Army motors n3 2011

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- Capitolo Italiano del M.V.P.A. - Anno XIX - N3/2011 Registrazione Tribunale di Mantova N. 3/93 del 1.2.1993 - Poste Italiane Spedizione in A.P. - 70% - Milano

Army Motors

ITALIA CAR AND WAR : LA STORIA CONTINUA

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army motors I T A L I A

ASI MILISHOW Album ASI Milishow Ternavasso Story Tilly e Minx NSKK Story Car and War Portfolio Jeep UNIFIL DL 60 Il Club informa Manifesto d'epoca Mercatino Escursione a Pollenzo

Giornale dell’M.V.C.C. Capitolato Italiano del M.V.P.A. Trimestrale - anno XIX - N.3/2011 Direttore responsabile Jolanda Croesi Registrazione Tribunale di Mantova N.3/93 del 1.2.1993 TMB Grafiche s.r.l. Via C.Cattaneo 19/21 Gorgonzola

Proprietario - Editore M.V.C.C. Sede Legale: P.zza Biade, 12 36100 Vicenza

M.V.C.C. Segreteria Via Mantova 13 - 10153 Torino - tel. 011/859526 fax/segreteria telefonica 011/2486590 E-mail: imvcc@imvcc.it

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SOMMARIO

Realizzazione editoriale E.C. Editing Direzione e redazione E.C. Editing Responsabile trattamento dati (Legge 675/96): Jolanda Croesi

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Escursione a Pollenzo

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57 PRESIDENTE Piero Brezza VICEPRESIDENTE Lorenzo Scarlata CONSIGLIERI Giulio Caimi, Enzo Caniatti (rivista sociale), Gustavo CappaBava (consulenza tecnica), Aurelio Sanmartino, Filippo Spadi (forum)

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A T E R N AVA S S O P E R C E L E B R A R E I 1 5 0 A N N I D E L L ' U N I T À D ' I TA L I A

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ASI MILISHOW LA POSSIBILITÀ DI DISPORRE DI UNA LOCATION D'ECCEZIONE HA RESO UNICO IL CLASSICO APPUNTAMENTO CON LA MANIFESTAZIONE ASI DEDICATA A TUTTI I MEZZI MILITARI di Enzo Caniatti e Jolanda Croesi ARMY MOTORS ITALIA


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La magnifica tenuta di Ternavasso ha fatto da impareggiabile cornice alla manifestazione ASI. Qui sono stati allestiti campi di ricostruzione storica e i mezzi, come la "Betty" hanno potuto trovare una ambientazione ideale.

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utti conoscono la fiaba di Pinocchio. Collodi per il suo burattino immaginò il fantastico "Paese dei Balocchi", sogno proibito di ogni bambino di quell'epoca. Ebbene il Paese dei Balocchi di noi appassionati di veicoli militari si è all'improvviso mate-

rializzato quando abbiamo varcato il "portale" di Ternavasso, trasformato per tre giorni in base e centro di attrazione dell'annuale manifestazione ASI dedicata ai mezzi militari da collezione, che quest'anno si è svolta nel torinese per celebrare i 150 anni dell'uni-

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tà d'Italia. Immaginate di avere a disposizione per giocare con i vostri mezzi un immenso comprensorio, con al suo interno una pista di atterraggio, un lago artificiali di 5 ettari e ogni genere di percorso in fuoristrada immerso in una natura incontaminata. Tutto questo


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è Ternavasso in comune di Poirino, a pochi chilometri da Torino, prestigiosa residenza del conte Paolo Thaon di Revel, rappresentante di una dinastia che affonda le radici nella antica Ptovenza e annovera tra i suoi menbri illustri personalità che hanno fatto la

storia d'Italia (a pagina 17 potete trovare un breve profilo storico). Dunque, Paolo Thaon da qualche anno ha scoperto la passione per i mezzi militari storici, ha iniziato a collezionarli e soprattutto a utililizzarli nel suo incredibile "parco giochi", prima con un gruppo

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di amici fidati, poi organizzando nel 2010, con il nostro Aurelio, il Primo Raduno Ternavasso Villa Italia, poi anullato a causa del mal tempo. Thaon ha iniziato anche a partecipare ai raduri dell'IMVCC cosĂŹ, quando ha saputo che l'ASI era alla ricerca di una sede presti-


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LA LIBERAZIONE DI CANNES

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Ai felici possessori di GPA e Schwimwagen non è parso vero di potersi "tuffare" con i loro mezzi nelle calme acque del lago ideali per navigare e divertirsi in tutta sicurezza. Ben presto il "giro in anfibio" è diventata l'attrazione di tutti i partecipanti e dei numerosi ospiti. Tutti, compreso il presidente ASI, non hanno saputo resistere alla tentazione.

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giosa per la manifestazione organizzata dalle Commissioni Veicoli Militari, Nautica e Aeronautica, si è offerto di ospitarla; è nato così ASI Millishow 2011 sotto la guida di Renato Pujatti e la diretta partecipazione del nostro Club. Il risultato è andato ben oltre le più rosee aspettative. Più di un centinaio di appassionati hanno preso parte alla Kermesse che ha avuto come impareggiabile cornice la tenuta del conte dove, per la gioia del numeroso pubblico, è stato possibile creare l'atmosfera giusta

non soltato con i mezzi, ma con l'attiva partecipazioni dei gruppi di ricostruzione storica. I Reenectors hanno allestito postazioni e bivacchi in puro stile bellico simulando la vita al fronte di unità tedesche, italiane e russe durante il secondo conflitto mondiale. ASI Milishow vuole riunire e mettere in mostra i mezzi militari storici omologati dal Club, senza alcun vincolo sul periodo bellico o gli anni di produzione, è quindi l'occasione per ammirare veicoli di sicura rilevanza storica esclusi

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dai raduni tematici legati alla seconda guerra mondiale, come le M38-A1 impiegate in Vietnam o i più recenti Hummer della guerra del Golfo. Al Milishow c'è posto per tutti e dignità per tutti. Si sono così potuti ammirare rari esemplari sopravvisuti della seconda guerra mondiale, come la Standard 12 HP "Tilly" in dotazione all'Esercito inglese (ne esistono al mondo solo venti esemplari) accanto a possenti M998 Humvee con tanto di mitragliatrice pesante da 50 mm. (continua a pagina 57)


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TERNAVASSO STORY

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l nome (topònimo) si vuole derivi da “ter navaxa” ossia tre barche, che alluderebbe a quelle servite per muoversi nelle paludi e acquitrini fra i boschi circostanti. Anche un antichissimo stemma dei signori di Ternavasso rappresenta tre barche sull'acqua. Fondatori e primi signori di Ternavasso furono i Ternavasii di Carmagnola. Nel 1200 Ternavasso fu ceduto al Marchese di Saluzzo. Nel 1308 Ternavasso fu venduto agli Isnardi de Castello, signori di Valfenera. Nel 1383, per 1.500 fiorini, i signori di Ternavasso cedettero la tenuta a I Roero di Asti e di Pralormo. Verso la fine del 1300 qui fu eretta una imponente fortezza che ebbe un ruolo importante nel 1544 durante la battaglia di Ceresole, avvenuta durante la Guerra Italiana tra francesi e borboni e vide coinvolto il Ducato di Savoia. Lo scontro fu estremamente cruento e il castello venne distrutto. Dopo la guerra fu riedificato e rimaneggiato più volte sino a quando, tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, si decise di trasformarlo in dimora estiva e di campagna. La Baronia

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In alto, la battaglia di Ceresole del 1544 fu particolarmente cruenta, vi morirono oltre diecimila uomini. Sopra, Giuseppe Thaon di Revel, fondatore dei Carabinieri.

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La corazzata austro-ungarica Santo Stefano, colpita mortalmente dai siluri dei MAS, sta per inabissarsi nelle acque dell'Adriatico.

