Inside Art 140

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INSIDEART online

N. 140

credit: François Pinault, photo Maxime Tetard, courtesy Pinault Collection, Paris


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L’ULTIMA ESPOSIZIONE DELLA COLLEZIONE PINAULT A PARIGI

Un secondo di eternità: la transitorietà del presente nell’ultima esposizione della Collezione Pinault a Parigi

L’ex borsa di commercio di Parigi, oggi maestosa sede della collezione d’arte di François Pinault, propone il nuovo allestimento del patrimonio artistico del magnate francese


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L’ULTIMA ESPOSIZIONE DELLA COLLEZIONE PINAULT A PARIGI

Davide Maria Mannocchi

Immersa nel quartiere parigino Les Halles,

La sede apre le sue porte il 22 maggio 2021

l’Ex Borsa di Commercio della Capita-

in rue de Viarmes, 2, divenendo a tutti gli

le francese presenta al pubblico parte del

effetti terzo scrigno della collezione dopo

prestigiosissimo patrimonio di François Pi-

Palazzo Grassi e Punta della Dogana a

nault, sotto una nuova prospettiva, dopo la

Venezia. A poco più di un anno dall’inaugu-

prima esposizione inaugurale, Ouverture.

razione del nuovo spazio dedicato all’arte

L’edificio storico è oggi la sede permanente

contemporanea internazionale, è oggi di-

della collezione dell’imprenditore multimi-

sponibile per i visitatori un’inedita proposta

liardario francese – con un patrimonio sti-

che pone l’accento sulla polisemia del tem-

mato di circa 27 miliardi di dollari, secondo

po presente, sospeso, fugace, abitato da

la rivista Forbes 2020 – fondatore della hol-

presenze spettrali e attraversato dal tema

ding Artemis e di PPR, oggi gruppo Kering,

dell’assenza.

che comprende brand di lusso come Gucci e Yves Saint Laurent. Vittima, se a ragione

L’esposizione prende il titolo dall’opera

o a torto lasciamo ai lettori il responso, l’o-

cinematografica dell’artista belga Marcel

perazione di restauro della struttura è una

Broodthaers Une seconde d’éternité (da

delle più recenti prove della rinascita di Pa-

un’idea di Charles Baudelaire), concepita

rigi come capitale contemporanea, oggetto

nel 1971, un film che fa apparire la presen-

di interventi architettonici che hanno sapu-

za dell’artista, per un breve momento, at-

to accendere un aspro dibattito tra la parte

traverso la semplice figurazione della sua

di critica conservatrice e quella maggior-

firma. L’opera da il giusto tono a una mostra

mente progressista.

in cui l’intensità della presenza di corpi e di immagini si misura con la loro transitorietà.


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L’ULTIMA ESPOSIZIONE DELLA COLLEZIONE PINAULT A PARIGI

Un tempo presente immerso nella foschia

dall’architetto giapponese Tadao Andro,

viene dipinto alla stregua di un limbo, un

eretta sotto la volta decorata da maesto-

dedalo in cui la vaghezza domina il tutto

si affreschi. L’elemento si inserisce nello

senza alcuno strumento per cristallizzarne

spazio violentemente, forzando le eleganti

l’attimo in perpetua fuga. Un riflesso perce-

linee che ereditano il gusto ottocentesco

pito dalla coda dell’occhio senza possibili-

dell’edificio un tempo borsa di commercio

tà di messa a fuoco, uno spettro appunto,

e creando un vibrante cortocircuito esteti-

questo è il soggetto che sala dopo sala si

co. Nel monumentale cilindro trova posto

tenta incessantemente di rincorrere.

la prima delle istallazioni di Philippe Parreno, Anywhere Out of the World (2000): uno

