Army motors n2 2012

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www.imvcc.it

- Capitolo Italiano del M.V.P.A. - Anno XX - N2/2012 Registrazione Tribunale di Mantova N. 3/93 del 1.2.1993 - Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Milano

Army Motors

ITALIA CAR AND WAR : LA STORIA CONTINUA

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SOMMARIO

army motors I T A L I A

ASI Mili Show a Varese Convocazione Assemblea Bilanci Rievocazione Cassino Rievocazione Aprilia Car and War Foto archivio Moto in divisa a Varano Dodge WC 54 Ambulanza francese Daimler Dingo

Giornale dell’M.V.C.C. Capitolato Italiano del M.V.P.A. Trimestrale - anno XX - N. 2/2012 Direttore responsabile Jolanda Croesi Registrazione Tribunale di Mantova N.3/93 del 1.2.1993 TMB Grafiche s.r.l. Via C.Cattaneo 19/21 Gorgonzola

Proprietario - Editore M.V.C.C. Sede Legale: P.zza Biade, 12 36100 Vicenza

M.V.C.C. Segreteria Via Mantova 13 - 10153 Torino - tel. 011/859526 fax/segreteria telefonica 011/2486590 E-mail: imvcc@imvcc.it

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Realizzazione editoriale E.C. Editing Direzione e redazione E.C. Editing Responsabile trattamento dati (Legge 675/96): Jolanda Croesi

ASI MiliShow a Varese

Rievocazione Cassino

PAGINA

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PRESIDENTE Piero Brezza VICEPRESIDENTE Lorenzo Scarlata CONSIGLIERI Giulio Caimi, Enzo Caniatti (rivista sociale), Gustavo CappaBava (consulenza tecnica), Aurelio Sanmartino, Filippo Spadi (forum)

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ASI MILI SHOW SI È SVOLTO A VARESE L'ORMAI CLASSICO MILI, TRANSPORT & TRACTORS SHOW CHE COMPRENDE IN UN'UNICO EVENTO VEICOLI MILITARI, MEZZI DI TRASPORTO E TRATTORI di Jolanda Croesi ARMY MOTORS ITALIA


M EAZSZII M S TI LOI SRH I COI W

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I Giardini Pubblici di Varese hanno fatto da prestigiosa cornice per l'esposizione dei mezzi. Qui il numeroso pubblico ha potuto vedere da vicino veicoli d'indubbio interesse storico e collezionistico, come un Daimler Dingo in livrea germanica.

A

ppuntamento a Varese per l’Asi Mili, Transport & Tractors Show che riunisce in un’unica manifestazione i collezionisti di mezzi militari, di trasporto e di trattori. A fare gli onori di casa gli amici del CVMS, capitanati dal vulcanico Enrico Paggi. La scelta

di Varese non è stata casuale, qui infatti hanno avuto e hanno tuttora sede alcune importanti aziende motoristiche quali, in campo aeronautico: Aermacchi, Siae Marchetti e Agusta; e in quello motociclistico: Cagiva, Husqvarna, MV, solo per citare le più note. Note-

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vole poi il patrimonio storico fatto di geniali inventori, come Ambrogio Baratelli che nel 1932 ideò e brevettò la “volta corretta” con la quale i lunghi autosnodati possono curvare facendo percorrere al rimorchio la stessa esatta traiettoria della motrice, e di coraggiosi


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LA LIBERAZIONE DI CANNES

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Tra i veicoli che hanno destato maggiore scalpore e interesse tra il pubblico va segnalata la Daimler Ferret, l'autoblindo che nei primi anni Cinquanta sostituĂŹ nell'esercito britannico il Dingo come veicolo esplorante. Altro mezzo di notevole interesse una Horch Typ 901, imponente vettura a quattro ruote motrici concepita per il trasporto degli alti ufficiali.

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imprenditori, quali i fratelli Macchi che partendo dalle carrozze trainate dai cavalli arrivarono a costruire autobus, autopompe e treni. Questa realtà ha fatto da cornice al raduno con visite guidate, come a Volandia, parco e museo del volo nei pressi della Malpensa, dove alcuni tra i più celebri aerei da combattimento italiani sono inseriti in suggestivi diorami.

La trasferta è avvenuta su corriere d’epoca. Una sessantina di mezzi militari ha invece sfilato per le vie del centro tra la curiosità dei passanti attratti, oltre che dai veicoli, dai numerosi collezionisti in uniforme. Notevole la qualità del materiale esposto, al quale hanno contribuito i Soci dell'IMVCC presenti in buon numero e con mezzi di notevole interesse storico e ARMY MOTORS ITALIA

collezionistico. Tra questi spiccava un raro Daimler Dingo, veicolo corazzato esplorante britannico, che il proprietario ha voluto presentare come "preda di guerra" in livrea germanica. Altrettanto rara una imponente Horch 901, vettura tipica dell'esercito tedesco, utilizzata da generali e alti ufficiali, che ha catturato l'interesse degli appassionati.


ALBUM

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il club

INFORMA

CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA L'Assemblea Ordinaria dei Soci IMVCC, ai sensi degli articoli 14-15-16-17 dello Statuto sociale, è convocata a Sassuolo presso i locali del Hotel SALVAROLA in prima convocazione alle ore 23.30 del 6 Ottobre 2012 ed in seconda convocazione alle ore 14,00 di Domenica 7 Ottobre 2012 per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8)

Relazione del Presidente Presentazione bilancio consuntivo 2011 Approvazione bilancio consuntivo 2011 Presentazione bilancio preventivo 2012 Approvazione bilancio preventivo 2012 Dimissioni del Consiglio Direttivo Elezioni del Consiglio Direttivo 2012/2015 Varie ed eventuali 17

Ai sensi dell'articolo 16 dello Statuto i Soci potranno farsi rappresentare da altri Soci mediante delega conferita per iscritto. Ogni persona può rappresentare più Soci con limite a 5. Torino, lì 19 Giugno 2012 Il Presidente IMVCC PIERO BREZZA

Il Sottoscritto il Sig.

