Inside Art 143

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INSIDEART online

N. 143

Photo by Jacopo Salvi


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TALENT PRIZE, MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

Talent Prize, la mostra al Museo delle Mura

Le opere vincitrici della XV edizione del Premio dedicato alle nuove generazioni di artisti vengono presentate nel Museo romano evidenziando il concetto di nuova autorialità nell’era della tecnologia digitale


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TALENT PRIZE, MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA


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TALENT PRIZE, MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

Alberto Papola

Per il secondo anno consecutivo il Museo del-

ra video composta a sua volta, come in un

le Mura, sabato 19 novembre, fa da cornice

collage digitale, di altri video raccolti sul web.

all’opening capitolino dedicato alla selezione

Defence. What do you do with your anger? è

di artisti premiati dal Talent Prize, consolida-

un lavoro che colpisce per il coinvolgimento

to riconoscimento che negli anni è riuscito a

che riesce a innescare nello spettatore: le si-

intuire alcune delle più interessanti ricerche

tuazioni di pericolo e disagio in cui si trovano

artistiche in Italia. Incastonato nelle mura Au-

immersi gli individui ritratti nelle immagini che

reliane, all’interno di Porta San Sebastiano, il

lo compongono, attivano una sensazione di

museo permette di aprire un dialogo tra il pa-

impotenza che immobilizza e che riesce a far

trimonio classico e l’offerta contemporanea,

sprofondare in un totale senso di sopraffazio-

dando spazio quest’anno a una nuova serie di

ne.

opere organizzate in un percorso espositivo capace di far interrogare lo spettatore sull’o-

Sulla stessa linea di redifinizione del concetto

dierna concezione di autorialità.

di autorialità si muove anche Leonardo Magrelli che con il suo lavoro West of Here la-

La vincitrice dell’edizione 2022 del Talent

scia gli spettatori perdersi nel dubbio. Cosa

Simona Andrioletti, Defence. What do you do with your anger?, Talent Prize, Prize, Simona Andrioletti, presenta un’opeè reale exhibitionview at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo

e cosa è finzione? Una serie di scre-


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TALENT PRIZE, MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo

enshot raccolti dai giocatori del videogame

desiderare un contatto tra la dimensione indi-

GTA5 presentano un paesaggio urbano capa-

viduale e collettiva.

ce di ingannare l’occhio e lasciarlo immerso nell’indecisione del giudizio se ciò che si sta

Conclusa la presentazione del podio si passa

osservando appartiene al mondo reale o vir-

agli artisti finalisti: Alessandra Cecchini, Fe-

tuale.

derica Di Pietrantonio, Valentina Perazzini, Catalin Pislaru, Davide Sgambaro, Fabio

L’esigenza di creare connessioni tra mondi

Ranzolin e Marco Emmanuele. Le opere in

continua, virando però in direzioni completa-

mostra continuano nella stessa direzione dei

mente diverse. Il terzo classificato del premio,

primi tre premiati: l’esigenza di delegare l’au-

Gioele Pomante, presenta Con Affetto, Gio-

torialità del lavoro a un soggetto esterno al

ele, un video che riprende la sua performan-

corpo e alla mente del creatore è dominante,

ce nel cimitero del paese di Picciano (PE) che

evidenziando le molteplici possibilità che la

sconquassa il silenzio riservato ai defunti che

tecnologia mette oggi a disposizione. La cer-

placidamente vi riposano. Il pubblico imma-

tezza diventa sfuggente in un momento stori-

ginario riporta alla mente l’impassibile e in-

co in cui ci si trova ad avere come non mai gli

visibile platea che nell’era digitale spesso ci

strumenti necessari per ottenere, col minimo

si para innanzi e con la quale ci si spinge a

sforzo, le informazioni di cui sentiamo il biso-


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TALENT PRIZE, MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo

gno su qualsiasi campo di interesse.

Sims. Anche attraverso lo scherno si innesca il cortocircuito che provoca il disorientamento

