Immagine Valsassina Primavera 2021

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LA GRIGNA PROTAGONISTA A MONTI SORGENTI Dal 29 aprile la mostra “Raccontare le vie” alla Torre Viscontea. Un fantastico viaggio attraverso la storia dell’alpinismo, seguendo le linee delle relazioni tecniche che hanno tracciato nero su bianco alcune tra le più celebri vie in Grigna. La mostra “Raccontare le vie. Disegni e parole al servizio degli scalatori” curata da Alberto Benini e Pietro Corti trova spazio nel calendario espositivo 2021 del Comune di Lecco e rappresenta l’evento inaugurale della X edizione di “Monti Sorgenti”. L’esposizione apre uno sguardo su un tipo di letteratura di montagna poco esplorato, ma che può costituire un punto di riferimento per gli scalatori del presente, dominato da un’overdose di informazioni e di fonti non sempre documentate. La mostra si concentra in particolare su tre grandi vie di scalata, vere classiche del XX secolo: la Cresta Segantini, (1905), il Sigaro (1915), il Pilastro Rosso (1975), delle quali si raccolgono esempi di relazioni tecniche che risalgono agli inizi del secolo scorso, come la guida di Edmondo Brusoni del 1903 dedicata alle montagne di Lecco. “La montagna - spiega l’assessora alla cultura del Comune di Lecco, Simona Piazza - è uno dei temi più importanti della nostra programmazione amministrativa. Con piacere inauguriamo la ripresa della riapertura dei musei con una mostra, giunta alla sua decima edizione, che propone la storia dell’alpinismo

e delle relazioni fra il territorio e le nostre montagne. Un appuntamento culturale che utilizza ed esprime linguaggi diversi legati alle eccellenze di Lecco”. “I primi esempi di guida nascono legati alla necessità di raccontare e illustrare il progresso nella tecnica dell’arrampicata – spiega Alberto Benini, storico dell’alpinismo - favorendo l’avvicinamento di fasce sempre più larghe della popolazione al mondo della scalata e il proliferare rapido e inarrestabile di nuovi itinerari”. Allestita in Torre Viscontea, in piazza XX Settembre, 3 a Lecco dal 30 aprile al 23 maggio 2021 la mostra sarà visitabile gratuitamente nei seguenti orari: giovedì dalle 10 alle 13, venerdì, sabato e domenica dalle 14 alle 18. Al fine di garantire a tutti una visita sicura e contribuire al miglioramento della situazione pandemica, gli ingressi saranno contingentati. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.museilecco.org, telefonare ai numeri di telefono 0341 481247-249 o 0341 282396, oppure scrivere a segreteria.museo@comune.lecco.it. Monti Sorgenti è una manifestazione organizzata dal CAI Lecco in collaborazione con la Fondazione Cassin e il Gruppo Ragni della Grignetta.

In foto: uno scatto di Marco Giudici


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LA LEGGENDA DEI SETTE FRATELLI - Da IN-LOMBARDIA.IT Un suggestivo racconto di otto fratelli, legati tra loro, che vivevano nel lecchese.

RISOTTO AGLI ASPARAGI, GORGONZOLA PICCANTE FRITTO, CRESCIONE DI RUCOLA Dello Chef Giovanni Ciresa Ingredienti (per 10 persone): • 800g riso carnaroli riserva San Massimo • 100g scalogno tritato • 2l brodo di asparagi • 1.2kg gorgonzola “Alpiblu” piccante • 100g farina 00 • 4 rossi d’uovo • 300g pane panko • 100g grissini • 3 mazzi di asparagi QUESTE E ALTRE • 50g zenzero fresco tritato RICETTE SUL SITO DI • 3 cestini crescione di rucola • 120g burro • 120g parmigiano • 150ml olio EVO • 200ml vino bianco • 1lt olio di arachidi • sale e pepe bianco q.b. Preparazione e presentazione Togliere la crosta del gorgonzola piccante parzialmente abbattuto, ricavare dei cubi, conservando tutti gli scarti, infarinarli ed abbatterli. Sbattere i rossi d’uovo, aggiungere lo zenzero tritato ed impanare i cubi di gorgonzola con panko e grissini grattugiati. Conservare nel congelatore, al momento del servizio friggerli ben croccanti nell’olio di arachidi. Pelare gli asparagi, sbianchirli in abbondante acqua salata, scolarli e raffreddarli in acqua e ghiaccio. Tagliare le punte degli asparagi, passare i gambi al mixer con una parte dell’acqua di cottura e dell’olio sino ad ottenere una crema morbida e ben amalgamata che conserveremo calda. Selezionare le foglie del crescione di rucola, sciacquarle e conservarle in acqua fredda, al momento del servizio scolarle ed asciugarle su di una carta assorbente. In una pentola con dell’olio appassire lo scalogno, aggiungere il riso carnaroli, tostare per qualche minuto, bagnare con il vino bianco, lasciare evaporare e cuocere per circa 14 minuti aggiungendo di tanto in tanto il brodo di asparagi. Aggiungere gli scarti del gorgonzola, l’olio, il sale ed il pepe bianco e togliere dal fuoco. Mantecare con il burro ed il parmigiano, coprire e lasciare riposare per un minuto circa. Stendere sulla base dei piatti caldi di servizio la crema morbida di asparagi, coprire con il risotto, posizionarvi sopra i cubi croccanti del gorgonzola piccante e le punte di asparagi, guarnire con il crescione di rucola e servire.

