Inside Art 146

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INSIDEART online

N. 146 | € 2,00

Julia Krahn, Julia / CULTURA / CULTURE, 2022


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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE

Ucraina, 365 giorni dopo. L’arte davanti all’orrore della guerra

A un anno dallo scoppio del conflitto, musei e istituzioni presentano diversi progetti che ci ricordano di restare umani


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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE


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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE

redazione

È già passato un anno, le notizie sono calate e

ganda esistono persone reali. Ognuno con la

all’orrore ci si abitua sempre più in fretta quan-

sua storia. Io accolgo in studio chi ha voglia di

do non lo si vede più, ma la guerra in Ucraina

condividere la sua».

continua, a un passo da noi, ad avere un impatto devastante sulla vita e sul futuro di milioni di persone, bambini compresi. A un anno di distanza, ancora una volta l’arte ci mette davanti un’occasione per riflettere da che parte stiamo andando e quanta strada ancora c’è da fare in termini di umanità. Alcune iniziative che raccontano, attraverso lo sguardo di fotoreporter o artisti che provengono dalle zone devastate dalla guerra, la vita di chi vive ancora nel terrore: La mostra di Julia Krahn, Bandiere di Pace; Ritratti di donne ucraine rifugiate ospitata nel Chiostro del Complesso di Vicolo Valdina della Camera dei Deputati fino all’8 marzo e organizzata da Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei Deputati. Il percorso espositivo prevede il racconto per immagini e intervi-

Anche il MAXXI – Museo nazionale delle arti

ste con cui l’artista fa parlare le donne ucraine

del XXI secolo ricorda lo scoppio della guerra

fuggite alla guerra. Nel porticato esterno del

con le opere dell’inviato speciale della Rai e

Chiostro cinquecentesco sono installate sei

fotoreporter Giammarco Sicuro presentando,

bandiere recanti i ritratti di donne ucraine ri-

in collaborazione con UNICEF, la mostra fo-

fugiate, come delle icone laiche che si impon-

tografica Can you smile for me? L’infanzia

gono nello spazio con tutta la forza e la dignità

sperduta. Una collezione di 83 scatti che Si-

del messaggio che veicolano, un messaggio

curo ha raccolto in più dieci anni di lavoro in

di resistenza e di pace. «Non parlo della guer-

vari paesi del mondo – dal Myanmar, a Perù,

ra, delle sue impossibili ragioni per esistere o

Bolivia, India, Nepal, Brasile, Oman, Tagiki-

di chi la sta tenendo accesa – racconta Krahn

stan, fino all’Afghanistan e all’Ucraina – rac-

– ma delle persone che la subiscono. Indiffe-

contando attraverso i volti dei bambini le loro

rentemente da pensiero, posizione o status,

storie: un mosaico colorato ed eterogeneo, ma

sono fuggite per salvare i loro bambini e hanno

anche sofferente, emergenziale e doloroso di

lasciato indietro i loro mariti. Oltre alla propa-

un’infanzia sperduta in angoli del mondo trop-


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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE


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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE


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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE

po spesso abbandonati e dimenticati. «Il volto

e perché grazie ai suoi scatti possiamo far

simbolo di questa esposizione – ha dichiarato

conoscere le storie che si celano dietro i

Sicuro – è quello di una bambina di Sviatohir-

numeri. Ringrazio anche il Museo MAXXI per

sk, un villaggio del Donbass, che ho fotogra-

avere ospitato la mostra», ha dichiarato Car-

fato all’indomani della liberazione, dopo mesi

mela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.