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di Ternavasso passò nelle mani del Marchese Giuseppe Alessandro Thaon di Revel nel 1814. Legati a Casa Savoia, i Thaon, antica casata di origine nizzarda (Thaon Di Revel e Di S.Andrè), furono diretti protagonisti delle vicende reali e tra i suoi membri vi furono numerosi illustri personaggi che hanno fatto la storia d'Italia. Tra questi va ricordato il generale Giuseppe Thaon di Revel che durante il regno di Vittorio Emanuele I di Savoia assunse la carica di "presidente capo del Buon Governo". In questa veste fondò e fu il primo comandante del Corpo dei Reali Carabinieri, istituito il 13 luglio 1814. Altro personaggio di spicco fu il Grand Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, al quale si deve la nascita dei noti MAS. Durante il primo conflitto mondiale, aveva il proprio quartier generale a Taranto, in disaccordo con il Comando Marina che si rifiutava d'inviare una squadra navale contro le corazzate austriache in alto Adriatico, minacciò le dimissioni. Per questo atto, ritenuto d'insubordinazione, perse un grado ottenendo il trasferimento a Venezia, qui non c'erano né incrociatori né tanto meno corazzate da opporre alla squadra austriaca che compiva devastanti incursioni sulla nostra costa. Nell'arsenale

c'erano solo qualche cannoniera, dei cannoni e dei siluri. Thaon non si perse d'animo, ordinò di montare i cannoni su delle chiatte che, trainate da muli, risalirono il Brenta dando un decisivo supporto alle azioni della fanteria. Poi, non disponendo di sommergibili per poter impiegare i siluri presenti in arsenale, incaricò gli ingegneri del genio navale di costruire una imbarcazione agile e veloce in grado d'impiegarli. Nacquero così i celebri MAS con i quali, con un audace colpo di mano, furono affondate le corazzate austriache. L'impresa valse a Thaon il titolo di Duca del Mare. Mentre l'Ammiraglio si batteva sull'acqua un altro Paolo Thaon prestava servizio nel Regio Esercito come giovane ufficiale d'artiglieria ed era destinato a giocare un ruolo importante durante il Ventennio. Podestà di Torino e nel 1929 ministro delle Finanze nel governo Mussolini, allo scoppio della guerra offrì la residenza di Ternavasso a Vittorio Emanuele III, quando il sovrano, temendo che Torino fosse bombardata dai francesi, decise di trasferirsi fuori dalla città. Fu così che nel 1940 Ternavasso divenne dimora e quartiere generale del Re, assumendo il nome in codice di Villa Italia. I Thaon hanno conservato l'appartamento reale

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realizzato all'epoca per ospitare il sovrano, la cui piccola statura imponeva suppellettili su misura come il lavabo o la vasca da bagno. Thaon era particolarmente apprezzato sia dal Re sia da Mussolini. Pare che il primo avrebbe voluto metterlo al posto di Badoglio, mentre il secondo tentò vanamente di coinvolgerlo nel governo della Repubblica Sociale. Fedele all'idea di un fascismosociale della prima ora, non seguì il Re a Brindisi, ma si recò a Garigliano per spiegare di persona al Duce perché la sua avversione per i nazisti e le leggi razziali gli impedissero di aderire alla RSI. Mussolini, colpito dalla franchezza, anziché farlo arrestare, gli diede un salvacondotto per poter tornare a Ternavasso. Non solo, ordinò che la residenza godesse di una sorta di immunità territoriale nei confronti delle forze d'occupazione tedesche. Ternavasso divenne così una "isola felice" nel marasma della guerra. In cantina fu allestito un ospedale da campo e nel parco furono montate un centinaio di tende per ospitare chi fuggiva dagli orrori della guerra. Ternavasso è carico di storia e ricco di sorprese, nel piccolo cimitero fatto costruire per seppellire i parrocchiani e i parroci esiste una tomba di un milite ignoto.


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TILLY & MINX

ra i veicoli più intressanti e soprattutto rari visti a Ternavasso una menzione particolare meritano il Tilly e la Minx, entrambi in dotazione all'Esercito inglese e strettamente imparentati tra loro, ecco la storia. Nel 1940 allo scoppio della 2° GM, l’Esercito inglese che, come molti eserciti europei, aveva tardato notevolmente ad attrezzarsi di automezzi, specie leggeri, richiese alle industrie una serie di piccoli autocarri adatti sia al trasporto di merci che di persone. L’Industria rispose modificando per l’impiego specifico delle vetture in produzione che diedero così vita ad una serie di piccoli veicoli, classe 500 Kg, denominati: Tilly. Per la Austin fu il camioncino

10HP G/YG, per la Morris il 10 HP M e per la Hillman anche un 10 HP derivato dalla vettura Minx; la Standard presentò il Mod. 12 HP, oggetto di queste note, derivandolo dalla berlina Flying Twelve 12 HP in produzione dal 1936. I primi esemplari, del 1940/41, furono consegnati alla RAF e conservavano della berlina sia la mascherina frontale che la sospensione anteriore a ruote indipendenti con balestra trasversale, nell’uso però tutto questo si dimostrò non troppo robusto e quindi gli esemplari successivi, dal 1942 al 1945, ebbero la sospensione anteriore modificata con assale rigido e balestre longitudinali mentre la mascherina assunse un aspetto decisamente più militare. Di questo ARMY MOTORS ITALIA

modello, sebbene non prodotto in gran numero, si continuò la fabbricazione oltre la fine della guerra con una serie destinata all’Esercito olandese. Attualmente si conoscono non più di una ventina di esemplari esistenti, quasi tutti in Gran Bretagna e Olanda. Da questo modello si ricavò anche una autoblinda leggera, destinata alla protezione di aeroporti e stabilimenti militari nella temuta ipotesi di una invasione tedesca: il modello Beaverette prodotto in 2800 esemplari e 4 versioni dal 1940 al 1942. Il nome attribuito: Beaverette deriva da Lord Beaverbrook, l’allora ministro che ne caldeggiò la produzione. Le prestazioni furono però assai deludenti

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Nella pagina a fianco in alto, lo Standard 12 HP “Tilly” derivato dalla berlina Flying Twelve 12 HP in produzione dal 1936. In basso, la Hillman Minx a valvole laterali di 1185 cc, 30 Hp. Sopra a sinistra, una delle prime versioni della Standard in dotazione alla RAF. A destra, l'autoblinda leggera Beaverette così chiamata in onore di Lord Beaverbrook, l’allora ministro che ne caldeggiò vivamente la produzione.

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a causa del peso eccessivo rispetto alla potenza impiegata. Questo veicolo ha una storia particolare: agli inizi degli anni ’70 un amico mi riferì dell’esistenza presso una tenuta in provincia di Vicenza di un camioncino tedesco, non più in uso e di cui, forse, il proprietario si sarebbe disfatto. Contattai subito il proprietario, che mi confermò l’origine tedesca del veicolo, comprato in un campo ARAR nel 1946, pur senza sapermi indicare la marca, gli chiesi quindi una fotografia per capire di che veicolo si trattasse e fu con grande stupore che ricevetti una foto Polaroid del Tilly ancora con il colore Feld Grau ricevuto dai Tedeschi. Dopo alcuni giorni lo Standard arrivò a casa mia e scoprii il telone originale, tolto chissà quando e la-

sciato piegato sul fondo del cassone, pioggia ed umidità lo avevano fatto marcire ma fu prezioso per ricostruirne la copia di cui oggi il Tilly è dotato. Sotto il grigio tedesco apparivano tracce della vernice inglese e così non fu difficile riportarlo all’originale livrea al servizio di Sua Maestà; anche il numero di immatricolazione, riportato sulla targhetta interna, fu facilmente riprodotto e riportato sulle portiere. Dopo aver partecipato nel ’78 alle rievocazioni della battaglia di Arnhem in Olanda, lo Standard partecipò alla prima manifestazione di Vicenza, al Campo Ederle nel 1980 quando fu fondato il MVCC; oggi esce di rado, poveretto, a causa della sua poca piacevolezza di guida non certo in grado di com-

