LECODIBERGAMO &-d
Lunedì 23 gennaio 1989
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_La spettacolosaserie dei risultati utili consecutivi è salita a’quota tredici . ,
Il brasiliano (che emozione) è andato a segno quando mancava poco più di un minuto al termine con una magni@ica azionepersonale - La squadra neroazzurra, ben schierata, ha concesso pochi spazi ai bianconeri e ha agito pericolosamente in contropiede -Alla grande il primo tempo degli atalantini, più aggressiva la Juve nella ripresa -Al 17’ splendido salvataggio di Barcella in acrobazia, a portiere battuto - Infortunio a Fortunato all’inizio del secondo tempo (in campo Pandelli)
JUVENTUS: Tacconi; Galla, Cabrini; Magrin (75’ De Agostini), Bruno, Triceiia; Marocchi, Mauro (82’ Buso), Aitobeiii, Zavarov, Laudrup. (12 Bodini, 13 Favero, 14 Brio). ATALANTA: Ferron; Contratto, Pasciutio; Fortunato (51’ Prandetti), Barcelia, Progna; Esposito, Prytz, Evair (90’ Madonna), Nicolini, Bonacina. (12 Piotti, 15 De Patre, 18 Serioli). ARBITRO: Agnoiin di Bassano dei Grappa. RETE: 88’ Evair. NOTE: Cielo parzialmente coperto. Giornata fredda. Terreno leggermente attentato per la breve nevicata detta mattinata. Spettatori 30 mila. Ammoniti: Bruno, Esposito e Triceiia per gioco scorretto; Laudrup e Contratto per proteste; Evair e Prandeiii per comportamento non regolamentare. Calci d’angolo 7 a 0 per la Juventus. TORINO -Mancano poco meno di 2’al termine. L’Atalanta sta difendendo con i denti la sua imbattibilità. La squadra di Mondonico, dopo aver giocato un tempo alla grande, è costretta a stare chiusa nella sua metà campo, per contenere l’assalto della Juve. La formazione bianconera, che giocava con un solo marcatore (Bruno), dopo aver sostituito Magrin (utilizzato in partenza al posto del dgensore Favero) con De Agostini, ha inserito anche la sua terza punta Buso. L’Atalanta, che era già stata costretta a schierarsi senza il suo trascinatore Stromberg, dalla metà del secondo tempo è costretta a rinunciare a Fortunato, uscito dal campo per un duro colpo sotto il ginocchio. Mondonico lo ha sostituito con Prandelli, utilizzandolo nella zona centrale del campo. La squadra neroazzurra, già pressata dalla Juve, è stata costretta a spostare all’indietro il suo baricentro. Gli uomini di Zoff ora spingono come forsennati. Hanno avuto un paio di opportunità con l’ottimo Zavarov, il quale ha però fallito le peraltro non facili conclusioni. Gli uomini di Mondonico lottano su ogni palla, con decisione, con determinazione. Il tono agonistico della loroprestazione sta toccando livelli che oserei definire eccezionali. Non è solo però una squadra che combatte affiliando 1‘area ed erigendo le barricate. E una squadra che in ogni circostanza si sforza di ragionare per giocare la palla nel migliore dei modi, Non c’è insomma solo una ottusa difesa, una condotta rinunciataria ad ogni costo, anche se, arrivati a poco più di 9O”dalla conclusione, ci sarebbe il motivo per poterlo fare. Progna (al quale Fortunato ha consegnato il grado di capitano) e compagni sono pronti a rientrare, chiudere gli spazi, ma anche a proiettarsi in avanti e non solo per alleggerire la pressione della Juventus. Di certo, tenendo palla, l’Atalanta ha motivo di rifiatare, soprattutto di consentire ai suoi difensori di riorganizzarsi. Ma non è questo, ripeto, il loro unico intento. Mondonico era stato chiaro: tri miei dovranno buttarsi dentro in ogni circostanza, per cercare di sfruttare tutte le opportunità possibili)). I suoi uomini stanno interpretando alla lettera le sue sollecitazioni. Già in un paio di circostanze ci avevano provato Prytz, Nicolini e soprattutto Esposito, il quale nel momento di affondare l’azione, di sfruttare il varco che si era aperto al centro dell’area bianconera, era scivolato a terra. Ora, a poco più di 