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N. 167 | € 2,00
Maurizio Cattelan, Comedian
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CATTELAN, LA DITTATURA DELLA BANANA
La dittatura della banana
La vera rivoluzione sarebbe trovare nuove strade per uscire dal sistema. L’opera di Cattelan è invece l’ennesimo gioco nelle mani di pochi
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CATTELAN, LA DITTATURA DELLA BANANA
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CATTELAN, LA DITTATURA DELLA BANANA
Fabrizia Carabelli
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CATTELAN, LA DITTATURA DELLA BANANA
la banana che Cattelan ha appeso al muro
sempio che più ci sconvolge. Sconvolgente
con lo scotch, un concetto che puzza di vec-
è quella cifra che ci ronza in testa da quando
È il paradosso di tanta arte contemporanea:
è esclusa l’Arte Povera, ed è successo ai mi-
chio ancora di più dell’orinatoio d’oro firmato
Justin Sun, 34 anni, cinese, fondatore di Tron,
un’opera critica il sistema ma ci finisce ineso-
gliori artisti, a partire da Andy Warhol. Non può
dall’artista qualche anno fa.
ha rivelato al mondo di potersi permettere 6
rabilmente dentro scivolando su una buccia di
evitarlo, tante volte non ha neanche scelta e
banana. È successo ai grandi movimenti, non
molte volte è quello che vuole.
Certo, se un artista lo fa per sostenersi è una
Irriverente, lo definiscono, paraculo, aggetti-
milioni di dollari per mangiarsi quella banana
cosa, diverso è se sei Maurizio Cattelan e pro-
vo molto più calzante. O meglio commedian-
che vale più soldi di quanto ognuno di noi co-
babilmente le tue azioni sono più orientate a
te, come lo stesso Cattelan suggerisce con
muni mortali potrà mai permettersi. Lo stesso
mandare un messaggio al pubblico, a espri-
il titolo della sua opera. E vaglielo a spiegare
Cattelan aveva commentato nel lontano 2019
mere un concetto piuttosto che ad avere un
quanto serva nell’arte un po’ di paraculaggine
dopo che l’opera era stata presentata per la
ritorno meramente economico.
a quel bengalese che per circa 30 centesimi ha
prima volta ad Art Basel Miami: «Ma perché
venduto la banana al funzionario di Sotheby’s
non sono riuscito a ricomprarla?!»
Tuttavia l’operazione di mercato da poco con-
e con solo una piccolissima parte dell’incasso
clusasi tra le mura di una delle più grandi case
avrebbe svoltato la sua vita.
Per molti la colpa è solo del mercato, Cattelan non c’entra niente: «Purtroppo ormai il mondo
d’asta internazionali manda un messaggio non molto diverso da quello che filtra ogni giorno
Non si tratta di buonismo, gli scherzi irriverenti
dell’arte si concentra esclusivamente sul va-
dalle mura della politica: a comandare sono
nell’arte sono sempre piaciuti, i gesti rivoluzio-
lore economico delle opere – ha commentato
sempre i soldi, a fare la differenza sono sem-
nari che hanno segnato la storia dell’arte non
il critico Francesco Bonami – mentre ci sono
pre in pochi. Banalità quasi quanto Comedian,
sono mai troppi ma questo non è di certo l’e-
opere che hanno un valore che non è econo-
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CATTELAN, LA DITTATURA DELLA BANANA
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CATTELAN, LA DITTATURA DELLA BANANA
mico soltanto».
mento: protagonista una foglia da sostituire
questo modo direttamente nell’opera. Proprio
a gara per mangiare quella banana e poterlo
Certamente: la banana di Cattelan entrerà nel-
all’occorrenza. Proprio come la banana. Poco
come il gesto di David Datuna, il performer che
condividere sui social. Si fa a gara per un mor-
la storia, questa vicenda sarà studiata nei li-
importa se nel 1960 Piero Manzoni distribuì
nel 2019 mangiò la banana contribuendo alla
so di celebrità, effimera come la banana.
bri. Poco importa se nel 1968 un tale Giovanni
un buffet di 150 uova sode con impressa la
commedia di Cattelan.
