La scuola di Polizia locale nel centro servizi

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L’ECO DI BERGAMO

VENERDÌ 1 MARZO 2002

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Cronaca di città e provincia Si delinea una soluzione per l’enorme edificio costruito nove anni fa e mai utilizzato. La visita di Guido Della Frera, delegato del Pirellone alla sicurezza

La scuola della polizia locale nel Centro servizi L’assessore regionale: nel megacomplesso abbandonato anche la formazione interforze Bergamo capitale della sicurezza. Si stanno cercando edifici e spazi, ma l’idea di fondo è quella di creare a Bergamo la sede dell’Alta Accademia di formazione della polizia locale. E la visita di ieri pomeriggio in città di Guido Della Frera, assessore regionale agli affari generali con delega alla sicurezza, è stata proprio incentrata sulla valutazione di alcuni edifici disponibili. In testa alla classifica c’è il palazzo del Centro Meccanografico del ministero delle Finanze, in via Zanica, al confine con Orio al Serio e Azzano San Paolo. Si tratta di un edificio di 130 mila metri cubi disposti su quattro piani, costruito nel 1993 e costato circa 100 miliardi di lire. Pila alla mano, Della Frera è sceso personalmente anche nei piani interrati del moloch di cemento, per valutare la fattibilità del progetto di realizzazione dell’accademia. Il Centro Servizi del ministero delle Finanze, la grande «cattedrale» nel deserto che è stata più volte oggetto delle denunce del Gabibbo, potrebbe finalmente trovare una destinazione utile per rendere giustizia alle somme versate allo Stato dai cittadini. «È la prima volta che vedo questo stabile – spiega Della Frera – e credo sia davvero uno spreco non utilizzarlo per la creazione dell’accademia di formazione della polizia locale. La grandezza e le volumetrie permettono anche la creazione di un complesso che potrebbe ospitare un centro di formazione interforze destinato sia alle forze dell’ordine, sia alle polizie locali. Diverrebbe così un polo regionale per la sicurezza». Grandi spazi luminosi per la lezioni, la zona residenziale ai piani alti e nei sotterranei palestre e poligoni. Progetta ad alta voce l’assessore regionale, accompagnato da Marcello Puppi, assessore comunale ai lavori pubblici, e da Luigi Nappo, assessore comunale all’urbanistica. E sembra quasi fatta. Ma la struttura non appartiene né al Comune di Bergamo, né alla Regione Lombardia, bensì al Ministero delle Finanze. «Chiederò presto un incontro con il sindaco di Pergamo, Cesare Veneziani, e con i nostri parlamentari a Roma – continua Della Frera – perché si possa trovare una soluzione con il ministero. L’edificio si presta molto bene all’ipotesi dell’accademia e si trova in una posizione strategica in quanto vicina all’aeroporto di Orio al Serio e all’autostrada A4. Con un costo di 250 euro al metro quadrato si può subito utilizzare a breve questo complesso». Della Frera ispeziona le centraline e gli impianti, osserva i serramenti: effettivamente non si può essere che del suo parere. I lavori di finitura del palazzaccio si sono fermati sul più bello. «Stiamo valutando alcune ipotesi – spiega Alberto Barzanò, presidente Iref, l’istituto regionale lombardo alla formazione per la pubblica amministrazione – anche se il complesso del ministero si presterebbe alle esigenze dell’accademia di polizia locale». E l’assessore Marcello Puppi non perde questa occasione e mostra a Della Frera anche l’edificio della ex Filati Lastex a Redona, ora di proprietà comunale. Ma i 1.200 metri quadrati della palazzina a Redona non sono niente davanti al monumentale complesso di via Zanica. Prima di far ritorno al Pirellone, Della Frera chiede un progetto preliminare di fattibilità da presentare al Ministero delle Finanze a Roma. Che sia la volta buona?

Lega: via l’antenna dal tetto del Gleno

La visita di Guido Della Frera, assessore regionale agli Affari generali con delega alla sicurezza, al Centro servizi delle Finanze al confine tra Bergamo, Orio e Azzano (foto Bedolis)

Vertice con sindaci e comandanti delle polizie municipali dell’Isola. Accesso ai finanziamenti per gruppi di almeno 5 paesi

Sicurezza, la Regione finanzia i consorzi I Comuni possono chiedere al Pirellone un contributo pari al 70 per cento delle quote