90” dal termine, mentre la Juventus cerca di impostare dalle retrovie il suo ultimo attacco, è Prandelli a conquistare palla. Lui, che soprattutto in questo finale dovrebbe stare nelle retrovie per assicurare protezione ai difensori, decide di affondare l’azione in attacco. Evair, muovendosi con l’intelligenza che sta ormai manifestando in ogni partita, va a dettare il passaggio sulla tre quarti destra. Prandelli lo serve. Evair è clffiancato da Bruno, ha dietro due avversarifra i quali il libero Tricella. Il voler proseguire l’azione in attacco potrebbe persino apparire presuntuoso. Varrebbe la pena forse di allargare sulla destra tanto per tener palla, favorire così l’avanzamento di un compagno e quindi far passare ancora del tempo. Tanto mancano 90”e l’opportunità di continuare la serie positiva è alla portata di mano. Non va buttata al vento. È molto probabile che gli stessi juventini pensino la stessa cosa, perché in effetti non c’è sul brasiliano la chiusura tempestiva, immediata, soprattutto l’uscita del libero Tricella. Ma Evair è attaccante di razza, con il fiuto del gol, con la volontà di fare sempre gol. La gente sorrideva quando un mesetto fa, al termine di ogni gara, il brasiliano manifestava la sua tristezSEGUE A PAG. 12
Elio Corbani
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Continua
da pagina 9 il commeko
di Elio Corbani
Lunedì 23 gennaio 1989
alla grande
impresa
dei neroazzurri
a Torino
Atalantaterzaforzadel campionato:evviva!
za proprio perché non riusciva a collocare il pallone nella rete avversaria. Evair, come riceve palla da Prandelli, annusa la possibilità di fare centro, così anziché tergiversare si allarga, finge di portarsi proprio sulla fascia, poi cambia la direzione, stringe repentinamente sul centro. Un avversario (Bruno) èfatto fuori. Tricella sorpreso accenna a farsi incontro, ma Evair lo sopravanza, l’altro difensore ormai è tagliato fuori; allora è Tacconi che esce dai pali, alla disperata. Evair, anche se da posizione non facile, lo fredda con un fendente diagonale. La palla si infila proprio nel1 ‘angolo dove 25 anni fa, sfruttando però uno sbandamento della difesa bianconera ed una mancata uscita di Vavassori, Zavaglio la infilò in rete conquistando un ‘affermazione storica. Era la Juve dei Boniperti, Sivori e Charles, quella che l’Atalanta batté in quella circostanza. Una Juve che non aveva mai subito una sconfitta interna. Oggi questa Juve forse non è forte come allora, ma è una squadra viva. E comprensibile l’euforia dei bergamaschi. La curva Maratona, dove di regola sventolano i bandieroni egli striscioni granata, e dove oggi è di rigore il neroazzurro, esplode di entusiasmo. Ci sono non meno di 4 mila bergamaschi in quel settore, altri bergamaschi sono arrivati sin qui, ma solo per vedere la loro squadra del cuore, la Juventus, ed essere pronti magari questa sera a prendersi burla dei sostenitori atalantini. Non è andata così. Evair va sotto quella curva a dire grazie ai suoi sostenitori, a chi ha creduto in lui, a chi 1‘ha aiutato a superare il suo momento difficile. I compagni lo inseguono per abbracciarlo, ma Evair è lanciato in una specie di affondo poderoso, non riesce più a contenere la sua gioia, la sua felicità. I giocatori bianconeri osservano attoniti la scena. Sono sbalorditi, increduli. Agnolin appare a sua volta divertito, ma anche un po’ spazientito. Deve far rispettare il regolamento e quando Evair torna sul campo gli sventola in faccia il cartellino giallo, cosa che ormai nessun arbitro osa fare più. Basta vedere quel che accade a Roma, dove i giocatori fanno il giro del campo quando segnano un gol. Ma Agnolin decide di essere severo contro questo ragazzo che, accorgendosi di aver legato il suo nome ad un ‘impresa che può diventare storica, non è riuscito a... trattenere