INSIDEART online
N. 169 | € 4,00
Special Mention – Ndoye Douts, The Contemporary Man
INSIDEART 2
MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA
Moi Aussi, passione e dedizione gli ingredienti di un progetto che guarda al futuro
L’iniziativa, promossa da ETNIA Barcelona, ha presentato al pubblico le 24 montature d’artista selezionate dalla giuria. Gli artisti scelti andranno in residenza a Venezia
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MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA
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MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA
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MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA
Giulia Isola
Un evento in grande stile quello che si è svol-
NIA Barcelona e di Andrea Zampol d’Or-
to a Barcellona il 17 dicembre per presentare
tia, direttore creativo di Moi Aussi, sono
ufficialmente al pubblico gli artisti del proget-
state esposte nella suggestiva cornice del
to Moi Aussi, promosso dal marchio indi-
Convent dels Àngels circa 90 montatu-
pendente di occhiali ETNIA Barcelona, che
re di occhiali ideate da artisti provenien-
andranno in residenza a Venezia nel 2025.
ti da ogni capo del mondo hanno lavorato con passione e dedizione alla creazione
Alla presenza di David Pellicer, AD di ET-
di opere d’arte originali per stili e materiali.
In quello stesso spazio, in un momento inti-
to è stato comunicato in una presentazione
mo e solenne, si è riunita la giuria per selezio-
al pubblico dettagliata dei 24 artisti scelti e
nare, tra le opere proposte, i lavori di soli 24
attraverso una spiegazione delle motivazioni
artisti che a partire dall’anno prossimo saran-
delle loro valutazioni: Adriana Kanal, Alex
no ospitati nella Serenissima per un periodo
Burden, Alexa Riv, Anat Heifetz, Ayda Ro-
di ricerca e di produzione negli spazi dell’Ab-
ozbayani, Baye Ndiaga Diouf, Cheikha Sigil,
bazia della Misericordia che attualmente è in
Clayton Blake, Conxi Sane, Erik Sommer,
fase di ristrutturazione proprio per trasformar-
Gadiaba Kodio, Giovanni Randazzo, Greta
si nella sede ufficiale del progetto Moi Aussi.
Pllana, Hannu Palosuo, Iwona Soczewka, Karima Al Shomely, Krassimir Kolev, Liina
LA GIURIA
Ilona Särkkö, Mattia Novello, Mitchell Van
Tanya Traykovski, storica dell’arte e consu-
Dis, MOODY, Patricia Toro, Tessa Bergan,
lente artistica, Francesco Vullo, artista ita-
Timothy Washington. Nell’ambito della riu-
liano, Pia Bienfait, fashion creative tedesca
nione, è stata anche attribuita una menzione
e docente di fotografia di moda, Stefano De
speciale all’artista senegalese Ndoye Douts
Gregori, direttore della galleria Franco Noero,
con l’opera The Contemporary Man, dece-
Gonzalo Borondo, artista multimediale spa-
duto a giugno del 2023 a soli cinquant’anni.
gnolo e Aitana Modolell, direttrice della Fondazione Etnia Barcelona: sei figure eterogenee di professionisti che ruotano intorno al mondo internazionale della cultura hanno dibattuto a lungo per arrivare all’ardua sentenza definitiva. Dopo una scrupolosa consultazione e un complesso momento di confronto, il verdet-
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MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA
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Si può trasformare un oggetto di uso quoti-
MOI AUSSI, PROGETTO PROMOSSO DA ETNIA BARCELONA
la tecnologia, i conflitti e l’immigrazione.
diano in un’opera d’arte unica ? La risposta è certamente positiva, lo sappiamo dai tempi
Moi Aussi, in questo modo, punta ad esse-
di Duchamp. Ma nel caso di questo proget-
re fucina creativa, luogo di scambio cultu-
to la montatura di occhiali non è affatto con-
rale e centro di produzione nevralgico per la
cepita come un “objet trouvé” ma diventa il
scoperta di artisti internazionali ma fuori dai
punto di partenza per la realizzazione di un
circuiti precostituiti e selettivi che talvolta
vero e proprio prodotto culturale che conden-
caratterizzano l’arte contemporanea. La se-
Si è così segnata una tappa importante di
sa in una superficie ridotta le influenze (dal
lezione di 24 artisti è solo l’inizio di un bel-
questa iniziativa ambiziosa che punta a far
surrealismo, al minimalismo, al surrealismo) i
lissimo percorso ancora tutto da scoprire.
convergere mondo dell’arte e dell’ottica.
sentimenti e le radici di donne e uomini con
Un’idea da sempre nella mission di ETNIA
origini diverse e differenti per formazione.