Ogni territorio ha le sue leggende, narrazioni che affondano le radici nei secoli e che fanno parte del patrimonio culturale di un popolo. Venivano create per celebrare fatti o personaggi fondamentali per la storia della gente locale o per spiegare qualche caratteristica dell’ambiente naturale di una regione, venivano raccontate dalla comunità per la comunità stessa, allo scopo di rinsaldare i legami d’appartenenza con il proprio territorio. Una delle leggende più conosciute del territorio lecchese, specialmente dell’area montana, è la storia dei sette fratelli eremiti che risale all’Alto Medioevo. Questo suggestivo racconto parla di otto fratelli, molto legati fra loro, che vivevano in Valsassina. Quando uno di loro morì tragicamente per un atto di derisione e poca fede in Dio, gli altri fratelli, colpiti dalla tragedia, decisero di diventare eremiti, e scelsero la loro dimora in luoghi solitari sui monti circostanti. I tempietti costruiti in questi luoghi presero il nome dell’eremita che vi si era stabilito: San Sfirio, il più anziano dei sette fratelli, scelse la vetta del Legnoncino a quota 1714 metri, in un punto di panorama eccezionale sul lago e sulla Valvarrone; San Calimero andò sopra Pasturo; Sant’Ulderico sulle pendici settentrionali del monte Muggio, a quota 1392 metri (la chiesetta, risa-

In foto: Chiesa di San Calimero

In foto: Chiesa di San Ulderico

In foto: Chiesa di San Sfirio


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I NUMERI UTILI DI IMMAGINE VALSASSINA

In foto: Chiesa di San Grato

S. Fedele - La pietà popolare, col tempo, fece di Fedele uno dei fratelli eremiti, ma la chiesetta di Piazzo, cadute le ragioni militari che avevano dato importanza al luogo, venne abbandonata per l’eccentrica posizione e crollò. Già nel 1614 era cadente e invano Federico Borromeo ne ordinò il restauro. Oggi non se ne vedono neppure più le vestigia. Si narra che allorché dirupò, la fonte che aveva dissetato il santo inaridì.

In foto: Chiesa di Santa Margherita

lente all’XI secolo, è citata anche nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” di Goffredo da Bussero); San Grato in Val Muggiasca; San Fedele in un bosco denominato La Foppa poco lontano da Casargo; e San Defendente nella zona fra Esino Lario e Perledo. Solamente Santa Margherita, unica sorella (secondo alcuni è la fanciulla salvata da San Giorgio nella lotta con il drago), si fermò in un luogo pianeggiante della valle (a Casargo in località Somadino) per recarsi a visitare ciascuno dei fratelli nelle rispettive località. Dai singoli eremi i santi erano in grado di comunicare accendendo dei falò. Tutte le notti bruciavano arbusti per proteggere gli abitanti delle valli e per salutare i fratelli, come forma di preghiera e buon auspicio, e per intercedere Grazia e Perdono. Delle sette chiesette alcune sono oggi ancora visitabili e ben conservate, come Santa Margherita, altre purtroppo andate perdute nei secoli. Questa leggenda è stata letta come la trasformazione di un’antica realtà storica locale che affidava a queste piccole chiese, proprio per la loro particolare posizione panoramica, un compito di avvistamento e di segnalazione di eventuali pericoli determinati dall’avvicinarsi di truppe ostili. La memoria dei sette fratelli eremiti è ancora oggi viva tra la popolazione, ed è legata alle piccole chiese alpestri che ne tramandano i nomi.

