INSIDEART online
N. 144 | € 2,00
ph credit Saloni di rappresentanza di Villa Medici re-incantati da KimJones e Silvia Venturini Fendi. Photo © Daniele Molajoli per Villa Medici
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SALONI VILLA MEDICI DOPO RESTAURO FENDI
I saloni di Villa Medici tornano a splendere dopo il restauro Fendi
Il progetto è stato firmato da Kim Jones e Silvia Venturini Fendi, con il supporto del dipartimento Architettura Fendi
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SALONI VILLA MEDICI DOPO RESTAURO FENDI
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SALONI VILLA MEDICI DOPO RESTAURO FENDI
redazione
Aria di spolvero alla corte di Francia. Il 15 di-
gonista del Petit Salon. Arazzi moderni realiz-
cembre si è tenuto il vernissage per inaugu-
zati da artiste come Sonia Delaunay o Louise
rare al pubblico la nuova veste dei saloni di
Bourgeois sono in pendant con le settecente-
Villa Medici, firmata Fendi. Grazie infatti alla
sche tappezzerie della Manifattura dei Gobe-
collaborazione tra il direttore dell’Accademia
lins. Nuova vita anche ai mobili e alle statue.
di Francia Sam Stourdzé, Fendi Casa e Le
La nota internazionale è data anche dal book
Mobilier National ovvero l’agenzia nazionale
signing del libro The Fendi Set realizzato a
francese che gestisce l’arredamento delle resi-
quattro mani da Kim Jones per la Couture e
denze reali, sei saloni di Villa Medici – Accade-
dal fotografo Nikolai von Bismarck. Passato
mia di Francia a Roma sono stati restaurati e
e presente si incontrano nella nuova partner-
riallestiti da Fendi, con un progetto firmato da
ship tra l’Accademia francese e la maison ro-
Kim Jones, direttore artistico Couture e linea
mana ora parte del gruppo LVMH.
donna della maison, e da Silvia Venturini Fendi, direttore artistico accessori e linea uomo, con il supporto del dipartimento Architettura Fendi. Fulcro dell’intero progetto Réenchanter la Villa Médicis è il colore: ai toni originali delle pitture murali ci si è ispirati per la scelta della palette di ogni ambiente, che si ritrovano soprattutto nei tre tappeti annodati a mano con sfumature graduali, progettati esclusivamente per Villa Medici e realizzati con lana francese riciclata, costruendo un dialogo tra patrimonio esistente e design contemporaneo con la firma dei direttori artistici Fendi e con il contributo di alcuni designer coinvolti, quali Chiara Andreatti, Noé Duchaufour-Lawrance, Ronan ed Erwan Bouroullec e Toan Nguyen. La sedia Virgola di Chiara Andreatti nel Salon Bleu e nel Salon de Lecture, o il divano Sandia disegnato da Toan Nguyen, prota-
FENDI and Villa Medici_Petit Salon
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FENDI and Villa Medici_Salon des Pensionnaires
SALONI VILLA MEDICI DOPO RESTAURO FENDI
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Grand Salon Fendi
SALONI VILLA MEDICI DOPO RESTAURO FENDI
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SALONI VILLA MEDICI DOPO RESTAURO FENDI
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IMMAGINI NEL CORPO VEGGENTE DI PASOLINI
La sopravvivenza delle immagini nel corpo veggente di Pier Paolo Pasolini
Pasolini, figura di un corpo «veggente»: approfondiamo una delle tre tappe del grande progetto espositivo a Roma, TUTTO È SANTO
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IMMAGINI NEL CORPO VEGGENTE DI PASOLINI
INSIDEART 10 IMMAGINI NEL CORPO VEGGENTE DI PASOLINI
Giulia Giambrone
Come tipicamente accade, in occasione del
– a evocare la misteriosa sacralità del mondo
centenario o anniversario di turno, la città è
pasoliniano, composto da mondi plurimi – il
invasa di tentativi – a volte stentati e improvvi-
sottoproletariato e il mondo borghese, il mon-
si, a volte ragionati e perfino stupefacenti – di
do primordiale, arcaico e religioso, e quello ra-
riportare alla luce memorie culturali italiane e
zionale e laico – . La grande mostra si dirama
non – per certi versi sbiadite fino ad un mo-
in tre filoni tematici, tutti incentrati sul corpo:
mento prima –. A Roma, per il centenario del-
Il corpo poetico (Palazzo delle Esposizioni), Il
la nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5
corpo politico (MAXXI), Il corpo veggente (Pa-
marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), le ini-
lazzo Barberini).
