Ponte crollato a Brembate, la tragedia del 1979

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L’ECO DIBERGAMO

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Lunedì 29 gennaio 1979

Sotto il tragico ponte crollato a Brembate sil fiume in piena nascondeancorale vittime Il ponte, con un gran boato, ha ceduto di colpo nella parte centrale trascinando nel Brembo una «Golf» con a bordo tre raaazze di San Gervasio di Capriate e due giovani komasc ii di Viga nò Brianza - Un agghiacciante volo di venticinque metri r Alcuni automobilisti si sono fermati in extremis ai bordi de ponte crollato = Vani i primi soccorsi e l’accorrere degli abitanti della zona Dal nostro inviatq Brembate Sotto, 28 Il fiume in piena nasconde ancora i corpi di tre ragazze bergamasche e di due giovani comaschi periti nella sciaura di sabato notte a Brem%ate Sotto, quando l’arcata del ponte nuovo è crollata mentre vi transitavano in auto. Le vittime accertate sono: Carmen Mazzola e Silvana Rota, entrambe 21 anni, e impiegate; Lorena Lecchi, 23 anni, tutte di Capriate S. Gervasio; Alberto Riva, 33 anni, rappresentante di commercio, ed Ezio Besana, 2 6 anni, meccanico odontotecnico, tutti e due di Viganò Brianza (Como). Che fossero tutti sulla stessa vettura, piombata nelle acque dopo un volo di circa 25 metri, è confermato dalle testimonianze degli amici che seguivano su altre auto e dal

fatto stesso che i genitori hanno atteso invano e nell’ angoscia il ritorno dei figli. Con la caduta dell’arcata sono saltate le comunicazioni telefoniche, l’erogazione dell’acqua e un tratto d’illuminazione pubblica: il lavoro dei tecnici, al pari di quello delle squadre di soccorso e dei volonterosi, è stato efficiente e tempestivo e, quindi, la situazione in giornata s’è normalizzata. 1 PRIMI SOCCORSI - La sciagura solo per un soffio non è stata di dimensioni ancora maggiori. Alcuni automobilisti, infatti, si sono accorti del pericolo all’ultimo istante, frenando a pochi passi dalla trappola mortale. E’ stato un susseguirsi di urla disperate, di qua e di là dal ponte: c’erano persone che si chiamavano per mentre ormai era nome,

EZIO BESANA, di 24 anni, meccanico odontotecnico, risiedeva a Viganò Brianza (Como), nello stesso paese dell’amico Riva, in via Sala. Ragazzo estremamente equilibrato, era apprezzato per le sue buone doti e anche a Capriate molti lo conoscevano.

dirigendo verso il centro di Brembate). Il crollo è avvenuto verso le 0,45. Anzi: se la sveglia di un muratore di 57 anni, Giovanni Fugini, che abita nelle vicinanze del ponte, era esatta, la tragedia s’è consumata precisamente alle 0,38. C’è chi ritiene di avere sentito uno «scoppio)), chi un «vento fortissimo))., chi un «boato)), ma molti abitanti hanno affermato di essere stati svegliati 0 sorpresi in strada da ((una specie di terremoto)). E’ il caso di un autista di 40 anni, Giuseppe Pasaualini. il auale stava salendo in auto per raggiungere il bar. in via Bergamo. a poche decine di mstri dal ponte: «Prima - ha affermato ho avvertito questo terremoto e dopo cinquanta secondi il rumore di una lamiera che rotolava. Ho visto scintille sui fili del ponte che ballavano, ho sentito una persona che gridava “il mio amico Claudio” e dall’ altra parte del ponte ho scorto un’altra persona che si sbracciava)). Anche Giovanni Fugini parla di un ((boato come quello del terremoto»: ((Fra l’altro - aggiunge ero passato dal ponte venti minuti prima, perché ero andato a chiamare il medico per mio fratello che non sta bene. Ho visto unau to bianca in bilico su un fianco in mezzo alle macerie, poi l’ho osservata mentre si capovolgeva, fino a quando è stata spinta dalla corrente per una trentina di metri».

buio fitto e gli ultimi tronconi in bilico cadevano nel fiume che si stava ingrossando. E’ il caso di Antonio D’ Elia., 34 anni, originario di Bari, parrucchiere, il quale deve la vita a un cavo della luce che è finito sulla ((124)) che guidava, bloccandola a un metro dal ponte ormai crollato : «Davanti a me ha raccontato stamane rossa e poi c’era una ‘Mini” un’altra. La “Mini” s’è fermata in tempo, mentre l’altra l’ho vista rotolare dal ponte)). Questa dichiarazione potrebbe essere fra le più importanti, perché avvalorerebbe l’ipotesi della presenza sul ponte della seconda vettura, in quanto la ((Golf)) dei cinque giovani proveniva dalla direzione opposta, cioè percorreva via Bergamo diretta a via Veneto (dalla parte di Zingonia si stava