il suo entusiasmo. Evair a mio giudizio era già stato ammonito nel primo tempo. Teoricamente dovrebbe essere espulso. Agnolin forse non se ne accorge, ma molto più probabilmente non ha il coraggio di infierire. Tanto lui ha continuato a sventolare cartellini gialli senza mai indicare il nome di alcun giocatore su questi cartellini. L’arbitro di Bassano si limita quindi a far segno agli atalantini che recupererà 2’. Ho bloccato il cronometro all’atto del gol: 43’26”. Quando si riprende a giocare il cronometro segna 44’20”. Ci sono ancora quindi 130” di incertezza e per certi versi di sofferenza. Mondonico, uno dei grandi protagonisti di questa gara, per il modo in cui ha impostato la partita e ha saputo motivare i giocatori, segue i suoi stando in piedi. Soffre anche lui, anche se cerca di non darlo a vedere, di apparire il ritratto della tranquillità. Al 45’esatto sostituisce Evair con Madonna. La Juve tenta gli ultimi assalti, ma l’Atalanta non trema, finisce alla grande portando palla in attacco arrivando così al 92’senza ulteriori patemi. Al fischio di chiusura gli atalantini si abbracciano, poi si proiettano verso la curva neroazzurra dove la gente impazzisce di felicità. Si levano le maglie e le scaraventano in tribuna. Non era mai successo se non in concomitanza con una promozione, e con una chiusura positiva di campionato. Ma ieri gli uomini di Mondonico hanno intuito di avere fatto qualcosa di eccezionale e quindi hanno deciso di dare un timbro esteriore alla loro impresa con un comportamento inusuale. I sostenitori della Juventus masticano aniaro, qualcuno parla di beffa, ma molti riconoscono i meriti dell’Atalanta. La squadra di Mondonico ha
giocato alla grande, ha giocato da grande squadra. Mondonico aveva detto alla vigilia che per fare risultato qui a Torino l’Atalanta avrebbe dovuto dare il massimo, giocare in modo ottimale, sperando anche in una prestazione non ottimale della Juventus. Mondonico ha avuto racrione a metà. werché in effetti>‘Atalanta h‘a’fornito una prestazione eccezionale, tutti hanno giocato al massimo, ma anche la Juve ha operato ai suoi livelli migliori. Il collega Beni mi informa che Zoff ha parlato della migliore Juve di questo campionato. L’Atalanta l’ha battuta senza rubare nulla, ma praticando un gioco di rara efficacia, non privo di una
cato di manovrare, poi, vista l’impossibilità di penetrare in una difesa ben organizzatu e protetta da un centrocamwo eccezionale. _..-, h,a ___m-m_-. _Eo la strada del goal buttando, come si suo1 dire, la palla nel mucchio. Anche con questo tipo di pressione non ha ottenuto nulla. L’Atalanta inlrnro CIi”c,c.G
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to i suoi attacc hi manovrando palla in moa 10pulito. E arrivata a sfiora re il goal con azioni a largo r-espiro, che, se effettuate da una grande squadra, verrx >hhwn -__. _ ll.nrnhn___ bilmente additate ad esempio
come il modo più moderno per interpretare il gioco all’italiana. \Quello che scrivo non è dettato dall’euforia del momento. Ho detto queste cose commentando la prestazione dell’Atalanta alla chiusura del primo tempo su Radio Alta. C’eranq ancora 45 minuti da giocare e tanta possibilità magari di perdere la partita. Invece l’Atalanta questa partita non solo non l’ha persa, ma 1‘ha vinta perché anche nella ripresa, quando la Juve ha accentuato la sua spinta offensiva, non è mai venuta meno al suo modo di giocare. La maggiore pressione dei bianconeri 1‘hanno costretta a chiudersi maggiormente, ad arretrare il suo baricentro, ma non le hanno mai fatto dimenticare la necessità di manovrare palla. Evair, lasciato forse eccessivamente solo in avanti, e certamente provato per il gran lavoro sostenuto nel primo tempo, ha avuto meno possibilità di tenere palla in attacco, favorendo l’avanzamento dei compagni.
