Inside Art 142

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INSIDEART online

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ROMA ARTE IN NUVOLA

Roma Arte in Nuvola, la fiera capitolina si rafforza e si prepara alla sua seconda edizione

Presentato il programma della rassegna romana che dal 17 al 20 novembre 2022 sarà ospitata alla Nuvola di Fuksas, nel cuore dell’Eur


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ROMA ARTE IN NUVOLA


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ROMA ARTE IN NUVOLA

Fabrizia Carabelli

Si è tenuta il 19 ottobre al Tempio di Vibia Sa-

da Bologna in giù, offre poche possibilità alle

bina e Adriano a Roma, sede della Camera di

gallerie e ai collezionisti del centro sud. «Man-

Commercio in Piazza di Pietra la conferenza

cava a Roma – introduce Nicosia la presenta-

stampa di presentazione della seconda edizio-

zione alla stampa della Fiera – un contenitore

ne di Roma Arte in Nuvola, la fiera internazio-

così importante, un’offerta completa, costruita

nale di arte moderna e contemporanea ideata e

con l’esperienza del team che abbiamo con noi,

diretta da Alessandro Nicosia, con la direzione

composto da moltissime donne».

artistica di Adriana Polveroni, in programma dal 17 al 20 novembre 2022 alla Nuvola di Fuk-

Grazie alla direzione artistica di Adriana Polve-

sas.

roni con la collaborazione di Valentina Ciarallo viene proposto al pubblico un ricco programma

Un’edizione agguerrita, che punta a rafforza-

di progetti speciali, performance e talk volto ad

re il successo dello scorso anno e a limare le

intercettare non solo specialisti ed addetti ai la-

imprecisioni del 2021, ponendosi come punto

vori ma anche un pubblico più ampio di giova-

di riferimento nella scena fieristica italiana che,

ni e semplici appassionati. «Accanto agli stand


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ROMA ARTE IN NUVOLA

tradizionali – racconta Polveroni – sarà possibile

A sottolineare la vocazione internazionale del-

assistere a una serie di “sorprese”. Senza fare

la manifestazione, l’edizione di quest’anno ha

troppe anticipazioni possiamo senz’altro dire

scelto di ospitare l’Ucraina come Paese stranie-

che ci saranno performance che coinvolgeran-

ro con la forte volontà di esprimere una posizio-

no anche i visitatori e iniziative fuori dall’offerta

ne chiara a favore dei valori di scambio, inclu-

canonica».

sione e convivenza pacifica tra i popoli: «L’arte – ha affermato l’ambasciatore Ucraino nella

Con oltre 140 gallerie italiane ed internazionali

Repubblica Italiana Yaroslav Melnyk presente

partecipanti, tra cui molte nuove partecipazio-

in conferenza stampa – è sempre in prima linea

ni, la fiera si pone come veicolo sinergico di in-

nei cambiamenti sociali. La distruzione da parte

contro tra arte moderna e contemporanea ed

della Russia dei luoghi della cultura in Ucraina

intercettando le esigenze di una vivace scena

è un messaggio chiaro per colpire il cuore di un

artistica romana emersa negli ultimi anni e an-

paese per sua natura pacifico». Proprio a parti-

dando a coprire una fetta importante di mercato

re dalla dicotomia Pace/Guerra si strutturerà la

rimasta scoperta.

mostra dedicata all’arte contemporanea Ucrai-

Dalla video art agli NFT, la rassegna punta an-

na, un modo per far conoscere la produzione

che all’estero con l’obiettivo di diventare anche

creativa degli artisti ucraini e per sostenere sim-

un riferimento per chi viene da fuori.

bolicamente il paese stravolto dalla guerra.

Roma Arte in Nuvola_Edizione 2021


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ROMA ARTE IN NUVOLA

Piero Dorazio, 84 Rajas, 1991, olio su tela, 200×180,5

Gli ampi spazi della Nuvola costituiranno il pal-

Dalla connessione sinergica fra l’arte e il quar-

coscenico di oltre 15 progetti speciali, a comin-

tiere che ospiterà la fiera, nasce una collabo-

ciare da due grandi mostre che, per qualità ed

razione, I grandi capolavori dell’Eur. Una appa-

originalità della proposta artistica, occupano un

rizione di valori, un’esposizione dedicata alle

ruolo di primo piano nell’ambito della manife-

opere d’arte di proprietà di Eur S.p.A., per la

stazione.

prima volta riunite insieme al di fuori del loro usuale contesto. L’esposizione, promossa da


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ROMA ARTE IN NUVOLA

Agostino Iacurci_Of my abstact gardening_Foto Lorenzo Palmieri_Cortesy Ex Elettrofonica, Roma

Eur S.p.A. in collaborazione con C.O.R. è volta

massimi esponenti dell’astrattismo europeo.

a valorizzare importanti capolavori realizzati da

L’esposizione, ospitata al General Floor della

artisti, designer e progettisti custoditi in alcuni

Nuvola sarà organizzata con la collaborazione

luoghi-simbolo del quartiere.

di Tornabuoni Arte.

