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Sommario
PRIMO PIANO/SPOTLIGHT
4 Vino italiano, export nuovamente trainante
6 Digitalization of the wine sector
STRATEGIE
34 Innova Group punta su efficienza e sostenibilità
9 Organic, natural and alternative wines, growing in a challenging landscape
SPECIALE
10 SIMEI 2024, numeri in crescita
11 Amorim Cork Italia, innovazione e sostenibilità
11 Corno Pallets, una nuova generazione di Presspall
12 Goglio debutta nel settore vinicolo
12 Omnia Technologies, dal processing al bottling & packaging
13 UIFAT, nuove opportunità di personalizzazione
14 P.E. Labellers presenta TelescoPE
MERCATO
16 L’ascesa del gin nel fuori-casa italiano
17 Bevande “pronte da bere”, trend in crescita
FOCUS
18 Tappi e chiusure, un settore dinamico e innovativo
19 Amorim Cork Italia, 25 anni di eccellenza
DOSSIER
22 Automazione industriale, il futuro è adesso
Food Machines FM Beverage Machines è parte del NETWORK
Rassegna dell’imballaggio
Editore
p
Innovative Press
Aut. Trib. di Milano n. 323 del 06/05/1998
Iscrizione al ROC n. 35480 del 10/11/2020
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23 Il sito Rittal RCS si arricchisce con il Calorimetric Lab
24 Cama Group, il valore aggiunto di automazione e robotica
25 Schneider Electric, un hub per la Transizione 5.0
26 igus, tutta la semplicità dell’automazione
28 WITTENSTEIN, sicurezza negli imballaggi
29 Interroll, per l’intralogistica che guarda al futuro
FOCUS
30 Acque in bottiglia, focus su salute e sostenibilità
31 Sanpellegrino, valore per tutta la filiera
32 Ferrarelle Società Benefit, coltivare il futuro
35 SACMI e Università di Bologna, collaborazione rinnovata
TECNOLOGIE
36 Robatech, tecnologie di incollaggio per tutte le esigenze
37 P.E. Labellers, il futuro dell’etichettatura
38 Johnson-Fluiten, manutenzione veloce e senza stress
40 Gruppo LM, novità per la marcatura laser di lattine
CaseHISTORY
42 Stampante LX500E, nuovo alleato in distilleria
44 L’affidabilità dei giunti Mayr per Chiaperotti
AMBIENTE
46 Birrificazione, il valore dei sottoprodotti
47 La tendenza sostenibile del cibo in scatola
48 L’impegno di Leister per minimizzare i consumi energetici
50 Berlin Packaging, bottiglie sempre più sostenibili
52 La valutazione del ciclo di vita per migliorare il processo produttivo
EVENTI
54 BrauBeviale, future-proof investments in the beverage industry
55 Vinitech-Sifel, condivisione di orizzonti
56 BBTech, tecnologie in mostra
57 Marca by Bolognafiere, un’edizione a tutto business
58 Italian Machine Vision Forum, il futuro della visione artificiale
59 Ucima festeggia i suoi primi 40 anni
60 Ipack Ima e Informa stringono un’alleanza strategica
61 LUXE PACK Monaco, the premier trade show for creative packaging
Rassegna Grafica
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VINO ITALIANO export nuovamente trainante
Dall’analisi di Bain & Company Italia sul settore vitivinicolo italiano, emerge un mercato solido e con importanti prospettive di crescita, nonostante le difficoltà. Dopo un periodo critico, infatti, le stime relative all’export italiano a livello globale rimangono molto positive, con aumenti del 3-4% a valore.
Leesportazioni di vino italiano vengono da un lunghissimo periodo di forte sviluppo. La sicura e costante crescita media – ormai più che ventennale – del 4-5% annuo a valore aveva un po’ illuso tutti gli operatori che il trend sarebbe durato indefinitamente e che strategie “incrementali” e “more of the same” sarebbero state sufficienti.
Prospettive positive nonostante le difficoltà Ma il periodo di inarrestabile crescita si è interrotto, e gli ultimi tre anni sono stati segnati da diversi e repentini cambiamenti. Prima a causa dell’impatto del Covid-19, che ha determinato un calo dell’export del 2% a valore nel 2020, e la necessità di ribilanciare repentinamente i canali di vendita, seguito poi da due anni di euforia con crescita a doppia cifra e un avvicinamento agli 8 miliardi di euro nel 2022. Nel 2023 il brusco “risveglio” ha portato a definizioni come “anno nero” ed un crescente pessimismo sulle potenzialità del vino italiano nei mercati internazionali. Infatti, nel 2023 le esportazioni sono complessivamente calate di circa l’1% a valore, con picchi negativi del -5% negli Stati Uniti, considerati tradizionale locomotiva
mercati, le performance nel 2023 sono state variegate: i flussi verso Germania e Regno Unito, rispettivamente secondo e terzo mercato per l’export italiano, sono cresciuti rispettivamente del 3% e del 4% a valore lo scorso anno, anche se parte del traino della Germania solo stati i volumi, a minore valore aggiunto, di vino sfuso. La Francia – pur rappresentando un mercato di sbocco relativamente contenuto - continua a manifestare segnali di crescita brillante per il vino italiano, avendo messo a segno un +10% a valore nel 2023. Mentre anche i Paesi Nordici, Svizzera e Asia hanno registrato performance negative.
Guardando ai dati di consumo ed i livelli di stock è chiaro, tuttavia, come la performance del vino italiano non sia poi stata così negativa, anzi: sta manifestando complessivamente dati piuttosto incoraggianti.
“Se prendiamo gli Stati Uniti, Paese più rilevante per il nostro export, la performance molto negativa del 2023 –con un calo dell’export di -5% a valore ed addirittura del -9% in termini di volume – ha allarmato. Tuttavia, il calo non è dovuto ad un improvviso cambio di gusti del consumatore americano, che invece continua ad apprezzare e comprare il nostro prodotto. Infatti, la quota dei consumi del vino italiano in USA è crescita di quasi mezzo punto al 13%, su consumi complessivi che a valore sono cresciuti per effetto prezzo del 4%. Il calo di volume dell’export è quindi legato interamente a fattori contingenti e non strutturali, dovuti all’accumulo di stock nella filiera distributiva avvenuto post-Covid, fino alla prima parte del 2023. Stimiamo che le settimane di stock nei vari livelli distributivi siano passate da valori di 15-16 settimane nel 2019 a 21 settimane a maggio-giugno 2023, per poi ridursi gradualmente a 18 settimane alle fine del 2023 e, di fatto, frenando bruscamente i volumi di export nella seconda parte dell’anno”, spiega Sergio Iardella, Senior Partner di Bain & Company. “Scomponendo quindi il calo del 9% dei volumi di export di vino italiano nel 2023, circa l’8% è dovuto a dinamiche di stocking e de-stocking, e non ai consumi. Quindi di fatto, a consumo, il vino italiano in USA è stato sostan-
zialmente stabile, con un calo inferiore all’1% e con performance superiori alla media del settore. Se la buona notizia è che il tema legato agli Stati Uniti non è strutturale, bisogna però considerare che, a fine 2023, si contavano ancora circa 3 settimane di eccesso di stock nella solo filiera distributiva, con la volontà dei distributori per il 2024 di continuare a fare de-stocking. Si consideri infatti che il valore complessivo globale di circa 2,7 miliardi di dollari di questo stock - con l’attuale costo del denarorappresenta un problema da continuare gestire. In definitiva le prospettive a partire dal 2025, guardando poi anche agli altri mercati, seppur con qualche altro mese di sofferenza ed un po’ di ulteriore turbolenza da de-stocking nel 2024, crediamo possano essere molto positive con il vino italiano, ancora protagonista e molto apprezzato dai consumatori”, prosegue l’esperto. Nel complesso, guardando all’outlook del vino italiano, l’export previsto da Bain & Company a livello globale è in crescita nel medio periodo di +3-4% a valore per anno, con ripresa molto solida soprattutto a partire dal 2025. Guardando ai diversi segmenti, il Prosecco – in virtù del grande riconoscimento, versatilità e diffusione tra diverse generazioni di consumatori – continuerà a crescere a valore sopra le media del mercato.
Le preferenze dei consumatori Il consumatore, con tante differenze e specificità per singolo mercato, in generale predilige sempre più vini leggeri, facili da bere e magari anche
da mixare, come i frizzanti. In questo contesto, anche i bianchi cresceranno bene a valore, mentre per i rossi, soprattutto quelli di maggior corpo - con eccezione dei vini super premium che fanno corsa a sé - continuerà il trend di complessiva contrazione dei volumi con contenuta crescita a valore. In generale, l’outlook positivo rimarrà trainato da mix di premiumizzazione piuttosto che da crescite a volume (previste nel complesso stabili); da questo punto di vista, il prossimo futuro non sarà diverso dal decennio pre-Covid. “Se dopo un periodo difficile ci sono elementi per essere positivi sul futuro, crediamo che questo contesto turbolento richieda di accelerare il salto di qualità delle nostre aziende del vino. Alcuni passaggi sono imprescindibili: piccolo non è sempre bello, le aggregazioni – anche spinte da sponsor finanziari ed in alcuni casi dal ricambio generazionale – sono auspicabili e necessarie per potere competere sui mercati internazionali con maggiori capacità finanziarie. È imprescindibile continuare ad offrire prodotti di qualità che cavalchino la premiumizzazione, ma il focus della differenziazione deve essere non solo il contenuto dalla bottiglia, è necessario utilizzare tutte le leve del marketing (dal packaging, oggi spesso poco distintivo e riconoscibile, alle attività a punto vendita, alla comunicazione più esperienziale). Il vino, mantenendo la sua distintività e tradizione, ha molto da imparare da altre aziende di beverage, come gli spirit, o anche da chi sta inventando nuove categorie, come gli hard selzer negli USA, puntando anche sul modo di comunicare e di associare il prodotto ad occasioni di consumo più in linea con le nuove generazioni. L’innovazione di prodotto deve poi guardare ai segmenti core, ad esempio il rosé e tutto il mondo dei frizzanti che rimangono categorie molto dinamiche, ma è importante anche attrezzarsi per cogliere opportunità in mondi in rapido sviluppo come low/no alcool. In conclusione, sarà necessario capire che per confermare gli ottimi risultati messi a segno nella lunga fase precedente, occorre trovare nuovi paradigmi di crescita e soluzioni strategiche un po’ più discontinue”, conclude Iardella.
SpotLight
DIGITALISATION of the wine sector
The wine sector is increasingly adopting customised digital solutions tailored to specific stages of the supply chain, with business management and marketing solutions being the most widespread. There is significant untapped potential for growth in digital marketing tools, as more wine businesses recognise the importance of e-commerce, CRM systems, and personalisation.
In late 2023, Geisenheim University conducted the annual comprehensive survey commissioned by ProWein, engaging over 2,000 industry experts from across the global wine value chain. This special report, an extension of the annual ProWein Business Report, provides exclusive insights into the current state and future prospects of digitalisation within the wine industry.
Need for customised digital solutions in the supply chain
The wine industry operates through a complex supply chain, broadly divided into grape growing, wine production, and wine marketing and sales. Each stage within this supply chain necessitates tailored technical and digital solutions, employed at varying levels of intensity. In grape growing, vineyards are planted using advanced GPS technology, a process that may occur only once every thirty
years. Throughout the growing season, vineyards require activities such as spraying, pruning, and fertilising, which can be supported by specific digital tools for precision farming. Harvesting takes place annually, with some vineyards using digital berry selection machines that are employed solely during the brief harvest period. During wine production, a range of digital solutions is utilised, including digital fermentation control, digital tank and energy management, and digital cellar books. The duration of wine production can vary, lasting a few weeks in smaller estates and operating year-round in larger bottling facilities. Marketing, sales, and overall business management are continuous processes that benefit from digital solutions throughout the year.Given the differing usage intensities of these customised digital solutions, those that are used continuously year-round generally have shorter payback periods.
Business and marketing are most advanced
Beyond their costs and benefits, differences in the amortisation periods of digital solutions have a significant impact on their adoption rates within the wine industry. Currently, over 75% of wine producers and wine trade businesses use digital solutions such as Enterprise Resource Planning (ERP) systems for finance and accounting. More than half of these businesses utilise Customer Relationship Management (CRM) systems to improve direct-to-consumer sales. Additionally, 50% of wine businesses employ digital data management for marketing activities. Despite these advancements, only about 15% of businesses plan to invest in new digital marketing solutions by 2025, highlighting considerable potential for growth. When compared to other industries, the level of digitalisation in wine sales remains relatively low. Given the decline in wine sales
in many countries, there appears to be untapped potential for using digital tools to enhance sales and engagement. Approximately 40% of wine producers are using digital tools in wine production, with slightly fewer doing so for vineyard management. Although these initial phases of the supply chain currently exhibit the low est adoption rates for digital solutions, they also show the greatest interest in future in vestments, indicating an in creasing focus on expanding digital capabilities.
Tools and capabilities for data management
Digital tools generally re quire data to be available in digital form before it can be processed and analysed. Ideally, data should be al ready available or import ed digitally to minimise the risk of data breaches and errors associated with manual entry. Currently, nearly two-thirds of wine businesses still manually enter data into spreadsheet programs such as Excel. Although some initial data information networks, such as the Wine and Beverage Information Network (WIN) and Bottlebooks, exist for automatic data importation, their adoption within the wine sector still has room for growth.Many wine busi nesses face challenges relat ed to limited resources for collecting, managing, and cleaning data. Only one in four businesses has dedi cated internal staff for this critical function, while one in eight businesses utilises external data management service providers.Half of the wine businesses use standard reports generated by their business software. Meanwhile, a quarter of businesses utilise custom ised reporting and dash
boards tailored to their specific needs, provided by specialised software vendors. One in eight wine businesses employ modern business intelligence software, such as Power BI and Tableau.The findings suggest that at least
a quarter of wine businesses do not use reports from their ERP systems to monitor and manage their business operations. Industry consultants indicate that this figure could be even higher among wine businesses not represent-
PRESSIONE SEMPRE AL TOP PER L’INDUSTRIA VINICOLA
SpotLight
Distinct steps in the supply chain
ed in the survey.At most, only 12 percent of wine businesses plan to invest in various digital data management tools or capabilities by 2025.
Digital marketing tools in the wine sector
Digital marketing tools are already widely utilised in the wine sector, surpassing traditional methods of communication. Over two-thirds of wine businesses currently use email marketing and social media to promote and sell their wines. Approximately two out of three wine businesses operate their own online shop, while more than one in four use online platforms or are featured in online retailers’ shops to sell their products. Around 10% of wine businesses use messaging apps for wine sales. An additional 10% of wine businesses plan to adopt these digital marketing tools by 2025. Despite the shift towards digital, multimodal marketing remains important. Half of all wine businesses still send
out paper-based mailings and catalogues to engage customers, offering a more lasting impression than digital media alone. For example, wine retailers report that customers often keep annual catalogues in visible places like dining rooms, serving as a frequent reminder to browse for new wine selections. Similarly, 39% of wine businesses continue to use telephone marketing alongside digital channels.
Expected
future importance of digital marketing and sales tools
Participants were asked to rate the perceived future importance of various digital marketing tools. The ten identified tools can be grouped into four broad categories, each differing significantly in the relative importance attributed to them by wine businesses. The first category, focusing on targeting and personalisation of marketing communications and wine offers, is considered very important by 61% of
respondents. To effectively target consumers based on their past purchasing behaviour, businesses must manage digital marketing data and operate a Customer Relationship Management (CRM) system. The second category centres around e-commerce and web analytics. Half of the wine businesses surveyed consider Search Engine Marketing (SEM) crucial for acquiring new customers. Similarly, web analytics tools, such as Google Analytics, are seen as important for gaining insights into website and webshop usage and for optimising their performance. One in three wine businesses view retargeting previous visitors to their online shops as a key tool for the future.It is worth noting that the tools in the first two categories—personalisation and online marketing—are already standard in many other sectors. The wine industry is beginning to realise the need to adopt these tools to remain relevant and effectively reach future customers.As of the survey conducted in late 2023, the third category, Artificial Intelligence (AI), appears to be underestimated by wine industry experts. Only one in three respondents recognise the high potential of AI for the automated generation of text and content. This technology has significant potential for personalised communication and could help differentiate wine businesses, suggesting that its importance might be reassessed if experts were surveyed today. Interestingly, more businesses see potential in automated digital wine recommendations and bots, with pioneering solutions like Sommelier Bot and Tastry leading the way. The final category, virtual content, is perceived as the least important from an industry perspective. One in three wine businesses consider virtual reality content and virtual winery visits to be of future significance. Fewer than one in four believe that paid social media influencers will play a crucial role in future digital marketing. Augmented reality labels, such as those used by 19 Crimes, are viewed favourably by one in five businesses. However, participants noted that their novelty appeal could diminish with widespread use.
In which parts of your company do you already use digital data management practies
Digital Data Management - Where?
ORGANIC, NATURAL AND ALTERNATIVE WINES growing in a challenging landscape
As the wine industry battles long-term structural decline in a number of markets, alternative wines – encompassing natural, organic, sustainable and Fairtrade – offer opportunities for growth in some areas.
While
climate concerns are not enough in themselves to justify the purchase of these products, alternative wines continue to buck broader industry trends thanks to a strong perceived association with higher quality and ‘better for you’ attributes, according to IWSR consumer tracking data. “Alternative wines –in a pessimistic wine landscape and under growing economic pressure – continue to offer opportunities for growth. The typical consumer audience is younger legal-drinking aged wine drinkers who have positive associations with the segment and are willing to pay for products that align with their needs and values,” says Richard Halstead, COO Consumer Research, IWSR. “While sustainability and climate concerns remain factors driving purchase for these categories, the alternative wine audience is now more focused on quality and suitability for their personal needs. Combining this factor with the growing trend for purchasing less but better, spending on alternative wines is easier for consumers to justify.”
Opportunities for organics
Organic wines enjoy the highest awareness levels among alternative wines, and the segment is continuing to grow around the world, although consumption is concentrated in Ger-
many, France and the UK, which account for nearly 60% of total volumes across reported markets, according to IWSR data.
Germany and Sweden are the most mature organic wine markets, while Australia and South Korea have experienced the biggest growth in recent years, albeit off a small base.
“Looking ahead, Sweden and Germany remain the key markets in which organic wine has now entered the mainstream,” says Halstead. “Meanwhile, growth opportunities are evident in newer alternative wines markets such as Hong Kong, Brazil and New Zealand. This is driven by an increase in awareness and consideration of the category, and an increase in purchasing in New Zealand.”
Quality associations are vital
While sustainability remains a core value for most wine drinkers, climate concerns in themselves are insufficient to justify spending more on alternative wine products – especially at a time of economic pressure. In this context, quality is paramount.
In the US, 30% of both LDA Gen Z and Millennial regular wine drinkers associate organic wines with high quality, compared to 12% of Boomers, according to IWSR data; similar trends are exhibited in the UK and
Australia, and also for natural wines.
“Younger age cohorts – the most engaged buyers of alternative wines –show stronger positive associations for organic and natural wine, especially in the UK, US and Australia,” explains Halstead.
“On the other hand, fewer Boomers –the age group engaged the least with alternative wines – associate them with high quality.”
Millennials drive growth
Millennials are the chief age cohort driving growth in alternative wines, accounting for 69% of consumers in China who claim to buy more than two alternative wine types, according to IWSR research, noting that Chinese consumer perceptions are often misaligned with the technical status of the products they buy. Broadly similar trends – but with slightly lower percentages – are present in Australia, Canada, the UK and the US.
“Millennials have the widest alternative wine repertoires,” says Halstead. “Older age cohorts show established habits, purchasing mainly organic wine across markets, as well as Fairtrade in the UK. “A combination of climate concern and a stronger perception of higher quality make Millennials the most engaged with alternative wines.”
Source: www.theiwsr.com
Speciale...
SIMEI 2024 numeri in crescita
Oltre 540 aziende e marchi in vetrina, più di 30mila metri quadrati espositivi e delegazioni estere da 32 nazioni. Sono i numeri di SIMEI 2024, il salone internazionale di riferimento per le macchine per enologia e imbottigliamento – in programma a Fiera Milano Rho dal 12 al 15 novembre – che, in vista della 30esima edizione, si prepara a tagliare il nastro con numeri in crescita sia per partecipazione che per internazionalità.
“Abbiamo aumentato la superficie espositiva dell’8% e registriamo il +13% anche tra gli espositori”, spiega Paolo Castelletti, segretario generale di Unione italiana vini (UIV), che organizza l’evento biennale. “Una crescita che riflette da un lato l’ampliamento dell’offerta merceologica in fiera, dall’altro l’attesa di un appuntamento importante per un comparto, quello delle macchine e tecnologie, cruciale per l’innovazione dell’intero settore beverage in un momento particolarmente sfidante sul fronte del mercato. A questo si aggiunge la sempre più consistente partecipazione di delegazioni di operatori esteri, selezionati assieme ad Agenzia ICE, che vedrà presenti, tra le 32 delegazioni in rappresentanza di tutti i continenti, 70 buyer statunitensi – soprattutto californiani – provenienti da altrettante aziende di altissimo profilo”.
La trasversalità di ambiti produttivi del beverage – collegati dalla convergenza di interesse verso gli stessi settori tecnologici –ha fatto crescere
Torna SIMEI con più di 540 espositori (+13%): partecipazione e incoming in crescita per la trentesima edizione del salone dedicato alle macchine per enologia e imbottigliamento, che metterà in mostra le ultime innovazioni tecnologiche per vino, spiriti, birra e olio.
notevolmente l’interesse della manifestazione a livello mondiale in target diversificati di operatori. Questo innovativo percorso di sviluppo della fiera, che ha rafforzato la posizione di SIMEI nell’ambito delle tecnologie del beverage di qualità, ha permesso la costruzione di una piattaforma efficace per la promozione e divulgazione delle tecnologie innovative in questo comparto.
Con tutte le novità e innovazioni su prodotti e processi per l’enologia, i liquid food, l’olio, la birra e gli spiriti, SIMEI accende i riflettori sul meglio della tecnologia applicata alla filiera vitivinicola e all’industria beverage in tutte le sue fasi. Il programma conta circa 70 appuntamenti tra convegni, presentazioni di casi di studio e approfondimenti tecnici.
Le iniziative 2024
Tra le novità di quest’anno, l’affondo del Salone nei segmenti spirits, birra
e olio, con la nuova partnership con DISTILLO, la fiera dedicata alle attrezzature per le micro-distillerie che realizzerà la sua terza edizione all’interno di SIMEI, la prima edizione di Beer Forum, gli “stati generali” della birra in Italia, e “L’Oleoteca di Olio Officina”, al cui interno sarà visitabile una mostra sui migliori esempi di design e packaging degli oli, oltre a un ciclo di incontri sul medesimo tema in chiave sostenibile. A completare la panoramica sul versante vino, torna anche Enovitis Business, la fiera “indoor” dedicata proprio alle tecnologie per la coltivazione del vigneto che, insieme a SIMEI, rappresenta l’unico appuntamento fieristico internazionale per l’intera filiera produttiva del vino, dalla barbatella alla bottiglia. È infine confermato il concorso dedicato alle novità tecnologiche del settore, l’Innovation Challenge “Lucio Mastroberardino”, che anche quest’anno assegnerà i riconoscimenti
“Technology Innovation Award”, “New Technology” e “Green Innovation Award”.
Amorim Cork Italia innovazione e sostenibilità
Per Amorim Cork Italia festeggiare i 25 anni di presenza nel territorio nazionale all’edizione 2024 del Salone internazionale delle macchine per l’enologia e l’imbottigliamento è occasione per una partecipazione di livello, quella che un anniversario così rilevante richiede.
Primo
elemento immancabile è il suo concetto di sostenibilità, perché rientra in un credo e una missione che l’azienda porta nel suo operato quotidiano da sempre, sia essa ambientale, sociale, economica o culturale. Un approccio che le ha permesso di essere una delle prime realtà italiane a chiudere un’economia circolare interna. La concreta applicazione al SIMEI prevede che lo stand sia proprio veicolo alla narrazione della sostenibilità del sughero, in un tripudio di colori, eleganza e illustrazioni che offrono una piacevole anteprima all’ambiente interno. Questo, dominato da una vera quercia da sughero, è stato studiato per essere accogliente e si avvale della nuova collezione SUBER, linea di complementi di arredo dedicata al mondo delle cantine.
Seconda prospettiva di valore offerta al SIMEI è quella dell’innovazione e della tecnologia: in evidenza ed esposizione ci sono dei veri e propri gioielli, ovvero le linee di prodotto XPUR, QORK, Naturity, NDtech e Amorim Top Series (tappi a testina per il mondo degli spirits). Per una conoscenza ravvicinata delle caratteristiche tecniche e sensoriali, l’avanguardistica chiusura XPUR incontra appassionati e professionisti in un punto dedicato alla degustazione di bottiglie di vino con questa sigillate. Infine, la vetrina è ottimale per le
celebrazioni per i 25 anni. Operativa dal 1999 sul territorio italiano, l’azienda di riferimento nella produzione e vendita di tappi in sughero ha unito ricerca scientifica, produzione all’avanguardia e sostenibilità, appunto, e vuole raccontarlo in un momento conviviale al SIMEI, ogni giorno a partire dalle ore 17:00, durante un Happy Hour che vede protagonista un cocktail dedicato e celebrativo di questa importante ricorrenza. Una storia d’eccellenza, dal momento che la casa madre in Portogallo, quando ha deciso di investire nel nostro Paese, ha scelto una crescita organica, senza acquisti di aziende similari. Ha operato una scelta lungimirante, creando da zero quella che oggi è una realtà a cui guarda chi punta a una produzione di performance, qualitativa e quantitativa. Obiettivi di business concreti, oggi, affiancano i pilastri dell’economia circolare, in Amorim Cork Italia, azienda capace di osare, che augura a sé e ai suoi dipendenti, collaboratori, clienti, 25 (e più) di questi anni. Una realtà che si dimostra ogni giorno il vero consulente del cliente, progettando al suo fianco e offrendo un servizio “tailor-made” e che aspetta numerosissimi professionisti della viticoltura, enologi, tecnici e virtuosi delle chiusure al SIMEI.
Pad. 2 – Stand C09-D10
Corno Pallets una nuova generazione di Presspall
Come da 13 anni a questa parte, Corno Pallets sarà all’evento di riferimento per la tecnologia del vino con un’ampia gamma di soluzioni altamente innovative e sostenibili, puntando i riflettori sulla varietà della linea Presspall.
