| N. 5 | Giugno/Luglio 2021
Rassegna IMBALLAGGIO dell’
SCIENZA, TECNOLOGIA
E
ARTE
DEL
PACKAGING
www.packagingspace.net
Packaging secondario nuove tendenze e strategie La customer experience è diventata sempre più complessa con l’avvento dell’omnicanalità e il packaging secondario deve essere reinventato. I produttori stanno esplorando nuove strategie per l’imballaggio secondario per affrontare continua pressione del mercato, guidando tendenze innovative in linea con le nuove esigenze dei consumatori. pagina 4
Secondary packaging new trends and drivers As the consumer experience becomes increasingly complex with the advent of omnichannel models, secondary packaging is being reimagined. Manufacturers are exploring new secondary packaging strategies as a result of ongoing industry pressure, driving new trends in secondary packaging configurations. They need to be ready to address industry drivers with secondary packaging strategies that fit the times. pagina 12
Cosmetica green il packaging fa la differenza Secondo i dati di Quantis, il settore cosmetico – che dovrebbe raggiungere un valore stimato di 863 miliardi di dollari nel 2024 – impatta sul pianeta con emissioni globali di gas serra comprese tra lo 0,5% e l’1,5%. La ricerca evidenzia le aree della catena del valore in cui soluzioni innovative e science-based possono fare la differenza in termini di decarbonizzazione. pagina 20
➧ Focus Il mercato del processing & packaging è uno dei settori in cui gli esperti intravedono concrete opportunità per i fornitori di soluzioni di automazione industriale e robotica, soprattutto in chiave di sostenibilità ambientale e sicurezza, come è emerso nel corso del webinar “Automazione nel packaging. Storie di sostenibilità e sicurezza”, nell’ambito nel progetto SPS Italia We Love Talking. pagina 28
➧ Converting&LABEL Le percentuali di tutte le materie prime utilizzate per gli imballaggi flessibili hanno mostrato un incremento storico negli ultimi mesi. Le conseguenti difficoltà nel loro reperimento stanno creando un potenziale rischio alla stabilità delle forniture di alimenti, farmaci e prodotti medicali: una situazione che preoccupa fortemente i produttori europei di imballaggi flessibili. pagina 56
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SOMMARIO Sommario
Giugno/Luglio 2021
PrimoPIANO
DOSSIER
4
20 Cosmetica e sostenibilità, il packaging può fare la differenza 22 Trasparenza, sicurezza e scienza verde: i pilastri di L’Oréal 24 PMR System Group, confezionamento di prodotti cosmetici in prima linea 25 Un monodose che sorprende, firmato Valmatic 26 Il 3D printing di Stratasys per il packaging di Quadpack
Packaging secondario, nuove tendenze e strategie 5 Nuovo concept di imballaggio, da un’idea al pallet 6 IMA Premium Delivery, consegna rapida dei pezzi di ricambio 7 Marchesini Group, flessibilità nel riempimento di flaconi 8 MG2 per la nutraceutica, personalizzazione e automazione 9 Due impianti Schubert per i cioccolatini Mozart-Kugel 10 Microline, innovatione “on demand”
20 FOCUS 28 Automazione nel packaging, storie di sostenibilità e sicurezza
Aziende&STRATEGIE
18 I trend del future dei prodotti da forno 19 Surgelati, mercato in forte ascesa
34 thyssenkrupp Rasselstein, acciaio per imballaggio a emissioni zero 36 Wittenstein Italia, lo spirito italiano che esalta la qualità tedesca 38 Gruppo Goglio, sempre un passo avanti
dell’
SCIENZA, TECNOLOGIA E ARTE DEL PACKAGING
www.packagingspace.net Direttore Responsabile Gisella Bertini Coordinamento editoriale Chiara Bezzi chiara.bezzi@innovativepress.eu Marketing e Vendita Katia Pasquali katia.pasquali@innovativepress.eu Redazione Stefano Legnani Chiara Riccardi Grafica e impaginazione Amalia Pari
50 Imballaggi in carta e cartone, -50% per il contributo ambientale 52 Le molteplici soluzioni di Corno Pallets
CaseHISTORY
Fatti&TENDENZE
Rassegna IMBALLAGGIO
40 Modular SL di P.E. Labellers, flessibile e modulare 41 Modular SL by P.E. Labellers, the flexible and modular system 42 Vision, la nuova dimensione dell’incollaggio 44 Leister, nuovi riscaldatori LHS 210 e LHS 410 48 Sealed Air, il futuro è “touch-less”
Imballaggi &AMBIENTE
SpotLIGHT 12 Secondary packaging, new trends and drivers 13 Cama Group, support from blank to pallet delivers new packaging concept 14 IMA Premium Delivery, fast delivery of spare parts 15 Marchesini Group, flexibility in bottle filling 16 Customization meets automation in a new nutraceutical line by MG2 17 Mozart Kugeln optimally packed by Schubert
Prodotti &TECNOLOGIE
54 Siemens Simatic S7-1500 sotto la lente
Converting&LABEL 56 Materie prime, ancora difficoltà nelle forniture 58 Con Evolux, Ulmex alza il livello della pulizia degli anilox 60 Novità 3M nel settore della stampa flessografica 61 Agfa presenta Amfortis, il workflow packaging per stampa offset
IL NETWORK
Stampa e confezione Roto3 - Castano Primo (MI) Costo produzione copia € 2,40 Abbonamenti e diffusione customercare@innovativepress.eu 8 numeri all’anno. L’abbonamento decorre dal primo numero raggiungibile. Italia 60 euro - Europa 100 euro
Rassegna dell’imballaggio
FM Food Machines BM Beverage Machines
Rassegna Grafica
Normativa UE 1169/2011
Editore
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MG2. Capsule fillers & packaging technology. Specialists in RESPONSIVE PACKAGING LINES Proposte modulari applicabili con estrema flessibilità nei contesti più diversi e capacità di personalizzare i sistemi per rispondere anche ai progetti più complessi. Le macchine da confezionamento di MG2 si adattano a qualunque prodotto, spazio, settore, offrendo ai clienti esattamente quello che stanno cercando: efficienza, affidabilità e semplicità delle soluzioni tecnologiche. MG2. We squared the circle.
L’imballaggio secondario svolge molteplici funzioni per i produttori e i loro clienti online o al dettaglio. Il ruolo dell’imballaggio secondario va oltre la realizzazione di una confezione finale attraente. Protegge i prodotti che si muovono lungo la catena di approvvigionamento e preserva anche l’aspetto e l’integrità della confezione primaria.
Imballaggi secondari
nuovi trend e strategie
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ltre alle sue funzioni protettive, l’imballaggio secondario svolge un ruolo sempre più visibile nelle strategie di branding ed esposizione. L’imballaggio secondario protegge i prodotti, ma offre anche opportunità di informare i consumatori, condividere i messaggi del marchio e difendere l’ambiente. I co-packer capaci sono in grado di supportare i loro partner a bilanciare forma e funzione, consentendo all’imballaggio secondario di eccellere nei suoi molteplici ruoli. Man mano che la tecnologia, l’e-commerce, il marketing e le preferenze dei consumatori continuano a evolversi, si modifica anche l’imballaggio secondario e il suo posto nella catena di fornitura globale.
traducano in visibilità in ogni fase della distribuzione e che le merci siano di casa in diversi ambienti di vendita al dettaglio.
Più automazione L’automazione aggiunge efficienza e rende possibili linee di produzione personalizzate per i co-packer e i loro clienti. Oltre a sostituire una forza lavoro in diminuzione, l’automazione si traduce in risultati coerenti, affidabili, ripetibili e di alta qualità in ogni fase della produzione. Alcuni miglioramenti emergenti nell’imballaggio secondario sono dovuti all’automazione. Formatrici di cartone, sigillatrici a nastro e astucciatrici di facile utilizzo sono tutti esempi di macchinari secondari che consentono a un’azienda di confezionamento conto terzi sfruttando tecnologie veloci, coerenti e facilmente adattabili a varie applicazioni. Per molti produttori, i costi di imballaggio secondario sono stati notevolmente ridotti con l’emergere di Amazon e degli acquisti online in generale. Molti prodotti che richiederebbero un’attraente scatola esterna “al dettaglio” o un sacchetto colorato per invogliare una vendita potrebbero aver bisogno solo di qualcosa di generico perché i prodotti sono già stati acquistati.
Mercati in continua evoluzione Le aziende esperte di imballaggio rispondono alle tendenze che guidano i mercati di largo consumo mettendo al servizio dei loro clienti soluzioni di fine linea o di imballaggio secondario in linea. I costruttori di macchine collaborano con i co-packer per creare efficienze, al fine di realizzare processi completi grazie a linee personalizzate che garantiscano le opzioni di riempimento primarie, a cui si aggiungono macchinari per gestire eventuali funzioni secondarie. Esempi di queste fasi secondarie nel processo di imballaggio includono imballaggio termoretraibile, astucciamento, conteggio, insaccamento, imballaggio in blister sovraincartato, imballaggio clamshell, espositori per punti vendita e altro ancora. I co-packer lungimiranti si rendono conto che queste soluzioni secondarie aggiungono valore e sono sempre desiderosi di supportare questi requisiti di imballaggio secondario per i loro clienti.
Minimalismo Le plastiche biodegradabili e altre innovazioni eco-sostenibili stanno alzando l’asticella degli imballaggi secondari rispettosi dell’ambiente. Anche se queste sfide avanzano sulla posta in gioco, ridurre al minimo i materiali è ancora una soluzione efficace e accessibile per la creazione di imballaggi ecocompatibili. I consumatori e le parti interessate della catena di approvvigionamento sono uniti nel loro impegno a utilizzare meno risorse, compresa la riduzione del flusso di rifiuti di imballaggio. Le moderne tendenze dell’imballaggio secondario incoraggiano a utilizzare la minor quantità di materiali e risorse possibili per spedire, immagazzinare e commercializzare efficacemente i beni di consumo. L’approccio semplificato non solo si traduce in una riduzione degli sprechi, ma l’utilizzo di meno materiale riduce anche i costi di produzione degli imballaggi. Con meno materiale a bordo, anche i costi di trasporto diminuiscono quando l’imballaggio è ridotto al minimo.|
Funzioni integrate Il packaging moderno integra sempre più le funzioni di alloggiamento, protezione e commercializzazione dei beni di consumo. Ogni strato di imballaggio contribuisce equamente, raggiungendo gli obiettivi di produzione, distribuzione e promozione. L’imballaggio secondario è una confezione supplementare in cui sono racchiusi gli imballaggi primari. Si tratta in genere della confezione finale sulla quale è stampato il messaggio che un cliente vedrà a livello di vendita al dettaglio. L’integrazione delle funzioni di imballaggio garantisce che la grafica e il marchio si
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Confezionamento SECONDARIO
Nuovo concept by Cama da un'idea al pallet Le aziende chiedono velocità, produttività e flessibilità sempre maggiori per i loro impianti di confezionamento. Ma il requisito oggi più importante è la sostenibilità. Cama ha vinto le sfide del packaging sostenibile per un produttore leader a livello globale di prodotti health & home care.
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el tentativo di ridurre l’impiego di plastica, molte aziende in tutto il mondo si stanno orientando verso materiali riciclabili, come il cartone. In quest’ottica, le aziende devono intraprendere un esercizio di riprogettazione completo – dai nuovi materiali per l’imballaggio del prodotto primario, con nuove macchine e configurazioni dell’impianto, passando per l’imballaggio secondario, sempre con nuovi materiali e design del packaging, fino alla pallettizzazione. Questo può essere un compito arduo, anche per le grandi aziende, ma per uno dei principali produttori mondiali di prodotti healthcare & home care, l’intero processo è stato reso significativamente più semplice e snello grazie all’esperienza di Cama Group.
luzioni di imballaggio innovative. “Dopo diversi test e brainstorming, il nuovo progetto è stato finalizzato, tenendo conto anche delle capacità delle macchine per l’imballaggio”, aggiunge Rocca. “I macchinari sono ovviamente un elemento molto importante nella progettazione, poiché esistono diverse tecnologie sul mercato. Tuttavia, in questo caso la mancanza di spazio in fabbrica implicava l’utilizzo di determinate tipologie di macchine, che ci hanno poi aiutato a definire il design dell’imballaggio. Altre aziende invitate a presentare offerte hanno suggerito macchine a caricamento dall’alto ma la più adatta si è rivelata essere la nostra nuova incartonatrice wrap-around FW746, appena uscita dal dipartimento di ricerca e sviluppo di Cama, l’ultima aggiunta alla nostra serie Breakthrough Generation (BTG)”.
Ingombro limitato, performance e sostenibilità In molti mercati i suoi prodotti sono confezionati in imballaggi secondari che fungono anche da espositoriper lo scaffale. Il problema è che molti di essi contengono plastica, all’esterno e nei vassoi utilizzati per orientare i prodotti. La sfida in questo caso è stata tornare a un concetto di imballaggio in cartone al 100% che fosse veloce e facile da aprire ed esporre e che presentasse i prodotti in modo valorizzare la qualità del brand. Nel caso specifico, si trattava di un prodotto di autosomministrazione contro il raffreddore, ma questa è una sfida che coinvolge tutta la gamma di prodotti del cliente. “In primo luogo abbiamo svolto un ruolo importante in una lungafase di studio col cliente, al fine di creare un nuovo design di packaging secondario e un nuovo conceptper l’esposizione del prodotto”, spiega Alessandro Rocca, Sales Engineering Director presso Cama Group. “A differenza di altre aziende, abbiamo un team di progettazione cartotecnico di grande esperienza all’interno di Cama, che nel corso degli anni ha contribuito a creare centinaia di so-
Uno standard nell’imballaggio secondario Molti competitor di Cama hanno difficoltà nel combinare imballaggi secondari ad alta velocità in uno spazio limitato. Non solo Cama è in grado di soddisfare i requisiti di velocità in modo ripetibile ed efficiente ma, grazie all’FW746, può farlo in una macchina di circa 2 metri più corta rispetto ai concorrenti del settore. “La FW746 trae vantaggio anche dall’essere parte della famiglia BTG”, spiega Rocca, “che sta definendo lo standard nell’imballaggio secondario! Le loro strutture modulari e dal design igienico ospitano soluzioni di automazione che possono essere abbinate alle diverse soluzioni (anche di robotica) sviluppate internamente, per offrire la flessibilità e l’adattabilità fondamentali richieste dalle moderne operazioni di confezionamento. Questa gamma di macchine si basa anche su una piattaforma digitale che supporta tutte le funzionalità industry 4.0 quali Augmented & Virtual reality. “L’effettiva procedura di confezionamento era relativamente semplice, ma con alcune particolarità”, spiega Rocca. “Abbiamo dovuto capovolgere i prodotti di 180° prima dell’imballaggio secondario e siamo arrivati a un concetto molto semplice, che oltre a convincere il team del cliente, era molto più affidabile rispetto alle proposte più complesse sul mercato. Il cliente desiderava anche un sistema completo di tracciabilità e controllo, che monitorasse tramite QR code, stampasse e verificasse il cartone e la sua codifica prima che venisse trasferito al pallettizzatore.|
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IMA Premium Delivery
consegna rapida dei pezzi di ricambio
IMA Group compie un ulteriore passo in avanti nel rendere più efficiente la produzione dei propri clienti attraverso IMA Premium Delivery, servizio creato per realizzare e consegnare più velocemente pezzi di ricambio e riavviare più rapidamente le linee produttive.
In cosa consiste IMA Premium Delivery? All’interno degli stabilimenti IMA sono state create linee di produzione preferenziali con tecnologie e competenze all’avanguardia, tali da permettere al Gruppo di produrre più velocemente, e consegnare ancora più rapidamente una serie di pezzi di ricambio ai clienti che aderiranno al servizio Premium. I clienti dovranno verificare quali ricambi sono inclusi nel pacchetto Premium, contattando le Divisioni produttive IMA interessate. Il Servizio verrà attivato mantenendo gli standard elevati di qualità che hanno sempre contraddistinto la tecnologia e il know-how del Gruppo. Un servizio pensato, quello di IMA Premium Delivery, che oltre ai vantaggi legati a un ripristino rapido delle linee di produzione, vede anche una riduzione lato cliente dei costi di gestione dei materiali a magazzino e dei costi amministrativi, ma soprattutto supporto chiave al raggiungimento di una sempre maggiore efficienza produttiva. Al lancio di IMA premium Delivery si accompagna anche “la creazione di un nuovo HUB logistico, strategicamente posizionato non lontano dalla sede principale del Gruppo”, continua Massimo Marchesini. “Il nuovo HUB segue le richieste dei clienti del mercato italiano ma, attraverso un’espansione continua della capacità logistica, è in grado sempre più di soddisfare le necessità di materiali destinati alla produzione dei clienti all’estero”. IMA Premium Delivery si inserisce in quel percorso di crescita continua che il Gruppo ha ulteriormente accelerato negli ultimi anni e che ha visto il lancio di un altro grande progetto IMA, dedicato al mercato farmaceutico. Presentato a marzo 2021, IMA Fast Track è il progetto studiato per dimezzare i tempi necessari per la fornitura e la messa in produzione di linee integrate per la produzione di vaccini. Obiettivo la drastica riduzione dei tempi per la messa in funzione delle linee attraverso una riorganizzazione dell’intero processo produttivo, prevedendo nuove assunzioni e intervenendo sulla filiera dei fornitori.|
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n un mondo sempre più accelerato, la produzione manifatturiera non può permettersi contrattempi o fermi macchina non previsti. Linee inattive possono arrivare a costare ai produttori anche migliaia di euro al minuto, incidendo pesantemente sui risultati e sugli obiettivi. E proprio per rispondere alle esigenze di produzione provenienti dai mercati, IMA Group ha lanciato in questi giorni IMA Premium Delivery, servizio pensato per una produzione e consegna più rapida dei pezzi di ricambio rispetto a quelle che sono solitamente le tempistiche standard. “Una linea di produzione ferma può pesare molto negativamente sui risultati generali di un impianto cliente. E questo non ce lo possiamo permettere”, spiega Massimo Marchesini, Vice-President Procurement and Production Systems IMA Group. “Per questo motivo abbiamo pensato a come migliorare ulteriormente i processi e trovare nuove soluzioni in grado di soddisfare più velocemente le richieste in arrivo dai numerosi clienti del Gruppo. E da qui è nato IMA Premium Delivery, progetto di portata globale, che consente di ridurre le tempistiche di fermo impianto dei nostri clienti, incrementandone al tempo stesso l’efficienza produttiva”.
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Confezionamento SECONDARIO Con l’obiettivo di gestire un prodotto estremamente viscoso ottimizzandone il dosaggio e il trasporto, Marchesini Group ha fornito a Herbatint - Antica Erboristeria la macchina ML 642, in grado di riempire e tappare 60 flaconi di plastica serigrafati al minuto.
Marchesini Group
flessibilità nel riempimento di flaconi
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er il cliente Herbatint - Antica Erboristeria S.p.A., Marchesini ha realizzato una piccola linea per il riempimento e la chiusura di flaconi contenenti tinte per capelli. Il progetto ha coinvolto Marchesini Group Beauty – divisione del Gruppo Marchesini che si occupa di realizzare soluzioni per il confezionamento di prodotti cosmetici – che per l’occasione ha proposto al cliente il modello macchina ML 642, in grado di riempire e tappare, nella fattispecie, 60 flaconi di plastica serigrafati al minuto. La sfida principale è stata quella di trattare un prodotto estremamente viscoso, ottimizzandone il dosaggio per evitarne lo sgocciolamento durante il trasporto.
- la macchina è dotata di una motorizzazione brushless delle quattro siringhe di riempimento che consente di avere un “risucchio” controllato nella parte finale del dosaggio del liquido stesso, così da impedire alla goccia di cadere sulla stella di trasporto; - il sistema di dosaggio prevede la possibilità di smontaggio rapido tramite disassemblaggio semplice tra siringa rotante e pistone. L’obiettivo, tipico del mercato cosmetico, è quello di permettere al cliente di realizzare molti piccoli lotti di produzione diversi tra loro; - per garantirsi ulteriore velocità di produzione, Antica Erboristeria ha richiesto un doppio set di siringhe: alle quattro utilizzate nel ciclo produttivo, se ne aggiungono quattro di riserva, pronte per essere utilizzate quando quelle in uso devono essere lavate, così da efficientare la produzione; - Antica Erboristeria si avvale, in questo caso, di un sistema di alimentazione proprio con un suo tank. ML 642 è stata predisposta per agganciarsi al tank con un collettore di dimensioni ridotte, anch’esso facilmente smontabile e all’occorrenza lavabile, in modo da rispondere alle esigenze di velocità del mercato cosmetico; - la meccanica Marchesini Group è stata supportata da Vibrotech, azienda di Bientina (PI) che realizza sistemi di alimentazione e orientamento impiegati nei processi industriali automatizzati. Vibrotech, azienda collegata al Gruppo dal 2017, ha realizzato per questo progetto due dispositivi in linea: un orientatore meccanico adatto al contesto cosmetico, in grado di alimentare flaconi instabili in ingresso alla riempitrice e tappatrice, e una tazza vibrante che garantisce la corretta alimentazione dei tappi a vite utilizzati per la chiusura dei flaconi.|
Lo sviluppo di Herbatint - Antica Erboristeria Fondata a Roma negli anni ‘60 da Michele Albergo, esperto delle proprietà benefiche delle piante, Antica Erboristeria è un’azienda specializzata nella realizzazione di tinte per capelli senza utilizzo di ammoniaca. Nel 2012 Antica Erboristeria è stata acquistata dal gruppo francese specializzato in cosmetici naturali La Financiere Maconnaise, che ha saputo valorizzare il proprio patrimonio storico e dare nuovo e forte impulso a Herbatint, marchio di punta dell’azienda. Dal gennaio 2017 Antica Erboristeria si è trasferita nel nuovo headquarters a nord di Roma, un passo importante del processo di rinnovamento globale avviato dal brand negli ultimi anni. Il nuovo sito sta consentendo all’azienda di sviluppare progetti chiave come l’Accademia Herbatint, uno spazio e un programma completamente dedicati allo sviluppo e all’insegnamento di tecnologie verdi e sostenibili.
Dal riempimento alla tappatura ML 642 è una riempitrice e tappatrice lineare alternata per flaconi. La struttura lineare conferisce alla macchina un’ergonomia che facilita gli interventi a bordo e consente una maggiore visibilità di ogni singola fase del ciclo, dal riempimento fino alla tappatura del flacone. Grazie alla sua grande versatilità la ML 642 è una soluzione ideale sia per liquidi di tipo cosmetico che farmaceutico, per cui può essere impostata sotto flusso laminare. La soluzione realizzata per Antica Erboristeria vanta alcune peculiarità, realizzate per il cliente dopo un’attenta pianificazione in collaborazione con i tecnici del Gruppo Marchesini. In particolare:
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MG2 per la nutraceutica
personalizzazione e automazione La vassoiatrice GTF60 è una soluzione personalizzata per il confezionamento di un integratore liquido contenuto in flaconi di vetro con tappo metallico. Il lavoro svolto da MG2 permette di offrire al mercato una soluzione flessibile e adattabile, che può essere estesa ad altri formati e altre tipologie di prodotti.
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zienda polacca con un fatturato da oltre70 milioni di euro, il cliente al centro della case history esporta in 90 Paesi ed è leader nel mondo degli integratori alimentari e funzionali. MG2 presidia il mercato polacco grazie alla presenza del suo agente, Tomasz Bednarz della società T.B. Pharma, capace di coniugare una profonda conoscenza tecnologica alle competenze di business. La Polonia è quindi un mercato chiave per MG2, che conta tra le proprie fila anche personale tecnico madrelingua polacco, per supportare meglio le sfide del mercato locale.
no lavorato con soluzioni dedicate e collaborato attivamente con i fornitori di robot e sistemi di visione, per procedere a una piena ed efficiente integrazione dei sistemi. La personalizzazione e la complessità delle operazioni richiedono infatti un software macchina altamente dedicato. La GTF60 è inoltre equipaggiata con una stampante per i dati variabili da riportare sulla confezione (come il lotto e la scadenza) e un sistema per la verifica di un codice 2D prestampato sul tappo, oltre al controllo del codice prestampato sull’astuccio.
La soluzione tecnica
La manipolazione di display box e separatore, unita alla flessibilità nella gestione dei formati per capacità e contenitori, sono sicuramente gli aspetti centrali della case history. MG2 è riuscita a gestire efficacemente tutte le fasi del trattamento del separatore, processo molto complesso che caratterizza il progetto.Le teste di presa che trattano i flaconi sono state studiate per effettuare la migliore manipolazione possibile, testando ogni configurazione tra quelle previste. Il cambio formato rapido permette al cliente di cambiare la testa di presa e ripartire velocemente, ripristinando la piena efficienza produttiva in tempi brevi e riducendo l’impatto dell’operazione in termini di tempo e di formazione tecnica. Il lavoro svolto da MG2 permette di offrire al mercato una soluzione flessibile, che può essere estesa ad altri formati e altre tipologie di prodotti, in grado di operare in contesti complessi, con un livello di personalizzazione elevato e reso ancora più sofisticato dall’integrazione di sistemi esterni: sfide ideali per la GTF60, da sempre caratterizzata da straordinarie doti di flessibilità e adattabilità ai più diversi contesti produttivi.|
Le chiavi del successo
Si tratta di una soluzione personalizzata per il confezionamento di un integratore liquido contenuto in flaconi di vetro con tappo metallico dove il set di prodotti va collocato in un display box da espositore per il punto vendita. Il contenitore, aperto parzialmente, espone il contenuto, permettendone il prelievo. La vassoiatrice GTF60 è stata sviluppata per soddisfare le più svariate esigenze di confezionamento di prodotti a partire da una fustella stesa; la personalizzazione del sistema per la realizzazione della “display box” prevede anche una particolare chiusura dell’astuccio e l’apertura tramite la rimozione di una strip dal cartoncino. Infine, un separatore tiene in posizione e spaziati i flaconi dentro la scatola. Nell’area di trattamento del prodotto, le personalizzazioni riguardano la zona di alimentazione dei flaconi che vengono distribuiti su più file e la zona di ricevimento dei flaconi in ingresso. Il sistema configura il prodotto in un punto preciso della macchina,pronto per il successivo prelievo daparte del robot, che lo colloca all’interno della scatola. La macchina è inoltre dotata di un dispositivo di visione per controllare presenza e orientamento del prodotto, garantendo il corretto funzionamento del sistema. Due robot a sei assi compiono le operazioni fondamentali di manipolazione sulla linea; il primo gestisce le fasi di prelievo, formatura e inserimento del separatore nella scatola formata; il secondo carica la collezione di prodotti all’interno dell’astuccio, in base al formato. La chiusura del display box avviene tramite colla a caldo. L’elevato grado di flessibilità della GTF60 permette di trattare due formati di flacone (25 e 60 ml) e 4 formati scatola: ogni flacone può essere infatti inserito in due scatole con diversa capienza (9 o 20 pezzi). Dato che la cadenza in ingresso (200 flaconi al minuto) è costante, occorre una customizzazione precisa, che coinvolge la componente software, per garantire una gestione corretta del flusso di funzionamento, condizionato sia dal tipo di flacone che dal numero di prodotti da inserire. Anche sotto questo profilo, gli sviluppatori MG2 han-
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Confezionamento SECONDARIO
Due impianti Schubert
per i cioccolatini Mozart-Kugel Praline pregiate come le famose Mozart-Kugel originali della Reber meritano una confezione premium. Da molti anni l’azienda punta sulle macchine Schubert per il confezionamento. Per poter lavorare in modo ancor più efficiente sono stati integrati due nuovi impianti TLM, che aumentano la portata del confezionamento del 30% e sono pensate in modo flessibile per adattarsi a ogni esigenza futura.
cioè le scatole dei cioccolatini, la Reber utilizza un’incartonatrice Schubert. Si tratta di un impianto separato installato nel reparto di produzione, ma collegato direttamente alla macchina pick and place della Schubert a monte. I vassoi riempiti entrano a seconda del formato nella nuova incartonatrice oppure in altre macchine già esistenti.
