Periodico semestrale dell’Automobile Club Treviso Anno 2 | Numero 3 | Aprile 2022
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale Aut. n° 1109/2021 del 15.04.2021 - Periodico Regime Libero
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Giandomenico Basso Campione CIR 2021
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Partnership Aci - Ascom Treviso
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Bicentenario nascita Antonio Canova
Il saluto del Presidente
Cari Soci, È sempre più difficile trovare le parole adatte ad esprimere i pensieri e i sentimenti che, a questo punto della vita dell’AC Treviso, mi spingono a scrivere sul “nostro” giornale periodico. Definire l’Automobile Club, il suo ruolo nella società e i contenuti delle sue iniziative, risulta assai problematico in un momento in cui è aperto il dibattito a tutti i livelli, centrali e periferici, per una sua trasformazione che tenga maggiormente conto delle esigenze del mondo dell’automobile, in un contesto tuttavia di attenzione nei confronti di tutti gli elementi che costituiscono la qualità della vita. La prima cosa che mi viene in mente è che, rispetto ai problemi della mobilità, ci sono oggi tanti soggetti che si muovono perseguendo interessi particolari, mentre l’Automobile Club si preoccupa in primo luogo degli interessi della collettività, avendo la presunzione di rappresentare non solo i Soci iscritti all’Ente ma tutta la moltitudine degli automobilisti che tutti i giorni si muovono nel territorio. Vorremmo impegnarci di più a tutti i livelli, politici e di servizio, umani e professionali, per diffondere una cultura dell’automobile che veda le quattroruote come strumento di mobilità – per il lavoro e per il tempo libero - e non come mezzo di esibizione di uno stato sociale o come competizione con altri cittadini e quindi, in altro modo, come sopraffazione. Il comportamento degli italiani al volante è peggiorato negli ultimi anni, come si è trasformato in negativo il suo rapporto con
le regole che tutti dovrebbero acquisire nella coscienza, nel rispetto della vita propria e di quella altrui. Si avverte tuttavia un malessere generale e il bisogno di riferirsi ad un’etica sociale, che riguarda soprattutto la mobilità, cui far riferimento per coniugare il buon senso con il rigore. La difficoltà maggiore è naturalmente quella di tradurre in concreto le dichiarazioni di principio e per questo l’Automobile Club Treviso assicura la propria disponibilità al coinvolgimento in qualunque contesto operativo (Le Commissioni Mobilità, Turismo e Sportiva dell’Ente lo stanno a significare) nel quale si affrontino i problemi del traffico e della circolazione, con l’esperienza tecnica e gli studi di settore messi a disposizione anche dalla sede centrale. Come ultima considerazione va evidenziato un problema generale di sfiducia verso le istituzioni che coinvolge anche l´AC, nonostante l´impegno dei vertici come dei quadri e di tutto il personale per mantenere intatta la propria credibilità. A ciò si aggiungano gli effetti di una situazione economica che fa diventare un lusso anche il rinnovo della tessera. Alla fine, tuttavia, a tutti quelli che si rivolgono ai nostri uffici o prendano contatto con i nostri nuclei operativi succede poi di accorgersi che tutto funziona in maniera egregia, nel solco di una tradizione di servizio mai trascurata, della quale ci sentiamo tutti orgogliosi.
Avv. Michele Beni Presidente Aci Treviso
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Sommario Aci Treviso Informa Periodico semestrale dell’Automobile Club Treviso Numero 3 - Aprile 2022 inviato in abbonamento ai Soci e ad Enti vari Editore/ Automobile Club Treviso Viale Giuseppe Verdi, 23, 31100 Treviso (TV) Direttore Responsabile/ Angelo Centola Progetto grafico/ Seventyseven www.seventyseven.biz Registrazione del Tribunale di Treviso n. 758 del 15 febbraio 2021 Direzione e Amministrazione/ Viale Verdi , n° 23/C - 31100 Treviso Tel. 0422 547801-56070 direttore@acitreviso.it Stampa/ Grafica Sette
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Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale Aut. n° 1109/2021 del 15.04.2021 - Periodico Regime Libero
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Il saluto del Presidente. Lettere al Direttore. Aci Treviso informa incontra Giandomenico Basso Campione italiano Rally 2021. Ereditare un veicolo. “Ready2Go”: il primo simulatore di guida in realtà virtuale. Intervista al Direttore Generale di Ascom Confcommercio Treviso Vincenzo Monaco. Un momento con l’ing. Michela Mingardo Presidente Commissione Mobilità Aci Treviso. Virus Informatici. Un problema sempre più frequente. Parliamo con il maestro Stefano Canazza Direttore artistico del Teatro Mario del Monaco. Assindustria Treviso: la parola al Direttore Giuseppe Milan. Un caffè con Alessandro Martini Presidente Commissione Turismo Aci Treviso. È infortunio sul lavoro l’infarto durante il viaggio di lavoro.
Domanda n. 1
Egregio direttore, sono una delle “ vittime” della patente a punti. Inutile recriminare sul come è accaduto che abbia perso ben dieci punti della patente, una svista che mi è costata cara. Ciò che più mi preme ora è recuperare l’integrità della mia patente e vorrei saper come fare. Le sono grato per l’attenzione e le invio i miei più cordiali saluti.
Antonio C. – Conegliano (Tv)
Risposta n. 1
Innanzitutto, Le rivolgo il mio “in bocca al lupo” per ripristinare il suo punteggio iniziale. Veniamo alla domanda. Quando non sono esauriti del tutto, è possibile recuperare fino a 6 punti per la patente A e B, 9 punti per i titolari di patente C e D. Questo è possibile frequentando corsi presso le autoscuole e i soggetti autorizzati (D. lgs. n. 9 del 2002). L’Automobile Club Treviso è compreso tra questi ultimi. Le ricordo, altresì, che si ottiene la ricostruzione del punteggio iniziale di 20 punti, se per due anni consecutivi non si commettono violazioni che implicano ulteriori decurtazioni. Per ovviare al suo “inconveniente” le propongo di mettersi in contatto con il nostro Ufficio Soci (tel. 0422.56070 tasto n. 1 – e-mail: soci@acitreviso.it) per avere informazioni più dettagliate sui corsi che l’A.C. Treviso propone ai propri associati. Cordiali saluti.
Gli automobilisti ci scrivono
Gli automobilisti ci scrivono
Lettere al Direttore è contenuto il nuovo nominativo. Al PRA, però, il veicolo è intestato ancora a me. Cosa mi consiglia di fare? Cordiali saluti.
Francesco P. - Treviso
Risposta n. 2
Una situazione “ingarbugliata”. Cerchiamo di venirne a capo. C’è un tassello che manca: la non trascrizione al PRA dell’atto di vendita da parte dell’autosalone, con il quale atto lo stesso intesta il veicolo all’acquirente. Per risolvere tale situazione occorre agire in questo modo: recarsi presso l’Automobile Club Treviso – viale Verdi 23C - e, attraverso una “dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà” (art. 47 DPR n. 445/2000), presentare una istanza per “perdita di possesso ai fini fiscali”. In tal modo otterrà che su quel veicolo verrà meno ogni forma di sua responsabilità (bolli, multe ecc…) connessa allo stesso a partire dal momento di presentazione dell’istanza. Cordiali saluti.