In foto: Chiesa di San Defendente


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LA FATTORIA DEI MIRACOLI Un libro di una scrittrice valsassinese, ambientato nel territorio. Segnaliamo un libro ambientato dalle nostre parti: “La fattoria dei miracoli”, ma soprattutto vogliamo segnalare l’autrice, scrittrice nata a Lecco che vive in Valsassina, a Indovero, si tratta di Monica Tantardini, che ha al suo attivo altre quattro pubblicazioni: “L’ultima luna” del 2011, “Lacrime al cioccolato” del 2012, “Passi di vita” nel 2014 e “Ora pro nobis” nel 2017. Ecco in sintesi la trama del racconto: “Coraggio, disperazione, forza: ecco gli ingredienti che legano le vite dei quattro personaggi principali. Camilla, dodici anni, dopo essere stata abbandonata dai genitori, vive in una fattoria con il nonno Remo in un piccolo paesino sulle pendici del Monte Muggio. Gloria, assistente sociale apparentemente fredda e insensibile, tenterà in tutti i modi di strappare Camilla al nonno per trasferirla in un istituto. Infine c’è Mauro, un giovane uomo dal passato oscuro e lontano cugino di Remo che si prodigherà ad aiutarli per evitare il peggio”. Anche i “misteri” della Valsassina in onda su Telenova. - Al via dal mese di maggio, la rubrica “storia e misteri” un format di archeologia, storia e curiosità, ideato e condotto da Aristide Malnati con Virginia Reniero. Si tratta di sei puntate in onda sull’emittente Telenova e saranno visibili sul canale 14 del digitale terrestre in Lombardia e nelle province di Piacenza e Parma, oppure sul canale 90 in Piemonte o in streaming. Si tratta di una trasmissione molto importante, intrigante e ricca di curiosità, con inizio alle 23:00. In alcune di queste puntate, Aristide Malnati presenta anche la Valsassina per vedere e scoprire alcuni misteri quali la Villa de Vecchi a Cortenova, la Cascata della Troggia descritta da Leonardo e gli affreschi rinvenuti nella chiesa di San Michele a introbio. Le riprese sono state effettuate da Gabriele Ardemagni e, a condurre Aristide Malnati per i siti valsassinesi è stato Marco Sampietro. In foto Aristide Malnati


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I NUMERI UTILI DI IMMAGINE VALSASSINA

ITINERARI E-BIKE: 1. INTROBIO - PIALERÀL Di Gabriele Ardemagni Introbio (586m) - Pialeràl (1430m) in E-Bike seguendo la carrabile che parte da Pasturo. Si parte dalla solita preziosa ciclo-pedonale per trasferirsi da Introbio alla attigua Pasturo. La strada presenta alternanza di tratti inizialmente asfaltati che poi lasciano spazio a cemento e sterrato, la pendenza non è eccessiva se non nella tratta precedente l’Alpe Cova e in quello finale che passa sulla sinistra superato il laghetto e sale fino allo spiazzo dove si trovava il Rifugio Tedeschi spazzato letteralmente via da una valanga nel 1986. Facendo attenzione ai sassi di questo ultimo tratto si raggiunge un luogo curatissimo con 5 tavoli con panche per pic-nic, (chiedere al sottostante Rifugio Antonietta i permessi per utilizzare l’area come riportato da un cartello), uno scivolo moderno per far divertire i bambini e una fontanella per ristorarsi. Magnifica come sempre la visione a 360 gradi: in primis la Grigna Settentrionale, il Grignone, dove svetta il Rifugio Brioschi ben visibile, a sinistra si vede il bivacco di vetta della Grigna Meridionale la Grignetta, di fronte partendo da destra il Monte Due Mani, i Piani di Artavaggio, lo Zucco Campelli, i Piani di Bobbio, il Pizzo dei Tre Signori. Tornando verso la Grigna si vede in linea il tetto rosso della Chiesetta di San Calimero. In pochi minuti il caldo Sole sparisce dietro il massiccio della Grigna e la temperatura precipita, inoltre da Lecco sale come uno tsunami un fronte di nubi bianche spesse e dense, avendo sentito i freni non al top decido di rientrare dalla stessa strada rimandando la mulattiera diretta al prossimo giro, riguadagnato piuttosto velocemente il fondovalle raggiungo la ciclabile e ritorno ad Introbio non senza prima un dovuto scatto alla Cascata dello Sprizzottolo. Un’altra tappa ripercorsa con la Emtb da segnalare.


