Inside Art 127

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INSIDEART online

“Adorazione dei Magi” opera attribuita a Rembrandt

N. 127


INSIDEART 2 FONDAZIONE PATRIMONIO ITALIA

Fondazione Patrimonio Italia presenta il capolavoro ritrovato di Rembrandt di Alessandro Caruso

Quella che oggi si è iniziata a scrivere a Villa

pubblici e privati, con particolare riferimento

Medici è una bella storia. Una storia che ha

all’arte e alla cultura.

come protagonisti un capolavoro di un grande artista quale Rembrandt, una Fondazione

L’idea è quella che rende tutto più poetico e

e un’idea.

romantico: quella di fare della bellezza una ri-

Il capolavoro è un meraviglioso dipinto ad olio

sorsa. Un proposito che da decenni viene de-

su carta applicata su tela, eseguito nel 1632-

cantato, ma che raramente è stato trasformato

1633, che mostra L’Adorazione dei Magi, il cui

in progetto. L’iniziativa di oggi rappresenta in-

prototipo, fino ad oggi, è stato ritenuto perduto

vece un passo concreto verso questa ascesi

dagli studiosi di Rembrandt e sopravvissuto

culturale. All’Accademia di Francia la Fonda-

solo attraverso copie, di cui le più note sono

zione Patrimonio Italia ha chiamato a raccolta

custodite a San Pietroburgo e Göteborg.

il simposio che sta lavorando per dimostrare l’autenticità dell’opera, composto da Marco

La Fondazione è la Fondazione Patrimonio

Mascolo, storico dell’arte, autore di Rembran-

Italia, fondata e presieduta da Guido Talarico,

dt un Artista nell’Europa del Seicento, Peter

che con la presentazione di quest’opera e de-

Matthaes, direttore del Museo Arte e Scienza

gli studi che ne stanno confermando l’attribu-

di Milano, Francesca Bottacin, storica dell’arte,

zione al pittore fiammingo, ha battezzato le sue

docente di Storia dell’Arte fiamminga e olan-

attività, volte alla valorizzazione dei patrimoni

dese presso l’Università degli Studi di Urbino


INSIDEART 3 FONDAZIONE PATRIMONIO ITALIA

“Carlo Bo”, Stefano Ridolfi, Fisico per i Beni

presidente della Fondazione Abraham Teerlink

culturali e docente presso La Sapienza, Uni-

di Roma e Presidente dell’Advisory board di

versità di Roma ed Alessandro Caucci Molara,

Fondazione Patrimonio Italia.

L’Adorazione dei Magi


INSIDEART 4 FONDAZIONE PATRIMONIO ITALIA

LA STORIA DELL’OPERA

vertigini capaci di farci sprofondare in quel me-

A giudicare dai risultati raggiunti finora non

raviglioso senso di appartenenza alla storia. È

ci sono dubbi, si tratterebbe di un autentico

un brivido che non ha pari, che vibra fino a tra-

Rembrandt.

scinarti in un impulso irrefrenabile di morbosa curiosità. Non lo combatto e mi lascio portare

La casuale riscoperta, avvenuta a Roma, rac-

dentro all’incantesimo».

conta una storia avvincente e di grande fascino. Un trauma accidentale di cui il dipinto è

La tecnica rarissima, ma tipica del maestro

stato oggetto nel 2016, ne ha reso necessario

olandese negli anni ’30 del ‘600, con cui l’o-

il reintelaggio; solo allora, grazie all’esperienza

pera è stata realizzata, le sue dimensioni (cm

Guido Talarico a fianco all’opera attribuita a Rembrandt

e alla sensibilità della restauratrice Antonella

54×44,5), le stesse di una serie di incisioni di

Di Francesco, intenta al recupero e alla pulizia

Rembrandt relative alla Vita e alla Passione di

dell’opera annerita dall’antica vernice, il capo-

Cristo, sono alcuni degli elementi che ne so-

lavoro è venuto alla luce dando il via agli studi.

