: «Il settore dedicato alle start-up quest’anno è stato molto apprezzato, perché la digitalizzazione è considerata un volano per la crescita del nostro settore. A tutti i livelli. Segnalo, per esempio, che anche ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) nel suo programma di sostegno del Made In Italy ha inserito lo sviluppo digitale come elemento strategico, incentivando la presenza delle aziende italiane, che si presentano con
un’idea innovativa, all’interno del palinsesto della più importante fiera del beauty italiana. I progetti presentati nell’area BeautyTech sono stati molto interessanti e apprezzati dagli operatori e dalle aziende presenti, facilitando collaborazioni per progetti futuri. Cosmoprof, nel suo essere osservatorio delle trasformazioni e dell’evoluzione dell’industria cosmetica, continuerà a dare spazio ai nuovi supporti tecnologici per il business, offrendo costantemente suggerimenti e soluzioni che permettano a espositori, compratori, distributori e operatori di rapportarsi con il mercato attraverso gli strumenti più adatti e performanti». Nel mese di maggio di quest’anno, anche L’Oréal ha organizzato un giorno dedicato all’esplorazione dei nuovi orizzonti tecnologici del settore: il ‘Beauty Tech Day’. «È un programma che si estende su scala mondiale e ha l’ambizione di plasmare la “beauty that moves the world”, una bellezza del futuro che muove il mondo», CAROLINE ha dichiarato Caroline Renard, Head of InnoRENARD vation and Program Office for Tech Accelerators L’Oréal. «Il Beauty Tech Manifesto del gruppo ha tre pilastri. Il primo è l’intento di creare una cosmesi sempre più inclusiva, capace di rispondere alle esigenze e ai desideri di tutte le persone, nella loro infinita diversità. La seconda colonna portante di questa mission è costituita da trasparenza e responsabilità, che devono essere proprie di tutte le aziende, i prodotti e i servizi del nostro portfolio. Infine, vogliamo creare una società agile e ricca di talenti in grado di plasmare il futuro dell’universo beauty. Per fare questo investiremo in scienze e tecnologie innovative, che ci consentiranno di offrire ai nostri clienti un’esperienza all’avanguardia e personalizzata». Tra le nuove soluzioni proposte dal Gruppo spiccano ‘Match My Shade,’ soluzione personalizzata basata sull’intelligenza artificiale in grado di trovare in soli dieci secondi la nuance ideale di fondotinta, e ‘YSL Rouge Sur Mésure’. Quest’ultimo è un dispositivo rivoluzionario che consente di realizzare rossetti personalizzati e smart creando sfumature uniche. Proposto in un elegante e versatile packaging nero e griffato, pensato per trasformarsi anche in un comodo astuccio, utile a portare il rossetto sempre con sé, è dotato di tre cartucce di colore che fanno parte di quattro diverse famiglie di tonalità presenti nel Dna della Maison: rosso, nude, arancione e fucsia. L’utilizzo è molto semplice: si scarica l’App, si inseriscono le cartucce nel dispositivo e ci si diletta nella creazione del lipstick nella tonalità più desiderata, che al termine del processo creativo viene visualizzata sullo smartphone.
ENTRO IL 2024 SI SPENDERANNO 34 MILIARDI DI DOLLARI IN BEAUTY TECH
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QUI ACCANTO. IL DISPOSITIVO YSL ROUGE SUR MÉSURE CHE CONSENTE DI REALIZZARE ROSSETTI PERSONALIZZATI. IN ALTO, A SINISTRA. UN MOMENTO DELL’EVENTO BEAUTYTECH ALL’ULTIMA EDIZIONE DI COSMOPROF WOLDWIDE BOLOGNA.
CHIARA FERRAGNI PROVA SKIN SCREEN DI LANCÔME, SERVIZIO ALL’AVANGUARDIA DI ANALISI DELLA PELLE ISPIRATO AI DISPOSITIVI USATI PER GLI STUDI CLINICI. VALUTA 11 PARAMETRI CUTANEI: DALLA TEXTURE AI DANNI UV.
LO STATO DELL’ARTE
Sono sempre più numerosi i marchi che utilizzano sistemi di test virtuali, sia on site sia sui loro canali social, e stanno rapidamente trasformando l’esperienza di acquisto anche all’interno del retail fisico. «Il metaverso è sicuramente una dimensione da analizzare e studiare per le griffe della cosmetica, soprattutto per coinvolgere le nuove generazioni che in questo universo parallelo stanno costruendo un loro spazio. Anche per questo la realtà virtuale e le sue opportunità sono state tra gli argomenti più seguiti nei convegni che sono stati dedicati durante la manifestazione», racconta Zannini. «Ritengo che l’interazione tra on line e off line sia una caratteristica che sta influenzando tutti i nostri comportamenti. Persino i trend scouter internazionali intervenuti all’ultimo Cosmoprof sono concordi nell’affermare che questo scenario ibrido porterà a nuovi comportamenti, anche all’interno della profumeria, e a nuove opportunità di sviluppo per il canale. Per esempio, la possibilità di scegliere il proprio prodotto attraverso tool digitali, o presto anche in negozi virtuali, per poi concludere l’acquisto nel negozio fisico. Questo può rilanciare il punto vendita come elemento dell’esperienza emozionale di una specialità beauty. In generale, tutti gli strumenti di test virtuale dei prodotti, e di analisi di pelle e capelli, stanno accompagnando la profumeria nel nuovo scenario digitale. Chi entra in un negozio oggi cerca le soluzioni più in linea con le sue esigenze, con la sua tipologia di cute e chioma. Portare questi strumenti all’interno del punto vendita significa offrire un’esperienza più completa al cliente e offrire la possibilità al personale di interagire e di guidare il processo di acquisto».
tata per visualizzare ‘virtualmente’ su se stessi i prodotti in gamma, provandoli singolarmente. Si tratta di un tool fruibile sia da mobile sia da desktop, attivando semplicemente la telecamera. Sullo schermo compare il bottone ‘Before & After’, che permette di vedere metà volto truccato e metà no. Cliccando su ‘Product Info’ si ottengono ulteriori informazioni e, una volta individuata la soluzione giusta, si può aggiungere il prodotto al carrello. Focalizzano l’attenzione sulla cura della pelle, invece, le strumentazioni attivate da Lancôme per aiutare a individuare il trattamento ideale. Già disponibile presso Rinascente e in vari corner su appuntamento, ‘Skin Screen’ è il servizio d’avanguardia di analisi cutanea, ispirato ai dispositivi utilizzati per gli studi clinici, che racchiude una combinazione innovativa di tecnologie in grado di valutare undici parametri chiave dell’epidermide del viso: texture, zone arrossate, macchie scure, pori visibili, rughe e linee sottili, danni UV, idratazione, compattezza, occhiaie, zampe di gallina e borse sotto gli occhi. ‘E-Youth Finder’, sempre di Lancôme, invece, è un’App che analizza l’incarnato attraverso sei criteri di valutazione e ne determina le caratteristiche per individuare la giusta routine di cura cosmetica. Alimentato da intelligenza artificiale e frutto di ottant’anni di competenza nel settore, questo sistema innovativo riesce a individuare lo stato di salute della pelle e a suggerire una skincare routine su misura. In questo caso, per individuare la profumeria più vicina a casa che lo propone si consulta il sito della Maison.
IN PROFUMERIA IL PRODOTTO SI SPERIMENTERÀ CON TUTTI I CINQUE SENSI
NUOVE DIMENSIONI E ANALISI SOFISTICATE
L’alta tecnologia è entrata in profumeria con soluzioni già disponibili. La collaborazione tra M.A.C. Makeup e The Sims4 permette di provare look di tendenza estrosi e originali in un videogioco di simulazione. Virtual Try-on è la funzionalità ideata da Naj Oleari che sfrutta la realtà aumen-
COME EVOLVE LA SCELTA DEL PROFUMO
Sul fronte della personalizzazione, i progressi techno stanno conquistando anche una categoria tradizionalmente complessa come quella delle fragranze. «NINU Perfume, per esempio, ha introdotto un creatore di fragranze personalizzato portatile, che si collega a un’App per smartphone. La versione finale del ‘profumo intelligente’ del marchio vanta cento fragranze in una bottiglia e propone creazioni di maestri profumieri guidati da Dominique Moellhausen, oltre a una guida per formulare il proprio jus in base all’umore o IMAGINE .51
SE NE PARLA LA TECNOLOGIA ENTRA IN PROPFUMERIA DA SINISTRA, IL SISTEMA DI NINU PERFUME PER CREARE FRAGRANZE PERSONALIZZATE; VIRTUAL TRY-ON DI NAJ OLEARI, CHE USA LA REALTÀ AUMENTATA PER VISUALIZZARE I PRODOTTI DIRETTAMENTE SULLA CLIENTE; M.A.C. MAKEUP E THE SIMS4 PERMETTONO DI PROVARE LOOK DI TENDENZA IN UN VIDEOGIOCO DI SIMULAZIONE.
ad altre variabili come il tempo o l’ora del giorno. Si basa su un sistema brevettato ad azionamento elettronico che miscela on demand le note richieste», spiega Fernanda Pigatto. Le iniziative in questo campo sono al limite del fantascientifico e su ciascuna la profumeria tiene gli occhi puntati. «Alcuni marchi propongono soluzioni cosmetiche che si prefiggono di andare oltre l’immaginario, si potrebbe dire, anche leggendo la mente per consigliare o creare soluzioni di trattamento su misura basate su emozioni o pensieri, portando la personal skincare olistica a nuovi entusiasmanti livelli. È il caso delle ‘Mind-linked Bathbot’, sfere per la detersione del corpo, chiamate ‘bombe da bagno’, acquistabili on line e prodotte dal gigante della cosmetica Sud Coreana AmorPacific: le note olfattive e le nuance personalizzate vengono individuate analizzando le onde cerebrali elaborate dell’elettroencefalogramma EEG dell’acquirente. Il meccanismo è semplice: speciali sensori integrati annotano le emozioni e il livello di stress; sulla base delle informazioni ottenute vengono selezionate la sfumatura e l’essenza progettate proprio per lenire la mente e soddisfare le esigenze specifiche; infine, un braccio meccanico miscela il prodotto sul posto». I dispositivi sempre più evoluti che permettono di orientarsi in modo ‘scientifico’ nell’universo delle note olfattive sono in continua evoluzione e sono già arrivati in alcuni punti vendita europei. «Puig ha moltiplicato le sue iniziative innovative per rendere semplicemente incantevole lo shopping in negozio», aggiunge Pigatto. «Per rispettare le norme sanitarie, il gruppo ha sviluppato uno strumento chiamato AI.LICE, derivato dal Wikiparfum di Puig Concept, in grado di visualizzare una fragranza prima di annusarla grazie a un codice QR sullo smartphone dei clienti. Durante la scansione del flacone, o della confezione di un profumo, questo device analizza automaticamente le informazioni e recupera il contenuto rilevante da un database, come la famiglia olfattiva e gli ingredienti principali. Per ora, questa nuova tecnologia è stata implementata nei negozi Penhaligon di Regno Unito e Asia. Il nome fiabesco è ispirato dal romanzo di Lewis Carol, ‘Through the Looking-Glass’, in cui Alice è la protagonista principale. Allo stesso modo, Puig ha collaborato con Air Parfum per ideare un diffusore che rende perfettamente comprensibile la complessità delle tracce. Grazie a questo strumento, nell’estate 2020 è stata presentata la PaCollection in 3D di Paco Rabanne nel negozio Sephora del centro commerciale La Défense di Parigi».
IL PUNTO VENDITA DI DOMANI
Il personale addetto al selling giocherà un ruolo sempre più strategico nell’evoluzione del negozio. «Sarà l’elemento di unione tra consumatore, brand e luogo fisico, fondamentale nella fidelizzazione del cliente. E sicuramente dovrà adattarsi alle nuove interfacce digitali, adeguando il linguaggio a un consumatore più giovane. Retailer e marchi saranno chiamati a unire le loro forze per preparare accuratamente il personale di vendita a interagire con un pubblico diverso», dice Enrico Zannini. «Tali progressi tecnologici possono richiedere una formazione per determinati programmi e dispositivi, ma va ricordato che gli sviluppi attuali legati all’high tech hanno lo scopo di migliorare l’esperienza complessiva del consumatore e, di conseguenza, le probabilità di vendita per gli operatori. I progressi, inoltre, aiuteranno gli esperti in profumeria a dimostrare le risorse dei prodotti: le tecnologie di test virtuale, per esempio, che consentono di provare prima di acquistare, in modo divertente e igienico al tempo stesso», aggiunge Pigatto. Fare previsioni è sempre difficile, ma come sarà, dunque, la profumeria del futuro? «Sarà un ambiente dinamico e coinvolgente, in cui sperimentare con tutti i cinque sensi il prodotto in un’esperienza sinestetica immersiva tra tool digitali, realtà virtuale ed esperienza fisica. Cosmoprof ha fatto emergere possibili scenari. Ora è giunto il momento di lavorare insieme per adattare il comparto alle esigenze del consumatore», afferma Zannini. «Usare la tecnologia per ‘incantare’ chi entra in negozio sarà fondamentale e i nuovi strumenti aiutano a creare esperienze on/off line senza interruzioni. Sono opportunità che consentono alle aziende di connettersi e interagire con il consumatore in modo più inclusivo», conclude Pigatto.
L’HIGH TECH DARÀ AL PERSONALE MAGGIORI RISORSE PER IL CONSIGLIO
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Una storia nata dall’amore per il Profumo.
PROFUMARSI RESPONSABILMENTE di Rachele Briglia
ECOLOGIA DI UN PROFUMO
Il ‘patriarca’ degli stilisti italiani alza ulteriormente l’asticella della haute parfumerie in ottica green. Con Floral, nuovo capitolo olfattivo in seno alla franchise My Way. E quattro progetti per la tutela di boschi, specie vegetali, piantagioni.
