Cura ut valeas

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Cura ut valeas

LORENZO CASSARÀ

LORENZO CASSARÀ CURA UT VALEAS

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euro 20,00

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LORENZO CASSARĂ€


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sommario

09 INTERVENTI

CURA UT VALEAS

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21 GOLD GRAIN

PORZIONI

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37 RETRO-SCENA

L’ARTISTA

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Interventi


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ENRICA CARNAZZA La cruna e lo scoglio

C’è un’immagine precisa che mi lega alla fotografia di Lorenzo Cassarà, il particolare di una cruna. Mi lega con ago e filo al tessuto del suo lavoro, tramato e ordito nel corso degli anni con pazienza ed eleganza, stima e conoscenza. Un particolare, che nella serie successiva di scatti e/o composizioni, diviene porzione di vita domestica con inquadrature accuratamente equilibrate, dal titolo appunto Porzioni. Con questi presupposti, il fotografo, inizia a farsi conoscere come giovane artista italiano. Il passaggio si fa breve e, con uno sguardo “en plein air”, il campo visivo, si allarga e s’immerge con leggerezza nell’ambiente. Lorenzo dialoga con i protagonisti in un palcoscenico di natura viva dove, come per incanto, la luce aurea e la fatica ci regalano scenari e ritratti reali titolati Gold grain. Con disinvoltura e da buon osservatore, il punto di vista si ribalta e nel 2009 realizza Retro-scena per Gemine Muse. Un progetto “site-specific”, in cui si osserva una sorta di giostra, tra sagome, strumenti, figure e figuranti, un documento lirico che rivela il silenzio religioso, le lunghe attese e la magia del “backstage”. Ma è con un progetto in itinere, tra cielo e mare, che l’autore conferma il suo particolare talento, una composizione unica e senza tempo, un ensemble magico scultoreo dal titolo Cura ut valeas. Lorenzo Cassarà con questo progetto solleva lo sguardo contemplativo, la bellezza dello scatto ampio e suggestivo, tende a far dimenticare tutto ciò che ci circonda. Oggi, Cura ut valeas è “work in progress”, il suo scoglio una visione di buoni auspici.


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MAURIZIO ZUCCARI Stammi bene, mondo

Viene in mente un’icona di Saramago nel vedere gli scogli di Lorenzo Cassarà popolosi di gente. Come nella Zattera di pietra dello scomparso maestro la penisola iberica si staccava dal resto d’Europa – finale, altresì, dell’immaginifico Underground di Kusturica a proposito della sua ex Jugoslavia – e vagava alla cerca d’una comune identità perduta, così la roccia stracolma di gente rovescia l’immagine statica dello scoglio come approdo e naufragio, si fa contenitore di (ri)partenze. È questa, del resto, l’idea che abbiamo voluto dare dedicando al reporter messinese – finalista al Talent Prize 2010 e vincitore del premio Repubblica.it – la copertina agostana di Inside Art che campeggia, in altra forma, su questo catalogo. Dove andare a (ri)parare. Come lo scrittore portoghese e il regista slavo, Cassarà è navigante attento alla geografia natale, a una Sicilia che nel suo restare isola sa raccontare il mondo. Alle facce e ai luoghi d’una terra che da luogo abituale e reale si fa ideale, iconico appunto, d’una contemporaneità che pare traversare le cose senza fermarsi. Sono “snapshot” le sue, istantanee d’un mondo che sta, più di quello che c’è, disarmonico e superficiale. Che sta sul retropalco e dentro le cose, come nel dietro le quinte d’un teatro o nelle porzioni d’oggetti plastici e d’interni multicolorati. Sta nelle facce rostite dal sole, cotte dalla ripetizione di gesti antichi ed essenziali. Sta nel grumo di genti grappate a uno scoglio come abbracciate alla speranza d’un tempo che verrà, più che nello scampo di quello che viene e che va. E, sopra tutti, il viatico di buonaugurio di un lavoro in farsi: Cura ut valeas. Stammi bene, mondo.


