n°11 - luglio/agosto 2022 - Anno II
Ecco la Grecia del nord che non ti aspetti
Constance, attraversare con delicatezza l’Oceano Indiano
MAURITIUS • SEYCHELLES • MALDIVES • MADAGASCAR
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constancehotels.com
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in COpertina
Mare turchese, miele, polpi e Dolmadaki, ecco la Grecia del nord che non ti aspetti La penisola Calcidica è oggi una delle mete elleniche più originali in Grecia per abbinare vacanze al mare, enogastronomia di assoluta qualità, natura incontaminata e cultura. Da Aristotele ai monasteri del Monte Athos. Pinete che finiscono sulle spiagge e una cucina di tradizione da non perdere
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Indice Tre giorni a Palermo, capitale del Mediterraneo
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Grand Hotel et Des Palmes, lusso e storia nel cuore di Palermo
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Quintocanto Hotel, spa e ottima cucina
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Charleston Ristorazione di classe a Mondello
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La Bürsch, country house eclettica con un'accoglienza a 360 gradi
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Palazzo di Varignana Cinque nuove ville di lusso sui colli bolognesi
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La quarta estate di Borgo Baccile Oasi d’accoglienza in Abruzzo
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All’Hotel Abi D’Oru camere dedicate ai personaggi celebri sardi
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Come play, let go, feel free! Estate da sogno al C Mauritius
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La Pista Restaurant Lusso alla portata di tutti
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Memorabilia Un tuffo negli anni '50
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Alba, paesaggi incantevoli per un turismo slow e di qualità
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Pedalando senza fretta... nei luoghi più incantevoli della provincia di Brescia
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Canarie, sì, ma dove? Ecco come scegliere tra le 8 isole
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Estate 2022, dieci isole da non perdere (senza uscire dall’Europa)
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Ötztal Estate in montagna
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Editoriale Agli italiani piace la Grecia, ma non ci sono le Cicladi...
L Alberto Lupini Direttore
a Grecia è da tempo la prima destinazione estera per i turisti italiani. E le immagini con cui riconosciamo quella destinazione sono le classiche case bianche con il tetto a cupoletta blu/azzurro. Che poi è il claim di Santorini, un po’ la finestra delle frequentatissime isole Cicladi. Mari e ambienti davvero incantevoli, ma che non esauriscono il mondo ellenico. Già scoperta da molti europei, a cui ci stiamo accodando anche noi italiani anno dopo anno, la penisola Calcidica (Halkidiki) è oggi una delle mete in Grecia più ricercate da chi ama ambienti incontaminati, spiagge turchesi, storia e, aspetto non irrilevante, tanta buona, anzi ottima cucina. Se l’idea della Grecia è quella di isole assolate e coi colori dei terreni che virano dall’ocra al bianco, Halkidiki di sicuro può essere una sorpresa. Qui il colore dominante è il verde delle pinete che, come in Corsica, sembra entrare in acque turchesi e cristalline. È il tripudio del Mediterraneo più rigoglioso dove lo iodio si mischia coi profumi di fiori e resine. Qui poi ci sono i profumi di un’inaspettata cucina che sembra mettere insieme tutto il bello e il buono di un territorio. Se nelle isole la regola a tavola è polpo e Moussakà, qui in qualunque taverna c’è solo l’imbarazzo della scelta fra le innumerevoli proposte di verdura e pesce che la fanno da padroni. E poi non dimentichiamo i siti archeologici, la spiritualità del Monte Athos o uno stile di vita a misura d’uomo. Insomma, un’altra Grecia a cui Check-In ha voluto dedicare uno speciale.
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Mare turchese, miele, polpi e Dolmadaki
La Grecia del nord che non ti aspetti
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La penisola Calcidica è oggi una delle mete elleniche più originali in Grecia per abbinare vacanze al mare, enogastronomia di assoluta qualità, natura incontaminata e cultura. Da Aristotele ai monasteri del Monte Athos. Pinete che finiscono sulle spiagge e una cucina di tradizione da non perdere CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
88023 di Alberto Lupini
C
i sono nati Aristotele e Alessandro Magno. E Salonicco è la seconda città del Paese, a solo un’ora di distanza, e con un porto ed un aeroporto fra i più moderni del Mediterraneo. Ma se si pensa alla Grecia, al di là di Atene, il pensiero corre facilmente alle isole, là dove si pensa si concentri il turismo italiano: Creta, Santorini, Mikonos, Rodi, ecc. Eppure, c’è una Grecia forse ancora più vera, che non ha nulla da
invidiare ai mari turchesi degli arcipelaghi, ma in più ha una solida struttura economica, una gestione del territorio ordinata e quasi svizzera, tantissimo verde, siti archeologici (Statigira per tutte) e città fra le più antiche di quest’area. E in più, a dispetto di ogni luogo comune, c’è una cucina di primordine che si basa su prodotti di altissima qualità e su una tradizione che è rimasta quasi intatta, tanto da resistere, autentica, verace e quasi sensuale, all’assalto globalizzante di spume o fermentati, restituendoci invece i sapori veri del Mediterraneo, richiamando tanto molti piatti italiani. Non dimentichiamo che qui d’inverno nevica e si fanno stracotti o piatti di carne quasi alpini… CHeck-in • luglio/agosto 2022
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L'incanto della penisola di Halkidiki Parliamo della Calcidica (Halkidiki), la penisola nel nord-ovest della Grecia che finisce come in tre dita (la più nota delle quali è il sacro Monte Athos) che dalla Macedonia “entrano” nel mar Egeo in un susseguirsi di spiagge, baie e scogliere dove le pinete arrivano a picco sul mare. Ognuna con la propria caratteristica e storia. Un ambiente che ricorda per molti versi la Corsica, con in più tutto il retaggio storico di dove è nata la civiltà occidentale. 12
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K4 K4
Redina
Vrasna-Asprovalta
Egnatia Odos
ATHOS K AS SAND R A
S ITHON IA
Tre "dita", da quella spirituale a quella naturalistica Athos (il dito più a oriente) è quello con l’omonimo monte che supera i 2mila metri ed è famoso nel mondo per la spiritualità (interdetto alle donne e a chi non ci va in pellegrinaggio nella ventina di monasteri ortodossi greci, russi, serbi, albanesi, romeni, ecc). Le altre due dita, Kassandra a ovest, la più vivace e popolata, e al centro la più rilassante Sithonia, conosciuta e ammirata per il bellissimo paesaggio naturale, sono invece diventate negli ultimi anni la meta di tante tipologie di turismo, visto che qui si può trovare di tutto, da
esclusivi 5 stelle lusso (uno dei più interessanti è certamente l’Hotel Athena Pallas Sithonia a Elià, sul secondo dito) a semplici case in pietra, da un’ottima cucina a costi competitivi, nonché un mare che incanta ed è certo meno scontato di quello blu delle Cicladi. Sarà anche un claim pubblicitario, ma sembra davvero che non ci siano altri posti in Grecia con spiagge come quelle di Halkidiki. Non è solo questione di sabbia stupenda e acque cristalline che vanno dal turchese allo smeraldo. C’è la luce che dona riflessi incredibili alla rigogliosa e profumata vegetazione in cui sembra di riscoprire la vera natura di ciascuno di noi.
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Monte Athos
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l Monte Athos è la penisola più orientale delle tre che compongono la Calcidica, nella Grecia settentrionale, ed è un vero e proprio Stato autonomo all’interno della sovranità greca. La “terza gamba” della penisola Calcidica ha una superficie di 335 chilometri quadrati e si tuffa nel Mar Egeo per 50 chilometri di lunghezza e per una larghezza che varia tra i 7 e i 12 chilometri. Questo lembo di terra è ritenuto sacro ed è montuoso, la vetta più alta raggiunge i 2 mila 39 metri sul livello del mare, e di una grande bellezza naturale: qui si trovano 20 monasteri ortodossi, di cui 17 greci, uno russo, uno serbo e uno bulgaro, manufatti e monumenti religiosi di immenso valore artistico spesso edificati sulla sommità di piccole colline.
Solo la comunità monastica, che oggi conta poco più di un migliaio religiosi, può stabilirsi nella penisola. La storia del Monte Athos ha avuto inizio nel 963 quando Sant’Atanasio istituì il monastero di Grande Lavra, ancora oggi il più importante. Oltre ai monasteri esistono 12 piccole comunità minori di monaci e vari eremi. Per i laici è possibile visitare il Monte Athos una volta ottenuto un permesso speciale, per le donne, invece, vige il divieto assoluto d’accesso. La procedura per ottenere il permesso è complicata e lunga, soprattutto per i visitatori non ortodossi che devono specificare in una lettera il motivo della richiesta che può essere solo per pellegrinaggio o per studio. C’è una quota giornaliera di 120 pellegrini ortodossi e 10 non ortodossi. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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La richiesta di visita può impiegare mesi prima di essere accolta. La penisola, raggiungibile solo in barca benché sia collegata alla terraferma, ha ripidi pendii, verdi vallate e una vegetazione rigogliosa interrotta qua e là dall’imponente architettura dei monasteri, castelli bizantini fortificati con pareti monumentali tutto intorno e un cortile. Il monastero di San Panteleimon è stato costruito dai monaci che provenivano dalla Russia, lo stile riflette chiaramente la loro l’influenza, ed è uno dei più grandi e più ricchi del Monte Athos. All’interno dei monasteri e delle numerose chiese 16
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c’è una ricchezza inimmaginabile tanto che il Monte Athos conserva la più grande collezione di arte cristiana al mondo: questi tesori unici sono affreschi religiosi che decorano ogni muro, mosaici, biblioteche ricche di pubblicazioni antiche, vecchie icone ornate in oro.
PER INFORMAZIONI
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Natura
incontaminata e servizi efficienti 18
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Si tratta di località ancora poco conosciute in Italia, anche se la nostra presenza sta crescendo, dove è facile sentirsi come a casa ritrovando equilibro e serenità grazie ad una natura incontaminata, lontana da concentrazioni di massa, ma con la certezza di essere nel territorio forse più efficiente e moderno della Grecia. Un po’ come stare in Sardegna, ma coi servizi della Lombardia… L’ordine dei paesini e l’assenza di case mai finite (che sono invece la caratteristica del nostro sud Italia) in certe zone interne, con le conifere onnipresenti, da quasi l’impressione di essere in Trentino, pur essendo sulla stessa latitudine della Puglia. L’unica cosa che richiama alla realtà sono ovviamente i cartelli in greco, lingua non immediatamente comprensibile per noi latini.
La Grecia a tavola si gusta qui Fra i molti primati, soprattutto economici, Halkidiki (Calcidica) è in ogni caso la regione greca certamente più interessante da un punto di vista gastronomico. Lo è perché qui c’è l’agricoltura greca più organizzata che garantisce materie di primordine. Ma lo è anche perché pranzare in una taverna o in ristorante gourmand non fa quasi differenza, tanta è sempre la ricchezza di proposte e gusto. Davvero un’altra storia rispetto agli stereotipi per turisti di una cucina greca che punta solo a Feta, Moussaka, la salsa Tzatziki all’aglio e al più un po’ di agnello o di polpo alla griglia. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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RICETTA
Polpo alla griglia in insalata Ingredienti: 1 kg di polpo, 2 patate non troppo grosse, 1 peperone, 4 pomodori maturi, 1 cipolla dolce, alloro, timo, olio, sale e pepe Preparazione: puliamo o facciamoci pulire il polpo. Prepariamo il pentolone con acqua e alloro. Sì niente sale. Mentre aspettiamo che l’acqua bolla facciamo lessare le patate e cuocere nel forno il peperone. Il peperone al forno è buonissimo, facile e digeribile. Basta prendere il peperone e metterlo nel forno a 200 gradi per 15/20 minuti. Poi lasciamolo raffreddare in un sacchetto gelo così la pelle si staccherà più facilmente. Mettiamo tutta la nostra verdura (patate, peperoni e 3 pomodori) in una ciotola. Olio sale, pepe e timo. Lasciamo marinare e raffreddare. Non appena l’acqua bollirà prendiamo il polpo dalla testa, immergete e togliete i suoi tentacoli dall’acqua bollente per 3 o 4 volte, affinché si arriccino e si ammorbidiscano. Immergiamo poi completamente il polpo e, abbassando il fuoco al minimo, e coprendo con un coperchio la pentola, lasciamolo cuocere per circa 40 minuti. Quando il polpo sarà pronto spegniamo il fuoco ma lasciamolo nella sua acqua, non deve subire shock termici o diventa di gomma. Prepariamo la griglia. Tagliamo la cipolla, il pomodoro e facciamo la base per la griglia. Tagliamo il polpo, non a dadini, ma giusto per farlo stare sulla griglia. E grigliamo a nostro piacere con sopra dell’alloro e una presa di sale. Incorporiamo polpo e verdura.
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RICETTA
Htapodi crasato (con vino ) alla greca Il polpo al vino potrebbe sembrare un secondo piatto, ma in Grecia viene servito come antipasto, accompagnato da fette di pane, o come zuppa sia calda che fredda. Tra le erbe aromatiche da utilizzare nella ricetta non potevano mancare l’alloro e i chiodi di garofano. Ingredienti: 1 kg polpo, 5 cucchiai di olio evo, 2 bicchieri di vino rosso, ½ kg di pomodori ciliegini, 2 foglie di alloro, sale e pepe q.b. Preparazione Il segreto della ricetta è nel mescolare continuamente. Lavare e pulire il polpo prima di tagliarlo in piccoli pezzi. Trasferirlo in una casseruola (possibilmente di coccio) insieme all’olio e lasciarlo cuocere fino a completa evaporazione della sua acqua. Insaporite con sale e pepe. Aggiungere il vino e - a fuoco dolce - proseguire la cottura fino a quando il polpo risulti tenero e la salsa ben addensata. Mescolare con un cucchiaio di legno e sempre nella stessa direzione. Lavare e tagliare i pomodorini. Aggiungerli nella casseruola insieme all’alloro. Aggiungere un mestolo di acqua e proseguire la cottura mescolando. Quando il polpo sarà morbido e si sarà formato un sugo denso, il piatto sarà pronto. Servire freddo o caldo accompagnando con fette di pane casareccio. 22
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Non solo polpi... Ovviamente anche in Macedonia il polpo è uno dei re della tavola, principale protagonista della cucina delle isole (quasi sacro sia gli antichi dei pagani dell’Olimpo come per gli ortodossi), qui è cucinato in tutti i modi immaginabili, anche se per lo si più si parte dal mollusco essicato e grigliato. Ma il polpo condivide da queste parti lo scettro con il miele, strettamente legato alla storia del territorio. E non a caso, visto che il miele della Calcidica è quasi un mito, un po’ per gli ambienti incontaminati in cui viene prodotto, in genere in pinete e boschi
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fra i 500 e i 1000 metri di altitudine che ne fanno davvero uno dei migliori al mondo (presidio Slow food). E un po' perché lo studio delle api risale al 300 a.c., giusto con Aristotele che qui è un po’ l’eroe nazionale tanto che qualcuno fa risalire al filosofo anche qualche ricetta… Al punto che alle api è dedicato un museo ospitato, guarda caso, proprio in quello della pesca nella cittadina di Neos Marmaras, quasi a suggellare il connubio polpo-miele come simbolo dell’enogastronomia dell’Halkidiki. E per chi vuole conoscere dal vivo le piccole api di questa regione l’indirizzo è Passion Honey a Taxiathis.
MIA GASTRONO
Olio e miele Grazie al clima mite e la conformazione del terreno, la regione di Halkidiki è specializzata nella produzione di olio, olive, pasta fresca, formaggi saporiti e dolci tradizionali con frutta locale, che si distinguono per il loro gusto particolare e l’alta qualità. La Calcidica è anche la “madre dell’apicoltura”, con oltre 1.910 tonnellate di miele prodotte ogni anno, e pietra miliare della “strada del vino”. Qui la dieta mediterranea è un’esplosione di sapori, dove l’aroma incontra la dolcezza.
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Imperdibili i Dolmadaki, gli involtini di foglie di vite Ma nella penisola c’è un altro piatto tipico che la fa da padrone: gli involtini in foglie di vite, o Dolmadakia Yialantzì per dirlo alla greca, uno dei più tipici antipasti ellenici preparati con un ripieno di riso ed altri dodici ingredienti e naturalmente con le foglie della vite, molto diffusa in Grecia.
Senza dubbio sono un piatto molto particolare che risale alla notte dei tempi che stupisce e piace praticamente a tutti. Fra le curiosità c’è un’azienda agricola, i Vigneti di Marianna, a Nea Gonià nel primo dito, che è famosa per non produrre una goccia di vino! La famiglia Kazakis coltiva le viti (assolutamente con filari regolari come per il vino) con il solo scopo di raccogliere le foglie tenere per realizzare poi in maniera artigianale (con una tecnica che richiama un po’ la preparazione del Sushii) 2mila Dolmadaki al giorno, in parte esportati poi i barattoli in salamoia e aceto in molte parti del mondo. Una prelibatezza con cui iniziare alla grande qualunque pranzo, e non solo quelli delle feste religiose in cui sono protagonisti... In azienda si lavora comunque anche la poca uva prodotta, ma per farne mosto cotto, uva sciroppata, composta, marmellata, uvetta passita e dei distillati. Tutto ad eccezione del vino… e già questo è un motivo per visitarli! E attenzione, c’è una curiosità: fra i vigneti ci si può perdere e ad un certo punto avere la sensazione di essere finiti in Provenza visto che da queste parti si coltiva anche tanta lavanda.
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CURIOSITÀ
Spiagge Ben 550 km di spiagge delimitano la Penisola Calcidica. Girando per Halkidiki scoprirete spiagge diverse l’una dall’altra, ognuna con le sue caratteristiche, a volte sabbiose e interminabili e a volte rocciose e imponenti, con una vegetazione che arriva a ridosso per specchiarsi nelle acque cristalline dal color blu intenso. Per la loro bellezza e purezza dell’acqua ogni anno viene assegnata ad Halkidki la “Bandiera Blu”.
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ATTIVITÀ
Ecoturismo La penisola Calcidica è un paradiso per gli appassionati di ecoturismo e attività outdoor. Qui divertimento e sport non hanno limiti. Il clima mite, la natura lussureggiante, i dolci pendii dei monti affacciati direttamente sul mare, rendono Halkidiki la meta ideale per gli amanti del turismo outdoor di tutte l’età durante tutto il corso dell’anno. Gli albergatori della penisola in collaborazione con gli operatori naturalistici locali hanno creato un’offerta per tutti i gusti: golf, trekking mountain bike, bird watching, diving, agriturismi, benessere & spa, gastronomia e pellegrinaggi. 28
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Tutti i giorni si possono mangiare insalate greche diverse... Certo anche in Calcidica non può mancare la famosa “insalata greca”, ma la varietà di proposte che si può trovare qui è incredibile e introvabile nel resto della Grecia. Gli ingredienti base ci sono sempre (pomodori, cetrioli, feta, olive cipolle e, ovviamente insalata), ma nella penisola in ogni locale ne portano almeno 3 o 4 diverse. Ci possono quindi essere anche i peperoni o il melograno, l’arancio invece che le lenticchie, il pane o i fagiolini, le carote o le alghe. Il risultato è che in 4 giorni ne abbiamo assaggiate almeno
30 diverse… e tutte ottime. E lo dice un “non amante” delle insalate. Pesce di ogni genere, una vera manna per chi lo ama, lo si trova ovviamente fresco ad ogni ora del giorno grazie a mari pescosi e una pesca non intensiva. Il tutto a prezzi abbordabili, anche per scampi, aragoste o molluschi, il che non guasta. Ed ovviamente c’è verdura e frutta di ogni tipo, in cui si possono riconoscere i gusti veri e non smorzati delle colture su larga scala. Insomma, pescatori e contadini qui lavorano bene e il bio è una regola generale.
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CURIOSITÀ
Svago La Grecia è famosa per la vivace e frenetica vita quotidiana e la penisola Calcidica conferma questa reputazione. La giornata inizia con una colazione in un caffè tipico, nel tardo pomeriggio cocktail sulla spiaggia fino al tramonto, si prosegue poi con una cena in una taverna tradizionale o in un ristorante di classe, e per concludere in bellezza un drink al ritmo di reggae o di latino americano e per chi vuole tentare la fortuna il casinò è sempre aperto.
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Ottimi gli oli bio Un po’ bisognosa di qualche salto di qualità in generale è la produzione del vino, comunque apprezzabile in alcune tipologie (soprattutto nei rosati), mentre ad altissimi livelli di qualità sono olio e olive. Un esempio è quello del produttore Dimitris Tsikouris, forse uno dei più premiati della Grecia, che imbottiglia un eccezionale olio certificato, il Thallon ricavato da 2mila piante della cultivar Hondroelia nella zona di Psakoudia sul secondo dito. Si tratta di un Evo molto ricco di polifenoli, molto fruttato, amaro e piccante che viene commercializzato in bottiglie di design di vetro bianco assolutamente moderne. Una curiosità: il produttore vi potrebbe accogliere suonando lo Mpouzouki, una sorta di chitarra/mandolino …. e allora è inevitabile ballare il Sirtaki fra gli ulivi, se già non lo avete fatto in spiaggia o nelle taverne.
