INSIDEART online
N. 146 | € 2,00
Julia Krahn, Julia / CULTURA / CULTURE, 2022
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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE
Ucraina, 365 giorni dopo. L’arte davanti all’orrore della guerra
A un anno dallo scoppio del conflitto, musei e istituzioni presentano diversi progetti che ci ricordano di restare umani
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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE
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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE
redazione
È già passato un anno, le notizie sono calate e
ganda esistono persone reali. Ognuno con la
all’orrore ci si abitua sempre più in fretta quan-
sua storia. Io accolgo in studio chi ha voglia di
do non lo si vede più, ma la guerra in Ucraina
condividere la sua».
continua, a un passo da noi, ad avere un impatto devastante sulla vita e sul futuro di milioni di persone, bambini compresi. A un anno di distanza, ancora una volta l’arte ci mette davanti un’occasione per riflettere da che parte stiamo andando e quanta strada ancora c’è da fare in termini di umanità. Alcune iniziative che raccontano, attraverso lo sguardo di fotoreporter o artisti che provengono dalle zone devastate dalla guerra, la vita di chi vive ancora nel terrore: La mostra di Julia Krahn, Bandiere di Pace; Ritratti di donne ucraine rifugiate ospitata nel Chiostro del Complesso di Vicolo Valdina della Camera dei Deputati fino all’8 marzo e organizzata da Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei Deputati. Il percorso espositivo prevede il racconto per immagini e intervi-
Anche il MAXXI – Museo nazionale delle arti
ste con cui l’artista fa parlare le donne ucraine
del XXI secolo ricorda lo scoppio della guerra
fuggite alla guerra. Nel porticato esterno del
con le opere dell’inviato speciale della Rai e
Chiostro cinquecentesco sono installate sei
fotoreporter Giammarco Sicuro presentando,
bandiere recanti i ritratti di donne ucraine ri-
in collaborazione con UNICEF, la mostra fo-
fugiate, come delle icone laiche che si impon-
tografica Can you smile for me? L’infanzia
gono nello spazio con tutta la forza e la dignità
sperduta. Una collezione di 83 scatti che Si-
del messaggio che veicolano, un messaggio
curo ha raccolto in più dieci anni di lavoro in
di resistenza e di pace. «Non parlo della guer-
vari paesi del mondo – dal Myanmar, a Perù,
ra, delle sue impossibili ragioni per esistere o
Bolivia, India, Nepal, Brasile, Oman, Tagiki-
di chi la sta tenendo accesa – racconta Krahn
stan, fino all’Afghanistan e all’Ucraina – rac-
– ma delle persone che la subiscono. Indiffe-
contando attraverso i volti dei bambini le loro
rentemente da pensiero, posizione o status,
storie: un mosaico colorato ed eterogeneo, ma
sono fuggite per salvare i loro bambini e hanno
anche sofferente, emergenziale e doloroso di
lasciato indietro i loro mariti. Oltre alla propa-
un’infanzia sperduta in angoli del mondo trop-
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po spesso abbandonati e dimenticati. «Il volto
e perché grazie ai suoi scatti possiamo far
simbolo di questa esposizione – ha dichiarato
conoscere le storie che si celano dietro i
Sicuro – è quello di una bambina di Sviatohir-
numeri. Ringrazio anche il Museo MAXXI per
sk, un villaggio del Donbass, che ho fotogra-
avere ospitato la mostra», ha dichiarato Car-
fato all’indomani della liberazione, dopo mesi
mela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.
