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Padiglione Italia, 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia. Courtesy of © Fosbury Architecture
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BIENNALE DI ARCHITETTURTA 2023
È arrivata la Biennale di Architettura 2023 che punta i riflettori sulla sostenibilità
Decolonizzazione e Decarbonizzazione i temi principali della 18esima edizione della rassegna che apre le porte al pubblico il 20 maggio
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BIENNALE DI ARCHITETTURTA 2023
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BIENNALE DI ARCHITETTURTA 2023
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BIENNALE DI ARCHITETTURTA 2023
Sabrina Lame
La Biennale di Architettura 2023 apre le por-
ce e prima donna africana a dirigere la mani-
te al pubblico il 20 maggio ma siamo già in
festazione dedicata all’architettura a Venezia.
odore di anteprima. Oggi è stata svelata alla stampa Chaord, l’installazione di Emmanuel
Decolonizzazione e Decarbonizzazione i
Pratt presentata da “Sweet Water Foundation”
temi principali: grande attenzione sarà dedica-
e ospitata a Forte Marghera, negli spazi della
ta al cambiamento climatico e alla promozione
ti, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa o
The Laboratory of the Future inizia nel Padiglio-
Polveriera austriaca. Si tratta dell’atto primo
di un modello più sostenibile per la progetta-
dalla diaspora africana. L’equilibrio di genere è
ne Centrale ai Giardini, dove sono stati riuniti
della rassegna di quest’anno in attesa della tre
zione, l’allestimento e lo svolgimento di tutte le
paritario e l’età media dei partecipanti è di 43
16 studi che rappresentano un distillato di For-
giorni di pre-apertura che culminerà venerdì
sue attività. Ottenuta nel 2022 la certificazione
anni, mentre scende a 37 nella sezione Proget-
ce Majeure (Forza Maggiore) della produzione
19 maggio con l’inaugurazione del Padiglione
di neutralità carbonica per tutte le proprie ma-
ti Speciali della Curatrice, in cui il più giovane
architettonica africana e diasporica. Si sposta
Italia e del Padiglione Venezia.
nifestazioni svolte durante l’anno, la Biennale
ha 24 anni. Il 46% dei partecipanti considera
poi nel complesso dell’Arsenale, con la sezio-
di Architettura 2023 sarà la prima grande Mo-
la formazione come una vera e propria attivi-
ne Dangerous Liaisons (Relazioni Pericolose)
A illustrare l’esposizione sono stati il presiden-
stra a sperimentare sul campo un percorso per
tà professionale e, per la prima volta in asso-
– presente anche a Forte Marghera, a Mestre
te della Biennale Roberto Cicutto, la curatrice
il raggiungimento della neutralità carbonica.
luto, quasi la metà dei partecipanti proviene
– affiancata a quella dei Progetti Speciali della
da studi a conduzione individuale o composti
Curatrice, che per la prima volta è una catego-
della 18^ Mostra Internazionale di Architettura, Lesley Lokko e l’ideatore dell’installazione
I partecipanti non si chiameranno architetti ma
da un massimo di cinque persone. In tutte le
ria vasta quanto le altre. In entrambi gli spazi
Emmanuel Pratt. All’evento presente anche la
“pratictioners”: Lokko, preannuncia un cambio
sezioni della Mostra, oltre il 70% delle opere
sono presenti opere di giovani “practitioner”
presidente della Commissione consiliare Cul-
di rotta che parte dalla terminologia, dalle idee,
esposte è stato progettato da studi gestiti da
africani e diasporici, i Guests from the Futu-
tura, Giorgia Pea.
dalle visioni che affondano le radici nel suo
un singolo o da un team molto ristretto – e ha
re (Ospiti dal Futuro), il cui lavoro si confronta
Il laboratorio del futuro (The Laboratory of the
continente d’origine. «The Laboratory of the
proseguito – al cuore di ogni progetto c’è lo
direttamente con i due temi della Mostra, la
Future) è il titolo della diciottesima Mostra In-
Future – aveva già spiegato Lokko nella confe-
strumento principe e decisivo: l’immaginazio-
decolonizzazione e la decarbonizzazione, for-
ternazionale di Architettura, diretta da Lesley
renza stampa di presentazione – è una mostra
ne. È impossibile costruire un mondo migliore
nendo un’istantanea delle pratiche e delle mo-
Lokko, architetta, docente, scrittrice e curatri-
divisa in sei parti. Comprende 89 partecipan-
se prima non lo si immagina».
dalità future di vedere e di stare al mondo. «Ab-
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BIENNALE DI ARCHITETTURTA 2023
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BIENNALE DI ARCHITETTURTA 2023
è arricchito dal Carnival, un ciclo di incontri,
tate, analizzate e ricordate parole, prospettive
conferenze, tavole rotonde, film e performan-
e opinioni. Politici, policymakers, poeti, registi,
ce durante i sei mesi di Mostra, volti a esplora-
documentaristi, scrittori, attivisti, organizzato-
re i temi della Biennale Architettura 2023.
