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Da Frasassi
Senigallia n°13 - ottobre 2022 - Anno II
CHeck-in • ottobre 2022 3 S.I.P.A. S.p.A. Via della Liberazione, 1 - 20098 San Giuliano Milanese (MI) - Italy Tel. +39 02982941 - Fax +39 0298281027 www.bindidessert.it - info@bindidessert.it Scopri tutti i prodotti L’eccellenza delle materie prime italiane in una nuova e golosa proposta. Il soufflé al cioccolato con un ricco cuore alla nocciola realizzato con pasta di nocciola IGP del Piemonte. Soufflé alla nocciola novità
in COpertina
Da Frasassi a Senigallia Viaggio nella vera essenza delle Marche
Un itinerario genuino nel cuore di una regione “plurale” che, in occasione dei 25 anni del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, ci conduce in questo paradiso naturalistico, passando per una valle tutta da scoprire, la val Mivola, fino alle spiagge vellutate (e gourmet) di Senigallia
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Indice
CHeck-in • ottobre 2022 5 70 86 66 74 46 34 22 14 Restaurant Week, proseguono le cene con le eccellenze lombarde Mezzometro La pizza è su misura Madonnina del Pescatore Il mare (e non solo) secondo Moreno Cedroni Uliassi, tra sperimentazioni e grandi classici Mivola, la valle che ora c’è! Buon compleanno Parco naturale della Gola Rossa e di Frasassi Moncaro, degustare il buon vino delle Marche con vista sui vigneti Vini e non solo Verdicchio, ciauscolo, vincisgrassi e calcioni...
14 34 116 66 146 Clicca invece sull'icona della mappa per vedere la geolocalizzazione 70 Vuoi scoprire ancora più contenuti multimediali? All'inizio di ogni articolo trovi questo pulsante Clicca e approfondisci su www.italiaatavola.net CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
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CHeck-in • ottobre 2022 7 136 154 128 146 124 116 112 108 L’Abruzzo più wild tra montagne, mare e prodotti tipici Orient Express, in carrozza alla scoperta di città d’arte e paesaggi invernali Quellenhof Luxury Resort Lazise Autunno in... Bike Wine Tour Gassenhof, preparsi all’inverno con un autunno a tutto benessere Hotel
Len Il tempio del benessere di montagna Inverno a Cortina Tra piaceri della gola ed eventi esclusivi Il Marchese sbarca a Milano Autunno gourmet al ristorante Acanto
VINI DI LOMBARDIA E GRANA PADANO
ECCELLENZE EUROPEE DEL GUSTO
Editoriale
Viaggio nelle Marche
Dalle Grotte di Frasassi a Senigallia
Il turismo italiano è andato più che bene fino ad oggi, ed è possibile che il trend prosegua ancora nelle città d’arte gra zie al ritorno in massa di europei ed americani. Un po’ meno bene è andata ai gestori di hotel e ristoranti alle prese con co sti alle stelle di materie prime e, soprattutto, bollette energetiche.
Alberto Lupini Direttore
In attesa che il nuovo Governo provveda a contenere i costi fissi delle imprese (garantendo così anche la programmazione della stagione invernale che altrimenti sarebbe a rischio in montagna), i turisti possono dare comunque una mano al comparto conti nuando a cercare occasioni di svago, conoscenza e benessere nel le innumerevoli località della nostra bella e impareggiabile Italia.
Anche perché immaginare un’Italia impoverita nel turismo sa rebbe come cancellare una parte della nostra identità nazionale. Ecco perché come Check-In rafforziamo il nostro impegno per allargare il campo ed offrire sempre nuove occasioni per visitare ristoranti, hotel o produttori che rappresentano delle vere eccel lenze. E a maggior ragione lo facciamo dedicando un ampio ser vizio al territorio marchigiano che è stato devastato nelle scorse settimane da un’alluvione che se in parte dipende dal dissesto climatico, è per lo più dovuta al pessimo lavoro delle istituzioni.
L’area che nelle Marche dalle Grotte di Frasassi scende fino all’A driatico è ricca di arte, gastronomia, vino e luoghi del buon vive re. Alcune località sono ancora alle prese con la ricostruzione, ma non si possono abbandonare imprese dell’ospitalità che hanno deciso comunque di ripartire. Farci una tappa può essere un se gno di solidarietà vera che porta anche ottimismo.
