Inside Art 131

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INSIDEART online

N. 131

Lucia Cantò Atti certi per corpi fragili

Anselm Kiefer (Donaueschingen, 1945) - Sternenfall (stelle cadenti), 1995 - Olio su tela Londra, collezione privata_© Anselm Kiefer


INSIDEART 2 SCUDERIE DEL QUIRINALE

L’Inferno umano di Jean Clair Scuderie del Quirinale, fino a gennaio 2022

José Benliure Gil La barca di Caronte, 1896 - olio su tela - Valencia, Museo de Bellas Artes de Valencia, Inv. 805 © Museo de Bellas Artes de Valencia

Giulia Giambrone

Si realizza finalmente la mostra sull’inferno

tese mostre dell’anno sia stato chiamato lui.

dantesco da tempo immaginata dal noto critico Jean Clair e curata oggi con Laura Bossi

Inferno di Jean Clair è il titolo della mostra

alle Scuderie del Quirinale, in una prospettiva

sull’Inferno che dalla sua apertura sta regi-

che supera quella letteraria. Chiunque abbia

strando incredibili numeri di visitatori (rimarrà

almeno un po’ di affinità con la storia dell’arte

visitabile fino al 9 gennaio). Il mito del con-

conosce il nome di Jean Clair. Il primo ricor-

servatore viene però presto smentito: già nel

do legato a lui è senza dubbio Venezia 1995,

2006, mentre ancora l’eco del post-human

dove in occasione del centenario della Bien-

risuonava su scala planetaria, Clair aveva

nale, Clair curava un’esposizione internazio-

proposto una mostra con lo stesso tema ad

nale intitolata Identitàalterità. Tema tornato in

alcuni musei senza ricevere consensi. Oggi

auge qualche anno fa ma che di certo, vi-

più che mai l’inferno torna pop e l’anniversa-

sto con gli occhi di più di venticinque anni

rio dantesco ha consentito finalmente il con-

trascorsi, risulterebbe quasi obsoleto. L’ eti-

cretizzarsi della grande mostra. Ne è testimo-

chetta di “conservatore” – come molti hanno

ne uno dei suoi saggi più belli, De immundo

spesso definito il curatore – non sembra, ad

(Abscondita, 2005), non a caso evocato dal

uno sguardo più esperto, calzargli a pennello.

testo in catalogo.

Tuttavia è un’occasione istituzionale, le celebrazioni per i settecento anni dalla morte di

La mostra si struttura su due sezioni, una de-

Dante, a far sì che a curare una delle più at-

dicata nello specifico a Dante e al suo infer-


INSIDEART 3 SCUDERIE DEL QUIRINALE

Pieter Huys Inferno, 1570 - olio su tavola - Madrid, Museo Nacional del Prado, Inv. P002095 © Photographic Archive. Museo Nacional del Prado

no narrato a partire da suggestioni tematiche

ticelli (1481-1488) proveniente dalla Biblio-

e iconografiche, l’altra basata su un inferno

teca Apostolica Vaticana, ne Le tentazioni di

simbolico e contemporaneo. Al primo piano

Sant’Antonio Abate di Jan Brueghel (1601),

ci imbattiamo, quindi, in un maestoso calco

in alcune stampe – Herbert List (1949) e Ro-

in gesso de La porta dell’Inferno di Rodin

bert Doisneau (1952) – nel ciclo di illustrazio-

(1880-1917), nel Giudizio Finale di Beato An-

ni di Federico Zuccari e Giovanni Stradano

gelico (1425), ne La voragine infernale di Bot-

(tardo Cinquecento), nel celebre Virgilio e


INSIDEART 4 SCUDERIE DEL QUIRINALE

Anonimo Inferno - 1510 – 1520 circa - olio su tavola - Lisbona, Museu Nacional de Arte Antiga

Dante di Gustave Doré (1861) in dialogo con

devastante della guerra dove si compie e si

la fiabesca serie dantesca di Miquel Barceló

conclude la metamorfosi infernale: I disastri

(2001-2002). Non mancano, inoltre, una se-

della guerra di Goya (1810-1823) campeg-

zione di considerevoli manoscritti della Divina

giano nella sala insieme alle acqueforti di Otto

Commedia.