In quel senso di offuscatezza ci accompagna

dello spettatore, ne è una dimostrazione l’o-

ancora la tavola sagomata di Marco Emma-

pera Postcards are always from somewhere

nuele, Un raggio giallo, che crea un immagi-

else di Alessandra Cecchini, l’espositore di

nario sempre al limite tra il concreto e l’astrat-

cartoline, oggetto immancabile nel bookshop

to dando forma a visioni inedite, corporee e

di ogni museo, mette in risalto il concetto di

incorporee allo stesso momento. Proprio in

assenza di originalità, un elemento ormai ap-

questa fumosità sta l’arte, instancabile pro-

parentemente sostituibile in qualsiasi aspet-

duttrice di interrogativi che non cercano ne-

to della nostra esistenza. La degenerazione

cessariamente soluzione, piuttosto invece

del mondo contemporaneo e la perdita delle

ragionano sulla forza delle perdita di punti

identità valoriali del presente viene metafori-

di riferimento saldi. L’inquietudine ci appare

camente rappresentata nel lavoro di Valen-

all’orizzonte come l’unico traguardo possibile

tina Perazzini, Quand, che si esprime nella

come ben viene manifestato nell’installazione

perdita di consistenza di palloncini gonfiati a

but i wanna keep my head above water di Fe-

elio e quindi lasciati “appassire” sul pavimen-

derica Di Pietrantonio che ci immerge in una

to dopo essere stati forati dagli aculei di una

dimensione virtuale ispirata al videogame The

pianta grassa.


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TALENT PRIZE, MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

La dimensione umana rimane sempre più in

bio Ranzolin con Sweat pours like applause

bilico, si rifugia nella comfort zone dopo es-

VI, un lavoro che rievoca l’idealizzazione della

sere stata messa all’angolo dalle insorgenze

stagione del clubbing anni ’90, oggi diventata

del veloce futuro in cui è incappata. Il rifugio

mito per la generazione dei poco più che gio-

prende le sembianze di un acquario, un nido

vani millennials.

sicuro e immodificabile, omologato per definizione perché uguale per tutti. Questo con-

Si apre quindi la parentesi dedicata ai pre-

cetto si traduce nell’opera Billy’s lost books

mi speciali: il Premio Speciale Emmanuele

dell’artista moldavo Catalin Pislaru che rico-

F.M. Emanuele viene consegnato quest’anno

nosce nella celebre libreria IKEA Billy, simbolo

a Giulia Berra con l’opera Senza Titolo, lavo-

dell’assenza di identità e totale omologazione

ro che gioca sul dualismo trappola/nido; una

a cui oggi siamo troppo spesso piegati. La di-

sorta di cornucopia di legno, si torce, ritrae

struzione identitaria è anche al centro del la-

e protende aggressiva nello spazio, coperta

voro proposto da Davide Sgambaro, I push a

di spine d’acacia come aculei di un animale

finger into my eyes (kiss, kick, kiss) che lascia

pronto a rivoltarsi. Giovanni Coppelli vince

le sue sculture vittima di esplosioni pirotecni-

invece il Premio Fondazione Cultura e Arte/

che. La soluzione a tutto questo? L’illusione, il

Emergenti che viene omaggiato per la sua

rifugio nostalgico nel passato, servito da Fa-

opera Pescheria, un esempio di pittura capa-

Giovanni Copelli, Pescheria, Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo


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TALENT PRIZE, MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo

ce di fondere insieme tradizione e innovazio-

delle “spoglie” del mondo contemporaneo.

ne. Il Premio Fondazione Cultura e Arte/Internazionale viene consegnato al duo Grossi

A Teresa Giannico, per l’opera Portrait of a

Maglioni per l’opera Beast Mother Plateau,

guy on red canvas (You will return, you will re-

esposta alla Kunsthalle di Bratislava nel 2021

turn series) viene infine consegnato il Premio

che trova il loro fulcro nel concetto della ma-

Speciale Inside Art, capace di creare una

ternità. La maternità e cura, simbiosi, lega-

sintesi perfetta tra tutte le ricerche e i lavori

me indissolubile, trasformazione, attraversa

che in quest’esposizione vengono presenta-

la storia del Mondo sia nelle sue implicazioni

ti. La forza dell’ibridazione tra reale e digita-

amorevoli e positive che in quelle angoscianti

le sprigiona ancora una volta la speranza e

e spaventose. Il concetto di cura torna anche

il desiderio verso ciò che conosciamo e ri-

con Nuvola Ravera premiata per la perfor-

conosciamo ma viviamo costantemente nel

mance Peeling Agency –The fun they had, un

dubbio che possa trattarsi di una finzione ma-

delicato e tagliente lavoro che si prende cura

gistralmente realizzata dall’artificio.


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TALENT PRIZE, MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo


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Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo


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Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo


INSIDEART 13 TALENT PRIZE, MOSTRA AL MUSEO DELLE MURA

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo

Talent Prize, exhibition view at Museo delle Mura, 2022, Rome. Photo Filippo de Majo


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In arrivo Arte in Nuvola. Adriana Polveroni: «L’anno scorso è stato un banco di prova, stavolta la fiera farà la differenza»

La direttrice artistica della giovane esposizione romana parla delle aspettative per un progetto che ha ancora tutto da dimostrare ma che da quest’anno ha ben chiara la sua identità