Inoltre, sarà presentata una importante mostra

Infine, quattro saranno i premi che saranno

con oltre 30 opere di Piero Dorazio, uno dei

assegnati nell’ambito della fiera (“The Best”,


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ROMA ARTE IN NUVOLA

Christian Jankowski_ Everyday Tasks – Sphere of the Gods, 2019

“Rock”, “Young” e “Absolute Modern”) a testi-

Il visual della manifestazione 2022 è stato rea-

monianza della grande attenzione che la fiera

lizzato dall’artista Jessica Backhaus, fotografa

riserva nei confronti della cura e dell’originalità

tedesca che lavora sui colori e sul collage.

con cui le gallerie allestiscono i propri stand, riconoscendone la professionalità e la capacità di reinventare la propria proposta.

Info: romaarteinnuvola.eu


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Roma Arte in Nuvola_Edizione 2021

ROMA ARTE IN NUVOLA


INSIDEART 10 SANGIULIANO, GIORNALISTA MINISTRO DELLA CULTURA

Gennaro Sangiuliano, un giornalista al Ministero della Cultura: «Occorre creare con coraggio un nuovo immaginario italiano» Autore delle biografie su Putin e Trump, conosciamo meglio Sangiuliano, che si propone di ripartire dai grandi autori e movimenti nazionali


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INSIDEART 12 SANGIULIANO, GIORNALISTA MINISTRO DELLA CULTURA

Emilia Morelli

Gennaro Sangiuliano è il ministro della Cul-

Il nostro - come ricordato in apertura - nel-

tura nel neonato governo Meloni. Il direttore

la sua carriera si è dedicato alle biografie,

del Tg2, nel mirino delle critiche per essere il

da quella di Giuseppe Prezzolini (l’anarchico

biografo di Putin e Trump, effettivamente non

conservatore, 2008) a quella di Putin (Vita di

era comparso tra le ipotesi accreditate nel to-

uno zar, 2015), ma anche di Hillary Clinton

toministri. A pensarci ex post le indiscrezioni

(Vita in una dynasty americana 2016), Trump

si sono concentrate sul ministero della Difesa,

(Vita di un presidente contro tutti 2017) e Xi

piuttosto che su quello dell’Economia, o an-

Jinping (Il nuovo Mao. Xi Jinping e l’ascesa al

cora della Giustizia ma della cultura, effettiva-

potere nella Cina di oggi, 2019). L’ultimo, nel

mente, ne abbiamo sentito parlare ben poco.

2021, è dedicato a “Reagan Il presidente che

Triste metafora del nostro tempo in cui l’Italia, culla dei grandi poeti, si affanna sgomitando tra i numerosi problemi concreti. A dire il vero c’è chi racconta che fossero mesi che Sangiuliano si aggirava per i corridoi di Saxa Rubra dicendo che a lui sarebbe toccato il ministero della Cultura - noto ai nostalgici come il ministero per i Beni Culturali - ma nessuno gli credeva. Napoletano doc, classe ’62, Sangiuliano ha una formazione giuridica ma una carriera nel giornalismo. Vicino a Fratelli d’Italia, non ha mai nascosto le sue inclinazioni politiche “virate” a destra. Dal 1996 al 2001 è il direttore del quotidiano di Roma e poi vicedirettore di Libero. Entra in Rai nel 2001, è inviato in Bosnia in Kosovo e in Afghanistan. Dal 2009 al 2018 è vicedirettore del Tg1. Dal 2018 è il direttore del Tg2. La scelta di porre a capo del dicastero della Cultura un giornalista è una scelta singolare, che nella storia italiana trova un unico precedente: Ronchey, che fu ministro dei Beni culturali e dell’Ambiente con Amato e poi con Ciampi ed è considerato uno dei giornalisti migliori che la storia italiana abbia mai conosciuto.


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cambiò la politica americana”. A far discu-

“persone per bene”, o ancora delle voci che

tere, ovviamente, è soprattutto la sua bio-

a più riprese hanno accusato l’altro partito di

grafia su Putin. Uno scritto che proprio non

maggioranza di scambi di informazioni non

può passare inosservato alla luce delle vicen-

proprio trasparenti con Mosca.

de che hanno visto uno dei leader dei partiti di maggioranza parlare di scambi di “dolci

Le preoccupazioni nascono dal fatto che il ri-

corrispondenze” accompagnate da casse di

tratto che ci restituisce Sangiuliano di Putin è

vodka e lambrusco e da una versione inedi-

decisamente simpatizzante, a tratti elogiativo.

ta dell’invasione russa in Ucraina secondo

“In quindici anni di potere, a Putin vengono

cui l’unico motivo che ha spinto il leader del

ascritti successi come la crescita economica

Cremlino a dare vita ad una guerra su larga

e la riappropriazione delle risorse energetiche

scala è aver tentato di sostituire Zelesnky con

da parte dello Stato”, scrive il ministro della


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Cultura nonostante riconosca che al contem-

del corso di Storia dell’economia e dell’im-

po gli “viene contestato uno stile di governo

presa alla Luiss; direttore della scuola di Gior-

autocratico, lontano da una democrazia li-

nalismo dell’Università degli Studi di Salerno;

berale. Alla sua gestione del potere vengono

docente del Master in Giornalismo e Comuni-

anche ricondotti fatti di straordinaria gravità”

cazione della Università telematica “Pegaso”.

