Inside Art 134

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INSIDEART online

Ph Fabrizio Cicconi courtesy Federico Casella

N. 134


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STORM OF LIGHTS AND FIRE STONES_MATTIA TURCO

Storm of Light and Fire Stones, da SpazioC21 la personale di Mattia Turco


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STORM OF LIGHTS AND FIRE STONES_MATTIA TURCO


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STORM OF LIGHTS AND FIRE STONES_MATTIA TURCO

Ph Fabrizio Cicconi, courtesy Federico Casella

Alberto Papola

La cultura Urban contagia ormai ogni ambito

spazioC21 a Palazzo Brami, Reggio Emilia.

della creatività. Negli ultimi anni, una pratica un tempo considerata sottocultura, è diven-

Nell’esposizione sono raccolte quattro nuove

tata finalmente parte della vita della città, insi-

grandi tele inedite che l’artista espone in con-

nuandosi anche nei luoghi più istituzionali della

versazione con un video realizzato dal regista

cultura per essere fruita e ammirata nell’ambi-

Marco Proserpio dal titolo No land. La per-

to di mostre, musei e gallerie. Il substrato me-

sonale allo SpazioC21 si presenta come una

tropolitano che nel tempo ha accumulato un’i-

riflessione intima sulla luce e sulla sua vibra-

dentità sempre più complessa e sfaccettata

zione. Turco scolpisce il colore, lo attiva e ne

ha formato l’immaginario di validissimi nomi

trae forme astratte, risultanza di un processo

del panorama artistico internazionale attuale.

additivo e sottrattivo esercitato con compe-

È esattamente da questo universo che emer-

tenza. Tela, carta e fotografia trasmettono un

ge il nome di Mattia Turco, artista originario

punto di vista intimo su emozioni ed energie.

di Cuneo, classe 1987, che dal 26 febbraio presenta la sua nuova mostra personale,

L’incontro con l’arte arriva in giovane età,

Storm of Light and Fire Stones, all’interno di

la pittura però non è il primo mezzo grazie


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STORM OF LIGHTS AND FIRE STONES_MATTIA TURCO

Ph Fabrizio Cicconi, courtesy Federico Casella

al quale Mattia Turco riesce a sprigionare il

opere di Mattia Turco come notano i cura-

suo estro: la pratica dello skatebording in-

tori Francesca Baboni e Stefano Taddei:

fatti è la sua principale espressione e nel

«L’aspetto interessante è quello di riscon-

2002 arriva il suo esordio come professio-

trare come uno skateboarder scelga un’ico-

nista della disciplina. La carriera di sportivo

nografia che va da tutt’altra parte stilistica

viene però presto scavalcata dal desiderio di

rispetto a quella classica e illustrativa legata

portare avanti la sua indagine interiore, por-

alla sua disciplina, ma nello stesso tempo ne

tandolo a concentrarsi sull’impegno artistico.

completa il percorso. Tutto ciò che accade sulla superficie non è fortuito. È un combat-

L’arte dello skateboridng è comunque par-

timento elettrico tra pulsazioni intermittenti,

te integrante del suo linguaggio. L’astra-

come quelle della strada urbana e dei muri,

zione pura dei movimenti su tavola e l’im-

che riecheggiano in modo assordante».

provvisazione sono punti cardine della sua pratica legata alla ricerca di spazio e delle

È una pittura vibrante quella di Turco, che vive

sue modalità di contrazione e espansione.

di autonome pulsazioni rispedite poi dalla tela allo spettatore che si trova inglobato nelle vi-

Un completamento è quello di cui si può

sioni astratte dell’artista. Queste si dimostra-

essere

no in grado si incanalarsi in innumerevoli rivoli

spettatori

nell’osservazione

delle


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STORM OF LIGHTS AND FIRE STONES_MATTIA TURCO

Ph Fabrizio Cicconi, courtesy Federico Casella

sensoriali. Dal caos apparente emerge l’istantanea emotiva ricercata dall’artista che però non resta mai statica, continua a evolversi instancabilmente non mettendo a disposizione appigli sicuri ma lasciando il visitatore disperso in questo incandescente magma creativo. Info: https://www.spazioc21.com/welcome/ Mattia Turco, Storm of Light and Fire Stones 26 febbraio - 24 aprile 2022 Spazio C21 Palazzo Brami, Via Emilia San Pietro 21, Reggio Emilia