L’AUTOMOBILE BIANCA - La macchina bianca era, con ogni probabilità, la (tGolfj>, targata Como, che trasportava le tre ragazze bergamasche e i due giovani comaschi. La vettura sarebbe intestata ad Alberto Riva, presumibilmente il conducente. 1 cinque avevano

ALBERTO RIVA, 33 anni, rappresentante di commercio, abitante a Viganò Brianza (Como 1, in via Risorgimento: celibe, lavoratore attivo, era il proprietario dell’auto ((Golf )) precipitata nel fiume. Probabilmente era lui alla guida della macchina, al momento della sciagura.

CARMEN MAZZOLA, secondogenita di quattro figli del vice-sindaco di Capriate signor Angelo, aveva compiuto 21 anni. Ottenuto il diploma di perito d’azienda, lavorava provvisoriamente negli uff ici comunali di Capriate. Sabato sera, con la sorella Cosetta, segretaria d’azienda, di 24 anni, era andata a Zingonia, in compagnia dei due amici brianzoli morti anch’essi nella tragedia. Pare che sedesse sul sedile posteriore della ((Golf)) precipitata nel fiume. Lascia nel dolore, oltre ai genitori, tre fratelli, Patrizio di 26 anni, Cosetta e Daniela di 13 anni. Ragazza molto stimata, lascia il miglior ricordo, anche per le doti di carattere.

LORENA LECCHI avrebbe compiuto i 24 anni nel prossimo mese di agosto. Abitava a San Gervasio, in una villetta di via Papa Giovanni, sulla strada Rivierasca. Ha lasciato nel dolore i genitori, signori Roberto (operaio in uno stabilimento a Monza) e Maria, la nonna signora Serafina e il fratello Alfio di 22 anni. Sabato sera aveva chiesto ed ottenuto dai genitori il permesso di uscire con le amiche. La famiglia Lecchi ha atteso a lungo nella notte il ritorno della figlia, poi, verso le 2, è stata comunicata da alcuni parenti la terribile verità. Lorena è ricordata come una ragazza volenterosa: era occupata alla Silton di Bottanuco.

no parte anche Elena Vitali, 27 anni, Maria Grazia Arzuffi, 23 anni, entrambe di Capriate, Rosalba Oggioni, 23 anni, di Colle Brianza (Como ) e Cosetta Mazzola, 24 anni, una sorella di Carmen Mazzola. Non si sa bene, comunque, se fra la ((Golf)) e le altre auto della comitiva vi fossero altre macchine: c’è,

trascorso la serata in un locale pubblico a Zingonia e si stavano dirigendo in una pizzeria a Madone. La comitiva, almeno inizialmente, era composta da nove giovani, distribuiti - questo particolare non è stato stabilito con certezza - su due o tre auto, oltre a quella comasca. Secondo le nostre informazioni, del gruppo faceva-

L

LA SORELLA DI UNA DELLE VITTIME ERA SU UN’AUTO CHE SEGUIVA

Cinque giolvani i morti finora accertati ma è insistente la voce di un’altra a:uto preci’pitata I Carabinierisommozzatoriieri non hanno potutoimmergersia causadellaviolenzadelleacque- Stamattina inizianole operazionidi recupero- Sinoratrovata una ruota della tragica «Golf))che però non è

stata ancora localizzata- Le vittime da una sala da ballo di Zingoniastavanorecandosia Madone Dal nostro inviato Brembate Sotto, 28 Sono cinque le vittime accertate del crollo del ponte nuovo, La loro identità è stata stabilita nella tarda mattinata, benché ià alle prime luci dell’alba i P timore che fossero proprio loro gli occupanti della ((Golf )) recipitata nel Brembo, an crava trovando inesorabilmente 1’ angosciante conferma. Ma forse non è tutto: questa sciagura potrebbe assumere dimensioni ancora maggiori. Circola insistente, infatti, la voce secondo la quale un’altra vettura - parrebbe una ((Giulia)) - sarebbe finita in fondo al fiume con tre persone. Ma per ora si tratta solo di una voce che non ha fortunatamente trovato conferma. Decine e decine di telefonate sono state raccolte per tutto il giorno negli uffici del Municipio di Brembate: gente che attendeva il rientro di familiari e che voleva sapere indicazioni su tipo e targa delle auto finite nel fiume. Nessuna telefonata ha comunque consentito una conferma 0 una smentita sull’ipotesi della seconda auto coinvolta nel crollo del ponte. Resta così l’incertezza che aumenta ancora di più la commozione e il cordoglio suscitati dalla disgrazia. 1 vortici provocati dalla piena non hanno consentito purtroppo ai sommozzatori dei carabinieri, arrivati a Brembate all’alba, di tentare il ricupero in giornata. «Sarebbe un rischio inutile - ha affermato il capitano Umberto Pinotti che comanda il gruppo di sub genovesi anche perché è impossibile sperare di ritrovare le salme con il fiume in queste condizioni. Se il flusso delle acque diminuirà, quasi certamente nelle prime ore di domani faremo i primi tentativi. Bisogna tener conto che occorre prima di tutto localizzare l’auto: non è e-