MEDOLAGO La Regione Lombardia rimborserà il 70% della quota che ciascun Comune deve pagare per entrare a far parte di un consorzio di polizia municipale. Un’iniziativa, questa, annunciata dall’assessore regionale agli affari generali, con delega alla sicurezza, Guido Della Frera durante l’assemblea della Comunità dell’Isola bergamasca che si è svolta ieri mattina nella sala consiliare del Comune di Medolago. Un’altra novità comunicata dall’assessore regionale riguarda lo sviluppo dei consorzi fra i Comuni: le nuove norme prevedono non più il numero minimo di 5 mila abitanti, ma consentono ad almeno 5 Comuni associati l’opportunità di accedere, presentando progetti specifici, ai contributi regionali. Queste novità verranno introdotte con delibera della giunta regionale sul bando relativo alle legge sulla sicurezza 8/2000 che ogni anno assegna i contributi alle realtà locali. All’assemblea della Cib, convocata da Santo Consonni per Davide Agazzi approfondire le problematiche

legate alla nascita di consorzi tra Comuni, erano presenti numerosi sindaci, assessori, consiglieri e comandanti delle polizie municipali di diversi paesi dell’Isola e dei Comuni vicini che si sono confrontati con l’assessore regionale e la realtà del Consorzio di Polizia municipale dell’Isola che opera da

più di quattro anni. Della Frera ha chiesto a gran voce ai sindaci di dar vita a consorzi per razionalizzare e ottimizzare le spese con l’obiettivo di puntare a un servizio di vigilanza e di prevenzione della microcriminalità che soddisfi le esigenze dei Comuni e dei cittadini.

È una scelta obbligata - ha sottolineato l’assessore - che ha invitato non solo gli amministratori, ma anche gli operatori (comandanti e agenti) di polizia municipale, che sono direttamente interessati, a entrare in questa logica e a favorire e dare il loro contributo alla nascita e alla realizzazione

di queste iniziative associative. Sempre l’assessore nel suo intervento ha evidenziato la realtà del consorzio dell’Isola, che sta puntando su interessanti programmi innovativi come l’istituzione dell’agente di quartiere, la vigilanza di 18 ore sul territorio, l’attivazione del numero breve (035-9999) messo a disposizione dei cittadini, una moderna sala operativa, la stazione mobile e, in futuro, un’unità cinofila. Soluzioni innovative che hanno richiesto investimenti sia a livello finanziario che sul personale, un consorzio che può ancora crescere con la collaborazione di altri Comuni. Al dibattito hanno dato il loro contributo il sindaco di Medolago, Giancarlo Ghinzani, i presidenti del Consorzio di Polizia municipale dell’Isola, Luigi Mandelli e Michelangelo Locatelli, il vicesindaco di Brembate, Gabriella Plati, i sindaci di Madone, Pierluigi Pasquini, e di Chignolo, Romano Blini, il comandante dei vigili di Capriate San Gervasio, Filippo Ferreri.

L’assessore regionale Guido Della Frera (al centro) durante il vertice a Medolago (foto Magni)

Remo Traina

Le antenne dei cellulari non potranno più essere poste nei pressi di asili, scuole, centri sportivi, ospedali e case di riposo. Lo ha deciso il Consiglio del Pirellone correggendo in modo tutt’altro che leggero la legge sull’inquinamento elettromagnetico che era stata proposta dalla giunta Formigoni. In effetti in aula è stato votato dalla maggioranza dei consiglieri (e perciò anche dagli eletti del centrodestra) un emendamento del verde Carlo Monguzzi. Che modifica così la legge: non si potranno piazzare antenne per telefonini a meno di 75 metri dagli edifici che ospitano asili, scuole, centri sportivi, ospedali e case di riposo. Nella versione originale, la legge escludeva dalla regola le antenne di bassa potenza, quelle appunto dei cellulari. La nuova versione invece potrebbe avere sull’intera Lombardia un impatto forte perché mette in discussione parecchi impianti già esistenti. Sui campi magnetici e sull’approvazione della modifica interviene anche il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Belotti, che afferma come questa novità riapra di fatto il caso della casa di ricovero di via Gleno che da alcuni anni ha installato sul proprio tetto un impianto ripetitore di telefonia mobile. «L’anomalia - spiega Daniele Belotti - aveva suscitato già numerose proteste tanto che io stesso mi ero adoperato in diverse istituzioni, a Palafrizzoni come al Pirellone, per ottenere la rimozione». Adesso, dice Belotti, è legittimo riproporre la questione. «Non è un problema di 150 metri come prevedeva la legge, e nemmeno di 75 come deciso adesso. Al Gleno non è un problema di metri ma di centimetri visto che i degenti l’antenna sono costretti a tenersela sopra la testa. È inammissibile che un impianto del genere venga collocato proprio in un contesto come quello di una casa di riposo». E conclude affermando che a questo punto si attende azioni di bonifica immediate sia per la casa di via Gleno che per via Spino, dove «la condizione abusiva dell’installazione si protrae da circa due anni». Ma non è detto che l’appello sia raccolto. In effetti l’assessore Franco Nicoli Cristiani, dopo l’esito della votazione al Consiglio regionale, ha comunicato che «è ferma intenzione della giunta provvedere a riportare i limiti per l’installazione delle antenne per la telefonia mobile come si proponeva nel testo di legge. L’emendamento, ha spiegato l’assessore Nicoli, è frutto di una inadeguata informazione da parte dei consiglieri della maggioranza che hanno approvato l’emendamento in una votazione a scrutinio segreto. Dall’altra parte si registra un Monguzzi estremamente soddisfatto perché a prevalere è stata «la difesa della salute dei cittadini». E anche il consigliere bergamasco del centrosinistra-Ppi, Battista Bonfanti, sottolinea la positività della decisione: «Le famiglie possono oggi ritenersi più sicure per la tutela della salute dei propri figli». Le distanze prudenziali, evidenzia Bonfanti, erano state ribadite all’unanimità in commissione sanità ma poi disattese dalla Giunta. «Ora i consiglieri di maggioranza hanno fatto un gesto di dignità e indipendenza».