Dix (1924). Dalla guerra, l’inferno divenuto

Nel secondo piano ha inizio una metamorfo-

concreto culmina la simbolizzazione reale e

si che dall’immagine del diavolo giunge alla

arriva allo sterminio novecentesco, sua ulti-

simbolizzazione più contemporanea dell’in-

ma degenerazione. Compaiono le bozze di

ferno. Un teatrino di pupi siciliani ci accoglie

Se questo è un uomo (1958) di Primo Levi.

non lontano dal celebre bulino di Dürer Il Ca-

Ma ecco che verso la fine dell’esposizione

valiere, la Morte e il Diavolo (1513), poi alcuni

riapparire il monito dantesco: è una torcia

rari disegni di Victor Hugo e la serigrafia su

per uscire dall’inferno scabroso nel quale

Baudelaire di Odilon Redon (1891).

ci siamo addentrati. Ritroviamo la speran-

In seguito un excursus verso un inferno diver-

za di “uscire a riveder le stelle” nelle opere

so da quello dantesco, pagano e il peggiore

di Anselm Kiefer (1995, 2001) e nei pastelli

di tutti. È la grande sezione dell’ Inferno in

di Etienne-Léopold Trouvelot (1874) sulla Via

terra che si dirama negli orrori urbani, indu-

Lattea e la nebulosa Omega.

striali, psichici, bellici. Dalle Carceri di Piranesi (1744-1761) alla serie di disegni di Paul

Chiedersi perché valga la pena oggi parlare

Richer, – quasi uno studio sul corpo in preda

d’inferno non è scontato. L ’inferno di Jean

a crisi isteriche (1881) – si giunge al trionfo

Clair chiede una spiegazione maggiore ri-


INSIDEART 5 SCUDERIE DEL QUIRINALE

William Adolphe Bouguereau Dante e Virgilio,1850 - olio su tela - Parigi, Musée d’Orsay, acuis par dation en 2010, Inv. 153692


INSIDEART 6 SCUDERIE DEL QUIRINALE

William Adolphe Bouguereau Dante e Virgilio,1850 - olio su tela - Parigi, Musée d’Orsay, acuis par dation en 2010, Inv. 153692


INSIDEART 7 SCUDERIE DEL QUIRINALE

spetto alla celebrazione patriottica. Cosa è

è più niente. Più niente che lo riguardi ancora,

Inferno? Tralasciando la lecita storicizzazione

niente per cui abbia qualche rispetto» (da sa-

contemporanea di tutto ciò che concerne l’a-

turno a satana, dal catalogo, Skira, 2021).

bietto, l’escrementizio, il putrido, l’immondo

Abituati, illusi e addormentati subiamo ogni

(per citare ancora Clair), si potrebbe dire sen-

giorno le conseguenze del mondo in cui sia-

za esagerazioni che viviamo tutti un inferno

mo stati gettati, assuefatti a una logica di

contemporaneo. Alla guerra, flagello storico

asservimento che somiglia tanto a quella di

dell’umanità che causa migliaia di vittime civili

un eterno contrappasso terreno. Non preoc-

ogni giorno, si è aggiunto il disastro climatico

cupati abbastanza perché ciechi di fronte ad

e ambientale; ultima arrivata una pandemia

un’alternativa diversa dall’abitudine. Tuttavia

che riporta all’attualità l’estinzione della spe-

“riveder le stelle” è ancora possibile: diamo

cie, un tema non più solo letterario. Il sistema

agli artisti la possibilità di fare luce sul futuro

ci nutre della facoltà di credere all’immortalità

che si preannuncia, non dei più luminosi ma

presente, «credendo di avere acquisito un di-

sul quale l’arte può ancora riporre un’incon-

ritto alla salute perpetua, l’uomo si crede po-

dizionata fiducia.