di occupazione dell’esercito russo. Un volto

Il Museo di Risorgimento di Milano ospita,

triste, dallo sguardo perso e vuoto, incapa-

invece, fino al 12 marzo, la mostra fotografi-

ce, appunto, di sorridere: “Can you smile for

ca Ucraina. Storie di resistenza, a cura del

me?”». Le immagini e le installazioni artistiche

Consolato degli Stati Uniti a Milano. La mostra

della mostra sono donate all’UNICEF per so-

comprende scatti di Arianna Arcara e Mikhail

stenere i progetti a favore della sopravviven-

Palinchak, per un un totale di 46 fotografie

za e dello sviluppo di bambini e adolescenti in

che raccontano la resilienza del popolo ucrai-

tanti drammatici scenari mondiali. «Nelle guer-

no che ha scelto di rispondere alla brutalità

re e nelle emergenze i bambini sono i più col-

dell’invasione russa, senza mai arrendersi. «Il

piti: perdono la loro infanzia, la scuola, la casa,

24 febbraio, primo giorno dell’invasione russa,

la famiglia, la salute, le certezze; alcuni di loro

in studio a Cesura è stato tumulto generale –

conoscono soltanto violenze e fuga. Ringrazio

ha sottolineato Arianna Arcara – sono stata

a nome dell’UNICEF Italia Giammarco Sicuro

subito travolta dalla necessità di partire verso

per essere vicino alla nostra organizzazione

quei territori che nel 2014 erano stati docu-

Giammarco Sicuro, Can you smile for me? L’infanzia sperduta, MAXXI, Roma, 2023


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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE

Giammarco Sicuro, Can you smile for me? L’infanzia sperduta, MAXXI, Roma, 2023

mentati dal cofondatore di Cesura e fotogior-

Filled with Ukrainian Blood. Un’iniziativa

nalista Andy Rocchelli e avevano infine segna-

organizzata dall’assessorato alla cultura del

to la sua storia; così come quella di tutti noi

Comune di Pisa, curata da Giusy Caroppo e

altri membri del collettivo». E Mikhail Palinchak

promossa da a/political con sede a Londra,

aggiunge: «Non ho mai pensato di diventare

dalla Galleria Giampaolo Abbondio di Todi e

un fotografo di guerra e preferisco fotografa-

dalla piattaforma Circuito del Contemporaneo.

re la tranquilla vita quotidiana del mio Paese

«In questo momento catastrofico per l’Euro-

facendo street photography. Ma quando la

pa – parla Molodkin – il ruolo della cultura e

guerra è arrivata nel mio Paese, nella mia città

dell’arte è quello di creare il contesto per com-

natale e persino nelle strade dove vivo come

prendere la portata della crisi umanitaria che

cittadino e come fotografo, non ho avuto altra

stiamo attraversando e di cui il popolo ucraino

scelta che documentare ciò che stava acca-

ne sta facendo le spese più imponenti. L’ur-

dendo intorno a me».

genza del mio progetto è quella di mostrare

A Pisa, sulle pareti del centro espositivo mu-

che la democrazia si trova in grave pericolo,

seale SMS, dal tramonto di venerdì 24 all’alba

sta già sanguinando. Voglio mettere in luce la

di sabato 25 febbraio, verrà proiettata l’ope-

terribile situazione che sta vivendo la comunità

ra dell’artista concettuale russo Andrei Mo-

ucraina e aiutarla. Il sangue che combattenti e

lodkin dal titolo Bloody Democracy e Putin

immigrati ucraini hanno simbolicamente dona-


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UN ANNO DI GUERRA IN UCRAINA NELL’ARTE

Ucraina. Storie di resistenza, Museo di Risorgimento di Milano, 2023

to per riempire le mie sculture è la loro ultima speranza. Questo è un progetto sociale sulla crisi della democrazia europea. Dobbiamo, tutti insieme, trovare una soluzione per uscire da questo momento di crisi. La rilevanza del tema è stata dimostrata dalle numerose pubblicazioni che la stampa internazionale ha dedicato al progetto trovando in esso la voce e l’immagine per un appello alla collettività. Oggi la voce della cultura è più determinante di quella dei politici. La democrazia è un costrutto vuoto facile da distruggere. In Ucraina si sta combattendo anche per difendere questo concetto. Il costo della guerra è sangue umano. Come artista uso il sangue umano per interrogare il sistema politico esistente».