a fronte però di “responsabilità mai provate”. “Solo il tempo e la storia ci diranno chi è sta-

E così, alla luce dei suoi titoli e delle sue

to davvero Putin”, ammette Sangiuliano salvo

esperienze, in un’intervista al Messaggero il

ricordare che “radicato nell’anima profonda

ministro della Cultura si è detto intenzionato

della Russia e nelle sue peculiarità sociopoli-

a “combattere i sacerdoti del politicamente

tiche, in realtà il successo di Putin deriva dalla

corretto e del mainstream” e pronto a “im-

sua capacità, di fronte a sfide impegnative e

pegnarsi per la promozione della cultura

drammatiche (la guerra in Cecenia, un siste-

più larga e più libera possibile”. Per questo

ma economico da riconvertire al capitalismo,

il ministro intende cominciare la sua attività

la diffusa crisi sociale e morale), di riplasmare

“con due grandi mostre”: una sul “Futurismo.

un’identità nella quale tanti cittadini russi si

L’altra sul Rinascimento”. “Due momenti sto-

riconoscono volentieri: un bagaglio di memo-

rici”, dice, che “hanno proiettato l’Italia nel

rie, storie e ideali a cui è stato dato il nome di

mondo”. “Ma prima di queste grandi eventi

rinascimento nazionale e tradizionale”.

internazionali, nei prossimi giorni andrò nella casa di Benedetto Croce, dove c’è la fonda-

Da queste poche righe è facile, dunque, com-

zione, a Napoli, che è la mia adorata città”.

prendere che la biografia su Vladimir Putin scritta da Gennaro Sangiuliano non è proprio

“Voglio cominciare proprio da Leopardi. E da

di condanna, per usare un eufemismo. Tut-

Dante, da Benedetto Croce, da Giovanni Gen-

tavia, la (o il che dir si voglia) presidente del

tile, da Giuseppe Prezzolini. E direi anche da

Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito in più oc-

Antonio Gramsci”, spiega aggiungendo che

casioni che il governo è di matrice atlantista,

“bisogna uscire da una mentalità solo con-

schierato convintamente al fianco dell’Ucrai-

servativa dei beni culturali. E occorre creare

na, e la scelta di un ministro della Cultura che

con coraggio un nuovo immaginario italiano”,

ha scritto una biografia filo-putiniana non può

“la nostra cultura va raccontata anche con

essere considerato ancora abbastanza per

gli strumenti della modernità: cinema, serie

smentirla tout court.

televisive, social. Bisogna riformare il fondo unico per lo spettacolo, il Fus, e riformare la

Sangiuliano nella sua carriera, comunque,

burocrazia relativa alla raccolta e all’uso dei fi-

vanta anche un profilo da accademico: do-

nanziamenti pubblici”, prosegue sottolinean-

cente esterno a contratto di Diritto dell’infor-

do che “tra i problemi da risolvere, c’è quello

mazione presso la Lumsa e di Economia degli

dell’accessibilità”. Il patrimonio storico-arti-

intermediari finanziari alla Sapienza; titolare

stico e culturale, rileva il ministro, “molte volte


INSIDEART 15 SANGIULIANO, GIORNALISTA MINISTRO DELLA CULTURA

è scarsamente fruibile”. “C’è da fare un grande lavoro di infrastrutturazione della cultura”. I propositi sembrano, quindi, oggettivamente buoni. Per citare lo stesso Sangiuliano, solo il tempo e la storia ci potranno dire che tipo di ministro della Cultura avremo. Certo è che non sarà facile destreggiarsi tra le malelingue, tra chi dietro il suo mandato vede riecheggiare il ministero della Cultura Popolare, voluto da Mussolini allo scopo di “controllare” la cultura, e tra quanti ritengono che dietro la sua nomina si debba leggere la drammatica assenza di “figure di alto profilo” per ricoprire un ruolo preminente quale dovrebbe essere la promozione e lo sviluppo della cultura in Italia.


INSIDEART 16 ZUPPA DI POMODORO SUI GIRASOLI DI VAN GOGH

Ecco perché non si può giustificare la zuppa lanciata sui girasoli di Van Gogh

L’emergenza sul clima spinge l’attivismo a forme di protesta sempre più plateali, ma quali sono le ripercussioni di questi atti impropri?