Maestoso, ai limiti della megalomania, l’in-

schermo imponente svetta sul pubblico,

gresso dirotta lo spettatore immediatamen-

schiacciandolo e introducendolo in una re-

te nel cuore dell’edificio, di fronte alla mo-

altà semi-fittizia, in cui le scale dimensionali

numentale struttura di cemento concepita

si alterano. Le grandi dimensioni di altri og-


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L’ULTIMA ESPOSIZIONE DELLA COLLEZIONE PINAULT A PARIGI

are un nuovo orizzonte possibile al di fuori del grigiore del presente. La sala successiva ospita l’intervento di Dominique Gonzales-Foerster con la sua OPERA (QM.15) (2015), installazione dalla natura spettrale che nella completa tenebra punta allo straniamento del pubblico, dissociandolo dal tangibile mentre osserva ologrammi spettrali tra tenui luci color porpora. Proseguendo il cammino lungo le sale che seguono la circonferenza dell’edificio si insegue l’ombra in dissolvenza evocata dal titolo dell’esibizione con le installazioni fotografiche di Liz Deschenes, Gustav Le Gray, Carrie Mae Weems, Nina Cannel e Miriam Cahn. Dinamiche e frammentate, le serie di scatti donano all’esposizione un ritmo dinamico che garantisce respiro al visitatore fino al suo arrivo nella sala dedicata a Rudolf Stingel. Tre trittici pittorici astratti, dalle trame cromatiche che giocano con getti meccanici nello spazio rivelano quan-

tonalità prevalentemente argentee, danno

to la natura umana sia oggi incapace di

di nuovo spazio alla vaporea atmosfera che

rendersi indipendente da ogni risorsa tec-

domina la precedente parte del percorso

nologica, senza la quale si precipiterebbe

espositivo. La presenza della figura scom-

inevitabilmente nello spaesamento.

pare ancora una volta, lasciando il posto all’ectoplasmatica assenza delle forme.

Il percorso continua con il dialogo tra Untitled (blood) (1992) e Untitled (for Stockolm)

Realtà e finzione vanno di nuovo fondendo-

(1992) di Felix Gonsalez- Torres e Well and

si come nel principio dell’esposizione an-

Truly (2009-10) e A.K.A (2008-09) di Roni

che nella sua fase conclusiva: il quesito che

Horn, entrambe fortemente alla natura limi-

assale l’essere umano contemporaneo, ov-

tante dei due artisti, da sempre vicini alle

vero se tutto ciò che lo circonda è finzione

tematiche relative al mondo LGBTQ, che si

o reale presenza, si incanala nei super og-

cimentano nel minimale tentativo di deline-

getti di Philippe Parreno. L’artista raccoglie


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L’ULTIMA ESPOSIZIONE DELLA COLLEZIONE PINAULT A PARIGI

nella sua sala i suoi fish-shaped ballons,

ta natura della collezione Pinault. Il valore

palloncini colorati che si muovono nello

dello spazio, che impreziosisce senza alcun

spazio secondo logiche incomprensibili e

dubbio l’offerta culturale parigina in ambito

imprevedibili, guidate randomicamente dal-

contemporaneo, è un vantaggio innegabi-

la volontà di un algoritmo da lui ideato.

le, capace di sbalordire al primo sguardo gli ospiti. Tuttavia la sfida di valorizzare un

Disorientato lo spettatore termina la visita

patrimonio tanto vasto risulta ancora ardua:

con la contemplazione dello scatto Tag/

il potenziale della collezione rimane ancora

Nacht III (2015) di Wolfgang Tillmans ten-

parzialmente celato, lasciandoci in attesa

tativo di sigillare nell’istante l’orizzonte in-

di nuovi sguardi e nuove prospettive da cui

finito, portale verso la definitiva astrazione

poter cogliere la sua singolare e rara mae-

delle dimensioni spaziali e temporali.

stosità.