tenzialmente immortale» – scrive Jean Clair – «Il cadavere che lascia dietro di sé quindi non

info: scuderiequirinale.it/mostra/inferno


INSIDEART 8 GIANNI POLITI

The Last Stand: Gianni Politi torna con una nuova personale alla Galleria Lorcan O’Neill Davide Maria Mannocchi

“Quirinale contemporaneo” è uno dei segni più

Repubblica Sergio Mattarella. Molte sono state

forti, non a caso di matrice culturale, del setten-

le crisi e i momenti di difficoltà affrontati durante

nato in via di conclusione del Presidente della

il suo mandato, su tutte forse la gestione della


INSIDEART 9 GIANNI POLITI

pandemia e il, non semplice da gestire, arrivo

poraneo. Capiamo che questa nostra afferma-

a Palazzo Chigi di Mario Draghi, ma vogliamo

zione possa apparire eccessiva, proviamo dun-

immaginare che la traccia più duratura, quel-

que a motivarne le ragioni che ne sottostanno.

la che resterà nella storia, sia proprio questa

L’arte contemporanea è il segno del presente,

apertura del “palazzo degli italiani” al contem-

l’espressione della creatività e del genio esisten-


INSIDEART 10 GIANNI POLITI

ti, la cifra che indica il valore del talento attuale.

Mattarella, e con lui il Segretario Generale Ugo

Il fatto che mai prima di Mattarella il contempo-

Zampetti e la curatrice Cristina Mazzantini, met-

raneo fosse entrato al Quirinale confermava nei

tono fine, diciamolo pure, ad una pagina non

fatti quello che soprattutto all’estero è un sen-

illuminata della nostra Repubblica aprendo final-

timento diffuso, vale a dire che l’arte italiana,

mente il palazzo dei palazzi alla migliore creati-

quella di gran valore, dovesse restare confinata

vità nazionale, che nei fatti diventa la casa del

nel recinto del classico o dell’archeologico. Un

genius loci italico tanto apprezzato nel mondo.

palazzo del prestigio istituzionale e della bel-

A questo aggiungiamo anche che questa mo-

lezza del Quirinale rimasto per decenni chiuso

stra annuale tenuta nella sede della Presidenza

alle produzioni artistiche contemporanee non

della Repubblica ha assunto un significato po-

ha fatto altro che consolidare il percepito male-

sitivo ulteriore proprio a causa della pandemia.

vole sulle produzioni artistiche dei giorni nostri.

Durante le drammatiche chiusure per il Coro-

Queste tre edizioni di “Quirinale Contempo-

navirus il mondo dell’arte è stato in assoluto tra

raneo” sono l’antitesi di quella narrazione che

i più colpiti e allo stesso tempo trascurati dalle

vede l’Italia patria soltanto dell’arte classica.

istituzioni. Non un incentivo o un aiuto agli artisti,

Dimostrano la ricchezza delle produzioni degli

pochissimi i segni di attenzione al mondo dei

artisti di oggi, certificano la grandezza del talen-

musei e delle gallerie. In questi anni drammatici

to che rende memorabili i loro lavori. Insomma,

“Quirinale contemporaneo” non si è fermato. No-


INSIDEART 11 GIANNI POLITI

William Barnes Vollen The last stand, 1898

nostante tutto è riuscito a proseguire le sue atti-

Ma per rimuovere questo orrendo vulnus cultu-

vità diventando così un po’ il simbolo, anche per

rale, di cui per altro la maggior parte degli italiani

il mondo della cultura, dell’Italia migliore, quella

colpevolmente non si era mai neppur resa con-

che lotta per la sopravvivenza ma che allo stesso

to, abbiamo dovuto attendere l’arrivo di Matta-

tempo, pensando al suo futuro, non abbando-

rella. C’è voluta la sua sensibilità politica, la sua

na gli artisti e con loro tutti gli operatori culturali.