INSIDEART 15 IN ARRIVO ARTE IN NUVOLA


INSIDEART 16 IN ARRIVO ARTE IN NUVOLA

Davide Maria Mannocchi

L’architettura visionaria di Massimiliano Fuksas torna a interpretare il ruolo di scrigno delle meraviglie in occasione della seconda edizione di Arte in Nuvola, la giovanissima fiera d’arte della Capitale che si trova adesso ha dover far fronte a una sfida forse ancora più dura dell’anno precedente. L’esordio del 2021 è stato un momento di sperimentazione che ha diviso le opinioni del pubblico ma che ha certamente dimostrato l’altissimo potenziale di un’iniziativa che ha la possibilità di mostrare l’anima migliore di Roma, non limitandosi alla natura commerciale, ma espandendosi verso la nobile arte della valorizzazione della cultura. Adriana Polveroni, direttrice artistica della rassegna, racconta quale strada è stata scelta per definire un’identità chiara per un evento di straordinaria importanza da molte-

perché sono le gallerie stesse che ci hanno

plici prospettive e che ha il dovere di inserirsi

dato la loro fiducia. Il percorso di una fiera è

in un contesto già altamente popolato da altre

lungo, lo scorso anno è stato per noi un ban-

iniziative simili sul suolo italiano più mature e

co di prova e oggi ci troviamo ad affrontare

consolidate sul territorio.

questa nuova edizione con energia. Quello che mi aspetto guardando già al futuro è un

Roma Arte in Nuvola si prepara per un

intensificarsi di questa fiducia oggi concessa.

secondo appuntamento ancora più ambi-

Il mio più importante augurio però riguarda la

zioso della sua prima edizione. Quali ca-

città: Roma deve fare rete. È necessario che

ratteristiche innovative presenterà questo

impari a farlo e che cominci a muoversi in

nuovo progetto che lei stessa ha definito

maniera omogenea per concentrare il meglio

«un modello di Fiera originale» e quale sarà

della sua programmazione come è stato fatto

la sua identità, che fino allo scorso anno

recentemente a Torino per Artissima e come

era ancora tutta da definire?

è nelle altre grandi città dove si svolgono le

«Per ciò che riguarda questa nuova edizio-

fiere d’arte più importanti del paese».

ne ci sono da parte mia buone aspettative in quanto siamo riusciti a curare la qualità del-

I numeri parlano di un successo della pri-

la selezione delle gallerie che prenderanno

ma edizione ma non sono mancate aspre

posto nella Nuvola. Questo è stato possibile

critiche sulla validità della proposta che è


INSIDEART 17 IN ARRIVO ARTE IN NUVOLA


INSIDEART 18 IN ARRIVO ARTE IN NUVOLA

stata ospite lo scorso anno all’interno del-

Al già ricco programma di eventi interni ed

la Nuvola di Fucksas. Di questi contrasti

esterni si aggiunge anche un nuovo ciclo

è stato tenuto per delineare una proposta

di performance quotidiane. La dimensione

che, come hanno affermato i detrattori

performativa risulta sempre più sfuggente

della scorsa edizione, sia all’altezza di una

a livello commerciale. Con quale proposi-

fiera che rispecchi il clima della Capitale?

to quindi è stato deciso di portare avanti

«Le critiche dello scorso anno mi hanno colpi-

questa scelta all’interno di uno spazio fie-

to molto e ci siamo impegnati affinché non si

ristico?

ripetano. Le critiche del resto sono inevitabili,

«La nostra identità si gioca anche su que-

è anche bene che ci siano per comprende-

sto: avere una proposta di gallerie ma anche

re quelle criticità che speso sfuggono all’or-

culturale di alto livello. I progetti speciali che

ganizzazione di eventi come il nostro. Molte

proponiamo quest’anno sono svincolati dalla

delle critiche che sono state sollevate duran-

vendita come lo sono stati lo scorso anno –

te il “banco di prova” che è stata la scorsa

tengo a ricordare il lavoro di Jannis Kounel-

edizione non tenevano conto di una serie di

lis, Senza titolo (Labirinto) Nabucco, un regalo

fattori determinanti: due rinvii, la pandemia, l’incertezza finale da parte nostra e soprattutto da parte delle gallerie partecipanti, la paura del rischio che la città non rispondesse. Quest’anno abbiamo dalla nostra parte una maggiore solidità che di certo potrà fare la differenza». Arte in Nuvola ha un’anima fortemente femminile. La Sua direzione artistica e la collaborazione con Valentina Ciarallo che peculiarità danno alla nuova edizione della fiera? «Già lo scorso anno abbiamo attivato questa collaborazione che quest’anno si è deciso di proseguire. Tengo a ringraziare il nostro intero staff che è quasi tutto prevalentemente femminile e che sta imparando a dare forma a quello che fino a poco tempo fa è stato solo un’idea. Non è certo un caso: nel mondo dell’arte ci sono moltissime professioniste, quello che manca ancora è la loro presenza in ruoli di leadership. I vertici rimangono ancora nelle mani degli uomini se non per rari casi».

