Inside Art 155

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INSIDEART online

N. 155 | € 2,00

WPP 2023 photo Chad-Ajamian


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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FUORI DAL WORLD PRESS PHOTO

Esclusa definitivamente l’Intelligenza Artificiale dal World Press Photo

È ufficiale: le immagini generate dall’intelligenza artificiale non sono più ammesse al contest di fotogiornalismo più famoso al mondo

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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FUORI DAL WORLD PRESS PHOTO


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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FUORI DAL WORLD PRESS PHOTO

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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FUORI DAL WORLD PRESS PHOTO

Ginevra De Pascalis

Una rapida inversione di rotta rispetto alla

una chiara e netta distinzione dall’arte gene-

I nuovi dispositivi di Google sono stati og-

alterazione non sarebbe accettabile nemme-

precedente scelta di accettare immagini cre-

rata dall’IA. Le nuove linee guida sono parti-

getto di critiche a causa delle funzioni basate

no se eseguita manualmente con i tradizio-

ate con l’IA nella categoria creativa Open

colarmente importanti in quanto gli strumenti

sull’intelligenza artificiale che rendono estre-

nali programmi di fotoritocco. Il World Press

Format. Eppure oggi si cambiano le carte in

e i miglioramenti dell’intelligenza artificiale si

mamente facile distorcere o modificare una

Photo ha da tempo una regola specifica in

tavola: la World Press Photo Foundation

stanno sempre più diffondendo nel software

foto cambiando l’espressione del soggetto

merito, secondo la quale «il contenuto di una

ha aggiornato le regole di partecipazione al

delle fotocamere, in particolare negli smar-

(ad esempio aggiungendo un sorriso a un

fotografia non deve essere alterato aggiun-

concorso per escludere le immagini genera-

tphone, come i recenti Pixel 8 e Pixel 8 Pro

volto triste) o eliminando rapidamente perso-

gendo, riordinando, invertendo, distorcendo

te dall’IA. Il cambiamento di rotta è avvenuto

di Google.

ne o oggetti da una scena. Secondo i più co-

o rimuovendo persone e/o oggetti dall’inqua-

muni standard fotogiornalistici, questo tipo di

dratura. Ci sono due eccezioni: il ritaglio che

dopo le dure critiche ricevuta da parte dei fotogiornalisti e degli esperti di settore, secondo cui l’ammissione di immagini create dalla “macchina” contraddice i valori fondamentali del settore e costituirebbe un pericoloso precedente. Le nuove regole specificano che gli artisti non possono iscrivere immagini generate dall’intelligenza artificiale in nessuna categoria del concorso: gli strumenti di editing dell’intelligenza artificiale, come quelli che forniscono regolazioni automatiche, sono accettati esclusivamente per la post-produzione di immagini create con “fotocamere ottiche”. Gli strumenti che introducono nuove informazioni, come il riempimento generativo di Adobe Photoshop o alcuni software come quelli di Topaz AI per il miglioramento della risoluzione attraverso l’AI generativa, rimangono quindi vietati. Da diverso tempo la World Press Photo Foundation sta provando a stabilire chiari standard etici per la fotografia nell’era dell’IA, per assicurare che il fotogiornalismo continui a fornire una rappresentazione accurata di ciò che percepiamo collettivamente come realtà, con


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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FUORI DAL WORLD PRESS PHOTO

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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FUORI DAL WORLD PRESS PHOTO

rimuove i dettagli estranei è consentito; la ri-

A marzo 2023, il noto concorso di fotografia

Boris Eldagsen era stata scelta come vincitri-

te. Sono quindi ammesse immagini posate,

mozione della polvere del sensore o dei graffi

Sony World Photography Awards aveva rice-

ce per la categoria Open. Il Sony World Pho-

ritoccate e processate. In quel caso l’opera-

sulle scansioni dei negativi è consentita».

vuto parecchie critiche proprio dopo che una

tography, difatti, Award premia spesso foto in

zione era stata costruita ad arte da Eldagsen

foto generata con l’IA dall’artista berlinese

cui la componente creativa è preponderan-

per mettere in luce i rischi dell’IA generativa di


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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FUORI DAL WORLD PRESS PHOTO

ultima generazione, e in particolare mostrare

genza artificiale a vincere in un prestigioso

come queste immagini possano ingannare

concorso internazionale di fotografia. Quanti

anche i giudici dei concorsi più importanti.