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l mondo della moda gli deve moltissimo. L’universo della haute parfumerie altrettanto. Perché, in entrambi i casi, Giorgio Armani è stato in grado di riscrivere le regole di base: rivoluzionando tanto il settore couture quanto quello olfattivo e imprimendogli il proprio, inconfondibile stile. Da qui riparte la Maison: dalla consapevolezza che, a oggi, innovare è ancora possibile. Di più: è necessario. Da qui, si diceva, la Maison parte alla ricerca di nuovi codici, nuove sfide, nuovi traguardi. Uno, prestigiosissimo, Re Giorgio lo ha appena raggiunto: a Milano, nel corso della recente, prima edizione della Beauty Week, si è visto tributare un riconoscimento ufficiale per il maggior numero di premi vinti nella storia di Accademia del Profumo. «Proprio come un abito di haute couture, il cosmetico è sempre più concepito, studiato, realizzato e cucito su misura per il consumatore», ha osservato Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, ente promotore della manifestazione meneghina. «È un vero onore», ha aggiunto Ancorotti, «poter stringere la mano a Giorgio Armani e sancire una sinergia tra moda e beauty all’insegna del saper fare italiano, riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo di stile e qualità». Mentre Ambra Martone, presidente di Accademia del Profumo, è entrata nel merito di una carriera che, anche in ambito olfattivo, si è distinta per lungimiran54. IMAGINE
za, perspicacia, intraprendenza: «Siamo entusiasti di inaugurare la prima Milano Beauty Week all’insegna dell’eccellenza e della coerenza premiando Giorgio Armani», ha commentato l’imprenditrice. «Accademia del Profumo ha saputo cogliere nel tempo il messaggio delle sue fragranze, valorizzandone la visione e amplificandone la popolarità: dall’esordio di Acqua di Giò, subito premiato nel 1997, all’iconico Sì, premiato al lancio nel 2014 e nella declinazione Sì Passione nel 2019, all’attenzione alla sostenibilità di My Way, premiato con il primo riconoscimento all’innovazione responsabile del profumo nel 2021». GIORGIO ARMANI CON AMBRA MARTONE E RENATO ANCOROTTI ALLA CONSEGNA DEL RICONOSCIMENTO CONFERITOGLI DA ACCADEMIA DEL PROFUMO DURANTE LA MILANO BEAUTY WEEK.
SOSTENIBILITÀ RESPONSABILE
Ed è proprio My Way, franchise femminile ultima nata in seno alla famiglia Armani Beauty, a introdurre un nuovo, entusiasmante capitolo dell’arte essenziera come la si intende oggi. Vale a dire: affine alle esigenze di un mercato sempre più competitivo e attento a politiche globali di eco-sostenibilità, sensibile alle cause ambientali tanto quanto alle politiche sociali, all’emergenza climatica quanto alla valorizzazione dei territori svantaggiati economicamente e geograficamente. A fare gli onori di casa è My Way Floral: declinazione del profumo capostipite nato nel 2020, si arricchisce, a livello olfattivo, di accenti che rimandano a luminosità e freschezza. E, a livello produttivo, di modalità a dir poco rivoluzionarie. «Con My Way, Armani Beauty si è assunto la responsabilità della sostenibilità in ogni fase della vita del prodotto, non solo rendendolo meno impattante, ma aiutando i consumatori a utilizzarlo in modo più ecologico e a vivere in modo più sostenibile», introduce Nigel Salter, consulente strategico per la sostenibilità della Casa cosmetica, parte del gruppo L’Oréal. Una presa di posizione estremamente netta che la nuova eau non fa che ribadire. Come per l’intera franchise My Way, anche Floral, infatti, prevede l’opzione della ricarica: un ‘meccanismo’ che invita a un atteggiamento più responsabile nei confronti del con-
ALLA FINE DEL 2022, QUATTRO PROGETTI GARANTIRANNO LA SALVAGUARDIA DI OLTRE 15MILA ETTARI DI FORESTA
INIZIATIVE PER L’AMBIENTE E LE COMUNITÀ SONO IN ATTO IN AMAZZONIA E MADAGASCAR.
sumo, perché riduce in modo dimostrabile l’impatto ambientale della fragranza stessa. L’acquisto del flacone da 50 ml di My Way Floral e, successivamente, di una ricarica da 150 ml, consente una riduzione del 64% delle emissioni di carbonio rispetto all’uso di quattro flaconi spray dello stesso formato. Ammonta al 32, 55, 64 e 75%, invece, il risparmio rispettivamente di cartone, vetro, plastica e metallo.
VERA RIDUZIONE DELL’IMPATTO
«Pochissimi consumatori, oggi, non sono consapevoli della scomoda verità secondo cui il nostro modello di consumo, su scala globale, ha un prezzo troppo elevato per il Pianeta», ha detto ancora Salter, soffermandosi poi sulla complessità del metodo che ha trasformato Armani Beauty in un’azienda del lusso a basso impatto ambientale. «È un salto cui molte Case hanno rinunciato perché richiede la re-ingegnerizzazione dell’intero processo di produzione, piuttosto che un semplice miglioramento del processo esistente. È una riprogettazione radicale, necessaria perché il solo ‘aggiustamento’ dei prodotti esistenti non raggiunge il cuore della sfida». Il riferimento è alla scelta, da parte del management, di intervenire a gamba tesa per ridurre l’impatto ambientale
del brand, con particolare attenzione alle emissioni di carbonio, principale causa del cambiamento climatico. Per riuscirci, Giorgio Armani ha scelto di contribuire a diversi progetti di riforestazione e tutela di ampie aree verdi in zone ‘sensibili’ del globo. A partire dal 2021, per esempio, la regione brasiliana della Serra do Amolar è oggetto di un progetto finalizzato a proteggere quasi 11mila ettari nel Pantanal, la più grande zona umida tropicale del mondo. Mentre l’Amazzonia peruviana accoglie un’iniziativa che consente agli agricoltori di impegnarsi nella produzione sostenibile di noci e li aiuta a proteggere le foreste della zona. Inoltre, nello Zim-
FRESCHEZZA LUMINOSA
BASTA IL NOME, MY WAY, A SUGGERIRE IL SENSO DELLA FRAGRANZA ARMANI BEAUTY. UN INVITO OLFATTIVO A IMBOCCARE E PERCORRERE LA PROPRIA STRADA SENZA ESITAZIONI, COMPROMESSI NÉ CONCESSIONI, AFFIDANDOSI UNICAMENTE AL PROPRIO ISTINTO E MODO DI ESSERE. UN CONCETTO CHE FLORAL AMPLIA E ARRICCHISCE ULTERIORMENTE. COMPOSTA DAI MAESTRI PROFUMIERI CARLOS BENAÏM (GIÀ AUTORE DEL SILLAGE ORIGINARIO) E DOMINIQUE ROPION, ENTRAMBI NASI IFF, VI SI RESPIRANO, PER PRIMI, GLI ACCENTI BRIOSI DI MANDARINO VERDE, OLIO DI PETIT-GRAIN E FIORE D’ARANCIO, LA CUI ESTRAZIONE VIENE REALIZZATA ATTRAVERSO UNA VERSIONE MODERNA DELL’ANTICO ENFLEURAGE. SI SCHIUDE COME COROLLE AL SOLE LA PARTE CENTRALE, IN CUI CONVIVONO ASSOLUTA DI TUBEROSA E OLIO DI NEROLI DELLA TUNISIA. A COMPLETAMENTO, UNA BASE DI INATTESA SENSUALITÀ FLOREALE, AFFIDATA A UN INNOVATIVO CO-ESTRATTO DI NEROLI AFFIANCATO DA VANIGLIA BOURBON PREMIUM.
babwe, il progetto Kariba protegge più di 1.600 ettari dalla deforestazione, promuovendo il benessere e la sostenibilità delle comunità. E ancora, in Madagascar, da cui proviene la vaniglia Bourbon Premium di Floral, Armani ha avviato un programma di approvvigionamento inclusivo insieme all’Ong Fanamby, che si impegna a migliorare i mezzi di sussistenza delle comunità indigene e a garantire che la vaniglia sia acquistata responsabilmente. In più, si preoccupa del rimboschimento di 150 ettari di foresta di mangrovie. Il bilancio complessivo è incoraggiante: il ‘progetto’ My Way ha dato il La a scelte virtuose, che a marzo 2022 hanno coinvolto anche il jus maschile Acqua di Giò nella nuova versione eau de parfum. Anch’essa carbon neutral, ha ulteriormente incrementato il quantitativo di verde tutelato: circa 25mila ettari di foresta a partire dal 2020. Ma non solo. Le iniziative della casa cosmetica hanno un impatto positivo anche sulle comunità locali promuovendo pratiche sostenibili che porteranno alla riduzione delle emissioni di carbonio. «La conservazione della natura, in particolare delle foreste, costituisce un’attività essenziale per ripristinare l’habitat naturale e il rimboschimento, necessario per aiutare ad assorbire i gas serra. Per anni, Armani Beauty ha operato molteplici cambiamenti orientati alla sostenibilità e My Way ne rappresenta l’intera somma», ha osservato ancora Salter. «Ogni fase del ciclo di vita del prodotto è stata esaminata e misurata per il miglioramento. Anche il lancio è stato reso carbon neutral». Produzione e trasporto, servizi fotografici, progettazione di shopping-experience, confezioni regalo e omaggi, eventi: «C’è ancora da fare, ma secondo noi è solo guardando ogni singolo anello della catena che potremo ottenere un prodotto sostenibile adeguato». IMAGINE .55
CONSIGLI PER LA VENDITA di Francesca Marotta
GLAMOUR
VERSATILE E CHIC Texture innovative, nuance e bagliori modulabili sono i punti di forza dei nuovi ombretti firmati Estée Lauder. Da proporre con i giusti alleati che completano il make-up L’IDENTIKIT DELLE 4 NUOVE PALETTE
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a stagione estiva ha per Estee Lauder quest’anno un preciso focus sul make-up. «È il momento perfetto per giocare con la nuova collezione di ombretti Pure Color Envy Luxe Eyeshadow Quad. Sono super setosi, stimolano e soddisfano la creatività, oltre a permettere di sperimentare una varietà infinita di cromie elegantissime rese frizzanti da luccichii sorprendenti. Per valorizzare il look è fondamentale cominciare DANIELA PISTOIA dalla preparazione della pelle. Ecco che può essere utile consigliare Advanced Night Repair Synchronized Multi-Recovery Complex, siero iconico adatto a ogni incarnato, che migliora la resa cromatica. Per completare si può suggerire un velo di Pure Color Envy Sculpting Blush e un tocco di balsamo colorato per labbra dalle qualità sorprendenti come Pure Color Envy Revitalizing Crystal Balm», spiega Daniela Pistoia, Education Manager di Estée Lauder.
«Le nuove palette Pure Color Envy Luxe Eyeshadow Quad vanno dal lavanda al prugna, dal beige caldo al marrone, dal bianco al grigio e dal corallo al pesca: i colori matte e luminosi sono intriganti nei loro astucci ma lo sono ancora di più quando si usano. Hanno una consistenza in polvere soffice e lussuosa, ricca di pigmenti, semplice da sfumare e dal finish progettato per resistere inalterato a lungo. La perfetta aderenza fa in modo che non si creino sgradevoli difformità sulle pieghe della palpebra per l’intera giornata. Inoltre la texture sottilissima è studiata per non accentuare né evidenziare le linee sottili oltre a non intaccare l’equilibrio idrolipidico cutaneo. Oftalmologicamente testati e ideali anche se si portano le lenti a contatto, vestono in leggerezza lo sguardo, si adattano perfettamente a
ogni incarnato e, grazie a una tecnologia esclusiva, sono in grado di modificare la loro intensità in funzione della tecnica di applicazione. Si ottiene un risultato discreto picchiettando con i polpastrelli oppure usando il pennellino mentre con lo sfumino di spugna si possono creare vibrazioni decise (ndr: entrambi gli strumenti sono inclusi nell’astuccio)», sottolinea Daniela Pistoia. In più, i quartetti cromatici sono l’ideale per chi non ha particolari abilità e sono perfetti per creare diversi maquillage. Alcuni esempi: 1. Look NaturaLe: con una tonalità chiara su tutta la palpebra e quella media nella piega sfumando verso l’alto; 2. Look Smokey: con la nuance più scura sulla palpebra, nella piega e sull’attaccatura delle ciglia inferiori; si continua con il tono medio sopra la piega della palpebra amalgamando bene i due colori; 3. Look moNocromatico: con la sfumatura media si colorano palpebra, piega e attaccatura delle ciglia inferiori, e si rifinisce con un tocco chiaro sopra la piega. Ma le possibilità non finiscono qui! Infatti la versatilità delle nuove shade le rende perfette per trasformazioni last minute. «In ogni astuccio c’è una nuanUN CALEIDOSCOPIO DI POSSIBILITÀ PURE COLOR ENVY LUXE EYESHADOW QUAD È DISPONIBILE IN 4 VARIANTI: AUBERGINE DREAM, DESERT DUNES, GREY HAZE E BOHO ROSE. OGNI PALETTE COMBINA 4 SHADE DALLE DIVERSE FINITURE (OPACHE, SATINATE, BRILLANTI, MATTE O PERLATE) CON COMBINAZIONI +STUDIATE C PER SODDISFARE TUTTI P I GUSTI E OGNI ESIGENZA.
IL PASSAGGIO CHIAVE FINITURA PERFETTA I NUOVI PURE COLOR ENVY SCULPTING BLUSH SONO PROPOSTI IN 4 SFUMATURE. PRESSO LA RINASCENTE DI MILANO E ROMA SONO DISPONIBILI LE VERSIONI RICARICABILI E I REFILL. EMOZIONI A FIOR DI LABBRA A CIASCUNA DELLE 6 TONALITÀ DELLA GAMMA PURE COLOR ENVY REVITALIZING CRYSTAL BALM CORRISPONDE UNA PIETRA, LA QUALE A SUA VOLTA ESPRIME E TRASMETTE SENTIMENTI PRECISI. ECCO LE CORRISPONDENZE A PARTIRE DAI NOMI DELLE SHADE: COSMIC CRYSTAL/QUARZO ROSA/ AMORE UNIVERSALE; SUN CRYSTAL /PIETRA DEL SOLE /GIOIA; CARING CRYSTAL /RUBINO / PASSIONE; LOVE CRYSTAL /ZAFFIRO ROSA /AMORE; HOPE CRYSTAL/GRANATO /VITALITÀ; DIVINE CRYSTAL /PETALITE /SPIRITUALITÀ.
ce brillante, dalla texture gelatinosa che ingloba i micro-frammenti perlati. Si tratta di una opzione dalla consistenza molto confortevole, che consente di modulare la luminosità da tenue a intensa sfruttando la sovrapposizione di prodotto. In più, rappresenta l’arma segreta per trasformare il trucco garbato per il giorno in uno stile spettacolare per la sera. Basta picchiettarne una piccola quantità sopra il colore dell’ombretto utilizzato al mattino, al centro della palpebra mobile: l’effetto wow! è istantaneo e strepitoso. C’è una raccomandazione, che è anche un suggerimento d’uso: applicare quest’ultimo tocco con i polpastrelli!».
IL BLUSH PER UN TOCCO RADIOSO
Indispensabile per ricreare sul viso un naturale colorito sano, la gamma aggiornata di Pure Color Envy Sculpting Blush di Estée Lauder ha una marcia in più. «Donano una carica di colore, di
freschezza e di luminosità. Hanno una texture lieve e impalpabile, morbida e setosa, grazie a polveri e pigmenti levigati e sferici capaci di costruire una tridimensionalità inaspettata», sottolinea Daniela Pistoia. «Per un risultato effetto lifting si sfumano sulla parte alta dello zigomo, per dare volume si sorride e si fa una U che abbraccia la guancia».