Adriana Polveroni con il curatore Pier Paolo Pancotto


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che ci è stato fatto nel 2021 dal recentemente

remo un punto sullo stato di salute del mondo

scomparso Claudio Poleschi – e danno lu-

dell’arte, parlando di gender, decolonialismo,

stro a un programma che non vuole mostrare

nuove pratiche artistiche e tutti gli ospiti sono

solo la dimensione commerciale del sistema

altamente qualificati, tra altri, parteciperanno

dell’arte, godendo dell’eccezionale cornice in

Andrea Viliani, Silvia Giambrone, Mistura

cui abbiamo il piacere di lavorare. La Nuvola

Allison e Alexis Sornin».

di Fucksas infatti è di per sé una particolare attrazione che ha già dimostrato di essere un

L’arricchimento del programma si inse-

unicum tra le fiere del nostro campo. Alle per-

risce nella strategia di attrazione di un

formance si aggiunge anche una serie di talk:

pubblico più ampio possibile, non solo di

in particolare tengo a ricordare quello che è

collezionisti, e che riesca a far emergere la

in programma per la prima giornata, un mo-

natura culturale di Arte in Nuvola?

mento di riflessione critico che si distacca da

«Quest’anno contiamo di replicare il successo

quelli più tradizionali dedicati alla pratica del

che abbiamo riscosso con la prima edizione,

collezionismo in tutte le sue sfaccettature. Fa-

sperando in una risposta anche più entusiasta da parte degli addetti ai lavori che sono stati certamente più critici rispetto al pubblico molto ampio e trasversale che ha deciso in molti casi di comprare un’opera per la prima volta e avvicinando la pratica del collezionismo in maniera inedita. Il punto su cui è importante riflettere è questo: vogliamo lasciare che quello dell’arte rimanga un sistema elitario, vanesio e assestante oppure vogliamo aprirci a qualcosa di diverso? Io credo che la Fiera di Roma debba raccogliere questo impegno e ci stiamo così muovendo in questa direzione non certamente ordinaria. Dobbiamo dare l’opportunità di mostrare a una fetta di mondo diversa cosa significhi avere a che fare con l’arte». Un importante obiettivo è quello di rendere Arte in Nuvola la fiera che interpreti il ruolo attivatore del mercato dell’arte dell’area centro-meridionale. Quali sono gli elementi che intervengono nella definizione di questa linea sempre più necessaria in un con-


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Christian Jankowski, Everyday Tasks, Sphere of the Gods, 2019

testo culturale sempre più globalizzato?

Il recente cambio di rotta politico che sta

«Quando ci siamo trovati a dover decidere il

coinvolgendo il paese potrebbe determi-

paese ospite che quest’anno avrebbe fatto

nare notevoli cambiamenti anche in ambi-

guardare oltre i confini italiani i visitatori di Arte

to culturale: a suo avviso quali sono le esi-

in Nuvola avevamo molte opzioni ma dedica-

genze più impellenti che il nuovo governo

re invece all’Ucraina quest’opportunità è stato

ha il dovere di considerare prioritarie per la

naturale. L’esigenza di prendere una posizione

valorizzazione e la promozione del sistema

politica era per noi molto importante in questo

dell’arte nostrano?

momento storico. Quando lo abbiamo deciso

«Di certo la recente pandemia ha peggiorato

l’arte dell’Ucraina non era ancora ancora così

le già presenti criticità del sistema. Nel mondo

sotto i riflettori, oggi vediamo come tutti si sia-

dell’arte vedo una tendenza alla localizzazio-

no già mossi in quella direzione ma la presenza

ne completamente in controtendenza rispetto

è comunque importante, soprattutto perché

alla globalizzazione di ogni altro settore. Non

arriva nella Capitale con l’appoggio delle isti-

sono ottimista rispetto a quelle che sono le

tuzioni e dell’ambasciata ucraina. Oltre al me-

plausibili soluzioni a questo genere di dina-

ridione in ogni caso esistono realtà importanti

miche. Secondo me è necessario inserire

e interessanti anche in tutto il vicino est, senza

delle “anomalie”, delle capsule resilienti, de-

dover necessariamente arrivare in Cina».

gli elementi di disturbo che vadano a toccare


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Ucraina, Paese ospite

nel profondo questo sistema. Deve esserci

che abbiamo per sfuggire alla concentrazione

più sostegno verso gli spazi indipendenti, io

del potere del sistema dell’arte che oggi ve-

stessa faccio parte del comitato scientifico

diamo nelle mani di un pugno di gallerie. Noi

di Albumarte, qui a Roma. Seguo gli artisti

siamo ancora molto piccoli in Italia ma dob-

indipendenti e una cosa che tengo a sottoli-

biamo far sentire la nostra presenza che ha la

neare è che lo scorso anno, prima dell’aper-

sua validità».

