Inside Art 169

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INSIDEART online

N. 169 | € 4,00

Special Mention – Ndoye Douts, The Contemporary Man


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MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA

Moi Aussi, passione e dedizione gli ingredienti di un progetto che guarda al futuro

L’iniziativa, promossa da ETNIA Barcelona, ha presentato al pubblico le 24 montature d’artista selezionate dalla giuria. Gli artisti scelti andranno in residenza a Venezia

INSIDEART 3

MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA


INSIDEART 4

MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA

INSIDEART 5

MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA

Giulia Isola

Un evento in grande stile quello che si è svol-

NIA Barcelona e di Andrea Zampol d’Or-

to a Barcellona il 17 dicembre per presentare

tia, direttore creativo di Moi Aussi, sono

ufficialmente al pubblico gli artisti del proget-

state esposte nella suggestiva cornice del

to Moi Aussi, promosso dal marchio indi-

Convent dels Àngels circa 90 montatu-

pendente di occhiali ETNIA Barcelona, che

re di occhiali ideate da artisti provenien-

andranno in residenza a Venezia nel 2025.

ti da ogni capo del mondo hanno lavorato con passione e dedizione alla creazione

Alla presenza di David Pellicer, AD di ET-

di opere d’arte originali per stili e materiali.

In quello stesso spazio, in un momento inti-

to è stato comunicato in una presentazione

mo e solenne, si è riunita la giuria per selezio-

al pubblico dettagliata dei 24 artisti scelti e

nare, tra le opere proposte, i lavori di soli 24

attraverso una spiegazione delle motivazioni

artisti che a partire dall’anno prossimo saran-

delle loro valutazioni: Adriana Kanal, Alex

no ospitati nella Serenissima per un periodo

Burden, Alexa Riv, Anat Heifetz, Ayda Ro-

di ricerca e di produzione negli spazi dell’Ab-

ozbayani, Baye Ndiaga Diouf, Cheikha Sigil,

bazia della Misericordia che attualmente è in

Clayton Blake, Conxi Sane, Erik Sommer,

fase di ristrutturazione proprio per trasformar-

Gadiaba Kodio, Giovanni Randazzo, Greta

si nella sede ufficiale del progetto Moi Aussi.

Pllana, Hannu Palosuo, Iwona Soczewka, Karima Al Shomely, Krassimir Kolev, Liina

LA GIURIA

Ilona Särkkö, Mattia Novello, Mitchell Van

Tanya Traykovski, storica dell’arte e consu-

Dis, MOODY, Patricia Toro, Tessa Bergan,

lente artistica, Francesco Vullo, artista ita-

Timothy Washington. Nell’ambito della riu-

liano, Pia Bienfait, fashion creative tedesca

nione, è stata anche attribuita una menzione

e docente di fotografia di moda, Stefano De

speciale all’artista senegalese Ndoye Douts

Gregori, direttore della galleria Franco Noero,

con l’opera The Contemporary Man, dece-

Gonzalo Borondo, artista multimediale spa-

duto a giugno del 2023 a soli cinquant’anni.

gnolo e Aitana Modolell, direttrice della Fondazione Etnia Barcelona: sei figure eterogenee di professionisti che ruotano intorno al mondo internazionale della cultura hanno dibattuto a lungo per arrivare all’ardua sentenza definitiva. Dopo una scrupolosa consultazione e un complesso momento di confronto, il verdet-


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MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA

INSIDEART 7

Si può trasformare un oggetto di uso quoti-

MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA

la tecnologia, i conflitti e l’immigrazione.

diano in un’opera d’arte unica ? La risposta è certamente positiva, lo sappiamo dai tempi

Moi Aussi, in questo modo, punta ad esse-

di Duchamp. Ma nel caso di questo proget-

re fucina creativa, luogo di scambio cultu-

to la montatura di occhiali non è affatto con-

rale e centro di produzione nevralgico per la

cepita come un “objet trouvé” ma diventa il

scoperta di artisti internazionali ma fuori dai

punto di partenza per la realizzazione di un

circuiti precostituiti e selettivi che talvolta

vero e proprio prodotto culturale che conden-

caratterizzano l’arte contemporanea. La se-

Si è così segnata una tappa importante di

sa in una superficie ridotta le influenze (dal

lezione di 24 artisti è solo l’inizio di un bel-

questa iniziativa ambiziosa che punta a far

surrealismo, al minimalismo, al surrealismo) i

lissimo percorso ancora tutto da scoprire.

convergere mondo dell’arte e dell’ottica.

sentimenti e le radici di donne e uomini con

Un’idea da sempre nella mission di ETNIA

origini diverse e differenti per formazione.