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ENRICA CARNAZZA Cura ut valeas

È un lavoro ambizioso, affascinante e assai complesso Cura ut valeas, ambizioni iconografiche e fascino evocativo, catturate da vedute a volo d’uccello. C’è il vecchio e il nuovo mondo in queste immagini visionarie. Concepito come progetto in itinere, tra cielo e mare, l’artista, in questo caso, diventa regista e direttore di buoni auspici come esprime il titolo. Protagonista è lo spazio di dominio pubblico, un’installazione partecipata e collettiva in cui l’interesse per la dimensione sperimentale, da parte dell’autore, pone il fruitore davanti a un’opera umana, condizionata e confinata esclusivamente dalla natura del mare nostrum. La bellezza dello scatto, ampio e suggestivo, tende a far dimenticare tutto ciò che ci circonda continuamente. Kafka scriveva che “chi mantiene la capacità di vedere la bellezza non invecchia mai”, così Lorenzo Cassarà con Cura ut valeas compone l’ensemble magico scultoreo, transitando tra orizzonti palesi e relazioni comuni, con quest’opera, solleva lo sguardo contemplativo tramite la fiducia poetica e l’armonia visiva.

A destra e nelle pagine seguenti: immagini della serie Cura ut valeas Brolo, 2009 fotografia digitale stampa lambda 150 x 90


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CASSARÀ PONE IL FRUITORE DAVANTI A UN’OPERA UMANA CONDIZIONATA E CONFINATA ESCLUSIVAMENTE DALLA NATURA DEL MARE NOSTRUM

Patti, 2012 fotografia digitale stampa lambda 150 x 90


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Capo d’Orlando, 2011 A destra: Messina, 2010 fotografia digitale stampa lambda 150 x 90


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Gold grain


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AGATA POLIZZI Gold grain

Nelle mani fiere e travagliate e nei volti sereni, di uomini, di donne, pur se stanchi, la serie Gold grain rievoca in una rappresentazione pittorica un mondo lontano, quello contadino. Quello di una Sicilia assolata e gattopardiana. La Sicilia della robba. Il cielo azzurro intenso e il grano dorato: la cornice perfetta di un paesaggio verista. Pare di sentire l’afa amplificata dalla fatica, dal peso, dai pantaloni di velluto che però proteggono le gambe. Una vita semplice, il silenzio intorno. Il silenzio che non sentiamo più. Un silenzio che lascia il tempo per pensare. Gold grain è un lavoro poetico. Non sconvolge. Non sorprende. Non stanca. È qualcosa che conosciamo bene. Solo non ricordavamo. È la memoria. È l’immagine del passato appena screziata dalle pagliuzze mosse dal vento.

A destra e nelle pagine seguenti: Gold grain, 2008 fotografia digitale stampa lambda 75 x 50


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GOLD GRAIN È UN LAVORO POETICO NON SCONVOLGE NON SORPRENDE NON STANCA


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Porzioni


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AGATA POLIZZI Porzioni

Porzioni di intimità. Apparentemente senza posa, oggetti che sembrano avere una loro vitalità segreta. Animati, frenetici, fino a un attimo prima dello scatto. Poi stop. Immobili. Lì fermi nella loro collocazione usuale per farsi fotografare. Testimonianza di vite che si servono di loro come marionette inconsapevoli. Un vetro, un cacciavite, un timbro. Forme colorate, ingenue, involontarie. Ma come può un oggetto parlare? Forse attraverso la sua storia semplice. Gli oggetti popolano la nostra vita, ci fanno compagnia, sono la rassicurante sentinella delle nostre abitudini, dei nostri gesti. Un angolo di cucina, pentole, stoviglie, sanno di casa. Il bagno affollato di cose, vanità. Oggetti utili o meno, tutti che “appartengono”, oggetti che sono di qualcuno. Hanno un’anima. Nature morte di una contemporaneità di plastica, di vetro, di acciaio, effimere. Sono Porzioni o la traccia di esistenze che chiedono di essere ricordate anche attraverso la quotidianità. Forse la dimensione più vera di ciascuno di noi.