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Da Frasassi a Senigallia
Viaggio nella vera essenza delle Marche
Un itinerario genuino nel cuore di una regione “plurale” che, in occasione dei 25 anni del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, ci conduce in questo paradiso naturalistico, passando per una valle tutta da scoprire, la val Mivola, fino alle spiagge vellutate (e gourmet) di Senigallia
di Tiziano Argazzi in collaborazione con Roberto Ceccarelli
Dieci, cento, mille Marche. Tanti sono i volti di questa regione cosmopolita, che ha radici antiche. Una regione dalle tante sfaccettature e peculiarità capaci di sorprendere ogni tipo di viaggiatore
Le Marche sono meravigliose e insolite, per la varietà dei paesaggi, per gli Appennini umbro marchigiani che dolcemente degradano lungo vallate parallele fino al mare, per i tanti borghi antichi immersi nella storia e nell’arte e per le bellissime città che hanno dato i natali a personaggi del calibro di Giacomo Leopardi, Raffaello Sanzio, Gioachino Rossini, Federi co II di Svevia e Giambattista Pergolesi, per citarne solo alcuni. Come è facile im maginare, dietro ogni collina si scopre un
Tempio di Valadier | Genga
paesaggio inatteso come un fiume, una montagna, una scogliera a picco sul mare, un vigneto, una pagina di storia contrasse gnata da un castello, una fortezza o un'ab bazia.
Per tale motivo, sono anche tanti gli itinerari studiati per scoprire borghi e città “palmo a palmo”, lentamente, in maniera “slow” come si dice oggi.
In occasione dei 25 anni dell’istituzione del Parco regionale Gola della Rossa e di Frasassi, noi abbiamo deciso di andare alla scoperta di questo territorio unico.
Di inoltraci nella sua natura incontaminata
La Gola rossa | Genga
e di scendere nelle sue mitiche grotte dai nomi suggestivi: Castello delle streghe, Castello delle fatine, Cascate del Niagara, Giganti, Laghetto di cristallo, Canne d’orga no…
Per poi attraversare la val Mivola con i suoi borghi incantati, intrisi di bellezza e spiritualità, tra i fiumi Misa e Nevola.
E, “navigando” lungo questi due corsi d’ac qua, arrivare finalmente al mare e alle spiagge di velluto di Senigallia, la città gourmet per eccellenza della Marche con il più alto numero di stelle Michelin pro ca pite (cinque in totale).
Grotte di FrasassiTempio di Valadier SENIGALLIA Trecastelli Ostra Corinaldo Ostra Vetere Barbara Serra De' Conti Arcevia Fabriano Serra San Quirico Staffolo MARCHE
Vini e non solo
e
Verdicchio, ciauscolo, vincisgrassi
calcioni...
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Dal Verdicchio al Rosso Conero; dal la Vernaccia di Serrapetrona, alla Lacrima di Morro. Le Marche sono una terra di grandi vini: 5 Docg (Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Conero, Offida, Verdicchio di Matelica Riserva, Vernaccia di Serrapetrona), 15 Doc (Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi e le tre sottozone Focara, Roncaglia, Parco Naturale Monte San Bartolo, Esino, Falerio, I Terreni di San Severino, Lacrima di Mor ro d’Alba, Pergola, Rosso Conero, Rosso Piceno, San Ginesio, Serrapetrona, Terre di Offida, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica), e il Marche Igt.
La viticoltura occupa esclusivamente versanti collinari esposti a mezzogiorno e contribuisce alla caratterizzazione di un paesaggio che esprime l’altissima vocazione sia dell’ambiente pedoclimatico, sia
della componente umana che ha trasferito nella moderna conduzione del vigneto l’an tica sapienza contadina, frutto delle osservazioni e dell’esperienza in campo acquisi ta e sedimentata dall’avvicendarsi di tante generazioni.
Sono proprio le colline coperte da vigneti e le cantine con i loro profumi a dare il benve nuto al visitatore che inizia il suo viaggio in questi luoghi.