Socio IMVCC n°.

delega

a rappresentarlo, con i più ampi poteri,

alla Assemblea Sociale Ordinaria dell'anno 2011. In Fede

ELEZIONI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL 7 OTTOBRE 2012 I Soci che intendono presentare la loro candidatura per il Consiglio Direttivo 2012-2015, sono invitati a far pervenire la loro candidatura in forma scritta, alla Segreteria di Torino, entro e non oltre il 1 Ottobre 2012, accompagnata da un breve testo di presentazione. Si ricorda che in base all’Art. 9 del vigente Statuto possono essere eletti Consiglieri solo i Soci effettivi che risultino iscritti all’Associazione: Military Vehicle Preservation Association da almeno tre anni consecutivi. ARMY MOTORS ITALIA


CONTO ECONOMICO 2011 COSTI: RIMANENZE INIZIALI OGGETTISTICA ATTREZZATURE AMMORTIZZATE QUOTE ASI 2011 DONAZIONI A SCOPO BENEFICO MANIFESTAZIONI - RIUNIONI ARMY MOTORS ITALIA POSTALI TELEFONICHE CANCELLERIA SPESE PER SITO E FORUM RAPPRESENTANZA SPESE PER RIUNIONI SPEDIZIONI/CORRIERI SPESE VARIE CONTO BANCARIO

" " " " " " " " " " " " "

7.469,33 2.433,75 22.436,76 100,00 5.508,15 23.362,10 1.591,26 1.782,50 407,90 4.781,00 666,19 479,00 23,00 383,65

TOTALE COSTI

"

71.424,59

------------------

RICAVI: QUOTE SOCI MVCC 2011 A.S.I. 2011 QUOTE USA RIMANENZE FINALI

" " "

TOTALE RICAVI

-----------------Euro 70.688,44

F.I.P. anni precedenti

40.579,20 22.436,76 3,15 7.669,33

736,15

TOTALE A PAREGGIO

Euro

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BILANCIO 2011 ATTIVO: ATTREZZATURA CASSA BANCA C.C.P. RIMANENZE FINALI OGGETTISTICA

Euro " " " "

TOTALE ATTIVO

Euro

29.550,65 3.735,97 15.172,62 13.488,43 7.669,33 --------------69.617,00

Euro

29.550,65

Euro

13.202,32

PASSIVO: FONDO AMMORTAMENTO RISCONTI ATTIVI: ASI Iscrizioni 2012 IMVCC Iscrizioni 2012 ASI Rinnovi 2012 IMVCC Rinnovi 2012 MVPA Quote 2012 TOTALE RISCONTI

TOTALE PASSIVO

" " " "

41.32 200,68 3.677,48 7.482,84 1.800,00

-----------------------Euro 42.752,97

F.I.P.

26.864,03 ------------------------

TOTALE A PAREGGIO

Euro

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BILANCIO PREVENTIVO 2011 COSTI QUOTE ASI (1) QUOTE U.S.A. (2) RADUNI-MANIFESTAZIONI SPESE PER SITO E FORUM MANUTENZIONI CANCELLERIA TRASPORTI-POSTALI STAMPE TELEFONICHE RAPPRESENTANZA-RIUNIONI

22.726,00 " 9.230,00* " 9.870,00 " 5.000,00 " 1.500,00 " 1.000,00 " 1.650,00 " 24.000,00 " 2.000,00 " 2.000,00

TOTALE COSTI

"

78.976,00

RICAVI (1) " 78.976,00

QUOTE ASSOCIATIVE TOTALE RICAVI

(1) SOCI ASI

" 78.976,00

n° 550 x 41,32 =

22.726,00

(2) SOCI USA n° 200 x 50,00 =

10.000,00

SOCI n. 350 x 75,00 = " n. 200 x 100,00 =

26.250,00 20.000,00

* n° 200 x 46,15 = 9.230,00

46.250,00 Quota MVPA = 60 $ (1 = 1.30 $ ) = 46,15 cad.

IMVCC: UN SITO TUTTO NUOVO 2.0 I Soci più attenti e che navigano in Rete avranno certamente notato come è stato totalmente rinnovato il sito del Club al fine di renderlo compatibile con le nuove piattaforme grafiche e consentire di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla Rete. Ora i Soci hanno a disposizione un potente mezzo di con-

sultazione per tutto ciò che riguarda il mondo del collezionismo di mezzi militari. Dal vasto archivio di schede veicoli, costantemente aggiornato e ampliato, ai quesiti tecnici, al calendario delle manifestazioni, alla modulistica. È possibile inoltre "sfogliare" i vari numeri della rivista sociale e in-

teragire con la segreteria. Come tutti i siti Web anche il nostro è in costante ampliamento e miglioramento. L'ultimo step, in ordine di tempo, riguarda la riattivazione del Forum, sul quale vi aspettiamo numerosi. L'indirizzo: www.imvcc.it "Parole in libertà"


IL CLUB INFORMA

Consiglio del 19/05/2012 Il giorno 19 Maggio 2012, alle ore 10,30, nei locali gentilmente concessi dalla Fiera di Novegro si riunisce il Consiglio Direttivo del IMVCC, sono presenti i Consiglieri: Brezza, Caimi, Caniatti, Cappa Bava, Sanmartino e Scarlata. Si attende per alcuni minuti l’arrivo di Spadi, ancora interessato alla disamina ed approvazione del Bilancio Consuntivo 2011, Spadi viene contattato telefonicamente da Cappa Bava a cui annuncia la sua impossibilità a partecipare essendo al momento a Cassino. Nella sua relazione Brezza comunica come il numero degli Associati si mantenga costante: attualmente circa 600 fra effettivi, familiari ed onorari, con un incremento di circa 10 soci mensili; comunica inoltre che, non avendo Spadi rinnovato l’associazione per il 2012, questi debba ritenersi decaduto sia da Socio che da Consigliere. Si procede alla disamina del Bilancio Consuntivo 2011, già inviato ai Consiglieri, vengono discusse le varie voci e l’Ing. Caimi suggerisce di richiedere al Commercialista una verifica che l’attuale ed i futuri bilanci siano conformi alle nuove normative, il Bilancio Consuntivo 2011 viene quindi approvato all’unanimità. Viene quindi esaminato il Bilancio Preventivo 2012, con riguardo al numero dei Soci ed alle Manifestazioni, Cappa Bava propone di incrementare la quantità di foto a colori della rivista sociale ritenendola il maggior legame tra i Soci, Caniatti comunica che, salvo conferme, l’importo necessario per realizzare la rivista tutta a colori potrebbe essere del 20% maggiore del costo attuale e se, anche la qualità della carta venisse migliorata, si dovrebbe considerare un aumento dei costi di spedizione. Le necessarie risorse si potrebbero reperire, secondo Cappa Bava, dalla riduzione dei fondi previsti per le Manifestazioni. Si discute brevemente e Caniatti viene incaricato di accertare i costi reali dandone comunicazione nel prossimo Consiglio. Il Bilancio Preven-