ziative di ogni tipo sono numerosissime, ancor
Mentre ne Il corpo poetico l’intento è ricostru-
di più le mostre a lui dedicate. La più grande
ire le poetiche dell’universo pasoliniano attra-
e la più discussa è, senz’altro, Pier Paolo Pa-
verso fonti di vario genere, e nel corpo politico
solini. TUTTO È SANTO, megalitico progetto
ritrovare le medesime, ibridate o confluite nel-
espositivo sviluppato in tre sedi museali iconi-
le opere di artisti contemporanei che ne sono
che – Galleria Nazionale d’Arte Antica Pa-
stati influenzati, nel corpo veggente il discor-
lazzo Barberini, Palazzo delle Esposizioni,
so è basato su quello che potrebbe definirsi,
MAXXI, Museo delle Arti del XXI secolo – e
il retro-sguardo pasoliniano: fonti letterarie,
concepito e curato collettivamente da Miche-
pittoriche, teatrali, alle quali Pasolini si è, let-
le Di Monte, Giulia Ferracci, Giuseppe Gar-
teralmente, abbeverato, per plasmare l’opera
rera, Flaminia Gennari Santori, Hou Hanru,
e il pensiero. Il corpo veggente si sviluppa se-
Cesare Pietroiusti, Bartolomeo Pietromar-
condo un criterio simile al montaggio cinema-
chi e Clara Tosi Pamphili.
tografico: dipinti insieme a sculture, fotografie,
L’idea è quella di un’unica grande mostra ma
libri, illustrano il potere di sopravvivenza delle
distribuita in tre sedi diverse e altrettante ti-
immagini trasfigurate nell’opera di Pasolini pro-
pologie. Al suo interno s’intrecciano linguaggi
prio come fossero figure. Cardine e criterio alla
artistici, opere originali, fonti e documenti d’ar-
base dell’ideazione espositiva, è infatti proprio
chivio. Tre direttrici autonome, specifiche per
il concetto di figura coniato dal filologo Erich
ogni sede, concepite per potersi integrare, in
Auerbach nel suo iconico capolavoro, Mime-
modo complementare e per sollecitare tutte
sis (1956, la prima edizione italiana). Auerbach
quelle riflessioni sulla produzione pasoliniana
individua nella storia della letteratura (da Ome-
che potremmo dire inesauribili, complice l’in-
ro, a Dante, e così proseguendo, fino a Virgina
fluenza che ha esercitato e ancora esercita più
Woolf) il concetto chiave di figura, plasmando
che mai, sullo sguardo di chi oggi e sempre,
quello che definirà realismo figurale: «figura e
ne è immancabilmente affascinato. «Tutto è
compimento si corrispondono senza però che
santo», dice il saggio Chirone nel film Medea
il significato di ciascuna ne escluda la realtà;
(1969) – e dunque da qui il titolo del progetto
un avvenimento di significato figurale conserva
INSIDEART 11 IMMAGINI NEL CORPO VEGGENTE DI PASOLINI
Angelo Caroselli, Vanitas, 1620-1625. Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma
INSIDEART 12 IMMAGINI NEL CORPO VEGGENTE DI PASOLINI
il suo significato letterale e storico, non diventa
il caravaggismo, per la scelta di figure e mo-
un puro simbolo, rimane avvenimento» [corsi-
delli rappresentati con un esplicito realismo,
vo ns., cit.]. Ma soprattutto per Auerbach figu-
crudo, provocante e irriverente. Nella sezione
ra implica una prefigurazione anticipatrice del
sono esposti il San Giovannino di Caravaggio
presente e contenuta nel passato: «Secondo
della Galleria Corsini, due San Giovanni Batti-
tale concezione, un fatto che accada sulla ter-
sta di Valentin de Boulogne, uno proveniente
ra, indipendentemente dalla forza che gli deri-
dalla Chiesa di Santa Maria in Via di Camerino
va dalla sua concerta realtà hic et nunc, signifi-
e uno appartenente alla collezione del museo,