SORRISI CARICHI DI SIGNIFICATO
È decisamente riduttivo definire la collezione Pure Color Envy Revitalizing Crystal Balm come una semplice linea di nuance per labbra. «Si tratta di prodotti dalle prestazioni sorprendenti. Innanzitutto, donano un colore modulabile, che diventa più intenso passaggio dopo passaggio. La formula, poi, è addizionata con ingredienti che garantiscono idratazione, nutrimento e un effetto rimpolpante. Inoltre, trasmettono energia, perché le tonalità in gamma si ispirano ai principi della cristallote-
OGNI ELEMENTO DEL MAKE-UP ESTÉE LAUDER GARANTISCE IL MASSIMO DELLA PERFORMANCE GRAZIE A INNOVAZIONI TECNOLOGICHE CHE PERMETTONO AL COLORE DI MANTENERE A LUNGO INTENSITÀ E DURATA. C’È, PERÒ, UN PRODOTTO STRATEGICO CHE NE ACCRESCE LE PRESTAZIONI: ADVANCED NIGH REPAIR SYNCHRONIZED MULTIRECOVERY COMPLEX È IL PRODOTTO STAR IMMANCABILE NELLA ROUTINE DELLA PREPARAZIONE DELLA BASE. CONSIGLIATO A OGNI ETÀ PERCHÉ SVOLGE UNA PREZIOSA AZIONE ANTIOSSIDANTE, SI COMPORTA COME UN MAGNETE CHE ATTIRA E TRATTIENE ACQUA NEI TESSUTI, PERMETTENDO ALL’INCARNATO DI PRESERVARE PRESERVA RADIOSITÀ E FRESCHEZZA. NON SOLO, GRAZIE ALLA SUA PARTICOLARE FORMULAZIONE, MINIMIZZA I PORI DILATATI E RENDE MENO EVIDENTI LE LINEE SOTTILI. SI PRESTA A DIVERSI UTILIZZI. PUÒ ESSERE: APPLICATO PRIMA DEL TRATTAMENTO ABITUALE OPPURE MISCELATO AL FONDOTINTA O ANCORA USATO PER INTENSIFICARE IL BLUSH SE SE NE VERSA UNA GOCCIA SUL PENNELLO PRIMA DI PRELEVARLO DALL’ASTUCCIO.
rapia, una pratica di medicina alternativa che sfrutta le proprietà dei cristalli per realizzare uno stato di benessere psicofisico. Ogni tinta infonde un sentimento positivo: l’ideale è proporre alle clienti di acquistarle tutte, in modo da averle sempre a disposizione per esprimere ogni giorno il proprio stato d’animo. Così, ogni balsamo colorato diventa un’ispirazione benefica quotidiana». IMAGINE .57
GIOVENTÙ FA RIMA CON
ENERGIA CREATIVA
Al traguardo dei (primi) dieci anni, la partenopea Dremar conta su un team dinamico e smart, e su un portfolio di oltre cento composizioni. Ad accomunarle: alta qualità a costi accessibili. E un gusto innato, inconfondibilmente Made in Italy.
D
ieci anni, tanto c’è voluto a Fabio Coda e Marco Di Bisceglie, per trasformare un’azienda familiare in Dremar Parfum International, una realtà dal respiro internazionale. Dieci anni per ampliare il listino delle referenze in gamma, portandolo dalle otto composizioni degli esordi alle 108 attuali, suddivise in quattro linee di profumi per la persona, più una dedicata alle fragranze per ambiente. Una vera e propria rivoluzione copernicana che ha al centro un team affiatato, un’idea precisa e tanta sensibilità alle richieste del mercato. «Nel creare Dremar abbiamo pensato al consumatore finale», esordisce Fabio Coda, co-fondatore dell’azienda insieme a Marco Di Bisceglie.
«Alla base di tutto c’è stato, e ancora è fondamentale, l’ascolto delle richieste di sell-out. Le persone stavano esprimendo grande attenzione alle fragranze un-conventional. Un’ampia fetta di consumatori si stava spostando verso profumi no-logo, ma dalla forte personalità. Cercavano un prodotto pensato per loro, capace di interpretarne i desideri. Da qui hanno preso vita tutte le creazioni attualmente in portafoglio tese ad assicurare un ampio spettro di scelta a un prezzo attento».
TRADIZIONE & INNOVAZIONE
Come dicevamo, Dremar non nasce dal nulla, ma sulla scia di Les Perles d’Orient, marchio di proprietà della fami-
FABIO CODA
MARCO DI BISCEGLIE
glia Di Bisceglie, che Marco e Fabio hanno rilevato nel 2012. «Per distinguerci abbiamo lavorato sul rapporto qualità/prezzo e innovazione/tradizione» riprende Coda, che continua: «Le origini dell’azienda ci hanno dato l’heritage. Da quella cultura di e sul prodotto, che nasce dalla storia e dalla tradizione nel ‘saper fare’, siamo partiti per realizzare profumi belli esteticamente -speciale focus è posto al disegno dei packaging- e di qualità -grande attenzione è riservata alla scelta delle materie prime impiegate-, ma attenti nel prezzo finale. La nostra sfida è stata quella di garantire un prezzo straordinariamente competitivo, a fronte di un’alta qualità complessiva del prodotto. Sfida vinta grazie allo sforzo congiunto dei nostri collaboratori e dei nostri fornitori». La prova provata del “Si può fare”. A oggi Dremar è presente in quindici Paesi al mondo. Nell’area del Golfo principalmente, Kuwait, Qatar, Emirati Arabi, Arabia Saudita. Poi vengono le Repubbliche baltiche: dalla Lituania alla Let-
RACCONTI DI MARKETING di Giò Tinali
tonia, all’Estonia. Quindi la Germania, la Spagna, la Serbia e la Grecia». Un processo di espansione che la recente edizione di Cosmoprof ha ulteriormente agevolato: «La rassegna 2022 è stata caratterizzata da un forte desiderio di ripartire con sprint. Per la prima volta abbiamo concluso accordi distribuitivi nel corso della manifestazione - con Armenia, Polonia e Ungheria - bypassando le trattative che di solito avvengono i mesi successivi».
ci premiano». Altrettanto scrupolosa è la scelta dei flaconi e dei packaging esterni: «Per quanto riguarda i primi, ci stiamo attivando per eliminare del tutto il materiale plastico e per passare al vetro totalmente riciclabile. Gli imballi esterni, invece, sono in cartoncino e caratterizzati da un aspetto minimal, funzionale ed ecosostenibile».
OMNICHANNEL NEL DNA
PRIMO, ASCOLTARE IL MERCATO
A favorire l’internazionalizzazione di Dremar è anche il forte attaccamento di Coda e Di Bisceglie all’Italia. «Abbiamo scelto di non delocalizzare la produzione e anzi di concentrare tutte le lavorazioni in Italia e il mondo ci premia per questo. Il marchio Made in Italy sulle confezioni è sinonimo di: cura, attenzione, stile, per gli acquirenti esteri, ma, seppure in misura minore, anche per il mercato domestico», spiega Coda. Esiste un consumatore-tipo? «Assolutamente no. Al contrario, con i nostri cinque brand, abbiamo fatto in modo di accontentare la più ampia fetta di pubblico possibile». Entrando nel merito delle linee: Les Perles d’Orient ha fragranze femminili, maschili e unisex presentate in flaconi di alluminio, cui si aggiungono l’oil essence e i kit regalo. La gamma LPDO, include diciotto composizioni unisex e un set con i sample di tutti i jus. La linea di profumazioni per ambiente Roomoi ha sette componimenti olfattivi racchiusi in flaconi di estrema eleganza e il formato da 500 ml è ricaricabile. E ancora Mood Eau de Parfum e Once Perfume, quest’ultima composta da nove eau de parfum create da quattro nasi di fama internazionale: Lucas Sieuzac, AngéliNELLA PAGINA ACCANTO, LA COMPOSIZIONE BEST SELLER DELLA LINEA LPDO, SUPERBE CAFÉ E BLISS, UNA DELLE EAU CHE CONPONGONO LA GAMMA MOOD EAU DE PARFUM. IN ALTO, ALCUNE DELLE ‘RICETTE’ DE LES PERLES D’ORIENT, LA COLLECTION CAPOSTIPITE DA CUI HA PRESO IL VIA L’ATTIVITÀ DI DREMAR. A LATO DA SINISTRA, L’EAU DE PARFUM INTENSE LOREV FA PARTE DELLA LINEA ONCE PERFUME, MENTRE FLEUR BREEZY RIENTRA FRA LE REFERENZE CHE COMPONGONO LA GAMMA ROOMOI, DEDICATA ALLA PROFUMAZIONE DEGLI AMBIENTI.
IL PROCESSO CREATIVO È ISPIRATO DA MACRO-TREND GLOBALI ne Leporini, Olaf Larsen e Soizic Beaucourt. «Le nostre creazioni nascono da un’attenta ricerca di quelli che sono i macro trend olfattivi del momento», racconta Coda. «Una volta individuato il tema che vogliamo sviluppare - floreale, gourmand, chypre, … - passiamo il brief ai fornitori e chiediamo loro di sottoporci una rosa di proposte. A questo punto organizziamo diversi blind test consumer. La fragranza più votata è quella che entrerà in gamma». Un metodo fortemente empirico, ma che una volta di più mette al centro il consumatore e le sue preferenze. «Ci sono fragranze come Superbe Café, una delle creazioni LPDO, che sono costantemente out of stock», ci conferma orgoglioso Coda. «I clienti colgono la nostra attenzione verso di loro e
«Fin dal principio abbiamo scelto di non concentrarsi su un unico canale e di utilizzare questa presenza diffusa per aumentare la notorietà e la riconoscibilità di Dremar e dei suoi brand. La presenza in Italia e all’estero in punti vendita tradizionali permette al consumatore di avvicinarsi al prodotto, di testarlo, di avere il tempo per soppesare ogni aspetto. L’on-line, come lo concepiamo noi, è una forma di comunicazione, che serve a sostenere la notorietà dei brand», ci dice Fabio Coda, che continua, «Il B2C è affidato a piattaforme digitali di proprietà, supervisionate da un team di programmatori, marketing specialist, esperti in costumer care. Siamo partiti da lì per generare la richiesta e creare riconoscibilità di marca. Il lockdown ci ha trovati pronti e ha dato impulso, una visibilità che continuiamo a sostenere creando sponsorizzazioni e ‘stories’ su Facebook, Instagram e TikTok avvalendoci del supporto di un gruppo di lavoro dedicato, composto da fotografo, tiktoker, social media manager e grafici». In totale, la squadra Dremar conta una ventina di elementi, per lo più under 30. «È un aspetto di cui andiamo fieri», conclude Coda: «Siamo attenti a selezionare eccellenze sul territorio sicuri e convinti che un team motivato e di qualità faccia la differenza».
STRUMENTI PER LAVORARE MEGLIO di Gabriella Gerosa
SAPER FARE
QUESTO È IL MIO MANTRA “Imparare e continuare a imparare, per conquistare sicurezza e abilità”. È il motto di Babila Spagnolo, CEO dell’azienda di famiglia. Ed è il senso del concorso ‘Imagine ti premia con Layla’. In palio un corso di tecniche make up, beauty tricks e…emozioni.
«V
oglio dare alle donne l’opportunità di imparare, perché basta impegnarsi per farcela». Il concetto è limpido, quasi una formula magica per Babila Spagnolo, dal 2018 amministratore delegato di Layla Cosmetics, azienda di famiglia che appartiene alla storia del beauty Made in Italy. È lei che sta ridisegnando l’immagine del brand, con determinazione, irriverenza e istinto naturale. E che ha partecipato in prima persona al progetto ‘Imagine ti premia con Layla’, dedicato alla profumeria selettiva. Il premio in palio per le partecipanti al concorso, titolari o addette alla vendita, è stato un corso di self make up on line, per acquisire o migliorare le proprie capacità tecniche in modo semplice ed efficace. «Ma la mia esperienza nel mondo digitale mi diceva che sarebbe diventato qualcosa di più», racconta Babila. «Ho voluto sperimentare a fondo la modalità ‘one to one’ con cui era organizzato il corso per avvicinarmi alle vincitrici e innescare quello stesso scambio di energie che percepisco nelle dirette 62. IMAGINE
con la mia community social. E questo è avvenuto». Sì, perché Babila, da quando ha preso le redini di Layla Cosmetics, ha ‘umanizzato’ il brand mettendoci la faccia (e il cuore) e ha costruito, diretta dopo diretta, un mondo Instagram di 100mila follower, a oggi, che non si perdono un tutorial. «Credo nei social e nella possibilità di dialogare senza filtri. Ma
parlare con la mia community è facile, ormai: mi seguono da tempo e si fidano di me. Il feeling con le quattro vincitrici, invece, era tutto da costruire e per questo l’esperienza è stata ancora più stimolante. Ho potuto sia comprendere le loro esigenze professionali sia ‘osservare’ il cliente finale attraverso le loro testimonianze. Il bello? Dopo i primi cinque
I TRUCCHI DEL MESTIERE
SONO ‘GLI ESSENZIALI’ DEL MINIKIT LAYLA CON CUI LE VINCITRICI HANNO REALIZZATO IL SELF MAKE UP. PER IL VISO: AQUA TOUCH, FONDOTINTA FLUIDO E IDRATANTE, PER UN RISULTATO DA NATURALE A INTENSO; HIGH CONCEALER, CORRETTORE STICK CREMOSO E COPRENTE, FACILE DA STENDERE CON PENNELLO O POLPASTRELLI; FIX & LIGHT, POLVERE LIBERA CHE FISSA E ILLUMINA IN VERSIONE TRASPARENTE; FARD COMPATTO IN UNA NUANCE CHE SI ARMONIZZA CON GLI OMBRETTI. PER LO SGUARDO: PALETTE FREEVOLA, CON INFINITE COMBINAZIONI CROMATICHE, DA NATURALI A SMOKEY; MAT AS HELL, EYE LINER OPACO E WATERPROOF; THE LONGER THE BETTER, MASCARA EFFETTO WOW. PER LE LABBRA: LIP LINER PER IL CONTOURING E NO TRANSFER MAT LIPSTICK, MORBIDISSIMO E A LUNGA DURATA.
ALCUNE IMMAGINI DI BABILA SPAGNOLO DURANTE I CORSI DI SELF MAKE UP, PREMIO IN PALIO PER LE VINCITRICI DEL CONCORSO ‘IMAGINE TI PREMIA CON LAYLA’.
LE VINCITRICI RACCONTANO IL PREMIO IN PALIO? NON LA SOLITA CLASSE DI TRUCCO, MA UNA FULL IMMERSION NEL SELF MAKE UP, CHE HA POTENZIATO I RISULTATI. IN UN CLIMA LIBERO, DISTESO E COINVOLGENTE.
minuti, Babila di Layla e la corsista erano due donne che si truccano insieme, risolvono le piccole difficoltà tecniche del make up, parlano dell’assortimento in negozio e… fanno un po’ di gossip».
