Inside Art 135

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INSIDEART online

N. 135


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“LA COMMEDIA UMANA”_AI WEIWEI

“La commedia umana”, un capolavoro di Ai Weiwei che ci riporta agli orrori della guerra


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“LA COMMEDIA UMANA”_AI WEIWEI


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STORM OF LIGHTS AND FIRE STONES_MATTIA TURCO

Un drammatico e sontuoso inno alla debolezza umana e alla morte che ci circonda, l’editoriale sulla mostra dell’artista alle Terme di Diocleziano Alberto Papola

La teoria della preveggenza degli artisti, quelli

qualche oggetto comune, sono un simbolo

bravi, che vado ripetendo ad ogni pié sospin-

allegorico, potente che tocca le coscienze

to, ha trovato nuova conferma nel lavoro di

più di mille discorsi. Questo mondo nero fatto

Ai Weiwei presentato a Roma alle Terme

di frangibilissimo vetro di Burano che come

di Diocleziano. L’opera, che si intitola La

un tetro mappamondo si erge sospeso nel-

Commedia Umana, è un vero capolavoro,

lo spazio immobile di un sito antico come le

uno dei quelli in cui ci si imbatte una volta

Terne di Diocleziano sono una composizione

ogni tanto e che appunta anticipa e pone alla

estrema, bella e brutale allo stesso tempo.

nostra attenzione un tema di drammatica attualità qual è la fragilità dell’esistenza umana.

Frutto, come dicevamo, di tre anni di lavo-

È un lavoro straordinariamente d’impatto per

ro, questa opera del maestro cinese è un

come è concepito, per come è allestito, per

monumento contorto, storpiato, doloroso e

il materiale (è di vetro!) di cui è fatto, per il

minaccioso al tempo stesso, ma è anche un

posto dove è esposto. Ma è un vero capo-

lavoro che proprio attraverso il vetro richia-

lavoro perché è un drammatico e sontuoso

ma la leggerezza di corpi liberati dalla pelle,

inno alla debolezza umana, alla morte che

scarnificati, con le viscere esposte. È bruta-

ci circonda, al nostro cieco stare su questa

le, come brutale è l’obbrobrio che ogni gior-

terra distruggendola giorno dopo giorno.

no i media di tutti i generi ci rimandano dalla martoriata Ucraina, ma la sua leggerezza,

Ed è poi, per l’appunto, un capolavoro che

la sua carica sorprendente, la sua bellezza

arriva sulla scena con un tempismo che

complessiva alla fine ci rimandano alla vita. È

solo i grandi geni posseggono, quella ca-

uno spettacolare tunnel degli orrori che però

pacità anticipatoria che ha portato il mae-

contiene una luce, che indica una speranza.

stro cinese a concepire ed avviare questo lavoro tre anni fa ma a presentarlo al mon-

Composta da oltre duemila pezzi di vetro

do proprio mentre una guerra micidiale sta

nero soffiato a mano e fuso dai maestri vetrai

devastando l’Ucraina e l’animo dell’Europa.

di Berengo Studio di Murano, un’eccellenza assoluta mondiale per questo genere di pro-

Non poteva esserci lavoro migliore per ricor-

duzioni, l’opera sembra alla fine un enorme

darci l’orrore della guerra che questa “Com-

lampadario dalle dimensioni colossali (oltre 6

media umana” di Ai Weiwei. Quei corpi stra-

metri di larghezza per circa 9 di altezza) che

ziati, quei teschi neri, le ossa scarne, e qui

con le sue quattro tonnellate di peso cala sugli

e là qualche telecamera, qualche uccellino,

spettatori dal soffitto di una delle sale più bel-


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STORM OF LIGHTS AND FIRE STONES_MATTIA TURCO


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“LA COMMEDIA UMANA”_AI WEIWEI


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“LA COMMEDIA UMANA”_AI WEIWEI

le e più antiche di queste terme spettacolari. L’opera che, come ha spiegato lo stesso artista, è un manifesto che “tenta di parlare della morte per celebrare la vita” è del tutto coerente con la storia personale del suo autore. Ai Weiwei è infatti un attivista politico la cui opposizione al regime cinese nel 2011 gli costa una lunga detenzione in carcere, giustificata da una improbabile accusa di evasione fiscale. Non poteva che essere lui a farci vedere attraverso la leggerezza dei vetri di Burano le bassezze e le miserie umane. Info: museonazionaleromano.beniculturali.it/evento


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UKRAINE: SHORT STORIES_AL MAXXI

UKRAINE: SHORT STORIES. Contemporary Artists from Ukraine. Al MAXXI la voce e l’opera di 140 artisti ucraini al tempo di una guerra che dura da otto anni Una mostra monumentale a Roma definisce lo stato della scena artistica ucraina. Ce ne parla la curatrice Solomia Savchuk, Head of Contemporary Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev Giulia Ciambrone

Inevitabilmente accade sempre che gli eventi

ste e artisti ucraini e alle loro storie personali.