Anselmo aveva già presentato l’opera Scultu-
sua impronta digitale, invitando il pubblico a
ra che mangia, un lavoro destinato al deperi-
mangiare le sue creazioni, coinvolgendolo in
«È il mercato che ha deciso di prendere sul La questione è che nell’era del narcisismo si fa
serio una banana attaccata al muro – ha com-
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CATTELAN, LA DITTATURA DELLA BANANA
mentato l’artista – Se il sistema è così fragile da
strada per criticare il mercato e non essere di-
cadere su una buccia di banana, forse era già
vorato e digerito anche lui dal sistema.
scivoloso di suo». Forse è vero, Cattelan non c’entra niente. Ma di sicuro un grande artista
Forse gli sarebbe convenuto meno ma di sicu-
come lui avrebbe potuto trovare un altro gran-
ro avrebbe portato una ventata di freschezza
de gesto rivoluzionario per dare uno schiaffo
al posto dell’odore di banana marcia che con-
al capitalismo, avrebbe potuto trovare un’altra
tinua a farci annusare.
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CATTELAN, LA DITTATURA DELLA BANANA
INSIDEART 10 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
Roma Arte in Nuvola 2024, la giovane fiera continua a crescere
La IV edizione si conferma evento consolidato e di successo. Tra talk, performance e una variegata proposta artistica, a Roma il contemporaneo c’è
INSIDEART 11 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
INSIDEART 12 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
Irene Bellini
INSIDEART 13 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
edizione, quello di «un’arte costituita da target
qui che bisogna partire. Perché è vero, forse
diversi, affinché tutti possano esperirla» come
l’arte non è per tutti, ma tutti devono avere la possibilità di viverla.
Dall’Arte Povera all’Astrattismo, fino al con-
Collezionisti, appassionati, artisti, ma sopra-
aveva affermato durante la preview stampa il
temporaneo più vivo (in tutti i sensi): si è ap-
tutto giovane pubblico: nella fiera romana
presidente Alessandro Nicosia, è proprio da
pena conclusa Arte in Nuvola, l’unica gran-
chiunque può immergersi nell’arte attraverso
de fiera italiana del centro sud, determinata
installazioni, talk e performance – curate dalla
a farsi strada anno dopo anno e ad imporsi
presidente di Re-Humanism Daniela Cotim-
anche nel panorama europeo, grazie ad una
bo e dalla direttrice artistica della fiera, Adria-
proposta espositiva di qualità e dalla grande
na Polveroni – vere sorprese di quest’anno. E,
impronta divulgativa.
per comprendere a pieno l’obiettivo di questa
@Arte In Nuvola
INSIDEART 14 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
Tra talk e performance, ad Arte in Nuvola il pubblico è vicino all’arte
INSIDEART 15 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
mondo dell’arte ed animati dalla voce di al-
Stesso discorso per l’arte performativa, dall’in-
cuni dei suoi protagonisti, fra storici dell’arte,
negabile capacità inclusiva, la più effimera
editori, collezionisti, curatori e realtà che for-
delle forme artistiche, di cui però rimane vivo il
Ed ecco, forse, il senso dei talk che si sono
tunatamente continuano a investire in progetti
ricordo. Quattro gli appuntamenti di quest’an-
susseguiti nelle varie giornate fieristiche,
culturali come Banca Ifis.
no, fra indagini legate alle relazioni sociali, ai
esplorando tematiche di grande attualità nel
femminismi, all’ecologia e alla memoria urbana e al recupero delle subculture: Francesco Fonassi, Iginio De Luca, il collettivo LU.PA e Francesca Cornacchini, i protagonisti.
Arte in Nuvola, la fiera nazionale che punta all’internazionalità
© Arte in Nuvola
Tra le altre novità, una sezione dedicata alla fotografia con protagonisti nazionali e internazionali, con un focus dedicato al concetto di identità. Si aggiunge la scelta di avere annualmente ospite una regione italiana. Per questo primo anno, è stata la Puglia, con un con un inedito vis-à-vis tra De Nittis e Pascali, quei due che la Puglia l’avevano lasciata alle spalle per trovare fortuna fuori da questa fertile terra, oggi non più periferia dell’arte.