Angelo Centola Direttore A.C. Treviso direttore@acitreviso.it
Domanda n. 2
Egregio Direttore, tre anni fa ho venduto, tramite procura ad un autosalone, una 156 Alfa Romeo. Dopo tre anni, sono stato contattato da un autodemolitore per sottoscrivere la demolizione del veicolo. Su mia richiesta il demolitore mi ha rilasciato copia del libretto di circolazione in cui 5
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Sport Automobilistico
Aci Treviso informa incontra Giandomenico Basso Campione italiano Rally 2021. Ciao Giandomenico, ben trovato. D. Campione italiano rally 2021: le tue sensazioni per questo importante traguardo. R. È sempre una grande emozione riuscire a vincere un titolo italiano; non è il primo, ma ogni titolo ha la sua storia e le sue particolarità. Il confronto con gli avversari mi stimola e mi crea adrenalina positiva, qualsiasi sia il contesto. D. La partecipazione al campionato italiano rally 2022: quali sono le prospettive in questa stagione sportiva? R. Non nego che ogni partecipazione ad un campionato viene da me vissuta con l’obiettivo della vittoria, poi naturalmente ogni stagione si presenta con aspettative, caratteristiche e difficoltà diverse. Quest’anno ci confrontiamo con una vettura nuova, dunque le prime gare sono anche un test per capire dove siamo rispetto agli altri concorrenti ed il nostro feeling. La volontà di far bene c’è e siamo positivi. D. Lo sport automobilistico può avere punti di contatto con la guida in sicurezza? R. Certamente. Noi sportivi in ambito automobilistico siamo spesso dei punti di riferimento per giovani che ci seguono nei rally, ma anche per famiglie che di anno in anno troviamo nei campi gara. La serietà, la professionalità, il rispetto meticoloso del codice della strada, devono essere i capisaldi della nostra professione. Frequentemente mi capita di rapportarmi con ragazzi e di partecipare a confronti riguardanti questa tematica; credo che la teoria sia importante ma ancora di più il coinvolgimento nella pratica, ad esempio alcuni esercizi riguardanti l’uso dei sistemi di sicurezza della vettura, ABS, ESP, ostacoli improvvisi, etc. L’obiettivo è quello di ricreare quelle situazioni di emergenza che nella guida di tutti i giorni si possono incontrare.
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Giandomenico Basso Campione italiono rally 2021
D. Un parere da campione: la nostra provincia presenta dei percorsi in cui è possibile ospitare un campionato italiano rally, e perché no, anche una prova del mondiale? R. Abbiamo già la fortuna di ospitare ed organizzare una gara titolata come il Rally della Marca Trevigiana; prove molto belle e selettive, che coinvolgono il nostro territorio e ne valorizzano il contesto. Senza dubbio potremmo accogliere una gara del Campionato Italiano Assoluto, e perché no, dell’europeo o mondiale, ma lo sforzo e l’impegno economico risulterebbero più onerosi, sarebbe necessario il coinvolgimento di ruoli istituzionali che in questo momento non vedo; dunque, direi per ora più un sogno che una realtà.
A cura della Redazione di Aci Treviso informa
Sport Automobilistico L’equipaggio di Giandomenico Basso in una fase del Campione italiano rally 2021.
La premiazione del Campione italiano rally 2021.
La Commissione sportiva dell’Automobile Club Treviso • Stefano Torcellan Presidente • Michele Beni Presidente Aci Treviso • Anna Tomasi Rally • Luigi “Gigi “ Pirollo Aci Sport Rally • Luigi “Gigi” Salvador Delegato provinciale Aci Sport • Carlo Colferai Rally
• Francesco Boschieri Regolarità Storica e Moderna • Alessandro Borella Commissari di percorso Aci Treviso • Alice De Marco Kart • Massimo Foffano Fornitore tecnico Freem, • Angelo Centola Segretario
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A fianco dell’Automobilista
Ereditare un veicolo. Un caso frequente. Se si eredita un veicolo si deve autenticare la firma dell’erede sull’atto di accettazione dell’eredità ed entro sessanta giorni dall’autentica bisogna registrare l’atto e richiedere presso l’Automobile Club Treviso il rilascio del Documento Unico di Circolazione e di Proprietà del veicolo (DU) nel quale sono annotati gli intervenuti mutamenti della proprietà e dello stato giuridico del veicolo. La mancata richiesta di aggiornamento del (DU) determina l’applicazione, in caso di controllo su strada, di sanzioni monetarie oltre al ritiro del DU sensi dell’art. 94 del Codice della Strada. Se si autentica la firma dell’erede sull’atto di accettazione di eredità presso Aci Treviso, è obbligatorio subito dopo aver autenticato la firma richiedere la registrazione dell’atto di accettazione dell’eredità. La contestualità dell’autentica della firma e della richiesta di registrazione dell’atto (cioè la loro esecuzione successiva ed immediata) garantisce la certezza giuridica dell’aggiornamento dell’archivio del PRA con i dati del nuovo proprietario del veicolo. Quando si eredita un veicolo bisogna: • autenticare l’atto di accettazione dell’eredità • L’accettazione dell’eredità deve essere contenuta in un atto pubblico oppure in una scrittura privata con firma autenticata o accertata giudizialmente. • registrare l’atto di accettazione dell’eredità.
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del veicolo a favore di un erede o di un acquirente. La richiesta della registrazione dell’atto di accettazione dell’eredità di un veicolo può essere presentata dall’erede, o da una persona incaricata dall’erede presso Aci Treviso (STA). Se, oltre alla richiesta di registrazione, deve essere autenticato presso Aci Treviso anche l’atto di accettazione dell’eredità è necessario che tutti gli eredi si presentino in Aci Treviso per effettuare l’autentica della sottoscrizione sull’atto di accettazione. Alcune richieste non si possono presentare allo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA). Ciò accade per particolari categorie di veicoli non ancora gestibili sulle nuove procedure realizzate in cooperazione applicativa ACI-Motorizzazione (es. alcuni veicoli speciali/specifici, taxi, ecc.) oppure quando si vuole registrare l’atto di accettazione dell’eredità ai sensi dell’art. 2688 c.c. (defunto non intestatario al PRA). In questi casi è necessario effettuare due operazioni distinte: • chiedere al PRA la trascrizione dell’atto di accettazione dell’eredità; il PRA in questo caso rilascia alla parte solo una ricevuta attestante l’avvenuta esecuzione della pratica; • chiedere all’Ufficio della Motorizzazione la registrazione del passaggio di proprietà per successione ereditaria nell’Archivio Nazionale dei Veicoli (ANV) e il rilascio del Documento Unico di Circolazione e di Proprietà aggiornato.
Se vi sono più eredi e uno solo di questi desidera intestarsi il veicolo, o se gli eredi vogliono vendere il veicolo a un terzo, è necessario: - prima registrare l’atto di accettazione di eredità intestando il veicolo a nome di tutti gli eredi - poi registrare l’atto di vendita delle quote ereditarie a favore di uno degli eredi o dell’acquirente che diventerà unico intestatario.
Qualora le parti effettuino la registrazione dell’operazione prima all’Ufficio Provinciale della Motorizzazione e poi al PRA, il nuovo DU viene rilasciato direttamente dal PRA. Per tali casistiche gli uffici dell’Automobile Club Treviso sono aggiornati per la migliore gestione. In ultimo, il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà (DU) viene emesso a partire dal giorno lavorativo successivo alla richiesta dell’ultima pratica. In attesa dell’emissione del DU aggiornato, viene rilasciato al proprietario un permesso provvisorio per la circolazione.
È possibile presentare un unico atto contenente l’accettazione dell’eredità e la contestuale vendita
A cura della redazione di Aci Treviso Informa
Novità
“Ready2Go”: il primo simulatore di guida in realtà virtuale. Per la prima volta in Italia la realtà virtuale in esclusiva per le oltre 200 autoscuole del Network dell’Automobile Club d’Italia. La realtà virtuale grazie al nuovo Simulatore didattico di Guida “Ready2Go”, cuore dell’insegnamento nelle oltre 200 autoscuole del Network ACI. Software, hardware e design completamente ridisegnati, per un simulatore – unico nel suo genere e primo in Italia – che fissa nuovi standard di eccellenza nella formazione alla guida, consentendo agli allievi di vivere un’esperienza che non è mai stata così realistica. Grazie alla realtà virtuale, infatti, l’allievo non si trova più, semplicemente, davanti a uno schermo ma, indossando il visore VR, vive la sensazione di trovarsi all’interno dell’abitacolo dell’auto, per affrontare le diverse situazioni che gli si presenteranno, guidando su strada, ogni giorno. Tra i diversi scenari riprodotti dal nuovo Simulatore, quello urbano - in versione diurna e notturna - e quello autostradale, nonché le diverse aree pratiche del Centro di Guida Sicura ACI-Sara di Vallelunga. Già previste, inoltre, le implementazioni relative all’evoluzione delle
tecnologie (es. gli ADAS - Advanced Driver Assistance Systems), di volta in volta adottate dalle auto di nuova generazione. Questo innovativo strumento didattico ha subito una razionalizzazione strutturale di rilievo per consentirne una gestione migliore e più efficace. Il computer, cuore della versione precedente, è stato sostituito da uno smartphone, mentre lo schermo ha lasciato il passo a un più moderno visore VR. Restano la pedaliera e il volante, mentre la connettività è affidata al wifi. Tra le altre caratteristiche: peso ridotto a 52 chilogrammi, involucro costituito da due pannelli e telaio, quindi facilmente trasportabile. Tecnologia sicura, facile da gestire e da aggiornare grazie ad un software tecnologicamente avanzato, la grafica, poi, è dieci volte superiore al precedente, mentre l’istruttore può seguire l’allievo utilizzando, semplicemente, un tablet. La tecnologia al servizio dei futuri automobilisti, con la sicurezza sempre in primo piano.