SELF MAKE UP ED EMPATIA
CINZIA TURRIN
SIMONA ZOBOLI
DANIELA PENNA
TITOLARE PROFUMERIA RIMONDO, MONSELICE
TITOLARE PROFUMERIA SIMONA, BOMPORTO
TITOLARE PROFUMERIA RIVETTI, OMEGNA
DOPO TANTI CORSI IN PRESENZA, QUESTO È STATO IL MIO PRIMO ON LINE, OLTRE CHE IL PRIMO CON UN ‘TUTOR’ TUTTO PER ME. HO IMPARATO MOLTISSIMO, MA COME IN UNA CHIACCHIERATA TRA AMICHE, IN CONFIDENZA. E LE MIE DOMANDE SI SONO TRASFORMATE IN CONSIGLI E ARGOMENTAZIONI DI VENDITA. UNA TRA LE TANTE? COME SI SCEGLIE IL COLORE GIUSTO DEL FONDOTINTA. LA RISPOSTA NON È COSÌ SCONTATA... INSOMMA, SONO CONTENTA E HO APPESO IN NEGOZIO L’ATTESTATO FIRMATO DA BABILA.
VOLEVO CONCENTRARMI SU UN MAKE UP ADATTO A UN VISO AGÉ E TRA SUGGERIMENTI E TRUCCHETTI CUI NON AVEVO MAI PENSATO - E CHE STO GIÀ METTENDO IN PRATICA CON LE CLIENTI - HO PASSATO DUE ORE PIACEVOLISSIME. IL CORSO MI HA LASCIATO TANTO. INNANZITUTTO IL VALORE DI UNA FORMAZIONE DIVERSA DA QUELLA CLASSICA, IN CUI A VOLTE È NECESSARIA UNA MANUALITÀ NON DA TUTTI. BABILA HA RESO SEMPLICI I PASSAGGI PIÙ COMPLESSI, PERCHÉ POTESSIMO REALIZZARLI E RIPROPORLI IN NEGOZIO.
NON MI SONO MOSSA DA CASA EPPURE HO FATTO UNA ESPERIENZA CHE HA RISVEGLIATO IL MIO ENTUSIASMO. PERCHÉ IL CORSO DI SELF MAKE UP ON LINE MI HA DATO PIÙ SICUREZZA ANCHE NEL LAVORO. QUANDO SI È SOLO IN DUE CI SI SENTE PIÙ LIBERE DI CHIEDERE, SI COMPRENDE MEGLIO, SI PARLA DI TRUCCO MA ANCHE DI ALTRO. PROPRIO COME NELLA RELAZIONE CON LE CLIENTI, IL PRINCIPIO È LO STESSO. MI È PIACIUTO IL RISULTATO FINALE E MI CONVINCE IL RAPPORTO QUALITÀ PREZZO DEL MAKE UP LAYLA.
ANGELICA SCIARRATTA RESPONSABILE PROFUMERIA DOUGLAS, ASTI UN CORSO DIRETTO, FACILE, GRATIFICANTE, CHE SI È SVOLTO IN UN CLIMA AMICHEVOLE. MI HA COLPITO MOLTO LA PASSIONE CHE BABILA È RIUSCITA A TRASMETTERE, NONOSTANTE NON FOSSIMO IN PRESENZA. E HO APPREZZATO LA FORMULA ‘ONE TO ONE’: DA SOLA CON LEI, HO POTUTO IMPARARE CIÒ CHE PIÙ DESIDERAVO: IL ‘CAT EYES’. ADESSO SONO IN GRADO DI RIPRODURLO E DI INSEGNARE ALLE MIE CLIENTI QUALCHE ‘TRUCCO DEL MESTIERE’, SULL’UTILIZZO DELL’EYE LINER PER ESEMPIO. UNA BELLA SODDISFAZIONE…
In un’atmosfera schietta e familiare, senza barriere e formalismi, i corsi sono stati un successo relazionale e formativo. «Prima di cominciare, abbiamo inviato un mini kit alle vincitrici, che ci hanno indicato un aspetto del make up per loro particolarmente spinoso. Così, oltre al trucco viso completo, abbiamo dedicato di volta in volta un focus ai ‘punti deboli’: contouring, smokey eyes, eye liner, sfumature, lip shaping. Divertendoci, tra una chiacchiera e l’altra, niente è sembrato davvero difficile». Babila ne è convinta: la tecnica può essere insegnata anche in modalità virtuale. «Noi lo facciamo continuamente e con ottimi risultati. Quell’ora di apprendimento senza le distrazioni del negozio è intensiva, concentrata e arricchisce tanto quanto la formazione dal vivo. In più la formula del self make up consente di replicare quanto imparato con maggiore consapevolezza. Credo che il format tradizionale docente-discente vada ripensato perché troppo poco interattivo». La parola chiave è empatia. «La profumeria deve essere un luogo accogliente e familiare, la comunicazione deve far sorridere, l’esperienza di acquisto deve emozionare e divertire», conclude. «Bisogna andare verso le persone, specie in questo momento difficile. Bisogna cercare di trasmettere passione. E io spero di avere lasciato qualcosa nel cuore delle mie corsiste».
NEWS di Ivan Pestillo
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OPENING
NULLA PUÒ FERMARE LA PROFUMERIA! TANTE LE NUOVE APERTURE E I REFRESH. VI PROPONIAMO GLI ULTIMI SOLO IN TERMINI DI TEMPO.
1. NAÏMA GD
IMPERIA L’insegna della famiglia Costella ha inaugurato il suo nuovo beauty store lo scorso 31 marzo in via Silvio Bonfante 12. Un esclusivo punto vendita di 200 mq e tre vetrine su strada che accoglie anche brand “nativi digitali” come Mulac, Nabla e Veralab.
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@GDPROFUMERIE
2. DITANO
FASANO (BR) Il terzo punto vendita dell’insegna, il secondo dedicato alla profumeria artistica, si trova in via Santa Teresa 2. Misura oltre 100 mq e propone circa 70 marchi, che sono presenti anche sull’e-commerce Ditano.com. @DITANO_COM
3. NEOS 1911
CASERTA Sorge nel cuore di Caserta, il nuovo negozio dell’insegna che è già punto di riferimento per la profumeria di nicchia e l’alta cosmesi in tutta Italia. Uno spazio di 310 mq a due passi dalla storica Reggia di Caserta, che diventa esperienziale grazie agli scenografici counter dei brand partner. @NEOS1911
4. PINALLI
BARBERINO DEL MUGELLO (FI) Si sviluppa su una superficie di 110 mq, il nuovo beauty store Pinalli che ha aperto le sue porte al pubblico lo scorso aprile all’interno del Barberino Designer Outlet. Oltre a un corner interamente dedicato a Veralab, il marchio dell’Estetista Cinica, il nuovo punto vendita si caratterizza per un assortimento particolarmente orientato ai più giovani con marchi come Mesauda, Purobio, Goovi di Michelle Hunziker, Gyada, Glamglow e Origins. @PINALLI
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STORIE DI UOMINI E DI AZIENDE di Chiara Venturi
PASSIONE E DINAMISMO UNA STORIA DI ECCELLENZA
Da tre generazioni Italart opera nel mondo del profumo, mettendo creatività e know-how al servizio di brand moda italiani e stranieri. Da Parma, storica ‘capitale olfattiva’, ha raggiunto i mercati del mondo. E guarda con fiducia al futuro.
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a ereditato la creatività dal capostipite dell’azienda di famiglia ed è guidata da un vivace spirito imprenditoriale. Così Italart si orienta verso l’eccellenza, parte della sua identità e fonte della propensione al dinamismo e allo sviluppo. Con il valore della tradizione ben chiaro, la realtà tutta italiana è specializzata nella creazione e distribuzione di profumi per brand in licenza e private label. I suoi plus sono la capacità di entrare in sinergia con i marchi, valorizzandone caratteristiche e identità, e il know-how per seguire l’intero ciclo di lavorazione del prodotto, grazie a un’esperienza frutto del lavoro di tre generazioni. Ma non di solo impegno si tratta. All’origine di Italart c’è una vera e propria vocazione, quella che nel 1954 ha spinto Attilio Tanzi a cambiare direzione rispetto alla florida attività di famiglia e a inseguire la propria irrefrenabile passione per le fragranze. La seconda pietra vello della professionalità». miliare è il 1984, anno in cui Roberto Tanzi, attuale presiEntusiasmo ed esperienza dente, costituisce Italart con sono dunque la linfa della l’obiettivo di commercializzare quotidianità aziendale, insiei profumi di Maison moda itame all’attenzione costante per liane, nel nostro Paese e all’ela qualità. «La ricerca dell’ecstero. Di padre in figlio, oggi cellenza è un valore primario Alberto, nel ruolo di managing e condiziona anche l’ambiente ALBERTO TANZI director, ha l’onore di coltivare di lavoro, che riesce a essela continuità gestendo un’azienda dai nu- re sempre coinvolgente e stimolante. A meri importanti e un portafoglio di mar- questo aggiungerei l’elasticità e il dinachi distribuiti in 60 mercati. mismo, propri di un’azienda di famiglia. Il nostro grande vantaggio è la rapidità UN’IMPRESA FAMILIARE di azione, l’agilità nei passaggi interni, «Per me lavorare in Italart significa ri- che ci ha consentito di affrontare con ricevere l’eredità della passione di mio nonno, che era un ‘naso’ ante litteram, e mettere in pratica, con orgoglio, gli insegnamenti di mio padre, alla guida da molti anni», racconta Alberto Tanzi. «Vuol dire anche assumersi responsabilità in una macchina rodata, contando su un bagaglio, tramandato di generazione in generazione, che da un lato semplifica le cose e dall’altro alza il li-
LA RICERCA DELLA QUALITÀ GUIDA IL NOSTRO LAVORO DA SEMPRE
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sposte quasi immediate un mercato praticamente fermo durante la pandemia ma noi non ci siamo fermati - e ora in continuo cambiamento». Il fatto che Italart abbia sede a Parma, storica capitale della profumeria italiana dai tempi di Maria Luigia d’Austria, chiude il cerchio. «È un privilegio e un onore», aggiunge Alberto Tanzi, «realizzare fragranze in un’area così prestigiosa nella filiera del profumo, famosa in tutto il mondo».
SOSTENIBILITÀ E FULL SERVICE
Il percorso tracciato da Italart è trasparente e riguarda la ricerca continua di una qualità sostenibile. «Acquistiamo essenze estratte con tecnologie certificate a basso impatto. Per il packaging e i flaconi utilizziamo materiali riciclabili e in parte riciclati», spiega Tanzi. Grande attenzione è rivolta anche alla filiera: «Parma è da anni centro imprenditoriale del profumo, uno dei pochi luoghi in cui sono concentrati tutti gli operatori
A DESTRA, ARIZONA ORANGE, UNA DELLE QUATTRO FRAGRANZE DELLA LINEA EARTH MADE BY REPLAY, NEW ENTRY IN ITALART. SOTTO, ME DIVINA, IL NUOVO PROFUMO DI ROCCO BAROCCO, LANCIATO A INIZIO 2022.
del settore. Noi cerchiamo il più possibile di approvvigionarci in quest’area per impegnarci a ridurre sensibilmente l’impatto ambientale. È un’opportunità in cui crediamo e che consideriamo un grande valore aggiunto, insieme alla nostra capacità di offrire un servizio completo, con l’obiettivo di valorizzare il potenziale di ogni marchio», afferma Alberto Tanzi. Nello stabilimento di Parma ci si occupa di ideazione e produzione, creazione della fragranza e del
packaging, comunicazione e distribuzione globale. «Tocchiamo circa l’80% dei mercati nel mondo e partecipiamo a importanti fiere di settore che ci consentono di presentare con rapida puntualità le novità dei nostri brand ai player internazionali, con cui nel corso degli anni abbiamo consolidato i legami».
TRA GRIFFE E RICONOSCIMENTI
Qualità e ricercatezza contraddistinguono le fragranze Italart, che nascono da collaborazioni con firme del mondo fashion, artisti, designer e ‘nasi’ di fama internazionale. Da un disegno di Renato Guttuso nel 1985 ha origine il flacone di Marta, siglato Battistoni, griffe ancora oggi nel portfolio dell’azienda. Il nome di Guttuso torna due anni dopo, nel 1987, quando un suo disegno del dio della guerra viene riprodotto in vetro dal designer Pierre Dinand, illustre nome della profumeria, per il flacone di Marte, sempre Battistoni. Risale invece al 1990 il premio Accademia del Profumo come
miglior packaging per Maserati: prima composizione olfattiva di un brand automobilistico. Nel 2015 viene siglato l’accordo di licenza con Roccobarocco, che dura tuttora, e nel 2020 viene presentato il primo marchio di proprietà. «Abbiamo realizzato iPure durante la pandemia», racconta Alberto Tanzi. «L’obiettivo era creare un profumo d’ambiente con proprietà igienizzanti. Non un deodorante, ma una vera e propria fragranza, persistente e molto caratterizzata. Per le sei composizioni olfattive ci siamo affidati, IL FLACONE DI BLACK METAL, CON PUNTE DI ISPIRAZIONE PUNK ROCK, ESPRIME L’ANTICONFORMISMO DI JOHN RICHMOND.
ancora una volta, a un leader, Olivier Pescheux». Seguono due tappe decisive nella cronistoria dell’azienda. «È del 2021 la licenza John Richmond, con il lancio della linea Black Metal a settembre dello stesso anno», continua Tanzi. «Recentissima è, invece, la sigla di un nuovo importante accordo con Replay e il lancio di Earth Made. Si tratta di quattro Natural Body Fragrances certificate 100% vegane, con packaging eco-green e flaconi di vetro riciclato, in linea con la nostra propensione alla sostenibilità. Contengono estratti naturali che danno benefici psicofisici e hanno nomi ispirati ai colori della terra: Tuscany Yellow, Antartica Blue, Amazonian Green, Arizona Orange». In questo quadro piuttosto brillante le proiezioni sono ottimistiche. «Stiamo procedendo bene», conclude Tanzi. «I brand ci danno grandi soddisfazioni e valore aggiunto, e per l’anno in corso è previsto un raddoppio del fatturato. Le prospettive sono più che rosee…».
RACCONTI DI MARKETING di Gabriella Gerosa
CURA, STYLING, COLORE APPEAL A TUTTO TONDO
Dall’haircare ai look di tendenza, i brand nel portfolio di Idra vivono tutti nel ‘mondo capelli’. I loro must? Innovazione, sostenibilità e ingredienti non scontati: fiore all’occhiello per il distributore, di grande attrattiva nel retail. Distributori di bellezza è una definizione appropriata. E così amano parlare di sé nell’azienda alle porte di Milano, che con serietà e competenza apre il mercato italiano a marchi molto noti nel panorama della cosmetica mondiale, tutti con caratteristiche particolarmente attrattive per il consumatore. Non solo, nella sede di Peschiera Borromeo, Idra si occupa di studiare piani di sviluppo per aumentare la riconoscibilità e la diffusione dei brand in ottica multicanale: dal professionale al retail, dall’on line al Tv shopping. Il suo habitat naturale è il ‘mondo capelli’, del quale ha una conoscenza a largo raggio grazie alla distribuzione di prodotti di diversa natura, ma collegati dalla stessa sensibile attenzione rispetto ai temi che oggi muovono le scelte dei consumatori: la qualità e selezione degli ingredienti, il rispetto per l’ambiente, il concetto di sostenibilità e di tutela del mondo animale. Vale per Macadamia Beauty, leader nel settore dell’haircare professionale, e per ManicPanic, specializzato in colorazioni semi permanenti dalle infinite tonalità in linea con i dettami delle nuove tendenze. Non convenzionale, anche dal punto di vista delle possibili argomentazioni di vendita, è l’ispirazione moda, uno degli elementi distintivi delle spazzole WetBrush, che propongono collezioni stagionali. Nell’insieme, si tratta di brand con una identità ben allineata ai criteri selettivi della profumeria. Li abbiamo analizzati da vicino.