stengono con forza l’attribuzione. Gli sketch,

«Nel corso del mio lavoro – ha detto la Di Fran-

quasi invisibili nel dipinto ad occhio nudo ma

cesco – può capitare una delle cose più belle

portati alla luce dalle tecnologie IR, consento-

della vita: la coscienza improvvisa di essere

no di partecipare al momento ideativo dell’ope-

davanti ad un’opera di un autore molto grande

ra nell’attimo in cui ha preso forma nelle mani

che ti si rivela, che esce dalla sua zona opaca

dell’autore mostrandone la forza, la tecnica

e ti sceglie per essere riscattato dall’oscurità.

ed il genio creativo in linea con gli standard di

È questo il momento in cui bisogna vincere le

Rembrandt così come di una Adorazione dei


INSIDEART 5 FONDAZIONE PATRIMONIO ITALIA

Magi, soggetto in genere al vertice delle po-

lizzare il nostro Paese sull’immenso potenziale

tenzialità espressive di gran parte degli artisti.

di uno dei suoi asset di punta, quale il proprio patrimonio artistico-culturale, come volano di

«Dare il via al progetto Discovering Master-

crescita economica».

piece con il ritrovamento di un capolavoro assoluto di uno degli artisti più amati di tutti

Questo incontro tra il passato e il presente, di

i tempi – ha detto Guido Talarico – è motivo

cui galeotta è un’opera d’arte, fa riflettere sulle

di grande orgoglio per la nostra Fondazione,

prospettive future. La Fondazione sicuramen-

nata con l’obiettivo di valorizzare le collezioni

te porterà avanti il suo impegno alla scoperta

private italiane proponendo un nuovo approc-

della bellezza, intrinseca in quest’opera e in al-

cio nei confronti del collezionismo. L’intento è

tre meraviglie conservate in Italia e ancora non

quello di condividere con il grande pubblico

svelate, per poterla condividere con gli occhi e

opere talvolta inedite, come in questo caso,

il cuore della comunità, per continuare ad ar-

lasciandole in Italia con l’obiettivo di sensibi-

ricchire l’immenso patrimonio culturale italiano.


INSIDEART 6 CRACKING ART

Cracking Art, una grande mostra ad Avezzano. L’Aia dei Musei diventa un’arca di Noè

New Holland Island San Pietroburgo

redazione

In beata solitudine, quella del giorno dopo la ri-

pre un privilegio, eccomi nella Galerie Perrotin

apertura delle gallerie, quindi figlia di questa or-

a Parigi pronto a gustarmi la mostra dedicata

ribile pandemia ma pur sempre beata, perché

ad Alain Jacquet, il re della pop art francese

vedere da soli una grande mostra è pur sem-

morto a New York nel 2008. Non mi capitava


INSIDEART 7 CRACKING ART

da tempo di poter vedere una mostra senza

alla gioia, alla mobilità.

la distrazione del pubblico, ma in galleria c’è lo stesso clima che si respira in tutto il Marais,

La mostra, concepita da Perrotin in stretta

un’aria postbellica con ancora poca gente ma

collaborazione con la famiglia dell’artista, co-

con tutti pronti a ripartire. E i colori, la forza dei

pre diversi decenni della carriera di Jacquet e

tratti di Jacquet aiutano: sono un inno alla vita,

occupa i tre spazi della galleria. Tanto vario


INSIDEART 8 CRACKING ART

Vina del Mar | Cile 2018 Crediti fotografici Cracking Art

nei suoi processi e forme quanto coerente nei

quanto coerente nei suoi principi, i lavori di

suoi principi, l’opera di Jacquet presenta un’in-

Alain Jacquet costituiscono una serie conti-

cessante metamorfosi intorno al fenomeno

nua di metamorfosi intorno al fenomeno della

della percezione. In “fatto a mano macchina1”,

percezione. Da “100% fatto a mano” a “100%

tanto per fare un esempio, Jacquet esplora il

fatto a macchina1” il maestro parigino si im-

modo in cui il nostro sguardo, nell’epoca della

pegna in continue sperimentazioni mettendo-

riproducibilità tecnica, è sempre infiltrato dalle

ci di fatto sotto gli occhi i molti modi in cui il

immagini. Del resto, questo artista appartie-

nostro sguardo è permeato da immagini figlie

ne a una generazione che ha assistito all’e-

dell’epoca tecnologica nella quale viviamo.