di voi sapevano o sospettavano che fosse

Nel giorno della premiazione, Eldagsen ha

stata generata dall’intelligenza artificiale? C’è

pubblicato un comunicato sul suo sito in cui

qualcosa che non quadra, vero? Le immagini

ringrazia l’organizzazione per aver selezio-

generate dall’intelligenza artificiale e la foto-

nato l’immagine, ma rifiuta il premio: “Grazie

grafia non dovrebbero competere tra loro in

per aver selezionato la mia immagine e per

un premio come questo. Sono entità diverse.

aver reso questo momento storico, in quan-

L’intelligenza artificiale non è fotografia. Per-

to è la prima immagine generata dall’intelli-

tanto non accetterò il premio”.

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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FUORI DAL WORLD PRESS PHOTO

La vicenda del Sony Award e le novità inseri-

brello della fotografia è abbastanza grande

te nel concorso del World Press Photo vanno

da invitare le immagini AI a entrare o sarebbe

senz’altro ad alimentare un dibattito ancora

un errore? Spero di contribuire ad accelerare

irrisolto, posto dallo stesso Eldagsen: “L’om-

questo dibattito”.


INSIDEART 10 ANSELM KIEFER PROTAGONISTA DEL CONTEMPORANEO

Anselm Kiefer protagonista del contemporaneo, tra isole simboliche, sipari lirici e percorsi storici

La Lorcan O’Neill a Roma, l’Opera di Vienna e Palazzo Strozzi a Firenze: l’attualità di Kiefer nelle rassegne che lo vedono protagonista

INSIDEART 11 ANSELM KIEFER PROTAGONISTA DEL CONTEMPORANEO


INSIDEART 12 ANSELM KIEFER PROTAGONISTA DEL CONTEMPORANEO

Ennio Bassi

INSIDEART 13 ANSELM KIEFER PROTAGONISTA DEL CONTEMPORANEO

bre. Presentando otto dipinti monumentali,

tista, diventa in questo contesto una testi-

l’artista esplora il simbolismo delle isole,

monianza attuale e coinvolgente. Gli orrori

Nell’ultimo periodo l’attenzione del mondo

monianze di memoria storica e interessanti

toccando temi quali l’isolamento, l’esplora-

del passato e del presente coesistono nelle

artistico è puntata con intensità su Anselm

riflessioni sulla condizione umana. Kiefer,

zione e il profondo desiderio umano di con-

tele di Kiefer, che nel cuore di Roma agita

Kiefer, il grande artista tedesco le cui ope-

attraverso le sue straordinarie creazioni ar-

nessione. Il titolo evocativo della mostra,

gli animi dei visitatori.

re continuano a catturare l’interesse del

tistiche, offre uno sguardo penetrante sulla

“La Coscienza delle Pietre,” è un omaggio

Parallelamente, Kiefer si imbarca in un pro-

pubblico. Non è un caso che in un’epoca

complessità dei tempi moderni, stimolan-

al noto scrittore tedesco Hans Henry Ja-

getto straordinario: dipingere il nuovo si-

segnata dall’atroce incombere della guer-

do il dibattito globale e fornendo un impor-

hnn, volto ad enfatizzare il messaggio pa-

pario per la Wiener Staatsoper, l’Opera di

ANSELM KIEFER Die Vierzehn Nothelfer, Courtesy Galleria Lorcan O’Neill

ra, l’arte di Anselm Kiefer emerga come un

tante contributo in un’epoca segnata da

cifista e antimilitarista che permea il lavoro

Vienna, in occasione della stagione 2023-

ritratto sociale straordinariamente attuale e

conflitti e cambiamenti tumultuosi.

di entrambi gli artisti. In questo momento

2024. Intitolato “Solaris (for Stanislaw

storico, la mostra assume un nuovo aspet-

Lem),” l’opera sarà esposta al pubblico

che susciti un crescente interesse a livello internazionale. Le sue opere, che affonda-