ca non soltanto sé medesimo, bensì anche un altro fatto che esso preannuncia o, confermandolo, ripete» (cit.) Dunque l’antica immagine del passato si ripete nel presente, ogni volta sotto una veste nuova. Il percorso espositivo è diviso in sei sezioni, intitolate alle figure del corpo, tema che accomuna anche le tre sedi espositive. Nel Prologo, Il corpo virtuale delle immagini, viene rievocato il precoce contatto di Pasolini con la storia dell’arte e il mondo pittorico, grazie all’influenza esercitata dal suo grande professore, Roberto Longhi, e in particolar modo dal corso che egli tenne all’Università di Bologna nel 1940-41 dedicato a Masolino e Masaccio (e confluito poi negli importanti studi longhiani sull’opera di entrambi, vedi Fatti di Masolino e di Masaccio nella rivista La Critica d’Arte del 1940). I corpi dipinti diventano i corpi cinematografici: le immagini di Masaccio diventano le immagini pasoliniane. Si prosegue con Figura I. Il corpo epifanico, dove emerge quella “potenza rivelatrice del corpo nudo” – come lo stesso Pasolini la definisce in Teorema – . L’ispirazione sono i manieristi fiorentini, Pontormo in primis, come testimoniano i celebri tableaux vivants de La ricotta, in cui non a caso, il regista ha con sé sul set – celeberrimi gli scatti – il libro di Giuliano Briganti, La maniera italiana (1961). Entra qui in gioco anche Caravaggio e
INSIDEART 13 IMMAGINI NEL CORPO VEGGENTE DI PASOLINI
e la tela Cristo mostra la ferita dello Spadarino
co del Fiore delle Mille e una notte; assume va-
dal Perth Museum and Art Gallery.
lenze molteplici: religiose, simboliche, mitiche,
Si continua con Figura II. Il corpo dello scan-
antropologiche, non senza allusioni persino
dalo, dove protagonista è il motivo del croci-
autobiografiche, che ne fanno una figura tote-
fisso. L’immagine della croce riveste un ruolo
mica universale. Il simbolismo della croce pla-
ricorrente e centralissimo nella produzione di
sma perfino alcune poesie pasoliniane, ispirate
Pasolini regista, dall’omaggio esplicito e con-
ai cosiddetti carmina figurata, un altro esempio
troverso de La ricotta fino all’immaginario esoti-
della contaminazione stilistica ed epocale, visiFoto di scena da La ricotta, 1963. Foto Paul Ronald. Collezione Maraldi
INSIDEART 14 IMMAGINI NEL CORPO VEGGENTE DI PASOLINI
va e linguistica, perseguita da Pasolini. In que-
Girolamo Romanino, in prestito dal Museo Dio-
sta sezione troviamo le Scene della Passione di
cesano di Brescia. Figura III. Il corpo del cor-
Giovanni Baronzio e la Pietà e santi di Maarten
doglio è dedicata alle immagini della rappre-
van Heemskerck – tutte provenienti dalla colle-
sentazione del lutto e dei suoi rituali, della sua
zione del museo – accanto al Cristo Crocifisso
espressione e manifestazione fisica e corporea.
tra due ladroni di Giovan Battista Piazzetta dalle
L’icona simbolica è quella della mater dolorosa
Gallerie dell’Accademia di Venezia e alla Pietà
della tradizione artistica europea e mediterra-
con san Paolo, san Giuseppe e le pie donne di
nea, dall’Alto Medioevo al Barocco, così come
INSIDEART 15 IMMAGINI NEL CORPO VEGGENTE DI PASOLINI
l’immagine della Pietà. Qui l’ispirazione della
mente politiche. Di nuovo, gli accenti sublimi
tradizione artistica si riattualizza nei materiali vi-
e tragici della rappresentazione pittorica dell’e-
sivi delle coeve ricerche antropologiche, come
marginazione e della povertà, precorrono gli
quelle di Ernesto De Martino.