Barcelona ma che si è consolidata negli ultimi anni proprio con il progetto Moi Aussi,

Grazie all’apporto artigianale in ogni pezzo

grazie alla passione di coloro che l’hanno

prodotto, il progetto veicola messaggi più

ideata e alla cura dei rapporti umani intessuti

seri o più irriverenti e contenuti, non solo

con gli artisti e con i professionisti del settore.

personali ma anche universali, collettivi, di natura sociale e di grande attualità, come


LA GALLERY DEI 24 PROGETTI SELEZIONATI

Adriana Kanal, Inside

Alex Burden, Across the Sea

Alexa Riv, A Glimpse to Tropicalia

Erik Sommer, Untitled - White

Gadiaba Kodio, Untitled

Giovanni Randazzo, Minima Lumina

Anat Heifetz, I Pray for Peace

Ayda Roozbayani, Synthbrackets

Baye Ndiaga Diouf, Petit Œil Magique

Greta Pllana, Roots

Hannu Palosuo, The Imperative of Beauty

Iwona Soczewka, Wonder

Cheikha Sigil, Fil Rouge – Mon Œil

Clayton Blake, Brutalist

Conxi Sane, Salir del Mar

Karima Al Shomely, Talli

Krassimir Kolev, The Fence

Liina Ilona Särkkö, Look Through


Mattia Novello, Lovers

Mitchell Van Dis, Vision Shattered

MOODY, A Través

Patricia Toro, Delicadamente Femenino

Tessa Bergan, Where’s your Wally

Timothy Washington, Untitled

SPECIAL MENTION – Ndoye Douts, The Contemporary Man


INSIDEART 12 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA

Alla GNAM di Roma mostra sul Futurismo e «la bellezza della velocità»

Dal 2 dicembre al 28 febbraio 2025 la mostra “Il Tempo del Futurismo” con oltre 300 opere esposte, esplora la rivoluzione artistica e scientifica del provocatorio movimento italiano

INSIDEART 13 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA


INSIDEART 14 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA

redazione

INSIDEART 15 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA

La curatela è affidata allo storico dell’arte Gabriele Simongini e la scelta della data di inau-

La rassegna Il Tempo del Futurismo è pro-

istituzioni internazionali che hanno contribui-

gurazione, ricaduta sul prossimo 2 dicembre,

mossa e sostenuta dal Ministero della Cul-

to all’esposizione: il MOMA, la Estorick Col-

non è un caso: si celebra infatti l’ottantesimo

tura e arricchirà sino a gennaio 2025, gli spa-

lection di Londra, il Philadelphia Museum of

anniversario dalla scomparsa di Tommaso

zi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna

Art, il Kunstmuseum Den Haag de L’Aia.

Marinetti, avvenuta nel 1944.

e Contemporanea di Roma. Prestigiose le


INSIDEART 16 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA

È il 1909 quando quest’ultimo, fondatore del rivoluzionario movimento, pubblica il manifesto del Futurismo, suscitando grande scalpore nel mondo dell’arte. «Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità», indicava Marinetti come uno dei principi fondamentali del movimento. Da qui, la storia di un gruppo di sognatori, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini e Giacomo Balla, di una rivoluzione di parole in libertà. «Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia», recita il secondo punto del manifesto. A differenza delle passate esposizioni sul Futurismo, ciò che alla GNAM viene posto in risalto, è l’indagine sul rapporto tra arte e scienza, illustrando quel «completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche», posto alla base della corrente culturale. Una riflessione oggi più che mai attuale, in un mondo in cui sembra non esserci più tempo per la lentezza. Oltre 300 le opere esposte, fra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, libri e manifesti, racconteranno la storia di questa ribellione artistica. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera, due installazione site-specific di Magister Art e il potere delle lettere di Lorenzo Marini, accompagnati da una serie di talk e performance curati da Federico Palmaroli. Dal 2 dicembre al 28 febbraio 2025 info: GNAM

Marco Angelini

INSIDEART 17 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA


INSIDEART 18 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE

Il 2025 nell’arte.

Ecco le mostre più attese dell’anno nuovo

Dalla rassegna bolognese sull’ironia al format del Madre, passando per le grandi mostre tra Roma e Milano, il 2025 ha una fitta agenda espositiva

INSIDEART 19 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE


INSIDEART 20 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE

INSIDEART 21 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE

Martina Esposito

Giusto il tempo di chiudere le esposizioni dell’anno appena concluso e il mondo dell’arte guarda già alle mostre in arrivo. Pronte a invadere gli spazi delle istituzioni e dei musei italiani, ecco quali sono le rassegne più attese del 2025.

La Belle Époque a Brescia Saranno i celebri dipinti di Giovanni Boldini e di Giuseppe De Nittis a offrire un ritratto della Belle Époque al pubblico del bresciano Palazzo Martinengo dal 25 gennaio al 15 giugno 2025. Accanto a capolavori del calibro di Ritratto di signora in bianco di Giovanni Boldini, Sulla panchina agli Champs Elysées di Giuseppe De Nittis o Al Café Nouvelle Athènes di Federico Zandomeneghi, la mostra La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis esporrà anche abiti femminili realizzati nelle Maisons di Haute Couture insieme ai manifesti disegnati da illustratori come Cappiello, Dudovich e Metlicovitz, oltre ai vetri artistici di Emile Gallé e dei fratelli Daum. Il pubblico potrà così immergersi nelle atmosfere della Belle Époque, rivivendo i gusti e le mode della borghesia parigina di fine XIX secolo.