Una delle sue più recenti esplorazioni ar-

to, richiamando una sfera iconografica e

durante le rappresentazioni fino a giugno

no le radici nella personale esperienza della

tistiche è la mostra “La coscienza delle

una scala cromatica tipiche di Kiefer. Infat-

2024. Questo progetto si inserisce nel con-

Seconda Guerra Mondiale e del regime na-

pietre”, allestita presso la Galleria Lorcan

ti, la memoria storica, intrisa di angoscia e

testo del ciclo “Eiserner Vorhang,” un’inno-

zista in Germania, si rivelano potenti testi-

O’Neill a Roma e inaugurata il 10 novem-

dolore, sempre presente nel lavoro dell’ar-

vativa collaborazione tra Museum In Pro-


INSIDEART 14 ANSELM KIEFER PROTAGONISTA DEL CONTEMPORANEO

INSIDEART 15 ANSELM KIEFER PROTAGONISTA DEL CONTEMPORANEO

gress e l’Opera di Stato di Vienna, che ogni

L’apice di questa attenzione si raggiunge

nante percorso tra opere storiche e nuove

del Rinascimento promette di essere un’e-

anno vede un nuovo artista contribuire con

con l’annuncio della grande mostra previ-

produzioni, esplorando i temi della memo-

sperienza artistica straordinaria.

un’immagine monumentale sul grande si-

sta a Palazzo Strozzi nella primavera del

ria, del mito, della guerra e dell’esistenza.

pario tagliafuoco.

2024. Qui, Kiefer presenterà un affasci-

Questo dialogo originale con l’architettura

Anselm Kiefer, Solaris (for Stanislaw Lem), 2023, Safety Curtain, museum in progress, Vienna State Opera, 2023/2024

In conclusione possiamo affermare che, in


INSIDEART 16 VILLA FIRENZE CONTEMPORANEA IN MOSTRA NEGLI USA

INSIDEART 17 VILLA FIRENZE CONTEMPORANEA IN MOSTRA NEGLI USA

questo periodo storico, le opere di Anselm Keifer, radicate nella sua esperienza della Seconda Guerra Mondiale, tornano ad essere uno specchio attuale e coinvolgente della nostra società. Ancora una volta l’artista conferma il suo ruolo di ponte tra arte e consapevolezza civile, attirando un pubblico sempre più ampio e interessato.

ANSELM KIEFER String Quartet no 14 opus 131 (für Ludwig van Beethoven), 2021- 2023, Courtesy Galleria Lorcan O’Neill


INSIDEART 18 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA

Il volto di Roma sta cambiando e il Museo della Scienza diventerà il cuore di una riqualificazione green

Con la proclamazione del progetto vincitore di ADAT Studio, il Museo della Scienza sorgerà nell’ambito del Distretto del Contemporaneo

INSIDEART 19 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA


INSIDEART 20 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA

Martina Esposito

Annunciato ormai da tempo, il Museo della Scienza di Roma ha finalmente trovato il suo architetto. Al termine di un concorso indetto a novembre 2022, ad aggiudicarsi il primo posto è stato ADAT Studio con il progetto Science Forest, che pone alla base dell’edificio un dialogo metamorfico tra natura e città e una disponibilità a mutare nel tempo. Il progetto, per cui è previsto un investimento di circa 75 milioni di euro, sarà realizzato negli spazi delle ex Caserme di via Guido Reni, in prossimità del MAXXI, e si inserisce in un più ampio quadro di riqualificazione delle aree del quartiere Flaminio, del Foro Italico e della Farnesina, con l’obiettivo di fornire la capitale di un Distretto del Contemporaneo.

INSIDEART 21 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA


INSIDEART 22 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA

INSIDEART 23 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA


INSIDEART 24 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA

INSIDEART 25 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA

Selezionato tra gli oltre 70 pervenuti, il pro-

come un ampio parco aperto ma al tempo

Con l’inizio dei lavori previsto per il 2025, si

In un frangente in cui Roma sta assistendo

getto di ADAT Studio, realtà romana di respi-

stesso coperto in cui si può scoprire e attra-

stima che il Museo della Scienza potrà aprire

al proprio cambiamento con i progetti finan-

ro internazionale, sperimenta la possibilità di

versare un paesaggio misto.

al pubblico nel 2028, andando a completare

ziati con i fondi del PNRR e quelli previsti dal

un sistema urbano in espansione che van-

piano Giubileo 2025 sembra farsi più mar-

combinare le attività del Museo della Scienza con la vita della città, andando oltre le dico-