Negli ultimi anni, il mercato dei pallet ha subito un’evoluzione significativa, spinta da vari fattori, tra cui l’innovazione tecnologica, la crescente attenzione dei clienti alla sostenibilità e l’evoluzione delle esigenze logistiche delle aziende. In molti settori, i pallet in legno sono l’opzione predominante poiché forniscono un modo robusto e affidabile per trasportare qualsiasi tipo di merce. Tuttavia, con il passare del tempo, si è assistito a una diversificazione delle tipologie di pallet disponibili sul mercato, per rispondere a esigenze sempre più specifiche. L’introduzione, per esempio, dei pallet in plastica offre una soluzione igienica e
riutilizzabile, particolarmente apprezzata in settori come l’alimentare e il farmaceutico. Corno Pallets ha, fin dalla nascita di queste esigenze settoriali specifiche, inserito nella sua offerta un’ampia gamma di prodotti per soddisfarle. Una delle tendenze più significative in atto oggi nel mercato dei pallet in legno è però lo spostamento verso materiali e pratiche sostenibili. Man mano che i consumatori e le aziende diventano più consapevoli sulle questioni ambientali, vi è una crescente domanda di pallet in legno realizzati utilizzando pratiche ecocompatibili. Ben prima che la crescente consapevolezza ambientale stimolasse il mercato dei produttori di pallet, Corno Pallets ha sviluppato soluzioni innovative come i pallet in legno pressato, che, combinando l’uso di materiali riciclati con processi produttivi avanzati, sono la risposta ideale per ridurre l’impatto ambientale. Un altro ambito in cui Corno Pallets gioca un ruolo da protagonista è quello della domanda di pallet personalizzati e su misura, che rispondano a requisiti specifici delle diverse filiere produttive e logistiche. Mentre le aziende cercano modi per differenziarsi in un mercato competitivo, esiste una tendenza crescente verso la personalizzazione e l’innovazione del design del pallet. Corno Pallets, con le sue forti competenze tecniche, è quotidianamente proiettata a investire in ricerca e sviluppo per creare prodotti sempre più efficienti, versatili e sostenibili. Dal 12 al 15 novembre 2024, Corno Pallets sarà presente a SIMEI 2024, un appuntamento molto caro all’azienda, che presenterà l’intera gamma di pallet ed imballaggi ideali per il settore vinicolo: casse, pallet EPAL, pallet in legno a perdere e trattati per l’esportazione in tutto il mondo. Naturalmente, sarà dedicato ampio spazio anche alla gamma Presspall, nei formati standard e nei piccoli formati ideali alle piccole spedizioni. Pad. 2 – Stand N20
Speciale...
Goglio debutta nel settore vinicolo
Goglio, azienda italiana di riferimento a livello globale nel campo del packaging flessibile, partecipa per la prima volta alla fiera SIMEI, presentando una proposta innovativa per il confezionamento del vino.
Il Gruppo, che già da molti anni è protagonista nella realizzazione di soluzioni per il confezionamento asettico e di liquidi, si sta affermando anche nel segmento dei piccoli formati BIB, rivolti sia al retail che al food service, e ora propone un sistema di confezionamento completo per il vino, anche grazie alla collaborazione con importanti partner. La novità principale è rappresentata dalla nuova riempitrice automatica G18 WW, una macchina Vertical Form Fill & Seal (VFFS) progettata appositamente per
liquidi, a differenza delle precedenti VFFS storicamente dedicate a polveri e solidi. Questa linea, con partenza da bobina, consente di confezionare il vino in pack a tre saldature, disponibili anche nella versione monomateriale “pronta per il riciclo”. Si tratta di una soluzione altamente efficiente e vantaggiosa dal punto di vista economico, ideale soprattutto per produzioni su larga scala.
Il sistema completo di Goglio integra
Il confezionamento in scatole è realizzato grazie alla collaborazione con CG Europoligrafico, azienda italiana di riferimento nella produzione di packaging in carta e cartoncino litografato ad alta definizione. Le scatole, disponibili in diversi formati e tipologie, sono completamente personalizzabili per rispondere alle esigenze del cliente, sia per quanto riguarda le dimensioni sia per le preferenze di stampa e struttura. A completare l’offerta i servizi avanzati della piattaforma IIoT Goglio MIND, che consente di monitorare in tempo reale le linee di produzione, definire soluzioni personalizzate, ottimizzare la manutenzione e migliorare la tracciabilità dei processi, garantendo una maggiore qualità del prodotto finale e una riduzione significativa di sprechi e costi operativi. Inoltre, entro la fine del 2024, il Gruppo prevede di lanciare MIND SenseAI, un modulo innovativo che sfrutta algoritmi di machine learning per prevenire guasti e aumentare la produttività.
Pad. 2 – Stand D01-E02
Omnia Technologies dal processing al bottling & packaging
Omnia Technologies, la piattaforma per le tecnologie di automazione e imbottigliamento nata per supportare i settori del vino, dei distillati, della birra e delle bevande non alcoliche, sarà presente a SIMEI con uno stand ispirato ai concetti di italianità, accoglienza e attenzione al servizio.
L o stand di Omnia Technologies all’appuntamento di riferimento per le tecnologie e le macchine per la vinificazione e l’imbottigliamento avrà una superficie complessiva di circa 2000 mq e sarà ispirato al concetto di piazza: un luogo e uno spazio di incontro dove design, architettura e sostenibilità si fondono nell’utilizzo di materiali naturali e in un layout curato in ogni dettaglio. Grazie alla partnership con Eataly, che curerà la ristorazione e l’accoglienza nello stand per tutta la durata della manifestazione, l’area di Omnia Technologies si prepara ad accogliere i visitatori in un ecosistema vivente e pulsante di tecnologia, gusto italiano e attenzione al servizio.
Un approccio che si trasferisce e che prende vita nel cuore dello stand, dove i visitatori troveranno una gamma completa di prodotti e soluzioni pensate su misura e per ogni tipo di esigenza, con una struttura e una logica espositiva che parte dalle due anime operative di Omnia Technologies: il
Processing, con le tecnologie innovative e sostenibili per la filtrazione, la pressatura e la vinificazione, e il bottling & packaging, che avrà come protagoniste le tecnologie avanzate per l’imbottigliamento e per il packaging di fine linea.
Tante le novità assolute, e in tutti gli ambiti: dalle presse per champagne, introdotte grazie al recente ingresso in Omnia Technologies del brand francese Les Pressoirs Coquard per garantire un risultato di alta qualità in un mercato altamente strategico, fino alle tecnologie di microfiltrazione e imbottigliamento, passando per i sistemi di etichettatura di ultima generazione sviluppati grazie alla collaborazione tra diversi brand del Gruppo. Tecnologie e applicazioni che raccontano l’impegno del Gruppo verso l’innovazione continua, l’attenzione verso la riduzione dei consumi e degli sprechi e l’automazione intelligente per soddisfare le sempre diverse esigenze dei clienti. Collaborazione che trova traduzione e applicazione concreta nello sviluppo di una linea di imbottigliamento completa e integrata, in grado di coprire tutte le fasi del processo di imbottigliamento – dalla sciacquatura delle bottiglie alla loro etichettatura – combinando efficienza e qualità del prodotto finale. Uno spazio importante sarà dedicato anche alle soluzioni “green” presentate da ACMI, brand di riferimento nella progettazione
di linee complete ad alta velocità, come l’innovativo avvolgitore per palette con carta kraft in grado di assicurare un futuro dell’imbottigliamento senza imballaggi in plastica. Novità di punta e fiore all’occhiello della presenza di Omnia Technologies a SIMEI 2024 sarà però lo spazio dedicato alle tecnologie per la dealcolazione, frutto della sinergia tra i brand Permeare, Frilli e Padovan per intercettare la crescente richiesta di vini e bevande a bassa gradazione alcolica o completamente analcolici.
Pad. 3 – Stand D01-G30
UIFAT nuove opportunità di personalizzazione
UIFAT, fornitore di tecnologie per la stampa, la codifica e la marcatura industriale, sarà presente a SIMEI 2024 con le soluzioni best seller del proprio catalogo e una novità assoluta, per la prima volta in mostra in Italia, per la personalizzazione dell’imballaggio finale.
U na nuova esigenza sta emergendo con forza in diversi settori, specialmente nel food & beverage:oltre alla codifica e alla marcatura, le aziende richiedono sempre più spesso la personalizzazione completa dell’imballaggio finale con la stampa a colori di grafiche e informazioni.
“In occasione di SIMEI 2024 presenteremo una grande novità: la GSI Colorize. Si tratta di una nuova stampante a getto d’inchiostro UV in grado di stampare su imballi finali in quadricromia + bianco con tecnologia SmartWHITE. È una novità assoluta a livello mondiale e in Italia sarà esposta in fiera per la prima volta. La caratteristica distintiva di questa tecnologia è proprio la possibilità di stampare in quadricromia e in bianco sull’imballo finale direttamente sulla linea di produzione, in un’unica passata e ad elevate velocità. Il bianco fa risaltare molto di più i colori, ad esempio nel caso del cartone avana. Questo offre maggiori possibilità creative per la personalizzazione dell’imballo”, ha spiegato Marco De Piccoli, co-titolare di UIFAT. La GSI Colorize, che sarà la protagonista dello stand di UIFAT a SIMEI 2024, trova impiego nel food & beverage, oltre che in molti altri settori. La tecnologia a getto d’inchiostro UV permette di stampare anche su superfici non assorbenti quali la plastica. Oltre alla GSI Colorize, in fiera si punteranno i riflettori sui marcatori a getto d’inchiostro per la codifica e la marcatura, sia per imballo primario che secondario. Queste soluzioni sono ideali per stampare direttamente senza contatto su superfici porose e non: riducono drasticamente i tempi di lavorazione delle commesse grazie a inchiostri innovativi e, allo stesso tempo, aumentano il grado di precisione del dettaglio. Infine, sarà esposto il sistema Sonic per l’asciugatura in linea di contenitori. Si tratta di un sistema a lama d’aria capace di eliminare ogni residuo d’acqua e di condensa sull’esterno di bottiglie, lattine e anche su plastica, metallo e gomma, brevettato solo ed esclusivamente per alte velocità. Tutti i Sonic vengono installati su linee da almeno 7/8/10.000 bottiglie all’ora, quindi si parla soprattutto di lattine, vino (sempre ad alta velocità), barattoli, conserve e qualche applicazione industriale.
Pad. 4 – Stand H10
THE ART OF INNOVATION
Speciale...
P.E. Labellers
presenta TelescoPE
Non solo macchine etichettatrici estremamente evolute, super flessibili e completamente ergonomiche, ma da oggi anche intelligenti. La grande novità introdotta da P.E. Labellers si chiama TelescoPE, verrà presentata a SIMEI 2024 e sta già suscitando un grandissimo interesse presso i clienti dell’azienda mantovana.
“Conosciamo così a fondo i nostri clienti che abbiamo progettato una nuova soluzione di digitalizzazione per macchine etichettatrici basata sull’IA, in grado di aiutare le aziende a lavorare meglio, più facilmente e in modo più efficace. TelescoPE è una soluzione avanzata, intelligente e adattiva che utilizza tecnologie AIoT per gestire in modo completo ed efficiente la macchina etichettatrice e tutti i processi associati. Fornisce non solo un monitoraggio preventivo e continuo, ma anche un supporto intelligente per ottimizzare le operazioni e rispondere alle esigenze dinamiche dell’ambiente produttivo. In sintesi, TelescoPE consente una via d’accesso che permette di avere una nuova visione delle etichettatrici, con un livello di profondità mai sperimentato, come osservandole attraverso un Telescopio. Questo abilita una gestione molto più ottimizzata della produzione”, spiega Emanuele Piva, Global Sales Director di P.E. Labellers.
P.E. Labellers, punto di riferimento a livello globale nella costruzione di macchine etichettatrici innovative e modulari attivo sul mercato da cinquant’anni, lancia sul mercato l’ultima soluzione destinata a rivoluzionare il settore del labelling.
L’intelligenza artificiale a bordo macchina ne facilita grandemente l’uso: l’etichettatrice diventa un vero proprio partner, tanto per l’operatore che la utilizza quanto per l’azienda che si trova a disposizione in modo facile ed intuitivo tanti dati che prima erano difficili da aggregare.
La soluzione TelescoPE offre infatti suggerimenti per ottimizzare vari processi, anche i più delicati come il cambio formato, indicando all’operatore come gestire e migliorare i passaggi da un formato all’altro.
Grazie all’AI, attraverso un processo di auto apprendimento, la macchina etichettatrice riesce anche a dare suggerimenti utili per la manutenzione ordinaria e straordinaria: riduce la necessità di interventi tecnici esterni, indica le attività necessarie in modo
semplice, analizza tutte le criticità in modo – finalmente – proattivo. L’intelligenza artificiale a bordo macchina è proposta da P.E. Labellers come opzionale per le proprie macchine di ultima generazione, destinata a tutte le aziende, anche quelle di dimensioni medio-piccole.
Intelligenza Artificiale
Adattiva
Grazie a un processo di apprendimento continuo, l’intelligenza artificiale di TelescoPE non solo rileva problemi o inefficienze, ma è anche in grado di valutare l’impatto dei suoi suggerimenti sulla velocità di risoluzione di problemi e sull’efficienza delle procedure.
Caratteristiche principali e vantaggi
TelescoPE utilizza l’intelligenza artificiale per adattarsi dinamicamente alle esigenze di tutte le figure aziendali. Questo include operatori, manutentori, capolinea e direttori di produzione. L’intelligenza artificiale impara dai dati storici e in tempo reale, fornendo suggerimenti e risposte mirate all’ottimizzazione delle operazioni e al miglioramento dell’efficienza complessiva. I vantaggi offerti da TelescoPE sono: - miglioramento efficienza operativa; - riduzione costi di manutenzione; - incremento qualità e riduzione scarti; - supporto decisionale data-driven.
Protezione dei dati
L’accesso ai dati è completamente protetto. Il tipo di cifratura usato garantisce la riservatezza sia delle informazioni in transito che di quelle archiviate.
Pad. 2 – Stand F11-G20
Modular SL
L’ASCESA DEL GIN nel fuori-casa italiano
Ad
oggi il Gin&Tonic occupa una delle posizioni più alte nella classifica dei cocktail preferiti dagli italiani, trovandosi al quarto posto dopo Aperol Spritz, Mojito e Campari Spritz.
Tuttavia, per guadagnare posizioni, l’innovazione del servizio rappresenta il primo passo verso un’opportunità di crescita sempre più concreta per valorizzare la bevanda e garantirne una maggiore attrattiva da parte degli italiani. Tra queste, in primis, la realizzazione di cocktail che si allineino alla cultura italiana della ristorazione e dell’aperitivo ponendo le bevande a base di gin, ad esempio il gin tonic, come alternative interessanti all’Aperol o al Campari Spritz.
Inoltre, dallo studio di CGA by NIQ emerge che il 25%dei consumatori di gin considera decisive le raccomandazioni dei baristi nel momento della scelta: i barman esercitano quindi una certa influenza sui tipi di drink ordinati, soprattutto nei locali in cui il gin non è tradizionalmente una delle scelte principali.
Le preferenze degli italiani
Attualmente il gin è scelto nel fuori casa da una percentuale di italiani di poco inferiore rispetto alla media globale – si tratta di un 16% a fronte del 19% – e occupa una posizione più alta in classifica rispetto ad
Il gin ha un potenziale che potrebbe portarlo a primeggiare nel mercato del fuori-casa italiano. A dirlo è la nuova ricerca di CGA by NIQ, che sottolinea le significative possibilità di crescita della bevanda se combinate all’azione strategica di produttori e fornitori nei confronti dei consumatori, dei canali e delle occasioni di consumo.
altri alcolici come il rum (14%) e il whisky (12%) mentre segue, in termini di gradimento, aperitivi (42%) e amari (34%).
Tra i fattori che ne influenzano l’ordinazione spicca la reputazione del brand, ritenuta fondamentale per il 49% dei consumatori, seguita poi dalla qualità complessiva del servizio, che si attesta a un 34%. In base alle tipologie di gin, invece, rimane salda la posizione nel mercato dei brand britannici, mentre un 52% degli italiani consuma gin aromatizzati dai gusti più diversi: il 28% dei consumatori opta per il limone, il 23% per il lime, il 20% per l’arancia e il 17% per il pompelmo.
Source: Italy On Premise user Survey
Le occasioni di consumo
Questa bevanda, dapprima ordinata principalmente nei locali notturni, viene ora riscoperta anche in altre occasioni di consumo, più rilassate come per i pasti nei ristoranti e per gli aperitivi, momenti in cui il gin viene accompagnato dal cibo. Infatti, il 33% degli Italiani che consuma gin fuori casa afferma infatti che lo ordina mentre trascorre momenti tranquilli e il 30% per il piacere dell’esperienza; il 29% per il suo sapore e solo il 19% nelle occasioni di socializzazione.
Ciò spiega perché il 78% degli italiani ordina il gin nelle pizzerie e il 73% nei ristoranti, sebbene restino percentuali minori di consumatori che lo consumano nei bar notturni (47%) almeno una volta al trimestre e nelle discoteche (22%).
Luca Gerosa, Sales Industry Leader - Italia, ha dichiarato: “Attraverso questa analisi, CGA by NIQ suggerisce le possibilità di crescita di una bevanda che in Italia ha sempre occupato una posizione interessante del mercato senza mai riuscire a imporsi sulla concorrenza.
Il gin si scontra da anni non solo con drink affermati e amati ma anche con una tradizione tipicamente italiana, che predilige situazioni di ritrovo tranquille e informali, che ben si differenziano dagli ambienti in cui, solitamente, si ordina questa bevanda. Sempre più consumatori, tuttavia, lo stanno scegliendo in contesti che si differenziano da quelli originari: ciò significa che il trend di fruizione sta cambiando, e che il gin può, anche grazie a cambiamenti di marketing e partnership, ambire a occupare un posto ancora più allettante nel mercato italiano”.
Perchè ordinare del gin in Italia nel fuori casa?
BEVANDE “PRONTE DA BERE” trend in crescita
CGA by NIQ, principale società di consulenza per la misurazione, l’analisi e la ricerca nel settore On Premise, rivela in una recente ricerca come le bevande pronte da bere, conosciute come Ready To Drink (RTD), stiano guadagnando popolarità in Italia anche nei consumi fuori casa. I RTD, confezionati in bottiglia o lattina e pre-miscelati, sono immediatamente pronti al consumo e versatili per diversi momenti della giornata. Sul mercato si trovano prodotti a base di tè o caffè per la colazione o una pausa pomeridiana, così come varianti alcol free ideali per l’aperitivo. Le versioni alcoliche, con distillati, liquori o acquaviti mixati a bibite o estratti di frutta, permettono ai consumatori di gustare drink assemblati da professionisti con ingredienti bilanciati e sapori autentici. Il Consumer Pulse Report di CGA by NIQ dedicato ai Ready To Drink mostra che il 24% degli italiani ha consumato queste bevande negli ultimi sei mesi e il 53% è disposto a provarle, segnalando una crescente domanda. Tra le diverse fasce d’età, i giovani adulti, in particolare la Gen Z, sono i più interessati: il 45% dei consumatori di RTD desidera provare nuovi sapori e il 7% degli italiani prevede di aumentarne il consumo. Tra i tipi di bevande pronte da bere più popolari in Italia, i cocktail pre-miscelati dominano con il 46%, seguiti dai seltz alcolici al 38%, distillati e mixer al 30% e infine gli alcopops al 14%.
Driver del consumo di RTD
Secondo CGA by NIQ, l’interesse dei consumatori italiani per i RTD potrebbe crescere ulteriormente se venissero rispettati alcuni criteri. Il 45% degli intervistati ritiene che un buon rapporto qualità-prezzo sia essenziale per incoraggiare il consumo di RTD in bar, pub e ristoranti. Il 23% indica che una maggiore visibilità nei locali aumenterebbe le possibilità di consumo, mentre il 19% preferirebbe un’offerta di alternative analcoliche o a basso contenuto alcolico. Infine, il 14% pensa che una
Il panorama tradizionale del consumo di alcolici in Italia sta cambiando e sui tavoli dei locali stanno gradualmente guadagnando spazio anche bevande come i Ready To Drink. Il 24% degli italiani ha consumato queste bevande negli ultimi sei mesi e il 53% è disposto a provarle, segnalando una crescente domanda.
maggiore pubblicità potrebbe incrementare la popolarità di questi prodotti. Valeria Bosisio, Client Success & Insights Manager di CGA by NIQ, ha dichiarato: “Il panorama tradizionale del consumo di vino, birra e alcolici in Italia sta cambiando e sui tavoli dei locali stanno gradualmente guadagnando spazio anche bevande come i Ready To Drink. L’evoluzione del gusto dei consumatori, della modalità di
somministrazione e della gradazione alcolica caratterizzano da sempre il settore del beverage ed è importante conoscere i cambiamenti in atto per soddisfare la richiesta. Per gli operatori del settore sarà infatti fondamentale includere e supportare la crescita di questa categoria, data la forte domanda e propensione al consumo da parte degli italiani, soprattutto dei giovani adulti”.
Cosa incentiva a provare bevande ready to drink in bar, pub e ristoranti in Italia
6 mesi
Tipo di ready to drink acquistato negli ultimi
Source: CGA monthly on premise pulse report may 2024 - Sample 414
Source: CGA monthly on premise pulse report may 2024 - Sample 414
Focus TAPPI E CHIUSURE
un settore dinamico e innovativo
Ilmercato dei tappi e delle chiusure è destinato a un’espansione significativa, con un valore prevista di 81,1 miliardi di dollari entro il 2024. Si prevede che il mercato raggiungerà un valore di 137,2 miliardi di dollari entro il 2034. Le chiusure, tra cui tappi a vite, flip-top, tappi erogatori e chiusure antimanomissione, svolgono un ruolo cruciale nel preservare l’integrità del prodotto, garantire la sicurezza e migliorare la praticità. La crescente domanda nel settore alimentare e delle bevande e la maggiore consapevolezza della sicurezza alimentare spingono l’innovazione nelle soluzioni di tappi e chiusure per estendere la durata di conservazione del prodotto. Il mercato è anche influenzato da una crescente attenzione alla sostenibilità, con i produttori che esplorano materiali e design ecocompatibili per allinearsi alle preferenze dei consumatori. I progressi tecnologici svolgono un ruolo fondamentale, con innovazioni come chiusure a prova di bambino e imballaggi intelligenti che affrontano problemi di sicurezza e migliorano l’esperienza dell’utente. La personalizzazione tramite processi di produzione avanzati come lo stampaggio a iniezione e la stampa 3D sta guadagnando terreno. Entrambi questi aspetti contribuiscono al dinamismo del mercato, posizionandolo per una continua espansione volta a soddisfare le mutevoli esigenze del settore a livello globale.
Mercato dei tappi di sughero
Il mercato dei tappi di sughero varrà circa 4033milioni di USD entro il 2029, rispetto ai 2228 milioni di USD del 2024. Si prevede che il mercato dei tappi di sughero crescerà a un CAGR del 12,60% tra il 2024 e il 2029. Per generazioni, le bottiglie di vino sono state chiuse con il sughero, un materiale naturale ricavato dalla corteccia delle
Il mercato dei tappi e delle chiusure mostra un trend considerevole, caratterizzato da un CAGR moderato del 5,3%, che dovrebbe durare fino al 2034. Questo mercato sta vivendo una crescita sostanziale guidata da settori diversi e dalle preferenze in evoluzione dei consumatori.
querce da sughero. Questa tecnica non danneggia gli alberi. Si prevede che il mercato globale dei tappi di sughero si espanderà costantemente nei prossimi anni. L’industria del sughero ha compiuto notevoli sforzi per promuovere le credenziali di sostenibilità dei tappi di sughero, come la loro capacità di essere riciclati e il loro impatto positivo sulla biodiversità nelle foreste di querce da sughero. I tappi di sughero naturale sono spesso considerati un segno di autenticità e qualità. Tali tappi continuano a essere la chiusura preferita per vini premium e di alta gamma. L’Europa è il maggiore consumatore di questo tipo di chiusure, rappresentando oltre il cinquanta percento del mercato mondiale.
La forza dell’alluminio
Si prevede che il mercato globale di tappi e chiusure in alluminio crescerà a un CAGR del 4,6% dal 2024 al 2034. La crescita nel settore globale delle bevande, in particolare nei segmenti delle bevande analcoliche gassate (CSD) e della birra, sta guidando il mercato. Questi settori richiedono imballaggi affidabili e sicuri per mantenere la qualità e la freschezza dei loro prodotti e i tappi e le chiusure in alluminio hanno dimostrato di essere una soluzione efficace. La crescente consapevolezza tra i consumatori sull’importanza di imballaggi sostenibili sta alimentando ulteriormente la crescita del mercato.
L’alluminio è un materiale altamente riciclabile e il suo utilizzo in tappi e chiusure è visto come un’alternativa ecologica alla plastica. I tappi e le chiusure in alluminio sono noti per la loro durata e le proprietà antimanomissione, che li rendono una scelta ideale per gli imballaggi per l’e-commerce. Anche la crescente domanda di prodotti pratici e da asporto ha dato impulso al mercato dei tappi e delle chiusure in alluminio.
Tappi e chiusure in plastica in Europa Si prevede che il mercato europeo dei tappi e delle chiusure in plastica crescerà a un CAGR del 4,5% durante il periodo di previsione (2021-2026). Alcune delle tendenze chiave nel settore delle bevande includono il passaggio a confezioni più grandi in alcune categorie, come birra e bibite gassate, che incidono sulle dimensioni e sul tipo di chiusura utilizzata. Nel frattempo, nelle categorie delle bevande lisce, dell’acqua confezionata e delle bevande sportive, dove il consumo in movimento è un fattore primario della domanda, le confezioni singole più piccole stanno diventando più comuni. Alcuni utenti finali hanno già iniziato a passare a chiusure più leggere, che contribuiscono a soddisfare gli obiettivi ambientali delle aziende di bevande e a risparmiare sui costi di materiali ed energia. Le chiusure principali utilizzate nel settore dell’acqua in bottiglia sono i tappi filettati in plastica standard e le chiusure di erogazione. Tuttavia, alcune acque in bottiglia sia in PET monodose che in contenitori sfusi realizzati in polietilene ad alta densità (HDPE) utilizzano sia una chiusura di erogazione (come un tappo sportivo push-pull o un erogatore d’acqua sfuso) sia un tappo protettivo.
Fonti:
Future Market Insights Market Data Forecast Mordor Intelligence
Amorim Cork Italia 25 anni di eccellenza
Era
l’11 novembre 1999 quando a Conegliano metteva le radici Amorim Cork Italia, oggi la filiale più grossa del Gruppo Amorim. La casa madre in Portogallo ha operato una scelta lungimirante, creando da zero quella che oggi è una realtà a cui guarda tanto chi punta a una produzione di performance, qualitativa e quantitativa, quanto chi cerca un riferimento di economia circolare, visto che è tra le prime in Italia ad averne completata una.
