Giugno 2016 Arriva Gasperini

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L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 16 GIUGNO 2016

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LEGA PRO

La nuova sfida di Foscarini chiamato dal Livorno

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l Livorno appena retrocesso in Lega Pro riparte da Foscari­ ni. Dopo la stagione fallimen­ tare conclusa con la retroces­ sione e il ritorno in terza serie dopo 17 anni, il club amaranto ha scelto Claudio Foscarini per la guida tecnica e per iniziare la ricostruzione di una squadra

competitiva capace di lottare per la promozione. Il nuovo tecnico – di origini trevigiane ma bergamasco da una vita (Atalanta e Virescit da calcia­ tore; Virescit, Stezzanese, Ver­ dello e AlzanoVirescit da allena­ tore) – lo scorso anno ha conqui­ stato la salvezza in serie B con la Pro Vercelli e in passato ha alle­

nato anche Rimini e Cittadella. Proprio con i padovani ha sta­ bilito un record di longevità gra­ zie a dieci anni di conduzione tecnica, due promozioni in serie B e una promozione sfiorata in serie A nel 2010. Foscarini ha sempre saputo farsi valere e il Livorno punta sulla sua esperienza.

Il tavolo della presidenza durante la conferenza stampa di ieri a Zingonia: il d.g. dell’Atalanta Umberto Marino, il presidente Antonio Percassi, il nuovo tecnico Gian Piero Gasperini e il d.t. Giovanni Sartori FOTO MAGNI

GASPERINI

«Ecco la mia Atalanta» Il mister. Presentato il nuovo allenatore: «Per me grande opportunità, lavoreremo per essere duttili e concreti» Obiettivo salvezza, ma c’è modo e modo per salvarsi. Il 3­4­3? I moduli cambiano. Spettacolo? Sì, con i punti» PIETRO SERINA

uttilità, non integrali­ smo. Concretezza, non fantasie: va bene il gioco, ma conta fare punti. Per una salvezza «obiettivo di mezza serie A abbondante, ma che si può conquistare in tanti modi». Gian Piero Gasperini nella prima con­ ferenza stampa da atalantino punta a smussare i suoi angoli: «Sono diretto con i giocatori? Ho sempre avuto grandi spogliatoi», «Sono puntiglioso con i mass me­ dia? Rispetto il lavoro di tutti, conta la buona fede. E tendo a leggere solo le cose belle...».

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Mister, il suo arrivo era inatteso.

«Io ringrazio il presidente e la famiglia Percassi per l’opportuni­ tà che hanno deciso di conceder­

mi. Dopo il Genoa ripartire dal­ l’Atalanta è una grande opportu­ nità. Qui ci sono le condizioni ideali per fare qualcosa di buono, per portare le proprie conoscen­ ze e cercare di dare soddisfazioni a chi ti offre l’opportunità di lavo­ rare seriamente». Scusi ma lei arrivando a Bergamo non si è sentito una seconda scelta? Sa, la società era su Maran.

«Nel calcio succede di avere orientamenti, poi le situazioni evolvono. Io so che quando l’Ata­ lanta mi ha contattato è bastato pochissimo a convincermi. Per­ sonalmente considero Bergamo una grande opportunità profes­ sionale. So che via da Genova de­ vo dimostrare qualcosa e questa è una grande chance. Proprietà molto seria, società molto ben

gestita e pronta a operare, una storia alle spalle, basi solide su cui costruire, ambiente caldo come a Genova». A proposito di ambiente: lei a Genova ha litigato con gli ultrà. A Bergamo sono presenti e attivi.

«Io penso che quanto accaduto a Genova alla fine ci abbia aiutato a ricompattare l’intero ambiente. Quindi ha portato vantaggi. Qui i tifosi sono altrettanto caldi, lo so. Per questo dico che insieme costruiremo un futuro solido. È nell’interesse di tutti che l’Ata­ lanta cresca. Noi lavoreremo so­ do per riuscirci». Ci dica del mercato. L’Atalanta attuale è adatta al suo calcio? Cosa si aspetta dalla società?

«Scusate ma io non parlo pubbli­

camente di queste cose, lo faccio in privato, con i dirigenti. Palo­ schi? Non è un giocatore dell’Ata­ lanta, non lo giudico. Guardo i fatti, lo stato delle cose. Posso dire dell’Atalanta attuale. Bor­ riello e Diamanti vogliono resta­ re? Vedremo, sono svincolati. Pi­ nilla? È un giocatore di livello, abbiamo già lavorato insieme sei mesi al Genoa. Poi è venuto qui perché voleva giocare di più, ma i numeri mi dicono che non ha avuto continuità. L’Atalanta ha bisogno di più giocatori per ruolo. L’idea di un titolare che gioca sempre non è di questo calcio».

poi dipende dal modo in cui arrivi alla salvezza. Di sicuro vi posso dire che il prossimo campionato sarà ancora più equilibrato di quello appena finito. Quindi più difficile. Il Cagliari è società di A. Il Pescara cresce. Il Crotone ha i dirigenti giusti per far bene».

