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- Capitolo Italiano del M.V.P.A. - Anno XVIX - N2/2011 Registrazione Tribunale di Mantova N. 3/93 del 1.2.1993 - Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Milano
Army Motors
ITALIA IMVCC CON LINEA GOTICA TIRRENICA
66째 ANNIVERSARIO LIBERAZIONE LINEA GOTICA
army motors I T A L I A
Forte dei Marmi Album Forte dei Marmi Jeep in cassa Linea Gotica La Jeep di Patton Il Club informa Mercatino Car and War Portfolio Peace and Love Sbarco di Anzio Spazio Socio Tra cielo e marmo
Giornale dell’M.V.C.C. Capitolato Italiano del M.V.P.A. Trimestrale - anno XIX - N.2/2011 Direttore responsabile Jolanda Croesi Registrazione Tribunale di Mantova N.3/93 del 1.2.1993 TMB Grafiche s.r.l. Via C.Cattaneo 19/21 Gorgonzola
Proprietario - Editore M.V.C.C. Sede Legale: P.zza Biade, 12 36100 Vicenza
M.V.C.C. Segreteria Via Mantova 13 - 10153 Torino - tel. 011/859526 fax/segreteria telefonica 011/2486590 E-mail: imvcc@imvcc.it
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SOMMARIO
Realizzazione editoriale E.C. Editing Direzione e redazione E.C. Editing Responsabile trattamento dati (Legge 675/96): Jolanda Croesi
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Lo sbarco di Anzio
Il raduno a Forte
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PRESIDENTE Piero Brezza VICEPRESIDENTE Lorenzo Scarlata CONSIGLIERI Giulio Caimi, Enzo Caniatti (rivista sociale), Gustavo CappaBava (consulenza tecnica), Aurelio Sanmartino, Filippo Spadi (forum)
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66° ANNIVERSARIO LINEA GOTICA & RADUNO ANNUALE IMVCC
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FORTE DEI MARMI LA CRONACA DELLA NOSTRA MANIFESTAZIONE CHE SI È SVOLTA IN COLLABORAZIONE CON LINEA GOTICA TIRRENICA IN OCCASIONE DEL 66° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE di Enzo Caniatti e Jolanda Croesi ARMY MOTORS ITALIA
M E6Z6Z°I ASN TO NRI VI CEIR S A R I O L I N E A G O T I C A
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Mentre le sfilate commemorative erano giustamente riservate solo ai veicoli della seconda guerra mondiale, il raduno era aperto a tutti i mezzi militari. come mostra questo Falcone perfettamente interpretato.
C
inquale è una frazione di Montignoso, in provincia di MassaCarrara. Tra la due guerre divenne zona di colonie infantili, case di cura e ville di note personalità. Collegata con il Viale Litoraneo alla Riviera Apuana e alla Versilia, fu coinvolta negli avvenimen-
ti bellici che contraddistinsero la fine del conflitto nel nostro Paese ed ebbero come epicentro le dure battaglie per lo sfondamento della Linea Gotica. Per ricordare quei tragici giorni l'associazione storico culturale Linea Gotica Tirrenica organizza una manifestazione per
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autoveicoli storici e reenactors del secondo conflitto mondiale. Durante i giorni della rievocazione vengono realizzati campi storici e si svolgono commemorazioni alla presenza delle autorità cittadine. Quest'anno l'IMVCC ha deciso di "sposare" l'inziativa
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scegliendola come occassione per il raduno annuale del Club. Con gli amici di Linea Gotica Tirrenica si è potuto cosÏ organizzare una grande manifestazione con la partecipazione di oltre sessanta veicoli tra cui anche alcuni mezzi pesanti quali White Scout Car,
Half-Track, Dodge, GMC, SPA e persino un carro Sherman M4 A1 che hanno suscitato l'interesse e l'ammirazione del numeroso pubblico. Non capita certo tutti i giorni di vedere passare nelle vie dello shopping di forte dei Marmi "Betty" (lo Sherman dell'amico
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Davide) mentre, come un elefante in una cristalleria, fa lo slaloom tra le fioriere cercando di non polverizzarle sotto i suoi enormi cingoli. Se poi davanti marcia un plotone di Fallschirmjäger in assetto da combattimento e dietro si profila una lunga colonna di
MEZZI STORICI
LA LIBERAZIONE DI CANNES
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In alto, il Presidente dell'ASI, Roberto Loi, tra Scarlata e Bendinelli. Sopra a sinistra, il Presidente di Gotica Tirrenica Marco Giandomenici e il Presidente dell'IMVCC Piero Brezza durante l'intervento dell'Avvocato Loi. A destra, la consegna della targa al reduce Franco Bianchi... ne parleremo prossimamente-
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66° ANNIVERSARIO LINEA GOTICA
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camion e jeep piene di gente in uniforme della seconda guerra mondiale, c'è da lasciare di stucco anche il più refrattario degli occasionali spettatori. Soprattutto gli occhi dei piccoli erano un vero spettacolo. Guardavano pieni di meraviglia quei "marziani" venuti a interrompere la monotonia di una Domenica come tante altre, mentre i grandi mettevano mano a macchine fotografiche, cineprese e telefoni per immortalare l'avvenimento.
Ospite e spettatore d'eccezione il Presidente dell'ASI, avvocato Roberto Loi che, come l'anno scorso a Recco, ci ha voluto onorare della sua presenza per sottolineare l'interesse di ASI nei confronti del collezionismo storico militare. Nel suo intervento ha ricordato come i veicoli militari facciano parte integrante del nostro patrimonio storico e vadano pertanto conservati e tutelati nella loro integrità, al fine che non vada dispersa una memoria che è parte integrate e ARMY MOTORS ITALIA
inalienabile della evoluzione tecnica dei veicoli a motore. Ben vengano quindi manifestazioni come quella di Forte dei Marmi che ha saputo coniugare la commemorazione della Liberazione con la rievocazione storico-figurativa di quei tragici giorni e il giusto risalto ai veicoli che ne furono protagonisti. Un plauso particolare alla ineccepibile organizzazione che, senza alcuna forzatura, è riuscita a onorare e ricordare il sacrificio di tutti i combattenti. (continua a pagina 57)
ALBUM
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LA JEEP IN CASSA T
ra le numerose attrazioni previste per allietare il numeroso pubblico che ha visitato il campo rievocativo della manifestazione, una in particolare ha meritato più di un semplice scatto, la ricostruzione dell'arrivo e del montaggio di una jeep nelle retrovie del campo di battaglia. La cassa è stata costruita in ogni dettaglio dai soci di Linea Gotica Tirrenica in base a una attenta documentazione storica. Le jeep venivano inviate ai reparti in casse di legno. Il veicolo all'interno era premontato. Stava all'abiltià dei meccanici e spesso dei soldati completarlo e renderlo operativo nel più breve tempo possibile. Alla ricostruzione hanno partecipato: Marco Giandomenici, Roberto Bianchi, Fabrizio Alberti, Domenico Antonioli, Antonio Chiarezza e Francesco Rocchi.