di occupazione dell’esercito russo. Un volto
Il Museo di Risorgimento di Milano ospita,
triste, dallo sguardo perso e vuoto, incapa-
invece, fino al 12 marzo, la mostra fotografi-
ce, appunto, di sorridere: “Can you smile for
ca Ucraina. Storie di resistenza, a cura del
me?”». Le immagini e le installazioni artistiche
Consolato degli Stati Uniti a Milano. La mostra
della mostra sono donate all’UNICEF per so-
comprende scatti di Arianna Arcara e Mikhail
stenere i progetti a favore della sopravviven-
Palinchak, per un un totale di 46 fotografie
za e dello sviluppo di bambini e adolescenti in
che raccontano la resilienza del popolo ucrai-
tanti drammatici scenari mondiali. «Nelle guer-
no che ha scelto di rispondere alla brutalità
re e nelle emergenze i bambini sono i più col-
dell’invasione russa, senza mai arrendersi. «Il
piti: perdono la loro infanzia, la scuola, la casa,
24 febbraio, primo giorno dell’invasione russa,
la famiglia, la salute, le certezze; alcuni di loro
in studio a Cesura è stato tumulto generale –
conoscono soltanto violenze e fuga. Ringrazio
ha sottolineato Arianna Arcara – sono stata
a nome dell’UNICEF Italia Giammarco Sicuro
subito travolta dalla necessità di partire verso
per essere vicino alla nostra organizzazione
quei territori che nel 2014 erano stati docu-
Giammarco Sicuro, Can you smile for me? L’infanzia sperduta, MAXXI, Roma, 2023
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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE
Giammarco Sicuro, Can you smile for me? L’infanzia sperduta, MAXXI, Roma, 2023
mentati dal cofondatore di Cesura e fotogior-
Filled with Ukrainian Blood. Un’iniziativa
nalista Andy Rocchelli e avevano infine segna-
organizzata dall’assessorato alla cultura del
to la sua storia; così come quella di tutti noi
Comune di Pisa, curata da Giusy Caroppo e
altri membri del collettivo». E Mikhail Palinchak
promossa da a/political con sede a Londra,
aggiunge: «Non ho mai pensato di diventare
dalla Galleria Giampaolo Abbondio di Todi e
un fotografo di guerra e preferisco fotografa-
dalla piattaforma Circuito del Contemporaneo.
re la tranquilla vita quotidiana del mio Paese
«In questo momento catastrofico per l’Euro-
facendo street photography. Ma quando la
pa – parla Molodkin – il ruolo della cultura e
guerra è arrivata nel mio Paese, nella mia città
dell’arte è quello di creare il contesto per com-
natale e persino nelle strade dove vivo come
prendere la portata della crisi umanitaria che
cittadino e come fotografo, non ho avuto altra
stiamo attraversando e di cui il popolo ucraino
scelta che documentare ciò che stava acca-
ne sta facendo le spese più imponenti. L’ur-
dendo intorno a me».
genza del mio progetto è quella di mostrare
A Pisa, sulle pareti del centro espositivo mu-
che la democrazia si trova in grave pericolo,
seale SMS, dal tramonto di venerdì 24 all’alba
sta già sanguinando. Voglio mettere in luce la
di sabato 25 febbraio, verrà proiettata l’ope-
terribile situazione che sta vivendo la comunità
ra dell’artista concettuale russo Andrei Mo-
ucraina e aiutarla. Il sangue che combattenti e
lodkin dal titolo Bloody Democracy e Putin
immigrati ucraini hanno simbolicamente dona-
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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE
Ucraina. Storie di resistenza, Museo di Risorgimento di Milano, 2023
to per riempire le mie sculture è la loro ultima speranza. Questo è un progetto sociale sulla crisi della democrazia europea. Dobbiamo, tutti insieme, trovare una soluzione per uscire da questo momento di crisi. La rilevanza del tema è stata dimostrata dalle numerose pubblicazioni che la stampa internazionale ha dedicato al progetto trovando in esso la voce e l’immagine per un appello alla collettività. Oggi la voce della cultura è più determinante di quella dei politici. La democrazia è un costrutto vuoto facile da distruggere. In Ucraina si sta combattendo anche per difendere questo concetto. Il costo della guerra è sangue umano. Come artista uso il sangue umano per interrogare il sistema politico esistente».