Nonostante questo però la squadra non si è mai arroccata in difesa in modo totale e rinunciatario. Quando ha perso Fortunato, non ha modificato il suo modo né la sua impostazione tattica. La stessa cosa ha fatto quando la Juve ha inserito prima De Agostini, per alimentare la spinta offensiva, poi Buso per disporre di uno sfondatore in più. Così ha preparato l’acuto finale di Evair che è servito ad assegnarle lo scettro di terza forza del campionato: evviva!
goal. Ha sfiorato il successo
La Juve prima aveva cer-
LE PAGELLE
Un otto a-tutti i neroazzturi Mi si consenta una premessa: lasciando la tribuna stampa, il collega Giglio Panza, un grande esperto di calcio, mi ha detto testualmente: ((11grande merito di questa Atalanta, il suo reale valore, sta nel fatto che non si riesce a trovare il migliore uomo in campo. Sono tutti sullo stesso livello. Giocano tutti in modo eccezionale. Qualcuno avrà maggiori qualità tecniche, ma il rendimento è ottimo per tutti: non c’è un migliore, non c’è un peggiore)). Condivido questo giudizio che riporto come una doverosa premessa. Non ho mai voluto dare voti ai giocatori, stavolta francamente mi sentirei di assegnare a tutti un 8 tondo tondo. ***
trolla con grande facilità prendendo sempre il sopravvento. FORTUNATO - Gioca soli 50 minuti, ma alla grande, orchestrando il gioco e la manovra dei compagni a centrocampo, rientrando in difesa per imporsi, soprattutto sui calci piazzati e nel gioco aereo. Quando gli consegni la palla fra i piedi, è come metterla in banca. Lui sa sempre come capitalizzarla nel modo migliore. Va anche più volte in attacco a tentare il goal. 1 sostenitori juventini rimangono incantati dalla qualità, ma anche dalla quantità del suo gioco. Si augurano di vederlo in maglia bianconera la prossima stagione, autorizzati in questo dalle molte voci, per altro infondate, fatte circolare. Purtroppo al 51’ è costretto a lasciare il campo, zoppicando. Lamenta un dolore sotto il ginocchio; si temeva uno stiramento, ma dovrebbe trattarsi solo di un colpo.
FERRON - Effettua un solo grandissimo intervento e non SO francamente sino a che punto determinante, proprio perché preceduto da una ripetuta, attenta segnalazione del guardalinee ad indicare la posizione irregolare di un giocatore della Juventus. Avviene nel secondo tempo quando, su centro di Galia, Marocchi salta, colpisce di testa indirizzando la palla nell’angolo alto alla destra del portiere atalantino. Ferron non bada tanto a quel che sta ad indicare il segnalinee, vede la palla che sta per insaccarsi nel sette e si esibisce in un plastico intervento, volando a bloccare la sfera proprio all’incrocio dei pali. In una sola circostanza si trova in difficoltà, al 17’, quando esce, forse fuori tempo, su un centro dalla sinistra e viene anticipato da Zavarov che lo supera con un pallonetto: Barcella si sostituisce a lui salvando sulla linea di porta. Dieci minuti dopo blocca in presa alta un altrettanto pericoloso traversone, ma viene spintonato da un avversario che gli fa perdere palla. Agnolin quindi annulla in modo deciso il susseguente goal, mi pare, di
BARCELLA - Non ci sono più elogi per questo giovane che sta in campo con la sicurezza di un giocatore arrivato. Oggi era alle prese con Spillo Altobelli, uno dei grandi cannonieri, dei grandi attaccanti del calcio italiano. Barcella lo annulla con una prestazione che ha dell’eccezionale. Non ha rivali nel gioco aereo, ma è sempre pronto, preciso, sicuro anche negli interventi con palla a terra. E un Barcella che non solo cancella il suo diretto avversario, ma va anche in aiuto dei compagni, va anche a risolvere talune situazioni scabrose, come quella che nel primo tempo lo porta a salvare sulla linea il pallonetto di Zavarov. Nella ripresa, quando molti sembrano logicamente un po’ provati, lui ha tanta birra in corpo da irrompere su ogni palla con grande vigore, credo persino smontando gli stessi avversari. E un Barcella fra l’altro molto preciso anche nel disimpegno.