© Arte in Nuvola
Francesca Cornacchini
Marco Angelini
INSIDEART 16 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
Nonostante la vocazione internazionale della
leria Russo Cataloghi ed Exibart, in una po-
manifestazione, con il Portogallo che è stato
sizione più privilegiata rispetto lo scorso anno.
quest’anno paese ospite con la mostra Uma
ministero, ma sono disseminati lungo tutto l’i-
Dal moderno al contemporaneo: alcune delle opere più belle in fiera
tinerario, quasi a volerne intervallare il percor-
140 le gallerie partecipanti, con una crescen-
so, dal Museo Andersen alla Direzione degli
te presenza di spazi del nord Italia. Bellissima
Archivi, fino all’Istituto Centrale per la Grafi-
l’installazione di Daniele Sigalot Un Ritratto
ca. Presente anche la Roma istituzionale, con
di Chiunque a Roma da WEM Gallery con un
un reparto dedicato alla figura di Aristide Sar-
set fotografico partecipativo dove il pubblico
torio.
ha avuto la possibilità di essere immortalato
Volta ao Sol, Arte in Nuvola non rinuncia alla sua impronta istituzionale. Rispetto ad altre fiere però, non è presente uno stand unico del
INSIDEART 17 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
riflesso nella mappa della Capitale – (riprenMenzione speciale infine, per gli stand di edi-
dendo sempre il discorso di una partecipazio-
toria: Segno, Inside Art, Artribune, Arte, Gal-
ne attiva dello spettatore nel mondo dell’arte).
Daniele Sigalot da WEM. Courtesy WEM
Casa senza titolo, 1999 – Photo © Giorgio Benni_MAXXI
Vedovamazzei, Climbing, 2000 – Photo © Giuseppe Schiavinotti MAXXI Sislej Xhafa
INSIDEART 18 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
Sono inoltre tornate all’Eur alcune opere del-
Storia Naturale e con Rain, un neon di luce
la collezione del MAXXI: Casa senza titolo di
bianca che riproduce la scritta “Hell”. Molto
Sislej Xhafa, nel piano forum della Nuvola e
interessante la sezione dell’arte in vetro curata
Climbing di Vedovamazzei, allestita in un’a-
da Berengo Studio, con diverse opere come
rea espositiva a loro dedicata. Il duo è pre-
quella di Ai Wei Wei che riproduce in serie il
sente anche nello stand di Magazzino, con un
suo celebre dito medio.
INSIDEART 19 ROMA ARTE IN NUVOLA 2024
cospicuo e scenografico corpus di disegni di
Spicca all’ingresso l’opera di Wang Yuxiang
come simbolo culturale e con l’acqua, sostan-
Il lavaggio, dalla galleria milanese Mimmo
za eterna che lava via artisticamente il tempo,
Scognamiglio Artecontemporanea. L’instal-
la storia, ciò che siamo e ciò che eravamo.
lazione, di sampietrini, vetro e acqua, riflette
In eventi transitori come questo, paradossi
sul concetto del “lavare via il tempo” attra-
dell’eternità dell’arte, attuale più che mai.
verso la desemantizzazione di un sampietrino
stand Berengo Studio – Ai Weiwei - ph. B. Martusciello
Roma Arte in Nuvola
INSIDEART 20 GALLERIE D’ITALIA
Alle Gallerie d’Italia la storia di una Milano artistica e colta
Nel museo del capoluogo lombardo, Intesa Sanpaolo ha realizzato un’esposizione dal forte carattere identitario per la grande città lombarda
INSIDEART 21 GALLERIE D’ITALIA
INSIDEART 22 GALLERIE D’ITALIA
redazione
INSIDEART 23 GALLERIE D’ITALIA
Realizzata da Intesa Sanpaolo, sotto l‘Alto
za di una realtà artistica milanese feconda e
Patronato del Presidente della Repubblica
sempre pronta a nuove sperimentazioni.
Curata da Marco Carminati, Fernando
del capoluogo lombardo da un punto di vi-
e in partnership con la Veneranda Bibliote-
Mazzocca, Alessandro Morandotti e Pao-
sta artistico, culturale e scientifico, ripercor-
ca Ambrosiana, l’esposizione, visibile sino
la Zatti, la mostra Il genio di Milano. Croce-
rendo ben dieci secoli di storia, arte e inno-
al 16 marzo 2025, è ospitata nella sede mi-
via delle arti dalla Fabbrica del Duomo al
vazione, caposaldo prospettico nazionale e
lanese delle Gallerie d’Italia in piazza della
Novecento, racconta l’identità cosmopolita
internazionale.