INSIDEART 10 UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE
Andrei Molodkin, Victory of Democracy, Castello di Barletta. Photo Gleb Kosorukov
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INSIDEART 12 RETROSPETTIVA DI GIAN MARIA TOSATTI ALL’HANGAR BICOCCA
Gian Maria Tosatti all’HangarBicocca
con una retrospettiva che riassume la ricerca degli ultimi vent’anni
Con la mostra NOw/here nello spazio milanese l’artista ci porta in una dimensione pittorica che legge il presente guardando alla Storia
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INSIDEART 14 RETROSPETTIVA DI GIAN MARIA TOSATTI ALL’HANGAR BICOCCA
INSIDEART 15 RETROSPETTIVA DI GIAN MARIA TOSATTI ALL’HANGAR BICOCCA
Gaia Badioni
«La mostra racchiude le tracce, come dei su-
a ciò che già c’è. Sintesi di questo progetto, e
dari, che ci siamo tolti di dosso dal cammino
del suo passaggio dalla dimensione interiore
precedente», così Gian Maria Tosatti inizia a
a quella onirica, è il titolo della mostra: un ac-
raccontare la retrospettiva NOw/here in Pirelli
cento sul qui e il dove, ma anche un senso di
HangarBicocca aperta al pubblico il 23 feb-
smarrimento e perdizione.
braio 2023 e curata da Vicente Todolí. Ritratti (2022) e NOw/here (2023) punteggiano Un parlare al plurale, dunque, che coinvolge
lo spazio industriale creando un percorso nel
non solo l’artista, ma anche chi ha condiviso
vuoto e nel silenzio. La luce aiuta ad acquieta-
con lui le esperienze dei suoi viaggi negli ulti-
re lo spirito, a rallentare lo sguardo e il passo;
mi vent’anni, la strada e i visitatori stessi. Tutti
invita a passare da una dimensione esteriore
sono racchiusi e riuniti nello spazio silenzio-
a quella interiore. I fasci di luce che disegna-
so e in penombra dello Shed, punteggiato da
no sul pavimento lo spazio d’azione dell’opera
due serie pittoriche inedite, che riassumono il
segnano come un sentiero, ma anche un vuo-
passato e guardano al futuro. Proprio come la
to dentro il quale buttarsi, prima di perdersi
tradizione dell’arte vuole, dove non si fa nulla
nelle opere. Sono come una strada, tanto cara
di diverso, ma “si aggiunge un pezzo un più”
all’artista, perché è lì che si possono trovare i
INSIDEART 16 RETROSPETTIVA DI GIAN MARIA TOSATTI ALL’HANGAR BICOCCA
“i tratti dello spirito del tempo e della nostra
in oro e ruggine su pannelli in ferro agiscono
generazione”. Lungo questo cammino, fisico e
“come specchi vuoti dell’anima”. Rappresen-
meditativo, i dipinti emergono sia come billbo-
tazione della la contraddizione della condizio-
ards, che come paesaggi notturni appena ac-
ne umana contemporanea, il nuovo ciclo di
cennati, rischiarati da deboli e lontane lucine.
lavori si esprime attraverso l’accostamento di elementi opposti sotto il profilo materico e
La serie Ritratti, composta da quattro dipinti
simbolico, restituendo fisicamente il passare
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del tempo. I dipinti agiscono come specchi
NOw/here (2023), invece, è una serie di dieci
irradiati di luce, ma richiamano anche all’idea
opere in grafite e carboncino su tela. Sospesi
dell’astista stesso “vuoto come uno specchio.
al soffitto, i lavori recano impresse visioni fuori
Ciò che gli rimane addosso è una sovraespo-
fuoco di paesaggi astratti, in una rappresenta-
sizione luminosa che egli coglie lungo la stra-
zione pittorica dell’esistenza. Tosatti qui passa
da nei suoi viaggi”.