Barcelona ma che si è consolidata negli ultimi anni proprio con il progetto Moi Aussi,
Grazie all’apporto artigianale in ogni pezzo
grazie alla passione di coloro che l’hanno
prodotto, il progetto veicola messaggi più
ideata e alla cura dei rapporti umani intessuti
seri o più irriverenti e contenuti, non solo
con gli artisti e con i professionisti del settore.
personali ma anche universali, collettivi, di natura sociale e di grande attualità, come
LA GALLERY DEI 24 PROGETTI SELEZIONATI
Adriana Kanal, Inside
Alex Burden, Across the Sea
Alexa Riv, A Glimpse to Tropicalia
Erik Sommer, Untitled - White
Gadiaba Kodio, Untitled
Giovanni Randazzo, Minima Lumina
Anat Heifetz, I Pray for Peace
Ayda Roozbayani, Synthbrackets
Baye Ndiaga Diouf, Petit Œil Magique
Greta Pllana, Roots
Hannu Palosuo, The Imperative of Beauty
Iwona Soczewka, Wonder
Cheikha Sigil, Fil Rouge – Mon Œil
Clayton Blake, Brutalist
Conxi Sane, Salir del Mar
Karima Al Shomely, Talli
Krassimir Kolev, The Fence
Liina Ilona Särkkö, Look Through
Mattia Novello, Lovers
Mitchell Van Dis, Vision Shattered
MOODY, A Través
Patricia Toro, Delicadamente Femenino
Tessa Bergan, Where’s your Wally
Timothy Washington, Untitled
SPECIAL MENTION – Ndoye Douts, The Contemporary Man
INSIDEART 12 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA
Alla GNAM di Roma mostra sul Futurismo e «la bellezza della velocità»
Dal 2 dicembre al 28 febbraio 2025 la mostra “Il Tempo del Futurismo” con oltre 300 opere esposte, esplora la rivoluzione artistica e scientifica del provocatorio movimento italiano
INSIDEART 13 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA
INSIDEART 14 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA
redazione
INSIDEART 15 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA
La curatela è affidata allo storico dell’arte Gabriele Simongini e la scelta della data di inau-
La rassegna Il Tempo del Futurismo è pro-
istituzioni internazionali che hanno contribui-
gurazione, ricaduta sul prossimo 2 dicembre,
mossa e sostenuta dal Ministero della Cul-
to all’esposizione: il MOMA, la Estorick Col-
non è un caso: si celebra infatti l’ottantesimo
tura e arricchirà sino a gennaio 2025, gli spa-
lection di Londra, il Philadelphia Museum of
anniversario dalla scomparsa di Tommaso
zi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna
Art, il Kunstmuseum Den Haag de L’Aia.
Marinetti, avvenuta nel 1944.
e Contemporanea di Roma. Prestigiose le
INSIDEART 16 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA
È il 1909 quando quest’ultimo, fondatore del rivoluzionario movimento, pubblica il manifesto del Futurismo, suscitando grande scalpore nel mondo dell’arte. «Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità», indicava Marinetti come uno dei principi fondamentali del movimento. Da qui, la storia di un gruppo di sognatori, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini e Giacomo Balla, di una rivoluzione di parole in libertà. «Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia», recita il secondo punto del manifesto. A differenza delle passate esposizioni sul Futurismo, ciò che alla GNAM viene posto in risalto, è l’indagine sul rapporto tra arte e scienza, illustrando quel «completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche», posto alla base della corrente culturale. Una riflessione oggi più che mai attuale, in un mondo in cui sembra non esserci più tempo per la lentezza. Oltre 300 le opere esposte, fra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, libri e manifesti, racconteranno la storia di questa ribellione artistica. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera, due installazione site-specific di Magister Art e il potere delle lettere di Lorenzo Marini, accompagnati da una serie di talk e performance curati da Federico Palmaroli. Dal 2 dicembre al 28 febbraio 2025 info: GNAM
Marco Angelini
INSIDEART 17 IL FUTURISMO ALLA GNAM DI ROMA
INSIDEART 18 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE
Il 2025 nell’arte.
Ecco le mostre più attese dell’anno nuovo
Dalla rassegna bolognese sull’ironia al format del Madre, passando per le grandi mostre tra Roma e Milano, il 2025 ha una fitta agenda espositiva
INSIDEART 19 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE
INSIDEART 20 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE
INSIDEART 21 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE
Martina Esposito
Giusto il tempo di chiudere le esposizioni dell’anno appena concluso e il mondo dell’arte guarda già alle mostre in arrivo. Pronte a invadere gli spazi delle istituzioni e dei musei italiani, ecco quali sono le rassegne più attese del 2025.
La Belle Époque a Brescia Saranno i celebri dipinti di Giovanni Boldini e di Giuseppe De Nittis a offrire un ritratto della Belle Époque al pubblico del bresciano Palazzo Martinengo dal 25 gennaio al 15 giugno 2025. Accanto a capolavori del calibro di Ritratto di signora in bianco di Giovanni Boldini, Sulla panchina agli Champs Elysées di Giuseppe De Nittis o Al Café Nouvelle Athènes di Federico Zandomeneghi, la mostra La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis esporrà anche abiti femminili realizzati nelle Maisons di Haute Couture insieme ai manifesti disegnati da illustratori come Cappiello, Dudovich e Metlicovitz, oltre ai vetri artistici di Emile Gallé e dei fratelli Daum. Il pubblico potrà così immergersi nelle atmosfere della Belle Époque, rivivendo i gusti e le mode della borghesia parigina di fine XIX secolo.