INSIDEART 17 ZUPPA DI POMODORO SUI GIRASOLI DI VAN GOGH


INSIDEART 18 ZUPPA DI POMODORO SUI GIRASOLI DI VAN GOGH

Davide Maria Mannocchi

Il moltiplicarsi nelle ultime settimane di azioni di protesta ai danni delle opere più celebri della storia dell’arte è un’indiscutibile conseguenza dell’insofferenza verso la superficialità con cui il mondo della politica continua a occuparsi della sempre più urgente questione climatica. Il gesto del 14 ottobre delle attiviste di Just stop oil ai danni del dipinto I Girasoli di Vincent Van Gogh alla National Gallery di Londra si aggiunge alla – ormai lunga – serie di azioni che stanno continuando a colpire le più importanti istituzioni museali del mondo. Il lancio di due barattoli di zuppa di pomodoro, a cui segue l’ancora più plateale gesto di incollare le mani al muro su cui la malcapitata opera è installata, dilaga sul web grazie al proliferare di contenuti, diventati virali in un battito di ciglia, che scatenano un dibattito feroce sui pro e i contro della protesta. Ma se l’importanza di prendere posizione, anche in maniera radicale, sull’argomento non è certo da condannare, lo è la modalità con cui alcun* attivist* scelgono di portare avanti questa nobile battaglia contro l’uso dei combustibili fossili: il vandalismo non è mai una risposta accettabile e non trova altra spiegazione se non nella mancanza di appigli per catalizzare l’attenzione di un pubblico contemporaneo pigro, certamente toccato, ma mai davvero reattivo nei confronti del tema in questione. Le prepotenze verso il patrimonio non portano in nessun caso un reale cambiamento:


INSIDEART 19 ZUPPA DI POMODORO SUI GIRASOLI DI VAN GOGH


INSIDEART 20 ZUPPA DI POMODORO SUI GIRASOLI DI VAN GOGH

imbrattare con della vernice o zuppa che sia, dei capolavori senza tempo come può essere letto nella sua dimensione rivoluzionaria? Come può l’atto di danneggiare un dipinto storico, essere considerato un gesto intelligente e politico? Quello che resta di quell’azione compiuta alla National Gallery va solo contro la collettività e contro l’arte, non lede nessun reale bersaglio da considerarsi colpevole diretto della drammatica urgenza globale sul clima. Arte, politica e INsensatezza Ci si immerge in acque torbide e pericolose: precedenti come quelli verificatisi nelle ultime settimane, si possono dimostrare lesivi di una libertà ben più grande, davvero democratica ed egualitaria. L’arte è narratrice della storia e della vita di coloro che hanno

è solo un’altra delle grandi lacune che que-

preceduto noi contemporanei, il loro lascito

sto racconto porta nuovamente alla luce.

deve essere rispettato. L’insensatezza del gesto si traduce infatIl sostegno alle proteste comunque non

ti nell’interrogativo che lo segue: “preferite

manca: la stampa internazionale ha rivolto

proteggere l’arte o la vita, la natura?”.

altissima attenzione ai gesti di sdegno verso

La provocazione è evidente ma non in grado

l’incoscienza dei governatori di tutto il glo-

di dare spessore a una serie di azioni che

bo, sottolineando la loro natura provocato-

non hanno in alcun modo l’efficacia di sen-

ria e cercando di dare rilievo anche alla sua

sibilizzare, piuttosto di teatralizzare, non evi-

dimensione “performativa”.

tando di rendere ridicola e giullaresca, una

Il grande assente in questa vicenda è però il

lotta che invece ha la sua ragionevolezza

rispetto verso il lavoro dei professionisti del

nella sua dimensione teorica.

settore della cultura, impegnati quotidiana-

Ledere la libertà di godere di un capolavo-

mente nella protezione e nella valorizzazio-

ro imbrattandolo e allarmando le istituzioni

ne di un bene comune. Non ci si macchia di

museali nell’avvalersi di strumenti sempre

bigottismo sollevando il velo da ciò che vie-

più restrittivi per una salvaguardia dei patri-

ne platealmente lasciato in disparte, la di-

moni che conservano – magari venendo co-

sattenzione verso le professionalità culturali

stretti a non poterli più rendere disponibili al


INSIDEART 21 ZUPPA DI POMODORO SUI GIRASOLI DI VAN GOGH

culturali. L’atto di questa “messa in scena” (espressione non casuale data la natura quasi cinematografica dell’intero accadimento) non dipinge le giovani come delle eroine, ma come degli individui incoscienti delle loro azioni, incapaci di comprendere il reale peso del loro agire, asserviti da una logica cieca, priva di capacità critica. Forse, nel disperato tentativo di far aprire gli occhi al mondo, sono proprio questi novelli paladini della giustizia climatica a essersi dimenticati l’importanza di guardare al di là del proprio naso.

pubblico proprio in funzione della loro difesa – non è la strada corretta. L’arte non è più strumento di riflessione, amico della lotta, ma semplicemente vittima – come del resto lo sono l’ambiente e il clima – di una sterile battaglia interna, non c’è vincitore in una lotta che mira alla devastazione di se stessi e delle proprie eredità


INSIDEART 22 A COLLOQUIO CON ALESSANDRA FERRINI


INSIDEART 23 A COLLOQUIO CON ALESSANDRA FERRINI

In conversazione con Alessandra Ferrini, vincitrice del MAXXI BVLGARI Prize 2022

Attraverso un lavoro di ricerca ed espressione multimediale, l’artista destruttura il linguaggio dei media, svelando la messa in scena dello spettacolo del potere