tivo 2012 viene quindi approvato all’unanimità. A proposito delle Manifestazioni 2012 Brezza ricorda come nella riunione per gli Auguri natalizi si sia parlato delle proposte ricevute per il Raduno annuale da Monza e Sassuolo e di come l’ASI caldeggiasse una riedizione dell’incontro di Ternavasso, lasciando sperare un aiuto economico. In quella occasione, approvando Ternavasso, si era preferito escludere Monza per la vicinanza con la Manifestazione ASI di Varese e si era incaricato Scarlata di accertare le possibilità di Sassuolo. Relazionando in proposito Scarlata mostra un programma di massima ed una locandina, richiedendo però una maggior collaborazione e coerenza nel definire la sede del Raduno sociale, Sanmartino propone di riflettere sulla decisione di cambiare ogni anno la Regione, privilegiando la qualità delle proposte prescindendo dall’area geografica, Brezza richiede se ci siano alternative a Sassuolo come sede del Raduno annuale 2012, si mette quindi ai voti la proposta di Sassuolo che viene accettata con l’unica astensione di Sanmartino. Scarlata informa inoltre di aver ricevuto la richiesta di collaborazione dal Responsabile dell’Adunata 2012 degli Alpini a Bolzano, i nostri Soci locali con i loro veicoli hanno partecipato all’evento con generale soddisfazione; si da mandato a Scarlata di incaricare questi Soci di pubblicizzare il Raduno di Sassuolo presso i Collezionisti austriaci. Le manifestazioni del 2012 saranno quindi Ternavasso il 29/30 Giugno 1 Luglio e Sassuolo il 5/6/7 Ottobre. Relativamente ad ASIMILISHOW a Varese 1/2/3 Giugno, Brezza informa di come l’ASI abbia messo a disposizioni bisarche per il trasporto dei veicoli dei Soci partecipanti, in proposito viene segnalata la concomitanza con la visita del Papa, in zona a Bresso, con le prevedibili difficoltà di circolazione. Riguardo al Sito IMVCC i Consiglieri esprimono la loro soddisfazione

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per la qualità ed attualità della nuova veste che però richiede alcuni aggiornamenti: Brezza riferisce lamentele pervenute per la mancanza di un Forum, Cappa Bava comunica di averlo esaminato attentamente rilevando vari inconvenienti: il Sito, essendo in PDF, non si vede sugli Ipad, strumenti di comunicazione informatica del futuro, la procedura di iscrizione con password di 7 lettere è eccessivamente farraginosa come pure la procedura per inserire gli annunci, farà quindi un elenco di queste ed altre richieste che presenterà con il Presidente ai tecnici responsabili del sito. Si decide inoltre che le varie pagine del Sito: Modelli, Rivista, siano visibili a tutti solo in forma generale: la schede tecniche dei veicoli e le pagine della rivista saranno integralmente visibili e scaricabili solo ai Soci. Per aderire alle richieste si da mandato al Presidente di accertare la possibilità di rimettere in rete il Forum di cui Cappa Bava dovrebbe assumere la veste di Amministratore/ Moderatore. Alle Varie ed Eventuali Brezza riferisce che nel suo incarico Scarlata usa quotidianamente il telefono per il Club con notevole incremento della spesa, lo scorso anno questa spesa gli era stata rimborsata forfettariamente ma, per il futuro, richiede se sia preferibile dotarlo di un telefono del Club o prevedere un rimborso periodico delle spese. Dopo breve discussione si conviene di corrispondere un rimborso semestrale per le spese telefoniche definite da Scarlata ed accettate dal Presidente Si decide di indire l’Assemblea Sociale 2012, che comprenderà anche l’elezione del Consiglio Direttivo per il triennio 2012/2015, a Sassuolo presso l’Hotel Salvarola Terme, Domenica 7 Ottobre alle ore 14.00. Alle ore 12,45 tutti gli argomenti del OdG esaminati, il Presidente Brezza dichiara chiusi i lavori, ringraziando i partecipanti. A Novegro 19 Maggio 2012

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MEZZI STORICI RIEVOCAZIONI STORICHE

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CASSINO 1944

Classico appuntamento per commemorare una delle più dure battaglie della seconda guerra mondiale sul suolo italiano. L'occasione per conoscere e commentare i particolari meno noti dell'epico scontro

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l raduno storico di Cassino di quest’anno (18-19 e 20 maggio) organizzato dalle Associazioni “Battaglia di Cassino”, locale, ed “Highway six”, di Roma, per vastità e completezza di organizzazione, per prestigio degli Enti patrocinatori (Regione Lazio, Provincia di Frosinone e Comune di Cassino), per il numeroso concorso di Associazioni storiche e per la presenza di folto pubblico, ingrossato da comitive turistiche - soprattutto polacche e tedesche - convenute per la circostanza, ha assunto aspetti di grande rilievo. Il suo svolgimento ha avuto, sostanzialmente, il

classico canovaccio, con partenza da un “campo-base” allestito nella villa comunale di Cassino – uno splendido parco naturale ai piedi del colle della Rocca Janula (la “Castle Hill” degli Alleati) nel ’44 teatro di aspri combattimenti – seguendo un itinerario che ha toccato comuni della zona, i Cimiteri di Guerra, e località ove si svolsero alcuni dei principali atti di guerra, con dotto commento storico da parte dell’avv. Roberto Molle, presidente del club organizzatore “Battaglia di Cassino”. Le fasi salienti della c.d. “Battaglia di Cassino” sono note; in questa sede, si preferisce porre in evidenza qualARMY MOTORS ITALIA

che aspetto episodico particolarmente significativo nell’ambito di eventi più ampi. Particolarmente toccante, un episodio che avvenne nel corso della prima grande offensiva angloamericana, iniziata il 17.1.1944, avente come obiettivo l’accesso alla via Casilina, da raggiungersi da SUD, dopo il superamento del fiume Garigliano in più punti partendo dalla foce, sotto Minturno, e del suo affluente Gari, in prossimità di Cassino. Nella zona costiera, le cose andarono subito male per gli inglesi poiché un loro contingente su mezzi anfibi, che avrebbe dovuto prendere terra, di notte, aldilà


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Nella pagina a fianco l'avvocato Roberto Molle, presidente del club Battaglia di Cassino, illustra ai figuranti e al pubblico l'attraversamento del fiume Gari da parte della 36a Divisione americana Texas. Sopra, l'allegra "banda" della Winterline Venafro. A fianco, la Campana della Pace, donata dal comune di Cassino a quello di S. Angelo in Theodice.