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petere con la coetanea GPW. Per quanto riguarda la Hillman Minx fu probabilmente fra i piu longevi modelli prodotti dall'industria inglese: dal 1932 al 1970. Questo esemplare, del 1936/37 montava un motore a valvole laterali di 1185 cc, 30 Hp, cambio sincronizzato a quattro marce + RM. impianto elettrico a 12 Volt, passo 2362 mm. e velocità di 100 Km/h. Questa vettura venne usata da tutte le Forze Armate inglesi, particolarmente però dalla Royal Navy e dalla RAF. Da questo modello durante la guerra derivò il camioncino leggero Tilly 10 Hp, classe 500 Kg. 4 posti con cabina chiusa, aperta posteriormente con accesso al cassoncino di legno coperto dal telone Piero Brezza


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I MOTOCICLISTI DEL FÜHRER Nato come una sorta di moto club del partito nazionalsocialista, venne rapidamente trasformato in una gigantesca istituzione che organizzava e disciplinava il mondo dei motori, preparando i tedeschi alla guerra

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n esecito moderno e forte non può che essere motorizzato. Al nostro occorrono degli aeroplani delle auto, delle moto... tante moto, cento moto per ogni aereo. Così si espresse Adolf Hitler in un celebre discorso del 1937 alla gioventù hitleriana. Hitler era molto interessato alla meccanica, era affascinato dalle macchine da compezione, gli piacevano in particolar modo le Mercedes sportive e di rappresentanza anche se non prese mai la patente e non le sapeva guidare. Le moto non lo entusiasmavano, ma le riteneva il mezzo ideale per rendere più

agile e veloce lo spostamento delle truppe d'assalto. Per questo già negli anni della "Kampfzeit" (il termine con cui i nazisti indicavono il periodo precedente la presa del potere) ordinò alle SA di creare dei reparti motociclistici di pronto intervento e le moto furono il mezzo primario anche delle prime unità SS. Conquistato il potere, in previsione del riarmo, il regime impose anche ai costruttori di moto di standardizzare i propri modelli. Per esempio furono obbligati a piazzare il kick starter a sinistra e a montare attacchi universali per l'eventuale montaggio di una carrozzino unificato. Nel contempo ARMY MOTORS ITALIA

si inserirono le discipline motociclistiche nella preparazione della Hitler Jugend e si diede vita a un club paramilitare, il Nationalsozialistisches Kraftfahrkorps (NSKK), ovvero l'Organizzazione nazionalsocialita degli sport motorizzati, la cui guida fu affidata al al maggiore Hühnlein, promosso generale, e nominato Korpsführer. Hünhlein, fedelissimo della prima ora, poté contare sull'appoggio incondizionato di Hitler, questo gli permise di trasformare l'NSKK in una grandiosa istituzione che in pratica organizzava e disciplinava il patrimonio di veicoli del popolo germanico. Per prima cosa sciolse

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Sopra, le Sturmabteilungen (SA) furono le prime a dotarsi all'interno del partito di unità motociclistiche. I mezzi, come divise e armi, erano di proprietà. La moto in primo piano è una D Rad, marca molto popolare nei primi anni Trenta in Germania. A fianco, ragazzi della Hitler Jugend, in sella a moto di diverse marche, durante l'addestramento.

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Sopra, l'equipaggio di un sidecar mentre studia la mappa del percorso. Per addestrare i membri dell'NSKK all'orientamento si organizzavano in tutta la Germania particolari gare di regolaritĂ e resistenza. A fianco, concorrenti di una delle numerose competizioni che si svolgevano sotto l'egida dell'NSKK. Le moto sono BMW R 12 con sidecar.

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Sopra, un gruppo di allievi dell'NSKK, schierati accanto alle loro BMW R 11 e pronti per l'ispezione. I membri dell'NSKK erano irregimentati militarmente. Nelle scuole venivano applicate le regole delle caserme. Capo supremo dell'NSKK era il maggiore generale H端hnlein, (nella foto), uno dei fedelissimi della prima ora.

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Sopra, un gruppo misto di militari e studenti durante un corso di guida in fuoristrada. PiĂš ci si avvicinava alla guerra, piĂš l'elmo d'acciaio lasciava il posto al casco da motociclista. A sinistra, l'NSKK si occupava anche della scuola guida per i civili. un istruttore in uniforme impartisce una lezione di teoria a futuri automobilisti di entranbi i sessi.

tutti i club motoristici esistenti che vennero inglobati nell'NSKK, fatta eccezione per l'ADAC, il celebre automobilclub tedesco, che cambiò la sigla in DDAC, venne privato della maggior parte delle sue competenze e relegato al ruolo di semplice promotore del turismo

in auto. Di contro l'NSKK divenne l'unico organo deputato a promuovere i motori nel Terzo Reich, allestire corsi di guida e sicurezza stradale. Tutte le competizioni sportive su due e quattro ruote si svolsero sotto l'egida dell'NSKK, sola e unica organizzazione pre-

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posta a dirigere gli sport motoristici in Germania. Si diede vita a una intensa divulgazione dei mezzi privati a motore che ebbe come fulcro la celebre Volkswagen, l'auto del popolo che avrebbe dovuto motorizzare le masse. Si istituirono in tutta la Germania corsi di

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N S K K S T O RY Il giovane della Hitler Jugend indossa il raffinato ed elaborato casco da motociclista regolamentare in acciaio, dotato di vistose protezioni in cuoio.

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guida gratuiti tenuti da istruttori dell'NSKK, si sovvenzionarono i team che prendevano parte alle competizioni internazionali, si incettivò il turismo a due e a quattro ruote e si favorirono i giovani della Hitler Jugend a partecipare alle gare. Tutto questo portò a un vero boom nelle vendite di mezzi a motore. Mentre nel 1932, un anno prima dell'avvento nazionalsocialista, in Germania erano state venduto poco più di 41.000 vetture nel 1938 si superarono le 200.000 unità. L'NSKK si occupò anche della sicurezza stradale.

Sulle nuovissime autostrade germaniche, vanto del Terzo Reich, furono poste quelle che possiamo definire le antesignane delle attuali colonnine SOS del soccorso stradale. Chi percorreva l'Autobahn poteva notare ogni 6-7 chilometri una targhetta con un segno speciale. Quel segnale stava a significare che a pochi metri da lì si trovava un telefono; sull'apparecchio era posto un talloncino con il numero di uno dei capi-gruppo o capi-zona dell'NSKK a disposizione per aiutare l'automobilista. I telefoni non erano solo a disposizione di chi ARMY MOTORS ITALIA

era rimasto in panne ma potevano essere utilizzati da tutta la popolazione nei dintorni per chiamare un medico, una levatrice o richiedere urgentemente un farmaco. Gli uomi dell'NSKK svolgevano così anche una funzione sociale, affiancando e a volte sostituendo le altre istituzioni preposte alla cura e alla sicurezza dei cittadini. Furono uno dei primi corpo di Polizia stradale della storia. Tuttavia lo scopo recondito dell'NSKK non era quello di promuove auto e moto come mezzi di pace, ma di guerra in previsione di un futuro conflitto.


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Sopra, un milite dell'NSKK svolge azione di controllo su un tratto autostradale. A fianco, i guidatori addestrati dall'NSKK furono usati come tester per la Volkswagen.

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L'addestramento era particolarmente impegnativo e volutamente anticipava le azioni tipiche dell'impiego bellico.