storici – catastrofici, profizi o solamente de-

UKRAINE: SHORT STORIES. Contemporary

terminanti – siano capaci di condurci singo-

Artists from Ukraine ha aperto il 9 marzo alla

larmente ad un confronto, seppure astratto,

presenza di Dario Franceschini e Giovan-

con ciò che siamo concretamente tutti i gior-

na Melandri, realizzata in collaborazione

ni. L’urgenza della questione ucraina, ormai a

con Fondazione Imago Mundi grazie alla sua

settimane di distanza dalla violenta invasione

preziosa collezione di opere internazionali.

russa, è diventato il focus anche del dibattito artistico internazionale. A Roma il MAXXI ha

Nata già nel 2014, anno cruciale della Rivo-

deciso di inaugurare la stagione espositiva

luzione ucraina e dello scoppio delle ostilità

2022, con una mostra che dà voce ad arti-

con la Russia, la mostra raccoglie i lavori di


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UKRAINE: SHORT STORIES_AL MAXXI

Courtesy MAXXI

140 artisti giovani ed emergenti insieme ad

è letteralmente, quella di sfogliare le pagine

autori già affermati presenti nei più importan-

di racconti diversi ma all’interno dello stes-

ti musei e gallerie del mondo. A legarli, oltre

so volume; una comunità artistica nella diffe-

che la storia del loro paese, un vincolo ‘tec-

renza. Ogni artista si confronta col supporto

nico’: il formato 10×12 cm che caratterizza

mediante il suo personale linguaggio, depo-

tutte le opere dell’Imago Mundi Collection.

sitando sulla piccola ‘tela’ un pezzetto di storia. Ciascuna è disposta nel suo luogo sulla

Ospitata nell’ala Corner del MAXXI fino al 3

superficie della griglia che riproposta nuo-

aprile, UKRAINE: SHORT STORIES pale-

vamente sulla parete di fondo dello spazio,

sa fin da subito, all’ingresso, l’allestimento

questa volta nelle vesti di motivo murario,

particolarmente felice, considerato il limitato

ribadisce maggiormente, mediante l’ausilio

spazio espositivo della sala: le opere sono

concreto della scrittura, proprio alcune delle

collocate su di una struttura costituita da

piccole-grandi storie evocate dalle miniature.

due parallelepipedi contigui disposti a mo’ di libro, sulle cui superfici maggiori si estende

Come quella di Alevtina Kakhidze che ha

una griglia geometrica nei cui vani quadra-

tradotto artisticamente gli eventi vissuti dalla

ti sono posizionate le opere. La sensazione

sua famiglia: scopriamo la storia della madre,


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che vive nella città occupata di Ždanivka, nel

culturale di allora?

Donetsk, con la quale parla al cellulare ogni giorno, appuntandosi tutto ciò che lei le rac-

Nel 2014 sono stata invitata a scegliere la

conta: problemi quotidiani, donne al mercato

serie di opere ucraine per la collezione Ima-

di Ždanivka, vicini di casa diventati separati-

go Mundi. Allora era un punto di svolta per

sti, granate che hanno cancellato vite uma-

l’Ucraina, il tempo della ‘Revolution of Di-

ne. «Alevtina crede che queste conversazioni

gnity’, cominciata nel novembre 2013, inizio

le diano l’opportunità di vivere la guerra insie-

dell’occupazione temporanea della Crimea

me alla madre e di rifletterla nel proprio lavo-

da parte della Russia e inizio della guerra nel

ro» (dal catalogo della mostra).

Donbas. Naturalmente, gli artisti non poterono stare lontani da questi eventi drammatici.

UKRAINE: SHORT STORIES è curata da

Ma questo vale non solo per Short Stories.

Solomia Savchuk, Head of Contemporary

Se parliamo dell’arte ucraina di quel periodo,

Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev. Malgrado

vale la pena citare i cambiamenti che comin-

le difficoltà e seppure a distanza, siamo ri-

ciarono a verificarsi all’inizio del 2013, l’anno

usciti ad intervistarla, ci ha raccontato della

che divise il decennio in due parti. Mentre il

nascita di UKRAINE: SHORT STORIES, della

corso degli eventi andava avanti per inerzia e

situazione culturale e artistica in Ucraina dal

noncurante, emergevano nuovi elementi. Pri-

2013, di un futuro possibile per tutti gli artisti

ma di tutto, vale la pena menzionare la previ-

e i curatori che al momento, hanno dovuto

sione artistica di accadimenti che poi si veri-

abbandonare l’arte, il proprio lavoro, nel pro-

ficarono realmente. Ci sono molti esempi del

prio paese.

genere ma mi concentrerò sul lavoro dei protagonisti di Short Stories. All’inizio dell’autun-

UKRAINE: SHORT STORIES al MAXXI è

no 2013, ha avuto luogo presso la Galleria

una mostra ideata nel 2014, l’anno del-

Dymchuk di Kiev la mostra di Vasyl Tsago-

la Rivoluzione ucraina. Come è nata la

lov. L’artista ha esposto una serie di dipinti

mostra e qual era il contesto artistico e

uniti sotto il titolo Ghost of the Revolution. Tra

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INSIDEART 11 UKRAINE: SHORT STORIES_AL MAXXI