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ITINERARI E-BIKE: 2. CULMINE - RIFUGIO NICOLA ARTAVAGGIO Di Gabriele Ardemagni Tornato ad Artavaggio Valsassina partendo dalla Culmine San Pietro con la E-bike, è sempre un posto magnifico ogni volta che ci salgo resto incantato ad ammirare lo splendido panorama. Si lascia la strada asfaltata che porta da Moggio alla Culmine San Pietro e all’altezza di una casa sulla sinistra inizia una strada sterrata con sbarra, si segue tutto il percorso che gradualmente porta in quota ai Piani di Artavaggio e da li salgo al Rifugio Nicola prima e, poi, al Cazzaniga Merlini ai piedi del Monte Sodadura. Da lì esploro un pó di sentieri che sconfinano verso la bergamasca e lontano scorgo il Pizzo Diavolo di Tenda innevato sotto un cielo di nubi minacciose, una visione idilliaca. Anche sulla mia testa iniziano ad addensarsi nubi plumbee, allaccio il casco e mi butto nella discesa cercando di evitare il più possibile i ghiaioni percorrendo le pur ripide scorciatoie sui prati fino ad Artavaggio, li mi fermo solo a salutare un paio di famiglie di adorabili asinelli e poi giù d’un fiato per la carrabile. (Percorso fatto ad inizio Settembre)


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PARLASCO: UN BORGO AFFRESCATO CON LE STORIE DEL LASCO

IL RICHIAMO DELLA GRIGNA - Di Giorgio Spreafico

Una visita al piccolo paese di Parlasco, sopra Cortenova, permette di rivivere le gesta del Conte di Marmoro (il Lasco), attraverso i dipinti sui muri delle case. Parlasco è uno dei più piccoli comuni italiani e si trova nel Parco Regionale della Grigna Settentrionale. Il paese sorge vicino alla strada che collegava la sponda del lago di Como con la Valsassina e congiunge Cortenova con l’Alpe Cainallo. Questa strada veniva utilizzata dagli eserciti nei loro spostamenti. A prova di ciò e a protezione dell’importante passaggio fu eretta una fortezza detta Rocca di Marmoro. Un singolare ciclo di affreschi colora i muri del borgo. Parlasco significa anche leggenda, che mischia realtà e fantasia come quella del Bandito Lasco. Lasco è un bandito protagonista di un romanzo storico di Antonio Balbiani, ambientato nel XVII secolo, in cui si narra la vita dura e difficile degli abitanti di questo piccolo paese e di tutta la Valsassina, che erano in balia degli eventi storici e delle credenze popolari, nonché soggetti alle angherie dei signorotti locali. Nel castello di Marmoro, Antonio Balbiani colloca Sigifredo Falsandri conte di Marmoro, il «Buon Signore» e insieme «Lasco, il bandito della Valsassina», protagonista del suo romanzo storico. Le gesta del “bandito gentiluomo” rivivono nel tempo attuale attraverso una serie di dipinti che decorano i muri vecchi e rustici del borgo di Parlasco. Sono affreschi commissionati nell’estate del 2007 ad una serie di artisti italiani e stranieri (due gli artisti valsassinesi: Irene Colombo di Moggio e Manuela Sabatini di Introbio). Da vedere, a Parlasco, anche la chiesa parlaschina di S. Antonio Abate con dipinti risalenti al XV secolo