Combinazione di picker e confezionatrice La combinazione di una linea picker e di una linea confezionatrice comprende sei telai macchina, i prodotti entrano sui nastri di alimentazione nell’impianto Schubert direttamente dall’avvolgitrice. Diversi scanner a incidenza di luce controllano la qualità delle Mozart-Kugel già avvolte nella carta stagnola, mentre l’impianto di elaborazione delle immagini Schubert ne riconosce la stampa sopra e invia le informazioni ai robot. Otto robot pick and place prelevano i prodotti dal nastro prodotti oppure, a scelta, dai nastri laterali, li girano nella posizione corretta e li depositano con il verso giusto nei vassoi. Le ventose dei robot sono state adattate individualmente e garantiscono il trattamento particolarmente delicato dei prodotti. I costruttori hanno scelto per la Reber i robot F4 dalla gamma dei componenti di sistema della Schubert. I robot Scara, con la loro larga area di lavoro trasversale rispetto al nastro, si adattano particolarmente bene al layout speciale di queste macchine e al passaggio dalla linea picker alla linea di confezionamento.
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ulla lista delle priorità del direttore della produzione della Reber, Reinhold Kaiser, c’erano i formati flessibili nel lungo termine e la sicurezza di un impianto senza fermi per guasti. La nuova macchina confezionatrice deve poter coprire tutte le nuove tendenze del mercato per almeno i prossimi dieci anni. Allo stesso tempo il produttore voleva mantenere le sue tradizionali confezioni premium, così tipiche per le Mozart-Kugel: si tratta di scatole automontanti con fondo e coperchio separati che vengono formate senza colla. I prodotti vengono inseriti in diversi vassoi in formati da 6, 12 e molti altri ancora. Per proteggere le finissime palline di marzapane, sopra viene inserito un foglio di carta imbottita. Inoltre, i consumatori delle specialità trovano in ogni scatola il certificato di garanzia con cui la Reber ribadisce l’autenticità delle sue palline. Nell’impianto si dovevano integrare tutti questi processi, oltre al controllo della qualità e alla possibilità di orientare le palline in ogni vassoio, in modo che i ritratti di Mozart stampati sulla carta stagnola che avvolge i cioccolatini guardassero tutti nella stessa direzione. Markus Vogelmann, sales account manager presso la Gerhard Schubert GmbH, spiega: “La soluzione è composta da due macchine confezionatrici separate: una per inserire i prodotti nei vassoi e una per produrre le scatole. In questo modo il nostro cliente può lavorare non solo la gamma attuale di prodotti, ma allo stesso tempo è già attrezzato per tutti i formati futuri che si possano immaginare”. Per il confezionamento primario la Schubert ha costruito una combinazione di linea picker e linea di confezionamento. Quando si confezionano i formati monoprodotto si lavora sulla linea picker, mentre quando si lavorano le scatole miste si aggiungono i nastri di alimentazione laterali e l’impianto diventa una linea di confezionamento. Per la confezione secondaria,
Incartonatrice con funzioni supplementari Dopo la macchina pick and place i vassoi riempiti entrano nell’incartonatrice. Nell’impianto compatto, composto da quattro telai TLM, i fondi delle scatole vengono formati e fissati senza colla, vengono inseriti i vassoi, il foglio di carta imbottita e il certificato di garanzia, dopodiché viene messo il coperchio che è già stato formato. Il robot trasportatore Transmodul della Schubert collega le diverse fasi del processo senza interfacce, così si possono riempire fino a sette scatole contemporaneamente. “Tutte le fasi del confezionamento ora sono completamente automatizzate e determinano un aumento notevole della portata: oltre il 30% in più”, dichiara Markus Vogelmann. Reinhold Kaiser è soddisfatto: “Non solo siamo in grado di confezionare le palline che sono il nostro cavallo di battaglia in modo molto efficiente, ma in futuro potremo creare degli assortimenti contenenti fino a quattro prodotti diversi e anche altre innovazioni. Inoltre, siamo molto flessibili nei formati dei vassoi, cosa che rende l’investimento ancora valido anche nel medio termine. Il nuovo impianto completo ha creato i presupposti per ulteriori innovazioni”.|
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Microline
innovazione “on demand” Le competenze tecnologiche all’avanguardia di Microline si esprimono al meglio nell’ambito del confezionamento per prodotti Tissue. L’esperienza maturata in oltre vent’anni di attività in questo settore viene mutuata nelle soluzioni per il packaging secondario, che rappresentano una componente importante del portafoglio dell’azienda.
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icroline è una realtà con sede vicino a Bologna, nel cuore della “Packaging Valley” italiana, che opera nel settore della progettazione e commercializzazione di macchine automatiche e di soluzioni per l’automazione di linea. Le incartonatrici e i pallettizzatori Microline vantano lo stesso livello tecnologico e la stessa cura costruttiva delle soluzioni per il confezionamento primario, ma sono studiati per adattarsi ad una vasta gamma di prodotti. Non solo quindi soluzioni per il settore Tissue, ma anche per il mondo della cosmesi e dell’alimentare, progettate per essere tecnologicamente avanzate, ma allo stesso tempo improntate alla sostenibilità e robustezza. Tutto ruota attorno all’handling del prodotto, che dev’essere sempre accurato e preciso. Per questo, ogni progetto richiede uno sviluppo specifico, e viene seguito in maniera continuativa a partire dalle fasi preliminari fino all’installazione della macchina. Il supporto di Microline continua nel post-vendita: l’azienda bolognese offre infatti come standard sistemi per l’assistenza da remoto. La flessibilità delle soluzioni Microline è tale da consentire il sovra-imballo di una serie di prodotti che vanno dai monouso a quelli per l’igiene personale.
no introdurre nel cartone e alla velocità di produzione richiesta. Come sistema di chiusura delle scatole può essere scelto sia il metodo con colla a caldo (hot-melt) che quello con nastro adesivo o entrambi. Ogni macchina può essere poi arricchita da diversi optional, come ad esempio un magazzino supplementare dei cartoni o dispositivi di raddrizzamento cartoni, in relazione alle esigenze del cliente.
I pallettizzatori Microline L’azienda propone al cliente soluzioni ottimali anche per la gestione completa del fine linea, valutando tutte le esigenze legate alla tipologia di prodotto e ai tempi di produzione. Si tratta dei pallettizzatori, abbinabili sia alle incartonatrici che alle confezionatrici/fardellatrici, che vengono realizzati con struttura a semiportale, concepiti ad assi cartesiani interpolati a quattro gradi di libertà. Il prodotto confezionato (fardello, sacco o scatola) viene trasportato su nastri motorizzati dalla macchina di confezionamento all’area di palettizzazione. Qui, in base alla configurazione scelta, una pinza preleva la scatola e la posiziona sul pallet in base alla configurazione richiesta. Terminato il posizionamento dei prodotti sul pallet, in modo manuale o automatico, quest’ultimo viene poi portato nella zona di stivaggio. Queste macchine possono gestire fino ad un massimo di 3 linee di arrivo prodotto ed altrettante postazioni pallet. Il modello standard può essere infine arricchito con una serie di optional in grado di automatizzarne completamente il processo, come ad esempio il cambio pallet semiautomatico o automatico e dispositivi di orientamento prodotto speciali. Per quanto riguarda i sistemi di presa è disponibile come standard una soluzione meccanica o, come optional, un gruppo di presa aspirato. A prescindere dalla macchina scelta, le soluzioni ingegnerizzate da Microline risultano configurabili a seconda delle necessità e adeguate al confezionamento secondario di beni quali rotoli di carta per il settore Home Care o industriale, prodotti interfogliati, carta igienica, lenzuolini medici, salviette, caffè e tanti altri ancora.|
Incartonatrici automatiche dall’alimentare alla cosmetica Nella gamma dei prodotti aziendali sono presenti sia incartonatrici a riempimento orizzontale (ROM), particolarmente indicate per la formazione di prodotti di forma definita adatti ad essere impilati, sia incartonatrici a riempimento verticale (RVM), indicate invece per alte velocità produttive di prodotti regolari e irregolari, soffici o rigidi (contenti prodotti quali granaglie, pasta, biscotti, cialde di caffè etc.) inadatti ad essere impilati. Si tratta di macchine ideate per formare e riempire, in modo completamente automatizzato, cartoni di tipo “Americano”, cioè preformati ed incollati in versione completa o display. Entrambi i modelli sono disponibili in differenti versioni in relazione alla dimensione dei cartoni macchinabili (si va da un minimo di 200x150x80 a un massimo di 800x600x650 mm), alla tipologia dei prodotti che si voglio-
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Tailored aseptic solutions for today’s global needs Faced with an increasing demand for the production of vaccines, tighter schedules and a growing focus on safety, IMA Life works alongside the pharmaceutical industry’s leading names to achieve efficiency, flexibility and quality. Implementing isolation technologies and advanced robotics, the integrated aseptic processing lines are designed to address specific requisites and all technical aspects are tailored to achieve the performance each customer demands.
Integrated technologies for integrated lines. www.ima.it
SpotLIGHT
Secondary packaging
new trends and drivers Secondary packaging serves multiple functions for producers and their on-line or retail customers. The role of secondary packaging goes beyond building an attractive final package. It protects products moving through the supply chain and also preserves the appearance and integrity of the primary package.
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n addition to its protective functions, secondary packaging plays an increasingly visible role in branding and display strategies. Secondary packaging protects products, but it also provides opportunities to inform consumers, share brand messaging, and stand up for the environment. Effective contract packagers help their partners balance form and function, allowing secondary packaging to excel in its many roles. As technology, e-commerce, marketing, and consumer preferences continue evolving, so does secondary packaging and its place in the global supply chain.
promotional goals. Secondary packaging is a supplemental packaging layer in which primary packages are enclosed. They are typically the final package and message that a customer will see at the retail level. Integrating packaging functions ensures that graphics and branding translate to exposure at every stage of distribution and that goods are at home in diverse retail environments.
Evolving consumer markets Experienced contract packaging companies respond to trends and tendencies driving consumer markets by providing end of line solutions or secondary packaging solutions in-line. Customers and CPG clients collaborate with their co-manufacturing partners to create efficiencies in the operation by building a custom line that hosts primary filling options while adding machinery or manual labor to handle any secondary functions. Examples of these secondary steps in the contract packaging process include shrink wrapping, registered bundling, cartoning, counting, bagging, tipping, overwrapping blister packaging, clamshell packaging, club packs, point-of purchase displays, and more. Forward-looking contract packagers realize that these secondary solutions add value and are always eager to support these secondary packaging requirements for their clients.
More Automation Automation adds efficiency and makes custom production lines possible for contract packagers and their clients. In addition to displacing a diminishing workforce, automation results in consistent, dependable, repeatable, and high-quality output at every step of production. Some emerging secondary packaging improvements are owed to automation. Easy-to-use case formers, band sealers and cartoning machines are all examples of secondary machinery that allows a contract packaging company to take advantage of technology that is fast, consistent, and can be easily adapted for various applications. For many manufacturers, secondary packaging costs have been greatly reduced with the emergence of Amazon and on-line shopping in general. Many products that would require an attractive outer “retail” friendly box or colorful pouch to entice a sale may only need something generic because the goods have already been purchased.
Integrated functions Modern packaging increasingly integrates the functions of housing, protecting, and marketing consumer goods. Each layer of packaging contributes equally, accomplishing production, distribution, and
Minimalism Biodegradable plastics and other eco-friendly innovations are raising the bar for environmentally responsible secondary packaging. While these game-changing advances up the ante, minimizing materials is still an effective, accessible solution for creating environmentally responsible packaging. Consumers and supply-chain stakeholders are united in their commitment to using fewer resources, including reductions in the packaging waste stream. Modern secondary packaging trends encourage using the smallest amount of materials and fewest resources possible to effectively ship, store, and merchandise consumer goods. The streamlined approach not only results in reduced waste, but using less material also drives down the cost of producing packaging. With less material on board, transportation costs also decline when packaging is kept to a minimum. |
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Secondary PACKAGING
Cama Group
support from blank to pallet delivers new packaging concept There are many reasons why companies might look to reinvent their packaging infrastructure and routines, such as the need for higher speed, greater throughput or enhanced flexibility. However, with modern legislation and current consumer sentiments in mind, the overriding factor these days is sustainability. Cama conquered sustainable packaging challenges at leading global home and healthcare manufacturer.
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ith single-use plastic being broadly shunned globally, it is not surprising that many companies are moving over to recyclable materials, with cardboard being one of the most popular choices. The issue this creates is that to fulfil environmental objectives and mandates, companies have to undertake a complete redesign exercise – from the new materials and concepts for primary product packaging, through new machines and plant layout configurations, through secondary packaging, again with new materials and packaging designs, all the way through to final palletising. This can be a daunting task – even for large companies – but for one leading global home and healthcare product manufacturer, the entire process was made significantly easier and more streamlined as soon as Cama Group came on board.
technologies out there. But in this instance a lack of factory real estate meant that only certain machine types and styles could be deployed, and these would help define the packaging design. Other companies invited to tender suggested top-loading machines, but fresh out of the Cama research and development department is our new FW746 wraparound case packer, the latest addition to our class leading Breakthrough Generation (BTG) series.” Many of Cama’s competitors struggle when they have to combine high-speed secondary packaging within a limited space. Not only can Cama meet speed requirements repeatably and efficiently, but, thanks to the FW746, it can do so in a machine some three meters shorter than industry competitors. “The FW746 also benefits from being part of the BTG family,” Rocca explains, “which is setting the standard in secondary packaging! Their modular, scalable and hygienically designed frameworks house contemporary automation solutions – including advanced rotary and linear servo technology – which can be tightly coupled to in-house-developed robotics, to deliver the all-important flexibility and adaptability required by modern packaging operations. The machine range is also based on a digital platform that supports full Industry 4.0 capabilities, including AR, VR and virtual testing, training and operation. “The actual packaging procedure was relatively simple, but with a few twists,” Rocca elaborates. “We had to flip the products 180° prior to secondary packaging, and came up with a very simple concept, which as well as delighting engineers at the customer, was far more reliable than more complex ideas on the market. The customer also wanted a full traceability-and-checking system in place, that would check, print & verify the carton and its coding before it moved to the palletiser. This is then shared across a network, which also tightly integrates the machine with up and downstream processes. “Although this was a reasonably standard packaging request, we had to devote significant resources to this project – including our packaging design team – in order to ensure a fully satisfied customer,” Rocca concludes.|
Limited space, performance and sustainability In many markets its products are packaged in secondary containers that also double as shelf-ready display cases. The problem is that many of them contain plastic, in the secondary shell/skin and in the trays used to orient the products.The challenge in this case was to revert to a 100% cardboard packaging concept that was quick and easy to open and display and would present the products in a way that did not detract from the quality of the brand. In this instance the product was a self-administered cold remedy, but this is a challenge that the customer is seeing across its entire healthcare product range and is actually a challenge for the home healthcare industry globally. “In the first instance we had a major role in a lengthy design exercise chaired by the customer, in order to create a new secondary packaging design and display concept for the product,” explains Alessandro Rocca, Sales Engineering Director Cama Group. “Unlike other companies, we have a highly experienced packaging-design team within Cama, and over the years it has helped create thousands of great packaging ideas… some simple, some incredibly intricate. “After a lot of testing and deliberation the new design concept was finalised, with consideration for packaging-machinery capabilities too,” Rocca adds. “The machinery obviously has an input in all design exercises, as there are multiple
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SpotLIGHT
IMA Premium Delivery
fast delivery of spare parts IMA Group takes a further step forward in supporting the production of its customers by giving life to IMA Premium Delivery, a service put in place to provide spare parts with reduced production and delivery times.
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n an increasingly accelerating world, manufacturing production cannot afford unforeseen setbacks or shutdown. Inactive lines can cost producers thousands of euros per minute, heavily affecting results and objectives. And to meet the production needs coming from the markets, IMA Group has recently launched IMA Premium Delivery, a service designed for faster production and delivery of spare parts compared to those that are usually standard times. “A stopped production line can have a very negative impact on the overall results of a customer plant. And we cannot afford this”, explains Massimo Marchesini, Vice-President Procurement and Production Systems IMA Group. “For this reason, we thought about how to further improve processes and find new solutions able to meet quicker the requests coming from the Group’s numerous customers. And from here IMA Premium Delivery was born, a global project, which allows us to reduce the downtime of our customers, while increasing production efficiency”.
What does IMA Premium Delivery consist of? Within the IMA factories, fast-tracks lines have been created with cutting-edge technologies and skills, such as to allow the Group to produce faster, and deliver even more quickly a series of spare parts to customers who subscribe to the Premium service. Customers must check which spare parts are included in the Premium package by contacting the IMA production divisions concerned. The Service will be activated while
maintaining the high quality standards that have always distinguished the Group’s technology and know-how. A service conceived, that of IMA Premium Delivery, which in addition to the advantages related to a quick recovery of the production lines, also sees a reduction on the customer side of the costs of managing materials in the warehouse and administrative costs, but above all key support for the achievement of an ever greater production efficiency. The launch of IMA Premium Delivery is also accompanied by “the creation of a new Logistic Hub, strategically positioned not far from the Group’s headquarters”, continues Massimo Marchesini. “The new HUB follows the requests of customers on the Italian market but, through a continuous expansion of its logistics capacity, is increasingly able to meet the needs of materials for the production of customers abroad”. IMA Premium Delivery is part of that continuous growth path that the Group has further accelerated in recent years and which has seen the launch of another major IMA project, dedicated to the pharmaceutical market. Presented in March 2021, IMA Fast Track is the project designed to halve the time required for the supply and start-up of integrated lines for the production of vaccines. The objective is to drastically reduce the time needed to put the lines into operation through a reorganization of the entire production process, providing for new hires and intervening on the supply chain. |
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Secondary PACKAGING
Marchesini Group
flexibility in bottle filling In order to process an extremely viscous product while optimising its dosing to avoid dripping during transportation, Marchesini Group has supplied Herbatint - Antica Erboristeria with the model ML 642 machine, which is able to fill and cap 60 screen-printed plastic bottles a minute.
M
archesini Group has supplied Herbatint - Antica Erboristeria S.p.A. with a small line for filling and closing bottles of hair colour. The project involved Marchesini Group Beauty – the Marchesini Group division that specialises in packaging solutions for cosmetics – which offered the customer the model ML 642 machine, in this case able to fill and cap 60 screen-printed plastic bottles a minute. The main challenge was the need to process an extremely viscous product while optimising its dosing to avoid dripping during transportation.
The growth of Herbatint - Antica Erboristeria Founded in Rome in the 1960s by expert herbalist Michele Albergo, Antica Erboristeria specialises in the production of ammonia-free hair colours. In 2012, Antica Erboristeria was acquired by French natural cosmetics group La Financiere Maconnaise, which has successfully promoted its historic legacy and boosted the notoriety and sales of Herbatint, the company’s leading brand. In January 2017 Antica Erboristeria moved to new headquarters to the north of Rome, a major step in the global renewal process the brand has undertaken in recent years. The new site has enabled the company to develop key projects such as the Accademia Herbatint, an area and programme completely dedicated to the development and teaching of green, sustainable technologies.
From filling to capping The ML 642 is a linear intermittent motion bottle filling and capping machine. Its linear structure gives the machine ergonomic benefits, facilitating work on it and enabling greater visibility of every single phase in the cycle, from filling to capping of the bottle. Its impressive versatility makes the ML 642 an ideal solution both for cosmetic liquids and in the pharmaceutical sector, where it can be set to operate with laminar flow. The solution created for Antica Erboristeria has several special features custom-developed for the customer after in-depth planning with Marchesini Group’s engineers. In particular: - the four filling syringes have brushless drives, providing controlled suction at the end of the liquid dosing phase to prevent any dripping onto the star wheel transport system; - the dosing system can be dismantled rapidly by simply decoupling the rotary syringe from the piston. The aim, typical of the cosmetics market, is to allow the customer to produce a large number of different small lots; - to ensure higher production speeds, Antica Erboristeria requested two sets of syringes, with four in use in the cycle plus four as standby ready for use when those in service have to be washed, increasing production efficiency; - in this case, Antica Erboristeria uses its own infeed system with
its own tank. The ML 642 is fitted to connect to the tank via a small manifold which can also be easily removed and washed if necessary, to meet the high production speeds demanded by the cosmetics market; - the Marchesini Group’s mechanical engineering function was supported by Vibrotech of Bientina (Pisa), which produces infeed and unscrambling systems used in automated industrial processes. Vibrotech, which has been associated with the Group since 2017, designed two in-line devices for this project: a mechanical unscrambler suitable for the cosmetics sector, able to feed the unstable bottles entering the filling and capping machine, and a vibrating conveyor pot for the troublefree feeding of the screw caps used for capping the bottles.|
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SpotLIGHT Customization meets automation
in a new nutraceutical line by MG2 The GTF60 tray former is developed to satisfy the most different packaging requirements starting from flat blanks. MG2 supplies the market with a flexible solution, which can be extended to other sizes and types of products, suitable to operate in complex environments.
T
he protagonist of the case history is a Polish company, leader in the field of functional and food supplement, exporting its products to 90 countries, thus generating a turnover of more than 70 million euros. MG2 covers the Polish market thanks to the presence of its agent, Tomasz Bednarz of T.B. Pharma, who combines a wide technological know-how with his business skills. Poland is therefore a key market for MG2, which can rely on native speaking Polish technicians, to better support the challenges of the local market.
The technical solution MG2 carried out a customized solution for the packaging of a liquid supplement contained in glass bottles with metal caps. The set of products must be placed in a display box, which is usually located in the racks of stores. The box is partially open to show a portion of the content, thus enabling the customer to pick up the desired product. The project features a customized GTF60 tray former, developed to satisfy the most different packaging requirements starting from flat blanks. The system was customized to allow the forming of a display box with a special closing, and its opening by removing a strip from the cardboard. Inside, a separator holds in place and spaced the bottles in the box. In the product handling area, the customization was particularly concentrated both in the bottles feeding zone, where the products are distributed in multiple rows, and in the reception area of the incoming bottles, to realize the configuration of the product in a precise point of the machine and the subsequent picking by the robot, for placing inside the box. The machine is also equipped with a vision system, to check the presence and orientation of the product, thus ensuring the correct operation of the system. Two six-axis robots perform the main handling operation on the line. The first robot guarantees the picking, forming and insertion of the separator inside the formed box. The second robot loads the products collection inside the carton, depending on the size. The display box is sealed by hot-melt glue. This GTF60 handles two sizes of bottles (25 and 60 ml) and 4 sizes of boxes, as each bottle can
be inserted into boxes with different capacity (9 or 20 pieces). As the incoming rate is constant (200 bottles per minute), a precise customization involving the software is required to guarantee the correct management of the working flow, which is affected from both the type of bottle and the number of products to be packed. For this specific issue as well, MG2 developers worked to find dedicated solutions, by strongly cooperating with the suppliers of robots and vision systems, to ensure a full and efficient integration of all components. In fact, the customization and the complexity of operations require a highly dedicated machine software. Moreover, GTF60 is equipped with both a printer for variable data to be reported on the package (such as batch and expiry date) and a system for verifying a pre-printed 2D code on the cap, as well as checking pre-printed code on the carton.
The keys to success The handling of display boxes and separator, along with the flexibility in managing different sizes of bottles and containers, are certainly the key features of the case history. MG2 has managed to effectively run all phases of the separator handling, a very complex process which characterizes the project. The picking heads used to handle the bottles were designed by MG2 to guarantee the best achievable handling, and each possible configuration has been carefully tested. A quick size change over allows the customer to change the picking head and quickly restart the production with the new size, thus restoring the full productive efficiency in a short time and reducing the impact of change over procedures in terms of time and required technical skills. MG2 activities allow to supply the market with a flexible solution, which can be extended to other sizes and types of products, suitable to operate in complex environments, with a high customization level and made even more sophisticated by the integration of external systems: ideal challenges for GTF60, which has always been characterized by extraordinary qualities in terms of flexibility and adaptability to the most different productions.|
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Secondary PACKAGING
Mozart Kugeln
optimally packaged by
Fine confectionery such as the Echte Reber Mozart Kugeln (Mozart balls) deserve an equally refined wrapping. For many years now, the long-established Reber company has been relying on Schubert packaging machines for this purpose. To enable the packing of these fine specialities even more efficiently for the future, and also into a more diverse range of cartons, two new TLM lines have been integrated into the production process.
Schubert
and the system is switched over to a packing line operation. For the secondary packaging, i.e. the praline cartons, Reber uses a Schubert cartoner. It is located as a separate system in the production area, but is directly connected to the upstream pick & place machine from Schubert. Depending on the format, the filled trays either run into the new cartoner or to existing equipment.
A combination of picker and packing line The combined picker line and packing line consists of six machine frames, and the products come directly from wrapping machines via feed belts into the Schubert line. Several incident-light scanners check the quality of the Mozart Kugeln already wrapped in foil. The Schubert image processing system also detects the film imprint on the wrapping paper and passes the information on to the robots. Eight pick & place robots then pick up the products from the product belt or optionally from the side belts, turn them to the correct orientation and place them correctly aligned into the trays. The individually adapted suction tools of the robots ensure exceptionally gentle product handling. For Reber, the machine builders chose the F4 robots from Schubert’s system components. With their wide working area at right angles to the belt, the Scara robots are especially suitable for this special machine layout and for switching between the picker line and the packing line.