spansione del consumismo e alla crescita a

La ricerca artistica di Jacquet costruitasi nella

dismisura della produzione di immagini come

seconda metà dello scorso secolo rimane di

strumento di comunicazione e di vendita. Jac-

straordinaria attualità proprio perché l’era digi-

quet nella sua opera, certamente come Andy

tale che stiamo vivendo è caratterizzata ancora

Warhol e come i grandi maestri della pop art

di più della precedente da questa ricchezza e

americana, gioca con queste immagini decon-

tal volta sovrabbondanza di immagini coloratis-

testualizzandole e sottolineando il loro valore

sime, variegate, potenti.

astratto ed iconico. La sua ricerca su immagini, creatività e conTanto diverso nelle sue tecniche e forme

sumismo, come spesso accade ai grandi au-


INSIDEART 9 CRACKING ART

Cheekwood, Nashville | USA 2018 Crediti fotografici Cracking Art

tori, nasce negli anni 60 mentre dall’altra parte

uno dei tanti meravigliosi cortili di Parigi. Andar-

dell’Atlantico i grandi della pop art americana

ci è sempre piacevole perché le mostre che

cominciavano anche loro a cimentarsi sugli

curano sono sempre di qualità, ben curate e

stessi argomenti. Nasce da qui la sua amici-

con un “accrochage” semplice ma efficace.

zia con Roy Lichtenstein è da qui che parte il

Le tante opere di Jacquet, l’ho già detto, riem-

suo ingresso a pieno titolo tra i maestri della

piono gli occhi di felicità. Ma questa mostra la

Pop Art europea come, ad esempio in Italia, fu

ricorderò per sempre come la prima realizzata

Mimmo Rotella.

dopo una guerra che ha lasciato gli artisti di tutto il mondo più soli che mai.

La Galerie Perrotin è un gioiello incastonato in

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati dopo


INSIDEART 10 VILLA MEDICI

A Villa Medici per la prima volta insieme Martin Parr, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari

redazione

La mostra VillaToilet MartinMedici PaperParr ha

Périssé, architetti e borsisti dell’Accademia di

riunito per la prima volta il fotografo britannico

Francia a Roma.

Martin Parr e i due ideatori del magazine Toitelpaper, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari,

L’esposizione trae origine dalla collaborazione

per un itinerario ipnotico nel cuore di un reper-

tra Martin Parr, Maurizio Cattelan e Pierpaolo

torio visivo stracolmo di colori.

Ferrari per il libro ToiletMartin PaperParr pubblicato nel 2020 da Damiani che raccoglie e

Il percorso espositivo si presenta sotto forma

accosta, le une accanto alle altre, le immagini

di un’installazione di oltre quaranta fotografie

più iconiche degli archivi prolifici di questi tre

che occupa una parte dei giardini rinascimen-

artisti. Il corpo umano, il cibo, gli animali sono i

tali di Villa Medici e offre uno spazio per muo-

motivi ricorrenti di questo progetto fotografico

versi errando in autonomia secondo l’allesti-

che interroga la nostra ossessione contempo-

mento progettato da Alice Grégoire e Clément

ranea per le immagini.


® Daniele Molajoli

INSIDEART 11 VILLA MEDICI


INSIDEART 12 VILLA MEDICI

Dal piccolo formato alle stampe monumentali,

MARTIN PARR

le fotografie esposte a Villa Medici sposano il

Martin Parr è uno dei più noti fotografi docu-

paesaggio in un gioco di rapporti che sottoli-

mentaristi della sua generazione. Autore di più

nea lo spirito graffiante e impertinente dei loro

di 120 libri e curatore di altri 30 volumi, ha sal-

autori. Quale migliore cornice dei giardini di un

damente stabilito la sua eredità fotografica. Nel

palazzo rinascimentale per rinnovare l’eserci-

1994 diventa membro a pieno titolo dell’agen-

zio di deliziosi contrasti? Immagini composte

zia Magnum Photos, di cui è presidente tra il

meticolosamente e scene catturate dalla vita

2013 e il 2017. Nell’autunno 2017 apre a Bri-

quotidiana dialogano per dar vita ad una nar-

stol la Fondazione Martin Parr. Il lavoro di Parr

razione fotografica in cui il vernacolare e la fin-

è stato accolto da molti dei maggiori musei di

zione surrealista si (con)fondono.