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Andrei Molodkin, Victory of Democracy, Castello di Barletta. Photo Gleb Kosorukov


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INSIDEART 12 RETROSPETTIVA DI GIAN MARIA TOSATTI ALL’HANGAR BICOCCA

Gian Maria Tosatti all’HangarBicocca

con una retrospettiva che riassume la ricerca degli ultimi vent’anni

Con la mostra NOw/here nello spazio milanese l’artista ci porta in una dimensione pittorica che legge il presente guardando alla Storia


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Gaia Badioni

«La mostra racchiude le tracce, come dei su-

a ciò che già c’è. Sintesi di questo progetto, e

dari, che ci siamo tolti di dosso dal cammino

del suo passaggio dalla dimensione interiore

precedente», così Gian Maria Tosatti inizia a

a quella onirica, è il titolo della mostra: un ac-

raccontare la retrospettiva NOw/here in Pirelli

cento sul qui e il dove, ma anche un senso di

HangarBicocca aperta al pubblico il 23 feb-

smarrimento e perdizione.

braio 2023 e curata da Vicente Todolí. Ritratti (2022) e NOw/here (2023) punteggiano Un parlare al plurale, dunque, che coinvolge

lo spazio industriale creando un percorso nel

non solo l’artista, ma anche chi ha condiviso

vuoto e nel silenzio. La luce aiuta ad acquieta-

con lui le esperienze dei suoi viaggi negli ulti-

re lo spirito, a rallentare lo sguardo e il passo;

mi vent’anni, la strada e i visitatori stessi. Tutti

invita a passare da una dimensione esteriore

sono racchiusi e riuniti nello spazio silenzio-

a quella interiore. I fasci di luce che disegna-

so e in penombra dello Shed, punteggiato da

no sul pavimento lo spazio d’azione dell’opera

due serie pittoriche inedite, che riassumono il

segnano come un sentiero, ma anche un vuo-

passato e guardano al futuro. Proprio come la

to dentro il quale buttarsi, prima di perdersi

tradizione dell’arte vuole, dove non si fa nulla

nelle opere. Sono come una strada, tanto cara

di diverso, ma “si aggiunge un pezzo un più”

all’artista, perché è lì che si possono trovare i


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“i tratti dello spirito del tempo e della nostra

in oro e ruggine su pannelli in ferro agiscono

generazione”. Lungo questo cammino, fisico e

“come specchi vuoti dell’anima”. Rappresen-

meditativo, i dipinti emergono sia come billbo-

tazione della la contraddizione della condizio-

ards, che come paesaggi notturni appena ac-

ne umana contemporanea, il nuovo ciclo di

cennati, rischiarati da deboli e lontane lucine.

lavori si esprime attraverso l’accostamento di elementi opposti sotto il profilo materico e

La serie Ritratti, composta da quattro dipinti

simbolico, restituendo fisicamente il passare


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del tempo. I dipinti agiscono come specchi

NOw/here (2023), invece, è una serie di dieci

irradiati di luce, ma richiamano anche all’idea

opere in grafite e carboncino su tela. Sospesi

dell’astista stesso “vuoto come uno specchio.

al soffitto, i lavori recano impresse visioni fuori

Ciò che gli rimane addosso è una sovraespo-

fuoco di paesaggi astratti, in una rappresenta-

sizione luminosa che egli coglie lungo la stra-

zione pittorica dell’esistenza. Tosatti qui passa

da nei suoi viaggi”.

dalla dimensione reale a quella immaginifica in continuità con il suo immaginario visivo che si ricollega alle esperienze recenti in aree di crisi – come l’intervento a Odessa della serie Il mio cuore è vuoto come uno specchio. Il progetto prosegue il lungo percorso sull’installazione ambientale che caratterizza la pratica di Tosatti e la cui origine risale ad altre opere, alle più recenti Episodio di Odessa (2020) e Storia della Notte e Destino delle Comete (2022), tracciando una linea ideale che trasforma l’atto del guardare in uno spazio di incontro tra immagini distanti. Fino al 30 luglio 2023, Pirelli HangarBicocca, Milano


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INSIDEART 22 ATLANTIDE 2017-2023. YURI ANCARANI AL MAMBO 2023

Atlantide 2017-2023. Al MAMbo L’ambiente “horror” di Yuri Ancarani

Le inquietudini, le disillusioni giovanili nel microcosmo veneziano, indagate dal regista Yuri Ancarani, sono al centro dell’ultimo progetto del Museo di Bologna