visione della società a rimuovere questo muro

È per questo dunque che alla fine siamo con-

invisibile che impediva l’accesso nella casa degli

vinti che del settennato di Mattarella “Quirina-

italiani a quegli italiani che oggi la rendono gran-

le contemporaneo” resterà uno dei segni più

de nel mondo. “Quirinale contemporaneo” è

memorabili. Lo abbiamo detto, le varie crisi di

stata insomma una grande operazione culturale

governo e non che Mattarella ha dovuto af-

che ha reso giustizia ai nostri artisti e ha stabilito

frontare non sono state poca cosa. Ma l’Italia è

una volta per tutte che la creatività italiana non si

abituata a cambiare premier ogni anno e mez-

è fermata all’800 ma è viva, vivissima, e ha tutti i

zo. È abituata alle crisi economiche e sociali.

diritti di entrare nei palazzi più emblematici della

E così anche i Presidenti della Repubblica, i

Repubblica, a cominciare appunto dal Quirinale.

nostri uomini migliori, ci hanno fortunatamente

È per questo che l’apertura della terza edizio-

abituato in un modo o nell’altro dal dopo guer-

ne di questa mostra che racchiude il meglio

ra ad oggi ad uscire dai pantani della storia.

del contemporaneo, design compreso, italia-


INSIDEART 12 GIANNI POLITI

no rappresenta un momento storico. Le 101 opere d’arte contemporanee e gli 102 oggetti di design che dal 2019, attraverso le tre edizioni di Quirinale Contemporaneo, sono andati ad arricchire lo straordinario patrimonio culturale della dotazione presidenziale presso il Palazzo del Quirinale, la Tenuta di Castelporziano e Villa Rosebery, rappresentano uno di quegli eventi che i figli dei nostri figli quando andranno in visita al Quirinale ricorderanno più dell’uscita di Giuseppe Conte e dello stesso arrivo di Mario Draghi. Perché, semplicemente, gli uomini passano, l’arte invece resta.


INSIDEART 13 GIANNI POLITI


INSIDEART 14 TVBOY AL MUDEC

Al Mudec la prima mostra museale di TVBOY


INSIDEART 15 TVBOY AL MUDEC


INSIDEART 16 TVBOY AL MUDEC

redazione

La storia che sta dietro alla mostra di TVBOY

tava un elemento di dibattito nella discussione

al Mudec, dal 2 dicembre, è singolare. Tutto è

su autorizzazione e illegalità della street art. Per

iniziato con un murale dello street artist apparso

questo motivo il Comune di Milano poco dopo

proprio fuori dal museo milanese la notte dell’8

invitò l’artista a realizzare un grande intervento

dicembre 2018, durante i giorni della grande

pubblico in città e da lì è nato un confronto che

mostra dedicata a Banksy, dal titolo A visual

ha portato fino a questa mostra, la prima orga-

protest. Ma invece di indignazione, quell’opera

nizzata da TVBOY in un museo.

suscitò la curiosità e la riflessione dell’allora assessore comunale alla Cultura Filippo del Corno,

Lo street artist è diventato uno dei più popolari

il quale capì che l’opera di TVBOY rappresen-

in Italia e non solo, soprattutto grazie alla sua


INSIDEART 17 TVBOY AL MUDEC

Il Gatto e la Volpe, 2019


INSIDEART 18 TVBOY AL MUDEC

Le Tre Grazie, ispirata all’opera di Piazza Capizucchi del 5 settembre 2019


INSIDEART 19 TVBOY AL MUDEC

dialettica sempre audace e impegnata, che si

che allora, con i suoi interventi, intende rendere

intreccia con i più rilevanti fatti di cronaca che

mobile il potere, spostarlo, scardinarlo. La terza

animano il dibattito culturale, sociale e politico

sezione è quella centrale di tutta la mostra ed

della comunità. Per questo TVBOY è un artista

è incentrata sulla storia dell’arte, fondamentale

molto amato e apprezzato da un target molto

per comprendere le radici artistiche “nomadi”

eterogeneo, anche perché il suo linguaggio

dell’artista. Il percorso si conclude con la sezio-

è semplice e immediato, punta all’emozione

ne più intima e personale, quella dedicata agli

dell’osservatore senza la necessità di filtri o “tra-

eroi dell’artista.

duzioni”. Uno degli obiettivi della sua poetica, infatti, è quello di parlare a tutti, di essere com-