Edvard Munch, Notte stellata, 1922–1924, Munchmuseet, Oslo. photo © Munchmuseet/Halvor Bjørngård


INSIDEART 22 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE

Da MAMbo una mostra attraverso l’ironia

È in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Galleria d’Arte Moder-

INSIDEART 23 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE

stra accoglierà oltre cento opere di Edvard

dell’artista, soffermandosi sui diversi medium

Munch dal Munch Museum di Oslo e sarà

utilizzati da Emin, nella cui opera convivono

aperta al pubblico fino al 2 giugno 2025.

disegno, pittura, scultura, video, installazio-

Tatiana Trouvé a Palazzo Grassi

Sarà la prima personale in Italia di Tatia-

ne e fotografia con l’intento di porre al cen-

na Trouvé, quella ospitata da Pinault Col-

tro della ricerca il corpo e le relazioni umane.

lection a Palazzo Grassi a Venezia. A cura

In un percorso che unisce le opere storiche

di Caroline Bourgeois e James Lingwood,

Moderna di Bologna ospiterà dal 6 febbra-

Tracey Emin a Palazzo Strozzi

io al 7 settembre 2025 una mostra con l’i-

Saranno gli spazi fiorentini di Palazzo Stroz-

ai lavori più recenti provenienti da collezioni

la mostra trasformerà dal 6 aprile 2025 al 4

ronia come filo conduttore. A cura di Lorenzo

zi a ospitare la prima mostra mai dedicata

pubbliche e private di tutto il mondo, la mo-

gennaio 2026 gli interni di Palazzo Grassi

Balbi e Caterina Molteni, la collettiva Facile

da un’istituzione culturale italiana a Tracey

stra restituirà ai visitatori di Palazzo Strozzi

in un labirinto abitato da sculture e disegni

ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e

Emin, artista britannica conosciuta per ope-

a Firenze l’estetica controversa di un’artista

in cui si intrecciano immaginari interiori ed

XXI secolo racconta la storia dell’arte italia-

re che uniscono biografia e sperimentalismo

che ha segnato il rapporto tra corpo ed esi-

esteriori. L’esposizione includerà un’opera

na, dagli anni Cinquanta a oggi, attraverso il

formale. Curata da Arturo Galansino, la per-

stenza nell’arte contemporanea degli ultimi

site-specific, una serie di nuove sculture del-

tema dell’ironia, che con le sue diverse facce

sonale presenterà al pubblico dal 16 mar-

trent’anni.

la serie The Guardians, alcuni disegni della

e applicazioni storico-sociali consente di or-

zo al 20 luglio 2025 le metafore esistenziali

na di Bologna che il MAMbo – Museo d’Arte

serie Les Dessouvenus e 70 opere su carta

ganizzare il percorso espositivo in una serie di

provenienti dallo studio dell’artista di Mon-

macro-aree tematiche. Dalla dimensione iro-

treuil, in Francia, esposte per la prima volta

nico-immaginativa delle opere di Bruno Mu-

proprio a Venezia.

nari al paradosso di Gino De Dominicis, fino e Piero Gilardi, l’esposizione impiega il tema

Nan Goldin da Pirelli HangarBicocca

scelto per attraversare i grandi passaggi della

Gli spazi milanesi di Pirelli HangarBicocca,

storia dell’arte italiana contemporanea, inda-

che apriranno l’anno espositivo con la per-

gando l’ironia come strumento sovversivo in

sonale di Tarek Atoui, ospiteranno nell’au-

grado di svelare le contraddizioni del mondo.

tunno la monografica dedicata a Nan Gol-

all’ironia politica di Michelangelo Pistoletto

din. A cura di Fredrik Liew, l’esposizione

I capolavori di Munch a Roma

presenterà al pubblico dal 9 ottobre 2025 al

Dopo la tappa milanese a Palazzo Reale, i

15 febbraio 2026 l’opera di una delle prin-

capolavori dell’autore de L’urlo raggiunge-

cipali interpreti del nostro tempo, che negli

ranno gli spazi capitolini di Palazzo Bona-

ultimi quarant’anni ha prodotto una dozzina

parte, occupando il posto in cui le sculture

di presentazioni di diapositive in cui compa-

tondeggianti di Fernando Botero saranno

iono testimonianze di vita e di eventi trau-

visitabili fino al 19 gennaio 2025. Pronta a

matici, rivisitati nel tempo dall’artista, che vi

inaugurare l’11 febbraio, la mostra Munch. Il

ha aggiunto immagini in movimento, voci e

grido interiore rappresenterà la più grande

materiali d’archivio. La mostra milanese This

retrospettiva dedicata al pittore norvegese

Will Not End Well, il cui progetto espositi-

mai realizzata a Roma. Aperta in occasione

vo è curato da Roberta Tenconi con Lucia

del Giubileo e del 25° anniversario dalla nascita di Arthemisia, che la organizza, la mo-

Tracey Emin

Aspesi, costituisce la prima occasione in cui è approfondito il lavoro di Goldin come film-


INSIDEART 24 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE

Nan Goldin, French Chris at the Drive-in, N.J., 1979, © Nan Goldin

INSIDEART 25 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE

na europea, oltre a indagarne l’impatto sulla grande stagione dell’astrattismo italiano che ha preso piede tra gli anni trenta e gli anni cinquanta del Novecento.