Courtesy MAXXI

quelli presentati in questa mostra, attenzio-

Oblast è stato esposto appena poco prima

ne speciale è stata attirata dalla serie Critical

dell’inizio del flusso di immigrati dalle oblast

Degree cheraffigurava la dispersione della

di Donetsk e Luhansk. Serhiy Petliuk ha

manifestazione con la tecnica del collage, e

creato la video installazione Dreams of Euro-

Molotov Cocktail, impregnata con un manife-

pe, basata sulla combinazione di proiezioni

sto di protesta. Durante una manifestazione

video su cuscini e materassi per dormire e

all’aperto sull’isola di Biryuchy, nell’estate del

su di una cacofonia di dialoghi. Questo rap-

2013, Maxim Mamsikov ha creato la serie di

presenta un tentativo di affrontare l’ idea di

dipinti Beach, in cui ha raffigurato una rilas-

futuro europeo dell’Ucraina insito nella sua

sante vacanza in famiglia sulla spiaggia. Tut-

coscienza collettiva. Come una previsione

tavia nonostante il totale idillio sullo sfondo,

dello stato d’animo della società, questo la-

un uomo verde in mimetica militare senza se-

voro è diventato letteralmente profetico. L’U-

gni di riconoscimento, ripiega il suo grande

craina ha dovuto lottare e soffrire per il suo

paracadute – come una sorta di ‘memoria

sogno: la Revolution of Dignity è scaturita

futura’ alla vigilia dell’occupazione della Cri-

dalla riluttanza delle autorità a muoversi in

mea. Il pannello in rilievo in bianco e nero di

favore dell’associazione con l’UE. Era anche

Roman Minin Plan of Escape from Donetsk

un periodo di polarizzazione della società, in-


INSIDEART 12 UKRAINE: SHORT STORIES_AL MAXXI

Courtesy MAXXI

stabilità, crisi in quasi tutti i settori, che ha

grande formato. Inoltre interessante è stata

influenzato l’emergere di nuovi temi, nuove

anche la ricerca per chi usava linguaggi di-

immagini, nuove questioni creative e nuove

versi dalla pittura. Il progetto è diventato un

prospettive.

campo di sperimentazione e di nuove opportunità.

Come è stato possibile riunire 140 artisti in una sola mostra?

Le opere sono tutte diverse tra loro, anche se sono legate dallo stesso tipo

Come è noto questa brillante idea è merito

di formato. La diversità è evidente ma

della Fondazione Imago Mundi. Il formato

allo stesso tempo si ha l’impressione di

proposto della tela 10 x 12 cm crea per gli

ascoltare un unico coro di voci…

artisti molte opportunità creative e di esposizione. Ho lavorato al progetto per due anni

Il quadro iniziale del progetto prevedeva solo

e posso dire che è stata un’esperienza pro-

il piccolissimo formato. Per rendere più age-

fessionale estremamente emozionante. Per

vole questa condizione, ho suggerito agli ar-

alcuni degli artisti è stata una sorta di sfida,

tisti di attenersi alla loro usuale ricerca artisti-

soprattutto per coloro che lavoravano con il

ca e a quei temi che sviluppavano nelle loro


INSIDEART 13 UKRAINE: SHORT STORIES_AL MAXXI

pratiche. Questo ha permesso loro di imple-

in Ucraina prima della piena invasione russa,

mentare naturalmente il lavoro sul piano cre-

testimonia i processi estremamente attivi sia

ativo e a me come curatore di comprendere

nelle arti visive che nella cultura in generale.

al meglio il risultato visivo del progetto. La linea comune che vedo è questa: un forma-

Quale futuro vedi per l’arte in Ucraina?

to, storie diverse che possono essere rese in

Che ruolo può avere l’arte in questo mo-

modi diversi, un’immagine complessiva.

mento – ammesso che ce ne sia uno – ?

Come è cambiata la scena artistica e

La cultura è oggi una delle nostre armi, e il

culturale dal 2014 ad oggi, poco prima

fronte culturale non è meno importante di

dell’inizio della guerra?

quello militare. Ora è necessario raccontare l’Ucraina con il linguaggio dell’arte affinché il

Devo dire che la guerra è iniziata 8 anni fa. La

mondo senta la nostra voce, la nostra storia.

Russia ha nutrito, finanziato e armato i terro-

Tuttavia, in Ucraina ora tutto è esclusivamen-

risti nel Donbas, ha condotto una guerra di

te bianco e nero. Gli artisti sono impegna-

informazione attraverso i media, ha distribui-

ti in attività di volontariato, coinvolti in unità

to passaporti ai civili. Molti residenti di queste

di difesa territoriale e sono in prima linea in

zone sono stati costretti a migrare verso l’o-

questa guerra. Molte donne artiste hanno

vest del paese. Nonostante questo, in Ucrai-

già lasciato il paese per salvare i loro figli dai

na sono state lanciate una serie di iniziative

bombardamenti. E voglio ringraziare tutti co-

statali nel settore culturale che non avevano

loro che qui in Europa hanno l’opportunità di

precedenti prima. Vale la pena menzionare

aiutarli in queste difficili circostanze. Gli ucrai-

le attività della Fondazione Culturale Ucraina

ni stanno combattendo tutti e con tutti i mez-

istituita nel 2017 per promuovere lo sviluppo

zi possibili, aspettiamo la vittoria che darà al

della cultura e dell’arte nel paese. Solo per

nostro popolo la possibilità di tornare nelle

tre stagioni di attività della Fondazione, ab-

proprie case, di ricostruire il nostro paese e

biamo visto un gran numero di progetti di alta

continuare a fare arte.