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STORM OF LIGHTS AND FIRE STONES_MATTIA TURCO

Ph Fabrizio Cicconi, courtesy Federico Casella Ph Fabrizio Cicconi, courtesy Federico Casella


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LA LUCE DI ROMA

La Luce di Roma

Intervista a Guido Talarico, autore del docufilm che racconta la capitale vista con gli occhi di artisti e personaggi del mondo della cultura redazione

Già dal titolo evocativo, La Luce di Roma, è facile intuire il contenuto del docufilm scrit-

Per realizzare Luce di Roma sono stati

to e diretto da Guido Talarico nel 2021.

intervistati artisti e teorici che hanno for-

Roma, la “stupenda e misera” città di Pier

nito diversi punti di vista sulla Capitale

Paolo Pasolini, fa da sfondo a un susseguir-

sulla base delle loro esperienze di vita e

si di interviste, fatti a personaggi romani del

professionali. Com’è nata l’idea di un do-

mondo dell’arte di diverse generazioni, che

cumentario e a quali risposte ha portato?

forniscono nuove proiezioni, nuove strade da percorrere per arrivare a una rigenerazio-

«Il film ha un obiettivo chiaro che consiste

ne culturale della città Eterna. La loro voce

nell’utilizzare gli artisti come uno strumento

traccia un sentiero luminoso, dopo due anni

per decodificare la realtà ed immaginare un

cupi, attraverso cui si snoda un racconto

futuro migliore per Roma. Sono partito con-

attuale, politico, a volte concreto altre vol-

siderando il mondo della cultura come un

te sognante, delle potenzialità e dei limiti

soggetto politico. Per questo ho chiesto ad

di una città controversa ma da tutti amata.

alcuni dei migliori artisti della nostra capitale


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LA LUCE DI ROMA

di mettere la loro sensibilità, la loro capacità

magnifica. Tutti e 14 gli artisti che abbiamo

di preveggenza a servizio di tutti per capire

coinvolto sono stati capaci di offrirci una

come fare recuperare terreno e prospettiva

prospettiva originale. Anche con la fotogra-

alla città. L’idea di questo documentario è

fia abbiamo cercato di dare spazio ad una

nata prima del Covid, guardando una città

Roma diversa da quella dei cliché. Abbiamo

diventata l’ombra del suo mito, ripiegata in

puntato sulle realtà contemporanee più vive,

sé stessa, incapace di rialzare la testa e di

ma magari sconosciute al grande pubblico.

immaginare un percorso di crescita e di svi-

Gli atelier, i musei, i luoghi d’arte più recondi-

luppo alla sua altezza. Con politica e clas-

ti. Insomma, abbiamo fatto vedere una città

se dirigente, sia quella pubblica che privata,

meno nota ma altrettanto entusiasmante».

sul banco degli imputati. Insomma, davanti ad una città se non moribonda certamente

Come sono stati selezionati i personag-

in grandi difficoltà abbiamo chiesto aiuto a

gi intervistati? Ci sono degli aspetti che

chi di mestiere vede prima le cose, a chi sa

li accomunano?

immaginare nuove strade. A loro abbiamo chiesto di indicarci soluzioni, percorsi alter-

«La scelta non è partita dai generi. Ho coin-

nativi, obiettivi concreti. E la risposta è stata

volto artisti con storie creative e professio-


INSIDEART 10 LA LUCE DI ROMA

nali e con sensibilità diverse proprio per ave-

questa visione la offre. Ora ci vogliono orec-

re punti di vista differenti che dessero allo

chie capaci di sentire e dirigenti in grado di

spettatore e alla città un ventaglio di stimoli

mettere a terra questi stimoli intellettuali».

ampio. Il punto comune è stato mettere la cultura al centro di qualsiasi progetto di svi-