INSIDEART 24 A COLLOQUIO CON ALESSANDRA FERRINI

Carla Macrì

Il centro di partenza della pratica artistica

formule ufficiali e canonizzate delle narra-

della research-artist Alessandra Ferrini –

zioni storiche e giornalistiche. In particola-

vincitrice del MAXXI BVLGARI Prize 2022

re, per la forza e l’equilibrio nell’analizzare i

– è lo studio, la ricerca d’archivio e l’unione

materiali documentari come fotografie, te-

di pratiche multidisciplinari e multimediali

sti e film, ricomponendoli in una nuova nar-

attraverso le quali creare nuove prospettive e riflessioni su una dimensione del reale che necessita riletture critiche illuminanti. Partendo da un processo di analisi del linguaggio dei mainstream media e sul modo in cui determinati eventi storici e politici vengono raccontati al vasto pubblico, l’artista analizza il ruolo che gioca l’informazione nella comprensione di eventi diplomatici apparentemente ordinari. In un processo lavoro di “dissezione” di notizie d’archivio, l’artista svela le ambivalenti e contradditorie modalità con cui determinati eventi politici vengono “messi in scena” come fossero vere e proprie performance. In particolare, con l’opera vincitrice Gaddafi in Rome: Notes for a Film, l’artista indaga gli archivi del quotidiano “La Repubblica”, analizzando informazioni testuali e iconografiche sulla prima visita ufficiale in Italia di Muammar Gheddafi nel 2009 e l’incontro con Silvio Berlusconi per la firma del Trattato di amicizia, partenariato e collaborazione tra Italia e Libia. L’obiettivo del progetto è di far luce sul trascurato legame fra la storia coloniale italiana e la realtà geopolitica contemporanea. La giuria internazionale del Premio ha infatti scelto il lavoro di Alessandra “per la sua capacità di rappresentare i fatti controversi della storia geo-politica contemporanea, sfidando le


INSIDEART 25 A COLLOQUIO CON ALESSANDRA FERRINI

razione, che riflette sul ruolo della ricerca

co-pedagogico ed estetico-esperienziale.

come essenziale per una dichiarazione in

Il suo modo di operare illumina la possi-

difesa dei diritti umani e della cittadinanza

bilità del nuovo ruolo di artista-ricercatore

globale nell’epoca post-coloniale”. L’artista

che possa apportare un diverso grado di

compie il duplice lavoro di ricerca scientifi-

responsabilizzare storica e sociale anche

ca ed espressione creativa, producendo un

nella sfera della creatività e dell’arte. Di fat-

nuovo sapere allo stesso tempo accademi-

to, seppur vivendo all’estero ormai da molti

Alessandra Ferrini Gaddafi in Rome: Notes for a Film, 2022. Credit Roberto Luigi Apa. Courtesy Fondazione MAXXI


INSIDEART 26 A COLLOQUIO CON ALESSANDRA FERRINI

anni l’artista decide di occuparsi di temati-

zionale significava per me mentre studiavo

che che riguardano l’Italia e le difficoltà che

alla triennale (BA in Fine Art) e poi ho deci-

questo paese vive nell’affrontare l’ambigui-

so di approfondire questo aspetto con un

tà di un passato sempre più inevitabile.

Master in Visual Culture, che mi ha forni-

Come scrive la curatrice Giulia Ferracci

to gli strumenti che oggi utilizzo nella mia

nel catalogo di mostra: «Con questo lavoro

pratica basata sulla ricerca. È un modo

Ferrini guarda ancora una volta alle com-

di guardare alla visualità in modo ampio,

plessità della contemporaneità attraverso

come un dispositivo profondamente po-

la rilettura e l’estrapolazione delle vicende storiche dai loro contesti. Il tentativo è quello di riportare alla luce la verità storiografica sulla persistenza del colonialismo nel nostro presente e prendere parte a un processo di responsabilizzazione storica. Gaddafi in Rome: Notes for a Film può essere letto come una prova artistica volta a riflettere sul trauma coloniale e anticoloniale, per andare oltre e ragionare sul presente». All’insegna della riscoperta di fatti veritieri e narrazioni plausibili, nel tuo lavoro assistiamo a una dissezione della comunicazione mediatica di un evento storico molto preciso. Cosa ti ha portato a interessarti di studi sul post-colonialismo e le modalità in cui le narrazioni storiche vengono prodotte, costruite e poi effettivamente raccontate? Vivere a Londra come migrante ha sicuramente cambiato molto la mia prospettiva