qualità: letterari, musicali, teatrali, museali e visivi. Lo sviluppo del cinema ucraino era in crescita. Tutti possono constatarlo in alcuni esempi: Bad Roads di Nataliia Vorozhbyt, Stop – Zemlia di Kateryna Gornostai, Blue as an Orange di Iryna Tsilyk. Come in tutto il mondo, la pandemia causata dal Covid ha certamente dato vita ad adattamenti, trasferendo molto nell’online. Ma in generale, la quantità e la qualità dei contenuti

INFO: https://www.maxxi.art/events/ukraineshort-stories/ UKRAINE: SHORT STORIES 10 marzo 2022 > 03 aprile 2022 MAXXI Via Guido Reni, 4a, Roma


INSIDEART 14 MARIOLINA BASSETTI, PRESIDENTE CHRISTIE’S ITALIA

Che impatto ha avuto la guerra in Ucraina sul mondo dell’arte?

La parola a Mariolina Bassetti, Presidente di Christie’s Italia

Carla Macrì

Il mercato dell’arte si allinea alle politiche di sanzioni avanzate dai paesi occidentali nei confronti della Russia. La posizione di Christie’s, la casa d’asta della regina nota

«Un popolo civile non dovrebbe mai distruggere la cultura di un altro popolo», le parole dure di Mariolina Bassetti, presidente della casa d’aste

craina, affrontando anche il tema delle aste italiane. Quanto

stanno

co-

stando

al

mercato

dell’arte

i

pacchetti

per aver reso le proprie aste un fenomeno

di sanzioni in vigore nei confronti della

culturale e commerciale allo stesso tem-

Russia?

po, viene raccontata da Mariolina Bassetti.

«Il costo non è ingente. Dieci anni fa i com-

Presidente di Christie’s Italia e direttrice del

pratori russi erano molto attivi, ma negli ulti-

dipartimento di Arte del dopoguerra e con-

mi anni non sono stati dei grandi compratori

temporanea, Bassetti spiega la risposta del

quindi le sanzioni non hanno intaccato enor-

mercato dell’arte all’invasione Russa dell’U-

memente il mercato dell’arte. Al contrario la


INSIDEART 15 MARIOLINA BASSETTI, PRESIDENTE CHRISTIE’S ITALIA

guerra ha purtroppo esercitato un’influenza

criminalità abbattersi contro l’arte o contro

positiva, perché storicamente quando il mer-

la cultura di un paese però non vendere in

cato della borsa scende, il mercato dell’arte

questo momento artisti russi non rappresen-

sale. Questo perché l’arte rappresenta un

ta una disfunzione di un’opera già esistente,

bene rifugio alternativo al quale gli investitori

ma fa parte dell’embargo che abbraccia più

si rivolgono ben volentieri. Le aste di Londra

settori dell’economia di un paese. Un popolo

avvenute durante la prima settimana di guer-

civile non dovrebbe mai distruggere la cultu-

ra sono andate estremamente bene. Chri-

ra di un altro popolo».

stie’s ha realizzato l’asta più importante di Londra, per la prima volta dopo la pandemia

Ci sono beni ucraini di particolare inte-

in collaborazione con Shangai, raggiungen-

resse trattati da Christie’s?

do dei risultati eccezionali che hanno visto

«No. Si può parlare piuttosto di artisti ucraini

il 96 per cento di venduto. In definitiva non

tutelati dal mercato come Louise Nevelson.

si può parlare di un’influenza negativa delle

La natura della tutela economica non trova

sanzioni verso la Russia, piuttosto dell’arte

origine nella guerra, piuttosto nella specula-

considerata come bene rifugio e alternativa

zione. I galleristi presentano artisti ucraini per

vincente rispetto agli investimenti dei colle-

sfruttare un tema molto triste».

zionisti». L’idea di organizzare un’asta di benefiRecentemente Christie’s ha cancellato

cenza potrebbe essere una prospettiva

le aste dedicate all’arte russa, decisone

reale?

che potrebbe essere considerata come

«Non lo escludo. Per organizzare un’asta di

un’azione contro la cultura russa. Cosa

beneficenza ci vuole molta preparazione per

ne pensa?

cui mi auguro che il conflitto possa finire pri-

«È una questione di cui si potrebbe discutere

ma, in modo da organizzare un’asta di bene-

a lungo. Questa scelta è stata presa per as-

ficenza per la ricostruzione piuttosto che per

sumere una posizione contro la Russia e au-

l’aiuto immediato».

mentare il distacco dalle posizioni russe, così come è stato chiuso il padiglione russo alla

Per quanto riguarda le aste italiane,

Biennale di Venezia o come è stata esclusa

quali sono le opportunità e le criticità del

la squadra di calcio russa dai mondiali. Non è

mercato?