Dario Franceschini ha di recente affer-

luppo per Roma. Poi, sotto questo inelimi-

mato che con i nuovi investimenti iden-

nabile ombrello, ciascuno ha offerto letture

tificati nel PNRR la cultura guiderà la

diverse. La forza degli artisti sta nella loro

ripartenza del Paese. Cosa può fare il

capacità di visione ulteriore. E il film alla fine

mondo delle istituzioni per rilanciare la

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Nidiaci Silvia Ferrari Lilienau, Giulia Giambrone, Cesare Giraldi, Enrico Migliaccio, Claudia Quintieri, Caterina Taurelli Salimbeni, Francesca Torre Inside Art, Iscrizione al Roc n. 34985 Reg. Stampa Trib. Cz n. 152 del 23/03/04, è una testata edita da Editoriale Inside Art Scarl Direttore responsabile e trattamento dati Guido Talarico All right reserved


INSIDEART 11 LA LUCE DI ROMA

cultura a Roma?

nare i parassiti”, come dice Piero Pizzi Cannella, e consentire agli artisti di esprimersi a

«Gestire Roma è un’impresa complicata

pieno, intervenendo sul territorio con i loro

perché la magnitudo dei problemi, dal per-

lavori. Lo ricordano un po’ tutti e quel che di-

sonale alle risorse, dall’Ama all’Atac, dalla

cono è emblematico perché di fatto è il tema

viabilità alla questione del degrado sociale,

di fondo: dare più opportunità. Lo sviluppo,

è molto alta. Bisogna scomporre i problemi

come ha sottolineato Pietro Ruffo, alla fine è

e affrontarli uno ad uno, partendo però da

proprio questo: creare le condizioni perché la

una visione chiara su dove si vuole arrivare.

cittadinanza esprima il meglio di sé stessa».

Nella “Luce di Roma” gli artisti hanno indicato una strada precisa che, come dicevo,

Una considerazione, quella di Ruffo che

è la cultura, nel senso più ampio del termi-

porta a una riflessione anche sulla neces-

ne. Ora sta alla nuova giunta capitolina dare

sità di una ripartenza che tocchi non solo

un segno di discontinuità con il passato e

la cultura ma in generale la formazione

fare vedere di che pasta è fatta. Il sindaco

del cittadino che vive la città e che è il de-

Roberto Gualtieri e l’assessore alla cultura

stinatario e il fruitore principale dell’arte.

Miguel Gotor hanno una credibilità professionale e personale per cambiare il corso

«Questo è uno dei temi di fondo del mio do-

delle cose. Li attendiamo ora alla prova dei

cufilm. Vale per Roma, ma può valere per

fatti, pronti noi stessi a collaborare perché

ogni città o nazione. I luoghi ormai ci sono,

a tutti tocca dare una mano, sperando che

quasi dappertutto. La questione di base è

partano proprio dall’arte e dalla cultura».

la formazione, è la cultura generale. Bisogna tornare non solo alle accademie e alle

Ogni artista che si confronta oggi con

università, ma anche alle scuole. Lo dico-

Roma deve fare i conti con il peso

no bene Gianmaria Tosatti e anche Cesare

schiacciante dell’eredità culturale di

Pietroiusti. Il livello medio di preparazione

questa città. Alla luce delle interviste

pubblica è la precondizione della cresci-

fatte, come si relazionano gli artisti con

ta. Sia quella culturale, che economica e

la dimensione urbana in cui lavorano?

sociale. Bisogna ripartire da qui. Non è un problema di contenitori, ma di contenuti. La

«Ogni artista vive Roma a modo suo. Come

sfida è da un lato risolvere i problemi gravi

del resto molti di noi. Quello che mi è sem-

che ci affliggono, e questa è la contingenza.

brato essere il comune denominatore che li

Dall’altro è crescere partendo dalla gente,

unisce è il desiderio di fare di più. La storia,

dalla consapevolezza e dalla maturità del-

la tradizione culturale, le vibrazioni, gli stimo-

la cittadinanza, e questa è la prospettiva. E

li della città eterna sono lì a portata di tutti.