litico. Allo stesso tempo, il mio lavoro si

sul modo di intendere il mio posizionamen-

confronta con il linguaggio, sia visivo che

to e la mia identità non solo a livello cultu-

scritto, con le sue sfumature e i suoi usi

rale ma anche su questioni come la classe

strategici. Ho sempre lavorato con mate-

sociale, le politiche di genere e il privilegio

riali trovati e d’archivio, quindi la storia e la

bianco. Ho iniziato a familiarizzare con la

storiografia sono state al centro della mia

teoria postcoloniale e a esplorare le que-

ricerca per molto tempo. Il mio interesse

stioni legate a ciò che l’appartenenza na-

alla storia coloniale italiana è tuttavia avve-


INSIDEART 27 A COLLOQUIO CON ALESSANDRA FERRINI

nuto casualmente, grazie all’incontro con

sulla performance della messa in scena po-

un amico che è dovuto fuggire dalla Libia

litica da parte di Berlusconi e Gheddafi. Da

nel 2012. Dico spesso che quell’incontro

qui, nasce l’idea di indagare questo evento

mi ha dato un senso di direzione e ha dato

attraverso il linguaggio drammaturgico per

il via a un impegno che durerà tutta la vita

decostruirne lo “spettacolo di potere”. Due

per decostruire il mio modo di vedere, pen-

elementi mi hanno portata sulla strada del-

sare e stare al mondo.

la struttura a tre atti. In primo luogo, dopo aver visto che le notizie del quotidiano la Repubblica erano state archiviate separa-

Alessandra Ferrini Gaddafi in Rome: Notes for a Film, 2022. Credit Roberto Luigi Apa. Courtesy Fondazione MAXXI

tamente durante i tre giorni in cui si è svolto l’evento, ho concepito queste notizie come tre copioni da trasformare in tre film connessi tra loro, ovvero tre atti. Successivamente, ho preso spunto da un brevissimo articolo di Chiara De Cesari, in cui si sottolinea come l’immagine che Gheddafi portava sul petto al suo arrivo a Roma, ovvero un’immagine di Omar al-Mukhtar – il leader della resistenza anticoloniale dopo la cattura da parte degli italiani – non sia stata riconosciuta dal pubblico italiano. In quanto tale, è stato il gesto di protesta di Gheddafi, la sua trasgressione del copione diplomatico, a creare indignazione in Italia, emarginando il messaggio che l’immagine sottintendeva: ovvero che la violenza coloniale non può essere cancellata nemmeno attraverso risarcimenti. Tutto questo mi ha portata a leggere questo evento come un “incidente incitante”, proprio come nella

Come hai precedentemente affermato,

tradizione drammaturgica della struttura in

il tuo lavoro Gaddafi in Rome: Notes for

tre atti. E anche i giorni successivi si adatta-

A Film, è diviso in tre atti, esattamente

no bene a questo schema: il secondo gior-

come un’opera drammaturgica. Quali

no è infatti costellato da proteste e scontri,

sono questi tre atti e cosa ha stimolato

mentre nel terzo ultimo giorno l’ordine vie-

la tua intuizione?

ne ristabilito grazie agli accordi economi-

La ricerca intorno alla visita di Gheddafi a

ci di Confindustria e l’intervento di politici

Roma nel 2009 si è concentrata da subito

dell’opposizione. L’evento viene dunque


INSIDEART 28 A COLLOQUIO CON ALESSANDRA FERRINI

letto e presentato come l’interruzione di

le riproduciamo spesso senza rendercene

una celebrazione di “amicizia” diplomatica,

conto.

trattandosi infatti della celebrazione della firma del Trattato di Amicizia, Partenaria-

Da ricercatrice e artista italiana che vive

to e Cooperazione tra Italia e Libia. Il mio

a Londra da quasi vent’anni, come ti re-

lavoro, il film, cerca di andare oltre questa

lazioni al contesto artistico contempo-

facciata, oltre lo spettacolo orchestrato e la

raneo in Italia e cosa significa per te vin-

sua controversa interruzione.

cere il MAXXI BVLGARI Prize oggi? Ho iniziato a sviluppare la mia pratica nel

In un contesto mediatico sempre più

2014-15, dopo una lunga pausa. È diventa-

ossessionato dal consumo sfrenato di

ta una necessità a causa della ricerca che

informazioni e immagini, come si posi-

stavo conducendo sul passato coloniale

ziona il tuo lavoro rispetto al modo in cui

italiano, sul mio posizionamento e sul retag-

viviamo la nostra quotidianità?