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UN PO' DI STORIA
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LINEA GOTICA L'ULTIMO BALUARDO Ricordiamo brevemente che cosa fosse questa formidabile linea difensiva che per mesi tenne in scacco l'esercito anglo-americano impedendogli di raggiungere la Pianura Padana
L
a Linea Gotica fu realizzata dal Feldmaresciallo Albert Kesselring nel tentativo di rallentare l'avanzata dell'esercito alleato comandato dal Generale Harold Alexander, verso il nord Italia. Si sviluppava in modo da tagliare praticamente lo Stivale da costa a costa. Si estendeva dalla provincia di Apuania (le attuali Massa e Carrara), per finire sul
versante adriatico tra Rimini e Pesaro, seguendo un fronte di oltre 300 chilometri sui rilievi delle Alpi Apuane che proseguiva verso est sulle colline della Garfagnana, sui monti dell'Appennino modenese, l'Appennino bolognese, l'alta valle dell'Arno e quella del Tevere. Quella che Hitler volle ribattezzare per ragioni di opportunitĂ tattiche GrĂźne Linie ARMY MOTORS ITALIA
(linea verde) era un formidabile baluardo naturale e artificiale che sfruttava il terreno montuoso per creare un complesso sistema di difese fisse e mobili capaci di controllare i valli appenninici attraverso i quali erano costrette ad avanzare le colonne alleate nel tentativo di raggiungere la Pianura Padana e quindi l'accesso all'Europa settentrionale, attraverso il
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Sopra, il Maggiore Generale John Sloan, comandante della 89a divisione di fanteria. Notare sul muso della jeep la lama taglia cavi per evitare di restare decapitati. A lato, uno dei tanti paesi ridotti in bricciole. A fianco, prigionieri tedeschi e una postazione radio inglese di sostegno alla RAF.
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UN PO' DI STORIA
Sopra a sinistra, half-tracks in pausa di riposo e ben distanziati tra loro per limitare i danni in caso di bombardamento. A destra, una palazzina sul lungo mare della Versilia requisita dagli Alleati, trasformata in installazione militare e mimitizzata. A lato, uno Sherman M4A1. Notare la damigiana di vino, decisamente in posizione "vulnerabile".
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Brennero. Dal 25 agosto 1944 al 21 aprile 1945, le armate di Kesselring, pure inferiori di numero e a corto di armamenti, contesero palmo a palmo il terreno agli Alleati, infliggendo pesantissime perdite all'esercito anglo-americano costituito dall'VIII Armata inglese e dalla V Armata americana. I combattimenti furono talmente duri che il 12 novembre 1944
Alexander fu costretto ad ammettere il fallimento dell'offensiva alleata e la inderogabile necessitĂ di sospenderla sino a primavera per poter riorganizzare le sfinite truppe. Cosa che gli anglo-americani poterono permettersi di fare, mentre i tedeschi riuscirono solo a rabberciare alla meno peggio gli spaventosi vuoti in uomini e materiali nelle loro fila. Nonostante
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ciò, quando il 9 aprile 1945 riprese l'offesiva, furono ancora in grado di contrastare in piÚ punti l'avanzata e persino a contrattaccare. Alla fine l'enorme disparità di uomini e mezzi ebbe ragione delle ultime difese tedesche e l'inespugnabile Linea Gotica fu sfondata. Il prezzo in vite umane fu altissimo: oltre 150.00 tra morti e feriti, senza contare i civili. EC
LEGGENDE COLLEZIONISTICHE
LA JEEP DI PATTON M
i ricordo di una volta ad un raduno, fui molto colpito da un personaggio piuttosto noto nell’ambiente, intento a decantare ad una platea di adepti le gloriose gesta della sua jeep, personalmente utilizzata dal generale Patton durante la campagna di Sicilia nel 1943. La jeep in questione era una bellissima Hotchkiss M201 24 volts costruita in Francia nel 1961, ovvero circa sedici anni dopo la morte del celebre generale… Ogni volta che incontro sulla mia strada una Hotchkiss americanizzata provo un filo di tristezza, da un lato perché mi dispiace veder snaturare un mezzo di interesse storico, dall’altro perché spesso queste trasformazioni sono irreversibili. Penso che alla base di questa propensione al falso giochi un ruolo
importante la scarsa conoscenza che abbiamo della storia francese del dopoguerra, anche se a tutti gli effetti è stata densa di eventi importanti e affascinanti. Mi viene in mente l’Indocina, la guerra d’Algeria, le colonie d’oltremare, Kolwezi e le gesta della Legione Straniera, i test nucleari e la base di Colomb-Bechar… Guerre e battaglie combattute in paesi esotici, dove il territorio è il primo nemico e la jeep o i Dodge i mezzi ideali per affrontarlo. I fregi dei reparti che hanno combattuto in questi luoghi si possono ancora trovare sulle jeep Hotchkiss conservate così come sono state radiate e dal punto di vista storico e collezionistico sarebbe un peccato che scomparissero per far posto ad un improbabile olive drab e a un’altrettanto improbabile as-
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segnazione alla 82a Airborne… Il discorso diventa invece più complesso se si tratta di veicoli costruiti nel periodo bellico e successivamente riutilizzati da altri eserciti, dei quali ancora conservano i colori e i fregi: il dilemma non è di immediata soluzione perché in entrambi i casi si tratterebbe di far perdere una delle due identità al mezzo, comunque vada. Certo pensare di conservare un Command Car in livrea olandese , austriaca o svizzera richiede un certo impegno mentale e pertanto la scelta di tornare alle origini americane risulta facile, ma provate a immaginare di trovarvi di fronte a un Dodge 6x6 “sahariano”, con tanto di colorazione giallo-senape semilucida ancora visibile, filtro dell’aria sul parafango destro e insegne del 2° REP della Legione
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LEGGENDE COLLEZIONISTICHE
Sopra, parafrasando i cappelli di Napoleone, anche di jeep di Patton ce ne è una in ogni museo. Questa la si può ammirare in quello di Fort Knox. A fianco, una Hotchkiss M201 in dotazione a un reparto della polizia militare della Legione Straniera nei primi anni Sessanta.