per farlo la cultura è certamente la luce di

Ciascuno li può riconoscere e utilizzare come

questa città, come di tutto il nostro Paese».

più ritiene. Ma per rinascere occorre “elimi-

IA


INSIDEART 12 IL PROGETTO DI GIAN MARIA TOSATTI

Storia della notte e destino delle comete, il progetto di Gian Maria Tosatti per il Padiglione Italia 2022

Fabrizia Carabelli

Nel contesto della Sala Spadolini del

ti come protagonista assoluto in rap-

Ministero della Cultura a Roma è stato

presentanza del BelPaese. Presenti in

presentato il 14 febbraio il progetto del

conferenza Dario Franceschini, Mi-

Padiglione Italia per la Biennale di

nistro della Cultura, Roberto Cicutto,

Venezia del 2022, curato da Eugenio

Presidente de La Biennale di Venezia,

Viola e che vedrà Gian Maria Tosat-

Onofrio Cutaia, Direttore Generale


INSIDEART 13 IL PROGETTO DI GIAN MARIA TOSATTI

Creatività Contemporanea del Ministero del-

cia come una sintassi teatrale suddivisa in

la Cultura Commissario del Padiglione Italia,

due atti.

Eugenio Viola, Curatore del Padiglione Italia e Gian Maria Tosatti.

«Un progetto natura immersiva – ha affermato Cutaia – che ci ha lasciato subito molto

Storia della notte e destino delle comete,

sorpresi e che riflette l’idea di rimando di la-

questo il titolo del progetto che si preannun-

voro tra Gian Maria Tosatti ed Eugenio Viola,


INSIDEART 14 IL PROGETTO DI GIAN MARIA TOSATTI

in una collaborazione tra due personalità tra

E il messaggio arriva dalle profondità di una

le più interessanti in Italia, Viola, grande cura-

serie di riflessioni condivise tra curatore e arti-

tore che dirige il MAMBO di Bogotà e l’ope-

sta che hanno portato alla realizzazione di un

ra di Gian Maria che parla da sé, si struttura

progetto che si interroga sull’uomo, sull’ar-

in azioni spesso complesse». Si tratta di un

te ma che si rapporta con temi attuali come

progetto ambizioso reso possibile nel suo

l’ecologia e l’ambiente. «Un lavoro teatrale

sviluppo dal concorso di risorse finanziarie

– ribadisce Eugenio Viola – che ha un cre-

pubbliche e private. Risorse importanti, si

scendo quasi rossiniano con un’epifania. La

parla di 600.000 euro più 1 milione e 450 da

parte conclusiva è racchiusa nella storia della

fonti private per un’opera complessa e strut-

notte che prepara a una visione finale, quel-

turata.

la del destino delle comete e annuncia una visione catartica che propone uno sguardo

«Avrei voluto fare un film con questo titolo –

propositivo sul presente. Noi crediamo che

ha commentato Cicutto – è un viaggio che

l’ottimismo sia un’obbligazione morale».

racconta una storia sottointendendo un rapporto possibile tra convivenze anche stram-

Senza prendere una posizione precisa, il

palate ma tutte segnale di un messaggio po-

progetto supera il concetto di arte totale e si

sitivo, di pace, nel contesto in cui viviamo».

propone di stimolare nel visitatore l’esigenza


INSIDEART 15 IL PROGETTO DI GIAN MARIA TOSATTI

di porsi delle domande.

Presente in conferenza anche Dario Franceschini che ha sottolineato l’importanza di

A confermarlo l’intervento di Tosatti che inizia

investire sui giovani talenti e sul presente: «Il

raccontando una storia personale, ma arriva

tema generale scelto dalla curatrice Cecilia

diretto a spiegare il tema del Padiglione e le

Alemani è in sintonia con la realtà storica che

problematiche su cui si interroga: «Qualche

stiamo vivendo in questo nostro presente,

settimana fa sono stato invitato da alcuni

come lo sarà anche il padiglione Italia».

amici, i Motus, a teatro a vedere Tutto Brucia, tratto dalle Troiane di Euripide. Mi sono trovato catapultato nella realtà, nel presente. Quando la nostra civiltà è stata frammentata e svenduta? La storia della nostra civiltà – aggiunge – racconta di una sconfitta, abbiamo perduto con noi stessi, l’arte è uno specchio crudele. Siamo ancora impegnati nelle piccolezze dell’umano, non ci muoviamo mai, non ci stiamo evolvendo e questa è la guerra che abbiamo perduto».