Une seconde d’éternitè lascia il visitatore

Link: www.pinaultcollection.com/fr/boursedecommerce

sospeso, con il respiro spezzato dall’atmosfera rarefatta che non abbandona mai un’esposizione complessa, ricca di elementi a tratti discordanti ma che certamente non nascondono la ricca e variega-

Une seconde d’éternité Bourse de Commerce, Pinault Collection rue de Viarmes, 2, Paris 22 giugno 2022 - 3 gennaio 2023


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L’ULTIMA ESPOSIZIONE DELLA COLLEZIONE PINAULT A PARIGI

Philippe Parreno Anywhere Out of the World (2000)


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Untitled (for Stockolm) (1992) Felix Gonsalez- Torres

L’ULTIMA ESPOSIZIONE DELLA COLLEZIONE PINAULT A PARIGI


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L’ULTIMA ESPOSIZIONE DELLA COLLEZIONE PINAULT A PARIGI

Philippe Parreno, Quasi Objects: My Room is a Fish Bowl AC/DC Snakes, Happy Ending, Il Tempo del Postino 2014-2022 Wolfgang Tillmans Tag/Nacht III (2015)


INSIDEART 10 XII BIENNALE DI BERLINO

La dodicesima Biennale di Berlino: come proporre strategie decoloniali per il futuro

Fino al 18 settembre si svolge la rassegna che quest’anno, sotto la curatela di Kader Attia, affronta questioni politiche con opere impegnate


INSIDEART 11 XII BIENNALE DI BERLINO


INSIDEART 12 XII BIENNALE DI BERLINO

Anna Giulia Pelis

Ogni due anni a Berlino si svolge la Bienna-

l’impegno decoloniale attraverso il concet-

le di arte contemporanea che sperimenta e

to di “riparazione”. La riparazione intesa è

promuove concetti, formati ed idee. I cura-

quella di oggetti e ferite, traumi sociali ed

tori hanno occasione di liberare spazi e pre-

individuali. I diversi campi di conoscenza e

sentare temi e posizioni rilevanti ed attuali,

pratiche si fanno espressione di ripristino e

indipendentemente dal mercato dell’arte e

resistenza culturale. Questa enorme con-

dagli interessi della collezione. Il dialogo con

versazione critica coinvolge il pubblico e gli

la città è fondamentale; Berlino così fram-

artisti al fine di trovare una soluzione comu-

mentata, mutevole e contraddittoria è in

ne per prendersi cura del presente. STILL

continua evoluzione. La Biennale è punto di

PRESENT! Il nome scelto quest’anno parla

incontro per molti e stimolo a esplorare nuo-

infatti della ancora presente emergenza mo-

vi sviluppi artistici, un’atmosfera che per-

derna lasciata in eredità dal colonialismo.

mette di scoprire ciò che è ancora invisibile.

Artisti di tutti il mondo si confrontano ed oltre alle opere, la mostra presenta documenti

L’edizione di quest’anno è stata curata da

storici, tra cui pubblicazioni politiche e at-

Kader Attia e sono state affrontate questioni

tiviste dell’Archiv der Avantgarden – Egidio

politiche urgenti attraverso opere impegna-

Marzona.

te. Il curatore si è dedicato a ripercorrere


INSIDEART 13 XII BIENNALE DI BERLINO


INSIDEART 14 XII BIENNALE DI BERLINO


INSIDEART 15 XII BIENNALE DI BERLINO

Come si può plasmare un’ecologia deco-

porary Art, Stasi Headquarters. Campus per

loniale? Quale ruolo possono svolgere i

la democrazia e Hamburger Bahnhof – Mu-

movimenti femministi non occidentali nella

seum für Gegenwart – Berlino.

riappropriazione delle narrazioni storiche? Come reinventare il dibattito sulla restitu-

Una serie di conferenze in programma

zione al di là della restituzione dei beni de-

esplorano come il colonialismo e l’imperia-

predati? Il campo dell’emozione può essere

lismo continuano a operare nel presente,

recuperato attraverso l’arte?