tutto il mondo, tra cui la Tate, il Centre Pompidou, e il Museum of Modern Art di New York. MAURIZIO CATTELAN Maurizio Cattelan ha esposto a livello internazionale nelle principali istituzioni e ha partecipato numerose volte alla Biennale di Venezia. Ha curato la 4a Biennale di Berlino con Massimiliano Gioni e Ali Subotnick. Cattelan ha anche fondato le riviste d’arte Permanent Food e Charley. Da quando si è ritirato dal mondo dell’arte, dopo l’acclamata retrospettiva al Guggenheim Museum di New York, si è impegnato nella pubblicazione di Toiletpaper Magazine. Nel 2018 Cattelan ha curato la mostra The Artist is Present al Museo Yuz di Shanghai.

Poster Toiletpaper & Martin Parr Villa Medici

PIERPAOLO FERRARI Pierpaolo Ferrari è un fotografo di moda e pubblicità e ricercatore creativo. Nel 2007 ha iniziato una collaborazione con L’Uomo Vogue

® Daniele Molajoli

che gli ha offerto la possibilità di esplorare le potenzialità del ritratto e di cambiarne radicalmente i codici. Nel 2009 ha collaborato con Maurizio Cattelan nella creazione di TOILETPAPER Magazine. https://www.villamedici.it/


INSIDEART 13 VILLA MEDICI


INSIDEART 14 MARCO TIRELLI

Una grande mostra di Marco Tirelli alla Cardi gallery di Londra

redazione

Un’installazione sospesa e un giardino acquaponico, sono questi gli elementi di Hydroponic

L’installazione consiste in un sistema idroponi-

Cloud, il lavoro di Andreco per la Serra Madre a

co sperimentale all’interno della Serra Madre:

Bologna. L’opera viene inaugurata oggi, dopo

una nuvola verde composta da più di 120

due anni di attesa. Dietro questa operazione

piante di varietà diverse, sospese in aria, che

si è creato un fitto network di realtà impegna-

sopravvivono grazie ad un particolare impianto

te nel campo della sostenibilità, da Kilowatt a

idroponico che utilizza un certo volume d’ac-

Idroponica.it.

qua tramite un circuito idraulico chiuso.


INSIDEART 15 MARCO TIRELLI

La nuvola sovrasta un biolago composto da

presenza dell’acqua.

una vasta gamma di piante acquatiche, pesci e microrganismi lagunari, realizzato da Aqua-

Hydroponic Cloud è la seconda scultura per-

ponic Design, in collaborazione con Andreco

manente di Andreco presso le Serre dei Giar-

e con il supporto di Zanetti Piante e Anubias

dini, dopo Landmark 01, opera in ferro e piante

Aquatic Plants. Il biolago è stato scavato al di

rampicanti, alta sei metri, inaugurata nel 2014

sotto dell’opera in modo che rispecchiasse

nello spazio dell’orto. Il nuovo spazio della Ser-

non solo le geometrie perimetrali della nuvola,

ra Madre sarà così allestito per tutta l’estate,

ma anche quelle della Serra e della volta cele-

fino al Festival Resilienze di settembre; da otto-

ste subito sopra, grazie a giochi di luce e alla

bre inizierà il nuovo cantiere per la realizzazione Andreco, Landmark


INSIDEART 16 MARCO TIRELLI

del progetto definitivo l’installazione concepita

dell’artista in conversazione con il direttore del

appositamente per lo spazio della Serra Madre

MAMbo – Museo di Arte Moderna di Bologna

dall’artista Andreco.

Lorenzo Balbi e Nicoletta Tranquillo di Kilowatt.