Nel 2001 erano già 100 milioni i tappi che uscivano dalla filiera coneglianese, con l’ambizione di arrivare a triplicare la produzione viene chiesto un finanziamento alla casa madre per arrivare a rendere ancora più operativa l’azienda: 2,4 milioni di investimento, danno vita alla sede attuale, inaugurata il 25 agosto 2003. Nel 2009, quando arriva in Italia Americo Amorim, l’imprenditore più importante del Portogallo e patron dell’azienda, i 300 milioni di tappi sono già raggiunti. L’obiettivo, così, si affina e punta al mezzo miliardo di pezzi per la filiale italiana. L’eccellenza chiede di essere temprata. In Italia è il 2011, l’anno in cui arrivano gli effetti della recessione,
Dal 1999 l’azienda di riferimento nella produzione e vendita di tappi in sughero unisce ricerca scientifica, produzione all’avanguardia e sostenibilità su un territorio nazionale sensibile al settore enologico.
una crisi che vede Amorim Cork Italia prendere una decisione che sembra controcorrente: ha il coraggio di osare un investimento per l’aumento delle capacità produttive del 30%. A infondere fiducia, il sempre impeccabile servizio ai clienti, che oltre a un prodotto di qualità, assicurava di essere competitivi a livello umano. Il percorso si mantiene lineare e in continua crescita, di fatturato ma anche di reputazione, fino a un altro momento storico complesso, il biennio 2020-2021, quando la pandemia da Covid-19 si abbatte a livello globale su sistemi produttivi e società. Un periodo in cui Amorim Cork Italia, forte della sua affidabilità e del fatto che sia rimasto attivo il comparto food di cui fa parte, ha sempre lavorato. Quando nel 2022 il post-pan-
demia ha visto una sorta di ritorno alla vita, la gente con la voglia di vivere ha aumentato i consumi, anche enologici, in modo esponenziale. Questo ha comportato un aumento dell’inflazione, dei prezzi e dei tassi di interesse.
Il 2023 è l’anno della morigeratezza, con le famiglie che contengono le spese, ma in Amorim si assiste invece ad un aumento della produzione: viene inserito il secondo turno di lavoro, ma manca lo spazio di stoccaggio. Per l’azienda è il momento di replicare l’azione di coraggio del 2011, ovvero rispondere alla crisi con un nuovo investimento: “Abbiamo deciso così di allargarci e acquistare ben tre capannoni nei pressi della nostra sede”, afferma l’AD Carlos Veloso dos Santos. “Si tratta di 6,4 milioni di euro di investimento, tra acquisizione e rifacimento del layout produttivo, che porteranno a 100 milioni di euro di fatturato in più nei prossimi 3-4 anni. Significa, anche, potenziare quanto già facciamo in Italia, passando da 1,2 milioni di tappi al giorno a 1,8 milioni di tappi al giorno, ovvero il +50% della capacità produttiva”.
Gli obiettivi futuri
Una visione che oggi, nel 2024, non manca di avere un lungo orizzonte, continua infatti Carlos Veloso dos Santos: “L’obiettivo per i prossimi 25 anni è essere un partner sempre più strategico per le cantine. Lavoriamo molto sul customer care, perché non vogliamo essere solo fornitori di materiali, la parte del servizio è fondamentale. Inoltre, desideriamo essere sempre più un esempio di sostenibilità trasversale a più settori, una vera e propria azienda esemplare. Per questo sono davvero tanti i percorsi che intraprendiamo in tal senso (come i riconoscimenti Family Audit, Organizzazione Positiva, Parità Genere): è giusto crescere in modo consapevole e responsabile”.
La nuova collezione DUET di Vinolok
Vinolok® è un’azienda “green” a 360° che da sempre persegue la strada del pieno rispetto dei principi della sostenibilità, racchiusi nelle parole chiave: equità, impegno e integrità.
Lo dimostra concretamente con DUET, la nuova serie esclusiva di chiusure per vini e distillati, che promette di rispettare perfettamente l’integrità e qualità di queste bevande, nel segno della totale sostenibilità. In questa speciale collezione infatti, l’eleganza del vetro incontra il fascino rustico del legno di faggio: una simbiosi di materiali che si uniscono in perfetta armonia e purezza, con l’obiettivo di sviluppare una combinazione unica per valorizzare l’aspetto del vetro puro, accompagnato da delicati dettagli in legno.
La collezione DUET consiste in sei nuove forme compatibili con le principali imboccature delle bottiglie per spirits e disponibili in due colori di base: legno chiaro (beige) e marrone scuro. Offre inoltre un’ampia gamma di possibilità di personalizzazione, per adattarsi alle preferenze dei singoli brand, garantendo così un elevato livello distintivo.
“Vetro e Legno rappresentano due archetipi della sostenibilità, radicati nel nostro sentire e nella nostra cultura”, spiega Gaia Gottardo, Country Manager di Vinolok®. “Il vetro, ricavato dalla sabbia fin dall’antichità è riciclabile all’infinito; il legno, è un elemento biodisponibile, malleabile e vivo. L’integrazione di questi due materiali, uniti in una chiusura elegante e performante, è una novità assoluta in questo mercato. Creata attraverso una collaborazione tra la nostra azienda e designer innovativi, DUET non solo risponde perfettamente alle esigenze dei produttori di distillati, ma si distingue nettamente nel mercato per il suo impatto estetico e pratico. Con DUET, promettiamo un imballaggio che non solo sia bello da vedere, ma sia anche un passo avanti verso un futuro più responsabile”.
In uno scenario di mercato in continua evoluzione, DUET è in linea con le attuali tendenze del packaging che enfatizzano l’uso di materiali naturali mantenendo un elevato grado di eleganza, innovazione e forte appealing verso il consumatore.
La mission di Vinolok® è quella di elevare l’imballaggio oltre la mera funzionalità, migliorando l’identità del marchio grazie a chiusure in vetro che, oltre ad essere performanti, rispondono ai criteri della sostenibilità dimostrando di avere un impatto iconico ed elegante. Un nuovo concetto di chiusura che coniuga le più esigenti richieste in campo enologico con design innovativi e moderni.
“Symbio S
i S”, innovativo capsulone paper-based
Èla carta a riscrivere la sostenibilità per il packaging del vino. Succede per la prima volta in Italia, dove la plastica sparisce dai capsuloni da vino spumante per fare spazio alla carta, finalmente protagonista di una nuova generazione green di soluzioni di chiusura. A metterci la firma, il nuovo “Symbiosis” di Crealis, un capsulone per bollicine completamente plastic-free composto primariamente da carta, combinata con alluminio. Il nome “Symbiosis”, dal greco “syn” (insieme) e “bios” (vita), enfatizza l’unione stretta e duratura dei due materiali che “vivono insieme”: carta e alluminio.
“Si tratta di un prodotto eccezionale non solo per la qualità dei materiali – spiega Michele Moglia, CEO del gruppo internazionale di soluzioni di chiusura – ma anche perché è il primo capsulone da vino spumante primariamente composto da carta e disponibile su scala industriale: un’alternativa sostenibile, possibile e concreta, presto disponibile per il mercato. Come tutti i nostri prodotti, Symbiosis è infatti personalizzabile e utilizzabile con linee di imbottigliamento automatiche”. Una soluzione accessibile, che rispecchia l’impegno del Gruppo sul fronte della responsabilità ambientale.
“Symbiosis” abbandona la tradizionale struttura dei capsuloni composti da tre strati (alluminio/polietilene/alluminio) e, grazie ad una innovativa composizione che vede la prevalenza di carta (48%) contro un 44% di alluminio, si presenta come il primo capsulone in Italia conferibile nella carta. Utilizza carta certificata FSC (Forest Stewardship Council) e consente di ridurre del 30% le emissioni di anidride carbonica rispetto al tradizionale capsulone Derma75, e del 15% sull’ultima versione green Derma75L (Studio indipendente di Life Cycle Assessment su dati 2023, realizzato con il supporto di Deloitte), a testimonianza di un processo incrementale continuo di miglioramento e avvicinamento agli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Negli scorsi mesi Crealis si è impegnata a fissare sullo standard Science Based Targets initiative (SBTi) gli obiettivi di riduzione a breve termine delle emissioni di gas a effetto serra (GHG): -42% per le emissioni dirette di gas a effetto serra (Scope 1) e quelle indirette legate al consumo di energia (Scope 2), e -25% per quelle provenienti dalle attività della catena del valore (Scope 3), target validati da SBTi relativi all’anno di riferimento 2022 e da realizzare entro il 2030. In questa direzione si inseriscono tutti i prodotti dell’intera linea Green Tech, nonché i numerosi investimenti infrastrutturali come l’impianto per il recupero dei solventi in funzione sia nella sede di Enoplastic (Bodio Lomnago, VA), sia in quella spagnola di Rivercap (Lapuebla).
i l ruolo del tappo a corona nella fermentazione in bottiglia
F a il punto su “Il ruolo cruciale dei tappi a corona durante l’affinamento sui lieviti” dei vini spumanti metodo classico l’appuntamento targato PE.DI allo Sparkling Wine Forum, l’evento professionale internazionale dedicato all’industria spumantistica che si svolgerà il 17 e 18 giugno 2024 a Brescia. Il primo giorno di manifestazione si è tenuto un talk organizzato dalla società del Gruppo Crealis, specializzata nella produzione di tappi a corona e bidule, un intervento tecnico che si è concentrato sull’utilizzo del tappo a corona come strumento enologico durante la seconda fermentazione in bottiglia. Le guarnizioni del tappo a corona, infatti, performando un controllo sullo scambio gassoso (ossigeno e anidride carbonica) tra il vino e l’ambiente circostante e viceversa, influiscono significativamente sulle caratteristiche organolettiche del vino al termine dell’affinamento. Durante la presentazione, l’enologa Virginie Thollin e il general manager di PE.DI, Matteo Zaccaria, hanno presentato i risultati degli studi condotti in collaborazione con Gérard LigerBelair, professore dell’Equipe Effervescence, Champagne et Applications dell’Université de Reims Champagne-Ardenne, e Bertrand Robillard, responsabile Ricerca e Sviluppo IOC (Institut Oenologique de Champagne). Lo studio, durato cinque anni, ha misurato, valutato ed esperito tramite degustazione l’evoluzione di un lotto di bottiglie di Champagne sottoposto a tiraggio nello stesso momento, tappate con sei diverse guarnizioni della gamma PE.DI, ciascuna con la propria permeabilità. Secondo le osservazioni, la lenta diminuzione della CO 2 disciolta durante l’affinamento prolungato sulle fecce ha conseguenze significative sull’effervescenza, incidendo sia sulla dimensione che sul numero di bollicine che si formano nel bicchiere durante la degustazione, mentre le caratteristiche al naso e alla bocca dipendono fortemente dal livello di ossidazione raggiunto durante l’affinamento. Laureata in Industria agroalimentare a Montpellier e con un Diplôme National d’Oenologue presso l’Università di Reims Champagne-Ardenne, Virginie Thollin è referente enologico in R&S per il Gruppo Crealis e un’appassionata di bollicine con competenze uniche sui temi legati agli scambi gassosi durante la rifermentazione in bottiglia. Specializzata nella produzione di tappi a corona e bidule, PE.DI opera nel settore delle chiusure di imbottigliamento dal 1982. Dal 2021 è parte di Crealis, gruppo internazionale e punto di riferimento nelle soluzioni di chiusura per vini fermi e spumanti, liquori, birre, olio d’oliva e aceto.
Medaglia d’oro EcoVadis
per G uala c lo S ure S
Guala Closures, protagonista a livello mondiale nella produzione di chiusure per il mercato degli alcolici, del vino, dell’acqua, delle bevande e dell’olio alimentare, è orgogliosa di comunicare l’ottenimento della medaglia d’oro da parte di EcoVadis, piattaforma leader nella valutazione della sostenibilità aziendale a livello globale basata su standard internazionali. Dal 2023 Guala Closures partecipa alla valutazione di EcoVadis a livello di Gruppo su base annuale, includendogli stabilimenti di tutto il mondo. Rispetto all’anno scorso, il punteggio dell’azienda è migliorato notevolmente passando da 69 a 76, e collocandola così nel top 3% di tutte le aziende analizzate nel suo settore. Questo risultato rappresenta uno step significativo nell’impegno dell’azienda di Spinetta Marengoper migliorare le performance ambientali, sociali ed etiche, rispetto alla precedente medaglia d’argento. “Ottenere la medaglia d’oro EcoVadis è per noi non solo un riconoscimento di prestigio, ma anche il frutto concreto delle nostre strategie riguardanti l’ambiente, l’etica, le pratiche lavorative, il rispetto dei diritti umani e la gestione sostenibile degli acquisti. Per Guala Closures la sostenibilità non è solo ambiente:l’impegno dell’azienda abbraccia pienamente anche gli aspetti sociali ed etici”, commenta Paolo Lavazza, Group Quality and Sustainability Director di Guala Closures. Il riconoscimento riflette l’impegno del Gruppo verso la sostenibilità, illustrato nel terzo programma Sustainable Together 2030. Il programma mira a integrare la crescita del business e la solidità finanziaria con la sostenibilità sociale e ambientale, creando valore a lungo termine per le persone, i territori di riferimento e tutti gli stakeholder, e affrontando in maniera responsabile le sfide poste dall’attuale e futuro contesto macroeconomico.
Inoltre, Guala Closures ha recentemente raggiunto altri due importanti traguardi: l’ingresso nel mercato delle chiusure a corona con l’acquisizione di Astir Vitogiannis Bros S.A. e il consolidamento nel settore dei tappi in alluminio con l’acquisizione di Guala Closures DGS Poland.
Automazione industriale
IL FUTURO È ADESSO
Secondo i dati presentati da ANIE Automazione durante l’ultima edizione di SPS Italia, il 2023 si è configurato come un anno a due velocità per il mercato dell’automazione industriale. Se guardiamo al fatturato Italia, i primi sei mesi sono stati straordinari mentre la seconda metà dell’anno ha registrato un progressivo rallentamento fino a chiudere con un +14% rispetto all’anno precedente. Dato leggermente inferiore alle previsioni, ma da leggersi come un segnale positivo considerando i fenomeni di shortage, backlog accumulati e tensioni geopolitiche. Anche il 2024 è iniziato sulla falsariga della seconda parte del 2023 ed è legittimo ipotizzare che l’anno in corso potrebbe chiudersi in leggera recessione. In questo quadro si conferma strategico il supporto agli investimenti offerto dalle politiche di incentivazione dei Piani 4.0 e 5.0. L’ultima edizione di SPS Italia ha offerto il palcoscenico ideale per approfondire i trend più interessanti che stanno caratterizzando il settore e che lo plasmeranno in futuro.
Generative AI in manufacturing
L’intelligenza artificiale generativa continuerà a evolversi e andrà a integrarsi e a potenziare anche altre soluzioni come ad esempio i “Digital Twin”. Oltre a utilizzare l’AI come assistente per accedere a manuali e informazioni e per semplificare la scrittura di codice, le aziende utilizzeranno simulazioni in tempo reale e AI generativa per progettare, ottimizzare e gestire sistemi produttivi complessi, migliorando l’efficienza e riducendo i tempi di inattività. Grazie all’AI generativa sarà possibile anche migliorare le strategie di manutenzione in chiave preventiva.
Dall’AI generativa al paradigma di Industria 5.0, dai lifelong learning ecosystems alla cyber security, fino al passaggio verso la platform economy. Sono tanti i trend che caratterizzano l’automazione e che la stanno guidando verso il futuro.
Industry 5.0: energy efficiency and regenerative manufacturing
Se l’aspetto legato al risparmio energetico è centrale per accedere agli incentivi previsti dal piano Transizione 5.0, le aziende si stanno focalizzando anche sulla creazione di catene di approvvigionamento resilienti e su processi produttivi che non solo minimizzano l’impatto ambientale, ma che rigenerano attivamente le risorse naturali e riducono a zero i rifiuti. Il concetto di “economia circolare” verrà ampliato per includere il recupero di energia e materiali, e la rigenerazione dell’ambiente.
Il concetto di Industry 5.0 sarà ulteriormente sviluppato, concentrandosi su una collaborazione ancora più stretta tra esseri umani e macchine, dove tecnologie come l’IA, la robotica collaborativa (cobot) e la realtà aumentata (AR) aumenteranno le capacità degli operatori umani.
La “workforce aumentata” sarà un tema centrale, con un’enfasi sull’interfaccia uomo-macchina per migliorare il benessere, la sicurezza e la produttività dei lavoratori.
Lifelong learning ecosystems and skills mobility
L’upskilling e il reskilling si trasformeranno in “lifelong learning ecosystems”. Questo trend si concentrerà sulla creazione di percorsi di apprendimento continui e flessibili che permettano ai lavoratori di sviluppare nuove competenze rapidamente.
Cybersecurity for smart manufacturing
Con la crescente digitalizzazione e connettività delle fabbriche intelligenti, la cybersecurity diventa un elemento essenziale per garantire la continuità operativa e la protezione dei dati sensibili. Temi chiave includeranno l’implementazione di soluzioni di zero-trust architecture, l’uso di AI e machine learning per il rilevamento proattivo delle minacce, la protezione delle reti OT e l’integrazione di standard di sicurezza globali nelle infrastrutture digitali.
Industrial data spaces and platform economy
L’adozione di nuovi modelli di business sarà accelerata dall’intelligenza artificiale, con un passaggio verso la “Platform economy”. Le aziende utilizzeranno piattaforme digitali basate su AI per creare ecosistemi produttivi interconnessi, migliorare la collaborazione tra partner e sviluppare nuovi flussi di ricavi attraverso servizi digitali, come “manufacturing-as-a-service” e la personalizzazione di massa. In questo scenario gli Industrial data spaces permetteranno alle aziende di gestire i propri dati in ecosistemi standardizzati e di scambiare dati in modo sicuro e controllato, preservando la sovranità sui dati condivisi.
Fonte: ANIE Automazione – SPS Italia
IL SITO RITTAL RCS
si arricchisce con il Calorimetric Lab
Presso lo stabilimento Rittal RCS di Valeggio sul Mincio (VR) è stato recentemente inaugurato il Calorimetric Lab, due camere calorimetriche che consentono di svolgere test specifici, ad integrazione di quelli standard, sui prodotti destinati ad essere commercializzati da Rittal in tutto il mondo.
Rittal ha annunciato l’apertura del suo nuovo
Calorimetric Lab presso lo stabilimento Rittal RCS di Valeggio sul Mincio (VR). Un nuovo ed importante investimento che sottolinea l’importanza strategica del sito italiano dedicato alla produzione dei sistemi di raffreddamento (chiller, condizionatori, scambiatori di calore) destinati ad essere commercializzati da Rittal in tutto il mondo. Infatti, benché il gruppo Rittal disponga di 8 siti di produzione dislocati in tre continenti, l’impianto di Valeggio sul Mincio è l’unico ad ospitare una simile struttura oltre alla sede centrale tedesca.
Punto di riferimento per gli operatori
L’inaugurazione del Calorimetric Lab è l’ultimo passo di un lungo percorso evolutivo del sito produttivo di Valeggio sul Mincio, iniziato con l’acquisizione dell’ex fabbrica Kelvin da parte di Rittal nel 2000. La prima trasformazione significativa è avvenuta nel 2012, quando è stato ridisegnato secondo i principi della lean manufacturing, con un investimento di oltre un milione di euro. Da allora, sono state implementate ulteriori linee di produzione e tecnologie sempre più avanzate, rendendo questo impianto una delle eccellenze a livello continentale per il gruppo e un esempio di industrializzazione 4.0 e digitalizzazione end-to-end dei processi.
“L’apertura del Calorimetric Lab a Valeggio sul Mincio rappresenta un ulteriore investimento significativo che ribadisce il ruolo fondamentale della produzione italiana all’interno del gruppo”, ha dichiarato Nicola Salandini, Plant Manager Rittal RCS. “Questo laboratorio migliora significativamente l’operatività, consentendo di svolgere direttamente in loco le opportune attività di test sui prodotti, ma non si limita a questo. Rappresenta infatti un ulteriore arricchimento in termini di servizi che siamo in grado di offrire ai nostri clienti”.
Già con l’inaugurazione dell’Application Center Rittal & Eplan nel 2023, il sito produttivo di Valeggio sul Mincio si è affermato anche come punto di riferimento per tutti gli operatori di settore che intendano sviluppare attività di innovazione e testing. L’attuale apertura del Calorimetric Lab ribadisce ulteriormente questo posizionamento: oltre ad essere funzionale all’impianto di produzione Rittal, infatti,
la struttura sarà aperta anche ai clienti che abbiano necessità di realizzare sui prodotti dell’azienda test specifici ad integrazione di quelli standard. Rittal rinforza così anche la sua intenzione di porsi quale partner di riferimento per promuovere l’evoluzione tecnologica del mercato italiano.
Calorimetric Lab, la struttura
Il Calorimetric Lab di Valeggio sul Mincio occupa una superficie di 120 m², dedicata interamente alle camere calorimetriche e ai relativi vani tecnici. In particolare, sono presenti due camere calorimetriche di 30 m² ciascuna, che possono essere unite in un’unica soluzione rimuovendo la parete divisoria, così da consentire test su dispositivi di diverse dimensioni. Il laboratorio è attrezzato per testare una vasta gamma di apparecchiature, inclusi refrigeratori aria/acqua fino a 40 kW resi, refrigeratori acqua/acqua fino a 35 kW resi e condizionatori aria/ aria fino a 12 kW resi, con possibilità di estensione fino a 65 kW per i refrigeratori aria/acqua e 45 kW per i condizionatori aria/aria con camere unite. I test possono essere condotti in ambienti controllati con temperature variabili da -40°C a +70°C e umidità relativa dal 30% al 90%, anche utilizzando minicalorimetri per simulare in modo estremamente realistico le condizioni ambientali d’esercizio. Inoltre, il Calorimetric Lab è in grado di testare apparecchiature caricate con i nuovi refrigeranti conformi alla direttiva F-GAS, con classificazione A2L o A3. Queste caratteristiche rendono il Calorimetric Lab di Valeggio idoneo a supportare l’esecuzione di una vasta gamma di test conformi alle normative internazionali, tra cui EN14511, EN14825, EN602041, IEC/EN 60335-1, IEC/EN 60335-2-40 e ISO378. La struttura è stata progettata e costruita in conformità con le più rigide normative europee, tra cui la direttiva bassa tensione 2014/35/ EU, la direttiva EMC 2014/30/ EU, la direttiva PED 2014/68/EU e la direttiva Atex 2014/34/EU.
CAMA GROUP
il valore aggiunto
di
automazione e robotica
La nuova linea di confezionamento secondario MTL Monoblock di Cama Group equipaggiata con sistema di servo-azionamento intelligente ACOPOStrak di B&R Automation è un concentrato di eccellenza meccanica, meccatronica e robotica. Vediamo in dettaglio il risultato di questa sinergia.
La collaborazione tra Cama e B&R Automation nella progettazione della linea MTL Monoblock ha portato valore aggiunto al progetto in termini di produttività, rapidità di cambio lavoro e flessibilità nella gestione dei prodotti. La unique selling proposition di Cama si basa su tre pilastri: la progettazione e ingegnerizzazione di linee innovative per il packaging, a cui negli anni si sono affiancate la robotica e l’automazione come valore aggiunto e, non ultimo, un approccio di consulenza globale che risponde alle specifiche esigenze dei clienti. Anche la nuova linea è stata sviluppata in questa prospettiva. La tecnologia delle macchine Cama si basa innanzitutto sull’ergonomia e la modularità, con sistemi unici di sicurezza e accesso alla macchina. Le linee sono realizzate con strutture aperte che consentono una facilità di pulizia e manutenzione e sono altamente intuitive, grazie a sistemi automatizzati e sensori di controllo. Ultimo, non meno importante, la robotica è ormai parte integrante della tecnologia Cama. La nuova linea di confezionamento secondario MTL Monoblock equipaggiata con sistema di servo-azionamento intelligente ACOPOStrak di B&R Automation è altamente innovative e performante. Il sistema MTL (Monoblock Top Loading) può gestire più tipi di prodotto e un’ampia gamma di formati di confezioni in cartone e inserire prodotti su richiesta per soddisfare velocità di alimentazione irregolari dalle apparecchiature a monte. Grazie al sistema
di trasporto ACOPOStrak a carrelli magnetici indipendenti di B&R, la linea è in grado di gestire fino a oltre 2000 pezzi al minuto, a una velocità di 4 metri al secondo e con un’accelerazione di 50 metri/secondo. È possibile anche l›inserimento del leaflet tra ogni strato di prodotto. La peculiarità del sistema è data dal fatto che ogni singola confezione in cartone può essere controllata individualmente e può muoversi in maniera indipendente dagli altri. Questo consente di disaccoppiare le stazioni di processo, che restano indipendenti l’una dall’altra, ottimizzando il tempo di ciclo di ogni singola stazione e impattando in maniera minore sul footprint della macchina. Ulteriore beneficio è la semplificazione del design della linea. Il sistema di cambio automatico riduce al minimo i tempi di cambio lavoro e l’intervento umano. La linea è in grado di gestire un Tag RFID su qualsiasi formato per individuare quello giusto in base alla ricetta. La funzione di Realtà Aumentata consente all’operatore di gestire facilmente la produzione, la manutenzione predittiva e il servizio assistenza, che risultano estremamente semplificati. A differenza di una macchina tradizionale, con MTL Monoblock è possibile sfruttare al massimo i tempi e i cicli di ciascuna stazione, aumentando notevolmente la produttività complessiva e riducendo al minimo gli ingombri. Questa macchina di nuova concezione è dunque in grado di rispondere a sfidanti obiettivi di velocità e dinamismo, totalmente modulare e scalabile.
La sfida dal punto di vista applicativo era ottenere un’elevata produttività e maggiore flessibilità nella gestione dei formati. Con il sistema di trasporto ACOPOStrak è stato possibile ottimizzare il layout e raggiungere la velocità richiesta. Altro vantaggio del sistema di B&R è la capacità di poter smontare e rimontare facilmente gli shuttle senza interventi meccanici ed elettrici da parte dell’operatore. Inoltre, il sistema è altamente modulare e consente un design snello e accessibile. Questo comporta una manutenzione agevole e semplificata. In conclusione, la vera rivoluzione, che deriva da un controllo specifico del singolo prodotto, è la possibilità di semplificare notevolmente il processo, riducendo il layout e potendo lavorare in maniera molto più dinamica su ogni singola stazione.
La linea è stata installata negli Stati Uniti, nello stabilimento produttivo della Edgewell Personal Care Company, che opera nell’ambito del personal care e dove opera attualmente insieme ad altri due modelli “gemelli”.