difficili da sradicare data la situazione politica della maggior parte dei paesi del sud del

Attorno a queste domande le connessioni

mondo che sono indipendenti ma ancora

tra colonialismo, fascismo e imperialismo e

vittime della corruzione dei governanti e del

propongono strategie decoloniali per il fu-

capitalismo.

turo. Il team artistico è composto da Ana Teixeira Pinto,

, Marie Helene Pereira,

Noam Segal e Rasha Salti che hanno lavorato a stretto contatto con Kader Attia, contribuendo con le loro prospettive al concetto decoloniale attraverso le lenti dei loro diversi background e pratiche critiche. La dodicesima Biennale di Berlino è dislocata in diverse sedi espositive sparse per la città in un interessante itinerario museale e storico: l’Akademie der Künste (Hanseatenweg e Pariser Platz), Decolonial Memory Culture in the City, KW Institute for Contem-

STILL PRESENT! 11-06 / 18-09 www.berlinbiennale.de


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INSIDEART 17 XII BIENNALE DI BERLINO


INSIDEART 18 DOLOMIT,I BIENNALE GHERDËINA

Biennale Gherdëina, l’arte contemporanea nel cuore delle Dolomiti

Fino al 25 settembre 2022, si svolge Persones Persons, l’ottava edizione della rassegna a cura di Lucia Pietroiusti e Filipa Ramos


INSIDEART 19 DOLOMITI, BIENNALE GHERDËINA


INSIDEART 20 DOLOMITI, BIENNALE GHERDËINA

Alex Cecchetti, SENTIERO, 2022, project supported by the Italian Council (10th edition, 2022) by the Directorate General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Culture, installation view at Santa Caterina for Persones Persons, Biennale Gherdëina ∞, 2022, courtesy Biennale Gherdëina, photo Luca Meneghel


INSIDEART 21 DOLOMITI, BIENNALE GHERDËINA


INSIDEART 22 DOLOMITI, BIENNALE GHERDËINA

redazione

Nella cornice unica del Patrimonio Mondia-

persone, degli animali, delle piante e dei

le Unesco delle Dolomiti, a Urtijëi/Ortisei

materiali attraverso sistemi di migrazione,

e nel paesaggio circostante della Gher-

spostamento stagionale e transumanza

dëina/Val Gardena, fino al 25 settembre

nella regione e nei suoi paesaggi. A come si

2022, si svolge Persones Persons, l’ot-

formano e si costituiscono reciprocamente

tava edizione della Biennale Gherdëina a

in un processo continuo di influenza e sin-

cura di Lucia Pietroiusti e Filipa Ramos.

tonia”.

Dedicata in gran parte alla commissione e all’esposizione di nuove opere d’arte, Biennale Gherdëina presenta una serie di nuove installazioni, sculture, brani sonori, performance, opere tessili ed esperienze partecipative accanto a opere esistenti e storiche, in dialogo con il paesaggio unico della Val Gardena e delle Dolomiti. Per tutta l’estate Biennale Gherdëina ∞ accompagna il pubblico con eventi collaterali e un ricco public program dedicato a grandi e piccini: conversazioni, workshop con artiste e artisti, incontri e talk, passeggiate nei boschi alla scoperta della storia delle Dolomiti. “Persones Persons si muove lungo due linee – spiegano le curatrici Lucia Pietroiusti e Filipa Ramos –. La prima prende in considerazione le forme di personalità, giuridiche e non, della natura e del paesaggio, chiedendosi in che modo le espressioni artistiche possano contribuire al riconoscimento dei diritti della Terra e alla riduzione delle barriere. L’altra si occupa delle memorie antiche e future dei percorsi delle

Eduardo Navarro, Spathiphyllum Auris, 2022, installation view at Vallunga, Selva Gardena for Persones Persons, Biennale Gherdëina ∞, 2022 commissioned by Biennale Gherdëina ∞, photo Luca Meneghel