L'NSKK nella sua configurazione iniziale era formato da 1800 Sturm, ragruppati per cinque costituivano una Staffel, queste davano origine alla Standarte. Sei Standarten formavano una brigata alla quale veniva dato il nome di un Gau (provincia), ognuna comandata da un Korpsführer. Gli istruttori dell'NSKK si occupavano di insegnare i rudimenti della guida ai ragazzi della Hitler Jugend da 14 a 18 anni fornendo loro delle DKW di piccola cilindrata. Si tenevano anche corsi di manutenzione e meccanica come imparare a utilizzare un tornio, una fresa o a eseguire una saldatura. A tutti i membri veniva fornita una uniforme regolamentare da sfoggiare ai numerosi raduni e manifestazioni del partito alle quali l'NSKK partecipava in massa dimostrando tutta la sua potenza. Mentre si accelera-

va il riarmo, furono introdotti corsi di orientamento e paramilitari. Fu dato grande impulso alle competizioni di fuoristrada e alle gare di orientamento anche notturne. Rapidamente i membri in età da essere chiamati sotto le armi furono trasformati in milizia motorizzata e addestrati in appositi campi, qui si imparava a guidare in condizioni estreme (pioggia, neve, ghiaccio e nebbia) percorrendo su strada e più sovente in fuoristrada tappe di oltre 400 chilometri sia di giorno sia di notte. Per rendere ancora più dura la prova, anche al buio o in condizioni di scarsa visibilità si procedeva a fari spenti. Gli allievi tempravano il fisico e lo spirito imparando a sopportare freddo, stanchezza, fatica e dolore. Non c'è da meravigliarsi se con un simile addestramento i piloti dell'NSKK primeggiassero

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in tutte le competizioni di fuoristrada di quegli anni, mietendo allori sia in campo nazionale che internazionale. Nel 1938 mentre già fervevano i preparativi per la guerra l'NSKK si trovò a disposizione moltisime moto e auto nuove pronte per essere requisite e moltissimi giovani con la patente in tasca anche se non ancora in possesso di una moto o di un'auto. Alla fine dell'anno i membri dell'NSKK sfioravano il milione e la stragrande maggioranza di loro era inquadrata militarmente. Allo scoppio del conflitto cambiarono semplicemente uniforme e furono integrati nei diversi reparti. Le cronache dell'epoca riportano che sul fronte orientale un reggimento composto di uomini addestrati dall'NSKK riuscì a coprire in solo sette settimane più di un milione e 870 mila chilometri. EC


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La storia a puntate delle auto con le stellette: dai primi tentativi di impiego bellico, al debutto nella Prima Guerra Mondiale, alla consacrazione nella Seconda. Mezzo secolo di auto fuori dall'ordinario Gli italiani furono tra i primi a sperimentare automitragliatrici, ma poi la loro messa in campo andò a rilento. Dall'alto: una squadriglia di autoblindo; una unità di Lancia 1Z III serie; uno dei primi contingenti meccanizzati del Regio Esercito.

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urante la travolgente avanza in Belgio nell'estate del 1914, le forze tedesche fecero diretta conoscenza con le prime autoblido schierate dall'esercito belga. L'alto comando germanico ne rimase impressionato e ordinò immediatamente a tre delle principali industrie tedesche, Daimler, Ehrhardt e Büssing di mettersi al passo con i tempi e fornire al più presto alle armate imperiali vetture corazzate da schierare sul campo. Progettate nel 1915, le prime tre macchine furono pronte nel 1916 e si distinsero per

l'originalità delle soluzioni adottate. Per esempio la Daimler aveva le quattro ruote motrici ed era dotata di un cambio a quattro velocità in avanti e quattro indietro. Le ruote, a razze, erano in acciaio con anelli di gomma piena, doppi quelli posteriori. Quelle anteriori erano dotate di flange per evitare l'affondamento in terreno soffice. La carrozzeria blindata era sormontata da una imponente torretta di forma cilindrica con quattro portelli dai quali potevano spuntare le canne di altrettante mitragliatrici. Vi erano poi diversi portelli per osservazione e tiro con armi individuali. La

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32 Sopra, il prototipo della Lanchester con torretta girevole tipo Ammiragliato. Nella pagina a fianco: automitragliatrici Peugeot 1914 e il trattore Holt da 10 t che diede l'idea al colonnello Swinton di trasformarlo in un carro armato.

Büssing aveva invece le ruote posteriori sterzanti, un cambio a cinque marce avanti e cinque indietro e ben dieci postazioni per armi automatiche ricavate nello scafo e nella torretta. Infine la Ehrhardt era molto simile alla Daimler con le compagne e altri due mezzi blindati di fortuna costiturono il 1° Reparto automitragliatrici tedesco e vennero schierate contro i romeni. Anche i francesi realizzarono rapidamente le proprie automitragliatrici. Tra le più note vi fu la Peugeot 153. Molto simile alla Minerva belga, era più un auto corazzata dotata di mitragliatrice che non una imponente autoblindo. Nel corso del conflitto venne modificato adottando ruote posteriori gemellate e su alcuni esemplari la mitragliatrice scudata fu sostituita da un cannone da 37 mm. Tra gli altri eserciti belligeranti della prima fase del conflitto solo quello russo mise in campo una notevole quantità di autoblindate sia pure dei tipi più disparati. I generali zaristi non ebbero però il tempo di utilizzarle in modo organico prima di essere travolti dalla controffensiva

tedesca che, dopo la dura sconfitta di Tannemberg, li scacciò dalla Prussia Orientale costringendoli a ripiegare sino alle porte di Varsavia. Tuttavia le armate tedesche, come del resto quelle degli altri eserciti belligeranti, erano scarsamente meccanizzate. Soprattutto alla fanteria erano richiesti sforzi sovrumani per avanzare combattendo, spesso a piedi, per centinaia di chilometri. Quando ai primi di settembre del 1914 i tedeschi raggiunsero l'Aisne erano esausti, incapaci di marciare ancora. Con un ultimo sforzo scavarono profonde tricee, piazzarono le mitragliatrici e attesero la controffensiva alleata. Con loro grande sorpresa, dopo qualche sporadico assalto, bloccato dal micidiale fuoco delle mitragliatrici, videro gli avversari esitare e poi a loro volta scavare profonde trincee. Il fronte si cristallizzò, iniziò la logorante guerra di posizione, quella di movimento si era spenta quando i comandanti di entrambi gli schieramenti si erano resi conto che bastava un nido di mitragliatrice protetto da un mucchio di terriccio per fermare una

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Sopra, anche gli americani sperimentarono veicoli corazzati, ecco l'autoblindo Jeffrey del 1915. Nella pagina a fianco: la mitragliatrice Maxim MG08 e le trincee rivoluzionarono la guerra. Il Mother, il primo Tank.

divisione. Le tricee avversarie si potevano conquistare solo con il massiccio impiego dell'artiglieria pesante e l'assalto di grandi masse umane. Le perdite divennero spaventose da entrambe le parti. L'uso della mitragliatrice aveva cambiato radicalmente il peso delle forze in campo e di conseguenza le strategie belliche. Per uscire dalla situazione di stallo il colonnello di Sua Maestà britannica Ernest Swinton ebbe l'idea di utilizzare mezzi corazzati meccanizzati e più precisamente una versione opportunamente modificata del trattore Holt. La proposta del colonnello fu però freddamente accolta dal Quartiere Generale, tuttavia l'incartamento finì all'Ammiragliato, sul tavolo di Winston Churchill. Il Primo Lord proprio in quel periodo era alla ricerca di qualche soluzione per con-

sentire alle autoblindo del Royal Naval Air Service di superare trincee e fossati il cui attraversamento con le pedane a canale in dotazione era lungo e laborioso e non poteva certo essere effettuato sotto il fuoco nemico. Rimase favorevolmente colpito dall'idea di Swinton tanto che nel febbraio del 1915 costituì il Landships Committee, il comitato delle navi da terra che si spinse a studiare veicoli simili a trattori corazzati dalle ruote gigantesche. I progetti però non approdarono a nulla, tanto più che Churchill fu allontanato dall'Ammiragliato. Pareva quindi che l'idea fosse abortita sul nascere, invece Churchill continuò a sostenerla, sino a quando, mutati gli assetti politici, fu possibile destinare risorse sufficienti allo sviluppo del nuovo mezzo che venne realizzato da un abile quanto genia-

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S T O R I A D E L L E A U T O M I L I TA R I

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Uno squadrone di cavalleggeri tedeschi durante una sosta nel settore di Arras nel 1915. Gli alti comandi di entrambi gli scheramenti entrarono in guerra convinti che la cavalleria fosse ancora la regina del campo di battaglia.