Andrea Cauli 11
Partnership
Intervista al Direttore Generale di ASCOM-Confcommercio Treviso Vincenzo Monaco. Vincenzo Monaco, manager con una lunga esperienza al suo attivo, condotta prima in Toscana e Campania e poi per molti anni a Venezia, direttore generale di Ascom-Confcommercio Treviso da gennaio 2019, ci racconta cosa è e cosa fa Ascom-Confcommercio, una Associazione nota ma non sempre correttamente conosciuta dai cittadini, dalle imprese e dai professionisti. D. Direttore, ci spiega cosa si cela dietro a questa sigla Ascom-Confcommercio Treviso? Chi siete e come siete strutturati? R. Guardi, la domanda è giusta perché il nostro mondo è complesso e non sempre viene compreso pienamente. Molti, tra l’altro, ci confondono con la Camera di Commercio, il principale ente di rappresentanza del mondo produttivo, anche per una banale questione di assonanze ma siamo due enti profondamente diversi con finalità e scopi distinti. Ascom, infatti, è un’importante Associazione di rappresentanza, che opera nel territorio di 63 comuni della Provincia di Treviso, capoluogo compreso e che aderisce, a livello nazionale alla Confcommercio – Imprese per l’Italia. Da oltre 70 anni si rivolge e associa imprese e professionisti del vasto mondo del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, anche se nell’immaginario collettivo perdura l’equivalenza del logo Ascom come Associazione commercianti, come era un tempo. La vecchia Associazione solo commercianti non esiste più; la nostra logica è quella della trasversalità: commercio, turismo, servizi e trasporti sono settori contigui e trovano nella nostra modernità associativa la sintesi perfetta tra progettualità e sinergie. Siamo un’associazione in grado di rappresentare il grande mondo che lavora, produce, elabora idee, vende merci e prodotti, crea pil. Abbiamo una struttura capillare distribuita sul territorio del nostro mandamento ed abbiamo 8 sedi organizzate in 6 Delegazioni territoriali, ognuna con una propria struttura politica di rappresentanza. A Treviso, in via Venier, c’è la sede principale, che si aggiunge alle sedi di Asolo, Conegliano, Mogliano, Montebelluna, Nervesa, Roncade e Valdobbiadene a disposizione di imprese e professionisti dal lunedì al venerdì.
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Vincenzo Monaco Direttore generale di Ascom-Confcommercio Treviso.
D. Che servizi offrite dunque a questo “terziario” che lavora? Cosa può trovare un professionista che si avvia nella vostra Associazione? R. Il mandato che ho ricevuto è stato quello della diversificazione e dei servizi e della digitalizzazione degli stessi. In relazione alla preparazione dei nostri esperti e alle competenze che stiamo introducendo siamo in grado di affiancare, seguire, sostenere e accompagnare qualsiasi impresa o professionista nel vasto settore del terziario. E per terziario si intende tutto ciò che non è strettamente produttivo, artigianale o manifatturiero: dai servizi innovativi di consulenza, ai pubblici esercizi, ai ristoranti, al commercio di qualsiasi settore, agli agenti di commercio. Basta pensare alle tante professioni non ordinistiche legate al digitale, alla sostenibilità, alla tecnologia, prive di albi, sindacati che stanno crescendo in maniera esponenziale senza riferimenti associativi. Un mondo variegato e fondamentale per l’economia che in Associazione trova assistenza contabile, fiscale, normativa, legale, opportunità di formazione in qualsiasi ambito, informazioni tempestive e mirate al proprio settore professionale, anche consigli per acquisto o affitto del proprio immobile, negozio o ufficio. Per questo mondo vogliamo rappresentare l’interfaccia principale da un lato con le leggi, con
D. Cosa intende per essere punto di riferimento? Che vantaggi, nel concreto offrite? R. Per prima cosa essere punto di riferimento significa offrire risposte e servizi in tempo reale. Decine di persone qualificate sono sempre pronte a dare risposte alle imprese e ai professionisti per qualsiasi esigenza abbiano nel loro quotidiano. Siamo contattabili telefonicamente, in presenza per appuntamenti individuali, via mail e ovviamente garantiamo che il nostro sito sia aggiornato con tutte le ultime novità, nazionali e locali. An-
che iscrivendosi gratuitamente alla nostra newsletter e monitorando i nostri canali social, quali Facebook, Linkedin, Youtube, garantiamo che le informazioni utili ai nostri associati siano non solo aggiornate, ma condivisibili e di supporto a tutta la rete del territorio. Siamo una presenza fissa e costante che comunica e si rende disponibile per qualsiasi dubbio o interpretazione. In questi due anni di pandemia abbiamo anticipato e comunicato tutti gli obblighi e le ordinanze, consentendo a tutti di operare correttamente senza doversi informare a caso sul web o decidere “per sentito dire”. Siamo una fonte certa rispetto alle normative locali, regionali e governative. Inoltre, i nostri centri di formazione professionale offrono ai soci, e anche ai loro famigliari, molte opportunità di aggiornamento a prezzi competitivi e in molti casi anche gratuiti. In questo ambito rientrano non solo i corsi specialistici e di aggiornamento obbligatorio, ma molti corsi relativi a competenze oggi indispensabili in qualsiasi ambito: lingue straniere, marketing, utilizzo degli strumenti digitali solo per citarne qualcuno. Mettiamo a disposizione un pacchetto di convenzioni che consente riduzioni e risparmi notevoli, elementi questi non di poco conto in tempi di rincari. Ogni nuovo associato è il benvenuto ed entra a far parte di una grande Associazione, a livello nazionale siamo la più grande d’Europa, in cui può conoscere e attivare sinergie con i colleghi, vivere in prima persona nuovi progetti, sperimentare servizi per la propria attività. Con Ascom-Confcommercio si affronta il presente ed il futuro: significa non esser soli, mai.
Partnership
gli obblighi, con i contratti, ponendoci non tanto come i “difensori”, quanto come i “facilitatori” di un mondo complesso, purtroppo ancora molto burocratico, in veloce evoluzione che chiede di essere sempre informati ed in regola. Dall’altro però vogliamo rappresentare per la partita iva un punto di riferimento sicuro, affidabile e moderno per la loro crescita economica, per il loro sapere essere e fare impresa, per il loro muoversi all’interno di un mercato sempre più articolato, veloce, digitale, incerto. Non più per le imprese un approccio non “fai da te”, ma guidato e supportato al meglio. Ci sono – ad esempio – incredibili e imperdibili opportunità di finanza agevolata, di accesso ad alcuni bandi, anche molto semplici, di nuove piattaforme digitali che consentono di ottenere microcredito, fondi e agevolazioni per l’attività. Un singolo professionista o un piccolo imprenditore, sempre impegnato nell’attività lavorativa quotidiana, difficilmente potrebbe accedervi. Noi creiamo il ponte tra chi ha bisogno e le molteplici opportunità che il sistema Confcommercio offre (basta anche solo pensare a tutte le convenzioni nazionali e locali), accompagnando l’associato giorno per giorno per la crescita del suo business.