INSIDEART 16 GUGGENHEIM DI BILBAO

Il Guggenheim di Bilbao fa 25 anni e festeggia con una nuova identità visiva


ph Erika Ede

INSIDEART 17 GUGGENHEIM DI BILBAO


INSIDEART 18 GUGGENHEIM DI BILBAO


INSIDEART 19 GUGGENHEIM DI BILBAO


INSIDEART 20 GUGGENHEIM DI BILBAO

Alberto Papola

È l’alba degli anni ’90, Bilbao soffre le riper-

ca della città in cui si è insediato e dell’intero

cussioni della crisi economica e il porto, vero

ambiente circostante, acquisendo un suc-

cuore pulsante della città, è lasciato al de-

cesso e un grado di notorietà internazionale

grado e all’abbandono. La svolta arriva con

che si sono mantenuti nel corso del tempo.

la proposta da parte dell’allora governo basco di cedere gli spazi di una antiquata strut-

L’istituzione museale spagnola è oggi con-

tura museale in disuso a uno dei musei più

siderata in maniera unanime un simbolo

importanti d’America e del mondo, il Solo-

dell’architettura del tardo ‘900. Progettata

mon R. Guggenheim. Il progetto avrebbe

da Frank O. Gehry, la struttura del museo

preso ispirazione all’iconico museo sito nella

presenta un design fluido ed espressionista

Grande Mela, nato dal genio di Frank Lloyd

che è frutto dell’utilizzo della tecnologia CA-

Right. La proposta viene accolta e sei anni

TIA, fondamentale per la moderazione tridi-

più tardi, nel 1997, il museo apre le porte ai

mensionale. La cura nella scelta di fare uso di

visitatori per la prima volta. Il resto è storia.

più materiali come marmo, acciaio e vetro si è dimostrata essenziale per concepire il mu-

A ottobre 2022 il Museo Guggenheim Bil-

seo come un’opera scultorea che si innesta

bao compie 25 anni dalla sua inaugurazione.

nell’ambiente circostante con estrema natu-

Il Museo ha significato una grande svolta nel-

ralezza, grazie anche alle sue superfici riflet-

la vita culturale, economica, sociale e artisti-

tenti dall’aspetto cangiante. Il cielo e l’oce-


INSIDEART 21 GUGGENHEIM DI BILBAO

ano si specchiano sulle facciate dell’edificio

tagram, uno tra i più celebri e riconosciuti

che sembra incarnare in tal maniera i simboli

studi di graphic design di New York, insieme

della sua città.

al type designer Jonathan Hoefler, il nuovo logo del Guggenheim Bilbao accompagnerà

Così come è accaduto 25 anni fa in un con-

l’intera programmazione dell’anno, dando un

testo di grave crisi economica, il museo ha

nuovo slancio al museo.

visto chiaramente che ispirare fiducia e aiutare a riattivare l’ambiente fa parte della sua

Dopo la necessaria riflessione in seguito alla

ragion d’essere. In questa linea, il museo ha

pandemia, il museo affronta con entusiasmo

presentato il motto che guida la celebrazio-

e ottimismo realista le sfide del suo futuro.

ne del suo anniversario, «L’arte ispira futuro»,

L’incertezza e le limitazioni provate con la cri-

oltre a un’edizione speciale del suo logotipo,

si sanitaria sono servite da stimolo per sfrut-

dove le caratteristiche lettere “G” del marchio

tare le nuove opportunità, che passano dalla

Guggenheim si muovono come ingranaggi,

flessibilità, la proattività e l’uso delle tecnolo-

formando il numero 25.

gie per continuare a diffondere l’arte e a produrre ispirazione, e per continuare a essere

Disegnato da Abbot Miller, partner di Pen-

un motore del territorio.