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Straniera… Dal mio punto di vista di veicoli in livrea americana ce ne sono già in numero tale da non doversi porre il problema di tramandare ai posteri frammenti di storia che altrimenti andrebbero dispersi, mentre sarebbe importante dare un contributo alla salvaguardia delle “specie in via di estinzione”. Purtroppo a sfavore di questa tesi gioca la tendenza attuale di organizzare sempre meno raduni dedicati ai veicoli e sempre più
raduni a sfondo rievocativo (tema fisso: Seconda Guerra Mondiale). È comprensibile che un appassionato ci pensi bene prima di “assegnare” il proprio mezzo ad un periodo storico successivo, che di fatto gli escluderebbe la possibilità di utilizzare la nuova creatura in molte occasioni. Per fortuna il mondo è vario e ci sono diversi appassionati che invece sanno apprezzare il fascino delle livree post-belliche e francamente mi auguro che il loro
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numero cresca sempre di più. Vorrei concludere questa elucubrazione lanciando un appello ai neofiti della nostra passione: le jeep americane sono tutto meno che rare e ancora oggi hanno prezzi accessibili e non di molto maggiori rispetto alle nipoti francesi, se desiderate ardentemente un mezzo della Seconda Guerra Mondiale fate uno sforzo e cercate il veicolo giusto, il mercato oggi offre di tutto e di più. Gustavo CappaBava
il club
INFORMA
ASIMILISHOW 2011
CON LA PARTECIPAZIONE DI NATANTI E VEICOLI STORICI PROGRAMMA: VenerdĂŹ 24 Giugno Arrivo Partecipanti, sistemazioni in albergo, visita alla Villa Italia e perrcorso guidato nella tenuta In serata Cena sociale Sabato 25 Giugno 9,30 Partenza in colonna per il Castello di Racconigi 10,15 - 12,00 Visita al Parco ed al Castello 12,45 - 15,30 Visita al Borgo di Pollenzo e pranzo Rientro a Ternavasso 20,30 Cena di gala al Golf Club i Glicini In serata sono previste animazioni Domenica 26 Giugno Animazioni dei gruppi di ricostruzione, dei natanti storici sul lago della tenuta e dei velivoli storici. Pranzo sociale Commiato Il presente programma si intende indicativo e pertanto suscettibile di variazioni. Le quote di iscrizione e l'elenco alberghi convenzionati saranno pubblicati sulla Manovella e su Sito e Forum del IMVCC
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Bilancio 2010 COSTI RIMANENZE INIZIALI (oggettistica)
Euro
3.753,33
ATTREZZATURE AMMORTIZZATE
“
4.707,31
QUOTE USA
“
8.746.13
QUOTE ASI 2010
“
22.791,10
MANIFESTAZIONI E RIUNIONI
“
14.904,27
STAMPE
“
21.967,10
POSTALI E TRASPORTI
“
1.521,96
TELEFONICHE
“
1.842,50
CANCELLERIA E OMOLOGAZIONI
“
169,28
SPESE PER SITO E FORUM
“
2.676,00
RAPPRESENTANZA
“
1,063,20
SPESE PER RIUNIONI
“
331,90
TRADUZIONI
“
370,00
SPESE VARIE CONTO BANCARIO
“
72,00
TOTALE COSTI
Euro
ACC. FIP
“
TOTALE A PAREGGIO
Euro
87.098,19
QUOTE SOCI MVCC 2010 ASI 2010 RIMANENZE FINALI
Euro " “
48.618,46 22.685,40 7.469,33
TOTALE RICAVI
Euro
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84.916,08 2.182,11
RICAVI
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ATTIVO ATTREZZATURA CASSA BANCA C.C.P. RIMANENZE FINALI OGGETTISTICA
Euro " " " "
TOTALE ATTIVO
Euro
27.116,90 3.927,22 11.547,89 15.975,69 7.469,33 -------------66.037,03
Euro
27.116,90
TOTALE PASSIVO
Euro
-------------27.116,90
F.I.P.
“
38.920,13 ---------------
TOTALE A PAREGGIO
Euro
66.037,03
PASSIVO FONDO AMMORTAMENTO
CALENDARIO MANIFESTAZIONI 04/05
GIUGNO
RIMINI
TEMEROLI 335.7334419
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GIUGNO
SERRAMAZZONI
MUCCI 339.2212154
18/19
GIUGNO
V°RAID."LE VIE DEL SALE" SALICE TERME (PV)
NORD.WEST.GROUP 0383.43973-347.9184917 339.2212692-3337101969
24/26
GIUGNO
BONNEVAL FRANCIA
BRAKET 0033.687350724
24/26
GIUGNO
TERNAVASSO (TO) ASIMILSHOW
REF.ASI-IMVCC 011-859526
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LUGLIO
4 RUOTE D'EPOCA PAVULLO N/F (MO)
MUCCI 339.2212154 ORSINI 338.1435619 RAPI 338.9162143
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AGOSTO
67°ANN.LIBERAZIONE CANNES
GHIGO JEAN PAUL 0033614510187
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ALLE PENDICI DEL MONTE "CIMONE"
MUCCI 339.2212154 ORSINI 338.1435619
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SETTEMBRE
MONTECARLO FRANCIA
DENTAL. INF. SCARLATA
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SETTEMBRE
6° RADUNO ALTA BADIA
CRAZZOLARA 0471-847155
23/25
SETTEMBRE
ALGHERO
GALLIGANI 335.5218475 SCARLATA 339.7151185
Lorenzo Scarlata (delega manifestazioni) tel e fax 0171758179 - Cel. 3397151185. Email lori@3nt.net ARMY MOTORS ITALIA
BILANCIO PREVENTIVO 2011 COSTI QUOTE ASI (1) QUOTE U.S.A. (2) RADUNI - MANIFESTAZIONI SPESE PER SITO E FORUM MANUTENZIONI CANCELLERIA TRASPORTI-POSTALI STAMPE TELEFONICHE RAPPRESENTANZA-RIUNIONI
22.726,00 11.125.00* 12.500,00 5.725,00 1.500,00 1.000,00 1.650,00 25.000,00 2.000,00 2.000,00
TOTALE COSTI
85.226,00
RICAVI (1) 85.226,00
QUOTE ASSOCIATIVE TOTALE RICAVI
(1) SOCI ASI
85.226,00
n° 550 x Euro 41,32 = Euro
22.726,00
(2) SOCI USA n° 250 x Euro 50,00 = Euro
12.500,00
SOCI n. 400 x Euro 75,00 = Euro “ n. 200 x Euro 100,00 = Euro
30.000,00 20.000,00
Euro
50.000,00
* n. 250 x Euro 44,50 = 11.125,000 Quota MVPA = 60 $ (1 Euro = 1.35 $) = 44,50 Euro cad.
IL CLUB INFORMA
ASI: RIELETTO LOI S
i è riunita sabato 16 aprile a Torino l’Assemblea dell’ ASI (Automotoclub Storico Italiano) chiamata a rinnovare le cariche sociali per il prossimo quadriennio. Erano presenti alla riunione 194 dei 254 sodalizi Federati provenienti da tutta Italia, che hanno confermato per “acclamazione” alla Presidenza della Federazione l’Avv. Roberto LOI che rimarrà in carica per il prossimo quadriennio. Sono stati eletti 12 Consiglieri risultano confermati: Ariel Atzori, Benito Battilani, Renzo Cardini, Giuseppe Cannella, Giuseppe Di Mauro, Alfredo Liberati, Domenico Paterlini, Enzo Siligardi, Maurizio Speziali. Nuovi eletti:Paolo Peirone, Mario Sandrolini e Alberto Scuro. L’Assemblea ha inoltre votato: i componenti del Collegio dei Probiviri che sarà composto da: Marcello Busetto, Franco Nardelli, Celso Nicco, Antonello Salvi, Antonino Spagnolo Muratori e i Revisori dei Conti che sono: Andrea Barabino, Gigi Baulino, Giovito Di Nicola, supplente Pier Paolo Milo. Nell’ambito della stessa riunione sono stati approvati con un solo voto contrario il Bilancio Consuntivo 2010 e il Bilancio Preventivo 2011.