Il Verdicchio
Il vino simbolo della regione è il Verdicchio, un bianco prodotto in massima parte tra le province di Ancona e Macerata. In un territorio compreso tra i Castelli di Jesi (An), le colline attorno a Matelica (Mc) e la valle dell’Esino fino a Fabriano. Il Verdic chio dei Castelli di Jesi ha più corpo, pro fuma di sole e di mare. Quello di Matelica
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Salame di Fabriano
Ciauscolo
Vincisgrassi
Calcioni
SPECIALITÀ
Le Pincinelle
Un particolare tipo di pasta fatta a mano simile alle tagliatelle, arrotolate e prepa rate con gli stessi ingredienti che si utilizzano per il pane e cioè: farina, acqua, sale e lievito.
Il Salame Fabriano
Uno dei prodotti più nobili della norcine ria marchigiana e Presidio Slow Food, ottenuto con carni di capi nati in Italia e allevati nel territorio dell’Appennino umbro-marchigiano.
ll ciauscolo È un insaccato a grana fine, ottenuto dal la doppia macinatura di tagli pregiati di carne suina (pancetta, spalla e rifilature di prosciutto e lonza). La consistenza è morbida con tendenza alla spalmabilità.
I vincisgrassi
La tradizionale lasagna marchigiana composta da almeno sette strati so vrapposti di pasta tirata a mano bagnati con uno speciale ragù di carne.
La crescia
Assomiglia alla piadina romagnola di cui probabilmente condivide le origine bizantine. Viene farcita con prosciutto e formaggio o verdure.
I calcioni
Nei territori di Arcevia e Serra San Qui rico sono particolarmente conosciuti e apprezzati i calcioni che, grazie al sapo re dolce e leggermente piccante, posso no essere serviti come secondo o come dolce.
presenta un maggiore impatto olfattivo che gli deriva dalla maggiore acidità, una quali tà propria dei terreni collinari.
Il Verdicchio è conosciuto tra i grandi vini bianchi italiani per la sua inconfondibile e ricca personalità e soprattutto per la sua sorprendente versatilità. Nella primavera successiva alla vendemmia, è possibile gustarlo nella sua fragrante e sapida gio vinezza e quando l’affinamento prolungato in cantina prevede un imbottigliamento in estate o a fine estate, ecco il Verdicchio che offre un grande equilibrio gustativo, frutto di una maturazione che generalmente av viene con una sosta del vino in vasca e/o in serbatoi di acciaio e talvolta in grandi botti di legno. Predilige preparazioni a base di pesce, da quelle grigliate a quelle al cartoccio, tagliatelle al tartufo bianco pregiato e al formaggio di fossa
Nella versione Riserva esprime il suo grande potenziale. La selezione delle uve avvie ne in vigna privilegiando le particelle che l’esperienza del viticoltore segnala come ottimali per completare una maturazione che nelle annate favorevoli arriva ai limiti di una vendemmia tardiva. È un vino bian co capace di evolversi con il tempo attra verso i complessi mutamenti frutto della “terziarizzazione” delle sue componenti aromatiche. Dalle percezioni olfattive de licatamente fruttate, tipiche del verdicchio giovane, già dal secondo anno, raggiunge la maturità, con note vegetali e minerali in continua evoluzione, anche oltre i dieci anni dalla vendemmia, mantenendo un colore tenue, luminosissimo a dispetto degli anni trascorsi. Il vitigno è estremamente versa tile e consente di produrre vini anche molto diversi tra loro: dal Classico, al Riserva, fino al Passito e, addirittura, allo Spumante.
La Doc Esino
L'area geografica per la produzione della Doc Esino si estende sul territorio marchigiano compreso tra il mare Adriatico ed i monti Sibillini, attraversato dai fiumi Cesano, Nevola, Misa, Aspio e dall'Esino. 4 sono le possibili declinazioni: bian co (almeno 50% di Veridicchio) bianco frizzante (almeno 50% Verdicchio e rifer mentazione in autoclave), rosso (alme no 60% di Sangiovese e Montepulciano), rosso novello (almeno 60% di Sangiove se e Montepulciano). Il vino è moderno, con alcolicità contenuta e piacevolezza e freschezza, che ne suggeriscono il pronto consumo con le più svariate possibilità di abbinamento a tavola.
Andando per cantine
Le zone di Frasassi e della Val Mivola sono un paradiso per gli enoturisti con cantine e vini che sono delle vere e proprie
chicche. Appena fuori dal centro storico di Ostra Vetere troviamo Villa Bucci, una delle cantine simbolo sulla rotta del bian co fermo di Jesi, e dell'intero territorio. Da provare il Verdicchio Castelli di Jesi Clas sico Superiore, considerato il miglior vino bianco del mondo nel 2021.