Edvard Munch, Notte stellata, 1922–1924, Munchmuseet, Oslo. photo © Munchmuseet/Halvor Bjørngård
INSIDEART 22 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE
Da MAMbo una mostra attraverso l’ironia
È in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Galleria d’Arte Moder-
INSIDEART 23 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE
stra accoglierà oltre cento opere di Edvard
dell’artista, soffermandosi sui diversi medium
Munch dal Munch Museum di Oslo e sarà
utilizzati da Emin, nella cui opera convivono
aperta al pubblico fino al 2 giugno 2025.
disegno, pittura, scultura, video, installazio-
Tatiana Trouvé a Palazzo Grassi
Sarà la prima personale in Italia di Tatia-
ne e fotografia con l’intento di porre al cen-
na Trouvé, quella ospitata da Pinault Col-
tro della ricerca il corpo e le relazioni umane.
lection a Palazzo Grassi a Venezia. A cura
In un percorso che unisce le opere storiche
di Caroline Bourgeois e James Lingwood,
Moderna di Bologna ospiterà dal 6 febbra-
Tracey Emin a Palazzo Strozzi
io al 7 settembre 2025 una mostra con l’i-
Saranno gli spazi fiorentini di Palazzo Stroz-
ai lavori più recenti provenienti da collezioni
la mostra trasformerà dal 6 aprile 2025 al 4
ronia come filo conduttore. A cura di Lorenzo
zi a ospitare la prima mostra mai dedicata
pubbliche e private di tutto il mondo, la mo-
gennaio 2026 gli interni di Palazzo Grassi
Balbi e Caterina Molteni, la collettiva Facile
da un’istituzione culturale italiana a Tracey
stra restituirà ai visitatori di Palazzo Strozzi
in un labirinto abitato da sculture e disegni
ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e
Emin, artista britannica conosciuta per ope-
a Firenze l’estetica controversa di un’artista
in cui si intrecciano immaginari interiori ed
XXI secolo racconta la storia dell’arte italia-
re che uniscono biografia e sperimentalismo
che ha segnato il rapporto tra corpo ed esi-
esteriori. L’esposizione includerà un’opera
na, dagli anni Cinquanta a oggi, attraverso il
formale. Curata da Arturo Galansino, la per-
stenza nell’arte contemporanea degli ultimi
site-specific, una serie di nuove sculture del-
tema dell’ironia, che con le sue diverse facce
sonale presenterà al pubblico dal 16 mar-
trent’anni.
la serie The Guardians, alcuni disegni della
e applicazioni storico-sociali consente di or-
zo al 20 luglio 2025 le metafore esistenziali
na di Bologna che il MAMbo – Museo d’Arte
serie Les Dessouvenus e 70 opere su carta
ganizzare il percorso espositivo in una serie di
provenienti dallo studio dell’artista di Mon-
macro-aree tematiche. Dalla dimensione iro-
treuil, in Francia, esposte per la prima volta
nico-immaginativa delle opere di Bruno Mu-
proprio a Venezia.
nari al paradosso di Gino De Dominicis, fino e Piero Gilardi, l’esposizione impiega il tema
Nan Goldin da Pirelli HangarBicocca
scelto per attraversare i grandi passaggi della
Gli spazi milanesi di Pirelli HangarBicocca,
storia dell’arte italiana contemporanea, inda-
che apriranno l’anno espositivo con la per-
gando l’ironia come strumento sovversivo in
sonale di Tarek Atoui, ospiteranno nell’au-
grado di svelare le contraddizioni del mondo.
tunno la monografica dedicata a Nan Gol-
all’ironia politica di Michelangelo Pistoletto
din. A cura di Fredrik Liew, l’esposizione
I capolavori di Munch a Roma
presenterà al pubblico dal 9 ottobre 2025 al
Dopo la tappa milanese a Palazzo Reale, i
15 febbraio 2026 l’opera di una delle prin-
capolavori dell’autore de L’urlo raggiunge-
cipali interpreti del nostro tempo, che negli
ranno gli spazi capitolini di Palazzo Bona-
ultimi quarant’anni ha prodotto una dozzina
parte, occupando il posto in cui le sculture
di presentazioni di diapositive in cui compa-
tondeggianti di Fernando Botero saranno
iono testimonianze di vita e di eventi trau-
visitabili fino al 19 gennaio 2025. Pronta a
matici, rivisitati nel tempo dall’artista, che vi
inaugurare l’11 febbraio, la mostra Munch. Il
ha aggiunto immagini in movimento, voci e
grido interiore rappresenterà la più grande
materiali d’archivio. La mostra milanese This
retrospettiva dedicata al pittore norvegese
Will Not End Well, il cui progetto espositi-
mai realizzata a Roma. Aperta in occasione
vo è curato da Roberta Tenconi con Lucia
del Giubileo e del 25° anniversario dalla nascita di Arthemisia, che la organizza, la mo-
Tracey Emin
Aspesi, costituisce la prima occasione in cui è approfondito il lavoro di Goldin come film-
INSIDEART 24 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE
Nan Goldin, French Chris at the Drive-in, N.J., 1979, © Nan Goldin
INSIDEART 25 L’ARTE NEL 2025: LE MOSTRE PIÙ ATTESE
na europea, oltre a indagarne l’impatto sulla grande stagione dell’astrattismo italiano che ha preso piede tra gli anni trenta e gli anni cinquanta del Novecento.