dalla dimensione reale a quella immaginifica in continuità con il suo immaginario visivo che si ricollega alle esperienze recenti in aree di crisi – come l’intervento a Odessa della serie Il mio cuore è vuoto come uno specchio. Il progetto prosegue il lungo percorso sull’installazione ambientale che caratterizza la pratica di Tosatti e la cui origine risale ad altre opere, alle più recenti Episodio di Odessa (2020) e Storia della Notte e Destino delle Comete (2022), tracciando una linea ideale che trasforma l’atto del guardare in uno spazio di incontro tra immagini distanti. Fino al 30 luglio 2023, Pirelli HangarBicocca, Milano
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INSIDEART 20 RETROSPETTIVA DI GIAN MARIA TOSATTI ALL’HANGAR BICOCCA
INSIDEART 21 RETROSPETTIVA DI GIAN MARIA TOSATTI ALL’HANGAR BICOCCA
INSIDEART 22 ATLANTIDE 2017-2023. YURI ANCARANI AL MAMBO 2023
Atlantide 2017-2023. Al MAMbo L’ambiente “horror” di Yuri Ancarani
Le inquietudini, le disillusioni giovanili nel microcosmo veneziano, indagate dal regista Yuri Ancarani, sono al centro dell’ultimo progetto del Museo di Bologna
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INSIDEART 24 ATLANTIDE 2017-2023. YURI ANCARANI AL MAMBO 2023
Andrea Bardi
«La mia casa è il barchino»: a pronunciare que-
L’idea del film, ha confessato Ancarani, nasce
ste parole è Daniele, giovane ragazzo venezia-
più di dieci anni fa, quando il regista si imbatte
no, di ventiquattro anni, protagonista di Atlan-
per la prima volta in un “barchino”, un piccolo
tide, lungometraggio completato nel 2021 dal
mezzo dove molti giovani, in laguna, trascorro-
regista ravennate Yuri Ancarani (1972), a cui il
no gran parte del loro tempo. Un vero e proprio
MAMbo di Bologna ha dedicato, in occasione
microcosmo, «utilizzato dai giovani maschi per
di ArtCity, una mostra – parte dell’agenda del
fare […] tutte le iniziazioni per diventare adulti»,
main program – curata da Lorenzo Balbi e al-
epicentro e simbolo di un fenomeno antropo-
lestita nella Sala delle Ciminiere del Museo.
logico dai tratti quasi “tribali”: il culto della ve-
Atlantide 2017-2023, inaugurata lo scorso 2
locità incisa sulle briccole (le strutture in legno
febbraio e aperta fino al prossimo 7 maggio,
che in laguna segnalano le vie d’acqua), il desi-
viene definita un’esplosione del film, presen-
derio del primato (nel film, l’obiettivo di Danie-
tato alla 78esima edizione del Festival del
le è superare gli 85 km/h raggiunti da un’altra
Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti, e
imbarcazione), la transizione a volte goffa dalla
candidato nel 2022 al David di Donatello come
fase dell’infanzia al machismo ostentato dell’a-
miglior documentario.
dolescenza. Un limbo delicato, un periodo di
Yuri Ancarani, exhibition view at MAMbo, Foto Ornella De Carlo. Courtesy Settore Musei Civici Bologna MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
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Yuri Ancarani, exhibition view at MAMbo, Foto Ornella De Carlo. Courtesy Settore Musei Civici Bologna MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
INSIDEART 26 ATLANTIDE 2017-2023. YURI ANCARANI AL MAMBO 2023
passaggio di ricerca del senso e del proprio
segno dei cipressi porta a un’altra isola, quella
posto nel mondo, che rende la realtà infinita-
dei morti dipinta da Arnold Böcklin.
mente più drammatica della fantascienza. Lo stesso Ancarani, del resto, battezza la sua
Nell’ultimo ambiente, senza dubbio il più ico-
opera come horror: «Mi occupo di cinema del
nico, un’altra sequenza di proiezioni – con le
reale, di realtà, di verità, proprio perché oggi la
ultime battute del film – occupa le pareti late-
verità fa molto più paura della fantascienza e
rali, da cui partono fasci di luci laser che in-
dei film horror».
vadono il vuoto e che ravvivano il buio complessivo, tentando di restituire nel suono delle
Un certo senso del dramma pervade anche
strumentali trap del giovane produttore Sick
gli spazi del MAMbo, che si apre totalmente al
Luke, e nell’accensione cromatica delle luci al
buio come ambiente inquieto, privando il pub-
led, le stesse luci dei barchini, l’habitat naturale
blico delle coordinate abituali. Già dalla prima
di una Venezia vissuta, vera, e che, occultata
sala, una sorta di “anticamera”, l’oscurità pren-
dalla narrazione turistica, appare paradossal-
de il sopravvento, lasciando lo spettatore solo
mente segreta, sotterranea. Capovolta, forse,
davanti al primo dei 17 video-walls installati per
come nelle scene finali del film.