Dal 2 dicembre al 9 gennaio

prensibile, in modo da fare arrivare l’arte a un

Info: https://www.mudec.it/ita/

pubblico più ampio possibile. La sua espressività artistica è estremamente inclusiva. I riferimenti culturali di TVBOY sono da ricercare nel bombardamento televisivo che la generazione nata negli anni ‘80 ha subìto e sul quale lui, giocando su questo concetto fin dal nome, invita a riflettere. TVBOY ha fatto della contaminazione un percorso nitido e divertente e ha conquistato una libertà che gli permette un vasto vocabolario creativo. La mostra ha quindi il ruolo e il compito di svelare i capitoli dell’ “enciclopedia TVBOY”, fatti di storie ed espressioni che si intrecciano tra loro. Il percorso è strutturato in quattro sezioni, la prima delle quali è dedicata ai baci, non solo perché sono proprio alcuni di questi che lo hanno reso noto nel mondo, ma perché TVBOY usa il bacio come detonatore nel senso Baudelairiano del termine: l’intimità, la spiritualità, il colore, l’aspirazione verso l’infinito sono la voce del romanticismo e dell’arte che si esprimono con questo gesto che è anzitutto un dialogo. Si prosegue con il nucleo dedicato al potere: TVBOY nel suo ruolo di artista individua nel potere la fissità di una posizione, di un oggetto, ed ecco


INSIDEART 20 TVBOY AL MUDEC

Santa illegal immigrant


INSIDEART 21 TVBOY AL MUDEC

Smart love 2019


INSIDEART 22 TALENT PRIZE 2021_LA MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

Talent Prize 2021, Talarico: «10mila iscritti, traguardo storico. Cantó splendida vincitrice» redazione

Baciato da un inatteso sole autunnale, ha pre-

presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F.M

so il via al Museo delle Mura a Roma la mo-

Emanuele). Tratti distintivi dell’edizione 2021

stra della XIV edizione del Talent Prize, il premio

– promossa da Fondazione Patrimonio Italia

internazionale di arti visive dedicato ai giovani

con la collaborazione di Roma Culture, Sovrin-

artisti fondato da Guido Talarico e realizzato

tendenza Capitolina ai Beni Culturali – sono la

da Inside Art grazie al sostegno della Fonda-

ricerca innovativa di alcune opere presenti in

zione Cultura e Arte (ente strumentale del-

mostra e la forte rappresentanza femminile tra

la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale

gli artisti selezionati.


INSIDEART 23 TALENT PRIZE 2021_LA MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

Ad aggiudicarsi il primo premio l’abruzzese

collante non solo per gli oggetti presentati ma

Lucia Cantò, che a soli 26 anni diventa la più

anche per le persone coinvolte. Lucia Cantò si

giovane artista donna ad aver mai vinto il Talent

aggiudica, quindi, il premio acquisto di 5mila

Prize. La sua opera “Atti certi per corpi fragili” è

euro oltre al servizio di copertina del numero

un’installazione composta da tre gruppi sculto-

cartaceo di Inside Art, presentato in mostra.

rei, ognuno dei quali è il risultato della fusione di due vasi ottenuta grazie alla collaborazione

«Con questa quattordicesima edizione abbia-

di persone care all’artista: ogni unità con i suoi

mo superato i 14mila artisti iscritti. Un traguar-

colori e le sue forme è un ritratto a sé e il frutto

do storico, prestigioso. Siamo particolarmente

di un lavoro collettivo, nel quale l’argilla diventa

contenti di assegnare il premio a una giovane


INSIDEART 24 TALENT PRIZE 2021_LA MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA


INSIDEART 25 TALENT PRIZE 2021_LA MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

artista talentuosa e donna – ha detto Guido Talarico, editore di Inside Art e fondatore del Premio – con la speranza che questo segnale sia di buon auspicio per un superamento del gender gap anche nel mondo della cultura. Anche quest’anno il Talent Prize si conferma un certificatore di qualità, nonché un valido strumento per leggere il presente, con i suoi fenomeni e i suoi turbamenti. Gli artisti sono una risorsa da proteggere e vanno tutelati, soprattutto i più giovani. Siamo orgogliosi con il Talent Prize di continuare a portare avanti questa mission. Sono molto lieto di essere vicino anche quest’anno, dopo la precedente edizione avvenuta necessariamente in sordina a causa della pandemia, al Talent Prize, l’importante premio annuale ideato da Inside Art e giunto quest’anno, in una nuova location ricca di fascino, alla quattordicesima edizione. Esso – ha spiegato Emanuele – nasce con l’intenzione di valorizzare, promuovere e sostenere i giovani artisti under 40 che si cimentano nel variegato mondo delle arti visive, comprendenti pittura, fotografia, scultura, installazione e video. Ho sostenuto fin dal principio, attraverso la Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, e da tempi più recenti anche tramite la Fondazione Cultura e Arte, questa meritoria iniziativa, all’interno della quale in ciascuna edizione ho voluto premiare un artista, diverso dal vincitore selezionato dalla Giuria storica ed il quale si sia distinto per talento ed originalità, mediante l’istituzione del Premio speciale Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, dal 2019 intitolato, grazie all’amabilità di Guido Talarico, ideatore del Premio, alla mia persona e dunque deno-


INSIDEART 26 TALENT PRIZE 2021_LA MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

minato “Premio Emanuele”.

natura non si rigenera. Terzo classificato uno dei due artisti internazionali in gara, Azzedine

Dallo scorso anno, poi, proprio per dare un

Saleck, con la scultura Long Distance.

segnale aggiuntivo di sostegno e forte apprezzamento ai giovani artisti così duramen-

Gli altri artisti presenti in mostra sono Fede-

te penalizzati dall’emergenza sanitaria e dalle

rica Di Pietrantonio con l’installazione “You

conseguenti dure restrizioni, d’accordo con

had me at hello”, Gaia De Megni con il video “Il

gli organizzatori, – ha proseguito – ho voluto

mito dell’eroe”, Elena Tortia con l’installazione

istituire due premi speciali aggiuntivi: il “Pre-

“miscrivo”, Silvia Bigi (Premio Speciale UTO-

mio Emergenti”, dedicato ad un esordiente

PIA) con l’opera “Urtümliches Bild”, Gianluca

che, sebbene privo di una galleria di riferimen-

Brando con l’installazione “qo”, Riccardo Ban-

to e non avendo ancora avuto la possibilità di

fi con il dittico fotografico “Let’s dance/ Hand

esporre in contesti significativi, abbia dimostra-

(riot”), Giovanni Chiamenti con la scultura

to di possedere una sensibilità ed un talento

“Chimera”, Edoardo Manzoni (Premio Spe-

singolari, ed il “Premio Internazionale”, pensato

ciale Fondamenta Gallery) con la scultura “Col-

per dare spazio agli artisti stranieri ancora non

po di vento (Argo Maggiore)”, Shenghao Mi

molto conosciuti nel nostro Paese, secondo

(Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte/

quel principio di felice contaminazione tra le

Internazionale) con l’opera “Midnight cowboy”,

culture a me tanto caro. Mi auguro davvero

Max Mondini (Premio Speciale Fondazione

che il “Talent Prize”, ormai da quattordici edi-

Cultura e Arte/Emergenti) con l’opera “Pen-

zioni un appuntamento imprescindibile per tutti

nacchio”, Gianni Politi (Premio speciale Insi-

coloro i quali vogliano venire a contatto con le

de Art) con la pittura “Pieno di certezze e pieno

tendenze più interessanti dell’arte contempo-

di dubbi”, e Marcello Spada con la scultura

ranea, possa continuare a consentire anche

“Clunk”.

in futuro ai giovani artisti di esprimere e veder riconosciuto il proprio genio creativo da parte del grande pubblico».