Giota Koufadaki, cuoca regina della tradizione, e Dimitris Pamporis, cuoco innovativo In tutta Halkidiki è veramente difficile mangiare male. Un posto che non si può non provare è il ristorante Boukadoura, un raffinato locale a picco sul mare in località Promontorio di Elià o Akti Elias - Nikiti , nel secondo dito. Qui regna la regina della cucina greca, Giota Koufadaki. Originaria della Calcidica, ma con le radici tra isola di Creta e Ikaria, è un po’ l’eroina che ha salvaguardato la tradizione ed è diventata un mito per tanti cuochi tanto da partecipare anche a Masterchef. La varietà dei piatti che propone è quasi esagerata… e sono tutti buoni, anzi ottimi. «Io faccio la mia battaglia per la cucina di tradizione: mi piace molto e dico a tutti i ragazzi che sono in cucina che devono partire da qui, imparare molto bene CHeck-in • luglio/agosto 2022
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la cucina tradizionale e poi andare avanti e fare una cucina moderna» dice, e i fatti le danno ragione. «Qui c'è una cucina più “pesante” (in realtà solo più ricca e saporita, ndr) - spiega – perché qui può fare molto freddo in inverno. Usiamo più prodotti rispetto al Sud e nelle isole, dove il mangiare è più leggero. Consumiamo più carne, olio e burro».
Giota Koufadaki
E un altro appuntamento immancabile è al ristorante sull’albero Tree House dell’hotel Ekies all senses resort a Vourvourou , nel secondo dito. In un ambiente molto di design e ricercato lo chef Dimitris Pamporis propone una sua reinterpretazione della cucina tradizionale in chiave moderna, senza rinunciare a nulla di riconoscibile, a partire ad esempio dalla Taramosalata, la fantastica salsa di uova di merluzzo che si può trovare come piatto forte in ogni locale.
Dimitris Pamporis
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CULTURA
Aristotelis Dopo un anno all’insegna della luce, per il 2016 l’Unesco ha deciso di puntare i suoi riflettori su uno dei padri del pensiero filosofico occidentale: Aristotele. Nato a Stagira nel 384 a.C., all’età di 18 anni il giovane Aristotele si trasferì ad Atene, dove ha studiato per 20 anni presso l’Accademia Platonica. Nel 348 a.C. venne invitato a Pella da Filippo II per seguire l’educazione del figlio Alessandro. Morto nel 322 a.C. nella località di Halkida, la tradizione letteraria vuole che il suo corpo venne riportato nel suo paese natale proprio dagli Stageiritis, gli antichi abitanti di Stagira.
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La spirituralità del monte Athos Da quanto abbiamo finora descritto è chiaro che la Calcidica è consigliata a gourmand che cercano piatti originali e autentici. Ma natura e mare incontaminati non sono certo da meno. Come la possibilità di trovare soluzioni quasi lontane da tempo frenetico di oggi. È un territorio dove davvero ci si può ritrovare in pace con se stessi e tornare più sani. Dove la bellezza sta negli alberi, negli scogli o nella storia che senti pulsare attorno a te. Basti pensare alle imprese di Alessandro Magno partito da qui, alla filosofia
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di Aristotele, o alla incredibile comunità dei monasteri ortodossi del monte Athos dove, nonostante le rivalità fra le diverse chiese orientali, o la guerra in corso in Ucraina, la regola è la pace interiore. Purtroppo i turisti senza il permesso di ingresso (ci vuole un‘attesa di un mesetto almeno per averlo) si devono fermare al paesino di Ouranoupoli (città del cielo), dove c’è un vero e proprio confine con cinta daziaria, e da dove si può proseguire in barca verso uno dei tanti monasteri. La barca è del resto l’unico modo per vedere, a distanza di 500 metri dalla costa, i monasteri sparsi lungo la penisola. E in barca ovviamente la vista è possibile anche per le donne…
L'isola di Ammouliani, un luogo dove il tempo è a misura d'uomo... Un posto per gustarsi il pathos del monte Athos, senza per forza digiunare coi monaci, è la piccola isola a ridosso del dito, l’unica abitata di tutta la penisola Calcidica: Ammouliani. Grande più o meno come metà di Ischia, qui vivono molti pescatori, ma negli anni sono sorti piccoli alberghi (fra cui il Sunrise a conduzione famigliare), residence e ci sono molte case in affitto. L’isola, raggiungibile a tutte le ore con un traghetto che parte da Tripiti, sembra un po’ un ritorno al passato, con ritmi assolutamente a misura d'uomo... In centro ci sono i calciobalilla e gli autoscontri, ma l’ospitalità è genuina e c’è molta autenticità, oltre a spiagge meravigliose, libere o attrezzate.
Interessanti sono i progetti per un turismo slow e sostenibile (al bando villaggi e grandi hotel) grazie ai fondi europei che sostengono l’autosufficienza energetica di tipo solare o eolico. A breve ci saranno solo auto e moto elettriche.
PER INFORMAZIONI CHeck-in • luglio/agosto 2022
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IRE DOVE DORM Hotel Sunrise 63075, Ammouliani Halkidiki www.sunrise-ammouliani.gr/archiki Hotel Athena Pallas Sithonia Akti Elia, Nikiti Halkidiki, 8 www.acrotel.gr
GIARE DOVE MAN Boukadoura Restaurant Sithonia 630 88 www.fb.com/MpoukadouraAkteElias/ Metochi 63075, Ammouliani Halkidiki www.alikescamping.gr Tree House - Ekies Hotel Sithonia Vourvourou 630 78, www.ekles.gr Erodios Restaurant Kiprou 1, Nea Moudania www.fb.com/Erodios-Restaurant Lemoniadis Restaurant Ouranoupoli 630 75 www.lemoniadis.business.site Ristorante Avra - Ormos Panagia 63078 Sithonia – Halkididi www.theavrahotel.gr/en/home-en/ 36
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ELL’ATHOS D E R A M L A SU IN CROCIER George Rodokalakis Ammouliani, 63075 Halkidiki www.athos-cruises.gr CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Tre giorni a Palermo,
capitale del Mediterraneo
I Quattro Canti 38
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Santa Maria dell'Ammiraglio
88392 di Riccardo Melillo
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uale sia il vostro approccio al turismo, Palermo ha tutte le carte in regola per non lasciare delusa nessuna aspettativa: arte, musei, tesori Unesco, cultura, progetti sociali, sport, mare, tanto street food e soprattutto ottima cucina. Seguiteci quindi in questa breve guida di quattro giorni attraverso le bellezze di una città magica.
Giorno 1: dai Quattro Canti alla Cappella Palatina La mattina non può che partire da una buona colazione, e visto che siamo in centro la scelta è Casa Stagnitta (Discesa dei Giudici 46), maestri torrefattori da quattro generazioni che nel 2016 aprono una caffetteria più moderna adiacente agli antichi locali nel pieno dell’itinerario arabo-normanno (siamo sotto le cupole della Chiesa di San Cataldo e del campanile di Santa Maria dell’Ammiraglio), qui possiamo gustare delle eccellenti miscele come il Jamaica Blue Mountain o Hawaii Kona o indulgere in una classica brioche con granita artigianale. Siamo in centro dicevamo, e non c’è zona più centrale a Palermo se non i Quattro Canti, storica piazza ottagonale all’incrocio delle due principali vie della città, via Maqueda che corre parallela al mare e il Cassaro (corso Vittorio) che collega il Palazzo dei Normanni al mare.
Particolare la decorazione su più livelli, al piano inferiore le fontane dei 4 fiumi antichi della città (Oreto, Kemonia, Pannaria, Papireto), a salire le allegorie delle quattro stagioni, poi i 4 re spagnoli (Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV) e infine al piano più alto le 4 patrone della città (Agata, Ninfa, Oliva e Cristina). Da qui partiamo lungo il Cassaro in direzione opposta al mare. Una passeggiata di poco meno di un chilometro che ci permette di godere dei numerosi palazzi che CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Palazzo dei Normanni
si affacciano sul corso e della Cattedrale della città (merita una visita che includa i tetti da cui si può godere un’ottima vista sul centro). Passiamo per il parco di piazza Vittoria ed eccoci al del Palazzo dei Normanni, la più antica residenza reale d’Europa, dal 2015 è Patrimonio Unesco e attuale sede dall’assemblea regionale siciliana. Da non perdere il percorso museale che comprende le splendide logge, le numerose sale, le mostre e soprattutto la Cappella Palatina, magnifico e suggestivo esempio dell’incontro di stili e culture bizantine, islamiche e latine. Ormai è ora di pranzo, torniamo verso il mare e scendendo di nuovo per il Cassaro, sosta d’obbligo da Nni Franco U Vastiddaru, insegna culto del cibo di strada e amata dai palermitani, servizio spartano e tanta qualità. Non si possono non provare le panelle o per i più temerari “u pani ca’
Palazzo dei Normanni | Sala Pompeiana
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ARTE
Cappella Palatina La Chiesa, consacrata la Domenica delle Palme del 28 aprile 1140, rappresenta la più grande espressione di sincretismo culturale: gli stili islamico, bizantino e latino coesistono, facendo di questo luogo l'esempio più raffinato di Arte Mediterranea della Sicilia normanna. La Cappella è uno dei monumenti medievali meglio conservati: come testimoniano la decorazione di marmo nell'opus sectile, mosaico con tessere di marmo, dei pavimenti e delle pareti, i mosaici bizantini del presbiterio e delle navate, i dipinti islamici dei muqarnas, ( volte a forme di alveoli: soluzione decorativa tipica dell'architettura islamica), l'antica configurazione del suo interno e la piccola cupola della navata centrale. Gli squisiti mosaici che rappresentano figure bibliche, come pure forme geometriche, animali, danzatori e scene di vita in una corte islamica testimoniano l'apertura mentale e la multietnicità della corte dell'epoca. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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meusa” (il panino, tipicamente la mafalda, con milza e polmone di vitello soffritti nella sugna, sia in versione schettu, così come è oppure maritato con caciocavallo). Pomeriggio per le vie del centro tra la Vucciria e l’Orto Botanico, che annovera, approssimativamente, una decina di migliaia di specie, alcune anche rare, appartenenti a circa 250 famiglie. Ideale per godere il fresco tra il boschetto esotico con la vasca di papiri, il boschetto di bambù e la Serra Maria Carolina, giardino d’inverno in ghisa e vetro a pianta rettangolare con vasca realizzata nel 1859 da Carlo Giackery, dove sono raccolte piante esotiche. E per un aperitivo moderno e rilassante all’interno dell’Orto Botanico c’è il Talea, caffetteria, cocktail e tapas bar, ci si accomada su accoglienti divanetti in attesa del tramonto fino a chiusura della struttura alle 20:00. Per la cena optiamo per la poco distante Locanda del Gusto, ristorante all’interno dell’Hotel Quintocanto e aperto anche agli ospiti esterni. Staff giovane e
Orto Botanico 42
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Locanda del Gusto | Polpo Murato qualificato, cucina mediterranea fresca e coinvolgente, predilezione massima per prodotti freschi e di mercato con attenzione ai cibi biodinamici. Libere interpretazioni della tradizione palermitana senza mai perdere di vista un’interessante vena sperimentale. Interessante e variegata la carta dei vini con particolare focus, ovviamente, sulla Sicilia in cui possiamo trovare tutte le più importanti cantine ma anche delle chicche meno conosciute fuori regione. La sera poi si può passeggiare per le vie del centro e via Maqueda fino al Teatro Massimo.
IMPORT EXPORT INGROSSO ORTOFRUTTICOLO
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Castello della Zisa
Giorno 2: dal Castello della Zisa al mare La colazione del secondo giorno non può che essere da Pasticceria Cappello, giusto dietro a Palazzo Reale. Qui è il regno di Salvatore Cappello, Maestro AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani): i nonni paterni possedevano una latteria in via della Colonna Rotta 68, indirizzo memorabile, perché qui nel 1612 si spezzò - e i pezzi vi rimasero per molto tempo - una grande colonna di marmo destinata alla chiesa di San Giuseppe dei Teatini. Dopo la Seconda guerra mondiale, alla fine degli anni ‘40, la famiglia Cappello continuò l’attività trasformando la latteria in un bar per la mescita di caffè e cappuccini con, in estate, una produzione artigianale di gelato. 44
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Oggi è una meta d’obbligo per gli abitanti della zona e i turisti che vogliono assaggiare le delizie di tradizione siciliana come i cannoli, la cassata, le genovesi o il buccellato. Il castello della Zisa, iniziato durante il regno di Guglielmo I e ultimato da Guglielmo II intorno al 1167, fu la residenza estiva preferita dai re e dalla loro corte. Il suo nome deriva dall’arabo “al-Aziz”, ovvero “splendido”. Durante i secoli ha subito diverse trasformazioni. Interessante poi fare un salto ai Cantieri Culturali alla Zisa, un luogo di produzione di valore culturale nato da un modello sperimentale di rigenerazione urbana e umana, cioè spazi espositivi, per attività teatrali, musicali e cinematografiche.
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MERCATO
Ballarò Il mercato di Ballarò è l’erede del suq arabo che insisteva nella stessa zona e ancora oggi, si possono notare l’aspetto, le consuetudini del vendere e del comprare, i colori, gli odori, l’usanza di sommergere strade e piazze con banchi, cesti, tendoni variopinti, tipico, appunto, dei tradizionali mercati nordafricani. Si si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory, è destinato alla vendita delle primizie e di tutto quanto proviene dalle campagne.
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Un pranzo leggero da FUD Bottega Sicula, tra via Orologio e piazza Olivella, dove gustare le prelibatezze che hanno reso famoso il marchio anche a Milano. Panini (ma non solo) che sono un vero e proprio viaggio nei sapori di Sicilia con un occhio attento e quasi maniacale ai piccoli produttori: provola della Madonie, suino nero dei Nebrodi, mortadella d’asino di Chiaramonte Gulfi, Ragusano Dop...
FUD | Suitt Drims
Lasciamo lo spazio per un gelato, anzi una brioscia con gelato da Cappadonia (in corso Vittorio) e poi torniamo verso il mare, passando per Fontana Pretoria, giù fino a Giardino Garibaldi, la chiesa di Santa Maria della Catena e Palazzo Chiaromonte, lo Steri, uno dei luoghi simbolo della città di Palermo. Racchiude sette secoli di arte e di storia della Sicilia ed è il primo esempio del nuovo stile architettonico che si af-
Fontana Pretoria
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La Vucciria facciava in Sicilia all’inizio del ‘300, lo stile, detto appunto chiaramontano. Al suo interno è visibile la "Vucciria" di Renato Guttuso. Per la cena non possiamo mancare una sosta corroborante al Neobistrot del Grand Hotel et Des Palmes, l'offerta enogastronomica, affidata allo chef Antonio Puglisi, il perfetto incontro tra innovazioni gourmet e sapiente adattamento delle tradizioni locali in chiave contempora-
Grand Hotel ed Des Palmes | Neobistrot
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nea. Un'atmosfera glamour dove si possono gustare piatti tipici della tradizione gastronomica siciliana rivisitati in chiave contemporanea e proposte moderne in linea coi tempi, è un’emozione non da poco, l’ambiente richiama mood da swing party, circondati da suggestioni Art Nouveau che permeano arredi, dettagli e strutture: dalle vetrate artistiche, alle ritmiche decorazioni pittoriche, fino ai divani in velluto. E nelle serate giuste gustarsi anche il dopocena con musica jazz dal vivo.
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Giorno 3: verso il mare... Dopo una sontuosa colazione al Grand Hotel et Des Palmes ci dirigiamo verso il mare. E che mare: Mondello. A poco più di 20 minuti di macchina dal centro di Palermo, aggirando il Monte Pellegrino e il parco della Favorita, si arriva nell’iconico Golfo di Mondello. La spiaggia è sicuramente una delle più note della Sicilia ed è anche una delle capitali dell’Art Nouveau in Italia, grazie alle molte ville private e strutture ricettive (primo fra tutte l’iconico stabilimento balneare) costrui-
Mondello
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te nei primi anni del novecente sotto la scuola di Ernesto Basile. Godersi il sole e il mare cristallino, magari in un giorno infrasettimanale, stuzzicare qui e la tra i numerosi locali e attendere il tramonto dopo 2 giorni intensi in città non ha prezzo. E la cena non può che essere da meno. Sosta obbligata al Ristorante Charleston, storico locale che da oltre 55 anni allieta i palati gourmet di palermitani e turisti. Oggi la cucina è affidata al giovanissimo Gaetano
Verde, palermitano e coadiuvato dalla pastry e sous chef francese Mathilde Bonnehon e dal sous chef Cluadio Terranova. Brigata giovane, cucina fresca e materie prime fresche e localissime. Piatti emozionali e ottima cantina con un doveroso occhio di riguardo ai vini siciliani. Tre giorni, seppure intensi forse non sono abbastanza per scoprire quello che questa città ha da offrire, ma sono sicuramente un ottimo spunto o un pretesto per poterci tornare e scoprire la magia di Palermo.
Charleston | Amuse-bouche
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IRE DOVE DORM Quintocanto Hotel & Spa via Vittorio Emanuele 310 90134 Palermo www.quintocantohotel.com Grand Hotel et Des Palmes via Roma 398 - 90139 Palermo www.grandhotel-et-des-palmes.com
GIARE DOVE MAN Ristorante Charleston viale Principe di Scalea 39 90149 Palermo www.ristorantecharleston.com Pasticceria Cappello via Colonna Rotta 68 - 90134 Palermo www.pasticceriacappello.it Casa Stagnitta Discesa dei Giudici 46 - 90133 Palermo www.facebook.com/casa.stagnitta Nni Franco U Vastiddaru via Vittorio Emanuele 102 90133 Palermo www.fb.com/nnifrancouvastiddaru Cappadonia Gelati Piazzetta Bagnasco 29 90141 Palermo www.cappadonia.it Talea - Orto Botanico via Lincoln 2 - 90133 Palermo www.facebook.com/taleaortobotanico FUD - Bottega sicula Palermo Piazza Olivella 4 - 90133 Palermo www.fud.it 52
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Grand Hotel et Des Palmes Lusso e storia nel cuore di Palermo
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88183 di Riccardo Melillo
È
un’emozione perdersi tra i corridoi e i sontuosi saloni del Grand Hotel et Des Palmes dove opere di pregio, materiali e tessuti di classe, modellano gli spazi in un caleidoscopio di arte e storia già dalla suggestiva hall con i suoi alti soffitti affrescati, le originali vetrate Liberty e il giardino d’inverno che rende omaggio allo stile Art Nouveau dell’architetto Ernesto Basile. Già perché qui tutto è storia. Fin dall’origine infatti è stato simbolo della Belle époque di fine '800; la struttura nasce dalla riconversione in hotel dell'antica dimora della famiglia di imprenditori inglesi Ingham-Whitaker edificata nel 1874 ed utilizzata come residenza privata. Il palazzo era collegato da
Wagner Suite
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STORIA A L L E N O F TUF
Suite Wagner Dedicata al compositore Richard Wagner, la Presidential Suite Wagner rappresenta la quintessenza dell’ospitalità di lusso in un contesto celebrativo d’eccellenza. Scenografia della sua ultima opera, la camera ospitò il Maestro insieme alla moglie Cosima Liszt, durante la composizione dell’ultimo atto del Parsifal. Proprio come una fotografia incornicia il momento dell’atto nella sua più autentica espressione, così, la Presidential, sembra richiamare il gesto della trascrizione dell’ultima nota sullo spartito, evocando tutto il fascino dell’ispirazione romantica del momento.
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un passaggio segreto all'antistante chiesa anglicana e inizialmente era composto da un corpo basso di due piani con un giardino d'inverno esotico che arrivava fino al mare. Trasformato in lussuoso hotel dall’imprenditore Enrico Ragusa, nel 1874, diventa l’albergo di città più alla moda. Un’eleganza che diviene simbolo della cultura e dell’arte Liberty grazie ai guizzi e all’ingegno del maestro Ernesto Basile, uno dei più grandi esponenti dell’Art Nouveau. Le modifiche del Basile danno nuova vita all’edificio, mantenendo inalterata la struttura, ma rivisitando gli spazi secondo i nuovi canoni dell’architettura alberghiera internazionale. Splendide vetrate policrome creano effetti di luce in contrapposizione alle zone
d’ombra, i colonnati della hall offrono un’immagine prospettica del pianterreno, gli ornamenti e gli arredi dei saloni principali, come i mobili antichi, le maioliche preziose, le porcellane e gli arazzi, trasformano l’albergo in un museo cittadino. Numerosi gli ospiti illustri che vi hanno soggiornato, primo fra tutti il compositore Richard Wagner. Nel suo lungo soggiorno a Palermo, insieme alla moglie Cosima Liszt, trova la giusta ispirazione per completare, tra il novembre 1881 e luglio 1882, la scrittura del Parsifal. Proprio nella suite oggi a lui intitolata, trascrive la partitura dell’ultimo atto dell’opera per mezzo del pianoforte gran coda dono del suocero Franz Liszt e tuttora custodito nella camera. Dopo numerosi interventi di ristrutturazione conservativa e rivisitazione degli CHeck-in • luglio/agosto 2022
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ambienti interni, oggi restituisce quel sapiente connubio tra stile Liberty e architettura funzionale tipica delle residenze borghesi dell'epoca, in linea con il progetto originale concepito dal maestro Ernesto Basile.
Camere e suite Nei piani superiori si sviluppa il cuore dell'accoglienza dell'albergo con 101 camere. Varie le formule: comfort, superior, executive e Deluxe. 4 invece le diverse tipologie di suite, oltre alla maestosa suite presidenziale Wagner, interamente dedicata al compositore tedesco Richard Wagner che ancora oggi conserva alcuni particolari di arredo, tra cui l'imponente lampadario di cristallo e il piano gran coda regalatogli dal suocero Franz Liszt. Proprio come una fo58
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tografia incornicia il momento dell’atto nella sua più autentica espressione, così la “Presidential” sembra richiamare il gesto della trascrizione dell’ultima nota sullo spartito, evocando tutto il fascino dell’ispirazione romantica del momento. Romanticismo che permane l’intero ambiente e si esprime nelle modanature in gesso impreziosite d’oro, nei dettagli, negli specchi e nell’ariosità degli spazi. Tutto è pensato per offrire un’esperienza immersiva che si conclude nella sala da bagno, rifugio dedicato al benessere, in cui lasciarsi coccolare dalla vasca idromassaggio o dell’ampia doccia emozionale. Tutte le camere sono raffinate e curate nei minimi dettagli, pronte ad accogliere gli ospiti più esigenti. Gli arredi sono classici ed eleganti e si sposano alla perfezione con il design e l’inno-
vazione. Pavimenti in parquet, materiali ricercati, arredi che conferiscono una nota romantica, preziosi tessuti rendono le camere accoglienti e originali, dall’atmosfera unica.