INSIDEART 23 DOLOMITI, BIENNALE GHERDËINA

Le artiste e gli artisti selezionati per l’otta-

Marakatt-Labba, Lina Lapelytė, Eduar-

va edizione della Biennale Gherdëina sono:

do Navarro, Angelo Plessas, Elizabeth

Etel Adnan, Chiara Camoni, Alex Cecchet-

A. Povinelli, Tabita Rezaire, Sergio Rojas,

ti, Gabriele Chaile, Revital Cohen e Tuur

Giles Round, Thaddäus Salcher, Martina

Van Balen, Jimmie Durham, Simone Fattal,

Steckholzer, Hylozoic/Desires (Himali Sin-

Barbara Gamper, Kyriaki Goni, Judith Hopf,

gh Soin e David Soin Tappeser), Ana Vaz e

Ignota, Karrabing Film Collective, Britta

Nuno da Luz, Bruno Walpoth.


INSIDEART 24 DOLOMITI, BIENNALE GHERDËINA


INSIDEART 25 DOLOMITI, BIENNALE GHERDËINA

Angelo Plessas, The Hand of the Noosphere, 2022, installation view at Hotel Ladinia, Ortisei for Persones Persons, Biennale Gherdëina ∞, 2022 commissioned by Biennale Gherdëina ∞, photo Luca Meneghel


INSIDEART 26 MOSTRA VAN GOGH A ROMA

In arrivo a Roma in autunno la grande mostra dedicata a Van Gogh

Palazzo Bonaparte ospita dall’8 ottobre l’esposizione sul tormentato artista con 50 opere del Museo Kröller Müller di Otterlo


INSIDEART 27 MOSTRA VAN GOGH A ROMA


INSIDEART 28 MOSTRA VAN GOGH A ROMA

redazione

Alla vigilia dei 170 anni dalla sua nascita,

brarne la grandezza universale. Un percorso

dall’8 ottobre 2022 Palazzo Bonaparte ospi-

espositivo dal filo conduttore cronologico e

terà la grande mostra dedicata a Van Gogh.

che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove

Attraverso le sue opere più celebri – tra le

il pittore visse: da quello olandese, al sog-

quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) –

giorno parigino, a quello ad Arles, fino a St.

sarà raccontata la storia dell’artista più cono-

Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla

sciuto al mondo.

sua tormentata vita.

Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent Van

Dall’appassionato rapporto con gli scuri pae-

Gogh fu un artista dalla sensibilità estrema e

saggi della giovinezza allo studio sacrale del

dalla vita tormentata. Celeberrimi sono i suoi

lavoro della terra scaturiscono figure che agi-

attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell’ospe-

scono in una severa quotidianità come il se-

dale psichiatrico di Saint Paul in Provenza,

minatore, i raccoglitori di patate, i tessitori, i

l’episodio dell’orecchio mozzato, così come

boscaioli, le donne intente a mansioni dome-

l’epilogo della sua vita, che termina il 29 lu-

stiche o affaticate a trasportare sacchi di car-

glio 1890, a soli trentasette anni, con un sui-

bone o a scavare il terreno; atteggiamenti di

cidio: un colpo di pistola al petto nei campi

goffa dolcezza, espressività dei volti, la fatica

di Auvers.

intesa come ineluttabile destino. Particolare enfasi è data al periodo del soggiorno pari-

La mostra di Roma, attraverso ben 50 ope-

gino in cui Van Gogh si dedica a un’accurata

re provenienti dal prestigioso Museo Kröller

ricerca del colore sulla scia impressionista e

Müller di Otterlo – che custodisce uno dei più

a una nuova libertà nella scelta dei soggetti,

grandi patrimoni delle opere di Van Gogh – e

con la conquista di un linguaggio più imme-

tante testimonianze biografiche, ne ricostru-

diato e cromaticamente vibrante. Si rafforza

isce la vicenda umana e artistica, per cele-

anche il suo interesse per la fisionomia uma-

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INSIDEART 29 MOSTRA VAN GOGH A ROMA