interessi cinematografici di Pasolini, in parti-
Nella quarta sezione, Figura IV. Il corpo po-
colare nell’ambito del realismo seicentesco di
polare, emerge la “corporeità popolare”, nelle
ispirazione caravaggesca. Troviamo qui i ce-
sue provocatorie implicazioni antropologiche
lebri Mangiatori di ricotta di Vincenzo Campi,
e sociali, ideologiche, economiche e ovvia-
in prestito dal museo di Lione, e – ovviamente – alcune sequenze del film quasi omonimo, La Ricotta. Ma anche la Vanitas di Angelo Caroselli, il Mendicante di un caravaggesco, I maccaronari di Micco Spadaro, la Contadina con canestro di Antonio Amorosi – accompagnate dalla Lavandaia di Giacomo Ceruti, in prestito dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. La mostra si conclude con Epilogo, Il corpo soggetto, dove al centro c’è il confronto con la complessa problematica della rappresentazione visiva come forma di potere, e delle sue implicazioni ideologiche ed etiche. Pasolini s’ispira al teatro spagnolo del Seicento e alla
Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma
pittura di Velázquez, grazie, soprattutto, alla lettura che ne fa Michel Foucault, nel suo celebre saggio Le parole e le cose, anch’esso presente in mostra, nella bella edizione di Rizzoli (prima italiana) del 1967. A chiudere il percorso espositivo, anche Il nano del duca di Créqui, di François Duquesnoy e lo stupendo Narciso, attribuito a Caravaggio, entrambi della collezione del museo. I motivi barocchi, la finzione speculare, l’illusione stessa, sottendono per Pasolini, quasi sempre, la tentazione narcisistica. A conclusione della mostra, la domanda che sorge spontanea è: in che forme e a quali condizioni un soggetto, può – ammesso che possa – diventare una figura? Forse Pasolini, anticipando da buon veggente molto di più di quello che avrebbe immaginato, lo è stato.
INSIDEART 16 STUDIANDO IL DIPINTO RITROVATO DI REMBRANDT
Studiando Rembrandt: in mostra a Palazzo Medici Riccardi il dipinto ritrovato del maestro olandese
Presentata in conferenza stampa l’esposizione che presenta per la prima volta il capolavoro e mostra i risultati delle indagini sul dipinto
INSIDEART 17 STUDIANDO IL DIPINTO RITROVATO DI REMBRANDT
INSIDEART 18 STUDIANDO IL DIPINTO RITROVATO DI REMBRANDT
Fabrizia Carabelli
Nelle sale fiorentine di Palazzo Medici Riccardi, si è tenuta il 7 dicembre alle ore 11.30 la conferenza stampa dell’esposizione Studiando Rembrandt. Individuare il prototipo, vedere l’invisibile. L’Adorazione dei Magi, dedicata al ritrovamento del dipinto eseguito da Rembrandt nel 1632-1633 e alla presentazione della mostra che lo vede finalmente protagonista nelle sale del Museo fiorentino, fino al 29 gennaio 2023. Sono intervenuti: Valentina Zucchi, curatrice del museo di Palazzo Medici Riccardi, Tommaso Borgogelli, curatore della mostra, Guido Talarico, Presidente della Fondazione Patrimonio Italia ed editore di Inside Art, Letizia Perini, consigliera della Città Metropolitana di Firenze delegata alla Cultura, Pietro Folena, Presidente di MetaMorfosi, e Michele Brancale, Capo Ufficio Stampa della Città Metropolitana di Firenze. Promossa dalla Città Metropolitana di Firenze e organizzata da MUS.E e Associazione MetaMorfosi in collaborazione con Fondazione Patrimonio Italia e Fondazione A. Teerlink con la diretta partecipazione del Museo d’arte di Göteborg, l’esposizione curata da Tommaso Borgogelli permette al pubblico non solo di ammirare il capolavoro di Rembrandt ma anche di approfondire gli elementi stilistici, storico-artistici e tecnici legati al dipinto, diffondendone la storia eccezionale del suo ritrovamento. Considerato perduto dagli studiosi, incluso il centro di ricerca Rembrandt Research Project, solo grazie a un incidente fortunato che ne ha
INSIDEART 19 STUDIANDO IL DIPINTO RITROVATO DI REMBRANDT