tura della fiera, ho organizzato quattro incontri con istituzioni indipendenti romane, che però all’epoca non ha avuto sufficiente risonanza. Muoversi in questa direzione è l’unica chance

Roma Arte in Nuvola 17 – 20 novembre 2022 romaarteinnuvola.eu


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INSIDEART 24 GIOVANNA MELANDRI LASCIA LA GUIDA DEL MAXXI

Giovanna Melandri

saluta il MAXXI: la conferenza al Museo delle arti del XXI secolo

L’ex ministro lascia l’istituzione di cui è stata alla guida negli ultimi dieci anni, ringraziando la comunità che è stata capace di costruire attorno a se e rievocando le iniziative che hanno segnato la definizione dell’identità del MAXXI


INSIDEART 25 GIOVANNA MELANDRI LASCIA LA GUIDA DEL MAXXI


INSIDEART 26 GIOVANNA MELANDRI LASCIA LA GUIDA DEL MAXXI

Davide Maria Mannocchi

La notizia ufficiale dell’insediamento di Alessandro Giuli come nuovo presidente della Fondazione MAXXI definisce il sistematico cambiamento di prospettive già nell’aria da tempo nel mondo della cultura. Anche il Museo delle arti del XXI secolo cambia radicalmente orientamento: l’era di Giovanna Melandri giunge al tramonto dopo un percorso durato 10 anni, segnato da un impulso fondamentale alla crescita di un’istituzione, guidata per tutto l’arco della permanenza dell’ex ministro con polso e rigore. Il 1 novembre 2022 è infatti definitivamente scaduto il suo mandato e il nuovo Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha confermato la volontà di affidare nelle mani del giornalista del quotidiano Libero, l’Istituzione romana. Durante la conferenza stampa tenutasi proprio nelle sale che hanno visto Melandri sempre presente nelle quotidiane attività del MAXXI arriva oggi il cordiale saluto a tutte le personalità che hanno saputo accompagnarla in un viaggio durato due mandati ma a cui oggi si impone definitivamente la parole “fine”: «Un avvicendamento della governance è sempre possibile. Servire vuol dire lasciare un posto migliore rispetto a come è stato trovato. Noi oggi affidiamo ad Alessandro Giuli un gioiello internazionale, un gioiello che ha bisogno di cure. Abbiamo realizzato un polo nazionale al servizio della crescita dell’arte, un museo che ha messo l’agilità del privato al servizio del pubblico. Abbiamo creato uno spazio di formazione


INSIDEART 27 GIOVANNA MELANDRI LASCIA LA GUIDA DEL MAXXI


INSIDEART 28 GIOVANNA MELANDRI LASCIA LA GUIDA DEL MAXXI

ed elaborazione internazionale aperto e libero» L’ormai ex presidente si dedica a un ringraziamento diffuso, il primo pensiero va ai direttori del MAXXI, Hou Hanru, Bartolomeo Pietromarchi e Margherita Guccione: «Hou Hanru devo ringraziarti per averci aiutato a guardare lontano con una visione unica con uno spirito libero fuori dal mercato. Questa istituzione ti deve tantissimo. Bartolomeo Pietromarchi hai fatto fiorire la collezione, hai fatto fiorire quella meraviglia che è il MAXXI L’Aquila, ci hai portato nel metaverso, grazie grazie grazie. MargheritaGuccione, solo tu conosci ogni centimetro di questo museo e hai pazientemente costruito un lavoro incredibile. La tenacia e la costanza con cui Margherita è andata a scovare gli archivi è unica e dovrà essere il punto di riferimento strategico per il Grande MAXXI. Con te, Pippo Ciorra, Domitilla Dardi e tutto il team degli architetti, avete fatto un lavoro strepitoso».

Tanti gli interrogativi sul domani del Museo, l’ex presidente si dedica infatti a un breve

Un monito segue i fastosi ringraziamenti: «Le

richiamo a quello che è stata una delle sue

istituzioni sono sempre più grandi di ognuno

missioni principali nell’ultimo biennio: «Il fu-

di noi. Io credo fortemente nel valore sacro

turo si chiama Grande MAXXI, un progetto

delle istituzioni e soprattutto per quelle che

visionario, questo trae ispirazione dai valori

lavorano nella cultura. Abbiamo creato pro-

del New european Bauhaus, il nostro pro-

cessi sani e sostenibili che potessero acco-

getto che mi auguro dal profondo del cuore

gliere nelle mura di Zaha Hadid la libertà e la

che la nuova governance possa continuare

rappresentazione sensibile del vero».