l’occasione che proietta materiale inedito. Lo spaesamento prosegue nello spazio principale, che vede affrontarsi due schermi ancor più grandi sui quali un sacerdote è intento a spazzare sotto un portego, mentre – dall’altra parte – un musicista di strada suona la fisarmonica. L’isolamento dei grandi riquadri, assorbiti totalmente dal buio, risulta un espediente efficace per valorizzare il cinema di Ancarani nella sua orizzontalità pronunciata: «Passiamo la giornata a scorrere in verticale – ha confessato Ancarani – come fai a non pensare ad un cinema che scorre in orizzontale?». Sul corridoio laterale di sinistra, due video restituiscono altrettanti momenti in cui il barchino si fa “luogo dell’amore” – tra i passaggi rituali, anche l’applicazione, sul barchino, di un adesivo con il nome della propria fidanzata – mentre, nella saletta di fondo, il mezzo diventa la “tomba perfetta”, e brucia, in primo piano, nella notte, sullo sfondo di un San Francesco del deserto – isola al largo di Venezia – che nel di-
Yuri Ancarani, Atlantide 2017-2023 a cura di Lorenzo Balbi fino al 7 maggio MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna via Don Giovanni Minzoni, 14 – Bologna
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Yuri Ancarani, exhibition view at MAMbo, Foto Ornella De Carlo. Courtesy Settore Musei Civici Bologna MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
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Yuri Ancarani, exhibition view at MAMbo, Foto Ornella De Carlo. Courtesy Settore Musei Civici Bologna MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
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INSIDEART 30 BIENNALE ARCHITETTURA 2023
Un laboratorio per il futuro, così la Biennale Architettura 2023 curata da Lesley Lokko
Presentata in conferenza stampa la 18ª Mostra Internazionale di Architettura che si propone di immaginare un mondo migliore e più sostenibile
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INSIDEART 32 BIENNALE ARCHITETTURA 2023
Maria Giovanna Esposito
Si è svolta nella Sala delle Colonne di Ca’
ne i temi principali: grande attenzione sarà
Giustinian e in diretta streaming la presen-
dedicata al cambiamento climatico e alla
tazione della Biennale di Architettura 2023
promozione di un modello più sostenibile
che apre le porte al pubblico dal 20 maggio
per la progettazione, l’allestimento e lo svol-
fino al 26 novembre ai Giardini, all’Arsenale
gimento di tutte le sue attività. Ottenuta nel
e a Forte Marghera. Il laboratorio del futuro
2022 la certificazione di neutralità carbonica
(The Laboratory of the Future) è il titolo della
per tutte le proprie manifestazioni svolte du-
diciottesima Mostra Internazionale di Archi-
rante l’anno, la Biennale di Architettura 2023
tettura, diretta da Lesley Lokko, architetta,
sarà la prima grande Mostra a sperimentare
docente, scrittrice e curatrice e prima donna
sul campo un percorso per il raggiungimen-
africana a dirigere la manifestazione dedica-
to della neutralità carbonica.
ta all’architettura a Venezia. «Un laboratorio del futuro non può prescinNel corso della conferenza il Presidente del-
dere da un punto di partenza preciso – ha
la Biennale Roberto Cicutto, la curatrice e
dichiarato il Presidente della Biennale di Ve-
il Direttore del Victoria and Albert Museum
nezia Roberto Cicutto introducendo Lesley
Tristram Hunt hanno esposto tutte le novità
Lokko. – La Curatrice parte dal suo conti-
della 18. Mostra Internazionale di Architettu-
nente di origine, l’Africa, per raccontarne
ra. Decolonizzazione e Decarbonizzazio-
tutte le criticità storiche, economiche, clima-
Il presidente della Biennale, Roberto Cicutto, e la curatrice, Lesley Lokko (foto Biennale)
INSIDEART 33 BIENNALE ARCHITETTURA 2023
tiche e politiche e per dire a tutti a noi è già
ti dall’Africa o dalla diaspora africana. L’e-
successo molto di quanto sta accadendo al
quilibrio di genere è paritario e l’età media
resto del mondo. Confrontiamoci per capire
dei partecipanti è di 43 anni, mentre scen-
dove si è sbagliato finora e come va affron-
de a 37 nella sezione Progetti Speciali della
tato il futuro». È un punto di partenza che
Curatrice, in cui il più giovane ha 24 anni.