Cabrini. Splendida una sua uscita a terra al ad anticipare Altobelli lanciato da Magrin. Sicuro, tranquillo in ogni circostanza. Come sempre, del resto. CONTRATTO - Segue come un’ombra Laudrup, che è certamente il più pericoloso degli attaccanti avversari. Il danese scatta, dribbla in velocità, dà più volte la sensazione di avere la meglio, ma Contratto riesce sempre a recuperare, a metterci, come si suo1 dire, una pezza. Al 27’l’ex fiorentino compie il suo più importante intervento quando si inserisce fra Marocchi e Laudrup, interrompendo un duetto che li stava portando verso il goal. Non c’è mai ombra di esitazione nei suoi interventi, né dà mai la sensazione di esse& in affanno, anche se talvolta deve ricorrere al fallo per arginare lo scatenato danese. Quando è in possesso di palla riesce sempre ad essere precisò nel disimpegno. Nel finale attende in zona il suo diretto avversario proprio per presidiare la fascia destra, sulla quale cercano di penetrare a turno Cabrini e De Agostini. PASCIULLO - Sicuramente la sua miglior prestazione in maglia neroazzurra, sicuramente una prova che mette fine ad ogni riserva sul suo conto. E un Pasciullo che non sbaglia niente né in fase di interdizione né in fase di impostazione. Sì, perché il difensore atalantino, oltre che a presidiare in modo perfetto la fascia sinistra (dove non trovano spazio per gli inserimenti né Magrin né Galia, ma nemmeno gli stessi Zavarov e Marocchi), non esita, una volta conquistata palla, ad avanzare dialogando con i compagni con velocità e sorprendente precisione. Nel primo tempo va anche a tentare la conclusione, mancando il bersaglio. Nella ripresa compie un grande salvataggio su Magrin lanciato a rete. Nel finale, quando entra Buso, giocando in pratica sull’ala destra, Pasciullo lo con-
PROGNA - Quella di oggi poteva essere la prova più importante della sua stagione. Era in pratica la sua prima prestazione contro una grande squadra, proprio perché lui aveva saltato sia la gara di Milano sia quella di Genova. Si doveva verificare quindi il suo comportamento in una partita per ovvie ragioni prevalentemente difensiva, perché si prevedeva che gli avversari avrebbero esercitato una certa pressione. Progna probabilmente entra in campo consapevole di questo e sin dai primi minuti dimostra grande concentrazione, intervenendo con sicurezza sui palloni più difficili. E un Progna cqmunque che interpreta il ruolo di libero in modo perfetto. Francamente me lo sarei aspettato molto rintanato nella sua area e invece si sgancia in avanti, intervenendo addirittura sugli avversari a centrocampo e proponendosi come costruttore di gioco o proseguitore di azioni offensive. l? un Progna velocissimo, precisissimo nei disimpegni e anche nei lanci. Io credo che francamente abbia giocato qui a Torino la sua migliore partita del campionato e forse da quando è in maglia neroazzurra. Persino nel finale lo vedo sganciarsi sulla fascia destra addirittura nel tentativo di portare avanti un pallone che era stato rilanciato dalla difesa. ESPOSITO - Credo che per questo giocatore si debba fare una considerazione particolare: viene considerato un semplice portaborraccia, un uomo a cui far ricorso nei casi di emergenza, ma in effetti quando è in campo riesce a garantire alla squadra un rendimento di notevole valore. Io mi ricordo che l’Atalanta lo aveva acquistato più per imposizione della Lazio che per convinzione. La società neroazzurra si è invece assicurata un giocatore estremamente importante. Lo dimostra anche oggi, esibendosi in una prestazione che oserei dire perfetta. E un Esposito molto determinato, aggressivo, che si busca
LA CRONACA DELLA PARTITA IN SPICCIOLI
BraZìl,
BrazìL.