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Andrea Bardi

«La mia casa è il barchino»: a pronunciare que-

L’idea del film, ha confessato Ancarani, nasce

ste parole è Daniele, giovane ragazzo venezia-

più di dieci anni fa, quando il regista si imbatte

no, di ventiquattro anni, protagonista di Atlan-

per la prima volta in un “barchino”, un piccolo

tide, lungometraggio completato nel 2021 dal

mezzo dove molti giovani, in laguna, trascorro-

regista ravennate Yuri Ancarani (1972), a cui il

no gran parte del loro tempo. Un vero e proprio

MAMbo di Bologna ha dedicato, in occasione

microcosmo, «utilizzato dai giovani maschi per

di ArtCity, una mostra – parte dell’agenda del

fare […] tutte le iniziazioni per diventare adulti»,

main program – curata da Lorenzo Balbi e al-

epicentro e simbolo di un fenomeno antropo-

lestita nella Sala delle Ciminiere del Museo.

logico dai tratti quasi “tribali”: il culto della ve-

Atlantide 2017-2023, inaugurata lo scorso 2

locità incisa sulle briccole (le strutture in legno

febbraio e aperta fino al prossimo 7 maggio,

che in laguna segnalano le vie d’acqua), il desi-

viene definita un’esplosione del film, presen-

derio del primato (nel film, l’obiettivo di Danie-

tato alla 78esima edizione del Festival del

le è superare gli 85 km/h raggiunti da un’altra

Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti, e

imbarcazione), la transizione a volte goffa dalla

candidato nel 2022 al David di Donatello come

fase dell’infanzia al machismo ostentato dell’a-

miglior documentario.

dolescenza. Un limbo delicato, un periodo di

Yuri Ancarani, exhibition view at MAMbo, Foto Ornella De Carlo. Courtesy Settore Musei Civici Bologna MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna


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Yuri Ancarani, exhibition view at MAMbo, Foto Ornella De Carlo. Courtesy Settore Musei Civici Bologna MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna


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passaggio di ricerca del senso e del proprio

segno dei cipressi porta a un’altra isola, quella

posto nel mondo, che rende la realtà infinita-

dei morti dipinta da Arnold Böcklin.

mente più drammatica della fantascienza. Lo stesso Ancarani, del resto, battezza la sua

Nell’ultimo ambiente, senza dubbio il più ico-

opera come horror: «Mi occupo di cinema del

nico, un’altra sequenza di proiezioni – con le

reale, di realtà, di verità, proprio perché oggi la

ultime battute del film – occupa le pareti late-

verità fa molto più paura della fantascienza e

rali, da cui partono fasci di luci laser che in-

dei film horror».

vadono il vuoto e che ravvivano il buio complessivo, tentando di restituire nel suono delle

Un certo senso del dramma pervade anche

strumentali trap del giovane produttore Sick

gli spazi del MAMbo, che si apre totalmente al

Luke, e nell’accensione cromatica delle luci al

buio come ambiente inquieto, privando il pub-

led, le stesse luci dei barchini, l’habitat naturale

blico delle coordinate abituali. Già dalla prima

di una Venezia vissuta, vera, e che, occultata

sala, una sorta di “anticamera”, l’oscurità pren-

dalla narrazione turistica, appare paradossal-

de il sopravvento, lasciando lo spettatore solo

mente segreta, sotterranea. Capovolta, forse,

davanti al primo dei 17 video-walls installati per

come nelle scene finali del film.

l’occasione che proietta materiale inedito. Lo spaesamento prosegue nello spazio principale, che vede affrontarsi due schermi ancor più grandi sui quali un sacerdote è intento a spazzare sotto un portego, mentre – dall’altra parte – un musicista di strada suona la fisarmonica. L’isolamento dei grandi riquadri, assorbiti totalmente dal buio, risulta un espediente efficace per valorizzare il cinema di Ancarani nella sua orizzontalità pronunciata: «Passiamo la giornata a scorrere in verticale – ha confessato Ancarani – come fai a non pensare ad un cinema che scorre in orizzontale?». Sul corridoio laterale di sinistra, due video restituiscono altrettanti momenti in cui il barchino si fa “luogo dell’amore” – tra i passaggi rituali, anche l’applicazione, sul barchino, di un adesivo con il nome della propria fidanzata – mentre, nella saletta di fondo, il mezzo diventa la “tomba perfetta”, e brucia, in primo piano, nella notte, sullo sfondo di un San Francesco del deserto – isola al largo di Venezia – che nel di-