I
n order to be able to integrate a high-performance packaging system into its highly efficient processes, Reber once again turned to Schubert with confidence as part of a comprehensive production optimisation project. Flexible formats and a fail-safe system were at the top of the requirements list for Reber Operations Manager Reinhold Kaiser in the long term. The new packaging machine had to be able to address all market trends for at least ten years. At the same time, the manufacturer wanted to retain the tried & tested, high-quality packaging for its Mozart Kugeln. It consists of carded boxes with separate bases and lids that are erected without glue. Different trays, in formats of 6-packs, 12-packs or other variants, hold the products. To protect the fine marzipan balls, a cushioning paper is placed on top. Lovers of the specialities will also find a guarantee card in each box, with which Reber attests to the authenticity of the product. All these process steps needed to be integrated into the system – as well as quality control and the possibility of aligning the balls in each tray so that the portraits of the world-famous namesake on the printed gold foils are oriented in the same manner. Markus Vogelmann, Sales Account Manager at Gerhard Schubert GmbH, explains: “The solution consists of two separate packaging machines – one to put the products into the trays and one to make the cartons. This means that our customer can not only process its current product range, but is already equipped for all conceivable future formats.” Schubert has designed a combination of a picker line and a packing line for primary packaging. If single-sort formats are to be packed, the picker line operates. If, on the other hand, mixed boxes are to be packed, the lateral infeed belts are utilised
A cartoner with additional functions Following the pick & place machine, the filled trays move into the cartoner. In the compact system consisting of just four TLM frames, the carton bases are erected, the trays are inserted, the padding paper and warranty card are inserted, and the erected lids are applied. Schubert’s Transmodul transport robot connects all process steps without the need for any interfaces. Up to seven cartons can be filled at the same time. “All packaging steps now run fully automatically and with a significant increase in performance of more than 30 per cent,” describes Markus Vogelmann. Operations Manager Reinhold Kaiser is pleased: “This will not only enable us to package our core competence of Kugeln very efficiently, in the future we will also be able to produce assortments with up to four different products as well as other innovations. Furthermore, we are very flexible with the tray formats, so that the investment in the improved automation will also pay off in the medium term. The stage is set for further innovation with the new overall system.”|
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PRODOTTI DA FORNO
tra sostenibilità e packaging Il mercato del bakery ha superato in maniera positiva l’emergenza proiettandosi verso un fatturato globale da 339,3 miliardi di dollari entro il 2026. Dai cracker ai biscotti, le cui vendite sono aumentate del 44,3%, a muffin e bagel, cresciuti del 23,4%, fino ad arrivare al pane, che ha raggiunto circa 1,2 miliardi di dollari negli USA. Un settore in costante evoluzione che affronterà anche le tematiche legate a sostenibilità e packaging green.
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L’
emergenza sanitaria ha impattato in maniera negativa su diversi settori, ma quello del food è riuscito a reggere l’onda d’urto economica da essa derivata. Una categoria in particolare che ha registrato un ingente aumento delle vendite è stata quella dei prodotti da forno: da una ricerca condotta dall’American Bakery Association e pubblicata su Food Beverage Insider è infatti emerso come nel mercato americano le vendite siano aumentate del 62,3% con l’avvento della pandemia, con una crescita del 44,3% soltanto per crackers e biscotti. Ottimo riscontro anche per muffin e bagel, le cui vendite sono aumentate del 23,4%. A guidare la classifica è però il pane, che ha raggiunto circa 1,2 miliardi di dollari. A sottolineare questo boom dei consumi durante la pandemia ci ha pensato una recente ricerca di Market Watch, che ha mostrato come il mercato globale dei prodotti da forno raggiungerà i 339,3 miliardi di dollari entro il 2026 con un tasso di crescita annuo del 3,54%. Segnali positivi anche per i grissini, particolarmente apprezzati in America: da un approfondimento riportato da Global Market Insights è emerso come il mercato dei bread sticks raggiungerà i 3,6 miliardi di dollari a valore nel 2026 all’interno del mercato del pane confezionato (24 miliardi), di cui rappresentano il 15%. Ma non è tutto, perché la crescita del settore è legata alle proprietà nutritive dei prodotti da forno: sempre più consumatori, infatti, sono alla ricerca di alimenti ricchi di fibre, salutari e con pochi grassi. “La crescita dei prodotti da forno in piena fase di emergenza sanitaria ha dimostrato l’importanza del settore per milioni di persone in Italia e nel mondo, sottolineando gusti e necessità dei consumatori”, ha spiegato Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor,storica azienda italiana che esporta i propri prodotti da forno in tutto il mondo. “Siamo attivi nel mercato da oltre 60 anni con i nostri grissini e snack da forno, apprezzati in Italia e all’estero, e continueremo a realizzare prodotti sempre più attenti e consoni alle esigenze del mercato, soprattutto a quelle delle nuove generazioni come Millennial e Gen Z. Siamo inoltre orgogliosi del grande lavoro realizzato dal nostro team all’estero e dell’ottimo feedback sui nostri grissini, soprattutto nel mercato americano dove da anni abbiamo consolidato la nostra presenza. Il 2020 è stato particolarmente difficile, ma siamo riusciti a chiuderlo con un aumento del fatturato legato ai mercati internazionali del 4,5%. Un dato molto importante reso possibile dal consolidamento di rapporti commerciali con clienti acquisiti recentemente e all’introduzione di nuovi prodotti”.
Un settore in continua evoluzione Il futuro del mercato del bakery sembra essere sempre più orientato al mondo della sostenibilità, non solo in termini di packaging. Da una recente ricerca segnalata da Food Beverage Insider è infatti emerso come il 56% dei consumatori ponga maggiore attenzione all’origine dei prodotti, soprattutto per quanto concerne quelli da forno, leggendo le etichette e le proprietà nutritive. E ancora, secondo un’indagine della Crafts Baker Association pubblicata su Bakery Info torneranno di moda i sapori del passato, scelti da un numero sempre crescente di consumatori, e continuerà la richiesta di pane: il 42% dei consumatori vorrebbe vederne di più in formati adatti allo spuntino, in particolar modo quelli che contengono semi e cereali. Ma non è tutto, perché una delle principali tendenze della prossima decade riguarderà l’aumento di prodotti da forno sempre più vegan-friendly: basti pensare che nel 2020 il 15% di tutti i prodotti da forno sia avvenuto con un posizionamento vegano secondo un’indagine di Innova Market Insights. Una richiesta legata al desiderio da parte dei consumatori di ridurre la loro assunzione di prodotti di origine animale.|
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Fatti &TENDENZE
SURGELATI
mercato in forte ascesa Le vendite del settore surgelati superano i tre miliardi di euro. Questa tendenza, nata durante il lockdown, sembra destinata a perdurare nel tempo, con momenti di crescita ulteriore. La logistica va di pari passo, grazie a tecnologie e organizzazione coerenti.
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el 2020 le vendite di surgelati hanno superato quota 3 miliardi di euro, con un incremento dell’11,6% a valore e dell’8,4% a volume rispetto al 2019 (fonte: Nielsen). Sono state 554 mila le tonnellate acquistate. Lo scenario pandemico ha certamente contribuito a questo sviluppo, per un duplice ordine di motivi: se all’inizio i consumatori hanno, per così dire, fatto “scorte”, in un secondo momento hanno sostituito le uscite al ristorante con il consumo di surgelati e piatti pronti.
Tendenze e nuove abitudini di acquisto La grande novità è che la crescita ha riguardato tutte le tipologie di prodotto (fa eccezione solo il pane): si va da quelle più centrali (come vegetali e ittico che da soli coprono oltre il 50% del sell-out e il 65% dei volumi) sino a quelle minori (come la pasticceria) e a quelle più innovative (come il gluten free). E così la spesa degli italiani, accanto a bastoncini di pesce e crêpes ripiene impanate, verdure al naturale e minestroni, tranci di pesce e patatine, si è arricchita di altri prodotti, come hamburger (+22,3%), dolci per la prima colazione (+25,7%), pasta e sfoglia per la pizza (+32,2%), pizzette (+17,5%), verdure panate o pastellate (+16,4%), focacce e tigelle (+19,2%), secondi piatti pronti (+16,9%) e primi piatti senza glutine (+70,9%). La tendenza non si arresterà con l’uscita graduale dalla pandemia e sembra destinata a durare nel tempo: secondo una Survey di Bonduelle, il 41% degli italiani in periodo di lockdown affermava di avere acquistato più surgelati, a dicembre 2020 la quota è salita al 66%. Il 70% dei consumatori italiani resterà dunque fedele ai surgelati anche nel futuro prossimo e il 13% ha dichiarato che è pronto a spendere addirittura di più.
La rivoluzione nel packaging Sempre nell’anno della pandemia, FRoSTA ha lanciato la prima ecobag per surgelati, un packaging sostenibile e riciclabile nella carta. Il minestrone della Valle degli Orti di FRoSTA è il primo surgelato in busta con l’innovativo packaging a ridotto impatto ambientale: meno 70% di plastica e meno 40% di CO2 prodotta. Una rivoluzionaria innovazione tecnologica, tutta italiana, sviluppata per il settore dei surgelati, storicamente vincolato, soprattutto per le confezioni in busta, all’uso esclusivo della plastica. La sfida è stata creare una busta di carta che, nel freezer, conserva al meglio le proprietà, il gusto e la qualità del prodotto finale. La nuova ecobag è composta da cellulosa e da una minima quantità di PE.
La carta è priva delle sostanze chimiche e degli additivi solitamente utilizzati per il trattamento dei packaging sostenibile, riducendo l’impatto ambientale dei processi produttivi. Un ruolo essenziale negli imballaggi di carta FRoSTA è proprio la mancanza, durante la lavorazione e rifinitura della confezione, della fase di sbiancamento. Un sottile film plastico è inserito nello strato interno per proteggere la busta e il prodotto. Una percentuale minima, che permette di rispettare i parametri per lo smaltimento nella carta e permette, in fase di riciclo, di separarla nuovamente. Il processo di produzione è certificato da ATICELCA (Associazione dei Tecnici Cartari Italiani) che valuta la riciclabilità di materiali e prodotti a prevalenza cellulosica.
Investire nella logistica A livello logistico e distributivo le soluzioni di “filiera completa” sembrano incontrare il favore del mercato, in termini di efficienza e ottimizzazione dei costi: un esempio è dato da Gruppo M Italia, realtà di riferimento nel settore multiservice molto attiva in ambito logistico, che ha consolidato nel tempo la propria presenza nel settore del secco e del fresco e da qualche mese ha aperto anche alla catena del freddo (-30 / -18° C), investendo in nuovi centri di stoccaggio. “Abbiamo appena inaugurato un nuovo magazzino – spiega Alessio Pepe, Direttore Operativo Nord Ovest Gruppo M Italia – per far fronte alle crescenti richieste dei nostri clienti: il settore HoReCa, in forte ripartenza, è un driver importante di sviluppo”. In questo ambito, quello della logistica del freddo, tecnologie e organizzazione sono tutto. “Abbiamo investito molto sugli aspetti tecnologici – conclude Pepe – con un occhio di riguardo al risparmio energetico e all’efficienza degli impianti”.|
19 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
Cosmetica e sostenibilità
il packaging può fare la differenza
Secondo i dati di Quantis, il settore cosmetico – che dovrebbe raggiungere un valore stimato di 863 miliardi di dollari nel 2024 – impatta sul pianeta con emissioni globali di gas serra comprese tra lo 0,5% e l’1,5%. La ricerca evidenzia le aree della catena del valore in cui soluzioni innovative e science-based possono fare la differenza in termini di decarbonizzazione.
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uantis, società di riferimento per la consulenza ambientale, ha presentato il report “Make up the Future – Leve di cambiamento per un business della cosmetica sostenibile” all’interno del webinar “Green Deal Europeo e le sfide della sostenibilità ambientale nel settore cosmetico”, organizzato da Cosmetica Italia per i propri associati e con la partecipazione di L’Oreal Italia. Secondo i dati di Quantis, il settore cosmetico – che dovrebbe raggiungere un valore stimato di 863 miliardi di dollari nel 2024 – impatta sul pianeta con emissioni globali di gas serra comprese tra lo 0,5% e l’1,5%. La ricerca di Quantis evidenzia le aree della catena del valore in cui soluzioni innovative e science-based possono fare la differenza in termini di decarbonizzazione: i dati ci dicono che i passaggi che impattano di più sul pianeta sono l’estrazione delle materie prime con il 10% delle emissioni del settore, il packaging con il 20%, fino al trasporto col 10% e la fase d’uso del prodotto che impatta per ben il 40%. Dalla lettura dei dati emerge un prerequisito indispensabile: avere più dati, e di qualità, per individuare i punti “critici” della filiera, e da quelli partire per definire obiettivi e azioni sistemiche che capitalizzino le esperienze positive delle aziende, oggi ancora troppo frammentate. Ciò che si può misurare, infatti, si può gestire.
nibili o ottenuti da fonti rinnovabili e il 76% opta per packaging ricaricabili e riutilizzabili. Il 69% è influenzato dalla riduzione di carbonio mentre il 65% si informa e preoccupa della riduzione dell’impronta idrica.
L’importanza dei dati L’approccio data-driven è fondamentale anche a livello corporate: alle aziende Quantis suggerisce di procedere misurando l’impatto ambientale dell’intera catena del valore, definendo obiettivi di mitigazione allineati alla scienza e roadmap solide per il raggiungimento di tali obiettivi, assicurandosi che le strategie di sostenibilità̀ siano integrate in tutti i processi aziendali e monitorandone i progressi. Un approccio scientifico alla sostenibilità si traduce anche in trasparenza, alla base della fiducia dei consumatori, che sempre più applicano alla cosmetica la logica che usano per gli alimenti: se gli ingredienti non sono riconoscibili e i loro impatti chiari, probabilmente preferiranno altri prodotti.
Il prodotto Il prodotto resta un nodo centrale: dai dati possiamo evincere che per creare prodotti con solide performance ambientali, la sostenibilità̀ deve entrare in ogni fase del suo ciclo di vita, dalla formulazione al fine vita passando per la distribuzione, prestando attenzione ad alcuni miti da sfatare, come quello dell’utilizzo di “ingredienti naturali” che possono, talvolta, avere un impatto più elevato in termini di emissioni, uso del suolo e acqua. In alcuni casi, i materiali sintetici possono offrire un’alternativa con minore impatto, senza compromettere la qualità.
I driver delle scelte d’acquisto Ma quali sono i principali fattori capaci di influenzare le scelte dei consumatori a livello globale? La ricerca Quantis fotografa una base di consumatori attenti, che acquista e utilizza i prodotti responsabilmente: il 78% dei consumatori intervistati infatti ricerca un packaging plastic-free, mentre il 76% desidera acquistare prodotti soste-
20 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
Confezionamento COSMETICO
PLASTICA: AMICO O NEMICO? Una survey GlobalData ha rilevato che il 35% dei consumatori acquisterebbe più prodotti skincare (o li acquisterebbe più spesso) se fossero confezionati senza plastica. La plastica offre vantaggi in termini di versatilità, durata, malleabilità, leggerezza e costi ridotti. I lati negativi, come l’inquinamento e la dispersione nell’ambiente di sostanze chimiche tossiche, riflettono inefficienze in tutte le fasi del ciclo di vita e l’incapacità sistemica di lavorare verso un’economia circolare a zero rifiuti e non tossica. Per superare questi ostacoli e sviluppare packaging completamente sostenibili, gli operatori del settore cosmetico devono adottare una visione sistemica: con un approccio all’ecodesign basato sulla scienza che consideri l’intero ciclo di vita del prodotto e del relativo packaging, i brand possono ideare soluzioni solide che si adattino alle complessità della loro catena del valore massimizzando la sostenibilità.
stare attenzione alla riciclabilità; semplificare il design per ridurre il numero di componenti e materiali, facilitarne la separazione e allineare le scelte di ecodesign con la gestione dei rifiuti adottata su scala locale; considerare i processi di finitura oltre ai materiali, tra cui diversi processi di metallizzazione, che hanno un impatto elevato e richiedono un’attenta considerazione durante lo sviluppo del packaging (ad esempio la riduzione della quantità di superficie decorata o scelta di processi di finitura a impatto inferiore); ottimizzare il design del packaging per consentire il completo utilizzo della formula o un’erogazione efficiente.
La fase di utilizzo L’impatto della fase di utilizzo può variare anche a seconda delle caratteristiche energetiche e idriche dell’area in cui il prodotto viene utilizzato: il report analizza le differenze di alcuni paesi (Colombia e Emirati Arabi) sul tipo di energia utilizzata e sulla disponibilità di acqua del Paese. La comparazione tra i due utilizzi fa emergere una maggiore emissione di gas serra negli Emirati Arabi, dove l’energia non rinnovabile utilizzata per riscaldare l’acqua necessaria per l’uso del prodotto genera tre volte più emissioni rispetto al mix di energia rinnovabile della Colombia. Il consumo di acqua, che considera quella utilizzata nella doccia e nei processi di raffreddamento delle centrali elettriche, gravato dalla scarsità idrica, è cinque volte superiore negli Emirati Arabi.|
Il packaging Il packaging è ciò che teniamo in mano e che rimane dopo l’utilizzo del prodotto. Non sorprende dunque che riceva così tanta attenzione. Svolge un ruolo importante per i cosmetici, che va dalla salvaguardia della qualità alla differenziazione dei brand, fino al momento dell’applicazione del prodotto. Il packaging rappresenta una quota significativa dell’impronta ecologica: fino al 90% per le categorie con un elevato rapporto packaging/formula. I consumatori si aspettano packaging sempre migliori. Secondo un recente studio sui luxury packaging ecocompatibili di Citeo, l’organizzazione responsabile del metodo Extended Producer Responsibility in Francia per packaging e carta a uso domestico, 9 consumatori su 10 di età inferiore ai 35 anni hanno dichiarato che smetterebbero di acquistare prodotti di un brand se scoprissero che il packaging non è sostenibile. Per sviluppare packaging completamente sostenibili senza compromessi, le aziende hanno bisogno di un approccio all’ecodesign basato su precise metriche che consideri l’impatto olistico della catena del valore di un prodotto e del suo packaging. L’ecodesign è più efficace se centrale alle strategie di packaging e integrato in tutte le funzioni e i dipartimenti. La scelta di materiali con le migliori prestazioni ambientali e la riduzione del packaging e del suo peso sono aspetti cruciali per ridurne l’impatto, ma rappresentano solo alcune tessere del puzzle. Altri aspetti chiave dei packaging sostenibili includono: preferire soluzioni di riutilizzo e refill durante il processo di sviluppo di nuovi packaging e pre-
PACKAGING: LA RIVOLUZIONE DEL REFILL Un numero sempre crescente di brand cosmetici e di personal care si sta orientando verso packaging ricaricabili per migliorare le prestazioni ambientali dei loro prodotti. Clarins ha un programma di refill ben consolidato; il brand di profumi Le Labo ricarica i flaconi vuoti in negozio. L’Occitane, Guerlain, Kjaer Weis e Parfums Christian Dior, tra gli altri, hanno iniziato a offrire sistemi di refill. Dior in particolare ha convertito l’80% dei packaging delle sue creme e fragranze in soluzioni refill: solo considerando la crema Capture Totale, questo cambiamento ha permesso di risparmiare 600.000 litri d’acqua e quasi 11,6 tonnellate di rifiuti all’anno.
21 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
Trasparenza, sicurezza e scienza verde i pilastri di L’Oréal
Nel perseguire costantemente l’obiettivo di offrire ai consumatori prodotti sempre più efficaci, sicuri e rispettosi dell’ambiente, L’Oréal si impegna a trasformare significativamente la propria attività di Ricerca e Innovazione adottando un approccio basato sulla “Scienza Verde”.
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ell’ambito del programma “L’Oréal for the Future”, il Gruppo si impegna affinché entro il 2030 il 95% dei suoi ingredienti sia a base biologica, ottenuto da minerali presenti in grandi quantità o da processi circolari, con il 100% delle formule analizzato attraverso la piattaforma di test ambientali al fine di assicurare che non siano nocivi per la diversità degli ecosistemi delle coste e delle acque dolci.
Lanciato a marzo 2019, il sito risponde alle domande del pubblico relative agli ingredienti impiegati nelle formule e alla composizione dei prodotti. La piattaforma accoglie una lista di circa 1.000 ingredienti ed è ora disponibile in 45 Paesi e in otto lingue. Partendo dai progressi scientifici, i contenuti vengono pubblicati progressivamente su tutti i siti internet dei principali brand del Gruppo. Nell’ambito del programma “L’Oréal for the Future”, a giugno 2020 è stata inoltre lanciata una campagna informativa volta a sottolineare gli impatti ambientali e sociali dei prodotti cosmetici. L’iniziativa è stata attivata a livello internazionale in collaborazione con Garnier e includerà progressivamente tutti i brand del Gruppo.
La transizione verde Questa transizione avviene in un momento in cui la protezione del pianeta rappresenta un’assoluta necessità e, in seguito alla pandemia da Covid-19, si assiste a un incremento della domanda di prodotti che siano sicuri sia per la salute che per l’ambiente. È proprio in questo contesto che L’Oréal si accinge a scrivere un nuovo capitolo della sua attività di Ricerca e Innovazione, in cui la natura è la forza che guida la creazione di soluzioni rinnovabili alternative agli ingredienti ottenuti dal petrolio. Il Gruppo farà leva sui recenti progressi della Scienza Verde per promuovere la coltivazione sostenibile degli ingredienti ed estrarre tutto il meglio della natura usando processi tecnologici all’avanguardia. Già nel 2020 l’80% delle materie prime del Gruppo era facilmente biodegradabile, il 59% era rinnovabile e il 34% era naturale o di origine naturale. Il 29% degli ingredienti utilizzati nelle formule L’Oréal è sviluppato secondo i principi della Chimica Verde. Al fine di attuare questa transizione L’Oréal ha accelerato tutte le sue risorse nell’ambito della Scienza Verde, incluse le recenti innovazioni agronomiche, e gli innovativi sviluppi nel campo della biotecnologia, della Chimica Verde, della scienza delle formulazioni e degli strumenti di modelling. Il Gruppo sta inoltre avviando partnership strategiche con università, start-up e i suoi fornitori di materie prime.
Sicurezza per i consumatori e l’ambiente La sicurezza e il potenziale impatto dei prodotti sull’ambiente sono alla base dell’impegno assunto da L’Oréal. Il Gruppo è stato pioniere nelle soluzioni alternative ai test sugli animali creando modelli di pelle ricostruita per valutare la sicurezza dei prodotti. L’Oréal ha smesso di testare i propri prodotti sugli animali nel 1989, ben 14 anni prima che la legislazione lo imponesse. Il Gruppo si è anche impegnato per sensibilizzare la Cina sui metodi alternativi, tanto che nel 2014 le autorità locali hanno abolito i test sugli animali per i prodotti cosmetici “non funzionali” fabbricati sul mercato domestico. I progressi in tal senso continuano a susseguirsi: quest’anno il governo ha anche eliminato l’obbligo di testare sugli animali i prodotti cosmetici importati dall’estero, richiedendo un certificato che ne attesti la conformità con le buone pratiche di fabbricazione. L’Oréal continua a migliorare il profilo ambientale delle proprie formule. Nel 1995 ha istituito un laboratorio di ricerca per valutare e definire l’impatto dei suoi prodotti sugli ecosistemi (acquatici e terrestri) e sulla biodiversità. |
Sempre più trasparenza L’Oréal conferma il proprio impegno verso la trasparenza lanciando nuove iniziative per migliorare ulteriormente le informazioni ai consumatori e il dialogo con essi, mettendoli nella posizione di operare scelte che riflettano i loro valori. Ad esempio, l’Oréal reitera il suo impegno verso la trasparenza attraverso il sito internet “Dentro i nostri prodotti”.
22 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
LIGHTLINE CARTONPACKER
NON C’É PIÚ MOTIVO DI “CONGELARE” LE VOSTRE DECISIONI A DATE FUTURE
Le macchine lightline della Schubert hanno una consegna rapida e un prezzo molto interessante. Con le macchine pre-configurate i clienti sono più flessibili nell‘adattarsi ai trend di mercato e nel ridurre notevolmente il loro time-to-market. L‘incartonatrice LIGHTLINE CARTONPACKER è composta da un solo telaio compatto e confeziona scatole, lattine, sacchetti o bottiglie nelle scatole e nei vassoi con o senza coperchio, cartoni wrap around e RSC. Offre una soluzione conveniente e salvaspazio per automatizzare i processi di confezionamento con la tecnologia più efficiente presente sul mercato, garantendo la più ampia disponibilità e un‘altissima qualità. I leader mondiali del mercato di FMCG e del private label si affidano a Schubert. www.schubert.group
COSA VOLETE CONFEZIONARE?
CHE TIPO DI CARTONE SCEGLIERE?
PMR System Group
confezionamento di prodotti cosmetici in prima linea PMR costruisce da oltre cinquant’anni macchine etichettatrici, riempitrici e tappatrici, rispondendo alle esigenze di innovazione e ricerca, cuore della grande capacità progettuale tipica del made in Italy. Tra i maggiori mercati di riferimento, il confezionamento cosmetico.
tele-assistenza e interfacciata ai sistemi esterni in logica industry 4.0. Per questo progetto PMR ha anche lavorato sull’HMI, sviluppando un software ad hoc capace di gestire il cambio formato, facile e veloce in questa macchina, integrandosi ai sistemi aziendali e gestionali in ottica industry 4.0. Il tappatore a rullini ha riscosso molto successo sia tra i prospect che tra i clienti di PMR perché la semplicità di utilizzo e le alte prestazioni sono un connubio estremamente efficace per qualsiasi azienda che abbia la necessità di automatizzare e rendere il processo di confezionamento veloce e di qualità.
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el settore cosmetico PMR ha realizzato tantissime soluzioni: monoblocchi di riempimento e tappatura per gel e smalti, etichettatrici per rossetti e lip gloss, linee complete di confezionamento profumi, soluzioni di riempimento, tappatura ed etichettatura per creme e shampoo, marcatori per scatole stese e tappatori trigger per igienizzanti. Ognuno degli impianti costruiti ha permesso all’azienda di implementare il proprio know-how arricchendolo di esperienza e alta capacità di problem solving, oggi PMR può affrontare con estrema sicurezza ogni progetto di confezionamento di prodotti cosmetici.
Gli standard di PMR Nelle linee PMR sono presenti: pannelli di controllo touch-screen per l’impostazione di dosata e tappatura; protezioni antinfortunistiche realizzate in acciaio inox AISI 304, eseguite secondo le normative CE e le parti a contatto con il prodotto sono in acciaio AISI 316. Anche le linee di etichettatura seguono i migliori standard costruttivi e nello specifico, per il settore cosmetico, le etichettatrici PMR vengono spesso equipaggiate di sistemi di visione per il controllo qualità. Nelle linee di etichettatura PMR vengono installati i sistemi più adatti alle varie esigenze di ogni prodotto per una perfetta diagnostica: dalla presenza etichetta al controllo del suo corretto posizionamento, lettura di barcode e controllo di stampe e testi. Sensori e telecamere possono essere montati sia su ogni singolo gruppo di etichettatura che sul corpo macchina, per controllare prima o dopo l’applicazione, e sono ottimizzati per la connessione al PLC. La connessione con sistemi di scarto e di gestione allarmi garantisce che ad uscire dalla macchina siano solo i prodotti che rispettano gli standard di qualità. I dati relativi al settore descrivono il comparto cosmetico come un mercato vivace e in costante crescita sia in Europa che nel resto del mondo, per questo PMR continuerà ad investire in ricerca e sviluppo per garantire sempre qualità ed efficienza.|
La partnership con Alchimia Soap Interessante la case history di Alchimia Soap srl. PMR ha conosciuto l’amministratore delegato Andrea Crespi durante la fiera Cosmoprof e da lì è nata un’interessante collaborazione. L’azienda produttrice di saponi solidi da oltre 25 anni aveva deciso di investire in una nuova linea di produzione di saponi liquidi e cosmetici, essendo per loro una nuova attività cercavano una macchina che fosse molto semplice e versatile, molto flessibile nella gestione dei cambi formato. La richiesta era quindi di realizzare un impianto industriale con però i plus di un sistema artigianale, PMR ha così proposto il sistema di confezionamento in linea composta da: modulo di dosaggio a due ugelli, modulo di tappatura per tappi a vite e dispenser e infine linea etichettatrice M3010 per l’applicazione fronte retro su cilindrici. Nel tempo poi l’azienda ha avuto la necessità di automatizzare il caricamento dei tappi e così PMR ha installato un sistema automatico pick & place e successivamente ha sostituito il modulo di tappatura con il nuovo tappatore a rullini ad alte prestazioni. Si tratta di una macchina da 6000 pezzi ora, adattabile a vari tipi di tappi, comandata con motori brushless, dotata di pannello digitale con
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Confezionamento COSMETICO
Un monodose che sorprende
firmato Valmatic
La nuova fialetta di Valmatic è prodotta in materiale R PET proveniente fino all’80% dal riciclo di bottiglie di acqua minerale. Questo materiale rispetta le caratteristiche del prodotto, è personalizzabile nel colore e si apre semplicemente piegando la punta del monodose. Bottega Verde ha scelto questa innovativa soluzione per il suo nuovo trattamento intensivo per il viso.