Carpaccio di gambero
Ristorazione, mixology e jazz Affidata allo chef Antonio Puglisi, l'offerta enogastronomica dell'hotel esprime il perfetto incontro tra innovazioni gourmet e sapiente adattamento delle tradizioni locali in chiave contemporanea. Uno stile eclettico e moderno che guida l’esperienza del Neobistrot e del Mixology Bar. Sedersi nel Salone degli Specchi, in un'atmosfera glamour dove si possono gustare piatti tipici della tradizione gastronomica siciliana rivisitati in chiave contemporanea e proposte moderne in linea coi tempi, è CHeck-in • luglio/agosto 2022
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un’emozione non da poco, l’ambiente richiama mood da swing party, circondati da suggestioni Art Nouveau che permeano arredi, dettagli e strutture: dalle vetrate artistiche, alle ritmiche decorazioni pittoriche, fino ai divani in velluto. E quando la cucina è all’altezza di un simile ambiente, il risultato non può che essere eccezionale.
degli ospiti, le luci intense e i colori dello sfondo del centro storico stupiscono e ammaliano chiunque desideri donarsi alla città. Respirare l’aria che porta con sé i tiepidi refoli di mare, gustando i piatti della cucina orientale reinterpretati in chiave mediterranea, diventa un must irrinunciabile per i visitatori casuali o per i clienti dell’albergo.
Il Mixology Bar poi, con il suo imponente banco e la sua ampia selezione di alcolici e bevande, accoglie gli ospiti che vogliono assaporare un drink o un calice di vino accompagnati dalla musica lounge, oppure iniziare la giornata con una sontuosa colazione ricca di proposte locali e internazionali. E poi c'è l'Ouverture Terrace, il ristorante di sushi situato al quinto piano e dotato di terrazza panoramica che affaccia su via Roma. Palermo accoglie lo sguardo
Grand Hotel et Des Palmes via Roma 398 - 90139 Palermo Tel 091 804 8800 www.grandhotel-et-des-palmes.com
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Quintocanto Hotel, spa e ottima cucina nel cuore di Palermo
Tartare di tonno rosso, battuto di erbe, gel di aceto e maionese all’aglio 62
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n punto di partenza per visitare Palermo da una posizione privilegiata, il centro storico e nello specifico l’iconica piazza ottagonale incrocio dei due principali assi viari della città: la via Maqueda e il Cassaro, oggi via Vittorio Emanuele, e perché no godersi con calma i tanti servizi offerti dalla struttura. Il Quintocanto Hotel & Spa è dotato di 20 camere e 5 appartamenti, arredati con eleganza e dotati di ogni comfort. Le camere sono disposte ai piani superiori a cui si accede attraversando la corte interna e si affacciano sulla splendida cupola della Chiesa di San Giuseppe dei Teatini oppure danno sul cortile interno. Nonostante la
posizione centrale dell'Hotel, relax e tranquillità sono garantiti. Ogni camera è dotata di doccia con la cromoterapia e per i diversamente abili l'accesso in tutto l'Hotel è agevole e confortevole. La struttura nasce dal restauro di Palazzo Viola avvenuto nel 2009. Il restauro ha voluto mettere in risalto le caratteristiche architettoniche della struttura, rese ancor più evidenti dalla scelta di uno stile minimalista ed elegante per gli arredi. Infatti gli elementi architettonici delle camere e delle zone comuni richiamano la storicità della struttura ma non rinunciano a proporre uno stile moderno e contemporaneo, giocando con il contrasto tra l’antichità del palazzo e gli interni di design. Al centro è situata la Corte, punto nevralgico e snodo della vita all’interno dell'Hotel. Collega la reception e l'Ameri-
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can Bar, il ristorante "Locanda del Gusto" e la Club House, ambiente living che si offre anche come soluzione per meeting e riunioni.
per prodotti freschi e di mercato con attenzione ai cibi biodinamici. Libere interpretazioni della tradizione palermitana senza mai perdere di vista un’interessante vena sperimentale.
La Locanda del Gusto
Come ad esempio nel Polpo Murato (condito con salsa al vino e schiuma di mare) o nella Tartare di pesce accompagnata da battuto di erbe, gel di aceto e maionese all’aglio, o ancora nel Carpaccio di manzo con carciofi e tartufo. Nei
Molto interessante la proposta culinaria del Quintocanto, che si esprime in una cucina mediterranea fresca e coinvolgente, predilezione massima
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Filetto di maialino nero, zucca e provola madonita
primi molto interessanti i Fusilloni vongole, salicornia e pane tostato; i Bottoni di pasta con porcini, vastedda del Belice e Gambero o ancora lo spaghetto alla carrettiera di triglie affumicate. Anche nei secondi la scelta spazia dal mare alla terra: un fresco e coinvolgente Rollé di pesce bianco, gambero e zuppa di cozze oppure il filetto di maialino nero, zucca e provola madonita o ancora il carré di agnello con scarola e aringa affumicata.
Bella selezione di dessert con forte richiamo alla Sicilia come nel Pera, caprino, mandorla e carruba, nella Bavarese al mandarino o nel Brownie al pistacchio, cioccolato bianco e caffè. Variegata la carta dei vini con particolare focus, ovviamente, sulla Sicilia in cui possiamo trovare tutte le più importanti cantine ma anche delle chicche meno conosciute fuori regione.
Fusilloni vongole, salicornia e pane tostato CHeck-in • luglio/agosto 2022
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La Spa Un'oasi di benessere per ritrovare il proprio equilibrio fisico e corporale. La Spa riserva trattamenti estetici e termali con sale, acqua e fango “Terme di Salsomaggiore”. Un'esperienza sensoriale indimenticabile che comprende l’accesso a piscina termoregolata, idromassaggio, sauna e bagno turco, oltre ad un un'ampia gamma di servizi estetici termali: manicure, pedicure, ceretta, pulizia del viso, trattamenti del viso, trattamenti del corpo, massaggi. Fiore all’occhiello sicuramente l’esperienza Hammam, dove i trattamenti specifici corpo amplificano i loro effetti nel comfort totale di uno spazio dedicato agli ospiti, assistito in tutti e per tutto da uno staff qualificato.
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Quintocanto Hotel & Spa via Vittorio Emanuele 310 - 90134 Palermo Tel 091 584913 - Spa 091 580359 www.quintocantohotel.com
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Gaetano Verde, Mathilde Bonnehon, Domenico Siino, Claudio Terranova per Atomicus Project
Charleston 68
Ristorazione di classe a Palermo
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87926 di Gianni Paternò
I
l Charleston, da oltre 55 anni rappresenta la storia della ristorazione di classe a Palermo, fu il primo ristorante con un locale di gran classe, con camerieri in frac e guanti bianchi, con la cottura alla lampada, è stato frequentato dai più famosi personaggi:
intellettuali, artisti, reali, nobili, industriali, politici, nonché ad ottenere nel 1974 le 2 stelle Michelin, anche se poi perse. La famiglia Glorioso, oggi Mariella con la sua famiglia, lo ha sempre gestito cercando di farne il punto di riferimento nella ristorazione della capitale sicula, a cominciare dalla location che non è da semplice locale bensì una grande, sontuosa, villa a Mondello, la bella spiaggia del capoluogo, con i suoi arredi antichi e di design, i salotti,
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il piano a coda, le librerie, un'ampia veranda elegante, un curato giardino dove godere le frescure estive.
In cucina Gaetano Verde La pandemia e una ristrutturazione lo hanno tenuto chiuso per parecchi mesi e finalmente da aprile ha riaperto le sue porte a cena. Un rinnovamento che investe molto del personale a cominciare dal nuovo, giovanissimo, chef: il palermitano Gaetano Verde, classe 1995.
Gnocchetti al pesce
Gaetano decide giovanissimo di seguire la sua passione per la cucina. Lascia la sua città convinto che solo attraverso il "viaggio" ed il confronto che da esso ne deriva si possa crescere in competenza e professionalità. Approda così a Taverna Estia, 2 stelle Michelin, per trasferirsi successivamente al Lebury a Londra ed ancora a Parigi dove ha l'opportunità di lavorare con maestri quali Robuchon e Pacaud. Ad arricchire la sua esperienza si aggiunge il lavoro svolto presso il Ritz. Tornato nella sua Palermo, assume ora il ruolo di executive chef del ristorante Charleston, sposando il progetto ambizioso di una vera e propria istituzione della ristorazione. La sua è una cucina giovane, attenta allo studio della materia prima che si concretizza nella ricerca di allevatori, pescatori, agricoltori, casari che hanno fatto della qualità il loro punto di forza; un percorso dove tecnica
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e conoscenza interagiscono, mirando ad offrire un'esperienza di gusto. Grazie a una materia prima perfetta, ai sapori, ai colori e ai ricordi della Sicilia e, infine, alla grande padronanza tecnica, nascono anche abbinamenti inconsueti. Una cucina “istintuale”, come la definisce lo chef, dove rigore e tecnica acquisiti in Francia sono le basi imprescindibili per potersi divertire e lasciar spazio all’improvvisazione in cucina. Piatti dai sapori netti, in cui non c’è spazio per la confusione, ma la cui lettura sia immediata a chi li assaggia, dove la materia si riconosce in sé. Una cucina felice, in cui si riflette l’armonia di una squadra, composta da giovani talenti, che si diverte, ma con rigore. Degna di nota la pasticcera francese Mathilde Bonnehon, anch’essa giovanissima. Della nostra cena non descriviamo la degustazione, vi facciamo immaginare, ricavandoli dalle foto, i gusti e i profumi delle pietanze anche perchè cambiano continuamente.
Ristorante Charleston viale Principe di Scalea 39 - 90149 Palermo - Tel 091 450171 www.ristorantecharleston.com CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Sardina PastaBar Piatti di mare come quadri d’autore CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
86817 di Gianni Paternò
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ra ancora una fanciulla Maria D’Asta quando già si inebriava dei profumi e dei sapori della cucina della nonna e della mamma a Bagheria mettendo le mani oltre che nei piatti popolari tradizionali anche nella pasta fresca, le conserve, le confetture, l’astratto di pomodoro. Nasceva così una passione, un’attitudine che la porta ad emigrare, tra Italia ed estero cominciando nei piccoli
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ristoranti, man mano crescendo, scalando le gerarchie nonché l’importanza e le dimensioni dei ristoranti. Salgono anche la competenza nonché la fantasia, ma concreta, di Maria che diventa chef executive concludendo in un hotel ristorante di Favignana dove lavorando per due anni nasce stima ed amicizia con la collega Rita Moro che è la responsabile della sala. Coltivano quindi un progetto, aprire un locale tutto loro a Palermo, che si attua nel 2019 in via Cassari del centro storico, densa di locali e ristoranti, a due passi dal porto turistico della Cala.
Nasce allora Sardina PastaBar in quanto iniziava come ristorantino da asporto essenzialmente di primi piatti a base di pesce povero, azzurro. Il successo è istantaneo quindi si inseriscono 3 tavoli all’interno e subito dopo altri 35/40 coperti all’esterno in una veranda che d’inverno si riscalda con le stufe. La filosofia di Sardina PastaBar è semplice ed estrosa: solo pesce, freschissimo, e questo a Palermo non manca; una cucina che lo rispetti e contemporaneamente lo valorizzi con piatti dai colori di una tavolozza, veri dipinti da ammirare, che già a vederli ti fanno venire l’acquolina in bocca. Uso sapiente degli aromi, tutta la materia prima locale di qualità, niente carne.
«La nostra, perché ai fornelli il sous chef è mio figlio Tony Lo Monaco - afferma orgogliosa Maria - è una proposta gastronomica mediterranea contemporanea con leggere contaminazioni internazionali, i prodotti di qualità, essenzialmente locali, rispettati nelle cotture si esaltano, si identificano, si fondono mantenendo però la loro personalità. Siamo un fish-bistrot siculo contemporaneo dall’animo femminile». Una cucina molto stagionale, anzi con l’utilizzo del QR-code il menu varia anche giornalmente. Nonostante sia nato appena prima del lockdown, Sardina già gode di un successo meritato con una clientela ormai fidelizzata ed un passa parola che coinvolge anche i turisti per
Maria D'Asta, Tony lo Monaco, Rita Moro CHeck-in • luglio/agosto 2022
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cui quasi sempre è sold out anche perché Rita in sala è una perfetta padrona di casa e come in una casa i clienti devono essere ospitati e riveriti. Non ci dilunghiamo a descrivere i sapori, le consistenze, le armonie delle pietanze, preferiamo che siano le immagini a parlarne, come fossero appunto quadri d’autore esposti in un museo. La carta dei vini è semplice ma in incremento seguendo la filosofia che “i piatti siciliani si devono accompagnare ai vini dell’isola”, il servizio cordiale, familiare, prezzi bassi in considerazione della bontà dei prodotti e della cura della cucina che è completamente a vista. Aperto pranzo e cena, chiuso lunedì e domenica sera. 74
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Sardina PastaBar via Cassari 41/43 - 90133 Palermo Tel 389 1893380 www.facebook.com/SardinaPastabar
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La Bürsch
Country house eclettica con un'accoglienza a 360 gradi
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In valle Cervo un luogo dove trovare di tutto per una breve fuga dalla routine quotidiana della città. Ottimo cibo e tante attività all'insegna del contatto con la natura
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88351 di Piera Genta
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lta valle Cervo, siamo nel territorio montano della provincia di Biella, al confine con la Valsesia e la Valle d’Aosta a solo un’ora di macchina da Milano e Torino. Il nome
viene dal torrente, lo stesso che bagna Biella, ma in realtà è conosciuta come Bürsch, toponimo che significa “casa” nell’antica parlata locale di matrice walser. Qui in località Oretto, frazione di Campiglia, troviamo una country house veramente singolare che riprende l’antico nome, La Bürsch. La country house, inaugurata nel 2018, è il frutto di un bel restauro di un picCHeck-in • luglio/agosto 2022
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colo borgo alpino da parte della titolare, Barbera Varese, ma anche un progetto di economia etica con lo scopo di promuovere il turismo locale. Si tratta di una struttura caratterizzata da diverse piccole abitazioni in pietra del XVII secolo collegate tra loro in un susseguirsi di ambienti, stanze, angoli nascosti, ognuno con una propria identità e atmosfera, unite dal tema del viaggio. Il viaggio inizia subito dopo aver varcato la porta che si apre sulla reception, concepita come una grande biglietteria dei primi del ‘900. Da qui parte l’esperienza originale ed esclusiva che ogni ambiente evoca, grazie ai tanti oggetti e cimeli collezionati dalla famiglia di Barbara, durante i viaggi per il mondo di quattro generazioni. 11 camere, caminetti ovunque, ognuna diversa dall’altra, con il potere di condurre gli ospiti in un viaggio esclusivo attorno al mondo.
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America, tra tessuti patchwork, con distintivi di sceriffi e antiche banconote, Africa, un vero e proprio lodge nella savana, tra bauli d’epoca, pelli di animali selvaggi e antiche mappe, Antartide, regno dei ghiacci tra mille boule de neiges e calde pellicce, Asia il mistero dell’Oriente tra mandala di antiche stampe zen, sculture d’avorio giapponese e maschere lignee malesiane, Europa con antichi pizzi e merletti, ottoni e la Toile de Jouy alle pareti. La Casa dell’Alchimista è caratterizzata da 6 camere che hanno il nome dei pianeti: Marte, Giove, Venere, Urano, Mercurio e Saturno. All’ultimo piano, si trova la romantica Soffitta di Nettuno. Molti gli spazi comuni, pensati per favorire la condivisione e il piacere dello stare insieme, come il corpo centrale della dimora dove si trovano una sala musica vintage in stile anni ’70 dotata di strumentazione d’epoca, una sala cinema e un bar art déco anni ’30 de-
dicato alle esperienze di mixology. Ma non solo, La Bursh ospita anche un’accogliente sala del biliardo ed una sala dei giochi antichi con slot machine rétro ed originali giochi da tavolo. L’antico fienile ospita la sala delle farfalle e la pépinière, spazio flessibile dedicato a praticare yoga, meditazione, vivere eventi speciali e a svolgere convegni. L’esperienza continua all’esterno nel parco, un luogo di pace e di armonia con fiori, erbe officinali, la sezione del bosco con le sedie in pietra e un agorà dove fare riunioni in mezzo al verde ed un sentiero con accesso esclusivo offre la possibilità di raggiungere il torrente Cervo.
L'offerta gastronomica Il ristorante, aperto anche agli ospiti esterni, è affidato alla giovane chef di origini piemontesi, Erika Gotta, sorella minore di Alida, protagonista della quinta edizione di MasterChef Italia. Il menu segue la stagionalità e varia secondo la reperibilità degli ingredienti con un percorso degustazione e à la carte. Tra le icone: Vi-To, Vitello tonnato cipolla in agrodolce, uovo marinato, acciuga disidratata; Fienotto, Risotto al fieno, anguilla affumicata, beurre blanc; Cruda pazza Carne cruda della Cascina Eremiti, caviale di lenticchie, senape in grani, yogurt, caffè, cardo; Putagè di nonna Trota cotta alla brace d’abete rosso, insalatina acidula. Per concludere in dolcezza, Dabun?!, gelato alla frolla piemontese, mandorle, CHeck-in • luglio/agosto 2022
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olive Taggiasche e meringa soffice all'italiana; La mela fritta, mela con crema al Marsala e polvere di vinacce.
Per gli amanti dello sport, la struttura organizza tour in e-bike, camminate nel bosco con le ciaspole e lezioni di tennis nell’antico Circolo anni ‘30 di Rosazza.
Accoglienza a 360 gradi L’ecletticità degli spazi de La Bürsch permette di godere di diverse esperienze: vivere un fine settimana romantico, festeggiare ricorrenze e cerimonie, organizzare eventi aziendali o semplicemente evadere dalla routine della città. La famiglia de La Bürsch propone diverse attività esclusive come: la pesca alla mosca nella Riserva Privata, il percorso alla scoperta del “borgo più misterioso del Piemonte”, Rosazza, una visita dedicata all’antico Cappellificio Cervo, la ricerca dell’oro alla Bessa e l’esperienza manuale di produrre formaggio e di scoprire il fascinoso mondo delle api. 80
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La Bürsch frazione Oretto, Campiglia Cervo - 13812 Biella - Tel 333 8672684 www.labursch.com
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RED&GO
AMBRANERA
PILS 2
SIDE B
REDVOLUTION
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Medaglia d’argento Categoria 4.10 Lager (Helles) Brussels Beer Challenge 2020
Medaglia d’oro Categoria 15A Irish Red Ale (Irish Beer) Barcelona Beer Challenge 2020
1a Classificata Categoria 21 (Porter, Stout) Associazione Unionbirrai Birra dell’Anno 2022
Medaglia d’oro Categoria 4.3 Lager (German-Style Pilsner) Brussels Beer Challenge 2021
Medaglia d’argento Categoria 24A Witbier (Belgian Ale) Barcelona Beer Challenge 2022
Medaglia d’argento Categoria 4.3 Lager (German-Style Pilsner) Brussels Beer Challenge 2020
Medaglia d’argento Categoria 29 (Belgian Wheat Beer) European Beer Star 2018
Medaglia di bronzo Categoria 6C Dunkles Bock (Amber Malty European Lager) Barcelona Beer Challenge 2022
Medaglia d’oro Categoria 4.5 German-Style Helles/Maibock/ Doppelbock Brussels Beer Challenge 2021
Medaglia d’oro Categoria 4A Munich Helles (Pale Malty European Lager) Barcelona Beer Challenge 2020
Medaglia d’argento Categoria 3.2 Red Ale (Irish Red Ale) Brussels Beer Challenge 2019
Birra Imperdibile Guida alle Birre d’Italia 2021 Slow Food Medaglia d’oro Categoria 5.4 Stout/Porter (Oatmeal Stout) Brussels Beer Challenge 2019 Medaglia di bronzo Categoria 41 (Stout) European Beer Star 2019 2a Classificata Categoria 19 (Stout) Associazione Unionbirrai Birra dell’Anno 2018
Medaglia di bronzo Categoria 2 (German-Style Pilsner) European Beer Star 2020 Certificato d’eccellenza Categoria 4.3 Lager (German-Style Pilsner) Brussels Beer Challenge 2019 3a Classificata Categoria 1 (German and Bohemian Pilsner) Associazione Unionbirrai Birra dell’Anno 2019
LE BIRRE DI OTUS VINCONO MEDAGLIE IN ITALIA E NEL MONDO Abbiamo sottoposto le nostre birre alla valutazione di giurie importanti. I successi ci stimolano a proseguire nella creazione di prodotti che uniscono carattere artigianale e capacità di soddisfare il gusto di un pubblico ampio. BIRRIFICIO OTUS Via Rumi, 7 - 24068 Seriate (Bergamo) Italia - birrificiootus.com
Birrificio
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Palazzo di Varignana Villa Tamburina
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Cinque nuove ville di lusso sui colli bolognesi CHeck-in • luglio/agosto 2022
Il resort sui colli bolognesi presenta le cinque Luxury Villas, un nuovo concetto di accoglienza. Destinazioni dove gustare i piaceri della vita e sperimentare un inedito livello di servizi alla persona
Villa Pergola CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
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P
alazzo di Varignana, il resort di Castel San Pietro sui colli bolognesi, presenta le Luxury Villas, un nuovo concetto di ospitalità. Cinque destinazioni dove gustare i piaceri
della vita e sperimentare un inedito livello di servizi alla persona. Ogni villa è stata progettata come una destinazione dei sensi, per esprimere un collegamento distintivo con il contesto in cui si trova. Villa Amagioia celebra la bellezza dei giardini ornamentali nei quali è immersa; Rio Rosso si specchia nei profumi CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Villa Amagioia
del bosco dei frutti dimenticati e della collina delle erbe aromatiche; Colombara emerge dal profilo disegnato delle vigne; Tamburina domina le colline degli olivi che sono la fonte dell’oro verde di Palazzo di Varignana; Pergola si affaccia sull’orto giardino, dove si coltivano anche lo zafferano e le bacche di goji. Pensate come destinazioni in cui spazio e tempo sembrano essere sospesi, le Ville di Palazzo di Varignana rappresentano una storia di recupero e rigenerazione di antichi casolari riportati a nuova vita. Esprimono il senso di differenti caratteristiche di intendere il tempo, la relazione con la natura, il paesaggio, i servizi alla persona. Cinque nuove declinazioni dell’esclusività passano attraverso un inedito percorso di servizi che coniuga 84
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salute, bellezza, benessere, alimentazione e rapporto con la natura.