L’opera sarà inaugurata con la presenza

https://www.climateartproject.com/


INSIDEART 17 MARCO TIRELLI


INSIDEART 18 MARCO TIRELLI


INSIDEART 19 MARCO TIRELLI


INSIDEART 20 LA LUCE DI ROMA

LA LUCE DI ROMA, il docufilm che racconta la capitale attraverso l’arte

redazione

È stato presentato ieri sera in anteprima al

Cesare Pietroiusti, Veronica Montanino, Mat-

Floating Theatre a Roma La Luce di Roma, il

teo Basilè, Gian Maria Tosatti e Roberta Coni,

docufilm che che rivela come la Capitale può

una lunga sfilza di firme prestigiose che hanno

ritrovare se stessa attraverso l’arte e i suoi ar-

impresso il loro segno nella storia delle città

tisti. Nato da un’idea di Guido Talarico, che

e che, in epoca di pandemia, hanno vissuto

ne è anche regista e produttore, La luce di

l’alienazione in ogni forma della cultura.

Roma, un’opera che vuole dare una risposta alla necessità di dover ripensare il futuro delle

Riscoprire il presente con un occhio critico e

grandi metropoli, a partire dalla Città Eterna, il

creativo al futuro proprio facendo parlare gli ar-

cui fascino millenario rimane immutato ma il cui

tisti che vivono e lavorano nella capitale, coin-

decadimento deriva da lontane responsabilità.

volgerli per chiedere al loro talento di indicare

Ad offrire un punto di vista per una nuova pro-

percorsi nuovi, orizzonti fin qui mai indicati per

spettiva sono gli artisti che interpretano il film:

far rinascere Roma, è l’obiettivo di La luce di

Andreco, Gianni Dessì, Piero Pizzi Cannella,

Roma che si avvale della fotografia di un film-

Oliviero Rainaldi, Dirk Vogel, Rä di Martino,

maker specializzato nelle incursioni d’arte,

Marco Tirelli, Pietro Ruffo, Silvia Giambrone,

Francesco Talarico. Quello che è emerso dalle


INSIDEART 21 LA LUCE DI ROMA

parole degli artisti è il racconto di una Roma

dalla quale sembra non riuscire ad emergere.

diversa, un racconto particolare che aiuta a

Al tema della responsabilità, che è certamente

coglierne la grandezza, a riscoprire attraverso i

primario, se ne aggiunge un secondo di pari

dettagli la sua maestosità, ma anche a indica-

importanza che è quello della visione, della

re un percorso di rinascita.

prospettiva. La chiave più importante è proprio questa analisi, ma soprattutto proposta, volontà di riscatto. Abbiamo così pensato di

“Roma è una delle città più belle al mondo – di-

chiedere agli artisti un lavoro d’introspezione

chiara Guido Talarico – ma negli ultimi anni sta

e di proiezione, domandando loro di usare la

vivendo una crisi profonda che la sconquassa,

propria arte per offrire ad occhi comuni un’ana-

minandone perfino l’identità. La crisi economi-

lisi della realtà autentica, che sappia guardare

ca, morale, etica e sociale che l’ha colpita è

in profondità alle ragioni della decadenza e, al

stata così dura da cambiarne il percepito e in

contempo, possano offrire una visione origina-

qualche modo il destino. La città eterna, che

le per una palingenesi delle nostre città.”

film come “La dolce vita” o “La grande bellezza” hanno consacrato e storicizzato come

Partendo da quei luoghi mistici e riservati che

simbolo dell’epicureismo contemporaneo, sta

sono gli atelier, dove il grande pubblico di so-

vivendo una fase di depressivo decadimento

lito non entra, e percorrendo in esterni alcuni


INSIDEART 22 LA LUCE DI ROMA

dei luoghi di culto della cultura romana – dal

“Ma non si tratta di un monologo dall’alto –

MAXXI a Villa Medici, dall’Auditorium a Villa

continua Talarico – anzi, come dicono i ma-

Pamphili – La luce di Roma dà voce diretta,

nager, è un racconto “top-down” impostato

senza un io narrante, ad una narrazione in-

per aprire spazi a riflessioni che coinvolgano

consueta, critica, libera, originale degli stessi

lo spettatore e lo conducano all’impegno e alla

artisti, verso un visionario immaginifico che è

responsabilità civica, per una ripresa di pas-

la stessa interpretazione della propria opera,

sione politica e di interesse nei confronti della

della vita e quindi della città, riletta in chiave

gestione della cosa pubblica. Il tutto natural-

inedita che fa emergere strade e percorsi non

mente visto dal punto dell’arte e del talento

ancora percepiti.

contemporaneo”.