giusto che l’arte sia vittima di una guerra che

«Le aste italiane riguardano l’arte moderna e

non coinvolge l’intellighenzia intellettuale o gli

contemporanea, perciò gli artisti del Nove-

artisti, però purtroppo in questo momento è

cento italiano. Le aste avvengono in Italia e

importante allontanarsi dalle scelte russe. In-

all’estero tramite il marchio “Thinking Italia”,

dipendentemente dalla cultura russa, ucraina

da cui si distinguono le aste di arte presenti

o italiana, io credo nell’arte e quindi qualsiasi

in Italia. Di recente Christie’s ha ripreso an-

opera d’arte dovrebbe essere tutelata. È una

che le aste di gioielli e orologi in Italia, mentre


INSIDEART 16 MARIOLINA BASSETTI, PRESIDENTE CHRISTIE’S ITALIA

all’estero ci sono ottanta dipartimenti preposti all’organizzazione di aste. A Londra, New York e Parigi ci sono aste di libri, mobili, argenti, arte asiatica, archeologia, fossili, si tratta di aste a spettro totale. Il dato più profittevole è il mercato degli impressionist, modern, post war e contemporary, il resto ha un mercato vivace ma di un valore inferiore. Le arti visive rappresentano circa la metà del fatturato di Christie’s, le quali riescono a raggiungere in una settimana un miliardo e mez-

Mariolina Bassetti

zo di dollari. È il periodo storico, ossia l’ultimo secolo e mezzo che conferisce un valore

alla pandemia di Covid-19 Christie’s ha

superiore alle arti visive rispetto agli altri set-

chiuso per la prima volta i propri uffici

tori. Il biennio 20-22 procede molto bene per

per tre mesi, affrontando un periodo di

il mercato e non si prevedono flessioni».

riflessione interna. Quanto sono stati importanti i giovani in questa fase?

Durante il periodo di isolamento dovuto

«Christie’s ha dato centralità ai giovani. Al


INSIDEART 17 MARIOLINA BASSETTI, PRESIDENTE CHRISTIE’S ITALIA

termine del lockdown ci saremo trovati in un nuovo mondo dove l’esperienza sarebbe stata rielaborata con nuove idee avanzate dai giovani, i quali sono forieri di una genialità tipica dell’età giovane. Proprio da loro Christie’s ha ricevuto le nuove idee. Il mondo è in mano ai giovani che devono farsi interpreti del presente e del futuro».


INSIDEART 18 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA


INSIDEART 19 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA

Da Tony Cragg a Idris Khan, a palazzo Cipolla la mostra sulla scena britannica degli anni ’60 e ’70


INSIDEART 20 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA

Alessandro Caruso

Una nuova mostra sulle avanguardie, Palaz-

sionismo o New York nella seconda metà del

zo Cipolla dopo il successo di Quayola de-

XX secolo. Artisti che innestano le loro radi-

dica una nuova avventura espositiva a una

ci su una Londra di inizio anni Sessanta, in

appassionante pagina della storia dell’arte

piena trasformazione economica e sociale e

contemporanea, quella dello scenario londi-

che si preparava a diventare una delle capi-

nese degli anni Sessanta e Settanta. Dal 17

tali indiscusse dell’arte contemporanea.

marzo, fino al 17 luglio, le sale dello storico palazzo nel cuore di Roma ospitano la mo-

Installation view. Courtesy Fondazione Terzo

stra London calling, British Contemporary Art

Pilastro Internazionale

Now. From David Hockney to Idris Khan, che

Partendo dal più anziano, David Hockney,

con oltre 30 opere raccoglie il lavoro di 13

fino a giungere al più giovane, Idris Khan, il

grandi artisti britannici di diverse generazioni,

percorso espositivo di London calling propo-

per la cui carriera artistica la città di Londra

ne uno spaccato dell’attuale scena artistica

ha svolto un ruolo molto importante.

londinese attraverso una serie di opere iconiche selezionate dai curatori Maya Binkin e

La mostra presenta un parterre d’eccezione

Javier Molins in collaborazione con gli artisti

di artisti nati nell’arco di cinque decenni, tra

stessi. Ideata dalle collezioni/studi perso-

il 1937 e il 1978: si tratta di David Hock-

nali degli artisti, la mostra è supportata da

ney, Michael Craig-Martin, Sean Scully,

gallerie e collezioni internazionali come Ga-

Tony Cragg, Anish Kapoor, Julian Opie,

gosian Gallery, Goodman Gallery, Galerie

Grayson Perry, Yinka Shonibare, Jake e

Lelong, Lisson Gallery, Modern Forms,

Dinos Chapman, Damien Hirst, Mat Col-

Victoria Miró Gallery, Galerie Thaddaeus

lishaw, Annie Morris e Idris Khan.