ri di comunità e intellettuali pubblici condivideranno il palco con architetti, accademici e
biamo scelto di qualificare i partecipanti come
ne sull’Isola di San Giorgio Maggiore , men-
“practitioner” e non come “architetti”, “urbani-
tre il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in
sti”, “designer”, “architetti del paesaggio”, “in-
Arsenale, sostenuto e promosso dalla Dire-
gegneri” o “accademici”», per rispecchiare a
zione Generale Creatività Contemporanea del
pieno la situazione africana, un mondo in rapi-
Ministero della Cultura, è curato dal collettivo
da ibridazione che richiede una comprensione
Fosbury Architecture, formato da Giacomo Ar-
diversa e più ampia del termine “architetto”.
desio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia Mainardi.
Sessantatrè “Partecipazioni Nazionali” organizzeranno le proprie mostre nei Padiglioni ai
Per la prima volta in assoluto la Biennale Archi-
Giardini (27), all’Arsenale (22) e nel centro sto-
tettura include la Biennale College Architettura,
rico di Venezia (14). Una novità è rappresentata
che si svolgerà dal 25 giugno al 22 luglio 2023.
dalla partecipazione del Niger, mentre il Pana-
Nel corso di quattro settimane di programma
ma si presenta per la prima volta da solo, nel
didattico, quindici docenti internazionali lavo-
passato partecipava come I.I.L.A. (Organizza-
reranno con cinquanta tra studenti, laureati,
zione Internazionale Italo-latino americana).
accademici e professionisti emergenti provenienti da tutto il mondo e selezionati da Lesley
Torna la partecipazione della Santa Sede alla
Lokko attraverso un processo di open call.
Biennale Architettura, con un proprio Padiglio-
Il programma di The Laboratory of the Future
Concepito come uno spazio di liberazione ma
studenti. Questo programma vuole essere una
anche di spettacolo e intrattenimento, Carnival
forma di pratica dell’architettura che tenta di
offre un luogo in cui vengono scambiate, ascol-
colmare il divario tra gli architetti e il pubblico.
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ARTE DIGITALE, EMMANUELE E IL METAVERSO
Arte Digitale, Emmanuele F.M. Emanuele: con Metaverso “la sintesi del mio pensiero”
L’intervista al Presidente di Fondazione Roma che anticipa ancora i tempi con una mostra tra le prime del genere in Italia e all’estero
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ARTE DIGITALE, EMMANUELE E IL METAVERSO
INSIDEART 10 ARTE DIGITALE, EMMANUELE E IL METAVERSO
Guido Talarico
INSIDEART 11 ARTE DIGITALE, EMMANUELE E IL METAVERSO
prevarrà, portando con sé l’automatizzazione
italiani e internazionali (16 storici e 16 contempo-
delle coscienze, dei credi e dei sentimenti. Io, al
ranei) in dialogo tra loro nel territorio dell’imma-
Emmanuele F. M. Emanuele ha colpito ancora.
abbiamo chiesto al Professor Emanuele di spie-
contrario, sono convinto che l’umanità troverà si-
ginazione, dal Barocco a oggi. 15 ambienti per
Il Presidente della Fondazione Terzo Pilastro –
garci le ragioni e la funzione di questa sua ultima
curamente, anche in questa stagione, motivazio-
altrettanti percorsi multimediali e multisensoriali
Internazionale continua ad anticipare i tempi,
creatura e allo stesso tempo di raccontarci il suo
ni profonde, sentimenti e manifestazioni creative
che trasformano il museo in un viaggio tra lin-
producendo e portando al pubblico mostre che
modo di intendere la produzione culturale.
per condizionare a sua volta lo strapotere della
guaggi e visioni, virtuale e reale, per una mostra
tecnologia, imparando a convivere con essa ma
che è tra le prime del genere su scala internazionale».
gli altri ancora non stanno neppure pensando. Il che non è una novità. È la cifra distintiva del suo
Professore partiamo dall’inizio. Qual è la fun-
a non esserne totalmente asservita: in altre paro-
mecenatismo, del suo modo di fare cultura, e
zione dell’arte e qual è il rapporto di questa
le, ne sfrutterà le potenzialità affinché migliorino
non soltanto: in campo sanitario, è cosa nota che
con il digitale?
qualitativamente il nostro vivere. Per questo cre-
Come è articolata la mostra?
do fortemente alla coesistenza del passato e del
è stato il primo a creare un Villaggio all’avanguardia per l’assistenza ai malati di Alzheimer, così
«L’arte per me, tra l’altro, ha sempre avuto una
futuro e, come ho detto prima, ritengo che anche
«Lungo il percorso il visitatore troverà nell’ordine:
come, moltissimi anni prima, a dare vita ad un
funzione lenitiva: assieme alla poesia, che è
l’arte si sia uniformata a questa compresenza».