I PLUS DI UN OLIO PRODIGIOSO
Esperienza decennale e diffusione in 80 Paesi del mondo. Basterebbe questo a far comprendere perché Macadamia Beauty sia considerato capofila nell’haircare professionale. In realtà c’è molto altro, a partire da una delle
UNA PROPOSTA COMPLETA CHE PORTA COMPETENZA A LARGO RAGGIO NELL’HAIRCARE 68. IMAGINE
proprietà dei suoi trattamenti - la ricostruzione della fibra capillare danneggiata - che risulta una necessità primaria del consumatore e che viene affrontata con un ingrediente chiave di grande efficacia. A fronte di un mercato globale di prodotti a base di olio che cresce rapidamente, il brand ha due risposte. Da un lato Macadamia Professional, con tre linee per il trattamento e lo styling, studiate ad hoc sullo spessore del capello. Dall’altro Macadamia Natural Oil, che si distingue dai
ALCUNI PRODOTTI DELLA LINEA MACADAMIA NATURAL OIL. I SUOI BEST SELLER? DEEP REPAIR MASK, HEALING OIL TREATMENT E REJUVENATING SHAMPOO.
competitor perché le sue formule sono arricchite con una quantità ottimale di olio di Macadamia, che è la maggiore fonte di Omega 7: un acido grasso con molteplici benefici, capace di rinforzare il capello e di reintegrare i nutrienti essenziali alla sua salute. In pratica un toccasana, la cui azione è potenziata dalla combinazione con olio di Argan, olio di semi di lino e vitamina E, in un mix che ammorbidisce, idrata e dona lucentezza. Ma senza appesantire. I risultati sono proporzionali alla continuità di utilizzo e arrivano fino a una riduzione della rottura dell’80%. Tra le referenze, che agiscono sulle cause di stress più dannose per la fibra (meccaniche, termiche, ambientali e chimiche), i best seller sono tre: Deep Repair Mask, rivitalizzante ad azione riparatrice e protettiva, che riduce effetto crespo ed elettrostaticità; Healing Oil Treatment, per capelli estremamente danneggiati e fragili; Rejuvenating Shampoo, che idrata e protegge dagli agenti esterni. Tutti i prodotti e gli ingredienti sono 100% vegani, non contengono parabeni e solfati, e non sono testati su animali, secondo un concetto di responsabilità apprezzato da un consumatore sempre più consapevole, che pretende dai brand impegno e chiarezza.
SPAZZOLE PERFORMANTI CHE STRIZZANO L’OCCHIO AI TREND
In una logica che affronta ad ampio spettro il ‘sistema capillare’, tra i marchi distribuiti da Idra c’è anche WetBrush, perché le spazzole incidono sulla salute del capello più di quanto non si creda. E anche qui si parla di primati: oltre 12 milioni di esemplari
venduti in 70 Paesi del mondo. Il fattore unicità? Si tratta di una spazzola che scioglie i nodi e aiuta ad avere capelli più sani grazie a IntelliFlex, un sistema di setole sottili, forti e flessibili capaci di scivolare tra i capelli senza strappi e logorio. La combinazione con punte ultra morbide rende questo piccolo attrezzo particolarmente adatto anche alla cute sensibile, che può essere massaggiata per stimolare la circolazione nel follicolo. Inoltre WetBrush è leggera, ergonomica ed è adatta all’uso
L’UNICITÀ DELLE SPAZZOLE WETBRUSH È INTELLIFLEX, UN SISTEMA ‘ANTISTRAPPO’ DI SETOLE FORTI E FLESSIBILI.
in doccia, proprio nel momento in cui i capelli sono più vulnerabili. Le linee del brand sono molteplici: spazzole districanti, in molte forme e decorazioni; Flex Dry per un’asciugatura dei capelli più rapida; Shine, con setole naturali a effetto lucidante; Epic, professionali e resistenti al calore. Può uno strumento di uso quotidiano diventare un oggetto regalo? Sì, considerata la varietà di proposte, che comprende anche una versione Kids, con cartoon del mondo Disney, e una per gli amici a quattro zampe, che dimezza il tempo di toelettatura. Non ultima l’ispirazione moda, allineata con i print trends 2022: dal tye-dye acquarello ai colori fluo, dal ‘mineral marking’ all’animalier.
IDEE BRILLANTI SUI CAPELLI DEEP PURPLE DREAM, ENCHANTED FOREST, HOT HOT PINK, INFRAROSSI, ROCK’N’ROLL RED… SONO I NOMI A EFFETTO DELLE COLORAZIONI PER CAPELLI MANIC PANIC HAIR COLOR, MARCHIO AMERICANO NOTO IN TUTTO IL MONDO PER I COLORI SHOCKING CHE PRODUCE DAL 1977, DA SEMPRE 100% VEGANI E NON TESTATI SU ANIMALI. SI TRATTA DI FORMULAZIONI A EFFETTO SEMI PERMANENTE RICCHE DI BALSAMI IDRATANTI, CHE PERMETTONO DI CAMBIARE LOOK E SPERIMENTARE TONALITÀ ‘AD ALTO VOLTAGGIO’ IN MODO DELICATO, SENZA DANNEGGIARE I CAPELLI. FATTORE IMPORTANTE: SONO PRIVI DI SOSTANZE CHIMICHE AGGRESSIVE E NON MODIFICANO LA STRUTTURA CAPILLARE. INOLTRE SONO PRONTI PER L’USO, NON NECESSITANO DI SVILUPPATORI E POSSONO ESSERE COMBINATI A PIACIMENTO PER OTTENERE RISULTATI MAI CONVENZIONALI. LE LINEE RISPONDONO A ESIGENZE DIFFERENTI: CLASSIC HIGH VOLTAGE È LA SEMI-PERMANENTE DAI TONI ACCESI E PROFONDI, CHE SVANISCE IN QUATTRO SETTIMANE E HA UN COMODO ESPOSITORE DA BANCO; AMPLIFIED È ARRICCHITA CON COMPLESSI DI ERBE E PROTEINE, E DURA PIÙ A LUNGO; PROFESSIONAL È DEDICATA ALL’USO PROFESSIONALE. PER CHIUDERE IL CERCHIO, MANIC PANIC HA ANCHE UNA LINEA HAIRCARE E UNA COLLEZIONE DI PARRUCCHE COLORATISSIME!
SPECIALE di Ivan Pestillo
SEGUIRE
Il segmento dei capillari diventa protagonista in profumeria. Da un lato, complice la pandemia, i retailer hanno dovuto assecondare le nuove esigenze dei consumatori. Dall’altro, ci sono le novità dell’industria, tante e high tech!
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L’ONDA
onostante gli alti e bassi, con la pandemia, la categoria dei capillari è diventata una delle più dinamiche di sempre. Soprattutto nelle profumeria e nei beauty store in cui riescono a trovare spazio proposte di fascia medio alta. Il fenomeno è globale. Secondo Npd Group, solo negli Stati Uniti, il 90% dei consumatori mostra un forte interesse nell’acquisto di prodotti per capelli o nell’espansione della propria hair routine. Le vendite nel canale prestige si attestano a 2,6 miliardi di dollari (2,37 miliardi di euro), ovvero circa il 12% del volume totale dei prodotti di bellezza. Secondo la società, entro il 2024 i capillari raggiungeranno il make up, che oggi vale circa 7 miliardi di dollari. In Italia la situazione non è poi
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così differente, nonostante il ritorno alla frequentazione dei saloni. A risentirne, infatti, secondo i dati di Cosmetica Italia, è soprattutto la sottocategoria delle colorazioni. Lozioni e trattamenti d’urto, invece, crescono nel consumo domestico del 5,8%, con un valore di quasi 65 milioni di euro, mentre gli altri prodotti registrano crescite pressoché piatte. A rendere il settore dinamico sono tanti fattori. Innanzitutto le strategie dei retailer, che spingono sempre di più il segmento con l’introduzione di marchi e prodotti virali sul web oppure di linee professionali. Basti pensare a Sephora, che proprio questo semestre ha puntato sull’haircare con una comunicazione digitale ad hoc e con l’introduzione di indie brand - da Gi-
HAIR CARE ROUTINE ALL’OLIO DI MACADAMIA PER CAPELLI AL TOP! LE SUE VIRTÙ STANNO NEL NOME. MACADAMIA PROFESSIONAL È UNA LINEA DI TRATTAMENTO PER CAPELLI CHE SFRUTTA LE MOLTEPLICI PROPRIETÀ DEL FAMOSO OLIO DI MACADAMIA PER REGALARE NUOVA GIOVINEZZA E LUMINOSITÀ ALLA CHIOMA. GIÀ GLI ABORIGENI AUSTRALIANI CONOSCEVANO I TANTI BENIFICI DI QUESTA NOCE DAVVERO NUTRIENTE. VANTA, INFATTI, UN ALTO CONENUTO DI OMEGA 7 E ANTIOSSIDANTI AD AZIONE ANTI ETÀ.
UNA PROPOSTA COMPLETA CHE PARTE DALLA DETERSIONE TUTTE CERTIFICATE PETA PERCHÉ CRUELTY FREE, LE REFERENZE DI MACADAMIA PROFESSIONAL VANNO DALLO SHAMPOO AL BALSAMO PASSANDO PER LA MASCHERA, LA CREMA NUTRIENTE LEAVE-IN E IL PREZIOSO OLIO PER TUTTI I TIPI DI CAPELLO. QUEST’ULTIMO È DAVVERO MULTITASKING: ILLUMINA LA CHIOMA, CONTRASTA L’EFFETTO CRESPO, RIDUCE LA ROTTURA DEI FUSTI E FUNGE DA BARRIERA NATURALE CONTRO AGENTI ESTERNI, CLIMATICI E RAGGI UV. RICCO DI VITAMINA E, È IDEALE IN QUALSIASI MOMENTO PERCHÉ NON UNGE. DISTRIBUITO DA IDRA.
sou a Ouai passando per Augustinus Bader - e marchi ‘pro’ come Wella e Redken. Oppure a Coin che, nei suoi nuovissimi spazi Beauty Innovation negli store di Padova, Bologna e Rimini, ha inserito Gyada, Olaplex e Riàh solo per citarne alcuni. Poi c’è l’industria, che sta sostenendo il segmento con innovazioni e investimenti mai visti in passato. Un esempio? Il lancio della piastra Unplugged di Ghd, la prima in assoluto senza fili, sostenuta da una comunicazione omnichannel, che aveva il volto dell’imprenditrice digitale da 27 milioni di follower, Chiara Ferragni.
ORA O MAI PIÙ!
«La pandemia ha riportato molti consumatori in profumeria. Bisogna però ricordare che, negli anni, una buona parte di utenza si è allontanata dal canale proprio per la carenza di marchi intenzionati a investire sui prodotti capillari», racconta Gaetano Mallardo, titolare delle omonime profumerie sul territorio campano, che aggiunge: GAETANO MALLARDO «In ogni caso, la nostra insegna è sempre stata pronta al cambio di rotta, perché nasciamo proprio come rivenditori di prodotti tricologici. I capillari rappresentano circa il 15% del nostro assortimento, con un mix di marchi democratici e di alta gamma». Chi, invece, non puntava molto su questo segmento, ora si sta attrezzando per farlo. Come spiega Sebastian Donà di Griffi Beauty Store: «Fatto 100 il nostro assortimento, i capillari ne rappresentano circa il 3%. Attualmente questa categoria è posizionata all’interno di un solo store e on-line; ha ancora poco spazio, ma stiamo lavorando per darle sempre maggiore visibilità. L’inserimento di marchi come Redken, Aveda e L’Oréal Professionnel all’interno del nostro punto vendita di corso Cavour a Verona serve proprio a offrire alla clientela una proposta sempre più completa e, perché no, a raggiungere nuovi consumatori».
SPAZI ESPERIENZIALI
Ad attirare e fidelizzare il consumatore, oltre alla qualità dei prodotti e alle nuove tecnologie che si stanno facendo strada nell’haircare, è anche l’experience. La categoria, infatti, si presta al servizio più di altre. Basti pensare alla ‘piega express’ disponibile in alcuni punti vendita Marionnaud o all’hair-diagnosis da Sephora. C’è poi chi ha creato dei veri e propri store ibridi. Stefano Saccani, per esempio, al primo piano del
OGGI NON SI PUÒ COMPETERE NEL MERCATO DELLA BELLEZZA SENZA PRODOTTI CAPILLARI IN ASSORTIMENTO suo negozio di Parma ospita un vero e proprio salone di hair styling. Mentre all’interno del department store Rinascente, in via del Tritone a Roma, c’è il salone del famoso Federico Fashion Style. L’insegna Griffi Beauty Store - sette punti vendita al Nord tra Verona e Trento - collabora invece con i professionisti della zona: «Il parrucchiere viene da noi, su appuntamento, per la piega alle nostre clienti interessate», spiega Sebastian Donà. «Ci sarebbe piaciuto introdurre prima questo servizio, ma la pandemia ci ha costretti ad altre priorità. Sono però convinto che queste iniziative possaSEBASTIAN DONÀ no migliorare la visibilità dei capillari all’interno del negozio». Problema risolto, almeno per chi possiede store di ampie metrature, con corner e angoli dedicati. È ancora una volta il caso delle Profumerie Mallardo: «Consapevoli di quanto il settore capelli stia diventando trainante per tutto il mondo della bellezza e grazie anche alle dimensioni medie dei nostri negozi, che vanno dai 200 ai 435 mq, dall’anno scorso abbiamo iniziato una partnership con l’azienda Capello Pro, creando degli shop-in-shop in un ambiente all’avanguardia, con la consulenza di personale specializzato e all’occorrenza pronto a offrire tutti i servizi di un vero parrucchiere. Il tutto contornato dai brand più performanti del mercato: Aveda, Shu Uemura, Balmain, Kérastase, Kevin Murphy, Bumble
DIEGO DALLA PALMA ‘AMICO FRIZZ’ È L’ACCATTIVANTE NOME SCELTO PER LA NUOVA LINEA DEDICATA AI CAPELLI CRESPI. TRE I PRODOTTI IN LANCIO: SHAMPOO ANTICRESPO CON ESTRATTO DI FIORI DI ZAFFERANO AD AZIONE ANTIOSSIDANTE; MASCHERA ANTICRESPO CON ALTA CONCENTRAZIONE DI ATTIVI E ‘FRIZZ-GUARD SYSTEM’, PER MANTENERE L’ELASTICITÀ DELLA CHIOMA; CREMA ANTICRESPO SENZA RISCIACQUO AD AZIONE TERMOPROTETTIVA. DISTRIBUITO DA COSMETICA. IMAGINE .71
SPECIALE CAPELLI
I CONSUMATORI HANNO VOGLIA DI SPERIMENTARE E SONO INFORMATI SILIUM LA ROUTINE CAPILLARE TARGATA SILIUM DIVENTA ESSENZIALE MA SEMPRE PIÙ SPECIFICA CON LE LINEE ‘LAVAGGI FREQUENTI’ E ‘SUPER BLONDER’, ENTRAMBE COMPOSTE DA DUE REFERENZE, SHAMPOO E EASY MASK. LA PRIMA, PER CHI DETERGE I CAPELLI QUOTIDIANAMENTE, COMBINA OLI NUTRIENTI E BOOSTER VITAMINICI AD AZIONE RINFORZANTE. LA SECONDA, FORMULATA AD HOC PER I BIONDI, PREVIENE LE ALTERAZIONI DEL COLORE. DISTRIBUITO DA CARMA ITALIA.
and Bumble, Alfaparf e Ghd, solo per citarne alcuni. I risultati sono eccezionali e abbiamo intenzione di replicare il format su tutta la rete», spiega Gaetano Mallardo.