È
un piccolo contenitore stand up, squeezable, trasparente, colorato, di forma accattivante e personalizzabile… è una fialetta che sembra di vetro, ma vetro non è. Si tratta del nuovo monodose termoformato messo a punto da Valmatic, unico nel suo genere e realizzato sulle linee Form-Fill-Seal dell’azienda. Prodotti in R PET proveniente da un minimo del 50% fino all’80% dal riciclo di bottiglie di acqua minerale recuperate sul marcato europeo, questi monodosi presentano vantaggi indubbiamente vincenti rispetto al vetro, di cui però riproducono la trasparenza: una volta aperti senza alcun rischio grazie al pre-taglio con una sola mano, possono essere facilmente spremuti, consentendo di calibrare la fuoriuscita anche di prodotti densi come sieri, gel o creme. Trasportabile in un beauty case senza pericolo di alterazione del contenuto, e confezionabile in card o preziosi cofanetti, la fialetta può essere personalizzata dal punto di vista grafico sul fronte e sul retro, con colori a fondo pieno della gamma Pantone. Sempre alla ricerca di forme nuove e accattivanti, Valmatic propone questa soluzione in particolare al comparto cosmetico pur senza tuttavia escludere la possibilità di adozione anche in campo alimentare, chimico, veterinario.
Sostenibilità e altri vantaggi
formula i due ingredienti eroe della linea: la Linfa di Vite e il Fitocomplesso da Uva Rossa di Tenuta Massaini. La Linfa di Vite è il pregiato elisir estratto direttamente dai tralci della vite solo nel periodo di crescita dei germogli, ha la capacità di preservare e nutrire la vitalità delle cellule dell’epidermide, mantenendo la biodiversità del microbiota e favorendo così la funzione barriera cutanea. Il Fitocomplesso da Uva rossa di Tenuta Massaini è ricavato dalle bucce dell’Uva secondo un sofisticato procedimento di bioliquefazione e svolge un’attività antiossidante tre volte più potente rispetto al normale estratto di Uva rossa. Il pratico formato monodose di Valmatic è studiato appositamente per preservare al meglio i principi funzionali, la freschezza e la durata del composto e facilita l’utilizzo costante e quotidiano nei 7 giorni di trattamento.|
Valmatic riconferma la sua vision di rispetto dell’ambiente e utilizzo di materiali riciclati e riciclabili. Valmatic si pone sempre obiettivi più ardui per raggiungere un impatto ambientale ridotto e produrre packaging in plastica ma in modo consapevole: l’azienda sta testando nuovi materiali MONO PET, quindi un monomateriale riciclabile al 100%. Questi materiali saranno etichettabili con il simbolo 1 PET e rientreranno nella filiera del riciclo portando ad un impatto sempre più ridotto. In questo modo, Valmatic fa passare un messaggio importante: oggi il monodose è più sostenibile che mai. A questo si aggiungono altri vantaggi come il dosaggio controllato e il mantenimento del prodotto sempre fresco, con una formulazione diversa e più delicata rispetto a un flacone o un tubo che deve durare nel tempo. A differenza del vetro, la fialetta di Valmatic è spremibile ed è ideale per sieri con consistenza gel, non è pericolosa perché ha un’apertura easy-open che evita possibili tagli.
La scelta di Bottega Verde Bottega Verde ha scelto la nuova fiala monodose firmata Valmatic per ampliare la sua gamma Linfa di Vite con le Ampolle rimpolpanti, un trattamento intensivo per il viso. L’acido ialuronico ad alto peso molecolare, di origine naturale, agisce in profondità restituendo volume e tonicità alla pelle e leviga lo strato superficiale dell’epidermide rendendo la cute più morbida ed elastica. La presenza di Filmexel®, un polimero naturale e multifunzionale, forma un film flessibile e resistente fingendo da scudo anti-inquinamento. Ha, inoltre, un effetto lifting immediato ed un’efficacia antirughe a lungo termine. Completano la
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Il 3D printing di Stratasys
per il packaging di Quadpack
Abbiamo intervistato Lior Elgali ed Enrico Toson, rispettivamente Product Manager e Regional Marketing Manager di Stratasys e Oliver Drew, Senior Designer di Quadpack, produttore di packaging cosmetico, per comprendere come la stampa 3D abbia reso più efficienti i processi di prototipazione. ➣ La prototipazione rapida delle confezioni dei prodotti è sempre più richiesta. Può parlarci dei nuovi livelli raggiunti dalla tecnologia di stampa Stratasys PolyJet?
➣ Perché avete deciso di implementare la tecnologia di stampa 3D Stratasys? Oliver Drew: Volevamo affrontare la sfida di migliorare le nostre capacità di prototipazione. Quello che originariamente facevamo era mostrare i rendering su uno schermo, volevamo portare i nostri clienti al passo successivo con un campione 3D fisico, qualcosa che aiutasse davvero a comunicare con i nostri interlocutori ed essere in grado di fornire un servizio più veloce in ambito di sviluppo. Il time to market è fondamentale nel nostro settore. Evitando settimane o mesi per la produzione di campioni, siamo stati in grado di stampare in 3D forme, dimensioni e geometrie uniche. Con la tecnologia Stratasys, possiamo fornire prototipi a colori e multimateriali che ci hanno davvero permesso di accelerare lo sviluppo. Non si tratta solo di offrire qualcosa che sembra bello, ma anche completamente funzionale.
Lior Elgali: Abbiamo lanciato lo scorso anno alcuni nuovi materiali tra i quali PolyJet Clear, che è il miglior materiale trasparente del settore. Le versioni Ultra White e Ultra Black sono rispettivamente bianco e nero molto opachi che ci consentono di ottenere testi nitidi, un’ottima opacità complessiva, una migliore definizione del colore, uniformità delle tinte e molti altri vantaggi che fanno di questo prodotto una soluzione ottimale nel packaging. Prossimamente otterremo un miglioramento nel flusso di lavoro della trasparenza, che ci permetterà di selezionare una tinta trasparente e ottenere lo stesso colore in stampa. È qualcosa che non è mai stato fatto prima e che oggi è possibile grazie a un software innovativo come KeyShot. Aggiungeremo anche un’opzione per il fondo bianco dietro le etichette in modo che possano risaltare ulteriormente. Svilupperemo sempre più funzionalità nel flusso di lavoro per avere un impatto reale della confezione. Abbiamo grandi progetti anche per il prossimo anno.
➣ Può parlarci dell’integrazione delle grafiche 2D e delle etichette in un unico processo? Lior Elgali: Con la stampa PolyJet sulle stampanti 3D delle serie J8 Prime, J7 Series e J55 Prime, i progettisti possono
➣ Quali sono i principali vantaggi per il settore del packaging? Lior Elgali: I vantaggi maggiori si ottengono sul fronte degli imballaggi. La trasparenza dei colori è molto accurata. Inoltre, la nitidezza del testo e della grafica sulle etichette è ottima, ma continueremo a migliorarla. Tutte queste e altre funzionalità fanno parte del flusso di lavoro del packaging che dovrebbe supportare le aziende che operano in questo settore a sviluppare nuovi progetti. Oliver Drew: Penso che l’aggiunta di nuovi materiali sia stata una grande vantaggio che ci supporta nella transizione al prototipo realizzato con la stampa 3D. L’attenzione al dettaglio e il livello di nitidezza del testo ci stanno aiutando a poter stampare sempre più prodotti in grado di attirare l’attenzione dei nostri clienti. La stampa 3D ci consente davvero di ridurre il gap tra il prototipo e il prodotto finale.
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Confezionamento COSMETICO ➣ Qual è lo stato dell’arte della stampa 3D nel mercato italiano?
facilmente realizzare imballaggi 3D complessi, ad alta trasparenza e a colori, con grafica 2D integrate ed etichette, il tutto in una sola stampa. Utilizzando i semplici flussi di lavoro click-and-print di GrabCAD Print, i prototipi si trasformano da prodotti simulati sullo schermo a campioni completi stampati in 3D in un solo giorno.
➣ Quali sono le possibili applicazioni con i materiali VeroUltra? Lior Elgali: Le capacità di stampa multi-materiale delle stampanti JSeries combinate con i materiali VeroUltra offrono ai progettisti la possibilità di stampare in oltre 640.000 colori unici e di simulare texture realistiche come il tessuto e il legno, oltre a creare trasparenze simili al vetro o alla plastica con sfumature di colore uniformi. Il materiale VeroUltra permette ad esempio ai progettisti di stampare bottiglie di vetro simulate e aggiungere etichette; con testo nitido e immagini che soddisfano gli standard di etichettatura della grafica 2D. È inoltre possible incorporare prodotti simulati o riempimenti, come cosmetici, make-up o liquidi, per ottenere il massimo in termini di realismo della prototipazione rapida. Con i materiali VeroUltra, portiamo tutto su un nuovo livello di realismo. Cosmetici, skin care, profumi sono i settori principali. Le fragranze hanno un grande impatto grazie alla possibilità di ottenere un effetto vetro. Possiamo anche offrire prototipi funzionali come astucci per rossetti allo scopo di mostrare diverse tecniche di decorazione, assemblaggio e aperture.
Enrico Toson: Penso che il mercato italiano sia il mercato migliore in termini di opportunità. C’è un crescente interesse sia in produzione sia per la prototipazione avanzata. Ci sono molti sistemi installati in diversi mercati, dall’università alla sanità e alla moda. Sono mercati interessanti per noi. La stampa 3D nella manifattura sta crescendo esponenzialmente. Il produttore di macchine per il packaging Marchesini è uno dei nostri maggiori clienti in Italia. L’azienda si è dotata di sistemi PolyJet. Ma oggi questa novità può dare ulteriori vantaggi ai designer di imballaggi che possono migliorare il loro processo di progettazione con queste tecnologie. È una bella opportunità. La cosmetica è un grande mercato, che conta circa 11 miliardi di euro di fatturato in Italia e l’export è elevato. Per l’Italia questa è un’opportunità importante.
➣ Come immaginate la stampa 3D tra tre anni in Italia? Enrico Toson: Spero che Quadpack possa rappresentare un driver nel flusso di lavoro per l’industria cosmetica al fine di sviluppare nuovi design e nuovi prodotti sul mercato. C’è molto movimento e interesse e spero che ciò porti all’adozione della stampa 3D in diversi ambiti. Il 3D printing deve diventare uno strumento standard per flussi di lavoro e processi e per il design industriale in generale. Penso che questo sia l’obiettivo di Stratasys per il prossimo futuro.
➣ In questo momento di cambiamento del mercato, avete dei suggerimenti per i produttori di cosmetici? Oliver Drew: Uno dei temi principali è certamente la sostenibilità dei materiali ed è sempre più urgente e necessario che tutto sia naturale. Dal lato del prodotto, dobbiamo continuare a cercare di sviluppare soluzioni più sostenibili. Questioni come la sostenibilità e la trasformazione digitale stanno diventando priorità, accelerate grazie alla pandemia. Penso che, in termini di produzione, la stampa 3D possa essere molto competitiva con la produzione tradizionale. I materiali sono in continuo sviluppo, quindi sono sicuro che sarà un tema importante nei prossimi anni. Le possibilità sono intorno a noi, dobbiamo saperle cogliere. |
➣➣➣➣ English TEXT
Cosmetic PACKAGING
Stratasys’ 3D printing for oustanding packaging by Quadpack In this joint interview Lior Elgali, Product Managerat Stratasys, and Oliver Drew, Senior Designer at Quadpack, a cosmetic packaging manufacturer, discuss how 3D printing is making prototyping processes more efficient. ➣ Rapid prototyping of product packaging is more and more requested. Can you speak about the new levels reached by Stratasys PolyJet printing technology? Lior Elgali: We launched some new materials last year including PolyJet Clear which is the best clear material in the industry. The Ultra White and Ultra Black versions are very opaque white and black respectively, which allows users to achieve sharp texts, excellent overall opacity, improved color definition, color smoothness and many other advantages that make this product an ideal solution to improve packaging design and production. We will soon get an improvement on the transparency workflow, that will allow us to select a transparent tint and get the same color in print. It is something that has never been done before and that is now possible thanks to a cutting-edge software like KeyShot. We will also be adding the option for white un-
derprint behind the labels so that the final product can stand out from the crowd even more further. We will develop more and more features designed to streamline the workflow in order to really impact the packaging production. We have big plans for next year as well.
they enhance the realism of the 3D models. The level of detail and sharpness of the text are enabling us to print truly eye-catching prototypes which help our clients better visualise the end product, accelerating the whole development process and allowing us to bring customised and bespoke products to market faster.
➣ Why did you decide to implement Stratasys 3D printing technology? Oliver Drew: We wanted to face the challenge of improving our prototyping skills. What we ➣ What are the main advantages for the originally did was show renders on a screen, we wanted to take our clients to the next packaging sector? Lior Elgali: The main advantages refer to on level with a physical 3D sample, something the packaging front. Color transparency is that would really help them communicate very accurate. Also, the sharpness of text and their targets with stakeholders and be able to graphics on labels is top quality, but we will provide a faster service in development. Time continue to improve it. Those and other fea- to market is key in our industry. Avoiding tures contribute to really boost the packaging weeks or months for sample production, we workflow, that should support companies were able to 3D print unique shapes, sizes 27 and geometries. Through Stratasys’ technoloperating in this sector to develop new proogy, we have been able to offer full color and jects and innovative applications. prototypes which has really Oliver Drew: I thinkdell’Imballaggio that the addition of new Rassegna | n. 5multi-material | Giugno/Luglio 2021 materials has been a great advantage, because enabled us to speed up the development pro-
cess. It’s not just about offering something that looks nice, but is also fully functional. ➣ What are the possible applications with VeroUltra materials? Lior Elgali: The multi-material printing capabilities of the J-Series printers combined with VeroUltra materials gives designers the ability to print in over 640,000 unique colors, and simulate realistic textures like fabric and wood, as well create glass or plastic-like transparency with smooth color gradients. For example, VeroUltra material allows designers to print simulated glass bottles and add “labels” with sharp text and images that meet 2D graphics labeling standards. Furthermore, designers can incorporate simulated products or fillings, like cosmetics, make up or liquids, for the achievements in terms of realistic rapid prototyping. Cosmetic, skin care, fragrances are the main sectors. Fragrances have a big impact thanks to the possibility of achieving a glass look. We can also offer functional prototypes like lipstick cases to show different decoration techniques, also the assembly, the clicking, the popping.
Automazione nel packaging
storie di sostenibilità e sicurezza
I
l packaging è uno dei settori più competitivi in Italia. Inoltre, svolge un ruolo di primaria importanza, in grado di creare nuove sinergie e collegare comparti anche molto diversi, come è emerso nel corso del webinar “Automazione nel packaging. Storie di sostenibilità e sicurezza”, nell’ambito nel progetto SPS Italia We Love Talking.
Il mercato del processing & packaging è uno dei settori in cui gli esperti intravedono concrete opportunità per i fornitori di soluzioni di automazione industriale e robotica, soprattutto in chiave di sostenibilità ambientale e sicurezza.
Più sostenibilità, più efficienza
Chiara Bezzi, caporedattore di Rassegna Imballaggio e responsabile editoriale del portale packagingspace.net, ha condotto la tavola rotonda con i principali player nel mondo dell’automazione. Tanti i temi discussi. Oggi la conversione delle macchine in ottica green non è solo una scelta etica sentita o imposta, ma diventa anche un vantaggio dal punto di vista della sostenibilità economica aziendale. Abbattendo gli sprechi, infatti, un approccio più sostenibile alla produzione fornisce un vantaggio funzionale ed economico. Realtà aumentata e sensoristica intelligente, e la digitalizzazione più in generale, permettono alle imprese di ogni dimensione di migliorare il concept delle proprie macchine e diventare più competitive. Le aziende di packaging devono affrontare diverse sfide, come la personalizzazione, il cambio formato e soluzioni di imballaggio sempre più articolate. Questo richiede macchine sempre più intelligenti, flessibili e che riescano ad adattarsi in modo rapido evitando i fermi macchina e ottimizzando le risorse in entrata sia dal punto di vista ambientale che economico. Gli interventi hanno messo in evidenza come l’automazione sia in grado di aumentare la sicurezza del lavoratore lungo le linee di produzione, in particolare in ambito alimentare. Tecnologia, automazione e innovazione devono essere a supporto dell’uomo nei processi produttivi. Non ultimo sono state evidenziate le sfide nel mondo del packaging in ottica di sostenibilità e sicurezza.
Automazione e packaging, binomio perfetto Come illustrato da Rossano Bozzi, amministratore delegato e direttore esecutivo di Ipack Ima, il mercato del processing & packaging è uno dei settori in cui gli esperti intravedono concrete opportunità per i fornitori di soluzioni di automazione industriale e robotica. In un’economia sempre più orientata all’analisi dei dati, i progressi nella robotica e nell’automazione industriale saranno fattori abilitanti ed elementi di competitività imprescindibili per tutti i comparti industriali, in ambito food e non food. In particolare il food & beverage e il farmaceutico si apprestano a diventare i settori trainanti della nuova rivoluzione industriale che pone al centro il cliente e le sue richieste, con una conseguente crescita della domanda di connettività, flessibilità e competenze. In questo contesto, la sicurezza è un tema molto attuale, mai come oggi è importante per i prodotti che richiedono una produzione, un confezionamento e una distribuzione molto complessi. Per questo, packaging, automazione e robotica si integrano in modo indissolubile.
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Automazione NEL PACKAGING Un ciclo di vita più green Omag produce macchinari per il confezionamento e l’imballaggio per diverse tipologie di prodotti in packaging flessibile. Attraverso l’analisi di uno dei suoi prodotti di punta, cioè la confezionatrice stick CS/10, ha valutato qual è l’impatto sull’ambiente durante tutto il suo ciclo di vita a partire dalla progettazione iniziale fino ad arrivare allo smaltimento a fine vita. Questa analisi è servita per trovare degli spunti di miglioramento in termini ambientali, ma anche in termini funzionali e prestazionali. Dal 2018 Omag ha intrapreso un percorso verso la sostenibilità, un tema che ormai è di dominio pubblico e per il quale ognuno dovrebbe dare il proprio contributo. Attraverso le sue politiche e la sua tecnologia, l’azienda ha la possibilità di partecipare al bene comune. Nell’ambito del progetto relativo alla confezionatrice stick CS/10, specifica per il confezionamento di prodotti granulari in stick pack, Omag ha svolto un Sustainability Life Cycle Assessment, che ha coinvolto diverse figure competenti con l’obiettivo di raccogliere informazioni, analizzare i flussi, comprendere come questi incidono sull’ambiente e ridurne l’impatto. Per quanto riguarda le materie prime, la confezionatrice è costruita con materiali abbondanti in natura come il ferro e l’acciaio e anche una percentuale di materiale riciclato. Tra gli spunti di miglioramento è emerso l’aumento dei componenti prodotti internamente per ridurre l’inquinamento dovuto al trasporto. Inoltre, alcuni componenti sono stati riprogettati in chiave più leggera in modo da ridurre l’uso di materie prime. Infine, Omag ha contattato i fornitori di primo livello e consolidato la partnership con le aziende che hanno intrapreso un percorso più sostenibile. Nelle fasi di produzione e distribuzione, la movimentazione e il trasporto sono temi chiave. Spesso vengono utilizzati mezzi che funzionano con batterie al litio o combustibili fossili. Per questo, Omag ha prediletto i corrieri che applicano pratiche sostenibili. Altre tematiche importanti a livello di logistica sono l’uso di casse di legno realizzate con legnami certificati FSC, la riduzione degli imballaggi in plastica e informazioni complete sullo smaltimento. È importante anche tenere in considerazione le esigenze degli operatori: i materiali chimici come
Progettazione e costruzione di Macchine FFS con stazioni verticali. Servizio conto terzi. Studio del formato monodose più idoneo al progetto. Realizzazione di contenitori monodose e fiale in materiale plastico con capacità da 1 a 150 ml. Marketing creativo, full-service, private label. Riempimento di prodotti liquidi, gel, creme e polveri. Materiali barriera, carta, stampi personalizzati, possibilità di apertura con una sola mano, monodose stand-up. Project development and construction of Form-Fill-Seal vertical machines Contract-packing service. Customized shape, monodoses and vials production in plastic material with capacity from 1 ml to 150 ml. Creative marketing, full-service, private label. Filling with liquids, creams, gels, powders and lotions. Material with high barrier, paper, customized molds, one hand opening, stand-up monodose.
Confezionatrice stick CS/10 oggetto dell’analisi di Omag LIQUIDS TAKE SHAPE
Valmatic s.r.l. Via Turati, 5 41030 San Prospero (Modena) ITALY Phone +39 059 90 65 50 - Fax +39 059 90 65 57 E-mail: commerciale@valmaticsrl.com www.valmaticsrl.com
Schema Supply Chain connessa e sicura dal processo di packaging all’utilizzatore di Markem Imaje
permette a molte aziende come Omag di avere a disposizione una serie di dati pre-validati da enti terzi in termini di sostenibilità. Aumenta la trasparenza e la validità del Life Cycle Assessment della macchina. Con Omag abbiamo implementato azioni migliorative quali la fornitura agli operatori delle indicazioni di utilizzo delle tecnologie tramite realtà aumentata, aumentandone la sicurezza e il coinvolgimento”.
l’acetone sono stati sostituiti da prodotti naturali, le bombolette spray usate per contrassegnare i pacchi hanno lasciato spazio a nuovi sistemi di marcatura ed è stato incrementato l’uso di energie rinnovabili. In termini di uso, le macchine Omag sono elettroniche e richiedono molta energia, quindi è fondamentale valutare la fonte di alimentazione. È importante considerare anche gli oli e i grassi per la lubrificazione e i prodotti per la pulizia. Omag ha scelto componenti votati al risparmio energetico, che può raggiungere anche il 20%, e utilizza elementi saldanti per creare confezioni monodose con un bilanciamento tra saldatura e temperatura, che consente di risparmiare energia. Per il benessere degli operatori, si utilizzano filtri interni che aspirano le polveri nell’ambiente. Il ciclo di vita delle macchine Omag dura fino a 30 anni e oltre. Inoltre, la progettazione modulare delle macchine permette di smontare e sostituire o riutilizzare agevolmente i componenti. In questo modo, le macchine possono essere facilmente ricondizionate. Per quanto riguarda lo smaltimento a fine vita, invece, è importante porre attenzione sulla possibilità che vengano rilasciati nell’ambiente rame e silicio. Per portare a termine questo progetto ambizioso, Omag ha scelto Schneider Electric come partner. Come ha spiegato Marco Gamba, Industry Innovation and Communication Leader dell’azienda: “Schneider Electric è stata un partner importante nello svolgimento di questo Sustainability Life CycleAssessment. Già da 10 anni eseguiamo analisi del ciclo di vita dei nostri prodotti e componenti. Oggi il 75% dei prodotti veduti da Schneider Electric è corredato da un’analisi del ciclo di vita. Questo tipo di documenti, che rientra nel nostro programma Green Premium,
Software, automazione e sostenibilità Da anni in Markem-Imaje la sostenibilità si trasforma in azioni concrete che coinvolgono tutto il portafoglio prodotti (stampanti, consumabili, software) e i servizi dell’azienda. Nel mercato delle acque minerali, otto anni fa, un’azienda leader del settore si è rivolta a Markem-Imaje perché necessitava di codificatori affidabili ad alte velocità, facilità d’uso e ottima qualità di stampa per tracciare lotti di produzione, nonché una soluzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Markem-Imaje ha sviluppato le stampanti inkjet 9450S dedicate appositamente al settore beverage, veloci, con inchiostro MEK-free per ridurre le emissioni VOC a beneficio sia dei dipendenti che dell’ambiente. Nel corso degli anni, le esigenze dei clienti si sono evolute verso soluzioni di data intelligence, riduzione di sprechi e scarti, lotta alla contraffazione e garanzia di tracciabilità: una supply chain connessa e sicura in tutte le sue fasi. Attraverso l’analisi e le ragioni dello spreco, Markem-Imaje oggi dimostra come la piattaforma Colos possa aiutare a garantire una produzione sostenibile e sicura. Analizzando le criticità si è arrivati a formulare una soluzione corretta. Nel settore dei cavi per l’estrusione, MarkemImaje è intervenuta presso un cliente a livello di automazione del processo per semplificare l’attività del personale a partire dalla selezione dei messaggi. Il nuovo processo automatizzato consente una riduzione dell’errore umano, degli scarti e garantisce maggiore flessibilità. Per questo ha elaborato i codificatori 9450E/Ec dedicati al settore dell’estrusione con il software Colos V6 Factory per la gestione automatizzata dei dati a partire dall’ordine. Sono collegati al WiFi tramite un marcatore MOXA, così anche quando la macchina viene spostata si evita il rischio di errori nell’invio del messaggio all’intera linea, riducendo quindi gli sprechi. Il barcode reader serve per l’invio dei dati a Colos e dei messaggi al marcatore. Il cliente ha così potuto mantenere il database esistente, gestire i messaggi in autonomia e avere a disposizione i dati per monitorare le performance delle macchine e la produzione. Nel settore del personal care,
Techlab, il laboratorio per la riproduzione in scala in-house di Robopac
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Automazione NEL PACKAGING invece, si parla sempre più spesso di smart factory e di standardizzazione delle linee e delle informazioni all’interno dello stabilimento, oltre di uso di materiali alternativi al PE a livello di packaging. In questo senso è intervenuta Markem-Imaje presso una multinazionale del settore. Nello specifico, per il packaging primario è stata introdotta la tecnologia inkjet 9450, per secondario la 5800, tecnologia a resina con inchiostri a formulazione non nociva, senza solventi ed ecocompatibili, che permette anche di ridurre i costi, e per il packaging terziario la 2200 Pallet. Colos si interfaccia direttamente con SAP. Invece che digitare su ogni singola macchina il messaggio che deve essere stampato, attraverso il pannello Colos l’operatore può selezionare l’SKU, che automaticamente viene trasferito a tutti i codificatori della linea, riducendo errori e sprechi correlati.Inoltre, sistemi di visione permettono di verificare la codificazione dell’imballo primario e secondario. L’operatore può esercitare un controllo molto puntuale su ciò che succede sull’intera linea. Inoltre, Colos aiuta l’industria alimentare a ridurre gli sprechi e migliorare la sostenibilità controllando tutte le fasi del processo. In particolare, verifica che i dati stampati sulle confezioni siano costantemente presenti, leggibili e contengano le informazioni corrette; verifica imballaggio, etichettatura, contenuto e dati su un’ampia varietà di tipologie di contenitore; rileva e corregge gli errori di codifica e packaging in tempo reale. Elior, produttore internazionale di catering on demand, ha scelto la suite Colos RFID, con cui va a programmare le etichette RFID. L’ERP riceve le ordinazioni dall’unità frigo che è presso il cliente e comanda gli articoli in produzione attraverso un sistema 4.0 in Colos, che invia i dati alla stampante dotata di antenna RFID che scrive gli ingredienti sull’etichetta e masterizza l’antenna. A questo punto il frigo carica automaticamente i nuovi piatti, si comporta come un magazzino FIFO e comunica i prodotti in scadenza e li riordina in modo automatico. In questo modo gli sprechi vengono eliminati.