le visionarie “Carceri d’Invenzione” di Giambat-
Hospice di eccellenza per i malati terminali; nel
un’altra grande mia passione alla quale amo de-
settore dell’istruzione, ha connesso l’area medi-
dicarmi da sempre, essa mi ha salvato, consen-
E l’arte come si inserisce in questa evoluzione
fra fisico e digitale dell’altalena immersiva di Fa-
terranea con i Paesi dell’UE attraverso il progetto
tendomi, nella mia lunga e spesso affannosa vita
dell’umanità così condizionata dalla rivoluzio-
bio Giampietro e Paolo Di Giacomo; il dialogo
di start-up denominato “MediterranEU”. Tornan-
di uomo di finanza, economista, accademico,
ne digitale?
tra Escher e Andrea Pozzo, di cui è esposto il
do all’arte, fu lui per primo a portare Banksy a
avvocato, di ritagliarmi uno spazio di pace e di
Roma, fu lui a portare sempre per primo la street
introspezione, costituendo un vero balsamo rige-
«Nel mio lungo percorso mi ha guidato la convin-
gnazio; il vortice ipnotico di Pier Augusto Brec-
art nelle periferie capitoline, e ancora I Capola-
nerante per l’animo. Oggi è indubbio che il mon-
zione profonda, maturata fin da giovane, che la
cia; il confronto inedito fra un’opera d’arte nativa
vori della Città Proibita dalla Cina a Roma, Akbar
do stia radicalmente cambiando per effetto della
cultura sia lo strumento principale per consentire
digitale di Krista Kim ed un capolavoro su tela di
dall’India, Hiroshige dal Giappone, Malevič dalla
preminenza del digitale e dell’algoritmo, con le
il dialogo tra gli individui, per la loro crescita ci-
Victor Vasarely; il confronto tra il mondo digitale
Russia, Hopper dagli Stati Uniti. E mi fermo qui
tecnologie ad esso connesse, per cui l’umanità
vile e spirituale e per l’Italia, essendo essa a mio
e quello fisico messo in scena da Federico Sol-
perché il capitolo delle anticipazioni del Professor
intera, in tutte le latitudini, interagisce tramite lo
parere l’unica vera “energia pulita”, risorsa fon-
mi; le innumerevoli metamorfosi di volti create da
Emanuele è lungo quanto “Alla ricerca del tempo
smartphone, che oramai è diventato l’oggetto più
damentale su cui fondare la competitività ed il
Mario Klingemann con nuove applicazioni delle
perduto” di Marcel Proust. L’ultima anticipazione
emblematico del nostro tempo, caratterizzato da
progresso economico della Nazione, grazie an-
reti neurali; l’installazione audiovisiva di fuse* che
è Ipotesi Metaverso, una mostra ideata a forte-
realtà virtuali come Meta, Google, Amazon. Gli
che al valore del mecenatismo, tema sul quale ho
formula un’ipotesi creativa sul Multiverso; l’ope-
mente voluta da questo inarrestabile filantropo
“apocalittici” (per dirla con la definizione di Um-
pubblicato il volume “Arte e Finanza” nel 2012,
ra “Forme uniche della continuità nello spazio”
che in qualche modo rappresenta, come lui stes-
berto Eco) sostengono che la scienza alla fine
poi rieditato nel 2015. Ed in questa stagione a
(1913) di Boccioni, e il quadro “Donna e am-
tista Piranesi del 1750 circa; il moto pendolare
bozzetto per la finta cupola della Chiesa di S.I-
so ha detto, “la sintesi del mio pensiero”, vale a
prevalenza informatica e digitale, per la parte
dire l’imprescindibile necessità di “coniugare la
della mia vita dedicata all’arte ho voluto impron-
tradizione con il nuovo che avanza”. Emanuele si
tare l’attività espositiva alla modernità della mia
riferisce al mondo digitale e alla sua carica rivo-
visione e all’apertura universale del mondo alle
luzionaria che incide ben più di quanto si ritenga
sue diverse proposizioni: da qui nasce la mostra
sul “nostro modo di vivere, lavorare e rapportarci
“Ipotesi Metaverso”, curata da Serena Tabacchi
con gli altri, ma anche nella maniera di manife-
e Gabriele Simongini. Si tratta di una vera e pro-
stare il sentimento che è, fin dall’alba dei tempi,
pria immersione in nuove dimensioni spaziali/
alla base dell’opera d’arte”. In questa intervista
esistenziali e nei mondi immaginari di 32 artisti
INSIDEART 12 ARTE DIGITALE, EMMANUELE E IL METAVERSO
INSIDEART 13 ARTE DIGITALE, EMMANUELE E IL METAVERSO
biente” (1922) di De Pistoris, che rappresentano
trare finalmente in quello che chiamiamo Meta-
giormente la penosità del vivere di un’umanità
l’uomo e la donna del futuro; la performance au-
verso».