Sempre ad Ostra Vetere, Buscareto che ha fatto del “Residuo Zero” una vera e propria filosofia, grazie infatti a metodi del tutto naturali applicati prima e dopo la fioritura della vite, i loro vini sono certificati “senza residui chimici”. Nella linea selezioni consigliamo il Verdicchio Ammazzaconte e il Lacrima di Morro d’Alba Compagnia.
Tappa da non perdere anche la Cantina di Montecarotto (uno dei più suggestivi Castelli di Jesi) di Moncaro Terre Cortesi, fondata nel 1964. Siamo nel regno del Verdicchio che qui è re incontrastato e dà i risultati qualitativi migliori in assoluto. La chicca? Il ristorante Erard in cui gustare il pesce pescato nella vicina riviera adria
Moncaro | La bottaia
tica con una suggestiva vista sui vigneti biologici.
A Barbara, il borgo più piccolo della Val Mivola, c’è la Cantina Santa Barbara, fonda ta nel 1964 e dove da tre generazioni tut to ruota attorno al Verdicchio, ma anche al rosso Merlot, al Cabernet Sauvignon e al Serrano. Qui regna Stefano Antonucci i cui vini hanno conquistato i cuochi più blasonati e i più esigenti appassionati di vino. Anche il luogo è magico: la sala de gustazione è stata ricavata in un ex mo nastero di fine Seicento.
A Serra De’ Conti c’è invece CasalFarneto, dove tecnologia, tradizione, e sostenibilità si fondono per produrre vini d’eccellenza. Segnaliamo due chicche, il Grancasale Verdicchio Superiore, ricco di sfumature agrumate, fresco ed elegante e la linea biologica che comprende un Verdicchio, un rosso Piceno e una Passerina Igt.
A Staffolo una tappa da non perdere è
LA CANTINE
Villa Bucci
Tel 071 964179 www.villabucci.com Buscareto
Tel 071 7988020 www.buscareto.com
Terre Cortesi Moncaro
Tel 0731 89245 www.moncaro.com/
Azienda Santa Barbara
Tel 071 9674249 www.santabarbara.it
Cantina Casalfarneto
Tel 0731 889001 www.casalfarneto.it
Tombolini Vini Tel 333 7990929 www.tombolinivini.it
Azienda Agricola Zaccagnini Tel 0731 779892 www.zaccagnini.it
Azienda Vitivinicola Venturi
Tel 071 966635 www.viniventuri.it
Cantine Belisario
Tel 0737 787247 www.belisario.it
Azienda Agricola Vignamato
Tel 0731 779197 www.vignamato.com
Vigna degli Estensi Tel 340 3726021 www.vignadegliestensi.it
Fazi Battaglia Tel 0731 81591 www.fazibattaglia.com
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Tombolini, cantina che dal 1921 e attraver so 4 generazioni incarna l’essenza del Ver dicchio (è una della fondatrici della deno minazione), unico vino che produce, in due declinazioni, il Castelfiora e il Doroverde, entrambi imbottigliati nell’iconica bottiglia ad anfora.
Rimaniamo a Staffolo e andiamo da Zac cagnini che oltre alla produzione di vino ha un ottimo agriturismo immerso nei vigneti, il Segnavento. Da provare assolutamente i due Verdicchio riserva, Il Pier delle Vigne, dalla grande struttura e adatto ai lunghi af finamenti e Il Maestro di Staffolo, ottenuto da un’accurata selezione di uve surmature che donano al vino un carattere suadente e complesso.
A Castelleone di Suasa merita invece una visita l’Azienda Vinicola Venturi che lavo ra esclusivamente in organico; punte di
diamante sicuramente il Qudì Superiore Verdicchio dei Castelli di Jesi, corposo, esuberante e persistente e lo Squarciafico Marche Igt da Montepulciano in purezza.
A sud di Fabriano, a Matelica incontriamo Belisario, nata come cantina sociale oggi è il più grande produttore di Verdicchio di Matelica. Da non perdere il Riserva Cam brugiano, Verdicchio in purezza vinificato in criomacerazione. Ideale con piatti di pe sce elaborati o formaggi semistagionati.