Da sinistra: Valentina Zucchi, Tommaso Borgogelli, Guido Talarico, Letizia Perini, Pietro Folena, Michele Brancale
INSIDEART 20 STUDIANDO IL DIPINTO RITROVATO DI REMBRANDT
INSIDEART 21 STUDIANDO IL DIPINTO RITROVATO DI REMBRANDT
reso necessario il reintelaggio, il capolavo-
venuta a Roma, ha origine da un trauma
ro è venuto fuori dopo l’attento lavoro della
accidentale verificatosi nel 2016, che ne
restauratrice Antonella Di Francesco e del
ha reso necessario il reintelaggio; solo al-
suo team. L’annuncio era stato poi dato dato
lora, grazie all’esperienza e alla sensibilità
durante il simposio Rembrandt: individuare
della restauratrice Antonella Di Francesco,
il prototipo, vedere l’invisibile, organizzato
intenta al recupero e alla pulizia dell’opera
all’Accademia di Francia a Roma – Villa Me-
annerita dall’antica vernice, il capolavoro è
dici nel 2021, promosso dalla Fondazione
venuto alla luce dando il via agli studi. L’o-
Patrimonio Italia (Fpi), ente non-profit pre-
pera, realizzata in tecnica mista su carta ri-
sieduto da Guido Talarico volto alla valo-
portata su tela, misura 54 x 43,5 centimetri
rizzazione del patrimonio culturale italiano e
e il formato è assimilabile a una serie di inci-
con la partecipazione di studiosi ed esperti
sioni eseguite da Rembrandt sull’Infanzia e
a livello internazionale e nazionale.
sulla Passione di Cristo. È realizzata con la particolare tecnica di schizzo a inchiostro su
«Quando mi si è presentata la possibilità di
carta velato a olio, successivamente appli-
questo progetto – ha affermato Perini – è
cato su tela. Grazie alle analisi diagnostiche
stata un’emozione quasi di paura per non
eseguite sull’opera – promosse dalla Fon-
sapere dove si stava camminando. Ancora
dazione Patrimonio Italia e dalla Fondazione
oggi Rembrandt è un tema molto delicato
Teerlink – e in modo particolare alle indagini
ma questa mostra ha dato l’opportunità a
mediante riflettografia infrarossa IR, è stato
Palazzo Medici Riccardi di diventare un luo-
possibile studiare e analizzare meravigliose
go di critica d’arte. Il Palazzo, in passato,
immagini invisibili ad occhio nudo, che in
era centro culturale, politico e amministra-
mostra vengono presentate e condivise.
tivo, questa iniziativa lo rimette al centro dell’interesse mondiale».
L’aspetto di studio e ricerca dell’esposizione, già espresso nello stesso titolo Stu-
Ricordiamo che la scoperta del dipinto, av-
diando Rembrandt. Individuare il prototipo,
INSIDEART 22 STUDIANDO IL DIPINTO RITROVATO DI REMBRANDT
vedere l’invisibile. L’Adorazione dei Magi
burgo e al Museo d’arte di Göteborg, dai ri-
viene messo in rilievo dal curatore Borgo-
sultati diagnostici e dai dettagli emersi nelle
gelli: «Come storico dell’arte che si occupa
diverse fasi di indagine che si sono susse-
di pittura olandese questa è un’occasione
guite negli ultimi cinque anni. Si tratta di un
importantissima per riaccendere riflettori su
lavoro accurato di ricerca e di studio, che
una disciplina che negli anni si è andata per-
fa emergere l’importanza del lavoro che c’è
dendo. Questa iniziativa può aiutare molto a
dietro all’attribuzione di un dipinto.
stimolare pubblico e addetti ai lavori. La pittura olandese è un territorio sconfinato dove
«Possiamo definirlo un nuovo tipo di mo-
c’è tantissimo da lavorare. Quest’opera –
stra – afferma Folena – una mostra di studio
spiega concentrandosi sul dipinto – ha qua-
che offre la visione dell’opera e l’emozione
lità eccellenti e il lavoro fatto dagli studiosi
nell’ammirare un capolavoro oltre a tutti gli
ha prodotto risultati stupefacenti facendo
studi e riproduzioni, di modo che il mondo
emergere pentimenti e dettagli nascosti e
degli esperti e studiosi possa approfittare
invisibili allo sguardo».
dei 45 giorni di mostra per farsi delle idee e anche, perché no, per sollevare polemiche.