sempre più dolente, ovvero la salute (soprattutto
diovisiva di Alex Braga che crea un’esperienza
significative?
per quanto riguarda patologie invalidanti come
«Palazzo Cipolla, in questi 24 anni di mostre, è
di moltiplicazione sensoriale fondata sulla musi-
Un vero viaggio bipolare che porta lo spetta-
l’Alzheimer e il Parkinson), la ricerca scientifica
stato teatro per l’approfondimento delle epoche
ca; l’opera “Figura e spazio” di Alfredo Zelli, che
tore dal passato al futuro. Ma dal suo punto
ad essa applicata, l’aiuto ai meno fortunati (pen-
fondamentali per lo sviluppo dell’identità italiana,
unisce pittura, scultura e visione architettonica;
di vista qual è l’approdo al quale lo spettatore
so ad esempio ai buoni-pasto donati alle famiglie
attraverso grandi eventi che hanno valorizzato
il cortocircuito fra due artisti di epoche diverse
dovrebbe arrivare?
più indigenti) – dessi vita ai due spazi espositi-
la storia dell’arte della Capitale, con esposizio-
vi di Palazzo Sciarra e Palazzo Cipolla: il primo
ni quali ‘Via del Corso. Una strada lunga 2000
come Fortunato Depero e Joe Pease, in cui è protagonista una realtà urbana ipnotica e accatti-
«Spero sinceramente che questa mostra, nella
oggi accoglie la Collezione d’arte della Fonda-
anni’, ‘Il ‘400 a Roma. La Rinascita delle Arti da
vante; l’abbinamento fra il capolavoro barocco di
quale abbiamo chiamato a esporre giovani arti-
zione Roma, costantemente ampliata negli anni
Donatello a Perugino’, ‘Barocco a Roma. La me-
Carlo Maratti e “Sediment Nodes” di Entangled
sti noti già nel mondo, in Oriente, in America, in
attraverso una oculata campagna acquisti da me
raviglia delle Arti’, e molte altre. Ma, sempre per
Others; la letteratura generativa di Sasha Stiles;
Europa, possa dare contezza di questa mia visio-
voluta e promossa, che oggi abbraccia un arco
mia volontà, abbiamo approfondito anche l’arte
il dialogo fra fisico e digitale tra Giacomo Balla
ne innovativa e radicalmente rivoluzionaria. Ma
temporale dal ‘400 ai giorni nostri ed è inserita
e la cultura di mondi lontani che hanno fatto la
e Robert Alice; il tempo circolare, l’“eterno ritor-
soprattutto mi auguro che da questa esperienza
in un percorso espositivo permanente, arricchito
Storia, come la Cina imperiale (Capolavori dalla
no” di cui sono protagonisti Giorgio de Chirico e
scaturisca il conforto di una visione positiva del
da supporti multimediali all’avanguardia; mentre
Città proibita. Qianlong e la sua corte), il Giap-
Giulio Paolini; il grande quadro di Giuseppe Fi-
mondo che si evolve, che non si arresta e che
Palazzo Cipolla ospita, dal 1999, dopo che l’ho
pone (Hiroshige. Il maestro della natura), gli Stati
ducia che già negli anni ‘90 ha dipinto congegni
continua, con mezzi differenti dal passato, a pro-
trasformato da spazio dedito all’attività bancaria
Uniti d’America (con la mostra La Gloria di New
futuribili; l’accavallarsi di orizzonti visionari con
durre emozioni universali, che partendo dall’ani-
a sede di esposizioni d’arte, la programmazio-
York. Artisti americani dalla collezione Ludwig e la
“Corridor” di Cesar Santos; le opere interattive di
ma rallegrano la vita di coloro che hanno la pos-
ne di mostre temporanee, proseguita ininterrot-
grande esposizione dell’artista Edward Hopper),
PAK, ognuna delle quali è legata intrinsecamente
sibilità di incontrare l’opera d’arte».