1'46": Marocchi in corsa si aggiusta il pallone con una mano, entra in area e segna.Agnolin non abbocca e annulla. 13': punizione centrale per la Juventus dieci metri fuori dell’area. Sul pallone va Magrin e gli scongiuri nella curva occupata dai bergamaschi non si contano. La palla, però, superata la barriera, impatta con la testa di Fortunato. 13'58": Zavarov traversa nel centro area. Contratto manca l’intervento ma Ferron in uscita anticipa Altobelli. 15’:punizione a due nell’area dell’Atalanta * per un fallo fischiato a Ferron. Mauro tocca corto per Zavarov il cui tiro viene però ribattuto. 17’: Altobelli raccoglie un traversone di Magrin e tocca corto, in area, per Zavarov. Tiro del sovietico e salvataggio sulla linea, in acrobazia, di Barcella. 21': Evair viene messo a terra al limite dell’area. Tira la punizione lo stesso brasiliano e la palla finisce di poco fuori alla destra di Tacconi. 23’: Nicolini apre sulla destra per Bonacina, cross di quest’ultimo in area per Prytz che viene però anticipato. 30’:Galia effettua un traversone in area. Interviene Progna di testa nel tentativo di liberare e manda il pallone sulla parte alta della traversa.
31’: su azione di calcio d’angolo Galia riesce a segnare, ma Agnolin annulla per una carica ai danni di Ferron. 32’: Zavarov riesce ad anticipare di testa l’uscita di Ferron, ma la palla finisce alta sopra la traversa. 36’: punizione per YAtalanta, Nicolini mette in mezzo dl’area ma Evair in scivolata manca la deviazione. 40’: scambio Zavarov-Altobelli con tiro finale del sovietico che finisce di poco fuori. 53’:ennesimo traversone in area di Magrin, con Zavarov che tenta la deviazione al volo. La palla finisce sopra la traversa. 55’: questa volta è Zavarov che lancia Magrin in area. Pronta conclusione dell’ex nerazzurro che viene però deviata in angolo. 68’: colpo di testa di Marocchi con Ferron che blocca in tuffo. 69’: Mauro per Zavarov in area, ottimo controllo del sovietico il cui tiro di sinistro è deviato in angolo. 71’: gran tiro di Nicolini da fuori area che termina di poco a lato. 74’: Esposito riesce ad anticipare Marocchi lanciato a rete. 88’: Prandelli mette in mezzo per Evair. Il brasiliano, spalle alla porta, controlla bene il pallone, supera sulla destra in velocità due avversari, entra in area e batte Tacconi in uscita. 50'
LA PULCE NEL FISCHIETTO
È sempre il migliore Scusate la inusitata apertura delle mie note, ma non posso soffocare la gioia per la splendida, storica vittoria dì un’Atalanta sempre più.. . incredibile. Ed ora rientriamo in tema. Prima dell’inizio della partita avevo scritto una promessa. Eccola: Luigi Agnolin, quarantacinquenne di Bassano del Grappa, indiscusso numero uno degli arbitri italiani e uno dei migliori mondiali. Tanto nomine per Juventus-Atalanta. La sua designazione sarà stata per le ridondanti, se non velenose, polemiche dopo Firenze, ma credo anche per dare all’Atalanta quella giusta considerazione che va meritandosi con il suo «pimpante» campionato. Compito non certo facile per Agnolin che, fra l’altro, deve in ogni sua prestazione confermare i suoi acquisiti, assoluti valori. Ed ecco le mie considerazioni dopo il termine della partita. Peana gratuito? «Sudditanza... psicologica))?No, senz’altro. La partita aveva confermato la ferma peysonalità, il severo rispetto del regolamento. E senza dubbio un po’appesantito, segue le azioni con un passo atletico che risente della sua matura età (45 anni). Ma l’indiscusso ascendente sui giocatori e la consumata esperienza gli consentono di condurre la gara sempre in completa tranquillità anche nelle situazioni che possono far discutere. Qualche episodio a conferma. Primo tempo: 11’: dice decisamente ((no))a Zavarov che maliziosamente «sfondando» su