Le opere in mostra al Museo delle Mura Tra le opere presenti in mostra sono rappresentati tutti i linguaggi artistici, dalla pittura alla

Il podio della XIV edizione del Talent Prize

fotografia, dalla scultura all’installazione. Ma nei

Seconda classificata Irene Coppola che, con

piuto un processo di forte impronta tecnologi-

la sua installazione Schegge, si è aggiudica-

ca. Federica Di Pietrantonio ha realizzato il

ta anche il premio speciale Emmanuele F.M.

video “You had me at hello”, un esperimento

Emanuele. L’opera è un calco in gomma sili-

nel quale il suo avatar interagisce con i perso-

conica realizzato dall’artista direttamente sul-

naggi di un videogioco con l’intento di dimo-

le lesioni delle palme mutilate di Villa Giulia e

strare che il gaming non è solo intrattenimento

dell’orto botanico di Palermo, il cui fusto per

ma anche ricerca, in questo caso ricerca di sé

lavori di due artiste, in particolare, è stato com-


INSIDEART 27 TALENT PRIZE 2021_LA MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

stessi attraverso il confronto con l’altro. Silvia Bigi con “Urtümliches Bild” ha svolto un tentativo di processare la materia dei sogni notturni attraverso l’intelligenza artificiale, coadiuvata da quella umana, per mostrarne l’immagine originaria spogliata dalle sovrastrutture culturali, ambientali e sociali.

Talent Prize 2021: i premi speciali Come ogni anno sono stati assegnati anche i Premi Speciali dagli sponsor e partner del premio. Il Prof. Avv Emmanuele F.M. Emanuele e la Fondazione Cultura e Arte, main sponsor del Talent Prize, hanno selezionato tre artisti. Si tratta di Max Mondini per il Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte – sezione “Emergenti”, Shenghao Mi per il Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte – sezione “Internazionale” e Irene Coppola per il Premio Speciale Emmanuele F.M. Emanuele. A Silvia Bigi è stato assegnato il Premio Speciale UTOPIA, società leader in Italia nell’attività integrata di public affairs e comunicazione d’impresa. Gianni Politi è stato selezionato per il Premio Speciale Inside Art, mentre Edoardo Manzoni ha ricevuto il Premio Speciale Fondamenta Gallery. info: www.museodellemura.it


INSIDEART 28 SALONE MARGHERITA DI ROMA

OPERE IN SCENA Pier Paolo Pancotto cura l’esposizione della collezione d’arte della Banca d’Italia al Salone Margherita di Roma Davide Maria Mannocchi

Passeggiando tra le sale del Salone Margheri-

lontano nel tempo, in uno scenario sfavillante

ta ci si sente assaliti dalla sindrome dell’epoca

che vive della sua ostentazione di lussuosità.

d’oro. Immersi negli sfarzosi spazi dell’unico sa-

La lunga e altalenante storia dello spazio, lo ha

lone liberty della Capitale, si viene trasportatati

osservato trasformarsi da teatro a caffè, per


INSIDEART 29 SALONE MARGHERITA DI ROMA

poi diventare cinema, studio televisivo e infine

spazio che torna ad avere nuova vita grazie

di nuovo teatro. Grandi momenti di splendore

all’impegno della Banca d’Italia. Questa nel

si sono susseguiti, inoltre, ad altrettanti periodi

2020 ne prende, infatti, le redini della condu-

di buio e abbandono.

zione, avviando una fitta serie di manifestazioni rivolte al pubblico al fine di valorizzare questo

L’arte però oggi è la grande protagonista dello

vero e proprio gioiello architettonico. Il colle-


INSIDEART 30 SALONE MARGHERITA DI ROMA


INSIDEART 31 SALONE MARGHERITA DI ROMA

Courtesy Banca D’Italia. Foto D. Molajoli


INSIDEART 32 SALONE MARGHERITA DI ROMA

Courtesy Banca D’Italia. Foto D. Molajoli


INSIDEART 33 SALONE MARGHERITA DI ROMA

zionismo diviene, così, veicolo di arricchimen-

inviata a ricreare. Questo è un progetto nato

to intellettuale e culturale, dando nuovi spunti

dalle sensazioni; rimane una scelta coraggiosa

per un florido futuro in cui arte ed economia

in quanto il salone Margherita ha una sua per-

si pongono al servizio della collettività e della

sonalità ed è per questo che l’allestimento ha

salvaguardia delle testimonianze creative di ieri

carattere non invadente»

e di oggi. Un rimbalzo continuativo tra presente e pasGli anni in cui nel Salone Margherita andava

sato si aggiorna in ogni sala attraverso ine-

in scena Bagaglino, varietà a metà strada tra

dite sintonie che arricchiscono la fruizione di

un balletto del Moulin Rouge e un dissacrante

uno spettacolo visivo volto alla sublimazione

spettacolo di satira politica, sembrano lontani.

dell’essenzialità.