A San Paolo di Jesi troviamo l’azienda agricola Vignamato, il focus è produrre vini che rispecchiano le diverse località, vinificazio ni precise per singoli vigneti. Ne è un esem pio il Verdicchio riserva Ambrosia, elegante ed equilibrato, di grande persistenza. A Senigallia, in località Roncitelli da Vigna degli Estensi, per scoprire una cantina bio logica con un occhio di riguardo all’etica di produzione (sono associati Fivi - Federa zione Italiana dei Vignaioli Indipendenti).
Non si può poi non citare Fazi Bat taglia. Parlavamo infatti dell’iconica bottiglia ad anfora che nasce grazie al concorso istituito nel 1953 dall’azienda e vinto dall’ar chitetto Antonio Maiocchi. L’idea del concorso fu di Francesco Angelini - cofondatore dell’a zienda vitivinicola nel 1949 - che cercava un contenitore esclusivo che rendesse ricono scibile il suo Verdicchio, un vino allora non molto conosciuto. Il verde smeraldo del vetro e la forma sinuosa sono indissolubilmente legate al vino che racchiude, il Titulus.
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Moncaro
Degustare il buon vino delle Marche con vista sui vigneti
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AMontecarotto (An), uno dei borghi più suggestivi dei Castelli di Jesi, l'ospitalità rurale e la so stenibilità la fanno da padrone. Il piccolo paese della Vallesina racchiude la più im ponente bottaia delle Marche e i visitato ri possono contare su un vero e proprio circuito del gusto che passa dal centro di degustazione “Le Busche”.
Qui è possibile fare degustazioni circon dati dai vigneti, visitare la bottaia e addentrarsi nelle campagne tra i filari di vite
La cantina di riferimento, con quasi 60 anni di storia, si chiama Terre Cortesi Moncaro. È la maggiore realtà delle Mar
che nel settore vitivinicolo con 800 soci. Grazie al centro degustazione e al factory outlet, è possibile fare visite e degustazioni guidate, ammirando anche la bellissima bottaia dove riposano le più im portanti selezioni di vini Doc marchigiani dell’azienda, dal Verdicchio dei Castelli di Jesi al Conero fino ai vini del Piceno.
Già prima della normativa sul biologico, a partire dal 1980, i vigneti di Moncaro venivano coltivati con tecniche a basso impatto ambientale
L’azienda ha puntato tutto sulla soste nibilità: utilizzo di energie rinnovabili e tecnologie di produzione “senza solfiti aggiunti” e, infine, la certificazione Equa litas, prima nelle Marche, sulla sostenibili tà ambientale, sociale ed economica.
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Verdicchio Fondiglie
Il concorso enologico internazionale del Vinitaly 2022 ha eletto come Miglior vino bianco d'Italia, con il punteggio di 95/100, il Verdicchio Superiore Fondiglie di Moncaro, che prende il nome dalla contrada del comune del vicino borgo di Rosora in cui vengono coltivati i vigneti da cui nasce questo grande vino. Sull'etichetta è raffigurata un'a pe e dei fiori in omaggio ai versi del poeta Trilussa incisi sull'antico muro della casa padronale in Contrada Fondiglie, alle pendici degli Appennini, dove nasce questo Verdicchio Superiore fruttato ed elegante. Recita l'epitaffio: “C’è un’ape che si posa su un boc ciolo di rosa, lo succhia e se ne va… Tutto sommato la felicità è una piccola
Ospitalità rurale diffusa
Visite in cantina, una rete di ospitalità rurale diffusa, degustazioni sui vigneti e nel centro degustazione Le Busche sono la chiave dell'ospitalità in vigna tutto l'anno. Quando la cantina venne fondata, nel 1964, i soci compensarono la costruzione dello stabilimento di Montecarotto pian tando un bosco. Lo stesso che oggi av volge il centro degustazione Le Busche e l'imponente cantina di affinamento sulle colline della Vallesina.
Oggi Moncaro ha tre cantine - la sede di Montecarotto (An), quella di Camera no (An), sul Conero, e quella di Acquaviva Picena (Ap) - sintetizzate dai tre merli presenti nel logo dell’azienda. Moncaro ha puntato tutto sulla sostenibilità: ricon versione importante di vigneti al biologico (linea Geos), utilizzo di energie rinnovabili e tecnologie di produzione "senza solfiti aggiunti" (linea Atavico).