Buoni propositi: “Gli anni” al Madre di Napoli Non è propriamente un progetto espositivo del 2025, Gli anni. Capitolo 1 del Madre di Napoli. Inaugurata il 19 dicembre 2024, la mostra sarà però visitabile fino al 19 maggio 2025 e, soprattutto, rappresenta la prima tappa di un format che la direttrice del museo Eva Fabbris ha lanciato per raccontare Napoli attraverso i linguaggi contemporanei. Con opere di artisti come Mimmo Jodice, Ugo Rondinone ed Helena Hladilova, per citarne solo alcuni, Gli anni è curato da Eva Fabbris ed è dedicato all’esplorazione di epimaker. In particolare, la mostra presenterà la

ri, ma non mancheranno materiali d’archivio,

sodi di storia dell’arte a Napoli dei decenni

più ampia selezione di slideshow effettuata

tra cui testimonianze fotografiche che im-

più recenti.

finora, installati in strutture realizzate dall’ar-

mortalano Fontana al lavoro.

chitetta Hala Wardé.

Fontana ceramista a Venezia

Kandinsky e l’Italia al MAGA di Gallarate

A suggerirlo è già il titolo, ispirato al Premio Nobel per la letteratura 2022 Annie Ernaux, per cui la descrizione di fotografie e le me-

Sarà nella provincia di Varese, al MAGA di

morie di momenti importanti di una singola

Aprirà al pubblico l’11 ottobre 2025 la prima

Gallarate, la mostra dedicata al caposcuola

vita diventano al contempo affresco autobio-

mostra in un museo dedicata esclusiva-

dell’astrattismo, Vassily Kandinsky. In pro-

grafico e cronaca collettiva e storiografica.

mente alle opere in ceramica di Lucio Fon-

gramma dal 26 ottobre 2025 al 1° marzo

Essendo un progetto in progress e preve-

tana, e ad accoglierla sarà, fino al 2 marzo

2026, la retrospettiva Kandinsky e l’Ita-

dendo un public program per il 2025, l’espo-

2026, la Collezione Peggy Guggenheim di

lia esplora lo sviluppo dell’arte astratta e la

sizione e i capitoli successivi non possono

Venezia. Dal titolo Mani-fattura: le cerami-

sua evoluzione europea e italiana. A cura di

che rappresentare uno dei buoni propositi

che di Lucio Fontana, l’esposizione a cura

Emma Zanella ed Elisabetta Barisoni, pro-

del nuovo anno.

di Sharon Hecker presenterà circa settanta

gettata e realizzata dal Museo MAGA e dal-

opere provenienti da collezioni pubbliche e

la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di

private, compresi lavori mai esposti prima al

Ca’ Pesaro (Venezia), la mostra accenderà i

pubblico. Tra queste, saranno presenti figure

riflettori sulla centralità dell’opera e del pen-

umane e forme astratte, arlecchini e guerrie-

siero del maestro russo in relazione alla sce-


INSIDEART 26 APRE IL MACAM A LISBONA

Apre il MACAM a Lisbona, il primo art museum a cinque stelle

L’inedito concept combinato di museo e hotel di lusso in Europa, aprirà ufficialmente al pubblico il 22 marzo 2025

INSIDEART 27 APRE IL MACAM A LISBONA


INSIDEART 28 APRE IL MACAM A LISBONA

INSIDEART 29 APRE IL MACAM A LISBONA

redazione

Dall’ambiziosa iniziativa del collezionista e im-

L’intero progetto del Museu de Arte Contem-

prenditore portoghese Armando Martins, il

porânea Armando Martins è stato studiato

MACAM nasce nello storico Palácio Condes

dal team di architettura portoghese MetroUr-

da Ribeira Grande di Lisbona tra i quartie-

be che è riuscito a mantenere le caratteristiche

ri artistici di Alcântara e Belém, esponendo

storiche della dimora settecentesca, rendendo

oltre 600 opere dalla fine del XIX secolo ai

lo spazio espositivo perfetto per accogliere la

giorni nostri. Incarnando la filosofia secondo

collezione permanente e le mostre tempora-

cui l’arte dovrebbe essere accessibile a tutti,

nee. Ad occuparsi della facciata della nuova

il museo esporrà anche opere provenienti da

ala, rivestita da una serie di piastrelle della

altre collezioni d’arte private per incoraggiare

tradizione produttiva lusitana, l’artista e cera-

coloro che hanno collezioni personali a ren-

mista portoghese Maria Ana Vasco Costa,

derle accessibili al pubblico, con l’inaugura-

mentre a svolgere un ruolo fondamentale nella

zione prevista il prossimo 22 marzo. «Spero

vision della nuovissima istituzione, la direttrice

che questo progetto possa essere utile e dare

Adelaide Ginga. Invece, da un punto di vista

un contributo alla capitale del Portogallo, alla

estetico e strutturale, una delle caratteristiche

sua cultura e a coloro che ci visitano» ha infatti

più importanti del progetto è la cappella scon-

affermato Martins.