tamente negli anni con una serie di esposizioni
la Russia (Kazimir Malevič. Oltre la figurazione,
alla tecnologia blockchain, che mette in comuni-
di grande valore culturale e scientifico, anche
oltre l’astrazione), nonché la potenza espressiva
cazione l’artista con la sua community; l’opera di
di respiro internazionale. Ad oggi si contano 59
di nuovi linguaggi, come con l’epocale mostra di
Damjanski, che ci ricorda che la presenza uma-
mostre – a cui vanno aggiunte quelle realizza-
Banksy Guerra, Capitalismo & Libertà del 2016,
na potrebbe scomparire in future; l’idea di Tec-
te in altre parti d’Italia e all’estero, per un totale
che in soli tre mesi ha totalizzato più di 100.000
nonatura, un rinnovato dialogo fra esseri umani
di 107 – che spaziano dall’arte
visitatori. In tempi più recenti,
e natura tramite la tecnologia, di Primavera De
antica all’arte contemporanea,
con la grande mostra di Quayo-
Filippi; le divinità ibride in 3D di Pinar Yoldas;
sia nazionale che internaziona-
la Re-coding, ho voluto dimo-
Ugo Nespolo (con cui nel 1963 – 64 ho condiviso
le. Senza dimenticare il museo
strare, attraverso un linguaggio
l’avventura della Patafisica e il grande proget-
a cielo aperto di Tor Marancia,
completamente nuovo (quello
to dell’arte visiva nella Milano degli anni ‘60), il
al quale hanno lavorato 21 stre-
degli algoritmi che regolano il
quale individua nel videogame una componente
Parla di emozioni universali e di visioni positi-
et-artist, provenienti da 11 Paesi
mondo digitale), che le tecno-
fondamentale dell’immaginario contemporaneo;
ve. Nel vostro lavoro come si sono concretiz-
del mondo, dando nuova vita ai
logie più attuali, lungi dall’esse-
la visione del britannico Chaplin, per cui il Meta-
zate queste emozioni e questi visioni?
palazzi popolari del civico 63,
re asettiche e “disumanizzate”,
verso appare come una finestra su vari mondi, in
«La primazia dell’arte, nella mia vita, ha fatto sì
complesso che oggi conta ven-
si mettono al servizio dell’atto
cui l’utente può navigare attraverso uno schermo
che – nella fase della mia maturità, quando ho co-
timila visitatori l’anno».
creativo in tutte le sue forme, of-
e una tastiera, a metà tra il gaming e l’esperienza
minciato con l’opera della ricostruzione della mia
immersiva; infine, il mondo fluido e in continuo
interiorità spirituale restituendo agli altri ciò che
Ci dice di più di queste mo-
ri nuovi strumenti per esplorare
divenire realizzato da Refik Anadol, che ci fa en-
la vita mi ha dato, nei campi in cui avvertivo mag-
stre? Quali sono state le più
l’ineffabile mistero del fare arte».
frendo all’artista ed ai suoi fruito-
INSIDEART 14 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
Le monumentali Bufale di Davide Rivalta nei prati verdi della Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Dublino
Il progetto ambizioso nasce dalla collaborazione con la Galleria Nazionale e l’Istituto Italiano di Cultura
INSIDEART 15 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
INSIDEART 16 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
redazione
Le abbiamo già viste sulla scalinata della Galleria Nazionale di Roma. Leoni, gorilla…e adesso Bufale. Le sculture di Davide Rivalta sono opere di grande impatto visivo e dal linguaggio potente. In bronzo, alluminio oppure in fibra di vetro i suoi soggetti rimandano sempre al mondo animale e sono sempre di dimensioni che ne amplificano la maestosità e l’enigmatica natura ferina, quasi restituendogli un’aura di libertà. L’Ambasciata d’Italia a Dublino con l’Istituto Italiano di Cultura inaugurano, in anteprima martedì 30 maggio alle ore 19.00, la mostra Grazing in Lucan, che presenta nel parco di Lucan House, Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Dubino, le ultime opere di Rivalta in un progetto espositivo che nasce proprio con la collaborazione della Galleria Nazionale, alla presenza dell’artista, di Catherine Martin, Ministra della Cultura in Irlanda, e di Vittorio Sgarbi, Sottosegretario del Ministero della Cultura. Il progetto sancisce l’impegno dell’Ambasciata d’Italia a Dublino, rappresentata dall’Ambasciatore Ruggero Corrias, insieme al lavoro dell’Istituto Italiano di Cultura, per la promozione dell’arte italiana all’estero, in questa occasione in collaborazione. «Con questa mostra – ha affermato l’Ambasciatore -Dublino traduce in fatti l’impegno del Ministro Tajani a fare leva sulla cultura italiana come strumento di politica estera. Ringrazio Cristiana Collu, Davide Rivalta e l’Istituto Italiano di Cultura per avere creduto in un progetto che si profila come l’evento culturale dell’anno in Irlanda. Dopo la
INSIDEART 17 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
INSIDEART 18 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
INSIDEART 19 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
INSIDEART 20 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
INSIDEART 21 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
“tappa” del Giro d’Italia a Dublino il 14 maggio
e atteggiamenti della loro natura, nascono da
tanza iconografica e simbolica della bufala nel
e di una fermezza che lo rendono unico. Le ori-
scorso , la mostra di Davide Rivalta conferma
una personale fascinazione dell’artista e da
suo lavoro: «La bufala è un’animale che mi ha
gini asiatiche del bufalo, arrivato in Italia in età
ancora una volta che l’Italia sa fare sistema
uno studio dei soggetti che li vede infine rela-
coinvolto molto e che negli anni ho ricreato più
longobarda, per diventare una specie autocto-
quando vuole».