sul percorso già tracciato. Abbiamo imma-

Giovanna Melandri lascia il MAXXI con ani-

ginato un museo produttivo di soluzioni. Un

mo leggero: «Sono gioiosa e tranquilla per-

centro al servizio del paese pronto a produr-

ché so che questo team garantirà una conti-

re progetti di rigenerazione. Il tema dell’e-

nuità importantissima per questa istituzione.

cologia è sulla bocca di tutti. Qui abbiamo

Siate generosi e creativi e tutto andrà bene».

provato a rappresentare il cambiamento che


INSIDEART 29 GIOVANNA MELANDRI LASCIA LA GUIDA DEL MAXXI

vorremmo vedere nel mondo».

mostra, in apertura a dicembre: «Don’t look

La chiusura della conferenza vede Giovan-

back, sono orgogliosa di quello che è stato

na Melandri prendere in prestito le parole di

fatto, che le rose continuino a fiorire sul sen-

Bob Dylan, protagonista di una prossima

tiero del Museo. Viva il MAXXI».


INSIDEART 30 CHIUDE LA BIENNALE DI VENEZIA: NUMERI E PREMI

Chiude la Biennale di Venezia e registra la più alta affluenza di pubblico nei suoi 127 anni di storia

Un bilancio sulla manifestazione in Laguna, un po’ di numeri sulle partecipazioni e sui premi conferiti ai padiglioni e agli artisti


INSIDEART 31 CHIUDE LA BIENNALE DI VENEZIA: NUMERI E PREMI


INSIDEART 32 CHIUDE LA BIENNALE DI VENEZIA: NUMERI E PREMI

redazione

Ha chiuso il 27 novembre la 59. Esposizio-

rico così complesso: «È stato un viaggio

ne Internazionale d’Arte, Il latte dei sogni, a

molto lungo, che ci ha portato attraverso

cura di Cecilia Alemani, con i suoi padiglio-

una pandemia, una guerra crudele e un

ni e con i suoi progetti. Una Biennale che

senso collettivo di incertezza. Organizza-

quest’anno ha fatto registrare un’affluen-

re questa mostra in tali circostanze è stata

za record di pubblico, con oltre 800mila

una grande avventura, non priva di osta-

biglietti venduti, a cui si aggiungono le

coli e complicazioni. Ho concepito questa

22.498 presenze durante la pre-apertura.

mostra da remoto, con centinaia di studio

Anche considerando la più lunga durata

visit fatti su zoom con artisti provenienti da

della Mostra, l’aumento è sostanziale ri-

tutto il mondo. Pochissimi artisti sono stati

spetto al 2019, in particolar modo in vista

in grado di venire a vedere gli spazi esposi-

delle restrizioni degli spostamenti imposte

tivi. Nessuno sapeva se le opere sarebbero

dalla pandemia: si tratta della più alta affluenza di pubblico nei 127 anni di storia della Biennale di Venezia. «Voglio segnalare – ha affermato il Presidente Cicutto commentando i risultati – che in questa edizione di grande successo di pubblico – malgrado la bassa presenza di visitatori provenienti dall’area asiatica – e di altissima attenzione da parte della stampa italiana e internazionale, La Biennale ha voluto fortemente garantire la presenza degli artisti ucraini, supportando la realizzazione del Padiglione Ucraina e mettendo a disposizione uno spazio libero ai Giardini – “Piazza Ucraina” – per la presentazione di opere in qualsiasi formato (trasmesse digitalmente), provenienti da artisti rimasti nel loro paese e spesso direttamente coinvolti nella resistenza all’aggressione russa». La Curatrice Cecilia Alemani da parte sua ha sottolineato le difficoltà nel mettere in piedi la manifestazione in un momento sto-

Roberto Cicutto e Cecilia Alemani

Photo Andrea Avezzu - Courtesy La Biennale di Venezia


INSIDEART 33 CHIUDE LA BIENNALE DI VENEZIA: NUMERI E PREMI

arrivate a Venezia in tempo. Anche se ora le

180

prime partecipazioni alla Biennale

cose sembrano essere tornate a una sorta

1500+ opere d’arte

di normalità, sappiamo tutti che è stato un

2

periodo straordinario e che ci sono voluti

– Padiglione delle Arti Applicate

Progetti Speciali:

più di due anni per arrivare a questo pun-

in collaborazione con il Victoria and

to. Il fatto che questa esposizione sia stata

Albert Museum, Londra

aperta puntualmente ad aprile ha del miracoloso». I NUMERI DELLA MOSTRA 213

artiste e artisti invitati alla Mostra

58

nazioni di provenienza delle artiste

– Progetto Speciale Forte Marghera a Mestre 13

Meetings on Art

80

Partecipazioni nazionali

27

Partecipazioni nazionali nei padiglioni storici ai Giardini

26

Partecipazioni nazionali

e artisti

all’Arsenale (con Italia) 27

Partecipazioni nazionali nel centro storico di Venezia

5 +3

Partecipazioni nazionali presenti per la prima volta: Repubblica del Camerun, Namibia, Nepal, Sultanato dell’Oman, Uganda.