A rimarcare l’importanza degli aspetti tecnici
Viene offerto alla collettività questo patrimo-
legati all’analisi scientifica del dipinto, la cu-
nio di studi. L’opera è un capolavoro di luce,
ratrice del museo: «Emergono – spiega Zuc-
il suo tema è fortemente legato al Natale ma
chi – due aspetti della ricerca: il mondo delle
è anche a un messaggio di speranza e di
attribuzioni e il valore delle indagini diagno-
dialogo e pace fra i popoli. Ecco perché ha
stiche. Analisi non invasive fatte attraverso
un senso profondo e un significato partico-
tecnologie importanti che hanno permesso
lare esporlo qui, in questa sede».
di vedere ciò che occhio non vede. Si tratta di un viaggio sulla superficie della tela
In modo serio e con grande profondità, la
che racconta non soltanto L’Adorazione dei
mostra presentata al pubblico propone un
Magi ma ci dice anche molto altro: è possi-
tesoro che va ad arricchire il patrimonio ita-
bile seguire un processo che parte dai primi
liano e che ci fa ricordare l’importanza di va-
disegni preparatori alle finiture e che ci porta
lorizzare le bellezze che vengono alla luce
direttamente nell’atelier di Rembrandt».
nel nostro Bel Paese.
L’esposizione si presenta come un’intima
«Per me è un privilegio – afferma Talarico –
incursione nei dettagli pittorici di Rembran-
raccontare il mio punto di vista. Sono due i
dt. Il dipinto, protetto dal vetro e appeso
sentimenti che voglio esprimere: gratitudine
su uno sfondo di pannellature nere che ne
e gioia. Gratitudine a voi perché se quest’o-
fanno risaltare la luce e l’intensità cromati-
pera avrà un’eco importante sarà in grado di
ca è accompagnato dalle riproduzioni delle
trasmettere il messaggio che vogliamo tra-
copie custodite all’Ermitage di San Pietro-
smettere. Un grazie in particolare va alla cit-
INSIDEART 23 STUDIANDO IL DIPINTO RITROVATO DI REMBRANDT
tà di Firenze e al suo Sindaco, che sempre
vi invito a guardare il quadro perché parla
ha dimostrato la volontà di aprirsi a eventi di
da solo e basterà confrontarlo con gli altri
questa importanza, perché questo è davve-
per capire che è un Rembrandt. Fidatevi dei
ro un momento di rilievo mondiale. La gioia
vostri occhi!».
è quella di vivere in un paese meraviglioso, questa bellezza ci costruisce ci forma. Quello che facciamo con Fondazione Patrimonio Italia è proprio mostrare le meraviglie di questo Paese. È chiaro – conclude – che ci sono dinamiche tipiche che interessano il dipinto legate anche all’attribuzione ma io
STUDIANDO REMBRANDT. Individuare il prototipo, vedere l’invisibile. L’Adorazione dei Magi a cura di Tommaso Borgogelli 8 dicembre 2022 – 29 gennaio 2023 Palazzo Medici Riccardi – via Cavour 3, Firenze info: www.palazzomediciriccardi.it
IA
INSIDEART 24 PEDROSA CURERÀ LA BIENNALE ARTE DI VENEZIA 2024
Adriano Pedrosa curerà nel 2024 la 60esima Biennale Arte di Venezia
Direttore del MASP di São Paulo, è stato scelto dal CdA per guidare l’Esposizione Internazionale
INSIDEART 25 PEDROSA CURERÀ LA BIENNALE ARTE DI VENEZIA 2024
photo Daniel Cabrel - Courtesy Museu de Arte de Sao Paulo Assis Chateaubriand
INSIDEART 26 PEDROSA CURERÀ LA BIENNALE ARTE DI VENEZIA 2024
redazione
Il Cda della Biennale di Venezia si è riunito
Afro Atlantic Histories (2018), Women’s Hi-
su proposta del Presidente Roberto Cicut-
stories, Feminist Histories (2019), Histories
to e ha deliberato di nominare Adriano Pe-
of Dance (2020), Brazilian Histories (2022).
drosa Direttore del Settore Arti Visive, con lo specifico incarico di curare la 60. Espo-
È stato premiato con il 2023 Audrey Irmas
sizione Internazionale d’Arte che si svol-
Award for Curatorial Excellence, conferitogli
gerà nel 2024.
dal Central for Curatorial Studies del Bard College di New York.