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MREIZE V Z IOSCTAOZRI O I CNI I S T O R I C H E

Sopra, Kübelwagen della Divisione H. Göring. A fianco, campo base tedesco. I figuranti indossano le uniformi dei Fallschirmjäger poiché Cassino era presidiata dal III reggimento della 10a Divisione paracadutisti. Nella pagina a fianco, figurante in uniforme del Regio Esercito in onore e ricordo dei soldati italiani caduti. La sponda sinistra del fiume Gari nel punto da cui partì la colonna sinistra della 36a Divisione americana Texas.

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della foce del fiume, e quindi alle spalle dei tedeschi, per errore sbarcò prima, alle spalle della propria linea. L’attacco, pertanto, nel settore costiero fallì, consentendo ai tedeschi di spostare riserve verso il settore settentrionale, ove si prevedeva un attacco americano. Anche questo attacco non nacque sotto buoni auspici, poiché, pressantemente ordinato dal gen. Clark (dietro richiesta del Comandante supremo per il sud Europa, il M.llo inglese Alexander), fu dovuto frettolosamente organizzare – malgrado avessero rappresentato concrete difficoltà, soprattutto concernenti la stanchezza delle truppe da impiegare, reduci da un lungo ciclo operativo – dai co-

mandanti locali, gen.li Walker e Ryder. E si risolse in un disastro. I reparti impiegati – la 36^ Div. Americana “Texas” con un’aliquota della 34^ “Red Bull” – partiti su due colonne, una per lato rispetto all’abitato di S. Angelo in Theodice, ubicato lungo la sponda sinistra del Gari, all’imbrunire del 20 gennaio, incontrarono subito grandi difficoltà per l’attraversamento del fiume: il Gari, modesto corso d’acqua in più punti guadabile nella buona stagione, era temibile poiché in piena; le passerelle stese per l’attraversamento, furono subito distrutte da un furioso fuoco di artiglieria e mortai tedesco, coadiuvato da potenti riflettori; molti dei canotti di gom-

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ma impiegati furono travolti dalla forte corrente e numerosi fanti che non sapevano nuotare annegarono, mentre altri che lo sapevano fare seguirono la stessa sorte poiché intirizziti dalle acque gelide. I pochi che riuscirono a guadagnare l’altra sponda si trovarono su un terreno pantanoso, privi dell’appoggio dei carri armati, poiché non vi era stato tempo per ultimare il posizionamento dagli opportuni ponti “Bailey”, con scarsa visibilità dovuta al levarsi della nebbia, che portò molti a finire su campi minati. Malgrado ciò, vi fu una penetrazione di qualche centinaio di metri da parte di nuclei di valorosi che tuttavia, dopo breve, sotto il fuoco concentrato tedesco, do-


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vettero ritirarsi: nella conseguente confusione, un totale massacro fu evitato perché in più punti, cavallerescamente, i tedeschi cessarono il fuoco. I caduti che riportano le cronache furono più di 400, in buona parte per annegamento. Nel dopoguerra, la colpa del disastro fu apertamente addossata al gen. Clark; il che, tuttavia, non nocque alla sua carriera, grazie all'aureola di “conquistatore di Roma". Oggi, nei pressi di S. Angelo in Theodice, nel punto della sponda del Gari da cui partì la colonna sinistra della 36^ divisione americana, si

erge, su piedistallo, una grande campana di bronzo – la "Campana della Pace" – che ogni giorno, alle 18,00, diffonde nella vallata 18 rintocchi: uno per ciascuna delle nazionalità dei partecipanti alla immane battaglia di Cassino. E poiché, infine, la Campana suona anche per la nostra nazionalità, sembra doveroso ricordare anche i soldati italiani che, seppure militanti – sfortunatamente – in schieramenti contrapposti, caddero nel comune nome dell’Italia sulla linea "Reinhard", antemurale difensivo tedesco situato circa 10 ARMY MOTORS ITALIA

Km prima della linea di Cassino (la "Gustav"): i fanti ed i bersaglieri del I° Raggruppamento Motorizzato, a Mignano Montelungo (CE) l’8 ed il 16 dicembre 1943; soldati sbandatisi dopo l’8 settembre e riuniti in un “battaglione volontari” per iniziativa personale del ten. dei Bersaglieri Cesare Cozzarini , che prese parte con il reparto – a fianco dei tedeschi – a diversi combattimenti, fino a quello nei pressi di Mondragone (CE) del 10.11.’43, ove cadde alla sua testa, guadagnando la Medaglia d’Oro al V.M. Testo e foto di Roberto Cangialosi


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APRILIA 1944 Si è tenuto nei dintorni della cittadina laziale un raduno di veicoli militari e figuranti, in ricordo degli aspri combattimenti avvenuti nei medesimi luoghi durante il secondo conflitto mondiale

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n un contesto storico di grande pregio, quale le zone di combattimento dove, ahimè, nel 1944 si rifugiarono gli abitanti sbandati di Aprilia e dintorni, assistendo più volte dalle

grotte usate per ripararsi a aspri e cruenti combattimenti, si è svolta una manifestazione di mezzi militari e figuranti in divise d'epoca di ottima qualità. Il Presidente del Club "The Factory", Mario Mando-

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lesi, si è adoperato al massimo affinchè, anche in condizioni metereologiche non proprio favorevoli, i convenuti si trovassero a proprio agio. Ottima, come al solito,la riproduzione dell'ospedale da cam-