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A cura della Redazione di Aci Treviso informa
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Collaborazioni
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Territorio e mobilità
Un momento con l’ing. Michela Mingardo Presidente Commissione Mobilità Aci Treviso. Buongiorno Ingegnere e grazie per la disponibilità 1. da qualche mese nominata presidente della commissione mobilità di aci treviso: alcune prime valutazioni tale esperienza? Ringrazio ACI Treviso per questa opportunità, far parte di un gruppo di lavoro che vede coinvolte diverse professionalità che lavorano nell’ambito della mobilità ma con funzioni diverse e quindi con punti di vista diversi. Direi una bella sfida. È il primo anno della Commissione Mobilità di ACI Treviso e sicuramente siamo in fase di rodaggio, ma già dai primi incontri ci siamo resi conto che stiamo riscontrando le stesse problematiche sul territorio e siamo allineati sulle azioni da compiere. 2. quali obiettivi si pone la commissione per il 2022? Mettere a sistema le informazioni, le conoscenze e le professionalità dei componenti della Commissione (Carabinieri, Polizia stradale, Polizia locale, Motorizzazione, il mondo della scuola, il Comune e ACI ovviamente). I temi affrontati sono principalmente la sicurezza stradale ma anche l’ambiente, quindi la necessità di incentivare la mobilità sostenibile. Con riferimento all’incidentalità è emerso che le cause principali sono da individuare nel comportamento dei conducenti, sia con riferimento allo stato psicofisico in cui si mettono alla guida, ma anche alla distrazione e alla cattiva manutenzione del veicolo. Tutti concordano sull’importanza di lavorare sulla sensibilizzazione degli utenti individuando nuove forme di comunicazione allo scopo di sviluppare maggiore consapevolezza su tali temi e incentivare una cultura di prevenzione, per questo già dal primo incontro del tavolo di lavoro è emersa la necessità di coinvolgere il mondo della scuola. In particolare, oltre a realizzare gli interventi di messa in sicurezza dei percorsi casa scuola previsti nel PUMS, è necessario anche definire e
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portare in attuazione un programma di educazione stradale da attuare soprattutto nelle scuole, ma anche nei circoli per anziani, e in generale cercare di raggiungere più persone possibili. 3. la mobilità un concetto ampio: quale declinazione è possibile sul territorio trevigiano? Avere conoscenza e coscienza della lunghezza degli spostamenti che facciamo per capire e poter scegliere il modo migliore di effettuali. Nell’ambito delle indagini del PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile abbiamo scoperto che più del 30% degli spostamenti effettuati in auto nel nostro territorio hanno lunghezza inferiore ai 3 Km, distanza che senza ombra di dubbio può essere effettuata in bicicletta. Circa il 25% degli spostamenti sistematici in città viene effettuato già oggi in bicicletta, siamo tra le città più virtuose in Italia, ma si può fare di meglio e il territorio si presta visto che è pianeggiante e piacevole. I quartieri sono poco distanti dal centro storico, stiamo parlando di distanze dell’ordine di 2-2,5 km; quindi, spostamenti che tranquillamente si possono effettuare in bici, ma anche a piedi. Nell’ambito del progetto della Ciclopolitana è prevista l’installazione di una segnaletica che indica le distanze tra le singole fermate, ma anche quelle complessive dai quartieri al centro, questo allo scopo per riuscire a far prendere coscienza alla cittadinanza che le distanze sono brevi e che questi spostamenti si possono effettuare in bici. È essenziale inoltre migliorare l’intermodalità perché spesso i cittadini scelgono l’auto perché arrivando con il mezzo pubblico non riescono a completare il loro spostamento agevolmente. Per questo stiamo sviluppando i Piani spostamenti casa lavoro dei dipendenti di diverse aziende e negli anni passati abbiamo sviluppato i Piani spostamento casa scuola delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Tra le diverse azioni previste nei piani c’è quella di incentivare l’utilizzo degli spostamenti in
Nell’ambito del PUMS abbiamo indagato anche le scuole superiori (secondarie di secondo grado), stiamo parlando di migliaia di persone che ogni giorno arrivano e si muovono nel nostro territorio all’ora di punta. È necessario mettere a sistema questi spostamenti e indurre le persone ad effettuali con modalità sostenibili. L’88% degli studenti delle scuole superiori già lo fa, principalmente utilizzando il trasporto pubblico e la bici. Da anni lavoriamo con le scuole primarie e secondari di primo grado con l’introduzione di Zone a traffico limitato (Zone scolastiche) proprio per proteggere le zone vicino alle scuole e per garantire l’accesso in sicurezza. Gli studenti di quest’ultima tipologia di scuole abitano in genere abbastanza vicino alle scuole, quindi mettendo in sicurezza i percorsi casa scuola e incrementando i Pedibus riusciremo a ridurre ancora di più gli spostamenti in auto a favore di quelli sostenibili.
4. in ultimo, quale approccio migliore per una comunicazione efficace ai fruitori di mobilità, in senso lato, della marca Innanzitutto è necessario avere le informazioni in tempo reale sui servizi della mobilità (trasporto pubblico locale, sia su gomma (urbano ed extraurbano) che su ferro, bike sharing, bike station, i posteggi bici , la disponibilità di sosta sia su strada che in struttura, colonnine di ricarica elettrica, ecc..) e di riuscire a fornirle alla cittadinanza e ai city user in tempo reale. Dobbiamo arrivare ad attuare il concetto di MaaS (Mobility as a Service), cioè il concetto che, dovendo effettuare uno spostamento da A a B, il “sistema” sia in grado di fornirmi le diverse opzioni in termini di modalità di trasporto, tempi di percorrenza e costi. L’utente può scegliere in funzione delle sue esigenze e non deve preoccuparsi di comprare i diversi titoli di viaggio perché potrà effettuare il pagamento in un’unica trance …con lo smartphone, ma neanche di prenotare la sosta o la bicicletta o il posto in treno, perché la disponibilità dei servizi sarà visibile in tempo reale. Deve passare il concetto che spostarsi è facile. Con riferimento alla comunicazione sicuramente le applicazioni per smartphone e i Social ci possono aiutare, non solo per fornire informazioni sulla mobilità, ma anche per fare formazione soprattutto nei confronti dei più giovani, sulla sicurezza stradale, l’ambiente e la salute.
Territorio e mobilità
bici attraverso un riconoscimento in danaro che le aziende verseranno ai propri dipendenti in funzione dei chilometri percorsi nel tragitto casa lavoro. Lo stesso concetto verrà applicato nel progetto Bike to Work che i Comuni dell’IPA stanno mettendo a punto, in questo caso l’incentivo è costituito da buoni spesa. Ma il principio è lo stesso, indurre gli utenti a misurare le distanze che percorrono nei loro spostamenti e prendere coscienza di quelli che possono effettuare in bici, a piedi e con il trasporto pubblico.
A cura della Redazione di Aci Treviso Informa
La Commissione Mobilità di Aci Treviso • ing. Michela Mingardo - Presidente Mobility Manager Comune di Treviso, • ing. Leopoldo Matarazzo -Vice Presidente Direttore MCTC Treviso; • avv. Michele Beni Presidente Automobile Club Treviso; • dott. Andrea Gallo Comandante Polizia Locale di Treviso; • dott. Aurelio Valenti Vice Comandante Polizia locale Treviso; • dott. Simone Morello Comandante Polizia Stradale Treviso;
• Ten. Col. Marco Turrini Comando Carabinieri Treviso; • dott.ssa Barbara Sardella Dirigente Scolastico Provinciale Treviso; • dott.ssa Paola Durastante Direttore Inail Treviso; • Nicolò Dogao Presidente Presidente Consulta Provinciale Studenti Treviso; • Elisa Fedalto Vice Presidente Consulta Provinciale Studenti Treviso; • dott. Angelo Centola Direttore Automobile Club Treviso.
• Col. Gianfilippo Magro Comandante Provinciale Carabinieri Treviso; 17
Servi informatici e innovazione
I virus informatici. Un problema sempre più frequente.