Yuri Ancarani, Atlantide 2017-2023 a cura di Lorenzo Balbi fino al 7 maggio MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna via Don Giovanni Minzoni, 14 – Bologna


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Yuri Ancarani, exhibition view at MAMbo, Foto Ornella De Carlo. Courtesy Settore Musei Civici Bologna MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna


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Yuri Ancarani, exhibition view at MAMbo, Foto Ornella De Carlo. Courtesy Settore Musei Civici Bologna MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna


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INSIDEART 30 BIENNALE ARCHITETTURA 2023

Un laboratorio per il futuro, così la Biennale Architettura 2023 curata da Lesley Lokko

Presentata in conferenza stampa la 18ª Mostra Internazionale di Architettura che si propone di immaginare un mondo migliore e più sostenibile


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INSIDEART 32 BIENNALE ARCHITETTURA 2023

Maria Giovanna Esposito

Si è svolta nella Sala delle Colonne di Ca’

ne i temi principali: grande attenzione sarà

Giustinian e in diretta streaming la presen-

dedicata al cambiamento climatico e alla

tazione della Biennale di Architettura 2023

promozione di un modello più sostenibile

che apre le porte al pubblico dal 20 maggio

per la progettazione, l’allestimento e lo svol-

fino al 26 novembre ai Giardini, all’Arsenale

gimento di tutte le sue attività. Ottenuta nel

e a Forte Marghera. Il laboratorio del futuro

2022 la certificazione di neutralità carbonica

(The Laboratory of the Future) è il titolo della

per tutte le proprie manifestazioni svolte du-

diciottesima Mostra Internazionale di Archi-

rante l’anno, la Biennale di Architettura 2023

tettura, diretta da Lesley Lokko, architetta,

sarà la prima grande Mostra a sperimentare

docente, scrittrice e curatrice e prima donna

sul campo un percorso per il raggiungimen-

africana a dirigere la manifestazione dedica-

to della neutralità carbonica.

ta all’architettura a Venezia. «Un laboratorio del futuro non può prescinNel corso della conferenza il Presidente del-

dere da un punto di partenza preciso – ha

la Biennale Roberto Cicutto, la curatrice e

dichiarato il Presidente della Biennale di Ve-

il Direttore del Victoria and Albert Museum

nezia Roberto Cicutto introducendo Lesley

Tristram Hunt hanno esposto tutte le novità

Lokko. – La Curatrice parte dal suo conti-

della 18. Mostra Internazionale di Architettu-

nente di origine, l’Africa, per raccontarne

ra. Decolonizzazione e Decarbonizzazio-

tutte le criticità storiche, economiche, clima-

Il presidente della Biennale, Roberto Cicutto, e la curatrice, Lesley Lokko (foto Biennale)


INSIDEART 33 BIENNALE ARCHITETTURA 2023

tiche e politiche e per dire a tutti a noi è già

ti dall’Africa o dalla diaspora africana. L’e-

successo molto di quanto sta accadendo al

quilibrio di genere è paritario e l’età media

resto del mondo. Confrontiamoci per capire

dei partecipanti è di 43 anni, mentre scen-

dove si è sbagliato finora e come va affron-

de a 37 nella sezione Progetti Speciali della

tato il futuro». È un punto di partenza che

Curatrice, in cui il più giovane ha 24 anni.

invoca l’ascolto di fasce di umanità lasciate

Il 46% dei partecipanti considera la forma-

fuori dal dibattito, e apre a una molteplicità

zione come una vera e propria attività pro-

di lingue zittite per molto tempo da quella

fessionale e, per la prima volta in assoluto,

che si considerava dominante di diritto in un

quasi la metà dei partecipanti proviene da

confronto vitale e improcrastinabile.