scluso, infatti, che la forza della corrente l’abbia sospinta oltre il punto in cui è precipitata. Si tratta perciò di scandagliare innanzitutto il tratto di fiume nel quale si presume che la macchina si sia incagliata )j . Oltre al capitano Pinotti? la squadra sommozzatori der carabinieri di stanza a Genova è composta dai brigadieri Biagio Scognamiglio, Carlo Uras e dall’appuntato Salvatore Della Santa. ((Ci hanno avvertito questa notte verso le 3 - ha affermato l’ufficiale - e siamo partiti immediatamente con tre automezzi, due canotti pneumatici e tutta l’attrezzatura necessaria per questo tipo di operazioni di ricupero. Attendiamo soltanto che le condizioni del fiume migliorino». Frattanto i sommozzatori hanno approfittato per compiere una ricognizione lun 0 gli argini del Brembo ed fi anno scandagliato - aiutati da alcuni volontari la zona della diga - circa 300 metri oltre il ponte - dove una parte delle acque viene fatta confluire per l’irrigazione. La ricognizrkme ha consentito il recupero di una ruota della «Golf», forse quella di scorta. Ciò awalora la tesi dei sommozzatori i uali ritengono che la macP, c ina sia stata trascinata dalle acque. Il tempestivo e valido ap oggio dei carabinieri del cpruppo di Bergamo di Trevie della Compagnia glio è stato messo in rilievo in una conferenza stampa in tenutasi municipio a Brembate nel pomeriggio. Il comandante del Gruppo, ten. col. Mariano Leggio, accampa nato dal col. Giulbf ontanaro, comanseppe dante la Legione Carabinieri di Brescia e dal capitano Rosi di Treviglio, ha disposto per domani mattina l’impiego di due elicotteri dell’ El inucleo Carabinieri di Orio al Serio e un contin-

Un’altra immagine eloquente circa quaranta metri. L’auto

del disastro: inabissatasi

la voragine creatasi nell’arcata centrale è larga nel fiume ha compiuto un balzo di 25 metri.

gente di uomini che perluargini del gli streranno Brembo e collaboreranno con i sommozzatori. «QUALCUNO E’ ANCO- Ai due lati RA VIVO,) della strada - via Bergamo - divisa dalla voragine del crollo, per tutta la iornata la gente ha sostato %issando incredula i piloni rimasti ancara intatti del ({Ponte Nuovo,). Ha scrutato il fiume nel punto dove la <,Volkswagen)) è precipitata. E’ stato possibile intrawederla soltanto per qualche decina di minuti, ad iata su un fianco e parziaY mente sommersa. 11 materiale dell’arcata precipitata nel Brembo aveva formato una piccola diga che ha potuto trattenere per qualche tempo le acque. Quando lo sbarramento è stato superato, l’auto è stata investita dal vorticoso flusSO, è stata vista ribaltare, poi

scomparire tra i flutti. Sono testimonianze riferite da amici che se ivano su altre auto la «GO Pf)) delle cinque vittime, da automobilisti di sopraggiunti popassaggio, chi attimi dopo il crollo. <(Le luci sul ponte si sono spente all’improvviso - ha raccontato Carlo Oggioni, un giovane di Colle Brianza, amico delle vittime - e abbiamo pensato che ci fosse stato un incidente-stradale. Ci è venuto incontro un uomo gridando che era crollato il ponte. Sono sceso con altri lungo la scarpata: il fiume non era ancora in piena ed abbiamo visto, lontana dalla riva, una “Golf” bianca. C’erano già alcune lungo gli argini e persone qualcuno ha gridato: ‘Sono ancom vivi”. Nessuno però ha potuto fare nulla)). Carlo Oggioni è ancora visibilmente teso e angosciato. Sulla