INSIDEART 23 LA LUCE DI ROMA


INSIDEART 24 VILLA TIRRENA

Villa Tirrena: un paradiso dei sensi Xx x Viterbese tra arte nel x contemporanea, calanchi e vigneti XX x x di Xxxxx Xxxxxxxx

Xxxxxx di Massimo Cellini

Villa Tirrena è un luogo incantato, che spunta fuori dal nulla da un parco inatteso e che è figlio legittimo di due appassionati del bello, vale a dire Noemia e Paolo e d’Amico, lei grandi esperienze nel mondo della moda e del lusso, lui a capo di una famiglia di armatori arrivati alla terza generazione. Il Giardino delle Sculture di Villa Tirrena, questo il nome completo del complesso di cui stiamo per parlarvi, nasce da una idea comune dei due fondatori e proprietari e dal loro grande amore per l’arte, per le cose un po’ fuori dall’ordinario. Siamo nell’Alto Viterbese in un lembo meraviglioso di Lazio che si incunea tra l’Umbria e la Toscana. La tenuta, tra le bellezze della natura, le opere d’arte, la vigna e la cantina provoca stupore e meraviglia ad ogni passo. Tutto è misurato, tutto è appropriato, tutto genera sincero stupore.


INSIDEART 25 VILLA TIRRENA

Il giardino, sotto il quale sorgono le cantine

passione dei coniugi d’Amico, cioè il cinema.

costruite a forma di tunnel, nasce fin dall’inizio

Un mondo divenuto in realtà parte della loro

come luogo dove ospitare le sculture di arte

vita visto che la figlia di Noemia è lei stessa

moderna e contemporanea di artisti facenti

scenografa e per di più sposata con il nipote

parti della collezione di famiglia. In senso me-

di John Huston.

taforico potremmo dire che fanno parte della proprietà tre tipologie di sculture. La natura

Tutto il processo di creazione del giardino, dal-

che fa sfoggio di sé grazie ad un affaccio da

la disposizione delle opere d’arte alla scelta dei

capogiro sui mitici Calanchi, conformazioni

fiori, è frutto di una sinergia tra Noemia d’Ami-

spettacolari simili a i canyon americani. Que-

co ed il paesaggista Elio Cavallo, un lavoro in

sta è una vera chicca, un ambiente naturale

costante divenire poi continuato da Luca de

incontaminato di rara bellezza, oggi patrimo-

Troia, artista plastico che ha anche realizzato

nio nazionale dell’Unesco. Poi vi è la Torre del

una delle sculture contenute nel giardino.

sole, una costruzione medievale del 1.300, ristrutturata e riportata agli antichi splendori. In-

Il giardino sospeso delle sculture nasce dal

fine, incastonate nel giardino da mani sapienti,

desiderio di realizzare in un contesto naturale

compaiono qui e là sculture contemporanea di

così potente un vero e proprio museo a cielo

rara bellezza. Recentemente, per altro, sono

aperto. La scelta dei lavori da acquisire, è per-

entrate a far parte della collezione anche scul-

sonale, frutto cioè dell’esperienza di collezioni-

ture realizzate a Cinecittà’, grazie ad un’altra

sti di Noemia e Paolo.


INSIDEART 26 VILLA TIRRENA


INSIDEART 27 VILLA TIRRENA

quello reale». Ma come e quando è nata l’idea di Villa Tirrena? Chiediamo ai padroni di casa?