La più amata montagna lombarda – nel cuore di chi vive ai suoi piedi ma anche di milanesi, brianzoli e comaschi – come sorprendente punto di osservazione di una scena senza confini. Cinquanta stelle dell’alpinismo mondiale che si raccontano incrociando le loro storie con quelle che affondano le radici tra le celebri pareti lecchesi. Giorgio Spreafico, autore più volte premiato per la sua attività di giornalista e scrittore – rilegge così, in modo originale e accattivante tanto per gli esperti di scalate quanto per i semplici appassionati delle vette, le stagioni che dall’ultimo quarto di Novecento a oggi hanno lasciato tracce indelebili dalle Alpi alla Patagonia, dalla California all’Alaska, dalle falesie fuori città alle vallate più sperdute, fino agli Ottomila himalayani. Lo fa con la voce di fuoriclasse di quattordici Paesi che approdando a Lecco hanno reso omaggio alla sua straordinaria tradizione alpinistica e nello stesso tempo l’hanno alimentata, offrendole nuove ispirazioni con le loro imprese. Nel libro rivivono trionfi e sconfitte, sogni e drammi, riflessioni sui perché e sul prezzo delle sfide estreme, confronti tra scuole e stili, rivalità e polemiche, aneddoti e retroscena, confessioni a cuore aperto e rimpianti per i compagni perduti. Ne esce – anche negli intrecci con le vicende di giganti della Grigna come Riccardo Cassin, Walter Bonatti, Carlo Mauri, Casimiro Ferrari e altri ancora – un palpitante incontro ravvicinato con la grande avventura dei cacciatori di emozioni nel regno della bellezza.

Anno XXXIV - N° 2 Primavera 2021 Direttore Responsabile Paolo Cagnotto Tel +39 329 6884658 paolo.cagnotto@email.it Hanno collaborato a questo numero Alessia Bergamini, Sandro Marongiu, Gabriele Ardemagni, Alessandro Rigamonti, Egidio Magni, Stefano Gilardi, Alessio Gilardi. Concessionaria per la pubblicità Quadrifolium Group Srl - Lecco info@quadrifoliumgroup.com

In foto: alcuni affreschi

E mail info@immaginevalsassina.com Web www.immaginevalsassina.com

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Registrazione Trib. Lecco/Aut. 6 del 17.2.1989 s.m.i. Distribuzione gratuita

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IL RICHIAMO DELLA GRIGNA Giorgio Spreafico Teka Edizioni, 2020 336 pagine, 15,00 €

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VOLANTINI DEPLIANT CATALOGHI

BUSTE LOCANDINE

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FOTORITOCCO

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PROGETTAZIONE GRAFICA

LA VALSASSINA NEL RICORDO DI ANDREA RUSCONI L’intera Valsassina è rimasta sgomenta di fronte all’improvvisa scomparsa di Andrea Rusconi, morto a soli 45 anni, all’ospedale di Lecco, dove era stato ricoverato a causa di un malore. Papà di due bambini, di 11 e 13 anni, Rusconi si è spento nel weekend fra l’8 e il 9 maggio lasciando soli i suoi figli. Due ragazzini che già nel dicembre 2018 avevano perso la mamma, Rita Pozzi, mancata dopo aver combattuto a lungo contro la malattia. L’accaduto ha lasciato nel dolore la comunità di Ballabio, dove Andrea Rusconi viveva da qualche anno, e quella di Valmadrera, di cui era originario; ma anche il mondo dello sport locale, in particolar modo quello della corsa in montagna: per lungo tempo atleta del Team Pasturo, infatti, il giovane padre, nel 2016, era stato fra i fondatori del Valsassina Trail Team (società organizzatrice della Introbio-Bobbio Vertical), mentre nel 2020 aveva dato vita all’ASD Grignetta. Grande era stato il suo impegno nell’organizzazione del “Memorial Rita Pozzi”, torneo di calcio giovanile in ricordo della mamma di Riccardo e Federico, svoltosi nella primavera 2019 a Ballabio. In tanti, giovedì 13 maggio, si sono stretti alla famiglia Rusconi per l’ultimo saluto ad Andrea. I funerali sono stati celebrati nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio a Valmadrera. Per ricordare l’amico e sostenere la sua famiglia, gli amici dell’ASD Grignetta hanno promosso l’iniziativa “Le lacrime di oggi sono gli arcobaleni di domani”, una raccolta fondi, il cui ricavato verrà devoluto interamente a Riccardo e Federico, coinvolgendo i tutori dei ragazzi. Sarà cura dei membri del consiglio garantire la massima trasparenza sulle donazioni. Chiunque volesse effettuare una donazione potrà farlo con un versamento: Iban IT61P0306922910100000010631, intestato ad ASD Grignetta, causale “In ricordo di Andrea”.

Grafica e impaginazione Quadrifolium Group Srl - Lecco

INTROBIO (Lc) - Via alle Prade 5a - Cell. 340.9417929 - info@centrograficocg.it



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