studi a conduzione individuale o composti da un massimo di cinque persone. In tutte le

I partecipanti non si chiameranno architetti

sezioni della Mostra, oltre il 70% delle opere

ma “pratictioners”: Lokko, preannuncia un

esposte è stato progettato da studi gestiti

cambio di rotta che parte dalla terminologia,

da un singolo o da un team molto ristretto –

dalle idee, dalle visioni che affondano le ra-

e ha proseguito – al cuore di ogni progetto

dici nel suo continente d’origine. «The Labo-

c’è lo strumento principe e decisivo: l’imma-

ratory of the Future – ha spiegato Lokko – è

ginazione. È impossibile costruire un mondo

una mostra divisa in sei parti. Comprende 89

migliore se prima non lo si immagina».

partecipanti, di cui oltre la metà provenien-

The Laboratory of the Future inizia nel Padi-


INSIDEART 34 BIENNALE ARCHITETTURA 2023

glione Centrale ai Giardini, dove sono stati ri-

le altre. In entrambi gli spazi sono presenti

uniti 16 studi che rappresentano un distillato

opere di giovani “practitioner” africani e dia-

di Force Majeure (Forza Maggiore) della pro-

sporici, i Guests from the Future (Ospiti dal

duzione architettonica africana e diasporica.

Futuro), il cui lavoro si confronta direttamen-

Si sposta poi nel complesso dell’Arsenale,

te con i due temi della Mostra, la decolo-

con la sezione Dangerous Liaisons (Rela-

nizzazione e la decarbonizzazione, fornendo

zioni Pericolose) – presente anche a Forte

un’istantanea delle pratiche e delle modalità

Marghera, a Mestre – affiancata a quella dei

future di vedere e di stare al mondo. «Ab-

Progetti Speciali della Curatrice, che per la

biamo scelto di

prima volta è una categoria vasta quanto

come “practitioner” e non come “architetti”,

qualificare i partecipanti


INSIDEART 35 BIENNALE ARCHITETTURA 2023


INSIDEART 36 BIENNALE ARCHITETTURA 2023

“urbanisti”, “designer”, “architetti del paesaggio”, “ingegneri” o “accademici”», per rispecchiare a pieno la situazione africana, un mondo in rapida ibridazione che richiede una comprensione diversa e più ampia del termine “architetto”. Sessantatrè “Partecipazioni Nazionali” organizzeranno le proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini (27), all’Arsenale (22) e nel centro storico di Venezia (14). Una novità è rappresentata dalla partecipazione del Niger, mentre il Panama si presenta per la prima volta da solo, nel passato partecipava come I.I.L.A. (Organizzazione Internazionale Italo-latino americana). Torna la partecipazione della Santa Sede alla Biennale Architettura, con un proprio Padiglione sull’Isola di San Giorgio Maggiore , mentre il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è curato dal collettivo Fosbury Architecture, formato

processo di open call.

da Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia

Il programma di The Laboratory of the Futu-

Mainardi.

re è arricchito dal Carnival, un ciclo di incontri, conferenze, tavole rotonde, film e perfor-

Per la prima volta in assoluto la Biennale Ar-

mance durante i sei mesi di Mostra, volti a

chitettura include la Biennale College Archi-

esplorare i temi della Biennale Architettura

tettura, che si svolgerà dal 25 giugno al 22

2023.

luglio 2023. Nel corso di quattro settimane di programma didattico, quindici docenti in-

«Concepito come uno spazio di liberazione

ternazionali lavoreranno con cinquanta tra

ma anche di spettacolo e intrattenimento –

studenti, laureati, accademici e professioni-

ha spiegato la curatrice – Carnival offre un

sti emergenti provenienti da tutto il mondo

luogo in cui vengono scambiate, ascoltate,

e selezionati da Lesley Lokko attraverso un

analizzate e ricordate parole, prospettive e


INSIDEART 37 BIENNALE ARCHITETTURA 2023

opinioni – . Politici, policymakers, poeti, re-

demici e studenti. Questo programma vuole

gisti, documentaristi, scrittori, attivisti, orga-

essere una forma di pratica dell’architettura

nizzatori di comunità e intellettuali pubblici

che tenta di colmare il divario tra gli architet-

condivideranno il palco con architetti, acca-

ti e il pubblico».