La figura del Villas specialist Ecco allora che Palazzo di Varignana ha voluto dotare queste 5 espressioni di ospitalità con un Villas specialist, una figura al confine tra il personal concierge e il butler, che si prende cura dell’ospite a 360 gradi e lo segue in ogni dettaglio, dal momento della prenotazione fino al termine del soggiorno.
Servizi a tutto tondo Una rete di servizi personalizzati porta il meglio dell’offerta di Palazzo di Varigna-
na direttamente all’interno delle Ville, in modo che l’ospite possa beneficiare dei piaceri della vita in un contesto di privacy ed esclusività assoluti. Dal private chef, alla consulenza con la Health Coach per un check up iniziale, dai trattamenti di bellezza e benessere di Varsana spa fino alla costruzione di esperienze speciali per vivere i luoghi e gli eventi più affascinati d’Italia.
In un’altra dimensione del benessere, Annamaria Acquaviva, health coach e fondatrice del Medical Center di Palazzo di Varignana, accompagna gli ospiti alla scoperta dei servizi per coniugare salute, nutrizione e benessere, a partire dal check up per la valutazione della composizione corporea e della performance psicofisica. Ogni ospite può beneficiare di un programma personalizzato basato su attività fisica, alimentazione e trattamenti di benessere.
La persona sempre al centro La persona è al centro: dalla nutrizione al benessere fino al divertimento. L’executive chef Davide Rialti propone esperienze gastronomiche costruite sui desideri dell’ospite. E ancora degustazioni sensoriali degli oli monovarietali e dei blend di Palazzo di Varignana accompagnano l’ospite alla scoperta di una inedita palette olfattiva e di rapporti di abbinamento tra i cibi con i prodotti a km zero dell’azienda agricola del resort.
Palazzo di Varignana via Ca’ Massimo 611A - 40024 Castel San Pietro Terme (Bo) - Tel 051 19938300 www.palazzodivarignana.com
Olivum Experience
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Unahotels Decò Nella Capitale, l'eleganza ispirata a un secolo fa
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87504 di Leonardo Felician
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a posizione è più che comoda, a pochi minuti a piedi dalla stazione Termini e da piazza Esedra, ben servita da autobus e linee di metropolitana, ideale per raggiungere anche a piedi il centro di Roma e le più importanti attrattive turistiche. In un grande palazzo degli anni ’20 l’Unahotels Decò è nella Capitale la presenza più importante (anche se non l’unica) del primo gruppo alberghiero italiano. Nacque come albergo 13 anni fa sotto la direzione di Ernesto Noschese che tuttora dirige l’albergo, con un progetto dell’architetto romano Renzo Costa che ha riunificato e dato nuova struttura a un coacervo di utilizzi precedenti. Sono stati necessari ben quattro anni di lavori e investimenti adeguati all’opera per realizzare le 196 camere e suite disposte su
sei piani e gli ampi spazi comuni del piano terra con salottini, bar, ristorante, una grande sala riunioni da 210 metri quadrati divisibile in tre zone e due salette di dimensioni minori.
Atmosfera elegante L’ispirazione che ha dato origine all’atmosfera dell’hotel deriva proprio dall’aspetto esterno della facciata e dalla zona della città, che durante il “ventennio” fu deputata ad accogliere numerose strutture alberghiere: da qui il nome Decò e l’arredo sapientemente ispirato alla moda che cent’anni fa diede un tocco razionalista non solo all’architettura, ma anche ai mobili e all’arredamento, con una ricerca accurata di disegni, materiali e finiture che ricostruiscono ambienti che sembrano d’epoca, pur essendo supportati dalle più moderne tecnologie. Il risultato complessivo è un’atmosfera tranquilla ed elegante, con un aplomb non soggetto CHeck-in • luglio/agosto 2022
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a mode e la certezza - pur nella classificazione quattro stelle - di un’impeccabilità di stile di categoria superiore.
tra clientela di lavoro e turisti e famiglie in visita a Roma.
L’albergo infatti è prediletto da una clientela straniera, in particolare americana e asiatica, ma anche di diversi Paesi europei, con un 20% di presenze italiane: in tempi normali raggiunge la notevole cifra di 100mila presenze all’anno. Dall’inizio di questa primavera, dopo due anni di sofferenza e grazie alla caduta di alcune restrizioni, stanno finalmente ritornando gli americani che animano Roma e le altre grandi città d’arte italiane. Nonostante l’aspetto e i servizi business, l’albergo ha una prevalente vocazione leisure e un buon mix
Cucina mediterranea, con piatti della tradizione romana ma non solo
Fettuccine, asparagi, guanciale e pecorino | Foto Cynthia Beccari 88
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La ristorazione è ospitata al piano terra al “Grande Gatsby” in una grande sala d’angolo arredata con colori tenui sui toni del beige e marrone, ampie finestre
sulla strada opportunamente schermate da tende, luci diffuse, tavolini di dimensione adeguata ben distanziati con poltroncine imbottite. Usato al mattino anche come sala da prima colazione, alla sera è un ambiente silenzioso e riservato, adatto sia a cene di lavoro sia a un relax più informale dopo una giornata trascorsa in mezzo al traffico di Roma. Lo chef è Nello Grande, campano come il direttore, affiancato in sala da Fabio Sinicropi, bartender e formatore di generazioni di giovani baristi. La cucina è giustamente mediterranea, con piatti tradizionali romani ma non solo e rotazione stagionale del menu.
con selezione di pecorino romano, grana padano e gorgonzola accompagnati da confetture e miele. Anche i dessert sono molto tipici: il tiramisù classico, la mousse di ricotta e pere con biscotto alla nocciola e salsa al cioccolato, la panna cotta con salsa di fragole e prosecco, una colorata tagliata di frutta fresca oppure la fantasia di gelati in coppa. Fuori menu si trovano sempre due/ tre piatti che occhieggiano alla stagionalità con gli asparagi a primavera e un piccolo menu veloce a prezzo fisso di specialità romane molto adatto anche per il servizio in camera.
La carta è ragionata con un giusto assortimento ma non eccessivamente lunga: tra gli antipasti panzanella romana con stracciatella di bufala campana, uova pochè con asparagi croccanti e fonduta di Grana Padano, polpo arrostito con crema di ceci e patate dolci croccanti, carpaccio di salmone all’arancia con avocado, rapanelli, yogurt, melanzane alla parmigiana. Chi vuole stare leggero trova l’insalata caprese con mozzarella di bufala campana Dop e l’immancabile insalata Cesare. I primi piatti propongono tonnarelli cacio e pepe, maccheroni all’amatriciana, spaghetti di Gragnano ai due pomodori e basilico fresco, ravioli di ricotta ed erba cipollina in salsa di gamberi, fettuccine con asparagi, guanciale e pecorino. Tra i secondi c’è il filetto di manzo cotto a bassa temperatura con tortino di patate e asparagi, le costolette di agnello scottadito con cicoria ripassata, i carciofi stufati la romana, il baccalà in guazzetto di pomodorini, olive e capperi, il filetto di spigola con crema di topinambur e verdurine, nonché un piatto di formaggi
Unahotels Decò Roma via Giovanni Amendola 57 - 00185 Roma Tel 06 64937001 www.gruppouna.it CHeck-in • luglio/agosto 2022
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La quarta estate
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Borgo Baccile
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Oasi d’accoglienza in Abruzzo
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È
al via la stagione estiva numero quattro a Borgo Baccile, il sogno realizzato d’essere accolti in un luogo autentico d’ospitalità italiana, con il fascino della storia e però anche le comodità della contemporaneità. Si trova tra mare e montagna, in Abruzzo, a Crecchio (Chieti). La firma è quella di Vini Fantini, nucleo originario del grande e prestigioso Fantini; il posto, come detto, è un Abruzzo incantato e incantevole, che sembra sospeso geograficamente a metà - da una parte le onde dell’Adriatico, direzione
Ortona; dall’altra le rocce della Maiella - ma ancor più è al di fuori del tempo. Un paradiso bucolico: scrutare un cielo stellato, godere del silenzio della campagna, raccogliere un pomodoro nell’orto, osservare le uve crescere lentamente sui vigneti (Fantini). Oppure, recuperare un uovo appena deposto, da usare subito in cucina. Quarta estate, si diceva. La prima, quella del 2019, è stata ricca di speranze ed entusiasmi, con l’adrenalina dell’esordio e il piacere di organizzare qualcosa di nuovo, ma nel contempo antico, tra queste meravigliose abitazioni in sasso, tra questi panorami vellutati dove sono cresciuti i genitori, i nonni, i bisnonni di Valentino Sciotti, fondatore e attuale amministraCHeck-in • luglio/agosto 2022
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tore delegato di Fantini. Riappropriarsi, offrire all’ospite muri che raccontano il tempo, di luoghi che celano frantoi secolari, di piazze che, in passato, risuonavano di musiche popolari nei giorni di festa, significa riconquistare anche un luogo dell’anima la cui atmosfera pervade subito chi vi s’accosta, lo coinvolge in una sana storia d’autenticità. Quella che era una delle contrade più popolose di Crecchio (paesino - con tanto di castello medioevale - attualmente con meno di 3mila anime, 200 metri sul livello del mare, l’estate qui è fresca e gradevole) è tornata a vivere.
Una magia: «S’è creato di nuovo un senso di comunità, è incredibile. Vediamo il ritorno di ospiti che erano stati qui da noi prima dei due anni di pandemia: una famiglia dal Canada, l’altra dalla Svizzera…Si sono creati legami che il Covid non ha spezzato. E, sempre di più, persino gli stessi abitanti di Villa Baccile - la contrada di Crecchio dove sorge Borgo Baccile - si riconoscono nel nostro progetto, danno una mano, si sta così sviluppando una sorta di rete che va a comporre poco a poco un’idea di albergo diffuso», spiega entusiasta Nico Sciotti, figlio di Valentino, che a Borgo Baccile, insieme alla sorella Alessia, dedica ogni energia.
Fascino suggestivo Cosa sia Borgo Baccile è presto detto, se si lavora un po’ coll’immaginazione e ci si proietta con la fantasia in uno di quei piccoli nuclei rurali che costellano soprattutto la nostra Italia centrale, case di pietra e profumo di storia. Gemme incastonate nel verde e che hanno patito negli scorsi decenni il progressivo fenomeno dello spopolamento, quasi una desertificazione. Borgo Baccile - 40 sue famiglie presero la via dell’Argentina e dell’Australia, in anni bui - a un certo punto stava per cadere a pezzi e rischiava di vedere persa anche la sua anima profonda, se non fosse intervenuta la famiglia Sciotti, che di qui è originaria, alcuni edifici furono costruiti dai loro avi sul finire del Settecento. Il progetto di riqualificazione - affidato all’architetto Rocco Valentini - è stato ambizioso, rispettoso e appassionato, come sa 92
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concepire solo chi è legato anche sentimentalmente a un luogo. Dice Valentino Sciotti: «Per noi è completamento. Siamo un'azienda vitivinicola nata da un sogno, senza vigneti, senza cantine, senza linee d'imbottigliamento. Siamo andati molto oltre le aspettative più rosee, continuiamo a crescere, abbiamo creato un grande gruppo e ora persino Borgo Baccile, gioiellino nel campo dell'ospitalità, apprezzato dalla clientela di tutto il mondo. Gli stranieri vogliono visitare il nostro territorio perché apprezzano i nostri vini; cercano quindi una struttura che sia a noi associata. Ecco Borgo Baccile by Fantini: soddisfa il loro immaginario».
La riqualificazione del borgo Nel 2013 l’inizio dei lavori di riqualificazione. Oggi il Borgo si presenta come un nucleo di splendide casette ricavate dalle antiche abitazioni, ma anche dal fienile e dalle stalle, il tutto vocato all’ospitalità vera, rurale, sul modello dell’albergo diffuso. La novità di quest’anno è l’inaugurazione - la ristrutturazione è appena terminata - di un’altra abitazione, l’han chiamata Casa dei Cantoli perché qui ha vissuto per decenni una famiglia del posto, i Cantoli appunto, prima del subentro degli Sciotti: edificio su due livelli, molto spazioso e con vasca a vista. Va a completare un’offerta che prevede per ora altri quattro CHeck-in • luglio/agosto 2022
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LA CUCINA
Ristorazione sana e genuina Già al momento della colazione si coglie un altro aspetto straordinario di Borgo Baccile. Ne è protagonista l’esperta signora Elodia, depositaria di ricette d’antan: basta chiederle di voler pranzare o cenare al Borgo - in alternativa la vicina Crecchio offre molti locali di cucina tipica - e lei si metterà al mattarello e ai fornelli, per preparare con sapienza delizie dal profumo di una volta: sagne fatta in casa, agnello, taglieri di formaggi e salumi e così via degustando. Ovviamente si può anche scegliere di andare a cogliere direttamente le verdure necessarie nell’orto, o di tirare la pasta appena prima di scottarla nell’acqua bollente. Insomma: si mangia quello che si è prodotto in proprio. Borgo Baccile è anche a disposizione per eventi privati - dispone di una sala da 150 posti - in collaborazione in cucina Tany Moscone, che studia menu su misura e valorizza nei suoi piatti le eccellenze dell’Abruzzo, delle quali è appassionato ricercatore: il 99% della materia prima che usa è locale, dal maialino nero di Scanno al pecorino di Farindola, al pomodoro coltivato dai contadini qua attorno.
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appartamenti di varia tipologia, possono ospitare da 2 a 7 persone, e poi anche sei camere “classiche”.
L’offerta Borgo Baccile offre un’ospitalità rurale, ma di classe, dotata di tutti i comfort, in un luogo dove si abbraccia la natura. È stata ultimata - altra novità 2022 - la nuova area relax, una specie di giardino-boschetto dedicato alla tranquillità, nel verde, sotto querce secolari: qui le persone potranno accomodarsi, godersi un aperitivo, leggere un libro in santa pace, proprio nel centro della tenuta e circondati dai vigneti coltivati a pergola. Autenticità allo stato puro. Il boschetto s’aggiunge ai tanti altri spazi dedicati al benessere dell’ospite: come la magnifica piscina a sfioro con acqua
salata, dalla quale la vista spazia sulla campagna circostante; poi i servizi, pensiamo all’utilizzo gratuito di biciclette da passeggio o di bike per percorsi più impegnativi; alla possibilità di pianificare visite nella cantina di Vini Fantini, con degustazione delle loro eccellenze, ma anche di oli extravergini preziosi e di prodotti tipici locali.
Le attività di svago Grazie alla collaborazione con piccole organizzazioni dei dintorni, si possono organizzare di giorno in giorno numerose attività. Ad esempio: canoa sul Tirino, uno dei fiumi più puliti d’Europa; oppure escursioni a cavallo nella riserva di Punta Aderci, una delle tre spiagge selvagge più belle d’Italia; oppure rilassarsi lungo la nuova pista ciclopedo-
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nale, un ex-tracciato ferroviario proprio dirimpetto la costa adriatica, quasi sospeso sulle onde, giù il cavalletto e si è già immersi in un bagno ristoratore… E ancora, gli ospiti possono godersi il panorama di Rocca Calascio, splendido castello abruzzese; oppure perdersi nei vicoletti caratteristici di Santo Stefano di Sessanio, all’interno del Parco del Gran Sasso. E Il mare dista dal Borgo Baccile solo sette chilometri.
Lo staff giovane Borgo Baccile è stato ideato ed è gestito da uno staff tutto under 30: la responsabile dell’accoglienza e delle colazioni è Alessia Sciotti, 25 anni; già abbiamo citato il fratello Domenico Sciotti, detto Nico, 28 anni. Poi nel team - coi galloni da direttore - c’è un amico di famiglia, Gabriele De Luca, 26 anni.
Una struttura eco-chic Borgo Baccile è dotato di pannelli fotovoltaici che assicurano quasi completamente il fabbisogno energetico della struttura. Non utilizza gas; ha adottato una politica no waste e di totale rispetto ambientale, con la scelta di materiali bio e riciclabili. Ecosostenibilità nei fatti. È aperto tutto l’anno: perché ogni momento è ideale per godersi questo modello d’ospitalità italiana.
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Borgo Baccile Contrada Villa Baccile 34 - 66014 Crecchio (Ch) - Tel 391 7220563 www.borgobaccile.it
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All’Hotel Abi D’Oru camere dedicate ai personaggi celebri sardi CHeck-in • luglio/agosto 2022
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L'
Hotel Abi D’Oru, storico 5 stelle sulla spiaggia di Marinella a Porto Rotondo (Ss), ha lanciato "Al mare con”, una collezione di suite e junior suite dedicate ai personaggi eminenti della storia e cultura della Sardegna. Un progetto per unire mare e interno dell’isola e condurre la clientela internazionale dell’albergo alla scoperta di una parte importante dell’anima sarda.
Nelle camere gli ospiti trovano alcune delle eredità lasciate dalla Giudicessa Eleonora d’Arborea, dal premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda, da Antonio Gramsci, dalla designer Edina Altara, dalla grande artista Maria Lai e da Eva Mameli, madre di Italo Calvino e prima donna in Italia a insegnare botanica all’università.
Ogni camera un piccolo museo Ogni camera è un piccolo museo che conserva le tracce di questi grandi personaggi. Nella junior suite Maria Lai, ad esempio, si possono ammirare le iconiche caprette riprodotte su cuscini e arazzi realizzati a telaio dal laboratorio che detiene i disegni originali dell’artista; nella suite Grazia Deledda si possono leggere i romanzi che hanno valso il Premio Nobel all’autrice simbolo della letteratura sarda, mentre la premium suite dedicata ad Edina Altara è decorata con alcune mattonelle in ceramica raffiguranti i costumi sardi disegnati dalla celebre illustratrice, pittrice e ceramista del ‘900, grazie ai bozzetti originali concessi dal nipote Federico Spano. Per ognuno di questi grandi personaggi è stato inoltre creato un percorso guidato alla scoperta delle tracce lasciate sull’isola. Si parte dall’albergo per visitare
Junior Suite Maria Lai
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in giornata i borghi di Ulassai, Ghilarza e Castelsardo o i centri più grandi come Cagliari, Sassari e Nuoro. I tour includono visite a case museo, nuraghi e pozzi sacri, orti botanici e domus de janas, conosciute anche come case delle fate o delle streghe, il monumento più rappresentativo della Sardegna pre-nuragica.
Alla scoperta di un’altra Sardegna «Chi viene in Sardegna ne ama soprattutto il mare, ma la Sardegna non è solo questo - racconta Diana Zuncheddu, amministratore delegato dell’albergo - Con questo progetto vogliamo instillare nei tanti ospiti che ci scelgono ogni anno, il seme della curiosità per nomi che hanno segnato la storia e l’arte sarda, ma anche italiana. “Al mare con” è un invito a tuffarsi nelle storie di Antonio Gramsci, leggere i suoi libri in camera, o scoprire Edina Altara e
Lounge bar Marinella
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i suoi tratti leggeri e colorati. È sempre mare, ma più ricco”.
Tour Grazia Deledda Si parte alle 8:30 dall’albergo e si rientra alle 17 circa. Sulle tracce della scrittrice e vincitrice del premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda, si percorre la via della Solitudine, dall’ultimo romanzo dell’autrice. La guida conduce gli ospiti alla chiesetta omonima che ospita le sue spoglie. Da qui, ai piedi del Monte Ortobene, luogo di culto molto amato dalla scrittrice e dai suoi compaesani, si arriva alla cima del Monte dove si erge l’enigmatica statua del Redentore, per la quale la stessa Grazia si prodigò affinché, la maestosa figura del Cristo, raggiungesse la sua attuale posizione. Raggiunto il centro storico della città di Nuoro, si potrà visitare la casa museo della scrittrice e, attraverso i racconti delle diver-
se fasi della sua vita, sarà un attimo appassionarsi al carattere di uno dei personaggi più rilevanti della letteratura italiana.
Hotel aperto nel 1963
privato e un laghetto naturale separano le stanze dell’Abi d’Oru dalla spiaggia, che ha una vasta concessione riservata agli ospiti dell’albergo. Agli amanti dello sport l’albergo offre 2 campi da tennis, 1 campo da calcio a cinque, una palestra e sport d’acqua.