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DA NON PERDERE
Il ristorante Erard, cucina di mare con vista sui vigneti
Gli appassionati di buona cucina, inoltre, possono sostare da Erard, raffinato risto rante di proprietà di Moncaro, condotto in sala da Sara Gasparrini e in cucina dallo chef Pasquale Russo. In questo loca le, curato nei minimi dettagli, si possono gustare piatti di pesce pescato nella vici na riviera adriatica. Vista a perdita d'occhio sui vigneti biologici, e la bottaia più imponente delle Marche sotto i piedi. Si mangia all'aperto per circa sessanta coperti.
I piatti da non perdere sono la chitarrina al nero di seppia con gamberi rosa dell'A driatico marinati al lime e zenzero, e il polipo grigliato servito su latte di cocco, salicornia e trito di noci
Immancabili le fritture di pesce e il filetto di ricciola dorata alle mandorle con mi-
sticanza, briciole di feta e polvere di olive nere. La crema catalana al caffè con ghiacciata al Varnelli è il must dei dessert. Una curiosità: Erard è uno dei pochi ristoranti dove si possono prenotare le nozze in cantina all'interno della barricaia.
Erard Ristorante �� 0731 705042 ��www.erard.it Terre Cortesi Moncaro �� 0731 89245 ��www.moncaro.com
Frasassi Experience Alla scoperta del territorio
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di Tiziano Argazzi
L’Unione montana Esino-Frasassi ha lanciato Frasassi Experience, la “endless experience” per scoprire questo scrigno di biodiversità in provincia di Ancona, dove praticare sport all’a rea aperta, concedersi piacevoli e rilassanti passeggiate e visitare borghi senza tempo.
Si tratta di una serie di percorsi, di uno o più giorni, e godibili tutto l’anno per “vivere” in modo piacevole e interessante questa terra incantata, dove si intreccia no storia antica, natura selvaggia, grandi vini e geniale creatività.
Una realtà particolarmente vocata a forme di turismo attivo “di prossimità”, grazie a un ambiente selvaggio tutelato dal Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi che quest’anno celebra i 25
anni di attività. Le proposte combinano in modo equilibrato turismo, enogastro nomia e cultura, tre ambiti strettamente collegati che, assieme, raccontano l’au tenticità e la bellezza di una terra e la valorizzano in un’ottica esperienziale. L’iniziativa s’inserisce a pieno titolo nell’ambito del Grand Tour delle Marche, quest’anno articolato in 25 tappe, che tocca buona parte del territorio regionale e si presenta come un ecosistema del bello e del buono fruibile attraverso la piattaforma www.tipicitaexperience.it.
Tra borghi, grotte e paesaggi mozzafiato
Si può scegliere tra facili escursioni, a piedi, in bici e a cavallo, lungo sentieri natura listici straordinari, percorrere in mountain bike anche tratti impegnativi adatti ai più allenati; dormire in tende posizionate sugli alberi nel bosco; addentrarsi per circa un’ora e mezza nelle Grotte di Frasassi,
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Ponte romano | Genga
dal 2017 Patrimonio mondiale culturale e naturale dell’Unesco; immergersi nella storia della miniera di zolfo di Cabernardi di Sassoferrato (An) con una visita inte grata a villaggio dei minatori di Cantari no e parco archeominerario; camminare lungo le storiche vie dell’antica città romana di Sentinum illuminate soltanto dai bagliori lunari.
E ancora: passeggiare per Serra San Quirico (An) con la sua caratteristica struttura a forma di galea e le sue suggesti ve “copertelle”, camminamenti coperti di epoca longobarda che invitano a un veloce viaggio attraverso secoli intrisi di storia, arte e cultura; esplorare il mondo della carta a Fabriano (An), città Creativa Unesco e percorrere le viuzze di Staffolo (An) un comune rinomato per il Verdic-
chio. Conosciuto anche come Colle del Verdicchio è posto al centro della zona di produzione di questo vino elegante che, a seconda delle zone, può avere un gu sto delicato oppure forte e deciso. Infine, concedersi soste gustose per assaporare i tanti prodotti del territorio.