Buoni propositi: “Gli anni” al Madre di Napoli Non è propriamente un progetto espositivo del 2025, Gli anni. Capitolo 1 del Madre di Napoli. Inaugurata il 19 dicembre 2024, la mostra sarà però visitabile fino al 19 maggio 2025 e, soprattutto, rappresenta la prima tappa di un format che la direttrice del museo Eva Fabbris ha lanciato per raccontare Napoli attraverso i linguaggi contemporanei. Con opere di artisti come Mimmo Jodice, Ugo Rondinone ed Helena Hladilova, per citarne solo alcuni, Gli anni è curato da Eva Fabbris ed è dedicato all’esplorazione di epimaker. In particolare, la mostra presenterà la
ri, ma non mancheranno materiali d’archivio,
sodi di storia dell’arte a Napoli dei decenni
più ampia selezione di slideshow effettuata
tra cui testimonianze fotografiche che im-
più recenti.
finora, installati in strutture realizzate dall’ar-
mortalano Fontana al lavoro.
chitetta Hala Wardé.
Fontana ceramista a Venezia
Kandinsky e l’Italia al MAGA di Gallarate
A suggerirlo è già il titolo, ispirato al Premio Nobel per la letteratura 2022 Annie Ernaux, per cui la descrizione di fotografie e le me-
Sarà nella provincia di Varese, al MAGA di
morie di momenti importanti di una singola
Aprirà al pubblico l’11 ottobre 2025 la prima
Gallarate, la mostra dedicata al caposcuola
vita diventano al contempo affresco autobio-
mostra in un museo dedicata esclusiva-
dell’astrattismo, Vassily Kandinsky. In pro-
grafico e cronaca collettiva e storiografica.
mente alle opere in ceramica di Lucio Fon-
gramma dal 26 ottobre 2025 al 1° marzo
Essendo un progetto in progress e preve-
tana, e ad accoglierla sarà, fino al 2 marzo
2026, la retrospettiva Kandinsky e l’Ita-
dendo un public program per il 2025, l’espo-
2026, la Collezione Peggy Guggenheim di
lia esplora lo sviluppo dell’arte astratta e la
sizione e i capitoli successivi non possono
Venezia. Dal titolo Mani-fattura: le cerami-
sua evoluzione europea e italiana. A cura di
che rappresentare uno dei buoni propositi
che di Lucio Fontana, l’esposizione a cura
Emma Zanella ed Elisabetta Barisoni, pro-
del nuovo anno.
di Sharon Hecker presenterà circa settanta
gettata e realizzata dal Museo MAGA e dal-
opere provenienti da collezioni pubbliche e
la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di
private, compresi lavori mai esposti prima al
Ca’ Pesaro (Venezia), la mostra accenderà i
pubblico. Tra queste, saranno presenti figure
riflettori sulla centralità dell’opera e del pen-
umane e forme astratte, arlecchini e guerrie-
siero del maestro russo in relazione alla sce-
INSIDEART 26 APRE IL MACAM A LISBONA
Apre il MACAM a Lisbona, il primo art museum a cinque stelle
L’inedito concept combinato di museo e hotel di lusso in Europa, aprirà ufficialmente al pubblico il 22 marzo 2025
INSIDEART 27 APRE IL MACAM A LISBONA
INSIDEART 28 APRE IL MACAM A LISBONA
INSIDEART 29 APRE IL MACAM A LISBONA
redazione
Dall’ambiziosa iniziativa del collezionista e im-
L’intero progetto del Museu de Arte Contem-
prenditore portoghese Armando Martins, il
porânea Armando Martins è stato studiato
MACAM nasce nello storico Palácio Condes
dal team di architettura portoghese MetroUr-
da Ribeira Grande di Lisbona tra i quartie-
be che è riuscito a mantenere le caratteristiche
ri artistici di Alcântara e Belém, esponendo
storiche della dimora settecentesca, rendendo
oltre 600 opere dalla fine del XIX secolo ai
lo spazio espositivo perfetto per accogliere la
giorni nostri. Incarnando la filosofia secondo
collezione permanente e le mostre tempora-
cui l’arte dovrebbe essere accessibile a tutti,
nee. Ad occuparsi della facciata della nuova
il museo esporrà anche opere provenienti da
ala, rivestita da una serie di piastrelle della
altre collezioni d’arte private per incoraggiare
tradizione produttiva lusitana, l’artista e cera-
coloro che hanno collezioni personali a ren-
mista portoghese Maria Ana Vasco Costa,
derle accessibili al pubblico, con l’inaugura-
mentre a svolgere un ruolo fondamentale nella
zione prevista il prossimo 22 marzo. «Spero
vision della nuovissima istituzione, la direttrice
che questo progetto possa essere utile e dare
Adelaide Ginga. Invece, da un punto di vista
un contributo alla capitale del Portogallo, alla
estetico e strutturale, una delle caratteristiche
sua cultura e a coloro che ci visitano» ha infatti
più importanti del progetto è la cappella scon-
affermato Martins.