sacrata del XVIII secolo, recentemente restau-

MACAM Hotel, Lisbona, photo Fernando Guerra, courtesy MACAM

MACAM Hotel, Lisbona, photo Fernando Guerra, courtesy MACAM


INSIDEART 30 APRE IL MACAM A LISBONA

INSIDEART 31 APRE IL MACAM A LISBONA

rata, che ospiterà eventi culturali e letture di

saranno caratterizzate da un mix di arte e opu-

poesie durante tutto l’anno.

lenza, con la collezione d’arte del museo sarà

Il lussoso hotel MACAM

disseminata in tutta la proprietà. Il complesso MACAM avrà anche un ristorante e un bar che

La struttura cinque stelle è diretta da Vera Cor-

metterà in risalto le specialità locali, così come

deiro ed è composto da ben 64 camere che

un auditorium e un negozio del museo.

Courtesy MACAM

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INSIDEART 32 APRE IL MACAM A LISBONA

INSIDEART 33 APRE IL MACAM A LISBONA

La collezione MACAM

nalmente acquistate dall’imprenditore, e riuni-

Lourdes Castro, Nikias Skapinakis, René

Albert Oehlen, John Baldessari, Rirkrit Tira-

La collezione privata di Martins è suddivisa in

sce i capolavori dei principali artisti del paese

Bértholo, Joaquim Rodrigo, Ângelo de Sou-

vanija, Ernesto Neto, Liam Gillick, Isa Gen-

due sezioni: la prima comprende un nucleo di

di questo periodo: Amadeu de Souza-Car-

sa. La seconda sezione comprende invece

zken, Dan Graham and Vik Muniz.

opere di arte portoghese, dalla fine del XIX se-

doso, Eduardo Viana, Guilherme Santa-Ri-

prestigiosi nomi internazionali Daniel Buren,

colo, alle avanguardie del primo ’900 fino agli

ta, António Dacosta, Vieira da Silva, José

Marina Abramović, Thomas Struth, Elmgre-

anni ’80 del secolo scorso, acquistate perso-

de Guimarães, Costa Pinheiro, Júlio Pomar,

en & Dragset, Thomas Ruff, Olafur Eliasson,

John Baldessari, Noses & Ears Etc, 2006, ©MACAM


INSIDEART 34 APRE IL MACAM A LISBONA

INSIDEART 35 APRE IL MACAM A LISBONA

Carlos Aires, Sweet Dreams are made of this, 2016, ©MACAM

Maria Helena Vieria de Silva, Maio de 68, 1968 ©MACAM

Amedeo de Souza Cardoso, Musica surda, 1914, ©MACAM

Olafur Eliasson, Colour Spiral, 2005, ©MACAM

Marina Abramović, Woman Massaging Breasts, photo courtesy of the Marina Abramović Archives, ©MACAM


INSIDEART 36 MUSEI E DISABILITÀ

Musei e disabilità.

Con l’arte contemporanea si gioca la partita dell’inclusività

Abbiamo chiesto a realtà e istituzioni di raccontarci il loro impegno per rendere i musei semprepiù inclusivi. Ecco il risultato

INSIDEART 37 MUSEI E DISABILITÀ


INSIDEART 38 MUSEI E DISABILITÀ

INSIDEART 39 MUSEI E DISABILITÀ

disabilità e, di conseguenza, sulla necessità di

redazione

un’offerta più inclusiva.