Il progetto è stato approntato sulla base di

ta già il Ponte della Musica, l’Auditorium

cato l’impulso di rendere la capitale una città

tomie tradizionali come naturale/artificiale,

due imperativi, dalla minimizzazione dell’im-

Parco della Musica di Renzo Piano e il

del contemporaneo. Accanto al volto di una

interno/esterno, pubblico/privato e passato/

patto ambientale all’assicurazione della fles-

MAXXI, prossimo anch’esso all’ampliamen-

Roma antica inizia allora a farsi strada un’im-

futuro. L’edificio di via Guido Reni viene così

sibilità dell’edificio. Alcuni degli elementi delle

to con Grande MAXXI. Il fermento cultura-

magine diversa, espressione delle tensioni

concepito come uno spazio di interazione

ex Caserme saranno conservati e riutilizzati

le del quartiere Flaminio porterà anche, con

artistiche, architettoniche e culturali dell’og-

tra città e natura con la proposta di un parco

con interventi mirati: verrà mantenuta la fac-

l’individuazione della proposta vincitrice per

gi. I progetti compresi nel Distretto del Con-

pubblico con cui si ricerca un nuovo comfort

ciata in muratura, mentre le strutture interne

il nuovo museo, all’avvio di un progetto com-

temporaneo – ideato dall’ambasciatore Um-

collettivo attraverso il contatto con l’am-

in calcestruzzo saranno demolite e riciclate.

plessivo volto alla realizzazione di un Polo

berto Vattani – mirano quindi a valorizzare

Civico.

quelle aree urbane che raccolgono i risultati

biente. Il cuore del progetto è infatti pensato


INSIDEART 26 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA

di queste tendenze, fornendo a Roma un volto contemporaneo pure in connessione con il Genius loci della città. Il Museo della Scienza, nel cuore del quartiere Flaminio, esprime la spinta al nuovo della città e al contempo rappresenta l’occasione di collocare Roma, finora priva di un museo dedicato alla scienza, in un orizzonte ancor più internazionale.

INSIDEART 27 IL MUSEO DELLA SCIENZA CUORE GREEN DI ROMA


INSIDEART 28 LA MOSTRA DEDICATA A MARK ROTHKO

Mark Rothko, là dove lo sguardo sembra annegare

La mostra del grande artista lettone alla Fondation Louis Vuitton di Parigi restituisce un’esperienza unica a tu per tu con le sue tele

INSIDEART 29 LA MOSTRA DEDICATA A MARK ROTHKO


INSIDEART 30 LA MOSTRA DEDICATA A MARK ROTHKO

INSIDEART 31 LA MOSTRA DEDICATA A MARK ROTHKO

Adriana Polveroni

“La pittura è il ritratto di un’idea”. Ma è un ri-

americano di adozione, Mark Rothko, ospi-

tratto difficile, l’esito di un percorso tormen-

tata alla Fondation Louis Vuitton di Parigi

tato, a volte tellurico per i sovvertimenti che

e magistralmente curata dalla direttrice della

richiede. Soprattutto se si è un artista esi-

stessa Fondazione, Susanne Pagé, insieme

gente, ambiziosissimo, non tanto per la con-

al figlio dell’artista, Christopher Rothko,

siderazione di sé, ma per il compito, il ruolo

racconta uno dei più affascinanti, rischiosi

che l’arte è chiamata a svolgere.

ed entusiasmanti viaggi nella pittura del Novecento.

La bella, grande (115 opere), esaustiva mostra dedicata all’artista lettone di nascita e

Le sale del piano terra mettono in mostra gli

Mark Rothko, No. 14, 1960. San Francisco Museum of Modern Art Helen Crocker Russell Fund purchase. © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko – Adagp, Paris, 2023

inizi di Rothko quando, dopo aver frequen-

che possono essere luminosi come cupi, ma

tato un po’ di scuole d’arte senza particolare

destinati ugualmente a diventare protagoni-

entusiasmo – meglio lo studio della filosofia,

sti assoluti del suo lavoro. Allo stesso tempo

diceva – un giorno capita per caso in una

le tele si fanno sempre più grandi. Inizia così,

classe dove era in corso una lezione di nudo

sotto i nostri occhi, quella trasformazione

e capisce che quella, invece, è la sua strada.

che ci permette quell’ “autentico matrimonio

E finalmente comincia a dipingere.