sacrata del XVIII secolo, recentemente restau-
MACAM Hotel, Lisbona, photo Fernando Guerra, courtesy MACAM
MACAM Hotel, Lisbona, photo Fernando Guerra, courtesy MACAM
INSIDEART 30 APRE IL MACAM A LISBONA
INSIDEART 31 APRE IL MACAM A LISBONA
rata, che ospiterà eventi culturali e letture di
saranno caratterizzate da un mix di arte e opu-
poesie durante tutto l’anno.
lenza, con la collezione d’arte del museo sarà
Il lussoso hotel MACAM
disseminata in tutta la proprietà. Il complesso MACAM avrà anche un ristorante e un bar che
La struttura cinque stelle è diretta da Vera Cor-
metterà in risalto le specialità locali, così come
deiro ed è composto da ben 64 camere che
un auditorium e un negozio del museo.
Courtesy MACAM
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Chief Development Officer Raffaele Maria Maiorano rm.maiorano@insideart.eu
Managing editor Fabrizia Carabelli f.carabelli@insideart.eu
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Editors Francesco Angelucci, Senior editor Ginevra De Pascalis, Editor Martina Esposito, Editor Irene Bellini, Editor Sophie Cnapelynck, International editor MACAM Hotel, Lisbona, photo Fernando Guerra, courtesy MACAM
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“La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo”
INSIDEART 32 APRE IL MACAM A LISBONA
INSIDEART 33 APRE IL MACAM A LISBONA
La collezione MACAM
nalmente acquistate dall’imprenditore, e riuni-
Lourdes Castro, Nikias Skapinakis, René
Albert Oehlen, John Baldessari, Rirkrit Tira-
La collezione privata di Martins è suddivisa in
sce i capolavori dei principali artisti del paese
Bértholo, Joaquim Rodrigo, Ângelo de Sou-
vanija, Ernesto Neto, Liam Gillick, Isa Gen-
due sezioni: la prima comprende un nucleo di
di questo periodo: Amadeu de Souza-Car-
sa. La seconda sezione comprende invece
zken, Dan Graham and Vik Muniz.
opere di arte portoghese, dalla fine del XIX se-
doso, Eduardo Viana, Guilherme Santa-Ri-
prestigiosi nomi internazionali Daniel Buren,
colo, alle avanguardie del primo ’900 fino agli
ta, António Dacosta, Vieira da Silva, José
Marina Abramović, Thomas Struth, Elmgre-
anni ’80 del secolo scorso, acquistate perso-
de Guimarães, Costa Pinheiro, Júlio Pomar,
en & Dragset, Thomas Ruff, Olafur Eliasson,
John Baldessari, Noses & Ears Etc, 2006, ©MACAM
INSIDEART 34 APRE IL MACAM A LISBONA
INSIDEART 35 APRE IL MACAM A LISBONA
Carlos Aires, Sweet Dreams are made of this, 2016, ©MACAM
Maria Helena Vieria de Silva, Maio de 68, 1968 ©MACAM
Amedeo de Souza Cardoso, Musica surda, 1914, ©MACAM
Olafur Eliasson, Colour Spiral, 2005, ©MACAM
Marina Abramović, Woman Massaging Breasts, photo courtesy of the Marina Abramović Archives, ©MACAM
INSIDEART 36 MUSEI E DISABILITÀ
Musei e disabilità.
Con l’arte contemporanea si gioca la partita dell’inclusività
Abbiamo chiesto a realtà e istituzioni di raccontarci il loro impegno per rendere i musei semprepiù inclusivi. Ecco il risultato
INSIDEART 37 MUSEI E DISABILITÀ
INSIDEART 38 MUSEI E DISABILITÀ
INSIDEART 39 MUSEI E DISABILITÀ
disabilità e, di conseguenza, sulla necessità di
redazione
un’offerta più inclusiva.