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Imballaggi ottimizzati per il trasporto Circa 10 anni fa, Robopac ha investito in Techlab, un laboratorio per la riproduzione in scala in-house di ciò che avviene a livello globale nelle spedizioni monomodali e multimodali. Le aziende hanno bisogno di stabilità e minori consumi, oltre alla riduzione degli enormi investimenti e delle lunghe tempistiche legati all’esecuzione di test reali. Nel laboratorio di Robopac sono presenti diverse tipologie di macchine per la simulazione, tra cui un esapode, sistema a sei assi che permette di ricreare una condizione di trasporto multimodale in qualunque asse dello spazio. Nel Techlab è possibile riprodurre la situazione di worst stress nel trasporto per trovare il giusto equilibrio e programmare di conseguenza le macchine industriali all’interno degli stabilimenti. Per ottimizzare i consumi e utilizzare materiali di imballaggio alternativi l’analisi è più complessa. Per questo Robopac è ricorsa a una piattaforma 3D che simula tramite un recorder tutte le condizioni stradali e di trasporto per trasformare questi dati in un Digital Twin estremamente accurato. Questo succede in un lasso di tempo estremamente ridotto, sette ore di trasporto vengono riassunte in otto minuti di test di laboratorio. Questo apre scenari che prima non esistevano: è sufficiente che il cliente inserisca un recorder nel trasporto che deve eseguire, cheverrà poi consegnato in laboratorio dove verranno esaminati i dati raccolti durante il tragitto sulle relative situazioni di carico. A questo punto la simulazione può continuare in laboratorio tramite Physical e Digital Twin per poter lavorare su materiali e consumi. Il risultato sarà un prodotto con un imballo primario o secondario ottimizzatoe che arriva a destinazione in perfette condizioni.|
INDUSTRIA 4.0 ORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI
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thyssenkrupp Rasselstein acciaio per imballaggio a emissione zero
In questa intervista Peter Biele, CEO di thyssenkrupp Rasselstein GmbH, parla della nuova piattaforma per i consumatori denominata “Weissblech kommt weiter”, della migliorata sostenibilità dell’acciaio per imballaggio e dei piani futuri dell’impresa di cui è a capo, che vanta ormai una tradizione unga oltre 260 anni. ➣ Alla fine di marzo thyssenkrupp Rasselstein ha lanciato la nuova piattaforma denominata “Weissblech kommt weiter”. Qual è la motivazione alla base di questo progetto? Peter Biele: Alla fine dello scorso anno, abbiamo commissionato lo svolgimento di un sondaggio che chiedeva ai consumatori quali fossero le loro conoscenze in fatto di materiali da imballaggio, e nello specifico per quanto riguarda la banda stagnata. Allo stesso tempo, volevamo sondare le tendenze attualmente in atto nel settore dei consumi. Per certi versi, il risultato non è stato sorprendente. Del resto, la tendenza verso una maggiore sostenibilità è riscontrabile ormai da tempo anche nell’industria degli imballaggi e i consumatori attribuiscono oggi molta importanza alla recuperabilità degli imballaggi alimentari, oltre che ai classici criteri della durata di conservazione e del gusto del prodotto. Quello che invece ci ha sorpresi è che i consumatori non sanno valutare correttamente le percentuali di riciclaggio dei vari tipi di imballaggio. Il tasso di riciclaggio della banda stagnata, per esempio, è stato stimato al 50%, benché sia ben superiore al 91% in Germania. È proprio per questo che abbiamo lanciato la nostra piattaforma “Weissblech kommt weiter”, per mezzo della quale vogliamo illustrare e spiegare perché la banda stagnata è un prodotto particolarmente sostenibile grazie alle sue proprietà, nonché un componente fondamentale della nostra economia circolare.
Peter Biele, CEO di thyssenkrupp Rasselstein GmbH
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Aziende &STRATEGIE ➣ thyssenkrupp Rasselstein è già co-fondatrice dell’iniziativa denominata “Initiative Lebensmitteldose”. Perché lanciare allora un’ulteriore piattaforma con “Weissblech kommt weiter”? L’“Initiative Lebensmitteldose” esiste da più di 20 anni e si concentra sull’industria alimentare e sul commercio al dettaglio degli alimenti. Con la nostra nuova piattaforma, che questa volta non abbiamo lanciato in collaborazione con la filiera bensì in maniera del tutto autonoma, ci rivolgiamo invece specificamente ai consumatori. Vogliamo infatti consentire a quelli di loro interessati di gettare uno sguardo sul processo di produzione e riciclaggio e spiegare il motivo per cui la banda stagnata si distingue dagli altri tipi di imballaggio. Attraverso le nostre due iniziative perseguiamo un approccio globale che intendiamo rivolto ai commercianti e all’industria alimentare, ma anche ai consumatori.
➣ Fino a che punto intendete rivolgervi anche al mondo politico? In quanto membri di APEAL, l’associazione dei produttori europei di acciaio per imballaggio, godiamo naturalmente di una buona visione complessiva del mercato europeo. Quello che osserviamo è che i tassi di riciclaggio variano notevolmente tra i Paesi dell’UE. In alcuni Paesi il tasso di recupero è inferiore al 70 percento, mentre in altri è ben superiore al 90%. Complessivamente, il tasso di riciclaggio si attesta in media all’82,5%. Per aumentare ulteriormente la quota complessiva, occorre che alcuni Paesi potenzino il loro sistema di recupero. Ecco perché, con APEAL, stiamo sviluppando soluzioni per giungere a standard uniformi in tutto lo spazio europeo, ad esempio fornendo suggerimenti concreti per migliorare la raccolta, lo smistamento e il recupero degli imballaggi in acciaio. Ci stiamo inoltre spendendo specificamente per la definizione di standard minimi di qualità per i rottami di acciaio, con il fine di migliorare la filiera del valore, e chiediamo una maggiore educazione dei consumatori. In merito a tutti questi punti, spetta soprattutto ai legislatori europei indicare la strada giusta a consumatori e imprese definendo regole più trasparenti e standard uniformi. In questo modo si potrebbe rendere molto più sostenibile la gestione europea dei rifiuti e aumentare la quantità di imballaggi di banda stagnata che vengono conferiti per un riciclaggio di alta qualità.
tà grazie alle sue caratteristiche intrinseche di riciclabilità. La costante riduzione delle emissioni in fase di produzione lo rende un prodotto pressoché ecologico al 100%. In termini di sostenibilità, la banda stagnata ci fa dunque compiere l’ultimo miglio.
➣ thyssenkrupp Rasselstein è un’impresa che vanta una lunga tradizione e che produce ad Andernach da più di cento anni. Nonostante tutto il tempo trascorso, vi è certamente ancora spazio per innovare. Dove intravede le innovazioni per i prodotti in acciaio per imballaggio nei prossimi anni? Le innovazioni includono senza dubbio il nostro nuovo impianto di rivestimento 13, che si trova in fase di costruzione presso il nostro stabilimento e che probabilmente a partire dal 2022 produrrà acciaio per imballaggio cromato a base di cromo (III) anziché cromo (VI). Inoltre, una nuova tecnologia di rivestimento detta “Trivalent Chromium Coating Technology” assicura la consueta alta qualità del prodotto senza l’impiego di cromo (VI) nei processi di produzione. Di questa tecnologia, basata su un brevetto di Tata Steel Ijmuiden B.V., abbiamo acquistato una licenza e abbiamo poi sviluppato il prodotto insieme alla licenziante stessa. Per quanto riguarda le qualità stagnate, stiamo gradualmente sostituendo l’attuale passivazione a base di cromo con la nostra passivazione senza cromo rasselstein® CFPA, che è conforme al REACH e basata sul titanio. Il prodotto resta in grado di limitare efficacemente la crescita dell’ossido di stagno durante lo stoccaggio, pur offrendo le stesse funzionalità delle passivazioni a base di cromo. Non vediamo l’ora di poter fornire a breve ai nostri clienti questi due prodotti conformi al REACH, che non sono solo sostenibili, ma anche affidabili e performanti. Insieme ai nostri clienti potremo così fare ancora di più per la sicurezza sul lavoro, la salute e la protezione ambientale lungo l’intera filiera del valore all’interno dell’UE. Continuiamo però anche a lavorare per consentire ai nostri clienti di ridurre il peso delle scatole producono attraverso l’impiego di qualità innovative di acciaio per imballaggio. A tal proposito, ricordo soprattutto la nostra innovazione rasselstein® Solidflex, che permette riduzioni significative dello spessore, specialmente nei componenti di bombolette aerosol e nelle chiusure easy open ends. Naturalmente stiamo anche seguendo alcuni progetti per intraprendere nuove strade nel processo di riciclaggio.|
➣ Anche la thyssenkrupp Steel Europe, società madre di thyssenkrupp Rasselstein, è sempre stata molto attiva in tema di sostenibilità. Già a partire dal 2030 si auspicano notevoli risparmi di CO2 nella produzione dell’acciaio mediante la sostituzione del carbone con l’idrogeno. Anche thyssenkrupp Rasselstein trarrà vantaggio dall’acciaio a effetto climatico zero? Potremo contrastare efficacemente il cambiamento climatico solo se tutti i settori passeranno a una produzione neutrale dal punto di vista climatico. A tal proposito intendiamo posizionarci all’avanguardia. thyssenkrupp Steel Europe punta a produrre le prime quantità di “acciaio verde” già nel 2022 e in futuro – a partire dal 2050 secondo i piani – a offrire solo acciaio a effetto climatico zero. Anche noi di thyssenkrupp Rasselstein sfrutteremo questo potenziale per noi stessi. Nell’imminente futuro intendiamo infatti proporre ai nostri clienti, oltre alla gamma di prodotti attuali, anche “acciaio per imballaggio verde”, sempre nella consueta qualità premium. L’acciaio per imballaggio nasconde già un immenso potenziale di sostenibili-
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In un’intervista esclusiva, Biagio Frontuto, CEO di WITTENSTEIN S.P.A. ripercorre i primi 20 anni in Italia di una realtà che sviluppa soluzioni di trasmissione meccatroniche altamente dinamiche, personalizzate e all’avanguardia. La sede Wittenstein a Sesto San Giovanni (MI)
Wittenstein Italia
lo spirito italiano che esalta la qualità tedesca ➣ Il 16 febbraio 2001, con l’apertura della sede in Italia, sono state gettate le basi per la quotazione di Wittenstein Spa. Quali sono state le tappe più importanti dell’evoluzione di questa azienda?
Quando in quell’anno il presidente Manfred Wittenstein decise che tutte le aziende e le filiali dovessero chiamarsi con il cognome della sua famiglia, avviammo un’intensa campagna di comunicazione per far comprendere alla clientela che non vi era in atto un’acquisizione di Biagio Frontuto: L’avvio della filiale italiana del “alpha” da parte di una neonata Wittenstein Gruppo Wittenstein fu, ovviamente, la prima S.p.A., ma che eravamo sempre noi e che nulla tappa fondamentale per portare la rappresentansarebbe cambiato sull’affidabilità delle soluzioza diretta del marchio sul nostro mercato. Nata ni e del servizio offerto. nel 2001 con il nome di “alpha riduttori srl”, la Nel 2009 ci fu l’esplosione della bolla econominuova società, già nei primi due anni, riuscì ad ca a livello mondiale. Fino ad allora avevamo aumentare la clientela e il fatturato, ciò grazie ad assistito ad una crescita straordinaria, nell’ordiun grande lavoro di squadra e, certamente, alla ne del 20% annuo. Nel 2009 registrammo dunnota qualità delle soluzioni che proponevamo. que una battuta d’arresto, sicuramente attenuaIl secondo momento da ricordare è stato nel 2006, ta da anni di crescita e dalla capacità di adeguacon il trasferimento nell’attuale sede di Sesto San re la struttura, le risorse e le persone; cosicché, Giovanni (MI), un’operazione necessaria per sopdopo 24 mesi, ci ritrovammo a segnare un auBiagio Frontuto, CEO di Wittenstein S.p.A. perire alla crescita della società in termini di mento dell’80% del fatturato. personale e di magazzino. Il 2008 segna un’ulteGli anni a seguire furono più tranquilli, con riore tappa, probabilmente la più importante dal punto di vista della crescite ragionevoli, fino al triennio 2017-2019, quando improvvisacomunicazione. Sino ad allora, quello di “alpha riduttori” era un marchio mente il mercato a livello mondiale iniziò a richiedere più prodotti. consolidato e la qualità delle sue soluzioni era riconosciuta dal mercato. In pochi mesi la nostra capacità produttiva venne saturata ma, nono-
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Aziende &STRATEGIE stante le conseguenti difficoltà di evasione degli ordini, riuscimmo comunque a mantenere la nostra posizione di mercato e a crescere del 10-15%. Mettemmo anche in atto investimenti per circa 100 milioni di Euro in impianti, macchinari, risorse, tecnologie, edifici per essere pronti alla ripresa. Invece nel 2020 arrivò la pandemia e il mercato calò del 25%. La forza e la determinazione che contraddistinguono il Gruppo ci hanno permesso di superare anche questa crisi, con una ripresa del mercato molto più rapida delle previsioni. Da quattro mesi a questa parte (ndr. da marzo, circa) abbiamo un ingresso ordini che supera il 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Alcuni prodotti in versione Hygienic Design e Corrosion Resistant
➣ Qual è la mission che vi ha guidato in questi anni?
creto: siamo partiti dal cuore meccanico dei riduttori per poi proseguire sulla strada della meccatronica e ora, che siamo entrati nell’era 4.0, siamo arrivati al riduttore “parlante” grazie all’integrazione sulla flangia del sensore cynapse che permette il monitoraggio di valori come temperatura, vibrazioni o accelerazioni. Senza abbandonare le origini, procediamo assecondando le esigenze del mercato. Come nel caso del concetto del just-in-time, spinto all’estremo quando, ad inizio pandemia, le aziende si concentrarono sulla costruzione di macchine per le mascherine. Per impianti che normalmente richiedono mesi di lavoro, i nostri clienti dovevano fornire prontamente soluzioni “chiavi in mano” e noi abbiamo fatto tutto il possibile per aiutarli a soddisfare queste tempistiche.
BF: La nostra mission si riflette nella persona dell’ing. Wittensten, il quale ha un approccio imprenditoriale diverso, volto ad entusiasmare le persone e i clienti, e che si pone come obiettivo quello di essere un partner eccellente nella meccatronica. La mission del Gruppo Wittenstein è proprio quella di essere un partner differente dagli altri, capace di entusiasmare e “coccolare” con un servizio esclusivo. Oltre all’indiscussa qualità dei nostri prodotti, il cliente trova rapidità e professionalità nelle risposte. Non ultimo, abbiamo voluto dare al nostro interlocutore la possibilità di "vederci", di conoscere la squadra che si adopera per lui, così abbiamo deciso di inserire la fotografia dei collaboratori sulle mail, sulle offerte e altri tipi di moduli. Dietro alle soluzioni Wittenstein ci sono le persone, con la loro esperienza, è giusto mostrarlo.
➣ Tra i vostri settori di riferimento vi sono il food&beverage e l’healthcare&pharma, ambiti produttivi considerati essenziali anche durante il lockdown. Come rispondete a questi settori in termini di soluzioni e servizi?
➣ Un servizio esclusivo e un prodotto realizzato anche “su misura” sono i capisaldi di un progetto imprenditoriale in continua evoluzione. In che modo mantenete questi obiettivi?
BF: Riguardo le soluzioni, Wittenstein mette a disposizione un’ampia gamma di prodotti. Tra questi, la società si è sempre impegnata a sviluppare una gamma di soluzioni capaci di soddisfare i criteri di Hygienic Design (certificati EHEDG). Questi prodotti sono stati progettati per condizioni igieniche severe, costruiti con materiali anti corrosione e possiedono una forma adatta per poter essere puliti più efficacemente. Un’altra caratteristica che distingue i nostri prodotti è l’alta densità di potenza. Un riduttore compatto Wittenstein ha la potenza di un riduttore convenzionale quattro volte più grande. Questo significa poter costruire macchine compatte ed altamente performanti. In termini di servizio, vorrei soffermarmi sulla professionalità e sulla chiarezza che ci contraddistinguono. Ad esempio, se un prodotto non funziona correttamente sull'impianto, eseguiamo un’analisi di laboratorio per spiegare al cliente cosa è accaduto e trovare una soluzione. Questo atteggiamento ci ripaga, perché nel settore crea una referenza. Il servizio post-vendita deve essere all’altezza delle aspettative della nostra clientela ed è per questo che investiamo molto su questo aspetto. Infine, mi piace sottolineare che il servizio di Wittenstein non è mai venuto meno, nemmeno durante il lockdown. Anche nel periodo più “caldo”, i nostri tecnici sono sempre rimasti in contatto con la clientela seppur da remoto. Abbiamo risposto prontamente alla situazione di emergenza attrezzandoci per non far mancare nulla al cliente e quindi persuaderlo che gli fossimo accanto anche a distanza, con tutti i mezzi possibili, nell’attesa di poter tornare alla normalità.|
BF: Noi siamo stati i pionieri del “solution on demand”. Grazie a una strategia basata sull’alta configurabilità, il cliente configura il prodotto più adatto alle sue reali necessità e, di conseguenza, può personalizzarne il valore. Il “solution on demand” è un approccio che entusiasma il cliente e fa in modo che investa il giusto per una soluzione ad hoc. Il vero risparmio non sta in un prezzo basso, ma nell’opportunità di dotarsi di un prodotto che potrà essere sfruttato al 100%. Alla base di questo vi è un modo di lavorare onesto, sincero e corretto, perché vogliamo che i nostri clienti siano pienamente soddisfatti e si fidelizzino a noi.
➣ Da decenni siete partner per i costruttori di macchine e processi per l’automazione. Quali sono oggi le esigenze dei costruttori e cosa potete offrire loro? BF: Sono molteplici le loro esigenze. Nei nostri vent’anni di attività, abbiamo sempre cercato di prevedere cosa potessero desiderare di più i clienti. Convenienza e qualità al top a parte, i clienti cercano soluzioni complete e le vogliono subito. Wittenstein, grazie alla sue competenze, è in grado di valutare l’intera macchina del cliente e garantirgli tutte le soluzioni necessarie a soddisfare con competenza le sue esigenze. Ma la cosa importante è anche avere le persone che credono in ciò che fanno e che trasmettano ai clienti l’entusiasmo di chi cerca sempre l’innovazione. Un esempio con-
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Gruppo Goglio
sempre un passo avanti! Il 2020 segna un traguardo importante per Goglio che festeggia 170 anni di attività. Il Gruppo prosegue la sua strada verso la crescita con nuovi importanti investimenti e progetti di sviluppo.
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l Gruppo, multinazionale di riferimento nel settore del packaging flessibile, è un’azienda italiana storica che da oltre 170 anni è sul mercato con 8 stabilimenti produttivi, 7 filiali commerciali in tutto il mondo e impiega 1.800 dipendenti. Fin dall’inizio della sua attività nel 1850, Goglio si è dedicata alla ricerca e allo sviluppo degli imballaggi con uno sguardo attento alle dinamiche di settore. Negli anni ’60 nasce il concetto di servizio completo: fornire imballaggi flessibili e impianti di confezionamento in un’unica soluzione personalizzata chiavi in mano. Contemporaneamente viene progettata e prodotta la rivoluzionaria valvola monodirezionale di degasazione, che si conferma come uno degli elementi essenziali dell’offerta Goglio nel mondo del packaging, in particolare per il settore del caffé. Negli anni ’70 l’azienda arricchisce il proprio know-how estendendo l’offerta e l’esperienza italiana ai mercati internazionali, con l’apertura di nuove filiali e stabilimenti in Europa e, in seguito, in USA e Giappone. In particolare, negli anni 2000 la Cina diventa un mercato strategico per Goglio. Nello stesso anno l’azienda si espande in Sud America e in India. Franco Goglio, presidente del Gruppo, ci racconta: “La nostra mission è stata quella di far crescere il mondo dell’imballaggio flessibile e, per fare questo, abbiamo pensato di dare ai nostri clienti anche il “mezzo”, cioè la macchina. Dallo stabilimento in via Solari a Milano, abbiamo ampliato il nostro mercato in Europa e poi in America, grazie all’innovativa proposta rappresentata dal sistema Goglio. Abbiamo, infatti, acquisito clienti importanti come Procter&Gamble e Starbucks. Successivamente, oltre al settore del caffè, abbiamo allargato la nostra offerta a
nuovi ambiti e nel 1961 abbiamo sviluppato il Fres-co System®, diventato ben presto il nostro business model. L’obiettivo era realizzare sistemi per la conservazione e il mantenimento degli alimenti freschi come appena prodotti. In Cina il nostro impegno è stato elevato: la nostra intenzione non era delocalizzare, ma costruire uno stabilimento produttivo tecnologicamente avanzato per servire i mercati asiatici. Anche lo sviluppo delle nostre macchine è stato complesso, perché ci siamo focalizzati principalmente sull’elettronica, ma nel corso degli anni il nostro sforzo è stato ripagato, perché siamo stati precursori dell’industria 4.0 e oggi siamo avvantaggiati del fatto di aver anticipato i tempi. Le nostre macchine sono dotate di intelligenza e movimentazione elettronica e possono essere monitorate a distanza, consentendo la manutenzione predittiva. Per andare avanti bisogna guardare al futuro e credere in ciò che si fa e noi ci abbiamo sempre creduto”.
Investimenti strategici e opportunità di crescita L’arma vincente di Goglio è stata proprio la volontà di non fermarsi e perseguire sempre nuovi obiettivi. Il gruppo lombardo, infatti, è pronto a investire 15 milioni di euro nel potenziamento della Goglio Tianjin Packaging, la controllata cinese costituita nel 2004 in partnership con SIMEST e attiva sul mercato asiatico attraverso uno stabilimento a Tianjin attualmente specializzato nella produzione di grandi sacchi per il confezionamento di semilavorati di frutta ad uso industriale. L’obiettivo è sfruttare la crescente domanda di caffè nel continente, costruendo all’interno dello stabilimento - che si estende su una su-
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Aziende &STRATEGIE perficie di 54.000 mq - un nuovo impianto unico nel suo genere in Cina per dimensioni e per la tecnologia d’avanguardia. Tale impianto permetterà di incrementare la capacità produttiva, migliorare la qualità e la tipologia dei materiali utilizzati e ampliare la gamma di specialità prodotte, introducendo i materiali sostenibili. “Lo scorso anno – spiega Davide Jarach, responsabile Sviluppo Strategico di Goglio Spa e presidente di Goglio Tianjin Packaging – abbiamo ampliato e rinnovato il reparto di stampaggio a iniezione per le valvole di degasazione, tappi e bocchelli per asettico e bag in box. Inoltre, stiamo realizzando un nuovo ampliamento per installare un impianto per l’accoppiamento dell’aadesivo, che rappresenterà il fulcro del piao d'investimento. L’ulteriore ampliamento dell’impianto di Tianjin ci consentirà di incrementare la nostra capacità produttiva e integrarla con nuove soluzioni, come ad esempio le confezioni per il caffè, settore nel quale abbiamo una leadership riconosciuta a livello internazionale. Il nostro obiettivo è cogliere le eccezionali prospettive di sviluppo del mercato cinese e di quello asiatico più in generale. In quest’ottica, siamo lieti di poter fare affidamento su un partner affidabile come SIMEST, che già in fase di avvio aveva fornito un supporto importantissimo alla nostra crescita in questi mercati e oggi ha deciso di tornare ad affiancarci con un importante apporto di risorse finanziarie. Infine, stiamo lavorando a una partnership con un converter cinese, potremo avere accesso a una parte di capacità produttiva nell’area della stampa”. Anche negli Stati Uniti, Goglio sta programmando un importante piano di investimenti per il rinnovamento del parco tecnologico e l’ampliamento dello stabilimento. Così come a Zeccone, in provincia di Pavia, l’azienda sta lavorando per aumentare la produzione di macchine. Davide Jarach prosegue: “Stiamo guardando alla possibilità di espanderci ulteriormente in Sud America, dove abbiamo già una filiale commerciale in Brasile. Su questo mercato, intendiamo rafforzare la nostra presenza diretta, considerata la nostra attività nel mondo del caffè. Il Brasile è, infatti, il secondo consumatore di caffè. Siamo convinti che si possa e si debba fare di più. Altro passo fatto è l’apertura di una filiale commerciale in India”.
caffè e nelle grandi confezioni in asettico di semilavorati alimentari, - spiega Jarach - oggi stiamo sviluppando un altro settore importante che è quello del confezionamento industriale in sacchi per prodotti secchi e IBC. Ultimo, ma non meno importante, abbiamo progettato e realizzato sistemi di confezionamento all’avanguardia per il riempimento di prodotti umidi e liquidi o prodotti solidi con liquidi di governo. Anche in questo caso, il nostro approccio è fornire un’unica soluzione chiavi in mano”. In ambito converting, Goglio produce principalmente con tecnologia rotocalco, ma circa sei anni fa è stato avviato un progetto sulla stampa digitale che prosegue tutt’ora. Jarach commenta: “La stampa digitale per imballaggi flessibili ha sicuramente margini di miglioramento, ma non possiamo sottovalutare l’elevato valore aggiunto che consente nell’utilizzo dei dati variabili. Già da qualche anno abbiamo installato presso il nostro stabilimento di Daverio la macchina da stampa digitale realizzata da HPM; continuiamo però a guardare con grande attenzione all’evoluzione della tecnologia e abbiamo avviato ricerche anche dirette per lo sviluppo della stampa a getto d’inchiostro, cercando di sfruttare le conoscenze che abbiamo accumulato negli anni formulando direttamente gli inchiostri per la stampa a rotocalco".