RADUNO IN SARDEGNA N
ell'ambito dei festeggiamenti dei 150 anni dell'unità d'Italia, il circolo collezionisti di Alghero organizza un raduno di mezzi militari con la collaborazione dell'IMVCC. - Durante la manifestazione, oltre a varie escursioni, verranno presentati una mostra ed un libro dal titolo: “1943 Fortini a Porto Conte”, presso i locali dell'ex colonia penale della splendida cornice del Tramariglio. Un tuffo nelle vicende storiche che videro quei luoghi coinvolti nell'ultimo conflitto. Organizzatore dell'evento è il Circolo collezionisti di Alghero, nato nel lontano 1978, come circolo filatelico, si è poi allargato alla numismatica, al modellismo e altre categorie di collezionismo tra cui la militaria, con la sua storia e la sua oggettistica. L'iscrizione alla manifestazione sarà contenuta in 80 euro a persona e comprende: pranzo e cena del venerdì in agriturismo pranzo a buffet del sabato cena di gala del sabato pranzo della domenica NB: la scheda d'iscrizione e il costo della nave verrà comunicato in seguito programma 1°giorno: venerdì 23/9/11 ore 9:00: accoglienza, iscrizioni e consegna materiale - 12,30: pranzo - 15:00: riordino in piazza della pace ad Alghero - 15:30: partenza per escursione sulla statale panoramica (sp105) per Bosa - 16:15: arrivo al complesso nuragico “Appiu”, visita guidata
- 17:30: arrivo al paese di Villanova Monteleone, sosta con degustazione di prodotti tipici - 19:30: rientro verso Alghero-Fertilia. (percorso totale di 63 km, tutto su asfalto con dislivello fino a 600 slm.) - Ore 21:00: cena in pizzeria o agriturismo. programma 2° giorno : Sabato 24/9/11 ore 9:30: Riordino in piazza S.marco a Fertilia. 10:00: salita a monte Doglia su carrereccia militare, sosta e visita a 4 batterie per obici, breve sosta sotto monte Murone nei pressi di due fortini - 11:15: Arrivo all'ex colonia penale a Tramariglio con visita alle strutture carcerarie da poco restaurate - 11:30: presentazione del libro “1943 fortini a Porto Conte” - 12:30: pranzo buffet in loco - 15:30: partenza per visita alle batterie di Punta Giglio - 18:30: arrivo previsto a Fertilia. (percorso totale di 50 km circa di cui 20 di sterrato) - 21:00: Cena di gala. Programma 3°giorno : Domenica 25/9/11 ore 10:00: riordino in piazza S.Marco a Fertilia 10:30: sfilata per Fertilia e Alghero, breve sosta al monumento ai caduti - 11:30: arrivo ad Alghero in piazza Sulis e mostra statica dei mezzi partecipanti 12:30: pranzo commiato e saluti. N.B. A tutti gli equipaggi verrà fornita una cartina locale e il road-book con tempi e miglia da percorrere. Per informazioni o delucidazioni: Galligani Rolando 0799/78407.335/5218475 IMVCC. 011 859526 Scarlata Lorenzo 0171/758179339.7151185
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VENDO COMPRO SCAMBIO
IL NOSTRO MERCATINO Annunci gratuiti per i soci dell’IMVCC. I non soci dovranno pagare euro 12.91 per ogni annuncio e ogni uscita. Attenzione, le inserzioni gratuite verranno ripetute per soli due numeri, salvo esplicita richiesta del socio. VENDO 701 Mutt M151A1 smontata, completa non tagliata, immatricolata autocarro, scocca da fare, motore più cambio più dinamo completi, nuovi pronti da montare e provati al banco, molti pezzi già sabbiati, 9 cerchioni più molti altri pezzi. 6500 euro trattabili Tel. 349.1410583 . 704 Vendo GMC 353 chiuso senza vericello. Mussale 16.000 Euro - Dodge VC52 bellissimo. 16.000 Euro Dodge canadese bellissimo. 21.000 Euro. Cel. 3354527589.
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705 Vendo stazione radio M/K3 completa, funzionante, nuova. Ceppi freni nuovi per GMC e altro. Pompe benzina nuove per GMC e Gippone. Albero motore per Half-track nuovo. Galleggiati benzina nuovi. GMC trattore in ottimo stato: il telegrafico. Autocarro Brok Way orginale, in ottimo stato, km 2370, cabina aperta. Tel uff. 0516335060 - cel. 3332466718 - ab. 051841641. 706 Vendo Land Rover SW mod.88 III serie, benzina, anno 1976, perfetta. Monoblocco albero motore, bielle e pistoni nuovi di fabbrica, cambio nuovo, differenziali, pompa dell'olio nuovi. Carrozzeria e tappezzeria interna come nuove, parabrezza, sportello posteriore e centine per la versione telonata. Iscitta ASI, percorsi poche centinaia di chilometri. Chiedo Euro 10.000. Tel. 065755487 707 Vendo monoblocco albero motore, bielle e pistoni da revisionare relativi a un motore Land Rover mod. 88 III serie benzina, anno 1976. Tel. 065755487 708 Vendo moto BSA WM20 II GM completamente originale, restauro ad alto livello, manopole originali in stoffa, porta borse laterale, cavalletto laterale ecc. Peri informazioni 3473276933 709 Vendo Chevrolet C8A,
carrozzeria 1C7 Personal, 4x4, anno 1943, pneumatici originali 9.25-16 (molto rari), meccanica ottima, carrozzeria ottima. Immatricolabile tramite ASI. Tel. 0532892056 710 Vendo M151 A Mutt hard top completo nuovo imballato 1800 euro. Riscaldatore originale a benzina 400 euro. Capotte in cotone 300 euro, Sedili anteriori originali 200 euro. Tel. 3358079839 Marco. 711 Vendo Jeep Willys MB 1944 - Bellissima base per restauro. Telaio carrozzeria meccanica in ordine. Sanissima, funzionante, completa al 90%. Targhe originali del 1947, radiata. Telef. 335 6535099 712 Vendo Steyr-Puch Haflinger 700 AP, passo corto, anno 1974, revisione fino 3/2009, verde militare. Prezzo: Euro 6200. Telefonare ore serali Sergio 335.5731445. 713 Vendo per Opel Blitz: cabina completa di porte; motore; cambio; cruscotto; guarnizioni testa nuove; ruote dentate distribuzione nuove e vari ricambi per motore. Giampaolo tel. 041.966657. 714 Vendo per Horch Type 40: differenziali; transfer; cambio; semiassi; due cerchioni; capotta telalaiatura; finestrini laterali originali; parabrezza; sedili; mezzo telaio parte posteriore completo di mozzi tamburi e sospensioni. Possibilmente in blocco. Giampaolo tel. 041.966657. 715 Vendo GMC CCKW 352 passo corto (2 disponibili 1941 e 1942) completi; carte grise francese, uno con targhetta orginale con delivery date. Cabina chiusa e aperta. Il cabina chiusa è restaurato all'80%. Visibili a Imola. Paolo tel. 3448.6946603 - Fax 0542.50098. 716 Vendo rimorchio per BMW R75. Rimorchio per GMC come nuovo. Telefonare ore ufficio solo se veramente interessati. Tel.