Il termine virus, nell’ultimo biennio, è entrato tristemente a far parte del vocabolario quotidiano del pianeta per le tragiche e note vicende del COVID 19, ma non possiamo dimenticare l’analogia con cui lo stesso termine era ed è estremamente utilizzato nell’ambito informatico da chi utilizza un computer, un tablet, uno smartphone: difficile infatti è dimenticare che esiste un “qualcosa” che arriva nel nostro device a distruggere o rovinare i nostri dati e ad impedirci di lavorare, o peggio a sottrarci dati, account e password personali di accesso alle applicazioni web e/o di home banking che quasi quotidianamente utilizziamo. Ma cos’è esattamente un virus informatico? Un virus informatico non è nient’altro che un semplice piccolo programma, un frammento di codice progettato e scritto con scopi malevoli per riprodursi e diffondersi da un sistema informatico ad un altro all’insaputa dell’utente, quindi senza la sua autorizzazione. Il termine virus dato a questi programmi è particolarmente indovinato. Il loro comportamento, infatti, può essere paragonato in tutto e per tutto a quello dei virus biologici: mentre un virus informatico sfrutta le risorse del computer per riprodursi, quello biologico utilizza il sistema di riproduzione delle cellule del corpo umano, non possedendone uno proprio. Per quanti danni possano provocare ai nostri dati, è bene ricordare che i virus informatici non possono danneggiare l’hardware. Immagini a video distorte o disturbate, caratteri premuti sulla tastiera che non compaiono a video, mouse impazzito, stampe con simboli senza senso possono essere le conseguenze di un virus che sta interferendo solamente sul software che regola e fa funzionare tali periferiche. Classificazione delle categorie dei virus informatici
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Dopo aver visto in generale cosa sono i virus, passiamo alla loro classificazione. Classificare i virus è tutt’altro che semplice (almeno al giorno d’oggi): molteplici sono infatti le modalità di diffusione, i metodi di infezione e le capacità di replicarsi e creare danni che hanno questi programmi maligni. Tutto ciò rende difficile la suddivisione in gruppi aventi caratteristiche simili, ma ci proviamo. In passato i PC erano minacciati prevalentemente da virus che nella maggioranza dei casi avevano come intento quello di diffondersi il più possibile e danneggiare file e computer, ora invece con la nascita dei sistemi di home banking e di paga-
mento online, e la grandissima diffusione dei sistemi internet su qualsiasi device (PC, tablet, smartphone, dispositivi intelligenti, ecc) la minaccia più comune è diventata il crimeware, un software maligno che si presenta con varie modalità con lo scopo di ottenere profitti illeciti tramite l’inganno dell’inconsapevole cittadino/ utente di un servizio.
Si può utilizzare allora una classe generale, chiamata MALWARE (derivante da MALicious softWARE, = software dannoso) che racchiude tutte le tipologie di virus in circolazione. Le principali categorie di virus informatico, secondo una classificazione a carattere generale, sono: • Virus in senso stretto: sono quelli che erano maggiormente in circolazione prima che Internet divenisse un fenomeno di massa, non possono entrare in un pc da soli e per contagiare il computer è necessario che l’utente svolga azioni come 1) eseguire un’applicazione infetta 2) inserire un dispositivo esterno infetto, ad esempio un CD o meglio una chiavetta USB contenente un virus; • Worms (verme in inglese): sono quella tipologia di malware che è apparsa sulla scena mondiale con l’avvento di Internet, facendo sembrare quasi “scomparsi” i virus in senso stretto, a differenza dei virus, i worm sono frammenti di codice indipendenti ed autonomi che agiscono principalmente in memoria, consumando risorse del sistema e propagandosi velocemente tra sistemi differenti, non hanno bisogno di un programma ospite per replicarsi ma si propagano velocemente ed in modo incontrollato sfruttano la rete, sia locale (LAN aziendali o domestiche) che Internet, attraverso la posta elettronica (talune volte addirittura tramite la Posta elettronica certificata – PEC), le pagine web, la messaggistica di APP e applicazioni basate sulla relazione tra utenti; • Trojan: detti anche cavalli di Troia (già il nome ci dice la natura del virus, per analogia con le epiche vicende storiche…) sono un altro tipo di malware subdolo e molto insidioso, è solitamente un normalissimo programma, che fa credere all’utente di compiere funzioni utili ma una volta lanciato, il programma può effettiva-
• Ransomware: questa è la categoria di virus più diffusa negli ultimi anni nonché, il vero terrore di ogni azienda, (vengono chiamati anche crypto-virus ), il loro obiettivo è quello di prendere in ostaggio tutti i documenti, cartelle o file contenuti nel PC attaccato, per poi chiedere un riscatto in denaro, o meglio il più delle volte in cripto valute, fenomeno privo della tracciabilità dei normali sistemi di pagamento, anch’esso sfrutta la vulnerabilità della rete internet e i comportamenti “disinvolti” degli utenti (alcuni sono passati alla storia per l’immenso numero di PC infettati a livello globale, ricordiamo ad esempio WannaCry e Criptolocker); • Adware: si tratta di software che generano la presentazione di messaggi pubblicitari (spesso tramite banner e pop‐up) o reindirizzano a siti promozionali non richiesti, molto spesso sono contenuti all’interno di programmi gratuiti, oppure possono essere scaricati e installati da un Trojan, possono anche modificare le impostazioni del browser e reindirizzare la navigazione verso un sito specifico, sono meno pericolosi dei precedenti ma non per questo meno fastidiosi. • Phishing: lo inseriamo qui di diritto, data la pericolosità e larga diffusione, anche se non si tratta di un virus in senso stretto, ma bensì una frode informatica finalizzata a ottenere dati personali sensibili come password, informazioni relative ai conti bancari o alle carte di credito, si attua attraverso l’invio di una grande quantità di email a nome di istituti di credito, finanziari, assicurativi, in cui si invita l’utente a collegarsi tramite un link a un sito web fasullo (apparentemente uguale a quello vero) dove gli viene richiesto di inserire informazioni riservate, il termine significa “pescare” ed è in linea con quello che gli hacker si attendono, da un grandissimo numero di mail inviate (migliaia, decine di migliaia..) sicuramente qualcuno (o più di qualcuno) cadrà nella rete… Dopo questa descrizione, considerando che il PC più sicuro che possa esistere agli attacchi dei virus è il PC che non è connesso alla rete internet (!) e sul quale non inseriamo mai dispositivi esterni (!), quindi uno strumento del tutto inutile nel mondo globalizzato e connesso attuale, per (tentare di) prevenire le infezioni dei virus informatici esistono poche e semplici regole. Seguirle
non costerà poi molta fatica e tanto meno risorse, vediamole: • Evitare lo scambio di floppy, cd, chiavette USB, soprattutto se utilizzate su PC pubblici; • Limitare la trasmissione di files eseguibili tra computers in rete; • Non aprire allegati o link generici nelle mail non richieste/sconosciute o provenienti dai Social Networks; • Non installare programmi che provengono da fonti sconosciute, attenzione alle chiavette USB avute in regalo o peggio trovate abbandonate (falsa l’idea di guadagnare una chiavetta gratis…);
Servi informatici e innovazione
mente svolgere quelle funzioni ma contemporaneamente svolgere anche un’azione secondaria malevola, che consiste spesso nell’installazione nel computer vittima di una backdoor (porta d’accesso al proprio sistema), oppure nel reperire, manomettere o modificare i dati e le informazioni contenute nel sistema attaccato;
• Accertarsi che tutti i software presenti sul PC siano aggiornati, così pure come deve essere sempre aggiornato il Sistema Operativo del PC stesso, abbandonare i S.O. oramai non più supportati dal costruttore (ad esempio Windows XP e 7) • Prestare attenzione in caso di uso di reti di file-sharing o reti peer to peer (reti decentralizzate); • Installare e mantenere sempre aggiornato sul PC un adeguato sistema antivirus e antimalware, con caratteristiche proporzionali all’attività svolta, all’uso (personale o aziendale) e all’entità possibile di danno da evitare; • Scaricare software solo da siti web certificati ed attendibili, se possibile direttamente dai siti del produttore del software, facendo particolare attenzione ai sistemi WI FI pubblici (limitare per quando possibile su questi access point traffico di rete con dati sensibili e riservati; • Effettuare periodicamente, con intervalli se possibile molto frequenti, il back-up dei propri documenti e file su dispositivi fisici da non utilizzare per altre attività. Alessandro Trifirò ACI – Direzione Sistemi Informativi ed Innovazione
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Cultura e società
Parliamo con il maestro Stefano Canazza Direttore artistico del Teatro Mario del Monaco. Buongiorno Direttore, ben trovato e grazie per la sua disponibilità. D. Il rapporto con la città di Treviso: le sue preferenze artistiche/musicali. R. Treviso ha da sempre un rapporto particolarmente vivo e intenso con il proprio Teatro. Già nella seconda metà del Settecento il Teatro d’Onigo, come allora era denominato, era uno dei più reputati teatri d’Italia, con spettacoli di ogni genere, e tra il 1869 e il 1930 conobbe momenti particolarmente floridi e venne prescelto come sede delle manifestazioni per il 25° anniversario della proclamazione di Roma a Capitale d’Italia. Nel 1890 vi debuttò Emma Calvé, nel 1894 il giovane ma già affermato Toscanini vi diresse Falstaff e Cristoforo Colombo di Franchetti e, l’anno successivo, il Tannhäuser di Wagner e la Lorely di Catalani. Nel 1900 Enrico Caruso vi interpretò il ruolo di Cavaradossi nella Tosca. Ma molte altre celebri ugole sfilarono sul palcoscenico trevigiano, da Elvira de Hidalgo a Toti Dal Monte, a Francesco Merli. Dunque, l’attività costante ospitata in questo prezioso involucro nei tre secoli passati ha tenuto sempre vivo il l’interesse e accresciuto la passione dei trevigiani per lo spettacolo e la musica dal vivo. Il pubblico cittadino è particolarmente attento e appassionato all’opera lirica che ha sempre ben figurato nei cartelloni del Teatro, anche grazie all’enorme apporto del Laboratorio Lirico Teatrale ideato da Peter Maag negli anni Novanta. Altrettanto si può dire però delle proposte concertistiche, sia sinfoniche che da camera, che hanno segnato le memorabili stagioni concertistiche dell’Autunno Musicale Trevigiano (un tempo unica stagione musicale propria del Teatro) con i più prestigiosi nomi della scena concertistica nazionale e internazionale.