A destra e nelle pagine seguenti: Porzioni, 2006-2007 fotografia digitale stampa lambda 50 x 50


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SONO PORZIONI O LA TRACCIA DI ESISTENZE CHE CHIEDONO DI ESSERE RICORDATE ANCHE ATTRAVERSO LA QUOTIDIANITÀ


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Retro-scena


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SANDRO MESSINA Retro-scena

Se il palco è il luogo riconosciuto della finzione, dove la recita, la rappresentazione diventano realtà attese e condivise, surreale può diventare l’esplorazione del dietro le quinte. È una provocazione quella di Lorenzo Cassarà, una sovversione delle parti: vediamo una finzione e ne condividiamo la realtà, vediamo una realtà ma ne scopriamo la concretezza dell’illusione, la possibilità di letture molteplici e straniate, l’improvvisa apparizione di simulacri. L’autore opera dunque una seconda messinscena, un’esplorazione magica di spazi poco conosciuti, nascosti, dove improvvisamente appaiono figure umane, o se ne intuisce la possibile sparizione o assenza, è una rappresentazione in sospensione di vite vere in quello spazio zero che è il teatro. È anche la migliore applicazione del fotografare in quanto la fotografia è si un mezzo analogico, ma è l’angolazione dello sguardo che rimane mistero.

A destra e nelle pagine seguenti: Retro-scena, 2009 fotografia digitale stampa lambda 75 x 50


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VEDIAMO UNA FINZIONE E NE CONDIVIDIAMO LA REALTÀ, VEDIAMO UNA REALTÀ MA NE SCOPRIAMO LA CONCRETEZZA DELL’ILLUSIONE


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L’autore


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LORENZO CASSARÀ La geografia natale di un reporter

Nato in Sicilia a Frazzanò (Messina), il 6 aprile 1973, qui vive e lavora. Si occupa di reportage sociali, ha posto in essere un progetto mirato all’individuazione dell’identità sociale. Lo scopo è quello di indagare il legame tra uomo e terra, il grado d’appartenenza alla geografia natale, quanto quest’ultima possa rappresentare fisicamente e sociologicamente il singolo nelle sue dinamiche di relazione.


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2011 Performance Cura ut valeas, Capo d’Orlando Pesonale galleria XXS, Palermo Progetto Risonanze e metamorfosi, lycée Chateaubriand, Roma

2010 Finalista Talent Prize Premio Repubblica.it Collettiva museo Montemartini Roma Performance Cura ut valeas, Messina Im.in.id installazione fotografica, Brolo

2009 Selezionato Gemine Muse 2009, teatro Vittorio Emanuele di Messina Performance Cura ut valeas, Brolo

2007 Collettiva, galleria d’arte Orientale sicula, Messina Selezionato Premio Celeste

2006 Selezionato concorso Pagine bianche d’autore Sicilia Collettiva S. Salvatore di Fitalia, Messina Installazione artistica Nodi sull’acqua (insieme a Rosalind Leigh Cristina)

2005 Installazione multimediale per Salvalarte-Sicilia nell’ambito della mostra Talenti da... salvare, Messina

2003 Menzione d’onore “International photography awards”, Los Angeles, Usa

2002 Installazione multimediale e fotografica nella collettiva Agorà in Valdemone, Messina

2000 Biennale d’arte contemporanea città di Roma, Jubilauem 2000, Roma


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catalogo a cura di

direzione editoriale Maurizio Zuccari design Gaia Toscano redazione Giorgia Bernoni, Maria Luisa Prete foto dell’autore a pagina 46 Manuela Giusto stampa Cromografica srl Roma – Italia Guido Talarico Editore srl via Antonio Vivaldi 9, 00199 Roma Tel. 0039 06 8080099 - 06 99700377 Fax 0039 06 99700312 www.insideart.eu (segreteria@guidotalaricoeditore.it)

in copertina Cura ut valeas, Brolo, 2009 fotografia digitale, stampa lambda 150 x 90


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