INSIDEART 22 AMBIENTE E COSTITUZIONE

La tutela dell’Ambiente entra nella Costituzione


INSIDEART 23 AMBIENTE E COSTITUZIONE

Fabrizia Carabelli

Buone notizie dal mondo della politica: La

passato a Montecitorio con 468 voti a favore,

tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli

un contrario e sei astenuti. Una grande vitto-

ecosistemi entra finalmente in Costituzione.

ria che segna il nostro futuro e che apre la

L’Aula della Camera, infatti, ha definitivamen-

strada per un’attenzione ancora maggiore ai

te approvato la proposta di legge costituzio-

temi ambientali da parte della politica ma an-

nale che modifica in tal senso due articoli

che delle generazioni che verranno, anche se,

della Carta, il 9 ed il 41. Il testo, alla secon-

sperare che una riforma sull’ambiente passa

da lettura alla

infliggere oggi un duro colpo al cambiamento

Camera, è

climatico appare piuttosto utopistico. Sicuramente un piccolo passo al quale andranno associate


INSIDEART 24 AMBIENTE E COSTITUZIONE

Aerocene_Thomas Saraceno

leggi, norme attuative, controlli, oltre che

gendo anche “alla salute, all’ambiente”.

un’etica collettiva e un’esemplare condotta individuale.

Poche parole che risuonano anche nelle orecchie nel mondo dell’arte contempora-

Il disegno di legge, comunque, prevede la

nea, che da sempre mostra di avere nel suo

modifica dell’articolo 9, in cui si precisa che

dna una sensibilità ai temi ambientali. Tanti

“la Repubblica promuove lo sviluppo della

sono gli artisti attivi in tal senso che nell’ultimo

cultura e la ricerca scientifica e tecnica” a cui

decennio hanno incentrato il loro lavoro sulla

è stato aggiunto che “tutela l’ambiente, la bio-

realizzazione di opere votate a sensibilizzare

diversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse

il grande pubblico. Land Art e Arte Povera

delle future generazioni. La legge dello Stato

hanno avuto ovviamente un ruolo fondamen-

disciplina i modi e le forme di tutela degli ani-

tale nel promuovere un rapporto intelligente

mali”. L’articolo 41, che afferma che l’iniziati-

e un equilibrio tra l’uomo e la natura, tuttavia

va economica è libera ma “non può svolgersi

negli ultimi anni le nuove generazioni hanno

in contrasto con l’utilità sociale o in modo da

mostrato uno spirito ancora più agguerrito

recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla

nel difendere il nostro pianeta, sulla scia di

dignità umana” è stato ampliando aggiun-

personaggi pubblici come Greta Thunberg,


INSIDEART 25 AMBIENTE E COSTITUZIONE

Giardino Abusivo_Eugenio Tibaldi

un pianeta entrato a tutti gli effetti nell’era ge-

tisti internazionali.

ologica dell’Antropocene, nella quale l’essere umano con le sue attività è riuscito con

– Ice Watch, opera concepita e realizzata

modifiche territoriali, strutturali e climatiche

da Olafur Eliasson per la COP21- United

ad incidere su processi geologici.

Nations Conference on Climate Change del 2015 a Parigi. Per questa mastodontica in-

Da elogiare è la tendenza recente del mon-

stallazione l’artista ha trasportato dodici im-

do dell’arte nell’integrare alla pratica artistica

mensi blocchi di ghiaccio da un fiordo in Gro-

ed estetica l’interesse e la ricerca nell’ambi-

enlandia, davanti a Place du Panthéon nella

to della scienza e della tecnologia, che ha

capitale francese.

portato alla nascita di lavori mozzafiato che nascondono un processo accurato e preciso

– la Ecological art di Agnes Denes che nel

nella loro realizzazione, oltre che la necessità

2015 per la Fondazione Trussardi ha tra-

di attivare collaborazioni con esperti di altri

sformato un’area dismessa di Milano, oggi la

settori esterni all’arte. Vogliamo ricordare per

Biblioteca degli alberi a Porta Nuova, in una

questa occasione i cinque lavori più rappre-

distesa di grano.