I finanziamenti contribuiscono alla sensibilizzazione
I musei stanno cambiando, come pure la loro
sini, rispettivamente ideatrice e membro dello
funzione pubblica. Un discorso che vale per lo
Staff sul progetto Dynamo Art Factory, realtà
«Pre-PNRR – spiegano ancora Moriani e Cor-
pegnata anche a portare ragazzi con disabilità
più per i centri d’arte contemporanea, diven-
pistoiese che nell’ambito di Dynamo Camp
sini – si parla di una cifra inferiore al 10% ge-
cognitive nei musei, c’è ancora molta strada
tati peraltro, come ci suggeriva in un’intervista
offre a bambini e ragazzi con disabilità cogni-
nerale per la presenza di contenuti fissi, ausili
da fare per rendere i luoghi della cultura dav-
il direttore della GAMeC di Bergamo Lorenzo
tive, con patologie gravi o croniche, disturbi
per le difficoltà nella comunicazione verbale,
vero inclusivi. Al tempo stesso, sulla disabili-
Giusti, non solo luoghi di conservazione, ma
del neurosviluppo e condizioni di disabilità la
oltre ad esserci poca attenzione alla sensoria-
tà e le sue forme è in corso un processo di
pure realtà in cui l’arte si produce. È proprio
possibilità di creare arte attraverso un dialogo
lità. Molti spazi sono rumorosissimi o lumino-
sensibilizzazione che passa anche attraverso
in questi spazi, in rapida evoluzione come i
con artisti affermati. «È molto meno acquisita
sissimi senza che ci sia una segnalazione ade-
l’assegnazione di fondi, con l’intento di pre-
linguaggi espressivi che ospitano e più per-
invece – proseguono – la necessità che pure il
guata. Quante sono le mostre in penombra,
miare l’impegno dei musei sul fronte accessi-
meabili alle esigenze di un pubblico sempre
messaggio culturale contenuto nei musei sia
che costituiscono un grande limite per molte
bilità. Lo rilevano due istituzioni da tempo a
più differenziato, che si gioca la partita dell’in-
accessibile: su questo fronte il PNRR ha dato
persone, o quanti sono i video non sottotitola-
lavoro in questa direzione: il Mart di Rovereto
clusività. Di questo abbiamo parlato con alcu-
una spinta, ma nelle istituzioni continua ad
ti, o ancora quanti di essi hanno la traduzione
e la GAMeC di Bergamo.
ne realtà istituzionali virtuose, ma anche con
essere fruibile per tutti solo una piccola parte
in LIS? Il portfolio di soluzioni è sconfinato, ep-
chi, dall’altra parte, cerca di sanare il divario
delle grandi collezioni».
pure siamo molto indietro».
Come suggerisce Dynamo Art Factory, im-
tra musei e disabilità attraverso iniziative “dal basso”.
Non solo barriere architettoniche
Risale infatti al maggio 2022 l’approvazione della Direzione generale musei del Piano strategico per l’eliminazione delle barriere architettoniche in musei, biblioteche e archivi.
La disabilità non è solo quella che si vede, e i
Inserito nel quadro del PNRR, il programma
centri d’arte contemporanea sembrano aver-
si propone di adeguare i luoghi della cultura,
lo capito. La questione dell’accessibilità agli
si legge, “alle esigenze della più ampia ac-
spazi museali non si gioca più, o quantome-
cessibilità possibile, sia essa fisica, cogniti-
no non solo, sull’abbattimento delle barriere
va, sensoriale e culturale”. Insomma, il Piano
architettoniche. «È un fatto ormai quasi scon-
vuole rendere gli spazi culturali più inclusivi,
tato», spiegano Diva Moriani e Bianca Cor-
accendendo i riflettori sulle varie tipologie di
Mart, Photo Rachele Carloni
Dynamo Art Factory, workshop Daniele Sigalot, 2016
Dynamo Art Factory, workshop Alfredo Pirri, 2018
INSIDEART 40 MUSEI E DISABILITÀ
INSIDEART 41 MUSEI E DISABILITÀ
«Il riconoscimento ricevuto attraverso i bandi
bilità nel contesto museale contribuisce infatti
per artiste e artisti con disabilità – di cui Chia-
aiutando gli addetti ai lavori a definire standard
che premiano il nostro impegno verso la disa-
alla trasformazione del quadro di riferimento:
ra Bersani è co-fondatrice –, che ne difende
di accessibilità e inclusività e contribuendo a
bilità ha avuto un impatto decisivo nel sensibi-
l’accessibilità non è più vista come un sem-
l’autonomia e i diritti, promuove la riflessione
costruire un panorama culturale più rispetto-
lizzare non solo il mondo museale, ma anche il
plice obbligo normativo, ma come un’oppor-
sul significato politico dei corpi con disabilità
so delle diversità». Dello stesso avviso Ornella
pubblico e le istituzioni sul tema dell’inclusivi-
tunità per arricchire l’esperienza culturale col-
e sulla discriminazione sistemica nei loro con-
Dossi, che rileva il merito di queste realtà so-
tà» spiega Ornella Dossi, referente Progetti
lettiva».
fronti e lavora sul tema dell’accessibilità cultu-
prattutto nella loro capacità di «instaurare un
rale in tutta la sua complessità, non solo come
dialogo costruttivo e proattivo con i musei e
accesso fisico agli spazi e alla fruizione, ma
altre organizzazioni culturali, spingendo per
anche in termini di produzione culturale».
un cambiamento strutturale e sensibilizzando
speciali del museo trentino. «Al Mart – pronostra missione di rendere l’arte accessibile a
Associazioni e istituzioni: un percorso sinergico
tutti, spingendoci a migliorare costantemente i
Come per le altre conquiste riguardanti cor-
nostri servizi e a sviluppare nuove strategie e
pi e realtà al di fuori dei parametri normativi,
«Molte associazioni, inoltre, – prosegue Giusti
«In questo modo – aggiunge – la disabilità è
format innovativi. Un esempio significativo di
anche nel raggiungimento di risultati sul piano
– collaborano direttamente con i musei, for-
diventata un tema centrale nell’agenda cultu-
questo percorso è stato il bando PNRR, vin-
dell’accessibilità sono state determinanti for-
nendo consulenze per la creazione di progetti
rale, non più relegato ai margini, ma parte inte-
to nel 2023, che ci ha permesso di redigere
ze non istituzionali. A raccontarlo è lo stesso
inclusivi e linee guida per il miglioramento del-
grante delle politiche museali».