INSIDEART 30 MOSTRA VAN GOGH A ROMA

tismo e la forza del tratto si riflettono nella resa della natura. Ecco quindi che torna l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo attraverso un uso metafisico del colore. E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume l’aspetto di un intricato tumulto, mentre lo scoscendimento di un Burrone (1889) sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un Vecchio disperato (1890) diviene immagine di una disperazione fatale. Con il patrocinio della Regione Lazio, del CoCampo di grano sotto cielo nuvolo

mune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi,

na, determinante anche nella realizzazione

la mostra è prodotta da Arthemisia, realizza-

di una numerosa serie di autoritratti, volontà di lasciare una traccia di sé e la convinzione di aver acquisito nell’esperienza tecnica una fecondità ben maggiore rispetto al passato. È di questo periodo l’Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, presente in mostra, dove l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostra un’insolita fierezza, non sempre evidente nelle complesse corde dell’arte di Van Gogh. I rapidi colpi di pennello, i tratti di colore steso l’uno accanto all’altro danno notizia della capacità di penetrare attraverso l’immagine un’idea di sé tumultuosa, di una sgomentante complessità. L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1887, genera aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici e il croma-

Pini al tramonto


INSIDEART 31 MOSTRA VAN GOGH A ROMA

Donne che trasportano sacchi di carbone nella neve

ta in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo ed è curata da Maria Teresa Benedetti con Francesca Villanti. La mostra vede come main sponsor Acea, sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, mobility partner Atac, media partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte. Il catalogo è edito da Skira.


INSIDEART 32 PALAYS DE TOKYO, MARINELLA SENATORE

Il Palais de Tokyo festeggia i suoi 20 anni con Marinella Senatore

In arrivo a settembre il Festival Alliance des Corps con installazioni luminose dell’artista che riconfigureranno lo spazio come un’agorà


INSIDEART 33 PALAYS DE TOKYO, MARINELLA SENATORE


INSIDEART 34 PALAYS DE TOKYO, MARINELLA SENATORE

Fabrizia Carabelli

Dal 15 al 18 Settembre il Palais de Tokyo

per le grandi domande del mondo con-

darà carte blanche a Marinella Senatore:

temporaneo che animano gli artisti di oggi,

il Festival Alliance des Corps sarà una ce-

dal 2002 è il luogo che riunisce e amplia le

lebrazione del 20° anniversario del Palais

possibilità dell’immaginazione. In occasio-

de Tokyo, così come del 10° Anniversario

ne del ventesimo anniversario del Palais de

della School of Narrative Dance.

Tokyo, e dopo due anni trascorsi a riflettere sullo stare insieme e come costituire an-

Da 20 anni il Palais de Tokyo è istituzione

cora una volta una comunità, l’istituzione

protagonista sulla scena dell’arte contem-

ospita un festival immaginato come un mo-

poranea parigina, francese e internaziona-

mento di cittadinanza attiva emblematico

le. In quanto vivace centro d’arte, luogo di

di una riflessione collettiva su nuovi rituali e

incontro tra l’arte contemporanea e un’am-

forme aperte di partecipazione.

pia fascia di pubblico, cassa di risonanza


INSIDEART 35 PALAYS DE TOKYO, MARINELLA SENATORE

Con la cura di Vittoria Matarrese e il coin-

intende celebrare l’unione, l’empowerment

volgimento di associazioni, comunità e

e l’emancipazione, basandosi sulla realiz-

gruppi legati da interessi in campo socia-

zazione personale dell’individuo, sull’ap-

le e di inclusione, Marinella Senatore ha

prendimento non gerarchico e sull’autofor-

organizzato per il museo il festival Alliance

mazione.