le progettista della Foster, William Tritton. Dopo vari esperimenti, con l'aiuto del tenente Wilson, arrivò a concepire un cassone blindato mosso da cingoli che in fasi successive, sotto la supervisione di Swinton, diventato vice segretario del Comitato di guerra, portò alla realizzazione di un primo prototipo presentato al governo il 2 febbraio 1916 e battezzato Mother. Lo strano cassone blindato romboidale con cingoli di grosse dimensioni che scorrevano intorno alla scafo e cannoni che spuntavano da due sporgenze sui fianchi, fece enor-

me impressione. Tanto che qualche giorno dopo fu deciso di passare il primo ordine per la costruzione in serie del Mother: 100 esemplari che sarebbero stati costruiti in collaborazione dalla Foster e dalla Metropolitan Carriage & C. Per depistare i servizi segreti nemici il nuovo veicolo fu chiamato in codice Tank, cioè serbatoio, un nome destinato a diventare, non soltanto in Inghilterra, sinonimo di carro armato. Il colonnello Switon, nominato comandante della nuova arma, fece trasferire nell'esercito le autoblindo. (4 continua)

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FOTO ARCHIVIO "SPECIAL JEEP"

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SPECIAL JEEP

38 L'imcredibile versatilitĂ d'impiego della jeep, spinse alla realizzazione di versioni e modelli speciali per i piĂš disparati usi. In alto, una versione "allungata", realizzata con pezzi di jeep incidentate, permetteva di trasportare 10 uomini. A lato, jeep dotata di un lanciarazzi multiplo. Nella pagina a fianco: due barelle sul cofano per il trasporto dei feriti. La super jeep Willys 6x6, con carico utile di 750 kg, non venne mai impiegata.

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I combattimenti invernali in Europa posero il problema di muoversi agevolmente sui terreni innevati, furono sperimentati diversi sistemi. Sopra, il prototipo T29 venne dotato di sci anteriori e cingoli posteriori. A lato, lo strano dispositivo ideato dal capitano Rainhart. Nella pagina a fianco: una jeep della Military Police utilizza il rimorchio 1/4 Ton, per trasportare dei civili. la Short Cut, ovvero "accorciata" era concepia per scorrere sui binari ferroviari.

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SPECIAL JEEP

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La Smart Engineering Company realizzò diversi prototipi di jeep blindata, ma l'eccessivo peso influiva negativamente sulle prestazioni.

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MEZZI STORICI

LE JEEP UNIFIL In dotazione alle truppe francesi che facevano parte, alla fine degli anni Settanta, della Forza di Interposizione inviata dalle Nazioni Unite in Libano, hanno nella loro livrea bianca un fascino tutto particolare

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l 14 marzo 1978 l’esercito israeliano diede inizio alle operazioni che portarono in sette giorni all’invasione del sud del Libano. L’obiettivo di questa guerra lampo era di creare una fascia di sicurezza tale da impedire all’artiglieria dei miliziani simpatizzanti dell’OLP di bombardare i villaggi israeliani vicini al confine: nei mesi precedenti infatti Israele aveva subito svariati attacchi che avevano causato diverse centinaia di morti fra i civili.

In pochi giorni gli israeliani riuscirono a conquistare una fascia di circa 10 chilometri lungo tutto il confine, per poi proseguire e assestarsi lungo il fiume Litani. Nel corso delle operazioni furono uccisi almeno 2000 civili libanesi a fronte di 20 uomini persi dagli israeliani, che furono accusati non a torto di violenze gratuite e atrocità, tali da indurre il Consiglio di sicurezza dell’ONU a chiedere la ritirata delle forze israeliane dal Libano. Al fine di riportare la

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pace ed evitare l’ulteriore espansione israeliana fu creata la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (UNIFIL, acronimo di United Nations Interim Force in Lebanon), che giunse sul posto il 23 marzo 1978. L’UNIFIL era composto da circa 12.000 soldati di varie nazionalità, supportati da circa 1.000 civili: a distanza di trentatré anni è ancora presente in Libano un contingente sostanzialmente invariato, che interviene a rotazione cercando di evitare che

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M EM Z EZZI ZSIT O S TROI CRII C I

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Nelle foto piccole: pausa durante un pattugliamento, rcupero di una jeep incidentata e ... bimbi libanesi. Sopra, primo piano sulla barra anti decapitazione che, come vediamo qui a lato, era montata sulla maggioranza delle jeep. Nella pagina a fianco, su queste due jeep sono state montate delle Browning calibro 50. Sotto, Alcune delle jeep hanno il telo colorato di bianco.

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MEEZZZZII SSTTOORRIICCII M

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Nella pagina a fianco in alto, sulla jeep in primo piano si nota il sedile montato sul parafango posteriore destro. Sotto, un'altra immagine del viaggio di ritorno. Sopra, su nessuna delle jeep compare la scritta UNIFIL, resta solo il numero progressivo. A fianco, su questa jeep l’altoparlante della radio è stato fissato direttamente sulla scocca.

i focolai di violenza fra le molteplici fazioni si trasformino in massacri. Tornando al 1978, i francesi schierarono circa 2.000 uomini e ancora una volta si avvalsero delle intramontabili jeep per le missioni di ricognizione e controllo del territorio. Erano dipinte di bian-

co, sul cofano capeggiavano le inconfondibili lettere “UN” nere, mentre le uniche insegne identificative consistevano in una scritta UNIFIL seguita da un numero di tre cifre che iniziava per 8. Alcune foto mostrano una targa metallica fissata alla mascherina, altre dei

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numeri dipinti direttamente sui paraurti anteriori e posteriori. La maggior parte delle jeep era dotata del supporto laterale mitragliatrice, almeno la metà aveva montata sul paraurti anteriore la classica barra trancia cavi. Alcuni teli erano dipinti di bianco, altri invece

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MEZZI STORICI In questa foto si notano chiaramente i sedili a molle tonde ricoperte di tela.

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erano stati lasciati intonsi.Quasi tutte le foto testimoniano come le jeep “libanesi” fossero state trasformate in jeep radio, ovvero sedile posteriore singolo e supporti radio sui passa ruota. Stranamente non erano ancora comparsi i cuscini dei sedili in vinile, si notano quasi ovunque i cuscini originali a molle tonde ricoperti in tela grigio verde Armee. All’apparenza sembrano tutte Hotchkiss M201 24V, ma non si può escludere che ci fosse anche qualche VLTT di provenienza Maltournè perché alcuni cerchi ruota sono chiaramente del

tipo scomponibile di origine americana.Le foto mostrano qualche caso isolato di roll-bar realizzato “sul campo”. Dai numeri di registrazione si desume che in totale il contingente francese nel 1978 abbia portato in Libano non più di 100 jeep, numero adeguato in proporzione alla forza totale di 2.000 uomini. Visto l’esiguo numero di jeep che hanno prestato servizio in Libano è una fortuna che almeno un esemplare sia sopravvissuto fino ai giorni nostri in livrea originale e sostanzialmente senza molestie. La macchina in questioARMY MOTORS ITALIA

ne è una M201 24V costruita nel 1962 e targata UNIFIL 883, acquistata dal demanio da un francese al quale evidentemente è piaciuta così com’era e non ha sentito la necessità di “americanizzarla”. Sarà sottoposta a un restauro minimale conservativo. Un sentito ringraziamento a Jeandaniel Salles per averci fornito il materiale fotografico: queste e altre foto interessantissime si trovano sul sito http://amicale8rpima.emonsite.com/ Gustavo Cappa Bava


R I T R O VA M E N T O

SORPRESA DL Un Dodge T110, miracolosamente sopravvissuto alle ingiurie del tempo e ai maltrattamenti degli uomini, si materializza sullo schermo del mio computer con tanta voglia di tornare all'antico splendore

Q

uando sul video del mio computer è apparso l’inconfondibile muso di un Dodge T110 non potevo credere ai miei occhi: a sessantasei anni dalla fine della seconda guerra mondiale in Italia era in vendita un veicolo dell’ottava armata inglese, conservato e sostanzialmente completo, in livrea originale giallo sabbia con tanto di numeri di identificazione e targhette. Il veterano era piuttosto malconcio, ma assolutamente restaurabile e incredibilmente sano. A nulla sono valsi i buoni

propositi di non andarmi a cacciare nuovamente nei guai, come da copione dopo breve trattativa mi sono trovato felice proprietario del veicolo… La prima sorpresa è di quelle che fanno piacere: non manca neppure una targhetta e tutti i numeri coincidono incluso il numero di serie del motore, inoltre questo camion è nato il cinque gennaio come mia figlia Chiara, anche se cinquantotto anni prima! Sul cofano del Dodge si intravede una misteriosa stella verde, con la punta rivolta in avanti e posizionata in maniera asimmetrica. ARMY MOTORS ITALIA

L’interno della cabina è dipinto di grigio e questo è molto strano: per quale ragione avrebbero dovuto dipingere l’interno della cabina e lasciare intonso l’esterno? Sul telaio noto alcune macchie dello stesso verde della stella intervallate al giallo sabbia. Inizia la ricerca della documentazione che si rivela impresa ardua, trovare fotografie del D60 non è banale nonostante sia stato un mezzo abbastanza diffuso. A differenza dei mezzi americani, a riguardo dei quali la letteratura è assolutamente ridondante, sui mezzi inglesi non c’è

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M ERZIZT RI O S TVA O RMI C EN I TO

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Le targhette sono conservate perfettamente e ci sono tutte! Sul cofano si nota chiaramente una stella di colore “olive drab”: quasi un effetto “Sindone”. Il cassone è stato ribassato, ancora da chiarire se si tratta di una modifica militare o civile postbellica. Il coperchio differenziale del ponte posteriore è verniciato di bianco, ha una striscia rossa sotto la quale compaiono due caratteri “HY”.

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R I T R O VA M E N T O sulla porta si legge perfettamente la matricola militare inglese, dove L è il sinonimo di “Lorry”.

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molto in circolazione. Navigando su internet compare un modellino di D60L in livrea “Celere”, ovvero rosso amaranto: avevo notato sulla mascherina alcune piccole chiazze dello stesso colore, che però avevo scambiato per antiruggine. inizia a balenarmi l’idea che il mio Dodge non sia conservato, ma piuttosto il colore originale sia stato celato per anni sotto i successivi strati di vernice, per poi ricomparire per qualche ragione ancora misteriosa. Eseguendo una stratigrafia rudimentale sulla vernice definisco la sequenza corretta dei

colori: giallo sabbia, verde, amaranto all’esterno e giallo sabbia seguito dal grigio all’interno della cabina. La stella sul cofano appare verde perché evidentemente il bianco ha mascherato il verde con uno strato ulteriore rispetto al rosso, insomma una sorta di “effetto Sindone”. Non ho la minima idea del perché uno strato di vernice scompaia, ma penso che la luce del sole anche in questo caso abbia giocato un ruolo fondamentale. Il risultato finale però è decisamente interessante, per almeno due motivi: ARMY MOTORS ITALIA

da un lato abbiamo ancora una conferma che sul campo le colorazioni erano spesso applicate in maniera decisamente sommaria, trascurando di verniciare le aree che non necessitavano di mimetismo come ad esempio l’interno della cabina. Dall’altro a quasi settanta anni dalla fine del conflitto potremo continuare a nutrire la speranza di imbatterci in mezzi decisamente interessanti, forse come non ne avremmo potuti trovare trenta anni prima… Sognare non costa nulla. Gustavo Cappa Bava


il club

INFORMA ASSEMBLEA SOCIALE 2011 Nei locali gentilmente concessi dalla Fiera di Novegro, Sabato 21 Maggio 2011, si riunisce alle ore 10,45 l’Assemblea Sociale 2011 del IMVCC. Sono presenti 52 Membri di cui 37 rappresentati per delega. Nella sua relazione il Pres. Brezza, dopo aver espresso il suo rammarico per la costante scarsa affluenza dei Soci alle Assemblee, relaziona sull’andamento della Associazione: al momento risultano iscritti 553 Soci effettivi a cui si aggiungono 60 familiari, gli iscritti all’ASI risultano 520 ed al MVPA 191; questo rappresenta una situazione in linea con gli anni precedenti ed in sostanza positiva per il Club. Nel corso dell’anno corrente si è già tenuta la Manifestazione annuale, a Forte dei Marmi lo scorso 8/10 Aprile, con la collaborazione della Gotica Tirrenica. La manifestazione ha avuto un notevole successo sia di partecipanti che di pubblico e di questo Brezza si compiace ringraziando La Gotica Tirrenica ed il Vicepresidente Scarlata. Alla presentazione del Bilancio Consuntivo 2010 che l’Assemblea da per letto essendo

questo stato comunicato ai Soci tramite la Rivista sociale, non vengono sollevate questioni e si procede quindi alla sua approvazione che avviene all’unanimità Anche il Bilancio preventivo 2011 è stato trasmesso a mezzo Army Motors Italia e quindi l’Assemblea ne dispensa dalla lettura, non essendo presentato alcun intervento, anche questo viene approvato con l’unica astensione del Socio Borgogno Il Presidente informa quindi come per adeguare lo Statuto alle attuali esigenze si renda necessario provvedere alla modifica dell’art. 6 dello Statuto Sociale, da quindi lettura delle modifiche suggerite dal Consiglio nella riunione dello scorso 28/01/11 ed allegate al presente verbale. Questa modifica all’art. 6 viene approvata all’unanimità Alle varie ed eventuali il Socio Borgogno relaziona circa l’opportunità di partecipare con una selezione di veicoli italiani all’importante rassegna: La Locomotion en Féte della Fertè Alais, nei dintorni di Parigi, in programma ogni anno a fine Maggio. Dato che l’evento

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raccoglie anche mezzi commerciale ed agricoli, Brezza propone a Borgogno di raccogliere una documentazione durante la sua visita all’edizione di quest’anno, questa sarà trasmessa all’ASI con la richiesta di voler organizzare la partecipazione all’Evento per il prossimo anno. Scarlata informa quindi sull’organizzazione del raduno in Sardegna in programma per il 25 Settembre: l’unico ostacolo risulta ancora essere l’eccessivo costo dei trasporti marittimi per la Sardegna ma a questo si spera di poter rimediare in seguito all’intervento calmieratore sui costi promesso dalla Regione prima del periodo delle vacanze, sono già pervenute molte adesioni alla manifestazione e si ipotizza di organizzare trasporti da Savona, Genova e Livorno, il programma completo verrà pubblicato a breve su Sito, Forum e sulla prossima Rivista. Non essendoci altri interventi, alle ore 11,45, il Presidente Brezza dichiara chiusi i lavori ringraziando i partecipanti. a Novegro li, 21 Maggio 2011

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Consiglio del 03/05/2011

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Il giorno 3 Maggio 2011, nei locali della Segreteria, si riunisce il Consiglio Direttivo del IMVCC; sono presenti tutti i componenti ad eccezione di Cappa Bava e Caniatti, assenti per indisposizione. Alle ore 12.30 il Presidente Brezza apre i lavori con una breve relazione: alla data del 30/04 i Soci effettivi IMVCC risultano 545 mentre i Familiari sono 54, gli iscritti all’ASI sono 514 ed al MVPA 189, l’andamento delle iscrizioni risulta quindi costante in rapporto agli anni precedenti. Brezza si congratula con Spadi per l’ottima riuscita della manifestazione: Colonna della Libertà 2011 da lui curata. Relaziona quindi sulla manifestazione sociale del 2011 a Forte dei Marmi, spiegando della nutrita partecipazione di veicoli e pubblico e circa la spesa sostenuta, contenuta nel badget previsto. Alla disamina del Bilancio 2010 si decide di indicare la cifra totale delle uscite riguardanti le Quote USA (MVPA) pari a 8746.13 euro a fronte di ricavi per la stessa voce di 8325.00 euro. Con questa impostazione il Bilancio consuntivo 2010 viene appro-