gio del fascismo. La mia pratica è il risultato

Sicuramente il mio lavoro è una riflessio-

della mia ricerca e mi ha necessariamente

ne su come la cronaca in presa diretta (live

riportata in Italia dopo oltre un decennio di

news reporting) sembri appiattire le infor-

completa lontananza. È diventata per me

mazioni, mettendo sullo stesso piano (di

un’urgenza concentrarmi anche su progetti

copertura e quindi di importanza) questioni

pedagogici che sviluppo insieme alle mie

banali e questioni di grande rilevanza sto-

opere. Sono pienamente consapevole che

rica e sociopolitica. Come vediamo nel pri-

la mia mancanza di consapevolezza del

mo atto, viene dato più spazio a ciò che

passato coloniale derivi da un fallimento

Gheddafi e Berlusconi mangiano che ai

del sistema educativo, ed è per questo che

reali contenuti degli Accordi Bilaterali sulla

è fondamentale per me lavorare nelle scuo-

Migrazione che riguardano la vita di milio-

le in Italia. Quindi, il mio lavoro si sviluppa

ni di persone e che i due premier stavano

innanzitutto per un pubblico italiano, con il

firmando. In un certo senso, l’opera è un

quale desidero soprattutto condividere un

invito a scavare più a fondo, a contestua-

modello autoriflessivo, un modo di pensare

lizzare, ma anche a riflettere ulteriormente

alla responsabilità individuale e sociale. In

su come viene usato il linguaggio in politica

Italia e fuori (perché in molte siamo emigra-

e nei media. Ci ricorda inoltre che quando

te o perché anche altre persone non Ita-

si parla di politica estera e di passato co-

liane condividono simili lotte) attraverso la

loniale, come cittadini italiani/europei, sia-

mia ricerca ho avuto la fortuna di costruirmi

mo tutti complici della violazione dei diritti

una rete di collegh3, amic3 e alleat3. Il mio

umani. Le politiche imperiali plasmano la

lavoro esiste grazie a queste conversazio-

nostra realtà e la nostra classe politica, ed

ni e al sostegno reciproco che ci diamo.

è nostra responsabilità allenarci a vedere

Per questo motivo aver ricevuto il MAXXI

attraverso queste forze strutturali, poiché

BVLGARI Prize è per me un incredibile ri-


INSIDEART 29 A COLLOQUIO CON ALESSANDRA FERRINI

conoscimento non solo del mio lavoro, ma

un’infrastruttura. Avere vinto una borsa di

anche di questa rete estesa. Ma spero è

studio di dottorato practice-based nel Re-

anche un importante segnale sul fatto che

gno Unito mi ha permesso di sviluppare

la pratica basata sulla ricerca e su una pre-

questo lavoro negli ultimi cinque anni, ma

sa di posizione politica in Itala è apprezza-

spesso mi chiedo come gli artisti in Italia

ta, in un momento storico così delicato. Per

possano riuscire a sviluppare una ricerca

questo sono ovviamente grata alla giuria e

così a lungo termine. Spero quindi che si

il team del MAXXI, Giulia Ferracci in primis,

possa iniziare a discutere di questo aspet-

per aver sostenuto il mio lavoro. Spero che

to, ma anche di come possiamo in questi

contribuisca a creare migliori opportunità

sforzi, sostenersi a vicenda.

per sostenere questo tipo di pratica, che richiede modelli diversi da quelli tradizionali: fare ricerca seria richiede molto tempo e un investimento nell’artista stesso e meno nell’opera/produzione, poiché necessita

MAXXI BVLGARI Prize fino al 20 novembre MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo, Roma Tutte le info: www.maxxi.art

*Alessandra Ferrini (Firenze, 1984) vive e lavora a Londra dove sta attualmente svolgendo un dottorato presso la University of the Arts con il progetto Gaddafi in Rome: Notes for a Film


INSIDEART 30 LE NUOVE MOSTRE DI FONDAZIONE SANDRETTO

La Fondazione Sandretto inaugura il nuovo ciclo di mostre, nei giorni di Artissima

Lawrence Abu Hamdan, Victor Man, “Backwards Ahead. Opere dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo” e Diana Policarpo inaugurano il 3 novembre


INSIDEART 31 LE NUOVE MOSTRE DI FONDAZIONE SANDRETTO


INSIDEART 32 LE NUOVE MOSTRE DI FONDAZIONE SANDRETTO

redazione

Dal 3 novembre al 26 febbraio 2023, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta le mostre Air Pressure (A diary of the sky) di Lawrence Abu Hamdan, la personale di Victor Man, Eyelids, Towards Evening, Backwards Ahead con opere della Collezione Sandretto Re Rebaudengo e Liquid Transfers di Diana Policarpo. Air Pressure (A diary of the sky) è la nuova installazione video e audio multicanale di Lawrence Abu Hamdan, vincitore della terza edizione della Future Fields Commission in Time-Based Media, assegnata congiuntamente da Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e dal Philadelphia Museum of Art. Ricercatore audio indipendente, Lawrence Abu Hamdan analizza la dimensione politica del suono attraverso una pluralità di media: registrazioni sonore, tecnologie di sorveglianza e materiali d’archivio. L’opera Air Pressure esplora l’ecologia del rumore propria dello spazio aereo libanese, e si concentra in particolare sugli episodi in cui l’aviazione israeliana ha attraversato i cieli del Libano, in violazione agli

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INSIDEART 33 LE NUOVE MOSTRE DI FONDAZIONE SANDRETTO

accordi tra le due nazioni mediati dal Consiglio

Rebaudengo, raccoglie diciannove opere re-

di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il progetto al-

alizzate da Victor Man nel corso degli ultimi

lestitivo, a cura di Irene Calderoni e Amanda

dieci anni e offre, per la prima volta, un focus

Sroka, restituisce in maniera tangibile queste

esclusivo sui generi del ritratto e dell’autori-

ricorrenti violazioni, proponendo una riflessio-

tratto, generi che hanno assunto una rilevanza

ne sulla violenza atmosferica che è diventata

profonda, nel tempo, all’interno della sua prati-

parte della vita quotidiana libanese.