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RIEVOCAZIONI STORICHE

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po alleato allestito con materiale autentico e ottime divise da Diego Cancelli e dai suoi amici, e l'allestimento di tende riproducenti accampamenti militari, antiche e moderne, preparate dall'Esercito Italiano. Belle le jeep, le auto e le

moto tedesche con figuranti ben assortiti. Un plauso per l'organizzazione generale, quella, in particolare, del servizio mensa e per la musica anni Quaranta. Qualche consiglio agli organizzatori: desideremmo un percorso piĂš lungo ARMY MOTORS ITALIA

onde godere di piĂš delle nostre auto, diminuire la sosta eccessivamente lunga in cittĂ e cercare ogni anno nuovi luoghi dove radunarci per non essere troppo ripetitivi. Massimo Mortari foto Diego Cancelli


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La storia a puntate delle auto con le stellette: dai primi tentativi di impiego bellico, al debutto nella Prima Guerra Mondiale, alla consacrazione nella Seconda. Mezzo secolo di auto fuori dall'ordinario L'esercito tedesco, sotto la spinta di generali lungimiranti come Heinz Guderian, fu il primo a dotarsi di efficenti unitĂ totalmente meccanizzate. La nascita delle Panzerdivisionen sconvolsero gli equilibri sul campo di battaglia.

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onostante l'appoggo di Hitler anche Guderian, come i suoi colleghi francesi ed inglesi, soffrĂŹ dell'ostracismo degli alti vertici militari, poco propensi a dare ampio spazio di manovra alle forze meccanizzate. Il generale von Fritsch, capo di stato maggiore, la pensava come l'alto comando francese e voleva schierare i carri in appoggio ravvicinato alla fanteria, Guderian vi si oppose, per meglio illustrare il proprio pensiero scrisse un libro, Achtung Panzer, dove espose le sue rivoluzionarie strategie di combattimento

imperniate non soltanto sull'impiego autonomo dei carri come forza di attacco, ma creando una speciale fanteria motorizzata d'appoggio capace di consolidare in breve tempo i dirompenti risultati ottenuti dai Panzer, ben prima che sul posto potesse giungere la tradizionale fanteria appiedata. Per muoversi celermente dietro ai carri occorreva però che i fanti potessero disporre di veicoli idonei capaci di tenere il passo dei corazzati su qualsiasi tipo di terreno. Nacque cosÏ l'idea di un veicolo semicingolato e blindato per il trasporto truppe destinato a rivoluzionare le tecniche di

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32 L'Anschluss, ovvero l'annessione dell'Austria, fu l'occasione per l'esercito tedesco di testare sul campo l'efficenza delle forze meccanizzate. La marcia su Vienna delle divisioni Panzer dimostrò la rapidità di movimento delle grandi unità corazzate rispetto alle truppe appiedate.

combattimento sul campo di battaglia. Si iniziò lavorando intorno al trattore d’artiglieria da 3 t HL Kl 5 prodotto dalla ditta Hansa-Lloyd e dalla Hanomag che aveva dato eccellente prova di robustezza e duttilità d'impego durante le grandi manovre estive dell'esercito tedesco nel 1937. Il telaio semicingolato ben si prestava ad ospitare un'apposità carrozzeria blindata. Lo sviluppo del nuovo veicolo durò circa un anno, durante il quale si passò dal HL Kl 5 al più evoluto autelaio dell'HL Kl 6. I primi prototipi furono sottoposti a lunghi e severi test presso l’area addestrativa dell’esercito di Kummersdorf. Nel corso di queste prove emersero con prepotenza le ottime qualità di questo nuovo tipo di veicolo, caratterizzato da eccellente mobilità, buona protezione per l’equipaggio e per la squadra di fucilieri trasportata, robustezza a tutta prova e totale affidabilità, quest’ultima garantita dall’utilizzo di un telaio già sperimentato e da un apparato motore affidabile e sufficientemente potente. Il nuovo blindato era uno dei primi veicoli sviluppati

secondo un diverso modo di concepire la guerra terrestre, e fu considerato come elemento determinante per la riuscita della Blitzkrieg. Grazie a questo nuovo tipo di semicingolato, infatti, le forze di fanteria meccanizzata sarebbero state in grado di non rompere il contatto con i carri armati e di seguirli nel corso delle loro puntate all’interno dello schieramento avversario. Nacque così lo Schützenpanzerwagen SdKfz 251 uno dei più straordinari veicoli in dotazione all’esercito tedesco nella seconda guerra mondiale. Di pari passo con l'evoluzione dei mezzi si procedette alla strutturazione della Panzerdivision di cui l'elemento principale era la brigata carri sostenuta però da altre unità motorizzate. La brigata era articolata su due reggimenti carri, ciascuno su due battaglioni, a loro volta, suddivisi in quattro compagnie con 32 Panzer. Le dotazioni normali più i carri comando portavano l'organico della divisione a 561 carri, un numero molto elevato, che costituiva una forza d'urto formidabile. Con il compito di accompagnare e

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Sopra, Una radio Command Car Adler Kfz 14. Lo sviluppo dei veicoli d'appoggio delle divisioni Panzer fu determinante per la loro efficenza. Le altre foto mostrano la grandiosa parata a Vienna per festeggiare nel 1938 l'Anschluss. Fu la prima volta che l'esercito tedesco mostrò al mondo la ritrovata potenza.

integrare l'azione dei Panzer c'erano una brigata di fanteria motorizzata su due battaglioni autoportati e un battaglione motociclisti. Completavano la struttura un reggimento di artiglieria motorizzata con 24 obici da 105 mm, un battaglione cannoni controcarro da 37 mm, un battaglione esplorante con autoblindo e motociclette, una compagnia genio, e infine reparti delle trasmissioni e dei servizi divisionali. Il 10 marzo 1938 il nuovo capo di stato maggiore Beck ordinò a Guderian di prendere il comando della 2a Panzerdivisionen e del reggimento motorizzato SS Leibstandarte Adolf Hitler e di raggiungere Vienna. La Germania annetteva l'Austria incorporandola nel Reich. Per arrivare a Vienna la 2a Panzerdivision, acquartierata a Wurtzburg, doveva percorrere 680 chilometri,

seguendo la direttrice Wurzburg-PassauVienna. La Leibstandarte, che si trovava a Berlino, doveva percorrere un percorso ancora maggiore: 962 chilometri. Si trattava di distanze notevoli, da superare in breve tempo; mai prima di allora era accaduto che una tale distanza fosse affrontata da un'intera divisione meccanizzata. In sostanza 700 veicoli corazzati dovevano muovere contemporaneamente sulle stesse strade, ponendo problemi logistici non indifferenti. Se i lunghi tratti delle autostrade volute da Hitler agevolavano la marcia, nulla si poteva però fare per aumentare l'autonomia dei mezzi. I Pz.Kpfw I non superavano, in condizioni ottimali, i 145 km, i Pz.Kpfw II si avvicinavano ai 200, mentre i veicoli da esplorazione e le autoblindo potevano percorrere distanze variabili tra