Scala e vede la collaborazione delle più importanti istituzioni meneghine, testimonian-
Sir Joshua Reynolds, Ludovico Luigi Carlo Maria conte di Barbiano e di Belgiojoso, 1777, Collezione Flavio e Agnese Valeri
Jan Brueghel il Vecchio, Gerolamo Marchesini, Giovanni Battista Turati, Acquasantiera con sei miniature su avorio, 1606-1607
INSIDEART 24 GALLERIE D’ITALIA
INSIDEART 25 GALLERIE D’ITALIA
Gallerie d’Italia e la storia dell’arte milanese: dalla Fabbrica del Duomo a Lucio Fontana
cesi. Si prosegue con una parte interamente
sconvolge e seduce, all’innovatore del Ro-
movimento del Novecento e culmine del
dedicata a Leonardo Da Vinci e al suo genio
cocò Sebastiano Ricci, il focus si sposta
viaggio artistico è la figura di Lucio Fontana,
indiscusso, con l’immensa eredità che anco-
sul periodo neoclassico e su una Milano
metafora di un’arte che dalla figurativa con-
ra oggi vive tra i posteri. “Un altro de’ primi
centro propulsore dell’illuminismo e crocevia
cretezza dell’immaginario visivo medievale si
pittori del mondo sprezza quell’arte dove è
intellettuale sotto il governo austriaco, grazie
esaurisce nell’astrattismo più puro, interse-
La retrospettiva racconta il grande fermen-
rarissimo“, scriveva premonitore Baldassar-
a figure come Giuseppe Piermarini.
candosi in un mondo fatto di colore, spazio
to creativo di una città in fermento e aperta
re Castiglione ne Il Cartesiano del 1528.
alle innovazioni del contemporaneo, culla di
La terza sezione testimonia il mecenatismo
L’esposizione esplora poi l’ascesa del Ro-
tendenze artistiche internazionali che conti-
di Federico Borromeo e la sua politica cul-
manticismo tra Francesco Hayez e Giu-
nuano ad influenzare il presente. Ad aprire il
turale, riflettendo visivamente sull’ermetico
seppe Molteni, seguita dallo sviluppo del
Dal 23 novembre 2024 al 16 marzo 2025
percorso, la Veneranda Fabbrica del Duo-
seicento fiammingo e sui suoi paesaggi na-
Divisionismo alla fine dell’Ottocento, mo-
Gallerie d’Italia, Milano
mo che mostra le prime fasi di un cantiere
turalistici. Dallo straordinario monumentali-
vimento che avrebbe poi aperto la strada al
dominato da maestranze tedesche e fran-
smo di Giambattista Tiepolo, che stupisce,
Futurismo. L’ottava sezione è dedicata al
Raffaele Albertolli, La Villa Reale di Monza, 1804, Collezione privata
e forma, dove la luce muore nel momento esatto in cui diventa pura forma materica.
Jan Brueghel il Vecchio, Paesaggio con Pietro del Morrone, papa Celestino V, 1593 circa
INSIDEART 26 LA NUOVA GNAM
La nuova GNAM di Cristina Mazzantini
Dal Futurismo all’Artista dell’anno, ecco gli indirizzi del rilancio
INSIDEART 27 LA NUOVA GNAM
INSIDEART 28 LA NUOVA GNAM
INSIDEART 29 MAXXI BVLGARI PRIZE
Guido Talarico
Ma per avere una visione più articolata forse
tempo che le necessitava e fare vedere il pro-
è più utile partire da febbraio di quest’anno
prio piglio con tranquillità a partire dalle attività
Per capire quale indirizzo la nuova direttrice
a dire dalla mostra dedicata al Futurismo che
quando la curatrice di “Quirinale Contempo-
del 2025. Ma né la lentezza e neppure l’op-
della Galleria Nazionale di Arte Moderna e
inaugura a dicembre. Una delle mostre più
raneo” si è insediata alla GNAM. Entrando in
portunismo rientrano nelle caratteristiche di
Contemporanea di Roma, Renata Cristina
ambiziose e articolate mai dedicate a questo
corsa nella gestione, come sempre in questi
questa architetta e docente universitaria (Lu-
Mazzantini, abbia voluto dare a ciò che co-
movimento, realizzata in occasione dell’ottan-
casi, e trovandosi le attività del 2024 in buo-
iss) che ha fatto valere le sue doti di curatrice
munemente viene considerato il più bel mu-
tesimo anniversario della scomparsa del fon-
na parte già programmate Mazzantini avrebbe
in istituzioni come la Camera dei Deputati e la
seo d’Italia potremmo partire dalla fine, vale
datore Filippo Tommaso Marinetti.
potuto, come fanno in molti, prendersi tutto il
Presidenza della Repubblica.
