LE SFIDE DEL PRESENTE, TRA CYBERWAR E CLOUD La guerra digitale, ma anche la transizione della Pubblica Amministrazione sul cloud e la necessità di un modello “zero trust”: le opinioni dei maggiori rappresentanti italiani della cybersicurezza a confronto sui temi caldi del 2022.
I
l conflitto russo-ucraino sta avendo importanti ripercussioni sui temi della sicurezza informatica, come emerso dai numerosi episodi che hanno riempito le cronache nell’ultimo mese, tra hackeraggi, ransomware, attacchi DDoS e campagne di phishing collegate al tema della guerra. Se ne è parlato anche lo scorso marzo, durante la decima edizione del “Cybersecurity Summit” organizzato da The Innovation Group. Il livello di allerta è elevato, a causa del protrarsi della continua crescita di attacchi e per il rischio di spillover, cioè di contaminazione generale, a partire dalle azioni delle armate cyber di Russia e Ucraina. Secondo Ivano Gabrielli, direttore del servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, il momento è molto critico e si ha evidenza di attacchi intensi, iniziati anche prima del conflitto. “Al di là di quello che si legge su schieramenti di sigle già note, c’è una situazione non dichiarata che produce 28 |
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danni consistenti e che richiede una risposta molto attenta da parte di chi si occupa di sicurezza”, ha detto Gabrielli. “Servirà poi fare un’analisi approfondita per comprendere meglio uno scenario che in passato era stato solo teorizzato e che ora vediamo alla prova dei fatti. Uno scenario connotato dal fatto di avere poca ribalta pubblica e di puntare più alla sostanza che non ai proclami”. “Viviamo in tempi di guerra, e il dominio cibernetico è di estrema attualità”, ha dichiarato Giorgio Mulè, sottosegretario con delega alla sicurezza del Ministero della Difesa. “C’è una guerra parallela, che si sta combattendo non ai confini ma all’interno dei Paesi, con attacchi che viaggiano in tutte le direzioni, con gruppi che stanno dalla parte dei russi, degli ucraini o che si definiscono neutrali. Sono attacchi gravi quanto quelli fisici, che si nutrono di fake news e che hanno effetti dannosi confrontabili con quelli degli strumenti normali”.
Il percorso della PA
Foto di Joshua Woroniecki da Unsplash
CYBERSECURITY
L’esigenza di una maggiore sicurezza dei dati e servizi della Pubblica Amministrazione italiana precede, però, gli eventi della cyberguerra in corso. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la creazione di un’infrastruttura sicura per abilitare e accelerare il processo di migrazione in cloud dei servizi e dei dati delle Pubblica Amministrazione centrale e locale, il cosiddetto Polo Strategico Nazionale. Uno tra i risultati da raggiungere è proprio quello elevare gli standard di sicurezza per il trattamento di dati e servizi critici e strategici per il Paese. “La trasformazione digitale nella Pubblica Amministrazione è tra i principali obiettivi del Pnrr”, ha spiegato Mulè. “Oggi abbiamo davanti a noi tre grandi sfide. La prima è quella di assicurare l’autonomia tecnologica, un sovranismo resiliente e tecnologico che deve fare da perimetro a ciò che costituisce lo Stato, cioè territorio, popolo e sovranità. Il secondo aspetto è la garanzia sul controllo dei dati, il terzo è l’aumento della resilienza dei servizi digitali. In coerenza con questi obiettivi, il Pnrr mette a disposizione 623 milioni di euro per la cybersecurity nelle Pubblica Amministrazione, e si ri-