vato all’unanimità Esaminando il Bilancio preventivo 2011 da parte di alcuni Consiglieri si ritiene logico corrispondere a Brezza una somma (da definire) a parziale rimborso delle spese da lui sostenute per la gestione della Segreteria. Pur ringraziando Brezza ritiene che i costi relativi siano troppo onerosi per l’Associazione: calcolando in modo approssimativo sarebbero per affitto e personale partime 300 + 600 mensili pari a 10.800 euro annui.. Il Consiglio prende atto che la cosa riveste qualche problema e decide di rinviare l’argomento ad altra data. La voce Spese per Sito e Forum risulta incrementata dal passato in funzione di un importo destinato ad eventuale rifacimento del Sito e della relativa piattaforma. A questo proposito Sanmartino sostiene che il Forum non sia utilizzato nei modi auspicati e quindi esprime seri dubbi sul suo mantenimento; si procede quindi a votare questa proposta di cessare l’utilizzo della piattaforma del Forum per il 2012. Risultano 4 i favorevoli ( Sanmartino, Scarlata, Brezza e Caimi) mentre Spadi si astiene Il Bilancio preventivo 2011 viene

quindi approvato all’unanimità A seguito dell’impossibilità di Andrea Caimi di proseguire nell’incarico di CT Moto si decide di procedere alla ricerca di un nuovo Commissario Tecnico Moto da presentare al prossimo Consiglio. Al momento questa funzione sarà svolta pro tempore da Sanmartino. Alle varie ed eventuali, con riferimento alla lettera del Socio Bertini pubblicata su Army Motors Italia 1/11, Spadi chiede se il Consiglio sia disposto ad effettuare una precisazione, a questo il Consiglio risponde con la seguente frase: “In riferimento alla succitata lettera il Consiglio precisa che le opinioni e quanto espresso dall’autore rappresentano esclusivamente il pensiero dell’autore stesso” Scarlata conferma che a riguardo della prevista Manifestazione del 24/25 Settembre in Sardegna proseguono le trattative ed i preparativi, maggiori dettagli sulla prossima rivista. Alle ore 15,20, tutti gli argomenti dibattuti, il Presidente Brezza dichiara conclusi i lavori ringraziando i Partecipanti. A Torino li, 3 Maggio 2011

Grande successo al classico appuntamento di Militaria a Novegro per la "quadrinata" dell'amico Davide esposta nel nostro stand.

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MANIFESTO D'EPOCA

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VENDO COMPRO SCAMBIO

IL NOSTRO MERCATINO Annunci gratuiti per i soci dell’IMVCC. I non soci dovranno pagare euro 12.91 per ogni annuncio e ogni uscita. Attenzione, le inserzioni gratuite verranno ripetute per soli due numeri, salvo esplicita richiesta del socio. VENDO 701 Mutt M151A1 smontata, completa non tagliata, immatricolata autocarro, scocca da fare, motore più cambio più dinamo completi, nuovi pronti da montare e provati al banco, molti pezzi già sabbiati, 9 cerchioni più molti altri pezzi. 6500 euro trattabili Tel. 349.1410583 . 704 Vendo GMC 353 chiuso senza vericello. Mussale 16.000 Euro - Dodge VC52 bellissimo. 16.000 Euro Dodge canadese bellissimo. 21.000 Euro. Cel. 3354527589.

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705 Vendo stazione radio M/K3 completa, funzionante, nuova. Ceppi freni nuovi per GMC e altro. Pompe benzina nuove per GMC e Gippone. Albero motore per Half-track nuovo. Galleggiati benzina nuovi. GMC trattore in ottimo stato: il telegrafico. Autocarro Brok Way orginale, in ottimo stato, km 2370, cabina aperta. Tel uff. 0516335060 - cel. 3332466718 - ab. 051841641. 706 Vendo Land Rover SW mod.88 III serie, benzina, anno 1976, perfetta. Monoblocco albero motore, bielle e pistoni nuovi di fabbrica, cambio nuovo, differenziali, pompa dell'olio nuovi. Carrozzeria e tappezzeria interna come nuove, parabrezza, sportello posteriore e centine per la versione telonata. Iscitta ASI, percorsi poche centinaia di chilometri. Chiedo Euro 10.000. Tel. 065755487 707 Vendo monoblocco albero motore, bielle e pistoni da revisionare relativi a un motore Land Rover mod. 88 III serie benzina, anno 1976. Tel. 065755487 708 Vendo moto BSA WM20 II GM completamente originale, restauro ad alto livello, manopole originali in stoffa, porta borse laterale, cavalletto laterale ecc. Peri informazioni 3473276933 709 Vendo Chevrolet C8A,

carrozzeria 1C7 Personal, 4x4, anno 1943, pneumatici originali 9.25-16 (molto rari), meccanica ottima, carrozzeria ottima. Immatricolabile tramite ASI. Tel. 0532892056 710 Vendo M151 A Mutt hard top completo nuovo imballato 1800 euro. Riscaldatore originale a benzina 400 euro. Capotte in cotone 300 euro, Sedili anteriori originali 200 euro. Tel. 3358079839 Marco. 711 Vendo Jeep Willys MB 1944 - Bellissima base per restauro. Telaio carrozzeria meccanica in ordine. Sanissima, funzionante, completa al 90%. Targhe originali del 1947, radiata. Telef. 335 6535099 712 Vendo Steyr-Puch Haflinger 700 AP, passo corto, anno 1974, revisione fino 3/2009, verde militare. Prezzo: Euro 6200. Telefonare ore serali Sergio 335.5731445. 713 Vendo per Opel Blitz: cabina completa di porte; motore; cambio; cruscotto; guarnizioni testa nuove; ruote dentate distribuzione nuove e vari ricambi per motore. Giampaolo tel. 041.966657. 714 Vendo per Horch Type 40: differenziali; transfer; cambio; semiassi; due cerchioni; capotta telalaiatura; finestrini laterali originali; parabrezza; sedili; mezzo telaio parte posteriore completo di mozzi tamburi e sospensioni. Possibilmente in blocco. Giampaolo tel. 041.966657. 715 Vendo GMC CCKW 352 passo corto (2 disponibili 1941 e 1942) completi; carte grise francese, uno con targhetta orginale con delivery date. Cabina chiusa e aperta. Il cabina chiusa è restaurato all'80%. Visibili a Imola. Paolo tel. 3448.6946603 - Fax 0542.50098. 716 Vendo rimorchio per BMW R75. Rimorchio per GMC come nuovo. Telefonare ore ufficio solo se veramente interessati. Tel.

339.1369410 Adriano. 717 Vendo per Mutt M151 A2 hard-top nuovo imballato. Euro 1200. Telefono 335-8079839 Marco. 718 Vendo seguenti veicoli militari: Dodge M37, Dodge WC 53 Carriol 3/4 Ton, Dodge WC 21 1/2 Ton, Dodge D 60S Dumper, moto BSA M20, moto Norton, moto Triumph 350, Dodge WC 63. Telefono 3483413660 Luciano. 719 Vendo documenti (targa e libretto) GMC immatricolato nel 1954. Libretto molto vecchio scritto a penna da gente che non sapeva. Con scheda tecnica ASI e adattabile su GMC 353 o GMC 352. Targa + estratto cronologico per moto Bianchi 500. M37 targato, restaurato, telaio, motore e cambio perfetti. Da verniciare (US Navy) cabina da montare sul telaio. Targhe e libretto Fiat 1100 E 1952. Documenti (dispaccio militare + fattura + vidimazione dal notaio) per Dodge 3/4. Documenti (dispacci militari + fatture) per immatricolare rimorchietti per jeep. Moto militare Bianchi 500 del 1941, restaurata, bellissima, targata, targa ASI 11954. MB Ford (non scritta) anno 1942 provenienza Slovenia con documenti pronti per immatricolazione (targa slovena da passare italiana) Capestano originale (verricello) a fungo, completo per jeep. Willys M38, restaurato nel 1988, targata, targa ASI 3025. WC 53 Carryhall restaurato maniacalmente, targato, targa ASI 27541. WC 56 Commad Car completo, da restaurare con i relativi documenti per immatricolazione, e ancora con le scritte americane. Numero 3 rimorchietti 1/4 Ton americani, due con dispacci e fatture + uno già targato. Numero 1 rimorchietto targato per Mutt M151. Telefono 333-2959254