SCHNEIDER ELECTRIC un hub per la Transizione 5.0
Schneider Electric ha presentato il rinnovato Innovation Hub allestito presso la sede dell’azienda a Casalecchio di Reno (BO), nel cuore della packaging valley emiliana. Creato nel 2018 per accompagnare le aziende nel percorso dell’Industria 4.0, l’Innovation Hub è stato trasformato per accogliere le nuove tecnologie che, nel giro di sei anni, hanno cambiato il volto dell’industria, offrendo strumenti di competitività e di innovazione capaci di coniugare crescita e sostenibilità. In questo luogo sono riunite tutte le applicazioni e tecnologie che danno forma già oggi all’industria di domani, con particolare attenzione al tema della Transizione 5.0: ovvero, la capacità di coniugare l’innovazione digitale dei processi e delle macchine industriali con una maggiore efficienza energetica e sostenibilità. Qui, Schneider Electric mette a disposizione un luogo dove comprendere il presente e il futuro, che sarà definito dall’intelligenza artificiale associata a un’automazione industriale aperta e basata sul software.
“Transizione 5.0 è una nuova visione di crescita industriale che è pienamente immersa nel mondo digitale e imbocca una volta per tutte la strada della sostenibilità”, ha detto Claudio Giulianetti, Vice President Industrial Automation di Schneider Electric. “Per questo abbiamo creato un ecosistema che fa leva sulle tecnologie più evolute, che uniscono già efficienza energetica e operativa, nel quale i clienti possono trovare consulenza, personale dedicato e una rete di partner per realizzare i progetti e supportare tutte le azioni richieste dalla normativa”.
L’Innovation Hub di Casalecchio offre un percorso esperienziale e pratico, che comprende postazioni con macchine che integrano tecnologie digitali e meccatroniche e permette di “provare” con demo basate su applicazioni reali le funzionalità del software industriale. Qui è possibile scoprire i gemelli digitali di macchine e impianti, entrare in ambienti industriali e guidare da remoto gli operatori utilizzando la realtà aumentata e virtuale. È anche possibile sedersi ai comandi di una control room, che permette al costruttore di collegarsi da remoto alle macchine installate in aziende di tutto il mondo. Non mancano le tecnologie di automazione industriale che assumono particolare valore nelle applicazioni per il packaging, unendo la robotica tradizionale e collaborativa, soluzioni multicarrier che offrono la massima flessibilità di utilizzo, sistemi di visione guidati da tecnologie basate sull’intelligenza artificiale e molto altro ancora.
tutta la semplicità dell’automazione
Rivella AG, noto marchio svizzero, è uno dei principali player del settore della produzione di bevande analcoliche. Il processo di imbottigliamento delle bibite avviene a Rothrist e sulle linee di produzione sono presenti componenti igus.
Rivella
è stata fondata nel 1952 da Robert Barth a Stäfa (Cantone di Zurigo). Oggi l’azienda, a conduzione familiare, ha sede a Rothrist, nel Cantone di Argovia, ed è uno dei pochi produttori di bibite indipendenti attivi in Svizzera. Attualmente, l’azienda conta circa 240 dipendenti e ha raggiunto un fatturato di quasi 150 milioni di euro nel 2023. Da anni, Rivella è uno dei marchi più popolari e conosciuti in Svizzera. L’omonima bevanda è stata persino inserita ufficialmente nell’elenco del patrimonio culinario del Paese. Tutti i prodotti sono fabbricati localmente e ogni anno dallo stabilimento escono 100 milioni di litri di bibite e succhi di frutta.
La regolazione della testina di stampa per la riproduzione della data
“Gli addetti al confezionamento avevano chiesto di semplificare il processo di stampa della data”, spiega Ismail Ibraimi, Maintenance Project Manager di Rivella. Ogni volta che si cambia prodotto nella stazione di confezionamento, è necessario adattare anche l’altezza e la posizione delle testine di stampa a getto d’inchiostro per riprodurre la data. Questa operazione veniva
eseguita a mano con viti di regolazione e richiedeva fino a un’ora, a seconda del prodotto e del numero di confezioni. Una procedura che doveva essere svolta anche tre volte al giorno. I responsabili dell’impianto erano pertanto alla ricerca di una soluzione di automazione che facilitasse il processo per gli operatori e riducesse il tempo necessario per la modifica. Il project manager ha trovato la soluzione presso igus, produttore di cuscinetti e sistemi lineari esenti da lubrificazione.
“Dopo che Ismail Ibraimi mi ha descritto il problema al telefono, sono andato a Rothrist con il mio collega André Kirchhofer per avere una visione d’insieme direttamente sul posto. Dopo aver visitato l’impianto, abbiamo presentato immediatamente le nostre prime idee”, spiega Axel Ebert, Key Account Manager di igus Svizzera. André Kirchhofer, Product Manager Low Cost Automation, aggiunge: “Poco dopo, abbiamo elaborato una proposta iniziale e, con il Project Manager di Rivella, abbiamo lavorato a quella che ritengo essere una soluzione perfetta”.
drylin: guida lineare esente da lubrificazione con sistema di riduttori Apiro
La soluzione prevede due assi a vite drylin SLW, esenti da lubrificazione, ciascuno dei quali è collegato a un riduttore Apiro. “Grazie ai riduttori Apiro, possiamo creare un robusto collegamento tra i due assi lineari drylin e garantire così la regolazione parallela e sincronizzata di entrambi i moduli”, spiega Kirchhofer, illustrando i vantaggi di questo sistema. La soluzione è completata dall’azionamento motorizzato e da un sistema di controllo motore dryve D1, sviluppato internamente da igus. Grazie alla facilità d’uso del sistema di controllo, è stato possibile configurare l’impianto in tempi ridottissimi. “Abbiamo programmato tre posizioni, corrispondenti alle confezioni da 0,2 litri, 0,5 litri e 1 litro. L’operatore deve solo selezionare il programma e premere un pulsante: l’impianto porta automaticamente le testine di stampa all’altezza e alla posizione desiderate. Per cambiare la data del prodotto ora impieghiamo meno di un minuto. È incredibile se si pensa che prima l’operazione richiedeva fino a un’ora”, dice Ibraimi, visibilmente soddisfatto, “e si tratta di un sistema affidabile, esente da manutenzione e da lubrificazione”.
Le regolazioni di corsia
“Nell’impianto Rivella, dati i diversi formati delle bottiglie (da 0,2 a 1,5 litri), è necessario regolare le corsie per il trasporto dall’impianto di imbottigliamento fino alla linea di confezionamento più volte al giorno, in modo che le bottiglie rimangano centrate sul nastro e vengano trasportate in sicurezza da A a B. Questa operazione è sempre stata molto dispendiosa in termini di tempo, poiché l’operatore doveva regolare manualmente la larghezza della corsia, ogni 50 cm su tutta la sua lunghezza, utilizzando una vite di serraggio. Con una corsia lunga 12 metri e una curva a 90° alla fine, sono ben 48 regolazioni (24 postazioni, a destra e a sinistra), alcune delle quali in posizioni sopraelevate”, spiega Ismail Ibraimi, illustrando la situazione da automatizzare. “Il sistema Apiro ha dimostrato la sua validità nell’operazione di cambio data e penso che sia un prodotto davvero eccezionale. È facile da installare, molto interessante in termini di prezzo e la soluzione ideale per lo spazio limitato tra la corsia e la macchina”, prosegue André Kirchhofer. “Possiamo utilizzare questo sistema anche per creare un’ampia varietà di cinematiche modulari e flessibili: nei cambi formato per Rivella o come elemento di collegamento tra due sistemi lineari”. Questo sistema di riduttori modulari si presta per le regolazioni di corsia anche in curva e si adatta alle guide laterali negli impianti esistenti. La semplicità del montaggio permette di eseguire la maggior parte delle operazioni mentre la produzione è in corso, riducendo così al minimo i tempi di fermo macchina. Il sistema modulare drygear Apiro offre diversi rapporti di trasmissione e versioni di lunghezza che permettono di implementare le più svariate applicazioni. Oltre alla regolazione delle corsie, gli utenti possono anche realizzare, ad esempio, applicazioni con spintori, tavole rotanti o persino robot cartesiani.
Un volantino di manovra per risparmiare tempo
Nella corsia sono utilizzati 40 riduttori Apiro a intervalli di 1 metro, che scendono a 50 cm nelle curve. Per l’operatore, questo significa che la regolazione della corsia adesso può essere eseguita intervenendo in soli due punti con un semplice volantino. Un’operazione gestibile in pochi minuti e un vantaggio reale rispetto alle 48 regolazioni necessarie in precedenza.
“La regolazione con la manovella funziona benissimo e consente un enorme risparmio di tempo. Si tratta però di una soluzione temporanea, perché un altro vantaggio di questo sistema è il principio modulare, che consentirà di sostituire la manovella con un motore in modo relativamente semplice. I prodotti necessari sono già disponibili e sto aspettando che il nostro tecnico addetto ai controlli si
liberi per effettuare la sostituzione. In questo modo la regolazione della corsia funzionerà in modo semplice, sicuro e veloce, premendo un pulsante, proprio come per il cambio di data”, spiega il Project Manager.
In conclusione
Grazie alla soluzione di automazione di igus, le regolazioni delle corsie o delle curve e persino il settaggio delle testine di stampa possono essere facilmente integrate nei sistemi esistenti. “Gli elementi di guida, i cuscinetti a strisciamento, le guide lineari e l’intero sistema Apiro di igus sono completamente esenti da lubrificazione e manutenzione, e naturalmente questo è un ulteriore vantaggio alla luce delle norme igieniche per i sistemi di imbottigliamento”, spiega Axel Ebert. Ismail Ibraimi aggiunge: “Un altro vantaggio è che l’intera automazione, dai componenti meccanici al motore e al sistema di controllo, proviene da igus; quindi, ho un solo fornitore e un solo interlocutore, e questo rende il tutto ancora più semplice e conveniente. Il cambiamento è stato accolto così favorevolmente dagli operatori delle macchine che ho già ricevuto richieste da parte di altri reparti, che mi hanno chiesto quando anche loro potranno finalmente disporre di un sistema simile”.
WITTENSTEIN sicurezza negli imballaggi
Il Gruppo WITTENSTEIN ha sviluppato soluzioni su misura per l’intera linea di produzione, dall’imballaggio primario a quello secondario, fino al terziario. Soluzioni che comprendono riduttori a gioco ridotto, anche specifici per robot delta, servoattuatori, micromotori brushless e una serie di accessori dedicati.
Lemacchine per l’imballaggio devono soddisfare le più diverse specifiche a seconda del prodotto finale da confezionare e del settore in cui verranno utilizzate. Aspetti chiave per questi impianti sono produttività, sicurezza del prodotto, cambi formato, tracciabilità dei lotti e facilità di pulizia.
Soluzioni su misura
Per assicurare alte performance in quest’ottica, il Gruppo WITTENSTEIN ha sviluppato soluzioni su misura per l’intera linea di produzione, dall’imballaggio primario a quello secondario, fino al terziario. Soluzioni che comprendono riduttori a gioco ridotto, anche specifici per robot delta, servoattuatori, micromotori brushless e tutta una serie di accessori dedicati. Queste linee di prodotto hanno una specifica lubrificazione per il settore alimentare e assicurano massima resistenza alla corrosione, grazie all’utilizzo di parti in acciaio inox e al trattamento speciale di nichelatura della carcassa. Nel caso in cui le macchine vengano pulite più volte al giorno con acidi caustici, detergenti aggressivi o disinfettanti corrosivi, possono essere usate le versioni hygienic design, progettate con una forma costruttiva atta ad evitare l’accumulo di impurità.
La scelta di JASA Packaging Solutions
A seconda delle necessità del cliente, gli specialisti di WITTENSTEIN, supportati dal software per il dimensionamento dell’intera catena cinematica cymex 5 propongono l’alternativa migliore.
Ad esempio, con l’azienda olandese JASA Packaging Solutions è stata sviluppata una soluzione in grado di adattarsi alla tecnologia rivoluzionaria utilizzata per confezionare mele e altri tipi di frutta e verdura in sleeve realizzati in cartone 100% riciclabile.
JASA Packaging Solutions è un’azienda familiare specializzata nello sviluppo e nella costruzione di macchine per il confezionamento verticale, incartatrici e linee complete di pesatura e confezionamento. Macchine perfette per una varietà di prodotti e imballaggi nell’industria alimentare.
WITTENSTEIN ha proposto per queste linee i riduttori epicicloidali e ipoidi del segmento Advanced e Value. Inoltre, è stato utilizzato un riduttore con un’interfaccia di uscita ottimizzata, permettendo così ai tecnici di JASA di montare una puleggia a cinghia direttamente sul riduttore senza dover usare un cuscinetto aggiuntivo. Partendo dal presupposto che oggi i consumatori sono sempre più critici verso gli imballaggi in plastica, JASA ha deciso di creare macchine adatte a lavorare la carta, ideando un metodo speciale che elimina la necessità di sigillature convenzionali. Questo non solo consente di confezionare i prodotti più velocemente, ma rende il materiale adatto al riciclo. Grazie a questa soluzione, l’uso di pellicola può essere limitato a prodotti specifici dove la plastica rimane la scelta migliore.
Ciò che ha convinto l’azienda olandese ad affidarsi a WITTENSTEIN è stato il rapporto prezzo-prestazioni, unito al supporto a tutto tondo offerto dal Team di Engineering, a partire dalla fase di progettazione e fino al post-vendita.
INTERROLL
per l’intralogistica che guarda al futuro
Piattaforme per le diverse esigenze e componentistica tecnologica di altissima efficienza e qualità consentono ad Interroll di rispondere in modo efficace ai trend del mercato dell’intralogistica.
Interroll Italia, nell’affrontare l’ultimo trimestre del 2024, guarda con fiducia all’anno venturo. “La ciclicità del nostro comparto è un dato di fatto”, commenta Claudio Carnino, managing director della società italiana del Gruppo svizzero.
I driver del settore
Le dinamiche di mercato sono fortemente influenzate da una serie di trend che hanno iniziato a plasmare l’evoluzione del settore.
“Automazione e digitalizzazione giocano un ruolo sempre più importante anche nell’intralogistica”, prosegue Carnino. “La sostenibilità è un’altra area attenzionata sia dai nuovi progetti sia da quelli di retrofit. Soluzioni eco-friendly, l’utilizzo di energie rinnovabili e l’ottimizzazione di spazi e delle logiche di immagazzinamento e movimentazione sono fondamentali oggi per ridurre l’impatto ambientale. Anche la relativa carenza di manodopera e la pressione per ridurre i tempi di consegna, specialmente nel contesto dell’e-commerce e di alcune specifiche aree produttive, rimangono sfide importanti”.
Le soluzioni firmate Interroll Interroll ha sviluppato un’innovativa serie di soluzioni di movimentazione basate su piattaforme,
che forniscono risposte concrete anche al mondo dell’Industria 4.0, a partire dall’innovativa piattaforma DC (Rollerdrive, Multicontrol, Power supply).
DC Platform costituisce il “cuore” della piattaforma modulare di trasporto (MCP) alla quale è seguito lo sviluppo e l’introduzione della MPP (Modular Conveyor Pallet Platform), della HPP (High Performance Conveyor Platform), della SHC (Special Hygienic Conveyor Platform) e della LCP (Light Conveyor Platform).
“Proprio grazie alla Interroll DC Platform e al concetto di piattaforma i System Integrator e gli OEM possono progettare sistemi tecnologici a 24 e 48 Volt in tutta sicurezza e versatilità in ogni settore produttivo. La piattaforma in corrente continua, con l’innovativo RollerDrive EC5000, aumenta la flessibilità anche nella potenza di uscita meccanica. I rulli motorizzati, da 20 W a 50 W, soddisfano le più diverse esigenze di trasporto, leggere e pesanti. La nostra piattaforma EC5000 è disponibile anche con interfaccia Bus basata sullo standard CANOpen. In connessione con la scheda Interroll Multicontrol, che gestisce i protocolli di comunicazione PROFINET, EtherNet/IP e EtherCat, si visualizzeranno sullo schermo infinite informazioni e funzionalità tramite PLC o piattaforma Web. L’interfaccia Bus del RollerDrive EC5000 consente la realizzazione di funzioni di comando specifiche per l’automazione”, mette in evidenza Carnino.
“Le richieste di sempre maggiore integrazione delle tecnologie, il crescente focus sulla sostenibilità, l’assoluta necessità di flessibilità e di scalabilità, l’impatto dell’automazione sempre più presente negli impianti di movimentazione dei materiali necessitano di risposte concrete. L’impegno di Interroll è quello di dare proprio queste risposte”, conclude Carnino.
Claudio Carnino, managing director Interroll Italia
ACQUE IN BOTTIGLIA
focus su salute e sostenibilità
Ilmercato europeo delle acque in bottiglia è ricco di innovazione. Il principale driver di cambiamento è la domanda dei consumatori, che sono in cerca di opzioni di idratazione più salutari, sostenibili e accattivanti. Scopriamo le tendenze che stanno plasmando il mercato.
Sete di salute e gusto I consumatori stanno dando sempre più priorità alla salute e al benessere, e l’acqua in bottiglia sta sfruttando questa tendenza. Dopo un calo durante il Covid-19, il lancio di nuove acque in bottiglia ha recuperato i livelli pre-pandemici, suggerendo una ulteriore crescita: un quarto dei consumatori europei ha aumentato il consumo nell’ultimo anno. Sebbene il principale motivo di consumo rimanga la sete, la ricerca sulle tendenze delle acque in bottiglia mostra che la salute sta rapidamente diventando un motivo secondario molto importante. Questo cambiamento è evidente nella crescente popolarità delle acque funzionali, arricchite con vitamine, minerali e persino probiotici. Il 26% dei consumatori europei afferma di avere aumentato il consumo di acqua in bottiglia, e le principali motivazioni sono la salute (53%), i cambiamenti nello stile di vita o nelle necessità (32%), le nuove preferenze di gusto (20%) e la maggiore varietà (16%). I consumatori attenti alla salute cercano acque con benefici aggiuntivi, come il supporto del sistema immunitario, la salute digestiva e le proprietà energizzanti. L’acqua aromatizzata attira i consumatori con gusti in evoluzione e sta vivendo una rapida crescita, specialmente per i gusti agrumi, limone e anguria. Tuttavia, i consumatori richiedono etichette chiare sulle bottiglie, preferendo la trasparenza e gli ingredienti naturali agli aromi, coloranti e dolcificanti artificiali. L’analisi delle tendenze mostra che negli
Il mercato europeo delle acque in bottiglia si sta evolvendo rapidamente, sostenuto da temi chiave come la salute e la sostenibilità. Comprendendo le principali tendenze e opportunità, i brand possono presentarsi in modo unico e avere successo in questo mercato dinamico e in crescita.
ultimi quattro anni le diciture “a basso contenuto calorico”, “senza zucchero” e “senza additivi/conservanti” hanno dominato la categoria. Tuttavia, si sta registrando una rapida crescita di slogan più specifici relativi alla salute, come “con vitamine/minerali aggiunti”, “per il sistema immunitario”, “più energia” “per la salute del cervello”. La dicitura “con vitamine/minerali aggiunti”compare ora su quasi il 10% dei nuovi lanci e ha registrato un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 30% negli ultimi quattro anni.
Driver di acquisto
Metà dei consumatori europei cita il costo come il fattore più importante che influenza le loro decisioni d’acquisto, seguito da gusto/sapore (32%) e mar -
chio. Le acque aromatizzate sembrano ora garantire il gusto piacevole delle altre bevande, senza apporto calorico. Il 58% dei lanci totali di acqua in bottiglia nel 2023 è aromatizzato. Le caratteristiche che influenzano maggiormente le decisioni di acquisto sono l’assenza di aromi o coloranti artificiali, la sicurezza del prodotto, il basso contenuto di zucchero, la provenienza locale e l’uso di ingredienti naturali.
Il ruolo della sostenibilità
La sostenibilità non è più una preoccupazione di nicchia: sta diventando un tema sempre più importante sia per i consumatori che per i marchi. I produttori di acqua in bottiglia stanno rispondendo con iniziative per ridurre la loro impronta ambientale, concentrandosi su soluzioni come imballaggi riciclabili, riduzione dell’impronta di carbonio e iniziative contro la plastica oceanica. Dash, un produttore britannico di bevande, sta facendo scalpore con la sua acqua frizzante infusa con frutta. Utilizzano frutta “ammaccata” che altrimenti verrebbe sprecata, creando un punto di vendita unico (USP) incentrato sulla sostenibilità e sulla riduzione degli sprechi alimentari. La loro acqua è fatta con frutta vera, zucchero, dolcificanti e calorie, ed è confezionata in lattine di alluminio completamente riciclabili.
Cosa aspettarsi dal futuro?
La premiumizzazione è in crescita nel mercato delle acque in bottiglia, con i consumatori disposti a pagare di più per acqua di alta qualità, prodotta in modo sostenibile, con sapori unici e benefici funzionali. Inoltre, l’idratazione personalizzata sta emergendo. Il futuro dell’idratazione potrebbe dare vita a bottiglie di acqua personalizzata, adattata alle esigenze e preferenze individuali.
Fonte: www.innovamarketinsights.com dal report “Trending in Bottled Water in Europe”
SANPELLEGRINO valore per tutta la filiera
Sanpellegrino, azienda di riferimento nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche, celebra i 125 anni di presenza sul mercato italiano, confermando il suo ruolo di primo piano nello scenario economico nazionale: generati 2,54 miliardi di euro di valore lungo la filiera nel 2023.
Nel 2023 Sanpellegrino ha contribuito alla crescita italiana con 2,54 miliardi di euro di valore economico condiviso, pari allo 0,12% del PIL nazionale, in crescita del 12% dal 2021, anno della ripresa dopo la pandemia. Il valore condiviso creato corrisponde, infatti, a quasi 2,2 volte il fatturato di gruppo e al 2% della produzione dell’industria alimentare italiana, secondo lo studio “Sanpellegrino crea valore per l’Italia”.
L’analisi, realizzata da Althesys Strategic Consultants, stima le ricadute sul sistema socio-economico nazionale generate nel 2023 dall’attività del Gruppo, lungo l’intera catena produzione-consumo.
La ridistribuzione del valore
Dai risultati emerge che l’azienda e il suo indotto hanno generato 819 milioni di euro di contribuzione fiscale, che corrispondono allo 0,1% delle entrate fiscali nazionali e concorrono a creare 42.236 posti di lavoro,comprensivi degli addetti della filiera (77%) e degli occupati generati grazie all’effetto indotto su consumi e investimenti. Questi sono pari allo 0,12% degli occupati totali in Italia nel 2023. Inoltre, Sanpellegrino ridistribuisce il 96% del valore generato: il 46% alle altre aziende, il 33% allo Stato, il 17% ai lavoratori e solo il 4% rimane al Gruppo. Nel 2023 Sanpellegrino ha creato 2,54 miliardi di euro di valore condiviso attraverso 317 milioni di euro di ricadute dirette, 1.285 milioni di euro di ricadute indirette e 941 milioni di euro di ricadute indotte. Questo dato è costituito dalla ricchezza generata attraverso i fornitori (274,1 milioni di euro), la produzione (482,8 milioni di euro), il sistema logistico (11,4 milioni di euro), e i canali di distribuzione e vendita (1,8 miliardi di euro) che da soli rappresentano quasi il 70% del valore condiviso prodotto. Nello specifico, il settore del consumo fuori casa è il canale che crea più valore, con più di 1,5 miliardi di euro, corrispondente al 61% del totale.
“Il 21 maggio abbiamo celebrato i 125 anni dalla fondazione di Sanpellegrino che, a partire dal 1899, ha avviato un percorso di successo che ha portato i nostri prodotti a essere presenti sulle tavole di oltre 150 Paesi nel mondo, come ambasciatori del gusto, della qualità, dei valori e dello stile di vita italiano. Ma, oltre a esportare il made in Italy, con la nostra attività e il suo indotto, da più di un secolo creiamo valore per il sistema socio-economico italiano”, ha dichiarato Michel Beneventi, Amministratore
SANPELLEGRINO
CRE A VALORE NELL A FILIER A
Delegato del Gruppo Sanpellegrino. “Nel 2023, la nostra azienda ha creato, infatti, più di 2,5 miliardi di euro di valore economico condiviso e per ogni euro di ricadute della fase di produzione ha generato 5,3 euro sulla filiera, a beneficio del sistema economico italiano. A questo si aggiungono le ricadute occupazionali, ovvero i 42.236 posti di lavoro complessivi che Sanpellegrino genera in maniera indiretta o indotta. Infatti, per ognuna delle nostre persone creiamo circa 28 posti di lavoro, 21 dei quali sono all’interno della filiera e 7 nell’indotto”. Entrando più nel dettaglio, i 21 posti di lavoro all’interno della filiera, pari a 32.500 addetti, corrispondono allo 0,12% degli occupati in Italia nel 2023. Inoltre, la maggior parte dell’occupazione (30.000 posti di lavoro), è creata a valle nel settore dell’HoReCa. Sul fronte dei salari, Sanpellegrino ha contribuito invece a generare, 792 milioni di euro lungo la filiera che corrispondono al consumo annuale medio di 27.000 famiglie e allo 0,1% dei redditi da lavoro dipendente in Italia. Attraverso i suoi prodotti, capaci di soddisfare diverse esigenze in termini di gusti e occasioni di consumo, da 125 anni, Sanpellegrino porta i valori dei loro territori d’origine sulle tavole di tutto il mondo contribuendo a far conoscere sempre di più le eccellenze del made in Italy. L’azienda concorre quindi a creare valore anche per l’Italia, perché la sua attività di promozione si trasforma in un volano per attirare i turisti nel nostro paese per scoprire le sue bellezze naturali, la sua offerta culturale ed enogastronomica.
in Italia = allo
di valore economico condiviso nella fase di produzione genera
corrispondono al consumo annuale medio di
del totale delle entrate
FERRARELLE SOCIETÀ BENEFIT
coltivare il futuro
L’impegno dell’azienda è testimoniato ancora una volta dal Report di Sostenibilità, dal quale emerge che Ferrarelle ha registrato un punteggio di 87.7 secondo il Benefit Impact Assessment (BIA), superando con una crescita costante il punto di pareggio tra il valore generato e il valore prelevato dalla società e dall’ambiente.
Ferrarelle Società Benefit – quarto player nel settore delle acque minerali in Italia – ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2023, che conferma il massimo impegno nel generare valore per la società e il territorio: oltre a un nuovo miglioramento del proprio punteggio BIA (Benefit Impact Assessment) a 87.7 punti, quest’anno viene anche raggiunto circa 1 milione di euro tra attività e progetti a carattere sociale, donazioni economiche e in-kind.