Con la mostra Opere in scena, a cura diPier Paolo Pancotto, lo spazio viene reinterpretato,

L’esposizione si apre con l’arredo originale del

facendo conversare l’attualità con la tradizio-

cafè chantant che nella prima sala viene ripri-

ne, in una splendida cornice dal sapore no-

stinato dopo un attento lavoro di restauro e

stalgico. Nulla viene denaturato. Come spiega

ci si imbatte nella prima corrispondenza tra le

il curatore l’operazione si presenta come un

opere di Maryla Lednicka e Namsal Sied-

progetto espositivo e non come una mostra

lecki che si incrocia con il confronto sul tema

tradizionalmente concepita. «Questo è un

del paesaggio di Paolo Canevari e Ferrucio

confine molto sottile.» prosegue Pancotto «La

Ferrazzi. L’allestimento è arricchito dall’in-

mostra segue delle regole che tendono a rei-

contro tra le differenti riflessioni sulla luce che

terarsi. Qui tutto si contravviene, non ci sono

prendono corpo nella pittura futurista di Enri-

didascalie. Non abbiamo scelto un luogo tradi-

co Prampolini e nell’audacemente sperimen-

zionale. L’illuminazione conserva un’atmosfera

tale lavoro di Alberto di Fabio. Il confronto tra

domestica perché queste opere sono fruite

la tradizione e il contemporaneo si concentra

quotidianamente in modo privato e questo è

nelle sale successive nei filoni del lavoro, della

ciò che abbiamo voluto riportare all’interno del

figura femminile, e nella natura morta che ven-

progetto».

gono indagati attraverso uno spettro ampio e capace di inquadrare un’evoluzione di cui la

Un reverenziale rispetto e una delicata discre-

figurazione e l’astrazione sono attendibili testi-

zione vengono concesse alle opere e al luo-

moni. Marinella Senatore e Carlo Socrate

go; non si tenta di lasciare lo spettatore stu-

si incontrano per rivolgere lo sguardo al tema

pefatto, piuttosto quest’ultimo viene invitato

dell’identità femminile, mentre Giulio Turcato

alla riflessione attraverso l’apertura di dialoghi

ed Eva Marisaldi si impegnano in un riflesso

immaginari tra i capolavori che si intrecciano

incrociato, in cui descrivono l’operosa natura

attraverso corrispondenze e confronti.«L’idea

dell’essere umano del ‘900.

del teatro popolare e leggero trasforma questo spazio in un luogo di memoria che l’arte ci

È verso la fine del sentiero tracciato nel Salone


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INSIDEART 35 SALONE MARGHERITA DI ROMA


INSIDEART 36 SALONE MARGHERITA DI ROMA

Margherita che incontriamo la romantica natura morta di Filippo de Pisis, con il suo fascino post-impressionista italiano, che si rivolge all’attualissima cornice in cui Nico Vascellari scompone minuziosamente ogni frammento di un nido, sottolineandone l’intima dimensione malinconica. Ci si lascia decomprimere dall’ultima conversazione tra Carla Accardi e Atanasio Soldati che, a più di cinquant’anni di distanza, si ritrovano a scandagliare lo stesso terreno, quello dell’astrazione e scomposizione delle forme, dando un input capace di svelarne l’inedito, e probabilmente inconsapevole anche per la stessa autrice, parallelismo cromatico e compositivo. Info: La mostra è visitabile gratuitamente dal 26 settembre al 12 dicembre 2021, dal giovedì al lunedì dalle ore 14 alle ore 20, previa prenotazione sul sito www.salonemargherita-opereinscena.it.


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