des Corps: le installazioni luminose dell’artista riconfigureranno lo spazio come un’agorà nella quale i partecipanti rifletteranno con l’artista sul senso dell’istituzione e dell’arte ai giorni nostri. Il progetto prende vita a 10 anni esatti dalla nascita di SOND (School of Narrative Dance), la scuola itinerante fondata da Marinella Senatore, e

Bannie CC 80re - Festival Alliance des Corps. Illustration Credit Anna Wanda Gogusey


INSIDEART 36 PALAYS DE TOKYO, MARINELLA SENATORE


INSIDEART 37 PALAYS DE TOKYO, MARINELLA SENATORE

School of Narrative Dance Palermo, 2018. Courtesy Manifesta 12 Palermo - lArtista e Mazzoleni London - Torino


INSIDEART 38 BRUNO PELLEGRINO AL CORNER MAXXI

Il Corner MAXXI ospita la mostra “Personae” di Bruno Pellegrino

Una moltitudine di figure bidimensionali in ferro incalza il visitatore in un gioco di sguardi potente e disarmante


INSIDEART 39 BRUNO PELLEGRINO AL CORNER MAXXI


INSIDEART 40 BRUNO PELLEGRINO AL CORNER MAXXI

redazione

Una moltitudine di figure in ferro viene ospi-

avanzano inesorabilmente unite da un

tata in mostra al Corner MAXXI dal 6 all’8

identico sentimento di fede nei propri ideali

settembre 2022. Si tratta del lavoro di Bru-

e di speranza. Ma il contesto di Pellegrino è

no Pellegrino, Personae, che attraverso i

radicalmente diverso, nella sua moltitudine

suoi ritratti, a cavallo tra bidimensionalità

la persona sopravanza il gruppo, la massa.

pittorica e volume scultoreo, dà vita a uno spectacle vivant fatto di sguardi profondi

Pellegrino, che nel 2013 ha esposto al Vit-

ed emozioni intense.

toriale di Roma con una grande mostra, a

Grazie infatti alla forte espressività dei suoi

cura di Duccio Trombadori e Paolo Porto-

lavori, lo spettatore viene coinvolto in un

ghesi e che proprio quest’anno ha presen-

allestimento inclusivo, un’esperienza in cui

tato la mostra Sguardi ai Bagni Misteriosi

si è osservati e accompagnati da 63 scul-

del Teatro Franco Parenti di Milano, torna

ture bidimensionali in ferro. “C’è una maschera per la

con Personae ad approfondire uno dei temi che

famiglia – scriveva Piran-

particolarmente

dello – una per la società

sollecitano la sua

e una per il lavoro. E

indagine artistica,

quando sei solo, resti

l’essere

nessuno”. E proprio

e lo fa indagan-

come maschere diso-

do questioni quali

rientanti, i volti ritratti

l’individualità e la di-

sono familiari e al contem-

versità, la solitudine e

po anonimi, interiori, forse

la folla, interrogando-

immaginari o forse real-

si al contempo sulla

mente esistiti. Restano in una

relazione tra realtà

costante ambiguità che accentua l’impatto emozionale voluto da Pellegrino, sospesi in una

e

umano,

rappresentazione,

tra sintesi della forma e astrazione del colore.

tensione visiva che il loro primo piano proietta sull’osservatore. Questa serie di opere di Pellegrino si ispira a Il Quarto Stato, opera magistrale di Giuseppe Pellizza da Volpedo, all’avanzare incalzante dei suoi personaggi. Un’onda potente ma lenta di persone che

PERSONAE – Mostra personale di Bruno Pellegrino Corner MAXXI – Via Guido Reni, 4a Roma Inaugurazione Martedì 6 settembre 2022, ore 17:00 Durata mostra: 6, 7 e 8 settembre 2022 negli orari di apertura del museo Ingresso libero


INSIDEART 41 BRUNO PELLEGRINO AL CORNER MAXXI


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