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Una crescita in continuo consolidamento (A.Bignami, E.De Vecchis

MECCANICA DI PRECISIONE

La nuova sede, il potenziamento della produzione e la centralità del magazzino hanno consentito ad Agazzi Giancarlo di rispondere efficacemente alla forte domanda, nonostante le incertezze dello scenario. Nel 2023 si completerà la trasformazione digitale con l’interconnessione di ogni reparto e processo.

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di Eva De Vecchis e Alessandro Bignami

In un momento complesso per il rincaro dell’energia e le difficoltà di approvvigionamento, soprattutto di componentistica elettronica, Agazzi Giancarlo ha proseguito la crescita puntando sulle proprie strategie consolidate, come il servizio a 360 gradi, e senza mai smettere di investire nella transizione 4.0 e nell’aggiornamento tecnologico. L’azienda di Fara Gera d’Adda (BG), specializzata nelle lavorazioni meccaniche di precisione, nella produzione di particolari meccanici e nella costruzione di gruppi e macchinari completi, chiuderà l’anno in positivo, sulla scia dei successi ottenuti nel corso del 2021. A confermarlo è Omar Agazzi, membro del Consiglio di amministrazione, per il quale la crescita sul mercato deve essere sorretta da un processo di irrobustimento della struttura aziendale, che include a sua volta una profonda trasformazione digitale.

Una crescita in continuo consolidamento

Il presidente Giancarlo Agazzi in riunione con i figli Paola, Flavio (a sinistra in primo piano) e Omar (a destra in primo piano)

Omar Agazzi, come state chiudendo il 2022 e quali prospettive avete per il 2023?

Il 2022 è andato molto bene. Chiuderemo in linea con il 2021, che è stato l’anno record della nostra storia, anche grazie al trasferimento nell’attuale sede, al potenziamento della produzione e all’acquisizione di nuovi clienti; una fase di sviluppo che è continuata anche nel 2022. Per quanto riguarda l’anno prossimo, le prospettive sono di ulteriore crescita. La sfida è però quella di riuscire a soddisfare la domanda, vista la complessità dello scenario in cui ci troviamo.

Che impatto ha il rincaro dell’energia sulla vostra attività?

Come azienda specializzata nelle lavorazioni meccaniche, non siamo energivori, ma abbiamo comunque

subito dei rincari, che finora siamo riusciti ad assorbire senza scaricarli sui clienti. Visto però il protrarsi della situazione, valuteremo verso fine anno la necessità dell’applicazione di un supplemento energetico, per evitare di modificare i listini di vendita ai nostri clienti: pensiamo sia la modalità più trasparente, corretta e temporanea, anche perché non si intravedono soluzioni a breve termine di questa crisi, aggravata dall’escalation del conflitto in Ucraina. Inoltre le autorità europee e nazionali stanno tardando a prendere decisioni concrete. In ogni caso il processo verso l’indipendenza energetica richiederà qualche anno.

Sul versante invece dell’approvvigionamento delle materie prime?

Abbiamo notato che i prezzi hanno cominciato a scendere, ma restano delle compensazioni da parte dei produttori dei metalli per il fattore energetico. La disponibilità dei materiali invece non ci preoccupa particolarmente, pur con l’allungamento dei tempi di consegna. Resta invece grave la situazione della componentistica elettronica, che è scarsamente reperibile e con consegne che possono variare dai 6 mesi a un anno: mancano PLC, inverter e persino semplici interruttori. È un problema che avvertiamo anche noi, in quanto una parte importante della nostra attività riguarda la costruzione di macchinari completi. La strategia attuale è quella di anticipare l’emissione degli ordini di acquisto del 2023, in modo da poter ridurre, con ottenuti finora, seppure ancora parziali, sono positivi e confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta, ma avremo un quadro più completo e soddisfacente al termine del progetto, cioè quando l’intera azienda sarà interconnessa e automatizzata. Sarà un cambiamento radicale: eravamo abituati ad analizzare solo le azioni passate per prendere decisioni sul futuro, ma presto saremo in grado di ragionare anche sulla base di ciò che sta accadendo in tempo reale in ogni parte dello stabilimento.