Sul fronte sostenibilità L’impegno del Gruppo verso un minore impatto ambientale viaggia in due direzioni: innanzitutto, un processo produttivo rispettoso dell’ambiente, in secondo luogo lo sviluppo di prodotti sostenibili. Davide Jarach spiega: “Siamo stati la prima azienda nel nostro settore, negli anni '70, a installare un impianto di recupero solvente. Inoltre, riutilizziamo le acque di scarto dei processi, grazie a un sistema di recupero e filtraggio. Stiamo lavorando per ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica. Sei anni fa a Daverio è stato installato un impianto di cogenerazione in collaborazione con E.On e oggi siamo autonomi in termini di riscaldamento, raffreddamento ed energia elettrica. Nell’ambito dei prodotti, lavoriamo su sperimentazioni di materiali solventless, sulla ricerca di nuovi materiali e soluzioni compostabili e bio-degradabili e sulla riduzione dello spessore dei laminati utilizzati per i pack. Abbiamo sviluppato soluzioni pronte per il riciclo, come prodotti monomateriale e monomolecola. Consapevole dell’importanza di una responsabilità etica e sociale d’impresa, Goglio promuove da sempre la cultura della Tutela dell’ambiente e del Territorio”. |
Focus sul servizio In anni recenti il servizio è diventato una componente fondamentale dell’offerta Goglio, grazie alla possibilità di ottenere la massima efficienza dei processi. “Oltre alla posizione di leadership nel settore del
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Modular SL di P.E. Labellers flessibile e modulare P.E. Labellers si ispira al concetto di flessibilità totale, che si esprime al massimo livello con la macchina automatica etichettatrice Modular SL: completamente modulare, multiconfigurazione e multi-tecnologia, sviluppata secondo la filosofia produttiva Smart & Lean. clienti vogliono sapere perché la Modular SL è differente e quali sono i reali plus che questa soluzione garantisce. La prima risposta va ricercata nella molteplicità di configurazioni e tecnologie che consente.
è la capacità di coprire molteplici mercati, venendo incontro alle esigenze del beverage, wine & spirits, food & diary, personal & home care, come anche delle industrie chimiche e farmaceutiche. Tutti questi settori richiedono un livello di competenza e flessibilità che solo attraverso un approccio modulare è possibile soddisfare completamente. Gli acquirenti della Modular SL sono variegati, proprio perché si tratta di una soluzione che risponde a molti, diversi bisogni di etichettatura. Tutti hanno necessità di ottimizzare i propri processi produttivi. E tutti hanno bisogno di “viaggiare a velocità diverse” con macchine più o meno grandi: la Modular SL abbraccia un range veramente esteso, mettendo a disposizione ben nove differenti diametri, da 576 mm fino a 2.320 mm, con velocità che vanno da 2.000 BpH fino a 72.000 BpH.
Tecnologia all’avanguardia
Efficienza e qualità
La Modular SL è un’icona di design innovation, una soluzione altamente tecnologica e, proprio per questo, estremamente semplice da utilizzare. In pratica, si tratta di avere a disposizione un’unica macchina che può assumere molte forme e configurazioni, a seconda delle esigenze. Su di essa vengono installate stazioni di etichettatura completamente intercambiabili, sostituibili in pochi gesti. Questo consente di passare da un sistema con tecnologia colla a caldo, a uno con colla a freddo oppure auto-adesivo, in modo davvero immediato. Le stazioni di etichettatura possono essere sia fisse che su carrelli indipendenti, quindi la modularità è espressa sia nelle tecnologie disponibili che nelle configurazioni ottenibili.
Il concetto di modularità è esteso ad ogni componente delle macchine e fortemente orientato al risparmio energetico. Per questo la Modular SL rappresenta una risposta efficace, che si traduce in saving economico e reale ottimizzazione delle proprie linee di produzione. Facile comprendere come questa sia una soluzione di etichettatura apprezzata tanto dalle grandi multinazionali a diffusione globale quanto dai costruttori di linee, tanto dai gruppi aziendali quanto dalle singole imprese. “Immaginare, progettare e sviluppare una macchina come la Modular SL ha rappresentato un traguardo molto importante, raggiunto da tutta l’azienda. Ma la soddisfazione maggiore è assistere al consenso generale che questa macchina ha ottenuto dal mercato, che si traduce nella reale soddisfazione dei clienti. Il goal più bello lo fai quando dai una risposta efficace a un’esigenza reale. In P.E. cerchiamo di portarli a segno ogni giorno”, afferma Luca Bonardi, Direttore delle Operations e R&D P.E. Labellers. “Da 50 anni P.E. Labellers scrive la storia dell’etichettatura nel mondo, grazie alla sua capacità di adattare le macchine etichettatrici alle nuove esigenze produttive delle aziende e agli standard di qualità sempre più alti imposti dal mercato. Dando la precedenza ai clienti, sempre. Ascoltandoli, visitandoli, studiando le diverse necessità produttive, interpretandone gli obiettivi di business. È così che, anno dopo anno, i requisiti espressi dalle aziende sono diventati il patrimonio tecnologico di P.E.”.|
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Sicurezza garantita Un altro fattore fondamentale è che la Modular SL è una macchina vocata alla sicurezza, che fa della protezione dell’operatore un altro suo cavallo di battaglia. P.E. Labellers ha progettato questa macchina affinché sia non solo un prodigio di tecnologia, ma anche un baluardo di sicurezza per tutte le persone che ci lavorano. La Modular SL presenta protezioni a ghigliottina, che se alzate fermano istantaneamente l’attività della macchina; le protezioni a ghigliottina sulle stazioni con tecnologia colla a freddo sono “patent pending”, un brevetto di proprietà P.E. Labellers (uno dei 45 che l’azienda detiene). Le protezioni di sicurezza, di varia tipologia, sono applicate in tutti i punti più delicati, tanto sulla macchina quanto sui gruppi.
Flessibilità e competenza Un altro grande vantaggio che la Modular SL consente di ottenere
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Prodotti &TECNOLOGIE
Modular SL by P.E. Labellers
the flexible and modular system P.E. Labellers has built its leadership on the concept of Total Flexibility, which is expressed at the highest level with the Modular SL automatic labeling machine: completely modular, as the name suggests, and developed according to the Smart & Lean production philosophy.
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he customers want to know why the SL Modular is different and what are the real advantages this solution provides. The first answer lies in the multiplicity of configurations and technologies it offers, the main feature of the machine.
can only be fully satisfied through a modular approach. The buyers of Modular SL are varied, precisely because it is a solution that responds to many different labelling needs. All of them need to optimize their production processes, or “travel at different speeds” with more or less large machines: the Modular SL covers a truly extended range, providing 9 different diameters, from 576 mm up to 2,320 mm, with speeds ranging from 2,000 bph up to 72,000 bph.
Cutting-edge technology The Modular SL is an Innovation design icon, a highly technological solution and, for this very reason, extremely user-friendly. In practice, it is a matter of having a single machine that can assume many shapes and configurations, depending on the packaging requirements. Completely interchangeable labelling stations are installed on it, which can be replaced in a few steps. One can switch from a hot glue technology system to a cold glue or self-adhesive system, so the changeover is really immediate.The labelling stations can be either fixed or self-standing carousels, therefore modularity is expressed both in the available technologies and in the configurations that can be obtained. When customers see the Modular SL in action, they are impressed.
Efficiency and quality The concept of modularity is extended to every component of the machines and strongly oriented towards energy saving. This is why Modular SL represents an effective response, which results in cost-effective production and real optimization of the lines.It is thus comprehensible why this is a labeling solution appreciated both by large multinationals with global diffusion and by line manufacturers, whether they are corporate groups or individual companies. “Creating, designing and developing a machine like Modular SL represented a very important milestone, achieved by the whole company. But the greatest satisfaction is seeing the popularity this machine has obtained from the market, which translates into concrete customer satisfaction. The best goal is when you give an effective response to a concrete need. In P.E. we try to make them score a goal every day” states Luca Bonardi, Operations and R&D Director. “For 50 years, P.E. Labellers has made the history of labelling in the world, thanks to its ability to adapt labeling machines to the new production needs of companies and to the increasingly high quality standards imposed by the market. We always give priority to customers by listening to them, visiting them, studying their different production needs, interpreting their business objectives. This is how, year after year, the requirements expressed by companies have become the technological assets of P.E.” |
A promise of safety Another fundamental factor is that the Modular SL is a machine dedicated to safety, which makes operator protection another of its strengths. P.E. Labellers has designed this machine to be not only a technological prodigy, but also a safety bulwark for all the workers. The Modular SL has guillotine protections, which if raised instantly stop the machine’s activity. The guillotine protection system on the stations with cold glue technology are “patent pending,” a patent owned by P.E.Labellers (one of the 45 that the company holds). The various types of safety protections are applied at all the most delicate points, both on the machine and on the groups.
Flexibility and expertise Another great advantage that the Modular SL allows to obtain is the ability to cover multiple markets, meeting the needs of business sectors such as beverage, wine & spirits, food & diary, personal & home care, as well as the chemical and pharmaceutical industries. All these sectors require a level of competence and flexibility that
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Vision
la nuova dimensione dell’incollaggio Il progetto Vision racchiude la dimensione futura della tecnologia dell’incollaggio sviluppata da Robatech. Davide Morten, direttore commerciale e marketing Robatech Italia, ci ha parlato di questa innovativa soluzione di incollaggio completa del nuovo tubo elettro-riscaldato Performa.
ne sono raggruppati dietro un unico sportello, senza la necessità di dover smontare l’applicatore per accedervi. Vision è stato sviluppato tenendo in considerazione le esigenze degli end-user e i suggerimenti che vengono dai nostri tecnici. Come consuetudine Robatech, grande attenzione è stata posta anche sulla sostenibilità con un consumo energetico del 20% in meno rispetto agli altri applicatori Robatech, già estremamente competitivi in termini di risparmio. Altro elemento distintivo di Vision è la flessibilità: può, infatti, essere integrato in maniera molto semplice nelle soluzioni dei costruttori macchine, che sono uno dei nostri target di riferimento. Grazie a FlexPort, i tubi elettroriscaldati per alimentazione adesivo sono posizionati in diagonale nella parte posteriore laterale dell’impianto, caratteristica che consente di sistemare l’applicatore all’interno della macchina del costruttore in maniera orizzontale e trasversale, ottimizzando gli spazi e riducendo al massimo la lunghezza dei tubi. Vision è l’unico impianto di incollaggio che propone di serie una scheda wifi: così non è più necessario avere sull’applicatore il pannello dei comandi, che rimane disponibile come componente opzionale. Robatech guarda al futuro: oggi ognuno di noi è dotato di uno smartphone, attraverso questo strumento è possibile collegarsi alla scheda wifi in pochissimi secondi per controllare tutti i parametri dell’applicatore in qualsiasi momento.
Il nuovo fusore Vision alza l’asticella della qualità dell’incollaggio e dell’efficienza energetica. Ci può ➣ illustrare più nel dettaglio le peculiarità di questa nuova soluzione Robatech?
Comunicazione d'Impresa
Vision non è un semplice dispositivo per applicazione di adesivi, ma una completa soluzione di incollaggio. Per questo l’abbiamo definito “la nuova dimensione dell’incollaggio”. Le peculiarità di Vision si declinano su sei pilastri. In primo luogo, Vision è smart in virtù della sua semplicità di connessione, sia dal punto di vista del sistema stesso sia in relazione con l’utilizzatore. È la soluzione ideale anche per chi si occupa della manutenzione, in quanto tutti i componenti che devono essere oggetto di manutenzio-
Davide Morten, direttore commerciale e marketing Robatech Italia
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Prodotti &TECNOLOGIE siderazione il tema della retrocompatibilità, specialmente per i clienti che hanno acquistato impianti Robatech diversi anni fa. Anche Vision è stato progettato con questa filosofia: tutti i componenti di questo nuovo prodotto sono retrocompatibili allo scopo di aumentare il ritorno dell’investimento dei nostri clienti, semplificando e riducendo i costi di gestione dell’impianto. La precedente serie Concept e la serie Vision appena lanciata resteranno su strade parallele, finché Vision diventerà gradualmente e in modo naturale il nostro nuovo prodotto standard in virtù della crescente attenzione dei clienti verso l’integrazione del processo. Oggi, la gamma Concept è ideale per chi ha bisogno di utilizzare applicatori con pompa ad ingranaggi o con doppia pompa. Il prezzo di Vision in alcune configurazioni è perfettamente comparabile con quello di Concept. Il nostro obiettivo è quello di offrire al cliente un’alternativa, una gamma completa di prodotti, che in futuro comprenderà tante altre novità. Durante la fase di configurazione, ad esempio, il cliente può scegliere se equipaggiare Vision con la tradizionale vasca oppure optare per la versione tankless con tecnologia melt-on-demand e una vasca più piccola che permette di fondere esclusivamente il quantitativo di adesivo necessario per l’applicazione. Per quanto riguarda le versioni, il sistema Vision non viene presentato con le tradizionali varianti 4 kg, 5 kg, 8 kg e 12 kg ma in S, M, L (a partire da 8 kg).
Robatech è attenta anche alla sicurezza degli operatori. Tutte le parti calde dell’applicatore, in particolare il pannello posteriore dove vengono collegati i tubi, sono coibentate. Anche il coperchio vasca, che è uno dei punti maggiormente a contatto con l’operatore, è stato completamente rivestito: una volta aperto si trova una superficie chiamata Green Cover che ha la funzione di ridurre la temperatura e di evitare l’accumulo di particelle di colla in prossimità del coperchio vasca. Infine, l’applicatore è progettato con tecnologie che consentono di trattare l’adesivo limitandone il più possibile la permanenza all’interno della vasca, garantendo quindi un mantenimento della viscosità della colla costante nel tempo e nella quantità. Questa soluzione assicura che le caratteristiche dell’adesivo vengano rispettate e che sull’imballaggio venga applicato un adesivo con le peculiarità ottimali descritte dal produttore.
➣ Grande attenzione è stata data all’interfaccia operatore, con l’adozione di un distintivo indicatore basato su codice colore. Quali sono i vantaggi a livello operativo? Smart Terminal è uno strumento posizionato nello spigolo dell’applicatore: è una barra a LED, che tramite i colori verde, blu e rosso consente di visualizzare a distanza di diversi metri le condizioni di lavoro del dispositivo. È possibile visualizzare informazioni specifiche sulla quantità di colla presente nella vasca, sul funzionamento dell’impianto e non solo. In questo modo, anche in assenza del pannello di controllo rimangono sempre visibili in maniera estremamente evidente i parametri di funzionamento vitali dell’applicatore.
➣ Come si inserisce questa nuova tecnologia all’interno della gamma di soluzioni Robatech già sul mercato? Quando progettiamo nuovi prodotti teniamo sempre in con-
➣ Robatech completa il sistema con un altro elemento studiato per elevarne l’efficienza, il tubo elettro-riscaldato Performa. Ci parla di questa soluzione e dei vantaggi che comporta? Insieme all’applicatore Vision, abbiamo presentato Performa, una vera rivoluzione nel campo dei tubi per l’applicazione di colla. Performa ha due caratteristiche: non è più rivestito con la tradizionale calza a rete normalmente utilizzata, ma con una guaina in materiale plastico che non si usura, può essere pulita e protegge gli elementi del tubo stesso. Inoltre, è possibile connetterlo sia all’applicatore che alla pistola in modalità PrimeConnect, cioè plug & play, grazie alla quale non servono più le chiavi per allentare i raccordi, ma semplicemente si apre una slitta, si incastra e l’aggancio rapido permette di cambiare la posizione del tubo senza l’uso di utensili. Un ulteriore vantaggio è che non ha punti freddi, cioè quei punti nel raccordo fra tubo e pistola e fra tubo e vasca nei quali la colla perde temperatura, quindi aumenta la viscosità e cambia le proprie caratteristiche. Inoltre, il tubo Performa ha un’elevata capacità di risparmio energetico e riesce a raggiungere la temperatura operativa nella metà del tempo rispetto al tubo tradizionale. Molti clienti oggi chiedono di accendere l’impianto ed essere subito pronti all’utilizzo, senza dover perdere tempo affinché questo raggiunga la temperatura per iniziare a lavorare. La soluzione Robatech oggi permette tutto ciò. Il tubo Performa, rispetto a un tubo tradizionale, può ridurre i tempi fino a oltre il 30%. Anche questo elemento è retrocompatibile.
➣ Nonostante siano state appena presentate, avete già avuto dei feedback dalla clientela riguardo queste nuove soluzioni? Abbiamo già fatto consegne e installazioni in Italia, che sono partite già dal giorno successivo alla presentazione, che si è tenuta il 17 marzo scorso nel corso di un evento virtuale dedicato. I clienti attendevano da tempo quel momento. Infatti, subito dopo il lancio abbiamo ricevuto feedback superiori alle nostre aspettative. Il pomeriggio del 18 marzo è arrivato il primo ordine: il primo sistema Vision al mondo è stato venduto in Italia.|
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Leister
nuovi riscaldatori LHS 210 e LHS 410
Leister, multinazionale svizzera di riferimento nella progettazione e produzione di soluzioni ad aria calda per l’industria di processo, presenta i nuovi riscaldatori LHS 210 e LHS 410. Potenti e compatti, sono molto facili da integrare in impianti industriali o sistemi di tubazioni per il riscaldamento dell’aria.
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riscaldatori Leister, efficienti e affidabili, trovano impiego da molti anni in applicazioni e processi industriali in tutto il mondo. All’ampia gamma di soluzioni già collaudate da decenni si aggiungono ora LHS 210 e LHS 410, a una o due flange: grazie alle dimensioni contenute è possibile installarli anche in processi dove lo spazio è limitato. L’aspetto compatto non tragga in inganno riguardo alle prestazioni: forniscono aria calda a una temperatura che arriva fino ai 650°C.
fase singola con volume d’aria maggiore sono disponibili nella versione a 230Vcon potenza 2000W, 3600W e 4400W, e nella versione a 400V con potenza 4400W e 5500W.
Versioni a doppia flangia I riscaldatori LHS 210 DF e LHS 410 DF sono a doppia flangia, il che li rende adatti all’installazione in sistemi industriali di riscaldamento dell’aria mediante tubazioni. Grazie alle loro caratteristiche tecniche possono essere facilmente installati in forni di pre-riscaldo, essiccazione, o termo-retrazione. Per le versioni “DF” ovvero “a doppia flangia” sono disponibili le stesse taglie in termini di potenza e tensione della versione a singola flangia.
Le versioni a flangia singola Sia LHS 210 SF che LHS 410 SF sono flangiati dal lato di ingresso dell’aria, mentre dal lato di uscita presentano un tubo che consente l’eventuale montaggio di diffusori. Oltre alle dimensioni contenute un’altra loro caratteristica è proprio quella di essere compatibili con una vasta gamma di ugelli e diffusori presenti nel catalogo Leister. Il flusso d’aria calda può essere distribuito su un’area più ampia, ad esempio utilizzando un ugello a bocca larga, mentre un ugello a schermo riflettente può facilitare le applicazioni di termo-retrazione, tipiche dell’industria del packaging. La differenza fra i due modelli è data sostanzialmente dal volume di aria che sono in grado di riscaldare, più alto nella versione LHS 410 SF. Leister propone il riscaldatore LHS 210 SF nella versione a 230V con potenza di 2000W o 3300W; per coprire le necessità di mercati internazionali è inoltre presente una versione a 120V con 2000W di potenza. I riscaldatori LHS 410 SF a
Anche con ricircolo d’aria calda Nelle versioni LHS 210 SF-R e LHS 410 SF-R, la “R” sta per “ricircolo”. Questi riscaldatori sono infatti stati progettati appositamente per i processi industriali dove è possibile e conveniente riciclare l’aria calda. Il design a doppia flangia li rende compatibili con installazione in sistemi a tubazione. Inoltre, grazie a un particolare accorgimento costruttivo che isola termicamente la parte elettrica, i riscaldatori DF-R possono lavorare con aria in ingresso ad alte temperature, fino a 350°C. In un mondo sempre più sensibile agli sprechi e quindi interessato ad un uso “intelligente” ed oculato dell’energia, questi riscaldatori offrono interessanti opportunità di impiego.
I PRINCIPALI VANTAGGI DEI RISCALDATORI LHS 210 E 410:
Caratteristiche distintive dei nuovi riscaldatori Se l’aspetto che per primo colpisce di questi riscaldatori è il design compatto che ne permette l’installazione in impianti dagli spazi contenuti, questo non è l’unico vantaggio di LHS. Anche il collegamento alla rete elettrica è semplificato dal design accuratamente studiato. Inoltre, la connessione dell’alloggiamento è collocata al di fuori del flusso di aria calda. Questo presenta due vantaggi: l’aria fluisce attraverso il riscaldatore senza ostacoli e senza perdite apprezzabili di pressione. Inoltre, la connessione dell’alloggiamento è protetta dal surriscaldamento, il che vuol dire che è possibile lavorare con temperature dell’aria in entrata fino a 350°C (versione R).|
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design compatto per l’installazione in impianti industriali con spazi ristretti; facile collegamento all’alimentazione elettrica; adatti a innumerevoli processi industriali che implicano temperature fino a 650°C; flusso d’aria ininterrotto attraverso il riscaldatore, senza perdite di pressione; temperatura dell’aria in ingresso fino a 350°C; LHS 210/410 SF e SF-R sono compatibili con l’ampia gamma di ugelli Leister; LHS 210/410 DF e DF-R sono adatti per l’integrazione in sistemi di tubazioni; LHS 210/410 SF-R e DF-R, con il ricircolo dell’aria calda, permettono di risparmiare energia e denaro; • nei riscaldatori LHS 210/410 SF-R e DF-R l’isolamento in ceramica protegge la connessione elettrica dalle temperature elevate e dal riflusso di aria calda.
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Ciò che rende Gimatic un’azienda competitiva è la continua voglia di crescere e lo ha dimostrato nuovamente investendo nel settore del vuoto industriale, essendo così in grado di fornire ai propri clienti soluzioni complete di presa, con logiche di controllo avanzate e componenti di elevata qualità. Con la sua estrema versatilità e le molteplici esperienze maturate in oltre trentacinque anni di storia, Gimatic è in grado di soddisfare pienamente tutte le esigenze nei più innovativi settori industriali, quali: automotive, assemblaggio, packaging, food&beverage, lamiera, farmaceutico e medicale, elettronico, legno, vetro ed infine quello degli elettrodomestici.
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itsubishi Electric ha fornito le proprie soluzioni di automazione per la realizzazione di una flow pack destinata al confezionamento di capsule di caffè di P.Mannara & Figli, azienda di Nocera Superiore (SA) attiva da oltre 40 anni nella costruzione di soluzioni destinate alle linee di packaging. La macchina si basa su un sistema completamente elettronico movimentata da servomotori brushless ad altissima precisione e affidabilità, regolabile tramite un pannello touch screen da cui è possibile selezionare le diverse ricette di lavoro. Il relativo set up e avvio avviene poi in modo completamente automatico, per la massima semplicità d’utilizzo. La diagnosi dei guasti può essere eseguita a distanza grazie al sistema di teleassistenza, che permette inoltre di effettuare da remoto, previa autorizzazione, anche modifiche alle impostazioni principali della macchina e aggiornamenti software. Cuore del sistema è la soluzione Motion Control di Mitsubishi Electric integrata in iQ Platform, capace di integrare fino a quattro CPU ad alte prestazioni. La combinazione del know-how applicativo di MANNARA e delle caratteristiche avanzate di iQ Platform di Mitsubishi Electric garantisce all’utente finale la possibilità di ottenere tempi di lavorazione estremamente più rapidi. La macchina preleva ad una ad una le capsule dalla capsulatrice, le posiziona in una pellicola ed effettua quindi la chiusura del film attorno al prodotto, ad un ritmo di 250 confezioni al minuto. In particolare, la potenza della CPU la rende particolarmente reattiva nell’elaborazione dei dati, garantendo elevata velocità di risposta, mentre l’impiego del motion-bus in fibra ottica SSCNET III/H permette di gestire la comunicazione ad una velocità di 300Mbps, grazie ad una tecnologia molto più avanzata di quella adottata sulle macchine di generazioni precedenti. La soluzione Motion rappresenta l’intelligenza tecnologica che controlla i servosistemi della famiglia MELSERVO MR-J4 di Mitsubishi Electric, che integra numerose funzioni innovative e di facile impiego, destinate a minimizzare i lunghi ed impegnativi adattamenti di sistema fra meccanica ed elettronica. Caratterizzati da una protezione IP65 / IP67, i prodotti della famiglia MELSERVO MR-J4 permettono a Mannara di massimizzare l’affidabilità di lavorazione e posizionamento grazie a funzionalità quali drive recorder, autotuning avanzato e soppressione delle vibrazioni. Un encoder assoluto integrato con risoluzione 22 bit (oltre 4 milioni di impulsi / giro) incrementa ulteriormente la precisione del sistema.
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GIMATIC: SOLUZIONI PER IL VUOTO
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FLOW PACK PER IL CONFEZIONAMENTO DI CAPSULE DI CAFFÈ
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Box next to Box Two
ispirazione per il packaging design Esprimere gli argomenti di attualità tramite i trend di design è quello che il team creativo di Kurz si prefigge racchiudendo il risultato in una box da collezione. Quattro i concetti di design che ne sono scaturiti, tutti espressi da una box diversa del nuovo “Box next to Box Two”.
The Outcry: RebellionNow La linea di confine La netta linea di confine che separa il vecchio dal nuovo ed esprime il desiderio radicale e ottimistico di cambiamento, la ribellione al sistema obsoleto che conduce ad una rinascita di accoglienza e diversità.La box è un manifesto di affermazione, un vivace design composto da graffiti che invita a “essere ascoltati”. La scritta “Outcry” è di un rosa acceso e brillante e si distingue per un rilievo a cartone ondulato, sembra un testo scritto a mano. I punti esclamativi che esprimono urgenza sono ottenuti con un effetto olografico dal design peculiare. Alcuni inserti impertinenti brillano di un arancio caldo metallizzato.
I
l team dei designer di Kurz, società rappresentata in esclusiva in Italia da Luxoro, tengono d’occhio molto da vicino i temi di attualità, come le persone rispondono ai trend sociali e alle forme di espressione più utilizzate. Negli ultimi tempi i designer hanno avuto a che fare con correnti culturali per lo più individualistiche, che hanno creato confusione e difficoltà nella loro rappresentazione, ma adesso questa ricerca di libertà ha convogliato tutte queste espressioni in un’unica grande voglia di attivismo. Esprimere gli argomenti di attualità tramite dei trend di design è quello che il team creativo di Kurz si prefigge racchiudendo il risultato in una box da collezione. Quattro i concetti di design che ne sono scaturiti, tutti espressi da una box diversa del nuovo “Box next to Box Two”, il packaging concept che contiene la sintesi del design del nostro tempo. Nuovi colori e nuovi pattern per la stampa a caldo che invitano creativi e brand owner a lasciarsi trasportare e a osare con l’immaginazione. Per l’edizione attuale, la “Box next to Box Two”, le quattro scatole di tendenza disposte una accanto all’altra sono presentate in un’elegante box pieghevole con dei rilievi dorati. Per consentire ai designer di testare direttamente i nuovi colori è disponibile anche una raccolta di quattro piccole brochure, ognuna dedicata a una box.