avevano trascorso la serata nella discoteca Kit-Kat di Zingonia. Era diventato ormai un appuntamento settimanale, così come era consuetudine ritrovarsi poi in pizzeria. Una ((febbre del sabato sera» vissuta in amicizia e serenità. Anche l’altra sera, il programma sarebbe stato rispettato: dopo la discoteca erano saliti sulle proprie auto dandosi appuntamento in una pizzeria di Madone. La ((Golf )) diesel, guidata da Alberto Riva era partita preceduta da una ((Mini)) sulla quale c’era Maria Grazia Arzuffi, di Capriate, con due amici. ((Verso le 23,30 - ha raccontato la ragazza - era stato deciso di andare a mangiare la pizza. Io invece volevo tornare a casa e così sono salita sulla ‘YMini” con due amici e ci siamo avviati precedendo la passati il “Golf “. Appena ponte e raggiunta la piazza di Brembate, ho sentito un gmn tonfo. Il mio amico ha invertito la marcia e siamo torna ti indietro. A bbiamo potuto vedere così che il ponte era crollato. C’erano altre macchine ferme, gente che gridava e stava scendendo verso il fiume. Ho temuto subito per i miei amici che ci stavano seguendo. Ho s erato fortemente che non nulla a loro, Posse accaduto ma purtroppo è accaduta questa tremenda disgrazia~). Gli altri amici delle vittime, tra i quali Carlo Oggioni, cercavano di convincersi che la macchina che li precedeva avesse gi raggiunto la parte opposta del ponte, prima del crollo. «Speravo che ce l’avessero fatta - ha raccontato Oggioni - ma quando ho visto la )‘Golf”- bianca in mezzo al fiume ho avuto un atroce dubbio. Sell’impossibilità di , fare qualcosa per gli occupunti dell’auto e soprattutto 1 assalito dal timore che si /

un’altra sua macchina ((Golf )) c’erano con il fratello Angelo altre due ragazze: Elena Vitali e Cosetta Mazzola, sorella di Carmen, una delle vittime. Impossibilitato a portare soccorso agli occupanti della «Golf)), Carlo Oggioni è risalito sulla sua auto ed è tornato indietro, alla ricerca di un telefono, per dare Il crollo aveva l’allarme. messo fuori uso i collegamenti e soltanto da Zingonia ha potuto mettersi in comunicazione con i carabinieri. Oggioni non sapeva alla ancora che. in fondo voragine, c’erano i suoi ami,: CI. DOVEVANO RITROVARSI IN PIZZERIA - A1berto Riva, Ezio Besana, Carmen >lazzola, Silvana Rota e Loredana Lecchi, facevano narte di una comnagnia di* tredici amici che /

Giorgio Francinetti

SEGUE

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però?

concordanza di opi, niom là dove si afferma dl avere visto la ((Golf)) piom. bare in acqua alcuni istanti dopo che il ponte s’era spac cato in due. Carlo Oggioni. 25 anni, di Viganò Brianza. che presumibilmente faceva parte della compagnia, ha raccontato agli in uirenti! pochi minuti dopo 7 a tra em dia, d’aver notato la «GO f f)) in bilico con i cinque prigionieri nell’abitacolo. Mentre via Bergamo e via Veneto, le due strade unite dal ponte, si popolavano di abitanti, il primo allarme è giunto, pochi minuti dopo: alla caserma dei carabinieri di Capriate e a riceverlo è stato l’appuntato al quale ‘s’è presentata una signora ((E’ crollato il ponte, non funziona più il telefono)). Nel cuore della notte, la macchina organizzativa s’è messa in moto: la gente s’è ammassata attorno alla spalliera, che corre accanto al ponte e che è rimasta intatta, mentre le torce elettriche illuminavano il fiume che intanto riceveva la piena (arriverà alle tre). Carabinieri (quelli di Capriate con il maresciallo Corazza e i loro colleghi di Treviglio con il capitano Rosi), vigili del fuoco, vigili urbani, amministratori locali (fra i primi a intervenire il vicesindacq, rag. Giovanni Doneda), il parroco del paese assieme a gruppi di volonterosi, la Questura di Bergamo con il commissario dott. Tinessa, quattro sub di Bergamo che hanno iniziato le immersioni, poi sospese alle tre perché ormai pioveva a dirotto e la piena aveva portato il livello delle acque intorno ai tre metri. E’ stato ,U,naf;pe no ge: ce se neroso e 5 consumato accant’o alla dolorosa ricerca del numero delle vittime e della loro identità. Mentre si cercava di ordinare l’afflusso delle persone, tenendo a distanza gli abitanti dal bordo del ponte e dal passaggio pedonale della spalliera, già si avvertivano le prime certez: un uomo, sorretto da deue ragazze iangeva abbandonato &l Pa spalliera e gli amici dei cinque iovani che erano sulla (<GO7 f» assolvevano il pietoso com ito di informare le famig Pie più vicine., quelle cioè delle ragazze di Capriate. A poco a poco la sciagura ha acquistato le sue tragiche dimensioni, in un rincorrersi di ipotesi: quante vittime? Prima s’è parlato di una macchina, poi di due, quindi anche di tre; di tre, cinLe que, sette, otto morti. ore sono corse sotto la pioggia, mentre la notizia, grazie a un ponte radio, e uscita dai confini del paese. N on s’è perso tempo: ancora sotto una all’alba, pioggia battente, sono state poste le transenne nelle vicinanze del ponte e s uadre di tecnici erano al 9 avoro per ripristinare in poche ore i contatti telefonici e r i allacciare le condutture dell’acqua. La segnalazione del guasto alle comunicazioni telefoniche era giunta alle 1,30 alla direzione della Sip a Bergamo: l’intervento del personale - guidato dal di-