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D. Le caratteristiche e gli obiettivi della prossima stagione teatrale in riferimento alla lirica e musica sinfonica. R. La stagione lirica e concertistica ha l’obiettivo innanzitutto di riportare in Teatro l’affezionato pubblico trevigiano e riprendere dalla prossima stagione l’importante stagione degli abbonamenti. A Treviso gli spettatori con abbonamento erano una presenza im-
A lato: Il Maestro Stefano Canazza.
portante e qualificata. Dal 2020 la pandemia ha interrotto questo filo diretto con il proprio pubblico. Stiamo lavorando con l’Amministrazione comunale di Treviso e il Teatro Stabile del Veneto per una programmazione e un calendario di sicuro interesse in grado di coniugare titoli e nomi di alto livello con una progettualità educativa e performante per il pubblico allargandone così gli orizzonti e la stessa utenza. La programmazione annuale 2022, dinamica e varia, è caratterizzata da una pianificazione di forte richiamo, stesa nel rispetto della tradizione, rivolta a promuovere i talenti del territorio e le interazioni con Enti e Associazioni operanti su di esso, e che abbraccia al tempo stesso una multidisciplinarietà: opera lirica (ad aprile La vedova allegra di Franz Lehár e Lo scoiattolo in gamba di Nino Rota, progetto dedicato alle scuole mentre in autunno altri due importanti titoli I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini, titolo legato al concorso Toti Dal Monte e un altro importante titolo verdiano, che aprirà la stagione lirica 20222023), musica sinfonica come il concerto dell’Orchestra di Padova e del veneto che il prossimo 27 maggio sarà diretta da Wolfram Christ e con la partecipazione del violoncellista Giovanni Sollima, musica da camera tra cui il concerto del Quartetto di Venezia in programma per il 20 maggio, jazz, tradizione e musica nuova, laboratori di formazione professionale. L’intensa speranza con la nuova programmazione è quella di ritrovare il numeroso e affezionato pubblico del Teatro di Treviso, dopo una lunga assenza forzata, offrendogli qualità artistica e valorizzando i giovani talenti, nei ruoli ad essi congeniali,
D. Il teatro luogo di cultura e di aggragazione sociale: la particolarità di Treviso. R. Dal 2011 il Teatro è stato intitolato al grande tenore Mario Del Monaco, fiorentino di nascita ma trevigiano d’adozione (Firenze 1915 - Mestre 1982). A Treviso Del Monaco si esibì in varie occasioni: nel 1943 in Lucia di Lammermoor, nel 1944 nella Bohème, nel 1945 in Tosca, nel 1948 in Carmen, nel 1961 in Sansone e Dalila; visse gli ultimi anni della sua vita, nella splendida villa di Lancenigo, vicino a Treviso, dedicandosi all’insegnamento. Oggi il Teatro è un luogo di cultura aperto a tutti i generi di spettacolo dal vivo, oltre all’opera e alla concertistica, alla prosa e al balletto, anche al jazz, al pop, al cabaret, alle varie forme di danza contemporanea, al musical. L’impegno di oggi è quello di portare avanti la missione di far sì che i giovani e i giovanissimi prendano sempre maggiore confidenza con i suoi spazi, organizzando tra le varie cose, percorsi formativi mirati alla conoscenza e all’ascolto dell’opera lirica, attraverso la partecipazione alle anteprime delle opere, le visite guidate del teatro, i corsi di formazione nelle svariate discipline teatrali, ecc. Il Teatro in generale va sfruttato nella sua complessità essendo esso il luogo privilegiato per la multidisciplinarietà delle esperienze e per la molteplicità dei suoi potenziali espressivi. La ricerca della bellezza affina gli animi e costruisce relazioni tra soggetti, producendo benessere, condivisione e appunto aggregazione sociale. Un fiore all’occhiello del Teatro del Monaco è il Concorso Internazionale per cantanti Toti Dal Monte, un’eccellenza del nostro territorio che quest’anno, ai primi di giugno, festeggerà la sua 50° edizione. Il Concorso, nato nel 1969, per volontà di Antonio Mazzarolli e del celebre soprano Toti Dal Monte, a cui è stato intitolato dal 1975, nel corso degli anni ha premiato ben
260 cantanti, che in seguito hanno intrapreso prestigiose carriere internazionali calcando le scene dei maggiori Teatri al mondo, tra questi si ricordano il soprano Ghena Dimitrova, il soprano Mariella Devia, il basso Ferruccio Furlanetto.
Cultura e società
affiancati dalla presenza di artisti più affermati e con avviate carriere alle spalle. Continua anche per il 2022 la sinergia con istituzioni del territorio e in coproduzione con altri Teatri di Tradizione, come il Teatro Sociale di Rovigo, il Teatro Verdi di Padova, oltre che con il Bassano Opera Festival di Bassano del Grappa, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, I Sonatori de la Gioiosa Marca, L’arsenale, L’Associazione Musincantus, Il Festival Treviso Suona jazz. Già con il 2021 è iniziato un percorso di coinvolgimento di alcuni palinsesti RAI, che si intensificherà dal 2022, con l’intento di arricchire, in tal modo, le collaborazioni a livello regionale e nazionale e dare visibilità alla produzione del Teatro comunale “Mario Del Monaco”.