Ropac, Sean Kelly Gallery, New York, Tim Taylor Gallery, London, Tucci Russo

Una sequenza di artisti la cui carriera è sta-

Studio per l’Arte Contemporanea.

ta in qualche modo influenzata dalla capitale britannica, o perché vi sono nati, oppure vi

La varietà degli artisti presenti consente,

si sono recati durante la propria formazione,

inoltre, di contemplare tecniche compositi-

o magari trasferiti in un secondo momento

ve assai diverse tra loro, come pittura, scul-

in modo da essere vicini alle grandi gallerie

tura, disegno, ceramica, fotografia, video e

e musei, quando non semplicemente per

molto altro, esprimendo una molteplicità di

andare alla ricerca di nuovi orizzonti creativi.

temi quali la vita quotidiana, il confino, l’e-

Nomi che hanno contribuito a collocare Lon-

splorazione dell’essere umano, il paesaggio,

dra nell’Olimpo delle avanguardie artistiche,

la politica, la religione, la storia dell’arte, la

così come lo erano state in precedenza Fi-

letteratura, la musica, il genere, la violenza o

renze nel Rinascimento, Parigi con l’Impres-

il rapporto tra la vita e la morte.


INSIDEART 21 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA

Installation view. Courtesy Fondazione Terzo Pilastro Internazionale


INSIDEART 22 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA


INSIDEART 23 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA

La mostra è promossa dalla Fondazio-

originalità e dirompenza del messaggio di

ne Terzo Pilastro – Internazionale, pre-

cui sono portatori ancora oggi, nel secondo

sieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M.

decennio degli anni Duemila. Il percorso di

Emanuele, ed è realizzata da Poema con

mostra conduce il visitatore lungo un viaggio

il supporto organizzativo di Comediarting e

ideale in grado di condensare, in pratica, in

Arthemisia.

poco più di una trentina di opere, la storia dell’arte contemporanea europea e occiden-

Commenta il Prof. Emmanuele Emanuele,

tale, sia dal punto di vista delle sperimenta-

Presidente della Fondazione Terzo Pilastro,

zioni stilistiche che da quello delle ricerche

che ha fortemente voluto questa mostra:

di tipo concettuale, inserendosi a buon titolo

«Dopo lo straordinario successo di pubblico

nella programmazione più che ventennale di

e critica ottenuto dalla mostra “Re-coding”

Palazzo Cipolla, che la Fondazione, su mio

di Quayola, italiano londinese d’adozione,

preciso impulso, ha fin dal principio rivolto ad

oggi Palazzo Cipolla ospita un’intera mostra

indagare le tendenze e le manifestazioni più

dedicata proprio all’arte contemporanea fi-

significative dell’arte in tutte le sue forme ed

glia della “swinging London” – ha spiegato il

epoche».

Prof. Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro, che ha promosso la mostra – presentando per la prima volta in Italia una variegata selezione di opere di 13 artisti appartenenti a diverse generazioni, che hanno tutti respirato il fermento creativo della capitale britannica dai “Sixties” in avanti e a Londra si sono formati artisticamente negli ultimi decenni. Da Hockney a Scully, da Kapoor ai fratelli Chapman, da Hirst a Khan, gli artisti che danno vita a questa esposizione – seppur di età e provenienze diverse fra loro – hanno tutti in comune il fatto di aver vissuto intensamente Londra e di averne assorbito il dinamismo e l’anticonformismo in una determinata fase della loro carriera. Con London calling a Palazzo Cipolla si è scelto di esporre le loro produzioni più recenti (fatta eccezione per qualche pezzo iconico, come ad esempio il Glen Matlock di Hirst del 1997 o il vaso in ceramica di Grayson Perry del 1995) per dare conto dell’assoluta vitalità,

Photo courtesy Fondazione Terzo Pilastro Internazionale


INSIDEART 24 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA


INSIDEART 25 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA


INSIDEART 26 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA


INSIDEART 27 DA TONY CRAGG A IDRIS KHAN, A PALAZZO CIPOLLA


INSIDEART 28 MIAMI: SONIC INSURGENCY RESEARCH GROUP

A Miami l’installazione di Sonic Insurgency Research Group: atti di audacità sonica contro l’invisibile quiete del sistema

Tra gli eventi del mese da non perdere a Miami è l’opera immersiva del collettivo SIRG al Locust project nel cuore del celebre Design district


INSIDEART 29 MIAMI: SONIC INSURGENCY RESEARCH GROUP

Stefania Minutaglio

C’è un bellissimo posto a Miami nel cuore

loro pratica di attivismo politico si focalizza

del celebre Design district, dove le gallerie

sul modo in cui il suono è regolamentato per

blue chip si contendono lo spazio con le

mantenere l’autorità sulle comunità margina-

boutique più blasonate al mondo. Fondato

lizzate, decidendo quali esperienze auditive

nel 1998, Locust project è un incubatore di

sono accettabili e quali sono da considerare

arte sperimentale attivo con residenze arti-

antagoniste. Le performance di SIRG sono

stiche e nuove pratiche curatoriali. L’evento

atti di audacità sonica ed esplorano il ruolo

del mese è l’installazione immersiva di Sonic

che suono e rumore giocano nell’amplifica-

Insurgency Research Group (SIRG). Fondato

re le dinamiche del consenso culturale e del

da Josh Rios, Anthony Romero e Matt Joint.