Umberto Boccioni, Cavallo+cavaliere+ caseggiato, 1913, olio su tela courtesy Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, ph. Studio Idini
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INSIDEART 30 MAXXI BVLGARI PRIZE
INSIDEART 31 MAXXI BVLGARI PRIZE
Così il debutto di Mazzantini alla GNAM no-
Brera e la National Gallery di Londra. Tutte
Mazzantini ha inoltre avviato un piano di riqua-
museali più prestigiosa e ammirata del Paese.
nostante un calendario degli eventi già fissato,
iniziative di successo che, tanto per fare un
lificazione della sede storica migliorando l’ac-
In questo solco si inserisce la mostra sul Fu-
è stato contrassegnato da velocità ed inno-
esempio, hanno portato a Roma un magnifico
cessibilità, la sicurezza e la fruibilità del museo
turismo.
vazione. La direttrice insomma ha voluto da
Picasso. Mazzantini si è anche data l’obiettivo
e dei suoi giardini. E poi ha aperto le porte del
subito rimarcare una certa discontinuità dalla
di riportare gli artisti viventi in Galleria. È così
Museo come forse mai in precedenza dando
Dopo molti anni, la GNAM torna a ospitare
gestione alquanto chiusa ed elitaria della sua
nato il Progetto “Artista dell’Anno”, che nel
spazio a chiunque avesse temi e progetti cul-
una rassegna di ampio respiro, che non solo
predecessora, Cristiana Collu, che pure, verso
2024 è Emilio Isgrò: un modo esemplare di
turali di interesse per la GNAM. Anche noi, con
espone capolavori del Futurismo, ma offre una
la fine del suo mandato, forse nel tentativo di
rifocalizzare lo sguardo sulla nostra contem-
The Art Symposium, con The Art Film Fest
riflessione approfondita su come le innova-
ottenere una riconferma, aveva allentato la sua
poraneità. Tutto questo senza perdere di vista
e con il Talent Prize, abbiamo avuto modo di
zioni scientifiche e tecnologiche abbiano ra-
intransigenza accontentando l’allora Ministro
la struttura. Intanto la sicurezza. Sfruttando la
dare il nostro contributo. Insomma, Mazzantini
dicalmente rivoluzionato la sensibilità umana
Gennaro Sangiuliano con una mostra dedi-
sua esperienza di architetto, ha puntato a col-
ha impresso un cambio di direzione e di ve-
e influenzato questo straordinario movimento
cata a Tolkien e acconsentendo ad ospitare
mare una storica lacuna della Galleria che era
locità alla GNAM che, aldilà delle polemiche
artistico. La mostra sul Futurismo alla GNAM si
alla GNAM proprio la mostra sul Futurismo.
il Certificato Prevenzione Incendi e, più in ge-
esogene, proiettano verso una direzione di ri-
presenta dunque come un evento di straordi-
Mazzantini ha una visione diversa sia del mu-
nerale, alla messa a norma dello stabile.
lancio anche internazionale una delle strutture
naria importanza culturale, capace di rileggere
seo che della funzione pubblica della cultura.
il movimento in chiave contemporanea, in un
Provenendo da grandi istituzioni come il Qui-
dialogo tra arte e scienza che risuona partico-
rinale, il suo modo di interpretare la missione
larmente nel nostro tempo. Grazie all’impegno
della Galleria è quello del servizio alla collet-
di Mazzantini, del curatore, Gabriele Simon-
tività (senza pregiudizi) e della valorizzazio-
gini, e alla collaborazione di numerosi enti,
ne del patrimonio. Quindi dal primo giorno di
questa rassegna promette di essere una pietra
lavoro ha voluto fare capire che quella era la
miliare nella storia delle esposizioni futuriste,
direzione da prendere. Vediamo dunque cosa
e un’occasione unica per riscoprire un’avan-
è successo in questi primi mesi di attività. Il
guardia che ha saputo immaginare un mondo
primo obiettivo che Mazzantini si è data è di
nuovo, sempre proiettato verso il futuro.