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INSIDEART 38 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS

Louis Vuitton e il fenomeno Pharrell Williams

Qualche considerazione sulle recenti decisioni del marchio di moda: operazione consapevole o scelta di marketing?


INSIDEART 39 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS


INSIDEART 40 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS

Eleonora Aloise

A quasi due anni dalla scomparsa di Vir-

dove conosce Chad Hugo, con lui forma

gil Abloh, Louis Vuitton scioglie il nodo

i The Neptunes e insieme sperimentano i

della successione incoronando Pharrell

palchi e le prime produzioni: dal ‘92 lavora-

Williams direttore creativo, aggiungen-

no ancora sotto lo stesso nome.

do un’altra riga ad una biografia talmente straordinaria da sembrare frutto di un gho-

Nel 2018 sposa la fidanzatina storica, con

stwriter.

la quale ha quattro figli.

Nasce nel 1973 a Virginia Beach, uno di

Nel frattempo vince una valanga di Gram-

quei luoghi letterari con il lungomare pun-

my, è candidato agli Oscar diverse volte ed

teggiato da palazzoni e palme, la ruota pa-

è considerato da Billboard il produttore più

noramica per il primo bacio e una gigante-

influente degli anni 2000, avendo collabo-

sca statua di Nettuno made in China utile

rato con tutto l’album di figurine della scena

a dare i nomi a ristoranti, alberghi e negozi

pop, rap e hip hop degli ultimi 20 anni. Nel

di souvenir della zona. Una tipica località

2017 riceve una laurea honoris causa dal-

neorealista in salsa yankee con scuole pre-

la New York University, poco dopo regala

stigiose e periferie difficili, perfetta sia per

alla città natale “Something in the Water”,

commedie romantiche che serie true crime.

festival multidisciplinare tra uguaglianza razziale e nuove tecnologie, con l’intratte-

A 12 anni frequenta un laboratorio Jazz

nimento musicale di un paio di amici tra i


INSIDEART 41 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS

quali Jay-Z, Snoop Dogg e Missy Elliott.

(famoso per la trasposizione cinematogra-

L’impegno filantropico di Pharrell è costan-

fica del 2018) basato sulla storia vera di un

te: borse di studio per i ragazzi di Harlem,

gruppo di giovani dell’alta società che si ro-

una fondazione benefica, centri per i giova-

vinano la vita truffando con lo schema Pon-

ni nelle comunità a rischio.

zi: nome ironico per un marchio streetwear di lusso pensato per i giovani dell’alta so-

Un Lancillotto della east coast con lo stile

cietà che si rovinano la vita truffando con lo

di James Bond (nei ritagli di tempo vince

schema Ponzi. Pharrell è anche divertente,

anche il premio “Best Dressed Man in the

maledetto ghostwriter.

World” di Esquire). Arriviamo a oggi. Tra i suoi amici intimi c’è un signore in bian-

co e nero con gli occhiali scuri che gli apre

La prima notizia è l’inizio di un nuovo corso

le porte della più conservatrice fra le case

per la casa francese, la seconda è che il

di moda: sarà il primo a creare una colle-

lutto per Virgil Abloh è ufficialmente finito,

zione capsula per Chanel, ma il genio im-

la terza è che nessuno era davvero pronto.

mortale di Karl Lagerfeld non farà in tempo

Tre notizie e una domanda: cosa sta facen-

a vederla.

do Vuitton?