I finanziamenti contribuiscono alla sensibilizzazione

I musei stanno cambiando, come pure la loro

sini, rispettivamente ideatrice e membro dello

funzione pubblica. Un discorso che vale per lo

Staff sul progetto Dynamo Art Factory, realtà

«Pre-PNRR – spiegano ancora Moriani e Cor-

pegnata anche a portare ragazzi con disabilità

più per i centri d’arte contemporanea, diven-

pistoiese che nell’ambito di Dynamo Camp

sini – si parla di una cifra inferiore al 10% ge-

cognitive nei musei, c’è ancora molta strada

tati peraltro, come ci suggeriva in un’intervista

offre a bambini e ragazzi con disabilità cogni-

nerale per la presenza di contenuti fissi, ausili

da fare per rendere i luoghi della cultura dav-

il direttore della GAMeC di Bergamo Lorenzo

tive, con patologie gravi o croniche, disturbi

per le difficoltà nella comunicazione verbale,

vero inclusivi. Al tempo stesso, sulla disabili-

Giusti, non solo luoghi di conservazione, ma

del neurosviluppo e condizioni di disabilità la

oltre ad esserci poca attenzione alla sensoria-

tà e le sue forme è in corso un processo di

pure realtà in cui l’arte si produce. È proprio

possibilità di creare arte attraverso un dialogo

lità. Molti spazi sono rumorosissimi o lumino-

sensibilizzazione che passa anche attraverso

in questi spazi, in rapida evoluzione come i

con artisti affermati. «È molto meno acquisita

sissimi senza che ci sia una segnalazione ade-

l’assegnazione di fondi, con l’intento di pre-

linguaggi espressivi che ospitano e più per-

invece – proseguono – la necessità che pure il

guata. Quante sono le mostre in penombra,

miare l’impegno dei musei sul fronte accessi-

meabili alle esigenze di un pubblico sempre

messaggio culturale contenuto nei musei sia

che costituiscono un grande limite per molte

bilità. Lo rilevano due istituzioni da tempo a

più differenziato, che si gioca la partita dell’in-

accessibile: su questo fronte il PNRR ha dato

persone, o quanti sono i video non sottotitola-

lavoro in questa direzione: il Mart di Rovereto

clusività. Di questo abbiamo parlato con alcu-

una spinta, ma nelle istituzioni continua ad

ti, o ancora quanti di essi hanno la traduzione

e la GAMeC di Bergamo.

ne realtà istituzionali virtuose, ma anche con

essere fruibile per tutti solo una piccola parte

in LIS? Il portfolio di soluzioni è sconfinato, ep-

chi, dall’altra parte, cerca di sanare il divario

delle grandi collezioni».

pure siamo molto indietro».

Come suggerisce Dynamo Art Factory, im-

tra musei e disabilità attraverso iniziative “dal basso”.

Non solo barriere architettoniche

Risale infatti al maggio 2022 l’approvazione della Direzione generale musei del Piano strategico per l’eliminazione delle barriere architettoniche in musei, biblioteche e archivi.

La disabilità non è solo quella che si vede, e i

Inserito nel quadro del PNRR, il programma

centri d’arte contemporanea sembrano aver-

si propone di adeguare i luoghi della cultura,

lo capito. La questione dell’accessibilità agli

si legge, “alle esigenze della più ampia ac-

spazi museali non si gioca più, o quantome-

cessibilità possibile, sia essa fisica, cogniti-

no non solo, sull’abbattimento delle barriere

va, sensoriale e culturale”. Insomma, il Piano

architettoniche. «È un fatto ormai quasi scon-

vuole rendere gli spazi culturali più inclusivi,

tato», spiegano Diva Moriani e Bianca Cor-

accendendo i riflettori sulle varie tipologie di

Mart, Photo Rachele Carloni

Dynamo Art Factory, workshop Daniele Sigalot, 2016

Dynamo Art Factory, workshop Alfredo Pirri, 2018


INSIDEART 40 MUSEI E DISABILITÀ

INSIDEART 41 MUSEI E DISABILITÀ

«Il riconoscimento ricevuto attraverso i bandi

bilità nel contesto museale contribuisce infatti

per artiste e artisti con disabilità – di cui Chia-

aiutando gli addetti ai lavori a definire standard

che premiano il nostro impegno verso la disa-

alla trasformazione del quadro di riferimento:

ra Bersani è co-fondatrice –, che ne difende

di accessibilità e inclusività e contribuendo a

bilità ha avuto un impatto decisivo nel sensibi-

l’accessibilità non è più vista come un sem-

l’autonomia e i diritti, promuove la riflessione

costruire un panorama culturale più rispetto-

lizzare non solo il mondo museale, ma anche il

plice obbligo normativo, ma come un’oppor-

sul significato politico dei corpi con disabilità

so delle diversità». Dello stesso avviso Ornella

pubblico e le istituzioni sul tema dell’inclusivi-

tunità per arricchire l’esperienza culturale col-

e sulla discriminazione sistemica nei loro con-

Dossi, che rileva il merito di queste realtà so-

tà» spiega Ornella Dossi, referente Progetti

lettiva».

fronti e lavora sul tema dell’accessibilità cultu-

prattutto nella loro capacità di «instaurare un

rale in tutta la sua complessità, non solo come

dialogo costruttivo e proattivo con i musei e

accesso fisico agli spazi e alla fruizione, ma

altre organizzazioni culturali, spingendo per

anche in termini di produzione culturale».

un cambiamento strutturale e sensibilizzando

speciali del museo trentino. «Al Mart – pronostra missione di rendere l’arte accessibile a

Associazioni e istituzioni: un percorso sinergico

tutti, spingendoci a migliorare costantemente i

Come per le altre conquiste riguardanti cor-

nostri servizi e a sviluppare nuove strategie e

pi e realtà al di fuori dei parametri normativi,

«Molte associazioni, inoltre, – prosegue Giusti

«In questo modo – aggiunge – la disabilità è

format innovativi. Un esempio significativo di

anche nel raggiungimento di risultati sul piano

– collaborano direttamente con i musei, for-

diventata un tema centrale nell’agenda cultu-

questo percorso è stato il bando PNRR, vin-

dell’accessibilità sono state determinanti for-

nendo consulenze per la creazione di progetti

rale, non più relegato ai margini, ma parte inte-

to nel 2023, che ci ha permesso di redigere

ze non istituzionali. A raccontarlo è lo stesso

inclusivi e linee guida per il miglioramento del-

grante delle politiche museali».