Accordo tra Formigoni e Matteoli: un piano triennale che prevede teleriscaldamento, lotta all’inquinamento acustico e incentivi per chi acquista auto elettriche

Pirellone e governo: un miliardo di euro per fermare lo smog

Governo e Regione si mobilitano contro l’emergenza smog

Teleriscaldamento, lotta all’inquinamento acustico, incentivi per l’acquisto di auto elettriche e per la sostituzione di veicoli ad alte emissioni e, in prospettiva, per mettere in circolazione i bus a idrogeno. C’è anche questo nell’accordo di programma firmato a Milano dal ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, e dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Secondo quanto annunciato, il piano prevede in tutto investimenti per oltre un miliardo di euro in tre anni con contributi della Regione, dello Stato e dei privati. «Niente si può fare - ha

spiegato Matteoli - se non c’è prima un lavoro svolto in sintonia con Regioni e Comuni». Il ministro ha infatti spiegato che potrebbero essere siglati altri protocolli, ad esempio con l’Emilia Romagna, ma per ora non con tutte le Regioni «perché non ci sono le risorse». Fare un accordo con la Lombardia, ha aggiunto «è più facile anche perché ha una struttura molto forte». Da parte sua Formigoni ha spiegato che con l’intesa è iniziato il lavoro «per preparare un inverno, il prossimo, che non sia interrotto di continuo dai blocchi del traffico. Stiamo studiando anche - ha prose-

guito - la differenziazione degli orari, la modifica delle politiche di riscaldamento e la regolazione del carico e scarico delle merci». Il documento siglato integra l’accordo di programma concordato un anno fa da Formigoni e dall’allora ministro per l’Ambiente, Willer Bordon. Gli investimenti previsti per il triennio 2002-2004 ammontano a un miliardo e 22 milioni di euro: 203 milioni dallo Stato, 696 dalla Regione, 123 da altri soggetti pubblici e privati. Già nelle «prossime settimane» la Regione preparerà i bandi per assegnare i finanziamenti destinati a in-

centivare l’acquisto di veicoli (per il trasporto merci) che siano elettrici, ibridi o alimentati ad aria compressa, e per favorire la sostituzione, entro 5 anni, dei taxi con nuovi mezzi sempre elettrici o a metano o gpl. «Stiamo studiando - ha ribadito Formigoni - la possibilità che i contributi possano essere dati anche ai privati cittadini». E, sempre su questo fronte, Formigoni, ha candidato Milano come sede espositiva di quella che ha definito la nuova automobile, col suo polo fieristico che è il più grande d’Europa. «Da Milano - ha detto - può rinascere lo sviluppo di una

propulsione alternativa, grazie alle tecnologie ecocompatibili». Sono sicuro, ha affermato il presidente della Regione, che gli operatori del settore sapranno raccogliere l’invito aprendo simbolicamente un nuovo secolo per la mobilità. A Formigoni ha risposto il responsabile delle relazione esterne del gruppo Fiat, Maurizio Beretta: «In termini generali - ha sostenuto - crediamo che tutte le iniziative che possono avere riflessi sull’automobile sono da seguire con grande interesse». Il leader del Pirellone non ha mancato di augurare lunga vita al salone di Torino.

Città e hinterland ancora aria inquinata Non migliora la qualità dell’aria in città. I valori della concentrazione di polveri sottili rilevati dalle centraline dell’Agenzia regionale (il rilevamento è stato effettuato tra le 8 di mercoledì e le 7 di ieri) risultano infatti oltre il livello di attenzione in via Pitentino (64 microgrammi) e oltre la soglia di allarme in via S. Giorgio (83 microgrammi) e in via Meucci (88 microgrammi). Valori preoccupanti anche in provincia: la concentrazione di Pm10 è oltre il livello di allarme a Treviglio (96 microgrammi), Dalmine (80) e Lallio (75), mentre la soglia di attenzione è stata superata a Osio Sotto (70) e Ponte S. Pietro (68). Migliore invece la situazione di Seriate, con 46 microgrammi per metro cubo di polveri sottili.


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