D. Una sua valutazione sull’ascolto della musica classica e sinfonica in auto: aiuta la guida dell’automobilista? R. Bella domanda. La musica è da sempre una compagna di vita per gli italiani, proprio come l’automobile. In auto buona parte dei guidatori ascolta musica di vario genere: canzoni pop/ rock, dance, canzoni d’amore, musica classica. Si cantano e si fischiano melodie, motivetti vari di ogni genere, a volte consapevoli ed esperti conoscitori di un genere, spesso senza sapere bene cosa si sta fischiando o canticchiando. Ritengo la musica e quindi ogni espressione e ogni genere musicale, se ben eseguito e di qualità, un importante compagno di viaggio. Suggerisco di approfondire l’ascolto della musica classica, mentre si guida senza distinzione e nelle sue varie declinazioni: musica sinfonica, da camera, opera lirica, vocale e strumentale e di ogni periodo storico approfittando delle ore che trascorriamo alla guida. Molto più spesso di cui pensiamo molta musica utilizzata nelle pubblicità, nella musica da film, nelle sigle televisive, è musica classica. Conoscete la storia del noto inno della UEFA Champions League, la competizione e quindi la composizione più amata di sempre? È stato composto dal compositore inglese Tony Britten nel 1992, ed è basato sullo “Zadok the Priest“, l’inno di incoronazione composto nel 1727 da Georg Friedrich Händel in onore di Giorgio II di Gran Bretagna. Il pezzo, la cui esecuzione è compresa nella cerimonia di apertura di ogni partita della competizione e nella sigla di apertura e chiusura dei programmi televisivi a essa dedicati. La versione ufficiale, vale a dire quella che ascoltiamo nelle cerimonie, venne eseguita dall’Academy of St. Martin in the Fields e dalla Royal Philharmonic Orchestra di Londra mentre venne suonata la prima volta nell’autunno del 1992 negli stadi Jan Breydel (Bruges), Ibrox (Glasgow), San Siro (Milano) e das Antas (Oporto), per l’apertura della fase a gironi del torneo 1992-93. Dal 1994 ad oggi, per la versione televisiva, sono state prodotte sei nuove versioni dell’inno. Quanti milioni di automobilisti l’avranno ascoltato mentre erano alla guida non sapendo dove stava l’origine di questo bellissimo inno? Anche la musica classica aiuta eccome la guida dell’automobilista.
A cura della Redazione di Aci Treviso informa
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Impresa e territorio
Assindustria Treviso: la parola al Direttore Giuseppe Milan. Buongiorno Direttore, il 2022 anno pieno di iniziative per il territorio. D. Antonio Canova un trevigiano protagonista assoluto dell’arte: qual è il contributo di Assindustria per l’anniversario 2022? R. L’impegno culturale di Assindustria Venetocentro si esprime in molteplici ambiti (design, arti visive, grafica, letteratura eccetera), sempre valorizzando le imprese e il territorio, con riferimento in particolare nella propria sede di Palazzo Giacomelli nel centro storico di Treviso. Antonio Canova, tra i maggiori artisti espressi da questa terra, è da dieci anni il nostro ‘biglietto da visita’ nell’ingresso della sede Assindustria di piazza delle Istituzioni a Treviso, con due opere che offrono bellezza a tutto l’ambito in cui si trova l’edificio. La nostra Associazione ha da molti anni strette relazioni con il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno insieme a numerose aziende del territorio. In più occasioni. la Gypsotheca ha ospitato nostri appuntamenti istituzionali che hanno permesso di far ammirare i capolavori esposti ad un’ampia platea di imprenditori. Collaboriamo inoltre con il Comune di Treviso per il sostegno alla grande mostra canoviana al Museo Bailo in A lato: Canova - La Venere Italica.
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Sopra: Il Direttore Giuseppe Milan.
occasione del bicentenario dalla morte di Canova e saremo sempre disponibili a valutare future iniziative nel segno della bellezza e della cultura del territorio. D. I due gessi originali (Venere e Marte e Venere Italica) conservati presso i vostri locali è possibile visitarli da parte del pubblico? Con quali modalità? R. È dal 2012 che la sede di Treviso di Assindustria Venetocentro ospita in esposizione permanente due opere originali di Antonio Canova, Venere e Marte e la Venere Italica, visibili anche dall’esterno dell’edificio. Venere e Marte fu realizzata per il re d’Inghilterra Giorgio IV di Hannover; la Venere Italica fu richiesta per sostituire la scultura trasferita da Napoleone in Francia e collocata nella sala La Tribuna agli Uffizi di Firenze. Sono diventate ben presto un illustre esempio dell’arte italiana e indiscutibili testimonianze dell’espressività artistica del più grande scultore neoclassico, Antonio Canova. Le statue in marmo sono oggi esposte, la prima a Londra a Buckingham Palace, la seconda a Palazzo Pitti a Firenze. Le due sculture sono rappresentative della creatività italiana e il loro inserimento in un ambito dedicato all’impresa indica il valore che il patrimonio culturale può rappresentare per lo sviluppo del territorio e del Paese. D. Assindustria al servizio del territorio: ci saranno ulteriori iniziative nel corso del 2022? R: Quest’anno è per noi particolarmente importante in quanto, insieme a Confindustria Venezia Rovigo, Assindustria Venetocentro è
Sopra: Canova - La Venere e Marte.
imprese e di filiere made in Italy che ha forgiato un’area unica al mondo per indici economici e sociali. E il filo rosso di ben 44 musei e archivi d’impresa che cuce insieme l’area vasta: simbolo di una “memoria che guarda al futuro”, fonde i saperi con l’avanzamento tecnologico, genera orgoglio e appartenenza, innesco per la crescita e la ripartenza. Raccontare questo enorme patrimonio di contenuti e di valori, la cultura d’impresa come creatività, innovazione, lavoro, benessere diffuso e inclusione sociale, come grande occasione di rinascita (oltre le risorse del Pnrr) nel
momento in cui il Paese necessita di nuova energia per rinnovarsi e ripartire, è l’obiettivo di Padova Treviso Venezia Rovigo Capitale della Cultura d’Impresa 2022. Sotto il claim evocativo scelto “TerritorImprenditivi”, sarà un anno di oltre 70 eventi già in calendario, incontri, convegni, ricerche e analisi, spazi di riflessione sul fare impresa, stati generali dei distretti, festival, mostre, spettacoli e un palinsesto ‘aperto’ e in progress, grazie all’inedito network e alla partecipazione attiva degli attori pubblici e privati dell’area vasta che sarà il tratto distintivo (Regione del Veneto, Istituzioni ed Enti locali, Camere di Commercio, Università e centri studi, Fondazioni e sistemi museali, Musei d’impresa, Organizzazioni sindacali, Associazioni, Scuole e Consorzi di tutela e promozione, Premi, Teatri). Tra gli eventi di maggiore richiamo il Forum nazionale della Piccola Industria di Confindustria in autunno a Padova. (Tutti gli aggiornamenti su www.capitaleculturadimpresa2022.it).
Impresa e territorio
Capitale italiana della cultura d’impresa, progetto promosso da Confindustria con il patrocinio del Ministero della Cultura. Non una singola città, ma per la prima volta un’inedita configurazione di area vasta ‘diffusa’, in cui i protagonisti sono i territori, i luoghi, le produzioni e le comunità in grado di condividere un’atmosfera imprenditiva e i valori fondanti della cultura d’impresa come chiave di sviluppo e di identità. Un riconoscimento guadagnato sul campo, in anni di storia industriale fatta di piccole e medie imprese divenute multinazionali, grandi
D. Assindustria e Aci due mondi importanti del territorio e del Paese: sono possibili sinergie comuni? R. Naturalmente sì, siamo entrambi soggetti attivi nella rappresentanza e operiamo per il bene della comunità, nel rispetto delle competenze e attribuzioni di ciascuno. Il tema della circolazione automobilistica è strategico per una moderna economia industriale come quella trevigiana e veneta, con la necessità di sostenere opportuni interventi di potenziamento infrastrutturale e di operare sempre più in materia di sicurezza. Aggiungo inoltre che il mondo dell’automotive sta attraversando, anche con difficoltà, il processo di transizione ambientale che, al di là del giudizio che si vuole dare rispetto ad obiettivi e target forse fin troppo ambiziosi, è comunque una sfida epocale per tutti noi. Per questo non potranno mancare in future nuove occasioni di collaborazione tra Assindustria Venetocentro e Aci per condividere strategie e operare insieme a favore dello sviluppo economico e sociale del territorio.