L’Hotel Abi D’Oru apre nel 1963, a pochi chilometri dalla Costa Smeralda che nasce proprio in quegli anni, per volere del conte Vittorio Cini, patron di Ciga Hotels e mecenate italiano. Il Conte affida il disegno dell’Abi D’Oru a Simon Mossa, il noto architetto, politologo e scrittore sardo che fa parte anche del primo comitato di architettura voluto da S.A. l’Aga Khan per creare e delimitare lo stile architettonico della Costa Smeralda. L’albergo dispone di 140 tra camere, junior suite e suite, quasi tutte con vista sul Golfo di Marinella a Porto Rotondo. Solo la grande piscina riscaldata, il giardino
Hotel Abi D’Oru Località Golfo di Marinella - 07026 Porto Rotondo - Tel 0789 309019 www.hotelabidoru.it
Suite Grazia Deledda
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Come play, let go, feel free!
Estate da sogno al C Mauritius
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I
l C Mauritius, affacciato su una delle più belle spiagge di Palmar, sulla costa orientale dell’isola di Mauritius, è il nuovo beach resort di C Resorts, sister brand lifestyle del pluripremiato gruppo alberghiero Constance Hotels & Resorts. La sua mission è di offrire tutto l’anno un vero e proprio “Natural Playground” all’insegna della gioia di vivere. Qui il vero lusso è trascorrere il
tempo liberamente, dimenticando le preoccupazioni proprio come quando si era bambini. Numerose esperienze consentono di divertirsi e di scoprire la cultura e le tradizioni mauriziane, in un luogo sicuro e spensierato, con un’atmosfera rilassata e amichevole, senza rinunciare al comfort e all’elevata qualità del servizio. Anche grazie a questo concept innovativo e alle “good vibes” che si respirano al resort, il C Mauritius è stato inserito tra i migliori resort all-inclusive di tutta
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l’Africa ai TripAdvisor Travellers’ Choice Award 2022. Il design riflette il “mood” della struttura: i materiali naturali trasmettono semplicità e freschezza, la tessitura del rattan e l’inserimento dei tetti di palma, l’impiego del vimini e del legno, e ancora le conchiglie e le reti da pesca, le pietre e i mattoni dipinti, le corde naturali e i tessuti luccicanti assicurano una connessione diretta con la cultura mauriziana. 116 confortevoli camere dal design contemporaneo, arredate con pezzi di artigianato locale, attendono gli ospiti suddivise tra 52 camere Prestige e 64 Deluxe. Non mancano poi 3 piscine, una cantina con vini biologici e la C Spa. Sono ben quattro i ristoranti, tra cui il colorato Beach Bistrot e La Pirogue arredata con elementi marini, dove gli ospiti assaggiano piatti tradizionali preparati
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con prodotti locali, soprattutto pesce, frutta e verdura sempre freschi. Nella grande varietà di proposte mauriziane e internazionali lo chef inserisce il suo speciale “tocco C”. Tutto questo al C Mauritius è incorniciato dalle acque cristalline dell’Oceano Indiano e una spiaggia da sogno in cui rilassarsi baciati dal sole dei tropici.
Tante attività e divertimento per grandi e bambini Le vibrazioni positive pervadono il resort e in ogni angolo è possibile trovare uno spazio per rilassarsi e divertirsi. Grandi altalene dondolano gli ospiti tra le palme, sulla spettacolare laguna di Palmar, regalando l’illusione di volare tra le nuvole sopra l’Oceano Indiano; mentre una gigante e simpatica doccia musicale,
SPORT
Ad ognuno la sua “Cignature” Sport per tutti i gusti. Sono moltissime le attività indoor e outdoor disponibili al C Mauritius: dal padel al beach volley, dal kayak allo snorkeling fino al kitesurf. L’offerta del resort in termini di intrattenimento include anche “brunch & chill” ogni domenica, barbecue party, lezioni di cocktail, buffet a tema, lezioni di yoga e degustazioni di vini biologici. L’indimenticabile esperienza al C Mauritius è arricchita dalle “Cignatures”, simpatiche attività ed esperienze ideate per animare e rendere unica la vacanza di grandi e piccini. Tra queste: “Sessions by the C”: divertimento assicurato con dj set organizzati sulla spiaggia a due passi dalle acque turchesi e sotto la suggestiva volta stellata che illumina il cielo di Mauritius; “Crustacea”: l’esclusiva esperienza culinaria su Sirius, la piroga dell’hotel, per far assaporare agli ospiti stuzzichini, tapas e prelibatezze di mare direttamente in barca, circondati dal blu dell’Oceano Indiano; “C Trek”: escursioni guidate al Monte Le Pouce, per soddisfare il desiderio di scoperta degli ospiti con l’anima da avventurieri ed esploratori; “Cpicerie”: lo speciale spazio dei food lover posto lungo la spiaggia, dove ordinare un caffè, concedersi un croissant caldo o rifornirsi di prodotti locali per un picnic; “Club House”: attività divertenti da svolgere sulla sabbia bianca a piedi nudi per riscoprire l’età della giovinezza. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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sotto la quale cantare, ballare e divertirsi, rinfresca a ritmo di musica sotto una cascata d’acqua. I più sportivi non rinunciano al percorso di fitness all’aperto e i cocktail lovers si stupiscono alla vista del “Concoctor”, l’originale strumento che produce drink su misura, personalizzati sulla base degli ingredienti inseriti da ciascun ospite.
passionati di kitesurf si sono incontrati per il C Kite Festival in un’atmosfera di relax e di festa, per celebrare uno sport in continua e rapida ascesa. Il kitesurf, infatti, esiste solamente da 30 anni, ma l’irrinunciabile mix di velocità, adrenalina ed equilibrio che regala a chi lo pratica lo rende una delle attività più in voga del momento.
Nel luogo incantato in cui gli adulti riscoprono il proprio fanciullo interiore, anche i bambini trovano la loro dimensione: all’arrivo al resort i più piccoli ricevono un simpatico braccialetto artigianale, che rappresenta anche un invito a partecipare ad una emozionante missione. Il compito dei giovani esploratori, infatti, è quello di raccogliere più ciondoli possibili durante la permanenza al C Mauritius attraverso una serie di compiti assegnati loro. Un modo originale e divertente per far scoprire ai bambini la bellezza della natura, attraverso il gioco e l’esplorazione.
E così i più celebri kitesurfisti del mondo hanno dato prova delle loro abilità volteggiando con una tavola sotto i piedi e un aquilone in mano, ad alta velocità sopra le acque dell’Oceano Indiano, superando ogni onda e incantando gli spettatori nella bellissima location del C Mauritius.
Volteggiando sull’oceano con i campioni di kitesurf C Mauritius è anche palcoscenico di grandi eventi internazionali, di tendenza e di interesse sempre crescente nel panorama mondiale. Dal 23 al 27 giugno scorso i professionisti e gli ap-
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Gli ospiti hanno avuto l’opportunità di avventurarsi in prima persona nelle acque turchesi e di ammirare da vicino l’arte del kitesurf attraverso le spettacolari evoluzioni in aria dei professionisti. Al C Kite, infatti, hanno preso parte numerose personalità legate al mondo degli sport acquatici: il presentatore televisivo francese, esperto di kitesurf e Ambassador della prima edizione del C Kite Antoine Auriol è stato l’ospite d’onore della manifestazione, assieme al kiteboarder professionista Victor Hays. La costa orientale dell’isola di Palmar su cui sorge C Mau-
ritius, infatti, è perfetta per praticare gli sport acquatici. È il momento di preparare la valigia lasciando a casa le preoccupazioni per immergersi senza pensieri nel Natural Playground del C Mauritius, dove lasciarsi andare e sentirsi finalmente liberi.
C Mauritius Coastal Road, Palmar - Mauritius Tel 00230 4601000 www.c-resorts.com/cmauritius
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La Pista Restaurant
Lusso alla portata di tutti
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86387 di Piera Genta
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uogo unico per La Pista Restaurant. Affacciato sull’iconica pista di collaudo situtata sul tetto del Lingotto oggi denominata Pista 500, un giardino pensile firmato dall’architetto Camerana e dalla paesaggista Cristiana Ruspa. Il giardino pensile a 28 metri dal suolo ospita ora più di 40mila piante appartenenti a 300 specie erbacee e varietà diverse ed in tutto simile al progetto newyorkese, parco lineare realizzato su una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata West Side Line. Il Lingotto si trasforma in oasi verde e la Pista punta alla sostenibilità infatti nel-
la riqualificazione dell’interno del locale (che era chiuso dal 2013 con due precedenti gestioni) sono stati attentamente selezionati materiali riutilizzabili, biodegradabili, riciclabili, non tossici, progettati pensando alla lunga vita del prodotto e degli ambienti caraterrizati da ampie vetrate.
Vista mozzafiato Quindi un ristorante unico che gode di un panorama spettacolare sulle Alpi, la collina ed il centro di Torino con un lounge bar nel giardino tra due strutture realizzate da Renzo Piano, la bolla di vetro e acciaio con eliporto e la Pinote-
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La brigata ca Agnelli. La Pista ha un’anima contemporanea ed internazionale e nasce come luogo gastronomico in cui proposte culinarie differenti si incontrano: coquillage e crudi di mare con golosi abbinamenti; interessante selezione di carni dalla Fassona alla Sashi Choco finlandese (il bovino nutrito totalmente con fave di cacao) che viene cucinata alla brace e variazioni su preparazioni tradizionali nella carta. A guidare la cucina il piemontese Roberto Todisco con un curriculum di assoluto livello, ha lavorato, infatti, 6 anni come sous chef all’Enoteca Pinchiorri, tre stelle Michelin, 2 anni da Cracco, 2 anni da Marchesi e poi con Cannavacciuolo. La cantina a vista curata dal maître Gianluca Calandra con circa 350 referenze, attenzione particolare per la lista degli Champagne con una grande ricerca sui piccoli produttori di diretta importazione a marchio Gerla 1927, nuovo ramo di distribuzione del Gruppo. 110
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Cura della pasticceria La pasticceria è affidata a Evi Polliotto, general Pastry Chef Gerla 1927, che ha lavorato all’Ecole Du Gran Chocolat Valrhona e nelle migliori cucine stellate del mondo, nonché nel laboratorio del campione del mondo di pasticceria Michel Willaume. Insieme ai suoi membri della brigata di pasticceria produce tutti i giorni tutti i dolci per tutti i punti vendita di Gerla 1927. Inoltre a chiusura di un pranzo o di una cena, la Pista propone la degustazione degli Specialty Coffee by Lavazza 1895. La Pista è un luogo adatto a pranzo, a cena e per eventi, ospita 80/90 coperti, i prezzi seguono la filosofia del gruppo, ovvero il lusso alla portata di tutti. La Pista Restaurant fa parte del Gruppo Gerla 1927 nato dall'ambizioso progetto di Roberto Munnia che, dopo aver rilevato nel 2012 lo storico locale Eccelsa di cor-
so Vittorio Emanuele, una piccola pasticceria nata nel 1927 con 7 dipendenti, ha creato, apertura dopo apertura, una realtà imprenditoriale solida ed in continua crescita, ben radicata in Piemonte, ma con lo sguardo rivolto al mondo. Oggi Gerla 1927 con un organico di 140 persone conta 21 locali in Piemonte tra caffetterie, pasticcerie e ristoranti ed è attiva in 3 aree di business: produzione, Ristorazione e banqueting, Istruzione e formazione professionale con Gerla Academy, in collaborazione con Engim Artigianelli, una scuola dedicata alla formazione dei professionisti del settore.
La Pista Restaurant via Nizza 270 - 10126 - Torino Tel 011 19173073 www.ristorantelapista.com
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A Milano il ristorante dedicato al Club Sandwich “A 3 strati” CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
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naugura a Milano “A 3 Strati, Triple Club Sandwich Experience”, un nuovo format in corso San Gottardo, a pochi passi dalla Darsena. A 3 Strati nasce dalla passione di Adriano Rizzo e Amalia Paolì, imprenditori innamorati del mondo della ristorazione. In seguito a diversi viaggi negli Stati Uniti, i due
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giovani soci decidono di avviare un progetto dedicato all’elogio del club sandwich, tipico prodotto di origine americana. Il nuovo format propone il classico sandwich “a tre strati” di ispirazione statunitense, ma rielaborato in chiave italiana attraverso una selezione e ricerca degli ingredienti e delle materie prime. La proposta si arricchisce di tanti altri piatti per accontentare i diversi gusti, rendendo così l’offerta di A 3 Strati
perfetta in ogni momento della giornata. Gentilezza, servizio, qualità rappresentano i tre valori fondamentali sui quali Adriano e Amalia fondano il progetto A 3 Strati.
L'offerta gastronomica Il food-core del progetto è un vasto ventaglio di club sandwich, dai tradizionali a gusti più internazionali. Nel menu trovano spazio i Classici con abbinamenti dal sapore nostrano come il club sandwich Gorgonzola Dop, pancetta affumicata, noci e confettura di pere, quello con Bresaola della Valtellina Igp, fontal, funghi trifolati e salsa boscaiola o a base di Speck
Alto Adige Igp, brie, crema di marroni e crema di radicchio fatta in casa. Gli Special inneggiano all’internazionalità con il club sandwich Pastrami o Pulled pork, carni di produzione nostrana di un’azienda della Brianza che vengono cotte a bassa temperatura per preservare la morbidezza. Non mancano proposte dal sapore “gourmet” come il club sandwich con hamburger di Angus o con tartare di Scottona, ma anche elaborazioni con base pesce come salmone e avocado e fresh tuna. Concludono l’offerta Special 2 versioni vegane con ingredienti 100% vegetali. Le Torri salate ricordano i French toast e sono composte con pane tostato a tre CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Club Sandwich strati imbevuto in un composto di latte, burro e uova. Tra queste sono da segnalare una versione con burrata pugliese Dop e verdure miste grigliate oppure con uova, bacon, taleggio Dop e salsa di tartufo bianco. I Club sandwich e le Torri salate sono accompagnate da french fries, patatine fritte croccanti. Il pane impiegato nelle proposte dei sandwich si diversifica in bianco, integrale e ai 5 cereali e non contiene derivati del latte e uova, risultando così digeribile, leggero e praticamente adatto a tutti. Le Salads sono per tutti i gusti, dall’immancabile Ceasar salad alle bowls con riso nero, basmati e farro, composte con svariati ingredienti anche in versione veggie. Una peculiarità dell’offerta gastronomica è il brunch proposto nei giorni di apertura, 114
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dalle 10 alle 16, declinato in tre diverse varianti accompagnate da caffè americano o cappuccino e spremuta d’arancia fresca.
I tre strati La composizione del brunch è “a tre strati” con una scelta che spazia dalle uova, all’omelette, ai bagels abbinati a pancake, verdure, bowl di yogurt con muesli e frutta fresca e macedonia, French toast o banana bread. Il fil rouge di queste 3 varianti, Goloso, Energico e Salutare, è la varietà delle proposte che lo rendono un pasto ricco, completo e genuino. Il Gran tagliere a 3 strati è un altro fiore all’occhiello del menu, protagonista del brunch e dell’aperitivo. Come per tutte le
Cheesecake proposte, il tagliere si distingue per la ricchezza e la qualità dei prodotti. Una vasta selezione di salumi e formaggi Dop e Igp accompagnati da focaccia e pizza calda, confetture e una serie di stuzzicherie. Tutti i fritti vengono cotti con la friggitrice ad aria per ridurre la quantità di grassi e mantenere le proprietà di ogni prodotto, garantendone croccantezza e leggerezza.
ad accontentare tutti i gusti. Una grande attenzione è dedicata alle alternative vegane in tutte le proposte del menu. Anche nella caffetteria con la scelta di latte di soia e di avena. Centrifughe e smoothies sono un’alternativa “healthy” ideale per ritrovare energia e depurarsi.
La selezione Sweets & Bakery Conclude il menu la sezione Sweets & Bakery con tante proposte dolci italiane e d’ispirazione americana. Dal tiramisù alla millefoglie passando per gli scones con la panna alla tipica cheesecake, red velvet cake fino alla lemon o carrot cake. Anche per i dolci una gran selezione di goloserie
A 3 Strati Corso San Gottardo 34 - 20136 Milano Tel 02 49477291 www.a3strati.com CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Non solo pesce
Demoshi
Da il sushi è “democratico”
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85964 di Gabriele Ancona
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è un aspetto filosofico all’origine dell’insegna. Demoshi è il ristorante inaugurato in marzo a Milano. Il suo nome è la contrazione tra il termine greco dèmos, popolo, e il sushi, la tipica ricetta giapponese. Il risultato è un manifesto: “Il sushi di tutti”. Ecco allora che il locale di viale Regina Margherita serve sushi a base non soltanto di pesce, ma anche di carne, verdura e frutta. Demoshi, con le sue differenti soluzioni, mette d’accordo tutti e soddisfa i palati e le diverse esigenze senza escludere nessuno, vegetariani, carnivori e onnivori, a dieta o con intolleranze. E in questo caso si propone come sushi democratico e trasversale, proprio di tutti.
Giappone e Hawai Il menu declina le classiche specialità giapponesi, nigiri, uramaki, sashimi e una proposta di tradizione hawaiana, il poke. Ogni categoria viene elaborata in base all’abbinamento.
Tra le proposte di pesce, spicca il nigiri di ricciola che ben si abbina alle zeste di arancia, preparato con la buccia candita del frutto che esalta il sapore del pesce. L’arancia al vivo e la carota in tempura completano l’uramaki di gambero rosso, mentre il sashimi misto con tonno, ricciola, salmone e gambero rosso soddisfa gli amanti dei sapori intensi. I poke di tonno o di salmone si accompagnano a avocado, edamame, mais e cavolo cappuccio, completati con dressing delicato al wasabi e avocado.
Soluzioni vegetariane Sul fronte vegetariano, da segnalare il nigiri di melanzana perlina, una frittura leggera adagiata sul riso e leggermente condita con una delicata salsa di pomodoro, quello di zucca in agrodolce con un twist di sakè, mentre risulta davvero originale e insolito il nigiri di ananas flambé con una spruzzata di peperoncino fresco. Altrettanto interessanti gli uramaki di verdura, a base di asparagi in tempura con salsa avocado e wasabi e di melanzane, avocado con pepe rosa e carota e tofu. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Il Poke del Buonumore è molto tonico ed estivo: spaghetti di zucchina, anacardi, freschissima menta e sesamo con dressing allo yogurt.
Filetto di manzo Passando ai sushi di carne, il nigiri di roast beef flambé con rosmarino e quello di tartare con carne piemontese condito con olio al sesamo, sale e anacardi sono delicati e saporiti. Di rilievo anche gli uramaki con filetto di manzo e zucca, quello di tartare con anacardi e uno speciale uramaki al carpaccio di Chianina con zucchina marinata e salsa delicata fumé.
Identità ben definita anche in merito all’ambiente. Qui tutto, dalle pareti alle sedie e alle tovagliette è subordinato a tre tinte pastello che rappresentano le diverse proposte di sushi: l’azzurro per il pesce, il rosa per la carne e il verde per il mondo veg. Anche il logo a forma di bandiera, nei medesimi colori istituzionali, sottolinea che da Demoshi si entra in uno spazio libero, dove ogni ospite è libero di esprimere le proprie preferenze in tema di sushi. Singolare anche il menu, impaginato come un giornale, con foto e didascalie delle varie portate.
E per concludere, i mochi, palline di gelato al mango, tè verde, vaniglia, cioccolato. La linea di cucina porta la firma di Andrea Vigna. Per Demoshi ha creato ricette innovative che combinano gli ingredienti per esaltare il sapore dell’elemento protagonista, che sia pesce, carne o verdura. Una creatività molto curata anche dal punto di vista estetico.
Veg nigiri ananas flambe con peperoncino
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Demoshi Viale Regina Margherita 32 - 20135 Milano - Tel 02 49532612 www.demoshi.it
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Memorabilia Un tuffo negli anni '50
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86660 di Guido Gabaldi
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osa sia di preciso il modernariato è difficile dire: nostalgia del passato recente, mobilio e automobili in ricordo degli “Happy days”, un’atmosfera o un ambiente ricostruiti secondo i gusti del vecchio zio. Come che sia, da Memorabilia la Rolls Royce appartenuta a Cary Grant, o la sala da barba in perfetto stile anni Cinquanta fanno un certo effetto, quando te li ritrovi davanti agli occhi. L’idea del titolare Umberto Colombo, imprenditore milanese e collezionista sin dall’adolescenza, è stata quella di
abbinare un ristorante a questa specie di biblioteca degli sfizi. E così ad Agrate Brianza, la porta est di Milano, nel settembre 2019 è partito Memorabilia, un capannone di 1600 mq adibito ad elegante ristorante-museo. È composto da 5 spazi principali: la sala ristorante, la gallery, il cocktail bar Depot, il museo (suddiviso in “garage”, ufficio “vintage” e barber shop) e il dehor esterno. «Abbiamo quasi 2500 pezzi di modernariato - specifica Maurizio Parente, il direttore e cicerone di Memorabilia - e si possono trovare i generi più diversi.
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Il pezzo forte del museo è la motoristica: le auto esposte sono una trentina, più quaranta motocicli. Per i clienti del ristorante l’accesso è libero, ma tra poco sarà possibile anche per i clienti del bar: per loro stiamo creando un apposito biglietto-evento, che include un aperitivo più la visita guidata, su prenotazione. Oltre ai veicoli, sono visibili biliardi, schedari, ombrelli, riviste, poltrone, complementi d’arredo, specchiere, trofei, tutto quello che serve a ricreare un’epoca, a far percepire un’atmosfera particolare».