Adriano Pedrosa (Brasile) è dal 2014 il Direttore Artistico de Museu de Arte de São
Pedrosa è laureato in legge alla Universida-
Paulo Assis Chateaubriand – MASP, in Bra-
de Estadual di Rio de Janeiro e ha conse-
sile.
guito un master in Arte e scrittura critica al California Institute of the Arts. I suoi scrit-
È stato curatore aggiunto della 24. Bienal
ti sono stati pubblicati, tra gli altri, in Arte
de São Paulo (1998), curatore responsabile
y Parte (Santander), Artforum (New York),
delle mostre e delle collezioni al Museu de
Art Nexus (Bogotá), Bomb (New York), Exit
Arte da Pampulha, Belo Horizonte (2000-
(Madrid), Flash Art (Milano), Frieze (Londra),
2003), co-curatore della 27. Bienal de São
Lapiz (Madrid), Manifesta Journal (Amster-
Paulo (2006), curatore di InSite_05 (San
dam), Mousse (Milano), Parkett (Zurigo),
Diego Museum of Art, Centro Cultural Tijua-
The Exhibitionist (Berlino).
na, 2005), direttore artistico della 2. Trienal de San Juan (2009), curatore del 31. Pano-
Il Presidente Cicutto ha dichiarato:
rama da Arte Brasileira-Mamõyaguara opá
“La scelta di Adriano Pedrosa come curato-
mamõ pupé (Museu de Arte Moderna, San
re della 60. Esposizione Internazionale d’Ar-
Paulo, 2009), co-curatore della 12. Biennale
te della Biennale di Venezia è il frutto di un
di Istanbul, curatore del Padiglione di San
processo partito dall’esperienza maturata
Paolo alla 9. Biennale di Shanghai (2012).
con il lavoro fatto da Cecilia Alemani. Ritengo fondamentale partire da quanto emerge
Al MASP Pedrosa ha curato numerose mo-
dalla Mostra precedente (è successo an-
stre, tra cui le personali dedicate ai lavori di
che con la nomina di Lesley Lokko, dopo la
Tarsila do Amaral, Anna Bella Geiger, Ione
Mostra Internazionale di Architettura curata
Saldanha, Maria Auxiliadora, Gertrudes Al-
da Hashim Sarkis) per orientarci nella scel-
tschul, Beatriz Milhazes, Wanda Pimentel
ta successiva. Pedrosa, stimato curatore e
e Hélio Oiticia, così come il ciclo di mostre
direttore dell’importante Museo de Arte de
dedicate a Storie diverse: Histories of Chil-
São Paulo in Brasile (realizzato dall’archi-
dhood (2016), Histories of Sexuality (2017),
tetta italiana Lina Bo Bardi), è conosciuto
INSIDEART 27 PEDROSA CURERÀ LA BIENNALE ARTE DI VENEZIA 2024
INSIDEART 28 PEDROSA CURERÀ LA BIENNALE ARTE DI VENEZIA 2024
per competenza e originalità nel concepire
dare forma a contraddizioni, dialoghi, ap-
le sue mostre con occhio attento alla con-
parentamenti senza i quali l’arte rimarrebbe
temporaneità, muovendosi da un punto di
una enclave priva di linfa.
osservazione del mondo che non può pre-
Ringrazio tutto il Consiglio di amministrazio-
scindere dalla natura del proprio luogo di
ne della Biennale per avermi accompagnato
appartenenza. Questo, anziché restringere
in questa scelta.”
la sua visione, la estende a un confronto indispensabile perché oggi sempre di più la
Da parte sua Pedrosa ha commentato:
Biennale affronti l’arte contemporanea non
“Sono onorato e riconoscente per questo
per farne un catalogo dell’esistente ma per
prestigioso incarico, soprattutto come pri-
photo Daniel Cabrel Courtesy Museu de Arte de Sao Paulo Assis Chateaubriand
INSIDEART 29 PEDROSA CURERÀ LA BIENNALE ARTE DI VENEZIA 2024
mo latino-americano a curare l’Esposizione
lavorare con il grande team della Biennale.