incrementare la collezione del museo tramite PAC, donazioni, acquisizioni e tramite spon-
La mostra punta infatti a contestualizzare le
sor. Un’attività fondamentale per la prospet-
opere futuriste attraverso una “sociologia”
tiva di un museo nazionale come la GNAM i
culturale che collega l’arte con le scoperte
cui primi risultati, alcuni clamorosi, verranno
scientifiche e tecnologiche dell’epoca. Il per-
annunciati nelle prossime settimane.
corso espositivo, arricchito da circa 350 opere d’arte e 150 oggetti scientifici, riviste e li-
Poi c’è il tema altrettanto importante del
bri, include automobili, motociclette e persino
network, cioè costruire una rete con altre isti-
un idrovolante, per esplorare come i mezzi di
tuzioni culturali per avviare sinergie, miglioran-
locomozione abbiano trasformato profonda-
do la qualità dell’offerta e il conto economico.
mente il concetto di velocità e lo spazio. Que-
La direttrice in pochi mesi è riuscita così a
sti cambiamenti antropologici e tecnologici,
firmare accordi di collaborazione con i Musei Reali di Torino, le Gallerie dell’Umbria,
che hanno riconfigurato il paesaggio esterUmberto Boccioni, Stati d’animo – Quelli che vanno, 1911, olio su tela courtesy Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, ph. Studio Idini
no e interiore dell’uomo, sono fondamentali
INSIDEART 32 MAXXI BVLGARI PRIZE
per comprendere l’essenza del Futurismo. La
nei cambiamenti percettivi del Novecento. La
collaborazione con il Museo Nazionale del-
seconda, firmata da Lorenzo Marini, proporrà
la Scienza e della Tecnologia “Leonardo
una rivisitazione del paroliberismo futurista at-
da Vinci” di Milano ha permesso di portare in
traverso un nuovo alfabeto di lettere e caratteri
mostra oggetti scientifici d’epoca, offrendo un
futuristi. Uno dei momenti più simbolici della
dialogo tra arte e scienza che illumina il con-
mostra sarà il dialogo diretto tra “Il Sole” di
testo storico in cui il Futurismo è nato e si è
Pellizza da Volpedo (1904) e “Lampada ad
sviluppato.
arco” di Balla, due opere che segnano il pas-
INSIDEART 33 MAXXI BVLGARI PRIZE
saggio tra un’Italia rurale e la modernità eletNon secondario il rilievo internazionale di que-
trificata.
sta mostra realizzata con il contributo di circa 75 prestatori tra musei, fondazioni, banche,
Questo confronto riflette il cambiamento epo-
biblioteche e collezionisti privati, provenienti
cale che ha ispirato il Futurismo, una rivoluzio-
da tutta Italia e appunto dall’estero. Tra i mu-
ne artistica che non solo ha celebrato la ve-
sei stranieri, spiccano i prestiti del MoMA di
locità e la tecnologia, ma ha anche anticipato
New York, che ha concesso in mostra l’ico-
molte delle questioni che oggi riguardano la
nica “Lampada ad arco” di Giacomo Balla.
digitalizzazione e l’intelligenza artificiale. Infine
La GNAM, già custode di una vasta collezione
segnaliamo Il catalogo edito da Treccani, che,
futurista (circa 100 pezzi), avrà così l’oppor-
oltre ai testi istituzionali e all’ampio saggio di
tunità di mettere in luce i suoi capolavori e di
Simongini, conterrà i contributi di Gunther
ricevere il prestigioso supporto delle principali
Berghaus, Elena Gigli, Claudio Giorgione,
istituzioni italiane e internazionali. Ricercato
Giovanni Lista, Francesca Barbi Marinetti,
anche il percorso espositivo, distribuito su 26
Ada Masoero, Ida Mitrano, Riccardo Notte,
sale e quasi 4000 metri quadrati, che sarà
Francesco Perfetti, Marcello Veneziani. Que-
suddiviso in dieci sezioni tematiche che gui-
sto è il primo anno della nuova GNAMC.
deranno il visitatore attraverso i vari aspetti del Futurismo, dall’analisi della sensibilità dinamica e plastica, all’aeropittura, fino all’eredità lasciata dal movimento nel secondo dopoguerra. Non mancheranno sezioni dedicate al cinema, all’architettura e una sala dossier su Guglielmo Marconi, considerato dal curatore Simongini un autentico futurista per il suo contributo alle scoperte tecnologiche. Due installazioni multimediali coinvolgeranno direttamente il pubblico. La prima, curata da Magister Art, offrirà un’esperienza immersiva
Renata Cristina Mazzantini
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