Cucina italiana schietta e mai banale Usciti dal festival dei ricordi vicini e lontani bisognerà pur manducare qualcosa, farsi un drink, rilassarsi con un bicchiere di vino in mano: ed è proprio questa la funzione non secondaria degli annessi e
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connessi di Memorabilia, ove si propone una cucina italiana contemporanea di terra e di mare, curata nei dettagli e alla portata di tutti. Un'italianità schietta e mai banale, che punta sul sapore senza voler stupire, con la giusta attenzione alle tecniche e alle cotture. Anche in cucina la classe non manca, insomma. Ne sono esempio la tartare-sandwich di orata con pomodori secchi, scamorza affumicata, avocado e terriccio di olive; il baccalà mantecato con quinoa, pasta di salame, peperone crusco e salsa di broccoli; gli spaghetti di pane cacio e pepe alla chitarra, con genovese di agnello e carciofi stufati; la guancia di maiale cotta a bassa temperatura, finocchi, crema di lattuga e anice, salsa ai grani di senape e miele. Pur non mancando le risonanze vintage, ci è sembrato (anche dal modo di im-
BAR COCKTAIL
Depot Altro accessorio-non-accessorio è il Depot, cocktail bar ideale per l’aperitivo pre-cena o per il dopocena a base di musica blues & jazz anni ’60 e ’70, grazie al palco pensato per ospitare musicisti e artisti. Grandi classici preparati a regola d’arte sono accompagnati da qualche drink signature, in una piccola bomboniera di arredi e colori coordinati con divani ampi ed accoglienti.
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piattare) che in questo preciso momento storico l’obiettivo sia puntato sull’innovazione, più che sulla tradizione: e domani, chissà.
ca, l’afflato romantico abbonda, gli altri ingredienti li abbiamo citati: e quindi il pranzo-cena-cocktail è servito, ottimo per i rievocatori e più che interessante per tutti gli altri.
A caccia di Memorabilia E allora perché spingersi fino ad Agrate Brianza, al Memorabilia? Per ammirare e toccare la Shelby Cobra di Steve McQueen, la Rolls Royce di Cary Grant, la Vespa di Gregory Peck, la Ford Thunderbird di “Thelma & Louise”; o magari per sedersi a tavola e osservare i dischi d’oro “Bad” e “Thriller” di Michael Jackson e la replica di una motoslitta di un celebre 007. I meno sentimentali possono anche accontentarsi a occhi chiusi, si fa per dire, della cena alla carta o del business lunch con 4 cocotte (antipasto, primo, secondo, dessert) a 22 euro, perfetto per i tanti dirigenti ed impiegati della zona. Lo spazio non man124
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Memorabilia via Archimede 8 - 20864 Agrate Brianza (Mb) - Tel 039 9630071 www.ilmemorabilia.it
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Polpette salsiccia e friarielli
Ecco dove mangiare le polpette a Roma e pagarle in criptovalute Su una delle terrazze più belle di Roma, si colloca la sede principale di Polpetta, dove ogni piatto è a base di polpette, dall’antipasto al dessert. Ma nella capitale ci sono altri 3 ristoranti 126
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Polpetta Trastevere CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
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a bella stagione è già qui, ed è tutta da assaporare su una delle terrazze più belle di Roma, nel cuore vibrante di Trastevere, proprio nel giardino che - secondo la leggenda - faceva da cornice agli incontri tra Raffaello e la sua musa, La Fornarina: è qui che si colloca la sede principale di Polpetta, dove ogni piatto è a base di polpette, dall’antipasto al dessert. Polpetta - Trastevere è inoltre tra i primissimi ristoranti in Europa ad accettare pagamenti in criptovalute utilizzando wallet decentralizzato. Le altre location non sono da meno: rione Monti (nei pressi
del Colosseo), Ostiense (fulcro della movida della capitale) e Fiumicino, a due passi dal mare. La polpetta come espressione di creatività culinaria, come contenitore di contaminazioni culturali e di eccellenze locali, utilizzando carne, pesce, verdure e anche ingredienti dolci.
L’inizio Il primo ristorante che celebra il comfort food più famoso di sempre è stato aperto a Roma nel 2016, precisamente in via del Gazometro (zona Ostiense, vicino al famoso murales di Iena Cruz dipinto con pitture ecosostenibili al 100% che “mangia” le polveri inquinanti del quartiere e le trasforma in sali inermi), da un’idea di CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Andrea Laurenza, Alessio Di Cosimo e lo chef Giovanni Nerini. Originario di Milano ma con mamma pugliese, dopo una formazione alberghiera e alcune esperienze nella gestione e consulenze in ristoranti in Italia e all’estero, si trasferisce a Roma per amore e, molti anni dopo, proprio mentre è in cucina a sperimentare costruendo il menu del ristorante a cui sta lavorando con Andrea e Alessio, arriva l’ispirazione: «Tutto è polpettabile!».
una gradevole terrazza che si affaccia sulla Porta Settimiana da un lato e sulle mura romane dall’altro.
Quattro le sedi di Polpetta
Non mancano le Polpette tradizionali con carne accuratamente selezionata o le stagionali, come quelle con Melanzane, timo e ricotta salata (vegetariane). Lo chef è capace di racchiudere in una polpetta l’essenza dei piatti cult della cucina italiana: Amatriciana, Carbonara, Cacio e pepe e, in stagione, le polpette alla Zucca (che richiamano il ripieno dei ravioli di zucca, preparate con zucca proveniente dal mantovano e mostarda di mele cotogne, accompagnate da una salsa al taleggio).
Oggi, a grande richiesta, le sedi di Polpetta sono diventate 4: la primissima già citata nel quartiere Ostiense, poi Monti, Trastevere e Fiumicino, dove si respira aria di mare. Ogni location conta anche un dehors esterno e vengono preparate, in totale, circa 15000 polpette al giorno. La sede di Trastevere è sicuramente la più sorprendente: a due passi dall’orto botanico e dalla Villa Farnesina, conta diversi coperti che si affacciano in strada, un giardino interno che è proprio quello dove Raffaello si incontrava con La Fornarina (la sua musa) e
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A ciascuno la sua polpetta Ogni piatto è a base di polpette, dall’antipasto al dessert, e la proposta include versioni più tradizionali e altre fusion, tutte servite al tavolo, anche in formato degustazione.
La passione per la cucina unita a quella per i viaggi lo ha portato poi ad inserire una serie di proposte che richiamano ricette da tutto il mondo, come le Polpette di Gamberoni con curry rosso Thai (fatto con latte di cocco, pasta di curry rosso e diverse spezie) o le Polpette al Gulasch ungherese con patate.
Polpetta Trastevere
Menu che cambia con le stagioni Il menu varia in base alla stagionalità ma anche in base alla creatività e alle contaminazioni che lo chef assorbe e sperimenta. Le panature cambiano in base agli ingredienti: se quelle Tradizionali sono preparate con il classico pan grattato, quelle di Merluzzo sono avvolte da farina di mais, mentre quelle di Pollo sono panate con panko e accompagnate da una honey mustard preparata in casa, perfezionata dallo chef dopo un suo viaggio in America. Per i dessert, infine, una variegata proposta di Polpette dolci, tra cui Chee-
secake con salsa alle fragole, Ricotta e cocco (accompagnate da Nutella) o le fritte e golose Pan di stelle, con pere e cioccolato. Il menu comprende anche una selezione di piatti di pasta (e nella sede di Trastevere anche di pizze), e in ogni ristorante è presente un angolo bar che serve ottimi cocktail, per un’esperienza che va dall’aperitivo al dopocena. “Tutto è polpettabile” diventa quindi lo slogan di una rivoluzione nella presentazione di quello che, da street food, diventa un vero e proprio piatto nobile, preparato con ingredienti di alta qualità seguendo creatività e modernità. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Polpette di gulash ungherese con patate
Pagare le polpette in criptovalute. Oggi si può! Mai pagata una cena di polpette italiane direttamente in Bitocoin o in Etheureum? Finalmente ci siamo. Polpetta è uno dei primi ristoranti di cucina 100% italiana in Europa che permette di pagare in cripto valute tramite sistema decentralizzato (per ora solo nella sede di Trastevere, a breve anche in tutte le altre).
Polpette pan di stelle con ricotta cioccolato e pere
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«Pensiamo sia importante fare da pionieri verso un futuro che guarda all’utilizzo sempre più disinvolto delle criptovalute e che includa sempre di più servizi legittimati dalla firma digitale» dichiara Alessio Di Cosimo, portavoce e socio di Polpetta nonché regista e sceneggiatore di fama internazionale. Come si paga da Polpetta Trastevere? Dobbiamo precisare: in realtà è già pos-
DOVE Gazometro Via del Gazometro 14-18 00154 Roma Tel 06 89531856 Rione Monti Via dei Capocci 26 00184 Roma Tel 06 4824758 Trastevere Via di Porta Settimiana 8 00165 Roma Tel 06 5818284 Fiumicino Viale Traiano 189/191 00054 Fiumicino (Rm) Tel 06 97844184 Giovanni Nerini sibile pagare un pranzo o una cena in qualsiasi locale utilizzando le criptovalute, ma lo si può fare solo tramite una conversione di queste in Euro o in altre monete “tradizionali”. Da Polpetta, invece, lo si può fare tramite il cosiddetto sistema decentralizzato, ovvero con il proprio wallet a portata di smartphone (portafoglio digitale) pieno di Bitcoin o Ethereum. Un utilizzo diretto della criptovaluta, che al momento è ancora poco diffuso in Europa ma che a brevissimo sarà il futuro delle transazioni.
www.polpetta.it grazie al principio fondante del sistema delle transazioni tramite criptovalute: la blockchain, un registro di contabilità condiviso ed immutabile che facilita il processo di registrazione delle transazioni e la tracciabilità dei beni (tangibili come una casa o un’auto, e intangibili come brevetti e copyright); praticamente qualsiasi cosa abbia un valore può essere rintracciata e scambiata su una rete blockchain, riducendo rischi e costi per tutti gli interessati. Se non è questo il futuro…
Tranquillizziamo i più scettici: il pagamento è al 100% sicuro e certificato, CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Alba
Paesaggi incantevoli per un turismo slow e di qualità
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87485 di Tiziano Argazzi
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i stampai nella testa i campanili e le torri e lo spesso delle case, e poi il ponte e il fiume, la più gran acqua che io abbia mai vista, ma così distante nella piana che potevo soltanto immaginarmi il rumore delle sue correnti”. Così nel 1954 Giuseppe (Beppe) Fenoglio nel suo libro “La Malora” descriveva Alba, la sua città natale, che poi ha citato più volte nei suoi scritti, regalandole sempre sfumature diverse e piene di affetto. Tratteggi sempre interessanti che prendevano spunto ed ispirazione dalle Langhe, una terra che lascia senza fiato, di cui Alba è cuore pulsante e capitale indiscussa.
Alba profuma di vino, tartufo e Nutella Panorama | foto Alessandro Sgarito Alba, è una cittadina in provincia di Cuneo, con circa 30mila abitanti. È adagiata sulla sponda destra del fiume Tanaro ed è immersa nelle colline del Sud Piemonte, note in tutto il mondo. Un territorio dalla grande biodiversità, caratterizzato da paesaggi collinari mozzafiato, particolarmente vocati per un’esperienza all’aria aperta, a contatto con vigne e boschi dai colori unici. Sono molteplici anche le eccellenze agroalimentari, custodite in un ambiente straordinario, quello delle Langhe, Mon-
ferrato e Roero, che l’Unesco nel 2014 ha dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Una cittadina, tranquilla ed elegante che profuma di vino, di tartufo e di Nutella. Infatti Alba vive in simbiosi con la fabbrica della Ferrero fin dai primi anni ’60, quando dallo stabilimento uscì il primo vasetto di quella che sarebbe diventata la crema da spalmare, a base di cacao e nocciole, più famosa al mondo e che ha fatto conoscere Alba in ogni parte del globo. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Alba è la regina del tartufo bianco Alba è anche la regina del tartufo bianco. Qui tra ottobre e dicembre si svolge la Fiera internazionale del pregiato Tuber magnatum, giunta alla 92esima edizione. Una delle principali vetrine dell’alta gastronomia e delle eccellenze italiane, dove è anche possibile acquistare selezionati esemplari di questo straordinario prodotto. Nel periodo di svolgimento sono anche in programma vari eventi tra cui l’Alba Truffle Show (lo spazio dei cooking show con grandi chef, le analisi sensoriali del tartufo e le wine tasting experience) per scoprire il pregiato fungo ipogeo in ogni sua sfaccettatura.
La Fiera però è anche tradizione e folclore grazie ai borghi cittadini che si riuniscono sotto le insegne della “Giostra delle Cento Torri”, che assieme a sbandieratori e a migliaia di volontari, ogni anno trasformano Alba in un magico palcoscenico su cui va in scena il meglio della tradizione rievocativa medievale della città che ha il suo apice con il Palio degli Asini.
Alba, Città Creativa Unesco per la gastronomia Come è facile intuire, un posto di riguardo spetta alle specialità enogastronomiche, da sempre il sogno degli amanti della buona tavola. Palati sopraffini che arrivano da queste parti e che, dopo essersi “rifatti gli occhi” con le colline coperte di vigneti che si estendono a perdita d’occhio, con i pittoreschi borghi medievali, i castelli, le mostre ed i musei, si lasciano inebriare dai profumi e dai sapori dei piatti tipici che caratterizzano la sua cucina. Infatti, come ha sottolineato Fabrizio Caramagna in uno dei suoi celebri aforismi, “Alba non si visita. Alba si assaggia”. In effetti l’antica Alba Pompeia è anche Città Creativa Unesco per la Gastronomia. Un circuito di eccellenza ed un riconoscimento importante
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per Alba che, da un lato, rafforza la vocazione internazionale del suo patrimonio enogastronomico e, dall’altro, mette in luce l’intera tradizione culinaria di Langhe Monferrato e Roero che si tramanda di generazione in generazione nei piatti preparati da osterie e ristoranti e nelle cucine di ogni famiglia del luogo.
Alla scoperta del centro storico Le cose da vedere sono molte, anche perché Alba è uno scrigno di tesori. Tante perle che appaiono all’improvviso mentre si passeggia per le viuzze del centro storico, piccolo e raccolto, ma ricolmo di cose preziose, tra cui monumenti e torri medievali (oggi ne sopravvivono una decina), la zona muraria, cattedrali, chiese e l’Alba sotterranea. La principale strada cittadina è via Vittorio Emanuele che attraversa tutta la vecchia Alba e sfocia nella ex Piazza Savona oggi dedicata all’industriale Michele Ferrero.
Le vie del centro | foto Marco Badiani CHeck-in • luglio/agosto 2022
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CURIOSITÀ
Alba sotterranea Alba ha anche importanti radici sotterranee. Infatti la città medievale crebbe sui resti di quella romana, poi quella moderna ne prese il posto senza cancellarla del tutto, e così via, fino alla città attuale, che è plasmata nella sua forma dai lineamenti urbani dell’antica Alba Pompeia. Per far conoscere questi importanti tesori che si trovano nel sottosuolo, nel ventre della città, è stato creato un tour archeologico ad hoc, di circa due ore, con tre tappe per scoprire tra l’altro le vestigia romane e medievali, l’antico tempio, il teatro ed il foro romano. Il tour si conclude con la visita al Museo Federico Eusebio, custode dei tesori del passato albese. I tour, sempre in compagnia di un archeologo professionista, sono in programma ogni primo e terzo sabato ed ogni seconda e quarta domenica del mese con turni di visita al mattino ed al pomeriggio. A queste date se ne aggiungono altre, in occasione delle festività e delle principali manifestazioni cittadine. Per partecipare è necessaria la preventiva prenotazione da effettuarsi online alla sezione “Eventi e itinerari” del sito ambientecultura. it, dove si possono anche verificare date ed orari delle visite.
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La parte storica della città inizia da Via Cavour, fiancheggiata da edifici medievali quali la Torre Astesiano costruita tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo. Al termine si arriva in Piazza Risorgimento su cui sorgono il Palazzo Comunale e la Cattedrale di San Lorenzo Martire, l’imponente Duomo cittadino, a croce latina, la cui costruzione risale agli ultimi decenni del XV secolo. Nei secoli successivi l’edificio di culto, in stile gotico, fu più volte ristrutturato e rimaneggiato in diverse parti, l’ultima nel 2007 quando venne realizzato il nuovo Presbiterio in stile moderno per volere dell’allora vescovo Sebastiano Dho.
Biodiversità stellata per un turismo slow e di qualità Ci sono mete turistiche in Italia molto apprezzate, in particolare dai viaggiatori
in arrivo dall’estero. Destinazioni di nicchia che offrono al visitatore luoghi da ammirare, ma soprattutto esperienze da vivere anche all’aria aperta. Una di queste è Alba. Chi arriva sa esattamente cosa aspettarsi: paesaggi incantevoli, strade panoramiche, rocche, borghi arroccati sulle colline, enogastronomia eccellente ed ospitalità di alto livello. Tutti tasselli di quel mosaico rappresentato dalla biodiversità a “tutto tondo” che qui ha preso le forme di un progetto, “Biodiversità Stellata”, messo a punto per valorizzare la biodiversità del territorio che in Langhe, Monferrato e Roero viene declinata anche a tavola, grazie ai tanti ristoranti di alto livello che usano in maniera prevalente materie prime a km 0.
I partner del progetto - Alba (soggetto capofila), Commune du Bourget-du-Lac, Ville de La Motte-Servolex, in Francia, Comune di Cogne e Gal Langhe Roero Leader - condividono il fatto di essere mete turistiche il cui principale elemento attrattivo è l’aspetto naturalistico del territorio: le colline vitivinicole Unesco per la Città di Alba e il Gal Langhe Roero Leader, il lago per Bourget-du- Lac e La Motte-Servolex e la montagna protetta del Massiccio Gran Paradiso per il comune di Cogne.
"OrtoGrafia" e "Livertin Experience" I boschi e le colline coperte di vigneti sono l’ambientazione ideale per molte delle attività ricomprese nel progetto. La prima di queste è “OrtoGrafia” un
Trekking tra le vigne | foto Mikael Masoero
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Enrico Crippa percorso didattico rivolto ai bambini per avvicinarli alla coltivazione degli ortaggi e favorire una maggiore consapevolezza rispetto all’origine degli ingredienti. Le uscite didattiche prevedono la visita all’orto ed alla serra del ristorante Piazza Duomo di Alba, il locale tristellato di Enrico Crippa, i laboratori al parco didattico esperienziale “Le colline di Giuca” a Baldissero d’Alba e i giochi con i materiali naturali del bosco. L’orto del Piazza Duomo si trova a pochi chilometri da Alba, e precisamente nella Tenuta Monsordo Bernardina di proprietà dell’azienda vitivinicola Ceretto. Comprende una serra e un appez138
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zamento di alcuni ettari, dove vengono coltivati in regime biologico e biodinamico circa 400 specie diverse di ortaggi, erbe e fiori che ogni mattina lo chef Crippa raccoglie personalmente e che poi diventano gli ingredienti base della sua famosa insalata 21 31 41, uno dei piatti di eccellenza della sua cucina. I numeri dovrebbero indicare i componenti vegetali presenti nell’insalata. Oggi però andrebbero aggiornati in quanto ogni sua insalata è composta almeno da 50 ingredienti e si è arrivati anche a 100, tanto da affermare che nella cucina cromatica di Crippa... comanda l’orto con i suoi ritmi di produzione e di raccolta.
“Livertin Experience” è un’altra delle attività ricomprese nel progetto. Si tratta di passeggiate con guida naturalistica alla ricerca di erbe commestibili spontanee e delle altre ricchezze della natura presenti nella periferia verde di Alba. Semplici passeggiate in collina a caccia di livertin (il termine in piemontese che definisce il luppolo selvatico, con cui si fanno le tradizionali frittate in primavera) diventano quindi un modo diverso e piacevole di valorizzare la biodiversità delle aree rurali, riscoprendo il paesaggio di questa terra meravigliosa in piena libertà, sicurezza e relax. Ed anche in completa sintonia con gli obiettivi del progetto “Biodiversità Stellata” che sono quelli di aumentare la conoscenza del valore della biodiversità per il territorio e le persone.
Livertin Experience con guida
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Pedalando senza fretta... Tremosine sul Garda | Foto Garda Lombardia
Nei luoghi più incantevoli
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della provincia di Brescia
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Dalla passerella più spettacolare d’Europa e la ciclabile più bella d’Italia alle tappe leggendarie del Giro, dai tracciati per bikers estremi al Bike Park: un paradiso a 360 gradi per gli amanti delle due ruote Ciclopedonale del Garda
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alle sponde dei laghi di Garda, Iseo ed Idro ai monti della Valle Camonica che culminano con Pontedilegno-Tonale, della Valle Sabbia e della valle Trompia, dalle dolci colline
della Franciacorta alla verde pianura solcata dallo scorrere lento del fiume Oglio, in provincia di Brescia si snodano centinaia di km tra piste ciclabili e percorsi di ogni tipo per gli appassionati delle due ruote. E poi si trovano Bike Park, tracciati per praticare in sella gli sport più adrenalinici, strutture ricettive bike friendly. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Ciclopedonale del Garda, la passerella più spettacolare d’Europa La ciclopedonale sospesa del Garda è considerata la passerella più spettacolare d’Europa. Si tratta di un incredibile percorso di 2 km a picco sul lago - da fare in totale sicurezza - con panorama mozzafiato, che va da Limone sul Garda al confine di Riva del Garda. È un tragitto slow, con limite di 10 km/h, dedicato a famiglie con bambini, cicloamatori a bassa velocità e tutti coloro che vogliano godere dello strepitoso panorama in tutta tranquillità. La passerella è percorribile anche a piedi e di sera, grazie a una suggestiva illuminazione a led: una scelta ecosostenibile, oltre che molto romantica.