SILVANA ROTA era prossima ai 22 anni, che avrebbe compiuto a giugno. Primogenita di una famiglia di operai, abitava in una casa di via Trento 21 a Capriate. Suo padre, il signor Mario, ha 64 anni e lavora alla Bicocca; la mamma, signora Teresa Bonati, ha 50 anni ed & casalinga, l’altra sorella è Rosalia di 16 anni. Anche Silvana, il sabato sera, era solita incontrarsi con le altre due amiche morte nella tragedia, per trascorrere insieme la serata. Lavorava come impiegata presso la ditta ((Aerimpianti)) di Milano, che raggiungeva tutti i giorni con non poche ore di viaggio. Anch’ella è ricordata come un’ottima ragazza,

rettore della Sip ing. Polenhi con la collaborazione %ell’ing. Carazzone e dal cao tecnico Renato BrambilPa - permetteva di costatare che l’interruzione aveva causato un guasto al sistema, in alta frequenza a 480 canali, che collega il distretto di Treviglio con il centro compartimento di Milano e interessato il cavo di giunzione dalla centrale di Brembate, oltre ad avere interrotto il cavo urbano che convoglia il collegamento di circa 250 utenti. L’intervento di altro personale, oltre a quello del reparto trasmissioni, ha consentito la osa di tre cain vi e quindi i P ripristino breve tempo dei collegaè stato menti : alle lo,30 riattivato il cavo di giunzione, ridando parzialmente le comunicazioni al paese; minuti dopo, venticinque anche il cavo TreviglioaMllano è stato rimesso in servizio eliminando le parziali difficoltà di colle amento fra il distretto di t reviglio e il centro compartimento di Milano. Nel primo pomeriggio è stato ripreso anche il collegamento agli abitanti oltre il ponte. IL SERVIZIO DEI PUL-

LMAN HA SUBITO VARIAZIONI - In serata si è appreso che i pullman della linea Bergamo-Trezzo-Monza faranno regolarmente servizio, sia pure con delle variazioni. Sono state sopresse le due fermate fra il lii ivio di Boltiere e Brembate Sotto in uanto la linea prosegue da 8 si0 Sotto per Boltiere-Canonica-VaprioTrezzo. Inoltre gli utenti di Brembate Sotto devono portarsi alla fermata del paese con circa 10 minuti di anticipo sull’orari~ll;~n visto iacché’ il che ia Pa spola tra 1 rembate Sotto e Trezzo parte prima. L’interruzione del ponte ha provocato una minirivoluzione del traffico. In particolare quanti arrivano da Ca riate vengono dirottati sul Pa provinciale er Madone-Bonate Sotto- F onte San Pietro. Inoltre al bivio di Zingonia i veicoli anziché girare a destra devono proseguire per Vaprio d’Adda e innestarsi poi sulle altre diramazioni. Il traffico sul ponte vecchio è consentito soltanto ai residenti; il passaggio (a senso alternato) è limitato alle vetture.

Franco Cattaneo

Cosetta Mazzola (a sinistra) con una parente e il fratello, geom. Patrizio, ha visto precipitare la vettura con a bordo la sorella e gli amici.

Il signor :onfotio

Roberto Lecchi, di due congiunti.

papa

di Lorena,

mentre

riceve

il 1


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