Naturalmente lei sa che l’Atalanta gioca per la salvezza.

Lei si aspetta un mercato che le per­ metta di giocare con il 3­4­3?

«Naturalmente, come la metà ab­ bondante delle squadre di serie A. Tutte, a parte le prime 7­8. Ma

«Non vorrei essere imprigionato il quel concetto, andiamo oltre i numeri. A me piace giocare con

IL NUOVO ALLENATORE GIAN PIERO GASPERINI

Sorrisi a bracciate, ricciolo accattivante È piemontese: sguscia come un’anguilla

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ian Piero Gasperini ha la cravatta ten­ dente al nerazzurro e il nodo tosto che ar­ riva al collo button down della camicia azzurra. È il suo primo tributo alla nuova società. Il ricciolo di destra dei capelli in­ canutiti è lì fisso, scientifica­ mente accattivante, alle soglie del simpatico. E i suoi sorrisi

larghi (solo il tempo ci dirà quanto piemontesi...) portano sensazioni positive. Inducono a buoni auspi­ ci. Quando comincia la conferen­ za stampa Antonio Percassi è mol­ to più emozionato di lui. Il presi­ dente parla con un filo di voce, già prima di cominciare si tuffa nel bicchiere d’acqua utile per scio­ gliere la tensione. E il tono si alza

solo per un paio di battute. Gasp no, sembra che la sala stampa del centro Bortolotti sia casa sua da tempo, seduto dalla parte del d.t. Sartori (a fianco del presidente c’è il d.g. Marino) sorride a tutti e sgu­ scia come un’anguilla di mestiere. Non lo metteresti in difficoltà neppure alla millesima domanda. Gasp regala risposte il più possibi­ le generiche, ci aggiunge bracciate

di una cordialità prudentemente ovvia. E dopo l’ufficialità anche gli scambi di cortesie privatissimi confermano le prime sensazioni. Questo sa come muoversi. Gasperini si ferma e ascolta tut­ ti, annuisce, sorride e fa battute con chi si presta, quasi un’ora dopo arriva a fatica alla sala ristorante, ma non prende neppure il caffè. E d’un tratto scompare, ufficialmen­

Però l’Atalanta si può salvare.

«Ci mancherebbe. Ripeto: obiet­ tivo salvezza, ma c’è modo e modo di salvarsi. E aggiungo che qui tra proprietà, società e strutture c’è tutto per pensare a una crescita che in futuro possa portare a competere per altri traguardi».

i tre difensori e tendo ad attacca­ re con tre uomini, ma la loro posi­ zione in campo poi può variare. Guardiamo il numero di uomini nella fase difensiva e offensiva». Ma quali sono le sue indicazioni di mercato?

«No guardi: i giocatori che ho sono sempre i migliori possibili. Abbiamo davanti due mesi ab­ bondanti di mercato, non potrei dire altro. Io ai miei ragazzi chie­ do solo duttilità. Per adattarci alle esigenze di ogni momento. Per­ ché sempre più spesso capita di cambiare più moduli anche nel corso della stessa gara». Lei ha la fama di essere un gran lavo­ ratore che valorizza i centravanti e lancia i giovani. L’aspettiamo.

«Il lavoro è l’unica via che cono­

te per impegni organizzativi coi dirigenti. In realtà il nuovo tecnico ha cominciato la full immersion con Sartori, interrotta solo per il pran­ zo (in maniche di camicia, via giac­ ca e cravatta) al quale hanno par­ tecipato anche Antonio, Luca e Stefano Percassi. Poi il summit è proseguito nell’ufficio del d.t. fino a metà pomeriggio passato. Ga­ sperini ha lasciato il centro Borto­ lotti poco dopo le 17 per rientrare a casa sua, a Grugliasco, alle porte di Torino. Ora per lui qualche gior­ no di mare con la famiglia (anche se ieri ha detto: «Dipendesse da me comincerei subito, ma...»), poi partirà la sua avventura atalanti­ na.