Ciclovia dell’Oglio, la più bella d’Italia 2019 Con i suoi 282 km totali di percorso - oltre 220 dei quali in provincia di Brescia - e 1.862 metri il dislivello, la Ciclovia dell’Oglio è stata eletta la ciclabile più bella d’Italia agli Italian Green Road Awards 2019, gli Oscar italiani del cicloturismo. Dai 1.883 metri del Passo del Tonale al Po, questo paradiso per ciclisti si snoda attraverso l’area Unesco delle Incisioni rupestri della Valle Camonica, costeggia il lago d’Iseo e si insinua tra i vigneti della Franciacorta, fendendo la pianura bresciana per poi confondersi con il lungofiume del Po. Uno dei tratti più spettacolari è la Vello-Toline, antica litoranea del lago d’Iseo oggi riqualificata, con circa 5 km di percorso mozzafiato a strapiombo sulle acque.
Ciclovia dell’Oglio
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Greenway delle Valli Resilienti
Greenway delle Valli Resilienti, a ciascuno il suo percorso Centinaia di km fra ciclabili, percorsi su strada e per mountain bike, tour ad anello: vero eden per bikers, appassionati di Mtb, slow bike e road bike, la Greenway delle Valli Resilienti si snoda fra Valle Trompia e Valle Sabbia e le collega con Brescia. Un grande circuito ciclabile nel cuore delle Prealpi bresciane, nato per soddisfare lo spirito sportivo e adrenalinico di ciclisti di qualsiasi specialità e livello. Ad esempio, i bikers estremi hanno a disposizione per le loro Mtb oltre 1.400 km di tracciato suddivisi in decine di percorsi, con itinerari di diversi gradi di difficoltà. Tra i più impegnativi e più affascinanti c’è il Giro del Crinale, con partenza dal Passo Maniva e passaggio dalla città di
Brescia. Tante le possibilità offerte anche ai bikers da strada e ai cicloturisti, con rispettivamente 24 e 2 tour tra cui scegliere. La Greenway delle Valli Resilienti tocca molti punti di interesse storico, culturale, naturalistico, enogastronomico ed è supportato da oltre 20 strutture ricettive bike friendly con possibilità di noleggio e riparazione biciclette e servizio di guide turistiche e accompagnatori. Sul sito si trovano tutte le informazioni utili per programmare il proprio viaggio. Dalle mappe degli itinerari ai tracciati GPX, dai punti di ricarica per e-bike ai luoghi in cui mangiare e dormire fino alle più belle attrattive, il portale è il punto di riferimento per chi desidera andare alla scoperta di queste splendide vallate ai margini dei circuiti turistici più frequentati e sfruttati tutte da esplorare da vivere. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Pedalate fra le vigne della Franciacorta e della Valtenesi In Franciacorta si pedala su e giù dalle colline fra vigneti, campagna, antichi borghi. Sei, in particolare, gli itinerari eno-ciclo-turistici mappati dalla Strada del Franciacorta. Alla portata di tutti, dedicati ciascuno a una tipologia di Franciacorta, sono contrassegnati sulle mappe (scaricabili dal sito) da colori diversi: l’Itinerario giallo Franciacorta Satén ha come start Iseo, quello blu Franciacorta Pas Dosé l’Abbazia di Rodengo Saiano, quello verde Franciacorta Brut parte da Clusane, quello rosso Franciacorta Rosé da Erbusco, quello nero Franciacorta Extra Brut da piazza della Loggia a Brescia ( evidenzia lo stretto legame fra la città, il cui Comune è socio della Strada, e la Franciacorta), quel-
lo bianco Franciacorta Millesimato da Iseo. Ad affiancare gli itinerari, agriturismo, alberghi, punti di ristoro attrezzati per ricevere i cicloturisti e dare loro l’adeguata assistenza. Divertenti itinerari ciclabili di varia difficoltà si snodano per decine di km anche fra i vigneti della Valtenesi e del Lugana, con stupendi scorci panoramici sul lago di Garda.
I mitici passi di Tonale, Gavia e Mortirolo In Valle Camonica, il mitico Passo del Tonale è un punto di riferimento assoluto per gli appassionati di ciclismo. Sul confine tra il territorio bresciano e quello trentino, lo storico valico ha visto transitare in
Franciacorta, Castello di Passirano
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molte edizioni i ciclisti partecipanti al Giro d’Italia. Non meno leggendaria, la salita del Passo Gavia unisce la Valle Camonica alla Valtellina ed è anch’essa un pezzo di epica della corsa rosa, fin dalla storica edizione del 1960. Chi si lancia in questa che è una delle più avvincenti sfide sulle due ruote, affronta pendenze che toccano il 16 per cento per raggiungere la vertiginosa quota di 2.621 metri, tra tornanti e panoramicissimi scorci sulle valli di Pezzo, di Viso e delle Messi. Sulla vetta di questo ideale tour nella leggenda, non può che esserci il Passo del Mortirolo, ambito traguardo per i ciclisti più allenati. Pascoli, baite e boschi di conifere offrono il contesto naturale a un tragitto faticoso ma straordinariamente attraente, che si conclude sul confine tra le province di Brescia e Sondrio, affrontando strappi, tratti riposanti e di nuovo pendenze improvvise che riportano alla mente le gesta di Chioccioli e Pantani. Il Passo del Mortirolo, che non si tingeva di rosa dal 2017, è stato protagonista del Giro d’Italia 2022 nella 16a tappa del 24 maggio.
sonalizzabili grazie a precise mappe con specifiche su ogni variante. La cabinovia Pontedilegno-Tonale e le seggiovie Valbione (a Pontedilegno), Roccolo Ventura (a Temù) e Valbiolo (a Tonale) sono abilitate anche per il trasporto in quota delle MTB. Lungo la linea Pontedilegno-Tonale, la rete di ricarica Zeus per biciclette elettriche è disponibile con 12 colonnine di ricarica e-bike interattive e multatisking per ricaricare non solo la bicicletta a pedalata assistita ma anche qualsiasi dispositivo elettronico, garantendo un deposito sicuro grazie a un codice segreto. I percorsi per ciclisti della provincia di Brescia sono descritti sul sito www.visitbrescia.it, da cui si può scaricare anche una dettagliata guida tematica.
Bike Park Pontedilegno-Tonale Mountain Bike, gravity e freeride: con oltre 500 km di percorsi tra Alta Valle Camonica e Alta Valle di Sole, il Bike Park Pontedilegno-Tonale offre un eterogeneo circuito di sentieri, strade forestali e mulattiere che si intrecciano in percorsi di varia difficoltà, dai 700 ai 2.600 m di quota, attraverso boschi, alpeggi e paesaggi d’alta montagna. Il Parco naturale Adamello Brenta e il Parco Regionale dell’Adamello cingono in un abbraccio verde un ventaglio di itinerari ben segnalati con frecce direzionali, mappati con traccia Gps e per-
Pontedilegno Tonale Pontedilegno Tonale
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Canarie Sì, ma dove? Ecco come scegliere tra le 8 isole
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Coste infinite, acque turchesi, paesaggi unici, antiche foreste lussureggianti e parchi naturali distribuiti fra le otto isole dell'arcipelago delle Canarie: sono un contesto privilegiato per riconnettersi con la natura CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
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lle Canarie il cielo terso più che altrove e le scarse precipitazioni regalano giornate piene di luce. In estate, non piove praticamente mai e in inverno piove soltanto una media di tre giorni al mese. Un primato questo che rende tutte e otto le Isole Canarie il posto in Europa con il maggior numero di ore di sole e stimola chiunque a godersi qui le proprie vacanze. Ecco, isola per isola, i luoghi più belli.
Tenerife Le spiagge di arena fine e le acque calme si trovano nei principali centri turistici di Tenerife, situati nel sud dell'isola. Ma ci sono anche le spiagge più lontane dai centri abitati per rilassarsi completamente. La Tejita, vicino alla Riserva naturale speciale Montaña Roja, offre più di un chilometro di spiaggia per godersi il mare in santa pace. Mentre quando si arriva per la prima volta alla spiaggia di los Gigantes, conosciuta come Los Guíos, non si può fare a meno di
Vulcano Teide | Tenerife
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restare in contemplazione di tale bellezza con le sue imponenti scogliere alte fino a 600 metri. Tenerife vanta straordinari spazi naturali. Una buona opzione per chi cerca un luogo tranquillo è quella di fuggire al Parco rurale di Teno, di estimabile valore ecologico, paesaggistico e culturale. Il Parco nazionale del Teide è invece il più visitato d'Europa, ospita l'imponente struttura vulcanica del Monte Teide, la vetta più alta della Spagna e un patrimonio naturale dell'umanità. Intorno a
Playa de las Americas | Tenerife
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questo paesaggio vulcanico, si sviluppa il Parco naturale Corona Forestal e il Massiccio dell'Anaga, una delle sette riserve della biosfera delle Isole Canarie e habitat dove crescono ancora alcune specie vegetali già estinte nella maggior parte del pianeta. A Tenerife in molte dei suoi centri abitati si può anche respirare la storia. Un chiaro esempio è San Cristóbal de La Laguna, una tipica città coloniale. La Orotava, conosciuta come "la Firenze delle Isole Canarie", fonde la sua anima storico-artistica alla ricchezza paesaggistica.
Playa de las Canteras | Gran Canaria
Gran Canaria Chiamata anche "continente in miniatura", Gran Canaria si distingue rispetto alle altre isole per i suoi marcati contrasti. Una delle migliori spiagge di città rispetto a tutta Europa, Las Canteras, nel cuore della capitale dell'isola, è un paradiso. Mentre Maspalomas è molto più di una magnifica spiaggia con diversi chilometri di sabbia dorata. Il privilegio di potervi trascorrere del tempo è quello di osservare allo stesso tempo le dune sabbiose del deserto e l’ecosistema della laguna dove nidificano diverse specie di uccelli. Gran Canaria è anche natura e paesaggi aspri di grande bellezza, come quello che si estende nel cuore dell'isola al cospetto
del Roque Nublo, un imponente monolite vulcanico raggiungibile da un percorso escursionistico. A coronare le grandiose scogliere del nord-ovest dell'isola è il Parco naturale di Tamadaba, il grande bosco di pino canario di Gran Canaria accanto alla foresta di Inagua, dove si rifugia il fringuello blu, una specie endemica che si trova soltanto nell’arcipelago. Se si vuole visitare una città, Las Palmas de Gran Canaria è la capitale dell'isola, un centro cosmopolita con un'offerta culturale, gastronomica, ricreativa e commerciale completa. Lontano dai vivaci centri urbani e turistici della costa, all'interno di Gran Canaria troviamo villaggi e borghi tranquilli dove tutto accade senza fretta, come Tejeda, il paese di Gran Canaria che fa parte dei villaggi più belli della Spagna. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Lanzarote Lanzarote è la prima destinazione al mondo ad avere ottenuto la certificazione Biosphere Responsible Tourism. L’isola si è infatti sviluppata in modo sostenibile e in armonia con l'ambiente, grazie al lavoro di César Manrique, pittore, scultore, architetto e artista poliedrico che ha saputo intervenire nel paesaggio con il suo talento. Il Parco nazionale di Timanfaya è la massima espressione dell’attività eruttiva avvenuta sull'isola e uno dei più rappresentativi dell'arcipelago delle Canarie. A Lanzarote si può entrare nell'affascinante mondo sotterraneo creato dalla lava. Spazi come il Jameos del Agua o la Cueva de los Verdes sono chiari esempi che offrono l'opportu-
Playas de Papagayo | Lanzarote
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nità di conoscere i segreti delle viscere della terra. Il paesaggio di La Geria è una sorpresa per gli occhi. Una vasta area coperta da piccoli frammenti di roccia vulcanica nera, originati dalle eruzioni di Timanfaya, viene sfruttata dagli agricoltori di Lanzarote per la coltivazione della vite, che modellano la terra per difendere le colture dal vento. I vini che si ottengono, con Denominazione di origine, sono speciali e riconosciuti a livello internazionale. Le spiagge di Lanzarote sono fatte per rilassarsi. Come Papagayo: le sue acque sono così calme che sembrano uno specchio. Qui fare il bagno e dedicarsi allo snorkeling è impagabile.
CURIOSITÀ
I numeri Le Canarie sono isole subtropicali, situate nell'oceano Atlantico, davanti alla costa dell'Africa e al Sahara, al largo del Marocco, poco più a nord rispetto al Tropico del Cancro. Le isole in ordine di estensione: Tenerife - 2 034,21 km² Fuerteventura - 1 659,71 km² Gran Canaria - 1 560,10 km² Lanzarote - 845,90 km² La Palma - 708,26 km² La Gomera - 369,74 km² El Hierro - 268,70 km² Lobos- 4,679 km² Arcipelago Chinijo: La Graciosa- 29,05 km² Alegranza - 10,30 km² Montaña Clara - 2,70 km² Roque del Oeste - 0,064516 km² Roque del Este o Roque del Infierno - 0,015765 km² L'isola più vicina all'Africa, Fuerteventura, si trova a circa 95 km dalla costa africana, mentre l'arcipelago dista 940 km dalla costa continentale europea. Le isole formano l'ecoregione della Macaronesia, assieme a Capo Verde, Madera, le Isole Azzorre e le Isole Selvagge. Il vulcano del Teide, situato nell'isola di Tenerife, con i suoi 3.718 metri è la montagna più alta della Spagna. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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Corralejo | Fuerteventura
Fuerteventura Chilometri di spiagge paradisiache di sabbia bianca o dorata e acque turchesi. Questa è la fotografia idilliaca per chiunque ami sentire il sole, la brezza marina e fare bagni rivitalizzanti in acque calme e trasparenti. Le grandi spiagge del nordest di Fuerteventura hanno una risorsa molto speciale: l'immenso campo di dune di Corralejo, una vasta area di cumuli di sabbia che il vento sta instancabilmente raccogliendo e plasmando. A soli due chilometri da Fuerteventura, troviamo l'Islote de Lobos, un piccolo isolotto disabitato che deve il suo nome alla presenza in passato di un'importante colonia di leoni marini, e dove sono stati trovati resti archeologici di un insediamento di epoca romana. Fuerteventura è la più antica delle Isole Canarie. Cominciò ad emergere dalle 152
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acque dell'Oceano Atlantico circa 22 milioni di anni fa. Non avendo subito eruzioni vulcaniche per millenni, l'erosione ha avuto libero sfogo per modellare il rilievo a piacimento, essendo il verde protagonista in paesaggi come Betancuria. E il risultato non poteva essere più spettacolare: estese pianure in cui le montagne a bassa quota formano onde morbide sul terreno, un'immagine che trasmette un profondo senso di benessere e tranquillità. L'isola è perfetta per contemplare il cielo notturno. Da Sicasumbre, il primo punto di vista astronomico dell'isola, dilettanti ed esperti hanno pannelli informativi e strumenti di osservazione che possono essere utilizzati liberamente per godersi lo spettacolo di stelle, costellazioni, pianeti e comete offerto dal maestoso cielo notturno di Fuerteventura.
ITÀ LE SPECIAL
I piatti da non perdere Papas con mojo picón Si tratta di una porzione di patate di piccole dimensioni bollite (le papas arrugadas) accompagnate dalla famosa salsa mojo picón, a base di paprica, aglio, cumino, olio e aceto. Cocido canario La sua caratteristica è quella di avere gli ingredienti tipici di un puchero, cioè di un bollito (ceci, carne e verdure) a cui vengono aggiunti le patate dolci, il mais, le patate, la zucca, il prezzemolo e la mentuccia. Coniglio in salmorejo Si tratta di un piatto di carne molto saporito, in quanto il coniglio in pezzi si lascia per tutta una giornata a marinare nel salmorejo. Successivamente si frigge e si termina la cottura con la marinatura. Queso asado con mojo Semplice ma delizioso antipasto nato a La Palma. Si tagliano delle fette sottili di formaggio delle Canarie fresco o semi-stagionato e si cuociono in forno con un filo d’olio. POi si aggiunge il mojo rojo o verde. Escaldón de gofio L’escaldón è un’antica ricetta originaria di Tenerife e consiste in un brodo di carne o pesce che viene versato sul gofio per creare un impasto. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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La Palma La Palma ha catturato l'attenzione del mondo con l'eruzione del vulcano Cumbre Vieja, che si è conclusa il 25 dicembre scorso. Al di là di questo episodio, l'isola è nota per le sue ampie e rigogliose foreste millenarie e la magia dei suoi spazi naturali. Il Parco nazionale della Caldera de Taburiente è un’area naturalistica tra le più spettacolari delle Isole Canarie e, senza dubbio, il più grande tesoro di La Palma.
Oltre a uno dei quattro parchi nazionali delle Isole Canarie, La Palma ospita un totale di 19 aree naturali protette. Tutta l'isola è una riserva della biosfera e ha una delle tre riserve marine dell'arcipelago. Una delle maggiori attrazioni di questa isola delle Canarie è esplorare l'ampia rete di sentieri che attraversano una sorprendente varietà di paesaggi. Una delle foreste di alloro più importanti del mondo si trova anche su quest'isola, Los Tiles.
La Gomera Per avere un'idea della grandiosità di questo spazio, è essenziale visitare le cime del Parco, dove si trova il famoso Osservatorio astrofisico di Roque de los Muchachos, per guardare la grande caldera vulcanica e avere la sensazione di essere sospesi nel vuoto.
Lussureggiante, tranquilla e selvaggia. Questi sono tre degli aggettivi che meglio definiscono la piccola isola di La Gomera. L'intera isola è riserva della biosfera dal 2012. Nel centro dell'isola si trova il suo gioiello naturale, il Parco naziona-
Caldera de Taburiente | La Palma
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le di Garajonay, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 1986. Un paradiso dove si mescolano lussureggianti foreste di alloro che risalgono al periodo terziario, palmeti e combinazioni di piante tanto diverse quanto uniche.
Playa de Alojera | La Gomera
La Gomera è formata da valli che si alternano a pareti e burroni che lambiscono la costa, creando paesaggi senza pari. L'esempio più grande è Los Órganos, a Vallehermoso, risultato dell'erosione dell'acqua, della forza del vento e delle eruzioni di almeno due milioni di anni fa. Coloro che arrivano su quest'isola lo fanno passando per San Sebastián de La Gomera, nel cui porto attraccano navi da crociera e pescherecci. Il centro economico dell'isola è famoso in tutto il mondo per essere il luogo in cui Cristoforo Colombo fece la sua ultima tappa prima di arrivare in America nel 1492.
El Hierro È l'isola “più giovane” delle Isole Canarie, essendo emersa 1,1 milioni di anni fa. Conosciuta da chi ama le immersioni, è anche l'isola della sostenibilità. El Hierro è sulla strada per raggiungere l'autosufficienza energetica attraverso energie pulite e rinnovabili.
Camino de Jinama | El Hierro
A El Hierro non ci sono quasi spiagge, il che non impedisce di godersi il sole e il mare in una delle piscine naturali paradisiache dell'isola. Uno di questi è il famoso Charco Azul, una polla d’acqua turchese e trasparente. Una delle attività più consigliate su quest'isola è quella di percorrere uno dei sentieri tra i pini delle Canarie CHeck-in • luglio/agosto 2022
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o le specie di lauro. Tra quelli più noti c’è il Jinama Way, un antico percorso utilizzato dagli abitanti dell'isola di poco più di tre chilometri. Nel frattempo, sulla strada per le zone più alte dell'isola, ci si può fermare in uno dei punti panoramici per contemplare viste panoramiche vertiginose, come la maestosa valle di El Golfo formatasi dopo la mega-frana che si è verificata migliaia di anni fa, e brusche scogliere dove il mare mostra tutta la sua forza. L'oceano su quest'isola fa vedere anche il suo volto migliore con la Riserva Marina di La Restinga-Mar de las Calmas.
La Graciosa Piccola, tranquilla, con una natura incontaminata e poco abitata... La Graciosa dista solo mezz'ora da Lanzarote, è il sogno che
La Cocina | La Graciosa
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si avvera per quei viaggiatori che cercano solitudine, relax e vogliono sperimentare una connessione assoluta con un ambiente naturale. La più piccola delle Isole Canarie, protetta nella sua interezza, fa parte dell'Arcipelago Chinijo, le cui acque costituiscono la più grande Riserva Marina d'Europa. El Salado, La Francesa e La Cocina compongono un trio di meravigliose spiagge di sabbia bianca e acque turchesi e cristalline. Con l'alta marea, La Francesa diventa una sorta di laguna, ideale per lo snorkeling e contemplare la varietà di pesci che la abitano.
IMPORT EXPORT INGROSSO ORTOFRUTTICOLO
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Dieci isole da non perdere (senza uscire dall’Europa) CHeck-in • luglio/agosto 2022
Per i viaggiatori alla ricerca di un angolo tranquillo d'Europa durante i mesi più caldi, queste isole potrebbero essere il luogo perfetto. Ce ne è per tutti i gusti, da nord a sud
Il pittoresco villaggio di Loutro a Creta CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
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L'
estate è arrivata. E con essa arrivano i dubbi su quali luoghi visitare, che tipo di programmi organizzare e come bilanciare le vacanze in modo da potersi riposare senza avere la sensazione di aver sprecato il proprio tempo. Tenendo conto di questo equilibrio, Civitatis (l'azienda leader nel-
la distribuzione online di visite guidate, escursioni e attività in spagnolo nelle principali destinazioni del mondo) ha stilato una lista delle migliori isole europee dove perdersi in questi mesi e ricaricarsi con paesaggi degni di Instagram, acque cristalline e tanto divertimento. Il problema sarà da quale iniziare. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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1 Porto Santo Portogallo L'arcipelago di Madeira è composto dalle isole di Porto Santo, Madeira e da alcuni isolotti di minore importanza turistica. La prima, con 43 chilometri di costa, è considerata da molti la migliore d'Europa. Pur essendo molto simile nei suoi contrasti alla più grande delle isole portoghesi, Porto Santo vince in un dettaglio: non è così affollata, il che permette di godersela con infinita tranquillità rispetto al successo turistico della vicina Madeira.
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2 Sardegna Italia Qualsiasi turista che abbia visitato l’Italia sa che la Sardegna è un mondo a parte rispetto al resto del Paese. Si potrebbe anche dire che è diverso da qualsiasi altro angolo d'Europa. Le sue spiagge sono indubbiamente una delle mete più importanti della regione, che sovrastano la mondana Capri e la selvaggia Lampedusa. Un consiglio che non manca mai è quello di visitare La Pelosa Beach a Stintino (Ss), un luogo che ricorda i migliori posti delle Maldive con le sue acque cristalline e la sua sabbia bianca. CHeck-in • luglio/agosto 2022
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3 Senja Norvegia Non tutto in questa lista può essere sole, sabbia bianca e cocktail. Perché ognuno trova relax e gioia in un certo tipo di paesaggio, atmosfera e temperatura. Per questo motivo è necessario includere Senja, uno dei luoghi più spettacolari del mondo, sia per le sue montagne che per i suoi stretti fiordi. L'isola norvegese è la scelta migliore quando si vuole fare un'escursione e godersi un'estate diversa da qualsiasi altra isola europea.
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4 Creta Grecia Un'isola da leggenda. Questa è Creta, con le sue insenature, i suoi siti archeologici e le sue bellezze naturali. La parte occidentale dell'isola attira la maggior parte dei turisti, il che la rende la parte più affollata dell'isola (anche se questo non la rende meno interessante). Se invece i viaggiatori sono alla ricerca di tranquillità e relax, il sud e l'est dell'isola sono la scelta migliore, con spiagge vuote e un'ampia offerta culturale.
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5 Mallorca Spagna Uno dei gioielli delle Isole Baleari. Questa destinazione spagnola è diventata una delle più visitate d'Europa, con migliaia di visitatori ogni anno e nessuna delusione. Palma concentra la parte più monumentale, con la Cattedrale, il Castello di Bellver o il quartiere ebraico, mentre Sant Elm, Sa Dragonera o Cala Tuent accumulano i paesaggi più spettacolari e le migliori calette dell'isola. 164
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6 Isole Pakleni Croazia Questi 20 isolotti, a 15 minuti di barca dalla potente Hvar, sono una delle destinazioni più attraenti dell'Adriatico. Acque blu cristalline, profumo di pino e rosmarino, baie nascoste e spiagge selvagge. Questo è ciò che attende i viaggiatori che vengono qui per isolarsi dalla quotidianità e sfuggire alla routine che perseguita tutti durante il resto dell'anno.
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7 Bozcaada Turchia Famosa per le sue spiagge incontaminate, si è guadagnata l'etichetta di "isola più bella del Mar Egeo" grazie ai milioni di viaggiatori che hanno girovagato tra i suoi vigneti, le taverne e le case colorate. Una visita al monastero ortodosso di Aya Paraskevi è d'obbligo. Situata vicino alla famosa spiaggia di Ayazma, ha una propria festa il 26 luglio, quando i pellegrini accendono candele e portano pietre e arbusti per simboleggiare i loro desideri. È un buon momento per conoscerla e, già che ci siete, fate una nuotata dopo il pranzo in uno dei suoi spettacolari ristoranti sul mare. 166
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8 Santorini Grecia Poche isole sono più conosciute di Santorini. Le sue case bianche attirano ogni anno migliaia di viaggiatori nell'arcipelago delle Cicladi, dove la tranquillità delle sue spiagge si mescola ai mille piani della sua vegetazione selvaggia, alla caldera di un antico vulcano e alle scogliere. A Santorini è possibile rilassarsi e non fermarsi in parti uguali. E se vi piacciono le leggende, ricordate che alcuni collocano qui Atlantide, sostenendo che sia stata distrutta dall'eruzione del vulcano senza lasciarne traccia.
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9 Anglesey Galles L'isola di Anglesey era, al tempo dell'invasione romana, l'ultima roccaforte della cultura celtica. Forse è per questo che è conosciuta come "l'isola dei druidi", grazie alle numerose storie che sopravvivono ancora oggi. Conosciuta anche come Ynys Môn, ha una superficie di 715 chilometri quadrati ed è la più grande isola del Mare d'Irlanda. Rovine megalitiche, antichi menhir, tombe preistoriche e resti vichinghi sono visibili in tutta l'isola. Una vera chicca per gli amanti dei viaggi nel tempo. 168
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10 Texel Paesi Bassi Prendere un traghetto e fuggire sull'isola di Texel è sicuramente il piano migliore per chi cerca una destinazione lontana dal caos. In soli 25 chilometri di lunghezza e 9 di larghezza, si trovano le migliori spiagge dei Paesi Bassi, riserve naturali come il Parco Nazionale Duinen van Texel, villaggi fiabeschi e foreste meravigliose in cui perdersi senza guardare l'orologio.
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Ötztal
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cata all’escursionismo, fino al canyoning e al paragliding: una destinazione per ogni tipo di esigenza anche per chi vuole dedicarsi al relax.
di Piera Genta
L'
Ötztal è una valle che si estende nel Tirolo austriaco per 65 km, la cui parte meridionale termina con le Alpi Venoste a pochi chilometri dall’Italia. È conosciuta in tutto il mondo perché la località sciistica di Sölden ospita ogni anno a fine ottobre la gara di apertura della Coppa del Mondo. Ma non solo, la valle ha anche dato il nome a Ötzi, la mummia scoperta nel 1991 vicino al Rifugio Similaun, ora conservata al museo delle Scienze naturali di Bolzano. In estate è il regno delle attività outdoor, si praticano tantissimi sport, dalla mountain bike al rafting, dall’arrampi-
Lo scenografico Passo del Rombo In estate la valle si può raggiungere da Merano superando il Passo del Rombo (in tedesco Timmelsjoch), una strada alpina panoramica a pedaggio che arriva fino a quota 2500 m slm La storia di questa strada risale agli inizi del XX secolo. Lungo la strada del Passo Rombo è stato creato il progetto “Le emozioni del Passo Rombo”: cinque sculture che rappresentano altrettanti punti di sosta realizzate dall’architetto altoatesino Werner Tscholl e che forniscono ai visitatori emozioni di viaggio toccando gli argomenti natura, storia, cultura ed economia di questa regione alpina.
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Le cinque stazioni sono caratterizzate ognuna da una forma particolare: Ponticello, una passerella sospesa, il punto panoramico Granati e Telescopio regalano una vista spettacolare sulla Valle di Ötzi, la Val Passiria e il Parco naturale gruppo di Tessa; Contrabbandiere, una grande struttura cubica in cui il visitatore può entrare che illustra il passato della strada come via di contrabbandieri. Ultima struttura: il Museo del Passo con la "grotta di ghiaccio" allestita all'interno è un tributo ai pionieri di questa strada alpina e alla loro meritevole opera.
Aqua Dome, oasi di benessere In mezzo alla natura mozzafiato della Val Venosta, circondato dalla maestà dei monti, c’è un’oasi di puro benessere. Innalza il
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tuo spirito! È il motto del resort Aqua Dome Therme di Längenfeld, l’unico con acqua termale del Tirolo che sfrutta delle calde sorgenti conosciute fin dal XVI secolo quando il “Längenfelder Badl” era già molto frequentato e apprezzato. L’acqua termale solforosa risale da una profondità di 1865 metri e sgorga a una temperatura di oltre 27 gradi. Inaugurato nel 2004, Aqua Dome è di proprietà della Vamed Vitality World, società internazionale di assistenza sanitaria impegnata dal 1995 nel settore dei centri termali e del benessere. Il marchio fondato nel 2006 gestisce otto delle più popolari località, Aqua Dome - Terme del Tirolo di Längenfeld, Spa Resort Geinberg, Terme Laa - Hotel and Spa, St. Martins Therme & Lodge, Terme di Vienna, centro benessere Sauerbrunn, Tauern Spa Zell am See-Kaprun,
la stazione climatica Kamptal la Pura women’s health resort e l’Aqua World Resort Budapest, una delle più grandi stazioni termali in Ungheria. Tutta la struttura di Aqua Dome è basata sui principi del Feng shui e si estende su un’area di più di 65mila mq compresa una superficie di acqua pari a 2.200 mq, 12 piscine, 7 saune e l'area "Alpen Arche Noah", l’Arca di Noè alpina, con attrazioni per tutte le età, dalla primissima infanzia alla pre-adolescenza. Zona piccolissimi con pavimentazione morbida, travasi, dighe e spruzzi, una grande piscina e un vero e proprio parco giochi acquatico. Per i più grandi lo scivolo a imbuto Body Bowl e la discesa con i gommoni. A cielo aperto per godere dello splendido panorama montuoso sono situate le caratteristiche piscine sopra elevate a forma di ciotola unite da un cono di vetro luminoso, ognuna con caratteristiche diverse: quella salina con contenuto di sale del 5%, in cui si ascolta musica subacquea sdraiati su comodi lettini immersi nell’acqua; quella di zolfo in cui ogni 15 minuti scorre acqua solforosa termale e infine un’ultima vasca con diverse postazioni idromassaggio. Ci sono varie modalità di ingresso e relativi prezzi, dai biglietti a ore a quelli per tutta la giornata con pranzo o colazione compresi.
Una spa sul tetto Volendo è possibile alloggiare nell’hotel 4 stelle superior. A disposizione degli ospiti dell’hotel c’è l’innovativa spa 3000 che si estende su due livelli sul CHeck-in • luglio/agosto 2022
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ICE Q
Ristorante a 3.048 metri Ice Q è il ristorante gourmet che si trova a 3.048 metri di altitudine e che offre una vista mozzafiato sulle Alpi Venoste. È un capolavoro di architettura contemporanea con la sua forma che ricorda blocchi di ghiaccio impilati che ha richiesto accorgimenti straordinari per adattarsi ad ogni cambio di temperatura. Il tetto è una terrazza panoramica e un ponte sospeso la collega con il punto più alto della montagna. Il menu propone una cucina regionale tirolese rivisitata, ma è il vino il protagonista del luogo. Infatti, è stata realizzata una speciale cantina dove affinare il Pino 3000, un Pinot Noir pluripremiato. Una cuvée creata appositamente per il ristorante unendo il vino di tre produttori: la cantina tedesca Dr. Heger di Ihringen (25 km a est di Colmar), quella austriaca Paul Achs sulla sponda nord est del lago di Neusiedl e quella italiana di St. Pauls ad Appiano (Bz). Da quasi vent’anni in questo luogo si svolge Wein am Berg (Vino in montagna), per l’edizione 2022 il tema del Big Bottle Party è stato l’Austria incontra il Benelux e si è svolto nel ristorante Falcon alla stazione intermedia di Gaislachkogl con la presenza di numerose aziende vinicole e chef pluripremiati. 174
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tetto dell’edificio termale raggiungibile in accappatoio grazie a un corridoio riscaldato. Di grande effetto la sauna “Bergfeuer” con la vista sulle montagne e il caminetto scoppiettante. Tutto è pensato nei minimi dettagli dove è possibile sperimentare molto altro come il bagno di minerali, la sosta sui lettini appesi o il “Moosgumpe” circondati da pietre di sale retroilluminate, l’angolo delle tisane.
In menu la tradizione austriaca Al ristorante dell’hotel si presta una grande attenzione ai prodotti locali e alla cucina di tradizione. Gli ospiti hanno a disposizione un menu gourmet che cambia quotidianamente, per poter scegliere tra le specialità delle tradizioni austriache e i grandi classici della cucina internazionale. La cantina vanta più di 300 etichette, tra cui un’in-
teressante selezione di vini austriaci per gli appassionati. Per l’estate dal 28 maggio al 2 ottobre viene offerta gratuitamente agli ospiti la Ötztal Premium Card a partire da un solo pernottamento, che permette di usufruire illimitatamente degli impianti di risalita, dei trasporti pubblici, delle entrate ai musei e alle attrazioni principali e l’ingresso di 2 volte a settimana alle terme di Aqua Dome (escluso il mese di agosto) e all’area balneabile di Area47, il parco outdoor più vasto d’Europa.
Per gli amanti della bicicletta La Ötztal si definisce nazione delle due ruote. A Sölden è nata nel 2015 la Bike Republic, con percorsi immersi nella natura e differenti gradi di difficoltà. Sono a disposizione nella vallata oltre 1.600 km di tracciati: single trails, itine-
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rari nei boschi e strade sterrate dove si svolgono appuntamenti classici, come la Ötztaler Radmarathon, la maratona ciclistica più impegnativa delle Alpi in programma domenica 28 agosto.
mente automatico. Questa nuova offerta per il tempo libero, che si rivolge sia agli abitanti del luogo sia ai turisti, rappresenta un passo importante per la promozione della mobilità nel turismo.
Attraverso tutta la vallata si snoda invece l'Otztal Mtb Trail che misura ottanta chilometri e accumula quasi 3mila metri di dislivello: suggestivo perché prendendo le mosse dalle rive del torrente Inn risale fino ai ghiacciai a quasi 3mila metri di altitudine da cui sgorgano limpide acque.
Inizialmente è disponibile nelle località di Matrei am Brenner, Kufstein e Wörgl nei pressi delle stazioni ferroviarie o nelle immediate vicinanze, al fine di garantire il collegamento ottimale ai trasporti pubblici. Il trasporto delle bici è gratuito sui mezzi pubblici.
Sul sito www.oetztal.com si possono scaricare i dati dei tracciati, anche Gps, e visualizzare i percorsi tramite Google Earth.
Per gli escursionisti
Per facilitare il noleggio delle biciclette, è nato il sistema Bike Tirol, una piattaforma realizzata come app, che permette di prenotare, noleggiare e restituire mountain bike ed e-bike in modo semplice, digitale e completa-
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Ma non solo bici. La valle è anche un paradiso per gli escursionisti con 1300 km di sentieri segnalati e numerosi percorsi di nordic walking. Nei dintorni di Längenfeld si trova la Stuibenfall la cascata più alta di tutto il Tirolo, due meravigliosi laghi, dove è consentita addirittura la balneazione.
NTS 007 ELEME
La “montagna” di James Bond Aperto nell’estate del 2018 nella pancia della montagna a oltre 3mila metri su una superficie di 1300 m2 si trova 007 Elements, un’installazione cinematografica dedicata al mondo di James Bond raggiungibile con la Gaislachkoglbahnn, la cabinovia più moderna al mondo, diventata il simbolo di Sölden per la suggestiva architettura delle sue stazioni. Un percorso multisensoriale attraverso nove ambienti ideato da Neil Callow, set-designer delle ultime quattro produzioni di Bond, da Casino Royale fino a Spectre. Il Barrel of the gun, il passaggio della rivoltella, ovvero il corridoio balistico conduce il visitatore alla sequenza iniziale di Spectre, il 24° film del 2015. Le immagini di inseguimento lungo la Strada del Ghiacciaio e sul monte Gaislachkogel (dove nel film si trova la Clinica Hoffler) sono state girate su queste nevi e nell’Ice Q il ristorante in vetta. Tra le sale, quella più iconica è l’Action Hall che mostra la sezione frontale dell’aeroplano usato nella scena dell’inseguimento sospeso nell’aria come quando esce dal fienile facendo esplodere il legno tutto intorno e spiega gli effetti usati.
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UTILI INDIRIZZI Ötztal Tourismus Achweg 5 - 6450 Sölden Tel +43 5 72000 www.oetztal.com Aqua Dome Oberlängenfeld 140 6444 Oberlängenfeld Tel +43 5253 6400 www.aqua-dome.at
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Da vedere c’è anche il parco dedicato agli uccelli rapaci, dove vivono una trentina di rapaci di specie diverse. Nelle vicinanze anche il paese di Ötzi, un museo all’aperto dedicato all’uomo venuto dal ghiaccio.
007 Elements Dorfstrasse 115 - 6450 Sölden T +43 (0) 52545080 www.007elements.soelden.com
Tante le vie ferrate e tra gli sport adrenalinici anche rafting, canyoning e parapendio che si possono praticare anche nell’Area 47, il centro outdoor più esteso d’Austria, che propone blobbing, scivoli giganti, parco di arrampicata che raggiunge i 27 m di salita e un impianto di wakeboard. Ai più sportivi si segnalano i percorsi bike & hike, un misto tra camminata e pedalata.
IceQ Gaislachkogl mountain station, Dorfstrasse 115 - 6450 Sölden Tel +43 664 96 09 368 www.iceq.at
È stato creato anche un sentiero speciale che porta nelle 57 malghe alpine disseminate lungo i crinali, una centinaia di tappe tra rifugi e stazioni didattiche.
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Tutte le malghe, insignite di un sigillo di qualità, sono consigliate per godere del panorama e della vista o per i più golosi per la bontà dei prodotti proposti.
sta di Roma con effetti tecnologici suggestivi dove i 37 elefanti sono i gatti delle nevi, tranne uno che è una statua di neve e ghiaccio.
Spettacolo glaciale Hannibal
L’esercito cartaginese invece è composto da sciatori, arrampicatori e paracadutisti. Effetti sonori, luci e fuochi di artificio.
Dal 2001, ogni due anni Hannibal con i suoi elefanti è protagonista sul ghiacciaio del Rettenbach, dove ogni ottobre si svolge la prima tappa europea di Coppa del mondo di sci, uno spettacolo di grande forza emotiva. Cinquecento partecipanti del cast di Lawine Torrèn accompagnano il condottiero cartaginese Annibale nel suo viaggio attraverso le Alpi alla conqui-
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n°11 - luglio-AGosto 2022 - Anno II - edizionE digitale Edizioni Contatto surl via Piatti, 51 · 24030 Mozzo (Bg) Direttore responsabile Alberto Lupini · alberto.lupini@italiaatavola.net Redazione Tel 035 460563 · 351 8391052 · Fax 02 700557702 · checkin@italiaatavola.net · redazione@italiaatavola.net Gabriele Ancona (vicedirettore) · gabriele.ancona@italiaatavola.net Lucio Tordini (coordinatore di redazione) · lucio.tordini@italiaatavola.net Piera Genta (inviata) · pieragenta@libero.it Jenny Maggioni (redattore) · jenny.maggioni@italiaatavola.net Martino Lorenzini (redattore) · martino.lorenzini@italiaatavola.net Gianluca Pirovano (redattore) · gianluca.pirovano@italiaatavola.net Elisabetta Passera (segreteria di redazione) · redazione@italiaatavola.net Brian Vavassori (segreteria di redazione) · brian.vavassori@italiaatavola.net Riccardo Melillo (grafica e impaginazione) · riccardo.melillo@italiaatavola.net Alessandro Venturini (Seo & Web manager) · alessandro.venturini@italiaatavola.net Matteo Scibilia (responsabile scientifico) · matteoscibilia2013@virgilio.it Editore Mariuccia Passera · mariuccia.passera@italiaatavola.net Amministrazione segreteria@italiaatavola.net Pubblicità, eventi e marketing Tel 035 615370 · 351 8391052 · Fax 02 700557702 · direzionecommerciale@italiaatavola.net Andrea Lupini (direttore commerciale e iniziative speciali) · andrea.lupini@italiaatavola.net Laura Miedico (responsabile direzione commerciale) · laura.miedico@italiaatavola.net Livia Gerosa · livia.gerosa@italiaatavola.net · Ivana Frosio · ivana.frosio@italiaatavola.net Corrispondenti di zona (per contatti telefonici consultare il sito) Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Piera Genta · pieragenta@libero.it Lombardia orientale Renato Andreolassi · renato.andreolassi@alice.it Pavia-Piacenza Stefano Calvi · s.calvi@ilquattro.it Veneto Giulia Marruccelli · gmarruccelli@gmail.com Belluno-Bolzano-Trento Lina Pison · linapison@gmail.com Friuli Venezia Giulia Liliana Savioli · lilli_sa@hotmail.com Emilia Romagna Giuseppe De Biasi · dbpino60@gmail.com Toscana e Umbria Alessandro Maurilli · a.maurilli@almapress.net Claudio Zeni · zeniclaudio@alice.it Lazio Mariella Morosi · mariellamorosi@hotmail.com Marche e Abruzzo Benedetta Gandini · b.gandini22@gmail.com Carla Latini · carla@carlalatini.com Campania e Molise Vincenzo D’Antonio · vincenzo.dantonio@italiaatavola.net Puglia Sandro Romano · sralessandroromano@gmail.com Calabria Tommaso Caporale · dodicialitro@gmail.com Sicilia Gianni Paternò · giopate@libero.it Piero Rotolo · pierotolo@tin.it Antonio Iacona · direttore@charmatmagazine.it Sardegna Roby Rossi · roberto-rossi@hotmail.it Svizzera (Canton Ticino) Rocco Lettieri · simpatico.melograno@tin.it Hanno collaborato anche:
Tiziano Argazzi, Leonardo Felician, Guido Gabaldi Registrazione del Tribunale di Bergamo 13/2021 del 7/6/2021 Iscrizione al Roc (Registro degli operatori di comunicazione) n.10548 Chiuso in redazione il 18 luglio 2022
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Constance, un tocco delicato nell’Oceano Indiano
MAURITIUS • SE YCHELLES • MALDIVES • MADAGASCAR
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