Repubblica del Kazakhstan, Repubblica del Kyrgyzstan e Repubblica dell’Uzbekistan partecipano per la prima volta con un proprio padiglione. 30

Eventi Collaterali

LEONI Leone d’Oro alla carriera attribuito su proposta della Curatrice all’artista tedesca Katharina Fritsch e all’artista cilena Cecilia Vicuña. La Giuria Internazionale, composta da Adrienne Edwards (USA), Presidente di Giuria, Lorenzo Giusti (Italia), Julieta González (Messico), Bonaventure Soh Bejeng Ndikung (Camerun), Susanne Pfeffer (Ger-


INSIDEART 34 CHIUDE LA BIENNALE DI VENEZIA: NUMERI E PREMI

mania), ha deciso di attribuire così i premi ufficiali: • Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale alla Gran Bretagna, Sonia Boyce: Feeling Her Way • 2 menzioni speciali a Francia e Uganda (nuova partecipazione) • Leone d’Oro per il miglior partecipante a Simone Leigh • Leone d’Argento a promettente giovane partecipante a Ali Cherri 2 menzioni speciali ai partecipanti Lynn Hershman Leeson e Shuvinai Ashoona


INSIDEART 35 CHIUDE LA BIENNALE DI VENEZIA: NUMERI E PREMI


INSIDEART 36 CHIUDE LA BIENNALE DI VENEZIA: NUMERI E PREMI


INSIDEART 37 CHIUDE LA BIENNALE DI VENEZIA: NUMERI E PREMI


INSIDEART 38 A ROMA THE EUROPEAN PAVILLON

Inaugura a Roma The European Pavillon. Ce ne parla Lore Gablier, co-curatrice del progetto

Dislocato in diversi istituti di cultura romani, dal 17 al 19 novembre, The European Pavillon ripensa il significato di un padiglione europeo


INSIDEART 39 A ROMA THE EUROPEAN PAVILLON


INSIDEART 40 A ROMA THE EUROPEAN PAVILLON

Eleonora Bruni

Dislocato in diversi istituti di cultura romani

contesti e comunità locali e regionali. Ogni due

The European Pavillon affronta, dal 17 al 19

anni, inoltre, organizziamo un grande evento

novembre, tematiche quali la possibilità del ri-

artistico che riunisce i diversi risultati artistici,

pensare l’Europa attraverso un padiglione così

in una celebrazione della grande pluralità che

come il possibile aspetto e significato di un pa-

costituisce il nostro continente.

diglione europeo. Il programma è vasto: tavole

Il Padiglione europeo di Roma è il primo di

rotonde, conferenze e workshop, performance

questi eventi biennali e riunisce dieci progetti

musicali, un ambiente di realtà virtuale, instal-

che abbiamo sostenuto negli ultimi due anni.

lazioni plastiche e multimediali accompagne-

Ognuno di questi progetti è singolare sia nel-

ranno i visitatori per tutta la durata dell’evento.

la sua materializzazione che nella sua porta-

Lore Gablier, co-curatrice dell’evento ci rac-

ta. Questo è dovuto al fatto che se si guarda

conta in un’intervista alcuni dei punti salienti

all’Europa da Palermo, Atene, Lubiana, Am-

del progetto.

sterdam o da una zona rurale della Svezia meridionale, la prospettiva è molto diversa. Per

Quali sono i temi affrontati dal progetto?

noi della Fondazione culturale europea, questo

«Avviato dalla European Cultural Foundation

è uno degli aspetti più ricchi del programma

di Amsterdam, il Padiglione europeo è un pro-

del Padiglione europeo: piuttosto che promuo-

gramma che ha l’ambizione di creare la prima

vere una visione consensuale dell’Europa, si

piattaforma artistica esplicitamente dedicata a

tratta di coglierne la complessità e la plurali-

interrogare e immaginare l’Europa. Il program-

tà. Credo che la questione non sia tanto come

ma si articola in due parti: sosteniamo le orga-

conciliare queste diverse prospettive, quanto

nizzazioni culturali – che chiamiamo “studios”

piuttosto come andare avanti basandosi su

– per sviluppare e produrre contenuti artistici

questa pluralità e rompendo con le tendenze

che contribuiscano al dibattito sull’Europa e

essenzialiste, nazionaliste e monoculturali che

che permettano di far emergere prospettive da

ci frenano. Dopo tutto, l’Europa è un’opera in

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INSIDEART 41 A ROMA THE EUROPEAN PAVILLON

Lore Gablier


INSIDEART 42 A ROMA THE EUROPEAN PAVILLON

divenire: imperfetta, sì, ma anche piena di po-

ta alle origini dell’idea del Padiglione europeo.

tenzialità e promesse per un futuro più equo e

Tutto è iniziato con una semplice domanda:

sostenibile».