invoca l’ascolto di fasce di umanità lasciate
Il 46% dei partecipanti considera la forma-
fuori dal dibattito, e apre a una molteplicità
zione come una vera e propria attività pro-
di lingue zittite per molto tempo da quella
fessionale e, per la prima volta in assoluto,
che si considerava dominante di diritto in un
quasi la metà dei partecipanti proviene da
confronto vitale e improcrastinabile.
studi a conduzione individuale o composti da un massimo di cinque persone. In tutte le
I partecipanti non si chiameranno architetti
sezioni della Mostra, oltre il 70% delle opere
ma “pratictioners”: Lokko, preannuncia un
esposte è stato progettato da studi gestiti
cambio di rotta che parte dalla terminologia,
da un singolo o da un team molto ristretto –
dalle idee, dalle visioni che affondano le ra-
e ha proseguito – al cuore di ogni progetto
dici nel suo continente d’origine. «The Labo-
c’è lo strumento principe e decisivo: l’imma-
ratory of the Future – ha spiegato Lokko – è
ginazione. È impossibile costruire un mondo
una mostra divisa in sei parti. Comprende 89
migliore se prima non lo si immagina».
partecipanti, di cui oltre la metà provenien-
The Laboratory of the Future inizia nel Padi-
INSIDEART 34 BIENNALE ARCHITETTURA 2023
glione Centrale ai Giardini, dove sono stati ri-
le altre. In entrambi gli spazi sono presenti
uniti 16 studi che rappresentano un distillato
opere di giovani “practitioner” africani e dia-
di Force Majeure (Forza Maggiore) della pro-
sporici, i Guests from the Future (Ospiti dal
duzione architettonica africana e diasporica.
Futuro), il cui lavoro si confronta direttamen-
Si sposta poi nel complesso dell’Arsenale,
te con i due temi della Mostra, la decolo-
con la sezione Dangerous Liaisons (Rela-
nizzazione e la decarbonizzazione, fornendo
zioni Pericolose) – presente anche a Forte
un’istantanea delle pratiche e delle modalità
Marghera, a Mestre – affiancata a quella dei
future di vedere e di stare al mondo. «Ab-
Progetti Speciali della Curatrice, che per la
biamo scelto di
prima volta è una categoria vasta quanto
come “practitioner” e non come “architetti”,
qualificare i partecipanti
INSIDEART 35 BIENNALE ARCHITETTURA 2023
INSIDEART 36 BIENNALE ARCHITETTURA 2023
“urbanisti”, “designer”, “architetti del paesaggio”, “ingegneri” o “accademici”», per rispecchiare a pieno la situazione africana, un mondo in rapida ibridazione che richiede una comprensione diversa e più ampia del termine “architetto”. Sessantatrè “Partecipazioni Nazionali” organizzeranno le proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini (27), all’Arsenale (22) e nel centro storico di Venezia (14). Una novità è rappresentata dalla partecipazione del Niger, mentre il Panama si presenta per la prima volta da solo, nel passato partecipava come I.I.L.A. (Organizzazione Internazionale Italo-latino americana). Torna la partecipazione della Santa Sede alla Biennale Architettura, con un proprio Padiglione sull’Isola di San Giorgio Maggiore , mentre il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è curato dal collettivo Fosbury Architecture, formato
processo di open call.
da Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia
Il programma di The Laboratory of the Futu-
Mainardi.
re è arricchito dal Carnival, un ciclo di incontri, conferenze, tavole rotonde, film e perfor-
Per la prima volta in assoluto la Biennale Ar-
mance durante i sei mesi di Mostra, volti a
chitettura include la Biennale College Archi-
esplorare i temi della Biennale Architettura
tettura, che si svolgerà dal 25 giugno al 22
2023.
luglio 2023. Nel corso di quattro settimane di programma didattico, quindici docenti in-
«Concepito come uno spazio di liberazione
ternazionali lavoreranno con cinquanta tra
ma anche di spettacolo e intrattenimento –
studenti, laureati, accademici e professioni-
ha spiegato la curatrice – Carnival offre un
sti emergenti provenienti da tutto il mondo
luogo in cui vengono scambiate, ascoltate,
e selezionati da Lesley Lokko attraverso un
analizzate e ricordate parole, prospettive e
INSIDEART 37 BIENNALE ARCHITETTURA 2023
opinioni – . Politici, policymakers, poeti, re-
demici e studenti. Questo programma vuole
gisti, documentaristi, scrittori, attivisti, orga-
essere una forma di pratica dell’architettura
nizzatori di comunità e intellettuali pubblici
che tenta di colmare il divario tra gli architet-
condivideranno il palco con architetti, acca-
ti e il pubblico».