Re.Master.Y: La sostenibilità come nuova valuta Dalla parte della vita Questa box esprime la genuinità e l’equilibrio tra i vari estremi nella natura, un richiamo alla continuazione del ciclo della vita, senza rotture o conflitti. L’espressione di sensibilità e sostenibilità. È caratterizzata da rilievi a piramide e colori che richiamano i tessuti, come un verde opaco molto intenso, un blu scuro e un olografico che sa di vintage. Una box che è un inno al pianeta e ai suoi elementi.
CyBorn: La vita fuori dallo spazio-tempo La nuova realtà del mondo digitale Ormai è sotto gli occhi di tutti che le nuove generazioni non fuggono la realtà rifugiandosi nei loro luoghi virtuali, ma in verità creano nuovi mondi con nuove realtà, realtà in cui potersi esprimere liberamente e in cui non esiste l’immobilità dei nostri tempi. I loro mondi virtuali sono altrettanto veri e sono infiniti, eternamente in cambiamento. Mondi senza spazio, senza tempo, senza strutture o limiti e confini. Questa box è il manifesto alla reinvenzione dell’umano in altri spazi. Un viola scintillante e un azzurro quasi trasparente fanno contrasto e ci conducono nella dimensione virtuale, un olografico in movimento, come il vento, che esprime il cambiamento continuo.
HERfection: Potere alla tenerezza L’energia femminile La dominante secondo cui potere, oppressione e profitto siano concetti di successo, ha fallito. Tutti stanno prendendo coscienza che la filosofia della competizione ci sta conducendo a limiti insostenibili. Mettiamo da parte l’ego e prepariamoci ad accogliere e capire, è arrivato il tempo dei nuovi valori, diamo spazio alle donne, alla loro tenerezza e comprensione, alla loro universale accoglienza. Serve sensibilità, solidarietà ed empatia nel trattare i corpi e le anime, per un nuovo mondo d’amore serve femminilità. Questa box si presenta con diversi pattern di microincisioni, rilievi tondi e rilievi a secco che creano una vesta delicata come lo sono anche i colori a caldo utilizzati, un crema morbido e opaco e un turchese lieve, ma deciso, anche l’effetto olografico si presenta con una veste leggera, sembra quasi liquido, un effetto perla lieve ed estremamente femminile.| www.luxoro.it
46 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
Prodotti &TECNOLOGIE
TURCK BANNER INNOVAZIONE NEI SENSORI DI RILEVAMENTO
T
urck Banner Italia, tra i principali fornitori di sensoristica, illuminatori e segnalatori industriali, sistemi bus e sicurezza, presenta l’innovativo sensore radar della serie T30R. Il nuovo sensore radar T30R rappresenta un’alternativa ai tradizionali sensori a ultrasuoni e si contraddistingue per un raggio maggiore che fornisce un rilevamento più affidabile e un feedback di posizione in ambienti difficili o in condizioni esterne estreme. Insensibile a pioggia, vento, neve, nebbia, vapore, luce solare, risponde perfettamente con una forbice di temperatura di esercizio compresa tra -40 e 65 ° C. Come altri sensori radar di Turck Banner, anche il T30R è dotato FMCW (Frequency ModulatedContinuousWave– frequenza a onda modulata continua) ideale per il rilevamento di oggetti fissi e mobili. Il T30R vanta però capacità di rilevamento molto più precise di una più ampia varietà di materiali rispetto al tradizionale radar a 24 GHz. Il T30R di Turck Banner è in grado di rilevare oggetti fino a 15 m e può misurare con linearità e ripetibilità inferiori a +/- 1 cm. Il nuovo sensore radar è in grado di rilevare in modo affidabile oggetti ad alta capacità dielettrica, come metallo o grandi quantità di acqua, nonché materiali più complessi, come legno, roccia o materiale organico. Il T30R può essere programmato utilizzando il software di configurazione diTurck Banner, semplice e gratuito, oppure tramite segnale remoto o attraverso IO-Link per un set up e una configurazione flessibili. Sono disponibili due versioni, con doppia uscita digitale, o con uscita analogica, entrambi dotati di tecnologia IO-Link. Il T30R è dotato anche dell’uscita Pulse Pro di Turck Banner che può connettersi direttamente a una varietà di segnalatori luminosi programmabili sempre di Turck Banner per fornire un feedback diretto sul processo all’operatore. La soluzione Pulse Pro/IO richiede solo l’alimentazione e non è necessario alcun controller separato. Con una portata massima di 15 m, il sensore radar T30R è ideale per il rilevamento e il posizionamento di veicoli in prossimità di banchine di carico e scarico, per prevenire la collisione di apparecchiature mobili per la movimentazione di bagagli e passerelle passeggeri negli aeroporti, in applicazioni di rilevamento e misurazione all’aperto, per il rilevamento, la profilazione e il posizionamento di veicoli, in applicazioni di misurazione del livello o per il profiling di veicoli in autolavaggi.
Sealed Air
il futuro è “touch-less” L’automazione ha il potere di rispondere alle maggiori sfide che devono affrontare gli imballaggi alimentari in termini di prestazioni e produttività. Sealed Air, con l’evento virtuale “Touch-less the future: food packaging automation” ha mostrato come i suoi sistemi di confezionamento automatico affrontano queste sfide per ottimizzare i processi di confezionamento alimentare.
L’
automazione sta diventando un imperativo per le aziende poiché abilita un notevole aumento della produttività eliminando i punti di contatto e riducendo la necessità dell’intervento umano. Gestire linee di confezionamento manuali, infatti, è sempre più difficile a causa della carenza di manodopera dovuta alla pandemia e dei rischi legati alla sicurezza degli operatori e alla qualità degli alimenti che questo tipo di impianti comportano. Con le soluzioni automatizzate di Sealed Air, le aziende diventano più resilienti e sono in grado di pianificare il futuro del lavoro attraverso apparecchiature, robot e cobot. Sealed Air collabora con i suoi clienti dalla progettazione alla soluzione finale per affrontare tutte le sfide cruciali del mercato del packaging, attingendo alla competenza di una vasta rete di esperti di riferimento del settore. Le soluzioni di automazione firmate Sealed Air consentono ai clienti di modernizzare i loro processi, eliminare gli sprechi, rendere le operazioni più sostenibili e creare impianti digitali e connessi.
La filosofia aziendale I grandi temi discussi prima della pandemia, come la crescita dell’e-commerce, la sostenibilità e la transizione 4.0, oggi sono ancora più attuali e sono diventati concetti chiave per le aziende resilienti. La sostenibilità e la carbon-neutrality sono tra le prove più attuali che l’Europa sta affrontando. Sealed Air si pone l’obiettivo di contribuire alla soluzione a queste difficili sfide rendendo l’industria del packaging più sostenibile anche tramite l’automazione. È importante differenziarsi nell’arena competitiva creando vantaggi reali in termini di sostenibilità. Inoltre, le soluzioni di automazione di Sealed Air creano benefici sia in termini di costi che di protezione dei prodotti grazie un profondo dialogo con i clienti e alla competenza dell’azienda a livello di automazione e servizi.
I sistemi “touchless” Secondo Sealed Air, l’automazione consiste nella creazione di sistemi “touchless”, ovvero sistemi che semplificano i processi. Una volta identificate le inefficienze, i rischi e le opportunità di miglioramento, è il momento di automatizzare. Per fare questo, Sealed Air applica il suo approccio Operational Excellence. I sistemi “touchless” riducono i rischi e incrementano la qualità, la velocità, la sicurezza, la shelf life del prodotto e la tracciabilità. Le soluzioni proprietarie di Sealed Air spaziano dall’automazione di un singolo elemento della linea a soluzioni end-to-end completamente automatizzate. Si parte dai sistemi di visione e ispezione per verificare l’integrità del prodotto al caricamento automatico del packaging. Secondo i feedback raccolti dall’azienda, la maggior parte dei clienti ha un ritorno sull’investimento di oltre il 30% e ne raccoglie i frutti in meno di 3 anni. Inoltre, il packaging si è evoluto ed è passato dallo scopo primario di protezione (che rimane la caratteristica fondamentale) del prodotto a mezzo di comunicazione per il brand. L’imballaggio smart potrà essere l’epicentro di tutta la filiera produttiva. Sealed Air ha sviluppato un intero sistema che include la stampa digitale e le App necessarie per realizzare uno smart packaging. Lo smart packaging può incrementare l’efficienza dell’impianto e l’efficacia della comunicazione all’interno di tutta la filiera fino ai consumatori finali. In tal senso, Sealed Air segue un metodo molto ben organizzato per realizzare il processo di automazione, ponendosi come partner dei clienti dal design alla soluzione finale.|
48 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
9 – 13 SETTEMBRE 2021 BOLOGNA, QUARTIERE FIERISTICO SUPPLY CHAIN, RETAIL 9 – 10 SETTEMBRE 2021 GREEN & ORGANIC 9 – 12 SETTEMBRE 2021 PROFESSIONAL HAIR, BEAUTY SALON & SPA, NAIL 11 – 13 SETTEMBRE 2021
Cosmoprof Worldwide Bologna presenta OnBeauty, il primo ma fondamentale evento in presenza per rilanciare l’attività, favorire il networking e dare vita a nuove opportunità di business. L’INDUSTRIA COSMETICA RIPARTE DA BOLOGNA Onbeautybycosmoprof.com
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Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
Imballaggi&AMBIENTE
Imballaggi in carta e cartone
-50% per il contributo ambientale Il contributo ambientale CONAI per gli imballaggi in carta e cartone si riduce di oltre il 50%. Diminuirà da 55 a 25 EUR/tonnellata dal 1° luglio, con un risparmio per gli utilizzatori di imballaggi in carta e cartone di oltre 135 milioni di euro. Nel 2022 si estenderà invece la diversificazione contributiva agli imballaggi in materiale composito, diversi da quelli per liquidi.
Procedure forfettarie/semplificate La variazione avrà effetti anche sulle procedure forfettarie/semplificate di dichiarazione per importazione di imballaggi pieni. Dal 1° luglio 2021, il Contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) passerà da 107,00 a 101,00 EUR/tonnellata. Resteranno invece invariate le aliquote da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in EUR) per i prodotti alimentari imballati (0,20%) e per i prodotti non alimentari imballati (0,10%). I nuovi valori delle altre procedure forfettarie/semplificate interessate dalla variazione saranno a breve disponibili sul sito CONAI.
I
l Consiglio di amministrazione CONAI, valutato lo scenario attuale della filiera del recupero e del riciclo degli imballaggi a base cellulosica, ne ha deliberato una diminuzione del contributo ambientale. Il contributo base passerà da 55 EUR/tonnellata a 25 EUR/tonnellata a partire dal 1° luglio 2021 per tutti gli imballaggi in carta e cartone. Il risparmio previsto per gli utilizzatori di questo tipo di pack è di oltre 135 milioni di euro, su un immesso al consumo pari a 4,5 milioni di tonnellate. La variazione del contributo è dovuta principalmente all’aumento dei valori di mercato della materia prima seconda: con l’inizio del 2021 le quotazioni della carta ottenuta con il macero sono aumentate significativamente con aumento conseguente dei ricavi consortili da vendita dei maceri. Un riequilibrio sui consumi interni di carta da macero per circa un milione di tonnellate, grazie all’apertura di tre nuove cartiere, ha inoltre contribuito a rendere ancora più appetibile la carta da riciclo, allontanando l’ipotesi di una flessione nei suoi valori di mercato.
Poliaccoppiati per liquidi Per i poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi il contributo ambientale si ridurrà da 75 EUR/tonnellata a 45 EUR/ tonnellata, essendo rimasto invariato il contributo aggiuntivo di 20 EUR/ tonnellata. Dopo aver agito nel 2018 sui poliaccoppiati per liquidi, CONAI prosegue nel percorso di diversificazione del contributo per gli imballaggi compositi – o poliaccoppiati – con prevalenza di carta e cartone, per correlare il CAC alla loro effettiva riciclabilità e ai loro impatti ambientali, così come ai costi emergenti legati alla gestione del loro fine vita. Il consiglio di amministrazione CONAI ha così stabilito l’estensione della diversificazione contributiva anche agli altri imballaggi compositi a base carta diversi dai contenitori per liquidi. La nuova diversificazione – oggetto di studio da circa un anno, come anticipato a settembre 2020 con l’avvio della nuova modulistica dichiarativa – entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2022. Gli imballaggi compositi a prevalenza carta, diversi da quelli per liquidi, sono stati divisi in quattro tipologie in base al peso della componente carta sul totale del peso dell’imballaggio. Le prime due tipologie, A e B, con una componente carta superiore o uguale rispettivamente al 90 e all’80%, pagheranno il CAC carta (dal 1° luglio 2021 ridotto a 25 EUR/tonnellata) e non sarà applicato loro nessun contributo aggiuntivo. ualifica gli imballaggi in cui la componente carta è superiore o uguale al 60% e inferiore all’80%. Le operazioni di riciclo di questi imballaggi sono complesse e onerose: su 100 kg di imballaggi, più di 60 kg diventano scarto non riciclabile allo stato delle tecnologie attuali. Gli imballaggi in questa fascia pagheranno dal 1° gennaio 2022 un extra-CAC di 110 EUR/tonnellata. La quarta tipologia, D, è quella degli imballaggi compositi in cui la componente carta è inferiore al 60%: una percentuale che compromette la riciclabilità dell’imballaggio, annullandola, con ovvie conseguenze di impatto ambientale. Nel processo di riciclo, infatti, 100 kg di questi imballaggi producono più di 85 kg di scarto secco e quasi 150 kg di scarto bagnato da smaltire in discarica, dopo aver consumato acqua ed energia elettrica. Per questi imballaggi il contributo extra sarà pertanto di 240 EUR/tonnellata. Rientreranno in fascia D anche quegli imballaggi la cui componente carta non verrà esplicitata. Poiché si tratta quindi di imballaggi non riciclabili con carta e cartone, l’invito alle aziende che li producono e utilizzano è quello di suggerire in etichetta il conferimento in raccolta indifferenziata, al fine di minimizzare l’impatto ambientale legato alla gestione del loro fine vita. La diversificazione contributiva è una delle leve impiegate per orientare le aziende verso imballaggi sempre più riciclabili. |
50 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
Imballaggi&AMBIENTE Le molteplici soluzioni
di Corno Pallets L’esperienza acquisita nel corso degli anni e il costante ammodernamento dei propri impianti produttivi hanno fatto sì che l’azienda abbia continuato la propria crescita e che oggi sia in grado di fornire pallet di qualunque tipo e realizzati in diversi materiali, tutti accomunati dall’elevata qualità e dal rispetto per l’ambiente.
C
orno PalletS nasce nel 1957 come realtà produttiva specializzata nell’imballaggio ortofrutticolo per il settore agricolo regionale. Negli anni a seguire, la trasformazione dell’economia locale porta l’impresa ad una prima fase evolutiva: soddisfare la necessità di altri comparti economici, quelli dei beni intermedi e durevoli e dei prodotti di largo consumo, attraverso la produzione di pallet. Da piccolo complesso artigianale, Corno Pallets si trasforma velocemente in realtà industriale, ponendo la massima attenzione alla ricerca del nuovo e alla soddisfazione delle nuove esigenze di mercato. Nel 1987 Corno Pallets importa i primi bancali impilabili in legno pressato, ed inizia la distribuzione dapprima nel centro-nord Italia e in seguito su tutto il territorio nazionale. L’esperienza acquisita, legata alla costante innovazione e ammodernamento dei propri impianti produttivi, hanno fatto sì che l’azienda abbia continuato la propria crescita e che oggi sia in grado di fornire pallet di qualità, di qualunque tipo e realizzati in diversi materiali: pallet in legno, pallet di truciolato PRESSPALL e pallet in plastica.
per esportazione ISPM 15, pallet essiccati, bancali a perdere, pallet speciali, plance di protezione e il pallet EPAL, l’unico certificato PEFC in tutto il Piemonte.
I PRESSPALL Da oltre 25 anni è importatore del pallet in legno pressato,che dal 2020 viene commercializzato con il marchio di proprietà PRESSPALL. Sono composti in truciolato di legno pressato a caldo e sono già pronti così come sono per essere esportati in tutti i paesi del mondo aderenti alla normativa FAO ISPM 15, inclusi Cina, Brasile, Australia, Canada e Stati Uniti. Grazie alla loro impilabilità è possibile caricare molte più unità sui mezzi di trasporto ed avere più del 60% di spazio risparmiato in magazzino. PRESSPALL è disponibile in vari formati, dai modelli standard 1200x800 e 1200x1000, ai piccoli formati 400x600, 400x800 e 600x800, fino ad arrivare ai modelli per i container, con le misure 1140x760 e 1140x1140. Il pallet pressato possiede anche la certificazione PEFC che garantisce la provenienza delle materie prime utilizzate da boschi a gestione sostenibile. I boschi e le aziende che lavorano con questa attestazione, forniscono un contributo contro la distruzione di inestimabili risorse boschive ad opera di disboscamenti e sfruttamento incontrollato delle risorse. Con la certificazione PEFC, gli utilizzatori del pallet PRESSPALL hanno la certezza di acquistare pallet a perdere ecologici e contribuire alla tutela dei nostri boschi.
I vantaggi dei pallet in legno I pallet in legno sono i più diffusi grazie alle loro caratteristiche: alto livello di resistenza, grande flessibilità, durata nel tempo ineguagliabile, che li rende perfetti per tutte le operazioni di movimentazione e trasporto merci. Corno Pallets propone una vasta gamma di imballaggi, pallet e bancali in legno tra cui pallet
I pallet in plastica Corno Pallets dispone di una vasta gamma di prodotti anche per quanto riguarda i pallet in plastica. I pallet a perdere per spedizioni ed esportazioni, realizzati in plastica riciclata, sono disponibili in svariati formati standard sia nelle versione incastrabili con piedi d’appoggio che nelle versioni con listelli di base. I pallet alimentari, lavabili e resistenti ad alte e basse temperature, robusti e di lunga durata, sono ideali per l’utilizzo interno e per i magazzini automatizzati. I pallet di plastica igienici per utilizzo alimentare e farmaceutico sono lavabili e sterilizzabili nel pieno rispetto delle norme HACCP. Le superfici sono chiuse, lisce, con spigoli arrotondati, resistenti ad alte e basse temperature. I pallet da magazzino, robusti, molto resistenti e di lunga durata, sono disponibili in diversi formati standard.|
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Imballaggi &AMBIENTE
LE NOVITÀ IN CORSO ALL’ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO
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ltre ai giornalisti di settore, che in occasione di un press lunch dedicato si sono ritrovati con entusiasmo per la prima volta dall’inizio della pandemia, il 7 giugno si sono riuniti in assemblea, in modalità webinar, i soci dell’Istituto Italiano Imballaggio per ricevere dalla Presidente Anna Paola Cavanna il resoconto sull’attività degli ultimi 12 mesi. Forte di un consolidato 2020 in crescita sul 2019 e di un ulteriore balzo in avanti previsto per il 2021, che ad oggi conta già 44 nuovi associati, la Presidente attribuisce un ruolo strategico per la crescita dell’associazione all’ottimizzazione e alla riformulazione del pacchetto di servizi alle aziende. In particolare, sono stati istituiti nuovi help desk, a misura di azienda, grazie all’inserimento nello staff di nuove risorse, di comprovata esperienza sul campo. Tra fine 2020 e inizio 2021 hanno debuttato l’help desk dedicato all’etichettatura ambientale degli imballaggi; l’help desk testing, a supporto della realizzazione del piano analitico moca; ma anche lo sportello Reach e quello dedicato esclusivamente al food. Grande impulso ha ricevuto anche il sito wikipackaging.it, riservato ai soci, con una selezione di documenti e pubblicazioni gratuite. Tra questi ricordiamo il Country Report, che fa il punto sulla legislazione MOCA nel mondo, segnalando per 23 paesi o gruppi di paesi omogenei, Cina inclusa, lo status quo della legislazione, in materia di contatto con gli alimenti, nonché un crescente pacchetto di pubblicazioni e linee guida, edite da Istituto Italiano Imballaggio.
Per quanto riguarda i progetti in corso, Anna Paola Cavanna ha ricordato l’attività della neonata Fondazione Carta Etica del Packaging, che ha visto venire alla luce il primo corso di Alta Formazione per packaging manager, in partnership con l’Università La Sapienza di Roma e la campagna di reclutamento degli Ambassador. La stessa Fondazione ha accolto sotto la propria egida la Commissione Sostenibilità, attivata ormai quasi 3 anni fa dall’Istituto Italiano Imballaggio, che sta lavorando a una pubblicazione tutta incentrata sul tema sostenibilità degli imballaggi. Non ultimo per importanza, è in fase di progettazione un nuovo portale di ricerca dei fornitori, senza scopo di lucro, pensato per far incontrare domanda e offerta, in un modo semplice e immediato, con una ricerca, basata su pochi semplici criteri. Sarà l’algoritmo impostato a eseguire in tempo reale la selezione dei fornitori, che rispondano ai criteri di ricerca, e a condividere i contatti commerciali. Le specifiche tecniche potranno essere discusse in privato, in sede di trattativa commerciale. Packagingfinder sarà operativo entro la fine del 2021. La mattina si è conclusa con tre guest speaker: Barbara Iascone, ufficio studi dell’associazione, che ha tracciato un focus sul settore, Sissi Bellomo, giornalista de Il Sole 24 Ore, che ha fatto il punto su commodities e materie prime e Gino Schiona, che ha aggiornato la platea riguardo a Biorepack, ultimo consorzio nato nel sistema Conai.
PHARMINTECH A MILANO CON IPACK-IMA NEL 2022
AMBIENTE, CONSUMATORI ITALIANI PIÙ CONSAPEVOLI
S
econdo un’indagine* commissionata da Pro Carton, associazione europea dei produttori di cartoncino e cartone, condotta su 7.000 cittadini europei, i consumatori italiani (54%) e quelli inglesi (50%) hanno acquisito maggiore consapevolezza ambientale durante la pandemia, rispetto a spagnoli, tedeschi e francesi che si attestano sotto il 50%. In Italia, quasi 4 consumatori su 5 (78%) dichiarano di essere disposti a pagare di più per packaging sostenibili. Analizzando meglio il dato per fasce d’età, si scopre che i giovani adulti (22-28 anni) si classificano sopra gli over-65 nei fatti: l’88% dei giovani italiani pagherebbe volentieri di più per un packaging a più basso impatto ambientale, rispetto al 66% degli over-65, nonostante questi ultimi abbiano maggiori capacità di spesa. I giovani italiani si mostrano quindi ancora più attenti nei confronti del pianeta, superati solo dai coetanei spagnoli (91%) e tedeschi (89%). Solo il 25% degli intervistati italiani ha affermato che i retailer non fanno abbastanza per introdurre packaging rispettosi dell’ambiente, la percentuale più bassa tra i Paesi europei. Tuttavia, quasi tutti gli adulti europei ritengono che amministrazioni (96%) ebrand (96%) dovrebbero fare molto di più per tutelare l’ambiente. Ai consumatori sonostate poste domande anche su comportamenti efficaci per com-
battere il cambiamento climatico: in Italia 1 consumatore su 4 (27%) pensa che piantare alberi sia una soluzione valida; il 25% ritiene che si debba riciclare di più e meglio; mentre il 24% vorrebbe aumentare l’utilizzo di materiale rinnovabile. Lo stesso pensiero accomuna i consumatori inglesi, francesi e tedeschi, diversamente dagli spagnoli che mettono al primo posto il riciclo (28%), seguito dall’uso di materiali rinnovabili (23%) e piantare più alberi (22%).Tony Hitchin, General Manager Pro Carton, ha commentato: “Siamo felici, ma anche sorpresi, di vedere come i consumatori siano disposti a rimanere fedeli ai loro principi ambientali. Il cartoncino si è confermato il materiale migliore per il packaging, con meno di uno su dieci consumatori che preferisce la plastica: i risultati dell’indagine nonpotrebbero essere più chiari. I consumatori chiedono ai brand packaging più sostenibili, e il cartoncino lo è sia a livello economico che ambientale. Date le sue proprietà, il cartoncino è la scelta perfetta: è realizzato con risorse rinnovabili, è riciclabile e biodegradabile, non impatta sulle foreste, tant’è che quelle europee crescono quanto un’area di 1.500 campi da calcio!” *L’indagine è stata commissionata da Pro Carton e condotta da Perspectus Global, agenzia indipendente e internazionale di ricerca e insight
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ell’ottica di una innovativa collaborazione tra il Gruppo BolognaFiere e Ipack Ima Srl, la prossima edizione di Pharmintech si terrà a Milano dal 3 al 6 maggio 2022 in concomitanza con IPACK-IMA. Pharmintech, unica Fiera specializzata in Italia per l’intera filiera Life Science e fra i principali eventi del settore in Europa, torna protagonista a Milano con un’offerta espositiva completa e innovativa per gli operatori internazionali del settore chimico-farmaceutico: tecnologie di processo, soluzioni e materiali di confezionamento in una rinnovata strategia di filiera integrata che include le camere sterili, l’automazione dei processi, la distribuzione, il supply chain management e le soluzioni digitali per l’industria. Lo svolgimento di Pharmintech in concomitanza con IPACK-IMA - Fiera internazionale per le tecnologie e soluzioni di processing & packaging per l’industria del largo consumo e beni durevoli rappresenta una grande opportunità per capacità attrattiva, ampiezza del target coinvolto, visione internazionale e coerenza merceologica, con possibilità uniche di ‘cross-contamination’ tra diversi settori produttivi. L’offerta espositiva di Pharmintech, all’interno di un padiglione dedicato, sarà arricchita da un articolato programma di eventi ed iniziative speciali mirate all’anticipazione dei trend e dell’innovazione in ambito Life Science. La Segreteria Organizzativa di Pharmintech 2022 è stata affidata a Ipack Ima Srl proprio per agevolare l’evoluzione del progetto nella direzione delle esigenze dell’intero comparto e la Sua azienda verrà contattata da Ipack Ima S.r.l. nei prossimi giorni per la promozione dell’edizione 2022, solo se ha espresso il Suo consenso al trasferimento dei Suoi dati a terzi.