LA FORMAZIONE AL CENTRO
Nulla di tutto ciò sarebbe possibile senza un personale altamente qualificato. Il training diventa centrale. E se la vendeuse fosse una ex parrucchiera? È ciò che accade in Capello Point, insegna leader nel ‘professional beauty’ con sessantasei punti vendita in Italia e sette nuove aperture imminenti in programma. «Le nostre consulenti di bellezza sono delle vere e proprie esperte del settore», racconta Marco Leonardi, head of marketing di Capello MARCO Point. «Molte di loro sono ex parrucchiere o LEONARDI ex estetiste e sono in grado di offrire alla clientela il massimo della competenza possibile. Organizziamo mensilmente dei training online o dei workshop per permettere a tutte di essere sempre aggiornate sui nuovi lanci o sulle tendenze del mercato. Inoltre abbiamo un programma ben strutturato di e-learning e un percorso di onboarding delle neo assunzioni per offrire, anche nelle nuove aperture, lo stesso livello di consulenza dei nostri punti vendita storici. La competenza e l’esperienza delle nostre vendeuse è uno dei pillar alla base del successo di Capello Point».
MARLIES MöLLER DEDICATA A CHI DESIDERA DOMARE E LISCIARE I CAPELLI RIBELLI MANTENENDONE ELASTICITÀ E BRILLANTEZZA, LA LINEA KERATIN DI MARLIES MÖLLER SI CARATTERIZZA PER LA SUA ELAVATA CONCENTRAZIONE DI CHERATINA CHE, INSIEME A SPECIFICI OLI VEGETALI, ‘RIEMPIE’ LE PARTI DANNEGGIATE DEL FUSTO. DISTRIBUITO DA LVB. 72. IMAGINE
TRA RICOSTRUZIONE E COLORAZIONE
«In questi due anni di pandemia, in generale abbiamo osservato una crescente attenzione del consumatore finale verso prodotti di elevata qualità e performance al giusto prezzo», continua Leonardi di Capello Point. «A livello di prodotto, la ricostruzione del capello rimane il macro segmento più forte nel nostro assortimento. Tra le referenze più vendute c’è infatti il kit K-Cheratina, nostra private label, che permette di riparare le micro fratture della fibra capillare, rigenerare i capelli sfibrati e impoveriti, ripristinare la coesione intercellulare e riconsolidare la struttura dell’intera chioma». Con i lockdown degli scorsi anni, i consumatori hanno scoperto o riscoperto l’opportunità di prendersi cura dei capelli tra le mura domestiche. Ciò ha permesso a industria e retailer di puntare su categorie che prima erano prerogativa dei saloni: oltre ai prodotti per la ricostruzione, quelli dedicati alla colorazione. Basti pensare al boom retail di formule pigmentanti, maschere e impacchi, da usare quotidianamente per mantenere i giusti riflessi dei capelli sia tinti sia naturali. «I consumatori hanno voglia di sperimentare e si sono attivati informandosi sui prodotti più indicati per le proprie esigenze», afferma Mauro Carugati di Carma Italia. «L’attenzione alle caratteristiche e alle formuMAURO CARUGATI lazioni si è verificata anche nel mondo della colorazione permanente. Con il nostro marchio Silium, abbiamo notato un vero cambiamento nell’approccio agli acquisti nel mondo dell’hair color. Facendo una valutazione sulla base del fatturato, notiamo un incremento del 19% rispetto al primo quadrimestre del 2019 e un incremento dell’11% rispetto al 2021. Questi dati ci fanno dedurre che le colorazioni del brand, provate e apprezzate da molte consumatrici, continuano a essere acquistate nonostante la riapertura dei saloni. La tinta fai-da-te resta, infatti, il nostro core business e rappresenta il 63% sul fatturato del brand
VITALCARE DUE LE NOVITÀ DEL BRAND. LA PRIMA, DERMO OIL SHAMPOO, È UN VERO TOCCASANA PER I CAPELLI GRASSI. LA SUA AZIONE SEBONORMALIZZANTE È DOVUTA A ESTRATTI DI BARDANA, ORTICA E LAPACHO. POI C’È LA COLORAZIONE PERMANENTE +SENSE, SENZA AMMONIACA, RESORCINA, SILICONI E PARABENI, MA RICCA DI PREZIOSI OLI VEGETALI. DISTRIBUITO DA SO.DI.CO.
PHYTORELAX UN RITUALE CHE EVOCA LE ORIGINI PROFESSIONALI DEL BRAND. SI CHIAMA KERATIN CURLY PROFESSIONAL HAIRCARE ED È STATO STUDIATO PER ESALTARE LA NATURALE BELLEZZA DEI CAPELLI RICCI E MOSSI. QUATTRO LE REFERENZE, DALLO SHAMPOO ALLO SPRAY TERMOPROTETTORE. TUTTE ACCOMUNATE DA FORMULE GREEN ORIENTED, A BASE DI CHERATINA LIQUIDA, ESTRATTO DI BAMBÙ E GLICERINA CHE RIDISEGNANO I RICCI, LIBERANDOLI DAL CRESPO. DISTRIBUITO DA HARBOR.
L’EXPERIENCE È FONDAMENTALE CON CORNER E SERVIZI DI PIEGA con due linee: Silium Cereali, che comprende colorazioni green oriented dalla formula brevettata a base di cereali, fonte di proteine e vitamine che nutrono il capello e lo proteggono dall’ossidazione; e Silium 10 Minuti che, come dice il nome, copre il 100% dei capelli bianchi in soli 10 minuti. Dopo il colore, la famiglia haircare è la più rilevante. Abbiamo cinque linee, ma a regalarci maggiori soddisfazioni è ancora una volta quella dedicata ai capelli colorati, che pesa il 40% sul fatturato del trattamento».
NECESSITÀ DI RINNOVARSI
Tra nuove aziende che si affacciano alla profumeria, marchi tradizionali che entrano (o rientrano) nel segmento dei capillari e brand professionali sempre più interessati al canale retail, la competizione si fa alta, anzi altissima. Chi già c’era, ha dovuto rinnovarsi per stare al passo. «Quest’anno la linea ‘Biopoint Professional’ è diventata ‘Biopoint Professional Hair Program’», racconta Arianna Riva, brand manager Biopoint. «Abbiamo condotto una serie di ricerche di mercato, sia di carattere qualitativo sia quantitativo, che hanno evidenziato quanto per la nostra conARIANNA RIVA sumatrice tipo ‘Biopoint Professional’ fosse una linea chiara e trasparente, associata a una qualità e performance superiori e a un prezzo accessibile. Tuttavia, è anche emersa una necessità di rinnovamento, perché la gamma veniva percepita come troppo tradizionale, statica e associata a un target group più senior». È nata così ‘Biopoint Professional Hair Program’: nuovo il nome,
nuovi i pack, nuove le texture e le profumazioni. «Abbiamo formulato degli shampoo cocooning che detergono e condizionano, balsami ad azione immediata di due minuti e maschere dalla viscosità ibrida, a metà tra una crema e un fluido. Anche gli attivi utilizzati sono di ultima generazione, in particolare i phytofiltri estratti dalle piante, che proteggono la chioma. Sul fronte dei pack, abbiamo invece cambiato il delivery system: il balsamo passa nel formato in tubo,con cap flip top, più pratico e veloce, mentre la maschera è con dispenser per un’erogazione ottimale». Come sarà sostenuta questa novità? «L’attuale distribuzione contempla profumeria, negozi specializzati e grande distribuzione, coerentemente con il posizionamento di linea mainstream. In store abbiamo previsto diverso materiale di supporto dagli espositori da terra a stop rayon a scaffale. Ci sarà anche una campagna di comunicazione integrata con spot tv e iniziative digitali. Per quanto riguarda il visual, al posto della solita modella istituzionale abbiamo scelto tre volti diversi e al passo con i tempi, che potessero incarnare differenti tipologie di donne (target +30/+35) e di capelli, per abbracciare un pubblico sempre più ampio e per sottolineare che Biopoint Professional Hair Program ha un prodotto per tutte. Il concept generale di campagna è: “La professionista sei tu”». IMAGINE .73
IL BENESSERE DEI TUOI CAPELLI È LA NOSTRA PRIORITÀ
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SENZA AMMONIACA • SENZA RESORCINA con complesso dermoprotettivo ALPHASHIELD Colorazione di nuova generazione che consente un risultato perfetto, copertura ottimale e riflessi naturali in soli 10 MINUTI – non progressiva. IN SO
MINUTI 10 LI
I cereali sono ottime fonti di proteine e vitamine. Nutrono il capello in profondità e lo proteggono dall’azione ossidante grazie all’elevato contenuto di vitamina B2 e di antiossidanti naturali.
TRATTAMENTO Per un trattamento completo che preservi il colore dagli agenti esterni e garantisca brillantezza e maggiore durata usa: SAFE COLOR Linea specifica capelli colorati Shampoo Maschera Spray Rigenerante.
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NUOVO DESIGN E FORMULE PIÙ POTENTI! DA SEMPRE ISPIRATA ALLA GESTUALITÀ DEI SALONI DI BELLEZZA, LA LINEA ‘PROFESSIONAL’ DI BIOPOINT SI RINNOVA CON UN DESIGN COLORATO, PRATICO E ACCATTIVANTE E CON FORMULAZIONI ANCORA PIÙ CONCENTRATE E PERFORMANTI. UNDICI GLI HAIR PROGRAM PER OGNI ESIGENZA DEL CAPELLO: ‘SUPER NUTRIENTE’,
NUOVE DISTRIBUZIONI
Ora come ora, sembra che non si possa competere nel settore della bellezza senza almeno un marchio tricologico in portfolio. Così i piccoli e medi distributori italiani sono a caccia di nuovi brand in questo segmento. LVB Luxury Cosmetics Distribution, per esempio, è adesso distributore esclusivo per l’Italia del marchio Marlies Möller. «È lo specialista della chioma», spiega Peter Gladel, CEO di LVB. «Le sue formule incorporano ingredienti potenti e lussuosi, come l’estratto di champagne, il caviale e il Pashmina Silk Complex. In più sono accomunate dall’esclusivo Hair + Root Beauty Complex, che dona nuova bellezza ai capelli danneggiati grazie alla perfetta interazione tra tre efficaci attivi: l’estratto di cellule fitostaminali di mela, le proteine del cashmere e preziosi oli naturali. In gamma vanta anche una linea di styling e una di eleganti spazzole PETER professionali in legno di faggio. Rappresenta GLADEL sicuramente un’occasione per la profumeria, soprattutto oggi che il segmento dell’haircare prestige sta crescendo, perché, complice la pandemia, i consumatori hanno riscoperto il piacere di prendersi cura dei propri capelli tutti giorni, anche a casa». Luxury Lab Cosmetics, da sempre specializzato nel segmento skincare, ha invece acquisito la distribuzione del marchio francese Lazartigue. «Da tempo eravamo alla ricerca di un marchio di haircare che completasse e diversificasse la nostra offerta fino a oggi concentrata sul trattamento. In Lazartigue abbiamo tro-
‘DELICATO’, ‘RIPARAZIONE E BELLEZZA’, ‘COLORE VIVO’, ‘RICCI DISCIPLINATI’, ‘LISCIO ASSOLUTO’, ‘ANTICADUTA’, ‘ANTICADUTA FORTIFICANTE’, ‘ANTICADUTA E ANTIFORFORA’, ‘SPEEDY HAIR’, ‘PURE & FRESH’. TUTTE CON DETERGENTI DAI TENSIOATTIVI SOFT, BALSAMI AD AZIONE RAPIDA IN DUE MINUTI E MASCHERE CON EROGATORE A DISPENSER PER UN DOSAGGIO OTTIMALE. DISTRIBUITO DA SODALIS.
IN ITALIA, LOZIONI E TRATTAMENTI D’URTO CRESCONO DEL 5,8% vato il partner perfetto: expertise professionale, formule clean e un impegno concreto verso il pianeta. L’offerta del brand include trattamenti di bellezza per i capelli, trattamenti specifici e colorazioni permanenti, andando così a rispondere a ogni necessità del consumatore finale», spiega la brand manager Martina Riberto, che aggiunge: «Negli ultimi tempi in Italia si parla sempre di più di clean beauty in tutti i settori della cosmesi, skincare, haircare e make up. Il consumatore è molto attento a fare scelte d’acquisto consapevoli, che rispettino la pelle e l’ambiente, MARTINA senza però rinunciare alle performance e alla RIBERTO piacevolezza nell’utilizzo. Abbiamo trovato in Lazartigue la massima espressione della ‘bellezza pulita’ nell’asse haircare: formule con attivi di origine naturale fino al 97% e vegane, texture sensoriali (le fragranze dei prodotti del brand sono create a Grasse da maestri profumieri che lavorano per le principali case di moda parigine) ed efficacia provata. I packaging sono essenziali, in materiali riciclati e riciclabili, made in Europe, stampati con inchiostri vegetali». E se LVB, per Marlies Möller, mira a stringere forti partnership con la profumeria, soprattutto quella tradizio-
LAZARTIGUE
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FORMULE CON OLTRE IL 90% DI INGREDIENTI NATURALI PER LA LINEA PURIFY DI LAZARTIGUE. IN GAMMA, OLTRE ALLO SHAMPOO PURIFICANTE ED EXTRA-PURIFICANTE, UN TRATTAMENTO PRESHAMPOO ASTRINGENTE E ANTIBATTERICO PER IL CUOIO CAPELLUTO. DISTRIBUITO DA LUXURY LAB COSMETICS.