e adottare un Piano per l’Eliminazione del-

Giusti, che porta l’esempio virtuoso di Al.Di.

le strutture. Queste azioni hanno avuto un ruo-

le Barriere Architettoniche (PEBA). Grazie a

Qua Artists, «prima associazione italiana di e

lo chiave nella diffusione delle buone pratiche,

segue – tali riconoscimenti hanno rafforzato la

tanto il pubblico quanto le stesse istituzioni».

questo progetto, stiamo implementando ulte-

L’inclusività come approccio curatoriale

riori strumenti per migliorare l’accessibilità del

Nel comune intento di «offrire – afferma Dos-

museo, con particolare attenzione a specifiche

si – a ogni persona un’esperienza museale si-

esigenze».

gnificativa, attiva e inclusiva» si profila al tempo stesso la scelta di fare dell’inclusività un

Sulla stessa linea le parole di Lorenzo Giusti,

elemento produttivo. È quanto emerge dalle

direttore del museo bergamasco. «I bandi sti-

parole di Lorenzo Giusti, che sottolinea come

molano innanzitutto i musei a concepire e im-

GAMeC abbia affrontato «la sfida dell’inclu-

plementare progetti innovativi volti a migliorare

sività attraverso un approccio diversificato e

l’accessibilità delle collezioni e delle attività e,

interdisciplinare, sia lavorando in direzione

in secondo luogo, contribuiscono a dare visi-

dell’inclusione della disabilità come traiettoria

bilità alle azioni stesse, promuovendo così una

creativa e produttiva in ambito curatoriale, at-

maggiore consapevolezza sociale», afferma.

traverso la produzione di opere, progetti e mostre, sia cercando di garantire la fruibilità del

«Nel momento in cui i musei ricevono ricono-

patrimonio museale ad un pubblico sempre

scimenti per il loro impegno verso l’inclusione

più vasto mediante progetti e attività acces-

delle persone con disabilità – continua Giusti

sibili, provando a superare le barriere architet-

– si diffonde inoltre una narrazione costruttiva

toniche attraverso scelte allestitive e interventi

che evidenzia l’importanza della valorizzazione

pratici».

del patrimonio artistico a più livelli, tra i quali la necessità del superamento delle barriere per garantirne la fruizione. L’attenzione alla disa-

Chiara Bersani, Deserters, performance at Kunsthaus Baselland, 2023, courtesy Kunsthaus Baselland, Muttenz/Basel, photo Pati Grabowicz


INSIDEART 42 MUSEI E DISABILITÀ

INSIDEART 43 MUSEI E DISABILITÀ

Mart, photo Rachele Carloni

Atelier dell’Errore, CHUTZPAH

I centri d’arte contemporanea vanno verso l’inclusività: e gli altri musei?

partenza.

Come ricorda Giusti, «i musei stanno suben-

con sessioni creative sviluppate da un artista

mozione internazionale dell’arte italiana della

do trasformazioni significative, passando da

con i ragazzi del centro. «L’arte contempora-

ve uniche nel panorama artistico contempora-

Direzione Generale Creatività Contemporanea

semplici spazi espositivi a centri culturali dina-

nea è la nostra prima grande ricchezza – af-

neo e contribuendo così a un approccio critico

del Ministero della Cultura – un’opera che,

mici». Un discorso che vale a proposito dell’e-

ferma Bianca Corsini – perché ha una varietà

e socialmente responsabile che non si interro-

unendo installazione e performance, esplora

dutainment (insieme di “education” ed “inter-

di linguaggi così vasta che ci permette di pro-

ga solo sulle convenzioni estetiche, ma anche

il tema dell’interdipendenza, interrogandosi su

tainment” sviluppato per la prima volta dal

porre linguaggi sempre nuovi e che possano

sulle derive culturali prevalenti. Questa me-

nuove pratiche relazionali e minando gli stere-

British Museum), diretta forma di implicazione

adattarsi alle capacità di ciascuno». «Abbiamo

todologia arricchisce il dialogo all’interno del

otipi legati alla sfera intima, identitaria ed ero-

del visitatore negli spazi museali e su cui i cen-

avuto più di 150 artisti venuti in maniera gratu-

museo e contribuisce a creare un ambiente nel

tica di persone con disabilità. Per GAMeC si

tri d’arte contemporanea investono per creare

ita a lavorare con i ragazzi e di far uscire fuori

quale le soluzioni accessibili diventano parte

tratta di una riflessione importante in relazione

esperienze attive. Ma non solo, perché il cam-

la loro creatività – racconta Diva Moriani – an-

integrante dell’esperienza museale e dove ogni

alle disabilità e al ruolo che la ricerca artistica e

biamento dei musei si misura pure sull’equili-

che con l’intento di far venire fuori opere d’ar-

individuo può sentirsi accolto e valorizzato».