di spiriti” tra opera e spettatore che voleva l’artista. Accade, insomma, il miracolo di

All’inizio sono quadri di genere: gente in

quelle enigmatiche e sconfinate campiture

metropolitana e per strada, dove si colgono

di colore dove, via via che si procede nella

le prime influenze surrealiste, che diventa-

mostra, lo sguardo sembra annegare.

no più evidenti in seguito, anche se Rothko afferma di “contestare i surrealisti e l’arte

Si tratta di un’arte capace di creare lo spa-

astratta come un figlio contesta i genitori”,

zio, partendo dalla negazione del senso co-

dichiarandosi apertamente “antiespressioni-

mune della spazialità. Uno spazio che è solo,

sta”.

assolutamente pittorico, partecipato da un solo spettatore alla volta. In condizioni molto

Ma le emozioni vere che questa mostra epo-

particolari: poca luce, possibilità di avvici-

cale ci regala cominciano quando la sua pit-

narsi molto all’opera, che deve essere senza

tura comincia a dilatarsi, le forme iniziano a

cornice perché la pittura non ne ha bisogno

sfaldarsi a favore del colore, anzi dei colori,

e anzi con i contorni dei colori spesso sfran-


INSIDEART 32 LA MOSTRA DEDICATA A MARK ROTHKO

INSIDEART 33 LA MOSTRA DEDICATA A MARK ROTHKO

come fece con i 9 dipinti destinati al ristoran-

gan. Costruzione per un modo altro che ci

te Four Seasons di New York, mai installati in

porta letteralmente altrove.

“un posto dove i più ricchi bastardi di New York andranno a nutrirsi e a pavoneggiarsi”,

La rassegna si chiude con un particolare vis-

aveva tuonato lui, che oggi sono in collezio-

à-vis, che è l’omaggio postumo a un desi-

ne alla Tate Modern di Londra che li ha ecce-

derio di Rothko. Cinque neri su grigio, tra gli

zionalmente prestati per la mostra parigina.

ultimi lavori dell’artista che muore suicida nel febbraio del 1970, dialogano, si specchiano,

Vue d’installation de l’exposition Mark

sono guardati da due affilate, drammatiche

Rothko, galerie 5, niveau 1, salle Seagram

sculture di Giacometti: L’homme qui marche

MuralsParis.© 1998 Kate Rothko Prizel &

e la Grande Femme III. È come una sorta

Christopher Rothko – Adagp,Paris, 2023

di quadratura del cerchio. Ma nel silenzio,

Sì, perché Rothko aveva un autentico ca-

nell’inestimabile e catturante grande vuoto

ratteraccio, difficile forse da pensare per un

o, a seconda dell’interpretazione, grande

artista come lui, che ha un’idea della pittu-

spazio dell’arte creato da questo insupera-

ra rigorosamente governata dal pensiero e

bile artista.

dove il colore “non è più tinteggiatura, ma materiale di costruzione”, come ha detto Ar-

Info: fondationlouisvuitton.fr/en/events/mark-rothko

Vue d’installation de l’exposition Mark Rothko, galerie 5, niveau 1, salle Seagram MuralsParis. © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko – Adagp,Paris, 2023

Vue d’installation de l’exposition Mark Rothko, galerie 2, niveau -1, salle Multiformes et début des oeuvres dites «classiques» © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko – Adagp,Paris, 2023

giati, sovrapposti, quasi ad indicare la prose-

si fa di questo incontro è fortissima.

cuzione dell’opera, della pittura, oltre la tela. Ma la mostra è di grande richiamo, quindi Vue d’installation de l’exposition Mark

sono rari i momenti, salendo lungo i piani

Rothko, galerie 2, niveau -1, salle Multifor-

della fondazione dove sono allineate opere

mes et début des oeuvres dites« classiques

sempre più grandi, in cui si riesce ad avere

»© 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher

questo incontro puro con la pittura di Rothko.

