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Le regole dell’ospitalità
by Isoplam srl
il business di questa seconda tipologia di hotel sarebbe particolarmente utile l’introduzione di misure quali incentivi fiscali ad hoc, nonché l’estensione delle varie forme di bonus edilizi emanate negli scorsi mesi in Italia a favore degli edifici residenziali (es. bonus 110%). Sul fronte degli investitori istituzionali, il 2020 ha visto la chiusura di diverse operazioni, la maggior parte delle quali però già in pipeline dall’anno precedente. E se è prevedibile che nell’immediato futuro non partiranno nuovi investimenti, i progetti già iniziati sono stati comunque portati a termine. Per molti degli operatori la pandemia non ha mutato la pianificazione degli sviluppi in Italia, come testimoniano le iniziative di alcune grandi catene (es. la prossima aper-
tura del Gran Melià a Milano/Cordusio nell’ex sede storica di Generali; i nuovi hotel Hilton ecc.). Un altro effetto prevedibile della pandemia sarà un parziale mutamento nel modello di business: il mercato si sta in parte spostando su un modello misto residenziale-hotel simile al condhotel (appartamenti di lusso, con portineria, piscine, palestra e servizi di vario tipo) che all’estero è molto diffuso ma in Italia ancora abbastanza raro. Sarà interessante anche osservare l’evoluzione del nuovo modo di viaggiare che si imporrà al termine della pandemia e come questo influenzerà il settore nella certezza della ripresa che attende il mondo dell’hospitality.
IL MONDO DELL’HOSPITALITY TRA PANDEMIA E NUOVI TREND
txt: Maria Deledda, counsel a cura di Hogan Lovells Studio Legale
È indubbio che quello dell’hospitality sia uno dei settori maggiormente colpiti dalla recente pandemia. È altrettanto certo tuttavia che - non appena la situazione in atto uscirà dalle dimensioni attuali di emergenza- vi sarà una ripresa, anche se i tempi di recupero non saranno uguali per tutti. Se per alcune categorie (es. hotel legati a convention e grandi eventi) è fatale prevedere un ripensamento del modello di business, per quelle collegate al turismo (soprattutto in paesi come l’Italia) la ripresa è solo una questione di tempo, anche se è prevedibile attendersi qualche novità. La pandemia ha di fatto aumentato la forbice tra hotel di lusso collegati alle grandi catene (che, potendo beneficiare di economie di scala, hanno resistito meglio e spesso hanno profittato dello stop forzato per fare ristrutturazioni e revamping delle location esistenti) e boutique hotel a conduzione familiare, che hanno sofferto molto di più (alcuni di questi sono entrati nel radar degli operatori opportunistici, pronti a investire in situazioni a forte sconto). Per sostenere
HOSPITALITY BETWEEN PANDEMIC AND NEW TRENDS
There is no doubt that the industry of hospitality has been one of the most affected by the recent pandemic. However, it is equally certain that - as soon as the current emergency comes to an end - a recovery will take place, even if the time required for such recovery will not be the same for all sectors. While a rethinking of the business model is inevitable for some categories (e.g., hotels linked to conventions and major events), for those related to tourism (especially in countries such as Italy) recovery is only a matter of time. Some new developments are however to be expected. The pandemic has actually widened the gap between luxury hotels belonging to large chains (which, being able to benefit from economies of scale, seem to have better handled the crisis by often taking advantage of the forced stop to renovate and revamp existing premises) and family-run boutique hotels, which have suffered much more the effects of the emergency situation (some have also fallen under the radar of opportunistic operators, who are ready to invest in highly discounted deals). To support the business of this latter category of hotels, it would be particularly useful to introduce measures such as ad hoc tax incentives, and -in Italy- to extend the various types of building bonuses issued in the last few months in favour of residential buildings (such the 110% tax deduction bonus). On the institutional investors side, several deals were successfully closed in 2020, most of which, however, were already in the pipeline from the previous year. And even if new investments are not expected to start in the short term, the projects already in progress have been completed. Indeed, for many operators the pandemic has not changed the planned developments in Italy, as shown by the initiatives of some large hotel chains (e.g., the upcoming opening of the Gran Melià in Milan/Cordusio in the former historical headquarters of Generali; the new Hilton hotels, etc.). Another predictable effect of the pandemic will be a partial change in the business model: the market is partly moving towards a mixed residential-hotel model similar to the condohotel (luxury apartments with concierge, swimming pools, gym and various services), which is already widespread abroad but still quite rare in Italy. Finally, it will also be interesting to observe how the way of travelling will evolve at the end of the pandemic and how this will affect the world of hospitality, with the certainty that the long-awaited recovery will finally take off.