zionarsi profondamente con l’ambiente in cui
volte, alimentando un ciclo scultoreo che è ar-
na come quella che conosciamo oggi, conno-
sono esposti, in primis i luoghi pubblici di nu-
rivato oggi a 14 opere, di cui le ultime prodotte
tano questo animale in qualche modo divenuto
Gli animali scelti da Rivalta, che spesso van-
merose città a livello internazionale.
sono oggi esposte a Lucan House. È un ani-
mediterraneo e, in particolare, un simbolo della
no a nutrire serie che esplorano diverse forme
Ed è infatti l’artista stesso a rimarcare l’impor-
male antigrazioso, ma dotato di una pacatezza
cultura culinaria italiana – ben inserito quindi
INSIDEART 22 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
INSIDEART 23 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
INSIDEART 24 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
nel contesto dell’Ambasciata Italiana a Dubli-
l’inaugurazione ufficiale, che coinciderà anche
no».
con le celebrazioni anticipate della Festa del-
Non solo bufale però. La piazza del Dublin
la Repubblica Italiana, oltre che di numerosi
Castle, inoltre, ospiterà una scultura di Leo-
italiani rappresentanti del panorama economi-
nessa, in bronzo. L’impulso a lavorare sui leoni
co e politico, della cultura e dei media, attivi in
è arrivato all’artista da Cristiana Collu, Diret-
questo paese.
trice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, nel 2017, quando è stato dato avvio a una ricca produzione di sculture tuttora esposte e, in parte, entrate nella collezione permanente del museo. Un’ultima e nuova leonessa la troviamo in questo scenario, dove l’architettura del castello ingloba un animale dalla lunga tradizione araldica. I bronzi sono tutti realizzati dalla Fonderia de Carli, esempio di sapere artigianale di alto livello al servizio dell’arte scultorea. L’ingresso della villa vedrà, invece, esposto un Cavallo, in vetroresina bianca, come omaggio alla cultura irlandese. Mercoledì 31 maggio alle 19.00 si terrà invece
INSIDEART 25 LE MONUMENTALI BUFALE DI DAVIDE RIVALTA
INSIDEART 26 MORTO PAOLO PORTOGHESI
Morto Paolo Portoghesi, l’architetto del Postmodernismo in Italia
Progettista poliedrico, docente e teorico aveva 92 anni. Stava finendo di scrivere un libro sulla bellezza
INSIDEART 27 MORTO PAOLO PORTOGHESI
INSIDEART 28 MORTO PAOLO PORTOGHESI
INSIDEART 29 MORTO PAOLO PORTOGHESI
redazione
Docente universitario, progettista di fama,
nota, passando per i complessi residenziali
teorico, Paolo Portoghesi è morto questa
dell’Enel di Tarquinia, l’Accademia di Belle
mattina nella sua casa di Calcata a 92 anni.
Arti dell’Aquila, il teatro di Catanzaro. Suo
A dare l’annuncio, Luca Ribichini, professore
anche il restauro della piazza del Teatro alla
della Sapienza che comunica all’Ansa: «luci-
Scala di Milano, mentre fra i lavori per l’e-
do fino alla fine stava scrivendo un libro sul-
stero ci sono residenze (Berlino), giardini
la bellezza». L’architetto è stato il principale
(Montpellier), alberghi, fast food (Mosca),
esponente in Italia del Postmodernismo.
la moschea di Strasburgo. «Dovendo sce-
Casa Papanice, e Monica Vitti nel film Dramma della Gelosia di Ettore Scola
chitetti di Roma e provincia, Alessandro
nice a Roma, un edificio civile considerato
Panci: «Una grande perdita per il Paese e
dagli storici di tutto il mondo uno dei ma-
In tanti anni di carriera e impegni che hanno
gliere tre che mi rappresentano, indicherei la
per Roma, la sua città. La sua lezione sull’ar-
nifesti del postmodernismo italiano, teso a
spaziato dal lavoro storico-critico alla pro-
chiesa della Sacra famiglia a Salerno (1974),
chitettura resterà un caposaldo per tutti noi:
riscoprire linguaggi e materiali della Storia
gettazione, dall’insegnamento universitario
la piccola chiesa di San Cornelio e Cipria-
professionisti, cultori e cittadini».
come fonti d’ispirazione del progetto dopo
alle cariche istituzionali (nel 1979 direttore
no a Calcata (2009) e la moschea di Roma
architettura della Biennale di Venezia del-
(1995)», spiegò lui anni fa in un’intervista.