339.1369410 Adriano. 717 Vendo per Mutt M151 A2 hard-top nuovo imballato. Euro 1200. Telefono 335-8079839 Marco. 718 Vendo seguenti veicoli militari: Dodge M37, Dodge WC 53 Carriol 3/4 Ton, Dodge WC 21 1/2 Ton, Dodge D 60S Dumper, moto BSA M20, moto Norton, moto Triumph 350, Dodge WC 63. Telefono 3483413660 Luciano. 719 Vendo documenti (targa e libretto) GMC immatricolato nel 1954. Libretto molto vecchio scritto a penna da gente che non sapeva. Con scheda tecnica ASI e adattabile su GMC 353 o GMC 352. Targa + estratto cronologico per moto Bianchi 500. M37 targato, restaurato, telaio, motore e cambio perfetti. Da verniciare (US Navy) cabina da montare sul telaio. Targhe e libretto Fiat 1100 E 1952. Documenti (dispaccio militare + fattura + vidimazione dal notaio) per Dodge 3/4. Documenti (dispacci militari + fatture) per immatricolare rimorchietti per jeep. Moto militare Bianchi 500 del 1941, restaurata, bellissima, targata, targa ASI 11954. MB Ford (non scritta) anno 1942 provenienza Slovenia con documenti pronti per immatricolazione (targa slovena da passare italiana) Capestano originale (verricello) a fungo, completo per jeep. Willys M38, restaurato nel 1988, targata, targa ASI 3025. WC 53 Carryhall restaurato maniacalmente, targato, targa ASI 27541. WC 56 Commad Car completo, da restaurare con i relativi documenti per immatricolazione, e ancora con le scritte americane. Numero 3 rimorchietti 1/4 Ton americani, due con dispacci e fatture + uno già targato. Numero 1 rimorchietto targato per Mutt M151. Telefono 333-2959254
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720 Vendo, per problemi di spazio, JEEP Willys "SCRIPT" con targhe e documenti. La Jeep è completamente smontata in quanto in corso di restauro. È completa al 90%, mancano alcuni particolari. Si trova a Torino. Dispongo anche di un telaio Willys, con assali ma senza documenti. Tel. ore serali: 3386861020. 721 Vendo moto Hercules K125 BW tipo 1 aggiornato tipo 2. Anno 1970. Borsa porta documenti originale. Conservato in ottimo stato, Senza documenti ma omologabile TUV. 2500 Euro. Tel Enzo ore pasti. 039513536. 722 Vendo moto DKW NZ 350, 1943 perfettamente restaurata con attachi sidecar originali, verniciata tono mimetico 3 toni. Targata LW più pezzi ricambio originali. 8000 Euro. Sergio Siviero 3356147040. 723 Vendo Command Car WC56 anno 1944, targa PG, omologato ASI, completo di cappottina e portiere originali, copertura pianale in cuoio. Tel 3482688551. 724 Vendo parti di carrozzeria e meccanica per jeep Willys (telalaio, parafanghi, parte di scocca, cerchi "combat", ponti ecc.), verricello per GMC WC 52, tromba 6 Volts per GMC. Cerco selleria per Willys anche usata ma in buone condizioni. Per info. 3452323317 Federico. COMPRO. 683 Cerco Moto Guzzi Alce 500 militare o Moto Guzzi Ercole possibilmente già restaurati ed a posto con i documenti. Non Superalce. Cell. 347.41.40.191 – Uff. 011.46.45.248. 686 Cerco maniglia (e) per sportello vano posteriore Dodge Command Car. Tel 333.6885284 702 Cerco per Fiat 508 C Coloniale quattro cerchi 16x4 in buone condizioni. Renzo Tel. 02.38100084
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La storia a puntate delle auto con le stellette: dai primi tentativi di impiego bellico, al debutto nella Prima Guerra Mondiale, alla consacrazione nella Seconda. Mezzo secolo di auto fuori dall'ordinario
Gli italiani furono tra i primi a sperimentare automitragliatrici. In alto: 1924, la Squadriglia Autoblindo Mitragliatrici della 2a Brigata di Cavalleria. A sinistra, Vincenzo Lancia con il prototipo della 1Z. A destra, l'Isotta Fraschini del 1913.
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ontemporanemente alla realizzazione dei primi autocarri da trasporto per uso militare si pensò di ampliarne l'impiego delle auto dotandole di blindature e armamento in grado di trasformarle in mezzi non soltanto d'appoggio, ma di offesa. Nacquero cosÏ le automitragliatrici, destinate a diventare in seguito note come autoblindo. Il Regio Esercito fu tra i precursori nella realizzazione e nell'impiego delle automitragliatrici, utilizzate per la prima volta nella guerra italo-turca del 1912, vero banco di prova per tutta una
serie di innovativi mezzi offensivi a motore che cambieranno radicalmente il modo di combattere, segnando la fine dell'era dei quadrupedi in carne e ossa e l'avvento di quelli d'acciaio. Nel documentatissimo libro di Lucio Ceva e Andrea Curami "La meccanizzazione dell'Esercito fino al 1943" edito dallo Stato Maggiore Esercito, apprendiamo che sin dal 1908 si era tentato di blindare e armare un normale autocarro Fiat 15 Bis, traendo probabilmente ispirazione dai tentativi fatti dai francesi che 1904 avevano armato con una mitragliatrice Hotchkiss una normale
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Sopra, il prototipo della Lancia IZ. Il mezzo è armato con sole due Vickers-Maxim, una per torretta. Nella pagina a fianco, sui mezzi utilizzati in Libia furono montate due ruote di scorta esternamente alla casamatta. La Lancia IZ derivava dalla Theta.
Panhard & Levasseur 24 HP, impiegata nel 1908 in Marocco. L'idea italiana era però di costruire una vera postazione di fuoco mobile dotata non soltanto di armamento pesante, ma protetta da una blindatura. Il Fiat 15 Bis si dimostrò inadatto allo scopo, si decise quindi di realizzare un veicolo specifico sia pure utilizzando come base l'autotelaio del Fiat. Prese così forma all'Arsenale di Torino, l'automitragliatrice Arsenale. Nel contempo il Corriere della Sera lanciava una sottoscrizione tra i propri lettori per regalare al Regio Esercito due automitragliere corazzate da utilizzare nella campagna di Libia. Raccolti i fondi veniva dato incarico alla Isotta Fraschini e alla Bianchi di approntare i rispettivi modelli. Le due Fiat Arsenale furono imbarcate il 4 settembre 1912 a Napoli con destinazione Zuara. Il successivo 2 ottobre una delle due autoblindo giunse, con i propri mezzi, a Misurata. Tuttavia, secondo quanto appurato dagli autori su giornali dell'epoca, il primo test fu un mezzo fiasco dovuto soprattutto alla scarsa potenza del motore
rispetto al peso e alla notevole mole del mezzo. Sempre dalle cronache si aprende invece che l'Isotta Fraschini fu consegnata all'Esercito nel 1913 e probabilmente nello stesso anno anche la Bianchi fece altrettanto. Il parco automitragliatrici non subì variazioni sino ai primi del 1915 quando il Ministero della Guerra chiese all'AnsaldoArmstrong di approntare un'autoblindo. La direzione genovese si mise alla ricerca di un autotelaio adatto. Nel febbraio la Lancia e quindi la SPA si dimostrarono disposte a fornirne uno. Su questo venne allestito un primo prototipo dotato di due mitragliatrici Vickers Maxim di proprieta dell'Ansaldo e già predisposto per il montaggio di una terza. Tuttavia proprio la reperibilità delle mitragliatrici, che tutti gli eserciti volevano, non permise di rispettare i tempi di consegna delle venti "automobili blindate" Lancia 1Z ordinate dall'Esercito. Fu così che dopo essere stati i precursori delle autoblindo gli italiani si videro superare in quantita ed efficenza dagli altri eserciti belligeranti. Solo il 6 giugno 1916
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Negli anni Dieci i mezzi a motore corazzati si diffusero in tutto il mondo. Sopra, un autocarro blindato russo presidia un incrocio di Teheran. Nella pagina a fianco uno SPA 9000 C dotato di pezzo da marina. Un possente mezzo blindato tedesco.