Internazionale d’Arte della Biennale di Ve-
Per questa opportunità unica, sono grato al
nezia, e di fatto il primo a risiedere nell’e-
Presidente della Biennale, Roberto Cicutto,
misfero sud del mondo. La Biennale è si-
e al Consiglio di amministrazione dell’Istitu-
curamente la piattaforma più importante
zione.”
per l’arte contemporanea nel mondo, ed è per me una sfida entusiasmante e una re-
Il Cda ha deliberato anche le date della 60.
sponsabilità intraprendere questo progetto.
Esposizione Internazionale d’Arte che si ter-
Non vedo l’ora di portare gli artisti a Vene-
rà da sabato 20 aprile a domenica 24 no-
zia e di realizzare i loro progetti, nonché di
vembre 2024 (pre-apertura 17-19 aprile).
INSIDEART 30 I VENT’ANNI DEL MACRO
Avere vent’anni: il MACRO festeggia l’anniversario con due giornate di incontri
Dislocato in diversi istituti di cultura romani, dal 17 al 19 novembre, The European Pavillon ripensa il significato di un padiglione europeo
INSIDEART 31 I VENT’ANNI DEL MACRO
INSIDEART 32 I VENT’ANNI DEL MACRO
Eleonora Bruni
Il 2022 è stato l’anno dei vent’anni per il MA-
no a riflettere, senza l’obiettivo di una ricostru-
CRO. Vent’anni dall’apertura delle prime mo-
zione esaustiva a tutti i costi, su punti di con-
stre del Museo d’Arte Contemporanea di
tatto – avvenuti, in corso e potenziali – della
Roma, che verranno raccontati nel corso di
relazione in continuo divenire tra il museo e il
due giornate di incontro promosse da Roma
suo contesto.
Culture e Azienda Speciale Palaexpo. Oltre quaranta relatori ripercorrono la storia del mu-
L’evoluzione del panorama dei musei di arte
seo, tracciando le tematiche chiave del suo
contemporanea a Roma e il rapporto con la
ruolo e della conseguente relazione con la città
storia e l’identità della città
di Roma.
modera Stefano Chiodi con: Elisabetta Benassi, Achille Bonito Oliva, Hou Hanru, Ele-
Una narrazione che comincia a delinearsi sa-
na Stancanelli, Andrea Viliani
bato 10 dicembre (15.00-19.00), attraverso il racconto delle maggiori personalità che hanno
Come crescono e si formano gli attori e il pub-
diretto il MACRO in questi vent’anni, invitate a
blico di oggi e del futuro
raccontare il museo, presentando in succes-
modera Saverio Verini con: Cecilia Casora-
sione momenti, ricordi, temi e protagonisti che
ti, Laura Cherubini, Gaia di Lorenzo, Ales-
hanno contraddistinto la sua programmazione:
sandro Piangiamore
Luca Massimo Barbero, Bartolomeo Pietromarchi, Giovanna Alberta Campitelli, Fede-
Quando l’attrazione internazionale di Roma
rica Pirani, Giorgio de Finis. Segue, dome-
può diventare sistema
nica 11 dicembre (12.00-19.00), una giornata
modera Adrienne Drake con: Joëlle Comé,
dedicata alle prospettive della città e del suo
Julia Draganović, Giulia Ruberti, Ilaria Leoni
sistema dell’arte contemporanea. Il confronto si sviluppa in sei tavole rotonde che ambisco-
Founder and Editor in chief Guido Talarico (g.talarico@insideart.eu)
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INSIDEART 33 I VENT’ANNI DEL MACRO
INSIDEART 34 A ROMA THE EUROPEAN PAVILLON
di dialogo e collaborazione modera Ludovico Pratesi con: Beatrice Bulgari, Giovanni Giuliani, Damiana Leoni, Mauro Nicoletti Raffaella, Stefano Sciarretta L’indipendenza: progetti, reti e connessioni modera Giuseppe Armogida con: Paola Capata, Piersandra Di Matteo, Annalisa Metta, Lorenzo Gigotti e Valerio Mannucci (NERO) Generazioni di artisti a Roma modera Alessandra Mammì con: Matteo Nasini, Lulù Nuti, Alfredo Pirri, Gianni Politi tutte le info: museomacro.it
INSIDEART 35 A ROMA THE EUROPEAN PAVILLON