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INSIDEART 38 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS
Louis Vuitton e il fenomeno Pharrell Williams
Qualche considerazione sulle recenti decisioni del marchio di moda: operazione consapevole o scelta di marketing?
INSIDEART 39 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS
INSIDEART 40 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS
Eleonora Aloise
A quasi due anni dalla scomparsa di Vir-
dove conosce Chad Hugo, con lui forma
gil Abloh, Louis Vuitton scioglie il nodo
i The Neptunes e insieme sperimentano i
della successione incoronando Pharrell
palchi e le prime produzioni: dal ‘92 lavora-
Williams direttore creativo, aggiungen-
no ancora sotto lo stesso nome.
do un’altra riga ad una biografia talmente straordinaria da sembrare frutto di un gho-
Nel 2018 sposa la fidanzatina storica, con
stwriter.
la quale ha quattro figli.
Nasce nel 1973 a Virginia Beach, uno di
Nel frattempo vince una valanga di Gram-
quei luoghi letterari con il lungomare pun-
my, è candidato agli Oscar diverse volte ed
teggiato da palazzoni e palme, la ruota pa-
è considerato da Billboard il produttore più
noramica per il primo bacio e una gigante-
influente degli anni 2000, avendo collabo-
sca statua di Nettuno made in China utile
rato con tutto l’album di figurine della scena
a dare i nomi a ristoranti, alberghi e negozi
pop, rap e hip hop degli ultimi 20 anni. Nel
di souvenir della zona. Una tipica località
2017 riceve una laurea honoris causa dal-
neorealista in salsa yankee con scuole pre-
la New York University, poco dopo regala
stigiose e periferie difficili, perfetta sia per
alla città natale “Something in the Water”,
commedie romantiche che serie true crime.
festival multidisciplinare tra uguaglianza razziale e nuove tecnologie, con l’intratte-
A 12 anni frequenta un laboratorio Jazz
nimento musicale di un paio di amici tra i
INSIDEART 41 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS
quali Jay-Z, Snoop Dogg e Missy Elliott.
(famoso per la trasposizione cinematogra-
L’impegno filantropico di Pharrell è costan-
fica del 2018) basato sulla storia vera di un
te: borse di studio per i ragazzi di Harlem,
gruppo di giovani dell’alta società che si ro-
una fondazione benefica, centri per i giova-
vinano la vita truffando con lo schema Pon-
ni nelle comunità a rischio.
zi: nome ironico per un marchio streetwear di lusso pensato per i giovani dell’alta so-
Un Lancillotto della east coast con lo stile
cietà che si rovinano la vita truffando con lo
di James Bond (nei ritagli di tempo vince
schema Ponzi. Pharrell è anche divertente,
anche il premio “Best Dressed Man in the
maledetto ghostwriter.
World” di Esquire). Arriviamo a oggi. Tra i suoi amici intimi c’è un signore in bian-
co e nero con gli occhiali scuri che gli apre
La prima notizia è l’inizio di un nuovo corso
le porte della più conservatrice fra le case
per la casa francese, la seconda è che il
di moda: sarà il primo a creare una colle-
lutto per Virgil Abloh è ufficialmente finito,
zione capsula per Chanel, ma il genio im-
la terza è che nessuno era davvero pronto.
mortale di Karl Lagerfeld non farà in tempo
Tre notizie e una domanda: cosa sta facen-
a vederla.
do Vuitton?