SENZA ACQUA E SENZA PLASTICA. ANCHE KERAMINE H ENTRA NELLA DIMENSIONE ‘SOLIDA’ CON DUE REFERENZE A RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE: SHAMPOO SOLIDO PURIFICANTE CON CENTRIFUGATO DI LIME PER CAPELLI GRASSI E SHAMPOO SOLIDO RIGENERANTE CON CAROTA E PAPAYA PER CAPELLI DEBOLI. DISTRIBUITO DA SOCO.
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ALAMA INCLUSIVA PERCHÉ ADATTA A TUTTI I TIPI DI CAPELLO E A TUTTE LE ETÀ. È LA LINEA ZERO STRESS DI ALAMA, UNA VERA E PROPRIA ROUTINE ANTICADUTA, CHE SI AVVALE DI TECNOLOGIE DI ULTIMA GENERAZIONE. SHAMPOO E LOZIONE, PER ESEMPIO, INCORPORANO UNA MISCELA DI INGREDIENTI BIOTECNOLOGICI AD AZIONE FORTIFICANTE. IL SIERO, INVECE, PROTEGGE LA CHIOMA DALLA LUCE BLU DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI. DISTRIBUITO DA AGF88 HOLDING.
ATTIVO FOCUS, LA BIOTINA
KIEHL’S LA LINEA ‘AMINO ACID’ ACCOGLIE SCRUB E MASCHERA. IL PRIMO PURIFICA IL CUOIO CAPELLUTO CON SALE MARINO E ACIDO SALICILICO. LA SECONDA, NUTRE CON TRIPLI AMINOACIDI E TRIGLICERIDI DI COCCO. DISTRIBUITO DA L’ORÉAL LUXE.
È TUTTA NUOVA, LA COLLEZIONE PRO-V MIRACLES DI PANTENE, CHE AL GIÀ NOTO POTERE DELLA SCIENZA PRO-V UNISCE QUELLO DELLA BIOTINA (CONOSCIUTA ANCHE COME VITAMINA B7) PER RINFORZARE LA CHIOMA DALLA BASE, QUALUNQUE NE SIA LA TIPOLOGIA. QUESTO ATTIVO, INFATTI, SVOLGE UN RUOLO CHIAVE NELL’ATTIVAZIONE DEL METABOLISMO CAPILLARE, IN QUANTO SOSTIENE GLI ENZIMI CHE FAVORISCONO LA FORMAZIONE DI NUOVE RADICI. A TESTARE E APPROVARE LA NUOVA TECNOLOGIA PANTENE È STATO LO SWISS VITAMIN INSTITUTE. QUATTRO LE LINEE: ‘MORBIDI & SETOSI’, ‘SPESSI & LUMINOSI’, ‘ADDIO CRESPO’, ‘FORTI E LUNGHI’. TRA I PRODOTTI DI PUNTA CITIAMO LO SHAMPOO VIOLA DELLA LINEA ‘MORBIDI E SETOSI’, CON PROTEINE DELLA SETA IDROLIZZATE, CHE AIUTA A NEUTRALIZZARE I TONI GIALLI DEI CAPELLI BIONDI, PLATINO, BIANCHI E GRIGI, E A RIPRISTINARNE LA FORZA, CON UN SOLO LAVAGGIO. DISTRIBUITO DA P&G.
nale, Luxury Lab Cosmetics, per Lazartigue, guarda a una strategia multicanale. «La distribuzione del brand è al momento focalizzata sul canale farmacia e parafarmacia», continua Riberto, «in punti vendita selezionati e sui top e-commerce farmaceutici italiani. Abbiamo in piano anche l’ingresso in profumeria con un partner in esclusiva, al fine di raggiungere la clientela di questo canale allineata alla premiumness del brand, garantendone al contempo la selettività».
GUARDANDO AL FUTURO
I presupposti per affermare che la categoria possa ancora crescere, in primo luogo nel selettivo, sembrano esserci tutti. La ricerca in campo tricologico sta compiendo passi da gigante. Si guarda soprattutto all’inclusività. In molti hanno già sposato linee pensate per la consumatrice multietnica. Pinalli, per esempio, nei suoi store ha introdotto l’anno scorso il marchio italiano Afroricci, diventato in poco tempo punto di riferimento per il trattamento dei capelli ricci, mossi e soprattutto afro, con formule basate su ingredienti naturali e sostenibili, prive di sostanze tossiche, e pack eco-friendly in plastica riciclata e riciclabile. Capello Point ha fatto una scelta analoga, come spiega Marco Leonardi: «Nell’ambito dello styling, il segmento 76. IMAGINE
dedicato alle chiome ricce continua la sua costante crescita, soprattutto perché questa tipologia tricologica ha bisogno di attenzioni extra e le clienti, sempre più esigenti, ricercano quindi prodotti performanti in grado di soddisfare anche i bisogni dei capelli afro. Ricci Do Brasil, il nostro brand dedicato a questa categoria, è arricchito con attivi naturali come burro di karité e fitocheratina». Poi ci sono le nuove tecnologie. Tutte da tenere d’occhio per restare al passo coi tempi. Secondo i ricercatori del New Mexico,
STRATEGIE MIRATE
C’È CHI, DOPO LUNGO TEMPO, RITORNA NEL SEGMENTO DEI CAPILLARI PRESENTANDO NUOVE TECNOLOGIE (VEDI GUERLAIN E CLARINS) E CHI SI CONFERMA LEADER DI MERCATO CON SINGOLI LANCI CHE AMPLIANO LINEE GIÀ ICONICHE (È IL CASO DI CIELO ALTO E OLAPLEX). ESSERCI, OGGI, È FONDAMENTALE!
GUERLAIN ORA ANCHE AL SERVIZIO DEI CAPELLI, LA TECNOLOGIA DYNAMIC BLACKBEE REPAIR È AL CENTRO DELLA FORMULA DI SCALP & HAIR YOUTH OIL-IN-SERUM CON MIELE, PAPPA REALE E D-PANTENOLO CHE STIMOLANO I MECCANISMI DI AUTORIPARAZIONE DEL CUOIO CAPELLUTO. DISTRIBUITO DA: LVMH
CLARINS NESSUN COMPROMESSO SUL FRONTE DELLA SENSORIALITÀ PER LO SHAMPOO SOLIDO NUTRIENTE. LA SUA FORMULA ECO-CONCEPITA, PRIVA D’ACQUA, CON L’87% DI INGREDIENTI DI ORIGINE NATURALE PRESENTA UNA SCHIUMA MORBIDA E UN AVVOLGENTE SENTORE DI COCCO. DISTRIBUITO DA: CLARINS
CIELO ALTO FINALMENTE TUTTI POSSONO DIVERTIRSI CON INUSUALI “COLPI DI TESTA”! È ARRIVATO ANCHE IN ITALIA IL MARCHIO MANIC PANIC SPECIALIZZATO NELLA COLORAZIONE SEMIPERMANENTE CHE REGALA AI CAPELLI NUANCE SHOCKING E ACCESSE PER CIRCA QUATTRO SETTIMANE. DISTRIBUITO DA IDRA.
OBIETTIVO: MAI PIÙ CAPELLI PIATTI, ANCHE SE FINI E SOTTILI. LA SOLUZIONE LA OFFRE LA NUOVA FORMULA DELLO SHAMPOO EXTRA VOLUME CHE ‘SOLLEVA’ LE RADICI E ‘RIEMPIE’ LE LUNGHEZZE GRAZIE A POTENTI PRINCIPI ATTIVI TRA I QUALI OLIO DI JOJOBA, BACCHE DI GOJI E CHERATINA.
per esempio, in futuro, per colorare la chioma, sia in modo permanente sia temporaneo, basterà una speciale piastra a raggi ionici in grado di incidere sui capelli una serie di micro pattern che riflettono la luce. Un procedimento più difficile a spiegarsi che a realizzarsi. Detto in poche parole, sarà sufficiente passare la piastra tra i capelli per sfoggiare chiome bionde, castane e, perché no, fucsia o verdi. Una tecnologia futuristica, verrebbe da pensare. E probabilmente meno di una ventina di anni fa lo avremmo pensato anche delle App di ‘virtual try on’ che oggi permettono di provare virtualmente, sullo schermo del cellulare, il colore di capelli più adatto al nostro incarnato. In questo contesto, non c’è alcun dubbio, il futuro è adesso!
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OLAPLEX IL SEGRETO DI NO.9 PROTECTOR NOURISHING HAIR SERUM? UN ESTRATTO DI ALGA ROSSA ANTIOSSIDANTE, PROVENIENTE DAL SUD DELLA FRANCIA, CHE PROTEGGE I CAPELLI DALL’INQUINAMENTO PER BEN 48 ORE. PERFETTO ANCHE COME TERMOPROTETTORE. DISTRIBUITO DA: BEAUTY AND LUXURY
DALLA NATURA, SEGRETI DI BELLEZZA GENUINITÀ, SOSTENIBILITÀ, INCLUSIVITÀ. SONO QUESTE LE PAROLE CHE MEGLIO DESCRIVONO RIÀH SICILIA, IL NUOVO BRAND MADE IN ITALY DEDICATO ALLA CURA DEI CAPELLI, SBARCATO IN PROFUMERIA A OTTOBRE DELLO SCORSO ANNO GRAZIE A MAVIVE CHE NE HA ACQUISITO LA DISTRIBUZIONE. AL CENTRO DI TUTTE LE FORMULE CI SONO GLI ESTRATTI VEGETALI DI PIANTE SELVAGGE E SPONTANEE DEL TERRITORIO SICILIANO. L’ASSORTIMENTO COMPRENDE CINQUE LINEE ASSOLUTAMENTE TRASVERSALI. DUE SONO DEDICATE ALLA CURA DEL CAPELLO: ‘FICO D’INDIA+MANDORLA’, AD AZIONE RICOSTITUENTE E ‘DATTERO MEDITERRANEO’, IDRATANTE. TRE, INVECE, SONO PENSATE PER IL CUOIO CAPELLUTO: ‘TIMO+BASILICO’, PURIFICANTE; ‘OLIVA BIANCOLILLA+TREALOSIO’, LENITIVA; ‘EUCALIPTO+FINOCCHIO SELVATICO’, DALLE VIRTÙ FORTIFICANTI. TUTTE CONTENGONO DIVERSI INGREDIENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA CHE ARRIVANO DIRETTAMENTE DAI TERRENI COLLINARI DELL’AZIENDA AGRICOLA ZIGHIDÌ DI PANTELLERIA.
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N. 2022
PRESIDENTE: MICHELANGELO LIUNI
FENAPRO
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A CURA DI GABRIELLA GEROSA
IL MEETING DELLA RIPARTENZA DALL’INCONTRO DELLA FEDERAZIONE EUROPEA A BOLOGNA AL VARO DEL NUOVO REGOLAMENTO, EMERGONO CHIARE LE PRIORITÀ DELLA PROFUMERIA SELETTIVA NEI PROSSIMI MESI. Il recente Cosmoprof ha messo la profumeria al centro, riportando in fiera i player più importanti del settore. Lo dimostra la presenza dei delegati della Federazione Europea Profumieri Dettaglianti (FEPD). All’incontro, il primo dopo la pausa forzata della pandemia, erano presenti: William G. Koeberlé, presidente (Parigi); Michelangelo Liuni, Hans Martin Hitaller (Voitsberg, Austria) e Klaus Kobberger (Francoforte) vice presidenti; Barbara Summerer (Andernach, Germania), segretario generale; Elmar Keldenich (Düsseldorf),
direttore; Mario Verduci, delegato generale; Thibaud Triffaux (Lussemburgo), consigliere. «In un mercato in transizione che risente dell’entrata in campo del digitale e di una crescita ancora debole, abbiamo analizzato quanto è accaduto in Europa e nel mondo per avere una visione comune e stabilire le priorità», ha detto Koeberlé. «Con la trasformazione del commercio in atto, è fondamentale discutere tra marchi, produttori e distributori per poter far bene il nostro mestiere, all’interno di una giusta regolamentazione. I
temi sono tanti: il blocco di ingredienti dannosi, che necessita di accordi precisi; l’attenzione per l’ambiente, da affrontare con i fabbricanti; la formazione del personale, essenziale all’interno delle nostre imprese». L’incontro della Fepd si è svolto alla vigilia della data (10 maggio) in cui la Commissione europea
ha approvato il Vertical Block Exemption Regulation (VBER), nuovo regolamento del mercato della profumeria selettiva. Particolare attenzione, durante il meeting, è stata dedicata a questa fase importante. «Sul rinnovo si è lavorato a lungo», anticipava Koeberlé al Cosmoprof, «perché contiene adeguamenti fondamentali come il riconoscimento del blocco delle esenzioni, cornice della nostra attività e aspetto essenziale per tutelare gli interessi dei negozi fisici rispetto alle piattaforme». In vigore dal 1° giugno, la
DAL 1° GIUGNO È IN VIGORE IL NUOVO REGOLAMENTO DI DISTRIBUZIONE SELETTIVA. NOVITÀ SUL FRONTE DELLE PIATTAFORME NON AUTORIZZATE E DEL DUAL PRICING.
nuova normativa mira appunto ad adattare la disciplina degli accordi verticali agli sviluppi del mercato, con particolare attenzione alle piattaforme on line che hanno rivoluzionato il modo di operare delle imprese. «La Commissione europea ha recepito le indicazioni dei principali stakeholders e la pressione esercitata dalla FEPD è andata a buon fine», ha commentato Michelangelo Liuni. In sintesi, sono due le novità di rilievo: «l’esclusione dalla distribuzione selettiva delle piattaforme non autorizzate, prive di concessioni, e l’introduzione del meccanismo del dual pricing, ossia la possibilità di applicare al distributore prezzi all’ingrosso differenziati per i prodotti destinati alla vendita on line o off line. Ora la soluzione migliore, come concordato nel Direttivo a Bologna, è quella di iniziare noi a tracciare una strada», ha concluso Liuni. «Dobbiamo sederci al tavolo con i principali brand per preparare una bozza di contratto di distribuzione selettiva che contenga le variabili previste dal regolamento e al tempo stesso ne copra le zone grigie, in modo lavorare ordinatamente ed evitare incertezze e contenziosi a valle». IMAGINE .79
FENAPRO
LO SCENARIO POST PANDEMIA DAI RAPPRESENTANTI FEPD PRESENTI AL COSMOPROF 2022, UN RITRATTO DEL SELETTIVO IN ALCUNI PAESI EUROPEI.
GERMANIA
UNA REALTÀ DIVERSIFICATA TRA GRANDI E PICCOLE CITTÀ, CHE HANNO RISENTITO MENO DELLA CRISI PANDEMICA.
ALCUNI DEI MEMBRI TEDESCHI DELLA FEPD. DA SINISTRA: KLAUS KOBBERGER, VICE PRESIDENTE; BARBARA SUMMERER, SEGRETARIO GENERALE; ELMAR KELDENICH, DIRETTORE.