“Il mercato sta premiando la nostra reattività, che si basa soprattutto sulla disponibilità del magazzino, l’efficienza della produzione e un ufficio acquisti attento e diligente”

la gestione del magazzino, i problemi legati allo shortage dei componenti.

Il flusso di richieste che riceverete non ha dunque subito cali finora?

Negli ultimi mesi la domanda è stata forte e da parte di alcuni clienti è persino incrementata. In questo momento il mercato, del resto, predilige le aziende che possono rendere disponibile il prodotto in tempi brevi, mentre sembra restare ancora momentaneamente in secondo piano il fattore prezzo,

grazie anche al fatto che siamo riusciti, più di altri, a contenere gli aumenti. Ciò premia la nostra reattività, che si basa soprattutto sulla disponibilità del magazzino, l’efficienza della produzione e su un ufficio acquisti attento e diligente.

Il percorso di digitalizzazione dei processi aziendali in ottica 4.0, avviato con il trasferimento nell’attuale sede, sta proseguendo positivamente?

Sì, è ancora in fase di attuazione e verrà completato probabilmente verso la metà del 2023. L’obiettivo è una trasformazione digitale completa, che verterà su un sistema gestionale in grado di mettere in connessione ogni singolo reparto e processo aziendale. I risultati

Avete inserito dei nuovi macchinari negli ultimi due anni?

Abbiamo aggiunto nuove unità al nostro parco macchine, non tanto con l’intento di aumentare i volumi

“Stiamo attuando una trasformazione digitale completa, che verterà su un sistema gestionale in grado di mettere in connessione ogni singolo reparto e processo aziendale”

di produzione, quanto per ampliare le gamme produttive disponibili. Il nostro approccio al cliente è sempre stato quello di incrementare la sua possibilità di scelta, rispondendo soprattutto alle richieste di chi punta su piccole produzioni diversificate. È una strategia che finora ha dato soddisfazioni e che portiamo avanti con convinzione.

Quali sono i settori di applicazione che oggi vi stanno dando i maggiori risultati?

Continuano a essere i settori cui la nostra attività è tradizionalmente più legata, soprattutto il medicale, l’energia, i grandi compressori d’aria, il settore del packaging e l’alimentare. Quest’ultimo vede da tempo l’applicazione delle linee di macchinari realizzate dalla consociata Faber Srl, la società del Grup-

La sede di Agazzi Giancarlo a Fara Gera d’Adda (BG)

po gestita da mio fratello Flavio Agazzi e con la quale lavoriamo in sinergia. Un’affermata linea di Faber è quella dei macchinari per la lavorazione e la porzionatura dei formaggi.

Quali sono le lavorazioni e i servizi più richiesti in questa fase?

Nell’ambito della lavorazione conto terzi sono quelle tradizionali: soprattutto tornitura, fresatura e rettifica. Sempre più richiesti sono inoltre i servizi accessori, come la gestione di assiemaggi, o di interi gruppi di particolari meccanici che, oltre alla lavorazione, comprende il trattamento superficiale o l’acquisto di materiali commerciali e articoli tecnici dal mercato. Proprio su questo servizio a 360 gradi, che va oltre la singola lavorazione, si basa il nostro core business.

Quali passi avanti avete già in mente per il prossimo futuro?

Il primo obiettivo è rendere ancora più robusto lo sviluppo aziendale avvenuto negli ultimi due anni. Non basta aver ampliato gli spazi, potenziato le risorse umane e le infrastrutture, c’è bisogno anche di orientare i processi produttivi e le procedure aziendali verso la nuova dimensione, supportati da un’infrastruttura informatica adeguata per la gestione dell’intera azienda. Nei prossimi anni vogliamo ingrandirci ulteriormente e favorire l’incremento della produzione. Tutto questo però lo faremo gradualmente: non si può avere una crescita organica senza prima adeguare mentalità e struttura aziendale. Anche se il momento attuale non è così favorevole e potrebbe richiederci più tempo, le premesse per questo ulteriore salto di livello ci sono tutte.

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