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S T O R I A D E L L E A U T O M I L I TA R I

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Schützen, fanteria motorizzata, attraversano il confine polacco nel settembre del 1939. Si nota come accanto a veicoli espressamente concepiti per uso militare, come il Krupp-Protzen Kfz 69, vi siano mezzi civili adattati quali la Stoewer M12 in primo piano.

i 250 e i 320 chilometri. Fino a Passau ci fu un solo rifornimento intermedio, l'altro doveva avvenire in un deposito di carburante dell'esercito che serviva i cantieri di costruzione del Vallo Occidentale. La burocrazia ci mise però lo zampino e le colonne in marcia poterono ottenere solo una parte del carburante necessario. Così si dovette costituire con camion requisiti sul posto, una colonna mobile che facesse la spola tra i distributori di benzina autostradali e i reparti in marcia. I motori, derivati dalla normale produzione automobilistica, non

diedero problemi. Alcuni inconvenienti si ebbero invece negli organi di trasmissione e sterzatura che interessarono però meno del 30 per cento dei mezzi cingolati. L'intero percorso fu coperto in 48 ore, comprese le soste e i rifornimenti. Le avanguardie, costituite dal 5° e 6° reparto esplorante entrarono in Vienna all'una del mattino del 13 marzo sotto una tormenta di neve. La lunga galoppata, in condizioni d'impiego ottimali, servì a Guderian per affinare sul campo le proprie teorie, le Panzerdivisionen erano una realtà. (continua)

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FOTO ARCHIVIO NON SOLO BMW...

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NON SOLO BMW...

38 Sopra, Un poliziotto della Feldgendarmerie indica la strada da seguire a una staffetta in sella a una NSU 601 OSL. A fianco, una rara Triumph bicilindrica 200 B prodotta dalla succursale tedesca della nota Casa inglese. Nella pagina accanto una staffetta in sella a una DKW 350 NZ. Il motociclista indossa il lungo cappotto regolamentare la cui parte inferiore si trasformava, per agevolare la guida, in un pratico copri pantalone.

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Le moto venivano utilizzate nelle retrovie e sul campo di battaglia per i pi첫 svariati compiti. Sopra un soldato, in sella a una NSU 351 OSL, porta, in un apposito contenitoretermos, un pasto caldo, un po' shakerato, agli uomini in prima linea. A fianco un gruppo di staffette, in DKW NZ 350, studia le carte durante la campagna di Francia del 1940. Nella pagina a fianco: duro spingere la DKW NZ 350 sulla neve. Un messaggero alla guida della sua NSU 351 OSL.

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L'insidioso fango russo impedisce alla NSU 601 OSL di procedere, allora occorre scendere dalla moto e spingere... spingere...

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ASI MOTOSHOW

MOTO IN DIVISA Simpatico intermezzo all'Asi Moto Show, riservato alle regine della velocità, con la parata in pista di un nutrito gruppo di modelli per uso militare, dalla Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri

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n occasione dell'ormai classico appuntamento con ASI Moto Show all'autodromo di Varano de Melegari (Parma), si è tenuta una parata in pista delle moto per uso militare, organizzata dal Club Moto d'Epoca Fiorentino in collaborazione con l'Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria. Si è trattato in realtà di un prologo "in movimento" dell'evento dal titolo 1861-2011) Le “Moto in divisa” nei 150 anni dell’Italia unita che ha rappresentato la ma-

nifestazione ufficiale della Facoltà di Ingegneria per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Le “divise” considerate non erano solo quelle militari, ma tutte quelle che hanno giovato e giovano al nostro Paese, partendo dal presupposto che, strettamente legato ad ogni divisa, ci sia sempre il concetto di “servizio per gli altri”, a partire dalle attività più complesse per la sicurezza e la salute dei cittadini, fino a quelle più semplici, ma altrettanto utili anche perché

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quotidiane, come la consegna di una lettera o di un pacchetto. La manifestazione si è articolata in una mostra di moto che andavano dalla Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri con accanto ad ognuna un esperto, in divisa-dedicata, per le spiegazioni. Il gruppo di appassionati che ha contribuito alla riuscita della mostra si è ritrovato a Varano de Melegari per dare vita a questa insolita parata nel tempio delle moto da velocità. Tra i modelli scelti per rappresentare

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Il numeroso pubblico ha apprezzato l'intermezzo "militare" tanto più che i conducenti si sono presentati bardati di tutto punto in uniformi d'epoca. Per gli spettatori con "qualche primavera" è stato un tuffo nel passato. Per i più giovani la scoperta di "come eravamo" prima dell'avento di computer e Internet.

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Nella pagina a fianco, la rara Bianchi C, modello militare, conservata nelle condizioni e con i colori originali. L'unica sostanziale differenza con la versione civile, era che era dipinta in verde opaco. A fianco: pefetta staffetta portaordini britannica con altrettanto perfetta BSA M20.

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MEZZI STORICI LA SFIDA

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le moto impiegate durante il primo conflitto mondiale, spiccavano una rara Bianchi C75 del 1915 e una Triumph H dello stesso anno. Interessante l'interpretazione "Milizia della Strada" per la Moto

Guzzi Sport 14 del 1929. Tra le due guerre infatti, sotto l'egida del regime fascista, si rese necessario un Corpo apposito per il controllo extraurbano, fu cosĂŹ istituita (anno 1928) la Milizia della Strada, preARMY MOTORS ITALIA

corritrice della attuale Polizia della Strada. Inizialmente furono utilizzate moto civili. Solo nel 1932 la stessa Moto Guzzi realizzò la GT 17, la prima moto italiana progettata per uso bellico.