«Abbiamo due profumerie tradizionali nel centro di Francoforte dove, per la presenza di fiere e banche, transitano moltissimi lavoratori tedeschi, ma anche ospiti stranieri e business travellers provenienti da Asia Orientale, Emirati Arabi e altri Paesi», racconta Klaus Kobberger, vice presidente della FEPD. «La pandemia ha obbligato al lavoro da remoto, ha bloccato o ridotto i viaggi di affari e l’area cittadina si è spopolata. Di conseguenza le profumerie del centro hanno perso molto traffico, con l’onere ulteriore di affitti alti e con un piccolo sollievo, quello dello short time work». Tuttavia, come sottolinea Elmar Keldenich, direttore della FEPD, «è importante considerare la differenza tra grandi e piccoli centri abitati. In Germania le profumerie che si trovano negli agglomerati urbani attorno alle città, luoghi di residenza dei lavoratori, non hanno risentito così sensibilmente della crisi, proprio per la diversa composizione della clientela». Lo conferma Barbara Summerer, segretario generale FEPD: «Ad Andernach, tra Bonn e Coblenza, abbiamo riguadagnato clienti perché la gente non solo è stata costretta a rimanere a casa, ma aveva anche poca IL RECENTE COSMOPROF WORLDWIDE BOLOGNA HA OSPITATO IL PRIMO MEETING POST PANDEMIA DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROFUMIERI DETTAGLIANTI.
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I PAESI EUROPEI RAPPRESENTATI DALLA FEDERAZIONE DEI PROFUMIERI DETTAGLIANTI: AUSTRIA, BELGIO, BULGARIA, CROAZIA, ESTONIA, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, ITALIA, LETTONIA, LUSSEMBURGO, MONACO, PAESI BASSI, POLONIA, PORTOGALLO, REPUBBLICA CECA, ROMANIA, SLOVACCHIA, SPAGNA, SVIZZERA, UNGHERIA.
voglia di recarsi nelle città più grandi per timore del contagio. In più, la mia è un’attività nata 300 anni fa. Siamo all’ottava generazione e possiamo contare su una relazione personale con i nostri clienti: li conosciamo per nome, sappiamo dove vivono, che prodotti usano. Per questo siamo sopravvissuti... e persino cresciuti, a differenza di altri main player che, invece, sono stati costretti a chiudere. È vero, abbiamo avuto le nostre difficoltà, legate per esempio allo stop dei trattamenti estetici durante il lockdown. Inoltre la pandemia ha spinto ad aprire piattaforme di e-commerce anche piccole profumerie private, esponendole alle difficoltà di un mercato digitale dominato in Germania da pochi big players», osserva Summerer. «Noi ci abbiamo provato, ma il nostro vero business è in negozio, dove la gente sta tornando proprio perché ha bisogno di socialità e di contatto umano. E il commercio on-line, intanto sta decelerando…». «Anche se i consumatori sono più consapevoli e informati, hanno bisogno di tornare all’expertise della profumeria e alla relazione di fiducia», aggiunge Kobberger. «Ciò nonostante la crescita è ancora lenta. Ci aspettiamo a breve il ritorno nelle città dei business travellers, dei turisti e dei lavoratori. Tuttavia, non conosciamo esattamente le conseguenze della crisi in Ucraina», conclude. «I prezzi in aumento e una condizione di timore generalizzato impediscono alle persone di acquistare liberamente, con leggerezza».
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AUSTRIA
DISTRIBUZIONE ‘ALLARGATA’ E CALO DEL TURISMO SONO I FATTORI CHE PIÙ HANNO CONDIZIONATO LA VENDITA. HANS MARTIN HITALLER, VICE PRESIDENTE FEPD
«Il nostro mercato ha una specificità che lo distingue da altri Paesi europei», spiega Hans Martin Hitaller. «I profumi non sono venduti solo nel tradizionale canale selettivo, ma anche in farmacie e drugstores, che a differenza delle profumerie sono rimasti aperti durante il lockdown. Si è quindi verificata una transizione: la gente ha cambiato genere di negozio, ma ha speso comunque e il valore totale delle vendite è rimasto più o meno inalterato. C’è un altro fattore importante, che posso raccontare come proprietario, dal 1961, di due punti vendita storici a Voitsberg, una cittadina nel sud del Paese. L’Austria ha un importante settore turistico che determina la salubrità del business in molti piccoli centri urbani e che si traduce in un picco di incassi in profumeria durante le vacanze. Le limitazioni del lockdown hanno penalizzato proprio queste aree più remote, improvvisamente deprivate del flusso di visitatori/consumer. Al contrario», conclude Hitaller, «nelle grandi città il mercato ha tenuto, grazie a una popolazione numericamente superiore e a una politica di prezzi più alti. Un aspetto da tenere presente per valutare lo sviluppo futuro».
BELGIO E LUSSEMBURGO
L’E-COMMERCE HA INFLUENZATO TUTTO IL SETTORE. MINORE L’IMPATTO SUI NEGOZI CON UNA CLIENTELA AFFEZIONATA. THIBAUD TRIFFAUX, CONSIGLIERE FEPD
«Abbiamo profumerie in Belgio e nel Granducato del Lussemburgo, alcune nei centri commerciali - inaccessibili durante la pandemia - e altre nel centro città, dove invece abbiamo attivato il ‘clic & collect’, che ci ha permesso di reagire alla situazione», spiega Thibauld Triffaux. «Riguardo agli sviluppi, in entrambi i Paesi il lavoro da remoto ha cambiato il luogo di acquisto e in questo scenario si inserisce l’e-commerce, che ha avuto un’evoluzione importante. Ogni attività commerciale ha seguito la propria politica distributiva, ma tutti si sono dovuti confrontare con le piattaforme digitali, il cui impatto è stato inferiore sui piccoli negozi con una clientela affezionata. Oggi i consumatori sono tornati ai marchi del lusso e la mia percezione è che il futuro si giocherà sul dialogo con le aziende e sul rispetto delle regole del selettivo. La credibilità è la chiave, che si gioca anche sulla politica dei prezzi. Una volta chiarito questo, potremo avere una distribuzione più sana, più fluida e più gradevole da offrire ai consumatori».
IL NOSTRO BUSINESS È IN NEGOZIO, DOVE LA GENTE STA TORNANDO PERCHÉ CERCA CONTATTO UMANO
IL CASO M-N-MA DOPO IL LILIAL, NUOVE RESTRIZIONI PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI COSMETICI CONTENENTI METHYL-N METHYLANTHRANILATE
Gli operatori del settore sono chiamati ad adeguarsi a un nuovo intervento normativo, in relazione alla sostanza Methyl-N-methylanthranilate, in sigla M-N-MA: un aroma comunemente utilizzato in diversi cosmetici, tra cui profumi, shampoo, saponi e altri prodotti per l’igiene personale. Con la recente emanazione del Regolamento UE n. 135/2022, pubblicato il 1° febbraio 2022, la Commissione europea ha modificato il Regolamento (CE) n. 1223/2009, disponendo la limitazione di utilizzo, e in alcuni casi il divieto totale, dell’M-N-MA nei prodotti cosmetici. A seguito della nuova regolamentazione la sostanza, per le sue caratteristiche di fototossicità, non potrà essere impiegata del tutto nei prodotti per la protezione solare e nei prodotti in commercio per l’esposizione ai raggi UV naturali o artificiali. In tutti gli altri cosmetici, il suo uso è consentito solo entro determinati limiti quantitativi: nei prodotti da non sciacquare (leave-on) alla concentrazione massima non superiore dello 0,1%; nei prodotti da sciacquare (rinse-off) alla concentrazione massima dello 0,2%. Esistono inoltre prescrizioni di utilizzo sia per i prodotti da non risciacquare sia per quelli da risciacquare, ovvero: il divieto di impiego con agenti nitrosanti; il tenore massimo di nitrosammine corrispondente a 50 mg/kg; la conservazione in recipienti esenti da nitriti.
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In pratica il divieto assoluto riguarda solo i prodotti solari e resta quindi esclusa la profumeria alcolica. Il Regolamento indica anche le tempistiche entro le quali le restrizioni saranno vincolanti. A partire dal 21 agosto 2022 i prodotti cosmetici contenenti M-N-MA e non conformi alle restrizioni non potranno più essere immessi sul mercato dell’Unione Europea, mentre dal 21 novembre 2022 ne sarà vietata la messa a disposizione. Pertanto entro il 21 novembre 2022 tutti i prodotti cosmetici non conformi alle restrizioni: dovranno essere ritirati dal commercio e non potranno più essere venduti; dovranno essere smaltiti o resi ai fornitori, previ accordi con quest’ultimi. È dunque fondamentale che ogni operatore della filiera si attivi tempestivamente per adeguarsi alla nuova normativa di prossima efficacia.
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FENAPRO
COMMISSIONI FENAPRO: FOCUS SU DUE NUOVE AREE OPERATIVE IMAGINE E PREMIO PROFUMIERI
FORMAZIONE SPECIALISTICA
Scopo fondamentale di quest’area è collaborare con la rivista Imagine, organo ufficiale della Fenapro, alla definizione del nuovissimo Premio Imagine dei Profumieri. Il riconoscimento, che prende avvio proprio quest’anno, è un premio unico nel suo genere, perché in tutte le fasi, dalla nomination sino alla finale, conterà su una giuria totalmente composta da specialisti del settore, proprietari di negozi e beauty coach, ovvero le addette alla vendita che hanno frequentato la formazione organizzata da Fenapro per la valorizzazione delle professionalità in store. In lizza i prodotti dei quattro assi: make up, skincare (viso e corpo), fragranze, prodotti capelli che, a giudizio dei ‘Profumieri’, si sono contraddistinti per le loro performance. Il gruppo di lavoro, composto da tre referenti - Marco Abaton, Francesca Beghin ed Enrico Sergnese - si occuperà, insieme al Presidente e al Segretario generale Fenapro, di segnare la rotta e di lavorare sulla visibilità. «Si tratta di uno strumento per generare interesse intorno al canale selettivo», ha sottolineato Marco Abaton, «e per metterne in luce la competenza specifica».
Il compito di monitorare l’attività di formazione, strettamente legata alla costante qualificazione del canale, è affidato a Enrico Sergnese, che spiega: «L’intenzione è stabilire uno standard formativo uniforme attraverso un percorso di specializzazione che si conclude con un esame, la consegna di un attestato e l’inserimento in un vero e proprio albo tenuto dalla Federazione, quello dei Beauty Coach. Era importante dare un nome a questa figura, fulcro della profumeria selettiva, e valorizzare il suo ruolo attraverso un progetto di aggiornamento continuo e il riconoscimento di una comprovata professionalità». L’ultimo corso formativo, partito in presenza e ripreso in remoto, è durato due anni (20202022), più di quanto preventivato a causa della sospensione dovuta alla pandemia. È stato finanziato, come i precedenti, dal Fondo For.Te di Confcommercio per la formazione continua nel terziario. A oggi sono 280 le consulenti di bellezza titolate Coach. Ora si gioca al raddoppio. L’obiettivo è arrivare a formare il 60% del personale di vendita.
I SEI GRUPPI DI LAVORO
ACCADEMIA DEL PROFUMO
COMMISSIONE CONTENZIOSO
IMAGINE E ISTITUZIONE PREMIO PROFUMIERI
REFERENTE MARCO BALOCCHI (LE PROFUMERIE)
REFERENTI MAURIZIO SABBIONI (PROFUMERIE SABBIONI) ELENA BRAZZALE (PROFUMERIE RIZZI) ENRICO CAMILLERI (PROFUMERIE CAMILLERI)
REFERENTI ENRICO SERGNESE (PROFUMERIE SERGNESE) MARCO ABATON (CONCEPT STORE NICCHIA) FRANCESCA BEGHIN (BEGHIN PROFUMERIE)
COMPITI FAVORIRE LE RELAZIONI INDUSTRIA/ DISTRIBUZIONE; RACCOGLIERE DATI E DOCUMENTI RELATIVI AI RAPPORTI CON L’INDUSTRIA; DIALOGARE CON L’ASSOCIAZIONE CONSUMATORI E L’ANTITRUST; VALUTARE AZIONI DI TUTELA DEI SOCI ATTRAVERSO LA ‘MORAL SUASION’.
COMPITI CURARE I RAPPORTI CON LA REDAZIONE DI IMAGINE INSIEME AL PRESIDENTE E AL SEGRETARIO GENERALE; ISTITUIRE UN PREMIO ASSEGNATO DAI PROFUMIERI AI PRODOTTI CHE PIÙ SI SONO DISTINTI SUI PUNTI VENDITA
COMPITI PARTECIPARE ALLE RIUNIONI DEGLI ORGANI DI ACCADEMIA (DIRETTIVI E ASSEMBLEE, GIURIA DI SELEZIONE…); ESPRIMERE IL PUNTO DI VISTA DI FENAPRO NEL PROCESSO DECISIONALE DEL PREMIO FINALE; SUGGERIRE NUOVE SOLUZIONI PER ACCRESCERE IL VALORE DEI CONSUMI DI PROFUMO. (NEL PROSSIMO NUMERO)
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(N. DI APRILE-MAGGIO)
MILANO BEAUTY WEEK
PROGETTO DI CANALE ‘P’
REFERENTE ELENA GIUSSANI (PROFUMERIE ASTESANI)
REFERENTI PIERANTONIO AMORETTI (AMORETTI PROFUMI) GIANFRANCO TAGLIAFERRI (PROFUMERIE SINATRA) MICHELANGELO LIUNI (AD INTERIM) (PRESIDENTE FENAPRO)
COMPITI COORDINARSI CON IL COMITATO DI GESTIONE DELL’INIZIATIVA ‘MILANO BEAUTY WEEK’ (A MILANO DAL 2 ALL’8 MAGGIO) PER DARE VISIBILITÀ E RILIEVO ALLA PRODUZIONE COSMETICA E AL CANALE SELETTIVO, COINVOLGENDO LE PROFUMERIE NEL CALENDARIO EVENTI DELLA MANIFESTAZIONE.
(N. DI APRILE-MAGGIO)
COMPITI ORGANIZZARE E PROMUOVERE LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO E DEL LOGO IDENTIFICATIVO DEL CANALE SELETTIVO PER SOTTOLINEARE IL SUO PRESTIGIO E ACCRESCERE LA SUA VISIBILITÀ RISPETTO AI CANALI CONCORRENTI. (NEL PROSSIMO NUMERO)
FORMAZIONE SPECIALISTICA REFERENTE ENRICO SERGNESE (PROFUMERIE SERGNESE) COMPITI DARE SUPPORTO AI CONSULENTI FENAPRO PER INCENTIVARE IL RECLUTAMENTO E SENSIBILIZZARE I PROFUMIERI ALL’ISCRIZIONE A ‘FONDO FOR.TE.’, ENTE CHE ORGANIZZA, PROMUOVE E FINANZIA LA FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA NEL SETTORE TERZIARIO.
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