sentativi realizzati nell’ultimo decennio da ar-

– La Parata della Fine, la performance di


INSIDEART 26 AMBIENTE E COSTITUZIONE

La Parata della Fine-Andreco

Fondazione Trussardi_Agnes Denes

Andreco realizzata nel 2017 per il Centro Pecci di Prato, nata dalla necessità di ristabilire un equilibrio tra l’uomo e la natura, contro un comportamento che inquina e compromette l’ecosistema, fino alla sua stessa autodistruzione. – Giardino abusivo di Eugenio Tibaldi, che nel 2019 ha messo al centro dell’interesse la ricerca urgente di una nuova forma di sostenibilità capace di contrastare il degrado ambientale. L’opera site-specific, viva e in continuo divenire, rappresenta un ecosistema dove alcuni ortaggi crescevano nutriti con acqua di recupero proveniente dall’impianto idraulico del Museo del 900 di Milano, in cui è stata presentata. – Fly with Aerocene Pacha di Tomás Saraceno. Nel suo ultimo progetto, il celebre artista argentino è riuscito a far sollevare da terra un’enorme struttura, simile a una mongolfiera, senza usare litio, pannelli solari o combustibili fossili ma alimentato solo dal sole e dall’aria. L’ennesimo traguardo per l’artista, in mostra di recente a Palazzo Strozzi, che incentra la sua ricerca sui legami tra arte, scienza e attivismo ambientale.


INSIDEART 27 AMBIENTE E COSTITUZIONE


INSIDEART 28 ARCO MADRID, NFT E CRIPTOVALUTA

ARCO Madrid,

si infiamma il dibattito su NFT e criptovaluta


INSIDEART 29 ARCO GLOBAL MADRID, NFT EXHIBITION NFT E CRIPTOVALUTA ROME


INSIDEART 30 ARCO MADRID, NFT E CRIPTOVALUTA

Alberto Papola

ARCO Madrid è sui blocchi di partenza. La

norma. Nonostante la pandemia, la fiera nel-

fiera d’arte spagnola apre le sue porte al pub-

la scorsa edizione si è trovata ad avere un

blico dal 23 al 27 febbraio 2022, celebrando il

margine di vantaggio rispetto ai suoi com-

suo quarantunesimo appuntamento e dimo-

petitor internazionali, cavalcando l’ondata di

strando il desiderio di saldare i rapporti con

interesse riservata alla cripto arte e probabil-

la fetta di sistema dell’arte che ha sempre

mente ed è proprio ad ARCO 2021, tra l’al-

partecipato alla sua storia. Quest’anno du-

tro che è stata venduta per la prima volta in

rante la fiera, gallerie storiche e nuove realtà

una fiera un’opera d’arte NFT, come riporta il

al principio del loro percorso si incontrano e

quotidiano El País.

confrontano su alcuni dei temi più caldi che nell’ultimo periodo hanno scaldato il dibattito

Il sistema spagnolo non ha portato all’arresto

nell’art world e certamente non può che es-

del settore della cultura in maniera drastica

sere al centro delle discussioni il fenomeno

come successo in molti altri stati ma l’entu-

dell’arte digitale e degli NFT.

siasmo di un nuovo inizio è percepibile anche nella capitale spagnola che in questi giorni è già alle prese con altre iniziative come il Festival del design, che fa da apripista per la fiera, già garantendo un’importante affluenza di visitatori potenzialmente interessati a Madrid. In ogni caso, ARCO Madrid apre l’edizione del 2022 sotto il segno della cautela; oltre al rigido regolamento strutturato per ridurre al minimo il rischio di contagio, la fiera ospita un ridotto numero di gallerie rispetto alla norma, sono infatti 159 i nomi che hanno ac-

Courtesy ARCO Madrid

Una fiera resiliente

quisito uno spazio espositivo all’interno dei padiglioni di Ifema, tradizionale location in cui da anni l’iniziativa ha luogo. Le gallerie parte-