MEZZI STORICI

L'AMBULANZA Un Dodge WC 54 in allestimento ambulanza passato, dopo il secondo conflitto mondiale, in dotazione all'esercito francese. Dimenticato in un deposito e giunto praticamente intonso fino ai giorni nostri

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a Francia è probabilmente il paese che ha beneficiato maggiormente del surplus americano alla fine della seconda guerra mondiale. L’esercito francese ha avuto in dotazione diverse decine di migliaia di veicoli alleati, molti dei quali sono sopravvissuti fino agli inizi degli anni Ottanta e mantenuti efficienti attraverso programmi di ricostruzione effettuati presso centri specializzati E.R.G.M. (Etablissement de Réser-

ve Générale du Matériel Automobile). L’ambulanza che mostriamo in questo articolo è giunta fino ai giorni nostri così come era stata alienata dal demanio francese nel 1975, praticamente intonsa. Come quasi tutti i veicoli Dodge era stata sottoposta ad un programma di ricostruzione standard (comune a tutti i veicoli Dodge ¾) presso le officine ERGM di ClermontFerrand, pertanto presenta delle peculiarità tali da poterla definire una variante francese del modello

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americano. La ricostruzione prevedeva quasi sempre lo smontaggio totale dei veicoli e il successivo riassemblaggio, utilizzando parti comuni revisionate dalle officine e rimontate alla rinfusa, in analogia a quanto avveniva sulle jeep ricostruite dalla Maltournee. Ecco le principali modifiche, applicate a tutta la gamma Dodge. Organi meccanici Tutti gli organi meccanici erano smontati dai singoli veicoli e revisionati su linee dedicate, quin-

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Le targhette americane erano rimosse, sostituite in un primo tempo da analoghe targhette in lingua francese e poi da un’unica targa contenente tutte le informazioni, posta a sinistra del piantone di sterzo. I volanti danneggiati erano sostituiti da volanti nuovi in bachelite nera. La strumentazione poteva essere indifferentemente americana o francese.

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di rimontati sui telai, ovviamente senza tener conto se si trattasse di un modello del 1942 o del 1944. Per questo motivo è normale trovare ad esempio un ponte imbullonato anteriore accoppiato ad un ponte saldato posteriore. Anche le balestre erano montate alla rinfusa, senza tenere conto del rivestimento in lamiera delle ambulanze originali. Le gomme NDT erano solitamente rimpiazzate con le Michelin XY a battistrada stradale, più silenziose e performanti. Vano motore Su molti motori ricostruiti era aggiunto un supporto per la bobina (Marchall), collocata davanti al

filtro dell’olio in posizione obliqua. Originariamente la bobina era fissata sul piantone di sterzo e questa modifica fu probabilmente introdotta per poter collaudare il motore completo al banco. Sui Dodge francesi furono prevalentemente adottati i carburatori Zenith in ghisa, ritenuti più affidabili rispetto ai Carter. Gli Zenith sono stati anche costruiti su licenza: sono riconoscibili per la scritta in rilievo “made in France” posta sul lato sinistro. Su tutti i veicoli revisionati era montato il convogliatore ventola sul radiatore (vano motore 2° tipo), mentre sopravvivevano i tappi olio a filtro cilindrici dei motori 1a serie. ARMY MOTORS ITALIA

Impianto elettrico La maggior parte della componentistica elettrica era revisionata o sostituita da ricambi di produzione francese, dalle pipette delle candele ai regolatori. Almeno il 50% dei clacson era sostituito con modelli autoctoni.Tutte le ambulanze erano dotate di un supporto targa posteriore in lamiera, posizionato sul lato sinistro, sul quale compariva la classica luce di posizione rotonda. I catarifrangenti danneggiati erano sostituiti con gli equivalenti francesi, riconoscibili dalle quattro nervature di irrigidimento che consentivano di utilizzare lamiera più sottile. Ai fari originali erano sostituite le pa-


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I sedili primo tipo erano ricoperti di simil-pelle come gli americani, gli ultimi tipi avevano un rivestimento di stoffa armee. Nell’esemplare fotografato il riscaldamento posto davanti ai piedi del passeggero è stato rimosso.

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MEZZI STORICI

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rabole “sealed beam” con quelle Marchall, con tanto di immancabili lampadine gialle. Porte Su buona parte delle ambulanze ricostruite scomparivano i deflettori, sostituiti da un vetro integrale tipo “Carryall”, anche se sprovvisto di cornice metallica. Cabina Le targhette americane erano rimosse, sostituite in un primo tempo da analoghe targhette in lingua francese e poi da un’unica targa contenente tutte le informazioni, posta a sinistra del piantone di

sterzo. I volanti danneggiati erano sostituiti da volanti nuovi in bachelite nera, facilmente riconoscibili per il notevole spessore della plastica in corrispondenza del mozzo. La strumentazione poteva essere indifferentemente americana revisionata o francese. I sedili primo tipo erano ricoperti di simil-pelle come gli americani, gli ultimi tipi avevano un rivestimento di stoffa armee. Nell’esemplare fotografato nel nostro servizio il riscaldamento posto davanti ai piedi del passeggero è stato rimosso.

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Carrozzeria Il rivestimento esterno del vano barelle se presentava segni evidenti di corrosione veniva sostituito, ma le nuove lamiere erano avvitate anziché saldate: è molto comune notare sugli esemplari sopravvissuti un lato intonso e l’altro riparato. Probabilmente per mancanza di ricambi originali i francesi hanno ricostruito dei predellini, adottando un disegno facilmente distinguibile. I serbatoi erano sottoposti a riparazione quando possibile, altrimenti sostituiti con altri di forma più squadrata.


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Sopra e a lato, un Dodge WC 54 Ambulanza, originale americano, restaurato da un collezionista francese. Conformemente a quanto indicato dalla convenzione di Ginevra, tutti i veicoli del Medical Corps erano identificati dalle grandi croci rosse dipinte, su fondo bianco, su tutti i lati della ambulanza ed anche sul tetto.

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Su buona parte delle ambulanze ricostruite scomparivano i deflettori, sostituiti da un vetro integrale tipo “Carryall”, anche se sprovvisto di cornice metallica. Probabilmente per mancanza di ricambi originali i francesi hanno ricostruito dei predellini, adottando un disegno facilmente distinguibile.