Serra San Quirico Fabriano | Teatro Gentile da Fabriano
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Le grotte di Frasassi
Le Grotte di Frasassi e il Tempietto del Valadier
Nel Comune di Genga (An) si trovano la Gola e le Grotte di Frasassi, due meraviglie della natura. La prima, scavata dalle acque erosive del fiume Sentino, ha creato dirupi rocciosi e dato origine a un regno sotterraneo di ineguagliabile splendore: le Grotte di Frasassi. Un fantastico complesso ipogeo ricco di stalattiti, stalag miti e laghetti cristallizzati che appaiono quasi all’improvviso lungo il percorso. La loro lunghezza complessiva è di circa 35 chilometri, con una parte aperta al pubblico e fruibile in due percorsi, uno turi stico e l’altro speleologico più difficile ma sempre alla portata anche dei meno alle nati.
Il percorso turistico prevede la visita a cin que “sale”. Si parte dalla Grotta del Vento e dall’Abisso Ancona, una enorme cavità fra le più grandi in Europa, alta 200 metri, larga 120 metri e lunga 180 metri che po trebbe contenere senza problemi il Duo mo di Milano. Poi si passa ad ammirare, con crescente stupore ed emozione la Sala dei Duecento che prende il nome dal la sua lunghezza, appunto di 200 metri. A seguire il Castello delle Streghe o Castel lo rosso, in quanto caratterizzato da stalagmiti e concrezioni con sfumature ros sastre, fino ad arrivare alle Sale dell’Orsa e dell’Infinito dove termina il tour.
A pochi chilometri dalle Grotte, sempre nel territorio di Genga, merita una tappa il Tempietto del Valadier. Fatto costruire da
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Papa Leone XIII, nato in questo comune, è incastonato nella Grotta della Beata Vergine di Frasassi
Il sentiero per raggiungerlo è lungo circa 800 metri ed è abbastanza ripido: però ar rivati in cima ci si rende conto che ne vale va la pena, perché il tempietto è un luogo magico, di grande spiritualità, uno dei più interessanti delle Marche.
ESINO FRASASSI
Dove mangiare
Osteria Vino e Cucina
Tel 0731779783 vinoecucinastaffolo.com
Il villaggio di minatori di Cantarino
Il tour passa da Cantarino, un villaggio costruito un centinaio di anni dalla Società Montecatini per alloggiare i minatori che lavoravano nella vicina miniera di zolfo di Cabernardi. Fino ai primi anni ’50 del secolo scorso è stata l’area mineraria più importante d’Europa: in quel periodo la manodopera occupata superava le 1400 unità.
Tempio di Valadier | Genga
Ristorante Le Copertelle Tel 0731 86691 www.le-copertelle.com
Ottimo ristorante tradizionale e bed and breakfast le cui camere affiacciano diretammente sulle mura di Serra San Quirico.
Le Grotte Hotel
0732 972065
Vasca idromassaggio, sauna finlande se, bagno turco, percorso Kneipp, area relax con tisaneria, Centro Messegué e reparto beauty, e grazioso ristorante.
Hotel Terme di Frasassi
0732 251424
Relax e gusto, piscina esterna di acqua termale con vista sull’Abbazia di San Vittore e sul parco nazionale. Da non perdere il ristorante La Terrazza.
Villa Marchese del Grillo
0732 625690
CHeck-in • ottobre 2022 31
Tel
www.hotellegrotte.it
Tel
www.hoteltermedifrasassi.it
Tel
www.marchesedelgrillo.com
Fabriano, la città della carta
Frasassi Experience è anche il modo per compiere un viaggio nel tempo e nello spazio: quello per arrivare alle origini del la carta filigranata di Fabriano (An).
Dei 10 comuni che compongono l’Unione Montana dell’Esino Frasassi (Arcevia, Cerreto d’Esi, Cupramontana, Fabriano, Gen ga, Mergo, Rosora, Sassoferrato, Staffolo e Serra San Quirico), Fabriano è la realtà più conosciuta, soprattutto per la produ zione della carta e per la filigranatura dei fogli, inventata dai mastri cartai del luogo negli ultimi anni del XIII secolo. La cit tà marchigiana fa anche parte, dal 2013, dell’importante club delle Città creative dell’Unesco una rete di 250 municipalità a livello mondiale che hanno identificato la creatività e l’industria culturale come
Fabriano
elementi strategici per lo sviluppo urbano sostenibile.