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720 Vendo, per problemi di spazio, JEEP Willys "SCRIPT" con targhe e documenti. La Jeep è completamente smontata in quanto in corso di restauro. È completa al 90%, mancano alcuni particolari. Si trova a Torino. Dispongo anche di un telaio Willys, con assali ma senza documenti. Tel. ore serali: 3386861020. 721 Vendo moto Hercules K125 BW tipo 1 aggiornato tipo 2. Anno 1970. Borsa porta documenti originale. Conservato in ottimo stato, Senza documenti ma omologabile TUV. 2500 Euro. Tel Enzo ore pasti. 039513536. 722 Vendo moto DKW NZ 350, 1943 perfettamente restaurata con attachi sidecar originali, verniciata tono mimetico 3 toni. Targata LW più pezzi ricambio originali. 8000 Euro. Sergio Siviero 3356147040. 723 Vendo Command Car WC56 anno 1944, targa PG, omologato ASI, completo di cappottina e portiere originali, copertura pianale in cuoio. Tel 3482688551. 724 Vendo parti di carrozzeria e meccanica per jeep Willys (telalaio, parafanghi, parte di scocca, cerchi "combat", ponti ecc.), verricello per GMC WC 52, tromba 6 Volts per GMC. Cerco selleria per Willys anche usata ma in buone condizioni. Per info. 3452323317 Federico. COMPRO. 683 Cerco Moto Guzzi Alce 500 militare o Moto Guzzi Ercole possibilmente già restaurati ed a posto con i documenti. Non Superalce. Cell. 347.41.40.191 – Uff. 011.46.45.248. 686 Cerco maniglia (e) per sportello vano posteriore Dodge Command Car. Tel 333.6885284 702 Cerco per Fiat 508 C Coloniale quattro cerchi 16x4 in buone condizioni. Renzo Tel. 02.38100084


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Segue da pagina 8) Polo d'attrazione per tutti il lago artificiale che è parte integrante della tenuta, profondo una decina di metri è solitamente il paradiso delle carpe e l'abitat naturale di una ricca fauna lacustre, ma per tre giorni si è trasformato nel circo acquatico degli anfibi. Ai proprietari di Schwimmwagen e GPA non pareva vero di sguazzare in acqua con i loro "giocattoli" anziché limitarsi ai soliti giri su asfalto. Prima un po' titubanti, poi con sempre maggiore confidenza hanno imboccato lo scivolo naturale sulla sponda del lago e hanno saggiato le straordinarie capacità acquatiche dei loro veicoli. Presto il gioco si è fatto divertente e per continuare a giocare hanno trovato la scusa di far provare l'emozione di un giro in "auto-barca" a

chiunque ne facesse richiesta. È stata così una spola tra riva e centro del lago con passeggeri di tutti i tipi, entusiasti di provare questa nuova esperienza. La manifestazione non era però racchiusa nella sola tenuta, ma prevedeva escursioni storico-culturali nelle zone limitrofe sede dei fasti di Casa Savoia come il castello di Racconigi, dimora e casino di caccia della famiglia reale, dove nel 1904 nacque Umberto II. Così il sabato mattina si è fomata una colonna di una cinquantina di veicoli militari di tutte le epoche che ha lasciato Ternavasso destinazione Racconigi. Il lungo serpentone, guidato da una Pantera della Polizia Stradale, si è snodato lungo le dolci colline piemotensi, famose per i loro vini, sino a

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raggungere la piazza antistante il castello dove i veicoli sono stati schierati in bel ordine per la gioia dei passanti, meravigliati e stupiti davanti a una simile esposizione, tanto più che, come è buona norma, la maggior parte dei partecipanti indossava uniformi storiche. Fa indubbiamete un certo effetto vedere scendere da un Hummer dei "marines" in assetto di combattimento stile Afghanistan e nel contempo imbattersi in un Ro Lancia carico di soldati tedeschi e militi della GNR. Se poi alle loro spalle spunta minacciosa la canna di un Ford M8 si capisce perché, molti passanti hanno smesso ciò che stavano facendo per impugnare gli smartphone e immortalare la scena. Dopo la visita guidata al castello


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che attraverso le diverse stanze restaurate in ogni dettaglio fornisce un esauriente spaccato della vita di Casa Savoia nel corso dei secoli, la colonna si è diretta a Pollenzo, centro dell'eccelenza culinaria piemontese. Dopo il pranzo, a livello delle aspettative, ritorno a Ternavasso e conclusione della giornata con cena di gala, alla quale molti partecipanti si sono presentati in alta uniforme. Qui merita una parentesi per l'origi-

nalità dell'abbigliamento d'epoca il team capitanato da Ombretta e Mauro che per entrare in atmosfera hanno deciso di interpretare un gruppo di diplomatici occidentali nella mitica Casa Blanca anni Quaranta, risultando in perfetto stile con gli "ufficiali italiani" in uniforme coloniale. Durante la cena Renato Pujatti, Presidente della commissione tecinica ASI veicoli militari, ha tenuto a ringraziare il conte Paolo Thaon per ARMY MOTORS ITALIA

l'ospitalità e il nostro Club per il supporto dato alla manifestazione. Il giorno dopo la manifestazione si è trasformata in una grande festa popolare. La voce si è sparsa e dalla vicina Torino, complice la splendida giornata, sono giunte frotte di curiosi e non pochi appassionati desiderosi di partecipare alla Kermesse con i propri mezzi. Numerosi gli ospiti illustri tra cui spiccava il regista Tulio Giordana che sovente si è avvalso della


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Clou dell'escursione storico-culturale sono stati il Castello di Racconigi, prestigiosa dimora dei Savoia (foto nella pagina prececedente) e il suggestivo borgo di Pollenzo, sede dell'eccellenza culinaria piemontese

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La colonna dei radunisti offriva un colpo d'occhio notevole riunendo veicoli militare di diverse epoche, tutti perfettamente restaurati o in eccellente stato di conservazione. Inusuale vedere sfilare insieme possenti Humvee da Desert Storm e R 75 della WH.

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62 Momento di raccoglimento durante la deposizione, da parte dei reduci dell'Arma, di una corona ai piedi della lapide a ricordo del primo comandante dei Carabinieri Giuseppe Thaon di Revel. Sfoggio di alte uniformi alla cena di gala.

collaborazione del nostro Aurelio per reperire mezzi e comparse per i suoi film a carattere storico come Sangue Pazzo con Monica Bellucci nella parte di Luisa Feridan e Luca Zingaretti in quella di Osvaldo Valenti. Finale a sorpresa con l'arrivo di due pullman carichi di Carabinieri. In concomitanza con ASI Milishow si svolgeva a Torino il

raduno nazionale dell'Arma. Una nutrita rappresentanza di militi in congedo ha voluto rendere omaggio al fondatore del Corpo, il generale Giuseppe Thaon di Revel, le cui spoglie riposano nella chiesa di famiglia a Ternavasso. La deposizione di una corona di fiori, alla presenza di Paolo Thaon e del Presidente dell'ASI Roberto Loi, ha cosĂŹ degnamente suggellato

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la manifestazione. Il successo ha spinto Thaon a proporre che Ternavasso diventi un appuntamento fisso nel calendario annuale delle manifestazioni sotto l'egida ASI, mettendo a disposizione la propria tenuta per trasformarla nella Beltring italiana dove, come nella nota manifestazione inglese, i mezzi si possano non solo ammirare, ma vedere in azione.


TARGA ARTISTICA L'ASI ha deciso di premiare con una targa "operad'arte" i Soci che maggiormente si sono spesi per per il Club e per la riuscita delle manifestazioni. ASI Milishow è stata l'occasione per la consegna degli ambiti riconoscimenti. In alto Renato Pujatti e Roberto Loi conferiscono la targa al nostro Presidente Piero Prezza per l'impegno profuso nella organizzazione della manifestazione. Sopra stesso riconoscimento al Consigliere Aurelio San Martino e all'infaticaticabile Vicepresidente (dall'alto a sinistra) Lorenzo Scarlata. Targa al merito anche per il Presidente del CVMS Enrico Paggi. Seguono due doverosi riconoscimenti a Alessandra Galassi, promotrice delle donne collezioniste, e a Davide Assolari sempre disponibile a trasportare in capo al mondo i suoi super mezzi cingolati e a dare una mano a chi è in panne con un "carro armato".

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