potere sociale. Il fuoco è posto sull’estetica

Il collettivo esamina la relazione tra suono e

dell’eccesso (in relazione con l’eccesso di

silenzio come forma di controllo sociale. La

volume), la gentrificazione (come la trasfor-


INSIDEART 30 MIAMI: SONIC INSURGENCY RESEARCH GROUP

mazione dei quartieri popolari in zone abi-

smissioni radiofoniche, brani di conversazio-

tative di pregio impatta sulla diaspora cul-

ne, mix musicali. La trascrizione integrale di

turale afroamericana e centroamericana), il

tutti i dialoghi è raccolta in un citational script

transcolonialismo e l’emigrazione. Miami è il

distribuito all’ingresso. L’overture è affidata

perfetto epicentro delle pratiche di destabi-

alle note di un tlapitzalli (un flauto in terra-

lizzazione sonora: è un crocevia geopolitico

cotta tipico delle civiltà mesoamericane) che

di rotte tra i Caraibi, l’America latina e il con-

aleggiano sulle onde dell’oceano. Più avanti,

tinente africano che crea uno spazio sonico

suoni di sintesi modulare e campionamenti a

radicale contro l’invisibilità della quiete voluta

bassa frequenza dilagano nel campo sonoro,

dal sistema.

punteggiando i dialoghi. Segue un’intervista a SIRG via zoom; i lavoratori edili di un grande condo in Wynwood (il celebre quartiere

L’installazione consiste in una piattaforma

dei murales che è il più famoso museo a cielo

sculturale di ascolto, dove quattro speakers

aperto del mondo, oggi caso emblematico di

direzionali diffondono un collage di frammen-

gentrificazione massiva) si urlano l’un l’altro

ti sonori che provengono da broadcast locali,

tra il frastuono dei martelli pneumatici; una

per lo più stazioni pirata, e che include tra-

drag queen fa la sua performance a Miami


INSIDEART 31 MIAMI: SONIC INSURGENCY RESEARCH GROUP

Beach; qualcuno recita ordinanze pubbliche in materia di disturbo della quiete. Sotto la pedana, transenne da cantiere sostengono manifesti rabberciati in più punti. Ogni manifesto è un’ordinanza che intima le regole in materia di rumore, ed è associato a una etichetta discografica indipendente di genere hip-hop e bass/electro, che fa pratica di resistenza attiva (e rumorosa) al sistema. Dalla mostra si emerge con una struggente nostalgia di silenzio, che è la merce più rara a Miami, malgrado ogni ordinanza. Locust project, Miami Fino al 09 Aprile, 2022


INSIDEART 32 MIAMI: SONIC INSURGENCY RESEARCH GROUP


INSIDEART 33 MIAMI: SONIC INSURGENCY RESEARCH GROUP


INSIDEART 34 ARTE ITALIANA ALL’ESTERO

Quanto è riconosciuta l’arte italiana all’estero? Poco ma possiamo recuperare

Un’indagine promossa da Arte Generali mostra la diffusione della nostra arte fuori dai confini e mette in campo le azioni necessarie per promuoverla


INSIDEART 35 ARTE GLOBAL ITALIANA NFT EXHIBITION ALL’ESTERO ROME


INSIDEART 36 ARTE ITALIANA ALL’ESTERO

Patrick Tuttofuoco

Davide Maria Mannocchi

In Italia siamo frequentemente testimoni di

di queste dinamiche tanto confusionarie è

un atteggiamento remissivo nei confronti del-

la mancanza di impatto della scena artisti-

le criticità. Ci si trova spesso nella posizione

ca nostrana nel contesto globalizzato in cui

di lamentare un malfunzionamento o delle

viviamo oggi. «Tante piccole cose cambia-

lacune che rallentano il progresso di un in-

no radicalmente un sistema. Per noi artisti è

tero sistema, mantenendo un atteggiamento

praticamente impossibile essere incisivi all’e-

passivo, sterile, privo di riflessioni critiche e

stero. – Spiega l’artista Patrick Tuttofuoco –

rivolte verso una soluzione. Questo è un di-

È chiaro che è essenziale avere una ricerca

scorso perfettamente applicabile al mondo

di qualità ma è essenziale avere un sistema

della cultura e più in particolare dell’arte con-

che ci sostiene. È necessario un sostegno,

temporanea nella Penisola. Dagli anni ’80 a

potersi identificare con una nazione in ma-

oggi l’arte contemporanea italiana vive una

niera coesa e organizzata. È tutto lasciato

fase di grande disgregazione.

all’individualità».

Riconoscere nel panorama nazionale una

Un’indagine per fare chiarezza e guar-

congruenza nelle ricerche e nelle carriere de-

dare al futuro

gli artisti che hanno segnato gli ultimi decenni risulta complesso e la diretta conseguenza

Questo è quello che emerge dal report Quan-


INSIDEART 37 ARTE ITALIANA ALL’ESTERO

to è (ri)conosciuta all’estero l’arte contempo-

passato fosse più importante che sostenere

ranea italiana presentato a Palazzo Bona-

l’arte del presente è stato un errore. Occor-

parte a Roma, in presenza del Ministro dei

re rendere competitiva l’arte contempora-

Beni Culturali Dario Franceschini il 23 marzo

nea nel mondo, c’è molto da fare ma oggi è

2022. Lo studio è stato portato avanti con

necessario investire in cultura, sopratutto in

l’impegno di ragionare su quali siano i possi-

questo momento di ricostruzione».