Saltella nella moda da Uniqlo a Moncler (e

Intendiamoci, Pharrell Williams sa fare qua-

buona parte di ciò che sta in mezzo), crea

si tutto meglio di quasi tutti, che l’abbiano

due marchi di cui uno si chiama Billionai-

scelto stupisce come un gol a porta vuota

re Boys Club, come il libro di Sue Horton

di Messi: ma c’è un ma grande quanto il


INSIDEART 42 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS

robottone della Kusama appollaiato sulla sede parigina della Maison. A questo punto è necessario un passo indietro. Quando nel 2021 Virgil Abloh venne tragicamente a mancare, voci di corridoio davano Kanye West come successore naturale, una sorta di passaggio di consegne spirituale considerato il rapporto fraterno fra i due. Affidarsi al suo primo mentore sembrava per Vuitton un modo per onorarne la memoria, mentore che tra l’altro col marchio Yeezy contribuiva già al fatturato Adidas con circa 1 miliardo di dollari.


INSIDEART 43 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS

Kanye West ha rovinato tutto dando il peg-

differenza tra i due, però, è che il primo è

gio di sè con dichiarazioni antisemite deli-

stato un genio del design, il secondo è un

ranti, conquistando il secondo posto nella

genio dell’imprenditoria.

speciale classifica all-time dei sabotatori di carriere luminose, alle spalle di Yoko Ono.

Kanye e Pharrell sono solo due delle numerose star del rap ad aver sconfinato nella

Virgil Abloh è stato un’icona, ha reinventato

moda con successi da capogiro, chiuden-

la sneaker culture e un terzo delle perso-

do il cerchio che voleva i grandi marchi di

ne sulla Terra hanno camminato con le sue

alta moda citati nei testi come simbolo di

idee ai piedi, e molto più di questo.

rivalsa sociale del ghetto, fino a diventare essi stessi icone del lusso.

La scelta è ricaduta su Williams, una versione di Abloh ancora più mainstream ma

Un’ascesa che sarebbe limitante rinchiu-

con lo stesso identico sapore. La sottile

dere nella categoria degli influencer, spe-


INSIDEART 44 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS


INSIDEART 45 LOUIS VUITTON E IL FENOMENO PHARRELL WILLIAMS


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cialmente al netto di biografie così rilevanti,

addentriamo in giudizi morali.

ma è un fenomeno che senza dubbio merita più di una riflessione.

Sarebbe però interessante sapere cosa ne pensino davvero, non pubblicamente ma

Cosa sta facendo Vuitton era la domanda:

seduti sul divano di casa, Olivier Rousteing

se affidarsi a personaggi iconici sembra la

(designer classe 1985, enfant prodige di

normalità per tutti (i testimonial non sono

Balmain), Frida Giannini o Alessandro Mi-

certo nati ieri) il modo in cui vengono mani-

chele, professionisti cresciuti a bozzetti e

polate e commercializzate le collaborazioni

crinoline.

fa la differenza. I motivi delle recenti scelte di Vuitton sono È recentissima la controversa mega cam-

comprensibili senza un PhD in marketing,

pagna pubblicitaria con Yayoi Kusama

ma la sensazione è quella di una resa con-

sempre ad opera di Vuitton. Un’artista gi-

sapevole. Una direzione creativa generale

gantesca – anche in senso fisico consi-

narrata come ampia e progressista, ma

derati i pupazzi col suo volto grandi come

che in realtà è ingannevole e limitata: non

King Kong – completamente svuotata di

solo ridurre l’arte a merchandising e gli

significato e resa meme, decenni di lavoro

atelier in costosissimi negozi di souvenir di

trasformati nella statua di Nettuno made in

Virginia Beach, ma assecondare la moda

China.

rinunciando a fare la moda, scegliendo lo stupore al posto della magia.

Eppure la storia è piena di eccelse collaborazioni tra arte e moda prive di sensazionalismi come Mondrian per Yves Saint-Laurent, Lucio Fontana omaggiato da Mila Shön, Dalì con Schiaparelli. Nel mondo dell’arte un artista proveniente da un contesto diverso viene guardato con sospetto, considerandolo al meglio un lucky loser per tutta la vita, ma questo non accade altrove. Se l’arte conserva un discutibile snobismo vintage, parlare di “separazione delle carriere” nel 2023 sa di naftalina, tutto è fluido compreso il concetto di creatività che sembra non avere più sfumature, applicabile senza distinzioni ad ogni settore: è un bene? È un male? Non ci

Virgil, l’ho detto che non eravamo pronti.


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