il Comando Supremo riuscì a disporre di una ventina di mezzi con i quali allestire tre squadriglie da inviare in zona di guerra. Nel frattempo le autoblindo avevano già dimostrato la loro efficacia sul campo di battaglia. I primi a utilizzarle furono i belgi che le schierarono nell'agosto del 1914 nello sfortunato tentativo di arrestare la travolgente offensiva tedesca su Liegi. La città era considerata una inespugnabile fortezza e in teoria avrebbe dovuto resistere per settimane, in realtà fu rapidamente conquista dalle truppe di Lunderdoff che vi penetrò in auto dalla porta principale chiedendone la resa. Le autoblindo belghe erano delle normali vetture di serie del tipo Minerva, parzialmente protette da una blindatura laterale in grado di resistere ai colpi di fucile. Scoperte, erano armate con
una mitragliatrice con appoggio girevole che permetteva di sparare a 360 gradi. Anche se non arrestarono i tedeschi, dimostrarono la loro efficacia contro le pattuglie esploranti e i reparti di cavalleria. Gli inglesi, giunti sul continente con un proprio corpo di spedizione, ne furono favorevolmente impressionati, tanto che approntarono in tutta fretta due veicoli blindati per proteggere il loro campo di volo nei pressi di Dunkerque dalle scorrerie della cavalleria tedesca. Le prime autoblindo di Sua Maestà furono realizzate impiegando due delle diciotto auto civili messe a disposizione dell'aeronautica per l'esplorarione terrestre. A una Rolls-Royce e a una Mercedes furono applicate sui fianchi delle lamiere di uno spessore sufficiente a resistere ai colpi di fucileria, mentre il gui-
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Gli imponenti mezzi blindati avevano un notevole impatto sulla popolazione civile e furono spesso utilizzati per sedare le sommosse. Nella foto, rivoluzionari tedeschi, civili e fanti di marina, presidiano nel 1918 il Castello di Berlino.
datore fu protetto da uno scudo d'acciaio. Le buone prove offerte sul campo, indussero Winston Churchill, allora Primo Lord dell'Ammiragliato, dal quale dipendevano le squadriglie di aerei del Royal Naval Service destinate a intercettare gli Zeppelin, a ordinare la costruzione di specifici mezzi corazzati derivati da vetture di serie. La scelta cadde sulla Rolls-Royce 40/50 HP, la famosa Silver Ghost, detta Alpino per le sue doti di resistenza e affidabilità dimostrate nei primi raid dell'epoca, come la Londra-Edimburgo. Furono così requisti
tutti gli autotelai Rolls-Royce e su di essi fu montata una scocca blindata con piastre d'acciaio, che prevedeva il montaggio di una torretta girevole per la mitragliatrice Vickers-Maxim da 7,7 mm. Prese il nome di Armoured Car, già nel marzo 1915 ne furono consegnate ben 78 alla Marina. Con queste fu costituita la Royal Naval Armoured Car Division. L'unità era composta da 15 squadroni con 12 autoblindo ciascuno. Fu, in un certo qualmodo, la prima divisione corazzata della storia. Gli altri non stettero però a guardare. (3 continua)
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FOTO ARCHIVIO
"SDKFZ E NON SOLO"
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SDKFZ E NON SOLO
38 Anche se i mezzi semicingolati risultassero pi첫 efficaci nell'affrontare i terreni difficili, i tedeschi continuarono a utilizzare e a evolvere anche veicoli corazzati su ruote. In alto e a fianco, le autoblindo pesanti AustroDaimler otto ruote costruiti in Austria e incorporati nel parco del Reich dopo l'Anschluss. Nella pagina a fianco: Panhard francesi, una modificata con pezzo anticarro da 37 mm e le altre autoblindo radio.
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Sopra, Panhard catturate in Cecoslovacchia e utilizzate dalle forze armate tedesche durante la campagna di Francia. A fianco, una Panhard trasformata per poter scorrere sulle rotaie. Questo tipo di veicolo fu ampiamente impiegato per contrastare le azioni delle formazioni partigiane. Nella pagina a fianco: un SdKfz 234/2, meglio noto come Puma, dotato di un pezzo 50/60. Sotto una Panhard 178 requisita al disciolto esercito cecoslovacco.
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Un SdKfz 233 con cannone corto da 75/24. Montava una torretta ruotabile e risultava particolarmente efficace come mezzo controcarro.
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FUORI DALLE RIGHE
PEACE & LOVE Nel dopoguerra i Dodge 6x6 (WC62 e WC63) lasciati dagli Alleati sul suolo francese furono adattati all'impiego nel deserto e utilizzati dalle forze francesi, in particolare dalla Legione, per il pattugliamento
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ssere appassionati di veicoli militari significa necessariamente essere politicamente orientati o concettualmente contrari al pacifismo? Se la domanda fosse posta a un proprietario di Kübelwagen mentre indossa impettito una divisa di qualche reparto SS la risposta potrebbe apparire scontata, ma non lo è del tutto se si decidesse di estendere il bacino degli intervistati a tutti i nostri soci. Un esempio per tutti, forse il più ecla-
tante, è rappresentato da Marco Bertoletti, di professione dentista: è felice proprietario di una splendida Hotchkiss M201, fedelmente restaurata in ogni particolare… Al momento di scegliere le insegne di reparto da applicare alla jeep il dentista fu colto da antiche reminescenze filosofiche. Il risultato finale è quello che potete osservare … - Il simbolo sul cofano è cinese: rappresenta l'unione di Jin e Yang, i principi Femminile e Maschile che si compenetrano. In origine deriva dall'osservazioARMY MOTORS ITALIA
ne del giorno e della notte che si alternano e sono interdipendenti, in quanto si trasformano l'uno nell'altra. È in sostanza il simbolo di tutti gli opposti, che non possono esistere l'uno senza l'altro (es. ogni uomo ha dentro di sé un parte femminile e dolce così come una donna una parte maschile). Il Buddha in meditazione che capeggia sul cruscotto merita pure due righe di spiegazione: Buddha significa "L'Iluminato, il Risvegliato" ed è l'epiteto di Gautama, fondatore del buddhismo, vissuto
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Sopra, gli strumenti originali americani si intervallano con quelli francesi, in ordine sparso. A fianco, alcune targhette applicate nei centri di ricostruzione in Algeria negli anni Sessanta. Nella pagina a fianco dall'alto: notare il filtro dell'aria, l'estintore e i fazzoletti di rinforzo del parabrezza; estintore stopfire costruito a Nanterre; particolare della luce supplementare di coda.