“Il Bilancio di Sostenibilità è per noi uno strumento per raccontare attentamente e con trasparenza i risultati del nostro impegno, orientato non solo alla gestione responsabile di una risorsa preziosa come l’acqua, ma anche alla creazione di un benessere sostenibile e condiviso con le nostre persone, la comunità locale, i nostri fornitori, le associazioni e i nostri partner di business. La sostenibilità sociale è per noi un aspetto irrinunciabile e una priorità che deve diventare fondante per qualsiasi
impresa, in una visione più ampia del sistema pianeta di cui tutti condividiamo la responsabilità”, dichiara Cristina Miele, Direttrice Amministrazione Finanza e Controllo di Ferrarelle Società Benefit & Responsabile della Società Benefit.
I frutti dell’impegno aziendale
Non a caso, per l’edizione 2023 del suo Bilancio di Sostenibilità, l’azienda ha scelto il titolo “Ferrarelle: coltiviamo il futuro”. Un invito a guardare con responsabilità al futuro delle persone, del territorio e del Pianeta. Il tutto interpretato come sempre in una chiave visiva unica, grazie alle illustrazioni di Fernando Cobelo a cui è stato affidato il progetto artistico del Bilancio di Sostenibilità. L’illustratore venezuelano ha, infatti, scelto di raffigurare l’acqua come non l’abbiamo mai vista. Con la sua particolare estetica onirica e le sue metafore visive, Cobelo esplora riflessi, correnti e flussi che ci trasportano in un mondo surreale dove l’acqua, l’elemento al centro della vita, diventa ancora una volta la vera protagonista.
Un impegno verso la sostenibilità sociale che Ferrarelle Società Benefit persegue nell’ottica di restituire un impatto positivo sulle comunità e sul territorio. In questa direzione, l’azienda promuove e sostiene progetti di ricerca scientifica e arricchimento intellettuale con partner come Telethon o eccellenze della ricerca con AIRC, si impegna altresì a sostenere il patrimonio culturale affiancandosi a realtà prestigiose sul territorio italiano come la pluriennale partnership con FAI – Fondo Ambiente Italiani e il Premio Malaparte, o ancora sensibilizzando la comunità a favore dell’inclusione in ogni sua forma con Parks – Liberi e Uguali, associazione senza scopo di lucro, creata per aiutare le aziende che collaborano a comprendere e realizzare al massimo le potenzialità di business legate allo sviluppo di strategie e buone pratiche, rispettose della diversità. L’azienda opera anche affinché valori come il rispetto, la solidarietà e la fiducia siano capisaldi costanti dell’ambiente lavorativo: a conferma di questo, l’ottimo punteggio ottenuto per questa area nel BIA per le attività rivolte ai dipendenti, l’ambito in cui l’azienda registra i migliori risultati. Tra le attività a favore dei dipendenti, crescono del10% le ore di formazione erogate rispetto al 2022, superando le 9.000 ore. Inoltre, con il rinnovo del contratto integrativo aziendale nel 2023, Ferrarelle Società Benefit si è impegnata a introdurre iniziative concrete orientate al miglioramento delle condizioni di vita delle proprie persone, alla creazione di un ambiente inclusivo delle diversità e alle pari opportunità, tra cui: formazione per tematiche di Diversity&Inclusion e iniziative a favore della genitorialità.
Due nuove bevande leViSSima+
Levissima+ rinnova la sua visual identity mettendo al centro i benefici della gamma, ampliata con due nuove referenze. Arrivano Levissima+ Drenante e Levissima+ Tonificante che, combinando la purezza dell’acqua minerale con le proprietà delle vitamine e dei sali minerali presenti in ciascuna bottiglia, permette di prendersi cura di sé in ogni momento della giornata, a partire dalla propria Beauty Routine quotidiana. All’interno di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano, per Levissima un gesto semplice e fondamentale come l’idratazione rappresenta il primo step della beauty routine: ecco che il nuovo lancio rappresenta un’evoluzione dell’ecosistema Levissima+, rafforzando la presenza di Levissima+ come preziosa alleata nella Routine di Benessere a 360 gradi.
Levissima+ combina i benefici dell’idratazione corporea, della purezza dell’acqua Levissima e dell’apporto di sali minerali e vitamine, con una lista ingredienti semplice ed essenziale, senza calorie né zuccheri e con un gradevole e delicato gusto alla frutta. Da quest’anno, due nuove referenze arricchiscono la gamma, con nuove varianti di gusto e benefici: Levissima+ Drenante, con vitamina B ed estratto di fiori di ibisco, ideale per drenare i liquidi in eccesso, al gusto di agrumi e rosa; Levissima+ Tonificante, con vitamina B3, zinco ed estratto di rosa canina per tonificare la pelle, al gusto cetriolo e scorza di limone. Intercettando l’esigenza di un approccio olistico verso la salute e il benessere come elemento fondamentale del proprio stile di vita, la linea dona infatti supporto alla routine di benessere quotidiana, a seconda delle proprietà di ciascun elemento. Tra le altre referenze, Levissima+ può contenere magnesio per la concentrazione, potassio per la vitalità, zinco come sostegno al sistema immunitario e vitamine B per contribuire al normale metabolismo energetico aiutando il rilascio dell’energia naturalmente presente negli alimenti.
Oltre ad aver allargato la gamma con l’introduzione di due nuove referenze, Levissima+ ha rinnovato il suo aspetto:con una nuova etichetta mette in primo piano i benefici offerti da ciascuna referenza derivanti da vitamine e sali minerali – un approccio che mira a creare una connessione più immediata con i benefici per la cura di sé, contribuendo a posizionare Levissima+ come un valido supporto per il benessere quotidiano. Inoltre, il rinnovamento visivo rispecchia un impegno più ampio del brand per promuovere uno stile di vita sano, attraverso anche l’offerta di prodotti che combinano idratazione e nutrizione – grazie al contributo al fabbisogno giornaliero di vitamine e sali minerali – in un’unica soluzione pratica e con un formato da 50 cl.
Levissima+ offre quindi la possibilità rigenerarsi, declinandosi perfettamente nelle diverse occasioni d’uso in ogni momento della giornata, senza dimenticarsi dell’ambiente. Levissima, infatti, sostiene l’importanza dell’uso responsabile delle risorse e la cultura del riciclo e la bottiglia di Levissima+ è in PET, plastica riciclabile.
acqua Sant’anna acquisisce
La Compagnie Des Pyréneés
Alberto Bertone, fondatore, presidente e AD di Acqua Sant’Anna Spa
In un momento storico in cui sempre più aziende italiane vengono acquisite da compagnie straniere, Acqua Sant’Anna inverte la tendenza e acquista l’azienda francese La Compagnie Des Pyrénées (“LCDP”) titolare del marchio Eau Neuve. Dalla profonda condivisione di valori tra l’azienda ai piedi delle Valli cuneesi e quella dei Pirenei francesi, nascerà una proficua sinergia che vuole essere un trampolino di lancio per entrambe. Acqua Sant’Anna si impegna a mantenere l’identità e il knowhow di Eau Neuve, garantendo continuità per i dipendenti e per la comunità locale, al fine di preservare i valori che rendono Eau Neuve un marchio in continua e costante crescita sul mercato francese. L’acquisizione permetterà di soddisfare una domanda crescente di prodotti sostenibili e di qualità, rafforzando la presenza in un mercato dinamico e di grande potenziale come quello francese, rappresentando al contempo un importante passo verso l’internazionalizzazione dei propri marchi e prodotti caratterizzati da acque di alta qualità a bassa mineralizzazione, con l’obiettivo comune di favorirne l’esportazione destinata sia al canale della grande distribuzione che in quello horeca.
Per Alberto Bertone, fondatore, presidente e AD di Acqua Sant’Anna Spa, si tratta di un importante tassello nella strategia di crescita internazionale dell’azienda, consolidando la sua presenza sul mercato europeo, francese in particolare, e ampliando il portafoglio prodotti strategici per un posizionamento multicanale. “Sono profondamente convinto che solo investendo si può crescere e questa operazione si inserisce perfettamente in questa strategia”, ha dichiarato Alberto Bertone. “L’obiettivo ora è sviluppare l’espansione sul mercato francese ed europeo, esportando il nostro modello di business. Parallelamente, Eau Neuve ci permetterà di implementare la nostra offerta soprattutto per il canale HoReCa”. L’ingresso di Acqua Sant’Anna nel capitale sociale della Compagnie des Pyrénées avverrà all’insegna della continuità e dell’integrazione, con Sebatien Crussol, fondatore della società, che rimarrà socio, assumendo il ruolo di direttore generale e membro del consiglio di amministrazione. “La Compagnie des Pyrénées è estremamente orgogliosa di entrare a far parte del Gruppo Sant’Anna, il cui stimolante successo è un esempio per la nostra piccola azienda con grandi aspirazioni”, ha dichiarato Sebastien Crussol. “Tutti i dipendenti della ‘Compagnie’ sono felici di lavorare per uno sviluppo comune, basato sulla condivisione, sull’innovazione e sul profondo rispetto per l’ambiente”.
INNOVA GROUP punta su efficienza e sostenibilità
Fondata da Giovanni Pedrotti nel 1972, oggi Innova Group rappresenta un caso unico nel panorama del mercato italiano, poiché è in grado di fornire una gamma di prodotti che va dai fogli in cartone ondulato alle classiche americane, dagli astucci in cartoncino teso fino a scatole di grande formato, dai fustellati agli espositori. Sotto la guida degli amministratori attuali, Luca, Stefano e Diego Pedrotti, l’azienda continua a raggiungere obiettivi di sviluppo sempre più ambiziosi per mantenere e rafforzare la propria posizione di leadership sul mercato nazionale. Luca Pedrotti ha commentato i dati di bilancio 2023 del Gruppo: “Nel 2023 si è registrato un fatturato in calo del 20%. La causa principale è stata la diminuzione del costo della carta. Nonostante ciò, la marginalità è in linea con il risultato dell’anno precedente. Gli utili hanno registrato un aumento di 1 milione di euro, mentre il patrimonio netto è cresciuto di 12 milioni”. I primi sei mesi del 2024 si sono rivelati in linea con l’andamento dell’anno precedente mentre per il secondo semestre e il primo semestre del 2025 la previsione è in calo, soprattutto visto l’andamento generale dell’economia nel nostro Paese.
Presso lo stabilimento di Caino, in provincia di Brescia, Innova Group ha incontrato i giornalisti per condividere i risultati economici raggiunti nel 2023 e per parlare degli investimenti che il Gruppo sta portando avanti in ottica di continuo miglioramento dell’efficienza produttiva.
Investimenti mirati alla crescita
Stefano Pedrotti ha parlato invece degli investimenti che nel 2023 hanno raggiunto i 4,5 milioni di euro: “Gli investimenti hanno interessato un nuovo impianto fotovoltaico da 400Kw nello stabilimento di Borgo San Giacomo, la ristrutturazione e l’efficientamento energetico nella sede di Caino, l’ammodernamento tecnologico di una linea Jumbo nello stabilimento di Fontanella, il miglioramento della logistica e della movimentazione interna, un ammodernamento tecnologico generale in tutti gli stabilimenti e, infine, l’acquisto di un nuovo terreno industriale attiguo allo stabilimento di Erbè”. Quest’ultimo investimento è finalizzato a un piano di
crescita della produzione con un ampliamento degli spazi, ma si attende un momento più congeniale a livello di costi. Per il 2024/2025 è previsto un investimento di circa 12 milioni di euro che verranno utilizzati per l’acquisto di 3 nuovi macchinari per gli stabilimenti produttivi di Caino, Borgo San Giacomo e Verona.
Diego Pedrotti ha parlato del mercato, sottolineando il momento di rallentamento che nel secondo semestre ha frenato tutti i settori, influenzando anche l’alimentare, solitamente abbastanza stabile: “Guardando alla situazione generale, anche il primo trimestre del 2025 proseguirà con questo trend. Non dimentichiamoci che veniamo da anni di crescita oltre le stime. Per la tipologia di prodotto che forniamo, dove i costi di logistica e trasporto sono importanti, cresciamo in particolare sul mercato nazionale: i clienti nel 2023 sono in leggero aumento e si attestano sulle 2000 unità circa”.
Il fattore “green”
In termini di sostenibilità, l’obiettivo del Gruppo per i prossimi anni è quello di diventare totalmente Carbon Neutral. Già da diversi anni, infatti, è iniziato un percorso di decarbonizzazione certificata per valutare la Carbon Footprint di Organizzazione: nel 2023 lo stabilimento di Fontanella, in provincia di Bergamo, è riuscito a compensare la totalità delle emissioni dirette e indirette dei suoi processi produttivi, diventando così a tutti gli effeti carbon neutral e, successivamente, anche lo stabilimento di Borgo San Giacomo ha raggiunto il prestigioso risultato di emissioni zero. Dalla sua nascita Innova Group ha continuato, anno dopo anno, il suo percorso di crescita, grazie agli importanti investimenti effettuati, alla forte spinta alla specializzazione e alla personalizzazione dei prodotti, ma grazie anche alla lungimiranza del management e alla dedizione dei suoi collaboratori.
Luca, Diego e Stefano
Pedrotti
alla guida di Innova Group con la madre
Giulia
SACMI E UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
collaborazione rinnovata
L’Università di Bologna e SACMI
rinnovano l’Accordo Quadro di collaborazione negli ambiti della ricerca, innovazione, sviluppo tecnologico, consulenza scientifica, alta formazione e orientamento al lavoro. Il protocollo, di durata quinquennale, è stato firmato dal rettore Giovanni Molari e dal presidente di SACMI, Paolo Mongardi.
Innovazione e ricerca
L’Accordo rinnova un modello di collaborazione didattica e scientifica fruttuosa, con numerose sinergie realizzate nel corso degli anni che hanno sostenuto il modello di business di SACMI, leader mondiale nei settori della ceramica, del packaging, dei materiali avanzati, e insieme dato attuazione alle finalità istituzionali dell’Ateneo bolognese.
Ricerca e trasferimento tecnologico sono uno dei capitoli principali dell’attività, inclusa la partecipazione congiunta a bandi e programmi di ricerca regionali, nazionali e internazionali, la creazione di infrastrutture comuni (laboratori), le attività di divulgazione scientifica. Da questo punto di vista, il documento riconosce, proiettandole nel futuro, le premesse, finalità e modalità di attuazione delle diverse attività già realizzate o in corso. Il primo Accordo Quadro di collaborazione tra SACMI e l’Alma
Forti di una partnership che prosegue da molti anni per lo sviluppo di progetti strategici e la crescita di nuove competenze, l’Ateneo e l’azienda imolese hanno firmato una nuova intesa che li vedrà ancora insieme per i prossimi cinque anni.
Mater risale infatti al 2018, ma già dagli anni 2000 sono in vigore numerosi accordi di ricerca e sulla proprietà industriale.
L’Accordo rinnova anche il Comitato di Coordinamento, appositamente costituito con il compito di identificare le priorità e monitorare lo stato di avanzamento delle attività oggetto di sviluppo congiunto. Specifici contratti attuativi, richiamati dal documento, agevolano ogni aspetto del loro svolgimento, dall’inquadramento delle persone alla gestione dei diritti di proprietà industriale, in coerenza con le policy aziendali e con le disposizioni statutarie dell’Ateneo.
Le attività di formazione, sia tecnico-specialistica in ambiti specifici sia multi-disciplinare, costituiscono un pilastro centrale della collabora-
zione tra le due realtà. Tale attività include sia la formazione rivolta ai dipendenti SACMI - sviluppo delle competenze interne sulla base dei fabbisogni – avvalendosi delle competenze dell’Università, sia la possibilità per laureati e laureandi di accedere a percorsi di tesi, tirocinio ed esperienze post-lauream presso il network italiano e internazionale dell’azienda. SACMI ospita, infatti, ogni anno decine di tesisti, assegnisti di ricerca e PHD per implementare progetti chiave funzionali allo sviluppo dei Business. Sono ben 146 le risorse integrate in azienda solo dal 2021. Tra le iniziative di successo, a sostegno della storica partnership tra l’azienda e l’Ateneo, il laboratorio congiunto, costituito nel 2012 a seguito dell’accordo tra SACMI e il CIRI-MAM (Centro interdipartimentale su Meccanica Avanzata e Materiali) dell’Unibo, all’interno del Laboratorio Rigid Packaging. Scopo iniziale, lo studio e la caratterizzazione dei materiali sviluppati con tecnologia proprietaria SACMI CCM (produzione di capsule in plastica per compressione). Un “esperimento” – l’istituzione di un vero e proprio LAB condiviso tra l’azienda e l’Università equipaggiato con attrezzature di ultima generazione – particolarmente favorevole, da cui sono scaturiti nel corso degli anni diversi filoni di ricerca.
“Siamo orgogliosi di sottoscrivere oggi il rinnovo di questa partnership strategica – ha sottolineato Paolo Mongardi, Presidente di SACMI – in coerenza con i nostri valori e obiettivi di sviluppo. La collaborazione con l’Università rafforza uno dei pilastri del nostro orizzonte valoriale: mantenere un alto standing nell’innovazione e nella ricerca, che è tra le principali richieste del mercato, e soprattutto creare sinergie funzionali alla crescita delle nostre persone con l’ingresso in azienda di nuovi talenti”.
La stretta di mano tra Paolo Mongardi, presidente di SACMI (a sinistra), e Giovanni Molari, rettore dell’Università di Bologna
ROBATECH tecnologie di incollaggio per tutte le esigenze
Qualità e affidabilità sono due caratteristiche che contraddistinguono le soluzioni per l’applicazione di adesivi proposte da Robatech, a partire dal fusore Vision, passando per il tubo Performa e le pistole Volta e Vivo 18, fino ad arrivare alla nuova linea Easyline.
Dalsuo lancio nel 2021, il fusore Vision è diventato un punto di riferimento per l’applicazione di adesivi. Grazie al suo design innovativo che unisce tratti smart e sostenibilità, la sua avanzata tecnologia e le nuove funzionalità integrate, nel tempo lo hanno reso ancora più competitivo. Il primo Vision è stato installato nel 2021 da IMACH sulla linea di confezionamento finale per Caffè IZZO. L’azienda ha apprezzato non solo il design moderno e intuitivo, ma anche l’efficienza energetica e la sostenibilità del fusore. La facilità di manutenzione è stata un ulteriore vantaggio, con uno sportello di accesso dedicato e uno SmartTerminal con display a LED che consente al personale di monitorare il processo di incollaggio e gestire eventuali interventi, come il riempimento dell’adesivo, in modo efficiente.
Dimensioni e modelli su misura per ogni esigenza
Il consumo di adesivo hot melt può essere ridotto in modalità hot melt “stitching”
colla per canale, sia a punti che in cordoli, e memorizza oltre 1.000 configurazioni per formati diversi, richiamabili manualmente o tramite PLC. Per garantire la massima precisione nell’incollaggio nel packaging, il fusore Vision si integra perfettamente con il tubo Performa e la pistola Volta. Il tubo Performa, con avanzato grado di isolamento, mantiene costante la temperatura e la viscosità dell’adesivo, migliorando l’affidabilità e l’efficienza energetica. La pistola elettromagnetica Volta, che opera ad alte frequenze, consente un’applicazione precisa dell’adesivo, riducendone il consumo fino al 50% (modalità “stitching”) e migliorando la qualità dell’incollaggio, senza necessità di aria compressa e con minori costi di manutenzione.
Vision: un valore aggiunto per il packaging sostenibile nell’e-commerce
Vision S Pro con display touch opzionale sul lato
Negli ultimi tre anni, la gamma di fusori Vision si è ampliata, offrendo modelli con capacità di fusione da 5 a 18 kg/h. Vision propone due tipi di serbatoi: il classico, adatto a grandi consumi di adesivo come pastiglie e granuli, e il “tankless”, che garantisce efficienza con piccole quantità di granulato e un sistema di riempimento automatico. Quest’ultimo riduce i tempi di riscaldamento e il consumo energetico, limitando la formazione di carbonizzazioni. Tra le opzioni disponibili, ci sono sistemi per l’integrazione tramite bus di campo, display touch per una interfaccia grafica e trasformatori per il mercato
Gestione integrata e precisione del processo
Il programmatore AS40, nella versione Pro, permette la gestione avanzata fino a 32 tratti
Nel 2023, l’azienda BVM Brunner ha sviluppato due macchine per il packaging con carta kraft destinate all’e-commerce. Utilizzano i sistemi di applicazione Robatech, combinando il fusore Vision con la pistola Vivo 18 per garantire precisione e affidabilità. L’introduzione del fusore Vision, del tubo Performa e della pistola Vivo 18 offre a BVM Brunner un significativo vantaggio competitivo grazie all’efficienza energetica e alla facilità di manutenzione, rispondendo perfettamente alle esigenze degli utilizzatori. Il personale operativo apprezza particolarmente il display a colori dello Smart Terminal, che consente di monitorare facilmente il sistema. BVM Brunner si è mostrata molto soddisfatta della collaborazione con Robatech, definendo il servizio offerto rapido, di alta qualità e in linea con le loro esigenze.
Robatech lancia EasyLine per applicazioni essenziali di adesivo
La nuova linea EasyLine di Robatech offre una soluzione pratica e compatta per applicazioni essenziali di adesivo. Facile da installare grazie ai collegamenti plug-and-play, il sistema include il tubo elettroriscaldato Rio, la pistola applicatrice Twist, che si distingue per la sua compattezza e versatilità, con supporto regolabile e diversi ugelli di applicazione. La manutenzione è semplificata dal raccordo ad innesto rapido, completamente isolato e dal filtro dell’adesivo, facilmente sostituibile senza utensili.
P.E. LABELLERS il futuro dell’etichettatura
Da 50 anni P.E. Labellers offre soluzioni flessibili, modulari ed ergonomiche per l’etichettatura automatica, ponendosi come un importante alleato per le linee produttive di numerosi mercati di riferimento. Ne abbiamo parlato con Cristian Ponti e Wassim Darra Dridi, Sales Area Manager di P.E. Labellers , in occasione di ALL4PACK EMBALLAGE PARIS.
Perché è importante, per P.E. Labellers, partecipare a ALL4PACK EMBALLAGE PARIS?
Cristian Ponti: ALL4PACK EMBALLAGE PARIS è una delle fiere più importanti per P.E. Labellers, soprattutto perché il mercato francese è uno dei più rilevanti per noi.
Wassim Darra Dridi: Ricordiamo che la Francia è stato uno dei primi mercati a cui P.E. Labellers si è approcciata nei suoi primi anni di esistenza. Quest’anno, in occasione del 50esimo anniversario della P.E., è fondamentale garantire nuovamente la nostra presenza a questa fiera così importante.
La flessibilità e la modularità sono le caratteristiche chiave delle soluzioni di etichettatura automatica progettate
e prodotte da P.E. Labellers. Su quali soluzioni avete puntato i riflettori in fiera?
Wassim Darra Dridi: Abbiamo puntato sicuramente sull’ampia gamma di macchine che abbiamo esposto al nostro stand e su tutte le funzionalità che rendono ogni giorno più semplice l’utilizzo per i tecnici e gli operatori dei nostri clienti.
Cristian Ponti: Parlando di innovazione tecnologica, P.E. Labellers offre uno sguardo al futuro con soluzioni nuove e molto interessanti che abbiamo mostrato in fiera.
P.E. Labellers lavora a stretto contatto con i propri clienti, ascoltando e studiando attentamente le loro esigenze produttive. Come sono
cambiate negli ultimi anni e che direzione hanno intrapreso?
Cristian Ponti: Oggi i clienti richiedono sempre più flessibilità nelle macchine perché il mercato è in continua evoluzione. Di conseguenza, dobbiamo adattarci a questa situazione e trovare sempre nuove soluzioni tecnologiche da applicare alle nostre macchine per soddisfare le esigenze dei clienti. Wassim Darra Dridi: Proprio per questo, negli ultimi anni P.E. Labellers ha deciso di investire il più possibile nella Ricerca & Sviluppo, seguendo l’onda dell’innovazione tecnologica e restando vicina alle necessità del mercato.
Inquadra il QR Code per la videointervista
JOHNSON-FLUITEN manutenzione veloce e senza stress
“Giunto rotante” fa rima con “diamante”, ma un giunto non è per sempre: per quanto il componente sia robusto e affidabile, è fisiologico che con l’utilizzo alcune sue parti si usurino. Johnson-Fluiten, l’azienda di riferimento nella progettazione e produzione di giunti rotanti per l’industria, offre una combinazione di kit di ricambio e servizi di supporto tali da garantire ai clienti che il tempo e le energie dedicate alla manutenzione vengano praticamente azzerati. Ce ne parla Marco Golla, direttore commerciale dell’azienda.
Marco Golla, direttore commerciale di Johnson-Fluiten
› Quali sono i principali ricambi che offrite per i giunti rotanti?
In realtà la nostra proposta è più articolata rispetto a una pur ampia gamma di ricambi: infatti forniamo ai clienti la scelta fra due processi di manutenzione, in chiave autonoma o full-service. Nel primo caso i clienti possono ordinarci un kit e procedere da soli con la manutenzione del giunto: i clienti che utilizzano i nostri giunti rotanti R-RH, ad esempio, che possono essere mantenuti senza che sia necessario smontarli, trovano conveniente questa soluzione; il cliente si occupa in autonomia del montaggio dei componenti che, con i nostri kit, è semplicissimo. Grazie alla spedizione in un giorno dei kit per i prodotti disponibili a catalogo, questa soluzione garantisce al cliente tempi di inattività minimi e continuità operativa. I kit sono apprezzati dagli utilizzatori finali che possono così operare in libertà senza che occorra far intervenire il reparto di manutenzione del costruttore della macchina, un intervento che risulterebbe probabilmente più lungo e costoso rispetto alla semplice manutenzione del giunto. Questa opzione è molto apprezzata dai clienti che utilizzano i nostri giunti rotanti dotati dell’esclusivo sistema di montaggio Quick Replacement Design (QRD), una tecnologia che permette di intervenire sul giunto in pochi minuti e rimontarlo altrettanto rapidamente, senza smontarlo dalla macchina. Qualora il cliente preferisca l’opzione full-service invece, può rispedirci il giunto e riceverlo nel giro di poco tempo completamente revisionato e rimesso a nuovo. In questo caso il cliente evita del tutto l’intervento di manutenzione delegandolo ad autentici esperti di giunti come i nostri tecnici specializzati: è l’opzione preferita dai costruttori di macchine,
che in questo modo si assicurano un intervento a regola d’arte e possono confidare nel fatto che il cliente finale non avrà alcun bisogno di richiamarli per la manutenzione di quel giunto. L’esito finale di entrambi i processi è comunque lo stesso: nel giro di poco tempo il cliente si ritrova con il suo giunto perfettamente funzionante, rigenerato e garantito come nuovo.