r
due difensori atalantini finiva poi.. . per le terre. Proteste «limitate» in campo (è il massimo... consentito con Agnolin), acri le reazioni del pubblico e non ultime, purtroppo, anche quelle in tribuna-stampa. 14’:punizione indiretta per palla trattenuta da Ferron (i famosi quattro secondi). Un eccesso di fiscale interpretazione. Ma ha torto lui o i suoi colleghi che non «intendono» applicare il regolamento? 31’: rilevato un intervento di Mauro che in subdola elevazione ostacolava una parata di Ferron, con giusto diniego alla conseguente rete. Non si è certo ripetuto... Genova! Come dire: chiunque tu sia, se vuoi far goal, devi farlo in modo chiaro e pulito; per mia tranquillità tecnica e per tuo vero valore tecnico-atletico. Ha ammonito senza teatralità alcuna. A buon diritto, senza sofismi, sempre opportunamente, senza...distinzione di maglie. Gli ef- , fetti si sono visti nel corso della partita. Neanche «l’osannante» Evair è andato indenne dal cartellino giallo. È la prima volta che vedo ammonire, al riguardo, dall’inizio del campionato. Ed anche qui ritorna il concetto: perché non anche i suoi colleghi? Un arbitro con questa maturità, coraggio e costanza di applicazione del regolamento è una garanzia per le squadre e per i risultati. Pur se, cpme logico, qualche sfilacciatura è emersa. E umano e arbitralmente logico. Bruno Orlando
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anche un’ammonizione forse troppo severa, ma perché gioca con grande concentrazione su ogni palla. Sul piano agonistico noa ha uguali, ma è anche molto sicuro nel disimpegno, nel passaggiq, molto attento nel rientrare quando se ne avverte la necessità (effettua in area un paio di salvataggi notevoli) e anche a proporsi nel gioco offensivo. Nel primQ tempo va a tentare una ,conclusione e nella ripresa addirittura va ad inserirsi per tenta: re il goal, ma all’ultimo momento scivola e purtroppo l’occasione sfuma. PRYTZ - Interpreta in modo perfetto il suo ruolo di guastatore a centrocampo. Guastatore delle azioni altrui, proprio per la prontezza con cui riesce a chiudere su ogni avversario, ma guastatore anche per l’abilità con cui riesce a portare palla in avanti. Lo svedese è una specie di motorino perenne che riesce ad essere veloce, intraprendente ma anche sempre molto preciso. Nei suoi interventi c’è sempre il tocco estroso, imprevedibile. Con Evair effettua alcune combinazioni veramente da applausi, soprattutto nel primo tempo, in un paio di circostanze cerca anche di aprirsi la strada per la conclwsione senza mai riuscire a piazzare il tiro. E incredibile comunque la mole di lavoro che sopporta a centrocampo, proprio perché è il primo dei giocatori atalantini ad andare in pressing sugli avversari che arrivano dalle retrovie. Oserei dire che la barriera difensiva dell’Atalanta parte proprio da lui, in parte quasi sulla metà campo degli avversari e sulla riga di metà campo dove gli avversari non hanno mai la possibilità di avanzare liberi proprio perché lo svedese è pronto a contrarli. NAIR - Qualche tempo fa si diceva che il futuro dell’Atalanta, le sue possibilità di effettuare un campionato eccellente erano molto legate al rendimento di questo giocatore. Ebbene, Evair anche oggi riesce a dare la misura del suo valore non tanto per il gol, segnato con grande abilità (rimando il lettore ovviamente all’ampia descrizione effettuata in sede di commen$o), ma per il grande gioco del primo tempo. E un Evair che incanta per l’abilità