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Bulloneria La viteria francese a prima vista quasi non si distingue da quella originale Dodge, ma un esame più attento evidenzia forme più spigolose e la mancanza del classico marchio. Sui veicoli ricostruiti si trovano indifferentemente bulloni originali e materiale di sostituzione, senza un

criterio preciso. Colorazione La colorazione esterna di base era quella tipica verde armee, ma a seconda del teatro operativo le tinte potevano cambiare. L’interno dell’ambulanza francese nella zona guida era verde, mentre la zona lettighe era stranamente dipinta di bianco, a differenza degli ame-

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ricani per i quali vigeva il principio “di qualsiasi colore meno che bianco”, ritenendo che il rosso sangue risaltando molto potesse impressionare i feriti. Gustavo Cappa Bava Per maggiori informazioni e supporto al restauro potete contattare l’indirizzo dodge@nserv.it


MEZZI STORICI

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DAIMLER DINGO VEICOLO LEGGERO BRITANNICO ADIBITO A COMPITI DI ESPLORAZIONE E RICOGNIZIONE, RISULTÒ PARTICOLARMENTE EFFICACE. VENNE PERSINO COPIATO DAGLI AVVERSARI

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el 1938 il War Office britannico emise una richiesta volta a dotare le forze armate di un veicolo leggero da adibire a compiti di esplorazione e ricognizione. La Alvis, la Morris e la BSA proposero un loro progetto. Alla fine venne scelta la proposta della BSA. La designazione ufficiale del veicolo fu Scout Car, ma divenne conosciuto come Dingo,

che in realtà era la denominazione del progetto concorrente della Alvis. La BSA entrò in seguito a fare pare del Gruppo Daimler che assicurò la produzione del Dingo per tutto il periodo bellico. Di piccole dimensioni, aveva un equipaggio di soli due uomini, ma era dotato di una protezione frontale di ben 30 mm, valore decisamente elevato per un veicolo di questa

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tipologia. Altra particolarità era data dalla trasmissione, costituita da un sistema di preselezione e da un volano idraulico che permetteva di disporre di cinque rapporti sia nella marcia in avanti sia in retromarcia. La prima versione era dotata delle quattro ruote sterzanti, ma questo sistema venne poi eliminato in quanto rendeva difficile il controllo del mezzo ai


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Di dimensioni tutto sommato ridotte, dotato di un motore potente e generoso e di trazione indipendente sulle quattro ruote motrici, il Dingo poteva muoversi con sufficiente agilità su qualsiasi tipo di terreno. La struttura scatolata permise di ricavare numerosi gavoni dove riporre di tutto. Per fare scivolare il veicolo sulle asperità il fondo era costituito da una piastra piatta che era però vulnerabile alle mine magnetiche.

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A sinistra, per agevolare le manovre il sedile del pilota è leggermente disassato rispetto al volante. Sulla destra è visibile la leva rossa di preselezione delle marce. In alto, l'apparato radio gestito dal secondo menbro dell'equipaggio seduto su un seggiolino girevole. Sopra, sulla sinistra la leva che inserisce la marcia in avanti o in dietro, sulla destra quella del freno di stazionamento.

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guidatori meno esperti. Veicolo da ricognizione ed esplorazione per eccellenza, fu attentamente studiato per questo scopo e dotato di alcuni accorgimenti inusuali come i sedili, forniti di un sistema che permette di sollevarli. Quello del secondo ruotava e si poteva alzare sino al limite della blindatura per favorire al massimo la visuale, mentre quello del pilota era leggermente disassato rispetto alla strada per agevolare i rapidi cambi di direzione. Le tre aperture anteriori consentivano sia l’osservazione sia l’utilizzò della mitragliatrice Bren da 7,7 mm in dotazione. L’arma poteva essere indifferentemente impiegata sia dal pilota sia dal secondo, quest’ultimo si occupava anche dell’apparato radio. Per quanto riguarda il motore, si trattava di un sei cilindri di 2,5 litri, alimentato a benzina, in grado di erogare una

potenza massima di 55 cavalli, che si traducevano in una velocità di punta, in condizioni di strada ottimali, di circa 90 km/h. Lungo solo 3,2 metri, largo 1,7 metri e con un peso di 3 tonnellate, il Dingo si dimostrò ideale per muoversi in avanscoperta su qualsiasi tipo di percorso. Per agevolarne la marcia sui terreni più accidentati e insidiosi il fondo era costituito da una piastra piatta che permetteva di “scivolare” sulle asperità. Tuttavia, nonostante questa protezione, si dimostrò estremamente vulnerabile alle mine. Non disponeva di ruota di scorta essendo le gomme piene e non degli pneumatici. Le sospensioni indipendenti garantivano un discreto livello di comfort all’equipaggio. Il Dingo ebbe il battesimo di fuoco nel 1940 durante la campagna di Francia in seno alla 1ª Divisione corazzata e al 4° Fucilieri Northumberland ARMY MOTORS ITALIA

del British Expeditionary Force. Fu poi utilizzata in Nord Africa, Italia e, dopo lo sbarco in Normandia, in Europa occidentale. Venne mantenuta in servizio fino al 1952 quando fu sostituita dalla Ferret Fox. Un veicolo molto simile fu prodotto in Canada dalla Ford presso gli stabilimenti di Windsor, Ontario: il Lynx Scout Car, realizzato in due versioni, Mk I e Mk II. Si distingueva in particolare per la meccanica, basata su quella degli autocarri Ford CMP, e per la mancanza, sull’Mk II, del tettuccio corazzato. I Dingo catturati in Nord Africa spinsero l’esercito italiano a richiedere un veicolo analogo. Della commessa si occupò la Lancia che nel 1943-1944 fu in grado di consegnare ai reparti i primi Lince, impiegati nell’ultimo periodo bellico sia dalle forze della Repubblica Sociale sia dalle truppe tedesche.


Il Dingo è ricco di interessanti particolarità .Nella pagina a fianco, la porta sulla sinistra sotto la torretta, troppo piccola per consentire l'accesso a un adulto, serviva per il passaggio delle munizioni rimanendo in posizione coperta. Gli sportelli blindati della torretta sono dotati di feritoie. Il solido supporto dell'antenna radio. Sopra, i sedili sono differenti. entrambi si alzano e abbassano. Quello del secondo ruota per consentire l'utilizzo dell'apparato radio e scorre in altezza su due tubi per permettere una posizione piÚ elevata di osservazione. A fianco il massiccio crick.

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