SMART MOBILITY
LE AUTOMOBILI FRENANO PER COLPA DEL COVID-19
Il settore dei viaggi e del turismo e quello dell’automotive risentiranno entrambi in modo pesante degli effetti della pandemia.
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APRILE 2020
L’
epidemia del covid-19 si è allargata velocemente, dalla Cina a tutto in tutto il mondo occidentale: a marzo i Paesi europei e poi a seguire gli Stati Uniti hanno annunciato misure drastiche per rallentare la crescita delle infezioni. Il settore della mobilità è oggi uno tra i più colpiti dal virus. Le prime restrizioni ai viaggi si sono viste in gennaio in Cina, con la chiusura temporanea di aeroporti e stazioni, oltre che con divieti ferrei di movimento tra le diverse regioni, fino all’obbligo per ogni persona di chiudersi
in casa e lavorare da remoto. La stessa procedura è stata quindi seguita prima dall’Italia (con la chiusura il 23 febbraio del primo focolaio, la “zona rossa” del lodigiano) e poi dalle altre nazioni colpite dall’epidemia. A metà marzo, a fronte di un contagio globale che riguardava oramai quasi 200.000 persone, avevano chiuso le frontiere a qualsiasi trasporto passeggeri (consentendo però il trasporto merci) Albania, Danimarca, Portogallo, Polonia, Slovenia, Russia (solo verso la Cina), come ha riportato l’aggiornamento di Unioncamere su “Coronavirus: