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anno XVI n.135
CANTINA LA VIS UN SIMBOLO DI QUALITÀ PER IL TRENTINO ONAV LOMBARDIA GIÀ PRONTO IL PROGRAMMA DEI CORSI D’AUTUNNO LA DOUJA D’ORO UNA CRESCITA COSTANTE IN QUALITÀ E VARIETÀ
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Sommario Sommario
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Sommario
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Rivoluzione a Milano per coperto e ticket
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Agrì, giusto abbinamento con il Riesling
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Carne bovina francese, due marchi di qualità
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Caffè, si avvicinano le gare Cibc
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Ponte enogastronomico tra Cina e Lombardia
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Udirtà: tuteliamo la qualità
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Croati a lezione di strumenti di cottura
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Onav Lombardia, stagione autunnale al via
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La Vis, una ruota celtica il simbolo di qualità
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Gewürztraminer, premiati i migliori
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Douja d’Or, rassegna ad Asti dal 9 settembre
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Al Cambio di Bologna vince lo Sparkling Menù
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A Brusaporto il nuovo “Da Vittorio”
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Sapori e ricette sui Colli Longobardi
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Coi forni Ceky pizze da gourmet
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Orobica Pesca festeggia i suoi primi 40 anni
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Il BonTà, in mostra i tesori della cucina tipica
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Rimini, capitale dell’Horeca In copertina La cantina La Vis di Trento utilizza un simbolo per contraddistinguere la qualità delle sue produzioni vinicole, una ruota ancestrale, antico amuleto di origine celtica. Sotto il prestigioso marchio anche i vini Sorni che nelle varietà bianche Chardonnay, Nosiola, Pinot Bianco e in quelle rosse Teroldego e Lagrein danno vita al Bianco e al Rosso dei Sorni.
RIVISTA DI CULTURA ENOGASTRONOMICA E TURISMO
“Lombardia a Tavola” è una rivista mensile di cultura enogastronomica e turismo. Si rivolge, soprattutto nel territorio della Lombardia, ad alberghi, ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, cuochi, luoghi di ritrovo, enti, aziende, associazioni e privati che si interessano di enogastronomia e turismo, per un totale di oltre 35 mila destinatari.
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Più voce per tutta la ristorazione e gli operatori del turismo
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Lombardia a tavola, grazie al crescente numero di abbonati, rappresenta oggi tutta la realtà del mondo enogastronomico lombardo e quello della ristorazione di tutto il nord Italia
ettembre è tradizionalmente uno dei mesi in cui per il settore dell’enogastronomia si possono tracciare dei bilanci. E’ in fase di chiusura la stagione estiva delle ferie (che quest’anno non si sa come sia effettivamente andata) e si apre il periodo, per molti versi ricco di sorprese, della vendemmia (che si preannuncia di buon livello). In questo contesto è più che mai necessaria un’attenta riflessione sulle prospettive di un settore alle prese, da un lato, con la ricerca di nuove forme di tutela della professionalità e della qualità, e dall’altro con le troppo spesso incoerenti normative sulla tracciabilità, gli Ogm o le garanzie di tipicità. Come dire che avere una bussola per seguire una rotta sicura non è proprio facile. La presenza praticamente quotidiana a fianco degli operatori e delle loro associazioni (dai cuochi agli assaggiatori, dai barman ai produttori di vino) ci conferma peraltro la validità di perseguire con convinzione la logica del fare squadra e lavorare per creare un vero sistema che leghi fra loro i diversi comparti della filiera agroalimentare. Una strategia a cui “Lombardia a tavola” ha dato da sempre il più convinto sostegno proponendo, mese dopo mese, il suo modesto contributo. E se oggi il sistema della ristorazione, del turismo e dell’enogastronomia in Lombardia stanno un po’ meglio di qualche anno fa, è anche perché il “modello”che ci ha visti coinvolti comincia a dare i suoi frutti. Un confronto fra le diverse esperienze e l’assenza di qualunque egemonia da parte di interessi economici o di associazioni di categoria, sono alcune delle caratteristiche che ci hanno contraddistinto in questa esperienza come organo di informazione professionale “indipendente”. Una realtà che ci è sempre stata riconosciuta da tutti e che oggi ci viene richiesta anche fuori dalla nostra area tradizionale di attività, la Lombardia. Proprio la capacità di rappresentare in modo autonomo ed originale tutto il mondo dell’enogastronomia ha spinto nel tempo molti operatori che lavorano fuori dalla Lombardia ad abbonarsi e a sollecitarci interventi che li coinvolgessero maggiormente. Una realtà che ci ha portato ad allargare progressivamente la nostra area tradizionale di diffusione che oggi, oltre all’altissima copertura di tutta la realtà lombarda, ci vede presenti anche in larga parte della ristorazione di medio alta qualità in tutte le regioni del nord Italia. Una crescita dimensionale per la quale dobbiamo ringraziare i lettori e gli inserzionisti che hanno creduto nel nostro progetto, tanto da farci crescere e diventare (pur senza rinunciare alla nostra dimensione territoriale legata alla Lombardia) una testata che a pieno titolo può ritenersi oggi a diffusione nazionale. Alberto Lupini alberto.lupini@lombardiaatavola.it
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Edizioni Contatto via Crocette 16 - 24030 Mozzo (BG) tel 035 6222698 - fax 02 700557702 segreteria@lombardiaatavola.it Amministratore: Mariuccia Passera
Redazione: via Crocette 16 - 24030 Mozzo (BG) tel 035 460563 - fax 02 700557702 redazione@lombardiaatavola.it
Editoriale
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Cucina d'albergo, la lieta sorpresa dell'estate 2005 di Roberto Vitali Alcuni dei migliori locali si trovano oggi negli hotel. Un passo avanti per tutto il settore guidato, fra gli altri, da La Pergola di Roma e Il Teatro di Milano
Direttore responsabile Alberto Lupini - alberto.lupini@lombardiaatavola.it Direttore editoriale: Roberto Vitali Vicedirettore: Marino Fioramonti Segreteria di redazione: Elisabetta Passera Art director e impaginazione: Andrea Lupini Hanno collaborato a questo numero: Claudio Bonaschi, Carlo Bresciani, Chicco Coria, Bruno Federico, Ivar Foglieni, Massimo Frigo, Salvatore Longo, Gustavo Lopez, Donato Losa, Sergio Mei, Rosanna Ojetti, Sergio Pezzotta, Enrico Rota, Louise Sage, Mirosa Servidati, Simona Sestili, Paolo Uberti
Pubblicità ed iniziative speciali Per le vostre inserzioni su Lombardia a Tavola contattate Anna Bonacina - direzione commerciale tel. 035 6222698 - fax 035 5096886 direzionecommerciale@lombardiaatavola.it
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estate ha dato un po’ a tutti la possibilità di provare - qua e là per l’Italia - lo stato di salute (o meglio…di professionalità) della ricettività alberghiera e quindi della ristorazione proposta negli alberghi. La mia impressione è che la situazione sia migliorata. Una volta girava il pettegolezzo che negli alberghi era meglio dormire solamente, mai fermarsi a mangiare. Oggi non è più così. Alberghi a 3-4 stelle, che sono la maggior parte in Italia, gestiscono la sala da pranzo in modo professionale, con adeguate proposte gastronomiche e servizio attento, rivolgendosi alla clientela dell’albergo come a quella esterna, indistintamente. Non a caso due dei migliori ristoranti italiani (La Pergola a Roma e Il Teatro a Milano) sono inseriti in altrettanti prestigiosi hotel (rispettivamente l’Hilton e il Four Seasons), ma non è a questi casi estremi cui voglio fare riferimento. Penso a tanti normali alberghi 3-4 stelle, a Caorle o a Courmayeur piuttosto che a Riccione o Follonica, dove la scelta in menù può anche essere limitata ma tale da accontentare tutte le esigenze. Molto spesso è a disposizione il buffet delle verdure e non è difficile trovare la figura del sommelier (il cui costo un albergo può spalmare più facilmente sulle spese generali). Il buon esempio è partito da alcune catene alberghiere internazionali, che hanno voluto affermare anche in Italia come l’hotel possa dare un servizio completo, senza pecche nemmeno nel settore delicato della ristorazione. Le difficoltà congiunturali e la legge spietata della concorrenza hanno spinto le piccole catene italiane o gli alberghi a gestione familiare a dare una svolta migliorativa all’offerta: locali più luminosi, attenta scelta del cuoco, attrezzature rinnovate, presentazione più elegante dei piatti, rapporto qualitàprezzo. Lo sforzo del mercato turistico italiano passa anche da qui, dalla presa di coscienza degli albergatori che è necessario investire anche in servizi collaterali, per rendere l'offerta sempre più completa e competitiva. roberto.vitali@lombardiaatavola.it
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QUESTO MESE
P R OVO C A Z I O N I E P R O P O S T E Bello sarebbe se...
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L’Osservatorio prezzi del Comune e la Camera di Commercio di Milano chiedono la defiscalizzazione dei buoni pasto
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opo la protesta degli esercenti contro le aziende per il basso prezzo concordato per i buoni pasto dei dipendenti qualcosa si muove. L’Osservatorio prezzi del Comune e la Camera di Commercio di Milano hanno chiesto al governo che i ticket siano esenti da oneri fiscali e previdenziali sino a un tetto di 5,29 euro, valore fermo dal 1997 e che non tiene conto dell’inflazione degli ultimi anni. Da 5,29 a 6,24 euro: questa la cifra sulla base delle variazioni dei prezzi al consumo Istat. Ogni azienda può ovviamente scegliere un valore più alto del buono pasto, come già avviene, ma in questo caso la differenza è a carico dei lavoratori e dell’impresa. Si calcola che il mercato dei buoni pasto in Italia sia di 1,8 miliardi di euro. Le imprese che li emettono sono circa una ventina. Le prime quattro, in ordine di grandezza, sono: General Cuisine, Sodexhopass, Ristoservice e Ristochef e tutte quattro fanno capo a case
di Donato Losa
francesi, dove è nato l’utilizzo di questo strumento. Queste società raggiungono il 70% dell’intero mercato nazionale. Sono circa 2 milioni e 500 mila i lavoratori dipendenti che attualmente utilizzano i buoni pasto ma il mercato è largamente ampliabile considerato che i lavoratori dipendenti italiani si aggirano intorno ai 13 milioni. Non è un business di poco conto. E’ noto che si sono formate società emettitrici dei sostitutivi della mensa, sia mettendo a disposizione delle aziende-clienti programmi di servizi nuovi che sfruttando la potenzialità delle card elettroniche, che hanno cominciato a sostituire i buoni pasto cartacei. Ma è noto che, nel frattempo, è emerso anche qualche appalto sotto costo.
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o, in terrazza non può accomodarsi perché la voglio tenere in ordine per stasera». Era un bel mezzogiorno di sole. Poter bere qualcosa in terrazza o mangiarci un panino sarebbe stato splendido, ma la signora non ha voluto. «Quando arrivano i tedeschi tolgo gli asciugami perché me li consumano». Diceva la signora parlando delle forniture per il bagno. Forse la signora non sa che i tedeschi sono turisti come gli altri e in alcune zone d’Italia sono anche più importanti. Cito questi due episodi perché voglio comunicare che non é più sufficiente un diploma di cuoco o un permesso dell’Asl per aprire un ristorante. Occorre che il titolare capisca che il ristorante del futuro sarà fatto di una cucina con piatti di qualità, di un menù con ampia scelta e di un buon rapporto qualità-prezzo. Sarà fatto anche di accoglienza, servizio efficace ed attento e gentilezza del personale, oltre che di ambiente pulito, bagni in ordine e comfort generalizzato. Il titolare deve sapere che il cliente oggi decide di tornare in base ad una soddisfazione globale. Se vogliamo accogliere milioni di turisti e farlo bene perché tornino dobbiamo riqualificarci nei tre settori che contano. Riqualificarci sui temi della cucina, del servizio e dell’accoglienza. Rimandiamo a scuola i ristoratori, oggi inadeguati o inidonei a gestire il ristorante del futuro. Non dimentichiamo inoltre che educazione, cortesia e disponibilità devono essere estesi a tutti i livelli anche ai ristoranti a basso prezzo, perché educazione, cortesia disponibilità non sono merce di scambio.
Bello sarebbe se…
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donatolosa@libero.it 2005
Foto: Paolo Stroppa
Buoni pasto ora tocca al fisco
Riqualificare o ricertificare?
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ABBINAMENTI
Agrì, delicato e aromatico che piace con il Riesling Mirosa Servidati, sommelier, in questa rubrica sottolinea gli abbinamenti più razionali tra cibi e vini di casa nostra evidenziando le peculiarità dei prodotti, le materie prime, le tecniche di produzione e i connubi enoici. Questo mese illustra un formaggio della Valle Brembana: l’Agrì
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n Italia non c’è valle, montagna, lago, zona che non abbia prodotti tipici che esprimono e riassumono le caratteristiche, la storia, la cultura, il costume delle persone che vi abitano. Questa è una delle straordinarie ricchezze del nostro Paese. Non voglio essere tacciata di sciovinismo: è vero che tutte le nazioni vantano specialità e prodotti tipici, ma ciò che colpisce dell’Italia è il gran numero e l’incredibile varietà delle sue produzioni. Prendiamo per esempio la Valle Brembana, zona orobica famosa tra l’altro per alcuni formaggi: il Formai de Mut e il Branzi. In questa valle si produce una leccornia meno conosciuta, ma molto particolare perché rimanda al suo passato agropastorale, è l’Agrì. Si tratta di un piccolo formaggio che deve il suo nome alla nota acidula che lo connota, dovuta al siero acido, aggiunto al caglio e al latte durante la lavorazione. È un formaggio fresco a pasta cruda, realizzato con latte vaccino o caprino. Appena munto viene riscaldato e poi unito a siero acido e caglio liquido. Una volta avvenuta la coagulazione la massa caseosa riposa, coperta con una tela, per un intero giorno. Si raccoglie poi la cagliata in fagotti di tela di lino e la si lascia per 24 ore. Quando il prodotto è abbastanza asciutto viene aggiunto il sale e si impasta in rotoli, che poi sono tagliati in cilindri lunghi circa 5 cm. Dopo una settimana la specialità è pronta per il consumo. L’Agrì è un formaggio che presenta una pasta morbida se fresco, più compatta se stagionato; non ha chiaramente crosta, che si forma solo con la conservazione. Il suo sapore è nel L O M B A R D I A A TAVO L A
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contempo delicato ed aromatico. La nostra specialità presenta una doppia faccia: lieve e burrosa la prima, marcata ed acidula la seconda. Il vino in abbinamento deve quindi essere poliedrico, sapendo sostenere, senza soverchiare, l’esteso ventaglio gusto-olfattivo dell’Agrì. Sicuramente un bianco, ma di struttura, con un ricco bouquet e ricchezza olfattiva. Un vino lombardo con queste caratteristiche è il Riesling renano, ampio, sapido con una bella spalla acida e un finale persistente. Dalla cantina italiana prendiamo anche il Fiano di Avellino, caratteristico, intenso, armonico con un bel corredo aromatico e floreale. Mirosa Servidati
Il Renano di Pasini Il Renano è un Garda Classico bianco, prodotto con sole uve Riesling Renano, che tradizionalmente rappresentano il vitigno bianco più coltivato nella zona del Garda Classico. Il Renano dell’azienda Pasini di Raffa di Puegnago (Bs) è un vino volutamente molto secco, senza residuo zuccherino, fortemente varietale, vinificato in forte riduzione al fine di esaltarne la tipicità e preservarne il più possibile l’integrità. Non presenta note ossidative e rivela la tessitura minerale del terreno su cui è coltivata l’uva. Fragrante, equilibrato, con una leggera nota tannica data dalla criomacerazione ed un volume iniziale sostenuto successivamente da una lunga persistenza, dovuta alla sapidità territoriale ed alla lunga sosta sulle fecce fini di fine fermentazione. L’acidità ed i notevoli estratti gli conferiscono un grande equilibrio, garanzia di facile bevibilità nel tempo.
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MARCHI
Arriva dalla Francia la carne bovina griffata della carne bovina francese, ci sono un territorio vocato, un patrimonio “Carne bovina francese bovino perfetto per la produzione di garanzia di qualità” carne, una professionalità specifica, e “Pays de France - Tutto una filiera ben organizzata e un’offerta il sapore della carne” sono articolata. Questi fattori spiegano perché la Francia sia diventata il i due marchi d’Oltralpe paese leader in Europa nella che garantiscono produzione bovina e perché, per il consumatore, questi fattori si il consumatore italiano traducano nella garanzia di gustare carni di qualità, gustose, tenere e sicure. a Francia è terra di griffes, ossia A questa garanzia, il secondo di firme famose e autorevoli. E la marchio “Pays de France - Tutto il carne bovina non fa eccezione. Quella che arriva dagli incontaminati sapore della carne” ne aggiunge un’altra: il rispetto del severo pascoli francesi si presenta, infatti, ai capitolato di etichettatura volontaria IT consumatori italiani con due sigilli 069 ET, approvato dalle autorità d’eccezione, che ne sottolineano la qualità, la provenienza e la genuinità. francesi e dal Ministero Italiano delle Politiche Agricole. Infatti può fregiarsi Il primo di questi marchi è di questo marchio solo la carne di ‘Carne bovina francese - garanzia di vitellone proveniente da animali nati, qualità’: chi frequenta super e allevati e macellati in Francia, che ipermercati lo avrà visto spesso nel siano stati cresciuti rispettando precise reparto macelleria. Viene accompagnato regole in ogni fase della filiera. Creato nel 2001, il logo ‘Pays de France da Tutto il sapore della carne’ è nato informazioni dall’impegno congiunto di tutti gli sui fattori anelli della filiera franco-italiana e d’eccellenza dalle 8 più importanti aziende francesi che caratterizzano del settore zootecnico (Arcadie, la carne francese e la sua filiera produttiva, facendone un prodotto unico e inimitabile. La notorietà e l’eccellenza della carne bovina francese si devono a un mix di fattori ambientali e umani: la ricchezza di pascoli dove gli animali crescono nella massima libertà e naturalità; la lunga tradizione maturata nell’allevamento bovino; l’accurata selezione delle razze (quelle autoctone sono 11), scelte in base alla qualità delle loro carni; il savoir-faire sviluppato nel tempo e i controlli stringenti applicati lungo tutta la filiera, dalla stalla al punto vendita. Dunque, dietro il successo
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Bigard, Charal, Defial, JBOuest, Socopa, Sicavyl, Soviba). Questo disciplinare rigoroso, a cui aderiscono allevatori e distributori, è la miglior garanzia di qualità e dà la sicurezza di poter gustare la miglior carne bovina francese. Tutta la filiera francese ha compiuto, quindi, un grande sforzo congiunto affinché, grazie a questo marchio, il consumatore italiano fosse garantito, informato e soddisfatto. L’Italia rappresenta, infatti, un paesechiave per la carne bovina francese: ne è, storicamente, il primo mercato di sbocco. Ma se finora d’Oltralpe arrivavano soprattutto bovini da macello, da allevamento e da riproduzione, negli ultimi anni il trend è cambiato ed è aumentato il peso della carne fresca, sempre più presente nel mercato italiano, sia all’interno del canale tradizionale che nella distribuzione moderna. Percepita come un prodotto di qualità, identificata da marchi specifici e conosciuti, la carne bovina francese sta incontrando in Italia un grande successo perché risponde in modo perfetto ai gusti, alle preferenze e alle esigenze dei consumatori italiani.
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Il Castello delle regine punta al mercato lombardo Q
Da sinistra, Giovanni Chiodetto, Livia Colantonio e Paolo Nodari
uattrocento ettari nel sud dell’Umbria, di cui oltre 60 vitati per una produzione di 300mila bottiglie (400mila a breve) e 25 a uliveto. Oltre 200 capi di chianine. Questi alcuni dei numeri che indicano la consistenza de il “Castello delle regine”, azienda che dal ‘94 punta sulla qualità e sull’innovazione dei prodotti presentandosi oggi come una delle realtà capaci di fare sistema per valorizzare il territorio. L’importanza raggiunta dall’azienda umbra può ben essere dimostrata dalla scelta di puntare con decisione su un’area strategca come quella dell’HoReCa lombardo. Ne è un
esempio la degustazione offerta nelle scorse settimane ad una qualificata selezione di ristoratori della provincia di Varese: vino, olio, carne, nonché ricercati salumi e formaggi umbri, sono stati presentati dai titolari del Castello delle regine, l’avvocato Paolo Nodari e la signora Livia Colantonio, nel parco della loro villa a Somma Lombardo (Va), insieme al degustatore e sommelier Giovanni Chiodetto. Castello delle Regine via di Castelluccio – 05022 Amelia (Tr) tel. 0744 702005 – fax 0744 702006 e-mail: castellodelleregine@virgilio.it www.castellodelleregine.com
Dal Cile un bastimento carico di frutta e pesce S econdo i dati Istat il valore totale delle importazioni in Italia dal Cile nel 2004 è stato di 1.287 milioni di euro contro i 1.017 dell’anno precedente, con una crescita del 26,5%. I due principali settori alimentari d’importazione sono il pesce e la frutta fresca. Nel 2004 hanno raggiunto, rispettivamente, un valore di 23 e 80 milioni di euro. L’anno scorso l’Italia era l’ottavo partner commerciale del Cile e il terzo in Europa. Hugo Lavados (nella foto), direttore generale di Pro-Chile, l’Ente per la promozione dell’export del ministero degli Esteri, e il console generale in Italia Eliana Merlet, incontrando la stampa a Milano, hanno ricordato che
l’Italia importa pesce per oltre 2,4 miliardi di euro all’anno, a causa della ridotta disponibilità di pesca nei Paesi europei. Gli acquisti dal Cile riguardano soprattutto crostacei e molluschi freschi, surgelati e in conserva, seguiti da merluzzo, salmone del Pacifico, e capesante congelate. Il Cile (che occupa il sesto posto nella classifica italiana generale dei fornitori esteri di frutta fresca) è inoltre il primo Paese fornitore in contro stagione per uva, mele e
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kiwi, il secondo per frutti di bosco (more, fragole e mirtilli), il terzo per le pere, il quarto per le prugne e il quinto per le ciliege. Una straordinaria crescita d’interesse degli italiani è rivolta al vino cileno (bianchi e rossi della Regione Central). L’export, dal 2003 al 2004, ha avuto un incremento in valore del 36%, passando da 1,8 a 2,4 milioni di euro. Tuttavia, esso rappresenta solo lo 0,1% dei consumi medi annui di vini in Italia, nella fascia medio-alta del mercato. Attualmente in Italia sono 23 le cantine cilene presenti con i loro vini, che hanno collezionato, insieme agli oli extra vergine d’oliva, riconoscimenti al recente Vinitaly, al Sol 2005 e al Cibus di Parma.
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OLIO
Conoscere l’extravergine Simona Sestili in questa rubrica risponde ad alcune delle domande più frequenti che i lettori hanno proposto sul tema dell’olio. Assaggiatrice professionista ‘Capopanel Coi’, Sestili è membro dell’Associazione nazionale Pandolea donne produttrici olio extravergine d’oliva
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ome può il colore influenzare la qualità di un olio di oliva? A volte li vedo chiari e giallini. Il colore di un olio è strettamente correlato al tipo di varietà, all’ambiente di coltivazione e alle caratteristiche pedoclimatiche in cui l’oliveto è coltivato, pertanto il colore non influenza direttamente la qualità merceologica dell’olio, tanto che le stesse valutazioni sensoriali e chimiche non tengono conto di questa caratteristica. Solo attraverso specifiche analisi chimiche si può individuare se l’olio acquistato è un olio al 100% di oliva. Come mai un olio extravergine al supermercato ha dei prezzi pari a quello di semi? Dovremmo chiederci se ciò che stiamo acquistando sia veramente un prodotto extravergine. Più volte nello spazio dedicato alla nostra associazione abbiamo parlato delle caratteristiche che un extravergine di oliva deve avere, tuttavia queste si conquistano con oculate scelte in campo, opportune tecniche di raccolta (anticipata), idonee metodologie di estrazione, scelte tecniche ed agronomiche che per gli addetti ai lavori non sono prive di costi. A voi tirare le giuste conclusioni. Quando un olio in bocca pizzica significa che è troppo acido, è vero? L’acidità di un olio a differenza di quella di un vino non può essere percepita dalle nostre papille gustative dato l’elevato peso molecolare degli acidi grassi in esso contenuti. Dire che un olio è acido non è propriamente corretto in quanto negli oli è una sensazione che non potremmo individuare. Il piccante è tuttavia una sensazione pseudotattile operata da alcune sostanze antiossidanti presenti negli oli: i polifenoli. Simona Sestili L O M B A R D I A A TAVO L A
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Rhum e Sigari, l’Adid rilancia l’abbinamento
Con Bruno Pilzer dall’Anag a lezione di grappa
Il principe dei distillati latinoamericani, il Rhum, è stato al centro di una serata al Maresana Resort di Ponteranica (Bg) dell’Adid. Gianluca Brizzolesi, in rappresentanza della Diageo Italia (società distributrice) ha illustrato brevemente i processi di produzione e lavorazione di due dei più rinomati Rhum, guidando i presenti in una piacevole e raffinata degustazione. Il favoloso Ron Anejo Anniversario Reserva Exclusiva di Pampero, di 7 anni, del Venezuela, al secondo posto per quanto riguarda la produzione mondiale, ma al primo per qualità, ed il fantastico Ron Anejo Cacique Riserve di Licorerias Unidas, invecchiato 12 anni, proveniente dalle isole caraibiche. Due prodotti che si sono ancor più magnificamente esaltati accompagnati ad un favoloso Habana Montecristo n. 4, il sigaro per eccellenza.
L’analisi chimica degli elementi aromatici del distillato di vinaccia quale strumento per una miglior degustazione. Se n’è parlato a inizio luglio in una serata organizzata al Mulino di Urgnano (Bg) dall’Anag di Bergamo. A guidare gli amanti della grappa e dei distillati alla scoperta dei segreti dei componenti della buccia dell’uva l’enologo e distillatore Bruno Pilzer, produttore di Faver, in provincia di Trento. Pilzer ha spiegato come rintracciare le note fruttate, quelle floreali, gli aromi che ricordano il cioccolato ed altri dalla nocciola ai profumi vegetali nelle diverse tipologie della vite. Alla lezione dell’enologo, che è anche studioso dell’istituto di ricerca sui distillati di San Michele al Lago (Tn), sono seguiti gli assaggi di quattro grappe e due acquaviti di frutta. La grappa di Traminer, dal bouquet floreale e dal gusto morbido ha vinto la prova del gusto conquistando consensi di appassionati e sommeliers.
m.p.
c.b.
Trentino Grappa In Mostra a Palazzo Roccabruna Torna a Trento un grande evento autunnale di valorizzazione del comparto vitivinicolo: questa volta è Trentino Grappa In Mostra ad essere protagonista dal 24 al 27 novembre a Palazzo Roccabruna di Trento, dove per la prima volta verrà radunata tutta la collezione della Trentino Grappa. Si tratta di un evento dedicato ad esperti, appassionati e curiosi dove verranno proposti incontri di approfondimento ed inediti “giochi dei sensi” per far conoscere tutte le qualità e caratteristiche di un prodotto così di nicchia. Si proporranno abbinamenti tradizionali ed innovativi, con accostamenti inconsueti e gratificanti per il gusto. Il Trentino produce solo una piccola percentuale sul totale nazionale della grappa, solo l’8% infatti proviene da questo territorio, circa 700.000 litri anidri che corrispondono a 2.300.000 bottiglie da 0,70. In rapporto a questa esigua produzione la provincia di Trento può però vantare il maggior numero di distillerie sul territorio (oltre trenta in totale, di cui 29 associate all’Istituto di tutela rappa). Piccole aziende che distillano piccoli quantitativi. Questo in altre parole significa che le vinacce vengono distillate freschissime quando sono ancora imbevute di vino cosa che si riscontra poi in termini di pregio nella bottiglia. L O M B A R D I A A TAVO L A
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ALIMENTI
CAFFÈ
In gara per il miglior caffè Tutto pronto per le gare CIBC P
er non veder diminuire gli incassi una delle strategie è quella di investire sulla qualità percepita. Qualità percepita nel mondo del caffé significa offrire nel miglior modo possibile un buon caffé o un buon cappuccio. È con queste motivazioni che è nato il Campionato Italiano Baristi Caffetteria, la cui qualificazione consente di partecipare al campionato mondiale (WBC). Un modo di fare formazione attraverso la competizione ed il divertimento, imparando tecniche utili a conquistare il cliente ed avendo anche la possibilità di presentarsi su una vetrina prestigiosa. Il Campionato Italiano Baristi Caffetteria è una competizione a livello nazionale basata sulle regole del WBC (World Barista
Championship) approvate e accettate da più di 40 nazioni. Ogni partecipante dovrà presentare in 15 minuti 4 espressi, 4 cappuccini e 4 bevande personalizzate con base espresso non alcoliche di propria scelta. A giudicare e controllare le operazioni ci saranno 2 giudici tecnici che vigileranno sulla regolazione del macinino, la pulizia della macchina e dell’area lavoro, il tempo di erogazione di un espresso e quello totale della gara. Altri 4 giudici gustatori valuteranno il gusto dell’espresso, il colore della crema la consistenza e la persistenza, l’equilibrio gustativo e la presentazione. Sarà dato anche un giudizio sull’impressione complessiva del concorrente, poichè i giudici fungono da
Paolo Uberti, della Tris Moka di Paratico (Bs), in questa rubrica fa il punto sull’universo del caffè. clienti veri e propri di un bar che decidono dove andare a bere il loro caffé. A gennaio 2006 si svolgeranno le seminifinali nazionali bresciane, all’interno della fiera Aliment a Montichiari, organizzate da Tris Moka di Paratico (Bs), valevoli per le finali italiane di Rimini. Paolo Uberti
Per 38 italiani su cento è un piacere per i sensi Per 38 italiani su cento (esattamente il 37,7%) il caffè costituisce è un piacere per i sensi,mentre per il 21,4% è un’occasione per fare pausa. Di fatto è legato ad un bisogno individuale piuttosto che sociale. Questi alcuni dei risultati della rilevazione effettuata dal banco di assaggio Inei (Istituto nazionale espresso italiano) e dal Centro studi assaggiatori nel corso di Pianeta Birra & Beverage 2005. Interessanti le tendenze emerse: di fatto la maggioranza dei consumatori ama assaggiare diversi tipi di espresso per poi scegliere quello di suo gradimento (55,6%); chi ha come riferimento la marca costituisce invece il 22,8%; pochissimi (1,4%) si basano in prima battuta sul prezzo a dimostrare come la qualità sia preponderante nella scelta; i bevitori di caffè ne consumano 3/4 al giorno; il tipo di caffè in assoluto più consumato è l’espresso del bar (69,9%) seguono a grande distanza il caffè della moca (15,5%) quello dell'espresso casalingo (8,6%) e del distributore automatico (2,3%). g.l. L O M B A R D I A A TAVO L A
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AGGIORNAMENTI
CUOCHI
Un ponte enogastronomico fra la Cina e la Lombardia immaginato di mangiare spiccano le palme di zampa d’anatra croccanti, le ginocchia di pollo, piccoli medaglioni di serpentello fritto, lumache di campagna in brodo di gallina, la corazza di tartaruga in umido, le orecchie e i testicoli di suino, le creste di gallo al rafano, la lingua d’anatra stufata.
Istituto Alberghiero Jin Song Vocation School di Pechino. Da sinistra: Liu Feng, Ivar Foglieni, Direttrice dell’Istituto Dr. He Shi Rong, Luigi Tebaldi
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isitare la grande Cina era uno dei miei sogni nel cassetto e, dopo aver conosciuto Liu Feng, ex chef al Pechino Hotel della capitale cinese (2.700 camere), oggi imprenditore nella ristorazione in provincia di Bergamo, questo sogno si è finalmente realizzato. Insieme abbiamo sondato quell’immenso mondo turistico-ristorativoalberghiero toccando alcune località, tra le quali Pechino, la provincia di Hefei, quella di Anhui e visitando istituti alberghieri e aziende di prodotti alimentari e
Istituto Alberghiero della Provincia di Anhui. Ivar Foglieni e Luigi Tebaldi con gli insegnanti di cucina
La visita alle aziende e alle scuole alberghiere
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ella capitale abbiamo visitato il raviolificio FSJC vitivinicoli. Oggi, si sa, tutti parlano Frozen Food Co. Ltd., una di una Cina emergente soprattutto struttura di 5.000 mq., con 900 per i bassi costi. dipendenti, di cui 850 addetti alla Noi lo abbiamo preparazione di vari tipi di ravioli sperimentato con la nostra permanenza che ci è costata meno rispetto ad altri Paesi.
La cucina provata sul posto
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a veniamo alla cucina che, se raffrontata a quella dei ristoranti cinesi in Italia, è sicuramente migliore. Viene usata una gran quantità di zucchero e miele, sia nelle carni che nelle verdure, le quali vengono poi sbollentate, saltate in padella e servite al dente con il peperoncino, che è parte integrante della gastronomia locale. Pesce e carni sono sempre ben cotte al vapore mentre la maggior parte delle salse sono legate con farina di patate. Fra i piatti che mai mi sarei
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Ivar Foglieni e Luigi Tebaldi con Liu Feng e, ai lati, i due titolari dell’agenzia di consulenza che ha organizzato gli incontri, nonché responsabili della scuola Anhui Foreign Language College
fatti a mano con un ripieno pesato da una bilancina casalinga. Il salumificio Beijing Shunxin Agricolture Co. Ltd. è uno stabile di 30.000 mq. coperti dove si producono salumi con macinatura a forma di wurstel. Dalla direzione di questo
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AGGIORNAMENTI
CUOCHI
Fsjc Company, laboratorio di ravioli e pasticceria
stabilimento è venuta la richiesta di costituire una jointventure per la produzione di salumi italiani da proporre al consumatore cinese. Anche alla Camera di Commercio della provincia di Hue (che forma con Pechino e Shanghai uno dei territori più industriali e artigianali della Cina) è emerso un notevole interesse a ricercare nuovi partner per la produzione non espressamente rivolta al mercato occidentale ma a quello interno. Nella provincia di Hefei
abbiamo visitato alcune scuole alberghiere. Nel corso di questi incontri abbiamo avuto la possibilità di illustrare il progetto - promosso dalla Provincia di Bergamo - per l’accoglienza di studenti cinesi in Lombardia con stages di cucina, servizio in sala e sommeliers. Inoltre, su richiesta del presidente dell’Amministrazione Istituto Alberghiero della città di Pechino. provinciale di Bergamo, Ivar Foglieni con la Direttrice Dr. Chen Yu abbiamo
proposto l’eventualità di creare un istituto alberghiero italiano e di poter effettuare 15 giorni di cucina italiana in alcuni hotel con cuochi lombardi, allo scopo di avere sul territorio un punto di riferimento per
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la promozione del prodotto italiano. Uguale richiesta è pervenuta dalla direttrice He Shi Rong della “Jin Song Vacational Scholl Beijing” di Pechino, un istituto alberghiero qualificato che organizza corsi di cucina occidentale usufruendo di un’attrezzatura all’avanguardia offerta dalla Electrolux-Zanussi di Pordenone.
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Ivar Foglieni Presidente regionale cuochi di Lombardia
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CUOCHI
Concorso allievi 14 premiati S
ono stati 14 i giovani cuochi premiati al 25° concorso gastronomico regionale organizzato per gli allievi del Gruppo regionale cuochi della Lombardia. La finale si è svolta a Milano e ha visto la partecipazione di decine di giovani. Ecco i 14 premiati, suddivisi per categoria. Gastronomia: Ojeda Johanna con torta agli asparagi verdi; Altedo Ho Chang Gun con sformato vegetariano. Pizzeria: Giovanni Arcuri con pizza
margherita al trancio. Primi piatti: Stefano Conti con sedanini gallo con salsa gamberi e carciofo; Alessandro Porta con fusilli gallo in salsa asparagi e caprino. Secondi piatti: Park Inkyu con cosce di pollo farcite con pere e formaggio; Yohan Basuaquakege con arrotolato di tacchino con spinaci e funghi; Elisabet Gutierrez con secco di pollo (pollo in salsa di cipolla). Gelateria: Laura Bernardini con gelato ai lamponi; Davide Meloni con gelato ai mirtilli. Pasticceria: Elena Raimondi con bavarese al cioccolato bianco e frutti rossi; Farida El Harmil con semifreddo alla menta e caffè. Panetteria: Marcello Salvatori e Jacopo Valenti hanno proposto, insieme, varie forme di pane.
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Cucina fusion A Varese un incontro Italia e Cina L’Apcv, Associazione provinciale cuochi varesini, in collaborazione con la riseria ‘Mignone Marcello’ e lo champagne ‘Phillizot & Fils’, ha presentato una serata enogastronomica di cucina fusion intitolata ‘Occidente e Oriente s’incontrano’. La serata si è svolta all’Antica Locanda Postporta di Gallarate (Va) e i piatti sono stati elaborati dagli chef Carlo Rossi e Isao Sanod. I risultati sono stati veramente buoni e il presidente dei cuochi varesini, Girolamo Elisir, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, auspicando una sempre più stretta collaborazione tra Italia e Cina.
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CUOCHI
L’Accademia della cucina sposa gli spumanti italiani Sergio Mei, executive chef del Four Seasons Hotel di Milano, in questa rubrica presenta alcuni dei suoi più famosi colleghi italiani che sono, tra l’altro, anche amici. Questo mese è di scena Filippo Gozzoli, chef al Bistrot della Rinascente di Milano, insieme all’Accademia italiana della cucina
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olte cose sono cambiate dal 1953, anno di fondazione dell’Accademia italiana della cucina, nel modo di porsi di fronte alla civiltà della tavola. Oggi il suo compito è di gettare un ponte ideale tra passato e presente per riflettere su ciò che è importante lasciare andare e ciò che è importante mantenere. E fra queste c’è la cucina milanese che non è conosciuta solo per panettone, torrone, mostarda o polenta, ma per un mosaico di infiniti sapori. Per rimarcare appunto la tipicità dei prodotti italiani, l’Accademia ha promosso una serata, al Bistrot della Rinascente di Milano, per proporre spumanti di casa nostra e il loro abbinamento coi diversi cibi. A fare gli onori di casa il delegato lombardo Dino Betti van der Noot, la direttrice del mensile Grand Gourmet, Fiammetta Fadda, e Giampietro Comolli, responsabile del Forum Spumanti d’Italia. La scelta del ristorante-gourmet, che sarà prossimamente inserito nella Guida dei locali dell’Accademia, è avvenuta sulla base delle indubbie qualità del giovane chef cremonese Filippo Gozzoli, già allievo di Gualtiero Marchesi e con precedenti esperienze a Londra e a Los Angeles, ma anche per la piacevole e rinnovata ‘location’ al 7° piano della Rinascente, con la terrazza che si affaccia sulle guglie del Duomo. Con gli stuzzichini creati dallo chef è stato servito un Brut Gavi docg; con l’antipasto di involtini di sogliola con asparagi e dressing all’acciuga, un Prosecco di Valdobbiadene doc Extra Dry; con il primo piatto composto da un risotto con fave, crescione e rane fritte, un Franciacorta Saten metodo Charmat; con il secondo di piccione laccato in tempera e insalatina di agretti e piselli, un Talento Ferrari Rosè 2000; infine con il dessert (semifreddo alle mandorle con pesche saltate e salsa di fiori di sambuco), un Asti Spumante dogc. Sergio Mei L O M B A R D I A A TAVO L A
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Alici in graticola con insalata di agrumi e olio al finocchietto Ingredienti Per le alici (dette anche acciughe, uno dei pesci azzurri più comuni) occorrono 800 gr di alici sviscerate (circa 40). Per l’insalata di agrumi servono 50 gr di pomodorini di Pachino, 50 gr di finocchio, 2 gr di cedro, 20 gr di arancia, 5 gr di finocchietto, 100 gr di cuori di lattuga romana, 5 gr di capperi nani dissalati, 20 gr di olive nere denocciolate. Per la salsa al finocchietto servono 100 gr di olio extra vergine d’oliva, 10 ml di succo di limone, 5 ml di aceto rosso, 50 gr di finocchietto, 20 gr di pomodorini, 10 gr di prezzemolo, sale e pepe. Inoltre servono 150 gr di zucchine e quattro foglie di fico d’India per la finitura.
Procedimento Disporre le alici in fila, l’una accanto all’altra, sulla graticola e metterla sulle braci, cuocendo i pesci da entrambe le parti. La cottura deve avvenire velocemente e il legno da utilizzare per le braci deve essere sottile, di vite, ulivo o limone. Lavare la frutta e le verdure. Tagliare i pomodorini e il finocchio a spicchi, pelare a vivo il cedro e l’arancia e tagliarli a fettine sottili, sfogliare il finocchietto e i cuori di lattuga. Mettere tutto in una bacinella e unire i capperi e le olive nere denocciolate. Versare nel frullatore l’olio d’oliva, il succo di limone e l’aceto rosso, unire il finocchietto, i pomodorini, le foglie di prezzemolo, il sale e il pepe ed emulsionare. Ricavare da una zucchina grande dei contenitori. Tornirli e arrostirli sulla griglia. Per la finitura servire le alici su foglie di fichi d’India lavate e senza spine. Accompagnare con l’insalata di agrumi e con zucchine grigliate, riempite di salsa al finocchietto. Condire infine con un filo di salsa.
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U D I RT À
Gli affari vanno male? Tuteliamo la qualità D
breve ci saranno i festeggiamenti) nel settore della ristorazione, ho visto alternarsi periodi di crisi e periodi floridi. Gli italiani, però, non rinunciano alla buona tavola, quando per buona tavola si intende una cucina che utilizza materie prime di qualità, prodotti freschi, dalla provenienza certa, insomma ciò che viene definito il vero “made in Italy”». Vittorio Fusari continua: «Proprio per difendere quelle realtà che operano nel settore eno-gastronomico secondo i principi della qualità, l’8 novembre A sinistra Aimo Moroni, qui 2004 abbiamo fondato, sopra Vittorio Fusari insieme a un gruppo di ristoratori lombardi, Quale potrebbe essere allora Udirtà, l’Unione per la difesa della l’antidoto per scongiurare tali perdite ristorazione di qualità. Udirtà è un’associazione senza scopo di lucro di coperti? che si prefigge lo scopo di tutelare e Aimo Moroni, chef de Il di dare visibilità, di sviluppare e di far Luogo di Aimo e Nadia di Milano e Presidente di Udirtà, Vittorio Fusari, emergere il valore di quella che è la ristorazione di qualità, vero e proprio chef de Il Volto di Iseo (Bs) e vice showroom del made in Italy». presidente dell’associazione, La trasformazione di materie sostengono che la soluzione è semplice: si deve puntare sulla qualità prime è la prerogativa che distingue Udirtà e l’attività dei suoi soci dal in modo da attirare nuovi clienti e concetto di “pubblico esercizio” che fidelizzare quelli già acquisiti. «Nel ingloba, invece, quelle realtà che corso dei miei 60 anni di attività (a a un recente sondaggio condotto dalla Fipe, gli affari dei ristoratori vanno male: per il 41,7% di osti e trattorie il fatturato dei primi 4 mesi dell’anno è negativo, per un altro 33,3 è molto negativo, ovvero c’è un 75% di ristoranti che perde clienti (fonte: Indagine C.S. Fipe, 2005).
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rivendono i beni, così come sono acquistati. Udirtà è un’associazione attiva e vitale e recentemente ha avanzato delle proposte alla Regione Lombardia, affinché comprenda la distinzione tra pubblici esercizi e ristoranti di qualità e attui adeguati inquadramenti legislativi. La tutela che l’associazione vuole operare è nei confronti di quella “qualità” gastronomica che, inimitabile e irriproducibile al pari del paesaggio, dei monumenti, delle città e delle loro stratificazioni storiche, costituisce una risorsa importantissima per il Paese, che ne sancisce una specifica identità, già ampiamente riconosciuta a livello internazionale. La ristorazione di qualità promuove già da sempre un’immagine del nostro Paese di grande livello, professionalità e competenza, un know-how che abbraccia chi produce, chi seleziona e chi trasforma. La Lombardia, che non è da meno di altre regioni per quantità e qualità dei prodotti tipici del territorio, se fino ad ora non ha preso coscienza di questo valore, storicamente dimostra una grande vocazione per la ristorazione di qualità: sulle guide gastronomiche è da sempre la regione con il “punteggio” totale più alto, potendo annoverare alcuni tra i più importanti e conosciuti ristoranti del mondo.
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A RT H O B
Da 25 anni al servizio della cucina bresciana
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entre se ne sta andando l’estate, i soci dell’Arthob, l’Associazione ristoranti, trattorie e hostarie bresciane, si preparano a celebrare una grande festa con ‘l’Ottobrata 2005’. Si festeggia il venticinquesimo anno di attività del sodalizio: un traguardo molto importante che vedrà salire alla ribalta tutti coloro che in questi venticinque anni sono stati vicini all’Arthob e l’hanno aiutata a crescere, sempre di più. Fin dalla nascita, l’Arthob si è mossa nell’ottica di incentivare la professionalità di quanti quotidianamente si trovano ad accogliere gli ospiti e a confrontarsi con i loro gusti e le loro esigenze. E infatti sono in molti a riconoscere all’Associazione il merito di aver contribuito (e di continuare a contribuire) a elevare il tono generale del servizio, riuscendo nel contempo a recuperare in immagine sul piano della
gastronomia più propriamente intesa. «La cucina bresciana è oggi in grado di reggere in pieno il confronto con altre province - dice il presidente Beppe Dattoli - province che fino a pochi anni fa erano più avanti in questo importante settore. E se abbiamo recuperato tante posizioni è per il forte impegno profuso da tutti gli operatori che hanno saputo e potuto migliorarsi, anche grazie alla nostra associazione». Oggi, continua Beppe Dattoli «migliorarsi e qualificarsi significa rendere possibile la crescita complessiva di un settore che non è certo inferiore ad altri, solo apparentemente più importanti. Qualità, inoltre, che permettono ai ristoratori bresciani di superare i momenti di titubanza dovuti alle difficoltà di altri settori della vita comunitaria, ma che purtroppo si riflettono anche sulla gastronomia».
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Un’Ottobrata, quindi, particolare, quella che dirigenti e soci dell’Arthob si preparano a festeggiare: un evento dal quale si potrà avere ulteriore entusiasmo per continuare un’attività tanto utile per l’economia, il turismo e il territorio bresciano.
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Carlo Bresciani
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SAPS
Dalla Croazia a lezione sugli strumenti di cottura Anche due conduttori della tv nazionale croata hanno seguito gli stage formativi della Saps l’associazione che studia i materiali e le forme degli strumenti di cottura
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anno raggiunto Bergamo dalla Croazia per assistere alle lezioni di Chicco Coria e Luca Pelliccioli della Saps di Lallio (Bg), l’associazione che studia i materiali e le forme degli strumenti di cottura, e sono rimasti soddisfatti. I giornalisti Ana Ugarkovic e René Bakalovic, conduttori per la tv nazionale croata di una trasmissione che punta alla riscoperta delle tradizioni culinarie locali, non hanno dubbi: «non finiremo mai d’imparare dalla vostra cucina - hanno detto - e le nozioni apprese in questa scuola ci serviranno per presentare ricette Da sinistra Luca Pelliccioli e Marco Morgan abbinate agli strumenti di cottura ideali». Con i due giornalisti croati c’era anche il connazionale Marco Morgan, ristoratore che cucina prevalentemente cacciagione, e che è parso particolarmente interessato alle cotture con l’innovativa griglia antiaderente e a quelle con la pietra ollare, adatta agli umidi, che richiedono tempi lunghi con un’intensità di calore moderata. Presenti anche un gruppo di giovani chef del ristorante Crotto dei Platani di Brienno (Co), sul lago di Como (Riccardo Elli, Martino Realini e Francesco Cavadini). Dice uno di loro, Francesco Cavadini: «E’ la seconda volta che partecipo a questo corso e da quando utilizzo le padelle per mantecare in alluminio, anche i clienti si sono accorti di come i sughi siano meglio amalgamati con la pasta». Soddisfatta delle lezioni anche la cuoca veronese dell’Antico Ristoro di Custoza Ana Ugarkovic e René Bakalovic L O M B A R D I A A TAVO L A
(Vr), Chiara Bertaiola, 22 anni, che da quando ha scoperto i possibili utilizzi della padella in alluminio antiaderente riesce ad ottenere la croccantezza ideale dai suoi piatti di carne. Infine, a seguire attentamente i consigli Da sinistra Chiara Bertaiola, dello chef Chicco Coria Riccardo Elli, Martino Realini e c’erano anche Attilio Cò, Francesco Cavadini Bruno Scibilia e Silvano Romagnoli, dell’Accademia della cucina piacentina. Tra i piatti di questo territorio che beneficeranno dei consigli della Saps ricordiamo i pisarei e fasò, la bomba di riso con sugo di piccione e la faraona.
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Claudio Bonaschi
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Pizza e birra a 7 euro La Fipe lancia il patto
Forno a legna, anche se fuma non andrà in pensione
Una buona notizia per quanti si aspettavano misure restrittive Prendiamo la pizza, il piatto italiano più famoso sull’utilizzo del forno a legna per la cottura degli alimenti. Il nel mondo, quello che in molti consumano ministero dell’Ambiente ha precisato che per i forni a legna il anche più volte a settimana e proviamo a rispetto dei limiti di emissione di gas nell’atmosfera non richiede tornare all’anno 2000, quando l’euro non l’installazione di sistemi di abbattimento, ma solo l’applicazione aveva ancora sostituito la lira. Questo di buone pratiche di gestione. Il timore di viaggio in pizzeria a ritroso nel tempo dover rinunciare al forno a legna, da parte di dovrebbe restituirci prezzi per tutte le tasche e gestori di pizzerie, ristoranti, tavole calde e farci tornare con più frequenza in pizzeria. Seguendo panifici era nato dopo l’entrata in vigore, lo questo semplice ragionamento lo scorso giugno il presidente di scorso marzo, dell’articolo 6, comma 6 del Fipe e Confcommercio, Sergio Billè, ha proposto a pizzerie e Dpcm 8/3/2002 in base al quale “anche i ristoranti di applicare un menu fisso pizza margherita e birra a 7 forni a legna di mense ed altri pubblici euro con l’aggiunta di 50 centesimi per il caffè. La proposta si è esercizi destinati ad attività di ristorazione trasformata in promozione alla quale a luglio hanno aderito circa devono rispettare determinati livelli di 200 locali in tutta Italia con la speranza di veder triplicare il numero emissione di ossidi di azoto, di carbonio, composti di cloro e di adesioni entro settembre. L’offerta è valida sino alla fine quant’altro e che i gestori devono misurare con frequenza almeno dell’anno. A luglio si contavano in Lombardia solamente undici annuale tali emissioni, locali aderenti al patto riportandole in un della pizza contro i libretto d’impianto”. In cinquanta della tali condizioni molti Una domanda frequente dei consumatori è se bar, pizzerie e tavole calde siano Campania, dei quali esercenti avevano obbligati ad esporre al pubblico i cartellini con l’elenco degli ingredienti di ben 33 nella sola pensato di rinunciare tramezzini, panini, toast, piadine, pizze. In verità questi cartellini non sono più Napoli. A alla legna, che produce esposti ed erano obbligatori in base alla vecchia legge sull’etichettatura alimentare coronamento di emissioni diverse, a questa iniziativa entro del 1982, sostituita dal decreto legislativo n. 109/1992 che ha modificato differenza del metano leggermente la disciplina stabilendo che, per i prodotti della gastronomia e per le la fine del prossimo che è fornito con preparazioni alimentari pronte per cuocere l’elenco degli ingredienti "può essere anno sarà realizzato caratteristiche costanti riportato su apposito registro a disposizione dell’acquirente”. Di conseguenza, se un campionato per la e dei forni elettrici che l’esercente ha tolto i cartellini dagli scomparti per sapere con quali ingredienti è miglior pizza tra preparato il tramezzino e gli altri piatti freddi con pane o pasta bisognerà chiedere e non presentano alcun coloro che hanno problema. consultare l’apposito registro. rispettato il patto.
Ora c’è il registro dei tramezzini
Il codice Marchesi: il grande evento di Alma a fine settembre Il Codice Marchesi rappresenta il grande evento organizzato da Alma - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana per celebrare l’attività di Gualtiero Marchesi, chef che ha rivoluzionato la cucina italiana e il modo di pensarla. Nello splendido scenario della reggia di Colorno si svolgeranno - dal 24 al 26 settembre - incontri di estremo interesse con la presenza di ospiti eccellenti e di fama internazionale. Questa scuola che ha sede in provincia di Parma e di cui Gualtiero Marchesi è Rettore si propone di formare chef ad altissima professionalità, affinché possano dirigere con competenza ristoranti prestigiosi e dalla grande dignità gastronomica. Nel corso delle tre giornate sarà possibile visitare la mostra “Le Nicchie Golose - Prodotti Tipici e specialità del Territorio”; sono inoltre previste tre tavole rotonde moderate dai più famosi giornalisti italiani, ognuna delle quali avrà come tema un decennio (Gli anni ’80: la nuova cucina italiana, il fervore del nuovo; Gli anni ’90: l’affermazione della cucina moderna; Gli anni 2000: la cucina totale). Il programma della manifestazione prevede sei laboratori culinari, due per ciascuna giornata, tenuti da chef “discepoli” di Marchesi. Nella giornata conclusiva di lunedì 26 settembre avrà luogo, inoltre, un importante convegno dedicato agli Istituti alberghieri “Dove va la formazione alberghiera e culinaria?”, presieduto da Albino Ivardi Ganapini, presidente di Alma, con la presenza dei rappresentanti delle più importanti scuole di cucina internazionali. Per informazioni contattare lo 0521 525211 o infoalma@scuolacucina.it. L O M B A R D I A A TAVO L A
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Lavorano al Principe di Savoia e al Westin Palace di Milano i tre migliori sommelier 2005 lombardi. Sono Ivan Corocher, Michele Garbuio e Salvatore Ferrara
Noi, i sommelier del lusso È
Ivan Corocher, veneto, 28 anni, restaurant manager dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, il miglior sommelier della Lombardia 2005. Al secondo posto si è classificato Michele Garbuio, classe 1977, che lavora anche lui al Principe di Savoia come chef sommelier, mentre al terzo posto è arrivato Salvatore Ferrara, napoletano, ventottenne, sommelier professionista del Westin Palace Hotel di Milano. Una curiosità: Principe di Savoia e Westin Palace distano tra loro poche decine di metri, visto che entrambi si affacciano sulla centralissima piazza della Repubblica. Anche quest’anno il tradizionale concorso organizzato dall’Ais regionale si è tenuto nell’Oltrepò Pavese al Wine Point di Montescano, di proprietà della Cantina La Versa che festeggia
proprio quest’anno il centenario. Ai tre vincitori abbiamo chiesto cosa significa essere sommelier di grandi alberghi. Per Ivan Corocher, che si è fatto le ossa quattro anni al Savoy di Londra, «i Grand Hotel hanno la possibilità di avere cantine con centinaia di etichette di vini italiani, francesi, europei e del nuovo mondo che molti ristoranti non si possono permettere, e questo facilita molto la scelta e il lavoro dei sommelier”. Per Michele Garbuio, due anni allo Stafford Hotel e altri due al Dorcester di Londra, «il sommelier di un grande albergo è stimolato professionalmente perché costretto a confrontarsi con una clientela più esigente e più sofisticata di quella dei ristoranti tradizionali. E in più, diciamo, deve possedere un po’ di doti diplomatiche che non guastano mai». Per Salvatore Ferrara, infine,
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con esperienze al Savoy di Londra e al Royal di Lugano, «si diventa sommelier d’albergo dopo aver fatto gavetta nei ristoranti tradizionali. Nel mio caso a iniziarmi al mondo del vino è stato il ‘Villa Crespi’ di Orta San Giulio, che vanta una stella Michelin». La prova scritta - un questionario con una quarantina di domande di enologia ed enografia nazionale e internazionale - ha selezionato i tre finalisti su una rosa di oltre trenta candidati, che hanno poi affrontato le prove pratiche: degustazione cieca di un bianco, di un rosso, di un dessert e di un distillato; prova tecnica di servizio e di degustazione di un vino d’annata; correzione di una carta dei vini; prova di abbinamento cibo/vino sulla base di un menu.
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Marino Fioramonti 2005
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AIBES
Camillo Bosco guida i barman
Il mondo dei cocktail Così nacque la ‘coda di gallo’ Vediamo l’attrezzatura necessaria per proporre i cocktail. Lo shaker, lo strumento più esaltante della professione del barman, è di due tipi: il continentale e il boston. Con lo shaker si preparano tutte quelle bevande miscelate i cui ingredienti sono di difficile miscibilità (succhi di frutta, sciroppi, creme) mentre per gli ingredienti più facile si utilizza il ‘mixing glass’. Altri strumenti necessari sono lo ‘strainer’, utile a trattenere il ghiaccio nello shaker, i vari cucchiai miscelatori, lo ‘stir’ per mescolare gli ingredienti del cocktail dentro i bicchieri di servizio, i coltellini di diverse forme per tagliare, tranciare e decorare frutta e verdura, oltre alle pinze (per l’igiene), al pestello per schiacciare la frutta e alla grattugia per spezie o cioccolato. Completano gli strumenti il decapsulatore per le bottigliette, il cavatappi, lo spremiagrumi, il sifone per il seltz e il secchiello per il ghiaccio. Cocktail, letteralmente, significa ‘coda di gallo’. Il motivo? Le storie sono diverse e ve ne proponiamo una: “Era il 1879 e Betsy Flanagan rimasta vedova aprì una taverna per tenere in allegria i numerosi soldati della zona. Il successo fu enorme appena si sparse la voce che per i suoi amici preparava gustosissime miscele con liquori diversi, variamente colorati, con bicchieri a colori e a forma di gallo”.
Dopo 12 anni di presidenza Umberto Caselli ha lasciato spontaneamente la guida dell’ Associazione. Lo ha sostituito Camillo Bosco (nella foto), nato ad Asti nel 1934 e residente a Bottigliera Alta (To). Il nuovo presidente, già fiduciario della sezione piemontese e vice presidente nazionale dal 1995, ha iniziato la sua attività di capo barman nel 1947 in american bar, grand hotel e night club. Non sono mancate esperienze di ricerca all’estero nel settore bar dal 1980 al 2003 fino a diventare responsabile della Commissione didattica dell’Aibes e formatore dei corsi Epat, Cescot, Iscom e Coop.Servi.Tour. Nella sua lunga carriera ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. «L’augurio che auspico - ha affermato - è quello di trovare dei soci pronti a seguire lo statuto dell’Associazione. Uno statuto che vuole un’Associazione senza fini di lucro e con il solo scopo di elevare la professionalità e l’immagine di tutta la categoria portandola a sempre più alti livelli di prestigio. La speranza è quella di ritrovare in tutti gli iscritti (ad oggi 3.100, ndr) i principi dell’associazionismo e la consapevolezza di appartenere ad un gruppo che negli anni ha espresso grandi professionisti nel settore dell’ospitalità».
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Marino Fioramonti
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Onav Lombardia, al via la stagione autunnale D
opo i grandi eventi della prima parte dell’anno (il banco d’assaggio dei vitigni storici e quello dei vini lombardi, solo per citarne alcuni), o le promozioni di prodotti lombardi fuori regione (pensiamo alle degustazioni di Franciacorta in luglio a Oristano), l’Onav Lombardia accoglie gli appassionati del vino al rientro dalle vacanze, proponendo numerose iniziative: dalle serate degustazione organizzate dalle varie delegazioni ai corsi di formazione per chi intende conoscere il vino in tutti i suoi aspetti. In particolare, chi aspira a diventare assaggiatore Onav potrà frequentare un corso di 18 lezioni e sostenere poi l’esame finale con il quale conseguirà la Patente di assaggiatore - documento riconosciuto dallo Stato italiano - e l’iscrizione automatica all’albo nazionale degli assaggiatori. Tra le altre occasioni formative ricordiamo il corso d'introduzione all'assaggio, il corso avanzato in vigna e in cantina, il corso superiore sui vini passiti, il corso di preparazione ai concorsi dedicato ai soci che desiderano partecipare come giudici nei concorsi enologici. Altri importanti eventi attendono anche chi non è socio Onav. Tra questi, quelli già in calendario sono il 3° banco d’assaggio dei vitigni storici italiani che si terrà a Milano il 19 settembre (l’unico che offre la possibilità di degustare più di 70 vini autoctoni del territorio nazionale), il premio Racalmuto dedicato al Nero d’Avola (10 ottobre), il II banco d’assaggio dei vini dei Colli Orientali del Friuli (24 ottobre) e l’incontro sui
Inizio corsi per Assaggiatori Bergamo Brescia Castro -Alto Sebino (Bg) Como Crema (Bg) Grumello del Monte (Bg) Lecco Lodi Mantova Milano Muggiò (Mi) Pavia Rho (Mi) Sondrio Varese
6 ottobre 2005 15 novembre 2005 21 ottobre 2005 30 settembre 2005 9 novembre 2005 30 gennaio 2006 27 settembre 2005 31 gennaio 2006 4 ottobre 2005 26 settembre 2005 3 novembre 2005 11 ottobre 2005 febbraio 2006 11 ottobre 2005 febbraio 2006
Per eventuali variazioni delle date di inizio corsi, consultare il sito www.onavlombardia.it o contattare il delegato di ogni sezione.
grandi vini di Bordeaux (6 dicembre). Negli ultimi anni Onav Lombardia ha raggiunto una diffusione capillare sul territorio con l’obiettivo di arrivare, entro il 2006, ai 2000 iscritti. Con questo spirito stanno nascendo l’ultima delegazione provinciale di Monza e due nuove sezioni Alto Sebino a Castro (Bg) e Morbegno (So), mentre da settembre saranno già operative Monìga del Garda (Bs) e S. Pantaleone (Bg). Obiettivi: contribuire alla ricerca scientifica stimolando i produttori al recupero della potenzialità del vino e sensibilizzare i consumatori verso la ricerca continua di un prodotto di qualità. Per informazioni più dettagliate sull’attività dell’organizzazione è possibile rivolgersi direttamente ai responsabili delle delegazioni o consultare il sito www.onavlombardia.it Massimo Frigo
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15 riferimenti per la Lombardia ONAV LOMBARDIA, via Termopili, 12 - Milano Vito Intini - cell. 335 8149320 - intini@onavlombardia.it
BASIGLIO (Mi), Alessandro Cecconello onavbasiglio@onavlombardia.it
BERGAMO, Simonetta Carminati - cell. 339 1222004 onavbergamo@onavlombardia.it BRESCIA, Fabio Finazzi - tel 030 364755 onavbrescia@onavlombardia.it COMO, Enrico Cernuschi - tel 031 305166 CREMONA, Guido Vezzoli - tel 0373.86007 (ore ufficio) onavcremona@onavlombardia.it LECCO, Lorenzo Colombo - tel 039 2012653 onavlecco@onavlombardia.it LODI, Antonio Crotti - cell. 338 2403061 onavlodi@onavlombardia.it MANTOVA, Matteo Battisti - cell. 338 6699294 onavmantova@onavlombardia.it MUGGIÒ (Mi), Vito Intini - cell. 335 8149320 intini@onavlombardia.it PAVIA, Livio Zucchelli - cell. 328 5682419 onavpavia@onavlombardia.it RHO (Mi), Luigi d'Amelio - cell. 338 8832266 onavrho@onavlombardia.it SONDRIO, Vito Spezia - cell. 339 5682774 onavsondrio@onavlombardia.it TREVIGLIO (Bg), Simonetta Carminati cell. 339 1222004 - onavbergamo@onavlombardia.it VARESE, Egidio Fusco - cell. 347 3006119 onavvarese@onavlombardia.it
Più attività a Mantova, Nuova sede della delegazione «La più giovane e la più desiderata». Così Vito Intini, delegato regionale, dà il benvenuto alla nuova delegazione mantovana dell’Onav. Costituita il 2 maggio scorso presso l’Istituto professionale di stato per l’agricoltura di Gazoldo degli Ippoliti (Mn), rappresenta senza dubbio un progetto ambizioso. «Gli obiettivi sono tanti - continua Intini - raggiungere i 150 iscritti entro il 2007, organizzare due corsi nel 2006 e due nel 2007, aprire un’altra sezione territoriale a Mantova, supportare i principali eventi fieristici provinciali e collaborare in forma stabile nelle Commissioni camerali». Una strategia ambiziosa ma realizzabile, grazie anche alla capacità e all’impegno del nuovo delegato provinciale Matteo Battisti, della sua vice Mariachiara Vareschi, del segretario Cristiano Nevi e del tesoriere Ivano Arienti. Una squadra che si avvarrà della collaborazione dei consiglieri Claudio Pedrollo, Daniela Chieregati, Andrea Sanseverino, Stefano Smania, Giovanni Chiarini, Leopoldo Arienti e Walter Baccini. Grazie alla decennale esperienza dei soci Onav, la neonata delegazione collaborerà con i consorzi dei Colli Morenici del Garda e del Lambrusco mantovano, importanti istituzioni del settore vinicolo, sia per la quantità di bottiglie prodotte sia per la localizzazione territoriale. L O M B A R D I A A TAVO L A
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CONCORSI
Praline di cioccolato Fate il vostro gioco P
rende il via ‘Armonie di cioccolato’, il nuovo grande concorso ‘Icam della Pralineria artigiana’ destinato ai professionisti del settore pasticceria, ristorazione e gelateria. L’azienda lecchese, leader nella produzione di cacao e cioccolato di alta qualità, rilancia questa iniziativa per appassionare i partecipanti con una dolcissima sfida a colpi di cioccolato, stimolando la loro fantasia ai più alti livelli. Come nella scorsa edizione si richiederà la preparazione di un elaborato attinente alla realtà quotidiana della pasticceria, che possa essere fonte di spunti creativi per nuove e particolari realizzazioni cioccolatiere e ideale per sfruttare al meglio le molteplici potenzialità di impiego e di gusto del cioccolato. Da qui la scelta della pralina, come oggetto del concorso. Ogni anno si punta su un particolare ingrediente da utilizzare obbligatoriamente: quest’anno ‘Armonie di cioccolato’ vuole protagoniste le coperture di puro cioccolato Icam Linea Professionale, da quelle fondenti a quelle al latte, dalle coperture Cru a quelle da agricoltura biologica, da quelle bianche a quelle light: insomma, massima libertà di scelta per la realizzazione di un assortimento di tre praline, libere nella forma e nella decorazione.
Regole e date per partecipare al concorso Ogni partecipante dovrà proporre un assortimento composto da una pralina con presenza alcolica, una pralina alla frutta e una pralina alla crema. I moduli di adesione dovranno pervenire a Icam, uno per pralina, compilati con i vari dati richiesti, oltre a due foto a colori di ogni singola pralina e almeno dodici praline per tipo. Ogni concorrente potrà partecipare al concorso ‘Armonie di cioccolato’ con un unico assortimento. La spedizione dei moduli e degli elaborati, confezionati ed imballati, dovrà avvenire a mezzo pacchetto postale, corriere o consegna a mano entro il 10 dicembre 2005 all’indirizzo riportato qui sotto. Per la selezione degli otto finalisti verrà istituita una commissione esaminatrice composta da almeno tre professionisti qualificati del settore. Gli otto selezionati disputeranno la finale a Rimini, domenica 22 gennaio, nel corso del Sigep 2006. Icam spa ‘Armonie di Ciccolato’ - Grande concorso Icam della Pralineria Artigiana Via Pescatori, 53 - 23900 Lecco - Per informazioni: www.icamprofessionale.it o telefonare al numero 0341 290210 dal martedì al giovedì (9.30 - 12.30)
Gustavo Lopez
Questi i premi per gli otto finalisti 1° classificato: Lancia Y 1200 8 valvole 2° classificato: Settimana ai Caraibi per due 3° classificato: Tv color Sony Lcd 30 pollici Per tutti i partecipanti: Piastra termica Icam Linea Professionale L O M B A R D I A A TAVO L A
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BIRRERIE
Pare un vino è il Lambic
Conoscere il mondo della birra Enrico Rota, Responsabile vendite del gruppo 4R di Torre de’ Roveri (Bg), uno dei maggiori esperti del settore, continua il suo viaggio nel mondo della birra
T
orna di moda il Lambic, una bevanda molto diffusa in Belgio nel sedicesimo secolo e considerata da esperti e birrai l’anello mancante tra il vino e la birra. Alla degustazione il Lambic risulta piatto e molto secco, proprio come un vino ma con gradazione (5%), aromi e sapori simili alla birra. A livello europeo il Lambic ha ottenuto il riconoscimento di prodotto con attestazione di specificità, che si rilascia a prodotti che utilizzano materie prime tradizionali. Ma che cosa è il Lambic? È una birra acida la cui fermentazione spontanea avviene durante il processo di fabbricazione. Sua caratteristica essenziale è l’invecchiamento che può durare anche tre anni in botti di legno, già utilizzate nell'invecchiamento di vini o distillati. Questo dà al Lambic un tipico colore ambrato e varie sfumature di sapore fruttato. La miscela di grani utilizzati per produrre il mosto che darà origine a un Lambic puro deve per legge contenere almeno il 30% di frumento non maltato. II resto è rappresentato da malto d’orzo.
Le Antiche Colonie, sul Mincio tutto l’anno
Quindi in altri Paesi si consuma più birra alla spina? Direi proprio di sì. Nel Regno Unito la birra alla spina detiene quasi il 60% del consumo e in Irlanda sale fino al 76%. Perché in Italia consumiamo poca birra alla spina? Per i soliti motivi, purtroppo. Il più grave rimane sicuramente la scarsa conoscenza del prodotto da parte di chi lo vende. In questa categoria vanno inseriti sia i distributori sia i proprietari dei locali. Ennesima critica agli addetti ai lavori? No. Solo la consapevolezza che parliamo sempre bene del prodotto perché crea grandi utili, ma ci adoperiamo poco per conoscerlo meglio.
«Qui la birra era ancora considerata una bevanda dissetante per l’estate e impostare un’attività che doveva durare tutto l’anno fu indubbiamente una grande sfida». Così Elio Marini racconta l’inizio dell’avventura della sua birreria, Le Antiche Colonie, in quel di Rivalta (Mn), in via Francesca 88/a (tel 0376 653688). «L’idea della birreria fu di mia moglie Franca, nel 1999, e piacque subito anche a me e ai nostri due figli, Emanuele e Ivan. Il via quando Elio Marini, insieme all’amico Giordano Tedeschi, conosce Sandro Vecchiato e la sua Interbrau, importatrice di prodotti di grandissima qualità. «Abbiamo iniziato a lavorare con la Edelstoff, la Dunkel, la Pils, cioé con birre che fanno la differenza e che ben si abbinano con la cucina mantovana e con i prodotti che ci fornisce la ditta Menu di Medolla (Mo)». Alle Antiche Colonie si trovano, le belghe Hoegaarden (birra bianca di frumento), Pavel Kwak (ambrata doppio malto) e Tripel Karmeliet (chiara triplo malto). Tutte birre fornite e consegnate dalla T&C Padana. Il contitolare Ivan si occupa di preparare anche i classici cocktail internazionali, mentre Elio, da buon sommelier (Ais) tiene una cantina con vini di tutte le regioni italiane e come maestro assaggiatore di formaggi (Onaf) e di salumi (Onas) propone gustosi abbinamenti. E l’avventura continua… L O M B A R D I A A TAVO L A
Signor Rota, come vede il mercato italiano della birra? In Italia produciamo meno birra di quella che consumiamo. Questo dipende da diversi fattori commerciali e qualitativi. Uno per tutti la produzione nostrana che non si è specializzata in diverse tipologie e ha curato poco l’immagine del prodotto stesso. In Italia solo il 17 % della birra consumata è alla spina, mentre è proprio questo prodotto che crea solitamente la differenza e fidelizza determinati consumi fuori casa.
Qual è il modo migliore per sviluppare la vendita della birra alla spina? Conoscere il prodotto, rispettarlo come genere alimentare e adoperarsi al meglio per comunicare al consumatore finale la bontà diversa tra una birra alla spina e una in bottiglia. Sembra facile... Non lo è. Da parte dei distributori manca la volontà, molte volte, di specializzarsi e di creare una comunicazione con i proprietari dei locali. È più facile per questi ‘comprare’ il cliente che conquistarlo con una vera preparazione. Molti sono restii a sostituire il loro fornitore con un vero partner commerciale.
La Quattroerre srl organizza in via continuativa corsi di spinatura della durata di un giorno riservati ai gestori di pubblici esercizi. Il costo del corso è di 120 Euro. Per ulteriori informazioni telefonare allo 035 580701 oppure scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: enrico@quattroerre.com
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)N QUANTI MODI SI PUÛ DIRE 1UATTROERRE 6INO ALLA SPINA
6ILLA $OMIZIA
#ONSEGNE DIRETTE
#ARTE VINI DISTILLATI
"IRRA ALLA SPINA
2ADICI3TUDIO
#ORSI DI FORMAZIONE E CONSULENZA
5 VUO ,03257$=,21( %,55( ',675,%8=,21( 9,1, ',67,//$7, 3EDE $IREZIONALE E #ENTRO &ORMAZIONE 6INO 4ORRE DE 2OVERI "' VIA -ARCONI 4EL 3EDE #OMMERCIALE E #ENTRO &ORMAZIONE "IRRA 3ERIATE "' VIA !CCIAIERIE 2UMI WWW QUATTROERRE COM
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La Vis, una ruota celtica a emblema della qualità
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ondata nel 1948 da un gruppo di viticoltori la Cantina La Vis, situata presso l’omonimo borgo, a nord di Trento, trae le più antiche origini da quando nel 1850 la famiglia Cembran edificò il primo nucleo dell’attuale struttura. Oggi il gruppo La Vis produce 30 milioni di bottiglie ogni anno, ha 130 addetti e un fatturato complessivo di 90 milioni di euro. Con l’azienda lavisiana Casa Girelli ha recentemente concluso la campagna acquisti iniziata con la Cesarini Sforza di Trento e la Poggio Morino di Scansano, in Toscana. Non è finita invece la varietà delle produzioni: dai “Ritratti” di un vino che nasce dalla terra ai “Cru” dei masi trentini, dai “Sorni” genuine espressioni di un territorio altamente vocato ai “Classici” (Chardonnay, Müller Thurgau, Nosiola, Pinot Grigio, Traminer, Riesling, Pinot Nero, Cabernet, Teroldego, Merlot, Rosato e Novello delle Dolomiti). Vini che hanno ottenuto ambiti riconoscimenti al Vinitaly di Verona, al Vinexpo di Bordeaux e a Londra. Da qualche anno La Vis ha unificato sotto il suo marchio, rappresentato da una ruota ancestrale, antico amuleto di origine retica, anche la Cantina Valle di Cembra, la stessa che da 18 anni promuove a Palazzo Barbi la Rassegna internazionale del Müller Thurgau dell’arco alpino e che quest’anno ha coinvolto nella manifestazione anche la Strada del vino e dei sapori delle Colline
Avisiane e di Faedo. In questo ambito, La Vis ha ospitato un Convegno internazionale sui vini di montagna moderato dal direttore della Cantina e vicepresidente del Comitato Mostra Valle di Cembra Fausto Peratoner (nella foto), che ha visto la partecipazione di rappresentanti di Austria, Germania, Svizzera, Repubblica Ceca, del Consorzio Trentino Vini, dell’assessore
all’Agricoltura della Provincia autonoma Tiziano Mellarini, del direttore generale della Cavit, Giacinto Giacobini, e dei principali produttori della tipologia. E’ stata questa l’occasione per il gemellaggio con il comitato Bodensee Wein, che è il Premio internazionale per il Müller Thurgau di Hagnau, sul lago di Costanza. Marino Fioramonti
Bianco e rosso dei Sorni i “genius loci” della Cantina La zona viticola dei Sorni, a nord di Trento, è situata ad un’altezza compresa fra i 250 e i 500 metri. L’esposizione dei vigneti a sud-ovest e il peculiare ambiente collinare caratterizzano le varietà bianche Chardonnay, Nosiola, Pinot Bianco e le varietà rosse Teroldego e Lagrein, che sapientemente assemblate danno vita all’unicità rispettivamente del Bianco e del Rosso dei Sorni. Dalle vinacce distillate nasce anche la grappa dei Sorni, che si presenta trasparente, cristallina, con un profumo complesso ed equilibrato. Il “progetto Sorni” di zonazione - inteso come programma di valorizzazione del territorio di produzione voluto da La Vis - si innesta con l’esigenza di collegare le caratteristiche dei prodotti della viticoltura locale con l’ambiente di produzione elevando il paesaggio vitato (genius loci) e le specifiche tecniche di produzione ad un progetto culturale di valorizzazione ambientale e turistico delle Colline Avisiane.
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In valle di Cembra solo oro al concorso Müller Thurgau S
ono state assegnate solo medaglie d’oro quest’anno alla seconda edizione del concorso internazionale dei Müller Thurgau, evento fiore all’occhiello della XVIII rassegna dei Müller Thurgau dell’Arco Alpino, svoltasi in luglio in valle di Cembra. Così hanno decretato diciannove giudici riuniti nello storico Palazzo Barbi di Cembra (Tr) per premiare i migliori produttori italiani e stranieri del vino di montagna per eccellenza. Visto l’alto profilo sensoriale dei vini partecipanti, la quota dei premiabili ha coinciso esattamente con quelli meritevoli di medaglia d’oro che, quindi, hanno eclissato la restante produzione che avrebbe
potuto godere della medaglia d’argento o di quella di bronzo. Il Concorso è stato uno dei momenti principali della XVIII edizione della rassegna, confermando la propria ascesa fra i principali eventi del panorama vitivinicolo nazionale. Due i fattori che hanno sancito il successo della rassegna: la presenza di un numero elevato di operatori del settore - al punto che nelle giornate di degustazione giungono ormai quasi a superare gli appassionati e gli operatori locali - e la costanza nell’approfondimento culturale che ha portato in valle di Cembra enologi, esperti, intellettuali e professionisti della comunicazione per interrogarsi sulle sorti di un vino e
dell’agricoltura di montagna. Quasi trentamila degustazioni, fra tecnici del settore, stampa, delegazione sommeliers (Ais); incontri guidati su vini e prodotti a cura della Trentino Spa; laboratorio della grappa; grande successo per il Ristorante delle donne rurali; ottime presenze anche fra i ristoranti della settimana enogastronomica “A tavola con il Müller Thurgau”. Questo, in sintesi, il bilancio della rassegna, che si è conclusa con la degustazione di vini, grappe e prodotti delle aziende della Strada del vino e dei sapori colline Avisiane, Faedo, valle di Cembra, presentati in una suggestiva ambientazione nel centro della cittadina trentina.
16 cantine e 19 vini sul gradino più alto del podio Fontana Graziano Maso Michei Gaierhof
Trentino doc 2004 Vigneti delle Dolomiti 2004 Trentino superiore doc dei 700’ 2004 Cantina di Nomi s.r.l. Trentino doc 2004 “Nambiol” La Vis e valle di Cembra Trentino doc “Maso “Roncador” 2004, Trentino doc dos Caslìr 2004 Cantina di Terlano Alto Adige doc 2004 Cantina sociale Cornaiano Alto Adige “Valzer” doc 2004 Cantina sociale Valdadige Vallagarina igt 2004 Cavit Trentino doc Bottega vinai 2004 Domaine de Beudon Riesling Silvaner “Les vignes dans le ciel” 2002 Fellbacher Weingärtner 2004 “Fellbacher goldberg kabinett” Gebiets-Winzergenossenschaft 2004 “die Jungen Frank’n” trocken, 2004 Kabinett “elegance” trocken, 2004 “Seinsheimer hohenbühl” Istituto S.Michele all’Adige Trentino doc 2004 vigneto Maso Togn Kupelwieser fr. Alto Adige doc 2004 Weingut Werner 2004 Rivaner edesheimer Zemmer Peter Alto Adige doc 2004 L O M B A R D I A A TAVO L A
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Un vino di montagna per un colloquio coi sensi S
ono passati 123 anni dalla creazione del Müller Thurgau a Geisenheim da parte del signor Hermann nell’ambito della ricerca iniziata nel 1876 e conclusa solo quattordici anni dopo a Wädenswill, nella sua patria. Nato dunque nel 1882, il Müller Thurgau popola i primi vigneti in Svizzera, per poi allargare i suoi domini nella Mitteleuropa, in Germania prima d’ogni altro dove. Nel 1939 - anno tragico in Europa per le vicende belliche che incombono, giunge in Trentino Alto Adige dove si trova decisamente a suo agio e ricompensa questa regione alpina con vini eccellenti, tanto che oggi ben 5,5 milioni di bottiglie - di cui 3 milioni del tipo tranquillo e 2,5 milioni di spumante o frizzante - sono prodotte nel solo Trentino dove i vigneti si estendono per 535 ettari, e di questi ben 300 sono allocati nella valle di Cembra. All’occhio si presenta di colore giallo mediamente saturo, a volte con riflessi verdolini appena accennati, altre come nel caso di vendemmie tardive - con riflessi dorati. Al naso - come precisa il direttore della Cantina Girlan,
momenti magici della vita
n-project.com
mendinidesign
Per i
Christian Oberdörfer (nella foto) - si annuncia con un dialogo piacevole tra un floreale evidente e una nota vegetale di sottofondo, entrambe innestate su consistenti sentori di frutta. Unendo il precetto olfattivo a quello retrolfattivo, nei vini di alta qualità, l’aroma del Müller Thurgau è straordinariamente complesso. Decine di test di analisi sensoriale su altrettanti prodotti - e prendendo in considerazione solo i tipi secchi e tranquilli - hanno permesso di rilevare miele, biancospino, margherita, violetta, agrumi, mela, pesca, banana, albicocca, pera, fragola, ciliegia, erba fresca, salvia, fichi e mandorla. In bocca rivela un’acidità moderata, notevole sapidità e una buona percezione sferica di volume decisamente consistente per essere un bianco.
Cantina Sociale Cornaiano Via San Martino 24 • 39050 Cornaiano (BZ) Tel. 0471 662403 • Fax 0471 662654 • www.girlan.it
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Gewürztraminer, il nobile che non segue le mode L
a Tramin (Cantina sociale di Termeno) si è aggiudicata un successo più che meritato alla quinta edizione del Simposio Internazionale del Gewürztraminer conclusasi a Termeno-Tramin (Bz) con la la premiazione di vini ritenuti dagli esperti i “migliori Gewürztraminer del mondo” in base a quattro differenti categorie: secco 2003 e 2004, semisecco e dolce. Vini valutati da una giuria tecnica internazionale su oltre 300 bottiglie. Autentico vincitore, come detto, è stata la Cantina Produttori Termeno diretta da Willi Stürz, già migliore enologo dell’anno 2004, e presieduta da Leo Tiefenthaler, che ha vinto sia nella categoria dei “Secchi 2004” con il Südtiroler Gewürztraminer “Nussbaumer”, sia in quella nella categoria dei “Dolci” con il “Roan” Vendemmia Tardiva 2003 al primo posto. Tra i dolci sono saliti sul podio anche il “Terminum”, sempre della Cantina di Termeno, e lo “Joseph” delle Cantine J. Hofstätter, semrpe di Termeno. Doppietta tutta
tedesca, invece, nelle restanti categorie dei “Secchi 2004”, dove ha prevalso la Cantina Juliusspital con il “Würzburger Abtsleite Traminer Spätlese”, e dei “Semisecchi 2003” dove ha vinto il “Gewürztraminer Spätlese” della Winzerkeller Hex vom Dasenstein. «L’interesse nei confronti di questo vitigno particolarmente
capriccioso - ha dichiarato durante la serata conclusiva Martin Foradori, presidente dell’Associazione Gewürztraminer di Tramin-Termeno sta crescendo ogni anno di più e la qualità delle bottiglie presentate in
Da sinistra, il sindaco di Termeno, Wernwe Dissertori, Willi Stürz, Leo Tiefenthaler, il
presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder e Martin Foradori
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questa edizione è stata molto alta. Un ringraziamento va al contributo di coloro che hanno animato le degustazioni: dal miglior sommelier del mondo Enrico Bernardo, ai giornalisti Ian D’Agata e Jens Priewe, e lo chef Norbert Niederkofler». La manifestazione si è arricchita fra l’altro della presenza di alcuni produttori alsaziani Catherine Faller (Domaine Weinbach) e Leonard Humbrech (Domaine Zind Humbrecht), protagonisti di una ricercata degustazione delle loro creazioni che indica come questo straordinario vitigno (in assoluto il meno “alla moda” al mondo) dia risultati eccezionali di ricercatezza e nobiltà. A conferma dell’importanza della manifestazione alla premiazione hanno partecipato molte autorità locali, dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, al sindaco di Tramin-Termeno, Werner Dissertori. m.p.
I 12 migliori del mondo Categoria secco - 2004 1- Südtiroler gewürztraminer nussbaumer (Cantina Termeno Italia) 2- Traminer concept n°1 trocken (Winzerkeller sommerach - Germania) 3- Gewürztraminer dry hills (Lawson’s dry hills - Nuova Zelanda) Categoria secco - 2003 1- Würzburger abtsleite traminer spätlese (Weingut juliusspital Würzburg - Germania) 2- Bürgergarten gewürztraminer trocken (Weingut ed. weegmüller Germania) 3- Südtiroler gewürztraminer nussbaumer (Cantina Termeno - Italia) Categoria semisecco (9-35 g/l) 1- Gewürztraminer spätlese (Winzerkeller hex vom Dasenstein Germania) 2- Merdinger bühl gewürztraminer auslese (Badischer winzerkeller eg Germania) 3- Bombacher sommerhalde gewürztraminer spätlese (Badischer winzerkeller e g - Germania) Categoria dolce (più di 35 g/l) 1- Südtiroler gewürztraminer roan vendemmia tardiva (Cantina Termeno - Italia) 2- Südtiroler gewürztraminer terminum vendemmia tardiva (Cantina Termeno - Italia) 3- Südtiroler gewürztraminer Joseph vendemmia tardiva (J. Hofstätter - Italia)
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La “Douja d’Or” di Asti cresce in qualità e quantità Dal 9 al 18 settembre la città piemontese ospiterà la rassegna che abbina il turismo del buon vivere e il meglio dell’enogastronomia italiana. 31 gli Oscar assegnati quest’anno: un vero record
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al 9 al 18 settembre ad Asti, una delle più vere e riconosciute capitali europee del vino, tornano in passerella il turismo del buon vivere e il meglio dell’enogastronomia italiana. Lungo una linea che rinnova di continuo la tradizione della buona tavola e del turismo del gusto, la Douja d’Or, il più importante appuntamento con la cultura del territorio, è dedicata quest’anno agli itinerari dell’eccellenza che si sviluppano nella cornice di un paesaggio fatto di uomini e vigne. Infatti, rispetto all’edizione 2004, gli Oscar assegnati dimostrano un trend positivo sia per quanto riguarda la qualità, sia per la quantità dei vini premiati. Sono infatti 31, rispetto ai 25 dello scorso anno e i 21 del 2003, i vini che ricevono quest’anno il prestigioso Oscar della “Douja” e ben 419 le etichette che nel 2005 potranno fregiarsi del prestigioso bollino. Un dato in crescita che testimonia la migliore qualità dei campioni di vino sottoposti dai 381 produttori (erano 357 nel 2003) al giudizio delle commissioni di
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esperti e tecnici dell’Onav. Nell’ambito dedicato alla rassegna straniera, dopo aver ospitato il Sud Africa nel 2004, quest’anno sfileranno i vini del Portogallo, selezionati tra le migliori produzioni di quello che, tra i tradizionali mercati vitivinicoli, occupa oggi una delle posizioni più significative. Una vocazione al mercato internazionale testimoniata dalla partecipazione della Camera di Commercio di Asti, patrocinatrice della manifestazione, al Vinexpo di Bordeaux, nell’ambito della collettiva Unioncamere Piemonte, ma anche dalla presenza, al Festival delle Sagre artigiane, della Pro Loco di Mogilev, cittadina della Bielorussia. Altra importante novità dell’edizione 2005: l’istituzione del Premio Douja d’Or, da assegnare a personalità che si sono distinte nell’ambito istituzionale, nel campo culturale, economico,
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dello spettacolo, dell’enologia, per la promozione e valorizzazione del vino e del territorio astigiano. Come ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Asti Mario Sacco, “è un’ apertura non solo alla città ma a tutto il territorio astigiano, attraverso iniziative come le ‘Strade del vino italiane’ compresa l’Astesana e il Monferrato astigiano, le ‘Strade del tartufo bianco di Alba’ e il ‘Commercio amico…… il filo di Arianna’, un percorso guidato tra prodotti e cultura che terminerà con la premiazione del concorso per le vetrine più belle di Asti”. Tra l’altro il presidente della Provincia di Asti Roberto Marmo e l’assessore alle Manifestazioni Maurizio Rasero, incontrando la stampa nella sede del Touring Club Italiano di Milano, hanno presentato un programma di oltre 150 eventi, manifestazioni, sagre paesane e fiere agricole che stanno caratterizzando l’”estate da gustare” dei 118 Comuni dell’Astigiano per la prima volta riuniti e coordinati. Manifestazioni che si concluderanno con la
“Douja d’Or”, il tradizionale Palio di Asti e il Festival delle Sagre astigiane, una scenografica sfilata di oltre 3.000 figuranti per le strade del centro storico, che si aggiungeranno alla kermesse enotecnica nelle storiche cantine di Canelli, città del vino. Marino Fioramonti
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Il concorso enologico astigiano in cifre L
e Regioni partecipanti sono state venti, i vini presentati 972, le case produttrici ben 381, i vini e le case produttrici premiate, rispettivamente, 419 e 250, gli Oscar della Douja assegnati 31. La Regione più rappresentata è come sempre il Piemonte con 436 etichette presentate e 191 premiate, seguita dalla Lombardia con 122 vini in concorso e 44 premiati, il Veneto (24 premiati su 61) e l’EmiliaRomagna (22 premiati su 69). Le aziende lombarde che hanno ottenuto il riconoscimento sono tre e tutte dell’Oltrepò Pavese: Fiamberti Giuseppe e
figlio di Canneto Pavese con un Bonarda frizzante 2004 Bricco della Sacca; Travaglino di Vincenzo Comi e C. di Calvignano (Pv) con un Riesling italico 2004 Campo della Fojada; Antonio, Michela e Pier Paolo Vanzini di San Damiano al Colle (Pv) con un Sangue di Giuda 2004. Fra le aziende piemontesi, ricordiamo, fra le altre: la Barbero di Canale (Cn) con Asti Docg 2004 Mondoro; la Bera di Neviglie (Cn) con Moscato d’Asti Docg 2004 e Moscato d’Asti Docg Di rilievo anche la 2004 Su Reimond e la Cascina partecipazione degli altoatesini Cucco dei fratelli Stroppiana di Serralunga d’Alba (Cn) con Barolo con, ad esempio, Martini K. & Sohn di Cornaiano (Bz) con Docg 2001.
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Altoadige Sauvignon 2004 Palladium e Rottensteiner Hans di Bolzano con Alto Adige Traminer aromatico 2004 Cancenai e Alto Adige Traminer passito 2003 Cresta. Da ricordare infine i risultati anche di Cantine Due Palme di Cellino San Marco (Br) con Salice Salentino rosso 2003, Casa Maschito di Maschito (Pz) con Aglianico del Vulture 2001 La Bottaia e Luisa Eddi di Mariano del Friuli (Go) con Isonzo del Friuli Sauvignon 2004 Tenuta Luisa. Ricordiamo che, per concludere, dai dati sull’affluenza al Salone rilevati lo scorso anno, era emerso come uno degli aspetti più significativi la partecipazione crescente di un pubblico giovane, desideroso di avvicinarsi al vino di qualità. Consumatori che però sono spesso messi in soggezione da prezzi ritenuti eccessivi. m.f.
Regione Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Ven. Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte Prov. di Bolzano Prov. di Trento Puglia Valle d'Aosta Sardegna Sicilia Toscana Umbria Veneto
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Vini Numero Vini presentati premiati ditte 4 9 5 15 69 22 3 31 122 14 436 40 36 35 6 24 17 22 1 61
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Il boccale che ricorda Gianduia calendario fitto di incontri di alta cucina, rassegne enogastronomiche, convegni, spettacoli, mostre a tema e naturalmente degustazioni dei vini selezionati dall’Onav. Particolarmente rigida la selezione degli assaggiatori che, in base a un triplice esame (visivo, olfattivo e gustativo), attribuiscono a ogni vino un voto, conferendo il premio solo alle etichette che superano il punteggio di 85/100. Alle migliori, quelle che raggiungono una votazione di 90/100, è assegnato
l’ambito riconoscimento dell’Oscar della Douja d’Or. L’obiettivo principale della manifestazione è, come è noto, diffondere la conoscenza e l’apprezzamento delle eccellenze enologiche, stimolando il miglioramento dei prodotti vitivinicoli e guidando i consumatori nella scelta attenta e consapevole - dei vini. Per questo i prodotti presentati vogliono fornire una panoramica dell’offerta enologica nazionale di alto livello, rimanendo però accessibile nei costi.
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l trionfo dei vini astigiani si celebra ogni anno, in settembre, con la Douja d’Or, il Salone nazionale dei vini selezionati, che deve il suo nome a un rotondeggiante boccale per il vino diffuso nell’Astigiano, la douja appunto, dal quale trae il proprio nome anche Gianduia, maschera in origine astigiana poi estesa a tutto il Piemonte. La manifestazione, giunta alla sua 33a edizione e organizzata dalla Camera di Commercio di Asti, tiene banco per dieci giorni con un
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I 31 vini che hanno vinto l’Oscar 2005 Barbero 1891 - Canale (Cn) - Asti Docg 2004 Mondoro Bera - Neviglie (Cn) - Moscato d’Asti Docg 2004 - Moscato d’Asti Docg su Reimond Cantine Due Palme - Cellino S.Marco (Br) - Salice Salentino Rosso 2003 Cantine Lunae Bosoni - Ortonovo (Sp) - Colli di Luni Vermentino 2004 Cavagino Cantina Produttori Bolzano - Bolzano - Alto Adige Pinot Bianco 2004 Cantina Soc. Bartolomeo da Breganze - Breganze (Vi) - Breganze Torcolato 2001 Cantina Soc. di Casorzo - Casorzo (At) - Monferrato Freisa 2004 Casa Maschito - Maschito (Pz) - Aglianico del Vulture 2001 La Bottaia Cascina Cucco dei F.lli Stroppiana - Serralunga d’Alba (Cn) - Barolo Docg 2001 Cerrati Dessilani Luigi e figlio - Fara Novarese (No) - Ghemme Docg 2000 Fiamberti Giuseppe e figlio - Canneto Pavese (Pv) - Oltrepò Pavese Bonarda frizzante 2004 Bricco della Sacca Franceschi Leopoldo - Montalcino (Si) - Brunello di Montalcino Docg riserva 1999 Gatto Pierfrancesco - Cast. Monferrato (At) - Ruche' di Castagnole Monferrato 2004 Goggiano & C. - Refrancore (At) - Grignolino d’Asti 2004 ‘l columbe’ di Gianni Betta - Corsione (At) - Barbera d’Asti Superiore Vendemmia Tardiva 2003 La Caccia - Barbera d’Asti 2004 Bricco Colombaro Luca Ferraris - Castagnole Monferrato (At) - Ruchè di Castagnole Monferrato 2004 Bric d’Bianc Luisa Eddi - Mariano del Friuli (Go) - Isonzo del Friuli Sauvignon 2004 Tenuta Luisa Martini K. & Sohn - Cornaiano (Bz) - Alto Adige Sauvignon 2004 Palladium Meloni Vini - Selargius (Ca) - Nasco di Cagliari 2003 Donna Jolanda Perroncito f.lli - Mongardino (At) - Barbera d’Asti Superiore Colli Astiani 2001 Pescaja di Giuseppe Guido - Cisterna d’Asti (At) - Barbera d’Asti 2004 Soliter Rabino Marco - Montaldo Scarampi (At) - Barbera d’Asti 2003 Castlé Rottensteiner Hans - Bolzano - Alto Adige Traminer Aromatico Passito 2003 Cresta - Alto Adige Traminer Aromatico 2004 Cancenai Travaglini Giancarlo - Gattinara (Vc) - Gattinara Docg Riserva 1999 Travaglino di Vincenzo Comi & C. - Calvignano (Pv) - Oltrepò Pavese Riesling Italico 2004 Campo della Fojada Vanzini di Antonio, Michela e Pier Paolo Vanzini - San Damiano al Colle (Pv) Oltrepò Pavese Sangue di Giuda 2004 Villa Raiano - Serino (Av) - Greco di Tufo Docg 2004 Viticola Toscana - Gaiole in Chianti (Si) - Chianti Classico Docg 2002 Pieve di Spaltenna
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La sfida della promozione Garda Classico vincente È
stato assegnato a Camilla Baresani (nella foto a centro pagina), scrittrice bresciana trapiantata a Milano e innamorata del lago di Garda il prestigioso riconoscimento di Ambasciatore del Garda Classico 2005, premio giunto alla sua nona edizione e che riconosce i meriti di esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni nella promozione del territorio gardesano e dei suoi prodotti tipici. La neo ambasciatrice, che ha dato alle stampe il suo quarto romanzo, “L’imperfezione dell’amore”, si è distinta negli ultimi anni per la sensibilità dimostrata nei suoi reportage sui ristoranti italiani pubblicati su Il Sole 24 Ore nella rubrica domenicale “Diario di una golosa”. Come ha sottolineato Paolo Turina, presidente del Consorzio Garda Classico «è stata riconosciuta l’importanza del contributo femminile alla diffusione della conoscenza dei nostri vini». Turina, parlando ad una platea di 140 ospiti tra personaggi pubblici, produttori vinicoli e giornalisti ha ricordato l’aspetto chiave che ha consentito un’ulteriore crescita del consorzio nel primo anno e mezzo del suo mandato, quello della comunicazione. «Siamo in grado di fare sistema, quindi di creare sinergie tra istituzioni, aziende, ristoratori e albergatori per la valorizzazione del territorio e delle sue produzioni d’eccellenza a partire da quelle vinicole». Non si può certo dire che il consorzio del Garda Classico sia stato con le mani in tasca sotto questo punto di vista. Lo confermano le tante iniziative intraprese per avvicinare il grande pubblico ai prodotti tipici del territorio, a partire dalle visite con degustazione, che nelle cantine del consorzio sono possibili ogni
fine settimana. Nel corso della serata, che si è svolta a villa Alba di Gardone Riviera, come da tradizione sono stati inoltre consegnati i riconoscimenti di “Amico del Garda”. Premiato Gianbattista Lanzani, giornalista ed ex direttore del Giornale di Brescia, che in oltre trent’anni di carriera ha dato spazio ad approfondimenti e articoli sulle problematiche del lago e sulle risorse naturalistiche ed enogastronomiche del suo territorio. Amico del Garda 2005 è anche Michele Vescia, accademico della vite e del vino, profondo conoscitore della viticoltura gardesana che, sin dal Dopoguerra, ha aiutato a crescere con iniziative culturali, promozionali e studi scientifici la vitivinicoltura bresciana. E’ stato, tra gli altri, il promotore del Consorzio Difesa Vini Bresciani e l’estensore dei disciplinari Doc gardesani, che hanno aperto la strada ai disciplinari di tutta Italia. Alla serata di gala sono intervenuti anche diversi esponenti politici bresciani tra cui il Presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli. Altro protagonista della serata
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non poteva essere che il vino. In particolar modo è stato possibile ai numerosi ospiti degustare diverse etichette di Chiaretto. Questo vino, partendo dallo stesso uvaggio del Garda Classico Rosso (Groppello, Sangiovese, Marzemino e Barbera) prevede un breve contatto del mosto in fermentazione con le bucce con successiva e immediata separazione. Un procedimento molto delicato che conferisce al vino un colore rosa con riflessi violetti, un bouquet primaverile e un sapore morbido, deciso e sapido. Particolarmente indicato con il pesce di lago è considerato dai gourmand come vino ideale da tutto pasto. Claudio Bonaschi
Garda Classico. Da sinistra Giovanni Trerotola, dir. Un. Prov. Agricoltori Bresciani, Alberto Pancera, pres. Ente Vini Bs, Michele Vescia (Amico del Garda 2005), Enzo Dellea, Ass. Cuochi Bresciani
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GUIDE
Go Wine vi accompagna in 210 cantine italiane I
l turista del vino italiano diventa esploratore di cantine e viaggiatore raffinato del gusto. Non cambiano, invece, i territori percepiti come santuari del nostro vino, la Toscana, il Piemonte e la Sicilia, mentre i distretti più ambiti sono il Chianti Classico, le Langhe e Montalcino. Sono queste le principali indicazioni della ‘Guida Go Wine alle Cantine d’Italia 2005’, 216 pagine, 12 euro, giunta alla seconda edizione e presentata al Westin Palace Hotel di Milano con un banco d’assaggio di 15 importanti aziende italiane, tutte descritte nel volume. Il 40% degli ‘enoturisti’ è pronto a spendere per un week-end (compresi trasporti, soggiorno, musei ed enogastronomia) da 200 a 250 euro e il 13% tra i 250 e i 500 euro. Percorrendo l’Italia da Nord a Sud, a ogni cantina è dedicata una pagina ricca di notizie: il profilo dell’azienda, indicazioni sul suo vino Top e su quello che esprime il miglior rapporto qualitàprezzo e le motivazioni che hanno portato alle segnalazioni. La Guida si presenta con veste grafica e selezione di cantine rinnovate: qualche esclusione e significative nuove entrate portano a 210 il numero dei luoghi che ‘valgono il viaggio’, secondo la scelta dei curatori Massimo Zanichello e Massimo Corrado, presidente di Go Wine. Dieci le cantine lombarde che figurano nella Guida: Cà dei Frati di Sirmione, Castello di Grumello a Grumello del Monte, Fattoria Il Gambero di Santa Maria della Versa, il
Corvino San Quirico e Verdi Bruno di Mosnel di Camignone, Nino Negri di Chiuro, Redaelli De Zinis di Calvagese, Canneto Pavese. Ricci Curbastro di Capriolo, Sertoli m.f. Salis di Tirano, Tenuta Mazzolino di
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O LT R E P Ò PAV E S E
Tra Pinot e Bonarda si svela la Valle Versa L
a parte più orientale dell'Oltrepò Pavese è rappresentata dalla Valle Versa, al confine con la provincia di Piacenza, percorsa dall'omonimo torrente che nasce nella zona di Canevino, piccolissimo comune di 130 abitanti ai piedi del monte Penice. Qui, salendo alla chiesa dell'Assunta, il Giovannella Fugazza, Castello panorama si fa di Luzzano a Rovescala stupendo tra vigneti e boschi, e qui passava l'antico sentiero di San Colombano, utilizzato nel Medioevo da monaci e pellegrini, che collegava Pavia con l'antico monastero di Bobbio (dove San Colombano visse e morì nel 615). Come ricorda il vicesindaco di Canevino, Luigi Chiesa, e come narrano le leggende, durante il trasporto delle spoglie del monaco irlandese, nel 929, avvenne un miracolo: un bambino muto dalla nascita acquistò il dono della parola inneggiando a San Colombano. L'episodio rivive in un bassorilievo lungo la salita alla chiesa. Nel centro storico di Canevino, inoltre, resiste nei secoli una casaforte in pietra costruita da Galeazzo Sforza nel Barbara Faravelli Santambrogio, Tenuta 1330 a difesa Montenato Griffini, Bosnasco del borgo. «L'Oltrepò Pavese - dice Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento Turismo del Vino Lombardo - è notoriamente la zona della Lombardia più ricca di
testimoniano che già allora qui si produceva vino. Alcuni reperti sono conservati nei sotterranei del Castello di Luzzano (con annesso splendido agriturismo), gelosamente custoditi da Giovannella Fugazza, donna del vino e di grande cultura. Qui vicino, in un'altra tenuta, la Scarpa Luigi Chiesa vicesindaco di Colombi di Canevino (a destra) con Virgilio Giorgi direttore vendite Caseo Bosnasco, ricavata in vigneti, qualcosa come 15 mila ettari una affascinante villa settecentesca vitati, la più vasta ‘cantina’ della costruita sui resti di un castello regione. Santa medievale, si svolge ogni Maria della Versa è anno in giugno il il Comune noto Bonarda Festival, proprio come ‘capitale del per sottolineare la Pinot spumante’, vocazione della zona, mentre la vicina all'insegna di un vino Rovescala è interessante, che si riconosciuta come presenta con diverse ‘capitale della sfumature, giovane di L'enologo Marco Goia, Tenuta Bonarda’, vitigno pronta beva o autoctono che, nelle Caseo di Canevino impegnativo di struttura, sue varie versioni, adatto anche a può accontentare tutti i palati". invecchiamento e affinamento in In Valle Versa, come in tutto barrique. Solo l'Oltrepò, l'attrattiva principale è il vino rosso e paesaggio fatto di dolci colline solo Bonarda ricoperte di vigneti ben disposti, con i ‘fermo’ viene borghi arroccati, ricchi di storia, di prodotto nella aria buona e di ottime proposte azienda enogastronomiche. A Canevino una Montenato delle aziende vitivinicole più Griffini, sempre interessanti è la Caseo, dove cospicui a Bosnasco, investimenti della famiglia Naro, tanto è vero Roberto e Maria Teresa Colombi dell'Azienda Scarpa nonchè la bravura dell'enologo Marco che in Colombi di Bosnasco Goia e del direttore commerciale etichetta Virgilio Giorgi, fanno prevedere questo ottime annate. Bonarda viene chiamato ‘Puntofermo’, A Rovescala, di sicura origine l'altro Bonarda. romana, i resti trovati in una villa patrizia del II secolo dopo Cristo Roberto Vitali
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AZIENDE
Vini Mantellassi, cuore maremmano S
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ulle colline tra Magliano e Scansano, in Toscana, nel cuore della Maremma vitivinicola, si trova la Fattoria Mantellassi, fondata nel 1960. Viticoltori dal 1860, i Mantellassi iniziarono con 4 ettari di vigna, arrivati oggi a 60. L’azienda è guidata dai fratelli Aleardo e Giuseppe e coniuga la tradizione, tramandata dal padre Ezio, con la tecnologia più moderna, cioé con l’uva colta interamente a mano e i processi di vinificazione più avanzati. La coltivazione principale è il vitigno Sangiovese, base prevalente per il vino Morellino di Scansano doc. I Mantellassi sono stati tra i primi a imbottigliare questo vino e hanno sempre lottato per il riconoscimento della Doc, ottenuto nel 1978, ma coltivano anche uve particolari, provenienti da
Spagna e da Portogallo, come l’Alicante che trova in questa regione terreno fertile e ottimo clima, grazie anche alle influenze del mare. Il Morellino di Scansano doc viene prodotto in tre varietà: Morellino di Scansano doc d’annata (250mila bottiglie); il Morellino di Scansano doc San Giuseppe (85mila bottiglie); e il Morellino di Scansano doc Riserva ‘Le Sentinelle’ (20mila bottiglie) che ha ricevuto importanti riconoscimenti e può essere considerato il prodotto più rappresentativo dell’azienda. Non meno degno di nota è il vino Igt Toscana Alicante “Querciolaia” (8mila bottiglie), un vino 100% Alicante e una produzione pressoché unica che sottolinea il carattere innovativo della Fattoria. Oggi, con le altre produzioni
Aleardo e Giuseppe Mantellassi con l'enologo Marco Stefanini
(Rosso Igt Toscana Sangiovese ‘Il Canneto’, Bianco Igt Toscana Vermentino ‘Lucumone’, Bianco Igt Toscana ‘Sasso Bianco’ e Bianco Igt Toscana Vermentino ‘Scalandrino’), la Fattoria Mantellassi produce circa 500mila bottiglie, il 40% destinato all’esportazione. I mercati più ricettivi sono quello tedesco-svizzero e quello americano, ma in forte espansione sono anche quello asiatico e nordeuropeo. È il risultato dell’innovazione e dell’amore di questa famiglia per la terra e del loro lavoro e di un prodotto esclusivo che li rappresenta in tutto il mondo. Fattoria Mantellassi Località Banditaccia - 58051 Magliano in Toscana (Gr) tel 0564 592037 - fax 0564 592127 e-mail: info@fatt-mantellassi.it
Alla Cantina Val San Martino è in scena la Vendemmia 2005 È tempo di vendemmia e protagonista dei discorsi in questo periodo è sicuramente l’uva. «Com’è il grado zuccherino? Ha preso la grandine? È dolce?». Sono solo alcune delle domande dei soci della Cantina Sociale Val San Martino, visto che è in discussione un anno di lavoro. Prima si guarda all’uva bianca e poi alla nera. E via così fino al tardo ottobre quando si tireranno le prime somme dell’annata. La Cantina si trasforma per un mese in un affascinante teatro dove fanno la comparsa centinaia di trattori e di persone. Tutto è in sequenza con il cantiniere e l’enologo, registi della Vendemmia 2005. Le scenografie sono quelle incantevoli delle colline di Pontida (Bg) e le musiche quelle del vento che interviene a scena aperta. Uno spettacolo da non perdere anche perché in cantina si possono assaggiare i prestigiosi Valcalepio 2003 (rosso e bianco), la fresca Schiava rosata 2004, il buon Moscato giallo passito 2004 e il tipico Riera 2004 (rosso e bianco). Per informazioni: www.cantinavalsanmartino.com L O M B A R D I A A TAVO L A
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Sparkling Menù 2005 ‘Al Cambio’ vincitore È
il ristorante “Al Cambio” di Bologna il vincitore della IV edizione dello Sparkling Menù, concorso per promuovere l’abbinamento del Franciacorta a tutto pasto. L’iniziativa porta la firma di Villa in Franciacorta. La filosofia di questo produttore è di vinificare solo con uve coltivate e raccolte nei vigneti di proprietà e di porre i Franciacorta Docg in commercio dopo almeno 36 mesi di permanenza sui lieviti. Nelle serate-concorso dello Sparkling menù, clienti e giornalisti compilano una scheda dove ogni portata abbinata a una diversa tipologia di Franciacorta Docg Villa viene giudicata secondo la “piacevolezza”, “l’originalità” e “l’abbinamento”. Lo Sparkling menù ha toccato “Villa Zaccanti” a Quarrata (Pistoia), “Al Cambio” e “Il Gotha” di Bologna; a Milano “LesFolies” e il La brigata de “Al Cambio” di Bologna diretta Grop di Tavagnacco (Ud). Memorabile la serata fuori concorso del 30 giugno al dallo chef Massimiliano Poggi Cinque Sensi di Malo (Vi), dove lo chef Morgan Pasqual (vincitore nel 2003) si è esibito in un menù a “tutto tonno” con annate storiche di Franciacorta Millesimati Villa dal 1987 al 2001. Lo Sparkling è stato presentato “dal vivo” lo scorso 4 luglio all’Antica Cascina San Zago (Salò) dallo chef Carlo Bresciani (vincitore nel 2004) durante la degustazione verticale di Franciacorta Cuvette presso le nuove cantine Villa. Inoltre per la prima volta fuori dai confini nazionali, lo Sparkling è stato votato da clienti e giornalisti ticinesi al ristorante Il Portone di Lugano. Il vincitore sarà premiato il 16 settembre durante il Festival di Franciacorta presso le cantine Villa a Monticelli Brusati.
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AZIENDE
Franconia cresce grazie alla sperimentazione Iniziativa del Podere della Cavaga di Foresto Sparso (Bg) per far conoscere il Franconia, raro vitigno coltivato solo in Firuli e in Bergamasca. La famiglia Acerbis ha organizzato un convegno internazionale su questo vitigno, in collaborazione con l’Università di Milano e Vitis di Rauscedo. Podere della Cavaga dal 1998 sta investendo molto nella sperimentazione per far crescere questo vino che secondo esperti e buongustai, intervenuti al convegno, possiede caratteristiche interessanti e per il quale è facile prevedere un radioso futuro.
Ente Vini Bresciani, più valore al territorio
Da Contadi Castaldi vince Sorrento
L’assemblea generale ordinaria dei soci dell’Ente Vini Bresciani ha approvato in data 29 giugno 2005 il bilancio consuntivo 2004. La scorsa gestione presenta una perdita d’esercizio pari a 14.889 euro, in linea con i risultati degli esercizi precedenti in quanto non si rilevano significativi scostamenti sui costi e i ricavi di gestione, tenuto conto dei mancati finanziamenti erogati sulla gestione 2004. In assemblea è stata evidenziata la crescente richiesta da parte di istituzioni e privati, di partecipazione dell’ente nell’organizzazione e gestione di iniziative volte alla valorizzazione dei vini bresciani e dei prodotti enogastronomici del territorio.
È stata la squadra vincitrice delle selezioni di Sorrento (capitanata da Vittorio Moretti, presidente del gruppo omonimo) a vincere l’edizione 2005 del Gioco delle Cuvée, tenutosi a fine giugno nella sede di Adro della Contadi Castaldi. Con l’obiettivo di ricreare con un giusto dosaggio di vini il migliore Satin, sotto il controllo e la regia di Mario Falcetti, si sono sfidate le squadre vincitrici delle singole tappe del tour che ha toccato Pollenzo, Guastalla, Padova, Sorrento e Roma, nonchè quelle formate da esperti e giornalisti. L’evento ha costituito una occasione di promozione del Franciacorta e di uno dei suoi simboli più innovativi, il Satin.
I vip della tv brindano con Majolini Grande successo in occasione della cena di gala dello scorso 2 luglio a Cala di Volpe (costa smeralda - Sardegna) per i Franciacorta Majolini. I numerosi vip tra cui Bobo Vieri e Simona Ventura intervenuti, su invito di Lele Mora, al Gti Event, per il lancio della nuova Golf hanno mostrato apprezzamento per i vini della cantina di Ome, unica azienda vinicola sponsor della manifestazione promozionale e a sfondo benefico.
Redaelli De Zinis, vini premiati Pioggia di premi e grandi soddisfazioni professionali per i fratelli Ugo e Alessandro De Zinis (nella foto) dell’azienda vitivinicola bresciana Redaelli De Zinis di Calvagese della Riviera. In recenti concorsi enologici nazionali, i loro vini hanno ottenuto: due medaglie d’oro alla Mostra Vini di Pramaggiore (Ve) con Garda Pinot Grigio 2004 e Garda Classico Chiaretto 2004; due medaglie d’oro al Concorso di Ancona “Selezione vini da pesce”, con Garda Chardonnay 2004 e Garda Classico Chiaretto 2004; 1° premio assoluto, categoria “rosati italiani”, con il Garda Classico Chiaretto 2004 e Gran menzione d’onore con il Garda Classico Groppello riserva “Poggio dei Sassi”, al Concorso nazionale Enohobby Club Castello di Gradara (Pesaro). Premiata anche Isa Redaelli De Zinis, moglie di Alessandro, con il premio “Signora della Vigna” consegnatole dal Ministro Gianni Alemanno per il vino Garda Classico Groppello cru di Mocasina 2003. L O M B A R D I A A TAVO L A
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AZIENDE
Marsuret, solo Prosecco S
olo Proseccosecco: da quello fermo a un po’ tutte le tipologie di spumante (fino al Superiore di Cartize). Questa in sintesi la realtà produttiva della Marsuret di Guia di Valdobbiadene (Tv) , una delle più tipiche aziende vitivinicole del trevisano. Nata fra le due guerre quando nonno Agostino cominciò a produrre vino frizzante a fermentazione in bottiglia da un vigneto in val du Cuna, negli anni 50 su iniziativa di Gianni Marsura la
Marsuret è andata via via sviluppandosi e oggi, dopo che dagli anni 80 sono entrati in azienda i figli Ermes e Walter, la superfice vitata è salita a ben 30 ettari (oltre la media nazionale e della zona, per intenderci) pur restando una tipica impresa a conduzione familiare. Proprio la presenza diretta dei titolari in tutte le fasi di lavorazione caratterizza una cantina che, dalla lavorazione in vigna a quella in cantina, opera basandosi sulla massima qualità per dare al consumatore un prodotto assolutamente controllato e di grande interesse in tutte le diverse tipologie. Da ricordare, in particolare, il Cartizze, prestiogioso spumante che con la sua amabilità e maliziosa sapidità costituisce uno dei migliori
aperitivi o fine pasto. Ma analogamente interessanti sono il Frizzante (adatto per pesce e piatti leggeri), il Brut (da delicato perlage per aperitivi, pesce o carni leggere) e l’Extra dry (praticamente a tutto pasto).
Azienda Agricola Marsuret Via Spiande, 27 31040 Guia di Valdobbiadene (Tv) tel 0423 900139 - fax 0223 904726 marsuret@libero.it
Un argento per La Versa col passito Lacrimae Vitis
Gaierhof, un vino per i crostacei
La Versa è salita sul secondo gradino del podio e si è aggiudicata una medaglia d’argento al concorso “Muscat-du-Monde” svoltosi il 15 e il 16 luglio a Frontignan la Peyrade (presso la Casa Voltaire), nella regione francese di Languedoc detta Roussillon. I risultati della quinta edizione della prestigiosa competizione sono stati resi noti in questi giorni e hanno suscitato molta soddisfazione tra i tecnici della Cantina. Il vino premiato è stato il moscato passito Lacrimae Vitis del 2001, scelto tra 293 vini provenienti da 24 paesi del mondo (15 soltanto dall’Italia). Il concorso “Muscat-du-Monde” è organizzato dall’Association Forum Enologie e raggruppa il meglio delle aziende vitivinicole sul mercato. La Versa ha preso parte alla competizione anche con il moscato Volpara 2004 e con il moscato Fior d’Arancio, due vini d’eccellenza nel catalogo della Cantina oltrepadana, che nelle passate edizioni avevano conquistato altre onorificenze. La medaglia di quest’anno, infatti, è soltanto l’ennesima conferma della qualità del moscato di La Versa: nel 2003 la Cantina aveva ottenuto l’argento con il moscato di Volpara 2002 e con il passito Lacrimae Vitis 2000; nel 2004, invece, era stato il moscato Fior d’Arancio 2003 ad aggiudicarsi l’argento. «La qualità ci è riconosciuta ovunque - ha commentato il presidente di La Versa, Giancarlo Vitali - anche a livello internazionale, anche in Francia, la terra dello champagne. Questa medaglia è un’ulteriore conferma del grado di eccellenza raggiunto dai nostri vini grazie all’impegno di tutti coloro che lavorano in Cantina e dei nostri 750 soci».
Riuscito abbinamento fra i crostacei e i vini bianchi trentini. Si è rivelata un successo la proposta di giugno della trattoria La Caprese di Mozzo (Bg) in cui sono stati presentati i vini dell’azienda Gaierhof di Luigi Togn. La Gaierhof, con sede a Rovere della Luna (Tn), via 4 Novembre 51, tel 0461 658514, seleziona le uve migliori e le vinifica direttamente nella propria cantinai. La serata ha visto l’abbinamento di scampetti e gamberetti marinati alla Caprese e una passata di legumi freddi con gamberetti di nassa, cona Nosiola (prodotta in 20mila bottiglie). Sono seguiti linguine con canocchie e pomodorini freschi, scampi al pomodoro con crostini conditi all’isolana, serviri con un Sauvignon Alto Adige Selezione (2.700 bottiglie). Perla della serata un Moscato Rosa, servito a temperatura ambiente (prodotto in sole 2.300 bottiglie), che accompagnava un sorbetto di lamponi.
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ESPERIENZE ESTERE
Dolce Crimea E’
penisola della Russia meridionale, sul mar Nero, è una repubblica autonoma di 27.000 kmq con circa 3 milioni di abitanti. Parliamo della Crimea, la cui capitale è Simferopol. Intensamente praticata l’agricoltura, nella regione meridionale abbondano cereali, frutteti, vigneti, colture orticole, cotone e tabacco; nella zona settentrionale, ove domina la steppa, si coltiva specialmente l’orzo ed è molto diffuso l’allevamento di bovini e pecore. La realizzazione del canale (400 km) che dal fiume Dnepr, attraversando la penisola in direzione Nord-Est, porta a Kerch,
ha dato sensibile impulso alla diffusione delle pratiche irrigue. La pesca è attiva sulle coste del Mar d’Azov. Vivace il movimento turistico sulle coste meridionali (la cosiddetta “riviera russa”), dove le stazioni climatiche più note sono Jalta e la splendida Feodosia. Proprio nella regione di Feodosia, su indicazione del sindaco e presidente di provincia Volodymyr Schaiderov (nella foto), abbiamo trovato la zona migliore per la produzione dei vini della provincia. Grande lo sviluppo della vite, tanto che ci sono vallate interamente viatte con ceppi autoctoni e dell’Europa occidentale, con predominanza Cabernet,
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Merlot, Muscat e quello che in loco viene chiamato “Bastardo”, ceppo a bacca rossa di origine ortoghese. Lo stesso sindaco Schaiderov è stato il primo a credere nello sviluppo di un turismo rivolto all’Europa occidentale tanto che vuole promuovere l’area grazie ad iniziative enogastronomiche in una terra che, nei secoli, si è arricchita grazie all’influenza di molteplici civiltà: dai tartari ai romani, dai greci,ai turchi o ai fenici, solo per citarne alcune. Fra le località più interessanti, va riocardata Koktebel, che in In lingua turca significa “il paese della montagna blu”. si tratta di una località misteriosa, dove si congiungono il vulcano spento di Kara-Dag, il mare, le colline ed un salubre microclima. C’è chi è rimasto affascinato dal suo mare, chi dalla montagna e chi, ancora, dallo splendido cielo. La viticultura e l’enologia qui hanno peraltro una storia antica. Sono il risultato dell’armonia delle mani instancabili dei viticoltori e della bravura dei cantinieri che con passione producono da secoli il vino. In particolare modo ci hanno impressionato i vini dolci prodotti con l’appassimento delle uve sia a bacca bianca (Moskat), sia a bacca rossa (Muskuat rosa) e un vino molto particolare chiamato il “Dottore“ che la popolazione locale definisce salutare a seguito del suo invecchiamento e della concentrazione zuccherina abbondante. Descrivere le sensazioni che ci ha dato è difficile: colori intensi, profumi persistenti, al gusto si possono trovare sensazioni di frutta matura, sali minerali e molto altro; sono incredibili le vecchie annate che risalgono sino al 1890 e oltre. Questi vini sono maturati in piccole botti da 300 lt, con l’utilizzo del metodo “Solera“ per produrre il Madeira. Oltre al vino, anche il Brandy che viene etichettato con il nome di Cognac di Koktebel, una delle località più affascinanti della Crimea.
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L’ospitalità è servita. HOTEL 2005
Con il patrocinio di:
HOTEL
29a Fiera internazionale specializzata per alberghi e gastronomia
Sponsors & Partners
24 - 27 ottobre 2005 ore 9.30 - 18.30 Insieme a:
AUTOCHTONA AUTOCHTONA
2° Forum dei vini autoctoni
24 ottobre 2005 ore 11.00 - 21.00
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AKB-052996-HO-Lombardia 1
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Ottime previsioni per la vendemmia Nel complesso la produzione della Secondo l’Unione Italiana regione è prevista meno abbondante dello scorso anno. Vini e l’Ismea In Piemonte al freddo della tarda primavera è imputabile la perdita del 10% dei grappoli di settembre ci attende Nebbiolo. un’ottima vendemmia. Lo Anche i vigneti del Veneto affermano Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini lasciano presagire una flessione del raccolto che, per varietà quali il che prevede una produzione che si Cabernet, è apparsa evidente fin attesterà sui volumi del 2004, e dalla fase di germogliazione. Cali Arturo Semerari, presidente anche in Friuli e in Trentino, mentre dell’Ismea. in Toscana la situazione è in In Lombardia lo stato vegetativo dei vigneti è molto buono generale buona con uve sane e vigne ovunque grazie, soprattutto, ad una leggermente più avanti rispetto lo scorso anno. disponibilità idrica ottimale che ha permesso alla pianta di sopportare a.l. bene l’ondata di caldo di giugno.
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LOCALI
TENDENZE
La famiglia Cerea. Da sinistra : Roberto, Barbara, Rossella, Enrico, i genitori Vittorio e Bruna, e Francesco
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on due stelle Michelin (la prima conquistata nel ’70), due cappelli dell’Espresso, tre stelle di Veronellii, 2 forchette del Gambero rosso e 2 medaglie del Touring, “Da Vittorio”, alla vigilia dei 40 anni di attività, riparte da una prestigiosissima sede sui colli bergamaschi. Il più famoso ristorante di Bergamo, e fra i primi 10 in Lombardia, dal 26 agosto ha lasciato lo storico locale del capoluogo orobico per trasferirsi a Brusaporto, in una location assolutamente prestigiosa e di charme sui colli vicini a Bergamo. Con 70 posti a sedere (che possono diventare 150 all’occorrenza) e 11 camere-suite fra le più eleganti oggi in Italia, il nuovo ristorante della famiglia Cerea si affianca all’altro locale di successo aperto nel
Da Vittorio a Brusaporto ’96, la Cantalupa, sede di banchetti e ricevimenti fino a 400 posti al coperto e 500 all’aperto. Una scelta per molti versi rivoluzionaria perché Da Vittorio è il ristorante di riferimento di Bergamo: è il locale che più di 30 anni fa ha proposto il pesce ed è quello dove “chi conta”
non può non andare… Ora lascia il centro cittadino, ma si trasferisce in un contesto da resort di lusso che sembra dare concretezza alla parola d’ordine da sempre di Vittorio Cerea e della sua famiglia: “Chi siede alla nostra tavola deve sentirsi un re”.
Enoteca Bacco a Montichiari dove vive il gusto del vino D opo sogni e progetti, Silvio, Marco e Ferdinando trasformano la loro passione in attività: nasce cosi nel 2001 “L’Enoteca Bacco” di Montichiari (Bs). L’enotecario è notoriamente colui che mette a disposizione il suo sapere e seleziona i vini migliori per la clientela che, nel caso dell’enoteca Bacco, vuol dire principalmente ristoranti per cui selezionare e distribuire vini e distillati garantendo professionalità ed il miglior
rapporto qualità/prezzo. Proprio per la ristorazione l’enoteca di Montichiari offre un servizio particolarmente accurato ed esclusivo basato sulla vendita in distribuzione (senza obbligo di quantitativi minimi), la vendita diretta, l’offerta di cantine selezionate in esclusiva per le province di Brescia e Mantova, consulenze, consegne in loco, composizione di Carte vini. Il tutto sulla base di una cantina climatizzata e umidificata per il mantenimento ottimale dei vini, una vasta selezione di vini italiani ed esteri, di distillati (Cognac, Armagnac e Whisky) e un’ottima selezione di Grandi Bordeaux. Alcuni nomi per fare capire di cosa si occupa l’Enoteca Bacco: Grattamacco, Mauro Sebaste, La Viarte, Villa St Anna, Agriverde, K.Martini & Sohn, Castellare di Castellina , Monte Cicogna, Basilisco, Dezi , Brunelli Luigi,
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ecc. In un locale finemente arredato, con esposti tutti i prodotti in vendita, nonché una sala degustazione per degustarli in completa serenità, l’enoteca mette inoltre a disposizione un ampio servizio di regalistica natalizia e di rappresentanza, con la possibilità di personalizzare cassette e bottiglie. A breve sarà disponibile anche il negozio on line, mentre tutte le info si possono trovare sul sito www.baccoteca.it o contattando direttamente: Silvio Conzadori 339 8758875 - Zanini Marco 335 7074789 - Maurizio Salvo (agente di zona lago di Garda) 335 6263901 - Maria Ottaviani (responsabile Marketing) 030 9651570. Enoteca Bacco di Conzadori Silvio & C Via Poli, 41 - 25018 Montichiari (Bs) Tel 030 9651570 - Fax 030 9664274 www.baccoteca.it - info@baccoteca.it
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LOCALI
L A PA R O L A A L L O C H E F
Al Torrazzo tradizione e innovazione
freschezza della salsa al prezzemolo e il salato del prosciutto. E poi invitanti e profumati ravioli con ripieno di quaglie, lo sformatino di zucchine e uvetta passa. Interessante il petto di piccione con la sua coscia, glassato al miele d’acacia con sformatino di bietole novelle. Ottimi l’involtino di coniglio alla santoreggia e le melanzane violette. Jessica e Andrea hanno mantenuto quella che è la cucina della tradizione, sfruttando intelligentemente il patrimonio culinario della famiglia e avvalendosi dell’esperienza di papà Raccani, cosa che ci fa stimare ancora di più questi giovani ristoratori. Troviamo i salumi locali con l’antipasto in agrodolce, con peperoni all’aceto e grana, la trippa in brodo di manzo, un meraviglioso minestrone di verdure fresche, il mitico bollito, che non Bruno Federico, tra i più noti chef e sommelier poteva mancare visto che siamo nella tipica della vicina Rovato, con lombardi, patron de La Caprese di Mozzo (Bg) zona testina, gallina nostrana, cappello del e delegato Ais di Bergamo, in questa rubrica prete, biancostato e via di seguito. E in chiusura, non si devono esprime giudizi su locali e “colleghi”, con perdere i dessert fatti in casa, l’obiettivo di offrire valutazioni e sensazioni naturalmente di stagione. Ottima la come solo un cuoco le può vivere, che per cantina con i classici Franciacorta, con una volta è seduto al posto della clientela interessantissime e sorprendenti proposte di piccoli produttori. A curare la cantina è naturalmente Andrea, che del locale. Questo luogo, anche prima mette in evidenza entusiasmo e n un angolo pittoresco in quel di della gestione della famiglia Raccani, competenza davvero apprezzabili. Palazzolo sull’Oglio (Bs), c’è un’antica trattoria che miscela con era adibito a osteria con camere e Bruno Federico cucina per soddisfare le esigenze dei sapienza e maestria la cucina innovativa e la cucina della tradizione. viandanti. Cucina innovativa, Jessica, figlia d’arte, quarta Ristorante Al Torrazzo Via Canonico Bussolotti generazione di osti e il marito Andrea, dicevamo, ma attenta al territorio. 25036 Palazzolo sull’Oglio Ottimi lo sformatino di ricotta fresca novello ristoratore, conducono con Tel. 030 7400672 e prosciutto San Daniele con salsa al entusiasmo la trattoria Al Torrazzo, prezzemolo, piacevole l’equilibrio tra Chiuso lunedì sera e tutto martedì nome che deriva dall’antichissimo www.ristorantetorrazzo.it muro in pietra che si trova nell’interno il dolce dello sformatino, la
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Luoghi e saperi della gente di mare in Emilia Romagna fra 24/25 settembre e 1/2 ottobre domeniche dedicate alla suggestione dei fondali del mare Adriatico: degustazione di mitili dei pescatori subacquei, mostra fotografica, incontri con autori di libri sulla fauna marina. A Cervia, il pesce è legato al sale delle famose saline. Due sabati dedicati a brevi lezioni di cucina, esperienza di pescaturismo a bordo di pescherecci alla scoperta dei mestieri del mare, laboratori per bambini e degustazioni di pesce, ma anche visite in salina ed esposizioni a tema al Musa, il Museo del sale. i respira aria di mare grazie alla turistico-culturali, ludiche e A Cesenatico la protagonista gastronomiche, con accompagnatori manifestazione “MARINERIE è la “canocchia dello strascico”. Da d’eccezione: i pescatori. Partendo da APERTE”, due fine settimana non perdere le lezioni per cucinarla, Goro: due sabati dedicati al d’eventi “a sfondo marino” per far le degustazioni offerte dai pescatori, “Circuito della vongola verace”, conoscere ai turisti un affascinante le uscite in barca per provare a mondo, quello delle nove Marinerie all’uscita in mare aperto a pescare, le visite al bellissimo porto raccogliere le vongole, e per poi dell’Emilia Romagna. Straordinarie, disegnato da Leonardo Da Vinci e al cucinarle e degustarle insieme ai piene di fascino, spettacolari per la Museo della Marineria considerato pescatori. La domenica si scende storia, la cultura e le tradizioni dei uno dei Musei più interessanti verso sud. loro protagonisti: i pescatori. È Comacchio la meta con la d’Europa. Tutto si svolge nei giorni 24 A Bellaria-Igea Marina i e 25 settembre e 1 e 2 ottobre 2005: visita in barca al Museo delle Valli, sabati abili pescatori insegnano l’arte con itinerari guidati ai “luoghi della le romantiche “passeggiate” lungo i della raccolta del pesce dalle reti, suoi canali sulle tipiche pesca” ed incontri nei borghi incontrano il pubblico e cucinano marinari fra barche, porti, fari, reti e imbarcazioni del delta del Po ed pesce per tutti. incontri, mostre e degustazioni del mercati del pesce, per scoprire i La splendida Rimini luoghi e i saperi della gente di mare prodotto tipico locale: l’anguilla. organizza per due sabati, in onore A Marina di Ravenna due in un ricco calendario di attività del pesce azzurro, degustazioni, visite alle imbarcazioni e la scuola A tutti i partecipanti sarà data in omaggio di cucina. la nuovissima “Guida ai luoghi della A Riccione, le domeniche, pesca della Regione Emilia-Romagna” da non perdere il raduno delle imbarcazioni storiche della Mariegola delle Romagne, la scuola di nodi e di vela, le degustazioni dei prodotti ittici locali. Infine a Cattolica, protagonista dei sabati la vongola poveraccia, da degustare dopo la visita al Museo della Regina. “Marinerie Aperte” è come una linea immaginaria che collega la costa emiliano-romagnola per svelare la storia dei porti dell’Adriatico rendendo visibile e Segreteria Organizzativa: telefono 051 vivibile la vita reale della marineria 283013 - fax 051.284169 operativa dal attraverso i suoi protagonisti: i 01/09/05 dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 13,00 - w.marinerieaperte.org, pescatori e le loro famiglie.
Marinerie aperte
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info@marinerieaperte.org L O M B A R D I A A TAVO L A
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Sui Colli Longobardi crescono sapori e ricette La Strada del vino bresciana si arricchisce di quattro nuove ricette da abbinare ai vini del territorio
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l ricettario della Strada del vino dei Colli Longobardi si arricchisce di altre quattro ricette, firmate da altrettanti chef di prestigio della provincia di Brescia e abbinate, ovviamente, ai vini del territorio. Claudio Liberini firma un fagottinotramezzino da abbinare al Capriano del Colle Rosso Doc o al Montenetto di Brescia Rosso Igt. Mirto Righetto ha ideato un fagottino di pasta integrale con ricotta di capra da abbinare al Capriano del Colle Bianco Doc, al Montenetto di Brescia Bianco Igt o al Ronchi di Brescia Bianco Igt. Il filetto di trota Fario al vino rosso, ricetta di Pietro Palazzo, è da gustare con il Botticino Rosso Riserva o il Capriano del Colle Rosso Riserva. Il tortino di pere al vino rosso, firmato da Giuseppe Maffioli, è in abbinamento a un Bianco passito giovane che pure viene prodotto nella zona intorno a Brescia denominata Colli dei Longobardi. La presentazione e degustazione delle quattro ricette - che si aggiungono alle altre 10 presentate nei due anni precedenti - si è svolta nella sede di Cast Alimenti, il noto centro bresciano di scienza dell'alimentazione, di fronte a un pubblico numeroso e qualificato. «Ci fa piacere - hanno detto il presidente della Strada del vino Colli Longobardi, Michelangelo Scarpari e la vicepresidente Maria Bigogno - che la nostra iniziativa sia stata apprezzata. È un modo nuovo per valorizzare il territorio e le sue tradizioni L O M B A R D I A A TAVO L A
enogastronomiche, a sostegno del turismo». Partendo dal cuore storico della città di Brescia, il castello sul Colle Cidneo, la Strada del vino dei Colli Longobardi si dirige a est passando per Sant'Eufemia sino a Botticino (città del marmo ma anche di un apprezzato vino rosso), quindi il percorso piega verso sud attraverso i Comuni di Rezzato, Castenedolo (la tradizione vitivinicola è rappresentata dalla Igt Montenetto), Borgosatollo e Montirone, per proseguire verso ovest attraverso la zona vitivinicola dei Comuni di Flero, Poncarale e Capriano del Colle (il nome del paese è anche quello di due Doc, Rosso e Bianco). Gli associati alla Strada del vino Colli dei Longobardi sono 24. La sede operativa è in via A. Del Sarto 37, a Brescia, presso Solaria scrl: telefono 030 2312791 - fax 030 2312784 info@stradadelvinocollideilongobardi.it www.stradadelvinocollideilongobardi.it.
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I 24 soci bresciani Az. Agricola Pusterla - Rovato Centro arte scienza tecnologia dell’alimento - Brescia Az. Agricola Val Persane - Mompiano Cts Brescia (I viaggi dei Giovani srl) - Brescia Gastronomia Enoteca di Lanzani G. Battista - Brescia Best Western Hotel Master e La Corte Hotels srl - Brescia Cantina Scarpari Felice - Botticino Sera Az. Vinicola Emilio Franzoni snc - Botticino Sera Trattoria ‘Casa Nuova’ di Quecchia & C. snc - Botticino Sera Trattoria ‘Cave’ - Botticino Sera Apicoltura Del Sampì di Schivo Mirella - Botticino Sera Distillerie Pirotelli di Pirotelli Oreste - Rezzato Macellerie Liberini - Rezzato Az. Agricola Bigogno dott. Maria - Castenedolo Agriturismo ‘La Fioreria’, Museo floreale - Montirone Caseificio Sociale di Montirone scrl - Montirone Az. Agricola Botti - Capriano del Colle Az. Agricola ‘La Vigna’ - Capriano del Colle Az. Agricola Lazzari Giovanni & Dario - Capriano del Colle Az. Agricola ‘La Cascina Nuova’ - Poncarale Az. Agricola San Bernardo - Poncarale Trattoria ‘Al Bersagliere’ - Flero Az. Agricola ‘La Fazenda’ - Flero Trattoria ‘Della Nonna’ - Poncarale
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“Carnia in tavola 2005”, sapori di montagna in Friuli avranno scelto il menù degustazione verrà regalata una tovaglietta di lino Fino al 31 ottobre ricamata con i tradizionali motivi delle menu tradizionali antiche tessiture carniche. in 18 ristoranti I ristoranti che aderiscono a “Carnia in Tavola 2005” sono, in Carnia: La Perla di Ravascletto, Gardel di Piano d’Arta, Salon di Piano d’Arta, ormaggi di malga, insaccati, Carnia di Venzone, Antica Osteria Valle selvaggina, ortaggi, ma anche di Tolmezzo, Vecchia Osteria Cimenti erbe aromatiche, piccoli frutti di bosco, funghi. Sono i gustosi ingredienti di Villa Santina, La Miniera di Invillino (Villa Santina), Davost di Forni di Sopra, alla base della cucina della montagna Riglarhaus di Sauris, Al Sole e Scarpone friulana della Carnia e del Tarvisiano. di Forni Avoltri, Alla Frasca Verde di Tutto questo si può assaporare, fino al Lauco, Al Cavallino di Paularo. Nel 31 ottobre, nell'ambito di “Una Tarvisiano: Al Montone di Camporosso, montagna di sapori - Carnia in Tavola Valle Verde di Tarvisio e Tschurwald di 2005”, rassegna gastronomica che imbandisce le tavole di 18 fra ristoranti Tarvisio. In Carinzia: Erlenhof di e trattorie con il meglio delle proposte Kötschach-Mauthen, Pontiller di Oberdrauburg. Per i ristoranti italiani il degli chef locali. Ai commensali che
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Il meglio dell’antiquariato in mostra a Cremona
E’ la cucina la forza dell’Hotel Elvezia a Selvino
Appuntamento a Cremona dal 10 al 18 settembre con la 6a edizione di CremonAntiquaria, evento che apre la stagione autunnale dell’alto antiquariato. La manifestazione è tra le più attese dagli esperti e appassionati del settore, non solo per la qualità dei pezzi in mostra, ma anche perché, come ogni anno, agli stand degli espositori (oltre 70) viene affiancata un’importante rassegna pittorica collaterale di alto livello. L’edizione 2005 vedrà l’allestimento della mostra “Il collezionismo privato nella pittura cremonese: Bragadini, Tomè e Vittori”, una vera chicca che porterà alla luce numerosi dipinti che solitamente non sono visibili al pubblico. Il numeroso pubblico che ogni anno visita la manifestazione (oltre 11.000 visitatori nel 2004), si potrà immergere in un ambiente raffinato e curato nei minimi dettagli, il luogo ideale per chi desidera trovare oggetti rari per arricchire la propria collezione. Per ulteriori informazioni: CremonaFiere - tel 0372 598011.
Fojade alla boscaiola, lasagne al Branzi, dieci tipi di risotto, vitello in casseruola con funghi porcini, cinghiale in civer con polenta, baccalà alla veneta, capriolo alla francese, lumache trifolate, Zigoner, filetto all’alpina, dolci e trofei nuziali fatti in casa. Non è la carta di un ristorante per gourmet, ma la scelta dei piatti tipici bergamaschi e di cucina internazionale dell’Hotel Ristorante Elvezia di Selvino (Bg). Domina l’omonimo altopiano, a mille metri d’altitudine, a cavallo fra la Valle Seriana e la Brembana, ai piedi delle Valli Orobie. L’Hotel è nato nel 1959 e la sua struttura deriva da una villa dell’Ottocento immersa in un parco con giardino e posteggio privato. E’ gestito dalla famiglia Carrara che ne cura anche la sala ristorante, fiore all’occhiello dell’hotel, ristrutturata nel 2004 che può ospitare fino a 180 persone. A pranzo e a cena vengono proposte sei portate diverse con un ricco buffet di antipasti, contorni e dolci. L’albergo ha 25 camere tutte accessoriate, una veranda affacciata sul giardino con un panorama a 360 gradi, una taverna con discoteca, due sale tv e una sala congressi.
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Foto: Marco Verzella
prezzo dei menu degustazione varia da 22 a 32 euro, per quelli austriaci da 15 a 26 euro. Per informazioni: Confcommercio Udine, tel 0432 538749; Aiat della Carnia, numero verde 800249905, Aiat del Tarvisiano, di Sella Nevea e Passo Pramollo, tel 0428 2392 www.tarvisiano.it.
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un’emozione chiamata cuvée
Foto: Marco Verzella
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www.berlucchi.it
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Cristal 60, e l’acqua pura non è più un problema S
i chiama Awa Crystal 60 della Vin Service di Zanica (Bg) il nuovo erogatore di acqua gassata fredda, acqua liscia fredda e acqua a temperatura ambiente in versione manuale. È l'erogatore d'acqua ideale per uffici, mense aziendali e bar: eroga 1 litro d'acqua gassata fredda in 25 secondi, la gasatura può essere regolata in base alle preferenze del cliente e l'acqua viene servita sempre alla giusta temperatura e frizzante come appena stappata. Crystal 60 manuale è dotato di filtro a carboni che elimina il cloro e filtra tutte le impurità in sospensione di grandezza superiore a 0,5 micron. Il sistema è inoltre equipaggiato con una
lampada a raggi ultravioletti ad azione antibatterica che permette di fornire acqua sicura dal punto di vista microbiologico. La cartuccia e la lampada Uv sono di facile sostituzione. In questo modo Awa opera per migliorare la qualità della vita e dell'ambiente, risolvendo molti problemi con un unico dispositivo. Non sarà più necessario preoccuparsi di rifornire lo
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stock di acqua, con i problemi legati al trasporto, al raffreddamento delle bottiglie e allo smaltimento dei rifiuti. Vin Service è associata ad Aqua Italia (http://www.aquaitalia.it/), associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti, prodotti chimici, accessori e componenti per il trattamento delle acque primarie (non reflue) per uso civile, industriale e per piscine. Per maggiori informazioni è possibile scrivere alla mail info@vinservice.it o telefonare allo 035 672361.
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Mantecare per induzione con la padella in alluminio L
a padella in alluminio per induzione (misure da 20 a 28 centimetri, con uno spessore di 8 millimetri) è ideale per mantecare in padella. Lo spessore di questa padella, infatti, permette il mantenimento del calore all’interno del recipiente in maniera più prolungata, anche nel momento in cui la padella viene staccata dall’induzione per effettuare l’operazione di salto della pasta. La temperatura viene distribuita in modo omogeneo sia ai lati che sul fondo permettendo una perfetta mantecatura delle paste. La forma è indicata anche per la preparazione di salse di pomodoro, per le fritture e la cottura di prodotti che realizzano la salsa con il fondo di cottura dell’alimento cucinato. L'istituto Superiore di Sanità Italiano, dopo accurata sperimentazione, ha riscontrato che, anche nel caso limite di una dieta preparata solo con recipienti di alluminio, il valore massimo di ingestione risulta essere di 6 mg al giorno, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità indica un limite massimo giornaliero di ben 60 mg, valore accolto anche nelle Specific Guidelines del Consiglio Europeo, quindi l'uso di recipienti di alluminio perfettamente sicuro. Nella scheda qui a fianco potete trovare un’interessante ricetta per preparare dei gustosi spaghetti ai broccoli, cipollotti novelli, pomodorini e bottarga.
Spaghetti ai broccoli, cipollotti novelli, pomodorini e bottarga INGREDIENTI Spaghetti Broccoli Pomodorini Bottarga Cipollotti Olio extra vergine Pecorino
gr gr gr
280 60 60 quanto basta gr 50 quanto basta quanto basta Ricetta a cura di Chicco Coria Chef docente della SAPS
Primo piatto
STRUMENTI DI COTTURA
TECNICA DI COTTURA
Padella in alluminio per induzione Misure: da 20 a 28 cm. - spessore 8 mm
cuocere al salto
STRUMENTI COMPLEMENTARI
METODO
Pentola in acciaio inox
mantecare in padella
PREPARAZIONE In una padella di alluminio per induzione versare un goccio di olio. Aggiungere i cipollotti tagliati grossolanamente e rosolare per un minuto. Aggiungere i pomodorini a metà e spegnere la piastra. A parte, in una pentola di acciaio cuocere in abbondante acqua salata gli spaghetti con i broccoli. Scolarli al dente e unirli ai pomodorini e cipollotti. Accendere la piastra e terminare la cottura con un goccio di acqua di cottura. Mantecare con pecorino grattugiato, olio extra vergine e bottarga.
In collaborazione con
www.sapsitalia.com
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In collaborazione con il Comune di Bergamo
Notti di luce 2005 L’arte improvvisa
Bergamo, 8-9-10 settembre 2005 Giovedì 8 settembre 2005 ore 21 - Piazza Matteotti
ore 22.15 - P.zza Dante antistante la Camera di Commercio
BLUES TO BOP
ALL'IMPROVVISO... LA DANZA Progetto itinerante di Valerio Festi
Nick the Nightfly & Montecarlo Nights Orchestra con Sarah Jane Morris e Franco Ambrosetti Direzione e arrangiamenti di Gabriele Comeglio
Venerdì 9 settembre 2005 ore 21 Piazza Matteotti
ore 22.15 - P.zza Dante antistante la Camera di Commercio
VALZER DI LUCE
TECHNOPOLIS
Progetto itinerante di Valerio Festi
con Titino Carrara (nel ruolo di Arlecchino) Kataklò Athletic Dance Theatre Regia di Oreste Castagna
Sabato 10 settembre 2005 ore 21 Piazza Matteotti
ore 22.15 - P.zza Dante antistante la Camera di Commercio
LUCIO DALLA IN CONCERTO
LA DANZA DEGLI ELEMENTI
con l'Orchestra Jazz di Notti di Luce orchestrazioni di Fabio Coppini e Gabriele Comeglio
Ingresso gratuito
Progetto itinerante di Valerio Festi
Tutti gli spettacoli sono in esclusiva per Notti di Luce - www.nottidiluce.com
CDpM Eventi
Luci architetturali e di spettacolo
CLAY PAKY PROFESSIONAL SHOW LIGHTING Martedì 6 e Mercoledì 7 settembre ore 18.30/20 - 21/22.30 Quadriportico del Sentierone
Martedì 6 e Mercoledì 7 settembre ore 18.30/20 - 21/22.30 Cortile di Palazzo Frizzoni
Master di Improvvisazione Jazz
I segni dell'improvvisazione nella Commedia dell'Arte
con Franco Ambrosetti
6 - 10 settembre 2005 Palazzo Frizzoni
Mostra delle opere premiate alla XXI edizione del Premio nazionale di pittura Ermenegildo Agazzi
con Titino Carrara Tutti gli eventi si terranno nei luoghi indicati anche in caso di pioggia in collaborazione con
e grazie a
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Ceky brucia gli sprechi per pizze da gourmet I
l bruciatore Ceky è ormai uno strumento indispensabile in ogni pizzeria. Posizionato direttamente all’interno del forno, sul lato destro o sinistro del piano di cottura, permette di eliminare l’utilizzo della legna, o di alimentare il forno a legna e a gas. Questo bruciatore garantisce una cottura omogenea e un’estrema facilità di utilizzo, unendo il risultato di cottura di un forno a legna con una programmazione della temperatura paragonabile a quella di un forno elettrico. Inoltre, elimina completamente
l’emissione di fuliggine e risolve in maniera veloce ed economica i problemi legati alle nuove normative comunitarie. Si tratta di un prodotto certificato CE che rispetta tutti gli standard internazionali di qualità e sicurezza. Permette, inoltre, di posizionare tre pizze in più all’interno del forno grazie al fatto che si è eliminato lo spazio occupato dalla legna. La regolazione della temperatura permette di ottenere una cottura omogenea senza bisogno di dover intervenire continuamente sulla fiamma della legna, velocizzando il lavoro del pizzaiolo e permettendo anche a pizzaioli con poca esperienza di ottenere degli ottimi risultati grazie alla sua facilità di utilizzo. È un bruciatore che unisce ai bassi consumi (1,5 metri cubi all’ora di
metano o 1,2 Kg/h di Gpl, circa 50 centesimi di euro all’ora) la possibilità di consumare quello che effettivamente viene utilizzato: abbassando la fiamma nei momenti di assenza di ordini e riportando in pochi secondi il forno alla giusta temperatura, diminuendo ulteriormente i consumi. Il bruciatore è atmosferico, ha una potenza termica di 24.000 Kcal e può essere posizionato in forni già esistenti, oltre che essere rimosso e spostato in un nuovo forno. Forni Ceky Srl, via Industriale 21/23 25030 Lograto (Bs) tel 030 9972249 – fax 030 9972818 www.ceky.it - e.mail: ceky@ceky.it
S.Pellegrino Cooking Cup, vince Kixxme Vela e gastronomia, questo l’originale connubio alla base del successo della S. Pellegrino Cooking Cup, regata che vede, da 5 anni, la partecipazione di equipaggi composti da velisti ed esperti chef. Sottocoperta gli chef lavorano ai fornelli per comporre opere d’arte culinaria. Nella laguna veneta gli equipaggi provenienti da tutta Italia, e non solo, si sono dati battaglia lo scorso 2 luglio, su un percorso lungo 10 miglia tra il Lido di Venezia e l’isola di San Giorgio Maggiore. Ad aggiudicarsi la padella d’argento del trofeo Challenger S.Pellegrino Cooking Cup, è risultato Kixxme di Nadia Canalaz del circolo velico Cupa YC. Ai fornelli lo chef Richard Leimer.
Arriva il naso elettronico Si chiama naso elettronico ed è un nuovo apparecchio per la valutazione dell’aroma dei prodotti alimentari. L’odore viene captato attraverso appositi sensori, trasformato in un impulso elettrico e trattato elettronicamente. Valuta la stagionatura del prosciutto, riconosce l’origine geografica di formaggi e oli extravergini di oliva. Grazie a questo strumento i sofisticatori potrebbero essere più agevolmente smascherati.
Galà ristorazione bresciana La ristorazione di qualità a sostegno del turismo locale. L’assessore al turismo della Provincia di Brescia, Riccardo Minini ha organizzato la prima edizione del “Galà della ristorazione bresciana” per premiare i più meritevoli professionisti della ristorazione. La manifestazione si è svolta al ristorante Casa Esenta di Lonato, testimonial della serata Elenoire Casalegno e Omar Pedrini. Premiati Gualtiero Marchesi (dell’omonimo ristorante in Erbusco), Mauro Piscini (Miramonti l’Altro di Concesio), Antonio Gavazzi (Gambero di Calvisano), Massimiliano Tosetti (Villa Fiordaliso di Gardone Riviera), Orietta Filippini (La Tortuga di Gargnano), Nicola Silvestri (Il Gelso di San Martino a Cazzago San Martino). Premio speciale alla carriera e personaggio dell’anno Enzo Dellea. Premiati anche il Cfp di Ponte di Legno e l’Accademia Bresciana Arti e Mestieri della Buona Tavola. L O M B A R D I A A TAVO L A
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Pasta Pagani, il nome della qualità La parola d’ordine del Pastificio Pagani Spa è qualità totale. Primario produttore di pasta secca con 100% di grano duro assortita in una vasta gamma per soddisfare tutte le esigenze dei consumatori. Fondata nel 1969 a Rovato (Bs), l’azienda si è ampliata negli anni; oggi lo stabilimento copre un’area di circa 40mila mq, di cui 12mila sono occupati dall’unità produttiva. I magazzini di 15mila mq sono in grado di ospitare più di 10mila Europallet e i dipendenti sono attualmente 157. Il tempo è passato, ma la filosofia del Pastificio Pagani, che da sempre opera anche per diffondere la cultura della “vera pasta Made in Italy nel mondo”, è sempre la stessa: operare nel rispetto della qualità a 360°.
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Tanti gli stili Uno solo il nome
RO.S. Spa • Via Don Milani, 1 • 24050 Zanica (Bergamo) • Tel. 035.670299 • Fax 035.673936 • www.ros.bergamo.it
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Regalistica di Natale Isola Service scalda i motori L
a stagione estiva non è ancora finita, ma già si pensa a come organizzare al meglio le scadenze delle festività natalizie. Come ogni anno le più importanti organizzazioni che si occupano di regalistica in un campo così strategico come quello dell’enogastronomia sono già pronte. Ne è un esempio l’Isola Service di Trezzo sull’Adda (Mi) che come al solito propone uno dei cataloghi più ricchi per proposte e idee regalo. Ce ne parla Enrico Perego, responsabile commerciale dell’azienda.
champagne, con vino e culatello o San Daniele ed altro ancora. Si passa poi alle confezioni a tema, il cioccolato, il caffè, il fungo, il tartufo, la castagna e così via, per finire con le vere e propre confezioni che vanno dalla semplice scatola litografata con panettone, bottiglia e torrone, alle confezioni con prodotti tipici regionali: Toscana, Piemonte, Veneto e Puglia.
Cesto Topazio
Chi sono i Vostri principali clienti di Natale? Come selezionate i prodotti Per la maggiore aziende che Che rilevanza ha nel Vostro da inserire nelle confezioni? devono fare omaggi a dipendenti e settore il Natale? Alcune aziende, come clienti e che possono quindi trovare Per noi è molto importante, nel nostro catalogo cassette, infatti, da anni, ci proponiamo con un l’Antica Torroneria Barbero e la catalogo sempre rinnovato, in grado di Bonifanti Panettoni, sono storiche per confezioni e cesti per tutti i gusti. noi, altre, come Hanno anche la possibilità di Tartuflanghe, Borgo dè personalizzarli, creandoli a proprio Medici, Stainer, piacimento visto che questi sono tutti Albertengo, Virginia, Jada, composti da noi al momento Salcis, sono state inserite dell’ordine e niente arriva già da qualche anno, ma confezionato. stanno diventando per noi punti fermi per l’alta Quando sarà materialmente qualità dei prodotti e la stampato il vostro catalogo per il continua proposta di Natale 2005? nuove ricette che ne Dovremmo essere pronti per denotano la costante la fine di settembre o al massimo i Cesto Delizie Puglia voglia di evolversi. primi giorni di ottobre, salvo imprevisti Quest’anno nella zona di Alba, tramite e invitiamo, chiunque fosse interessato, a richiedercelo via e-mail, soddisfare il cliente che, col tempo, è la Tartuflanghe, ho conosciuto Prunotto, una piccola azienda o previo telefonata, oppure di diventato sempre più esigente, alla familiare che commercializza verdure visionarlo sul nostro sito ricerca di qualcosa di diverso dalle sott’olio, frutta allo sciroppo e sughi www.isolaservice.it. solite confezioni regalo e dai soliti particolari fatti con cesti che si possono trovare nella prodotti provenienti grossa distribuzione. esclusivamente dai campi di proprietà, di qualità Come impostate il Vostro superlativa, e Giovanni catalogo? Cogno, che a detta di Le prime pagine le dedichiamo sempre agli champagnes, chiunque nella zona di Alba e non solo, produce che sono uno dei nostri cavalli di battaglia. Seguono le cassette dei vini, i migliori biscotti di nocciola e di pasta di le nostre idee regalo, con scatole di cioccolatini, confezioni con salmone e meliga in Piemonte. Cesto Il Cioccolato L O M B A R D I A A TAVO L A
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Tracciabilità, carni più sicure C
om’è noto, dall’ 1 gennaio 2002 gli operatori che commercializzano carni bovine hanno l’obbligo, come previsto da un decreto ministeriale, di etichettare le carni indicando il Paese di nascita dell’animale, il o i Paesi dove è stato allevato, la località di macellazione con
numero di approvazione del macello, il Paese di sezionamento, il numero di approvazione e il codice di riferimento che evidenzi il nesso tra la carne o gli animali da cui deriva. Un tipo di adempimenti che richiede particolari attenzioni a garanzia della correttezza delle procedure
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adottate. Ne è un esempio il sistema adottato da Lombardia Carni che, da sempre all’avanguardia nella tracciabilità, la trasparenza e la sicurezza alimentare, ha affrontato le nuove norme con procedure integrate difficili da trovare in altri siti produttivi del settore. «Non solo siamo in grado di far risalire ogni fettina di carne al capo esatto – ha rilevato l’amministratore unico di Lombardia Carni, Mario Solari ma possiamo fornire più di sessanta informazioni corredate da fotografie per ogni materia: dalla categoria al taglio, dalla razza bovina al peso, dalla tecnica di allevamento al tipo di alimentazione dell’animale». Il nuovo stabilimento di via Volta 6, ad Almè (Bg), è stato ad esempio progettato per soddisfare proprio le richieste di sicurezza alimentare e al suo interno vengono percorsi, con l’automazione unita alla professionalità dei dipendenti e alle lavorazioni personalizzate, tutti i gradini del processo produttivo avendo come obiettivo la tutela dei consumatori.
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Rosanna Ojetti
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Allestire col ghiaccio Sergio Pezzotta, amministratore delegato della Ros Spa, in questa rubrica offre spunti di riflessione sulle nuove tendenze per la gestione dei locali
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a qualità, la fantasia, la creatività, le suppellettili sono il messaggio pubblicitario con il quale la società incaricata della gestione del buffet firmerà il proprio lavoro. Tra le ultime novità ci sono degli stampi di plastica che servono a realizzare sculture in ghiaccio. L’assortimento è composto da 10 interessanti soggetti (delfino, cigno, conchiglia, ancora, chiave di sol, pesce, sposi, pantera, sirena e due cuori), le cui misure d’ingombro vanno da cm 48x56x h15 della conchiglia a cm 41x41x h83 degli sposi. Le sculture dovranno essere messe in una teglia che possa contenere l’acqua che si formerà con il naturale scioglimento del ghiaccio, avendo cura di mimetizzare il tutto con l’aiuto di fiori, frutta o verdure. Per realizzare le sculture si deve chiudere lo stampo unendo i due gusci con l’apposito sistema di fissaggio assicurandosi che le viti siano ben strette per evitare perdite d’acqua. Riempite poi la forma di cubetti di ghiaccio e aggiungete acqua fredda per riempire lo spazio restante, fino a qualche centimetro dal bordo. Dopo 70-72 ore estraete lo stampo dal freezer, appoggiatelo su un lato, aprite il mezzo guscio e prelevate la forma in ghiaccio. Utilizzate acqua distillata; scuotete e picchiettate lo stampo per far fuoriuscire bolle d’aria; a congelamento avvenuto favorite il distacco della scultura dallo stampo con acqua a temperatura ambiente. Per migliorare l’opera, lucidare il soggetto passando velocemente una fiamma (usando ad esempio un cannello) e quindi lisciarla con un panno morbido. Sergio Pezzota L O M B A R D I A A TAVO L A
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Orobica Pesca, 40 anni nel segno della freschezza y
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ominciò 40 anni fa con una piccola pescheria in città - la moglie in negozio e lui in giro a consegnare ai ristoranti - l’avventura di Giovanni Cacciolo Molica, presidente della Orobica Pesca Spa di Bergamo, universalmente conosciuto come il siciliano (di Messina, ndr) che ha insegnato ai bergamaschi a consumare e apprezzare il pesce fresco. È stato lui, trasferitosi a Bergamo appena diciassettenne, a dare al commercio del pesce in Bergamasca impulso e autorevolezza. Oggi “l’Orobica” di Bergamo dà lavoro a un’ottantina di persone, tra la sede storica di via Bianzana (dove ci sono il vastissimo cash and carry, i depositi e un negozio al dettaglio), la pescheria in via IV Novembre, un’altra a Clusone e una
quarta di prossima apertura a Treviglio. Circa 20 milioni di euro il fatturato complessivo. Una Spa che occupa a tempo pieno tutti i componenti, dal presidente alla moglie, ai tre figli e al genero. «Stiamo festeggiando i 40 anni di attività con una serie di incontri - dice Cacciolo - per ringraziare i collaboratori, i clienti, i fornitori, le autorità provinciali, tutti coloro che hanno avuto fiducia in questa attività». Il primo di questi incontri - che riprenderanno poi in autunno - si è svolto al Bobadilla di Dalmine. È finito a tavola, come era giusto e prevedibile, con una ricchissima proposta di specialità di mare e montagna, spaziando dal pesce ai salumi, dalla carne alle verdure, il tutto accompagnato da vini siciliani. «Il mercato del pesce - conclude Cacciolo - è cambiato molto negli anni. Oggi le nuove
tecnologie informatiche e l’organizzazione logistica hanno reso tutto più rapido e quindi è ancora più facile avere prodotti freschi da ogni parte del mondo. Il miglior pesce di mare resta quello del Mediterraneo, lo riconoscono tutti».
I coniugi Giovanni e Gabriella Cacciolo (al centro), a destra i figli Cristina e Matteo e, a sinistra, la figlia Franca con il marito Ottavio
Con i vini d’Alsazia in crociera sul Reno Dal 29 ottobre all’1 novembre il tour operator Crocierando ha organizzato la prima crociera enogastronomica sul Reno, solo per italiani, con partenza da Strasburgo a Colmar e ritorno. Durante la navigazione saranno illustrate le diverse tipologie di vini come il Gewürztraminer, Pinot bianco e grigio, Moscato e Riesling. I crocieristi visiteranno pittoreschi villaggi dell’Alsazia immersi nei vigneti, quali Riquewihr, Kaysersberg, Ribeauville, Eguisheim con visite a cantine e degustazioni di fois gras. Il costo comprensivo di pranzi e cene con vini selezionati, viaggio in cabina a due letti, costerà 530 euro sul ponte Colmar e 570 euro sul ponte Loreley a persona. E’ escluso il viaggio per raggiungere Strasburgo e la cena facoltativa in un ristorante stellato a Colmar che avrà un costo di 55 euro. Per prenotazioni, Crocierando srl tel 041 2712593 www.crocierando,it o crocierando@vegaservice.net L O M B A R D I A A TAVO L A
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Formaggi e cioccolato corsi per assaggiatori U
n corso per conoscere tutto sui formaggi e diventare assaggiatori. E’ quanto propone l’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio) di cui è delegato per la provincia di Bergamo Bruno Martinelli, direttore del corso che spiega: «negli ultimi anni c’è una rinascita sul fronte della passione verso i formaggi che coinvolge anche i giovani». Il corso darà la possibilità di scoprire i segreti di alcune tipologie di formaggio tra cui il Formai de Mut, il Taleggio, il Grana Padano, il Gorgonzola, il Provolone Valpadana e ancora, il Branzi e lo Strachitunt, vere perle casearie
prodotte nelle valli orobiche. Il corso è articolato in 10 lezioni di circa 2 ore e prenderà il via il 19 settembre, il lunedì e il giovedì dalle 20,30 a Bergamo, in via Borgo Palazzo 128 nella sede di Agripromo. In cattedra esperti del settore e tecnici si alterneranno nelle varie serate fino al 24 ottobre. Per maggiori informazioni telefonare al 335 1355643 o inviare una email a br.martinelli@tiscalinet.it. E per i più golosi il Club dei Buongustai di Bergamo organizza, dal 21 al 23 ottobre la tradizionale gita d’autunno a Perugia e dintorni in occasione di Eurochocolate. Nel mese di novembre, inoltre, in
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collaborazione con Chococlub (www.chococlub.com) l’Associazione Italiana Amatori di Cioccolato dedica cinque serate al cioccolato. Martedì 8, mercoledì 9, martedì 15, mercoledì 19 e giovedì 17 novembre 2005 nello storico bar-pasticceria Balzer sul Sentierone di Bergamo si svolgeranno le lezioni per assaggiatori di cioccolato che termineranno con una cena con menu rigorosamente a base di cioccolato.
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BERGAMO
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PROVINCIA
Cultura & Turismo • via Borgo S. Caterina, 19 • 24121 Bergamo • Tel. 035.387604 • Fax 035.387606 www.provincia.bergamo.it • e-mail: segreteria.cultura@provincia.bergamo.it
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E S P E R T I & A P PA S S I O N AT I
Lugano ‘riscopre’ la Lombardia
Il 18 settembre la 15.a edizione di ‘A Tavola con Amicizia’
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Si svolgerà domenica 18 settembre la 15.a edizione dell’iniziativa ‘A Tavola con amicizia’, raduno interprovinciale delle confraternite enogastronomiche organizzato in Bergamasca dall’Ordine dei Cavalieri della Polenta. La parte culturale sarà dedicata alla visita delle chiese romaniche nella zona di Almenno, nei pressi di Bergamo. Il convivio si terrà nel nuovissimo Maresana Resort, sulle colline di Ponteranica. Il raduno dei partecipanti è previsto alle ore 9,30 in via Serassi 5, a Bergamo, zona cimitero, nel piazzale interno della ditta LanzaGomma. Per informazioni e prenotazioni: 035 243115 - 035 262598 - 035 243094.
di territori e di sapori da (ri)scoprire. Anche quest'anno sarà l’Italia la protagonista indiscussa della rassegna. E la Regione Lombardia ha già confermato la sua presenza. Pittoreschi paesaggi che si specchiano nei laghi, maestose ville d'epoca, verdi valli, gioielli artistici disseminati qua e là fanno della Lombardia la meta ideale per chi cerca escursioni brevi, realizzabili in qualsiasi momento dell'anno. Tutto questo e altro ancora sarà presente a Lugano: innumerevoli le destinazioni proposte da enti, tour operator, agenzie di viaggio, singole Salone internazionale svizzero delle strutture ricettive. Maggiori dettagli vacanze di Lugano (29 ottobre - 1 novembre) sarà dedicato ampio spazio contattando la Segreteria Organizzativa allo 0041 919306049 oppure visitando a quelle destinazioni il cui obiettivo principale è proprio la valorizzazione il sito www.iviaggiatori.org. ndare alla ricerca delle tradizioni e delle radici. È la nuova tendenza del turismo negli ultimi anni. Per questa ragione al
presenta:
RASSEGNA AGROALIMENTARE & ATTREZZATURE PROFESSIONALI
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CENTRO FIERA DEL GARDA MONTICHIARI · BRESCIA
Segreteria Organizzativa: Staff Service Srl Via Cefalonia, 70 - 25124 Brescia (Italy) Tel. 030 226425 r.a. - Fax 030 226426 www.staffservice.it · e-mail: info@staffservice.it Nei giorni d’apertura della mostra: Tel. 030 9981132 - Fax 030 9981142 c/o Centro Fiera del Garda Via Brescia, 129 - 25018 Montichiari (BS)
Centro Fiera del Garda
Città di Montichiari
7° Salone dei Veicoli e delle Attrezzature per il Commercio Ambulante Provincia di Brescia
RegioneLombardia
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350 espositori I prodotti tipici in mostra
Un novembre di BonTà N
on solo una sfilata dei tesori della cucina tipica italiana, ma una provocazione culturale sul prodotto alimentare di qualità. Questo sarà Il BonTà (11-14 novembre a Cremona) grazie ai numerosi appuntamenti collaterali organizzati in collaborazione con le più importanti Associazioni e Istituzioni del settore. In particolare insieme a Confagricoltura, FedagriConfcooperative, Aita (Associazione italiana tecnologia alimentare), Onaoo (Organizzazione nazionale assaggiatori olio d’oliva), Università degli studi di Milano e Università Cattolica del sacro cuore di Piacenza, CremonaFiere ha annunciato le prime Assise del Prodotto alimentare tipico di qualità, quattro originali eventi rivolti principalmente ai ristoratori e ai distributori specializzati perché il sapere, anche nella gastronomia e nell’alimentazione è sempre più un fattore determinante per rispondere a una domanda sempre più esigente da parte del consumatore in termini di rapporto qualità/prezzo. Attraverso i seminari “Il Gusto di Sapere”, per esempio, i luminari delle scienze alimentari sveleranno tutti i segreti di due tra i prodotti tipici italiani più rinomati: il salame e l’olio. E lo
faranno fornendo strumenti di analisi strettamente scientifica, quindi assolutamente obbiettiva e veritiera. Per valutare professionalmente un prodotto, infatti, è necessario conoscerne anche il contesto geografico, le fasi di produzione e le materie prime impiegate, riconoscendone in tal modo il significato alimentare integrale, oltre che culturale e sociale. Questi seminari, organizzati in collaborazione con Aita, Onaoo, l’Università degli Studi di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza saranno quindi un vero e proprio strumento di lavoro per i ristoratori, che acquisiranno così la competenza necessaria per fare gli acquisti più oculati dai propri fornitori e per consigliare nel migliore dei modi i propri clienti. Le prime Assise del Prodotto alimentare tipico di qualità si preannunciano come originali appuntamenti rivolti agli operatori ma, indirettamente, di grande utilità anche per i consumatori finali. Un evento culturale di grande
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Aceto balsamico tradizionale di Modena e Reggio Emilia Olio Salumi Vini Liquori e distillati Frutta sotto spirito Marmellate e confetture Mostarde Frutta Succhi di frutta Conserve e composte Torrone Prodotti del sottobosco Funghi Pasta Farine Legumi e cereali Riso Formaggi Prodotti dolciari Preparati per dolci Prodotti da forno Pane Caffè Ortaggi Miele Carni fresche portata, soprattutto in un periodo in cui i prodotti tipici del nostro Paese, sempre molto apprezzati e ricercati dai turisti stranieri, vengono riscoperti anche dagli italiani, che sempre più spesso privilegiano la ristorazione tradizionale quando mangiano fuori casa.
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Le 4 assise della qualità e gli eventi collegati Le prime assise del prodotto alimentare tipico di qualità sono quattro originali provocazioni culturali, rivolte principalmente agli operatori professionali e dedicate alla produzione alimentare di alto livello. A queste si affiancheranno alcune ‘dimostrazioni artigianali e degustazioni’ e alcuni eventi.
dell’alimento base della dieta mediterranea. Cioccolato: peccato o alimento sano e genuino? Una degustazione guidata per scoprire il cioccolato, al tempo stesso così amato e odiato, nelle sue diverse tipologie e qualità. Come si produce e si decora? E’ davvero un ‘pericolo’ per le diete o è invece un ‘peccato’ che ci si può concedere senza problemi? Assise del prodotto alimentare tipico di qualità I tesori di Confcooperative Il Gusto di Sapere - Scoprire e valorizzare l’olio Professionisti esperti delle molte produzioni cooperative Questo seminario ha l’obiettivo di valorizzare l’olio italiano, analizzandone le diverse peculiarità. Al seminario farà seguito guideranno il pubblico attraverso una degustazione delle specialità tipiche provenienti da tutta Italia. Alla scoperta di una degustazione guidata seguendo un protocollo oggettivo, mettendo a confronto prodotti di alta qualità con olii scadenti. tesori alimentari delle nostre regioni. Il Gusto di Sapere - Scoprire e valorizzare il salame Questo appuntamento ha lo scopo di fare apprezzare agli Eventi operatori e al pubblico quelle che sono le particolarità che Dal cotechino afrodisiaco, al miele più buono di Cremona; dal rendono unico un prodotto artigianale di alta qualità e lo salame più grande del mondo, al “cibo artistico”. Eventi per differenziano da uno scadente. Al seminario farà seguito una tutti i gusti rivolti al grande pubblico dei buongustai. degustazione guidata seguendo un protocollo oggettivo, Food Design: l’arte è servita attraverso il quale saranno mostrate le caratteristiche e le Quando il cibo non serve solo a nutrirsi. Qui i prodotti specificità dei diversi salami. alimentari diventano oggetti funzionali e utilizzabili. Non il classico concetto di progettazione come supporto legato al cibo, ma un progetto più innovativo, nel quale sono gli oggetti stessi ad essere costruiti con i prodotti. Guida Ristoranti 2006 I principali ristoranti e trattorie di Cremona e provincia raccolti in un prezioso volume che ne descrive i diversi menu, ambienti, cantine e prezzi. Educazione alimentare: le classi fanno tappa a Il BonTà Camera di Commercio e la Provincia di Cremona hanno pianificato un percorso didattico sull’alimentazione rivolto alle scuole della città. Concorso ‘Il miele cremonese più buono’ Chi si aggiudicherà la prestigiosa palma del miglior produttore La Giornata della Qualità di miele? La premiazione avverrà alla presenza Un evento organizzato da Confcooperative finalizzato alla dell’ambasciatore del miele italiano. valorizzazione del fondamentale concetto di qualità Un ‘mostro’ di salame alimentare. Una base, questa, su cui si fonda l’associazione 14 metri di lunghezza e 25 centimetri di raggio…un vero stessa che, con gli oltre 4mila soci, rappresenta la maggiore salame da guiness dei primati. Il super insaccato sarà tagliato e organizzazione dell'intera cooperazione agricola e distribuito a tutto il pubblico presente. agroalimentare. Il cotechino afrodisiaco I capolavori dell’agricoltura Italiana La famosa ricetta tipica cremonese del cotechino alla vaniglia Convegno organizzato da Confagricoltura che porrà l’attenzione sui prodotti Igp (Indicazione geografica protetta), sarà applicata a un gigantesco insaccato che tenterà di battere il cioè la qualifica che designa un prodotto agricolo o alimentare record già tentato nella passata edizione del campionato del mondo. le cui caratteristiche peculiari dipendono strettamente dall’area geografica di origine. Quanto conviene avere sui propri prodotti la denominazione Igp? Quali sono i vantaggi per i produttori? Questi temi saranno trattati sotto tutti i punti di vista.
Dimostrazioni artigianali e degustazioni E’ uno spazio creato per fare apprezzare al pubblico dei buongustai le meraviglie della tradizione enogastronomica italiana. Pane e dolci ancora caldi Panificatori e pasticceri ingolosiranno il pubblico con una dimostrazione sulla produzione e la decorazione
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FIERE E RASSEGNE
29a ‘Hotel’ a Bolzano
CALENDARIO SETTEMBRE/OTTOBRE
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al 24 al 27 ottobre albergatori e ristoratori si ritroveranno nel quartiere fieristico di Bolzano per la 29a edizione della ‘Hotel’, una delle fiere internazionali specializzate per alberghi e gastronomia che si sono imposte come appuntamenti di rilievo negli ultimi anni. «La manifestazione bolzanina è senza ombra di dubbio uno degli eventi dedicati al settore più significativi dell‘arco alpino. Ha luogo in una regione che del turismo ha fatto un pilastro dell‘economia, solidissimo e di alta qualità», dice Bernabò Bocca, Presidente di Federalberghi, l‘associazione a cui aderiscono gli albergatori nazionali. Per la seconda volta verrà inoltre organizzato anche il forum dei vini autoctoni ‘Autochtona’, allestito nel centro congressi di Fiera Bolzano/Four Points Sheraton il 24 ottobre. Nel 2004 vi hanno preso parte 60 aziende espositrici provenienti da 14 regioni italiane con 234 vini. Per prenotare uno spazio espositivo: Luca Bizzotto, tel 0471 516018, fax 0471 516111, bizzotto@fierabolzano.it
15/19 settembre Pavia Autunno Pavese Doc 53a edizione salone dei prodotti agroalimentari Mostra-mercato del settore agricolo e zootecnico Info: 0382 393412-237
lavorazioni del caffè e il suo confezionamento. Info: www.sic.expocts.it
4/10 ottobre Milano, Fiera City Aqua Mostra convegno delle tecnologie per il trattamento e la distribuzione delle acque Info: 02 4815541 21/25 ottobre Milano, Fiera polo Rho Salone internazionale del caffè Sono presenti i maggiori produttori, importatori e torrefattori mondiali e le aziende che producono macchine per le diverse
21/25 ottobre Milano, Fiera polo Rho Host Appuntamento leader nel settore dell'ospitalità professionale: operatori del settore, nazionali e internazionali, si incontrano in Host per favorire il business, definire le nuove tendenze e aggiornarsi professionalmente. Info: www.sic.expocts.it 24/27 ottobre Bolzano - Fiera Hotel e Autochotona 29a edizione della fiera internazionale che riguarda il settore dell’Hotelerie in tutto l’arco alpino, in abbinamento a prodotti gastronomici. Info: www.fierabolzano.it
Festival del Franciacorta La storia di un mito
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l Festival del Franciacorta va in scena da sabato 17 a lunedì settimana del festival. L’organizzazione ha inoltre predisposto speciali 19 settembre nel suggestivo scenario del territorio collinare pacchetti turistici con pernottamento a scelta fra alberghi, compreso tra Brescia e il lago d’Iseo. La storia di uno dei agriturismi e dimore storiche. Ai visitatori sarà data la possibilità prodotti enoici più invidiati al mondo nasce, infatti, tra dolci di partecipare a gite sul lago d’Iseo, ma anche a iniziative colline coltivate a vite e piccoli borghi medioevali con torri e castelli: luoghi dal fascino discreto che in occasione del festival originali a partire dalla caccia al tesoro, organizzata dall’Associazione Strada del Franciacorta, che partirà domenica aprono al pubblico per degustazioni, banchi d’assaggio, visite 18 settembre da Erbusco per guidate alle cantine, ma toccare luoghi di particolare anche spettacoli, mostre e interesse, dai palazzi storici gite a cavallo o in bicicletta. all’oasi naturalistica delle La novità di questa edizione Per la tre giorni del festival, a Capriolo (Bs) l’azienda Ricci Curbastro torbiere del Sebino. Per è rappresentata dalla nuova resterà aperta per le visite guidate alle 4 sale del Museo Agricolo e del maggiori informazioni sul sede dell’Abbazia Olivetana Vino che custodiscono migliaia di attrezzi testimoni del passato programma del Festival e di Rodengo Saiano, contadino. Come per tutti i produttori del consorzio di tutela del sui costi di partecipazione fascinosa architettura del Franciacorta, le cantine resteranno aperte per far conoscere i processi di alle diverse iniziative si può Cinquecento che ospiterà produzione dei Franciacorta Docg e per degustare le bollicine con i consultare il sito banchi di assaggio, produttori. Domenica 18 e lunedì 19 settembre a partire dalle 15, www.franciacorta.net o degustazioni e momenti Acinello propone ai giovani dai 5 ai 15 anni un laboratorio di contattare il Consorzio per speciali come “Donne del degustazione analcolico. Per informazioni e prenotazioni: Az. Agr. Ricci la tutela del Franciacorta Vino” di Franciacorta, Curbastro via Adro, 37 - 25031 Capriolo (BS) tel 030 736094 fax 030 allo 030 7760477. evento che chiude il fine 7460558 mail: agrit@riccicurbastro.it - www.riccicurbastro.it.
Porte aperte per Ricci Curbastro
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FIERE E CONCORSI
Rimini, capitale dell'Horeca R
imini Fiera, forte dei risultati ottenuti nell’edizione di quest’anno (quattro manifestazioni che hanno richiamato 99.294 operatori professionali), dal 4 al 7 febbraio 2006 ripropone in contemporanea la Mia (36a Mostra internazionale dell´alimentazione), Pianeta birra beverage e Co, (Esposizione internazionale di birre, bevande, snack, attrezzature per pub e pizzerie), il Mse (5° Salone internazionale delle tecnologie e dei prodotti della pesca per il Mediterraneo) e Food & Beverage logistics expo (II edizione dell’evento dedicato a soluzioni, modelli e trend per la gestione della supply chain nel settore Food & beverage). La macchina organizzativa sta già lavorando a pieno regime sia sul fronte commerciale e promozionale sia su quello degli appuntamenti collaterali. Il calendario di convegni, seminari, eventi e concorsi che saranno presentati da ciascuna manifestazioni si sta delineando denso e di alto livello. «Rimini - spiegano dalla Fiera - è realmente il più grande evento specializzato d’Europa. E poiché si riferisce a un mercato, quello dei consumi alimentari
extradomestici, in continua crescita, quest’anno amplieremo l’ottica d’azione, seguendo la strada delle invasioni di campo tra horeca e gdo. Dopo il successo dello
scorso anno l’appuntamento si potenzierà e si porrà come punto di riferimento per tutte le realtà che operano nel settore alimentare, reefer e dry, per gli operatori della gdo e dei canali tradizionali».
Staff Service prepara Aliment & Attrezzature «Stiamo già lavorando alla 19esima edizione di Aliment&Attrezzature, in programma dal 15 al 18 gennaio 2006 al Centro Fiera del Garda di Montichiari, nel Bresciano - dice il presidente Carlo Miotto – e ancora una volta presenteremo una grande manifestazione grazie anche al Salone ‘Commercial Market Expo’ che dopo il successo del 2005 è al primo posto in Italia nel settore del veicolo commerciale e delle attrezzature per gli ambulanti». Specializzazione e professionalità saranno i comuni denominatori del 2006. Spiega Walter Miotto, direttore commerciale di Staff Service, società bresciana che cura l’organizzazione dell’evento: «Ci sarà l'importante presenza della Provincia di Brescia con un intero padiglione che ospiterà le iniziative di ‘Brescia Officine del Gusto’, puntiamo alla presenza di grandi ospiti - nel 2005 c’erano Edoardo Raspelli e Susanna Messaggio (nella foto, ndr) - con dimostrazioni dal vivo, anteprime di libri di cucina e guide gastronomiche, gare culinarie e concorsi nazionali, come le selezioni del ‘Campionato italiano barista caffetteria’ organizzato da Tris Moka».
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FIERE E RASSEGNE
Brescia è pronta per BeneSalus B
eneSalus, la manifestazione espositiva incentrata sul benessere fisico, psichico e ambientale che si terrà a Brescia da venerdì 16 a domenica 18 settembre 2005 presso il Centro sportivo San Filippo, sta creando molto interesse fra gli operatori del settore. Il primo salone del Benessere bresciano si muove con il patrocinio, fra gli altri, dell’assessorato provinciale all’agricoltura e dell’alimentazione, a conferma di come le istituzioni prestino particolare attenzione a quest’originale iniziativa. BiesseExpo, organizzatrice dell’inedito evento che coinvolgerà Brescia e le province limitrofe, ha già ottenuto la partecipazione di aziende
leader nel settore in grado di presentare al pubblico prodotti e tecnologie sicuramente innovativi. Di particolare rilievo è la presenza del settore termale. Terme di Franciacorta ha confermato la propria presenza. Krka, un consorzio tra istituti termali, alberghi e beauty farm, e un’industria farmaceutica che si occupa anche di cosmesi, si muove dalla Slovenia per portare le sue proposte in terra bresciana. Importante è la collaborazione con il centro di Cosmetologia dell'Università di Ferrara che presenterà FormEst, il primo corso di formazione universitaria per tecnici estetisti, l'unico riconosciuto ed autorizato a livello nazionale.
Voce Amica Milano compie 20 anni Voce Amica Milano Onlus compie 20 anni e per festeggiarli organizza una mostra di pittori contemporanei, dal titolo “Visioni d’ascolto”, che si terrà dal 15 al 22 settembre presso la sede dell’Associazione culturale Sassetti (Via Volturno 35 a Milano). Voce Amica lavora per aiutare chi ha bisogno di esser ascoltato per ritrovare la propria serenità. Un’attività svolta con tenacia e serietà, nel più totale anonimato, da un gruppo di circa settanta volontari. Questa associazione di volontariato senza fine di lucro lavora per soccorrere con parole di solidarietà e di conforto chi non riesce più a comunicare né con la famiglia né con gli amici. Basta poco per ritrovare il sorriso e ricominciare a lottare. Una telefonata al 02 70 100 000 ed ecco che un essere umano depresso e soffocato dalle sue angosce, dialogando con un amico sconosciuto, racconta le proprie fragilità e ritrova poco per volta la forza di reagire.
I ristoratori Vallecamonica alle settimane gastronomiche Per iniziativa della FIEPeT-Confesercenti si è recentemente costituito il Gruppo ristoratori della Vallecamonica che si è dotato di un comitato direttivo provvisorio in attesa dell’assemblea costitutiva e di un proprio regolamento. La prima uscita del Gruppo avverrà in ottobre alle “Settimane della gastronomia camuna”. Il comitato direttivo protempore è costituito da Marco Bezzi del ristorante “San Marco” di Ponte di Legno, presidente; Mino Damico de “La Storia” di Montecchio di Darfo, vicepresidente; consiglieri: Walter Letari del “Miravalle” di Piancogno, Rosi Rebaioli dell’albergo “Aprica” di Boario Terme, Silvana Martinazzoli del “Lambich” di Ceto, Gabriella Fioletti del ristoro “Premessone” di Sonico, Giacomo Bontempi della trattoria “La Cantina” di Esine, Fabio Scalvinoni dello “Sloppy Joe” di Darfo. Coordinatore è stato nominato Silvano Nember, segretario provinciale FIEPeT e responsabile Confesercenti per la Vallecamonica. Info e adesioni: e.mail gastronomia@comservizi.it L O M B A R D I A A TAVO L A
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