e adottare un Piano per l’Eliminazione del-
Giusti, che porta l’esempio virtuoso di Al.Di.
le strutture. Queste azioni hanno avuto un ruo-
le Barriere Architettoniche (PEBA). Grazie a
Qua Artists, «prima associazione italiana di e
lo chiave nella diffusione delle buone pratiche,
segue – tali riconoscimenti hanno rafforzato la
tanto il pubblico quanto le stesse istituzioni».
questo progetto, stiamo implementando ulte-
L’inclusività come approccio curatoriale
riori strumenti per migliorare l’accessibilità del
Nel comune intento di «offrire – afferma Dos-
museo, con particolare attenzione a specifiche
si – a ogni persona un’esperienza museale si-
esigenze».
gnificativa, attiva e inclusiva» si profila al tempo stesso la scelta di fare dell’inclusività un
Sulla stessa linea le parole di Lorenzo Giusti,
elemento produttivo. È quanto emerge dalle
direttore del museo bergamasco. «I bandi sti-
parole di Lorenzo Giusti, che sottolinea come
molano innanzitutto i musei a concepire e im-
GAMeC abbia affrontato «la sfida dell’inclu-
plementare progetti innovativi volti a migliorare
sività attraverso un approccio diversificato e
l’accessibilità delle collezioni e delle attività e,
interdisciplinare, sia lavorando in direzione
in secondo luogo, contribuiscono a dare visi-
dell’inclusione della disabilità come traiettoria
bilità alle azioni stesse, promuovendo così una
creativa e produttiva in ambito curatoriale, at-
maggiore consapevolezza sociale», afferma.
traverso la produzione di opere, progetti e mostre, sia cercando di garantire la fruibilità del
«Nel momento in cui i musei ricevono ricono-
patrimonio museale ad un pubblico sempre
scimenti per il loro impegno verso l’inclusione
più vasto mediante progetti e attività acces-
delle persone con disabilità – continua Giusti
sibili, provando a superare le barriere architet-
– si diffonde inoltre una narrazione costruttiva
toniche attraverso scelte allestitive e interventi
che evidenzia l’importanza della valorizzazione
pratici».
del patrimonio artistico a più livelli, tra i quali la necessità del superamento delle barriere per garantirne la fruizione. L’attenzione alla disa-
Chiara Bersani, Deserters, performance at Kunsthaus Baselland, 2023, courtesy Kunsthaus Baselland, Muttenz/Basel, photo Pati Grabowicz
INSIDEART 42 MUSEI E DISABILITÀ
INSIDEART 43 MUSEI E DISABILITÀ
Mart, photo Rachele Carloni
Atelier dell’Errore, CHUTZPAH
I centri d’arte contemporanea vanno verso l’inclusività: e gli altri musei?
partenza.
Come ricorda Giusti, «i musei stanno suben-
con sessioni creative sviluppate da un artista
mozione internazionale dell’arte italiana della
do trasformazioni significative, passando da
con i ragazzi del centro. «L’arte contempora-
ve uniche nel panorama artistico contempora-
Direzione Generale Creatività Contemporanea
semplici spazi espositivi a centri culturali dina-
nea è la nostra prima grande ricchezza – af-
neo e contribuendo così a un approccio critico
del Ministero della Cultura – un’opera che,
mici». Un discorso che vale a proposito dell’e-
ferma Bianca Corsini – perché ha una varietà
e socialmente responsabile che non si interro-
unendo installazione e performance, esplora
dutainment (insieme di “education” ed “inter-
di linguaggi così vasta che ci permette di pro-
ga solo sulle convenzioni estetiche, ma anche
il tema dell’interdipendenza, interrogandosi su
tainment” sviluppato per la prima volta dal
porre linguaggi sempre nuovi e che possano
sulle derive culturali prevalenti. Questa me-
nuove pratiche relazionali e minando gli stere-
British Museum), diretta forma di implicazione
adattarsi alle capacità di ciascuno». «Abbiamo
todologia arricchisce il dialogo all’interno del
otipi legati alla sfera intima, identitaria ed ero-
del visitatore negli spazi museali e su cui i cen-
avuto più di 150 artisti venuti in maniera gratu-
museo e contribuisce a creare un ambiente nel
tica di persone con disabilità. Per GAMeC si
tri d’arte contemporanea investono per creare
ita a lavorare con i ragazzi e di far uscire fuori
quale le soluzioni accessibili diventano parte
tratta di una riflessione importante in relazione
esperienze attive. Ma non solo, perché il cam-
la loro creatività – racconta Diva Moriani – an-
integrante dell’esperienza museale e dove ogni
alle disabilità e al ruolo che la ricerca artistica e
biamento dei musei si misura pure sull’equili-
che con l’intento di far venire fuori opere d’ar-
individuo può sentirsi accolto e valorizzato».