ca pittorica. L’artista stesso, insieme a persone e affetti a lui vicini, sono i protagonisti di questi

La personale Eyelids, Towards Evening [Le

dipinti, attraverso i quali si compone una narra-

palpebre, verso sera], a cura di Eugenio Re

zione interiore e autobiografica che manifesta


INSIDEART 34 LE NUOVE MOSTRE DI FONDAZIONE SANDRETTO

Victor Man, Girl with Laughing Cat, 2021. © Victor Man. Courtesy of the artist and Gladstone Gallery. Photo Stefan Korte

un tratto essenziale del lavoro di Man, ovvero

stra, si legge: «Immerse in una luce il più delle

la nozione che la materia più intima dell’arte

volte crepuscolare, queste figure sono colte in

sia l’esistenza individuale insieme con la sua

atteggiamenti assorti e contemplativi, o ritrat-

trasfigurazione poetica. Nel testo critico di

te in attimi di abbandono e di affettuosa pros-

Alessandro Rabottini, che accompagna la mo-

simità: esse paiono abitare un tempo e uno


INSIDEART 35 LE NUOVE MOSTRE DI FONDAZIONE SANDRETTO

spazio profondamente umani ma, nel mentre,

spettive artistiche abbracciano invece una

ritirarsi dal mondo attuale. Questa coesisten-

temporalità plurale, composta di anacronismi,

za di familiarità e di distanza, di osservazione

ciclicità e dimensioni multiple. In questa real-

delle apparenze e di magia delle circostanze,

tà alternativa, alcuni lavori affrontano la storia

è lo spazio in cui queste opere accolgono chi

alla luce dello statuto effimero del documento,

le guarda, uno spazio in cui fattezze reali e in-

altri producono remake e contraffazioni, altri

dividuali sono immerse nella penombra di stati

ancora istituiscono contro-processi. L’esposi-

d’animo e di condizioni psicologiche indefinibili

zione prende in prestito il titolo dall’omonima

come il momento della sera – il passaggio tra il

opera dell’artista Kiran Subbaiah: un’installa-

giorno e la notte – cui fa riferimento iltitolo della

zione a circuito chiuso che complica l’idea di

mostra».

temporalità attraverso un processo di controllo di visitatori e visitatrici, ma anche di sovversio-

La collettiva Backwards Ahead è costruita at-

ne della loro percezione. Concepita in stretta

traverso un nucleo di opere, parte della Col-

connessione con le altre mostre in Fondazio-

lezione Sandretto Re Rebaudengo, che esplo-

ne, con gli immaginari connessi alla memoria

rano i concetti di tempo, di storia e di prova.

di Victor Man, e con il sistema di costruzione

All’interno del percorso espositivo, curato da

di prove e testimonianze di Lawrence Abu

Irene Calderoni e Bernardo Follini, le pro-

Hamdan, Backwards Ahead indaga le tempo-

In primo piano: Yinka Shonibare, Affectionate Men, 1999; sullo sfondo: Slavs and Tatars, Mystical protest, 2011. Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin


INSIDEART 36 LE NUOVE MOSTRE DI FONDAZIONE SANDRETTO

ralità non lineari costruendo relazioni tra arte

sociali, politiche ed economiche, incrociando

e storia, tra retorica e verità. In mostra: June

registri scientifici e speculativi. Il lavoro si fo-

Crespo, Liz Glynn, Paul Graham, Josh Kli-

calizza sulla coltivazione di recenti specie di

ne, Goshka Macuga, Yinka Shonibare, Slavs

segale geneticamente modificata, nel tentativo

and Tatars, Simon Starling, Kiran Subbaiah

di creare una mitologia femminista che inter-

e Andra Ursuta.

seca psichedelia e salute. La mostra, curata da Bernardo Follini, ricostruisce uno scenario

La Fondazione Sandretto presenta anche Li-

che connette biogenetica, politiche di genere,

quid Transfers, la personale di Diana Policar-

fiction speculativa per narrare le dinamiche di

po, vincitrice del Premio Illy Present Future

sfruttamento delle risorse naturali e il loro im-

2021, promosso da illycaffè. Il progetto è una

patto sugli ecosistemi e sulla salute riprodutti-

nuova produzione realizzata per il premio ed

va. Come per i precedenti progetti di Policarpo,

è concepito come nuova tappa di un più am-

l’interesse dell’artista mira a svelare l’intercon-

pio percorso di ricerca dell’artista, che inda-

nessione tra pratiche di controllo, di esclusione

ga la relazione tra mondo vegetale e le sfere

e di estrazionenaturale e dei corpi.

Lawrence Abu Hamdan Air Pressure (A diary of the sky) Victor Man Eyelids Towards Evening Backwards Ahead Opere dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo Diana Policarpo Liquid Transfers

3 novembre – 26 febbraio 2023 Fondazione Sandretto Re Rebaudengo via Modane 16 – Torino


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