bili scenari che nel futuro porterebbero a una migliore valorizzazione dell’arte contempo-

Il report per punti

ranea italiana. «In questi anni ho cercato di contrastare la contrapposizione tra pubblico

Il progetto, a cura di Silvia Anna Barillà,

e privato, questi devono cooperare sotto il

Franco Broccardi, Maria Adelaide Mar-

segno della valorizzazione del patrimonio del

chesoni, Marilena Pirrelli e Irene Sanesi,

paese. Questo rapporto va a spiegare il per-

prende corpo grazie al sostegno di diversi

ché di un ritardo – Spiega il Ministro – L’Italia

player, in primis Arte Generali, la business

ha avuto formidabili talenti ma è mancato un

Unit del gruppo Generali dedicata alla cura

investimento accurato sulla creatività con-

di ogni forma d’arte e alla sua trasmissione

temporanea negli ultimi sette decenni. Ave-

di generazione in generazione, BBS-Lom-

re immaginato che la tutela del patrimonio

bard, società benefit che attraverso il con-

Dario Franceschini, ministro della Cultura


INSIDEART 38 ARTE ITALIANA ALL’ESTERO

nubio tra economia e cultura ridisegna lo

fatti grandi passi in avanti – afferma Marile-

sviluppo di imprese a carattere storico ar-

na Pirrelli –. La strada è ancora lunga ma il

tistiche e Arhtemisia, azienda leader nella

trend sta prendendo una direzione diversa.

produzione di esposizioni artistiche sul piano

È necessaria una cabina di regia che porti

internazionale. «L’arte italiana ha necessità

concretezza e ordine. Questa relazione è una

di aprirsi verso l’estero per essere ricono-

primo passo».

sciuta. Grazie all’Italian Council sono stati


INSIDEART 39 ARTE ITALIANA ALL’ESTERO

Torre Generali a Milano photo credit Salvatore Aquilani

Il report è diviso in due sezioni: la prima con-

costringe ad affrontare per portare il proprio

tiene una serie di interviste a 24 curatori a cui

lavoro oltre i nostri confini geografici.

è stato chiesto a loro avviso quali fossero gli artisti italiani nati dopo gli anni 60 maggior-

La seconda sezione è invece dedicata all’a-

mente riconosciuti

all’estero, quali invece

nalisi dei dati e alla mappatura della presenza

non hanno ottenuto un successo adegua-

dell’arte italiana all’estero. L’indagine è stata

to e quali siano i limiti che il sistema italiano

condotta analizzando: le collezioni perma-


INSIDEART 40 ARTE ITALIANA ALL’ESTERO

nenti di 76 musei internazionali, le ultime 7

pace di consentire un grado più alto di com-

edizioni della biennale d’arte di Venezia, le

petitività e capacità di attrarre finanziamenti.

ultime8 edizioni di Documenta, le ultime tre edizioni di altre 18 biennali internazionali , gli

Alcune possibili soluzioni

articoli usciti su 16.000 pubblicazioni online, i risultati d’asta dal 2000 a oggi e i bandi delle

Le politiche economiche di sostegno alla cri-

10 Edizioni dell’Italian Council.

si pandemica si sono dimostrate insufficienti a sanare le criticità del contemporaneo, so-

Lo studio è stato integrato da un approfondi-

prattutto a causa di un mancato riconosci-

mento sulla fiscalità dell’arte, sugli strumenti

mento giuridico della professione artistica

di sostegno al contemporaneo e un’analisi di

e delle professionalità correlate. Andrebbero,

Arte Generali in collaborazione con Woun-

secondo gli autori del report, intraprese ini-

der sui centri artistici italiani a confronto con

ziative di natura fiscale per dotare il sistema

quelli attivi all’estero, attraverso l’intelligenza

di maggiore trasparenza e, allo stesso tem-

artificiale. Dall’analisi è emerso che Milano è

po, rendere più fluido il trasferimento delle

una delle città più all’avanguardia dell’ecosi-

opere.

stema italiano. Tra le proposte che gli esperti presentano, Tuttavia l’analisi ha rilevato che la propensio-

viene posto l’accento sull’opportunità di ren-

ne al rischio è paragonabile a due altre città

dere imponibili le cessioni di opere d’arte tra

piuttosto virtuose, Roma e Venezia, perché

acquirenti privati, con un meccanismo che

anche nel capoluogo lombardo la tenden-

distingua la speculazione dal collezionismo,

za alla mancanza di sostegno per gli artisti

di estendere le agevolazioni dell’Art Bonus

emergenti o mid-carrer risulta ancora trop-

all’acquisto di opere di artisti contempora-

po bassa rispetto alle reali esigenze. Questo

nei viventi, uniformare al panorama interna-

strumento ha reso possibile comprendere

zionale l’IVA sulle opere e in ultimo sospen-

come Milano si trovi ancora molto indietro ri-

dere dall’imposizione fiscale le plusvalenze

spetto ad altre città internazionali, come Pa-

derivanti dalla cessione di opere in caso di

rigi, Berlino o Los Angeles che hanno invece

reinvestimento o perdita dei beni della me-

sviluppato una strategia ad ampio respiro ca-

desima natura.


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