Rothko – Adagp,Paris, 2023

E chissà come avrebbe reagito lui, vedendo

Criteri che la mostra ha intelligentemente

tutta quella gente, le decine di teste che si

cercato di rispettare permettendoci di avvici-

affollano davanti ai suoi quadri. L’avrebbe

narci tantissimo all’opera, e l’esperienza che

maledetta, ritirando forse tutte le sue opere,


INSIDEART 34 ADDIO AD ELLIOTT ERWITT

Addio Elliott Erwitt, molto di più che un fotografo di star

A 95 anni ci lascia quello che è considerato uno dei più grandi maestri della fotografia del XX secolo

INSIDEART 35 ADDIO AD ELLIOTT ERWITT


INSIDEART 36 ADDIO AD ELLIOTT ERWITT

INSIDEART 37 ADDIO AD ELLIOTT ERWITT

redazione

A 95 anni ci lascia Elliott Erwitt, considerato uno dei più grandi maestri della fotografia de XXesimo secolo. È morto a New York, nel sonno nella sua abitazione. Al secolo Elio Romano Erwitz, parigino di nascita, era famoso per le sue foto in bianco e nero di situazioni ironiche e assurde all’interno di ambienti quotidiani. «Elliott ha ottenuto il massimo proponendo una gamma d’immagini rubate e sprigionanti un aroma, un sorriso dal suo intimo più profondo», parlava così Henri Cartier Bresson nel descrivere l’arte e le capacità del suo “allievo”. Nato a Parigi nel 1928, dopo il trasferimento negli Stati Uniti, inizia il suo percorso lavorando durante gli studi in un laboratorio di fotografia che sviluppa stampe “firmate” per i fan delle star di Hollywood.

La grande opportunità gli viene offerta dall’incontro con personalità come Edward Steichen, Robert Capae Roy Stryker, che amano le sue fotografie al punto da diven-

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INSIDEART 38 ADDIO AD ELLIOTT ERWITT

INSIDEART 39 ADDIO AD ELLIOTT ERWITT

tare i suoi mentori. Nel 1949 torna in Eu-

nel 1951, continua a lavorare per varie pub-

di membro fino a diventarne presidente nel

Erwitt, i saggi giornalistici, le illustrazioni e le

ropa, viaggiando e immortalando realtà e

blicazioni e, contemporaneamente, anche

1968 per tre mandati.

sue campagne pubblicitarie sono apparse

volti in Italia e Francia. Questi anni segnano

per l’esercito stesso.Nel 1953 Elliott Erwitt

l’inizio della sua carriera di fotografo profes-

viene invitato da Robert Capa, socio fon-

Oggi Erwitt è riconosciuto come uno dei

quarant’anni. Pur continuando il suo lavoro

sionista. Chiamato dall’esercito americano

datore, a unirsi a Magnum Photo sin qualità

più grandi fotografi di tutti i tempi. I libri di

di fotografo, Elliott Erwitt negli anni Settanta

su pubblicazioni di tutto il mondo per oltre


INSIDEART 40 ADDIO AD ELLIOTT ERWITT

comincia a girare film. Tra i suoi documen-

prestigiose dove Erwitt ha presentato i suoi

tari, si ricordano Beauty Knows No Pain

lavori si segnala: Museum of Modern Art e

(1971), Red White and Blue Grass (1973),

International Centre of Photography a New

il premiato dall’American Film Institute The

York, Scavi Scaligeri a Verona,The Chicago

Glass Maker of Herat (1997). Negli anni

Art Institute, The Smithsonian Institution a

Ottanta Elliott Erwitt produce diciassette

Washington, The Museum of Modern Art

commedie satiriche per la televisione per

a Parigi (Palais de Tokyo), The Maison Eu-

la Home Box Office.Dagli anni Novanta fino

ropéenne de la Photographie di Parigi, Mu-

ad oggi ha continuato a svolgere un’intensa

seo Reina Sofia Museum di Madrid, The

vita professionale che tocca gli aspetti più

Barbican a Londra, The Royal Photographic

disparati della fotografia.

Society a Bath, The Museum of Art of New South Wales a Sydney, Spazio Oberdan e

Ad oggi, i libri di fotografia pubblicati da

MUDEC a Milano, International Center of

Erwitt sono più di 45, tra cui The Priva-

Photography a New York, Casa dei Tre Oci

te Experience (1974), Son of Bitch (1974),

a Venezia, Reggia di Venaria Reale a Vena-

Museum Watching (1998), PersonalBest

ria, Palazzo Ducale a Genova, altre diverse

(2006), Elliott Erwitt’s Kolor (2013), Found,

sedi asiatiche e molte altre.

not Lost (2021).Tra le sedi espositive più


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