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SIEMENS Simatic S7-1500 sotto la lente
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l Simatic S7-1500 è un PLC modulare per le applicazioni di automazione di complessità e velocità medio-alta. È la soluzione PLC perfetta per rispondere alle sfide di Industry 4.0 con le sue funzioni di comunicazione, sicurezza ed Energy Management. Dalla versione firmware V2.0 è possibile comunicare con i dispositivi d’automazione di terze parti, con MES, SCADA e ERP tramite il protocollo OPC UA, lo standard di comunicazione più diffuso e flessibile. Questo protocollo si aggiunge a quelli già presenti tra cui Profinet e Profibus. Il PLC nasce con il firewall integrato ed è certificato Achilles lev 2, uno dei riferimenti più importanti in fatto di sicurezza informatica. Completano il quadro i meccanismi di protezione del programma applicativo che impediscono la copia e il riutilizzo da parte di chi non è autorizzato. Consente inoltre di accorciare i tempi di sviluppo perché è dotato di potenti strumenti di simulazione che consentono sia di testare piccole porzioni di programma sia di testare il comportamento
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ROBOTEK
obotek Group nasce nel 2012, con focus dedicato alla robotica applicata al fine linea e alla pallettizzazione. Affermatasi da subito sul mercato nazionale, Robotek rapidamente sviluppa le esportazioni in tutto il mondo con il know-how Italiano nel settore del packaging. I fine linea Robotek sono in grado di movimentare svariate tipologie di prodotto. Le soluzioni proposte, completamente studiate e realizzate internamente, si contraddistinguono per i sistemi di presa appositamente pensati sul prodotto da manipolare. Questo permette all’utilizzatore finale di ottimizzare la linea di confezionamento, migliorando il proprio processo produttivo. Per soddisfare la continua richiesta di miglioramento dei cicli di lavoro, sull’ultima release del robot di pallettizzazione monocolonna Eros, è stato impiegato il PLC con funzioni di motion e robotica SIMATIC S7-1500 T-CPU, abbinato al nuovi drive S210 e ai motori brushless 1FK2. “Grazie all’esperienza e alla competenza di Siemens, siamo stati in grado di migliorare di più del 10%, sia il nostro ciclo produttivo, sia il ciclo lavoro dei robot”, afferma Matteo Nucci, Sales Technical Manager. “Questi risultati, sommati alla lunga disponibilità dei ricambi nel tempo, caratteristica molto apprezzati dagli end user - conclude Nucci - ci hanno spinto ad implementare macchine full Siemens”.
della CPU interagendo con i software di simulazione meccanica della macchina o dell’impianto. Infine con il tool Energy Management è possibile generare e integrare in maniera automatica il programma PLC per il monitoraggio dei consumi energetici. Simatic S7-1500 è implementabile in tutte le applicazioni di fascia medio alta dell’industria manifatturiera dal food & beverage al packaging, dal siderurgico alla lavorazione della plastica, ai sistemi di trasporto, all’industria del bianco e dell’automotive.
SITMA
ostegno alla comunità e confezioni in carta completamente riciclabili, sono i due principali motivi di orgoglio per l’azienda di Spilamberto (MO), specializzata nella costruzione di macchine automatiche e sistemi per il settore del packaging e della logistica, che produce ed esporta principalmente per il mercato internazionale. Durante l’emergenza Covid-19, Sitma ha messo a disposizione le proprie competenze, i macchinari e la forza lavoro per confezionare un primo stock di 30.000 mascherine per i Comuni Modenesi di Castelvetro e Vignola. Un gesto che assume una grande rilevanza, se si considera che Sitma è la prima azienda a confezionare le mascherine con la carta, con un pensiero rivolto quindi non soltanto all’emergenza sanitaria, ma anche a quella ambientale. Le soluzioni di Siemens, con la linea Simatic e Sinamics, hanno contributo e contribuiscono al successo di tutte le linee di produzione di Sitma commercializzate sul mercato internazionale. L’adozione del PLC S7-1500 nella linea di confezionamento 1150 dotata di svolgitore esterno 939, ha permesso di concretizzare gli investimenti fatti dal dipartimento R&D di Sitma, rivolti alla realizzazione di soluzioni all’avanguardia con un basso impatto ambientale.
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TEKNOICE
eknoice è fra i top player mondiali nella produzione di impianti per gelato. Le macchine costruite su misura riescono a soddisfare piccole aziende e grandi multinazionali nella produzione di gelato con stecco, in coni/coppette e prevedendo anche l’incartatrice alla fine della linea. Aggiungendo un modulo “intelligente” è possibile distanziare correttamente i prodotti, in modo che entrino nell’incartatrice alla distanza giusta uno dall’altro. Il vantaggio è una soluzione elettronica, non più meccanica. Generalmente la messa a passo dei prodotti avviene con dei facchinetti a catena, trainati da un motore. Soluzione poco flessibile, perché per produrre lotti di gelati di lunghezza e forma diverse, occorre riattrezzare la macchina, con grande impiego di tempo. Ora con la soluzione Siemens il formato del gelato si può impostare da HMI o direttamente dallo SCADA. Il progetto, finalizzato in pochi mesi, ha previsto l’utilizzo di quattro nastri trasportatori in serie, mossi da brushless 1FK7 e Sinamics S120, componenti che Teknoice utilizza con soddisfazione da anni. Ogni asse, controllato da una 1500TF, accelera o rallenta il corrispondente nastro, per mettere i prodotti “a passo”. Per far questo, è stato impiegato il pacchetto applicativo gratuito Intelligent Infeed di Siemens. Siemens collabora con Teknoice da anni. Perciò, anche per questo nuovo progetto, potersi affidare alla conoscenza applicativa di Siemens è stato fondamentale per il cliente. Questa macchina va nella direzione che l’azienda ha intrapreso da tempo: macchine sempre più user-friendly, per una produzione più snella e ottimizzata, garanzia di qualità e bontà del prodotto finito.
Converting&LABEL Materie prime ancora difficoltà nelle forniture Continue difficoltà nella fornitura di materie prime preoccupano fortemente i produttori europei di imballaggi flessibili.
INDICE DEI PREZZI DEL MERCATO EUROPEO DEI SUPPORTI (4° TRIMESTRE 2020 – 2° TRIMESTRE 2021)
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➣➣➣➣ English TEXT
e continue difficoltà nella fornitura di materie prime stanno creando un potenziale rischio alla stabilità delle forniture di alimenti, farmaci e prodotti medicali: una situazione che preoccupai membri di Flexible Packaging Europe (FPE). Le percentuali di tutte le materie prime utilizzate per gli imballaggi flessibili hanno mostrato un incremento storico negli ultimi sei mesi, secondo i dati forniti dal resoconto trimestrale Wood Mackenzie per gli imballaggi flessibili. Esempi di questi drastici incrementi sono: oltre il 130% per le resine PE, quasi il70% per la pellicola BOPP o circa il 18% per il foglio di alluminio. Inoltre, le percentuali dei trasporti sia via mare da e verso l’Europa, sia dei trasporti via terra entro i confini dell’Europa sono salite alle stelle,sempre che ci fosse disponibilità. Rob Gilfillan, Head of Applications di Wood Mackenzie, un’attività di Verisk, nota:“Il forte aumento che ha riguardato tutti i materiali non colpisce esclusivamente l’industria degli imballaggi flessibili ma tutte le industrie. Il motivo principale è la ripresa immediata e simultanea ovunque nel mondo e nella maggior parte dei settori verso la fine della pandemia. Qualsiasi imprevisto come il blocco di rotte marine, interruzioni di produzione e altre circostanze sfortunate potrebbero portare a un immediato peggioramento della situazione precaria.” In occasione del recente incontro estivo di giugno, più dei tre quarti dei membri di FPE che vi hanno partecipato hanno valutato l’attuale disponibilità di materie prime come ‘cattiva’ o ‘pessima’. Le previsioni per quanto riguarda l’andamento dei prezzi delle materie prime sono state altalenanti da aumento ulteriore (23%) a stabilità (41%) a diminuzione (36%). “La concomitanza di praticamente tutti i materiali necessari per la produzione sta creando problemi e complicazioni rilevanti alle aziende che sono nostre associate. I produttori stanno facendo del loro meglio per servire i clienti nel miglior modo possibile, ma ci sono continue
difficoltà,soprattutto il fatto che la disponibilità si stia ulteriormente riducendo” ha spiegato Guido Aufdemkamp, direttore esecutivo di FPE. “Per questa situazione sfidante già si prevede che durerà fino alla fine dell’anno, sperando che non ci siano ulteriori intoppi nella catena di rifornimento o di natura geo-politica. Il perdurare della scarsità potrebbe in ultima analisi riflettersi in strozzature nei tempi di consegna dei prodotti e adeguamenti dei prezzi al dettaglio, e pertanto anche ripercuotersi sui consumatori finali.” Quasi la metà dei beni di largo consumo (Fast-Moving Consumer Goods -FMCG) in Europa, escludendo le bevande, è confezionata in imballaggi flessibili. Gli esempi comprendono tutti le tipologie di alimenti confezionati: cibo per animali, prodotti per la cura della persona e della casa, prodotti medicali e farmaci;tutti si affidano agli imballaggi flessibili. |
Flexible Packaging manufacturers, difficulties in raw material supply
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he continuous difficulties of raw materials supply are creating a potential risk to the stable supply of food, pharmaceuticals, and medicals, which worries the members of Flexible Packaging Europe (FPE). Rates of all raw materials used for flexible packaging showed a historic increase over the past six months according to data from Wood Mackenzie’s quarterly flexible packaging overview. Examples of those drastic increases are more than 130% for PE resins, almost 70% for BOPP film or 18% for aluminium foil. In addition, freight rates both for sea from and to Europe and land trans-
portation within Europe rocketed provided availability. Rob Gilfillan, Head of Applications at Wood Mackenzie, a Verisk business (Nasdaq: VRSK), notes “The strong increase across all materials hits not exclusively the flexible packaging industry but all industries. The main reason is the immediate and simultaneous recovery everywhere in the world and in most sectors towards the end of the pandemic. Any unforeseen incident like seaway blockages, production interruptions and other unfortunate circumstances could immediately worsen the precarious situation.”
At its recent summer meeting in June, more than three quarters of the participating FPE members rated the current availability of raw materials as ‘bad’ or ‘very bad’. The expectations for the raw material price developments diverged from further increase (23%) to stable (41%) and decrease (36%). “The concourse of basically all materials necessary for production is creating major issues and complexities for our member companies. The manufacturers are doing their outmost to serve the customers in the best possible way, but it is continuously difficult as mainly the availability is tightening further,” explained Guido Auf-
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demkamp, FPE’s Executive Director. “This challenging situation is anticipated to last until the end of the year while we hope there will be no further supply chain or geo-political hick-ups. The ongoing shortage might ultimately also be reflected in product delivery bottlenecks and price adjustments in retail, and thus also for end-consumers.” Almost half of the Fast-Moving Consumer Goods (FMCG) in Europe, excluding beverages, are packed with flexible packaging. Examples include all kind of packaged foods, pet food, personal, household care products, medical and pharma all rely on flexible packaging.
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Converting&LABEL
Con Evolux Ulmex alza il livello della pulizia degli anilox In un’intervista esclusiva, Angelo Maggi, amministratore di Ulmex Italia e Ulmex Germania, illustra l’innovativo concept Evolux e la gamma di soluzioni per il controllo, la pulizia e la gestione degli anilox.
degli anilox, decidere quale sia da utilizzare o quale sia da inviare a rigenerare, o con quale anilox è possibile procedere con la pulizia per poi integrarlo nel processo di produzione. Fondamentalmente abbiamo implementato Evolux con due processi importanti: la misurazione degli anilox attraverso tecnologia digitale 3D, un’operazione molto importante per chi deve stampare e controllare attraverso un sistema digitale le condizioni dell’anilox, e il software gestionale denominato D.A.M., che significa Dynamic Anilox Management, unico nel suo genere, in grado di gestire l’intero parco anilox aziendale.
➣ Ulmex, che per la prima volta nelle vesti di produttore di tecnologie, presenta la soluzione per la pulizia e il controllo degli anilox denominata Evolux. Ci può parlare di questo innovativo concept? Angelo Maggi: Con Evolux abbiamo voluto proporre al mercato una soluzione unica nel suo genere, attualmente non implementata da nessun altro player. Per realizzarla, Ulmex ha investito molte energie che si sono tradotte in una vera e propria innovazione per il mercato. È un concept che non si limita alla vendita della sola macchina per la pulizia, ma che propone un sistema completo che prende in considerazione tutto quanto riguarda il processo di pulizia degli anilox, a partire dal controllo sino alla gestione dei dati relativi all’intero parco anilox. In questo modo, l’utilizzatore finale ha la possibilità di avere sotto controllo l’intero processo, conoscere lo stato
➣ Ci illustra la gamma Evolux e a quali mercati sono rivolti i modelli?
Angelo Maggi, Amministratore Ulmex Italia
AM: Grazie alla nostra esperienza sulla tecnologia laser, abbiamo sviluppato una gamma di macchine capace di soddisfare tutte le esigenze della stampa flexo. Proponiamo sei modelli, di cui cinque statici, per l’impiego all’interno dell’azienda, e uno portatile, denominato Smart, per poter pulire l’anilox direttamente in macchina o anche fuori macchina. La gamma Evolux può quindi essere impiegata nei settori della stampa di etichette, di imballaggi flessibili o su carta, quindi su banda stretta, media e larga, su macchine per la stampa di cartone on-
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Converting &LABEL dulato o sul gruppo di verniciatura delle offset piane. Ovunque vi sia un anilox, abbiamo la soluzione adatta.
dell’anilox e ne ottimizza la pianificazione della pulizia. Supportato dalla presenza del microscopio 3D, che permette di analizzare portata, profondità e geometria delle celle, questo software consente allo stampatore di avere un controllo continuo delle condizioni dell’anilox e, in maniera preventiva, può decidere che percorso intraprendere (solo pulizia o rigenerazione). Vi è da sottolineare il fatto che la pulizia laser consente un risparmio in termini di costi di rigenerazione, perché l’efficacia di pulizia del laser consente di allungare gli intervelli tra una rigenerazione e l’altra. Il nostro software permette di prevedere per tempo la necessità di mandare a rigenerare un anilox, per poterlo ricevere nei tempi necessari. Inoltre, verifica costantemente la tendenza di saturazione del volume dei singoli rulli e quindi restituisce l’informazione necessaria per poter anticipare le decisioni più importanti, soprattutto se si hanno più macchine.
➣ Ci spiega meglio il modello Evolux Smart? AM: Il modello Smart è nato dall’esigenza tecnologica di alcuni clienti nel settore del cartone ondulato e della spalmatura perché spesso accade che, per poter smontare e pulire gli anilox, sono necessarie molte ore di lavoro. Con questo sistema diamo la possibilità di poter pulire l’anilox direttamente in macchina e quindi di beneficiare dell’efficienza di pulizia del laser anche senza dover smontare i rulli.
➣ Quali sono i plus che distinguono la macchina laser Evolux? AM: Evolux garantisce affidabilità e stabilità del processo di funzionamento. L’efficacia della pulizia è assicurata da un’innovativa sorgente laser di un produttore tedesco, in grado di offrire la massima flessibilità operativa, in maniera molto semplice, per poter ottenere il miglior risultato possibile in termini di pulizia. Vi è, inoltre, la semplicità di installazione. Infatti, per il funzionamen-
➣ Quali elementi e tecnologie ha introdotto Ulmex per migliorare la qualità del lavoro della Evolux? AM: Anche in questo caso abbiamo scelto un partner all’avanguardia, leader a livello mondiale nella tecnologia laser. Abbiamo scelto questa
to dell’intera gamma Evolux, è sufficiente collegare la macchina all’alimentazione a 230 Volt; non servono altri allacciamenti. Il terzo punto è la personalizzazione di programmi di pulizia, che possono essere adattati a seconda sia del supporto sia della macchina, grazie a una struttura software versatile e semplificata che consente una personalizzazione specifica per ogni singola esigenza. Questo è un vantaggio per il cliente, perché si ritrova ad utilizzare un’interfaccia personalizzata, configurata espressamente per il proprio parco macchine e tarata sulle dimensioni effettive dei propri anilox.
soluzione che, seppur economicamente impegnativa, è l’unica che ci consente di dare garanzia al cliente di aver acquistato un dispositivo all’avanguardia. Le nostre macchine sono attrezzate con un laser a fibra pulsante, che dà la possibilità di modulare, variare, regolare tutto il fascio laser. Questi tre parametri, messi insieme, permettono di regolare il sistema in maniera ottimale per ottenere il miglior risultato possibile in fase di pulizia.
➣ Come si pone la Evolux in ottica 4.0? AM:I software di Evolux la rendono 4.0-ready, assicurando la bidirezionalità dell’interconnessione. Attraverso il software D.A.M., Ulmex ha fatto periziare la macchina da un ente certificatore esterno per garantire la conformità dal punto di vista legale e amministrativo contabile del dispositivo. Così facendo, il cliente che acquista Evolux e D.A.M. ha compresa la perizia 4.0 e non deve fare altro che inserire questa parte documentale all’interno della gestione contabile per essere in regola con le normative e le direttive in vigore in Italia.|
➣ Come si integra nel ciclo produttivo aziendale? AM: Le macchine Evolux si integrano in modo molto semplice. Sono necessarie poche ore di training per poter addestrare l’utilizzatore base e quasi chiunque, all’interno di un’azienda di stampa, è in grado di poterle utilizzare. La facilità di utilizzo è determinata da un’interfaccia software estremamente intuitiva e da una struttura efficace. Vi è inoltre da porre l’accento sul D.A.M., il software di gestione e controllo, sviluppato in proprio da Ulmex, che monitora il ciclo di vita
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Converting&LABEL Novità 3M nel settore della stampa flessografica adesivo speciale anche sul lato manica. I due classici spessori di applicazione dei nastri Cushion-Mount sono 15 e 20 mil, ovvero 0,38 mm e 0,5 mm. Lo spessore di 0,38 mm è specifico per fasce strette e cliché di piccole dimensioni per cui è richiesta elevata adesività. Le serie E&H sono le più adatte a queste esigenze. Diversamente, spessori di applicazione da 0,5 mm sono più indicati per le fasce larghe, con cilindri e cliché di grandi dimensioni, per le quali sono ideali la serie E, la serie L e la serie Pro. I nastri CushionMount di 3M sono identificati in modo preciso da un codice composto da lettere che definiscono l’adesivo e da cifre che si riferiscono alla densità e allo spessore di applicazione. I nastri Cushion-Mount sono costruiti tipicamente con una schiuma in polietilene a celle chiuse, con un film in poliestere di rinforzo. Sia sul lato manica che sul lato cliché si trova un adesivo a tecnologia acrilica. Infine, troviamo l’E-liner, che crea microcanali sullo strato adesivo con una superficie piana: questo permette di avere un livello di adesivo non variabile, che offre facilità di montaggio e smontaggio tra cliché e nastro o tra manica e nastro. Tutto ciò va a favore dell’eliminazione completa delle bolle nella fase di montaggio e di stampa, evitando ogni sollevamento dei cliché, per una qualità di stampa superiore.
Quando si tratta di stampa flessografica, i professionisti si aspettano soluzioni per il montaggio di lastre e nastri che forniscano risultati affidabili e di alta qualità. Attraverso un seminario online, 3M ha offerto una panoramica su alcune delle sfide comuni nel settore flessografico e ha presentato la nuova linea di nastri della serie Pro.
La nuova serie Pro In seguito a un periodo di test molto positivo, 3M ha lanciato quest’anno la nuova serie di nastri Pro, che oggi rappresenta il suo top di gamma. Tra la nuova serie Pro e le precedenti serie non ci sono particolari novità a livello di costruzione, la vera particolarità è l’adesivo, che è stato anch’esso modificato come era già stato fatto sull’adesivo lato cliché della serie L in ottica di migliorare la facilità di rimozione del nastro dalla manica. Questo nastro è molto più prestante rispetto alle serie precedenti. È un prodotto che offre importanti benefici da tutti i punti di vista. La riposizionabilità della matrice sul nastro e del nastro sulla manica rende più veloci le operazioni di montaggio e smontaggio. Inoltre, protegge le attrezzature in quanto la facilità di rimozione evita affaticamento degli operatori, rilascio di adesivo e rischi di danneggiamento delle matrici, La semplicità di smontaggio delle matrici consente anche una maggiore velocità di stampa e offre la possibilità di riutilizzare il nastro più di una volta. Tutte queste caratteristiche offrono agli utilizzatori dei nastri Cushion-Mount serie Pro un’ottima produttività e un risparmio dei costi di produzione e dei materiali. Questo nuovo prodotto in casa 3M permette di ottimizzare l’intero processo di stampa flessografica in tutte le sue fasi – montaggio, stampa e smontaggio – evitando i difetti, velocizzando il lavoro e garantendo una qualità costante e prevedibile in anticipo.|
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M lavora a stretto contatto con l’industria della stampa da molti anni, sviluppando nuove innovazioni, come la tecnologia che evita l’intrappolamento dell’aria nel montaggio dei cliché, utili ad aumentare la qualità e migliorare l’efficienza in produzione.
I nastri Cushion-Mount Le caratteristiche principali dei nastri per la flessografia CushionMount di 3M sono la densità delle schiume, la tipologia degli adesivi e gli spessori. Per quanto riguarda la densità delle schiume, 3M offre una vasta gamma di prodotti, con otto codici diversi di densità, che spaziano dall’11 più morbido fino ad arrivare al 18 più rigido. Tra questi estremi, una linea completa di densità supporta tutti i processi di stampa dei clienti e permette di ottenere tutte gli effetti di stampa desiderati. A livello di tipologie di adesivo, 3M offre quattro serie. La E è la prima nata, che si caratterizza per un adesivo standard sia sul lato manica che sul lato cliché. È stata poi sviluppata la serie H, che si distingue per un adesivo ad alta adesione sul lato cliché. La serie L, invece, è dotata di un adesivo speciale sul lato cliché che offre una rimozione più semplice. Infine, la nuova serie Pro, l’ultima nata,presenta analogamente un
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Converting &LABEL
Agfa presenta Amfortis il workflow packaging per stampa offset Amfortis facilita la vita dei convertitori di imballaggi combinando più strumenti software unici in un’unica potente soluzione, offrendo un flusso di lavoro ad alta produttività. Completa l’offerta di Agfa per il packaging offset, che già comprende lastre da stampa resistenti e sistemi CtP ad alte prestazioni.
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fruttando una interfaccia utente unica, Amfortis assicura qualità e coerenza di stampa di prim’ordine e sveltisce tutte le tipiche operazioni di prestampa, come ottimizzazione del design, step&repeat e gestione del lavoro. Questo software innovativo funziona come un centro di comando integrato capace non solo di produrre lastre e creare prove, ma anche di gestire macchine da stampa digitale o stampanti inkjet wide format e dispositivi di taglio per la campionatura e le tirature brevi. Per progettare Amfortis, Agfa ha fatto assegnamento su più di 25 anni di esperienza e know-how nello sviluppo di flussi di lavoro. Ora stampatori e convertitori di packaging possono contare sull’affidabilità e facilità d’uso della comprovata architettura di sviluppo Apogee di Agfa. Gli stampatori commerciali che guardano al packaging come un’opportunità per ampliare l’attività saranno in grado di farlo subito e senza sforzi. Sempre in cerca di innovazioni tecnologiche, Fratelli Roda SA, azienda di stampa svizzera specializzata negli imballaggi di articoli farmaceutici, cosmetici e alimentari è stato il primo cliente a implementare Amfortis: “L’enorme potenziale di Amfortis è risultato da subito evidente”, dice Gian Luca Pellegrinelli, Production Manager. “Avendoci consentito di eliminare i passaggi intermedi, ha reso il nostro processo di produzione molto più veloce e sicuro. I nostri operatori già abituati a lavorare con Apogee apprezzano che l’interfaccia sia così intuitiva”. Stampe straordinarie, utilizzo di inchiostro ridotto Amfortis trae vantaggio anche dalla potenzialità del software di standardizzazione Agfa PressTune, che garantisce una coerenza cromatica assoluta e pertanto approvazioni più agevoli, avviamenti più rapidi e consumo ridotto di inchiostro e carta. Grazie alla sua
affidabilità nella riproduzione del colore, PressTune offre il terreno perfetto per la rivoluzionaria tecnologia di retinatura Agfa SPIR@L, incrementando la qualità di stampa e riducendo la copertura di inchiostro. Insieme al software di risparmio inchiostro Agfa InkTune è possibile intervenire anche sulla modalità di separazione “extended color gamut” supportata da Amfortis. Mediante l’integrazione di Agfa Arziro, Amfortis permette anche alle aziende di stampa di aggiungere elementi di design specifici ai progetti per migliorare l’appeal sugli scaffali e la protezione del marchio. “La stampa su packaging è un segmento di mercato in crescita che l’emergenza pandemica ha addirittura rinforzato a seguito del boom degli acquisiti online”, dice Andy Grant, Global Head of Software presso Agfa. “La nostra strategia programmatica è fornire soluzioni integrate su tutti i mercati che serviamo. Amfortis è il completamento dell’opera per la stampa packaging offset. Si adatta bene anche al nostro approccio ECO³: Agfa sostiene la crescita commerciale dei suoi clienti e punta a rendere le loro attività più sostenibili, produttive e convenienti offrendo soluzioni efficienti in termini di costi”. “Amfortis diverrà una rampa di lancio per gli stampatori commerciali che si accingono ad ampliare la propria capacità con servizi di packaging”, aggiunge Mark Lewiecki, Senior Product Manager presso Adobe. “I clienti Agfa beneficeranno di tecnologie allo stato dell’arte, così come degli affidabili risultati di alta qualità Adobe e delle nuove funzioni per il packaging nell’ultima versione di Adobe PDF Print Engine. Congratulazioni ad Agfa per il lancio di Amfortis!”. |
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Rimini 7-9 settembre 2021 Fiera professionale del settore ortofrutticolo www.macfrut.com
Milano Rho 22-26 ottobre 2021 Fiera internazionale della ristorazione e dell’accoglienza www.host.fieramilano.it 9 – 13 SETTEMBRE 2021 BOLOGNA, QUARTIERE FIERISTICO
Bologna 9-13 settembre 2021 Evento per il comparto Beauty www.onbeautycosmoprof.com
SUPPLY CHAIN, RETAIL 9 – 10 SETTEMBRE 2021 GREEN & ORGANIC 9 – 12 SETTEMBRE 2021
Rimini 26-29 ottobre 2021 PROFESSIONAL HAIR, BEAUTY SALON & SPA, NAIL per l’innovazione tecnologica Fiera internazionale 11 – 13 SETTEMBRE 2021 e industriale dell’economia circolare
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Bologna 10-13 marzo 2022 Salone internazionale della filiera produttiva www.cosmoprof.com
Milano Rho 22-26 ottobre 2021 Fiera internazionale dell’industria della carne www.meat-tech.it
Parma 24-26 maggio 2022 Fiera dell’automazione digitale per l’industria www.spsitalia.it
20-23 febbraio 2022 Fiera professionale delle tecnologie per birre e bevande www.bbtechexpo.com
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Norimberga 28-30 settembre 2021 Salone internazionale delle tecnologie per il packaging www.fachpack.de
Milano Rho 3-6 maggio 2022 Fiera specializzata nel processing e packaging food e non food www.ipackima.com
19-20 gennaio 2022 Fiera internazionale delle private label www.marca.bolognafiera.it
Monte-Carlo 27-29 settembre 2021 Salone internazionale del packaging di lusso Cosmoprof Worldwide Bologna www.luxepack.com
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Bruxelles 26-29 aprile 2022 Fiera internazionale delle tecnologie per la stampa di etichette www.labelexpo-europe.com
Francoforte 4-8 aprile 2022 Fiera internazionale dell’industrie del processo www.achema.de
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Monaco di Baviera 12-16 settembre 2022 Fiera internazionale delle tecnologie per il beverage www.drinktec.com
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I COP
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64 Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
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Rassegna dell’Imballaggio | n. 5 | Giugno/Luglio 2021
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