› Perché è fondamentale utilizzare ricambi originali Johnson-Fluiten?
Nessun’altra azienda fornisce i kit di ricambio per i nostri giunti rotanti o per i giunti del brand Kadant per le applicazioni a vapore. È capitato che qualche azienda decidesse di farsi realizzare delle parti di ricambio per i nostri giunti, forse in un tentativo di conseguire un minimo risparmio, ma si sono ritrovati con una qualità manifestamente inferiore, tanto da ritornare prontamente a richiedere le nostre parti originali. I nostri kit sono realizzati con parti che non solo sono esattamente come le originali, ma che devono garantire la continuità delle prestazioni eccellenti del giunto rotante, e questo è possibile solo grazie alla nostra intensa attività di ricerca e sviluppo. Questa costante innovazione, che rende i nostri giunti rotanti sempre all’avanguardia, si riflette anche nei ricambi, realizzati con i migliori materiali e con la massima attenzione agli standard di qualità. Inoltre, non esistono alternative sul mercato che eguaglino la nostra offerta: noi produciamo in serie i ricambi per i nostri giunti a catalogo e quindi ne realizziamo quantità molto elevate, con le conseguenti economie di scala che ben si possono immaginare. Il design delle nostre tenute è frutto di anni di esperienze fatte in tutti i mercati industriali, difficilmente ripetibile.
› Può descrivere i componenti inclusi nei kit di ricambio per la tenuta meccanica?
Offriamo ricambi diversi per le varie tipologie di giunti rotanti: i componenti inclusi nei kit cambiano a seconda del giunto; per i giunti rotanti R e RH, componenti versatili adatti a quasi tutti i settori e generalmente utilizzati per gestire acqua e olio nel riscaldamento dei cilindri, forniamo kit di tenute meccaniche e kit di cuscinetti. Nei giunti R e RH, composti da una parte statica e una rotante, le tenute sono le parti soggette a maggior usura: per questo il nostro kit comprende un anello rotante e la relativa guarnizione, un anello statico, sempre
con guarnizione, e le molle. Anche se sono le tenute meccaniche a usurarsi più rapidamente, dopo qualche anno di utilizzo continuativo può essere necessario sostituire anche i cuscinetti. Ancorché i cuscinetti adatti a questi giunti siano disponibili in commercio, la comodità del nostro kit sta nel fatto che i cuscinetti sono, dai nostri tecnici, ingrassati a vita con un lubrificante resistente alle alte temperature. Per i nostri giunti rotanti Z forniamo un kit che comprende guide, tenuta, molla ed eventualmente rotore. Per i giunti rotanti multipassaggio e per i giunti a vapore prodotti da Kadant, i nostri kit comprendono guarnizioni per le tenute fra i passaggi in PTFE (Teflon) “caricato”, che rispetto al PTFE puro garantisce una maggior resistenza e durata. In generale la selezione di tutti i materiali che compongono i nostri ricambi, dal Teflon alla grafite, dai polimeri ai lubrificanti, non è mai basata sull’economicità o sulla reperibilità: ci assicuriamo che la composizione e le prestazioni siano tali da rispettare gli standard di tutte le industrie dove operano le aziende nostre clienti, come ad esempio l’FDA per i settori alimentare e farmaceutico.
› Quali feedback avete ricevuto dai clienti riguardo all’efficienza dei vostri ricambi?
I feedback da parte dei clienti sono eccellenti; i più entusiasti sono i clienti che utilizzano i nostri giunti rotanti R e RH: la possibilità di ricevere nell’arco di un giorno lavorativo un kit di ricambi per la manutenzione del giunto e di poterla effettuare con il giunto montato in pochi minuti, anziché dover sostituire il giunto, è un grande vantaggio per i clienti. Si pensi agli utilizzatori di calandre piene di olio: smontare il giunto per la manutenzione implicherebbe di svuotare prima il cilindro, mentre la possibilità di cambiare il giunto senza smontarlo permette di saltare questo passaggio con un notevole risparmio di tempo e una ripresa molto più celere della produzione.
› Offrite programmi di manutenzione preventiva o servizi aggiuntivi per supportare l’uso dei nostri ricambi?
Con alcuni dei nostri clienti di maggiori dimensioni, abbiamo accordi di manutenzione preventiva: in questo caso il cliente riceve a intervalli regolari prospetti dettagliati dei materiali che occorrono per una manutenzione a prova di guasto. Spesso però è l’ottimo rapporto che ci lega ai nostri clienti storici a svolgere empiricamente la funzione di un programma di manutenzione preventiva: in occasione delle nostre visite di cortesia presso il cliente verifichiamo la consistenza dei ricambi in magazzino e suggeriamo le tempistiche per i prossimi interventi di manutenzione. Potremmo parlare di pubbliche relazioni preventive: in sostanza uniamo l’utile al dilettevole e garantiamo al cliente un processo produttivo senza intoppi. In alcuni casi poi i nostri giunti consentono una sorta di manutenzione quasi-predittiva: diversi modelli infatti hanno indicatori visivi di usura che, analizzati da un occhio esperto, permettono di capire se c’è il rischio che a breve si verifichi un guasto. Questo ci permette di intervenire, anziché a scadenze prefissate e indipendentemente dagli effettivi rischi di malfunzionamento, solo quando è veramente opportuno, azzerando gli interventi superflui.
Tecnologie GRUPPO LM
novità per la marcatura laser di lattine
Magnoni, brand del gruppo modenese LM, ha finalizzato un nuovo prodotto da destinare alle multinazionali del beverage: si tratta dell’ultimissima versione del sistema integrato per la marcatura laser su lattine vuote.
Il nuovo sistema integrato per la marcatura laser su lattine vuote sviluppato da Magnoni migliora le performance della versione precedente, grazie all’installazione di una supplementare “stazione” di controllo.
Come funziona?
L’impianto riceve il prodotto in accumulo su un’unica fila di lattine che comincia a scorrere su un nastro aspirato. L’aspirazione avviene dal basso tramite un sistema che permette di mantenere stabili le lattine nel suo percorso, ed attraversare cadenzate il primo sistema di controllo che monitora interno e bocca delle lattine. Successivamente le lattine vengono prese in carico dal trasporto che segue che ha la presa di aspirazione dall’alto. In questo modo il sistema laser può marcare i prodotti sul fondo.
Ogni fase di controllo ha il proprio sistema di scarto con tracciabilità gestita da encorder che permette di gestire con precisione gli scarti e ridurre al minimo gli errori.
La fila poi prosegue sul nastro successivo, con aspirazione sempre dal basso che ne garantisce la stabilizzazione,per poi raggiungere la successiva fase di produzione.
Questo sistema, di cui un esemplare è già in partenza per un importante stabilimento italia-
LM GROUP, NEW INTEGRATED SYSTEM FOR LASER MARKING CANS
no di una nota multinazionale, è anche molto più prestazionale: riesce a raggiungere infatti le 90mila lattine trattate all’ora, 30mila in più della versione precedente. Grazie alle due “stazioni” di controllo e ai due relativi gruppi per la gestione dello scarto delle lattine non a norma, si limitano al massimo gli scarti inutili, perché si separano le due fasi di controllo, quella sulla integrità della lattina e quella della marcatura, garantendo più precisione ed efficienza.
L’impianto garantisce anche sicurezza, grazie a sportelli laterali che evitano manomissioni e proteggono dal sistema laser. Sul fronte del software, la macchina è compatibile con qualsiasi modello di sistema di visione industriale.
Magnoni, the LM Group brand, has just finalized a new product addressed to multinational beverage companies: it is the latest version of the integrated system for laser marking on empty cans.
The new system designed by Magnoni improves the performance of the previous version, thanks to the installation of an additional control “station”.
Operation
The system receives the products accumulated in a single lane which begins to flow on a vacuum belt. The aspiration takes place from below through a system that allows stability to the cans along their path and helps them to pass through the first control station where inside and mouth of such cans are monitored. After this step the cans are taken over by the following transport system which has the aspiration from above.
Thanks to this method the laser system can mark products on the bottom. Each control phase has his own waste system with traceability handled by encoders: this allows to control with precision and reduce at minimum any kind of waste.
The can row proceeds on the successive belt where aspiration returns to be from below as per the first stage: from a technical point of view it guarantees the stabilization of the cans before reaching the next production phase. This system – one is already leaving the LM facilities for an important Italian plant of a wellknown multinational – is more performing compared to the previous version: it manages to reach 90 thousand
cans processed per hour, 30 thousand more than the previous version.
Thanks to the two control “stations” and the two related groups for handling the waste of non-compliant cans, useless waste is limited to a minimum: the two control phases are separated, one dedicated to the integrity of the can and the other one focused on the marking phase. Thanks to this system, the equipment ensures more precision and efficiency.
The system also guarantees safety, thanks to side doors that prevent tampering and protect from the laser system. On the software front, the machine is compatible with any model of industrial vision systems.
l abelyS.it nuove etichette eco-friendly
Labelys.it, il nuovo partner in Italia per la stampa online di etichette adesive personalizzate, presenta innovative soluzioni progettate per soddisfare le esigenze delle aziende del food & beverage impegnate a realizzare packaging 100% eco-friendly: la Carta in fibra di canna da zucchero e il PLA trasparente compostabile ricavato dal mais. L’innovativa carta in fibra di canna proposta da Labelys è realizzata a partire da scarti della lavorazione agricola (bagassa), offrendo un’alternativa naturale e riciclata per le etichette di prodotti alimentari e bevande. Questa carta è ideale per confezioni di vini, distillati e prodotti gourmet, dove l’estetica del packaging gioca un ruolo fondamentale nel
posizionamento del prodotto, senza compromettere l’impegno verso la sostenibilità. La fibra di canna non solo si presenta come una soluzione green, ma è anche altamente performante: garantisce un’adesività eccellente su superfici curve o ruvide, come le bottiglie di vetro, conferendo al prodotto un look premium e naturale, perfetto per i mercati del vino e delle bevande artigianali. Altra novità online su Labelys.it è il PLA trasparente compostabile, un materiale realizzato con amido di mais, completamente biodegradabile. Questa soluzione è ideale per etichette destinate a prodotti alimentari freschi e confezionati, come latticini e succhi, che richiedono una visibilità perfetta. Grazie alla sua
resistenza e alla capacità di mantenere un’elevata qualità visiva, il PLA offre la stessa brillantezza dei tradizionali film plastici, ma con un impatto ambientale notevolmente ridotto. Un elemento fondamentale per le aziende del settore alimentare, che possono così migliorare la sostenibilità del proprio packaging senza compromettere la presentazione del prodotto. L’e-commerce italiano Labelys.it fa capo all’omonimo Gruppo internazionale specializzato nella produzione di etichette adesive di alta qualità, con un focus sull’innovazione e la sostenibilità e una forte attenzione alle necessità di mercato e alle sfide ambientali del futuro. L’impegno di Labelys verso la sostenibilità si riflette non solo nell’utilizzo di materiali riciclabili e compostabili, ma anche nella continua ricerca di soluzioni innovative che possano coniugare estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente, come le nuove carte in fibra di canna da zucchero e il PLA trasparente compostabile. Soluzioni che rispondono alle esigenze di un mercato in cui la sostenibilità rappresenta un fattore determinante per la reputazione aziendale e la fedeltà dei consumatori.
Herma new self-adhesive materials for PET recycling
It’sgettingseriouswithPETrecycling:
AccordingtotheEU’sDirectiveonSingleUsePlastics,arecycledcontentof25% shouldbeachievedforsingle-usebeverage bottlesby2025andthebariseven raisedto65%for2040.Reliablerecycling processesthatprovidehigh-qualityPET recycled material are a crucial prerequisite forthis.Wash-offadhesivesthereforeplay a special role as labels and therefore printinginkscanbeveryeffectively removedfromtherecyclingprocess.For the wash-off adhesive 72Hpw,HERMA has received certification for four additional labelmaterialsfromtheInstitutecyclosHTP–thereforesignificantlyenlargingthe rangeofapplicationsforwash-offlabels. Two self-adhesive film materials for washoff applications are now also part of the favourablenetwidthrange.“Ourcustomers canorderanyrollwidthwithouthavingto removeresidualwebsorsplitaworking width,provided that the rolls ordered each contain at least 4,000 linear metres,” explainsStefanKissling,HeadofAdhesive andSpecialCoatingDevelopmentat HERMA.“This is associated with short
deliverytimesstartingfromtwoworking days.Furthermore,sincethemanufacturing costs of the 72Hpw adhesive are almost at the same level as a standard permanent adhesive,practicallyallthearguments thatmightpreventsomeonefromusinga wash-off solution are refuted.”
A total of six HERMA self-adhesive materials havenowbeencertifiedbytheInstitute cyclos-HTPforwash-offapplicationswith the adhesive 72Hpw.The qualities from
thenetwidthrangearethefilmsHERMA PPwhitesuperTC(grade881),whichhas been certified since 2023,and HERMA PP 50 transparent superTC (886).This means thatPETbottlesforbeverages,butalso cleaningagents(detergents),cosmetics and personal care products can be made to look very attractive.In addition,there is the label paper HERMAcoatWS (229).Its gentlewetstrengthmakesitidealforwashoffapplications.Thewash-offrangealso includes HERMAtherm PP white 65 (828),a directthermalfilmwhosethermalprintingis particularlywater-resistant–idealforusein thebottlingofbeverages.HERMAPPwhite light(884)isparticularlyresource-friendly becauseitismorethan15%lighterthana standard film.HERMA PE white LD (854) isanothernewproduct,aglossyfilmthat isparticularlysuitableforbottlesthatare recycled due to its low density.All six washoff products from HERMA can therefore be recycledinindustry-standardPETrecycling plants.Goodwash-offresultsarealready achievedtosomeextentat70degrees Celsiusina1%sodiumhydroxidesolution dependingonthelabelmaterial.
STAMPANTE LX500E nuovo alleato in distilleria
Con un forte amore per il prodotto e una grande competenza, dal 2016 nell’ex magazzino di farina dello storico mulino Wackertapp di St. Hubert, vicino a Kempen nel Basso Reno, una regione della Germania occidentale, vengono creati brandy unici, caratterizzati da un aroma puro, a base di frutta e tipico della regione. Come allora, l’eccellente lavorazione di materie prime originali è ancora oggi al centro dell’attività di mühle4. La distillazione di brandy e liquori pregiati viene effettuata in quantità minime, tenendo conto dei requisiti speciali delle rispettive varietà di frutta e cereali. “Deve essere il frutto a dominare l’aroma e il gusto del brandy, non l’alcol”: per Peter Day questo è l’aspetto più importante del suo lavoro.
I numerosi premi che l’azienda ha ricevuto nel corso degli anni per i suoi distillati sono la prova dell’elevata qualità artigianale del lavoro di mühle4. Nella distilleria sono stati creati oltre 30 brandy, liquori, gin e whisky di frutta, che vengono venduti attraverso il negozio online della distilleria o direttamente durante le degustazioni e i seminari. Inoltre, Peter Day offre
LX500E, A NEW PARTNER IN DISTILLERY
Mühle4 produce nobili brandy e distillati di frutta, con varietà regionali e specialità internazionali. Peter Day e i suoi due collaboratori producono piccole edizioni speciali distillate individualmente, distanti dalla produzione industriale di massa. La LX500e è l’assistente ideale per la produzione di etichette personalizzate in base alle esigenze dei clienti.
Mühle4 is a manufactory for noble fruit brandies and spirits, finest distillates from regional fruit varieties and international fruit specialties. Peter Day and his two employees produce small individually distilled editionsfar from the industrial mass production. With the LX500e they have the ideal assistant for their individual label production according to customer requirements.
With a great deal of love for the product and genuine expertise, unique brandies have been created since 2016 in the former flour warehouse of the historic Wackertapp Mill in St. Hubert near Kempen on the Lower Rhine, a region in western Germany. Like then, the firstclass processing of original raw materials is still the focus of the work today. The distillation of the fine brandies and spirits is carried out in the smallest of quantities, taking into account the special requirements of the respective fruit and grain varieties. “It must be the fruit whose aroma
and taste dominates the brandy, not the alcohol,”for Peter Day this is the most important in his work.
The many awards that the company has received for its distillates in the meantime are proof that mühle4 produces with best quality craftsmanship. More than 30 fruit brandies, liqueurs, gins and whisky have now been created in the distillery and are sold via the manufactory’s online shop or directly at tastings and seminars. In addition, Mr Day offers fruit owners from the region the opportunity to process their fruit for them through contract distilling.
The reason for choosing LX500e
Not only when distilling Peter Day pays attention to high quality. He also sets high standards for the label production. It is particularly important to him that the labels feel great to touch and look brilliant within the scope of the corporate design.
At the end of 2017 he was looking for a fast and flexible solution for the in-house production of special and small batches. Up to now, he had been working with labels which had been produced externally in a printing house. Through internet research he became aware of the LX500e Color Label Printer. Approximately 150 to 200 labels of various sizes are produced on average per month with the compactsized LX500e. Mr Day appreciates the ability to print labels according to specific customer requirements
ai produttori di frutta della regione l’opportunità di lavorare la loro frutta per loro attraverso la distillazione a contratto.
I motivi della scelta
Non solo nella distillazione Peter Day presta attenzione all’alta qualità. Stabilisce standard elevati anche per la produzione delle etichette. Per lui è particolarmente importante che le queste siano piacevoli al tatto e abbiano un aspetto brillante e coerente nell’ambito del corporate design. Alla fine del 2017 era alla ricerca di una soluzione rapida e flessibile per la produzione interna di lotti speciali e piccoli. Fino a quel momento aveva lavorato con etichette prodotte esternamente in una tipografia. Attraverso una ricerca su Internet è venuto a conoscenza della stampante per etichette a colori LX500e. Con la stampante compatta LX500e vengono prodotte in media 150-200 etichette di varie dimensioni al mese. Peter Day apprezza la capacità di stampare etichette in base alle specifiche esigenze dei clienti e di rispondere in modo rapido e flessibile alle richieste a breve termine. Questo servizio personalizzato ha già aiutato il produttore a conquistare un gran numero di nuovi clienti. Dopotutto, più un prodotto è unico – e questo include l’etichetta progettata individualmente – più acquirenti attira. Nel mettere in funzione la LX500e, mühle4 ha dovuto superare
and to respond quickly and flexibly to short-term requests. This personalised service has already helped the manufacturer to win a large number of new customers. After all, the more individual a product is, and this includes the individually designed label, the more buyers it attracts.
While putting the LX500e into operation, mühle4 had to overcome several challenges. “We have our own fixed label format for our bottles and also have a fixed colour combination of existing labels,” explains Mr Day. “Both the colour and appearance had to be adjusted so that the labels printed with the LX500e would match our other labels in colour and feel.” The correct setting was found by testing and adjusting the print settings.
After a few weeks, however, Mr Day noticed that
diverse sfide. “Abbiamo un formato di etichetta standard per le nostre bottiglie e una combinazione di colori fissa per le etichette”, spiega Day. “È stato necessario regolare sia il colore che l’aspetto in modo che le etichette stampate con la LX500e corrispondessero alle nostre etichette in termini di colore e sensazione”. La configurazione corretta è stata trovata testando e regolando le impostazioni di stampa.
Dopo qualche settimana, tuttavia, Peter Day ha notato che la colorazione cedeva sotto l’effetto dei raggi UV e, nel confronto diretto con i prodotti conservati al buio, si notava una differenza. Passando all’inchiostro pigmentato, semplicemente utilizzando una car-
tuccia diversa, il problema è stato risolto e le etichette sono ora resistenti ai raggi UV e all’alcol, oltre che protette dall’abrasione.
Secondo la brand identity di mühle4, le etichette hanno colori a fondi pieni. Grazie alla cartuccia d’inchiostro intercambiabile a tre colori (CMY) con testina di stampa integrata, la LX500e è progettata per tirature ridotte ed è pronta per l’uso immediato anche dopo un periodo di inattività di diversi mesi (ad esempio per uso stagionale o per progetti). Non c’è niente di meglio dei vantaggi della produzione interna, grazie alla quale i prodotti personalizzati possono essere spediti ai clienti il giorno stesso.
the coloration gave way under UV impact and in direct comparison to products stored in the dark a difference became visible. By switching to pigmented ink, simply by using a different cartridge, this problem was solved and the labels are now resistant to UV light and alcohol, as well as protected against abrasion.
According to the CI of mühle4, the labels have fullsurface colours. With its interchangeable three-colour (CMY) ink cartridge with integrated print head, the LX500e is designed for short runs and is ready for immediate use even after a longer downtime of several months (e.g. for seasonal or project use). Nothing beats the benefits of in-house production, where personalised products can be shipped to customers the same day.
L’affidabilità dei giunti Mayr PER CHIAPEROTTI
Azienda piemontese con 60 anni di storia, focalizzata sul motion control, Chiaperotti commercializza componenti di precisione e fornisce soluzioni su misura in tutti i settori dell’automazione e della robotica. Per queste realizzazioni custom, Chiaperotti utilizza giunti di accoppiamento prodotti da Mayr, multinazionale tedesca che da oltre 125 anni opera nel settore della trasmissione di potenza, con ottimi risultati. Ce ne parla il responsabile dell’azienda, il sig. Zavaroni.
Chiaperotti S.r.l. nasce nel settore dell’aria compressa circa 60 anni fa per poi focalizzarsi nel campo dell’Automazione Industriale con un programma di produzione e commercializzazione mirato prevalentemente al settore fluidodinamico ed al settore motion control.
Focus sul controllo del movimento
“Il settore motion control è attualmente il core business della Chiaperotti S.r.l., la quale è distributore esclusivo da più di 20 anni dei riduttori di precisione a gioco zero NABTESCO, leader mondiale nella produzione di riduttori cicloidali”, ci spiega il sig. Zavaroni di
Da diversi anni Chiaperotti fornisce soluzioni su misura in tutti i settori dell’automazione industriale e della robotica. Nelle applicazioni customizzate di riduttori meccanici di precisione l’azienda ha scelto di integrare i giunti di accoppiamento prodotti da Mayr.
Chiaperotti. “Tali riduttori nascono per equipaggiare i robot industriali ma trovano impiego anche in molti altri settori in cui è richiesta altissima precisione, alta rigidità, alta densità di coppia e dove sempre più spesso la Chiaperotti offre soluzioni personalizzate e cucite sulla base delle reali esigenze dei propri clienti”, prosegue Zavaroni.
Nelle applicazioni customizzate di riduttori meccanici di precisione, Chiaperotti utilizza giunti di accoppiamento prodotti da Mayr, multinazionale tedesca leader nel segmento delle tecnologie per il controllo del movimento e le trasmissioni di potenza. Come ricorda Zavaroni, “abbiamo iniziato a utilizzare i giunti Mayr una decina d’anni fa, su segnalazione di un cliente che li ha richiesti come specifica tecnica; da allora non abbiamo più avuto ripensamenti, grazie alla qualità dei componenti Mayr e alla loro comprovata capacità
Riduttori di precisione
NABTESCO che utilizzano componenti Mayr
di garantire affidabilità e flessibilità nella connessione con i servomotori dei clienti.”
Affidabilità nella customizzazione
Con la consulenza dei tecnici Mayr, Chiaperotti ha identificato all’interno della vasta gamma di componenti offerta da questo produttore il giunto di accoppiamento ROBA-DS. Si tratta di un giunto lamellare torsionalmente rigido e senza gioco, con un concetto innovativo nella realizzazione del pacco lamellare che evita il tipico declassamento in caso di moto alternato e assicura l’assenza di gioco a vita. I giunti ROBA-DS soddisfano perfettamente l’esigenza di Chiaperotti di evitare iperstaticità tra i cuscinetti del servomotore e quelli dell’albero di ingresso.
Servizio completo
L’affidabilità e la precisione dei giunti ROBA-DS, pur fondamentali per garantire ai clienti di Chiaperotti gli standard che si aspettano, non sono le uniche caratteristiche apprezzate dal cliente. “Rivolgersi a Mayr vuol dire poter contare anche sull’assistenza: consulenza per la selezione del prodotto, preventivazioni veloci, consegne rapide e puntuali. Siamo molto soddisfatti del rapporto con questo fornitore e confidiamo di continuare il rapporto di collaborazione con loro in futuro”, conclude Zavaroni.
Vogliamo ridurre l’emissione di tonnellate di rifiuti? AntiSlip Robatech diminuisce drasticamente la necessità di posizionare interfalde e film plastico protettivo, per un ancoraggio più stabile nel trasporto e stoccaggio di scatole in cartone, sacchi o fardelli di bottiglie. Un metodo efficiente per ridurre i costi e aumentare la sostenibilità.
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BIRRIFICAZIONE il valore dei sottoprodotti
Il processo produttivo della birra è estremamente energivoro. Per questo, valorizzare i sottoprodotti derivanti dal processo di birrificazione costituisce un vero e proprio vantaggio per il birrificio, non solo a livello ambientale, ma anche economico.
Quanta energia serve per produrre 1 hL di birra? La birra è una delle bevande alcoliche più apprezzate dai consumatori, ma il suo processo produttivo è estremamente energivoro. Secondo l’Annual Report 2023 di Assobirra, in Italia per la produzione di un ettolitro di birra sono necessari 7 kWh.
Se consideriamo che solo nella nostra nazione nel 2023 sono stati prodotti 17,43 milioni di ettolitri, ci rendiamo presto conto che è necessario integrare tecnologie per rendere l’industria più sostenibile. Un esempio concreto e di immediata attuazione potrebbe essere la valorizzazione energetica dei sottoprodotti. Questi, infatti, sono una
risorsa di grande valore, e possono essere sfruttati per la produzione di biogas.
I sottoprodotti da valorizzare per la produzione di biogas Trebbie, lievito ed acque reflue sono tre biomasse ottimali per l’alimentazione di un impianto biogas.
Le trebbie sono il residuo solido che rimane dopo il processo di estrazione del mosto e costituiscono la maggior parte dei sottoprodotti del processo di birrificazione: si stima, infatti, che ne vengano prodotte dai 14 ai 20 kg/hL di birra, a seconda di fattori quali ricetta, tipo di malto utilizzato o efficienza del processo. Si contraddistinguono per il loro
contenuto residuale di proteine, aminoacidi, zuccheri e grassi, che li rendono biomassa adatta alla digestione anaerobica e la produzione di biogas.
Sebbene sia un ingrediente fondamentale nel processo di fermentazione della birra, al termine del processo un quantitativo ingente di lievito esausto rimane nel fermentatore; si parla in media di circa 1 kg/hL di birra prodotta. Essendo però molto ricco di sostanze organiche, è un’ottima biomassa per l’alimentazione di un impianto biogas.