In più ci pare che lei, Paolo, conoscesse

«Villa Tirrena – racconta Noemia – è nata nel

questo già questo posto anche per suoi

1985 con l’idea non di dare vita ad una sem-

motivi professionali. Giusto?

plice casa di campagna, ma di creare qual-

«Sì effettivamente sono stato consigliere in una

cosa di diverso che si basasse però su ec-

banca locale per svariati anni. Quel lavoro mi

cellenze differenti tra loro quali la natura, l’arte

ha consentito di conoscere e scoprire meglio

ed il vino. Perché Alto Lazio? Abbiamo scelto

questa zona. Ma, confesso, abbiamo dovuto

l’Alto Lazio perché sapevamo che non avrem-

girare un po’ prima di trovare il posto giusto. La

mo mai potuto abitare in campagna e quindi

prima volta che arrivammo qui diluviava pure.

una soluzione vicino a Roma era la più facile

Ma il fascino del luogo è emerso subito e ci ha

da gestire. Poi c’è stato il tema del fascino del

stregato».

luogo. I Calanchi sono una rarità assoluta, un gioco della natura abbagliante. Infine, c’era an-

A Villa Tirrena si vive in un ambiente so-

che il fascino della sfida: il viterbese benché

speso, rarefatto, ricco di atmosfere inten-

bellissimo è ancora scarsamente conosciuto

se. Un luogo da trionfo dei sensi potrem-

ed ha un valore percepito inferiore rispetto a

mo dire. Come l’avete costruito?


INSIDEART 28 VILLA TIRRENA

«Noi ci teniamo tantissimo a trasmettere la

gola. Poi si entra e si scopre prima la bellezza

nostra emozione ai nostri ospiti o a chi viene

della casa poi la sacralità della cantina. La no-

qui semplicemente a comprare il nostro vino. I

stra è una specie di villa romana da scoprire

sensi fanno parte di queste emozioni: appena

poco a poco, da gustare un pezzo alla volta

si arriva e si passa tra vigne e opere d’arte per

per coglierne le diverse doti».

poi arrivare al dirupo con vista sui calanchi la reazione immediata è quella della sorpresa. Un

In

effetto wow che coglie tutti e lascia col fiato in

dell’empatia è importante… Vero?

Editor in chief and Publisher Guido Talarico (g.talarico@insideart.eu) Associate editor Alessandro Caruso (a.caruso@insideart.eu) Editorial staff Francesco Angelucci Fabrizia Carabelli Sophie Cnapelynck Adriana Talia Giulio Talarico (redazione@insideart.eu) Product Manager Elena Pagnotta (e.pagnotta@insideart.eu)

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questo

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anche

l’aspetto

Nidiaci Silvia Ferrari Lilienau, Giulia Giambrone, Cesare Giraldi, Enrico Migliaccio, Claudia Quintieri, Caterina Taurelli Salimbeni, Francesca Torre Inside Art, Iscrizione al Roc n. 34985 Reg. Stampa Trib. Cz n. 152 del 23/03/04, è una testata edita da Editoriale Inside Art Scarl Direttore responsabile e trattamento dati Guido Talarico All right reserved


INSIDEART 29 VILLA TIRRENA

«Esatto – spiega Noemia- l’obiettivo è con-

prosegue – abbiamo una coppia di americani

dividere con i nostro ospiti le emozioni e fargli

che da 12 anni viene da noi perché ci dicono

scoprire tutte le amenità e le gioie del luogo,

che le loro più belle decisioni le hanno prese

solleticando appunto i loro sensi».

qui a Vaiano. Questo è del resto, come dicevo, è un posto che da idee».

Anche Paolo d’Amico si sofferma sul tema delle emozioni.