la quale poi è stato presidente dal 1983 al
la cesura del modernismo d’inizio secolo. Insegnò Storia della critica, collaborando
Nel 1966 fondò la rivista Controspazio di cui
con Bruno Zevi alla realizzazione della im-
rimarrà direttore fino al 1983; successiva-
1993), Portoghesi ha visto realizzati moltissi-
«Un grande dolore, una grande perdita per
ponente mostra su Michelangelo architetto
mente dirigerà il Dizionario Enciclopedico di
mi dei suoi progetti, disegnando e costruen-
l’Architettura ed il mondo della cultura: un
e negli anni ’60 fondò uno studio insieme
Architettura e Urbanistica (1968) e le riviste
do di tutto in Italia e all’estero. Un elenco
amico, un Maestro e un intellettuale che ha
all’ingegnere Vittorio Gigliotti, con cui re-
Itaca (1977), Eupalino (1985/90), Materia (dal
lunghissimo: dalla Casa Baldi del 1959 alla
contribuito a difendere la bellezza, sempre».
alizzerà la maggior parte dei progetti della
1990) e Abitare la Terra (dal 2001).
moschea di Roma, forse la sua opera più
Lo dice il presidente dell’Ordine degli Ar-
sua carriera. Con lui progettò casa Papa-
INSIDEART 30 MORTO PAOLO PORTOGHESI
INSIDEART 31 MORTO PAOLO PORTOGHESI
INSIDEART 32 MORTO PAOLO PORTOGHESI
INSIDEART 33 MORTO PAOLO PORTOGHESI
Dalla fine degli anni Settanta, il suo impe-
tore del Settore Architettura della Biennale
gno per la Biennale di Venezia fu massimo.
di Venezia, diede l’incarico a un altro grande
Un anno dopo il varo del Teatro del Mon-
nome, Aldo Rossi, di realizzare il Teatro del
do, che da Venezia veleggiò fino a Dubro-
Mondo: un piccolo teatro galleggiante, or-
vnik, nel 1980 si lanciò insieme a dicianno-
meggiato sulla Punta della Dogana nel Ba-
ve architetti (tra cui Robert Venturi, Charles
cino di San Marco, dove si tennero spetta-
Moore, Hans Hollein, Frank Gehry, Ricardo
coli della Biennale Teatro diretta da Maurizio
Bofill, Robert Stern, Franco Purini, Oswald
Scaparro. Un’architettura utopica, effimera
Mathias Ungers e Paul Kleihus) nel progetto
e proiettata nel futuro, che però raccontava
della Via Novissima, una strada provvisoria
tantissimo del quid italiano, dell’eredità cul-
composta da venti facciate contigue e di mi-
turale specifica non solo di Rossi, ma degli
sure differenti che, dopo essere stata trasfe-
architetti italiani del ‘900.
Belvedere Le Dalie
rita a Parigi, nella rotonda della Salpetriére, venne rimontata a San Francisco. Divenuto
Studioso della cultura islamica e vicino al
presidente della Biennale dal 1983 al 1993,
mondo arabo, a partire dagli negli anni Set-
concluse il suo mandato con una mostra su
tanta viaggiò e progettò molto all’estero, in
Lo Spazio Sacro nelle tre religioni monotei-
Africa e in Medio Oriente: tra le sue realiz-
ste, inaugurata a Venezia nell’autunno 1993
zazioni, il Palazzo dei reali di Giordania ad
e trasferita poi a Monaco, Londra e Berlino.
Amman, l’aeroporto e il piano regolatore di
chitetto Sami Mousawi) e quella di Strasbur-
sto per la conservazione delle opere archi-
Khartoum ma anche la Moschea di Roma
go. A Calcata, vicino Roma, a partire dagli
tettoniche contemporanee. «Resta un tabù
(in collaborazione con Vittorio Gigliotti e l’ar-
anni Novanta si dedicò, per un ventennio, al
– spiegava, sottolineando le responsabilità
progetto più personale: il grande parco della
dei politici ma anche degli stessi architetti
sua villa, in cui confluirono le forme tipiche
– Casa Papanice era un ritorno alla natura
della sua architettura, con la sede del suo
e alla bellezza, voleva differenziarsi in modo
studio e una vasta biblioteca personale, col-
netto dalle architetture che la circondavano.
locata in alcuni edifici ristrutturati.
Voleva essere una profezia della città nuova.
