Il Castello di Maletto. Dal rilievo integrato alla fruizione virtuale del territorio
INTRODUZIONE Il paese di Maletto, in cui si trovano i resti del castello svevo – aragonese oggetto della presente tesi, deve a quest’ultimo la sua origine e la sua integrazione nel sistema fortificato etneo. I setti murari residui, ancora visibili e visitabili, dunque, rappresentano l’emblema della memoria storico – identitaria degli abitanti, rimembrando loro dapprima l’importanza militare rivestita dal luogo nei primi secoli di esistenza del castrum, poi il fasto periodo feudale, responsabile dell’inurbamento del territorio e di aver posto le condizioni per il suo sviluppo futuro. Pertanto il sito assume interesse non solo dal punto di vista culturale, perché attivamente partecipe alle vicende sociali, politiche e militari della storia del territorio, ma anche dal punto di vista conservativo, al fine di tramandarne le parti ancora erte alle generazioni future, consentendo loro l’identificazione delle proprie origini e la visione delle tracce dell’antica fortezza. I resti del castello di Maletto determinano nella loro trattazione un’analisi svolta su più ambiti, la cui diversa natura richiede una chiave di lettura univoca non soltanto del modello tridimensionale utilizzato, ma anche e soprattutto della realtà fisica oggi configurantesi a Maletto. La mancanza di una dettagliata indagine architettonica e territoriale sul sito, che laddove intrapresa, è stata trattata settorialmente e, dunque, in maniera parziale, muove lo studio verso una cura del dettaglio quanto mai necessaria nell’ambito indagato. Le tecnologie oggi a disposizione nello studio di grandi architetture e siti complessi spaziano tra i dispositivi e i software di elaborazione dati più prestanti. In particolare, nell’ambito del rilievo tridimensionale, molto performante si rivela l’uso di una tecnologia Laser Scanning 3D, sia per la grandezza delle superficie che è in grado di rilevare, sia per la ricchezza di dettaglio dei file prodotti. Quest’ultima può essere affiancata e supportata dal valido contributo offerto dalla Fotomodellazione, che, combinata ai più recenti progressi nell’ambito degli aeromobili, consente l’elaborazione di foto acquisite per via aerea tramite un’operazione appunto di Aerofotogrammetria. Il rilievo dei dati architettonici si avvale del dato storico concernente il manufatto, grazie al quale
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