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in Nepal tra il 563 e il 486 ca. a. C... Figura straordinaria che fondò una nuova, grande religione che influenzò profondamente lo stesso induismo. Sul paraurti anteriore lato guida è stato apposto un simbolo “peace and love” che non richiede commenti, mentre sui paraurti posteriori la trota stilizzata fa riferimento alla grande passione del dentista
per la pesca a mosca… La pin-up che compare sui fianchi rappresenta il simbolo più militaresco in quanto è la copia di un “nose art” fotografato su un B25 Mitchell. Infine la grande scritta “Minibig” è l’anagramma delle iniziali dei nomi delle figlie del dentista e di un suo amico “azionista” dell’M201… Forse queste “insegne di reparto” sarebbero più adatte a un pulmino ARMY MOTORS ITALIA
Volkswagen con a bordo un manipolo di “figli dei fiori” intenti a fumare marijuana (si tratterebbe pur sempre di “cannoni”), sicuramente però chiariscono una volta per tutte come il nostro sia un club eterogeneo di appassionati di veicoli militari, dove c’e’ spazio anche per chi non intenda rievocare nulla. Gustavo CappaBava
RIEVOCAZIONE
SBARCO DI ANZIO 1944 - 2011 Classico appuntamento con la manifestazione che rievoca i combattimenti avvenuti tra le forze americane e le truppe italo-tedesche durante lo sbarco alleato sulle spiagge di Nettuno e di Anzio
L
’ormai consueto raduno storico di Anzio, organizzato dall’ “Highway Six Club” di Roma nella ricorrenza dello sbarco alleato del 22 gennaio 1944, si è tenuto il 22 e 23 gennaio, con gravitazione, nel primo giorno su Nettuno e nel secondo su Anzio. Poiché la maggioranza dei partecipanti era costituita da appartenenti a vari club “reenactors” (tra
i quali, oltre all’organizzatore, l’”Italia 43-45”, il “Soldat 39-45”, il “WW-II Roma” ed il “Winterline-Venafro”), la manifestazione non si è limitata all’usuale percorso della colonna dei mezzi attraverso i luoghi della memoria, con relative soste, ma ha previsto anche la realizzazione di messinscena statiche di ambienti bellici sulle spiagge dei due comuni, e di ARMY MOTORS ITALIA
una dinamica su quella di Anzio, consistente nell’attacco alleato ad un caposaldo italo-tedesco, molto spettacolare, di fronte a folto pubblico e ripreso (quindi andato in onda) dalla RAI-TV. Come nelle precedenti edizioni, la principale sosta del “tour” del sabato è stata quella di Isolabella, frazione di Cisterna di Latina, ove, la notte del 28 gennaio ‘44,
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Sopra, paracadutisti della 4a Fallschirmj채ger di vigilanza e controllo all'ingresso del settore di competenza. A lato, aereo leggero multiruolo Fieseler F1-156 Strorch (Cicogna). Nella pagina a fianco, approntamento del caposaldo italotedesco. Una Tatra e una Volkswagen "maggiolino".
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RIEVOCAZIONE
I reenactors hanno simulato l'attacco a una postazione italo- tedesca da parte di forze americane. Sopra, soldati americani scendono dagli autocarri e avanzano verso il caposaldo nemico. A lato, tedeschi e italiani si dispongono ad aprire il fuoco. In secondo piano lo scoppio di un petardo che simula quello di una bomba a mano. A fianco, altre fasi dell'attacco.
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la punta di una delle due direttrici della prima offensiva alleata dopo lo sbarco, quella americana, costituita dal reggimento “Rangers” del Colonnello Darby e tendente alla conquista del nodo di Cisterna (l’altra, quella inglese, puntava su Aprilia, che riuscì a conquistare) anche per la concomitanza di impreviste circostanze sfavorevoli si infranse
di fronte alle posizioni tedesche, difese da aliquote delle divisioni “H.Goering” e “715°” di fanteria. Durante la sosta, è stato ricordato il valore dei soldati americani. Nel pomeriggio, esposizione dei mezzi a Nettuno ed incontro con la popolazione. La domenica è stata dedicata ad Anzio, ove, dopo la sfilata per le vie cittadine e una sosta presso il pregevole
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“Museo Storico dello Sbarco”, i partecipanti hanno proceduto a realizzare, sulla spiaggia, le ambientazioni relative alle varie forze presenti nel 1944. Il pubblico è affluito numeroso malgrado il maltempo e si è soffermato con particolare curiosità e interesse in corrispondenza di una realizzazione sulla quale, tra le tante bandiere americane e inglesi
solitamente presenti, sventolava un tricolore italiano: quella relativa al battaglione di fanteria di marina “Barbarigo” della Xa Mas, che, giunto al fronte il 3 marzo 1944, con base a Sermoneta, fu aggregato alla 715a Div.ne tedesca e schierato lungo il settore sud del perimetro della “testa di sbarco” alleata e che, su una forza di 1180 uomini, ne perse circa 300 tra soli caduti e dispersi. A
dirla a sufficienza, circa il valore dei “marò” del “Barbarigo”, basterebbe l’opinione del Feld M.llo Kesselring, il quale valutò quel reparto come uno dei migliori tra tutti quello dell’”Asse” presenti ad Anzio; tuttavia essendo stato constatato che tra il pubblico presente e soprattutto tra i giovani, praticamente nessuno sapeva alcunché non soltanto dell’unità in questione, ma – quello che è più
sconsolante – neanche delle eroiche imprese della Xa pre 8 settembre, di risonanza mondiale e vanto della nostra Marina Militare (cui il “Reparto Mezzi Insidiosi” con la denominazione di copertura antispionaggio di flottiglia Xa Mas apparteneva) quali quelle di Alessandria, Malta, Suda (Creta) e Gibilterra, attuate da un pugno di valorosi mediante i cosidetti “siluri umani”, “barchini esplosivi”e
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Nella pagina a fianco, posto di avvistamento e vedetta lungo la spiaggia; una K체belwagen nel colore giallosabbia Afrika Korps; un halftrack M-2 addibito al trasporto truppe; un primo piano per la Tatra. Sopra, jeep sovraccarica di materiali e con tubo di scarico sopraelevato per consentire il guado di corsi d'acqua poco profondi. A lato, la vista frontale evidenzia come venivano spesso caricate di tutto e di pi첫.
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“uomini gamma”, con altissimo rischio e gravi perdite, sembra opportuno riferire – tra le tante - solo di una vicenda curiosa, di sapore aneddotico, ma altamente significativa dello spirito che animava quel reparto. Il “Barbarigo”, comandato dal magg. Genio Nav. Umberto Bardelli, formato solo da volontari perlopiù intorno ai vent’anni, e con sede a La Spezia, era stato frettolosamente inviato al fronte di Anzio “per punizione” (a seguito di un ammutinamento di fronte alla ventilata possibilità di un suo impiego in azioni antipartigiani) dotato dei pochi mezzi (soprattutto armi) rimasti disponibili dopo l’armistizio. A un certo punto delineatasi la necessità di disporre di appoggi di artiglieria indipendenti dal comando tedesco di settore, il battaglione si “autodotò” rocambolescamente di un
“Gruppo artiglieria” armato con un’accozzaglia di residuati bellici della guerra italo-turca del 1911 (perlopiù obici da 65/17) conservati come cimeli presso il Museo Storico dei Granatieri a Roma. Tali pezzi, al primo impiego, si rivelarono ancora funzionanti; tuttavia, saputa la cosa, i tedeschi, allibiti e seriamente preoccupati per l’incolumità degli artiglieri, si affrettarono a sostituirli con altri, non di molto più moderni ma sicuramente meno pericolosi per i serventi. A conclusione di questa disgressione storica, è doveroso ricordare che la Xa Mas operò, ad Anzio, anche sul mare, a partire dalla notte successiva a quella dello sbarco alleato, con missioni notturne pressoché suicide (in una rada irta di navi da guerra e con una sorveglianza attentissima) impiegando motoscafi da turismo modifi-
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cati in piccole siluranti (MTSMA) di base prima a Terracina e poi a Fiumicino, conseguendo risultati non certo clamorosi, ma certamente di grande significato simbolico, e perdendo 20 operatori. La manifestazione è proseguita con il realistico attacco, da parte alleata, alle posizioni italo-tedesche, di cui si è detto in apertura, e che si è conclusa con le evoluzioni di una replica di Fieseler FI-156 “Storch” (Cicogna) tedesco, con ai comandi un bravissimo ex pilota militare – Franco Granato - che ha fatto trattenere il fiato agli spettatori in particolare nell’esecuzione di un “volo lento” durante il quale il velivolo è sembrato, per qualche secondo, fermarsi a mezz’aria. Testo di Roberto Cangialosi Foto di Paolo Caponnetto e Carlo Tariciotti
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ome è ormai consuetudine da qualche anno, ho partecipato al Raduno Mezzi Militari Storici Valli Ossolane. Raduno giunto quest’anno alla 4° edizione, che ci ha portati all’Alpe Fontasca su una strada gippabile e nel com-
prensorio dell’Alpe Veglia in alta Valle Divedro, percorrendo piste montane in buone condizioni sino al Rifugio 2000 dell’Alpe Ciamporino. La seconda parte della salita è stata fatta con la seggiovia per proARMY MOTORS ITALIA
blemi di viabilità sulla pista gippabile ma li giunti abbiamo goduto di un panorama eccezionale e pranzato al rifugio con prodotti tipici regionali che tutti hanno gradito. Nelle due giornate abbiamo avuto (come al solito) la fortuna
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del bel tempo oltre alla collaborazione del Gruppo Alpini di Domodossola per l’allestimento del pranzo del sabato 3 luglio assie-
me ai residenti dell’Alpe Fontasca che inoltre hanno falciato l'erba del prato per permettere la sosta dei nostri mezzi.