Quando, nel 1979, fu nominato primo diret-
Cattedrale di Lamezia 2019
Ecco, questa è l’innovazione che, forse, è la Nel 2016 ha donato il suo archivio al Ma-
cosa che meno è stata compresa».
xxi. L’ultimo lavoro realizzato è del 2019, la concattedrale di Lamezia Terme, un’o-
La sua ultima opera è la cattedrale di La-
pera che appare un po’ la summa di tutte
mezia Terme realizzata nel 2019, caratteriz-
le sue riflessioni sul sacro, con gli svettan-
zata da un grande spazio collettivo a esedra
ti campanili in acciaio corten che citano la
che collega la chiesa con il municipio secon-
Sagrada Famiglia di Gaudì e la facciata che
do un’antica tradizione europea. Su di esso
quasi sembra abbracciare i fedeli invitandoli
confluisce il sagrato semicircolare compre-
a entrare. Amareggiato per le condizioni di
so tra due porticati, simboli di accoglienza
degrado di Casa Papanice, Portoghesi era
e di apertura.
in queste settimane al lavoro su un Manife-
INSIDEART 34 L’ARTE SU INTERCITY: AVEDON PER TRENITALIA
L’arte viaggia con Intercity. Le immagini di Richard Avedon nelle carrozze di Trenitalia
«FS Italiane fa viaggiare la cultura» è il claim che si legge sul treno Roma-Palermo che anticipa ai visitatori la mostra alla Galleria d’Arte Moderna siciliana
INSIDEART 35 L’ARTE SU INTERCITY: AVEDON PER TRENITALIA
INSIDEART 36 L’ARTE SU INTERCITY: AVEDON PER TRENITALIA
redazione
Roma, Stazione Termini, binario 1. Il treno che parte per Palermo è alle 11.26, ma non è quello di sempre. Sui vagoni si legge: FS Italiane fa viaggiare la cultura. Quando si sale si capisce subito perché: a bordo di due carrozze dell’Intercity Roma – Palermo è possibile ammirare gli scatti del grande fotografo americano Richard Avedon, che in questi mesi è in mostra nel capoluogo siciliano, alla Galleria d’Arte Moderna. Gli interni dei vagoni sono decorati con i colori e le grafiche della mostra, creando un’esperienza immersiva per i passeggeri. Durante il tragitto, poi, le due carrozze-mostra si separeranno al momento dell’attraversamento dello Stretto di Messina, prendendo direzioni diverse con mete finali a Palermo e Siracusa, come a voler diffondere l’arte di Avedon nel modo più ampio possibile. Il Gruppo FS, main partner della mostra Richard Avedon Relationships, fino al 30 luglio accompagnerà l’esposizione con questo speciale treno personalizzato.
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Ma le sorprese non finiscono qui: Ferrovie dello Stato Italiane, a dimostrazione della sua costante dedizione nella diffusione della cultura, coinvolgerà due classi di una scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Statale Silvio Boccone di Palermo, in due visite guidate della mostra. Condotte da un operatore museale di Civita Sicilia, le visite avranno l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo dell’arte, in ogni sua forma e manifestazione. In relazione all’opera di Richard Avedon, saranno dedicate al genere artistico del ritratto e a grandi protagonisti del Novecento immortalati dal maestro dell’obiettivo statunitense. Il curatore della mostra, Andrea Garbetta ha spiegato che «è stata una bellissima collaborazione partita quasi un anno fa. Dopo il successo di Milano abbiamo inserito Palermo, la Sicilia, nel grande circuito internazionale degli eventi. Con questa mostra si coniugano le immagini con l’arte, a Palermo ci sarà una esposizione bellissima per scoprire i grandi scatti di Avedon». «È un impegno grande che unisce vari fronti: il sud perché questo è un treno che da Milano arriva a Palermo e a Siracusa – ha dichiarato l’AD di Trenitalia Luigi Corradi – la cultura perché su questo treno noi iniziamo a far vedere le fotografie di Avedon che sono in mostra alla Galleria d’Arte Moderna
prenderà nei prossimi due mesi avrà la pos-
sempre maggiore coesione territoriale at-
uno dei più importanti corridoi di trasporto
di Palermo, e poi i giovani perché stiamo
sibilità di vedere gli scatti di Avedon».
traverso un sistema di infrastrutture mo-
europei, che dalla Scandinavia raggiunge
derne ed efficienti, ma anche adoperandosi
Palermo. Qui in Sicilia stiamo lavorando
anche aiutando la scuola ad avvicinarsi alla cultura, abbiamo fatto un accordo con le
«Tra gli obiettivi di Ferrovie dello Stato
per far vivere ai territori esperienze partico-
a potenziare e velocizzare la linea Paler-
scuole e tramite il treno facciamo visitare
Italiane – ha commentato anche il Chief
lari, in questo caso culturali, al nord come
mo-Catania-Messina, e siamo pienamente
la mostra agli studenti. Questo treno unirà
Communication Officer di FS Luca Tor-
al sud Italia. La Sicilia è per noi una regione
ingaggiati, come Gruppo FS, anche nella
Milano a Palermo e Siracusa e chiunque lo
chia – c’è anche quello di realizzare una
chiave, insieme alla Calabria, per costruire
realizzazione del Ponte sullo Stretto».
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