e la rapidità del palleggio. Non è un autentico giocoliere, ma possiede i colpi del giocatore fantasioso. La sua abilità soprattutto nel dare la palladi esterno di tacco sorprende gli avversari. E un Evair che sa lottare, soprattutto che dimostra molta intelligenza negli spostamenti che effetua su tutto il fronte offensivo. E un Evair che rientra anche nelle retrovie, tanto da riuscire nel primo tempo a conquistare un paio di palloni entro la propria area di rigore. Certamente qualche sportivo, ma anche qualche critico, ha forse emesso nel passato giudizi affrettati su questo giocatore che ha indubbiamente del talento, che sta per venire alla luce ormai di domenica in domenica. NICOLINI - Ancora una prestazione meritevole di grande elogio da parte di questo piccolo-grande giocatore. Nicolini viene utilizzato sulla fascia laterale destra più come centrocampista puro, quasi come interditore. Fino l’anno scorso lo conoscevamo come trequartista, come l’uomo in grado di conquistare palla e infilarsi improvvisamente in area per fare goal. Quest’anno Mondonico gli chiede di sacrificarsi molte volte sulla fascia laterale, come ha fatto oggi. Nicolini interpreta in modo perfetto questo suo ruolo. Oggi sulla fascia destra, unitamente a Bonacina, crea una specie di chiusura che a tratti Zavarov, Laudrup, Cabrini cercano di forzare senza mai riuscire ad avere la meglio. Bellissimo un suo calcio di punizione per Evair al 36’: il brasiliano purtroppo non arriva sulla palla in tempo per infilare in rete. Al 40’ del primo tempo tenta di sorprendere con un pallonetto Tacconi, mandando la palla di PO* CO sulla traversa. Al 65’ compie un grande salvataggio sulla linea di porta dopo aver pov chi minuti m-ima servito. su calcio niazzato. un pallone ;erso Barcella, che stavaper inI% lare in rete. Al 71’ cerca di infilarsi in area avversaria, ma non riesce bene a controllare la palla, che gli rimane dietro. BONACINA - Quasi quasi potrei ripetere per Bonacina quello che ho scritto per Nicolini. 1 due giocano in tandem in modo meraviglioso. Si integrano a vicenda. Bonacina forse in talune circostanze stringe un po’ di più la marcatura su Zavarov anche quando questi retrocede a metà campo, ma è sempre pronto anche a rientrare per portarsi sulla fascia. E sorprendente la tranquillità, la sicurezza che dimostra in ogni situazione difensiva. Ma è da sottolineare la bravura con cui riesce a scattare in avanti, ad effettuare quegli sganciamenti che mettono in difflcoltà gli avversari. Nel primo tempo, ed esattamente al 23’, partecipa ad un’azione corale della squadra impostata da Fortunato, proseguita da Prytz, va sul fondo a centrare all’indietro, ma i compagni vengono anticipati, da un intervento di Tricella. Grande ovviamente il lavoro nella ripresa e soprattutto nel finale quando arretra il suo raggio d’azione su Laudrup. Bonacina capisce la necessità di non lasciare via libera al danese e stringe su di lui una marcatura molto efficace. PRANDELLI - Sostituisce Fortunato negli ultimi 39’. Si piazza in zona centrale davanti all’area, agendo come libero in prima battuta, ma intervenendo con prontezza su ogni avversario. E un Prandelli sempre attento, sempre sicuro. Interviene molto bene di testa in un paio di situazioni favorevoli. Già prima del gol di Evair cerca un paio di inserimenti in avanti creando qualche minaccia per gli avversari. Poi è proprio lui a lanciare il brasiliano, che colloca la palla in rete. MADONNA - Gioca nei due minuti di recupero e riesce anche a giocare due buoni palloni tenendo palla in attacco. e.c.
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