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MERCATO

Vicinissimo l’arrivo di Paloschi De Roon richiesto in Inghilterra

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lberto Paloschi (nel­ la foto) sarà il primo regalo per Gasp? Non c’è ancora l’uf­ ficialità, ma il cen­ travanti dello Swansea è ormai vicinissimo a vestire la maglia dell’Atalanta: la chiusura del­ l’affare è ormai dietro l’angolo. Si tratterebbe di un investimen­

to importante per i nerazzurri, che per Paloschi metterebbero sul piatto un’offerta di 7,5 milio­ ni complessivi da spedire in Gal­ les (poco più di 6 milioni di base, più una cifra legata ai bonus): il giocatore ha già espresso il pro­ prio benestare ed è pronto a rientrare dalle vacanze a Ibiza per firmare il contratto (fino al

2021) con l’Atalanta. Si attendo­ no novità nelle prossime ore. Con Paloschi dietro l’angolo, Cyril Thereau si allontana, an­ che se comunque dovrebbero arrivare due attaccanti, visto che Marco Borriello difficil­ mente rinnoverà e Mauricio Pi­ nilla è dato come sicuro parten­ te (nelle ultime ore è spuntata

persino l’ipotesi Inter). Stesso discorso per Alessandro Matri, che oltretutto ha un ingaggio troppo elevato. Intanto, Marten de Roon ha richieste in Inghilterra, con il neopromosso Middlesbrough in prima fila, mentre su Franck Kessie ha fatto un pensiero il Napoli. M. S.

Gian Piero Gasperini riceve la nuova maglia dell’Atalanta con il suo nome dal presidente Antonio Percassi

Percassi: Gasp come me va sempre all’attacco Corti? Lavora per altri La società. Il presidente: «Maran? Ci abbiamo pensato quando Gasperini sembrava bloccato. Grazie a Reja» Sartori: «Squadra per il 3­4­3, rosa da completare» MATTEO SPINI

sco per raggiungere gli obiettivi. E per migliorare. Con i centra­ vanti sono sempre stato fortuna­ to, in realtà erano bravi loro. I giovani se meritano devono gio­ care, non bisogna aver paura a mandarli in campo. E direi che mi piace anche recuperare giocatori che magari vengono da un anno sbagliato. E rilanciarli». Ci aspettiamo anche il suo calcio

spettacolare, che abbiamo già visto a Bergamo: tutti all’attacco.

«Questo lo considero un augurio, perché io ci terrei che la mia squadra si identificasse con i va­ lori della città che rappresenta. Per questo, per quello che cono­ sco Bergamo, dico che dovremo giocare mostrando ancora più coraggio e più forza di determi­ nazione di quelle immaginabili. Sono componenti essenziali per

arrivare ai risultati, e io so bene che alla fine serve concretezza. Che bisogna fare punti». Mister, lei deve farci divertire.

«Certo, mi rendo conto che lo spettacolo conquista i tifosi e che io devo guadagnare il cuore dei bergamaschi. Ma senza risultati non faremmo strada. Noi cerche­ remo sempre la concretezza».

«Speriamo di essere così contenti anche a fine campiona­ to», chiosa Antonio Percassi in fondo al rettilineo d’arrivo della presentazione di Gian Piero Ga­ sperini. Oggi, Percassi, contento lo è parecchio e lo si capisce dai sorrisi che sfodera e dal petto che gonfia ogni volta che prende la parola per commentare l’arrivo del tecnico tanto atteso. Una scelta che il presidente sente sua: «La mia famiglia voleva fortemente Gasperini», ammette, riempiendo di lodi chi ha portato a termine l’operazione, ovvero «Sartori e mio figlio Luca: hanno fatto un grande lavoro e siamo felici del risultato».

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Obiettivo ambizioso

In vista della quale martedì il tecnico era stato tutto il giorno con Marino e Sartori in sede, e poi con il d.o. Roberto Spagnolo e il team manager Mirco Moioli in giro per Bergamo e provincia. Visita nei dettagli a tutto il centro Bortolotti (con relativi momenti di grande stupore, visto l’impianto) e a se­ guire visita alle sedi del ritiro: al­ bergo, Rovetta, centro sportivo, piscine. Più il pranzo nella sala ristorante di Zingonia con tutta la famiglia Percassi. A Zingonia, in­ fatti, martedì si sono presentati il presidente Antonio con i figli Lu­ ca, Matteo e Stefano. Tutti lì ad accogliere il Gasp, con il quale si punta a scrivere un pezzo decisivo del futuro societario. Poi in serata

Gasperini è andato alla scoperta di Città Alta: cena in piazza Vec­ chia, al Ristorante Colleoni, da Cornaro. Con lui tutti i vertici diri­ genziali, da Marino & Sartori in giù. Nel frattempo i suoi collabo­ ratori ­ Gritti, Trucchi e Borelli ­, a Bergamo da lunedì, avevano già definito i dettagli del loro lavoro. Torneranno tutti dopo vacanze più lunghe del previsto: il raduno, in origine previsto per lunedì 4 luglio, a quanto si sussurra sarà posticipato di qualche giorno. Mentre resta fissato per domenica 10 luglio il saluto ai tifosi allo sta­ dio e la partenza per le tre settima­ ne di preparazione in tranquillità su ai piedi della Presolana. Sarà il primo (e non l’unico)