performativa può avere nell’ampliare le possi-
brio tra fruizione e produzione. Proprio questo
te molto belle, per cui c’è un lavoro a monte
bili declinazioni del termine accessibilità all’in-
aspetto caratterizza anche Dynamo Art Fac-
con l’artista». «Oggi abbiamo oltre 2000 opere
«Ne sono esempio – aggiunge – la collabo-
terno degli spazi dedicati alla creazione e alla
tory, vero e proprio centro d’arte contempo-
che esponiamo in una galleria che abbiamo al
razione avviata con Atelier dell’Errore per lo
fruizione dell’arte contemporanea».
ranea che fa dell’inclusività il proprio punto di
Camp, ma abbiamo anche realizzato una col-
Includere tutti implica infatti ampliare lo spet-
sviluppo di un prossimo progetto espositivo e
tro di narrazioni possibili. «Il museo – conti-
quella con Chiara Bersani per Deserters (Diser-
nua il direttore di GAMeC – instaura infatti col-
tori) – progetto vincitore dell’undicesima edi-
laborazioni con artiste e artisti con disabilità,
zione di Italian Council, il programma di pro-
riconoscendo l’importanza delle loro prospetti-
Le iniziative artistiche della realtà pistoiese hanno finora riguardato l’aspetto produttivo
INSIDEART 44 MUSEI E DISABILITÀ
lettiva in Triennale a Milano, e solo in un mese
contemporanea Dynamo Art Factory non ci ha
e mezzo ci sono stati 13 mila visitatori».
mai provato. Come affermano Moriani e Corsi-
INSIDEART 45 MUSEI E DISABILITÀ
ni, «sono sicuramente realtà più complesse: è anche vero che noi ci occupiamo di arte contemporanea, quindi andremmo un po’ fuori tema, ma chiaramente sarebbe interessante interfacciarsi con un altro tipo di arte».
Un progetto pilota: Dynamo esce dal Camp Dynamo Art Factory non è certo una realtà istiDynamo Art Factory, Laboratorio DAF Delvè Museo Madre 2019
tuita dall’alto. Dopo aver investito per molti anni sulla produzione d’arte, oltre che nelle visite ai musei, e forte della consapevolezza di ciò che serve e manca alle istituzioni, il centro pistoiese sta dando vita a un nuovo progetto. Si tratta di un vero e proprio museo che aprirà fuori dal
Dynamo Art Factory, Workshop L. L. Chavez, 2023
Camp e che vuole fare da «pilota». «Vorrem-
nista che stiamo ristrutturando e che ospiterà
essere fruita da tutti: non vogliamo giudicare
mo creare quello che ci piace definire il mu-
le opere da esperire secondo questa logica.
nessuno né compararci ai grandi musei, ma
seo più inclusivo d’Italia – spiega Diva Moriani
Quello che faremo in questo museo – conclu-
sicuramente indicare una strada, perché sap-
– ed è un discorso che non vale soltanto sul
de Moriani – è dimostrare come l’arte possa
piamo di cosa parliamo».
piano delle barriere architettoniche, che ormai Dynamo Art Factory, L’Arte è WOW – Triennale Milano 2023
costituiscono la normalità delle iniziative di accessibilità e inclusività, ma per eliminare quelle
Proprio con Triennale Milano è iniziata l’av-
cognitive, un fronte molto meno sviluppato».
ventura di Dynamo Art Factory nei Musei, un progetto che ha permesso ai ragazzi con disa-
«Come nel fare arte abbiamo cercato di rea-
bilità cognitive di visitare i più importanti mu-
lizzare al 100% l’inclusività, allo stesso tempo
sei italiani d’arte contemporanea, dal MAXXI
vogliamo crearla anche nella fruizione dell’ar-
di Roma al Madre di Napoli, fino al MAST di
te: un progetto che prende le mosse dalla vi-
Bologna. Un dato che dà l’idea dell’apertura
sita del sito fino all’esperienza in loco, per far
alla trasformazione e alla raccolta di stimoli
sì che chiunque entri nel museo, in qualunque
da parte delle istituzioni dedicate ai linguaggi
condizione fisica o psichica, sia nelle condi-
del contemporaneo. Resta da chiedersi se il
zioni di percepire il messaggio», chiarisce l’i-
cambiamento caratterizzi solo queste ultime
deatrice di Dynamo Art Factory. «È un dop-
o se l’ampliamento degli orizzonti in quanto a
pio salto mortale che vogliamo fare: a breve
inclusività riguardi in generale le realtà muse-
avremo questo spazio a Fornace di Barga, in
ali. Con istituzioni che non si occupano di arte
un ex centro ricerche dall’architettura moder-
Dynamo Art Factory, Workshop Giacomo Cossio, 2023
Rembrandt, il capolavoro ritrovato
I documentari di Guido Talarico li trovi su www.raiplay.it
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