A cura della Redazione di Aci Treviso informa
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Sport Automobilistico
Ruote nella Storia
Ruote nella Storia Sabato 3 settembre 2022
2° Raduno di Auto Storiche un percorso turistico / culturale alla scoperta Sabato 3 settembre 2022 del borgo di Portobuffolè MONASTIER 2° Raduno -diPORTOBUFFOLÈ Auto Storiche
ore 8.00 ore 8.15 ore 9.00 ore 11.00
un percorso turistico / culturale alla scoperta PROGRAMMA del borgo di Portobuffolè ore 11.15 ore 13,00 ore 14.30 ore 15.30
Ritrovo in ........ Verifiche e consegna materiale agli equipaggi partecipanti Partenza per Portobuffolè Arrivo a Portobuffolè
Visita dei luoghi caratteristici del borgo di Portobuffolè Pranzo presso ..................... Distribuzione riconoscimenti Partenza da Portobuffolè per le proprie destinazioni
MONASTIER - PORTOBUFFOLÈ follow us:
PROGRAMMA http://www.treviso.aci.it ore 8.00 ore 8.15 ore 9.00 ore 11.00
Ritrovo in ........ Verifiche e consegna materiale agli equipaggi partecipanti Partenza per Portobuffolè Arrivo a Portobuffolè
ore 11.15 ore 13,00 ore 14.30 ore 15.30
PROMOSSA DA
Visita dei luoghi caratteristici del borgo di Portobuffolè Pranzo presso ..................... Distribuzione riconoscimenti Partenza da Portobuffolè per le proprie destinazioni
follow us:
http://www.treviso.aci.it PROMOSSA DA
Green Endurance 2022 2 e 3 Campionato Italiano Economy Run 24
luglio
Le iniziative di ACI Treviso
Al servizio del territorio
Qui sopra: un momento con i ragazzi delle scuo- Qui sopra: la nuova insegna davanti agli uffici del le del territorio sui temi di educazione stradale in nostro Club. merito a pedoni e biciclette. In alto: gli agenti della polizia locale partecipanti all’8° corso per patenti di servizio organizzato da ACI Treviso.
Interessanti agevolazioni per i soci ACI Treviso V.le della Repubblica 12/F - Villorba (TV)
Telefono 0422 540562
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Turismo e territorio
Un caffè con Alessandro Martini, Presidente Commissione Turismo Aci Treviso. D. Nominato da poco quale presidente della commissione turismo di Aci Treviso: le sue prime impressioni. R. da un lato, la responsabilità per questa fiducia – spero ben riposta – riservatami. È una Squadra qualificata, quella da me coordinata, ma – soprattutto – so di poter contare sulla figura del Direttore dell’Automobile Club Treviso, Dr. Centola, e sulla rassicurante presenza del suo Presidente, l’Avv. Beni. In realtà, la Commissione Turismo è una Squadra di Professionisti espressione delle di alcune tra le forze associative maggiormente rappresentative dell’economia e della pubblica amministrazione della nostra provincia. Sono certo, pertanto, che il lavoro prodottosarà all’altezza delle attese. D. quali obiettivi si pone sul turismo locale come presidente della commissione deputata a tale tematicaà R. l’Automobile Club è un pezzo della storia di questo Paese. Poter declinare in chiave turistica le funzioni e le attività dell’ACI è un segnale di come anche per un Ente così prestigioso ed autorevole, si possa e si debba “fare turismo”. Ovviamente, data la tematica, la questione della sostenibilità è un tema che accumuna il turismo all’ACI: mobilità elettrica o ibrida o a emissioni ridotte o, ancora, mobilità lenta (bicicletta, mo-
nopattino, ecc.) vanno di pari passo con qualità della vita, e quindi, con il rispetto e la conseguente valorizzazione del territorio… elementi questi che fanno anche dell’offerta turistica della nostra area un plus apprezzato dai turisti italiani ma, soprattutto, esteri. D. un progetto che vorrebbe realizzare da un punto di vista turistico per il territorio di Treviso R. in coerenza con quanto appena detto, credo che un progetto che possa dare sia all’Aci Treviso che all’offerta turistica della Marca e, quindi, in grado di generare appeal nella promozione turistica della nostra offerta (con evidenti benefici per l’incoming turistico), potrebbe afferire proprio il rapporto tra mobilità e territorio. La Marca offre, tra le molte attrazioni, anche una serie di siti Unesco: quella del Patrimonio delle Colline del Prosecco Conegliano Valdobbiadene; la più recente della Riserva MAB (Man at the Biosphere) del Monte Grappa e, ultimo ma non ultimo, quello delle Ville Venete Palladiane. Questa presenza, supportato da uno dei brand più conosciuti al mondo – quello dell’UNESCO – associata alla tematica sostenibilità ambientale, è certamente di per sé qualcosa di molto impegnativo ma di sicura efficacia per il richiamo dei turisti nella nostra area. Ecco perché, lavorare intorno ad un pro-
La Commissione Turismo dell’Automobile Club Treviso • dott. Alessandro Martini - Presidente Direttore Fondazione Marca Treviso; • dott.ssa Marina Geromel Direttrice Marketing Assindustria Treviso; • avv. Michel Beni Presidente Automobile Club Treviso; 26
• dott. Fabrizio Malachin Dirigente Turismo e Cultura Comune di Treviso; • dott. Vincenzo Monaco Direttore Ascom Treviso; • dott. Angelo Centola Direttore Automobile Club Treviso.
R. Come già detto è così: sia le imprese ma anche i soggetti pubblici hanno compreso che quello della sostenibilità è un asset sul quale continuare a lavorare ed investire. Lo stesso PNRR e la programmazione comunitaria con il POR della Regione Veneto sta-
biliscono questi punti fermi per i prossimi anni. La Commissione Turismo dell’Automobile Club di Treviso sarà certamente coerente con queste linee guida e le azioni che ne deriveranno di sicura efficacia per il benessere degli Ospiti che sceglieranno la Marca trevigiana per le loro vacanze ma, ancor prima, per i cittadini che questo territorio lo vivono quotidianamente.
A cura della Redazione di Aci Treviso informa
Turismo e territorio
getto coerente con queste premesse e finalità, sarà obiettivo primario della Commissione. D. prima di salutarci, la tematica ambientale è un aspetto caratterizzante la progettualità turistica del futuro?
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È infortunio sul lavoro l’infarto durante il viaggio di lavoro La Cassazione, con la sentenza 5814 del 22 febbraio 2022, ha stabilito che l’infarto di un lavoratore durante un viaggio di lavoro è considerato come un infortunio sul lavoro perché collegato ad un fattore lavorativo e per questo motivo va risarcito. Il lavoratore era deceduto durante un viaggio di lavoro nel corso del quale, per la cancellazione di un volo aereo per maltempo, aveva affrontato prima una lunga attesa in aeroporto, poi un pernottamento di fortuna, quindi un viaggio in treno di oltre 700 km, per raggiungere la sede di partecipazione a una riunione, con una veglia di quasi 24 ore consecutive ed una conseguente situazione di forte stress.
za maggiore, ad esigenze essenziali ed improrogabili o all’adempimento di obblighi penalmente rilevanti, come nel caso specifico. Non rientra quindi nella tutela solo il cosiddetto rischio elettivo, vale a dire la scelta del tutto arbitrata del lavoratore che sceglie un percorso diverso, senza un’appurata necessità. Se esiste un rapporto tra il percorso normale e l’attività di lavoro, è di per sé sufficiente a garantire la tutela antinfortunistica e l’infarto si configura così come un infortunio in itinere sul lavoro.
Gli eredi avevano ricorso in Cassazione dopo che la prima domanda di rendita Inail era stata rigettata dalla Corte d’Appello ritenendo che l’evento denunciato non fosse collegato alla prestazione lavorativa in sé, ma derivasse dalla esposizione ad un rischio generico a cui possono essere esposti, in modo indifferenziato, tutti coloro che viaggiano in aereo, escludendo quindi la natura infortunistica dell’evento. La Cassazione richiamando il Testo Unico sulla Sicurezza nei posti di lavoro, ha sottolineato invece come l’assicurazione comprende gli infortuni occorsi alle persone assicurate durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro, precisando che l’interruzione e la deviazione si intendono necessitate quando sono dovute a cause di for-
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