Il processo di birrificazione richiede quantitativi molto elevati di acqua, che si aggirano intorno ai 400 L/hL di birra. Le acque reflue, però, derivano anche all’impiego dell’acqua per il lavaggio degli impianti, la pulizia delle botti e degli stabilimenti. La loro valorizzazione in digestione anaerobica è possibile poiché sono ricchi di materia organica, zuccheri, proteine e altri nutrienti.
Quali sono i vantaggi per un birrificio?
Valorizzare i sottoprodotti derivanti dal processo di birrificazione costituisce un vero e proprio vantaggio per il birrificio, non solo a livello ambientale, ma anche economico:
- riduzione dei costi di smaltimento e tasse legate alla gestione dei sottoprodotti;
- produzione di energia rinnovabile che può essere utilizzata per gli autoconsumi, quindi riducendo l’impatto economico dell’approvvigionamento energetico;
- creazione di una nuova fonte di reddito se l’energia elettrica prodotta dal biogas viene immessa nella rete elettrica nazionale;
- riduzione dell’impatto ambientale, attraverso la creazione di un processo produttivo sostenibile. Fonte: www.sebigas.it
LA TENDENZA SOSTENIBILE del cibo in scatola
“CUCINA, CREA E RICREA” è il ricettario di RICREA e Slow Food, un manifesto per una cucina consapevole e creativa. I lettori scopriranno in che modo trasformare ingredienti semplici in piatti straordinari, apprendendo al contempo il ruolo dell’acciaio nella conservazione degli alimenti e l’importanza del riciclo e della riduzione degli sprechi alimentari.
Il panorama della cucina tradizionale italiana, da sempre sinonimo di eccellenza, si arricchisce di innovazione e sostenibilità grazie al libro “CUCINA, CREA E RICREA”, realizzato da RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio che fa parte del sistema CONAI, in collaborazione con Slow Food Editore. Durante l’evento di Terra Madre Salone del Gusto 2024, è stato spiegato come ingredienti conservati in barattoli e lattine in acciaio possano dare vita a piatti deliziosi e sostenibili.
I vantaggi degli imballaggi in acciaio Non si tratta solo di un semplice ricettario, ma di una vera celebrazione della cucina creativa, consapevole e responsabile. Le ricette proposte mettono in luce come gli imballaggi in acciaio, presenti in molte cucine italiane, possano diventare protagonisti
di piatti deliziosi, riducendo l’impatto ambientale: l’acciaio infatti è un materiale permanente che si ricicla al 100% all’infinito.
“Questo libro dimostra come sia possibile coniugare qualità e sostenibilità in cucina, realizzando ricette deliziose con l’uso di ingredienti conservati in imballaggi d’acciaio”, afferma Domenico Rinaldini, Presidente di RICREA. “Questi contenitori non solo preservano le proprietà degli alimenti, ma sono anche un esempio concreto di economia circolare. L’anno scorso, nel nostro Paese è stato riciclato l’87,7% degli imballaggi in acciaio immessi a consumo, posizionando l’Italia tra i leader europei nel riciclo”. Il libro offre spunti culinari innovativi e mette in evidenza l’importanza della sostenibilità. Grazie alle loro caratteristiche, barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure in acciaio sono sinonimo di sicurezza e praticità, infatti proteggono
gli alimenti da luce, aria, umidità e contaminazioni esterne, mantenendo intatti gusto, consistenza e principi nutritivi.
Carlo Bogliotti, Amministratore Delegato di Slow Food Editore e curatore del libro, ha dichiarato: “Con questo libro vogliamo dimostrare che la qualità in cucina dipende anche dalla modalità di conservazione degli ingredienti. Le ricette che proponiamo sono un esempio concreto di come la tradizione culinaria italiana possa incontrare gli ingredienti conservati in imballaggi in acciaio, creando piatti gustosi, sostenibili e alla portata di tutti. In un’epoca in cui la sostenibilità è al centro del dibattito, riscoprire il valore di questi alimenti diventa un atto di responsabilità e creatività”.
“CUCINA, CREA E RICREA” si propone come un manifesto per una cucina consapevole e creativa. I lettori scopriranno in che modo trasformare ingredienti semplici in piatti straordinari, apprendendo al contempo l’importanza del riciclo e della riduzione degli sprechi alimentari. Questo volume rappresenta un passo significativo verso una cucina sostenibile e di qualità, dimostrando che con un po’ di fantasia e attenzione all’ambiente è possibile realizzare piatti eccezionali utilizzando ingredienti conservati in imballaggi d’acciaio.
L’IMPEGNO DI LEISTER per minimizzare i consumi energetici
Per quanto l’industria meccanica non sia il primo settore che viene in mente parlando di ecologia e sostenibilità, sono molte le azioni virtuose intraprese in questo segmento per fornire beni necessari limitando allo stesso tempo l’impatto sull’ambiente dei processi produttivi. Ne è un ottimo esempio Leister, multinazionale svizzera che da oltre 70 anni produce soluzioni per il calore di processo rivolte ai progettisti industriali e ad aziende costruttrici di macchine e impianti, oltre ad apparecchi per la lavorazione e la saldatura della plastica destinati a operatori professionali in diversi settori.
La costante attività di ricerca e sviluppo di Leister è orientata a minimizzare i consumi energetici, sia nei processi produttivi interni all’azienda, sia progettando macchinari e sistemi efficienti: questo accresce la competitività e allo stesso tempo contribuisce a limitare i consumi di risorse e ridurre l’impronta ecologica.
Recupero dell’aria calda Leister ha un’ottima reputazione in molte industrie di processo che deri-
Riscaldatore e soffiante per il ricircolo di aria calda
La sostenibilità ambientale è oggetto di costante attenzione da parte di Leister: progettazione e processi sono studiati per minimizzare consumi e impronta di carbonio. Questo vale per tutte le gamme, dai riscaldatori a ricircolo d’aria calda ai sistemi a infrarossi per la termoformatura, alle macchine per la saldatura dei materiali plastici.
va dalle sue efficienti soluzioni ad aria calda. Questa è una risorsa facilmente disponibile che consente di portare calore dove serve, minimizzando gli sprechi e riscaldando i materiali oggetto di lavorazione, contribuendo a eliminare polvere e altri contaminanti. Riscaldare l’aria richiede peraltro energia: come minimizzarne i consumi? I tecnici Leister hanno studiato la questione per capire come gestire le
lavorazioni in modo efficiente e come risparmiare energia, in particolare con il riutilizzo dell’aria calda.
Nei processi in cui l’aria viene riscaldata, anziché disperdere l’aria calda nell’ambiente dopo che questa ha svolto la sua funzione, è possibile reimmetterla nel processo, se necessario previa filtrazione e depurazione per rimuovere eventuali contaminanti. Chiaramente, per riportare alla temperatura desiderata l’aria già calda, si userà una quantità di energia notevolmente inferiore rispetto a quanta ne occorrerebbe per riscaldare aria partendo da temperatura ambiente.
Affinché sia possibile conseguire questo risparmio, è fondamentale che il riscaldatore sia progettato per funzionare con aria calda; è inoltre necessario conoscere la temperatura dell’aria immessa in modo da poter scegliere un riscaldatore in grado di gestirla. Un altro aspetto importante è la selezione di una soffiante in grado di operare con aria calda proveniente dal processo, quindi con temperature aria in ingresso che possono essere ben superiori alla temperatura ambiente. Leister offre una gamma di riscaldatori e soffianti in grado di lavorare con temperatura aria in ingresso fino a 350°. Una combinazione di riscaldatori e soffianti ben calibrata può portare a un risparmio dei costi energetici fino al 70%: le conclusioni dettagliate dello studio, comprensive di esempi applicativi e progetti tecnici, sono contenute in un esaustivo white paper.
Termoformatura più efficiente
Un altro processo industriale nel quale è possibile conseguire notevoli risparmi energetici con accorgimenti tecnici complessivamente abbastanza semplici è la termoformatura negli impianti alimentati a fogli o lastre, utilizzati solitamente per realizzare componenti a pareti spesse. La termoformatura di questi componenti richiede che il foglio sia bloccato e riscaldato
per procedere al posizionamento e alla formatura; successivamente il componente formato viene raffreddato e rimosso dallo stampo. Il calore è chiaramente indispensabile nella fase di riscaldamento, mentre non è necessario che la fonte di calore rimanga attiva anche nelle altre fasi del processo.
L’utilizzo di fonti di calore ad elevata inerzia termica non permette di attivare e disattivare continuamente la sorgente di calore, in quanto il tempo per ritornare alla temperatura di servizio dopo lo spegnimento sarebbe incompatibile con l’esigenza di completare il ciclo produttivo rapidamente e raggiungere una produttività tale da mantenere competitivi i prezzi. La soluzione è rappresentata dai riscaldatori a infrarossi Krelus a lamina metallica. L’inerzia termica dei pannelli è minima; possono essere spenti appena terminata la fase di riscaldamento e riaccesi solo dopo che il foglio successivo sarà stato bloccato e pronto per essere riscaldato. I pannelli Krelus emettono principalmente nel campo delle onde medie, frequenza assorbita in maniera preferenziale da quasi tutti i materiali plastici; per questo riscaldano fogli e lastre in maniera molto rapida. Il controllo della temperatura è estremamente accurato, nell’ordine di +/- 1 grado rispetto alla temperatura di set, consentendo così di gestire al meglio eventuali rischi di surriscaldamento.
La maggior efficienza dei pannelli e la possibilità di utilizzarli solo quando servono possono portare a un risparmio energetico fino al 50%. Gli esempi pratici che hanno portato a questa conclusione e una descrizione tecnica dei pannelli Krelus che permette di individuare i più adatti alle proprie esigenze sono contenuti in un white paper realizzato da Leister.
Saldare in armonia con l’ambiente
Anche la saldatura di membrane termoplastiche è tipicamente un processo energivoro. Per minimizzare l’impatto ambientale di questa attività, Leister ha dotato un numero elevato
di pistole ad aria calda e saldatrici automatiche della funzionalità Eco Mode. Si tratta di una modalità di utilizzo attivabile dal menu di configurazione; l’apparecchio rileva ogni pausa nelle operazioni e riduce automaticamente la velocità del motore della soffiante aria, risparmiando così il 40% di energia.
Oltre all’indubbio effetto positivo sull’ambiente, Eco Mode apporta anche vantaggi in termini di maggior sicurezza degli operatori e di risparmio, aspetti tenuti in grande considerazione dai progettisti Leister. Eco Mode è attivabile su tutte le soluzioni manuali con interfaccia digitale Leister e Weldy successive al 2019, quali la pistola ad aria calda SOLANO AT, il saldatore manuale TRIAC AT o in saldatrici automatiche come UNIFLOOR 500.
L’utilizzo delle pistole ad aria calda in modalità Eco Mode porta a un risparmio tale rispetto all’utilizzo senza questa modalità da portare gli apparecchi a ripagarsi in poco tempo. Inoltre, il minor riscaldamento dell’ambiente di lavoro riduce anche la necessità di climatizzare l’ambiente stesso per smaltire il calore prodotto dagli elettroutensili, con un conseguente ulteriore risparmio nell’utilizzo di energia elettrica.
Eco Mode, oltre ai consumi, permette di ridurre anche l’usura: gli apparecchi durano almeno il 10% in più e gli interventi di manutenzione si riducono, migliorando sia la compatibilità ambientale sia la struttura dei costi. L’utilizzo di Eco Mode contribuisce inoltre a contenere l’inquinamento acustico all’interno dell’ambiente di lavoro: la rumorosità si riduce del 50%, con un notevole beneficio in termini di comfort degli operatori.
Il risparmio energetico non implica alcun rallentamento nei ritmi di lavoro: i macchinari rimangono comunque disponibili e pronti all’uso, grazie a un sensore di accelerazione inserito nell’elettroutensile che rileva immediatamente il movimento di ripresa del lavoro e in pochi istanti è in grado di passare dalla modalità ECO al pieno regime.
Applicazione del ricircolo di aria calda
Pannelli a infrarossi
BERLIN PACKAGING bottiglie sempre più sostenibili
Berlin Packaging, il maggiore
Hybrid Packaging Supplier® a livello mondiale specializzato nella fornitura di packaging in vetro, in plastica e in metallo e chiusure, propone una nuova collezione per gli amari, Bitter Mania, e un ampliamento della collezione Modern Classics e della gamma di punta Helium Mixology per gli Spirits all’insegna della valorizzazione del contenuto e della sostenibilità.
“Le nostre novità rispecchiano il nostro approccio che coniuga tradizione, innovazione e sostenibilità per un comparto che vive un’interessante evoluzione all’insegna della raffinatezza, e che anche nel packaging ricerca un cocktail di elementi distintivi e di tendenza” afferma Damiano Cavedon, Market Leader Berlin Packaging Italy. Tutte le proposte sono pensate e realizzate da Studio One Eleven, motore dell’innovazione dell’azienda, che combina le migliori qualità di un’agenzia di design con la disciplina richiesta da un produttore che segue tutte le fasi di ideazione
Al lancio della collezione
Bitter Mania dedicata agli amari, si aggiunge un ampliamento della collezione Modern Classics e della gamma di punta Helium Mixology, che mira a valorizzare la componente sostenibile di Berlin Packaging.
del prodotto: dal design e dalla progettazione alla prototipazione, dalla decorazione al packaging secondario e al branding.
Collezione Bitter Mania
Studiata per un packaging per amari dal design caratterizzante, la collezione Bitter Mania si compone di quattro diverse opzioni di packaging in vetro verde antico. La scelta di questo tipo di colorazione permette di massimizzare il contenuto di vetro riciclato nella composizione delle bottiglie, con conseguente ottimizzazione delle
temperature di fusione e riduzione delle emissioni di CO2 durante il ciclo produttivo. Inoltre, grazie all’elevato potere filtrante per raggi UV, questo colore protegge il contenuto dalle radiazioni solari anche in caso di formule prodotto particolarmente ricercate ed instabili, preservandone le proprietà organolettiche.
La prima proposta di design di questa collezione è Herbalist, una bottiglia dall’intramontabile design apothecary, ispirato ai classici flaconi di profumo. La sua estetica evergreen e la silhouette compatta comunicano un fascino vintage. Anche la bottiglia Essence ha una forma dal tocco retrò raffinato ed elegante. La sua silhouette classica e inconfondibile è caratterizzata da spalle angolari e un collo tradizionale.
Melanie, invece, si contraddistingue per i suoi angoli marcati, ammorbiditi da una spalla rotonda e simmetrica che creano un design audace e moderno caratterizzato da linee nette e decise.
A chiudere il quartetto della gamma è Helium Mixology, il prodotto che combina un approccio sostenibile con un design raffinato e senza tempo. La semplice forma rotonda della base è ideale per creare nuovi design attraverso embossing e decorazione.
Proprio quest’ultima bottiglia, disponibile nei nuovi formati da 200 ml in vetro mezzo bianco e da 200, 500, 750, 1000 ml in verde antico è il simbolo dell’impegno di Berlin Packaging verso la sostenibilità, con un packaging che combina l’approccio sostenibile con un design affascinante e che consente un’ampia gamma di personalizzazioni.
Il prodotto è inoltre completabile con una chiusura che abbraccia perfettamente il suo mindset sostenibile. Grazie alla speciale bocca profumo, è possibile abbinare la bottiglia ad un iconico tappo di Vinolok, rinomata azienda per le chiusure in vetro, che il consumatore finale può riutilizzare più volte.
Collezione Modern Classics
Infine, la collezione Modern Classics, che fonde uno stile classico con un approccio contemporaneo, si amplia con nuovi formati per soluzioni capaci di valorizzare ancor di più il contenuto, unendo estetica e funzionalità in un design ottimizzato anche dal punto di vista del peso del vetro. In particolare, Seraphine, dal corpo conico, in cui il profilo del collo e le spalle richiamano la tradizione ma con un sentore innovativo e Stone, con la sua forma vintage
e collo estremamente corto che ne rende unica la struttura, sono state ripensate anche in formato da 750ml.
Lumiere, bottiglia estremamente versatile costituita da un collo vivace e da un corpo cilindrico e Alchemist, dalla forma minimal ispirata ai contenitori della chimica con finitura del collo e spalle piatte, sono invece proposte anche in versione da 500ml.
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LA VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA per migliorare il processo produttivo
Raccogliere e analizzare i dati ambientali è oggi più importante che mai. Se da una parte le normative sulla sostenibilità si fanno sempre più stringenti per le aziende, dall’altra i consumatori chiedono molto spesso di conoscere l’impronta di CO2 degli imballaggi che prendono in mano facendo la spesa. thyssenkrupp Rasselstein, l’unico produttore tedesco di banda stagnata, condivide con i suoi clienti, vale a dire con i produttori di imballaggi, la sua competenza in fatto di valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA). Questo metodo viene utilizzato per analizzare sistematicamente l’impatto ambientale (ad es. la CO2eq) di un prodotto nel corso del suo intero ciclo di vita. I clienti di thyssenkrupp Rasselstein
Grazie alla trasparenza dei dati ambientali, thyssenkrupp Rasselstein, l’unico produttore tedesco di banda stagnata, aiuta i clienti ad analizzare il loro processo produttivo.
ottengono così preziose informazioni sui dati relativi alle emissioni del produttore di banda stagnata, mentre thyssenkrupp Rasselstein li assiste nel calcolo dell’LCA dei loro prodotti. “Abbiamo spesso constatato come i nostri clienti vogliano conoscere l’impronta carbonica del loro prodotto e sapere in quale parte del loro processo produttivo esiste un potenziale risparmio di CO2. Producendo banda stagnata, ci eravamo già accorti dell’importanza di prendere in esame l’intero ciclo di vita del prodotto; per questo abbiamo integrato l’LCA nella nostra strategia di sostenibilità. L’LCA è quindi un elemento integrante fisso, presente nello sviluppo dei nostri
prodotti fin dalle prime fasi”, spiega Linda Kerkhoff, ingegnere di sviluppo materiali, applicazioni, tecnologia di thyssenkrupp Rasselstein.
I vantaggi dell’LCA
Svolgere un’LCA comporta diversi vantaggi per le aziende. Il sistema LCA dell’acciaio per imballaggi rasselstein® è controllato e certificato da Det Norske Veritas (DNV), uno dei principali enti di certificazione al mondo nel campo della business assurance. La certificazione garantisce un database e una metodologia di calcolo affidabili che consentono la comunicazione con i clienti finali e che possono essere sfruttati nella concorrenza con altri imballaggi, oltre a fornire una base per l’LCA dei prodotti dei clienti. Nel complesso, il sistema LCA crea maggiore trasparenza e fa luce sui processi produttivi e sul loro impatto ambientale, permettendo così di sviluppare soluzioni di imballaggio più sostenibili.
Analisi basata su un sistema completo di gestione dell’energia
Negli ultimi tre anni, thyssenkrupp Rasselstein ha costantemente ampliato le proprie competenze in fatto di LCA. L’azienda di Andernach ha messo in piedi, negli anni, un sistema completo di gestione dell’energia che fornisce la base di dati per l’LCA della produzione di banda stagnata. Lo stretto confronto con i colleghi dell’acciaieria che ha sede a Duisburg, da cui proviene il nastro laminato a caldo per la produzione di banda stagnata, ha generato un’ulteriore base di dati. “Abbiamo accesso a tutti i dati rilevanti e siamo in grado, pertanto, di calcolare con precisione il nostro prodotto”, afferma Linda Kerkhoff. Nel suo sistema LCA, il produttore di acciaio per imballaggi può dunque visualizzare l’intero processo che dalla produzione dell’acciaio nello stabilimento di Duisburg fino al momento in cui la banda stagna-
Linda Kerkhoff, ingegnere di sviluppo materiali, applicazioni, tecnologia di thyssenkrupp Rasselstein
ta lascia i cancelli di Andernach per raggiungere il cliente. All’interno di un sistema LCA, le emissioni sono suddivise in tre diversi scope (categorie). Le emissioni che rientrano nello scope 1 sono tutte le emissioni dirette emesse a livello locale e, nel caso della thyssenkrupp Rasselstein, si tratta di emissioni derivanti dalla combustione di gas naturale. Le emissioni di scope 2 e scope 3 sono dette emissioni indirette. Sono classificate come scope 2 le emissioni che si verificano durante la generazione e l’approvvigionamento di elettricità, gas naturale e vapore, mentre le emissioni di scope 3 comprendono le emissioni della filiera a monte, tra cui l’estrazione e la produzione di tutte le materie impiegate come stagno, minerale di ferro e acciaio/nastro laminato a caldo.
L’LCA evidenzia il potenziale risparmio di CO2 Il sistema LCA di thyssenkrupp Rasselstein produce come risultato un’impronta di CO2 pari a 2,45 tonnellate di CO2eq per tonnellata di acciaio per imballaggi. La maggior parte delle emissioni può essere attribuita al nastro laminato a caldo, un materiale fornito dalla thyssenkrupp Steel Europe di Duisburg, per cui queste
emissioni sono classificate come emissioni di scope 3. Le emissioni di scope 1, 2 e 3 si generano durante il processo di produzione dell’acciaio per imballaggi. I progetti in corso legati all’efficienza energetica, come la costruzione di un impianto di rivestimento più moderno e l’utilizzo di recuperatori innovativi sugli impianti di ricottura, stanno riducendo costantemente le emissioni di scope 1 e 2 prodotte dallo stabilimento di Andernach.
Già oggi i clienti hanno a disposizione diverse opzioni per ridurre l’impronta carbonica, ad esempio scatole per alimenti e bombolette aerosol. “I produttori possono, ad esempio,
utilizzare banda stagnata prodotta con acciaio bluemint® a ridotte emissioni di CO2, abbattendo direttamente del 62% le loro emissioni di scope 3 derivanti dall’acciaio per imballaggi. Ulteriori risparmi sulle emissioni di CO2 sono ottenibili grazie all’uso di prodotti innovativi come rasselstein® D&I Solid e rasselstein® Solidflex e alla riduzione dello spessore che essi comportano”, spiega Linda Kerkhoff.
Per offrire una più ampia assistenza ai propri clienti, thyssenkrupp Rasselstein analizza insieme a questi i loro processi e prodotti, proponendosi per svolgere un’LCA che può essere utilizzata per individuare i potenziali risparmi di CO 2 e le opzioni di ottimizzazione, nonché per scoprire come implementarli al meglio.
“A differenza degli istituti che offrono anch’essi l’analisi LCA, noi conosciamo le esigenze dei nostri clienti e sappiamo con esattezza cosa apprezzano i produttori di imballaggi. Il nostro obiettivo è collaborare con i nostri clienti per valorizzare la banda stagnata come materiale per imballaggi sostenibile e compatibile con le esigenze future”, conclude Linda Kerkhoff.
BRAU BEVIALE future-proof investments in the beverage industry
From 26th to 28th November 2024 in Nuremburg, the beer and beverage industry will once again meet and exchange new impulses related to production operations. Market developments and changes in demand, as well as the considerable challenges facing the industry in the areas of resource security, packaging conception, energy saving and production efficiency will be the topics of the hour.
Numeroushighlightshaveemerged asparticularlyrelevantatBrauBeviale 2024: Climate-resistant raw materials, new production methodologies in line with beverage industry trends, efficientandresource-savingtechnologiesandrelatedpackagingandlogistics options.ExhibitorsatBrauBeviale2024 areunderliningthelevelofimportance thattheyattachtotheNurembergindustry get-together as part of their market presencestrategies.Particularlyimportantforvisitors:Theywillbepresented with a complete overview across all areas of beer and beverage production. Andrea Kalrait, Executive Director Exhibition at BrauBeviale: “BrauBeviale willonceagainbecomeaone-stopshop for everything brewers and beverage producers need. This means that visitors can learn about technologies and solutionsforallcurrentrequirementsin onecompactvisit.Timespentatatrade fair couldn’t be more efficient”.
Brewers and beverage producers in investment mode
Despite the immense challenges, the beverage industry is still keen to invest. “Numerous investment projects are currently being implemented by medium-sized private breweries. The measures are focused in particular on projects to increase energy efficiency and the use of renewable forms of energy,” says Stefan Stang, Managing DirectoroftheVerbandPrivateBrauereien Bayerne.V.,assessingthecurrentsituation.BrauBevialeisasourceofinspirationforbeverageproducersathomeand abroad. One example: in the past, CO2 recoveryplantswereoftentoolargeand unprofitableformedium-sizedbreweries. However, in the wake of recurring supplybottlenecksfortechnicalcarbon dioxide,acertainrethinkingisnowtakingplace-onthepartofproducersand plant manufacturers alike. In light of therequirementsoftheEuropeanPack-
agingandPackagingWasteRegulation (PPWR), the focus on packaging is becoming even more important. Lighter bottles,i.e.reducingtheweightofglass bottles, are one option for achieving even greater resource efficiency in the industry. In terms of entering export markets, beverage cans gain attraction as a fitting solution with suitable and recycling-friendly material in those markets. As a supplement to the environmentally friendly reusable bottle for the domestic market, the can is also finding its place in the packaging portfolio of regionalbeverageproducers.
Positive market development for beverage machine producers
The market situation is also clearly reflectedintheVDMAfigures:withproductionofbeveragemachinestotalling EUR 535 million and beverage packaging machines worth EUR 2,798 million, the figures from the VDMA Food Processing and Beverage Machinery Associationalsoshowapositivetrend: With a production value of EUR 3,333 millioncomparedtothe2022figureof EUR2,934millionforbeveragemachineryandbeveragepackagingmachines, the industry achieved an increase of around 12% in 2023.
AsreportedbytheVDMAinitseconomic survey from April 2024, the current demand situation from the markets is ratedasgoodtoverygoodbyover40% ofcompaniesinthesector.Over50%of manufacturers of food processing and packagingmachineryaresatisfiedwith thedemandsituation.Onbalance,most companies are positive about the outlookfor2024.Inviewofthepersistentlydifficultgeneralconditionsandalso against the backdrop of the high level achieved individually in the previous year,themajorityofcompaniesexpect moderategrowthfor2024.
VINITECH-SIFEL condivisione di orizzonti
L’edizione
2024 di Vinitech-Sifel
è presieduta da Bernard Farges, Presidente del Comité National des Interprofessions des Vins e dai principali operatori della professione. Con cinque settori espositivi, tra cui la nuova divisione “Marketing”, questa importante manifestazione biennale fornirà ai professionisti un’offerta completa di soluzioni e opportunità. Tre giorni di scambi grazie a un intenso programma di 70 conferenze, forum e spazi tematici attorno ai grandi temi di attualità (transizione, diversificazione, cambiamento climatico, vino e società, innovazione del packaging, export, ecc.). L’edizione 2024 di Vinitech-Sifel aiuterà i professionisti a trovare le soluzioni ottimali per far fronte alle sfide tecnologiche, economiche e ambientali.