ARCO Madrid è una delle pochissime fiere

cipanti arrivano dal panorama internazionale

che non hanno subito arresti durante il perio-

e si contano trenta paesi di appartenenza.

do pandemico. Nessuna delle edizioni coincise con le fasi più critiche dell’emergenza

ARCO Madrid e gli NFT

sanitaria è stata annullata, né l’edizione del 2020, né quella del 2021, seppur questa si

La fiera viene divisa in tre sezioni, la 40+1 in

sia svolta con molte restrizioni rispetto alla

cui sono raccolte le gallerie senior che hanno


INSIDEART 31 ARCO MADRID, NFT E CRIPTOVALUTA

Courtesy ARCO Madrid

da sempre partecipato alla fiera, la sezione

al fenomeno degli NFT.

Opening, le giovani proposte, e Nunca lo mismo, parentesi dedicata all’arte latino ameri-

In Spagna, secondo un rapporto di Art Price,

cana. La tradizione e l’innovazione si amal-

la quota di mercato degli NFT nel 2021 è in-

gamano nelle schiere degli stand di ARCO

feriore all’1% delle transazioni totali, rispetto

Madrid e il motivo di scontro più ricorrente

al 5% a livello globale. Nonostante le reticen-

non può essere che la novità, gli NFT.

ze, le vendite e le aste locali sono in aumento ma questo non basta. La paura di contare

Nel 2020, la fiera di Madrid è stato l’ultimo

eccessivamente su di un fenomeno che ali-

evento prima della chiusura internazionale,

menta la speculazione e che viene ritenuto

e questo ha dato la possibilità di presentare

sempre più distante dalle dinamiche tradizio-

al pubblico con largo anticipo la cripto arte

nali senza però eguagliare la sicurezza degli

rispetto agli altri appuntamenti del mercato.

investimenti è ancora molto diffusa. La stes-

Già in quell’occasione le gallerie hanno di-

sa direttrice di ARCO Madrid, Marìbel Lo-

mostrato poca compattezza sull’argomento

pez, dichiara, ammonendo coloro che han-

e sono molti i nomi che hanno deciso di non

no considerato poco lungimirante proporre

cambiare posizione neppure nell’edizione di

una linea concentrata nella vendita di opere

quest’anno, non portando nomi legati legati

digitali:«Non c’è bisogno di avere fretta: ora


INSIDEART 32 ARCO MADRID, NFT E CRIPTOVALUTA

Courtesy ARCO Madrid

è il momento per gli artisti di pensare a come

vinta della fazione tradizionalista che gli NFT

questo possa far parte del loro lavoro».

sono la chiave per l’apertura del mercato ai nuovi e giovani collezionisti. L’inclusione è

Un’apertura dichiarata che senz’altro lascia

possibile e l’arte digitale potrebbe rappre-

aperto uno spiraglio sulla maggiore inclusio-

sentare l’occasione perfetta per un’espan-

ne di proposte legate al metaverso. Il doma-

sione significativa del numero di acquirenti

ni sembra però essere fin troppo vicino per

che per la prima volta si dimostrano Inten-

molti dei galleristi che partecipano all’edizio-

zionati a dare principio alla propria collezio-

ne 2022 della fiera, come Sara G. Arjona, di

ne personale. Una posizione condivisa an-

Baró, la quale afferma: «Questo è il futuro, e

che dal Ismael Chappaz, direttore di House

noi vogliamo essere da quella parte». Quello

of Chappaz: «Se vogliamo fare appello alle

che rimane certa è l’assoluta polarizzazione

nuove generazioni, dobbiamo adattarci»

delle gallerie, ancora impreparate a una risoluzione diplomatica perché ancora fin troppo incerte su quello che sarà l’andamento commerciale delle opere digitali. La sezione “Junior” è sicuramente più con-

Info: https://www.ifema.es/en/arco-madrid Info: Arco Madrid 23 febbraio 2022 – 27 febbraio 2022 Avda. del Partenón, 5, Madrid, Spagna


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