Perché non c’è un Padiglione europeo alla Biennale di Venezia? La Biennale di Venezia è

Quali sono le proposte più sostenibili?

ancora un ottimo esempio di una visione del

«È interessante che venga sollevata la questio-

mondo organizzata intorno agli Stati naziona-

ne della sostenibilità, che è certamente una

li. Si tende a dimenticare che lo Stato-nazione

delle maggiori sfide del nostro tempo. Vorrei citare il lavoro svolto da uno degli studi del Padiglione europeo: ARNA, una ONG con sede nel sud della Svezia, creata per sostenere il processo di candidatura della regione al riconoscimento della biosfera dell’UNESCO. Per la fondatrice di ARNA, Kerstin Jakobssen, era fondamentale aggiungere la dimensione della cultura alla sostenibilità. Oggi ci troviamo ad affrontare emergenze climatiche sempre più urgenti e visibili. Ma è evidente che ciò di cui le nostre società hanno urgentemente bisogno non è solo lo sviluppo delle energie rinnovabili e di altre tecnologie: è necessario anche un completo cambiamento di mentalità, un cambiamento culturale. A mio avviso, le arti e la cultura non servono a fornire soluzioni pronte per l’uso, ma a generare nuove idee e a ricordarci che il cambiamento è possibile e auspicabile. Il programma è una co-creazione tra lei e la curatrice ucraina Lesia Kulchynska. Nell’introduzione al programma di quest’anno, mi ha colpita l’affermazione di Lesia Kulchynska: «Di fronte alle minacce globali, i confini non sembrano offrire protezione e in realtà è sempre stato così. È solo questione di tempo perché alcuni di noi se ne accorgano». Qual è stato il punto di partenza della ricerca? Questa citazione di Lesia Kulchinska mi ripor-


INSIDEART 43 A ROMA THE EUROPEAN PAVILLON

è in realtà molto recente e che non è l’unico

sia anche un grande evento artistico che of-

modello politico possibile. Quando abbiamo

fre una grande piattaforma per mettere in di-

iniziato a lavorare al Padiglione europeo, la

scussione e sfidare le nostre prospettive e

questione dell’immaginario post-nazionale è

ideologie. Non è importante che un Padiglione

stata una delle principali fonti di riflessione e di

europeo venga costruito o meno nei Giardini

ispirazione.

di Venezia: ciò che conta è che la questione

Tornando alla Biennale di Venezia, credo che

dell’Europa vi sia rappresentata. Il collettivo


INSIDEART 44 A ROMA THE EUROPEAN PAVILLON

EUPavilion (Anna Livia Friel e Marco Provincia-

me fragile che va alimentato e curato. Oggi, la

li) con il progetto Eight Proposals ha invitato lo

pressione economica esercitata dalla guerra in

scorso anno otto artisti e studi di architettura

Ucraina rischia di rafforzare le forze nazionali-

a progettare un modello per il primo Padiglio-

ste ed estremiste in tutta Europa. Più che mai,

ne europeo a Venezia, chiedendosiquali nuovi

dobbiamo rimanere vigili e ricordarci ancora

linguaggi rappresentativi siano necessari per

una volta che l’Europa è un’opera in divenire

definire l’identità di un’organizzazione sovra-

ed è nostro compito contribuire a trasformarla

nazionale in continua crisi e in perenne costru-

in un luogo migliore in cui vivere per tutti. Per

zione come l’Unione Europea.

quanto riguarda il futuro del Padiglione europeo, quella che era nata come un’idea, una

Riassumendo, in che direzione ci stiamo

dichiarazione che faceva riflettere, si è trasfor-

muovendo?

mata in una piattaforma artistica ambiziosa e

Secondo recenti sondaggi, la pandemia di Co-

concreta. Il nostro obiettivo è quello di farne

vid ha rafforzato il sentimento europeo e gene-

la prima biennale d’arte sull’Europa, con con-

rato un’ondata di solidarietà senza precedenti

tributi artistici che rappresentino le molteplici

tra le persone ma anche, e soprattutto, tra i

prospettive e sfaccettature che compongono il

diversi Stati membri dell’UE. Ma come sappia-

nostro continente e che contribuiscano a pla-

mo fin troppo bene, la solidarietà è un lega-

smare il suo futuro: il nostro futuro.


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