Riunire l’offerta del mercato globale
Vinitech-Sifel 2024 ospiterà 850 espositori su 70.000 m², di cui il 25% internazionali, in cinque settori espositivi: tecniche di coltivazione, attrezzature enologiche e per la cantina, imbottigliamento e confezionamento, servizi e formazione, marketing.
Questo inedito quinto polo accoglierà nuove aziende espositrici: agenzie di comunicazione specializzate, consulenti, trasporti e logistica, ecc. Per un’esperienza di visita ottimizzata e organizzata, i professionisti saranno guidati da sei percorsi tematici: biologico, low carbon, birra BIEREtech, spumanti, frutta e ortaggi, liquori.
Novità che si ritroveranno anche nello “Start-up Village”. Con l’obiettivo di accogliere una cinquantina di aziende, Vinitech-Sifel ospiterà poi la più grande offerta di start-up innovative del settore.
Emmanuel Viollet, responsabile della fiera Vinitech-Sifel, ha affermato:
Crocevia internazionale di incontri e innovazioni, Vinitech-Sifel riunirà dal 26 al 28 novembre 850 espositori (di cui il 25% internazionali), con 45.000 professionisti attesi dai settori della vitivinicoltura, arboricoltura e ortofrutticoltura.
“Fedele al suo DNA, Vinitech-Sifel si prepara a mettere in relazione i professionisti, materializzando la domanda e l’offerta, facilitando l’accesso alle ultime innovazioni. Grazie a un ampio programma di conferenze con gli stakeholder del settore, il salone intende offrire gli strumenti per ridefinire le proprie pratiche, conquistare nuovi mercati, trovare soluzioni efficaci e sostenibili per affrontare le sfide attuali
(rischi climatici, transizione sostenibile, calo delle vendite, difficoltà economiche, scorte, evoluzione dei consumi, ecc.). Vinitech-Sitel rimane in contatto diretto con le tendenze sociali emergenti, come per esempio, i temi della robotizzazione e dell’intelligenza artificiale in vigna, i nuovi imballaggi e packaging, l’alcol no-low, ecc. Quest’anno abbiamo anche risposto alle forti aspettative dei visitatori e abbiamo lanciato la nuova divisione ‘Marketing’. Il vino si produce, ma come si può aggiungere valore al proprio vino in un contesto commerciale che sta diventando sempre più complesso? Questo settore è una delle nostre eccellenze per affiancare chi commercializza il vino, con un nuovo panel di espositori presenti. Un asse strategico che si ritrova anche nel nostro ciclo di conferenze o nello spazio di consulenza aziendale ‘Destination Export’ e con la creazione di una nuova categoria per i Trofei dell’Innovazione. Questo è sufficiente per offrire soluzioni concrete agli operatori del settore”.
BBTECH tecnologie in mostra
BBTech
expo è la manifestazione dedicata alle tecnologie, attrezzature e accessori per la produzione e il confezionamento di birre e bevande. Questo evento professionale unico nel suo genere mette in esposizione l’intera filiera, offrendo una panoramica completa su materie prime, tecnologie di lavorazione e riempimento, packaging, attrezzature e servizi dedicati al settore delle birre e delle bevande. BBTech expo rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per gli operatori del settore, evidenziando le tendenze più attuali e le innovazioni tecnologiche che stanno plasmando il futuro del mercato. L’evento si svolge in contemporanea alla decima edizione di Beer&Food Attraction, dal 16 al 18 febbraio 2025 alla Fiera di Rimini, ed è dedicato esclusivamente ai professionisti del settore.
Punto di riferimento acclarato per il settore eating-out, Beer&Food Attraction si prepara a un’edizione 2025 che dominerà la scena nazionale della Beverage & Bar Industry. Accanto alle eccellenze birrarie italiane e internazionali (craft e mainstream) e ad una completa offerta del mondo beverage, dalle acque minerali ai succhi di frutta, dai soft
In fiera a Rimini dal 16 al 18 febbraio 2025 va in scena la settima edizione di BBTech Expo, la manifestazione dedicata alle tecnologie di processo e imbottigliamento che metterà in mostra le ultime innovazioni per birra e bevande.
drink agli spirits, cresce lo spazio Mixology con l’introduzione di nuove categorie come gli sparkling wine.
Le nuove frontiere dell’Horeca
La decima edizione di Beer&Food Attraction. The Eating Out Experience Show, firmata Italian Exhibition Group, si terrà in contemporanea anche alla quattordicesima edizione dell´International Horeca Meeting di Italgrob, che riunisce gli operatori della filiera Horeca. Grazie alla collaborazione tra ICE Agenzia-Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il network dei regional advisor di Italian Exhibition Group, è già confermata la presenza di oltre 130 buyer da 40 Paesi. Beer&Food Attraction raggrupperà tutte le filiere dell´Horeca negli spazi della fiera dove prenderanno forma le partnership con le principali realtà di settore, tra cui Italgrob. Federazione Italiana Distributori Horeca, FIC. Federazione Italiana Cuochi, Assobirra, Unionbirrai, World Association of Chefs Societies. Il progetto Beverage diventerà ancora più ricco, andando a intercettare le catego -
rie più in voga del comparto, come i prodotti No Alcol e Low Alcol che attraggono sempre più i Millennials e la Generazione Z.
Gli eventi
BBTech expo, insieme a Beer&Food Attraction, offrono una piattaforma unica per tutti i professionisti che operano nel settore. Qui cultura birraria e innovazione tecnologica si fondono in uno straordinario percorso di scoperta. Questa sinergia prende vita attraverso una serie di incontri e sessioni di formazione realizzati in stretta collaborazione con università, consorzi e associazioni del settore. Nel cuore di questo viaggio, gli operatori trovano un terreno comune in cui condividere idee, sperimentare nuovi approcci e approfondire le loro conoscenze.
La manifestazione accoglierà un ricco palinsesto di eventi e masterclass di formazione professionale per tracciare le nuove rotte del futuro del fuori-casa. Nella Beer&Tech Arena si terranno meeting di formazione su birra e tecnologie. Torneranno le grandi competizioni, come il Concorso Birra dell´Anno e Italian Craft Beer Conference a cura di Unionbirrai.
Spazio alle idee con il premio all´innovazione e l’Area Start-Up
Per il secondo anno consecutivo andrà in scena il Premio Innovazione, destinato alle aziende espositrici. Nel corso di questa edizione nascerà una vera e propria gallery delle novità per mettere in luce le eccellenze delle singole aziende. Con la collaborazione di ANGI-Associazione Nazionale Giovani Innovatori sarà sviluppata l´Area Start-up, un incubatore di talenti in cui convoglieranno 20 startup italiane e dove verrà decretato il progetto più innovativo del settore.
MARCA BY BOLOGNAFIERE un’edizione a tutto business
In un periodo caratterizzato da trasformazioni, inflazione e riduzione del potere di acquisto delle famiglie, Marca by BolognaFiere punta i riflettori sulle abitudini di consumo sempre più orientate alla MDD, un settore in crescita in tutta Europa. La crescita della manifestazione trova riscontro negli ottimi dati sulle vendite dei prodotti a marca privata. Come certifica Circana – partner di BolognaFiere anche per il 2025 – al primo semestre 2024, la Marca del Distributore risulta il segmento più dinamico del mercato: con un incremento delle vendite a valore di +2,7% a totale Omnichannel, la MDD sviluppa oltre 14,5 miliardi di euro di ricavi complessivi, raggiungendo 30,1 punti di quota (+0,2 rispetto al primo semestre 2023). Crescita confermata anche da un aumento dei volumi di vendita del +3,6%.
MARCA identity
Marca by BolognaFiere è l’unico appuntamento in Italia interamente dedicato ai prodotti food e non food a Marca del Distributore e l’unico in Europa a poter contare sulla presenza in fiera degli stand delle principali insegne della Distribuzione Moderna Organizzata. È stato inoltre siglato l’accordo triennale con UnionAlimentari-Confapi – associazione di 2.800 PMI che tutela e promuove gli interessi economici e sociali delle piccole e medie industrie dell’agroalimentare italiano – che mira a incrementare la partecipazione a Marca 2025 da parte degli associati che operano nel settore. I 9 padiglioni assegnati a Marca – due in più rispetto al 2024 – danno forza all’impianto generale della manifestazione, articolato nelle macro-aree espositive Food e Non Food. Marca Fresh e Marca Tech si ripropongono con le rispettive formule di successo. La 5a edizione di Marca Fresh, organizzata in collaborazione con SG Marketing, renderà protagonista
Marca by BolognaFiere si prepara a una 21esima edizione ricca di novità (15-16 gennaio 2025). La manifestazione, organizzata in collaborazione con ADM - Associazione Distribuzione Moderna, si farà nuovamente specchio del mercato e punto di riferimento dell’intero ecosistema della Marca del Distributore.
il settore del fresco e freschissimo in ortofrutta, chiamato a dialogare con la GDO all’insegna di una sempre più sentita e diffusa responsabilità economica, sociale e ambientale. Packaging, logistica, materie prime, ingredienti, tecnologia e servizi saranno invece protagonisti della 11esima edizione Marca Tech che porterà in vetrina i beni intermedi per la supply chain della MDD.
Debutta l’International Buyers Preview
Condividere e intensificare una strategia di promozione di Marca By BolognaFiere sulle piazze internazionali efficientando risorse e nuove opportunità di business, accrescere la visibilità sui mercati e diventare punto di riferimento globale in materia di MDD: è da questi presupposti che nasce la principale novità dell’edizione 2025, l’introduzione di una giornata in più, quella di martedì 14 gennaio, destinata esclusivamente agli incontri B2B. L’iniziativa offrirà agli espositori la possibilità di dialogare con buyer selezionati e qualificati per avviare nuove relazioni e sviluppare partnership commerciali sui mercati esteri.
Iniziative speciali
Si conferma di grande richiamo per il pubblico di operatori e professionisti il programma convegni stico di Marca. È calenda rizzata al mattino del 15 gennaio la presentazione
del Position Paper di The European House-Ambrosetti, promosso da ADM e Marca by BolognaFiere, cui seguirà un momento di approfondimento. Nel pomeriggio, spazio al XXI Rapporto Marca by BolognaFiere, annuale fotografia sul ruolo della Marca del Distributore scattata da Circana, e alla seconda edizione del convegno tenuto da GS1 Italy con un approfondimento sul suo Osservatorio Non Food, lo studio annuale dedicato alle tendenze di 13 settori non alimentari, e sul Digital Product Passport. Ad animare le giornate di manifestazione anche gli incontri specialistici di Marca Fresh, la presentazione dell’Osservatorio Packaging del largo consumo a cura di Nomisma e la premiazione dell’ADI Packaging Design Award.
Di sicuro richiamo per gli operatori in visita sarà la nuova edizione dell’International Private Label Selection –IPLS, promossa da Marca by BolognaFiere in collaborazione con Expertise On Field – IPLC.
ITALIAN MACHINE VISION FORUM il futuro della visione artificiale
Nella provincia bergamasca, tra i fiori all’occhiello della manifattura intelligente, si è svolto con ampia partecipazione il forum dedicato ai sistemi di visione industriale promosso da ANIE Automazione e organizzato da Messe Frankfurt Italia. Il tessuto produttivo italiano è un bene prezioso da conservare innovando e l’evento si muove in questa direzione, portando e promuovendo sul Paese tecnologie e applicazioni che permettono alle macchine di vedere, raccogliere ed elaborare dati, diventare sempre più intelligenti efficientando processi e linee produttive. Aldo Peretti, Presidente Comitato Scientifico IMVF, ha affermato: “Il livello del Forum si sta elevando di edizione in edizione: sia a livello di relatori sia di platea di partecipanti – provenienti dal mondo dei grandi end-user, dei costruttori, di Enti, Università, Istituti di Ricerca – con l’obiettivo di approfondire insieme le interconnessioni tra mercato, industria e ricerca. Ci sono criticità in essere quali una certa frenata degli investimenti, i ritardi nel piano 5.0 e le future problematiche energetiche legate alla spasmodica crescita della IA, ma anche tanti nuovi sviluppi tecnologici e opportunità applicative: deep learning, model compression, lenti liquide e iperspettrali, SWIR solo per citarne alcuni. La scommessa del futuro sarà pianificare in modo strategico e sostenibile l’evoluzione nel breve e medio termine delle tante opportunità citate, identificando bene il valore aggiunto globale ottenibile”.
Nicola Lo Russo, Presidente del Gruppo Sistemi di Visione di ANIE Automazione, ha aggiunto: “Siamo estremamente soddisfatti dell’ottima riuscita dell’evento, che ha registrato una notevole affluenza di visitatori, confermando il crescente interesse verso i sistemi di visione industriale, pilastri fondamentali dell’innovazione tecnologica. Questo evento si è consolidato come punto di riferimento per chi vuole avere una panoramica completa e approfondita di
Il 17 ottobre 2024 presso lo Spazio Fase di Alzano Lombardo (BG) si è tenuta la terza edizione di Italian Machine Vision Forum: 270 i presenti alla mostra-convegno che ha puntato i riflettori su visione artificiale, competitività e sostenibilità.
un settore che continua a evolversi e a guidare lo sviluppo della ‘fabbrica del futuro’ sempre più orientata alla digitalizzazione e alla sostenibilità. I sistemi di visione si intrecciano strettamente con il concetto di Industry 5.0, poiché facilitano l’interazione uomo-macchina e abilitano nuove opportunità di lavoro a misura d’uomo, aumentando la competitività e l’efficienza. La qualità degli interventi presentati ha saputo coinvolgere attivamente i partecipanti, che hanno seguito con attenzione ogni
e la rilevanza dei temi trattati e rafforza il nostro impegno a proseguire su questa strada, offrendo momenti di confronto di alto livello su temi cruciali e tendenze emergenti”.
Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia, ha dichiarato: “Cambia il territorio, ma si rinnova l’interesse verso il forum dedicato alle tecnologie per la visione. Siamo soddisfatti dell’appuntamento appena concluso, durante il quale le imprese hanno potuto trovare contenuti importanti per dare impulso alla propria competitività sul mercato nazionale e estero”.
Italian Machine Vision Award
Anche quest’anno è stato attribuito il premio Italian Machine Vision Award. Ad aggiudicarsi il riconoscimento Beckhoff Automation per la miglior memoria dal titolo “Vision, Machine Learning e Automazione” votata dal Comitato Scientifico. Menzioni speciali sono state conferite ai contributi di Basler Italy e Opto Engineering.
UCIMA festeggia i suoi primi 40 anni
Ifesteggiamenti per la celebrazione dei 40 anni di Ucima hanno visto il loro apice nella serata di gala che si è svolta nella location d’eccezione del Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia Militare, dove vengono formati i futuri Ufficiali dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri. A dare il benvenuto agli ospiti, il Generale di Divisione Davide Scalabrin, Comandante dell’Accademia Militare.
A seguire, il saluto di Antonella Candiotto, vice presidente di Ucima, che ha dato il benvenuto agli associati, agli invitati e alle istituzioni intervenute, in particolare Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, e Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria.
“Questa sera si celebra la creatività, l’innovazione, l’eccellenza italiana, la capacità di un comparto, quello delle macchine per il packaging, di portare la qualità italiana nel mondo. La nostra è una posizione di leadership e vogliamo conservarla, anche grazie al fatto di far parte di un’Associazione che riunisce realtà di grandi e piccole-medie dimensioni, che esprimono la capacità tutta italiana di realizzare soluzioni sicure, performanti e di qualità”, ha sottolineato Antonella Candiotto.
Maurizio Marchesini, Vice Presidente di Confindustria, ha portato i saluti del Presidente Emanuele Orsini e ha spiegato come lui, in questa occasione, giochi in casa, in quanto associato di Ucima.
“Noi siamo fortissimi esportatori, stiamo affrontando un periodo di rivoluzione, dobbiamo sostenere una nuova globalizzazione, stiamo fronteggiando un cambiamento epocale in termini di tecnologia. Quindi dobbiamo guardare al futuro con fiducia, ma anche con accortezza, e credo che l’associazionismo abbia il compito molto importante di accompagnamento”, ha dichiarato Marchesini.
Ucima ha celebrato i suoi primi 40 anni con una serata di gala a cui hanno partecipato numerosi protagonisti del settore e della filiera dei costruttori di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio. Donne e uomini che hanno collaborato in questi anni alla crescita di un’Associazione più che mai viva, coesa e forte, rappresentante di un settore che vede le aziende italiane essere leader indiscusse a livello mondiale. Un’Associazione che guarda al futuro.
A supporto del futuro del settore
Riccardo Cavanna, Presidente di Ucima, ha poi preso la parola sottolineando ancora una volta come la celebrazione dei primi 40 anni di attività non debba distrarre dal prossimo obiettivo, ossia quello di guardare al futuro di un settore, quello del packaging, che oggi deve affrontare un quadro economico e geopolitico molto complesso. “Il ruolo di Ucima vuole essere quello di aggregare una comunità di colleghi che si rispettano e che collaborano per valorizzare il Made in Italy nel mondo, sapendo offrire loro servizi utili e di qualità, che le imprese possano impiegare quotidianamente per affrontare il domani. Per rendere più efficace l’attività di tutte le componenti che si adoperano per la crescita dell’industria italiana, abbiamo lavorato ad un grande progetto comune che aggrega i costruttori di beni strumentali, la Federazione Confindustria Macchine per il Le -
gno, la Plastica, la Ceramica e l’Imballaggio, un’unione che rappresenta 1300 aziende e che si propone come un nuovo modo di fare Federazione, alla cui base vi sono i servizi e la condivisione di progetti comuni per supportare lo sviluppo e l’innovazione all’interno di un macro-settore chiave dell’industria italiana”. Dopo le parole del Presidente e del Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, la serata è proseguita con la consegna di una targa a riconoscimento per il proprio impegno a tutte le aziende e le personalità che hanno permesso all’Associazione di divenire l’Ucima di oggi. Di seguito, Gian Paolo Crasta, Direttore Generale di Ucima, ha presentato tutte le iniziative messe in atto dall’Associazione per promuovere le proprie attività e per raccontare il mondo del packaging a chi questo mondo non lo conosce. “Nei mesi scorsi abbiamo anche deciso di rinnovare l’immagine dell’Associazione cambiandone il logo. Per la stilizzazione della U di Ucima siamo partiti da quello che abbiamo ritenuto essere il primo packaging della storia, l’anfora, che gli antichi greci e romani impiegavano per contenere il vino, un prodotto che racchiude in sé le radici del nostro essere italiani”, ha concluso Gian Paolo Crasta.
Il nuovo logo di Ucima
IPACK IMA E INFORMA stringono un’alleanza strategica
IpackIma Srl – joint venture tra Ucima e Fiera Milano – punto di riferimento internazionale per le manifestazioni di processo e confezionamento e Informa Markets, leader mondiale nel settore fieristico, hanno presentato un accordo firmato alcuni mesi fa, che sancisce un’alleanza strategica finalizzata a sviluppare una promozione internazionale congiunta e una robusta attività di cross selling delle rispettive fiere in portafoglio, da un lato le piattaforme Propak e Fispal e dall’altro le fiere organizzate da Ipack Ima. L’accordo garantirà un presidio mondiale sul fronte espositivo per le tecnologie di processing e packaging e per i materiali di imballaggio che si rivolgono alle industrie di riferimento del settore Food - con un focus particolare nel Grain Based Food e nel Liquid food – del Beverage e del Pharma.
Un percorso condiviso
Per quanto riguarda la comunicazione, i team hanno avviato un percorso condiviso per rafforzare la visibilità e il valore della partnership. In questo contesto, Ipack Ima organizzerà anche seminari e conferenze su temi di interesse per l’industria, in particolare quelli legati al packaging, alla trasformazione e ai materiali, di rilevanza strategica per Informa.
Dal punto di vista commerciale, Informa Markets e Ipack Ima hanno concordato la creazione di una piattaforma integrata e interconnessa volta a favorire la visibilità nei mercati internazionali, offrendo opportunità di espansione e crescita su scala globale. Questo accordo permetterà a Ipack Ima di consolidare ulteriormente la sua posizione internazionale come punto di riferimento per le tecnologie di cui si occupa, rafforzando così mercati chiave. Con il supporto di Informa, sarà potenziata la
Ipack Ima Srl e Informa Markets hanno stipulato un accordo sinergico per diventare un punto di riferimento globale per le community del processo e confezionamento. La collaborazione tra le due organizzazioni rappresenta un’opportunità di crescita e innovazione per entrambe e per il settore.
presenza di espositori provenienti da mercati strategici come India e Stati Uniti, oltre a consolidare ulteriormente la penetrazione in importanti Paesi europei come Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Belgio, sostenendo la rete di vendita già affermata di Ipack-Ima. Allo stesso tempo, Informa beneficerà della presenza diretta di Ipack Ima nei mercati italiano e turco, facilitando l’acquisizione di nuovi espositori per la sua rete fieristica.
“Da quando abbiamo firmato questo accordo, abbiamo già iniziato a scoprire le sinergie e le opportunità che ne derivano. Con la loro vasta esperienza e network nei settori chiave serviti dal nostro portafoglio ProPak Global, IPACK-IMA e ProPak sono posizionati in modo unico per migliorare la loro offerta, promuovere l’innovazione e offrire valore aggiunto ai clienti in tutto il mondo” commenta Fraser Hawkes
Managing Director, International Sales Office di Informa Markets. “Questo accordo – commenta il presidente di Ipack Ima Valerio Soli – è in piena coerenza con il nostro Piano industriale che prevede, anche attraverso alleanze con partner strategici, un impulso forte alla crescita e all’internazionalizzazione della nostra fiera espandendo le collaborazioni e la
presenza in altri mercati. Ipack Ima si posiziona come provider globale di fiere, accentuando la mission di promuovere nel mondo le eccellenze italiane (e non solo) delle industrie di riferimento. Questa alleanza ci permette inoltre di acquisire ulteriore credibilità nei confronti di tutti gli stakeholder internazionali”. Simone Castelli, CEO di Ipack Ima, si è detto fiducioso che questo accordo permetterà di acquisire una più ampia visibilità sui mercati internazionali, supportati da competenze verticali su questi settori, e consentirà di migliorare ulteriormente il posizionamento delle manifestazioni. lpack lma e lnforma stringono un’alleanza strategica Ipack Ima Srl e Informa Markets hanno stipulato un accordo sinergico per diventare un punto di riferimento globale per le community del processo e confezionamento. La collaborazione tra le due organizzazioni rappresenta un’opportunità di crescita e innovazione per entrambe e per il settore.
Il presidente di Ipack
Ima Valerio Soli e Fraser Hawkes, Managing Director, International Sales Office di Informa Markets
LUXE PACK MONACO the premier trade show for creative packaging
LUXE PACK Monaco successfully concluded its 36th edition on October 2nd. The event welcomed 10,300 visitors,with52%comingfrominternational markets, representing over 80 countries. Notable growth was observed in visitors from Germany, the United Arab Emirates, Turkey, and India. 450 exhibitors, including 55 first-time participants, were present, representing the world’s best packagingspecialists.“LUXEPACKMonaco serves as an international platform for packaging innovation. Exhibitors eagerly anticipate this event to exclusively showcase their latest advancements in packaging. The show offers unparalleled visibility for presenting new technologies, materials, designs, and sustainable concepts tailored to theluxurysector…”explainsFabienne Germond, Show Director.
Notable innovations
Since 1988, LUXE PACK has been the prestigious stage for companies of packaging solutions and leading brands, responding to the evolving challenges of the industry. A few notable innovations from this year include: Sleever® and Carbios introduced SEELCAP® ONEGO, the first home-compostable tamper-evident cap. Italian paper manufacturer Fedrigoni presented Colour Dimensions, a new tool organizing its premium colored paper portfolio into five aesthetic categories. “LUXE PACK renowned for the quality of its exhibitors, showcasing companies that innovate in luxury packaging, from large groups to SMEs with specialized expertise. Our event is highly anticipated, acting as a catalyst by the entire industry. This year, exhibitors were particularly pleased with the increase in high-level decision-makers attending, with 47%
LUXE PACK Monaco concluded its 36th edition by welcoming over 10,000 visitors. 450 exhibitors, including 55 first-time participants, were present, representing the world’s best packaging specialists.
of visitors holding executive roles, a 4-point increase compared to 2023…” adds the Show Director.
Design in the spotlight
Sinceitsinception,designhasbeenat the heart of LUXE PACK DNA. Each edition highlights aesthetic and creative innovations that reflect the sector’sexcellenceandcutting-edgespirit, making LUXE PACK the must-attend show in high-end packaging and design. “This year, we partnered with BESIGN, a design school known for itscommitmenttosustainabledesign, trainingstudentstobecomeinnovative designers capable of addressing environmentalandsocialchallenges.They presented two forward-thinking projects created for the Colbert Committee and the house of Remy Martin,” says Fabienne Germond.
LUXE PACK in Green
Once again, the LUXE PACK in Green awards, in partnership with Infinity Global, garnered numerous submissions (64 entries across two categories). Exhibitors presented their best packaging innovations and CSR initiatives to the jury, which included members from Pernod Ricard, Chanel, We Don’t Need Roads, La Rosee, Moet Hennessy, Nuxe, and Besign. The “Best Sustainable Packaging Innovation” award went to Technicaps for RE-FEEL, a cellulose refill solution without plastic barriers.
Carbios won in Category 2, “Best CSR Initiative,” for its biorecycling plant, which aims to revolutionize PET recycling by making it fully circular. “LUXE PACK Monaco, is always evolving and continues to be driven by its focus on quality and efficiency, with 2025 set to mark a new era for the event. With redesigned halls, enhanced outdoor spaces for networking, and even more sustainability initiatives, the next edition will place creativity and innovation at the heart of the experience”, concludes Fabienne Germond.
The 2025 edition will take place from September 29 to October 1.
Bordeaux
26-28 novembre 2024
Salone internazionale per le filiere vitivinicola, arboricola e orticola www.vinitech-sifel.com
Norimberga
26-28 novembre 2024
Fiera internazionale dei beni strumentali per l’industria delle bevande www.braubeviale.de
Fiera internazionale della filiera agroalimentare www.djzagro.com
Parma 13-15 maggio 2025
Fiera dell’automazione e del digitale per l’industria www.spsitalia.it
Fiera internazionale per le tecnologie di stampa
29 settembre - 1 ottobre 2025
Salone internazionale del packaging di lusso
50 Anni Ventilatori anticorrosione per macchine e linee di imbottigliamento
Oggi i nostri prodotti sono installati in oltre
70 Paesi nel mondo:
172.000 Aziende industriali
59.000 Centri di ricerca, Laboratori, Ospedali 910 Università
POLYFAN
Ventilatori anticorrosione per industrie e laboratori
Plastifer Srl
Piani e vasche per laboratori
Filtri a carboni attivi per industrie e laboratori
Via Industriale, 3 - 26010 Monte Cremasco (Cremona) Italia