Saltella nella moda da Uniqlo a Moncler (e
Intendiamoci, Pharrell Williams sa fare qua-
buona parte di ciò che sta in mezzo), crea
si tutto meglio di quasi tutti, che l’abbiano
due marchi di cui uno si chiama Billionai-
scelto stupisce come un gol a porta vuota
re Boys Club, come il libro di Sue Horton
di Messi: ma c’è un ma grande quanto il
INSIDEART 42 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS
robottone della Kusama appollaiato sulla sede parigina della Maison. A questo punto è necessario un passo indietro. Quando nel 2021 Virgil Abloh venne tragicamente a mancare, voci di corridoio davano Kanye West come successore naturale, una sorta di passaggio di consegne spirituale considerato il rapporto fraterno fra i due. Affidarsi al suo primo mentore sembrava per Vuitton un modo per onorarne la memoria, mentore che tra l’altro col marchio Yeezy contribuiva già al fatturato Adidas con circa 1 miliardo di dollari.
INSIDEART 43 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS
Kanye West ha rovinato tutto dando il peg-
differenza tra i due, però, è che il primo è
gio di sè con dichiarazioni antisemite deli-
stato un genio del design, il secondo è un
ranti, conquistando il secondo posto nella
genio dell’imprenditoria.
speciale classifica all-time dei sabotatori di carriere luminose, alle spalle di Yoko Ono.
Kanye e Pharrell sono solo due delle numerose star del rap ad aver sconfinato nella
Virgil Abloh è stato un’icona, ha reinventato
moda con successi da capogiro, chiuden-
la sneaker culture e un terzo delle perso-
do il cerchio che voleva i grandi marchi di
ne sulla Terra hanno camminato con le sue
alta moda citati nei testi come simbolo di
idee ai piedi, e molto più di questo.
rivalsa sociale del ghetto, fino a diventare essi stessi icone del lusso.
La scelta è ricaduta su Williams, una versione di Abloh ancora più mainstream ma
Un’ascesa che sarebbe limitante rinchiu-
con lo stesso identico sapore. La sottile
dere nella categoria degli influencer, spe-
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cialmente al netto di biografie così rilevanti,
addentriamo in giudizi morali.
ma è un fenomeno che senza dubbio merita più di una riflessione.
Sarebbe però interessante sapere cosa ne pensino davvero, non pubblicamente ma
Cosa sta facendo Vuitton era la domanda:
seduti sul divano di casa, Olivier Rousteing
se affidarsi a personaggi iconici sembra la
(designer classe 1985, enfant prodige di
normalità per tutti (i testimonial non sono
Balmain), Frida Giannini o Alessandro Mi-
certo nati ieri) il modo in cui vengono mani-
chele, professionisti cresciuti a bozzetti e
polate e commercializzate le collaborazioni
crinoline.
fa la differenza. I motivi delle recenti scelte di Vuitton sono È recentissima la controversa mega cam-
comprensibili senza un PhD in marketing,
pagna pubblicitaria con Yayoi Kusama
ma la sensazione è quella di una resa con-
sempre ad opera di Vuitton. Un’artista gi-
sapevole. Una direzione creativa generale
gantesca – anche in senso fisico consi-
narrata come ampia e progressista, ma
derati i pupazzi col suo volto grandi come
che in realtà è ingannevole e limitata: non
King Kong – completamente svuotata di
solo ridurre l’arte a merchandising e gli
significato e resa meme, decenni di lavoro
atelier in costosissimi negozi di souvenir di
trasformati nella statua di Nettuno made in
Virginia Beach, ma assecondare la moda
China.
rinunciando a fare la moda, scegliendo lo stupore al posto della magia.
Eppure la storia è piena di eccelse collaborazioni tra arte e moda prive di sensazionalismi come Mondrian per Yves Saint-Laurent, Lucio Fontana omaggiato da Mila Shön, Dalì con Schiaparelli. Nel mondo dell’arte un artista proveniente da un contesto diverso viene guardato con sospetto, considerandolo al meglio un lucky loser per tutta la vita, ma questo non accade altrove. Se l’arte conserva un discutibile snobismo vintage, parlare di “separazione delle carriere” nel 2023 sa di naftalina, tutto è fluido compreso il concetto di creatività che sembra non avere più sfumature, applicabile senza distinzioni ad ogni settore: è un bene? È un male? Non ci
Virgil, l’ho detto che non eravamo pronti.