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Ringrazio gli organizzatori che mi hanno permesso di partecipare a questo raduno. Vietti Violi Simone
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Il marmo è un calcare autoctono che in epoche remotissime si formò attraverso un processo metamorfico da rocce sedimentarie a causa di immani pressioni ed elevatissime temperature. Il basso indice di rifrazione della calcite, che permette alla luce di "penetrare" nella superficie della pietra prima di essere riflessa, dà a questo materiale una speciale luminosità. Per questo i Greci lo chiamarono marmo, che significa pietra splendente. Sin dall'antichità il marmo è stato considera-
to uno dei materiali più preziosi, particolarmente apprezzato per la scultura. L'artista e scultore Michelangelo Buonarroti prediligeva per le sue opere il marmo bianco di Carrara, estratto dalle cave dei monti Apuani. Per raggiungerle ancora oggi occorre percorre le cosiddette strade marmifere, che si inerpicano lungo i fianchi dei monti sino ad arrivare ai luoghi di estrazione spesso posti poche centinaia di metri sotto le vette. Si tratta di strade sterrate impervie e ricche di tornanti che farebbero
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la gioia di qualsiasi fuoristradista, ma che per ragioni di sicurezza sono riservate solo ai camion delle cave ed, esclusivamente nei giorni non lavorativi, possono essere percorse da escursionisti a piedi. Ebbene, grazie alla collaborazione degli amici di Linea Gotica Tirrenica, abbiamo ottenuto, in via del tutto eccezionale, di percorrere con i nostri mezzi, una delle vie più spettacolari ed emozionanti, quella che conduce alla Cava Ronchieri, sita sul Monte Sella. Da questa celebre cava,
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sviluppata in gran parte nel sottosuolo, si estrae un pregiatissimo marmo bianco di estrema compattezza utilizzato da artisti, scultori e architetti di tutto il mondo per opere di gradissimo pregio come l'altare di San Pietro nelle Grotte vaticane, il Centro Culturale Bacaja a Valencia o il World Trade Centre nel Bahrain. Per raggiungerla occorre percorrere una marmifera costruita negli anni Settanta per cosentire ai mezzi pesanti
di trasportare a valle i giganteschi blocchi di marmo, lavoro un tempo svolto da una monorotaia su cui scorreva la “macchinetta Denham", dal nome del suo inventore, capace di trasportare fino a 11 tonnellate di marmo. La strada sterrata si inerpica lungo il fianco del monte in paesaggi mozzafiato che a tratti ricordano gli scenari desertici delle montagne afgane. Non a caso qui sono state girate le scene di uno degli ultimi film della ARMY MOTORS ITALIA
saga di James Bond. Lo spettacolo è grandioso, l’anfiteatro roccioso – dal Macina al Sella – si sviluppa in tutta la sua imponenza. A rendere la scenografia ancora più particolare c’è l’enorme gru della Cava Ronchieri che vista dal basso sembra un gigantesco dito d'acciaio proteso verso il cielo. L'idea di andare fin lassù non può non creare un certo timore. La strada diventa via via sempre più impervia con pendenze che hanno messo a
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Nella pagina a fianco in alto, non siamo in Afghanistan ma sulla marmifera che conduce alla Cava Ronchieri. Lo spettacolo, una volta raggiunto il sito di estrazione, è davvero mozza fiato. La roccia marmifera risplende come neve al sole.
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Nella pagina a fianco, le strutture d'acciaio sembrano moderne sculture che si stagliano contro il blu del cielo. Sopra in alto, per visitare la cava occorre salire una lunghissima scala poco adatta a chi soffre di vertigini. Sopra, quelli che fecero l'impresa.
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dura prova l'abilità dei guidatori e la resistenza delle nostre jeep, molte delle quali, non dimentichiamolo, hanno all'attivo oltre sessant'anni di onorato servizio. Noi siamo su una più recente, si fa per dire, Munga e possiamo soprattutto contare sulla esperienza del nostro guidatore Lorenzo Scarlata, veterano delle Overland World Truck Expedition, ma su certi tratti, con le ruote che sfiorano il bordo di impressionanti strapiombi il patos dell'avventura con la A maiuscola non manca di certo. Per fortuna i Ronchieri
ci hanno riservato la strada tutta per noi, ma non possiamo fare a meno di pensare cosa possa essere in un giorno lavorativo percorsa da giganteschi camion costretti a pericolose manovre a ogni tornante. Lo straordinario spettacolo delle cave ripaga però da ogni fatica. Pare di essere in un mondo inreale, quasi magico. Il bianco abbacinanante della roccia marmifera riverbera il sole come se fosse neve, facendo apparire il cielo di un blu ancora più intenso. Ilaria Ronchieri ci accoglie magnificamente e ci fa da ciceARMY MOTORS ITALIA
rone nella visita all'interno della cava illustrandoci questa antica arte che praticano da ben cinque generazioni. L'estrazione del marmo è un'operazione complessa, speciali, gigantesche seghe che utilizzano fili elocoidali e fili diamantati hanno sostituito il durissimo lavoro manuale, ma l'abilità e l'esperienza degli operatori restano insostituibili. In nostre onore è stato "staccato" un enorme blocco di marmo, permettendoci di vivere una esperienza davvero unica e irripetibile, giusto coronamento a un raduno da ricordare.
LA SMART MILITARY Al campo ci siamo imbattuti in questa Smart, decisamente originale, in versione jeep. Una idea di Franco Lingressi, appassionato di veicoli militari e felice possessore di una Jeep CJ-7 Golden Eagle del 1978. Affascinante mezzo, ma piuttosto ingombrante e, in caso di limitazioni alla circolazione, fuori dalle norme antinquinamento. Per muoversi in città ha quindi scelto una più piccola ed "ecologica" Smart. Tuttavia voleva che fosse diversa da tutte le altre. Da qui l'idea di "vestirla" da jeep. Saputo che a Montelupo c'era una ditta specializzata nella realizzazione di pellicole pubblicitarie da applicare sui veicoli, ha chiesto al titolare se era possibile crearne una ad hoc per la Smart. Il risultato è stato stupefacente; ora però occorrevano scritte, stelle e marchi, chi meglio dei Bertini potevano fare da consulenti. Ecco il risultato, giudicate voi.
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