momento decisivo per la co­ struzione della nuova Atalan­ ta. Lì Gian Piero Gasperini ab­ bandonerà il sorriso di ieri e il ricciolo incanutito scientifica­ mente simpatico, tornerà il Gasperson che decide e orga­ nizza, quindi valuterà l’organi­ co. Questo dentro, questo fuo­ ri, questo vediamo. Dovrà esse­ re diretto come dicono che sia sempre con i giocatori e la so­ cietà, fermo nel costruire il fu­ turo a sua somiglianza. Se poi, col tempo, vorrà tornare a sor­ ridere. E a coltivare quel riccio­ lo incanutito, scientificamente accattivante. P. Ser. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel giorno in cui Gasp si prende la copertina, a Percassi spettano i commenti del padrone di casa, che lasciano ben intendere l’eufo­ ria dell’ambiente: «Si tratta di un giorno importante per la società: i risultati parlano per Gasperini, in cui abbiamo fiducia e stima. L’obiettivo di convincerlo a venire a Bergamo era ambizioso e l’ab­ biamo centrato: lui può essere il nostro valore aggiunto, con il qua­ le consolidarci, crescere, diventa­ re più importanti». Le primissime parole sono già una dichiarazione d’amore, intro­ dotta da quella di stima per Reja, «una persona seria e un grande professionista, che voglio ringra­ ziare». Impossibile? Macché

Gasperini è quello che alza le braccia al cielo sotto il traguardo, ma la volata per il fantamister, in

questo ultimo mese, è stata lunga e, in certi momenti, tirata da altri corridori: «Con Maran avevamo parlato, ma ad un certo punto ab­ biamo capito che era inutile anda­ re avanti: Campedelli ci ha detto che non c’era la possibilità di farlo arrivare e il discorso si è chiuso», precisa Percassi. Che però, in ogni modo, sottoli­ nea che Gasp è tutto tranne che una seconda scelta: «In un primo momento pensavamo che non fosse possibile arrivare a lui, visto che era sotto contratto con il Ge­ noa. Poi si è aperta questa possibi­

n Risposta stizzita

sul talent scout che vuole andare via. Niente repliche, avvocati già al lavoro lità, con un incontro a Bergamo con Preziosi, il quale ci ha dato l’ok: a quel punto ci siamo precipi­ tati su Gasperini. Ma se fosse stato disponibile fin dall’inizio, avrem­ mo subito puntato su di lui». Per Percassi, l’ex uomo impos­ sibile è la figura giusta, per un motivo semplice: «È uguale a me, ha lo stesso spirito della mia fami­ glia: siamo abituati ad attaccare. Ma senza fare passi più lunghi della gamba e con umiltà: i conti vanno tenuti in ordine». Stoccata a Corti

Pochi minuti per piacersi a vicen­ da, tanti lunghi giorni per arrivare all’ufficializzazione, senza mai farsi aggredire dall’ansia: «Siamo allenati anche a queste situazioni

e, nei giorni dell’attesa, non ci sia­ mo preoccupati. Avevamo la pa­ rola del mister e quella di Preziosi, eravamo tranquilli». Carezze per Gasp e per tutta l’Atalanta, ma una stoccata a Bep­ pe Corti (Zamparini ha detto di avere già incontrato l’attuale re­ sponsabile dell’area scouting dei nerazzurri, anticipando che an­ drà a Palermo): «Non parlo di di­ pendenti dell’Atalanta che lavora­ no per altre società», la replica stizzita del presidente. Ieri, Corti, contattato telefonicamente, non ha voluto rispondere, anche per lasciare «campo libero» agli avvo­ cati, già messi all’opera per la tute­ la della propria immagine. Sartori e il mercato

Poi, la palla passa a Giovanni Sar­ tori, mai troppo loquace quando si parla di mercato: «Lavoreremo nell’ottica del 3­4­3, seguendo le indicazioni del mister ­ ha attac­ cato il responsabile dell’area tec­ nica ­: la rosa è già valida, ma la completeremo. Spesso si parla di trattative chiuse quando invece non è così: Paloschi è un giocatore che abbiamo già trattato in passa­ to, non nascondo che il gradimen­ to c’è, ma le cifre che spuntano sono fantasia. Qualche arrivo dal Milan? Per il momento, il club rossonero è bloccato per le vicen­ de societarie, quindi non possia­ mo nemmeno parlare. Diamanti e Borriello? Il primo è tesserato per il Guangzhou, il secondo è in scadenza: valuteremo nei prossi­ mi giorni, per capire se possono interessare tecnicamente. Ma è presto per parlare di mercato: è solo da qualche giorno che ci con­ frontiamo con il mister». ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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