performativa può avere nell’ampliare le possi-

brio tra fruizione e produzione. Proprio questo

te molto belle, per cui c’è un lavoro a monte

bili declinazioni del termine accessibilità all’in-

aspetto caratterizza anche Dynamo Art Fac-

con l’artista». «Oggi abbiamo oltre 2000 opere

«Ne sono esempio – aggiunge – la collabo-

terno degli spazi dedicati alla creazione e alla

tory, vero e proprio centro d’arte contempo-

che esponiamo in una galleria che abbiamo al

razione avviata con Atelier dell’Errore per lo

fruizione dell’arte contemporanea».

ranea che fa dell’inclusività il proprio punto di

Camp, ma abbiamo anche realizzato una col-

Includere tutti implica infatti ampliare lo spet-

sviluppo di un prossimo progetto espositivo e

tro di narrazioni possibili. «Il museo – conti-

quella con Chiara Bersani per Deserters (Diser-

nua il direttore di GAMeC – instaura infatti col-

tori) – progetto vincitore dell’undicesima edi-

laborazioni con artiste e artisti con disabilità,

zione di Italian Council, il programma di pro-

riconoscendo l’importanza delle loro prospetti-

Le iniziative artistiche della realtà pistoiese hanno finora riguardato l’aspetto produttivo


INSIDEART 44 MUSEI E DISABILITÀ

lettiva in Triennale a Milano, e solo in un mese

contemporanea Dynamo Art Factory non ci ha

e mezzo ci sono stati 13 mila visitatori».

mai provato. Come affermano Moriani e Corsi-

INSIDEART 45 MUSEI E DISABILITÀ

ni, «sono sicuramente realtà più complesse: è anche vero che noi ci occupiamo di arte contemporanea, quindi andremmo un po’ fuori tema, ma chiaramente sarebbe interessante interfacciarsi con un altro tipo di arte».

Un progetto pilota: Dynamo esce dal Camp Dynamo Art Factory non è certo una realtà istiDynamo Art Factory, Laboratorio DAF Delvè Museo Madre 2019

tuita dall’alto. Dopo aver investito per molti anni sulla produzione d’arte, oltre che nelle visite ai musei, e forte della consapevolezza di ciò che serve e manca alle istituzioni, il centro pistoiese sta dando vita a un nuovo progetto. Si tratta di un vero e proprio museo che aprirà fuori dal

Dynamo Art Factory, Workshop L. L. Chavez, 2023

Camp e che vuole fare da «pilota». «Vorrem-

nista che stiamo ristrutturando e che ospiterà

essere fruita da tutti: non vogliamo giudicare

mo creare quello che ci piace definire il mu-

le opere da esperire secondo questa logica.

nessuno né compararci ai grandi musei, ma

seo più inclusivo d’Italia – spiega Diva Moriani

Quello che faremo in questo museo – conclu-

sicuramente indicare una strada, perché sap-

– ed è un discorso che non vale soltanto sul

de Moriani – è dimostrare come l’arte possa

piamo di cosa parliamo».

piano delle barriere architettoniche, che ormai Dynamo Art Factory, L’Arte è WOW – Triennale Milano 2023

costituiscono la normalità delle iniziative di accessibilità e inclusività, ma per eliminare quelle

Proprio con Triennale Milano è iniziata l’av-

cognitive, un fronte molto meno sviluppato».

ventura di Dynamo Art Factory nei Musei, un progetto che ha permesso ai ragazzi con disa-

«Come nel fare arte abbiamo cercato di rea-

bilità cognitive di visitare i più importanti mu-

lizzare al 100% l’inclusività, allo stesso tempo

sei italiani d’arte contemporanea, dal MAXXI

vogliamo crearla anche nella fruizione dell’ar-

di Roma al Madre di Napoli, fino al MAST di

te: un progetto che prende le mosse dalla vi-

Bologna. Un dato che dà l’idea dell’apertura

sita del sito fino all’esperienza in loco, per far

alla trasformazione e alla raccolta di stimoli

sì che chiunque entri nel museo, in qualunque

da parte delle istituzioni dedicate ai linguaggi

condizione fisica o psichica, sia nelle condi-

del contemporaneo. Resta da chiedersi se il

zioni di percepire il messaggio», chiarisce l’i-

cambiamento caratterizzi solo queste ultime

deatrice di Dynamo Art Factory. «È un dop-

o se l’ampliamento degli orizzonti in quanto a

pio salto mortale che vogliamo fare: a breve

inclusività riguardi in generale le realtà muse-

avremo questo spazio a Fornace di Barga, in

ali. Con istituzioni che non si occupano di arte

un ex centro ricerche dall’architettura moder-

Dynamo Art Factory, Workshop Giacomo Cossio, 2023


Rembrandt, il capolavoro ritrovato

I documentari di Guido Talarico li trovi su www.raiplay.it

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