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FilosoFare al tempo del Covid - 19

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Parole silenziose

Parole silenziose

Martina Locca 1

Tante esperienze si scoprono fondamentali per la nostra crescita, ma è indubbio che alcune tra queste siano semplicemente più incisive.

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Quella che è iniziata come un’emergenza sanitaria si sta specificando in uno tsunami economico, sociale e personale nel quale i sentimenti predominanti paiono essere paura, angoscia e tristezza. Il vivere quotidiano ha mano a mano conquistato con la sua routine un posto privilegiato, fatto di apparente sicurezza e tranquillità e quando è arrivato l’inatteso eccoci spaesati. E qui il tentativo, estremizzato in certi casi, di una comunicazione doverosa e forzata che non supporta, finendo per farci sentire ancora più soli, spenti davanti a schermi accessi; oltre a ciò, è vero che non si può sostituire il calore umano derivante soltanto dai dettagli immediati, ma non possiamo sottrarci nemmeno al bisogno di accompagnamento sociale (e sentimentale). L’ascolto è un tassello ancora troppo spesso messo da parte, come la solidarietà autentica. Non posso non pensare a tutte le persone da sempre, purtroppo, scartate anche inconsciamente… la mente e il cuore vanno a chi soffre di problemi psichiatrici, psicologici ed esistenziali, a chi vive con l’incomprensione cresciuta, come se ce ne fosse bisogno, in modo esponenziale in questo momento di stravolgimento.

Credo però che, come filosofia consiglia, una modalità diversa di considerarci non solo sia possibile, ma includa degli svelamenti impensati e che l’oggi sia un punto di inizio per un nuovo viaggio. Possiamo scegliere di utilizzare il tempo (ritrovato) per una ricerca nel luogo più bello esistente: la nostra interiorità.

Laureata in Filosofia presso l’UPO (Università del Piemonte Orientale), Counselor Filosofico 1 Professionista diplomata SSCF & ISFiPP. Inizia il suo percorso come counselor facendo della filosofia pratica un supporto per malati di Alzheimer e caregiver. Grafologa specializzanda in perizia giudiziaria. Attualmente opera a Santhià (VC) presso studio privato e lavora nell’ambito amministrativo. 43

La quarantena mi aiuta ogni giorno, sapete? E’ un sentire di amore e odio, la sensazione del limite… tra me stessa e l’altro. Mi piacerebbe stare in riva al lago, guidare per ore, poter organizzare una cena con i miei amici, sì, ma sentire il cambiamento dentro di sé è un’emozione unica. Un (non) metodo che applico spesso con i clienti e per me è la meditazione filosofica, compresa ancora diversamente in questi mesi; non solo conduce al rilassamento, ma ci fa vibrare all’unisono con quello che ha vita interiormente.

Mi piace ricordare, aggiungo, la dialettica hegeliana come il quadro infinito del mio mondo, del mio atteggiamento e dei miei percorsi finora, nonché del mio essere verso gli altri; ammiro quell’antitesi che tanto sul momento si lascia detestare perché il negativo non è qualcosa inutile da scartare anzi, è uno step necessario nella personale scala che porta alla consapevolezza.

Scrivo queste righe oggi, giorno della liberazione e quello che mi sento di augurarvi è:

Siate liberi.

Liberi nei pensieri, nelle azioni e nell’esistere. Festeggiate un io libero da barriere e catene, perché dentro di voi si agita un mondo da vivere.

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