Vino natura e arte. Come e quando è nata

«Questa è una lunga storia di passioni. Abbia-

la decisione di avere una collezione di

mo scoperto il luogo col tempo e col giusto

arte?

tempo lo abbiamo fatto diventare quello che

«Sono tre cose per me molto collegate – è an-

è oggi. Era ed è tutt’ora un work-in-progress.

cora Paolo che parla – sicuramente lo sono

Ogni lavoro che abbiamo fatto è sempre sta-

anche per Noemia. Il vino è partito da un amo-

ta un’emozione difficile da descrivere: che si

re, noi latini il vino lo abbiamo nel dna come

trattasse delle vigne o delle opere d’arte del

l’olio d’oliva. Poi abbiamo fatto un bellissimo

giardino o della casa tutto ci ha coinvolto

viaggio in Borgogna e da li è nata l’idea del

emotivamente. Ed è un po’ questo quello che

vigneto e della cantina. La passione dell’arte

vogliamo trasmettere a chi ci viene a trovare,

l’abbiamo sempre avuta. Avendo la fortuna di

anche perché questo è un luogo magico per

avere ampi spazi, chiaramente siamo stati sti-

trovare ispirazioni, buone idee. Non a caso –

molati a riempirli di cose belle. Anche il vino


INSIDEART 30 VILLA TIRRENA

richiede tempo, perizia e molto impegno e noi,

al Maxxi e al MoMa di New York che lavorano

sapendolo, abbiamo provato a fare le cose nei

sul rifacimento rivisitato delle vecchie abitazioni

modi giusti. La natura evidentemente non è

degli Indios, le celebri “Maloca”.

opera nostra, l’abbiamo vista e l’abbiamo scelta cercando di migliorare quel che potevamo

E così di seguito, il giardino è un susseguir-

con un giardino al quale prestiamo molte cure

si di scoperte e di suggestioni. Un gioco di

ed attenzione».

verdi differenti porta dritto a quello specchio mirabolante che è insito in ogni opera di Anish

La collezione d’arte contemporanea di

Kapoor, mentre una dolcissima madre di Oli-

Villa Terrena è certamente uno dei pezzi

viero Rainaldi è conservata in una stanza fatta

forti della vostra temuta. Eravate già col-

da alte siepi che la proteggono e la esaltano

lezionisti prima?

allo stesso tempo. Anche il topolino di Banksy

«Sì – rispondono insieme – siamo collezionisti

trova la sua giusta collocazione in questa orda

di arte moderna e contemporanea da tempo.

di colori dell’Alto Lazio.

Amatoriali ma molto dedicati, da una vita giriamo per fiere, musei e gallerie. Un buon modo

E poi ancora le sculture di Lucio Salvatore,

per affinare gusto e conoscenze. E’ questo

Gianni Gianesi, Salvatore Savoca, David Beg-

percorso che ci ha consentito di collezionare

bie, Edgar Duvivier, Ernest Henry Michahelles,

con autonomia e consapevolezza».

Bruno Cassinari, Sophie de Francesca, Luca de Troia, Niles Mistry, Emily Young, Leo Du

A Villa Tirrena ci sono opere diverse nello stile

Feu, Georgina Barclay: sono tutte opere con

e nel genere, ma tutte accumunate dal fatto

una loro storia autonoma che tuttavia ora sono

che stanno bene dove Noemia e Paolo d’A-

riunite in un’unica grande mostra collettiva or-

mico le hanno ubicate. Che sia Anish Kapo-

ganizzata da Noemia e Paolo d’Amico.

or o Mitoraj, Oliviero Rainaldi o Banksy tutto gira bene in questo piccolo paradiso dei sensi

Un pezzo emblematico di questo posto delle

dell’Alto Viterbese.

meraviglie è infine il “Mark Shand’s Garden”: Mark prima della sua prematura scompar-

Quello che tuttavia colpisce è ancora una volta

sa, era un assiduo frequentatore del “Giardi-

la mano dei padroni di casa. Ogni opera ha

no delle Sculture di Villa Tirrena” perché era

una sua storia e una sua ragione. Il lavoro di

grande amico dei padroni di casa e perché

Alessandro Twombly, figlio del grande Cy, si

da sofisticato viaggiatore ed amante del bello

inserisce perfettamente nello spirito del luogo

aveva eletto in questo angolo del viterbese il

grazie ad una perfetta interpretazione delle ca-

suo “buen retiro” di campagna negli anni in cui

ratteristiche naturali dei calanchi e delle colline

visse a Roma.

viterbesi. Per non parlare dei legni del Fratelli Campana, due brasiliani geniali esposti anche

www.villatirrena.com


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