Fabriano sorprende per la ricchezza delle sue terre generose e ospitali che a piene mani offrono i loro frutti e le loro bellezze dolci e selvagge, regalando attimi di pura emozione. Fra le cose che più affascinano è il continuo intreccio tra arte e storia, spiritualità e buona cucina che sicuramente valgono il viaggio.
Fra i tanti must spiccano il suggestivo cen tro storico di impronta medievale - con il Palazzo del Podestà (che si affaccia sulla
Piazza del Comune), la Fontana dello Sturinalto, commissionata nel 1285 a Jacopo di Grondolo, il Loggiato di San Francesco, il Palazzo Vescovile e l’ottocentesco Teatro Gentile impreziosito da un sipario, ope ra del bolognese Luigi Serra.
Per fare poi un “Viaggio spazio-tempo rale nel fantastico mondo della carta”, il modo più semplice è affacciarsi al la boratorio-workshop di Sandro Tiberi, un maestro cartaio che insegna a preparare la carta con i metodi di una volta senza però disdegnare anche le più moderne tecnologie.
34 CHeck-in • ottobre 2022 Buon Parcocompleanno naturale della Gola Rossa e di Frasassi Un mosaico ambientale da vivere a 360°. Al centro le Grotte di Frasassi, una realtà sotterranea di ineguagliabile bellezza. Il racconto di Massimiliano Scotti, direttore del Parco da 21 anni
Il Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi è uno straordinario gioiello di biodioversità. Un’oasi della natura di circa 10mila ettari che comprende i territori di Fabriano, Arcevia, Cerreto D’Esi, Serra San Quirico, Sassoferrato e Genga, tutte in provincia di An cona.
Quest’ultimo è un grazioso borgo monta no immerso nella natura. Nel suo territorio si trovano le Grotte di Frasassi, una realtà straordinaria e per certi aspetti unica creata dall’opera erosiva dell’acqua che, per milioni di anni, ha modellato questi luoghi, creato dirupi rocciosi e dato origine ad un regno sotterraneo di ineguagliabile splen dore, visitato ogni anno da almeno 250 mila persone.
«Il parco è nato nel 1997racconta il direttore Massi miliano Scotti, da 21 anni alla guida dell’Ente - e com pie questo settembre 25 anni. È quello più esteso tra i parchi regionali delle Mar che ed è caratterizzato da una biodiversità notevole perché si trova in un livello alto collinare. Non è il classico par co dell’Appen
nino dove c’è una biodiversità un pochino più ristretta rispetto a questa zona, dove si sentono gli influssi del mare e dove ci sono delle particolarità come nella gola di Frasassi dove ci sono dei piani altimetrici sfalsati. Ad esempio, si possono trovare dei faggi a bassa quota e dei lecci invece in posizioni per loro non proprio consone, perché investite dal sole per tutto il giorno. Questo dal punto di vista della biodiversi tà rende gli ambienti molto particolari. Un viaggio nel parco è sicuramente un viaggio nel cuore delle Marche e in particolare in questa parte di territorio. Una zona caratterizzata, da un lato, da un ricchissimo mosaico ambientale e, dall’altro, legata a momenti importanti anche della storia d'Italia. Infatti, storicamente si viveva principalmente nei borghi arroccati sulle cime degli Appennini, perché lungo i fiumi c’era la malaria e le strade e le vie di co municazione non erano quasi mai in valle, a differenza di quello che succede oggi».
In effetti, andare alla scoperta del Par co naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi vuol dire compiere un viaggio a “tutto tondo” nel cuore del le Marche, per ammirare i suoi tesori storico-artistici, molto spesso celati da paesaggi ricchi di fascino ed ar monia.
Luoghi straordinari che vale la pena di vi sitare con calma anche più volte, perché ogni vol ta la scoperta diventa… una piacevole ri scoperta.
di Tiziano Argazzi
Massimiliano Scotti
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Tra natura, cultura, storia e spiritualità
Meritano sicuramente una tappa gli integri centri storici di Arcevia e Serra San Quirico, le abbazie di Sant’Elena, San Vittore delle Chiuse e Valdicastro, i castelli di Genga, Avacelli e Castelletta. A questi si debbono aggiungere il Tempietto del Valadier e il Santuario della Madonna di Frasassi che si trovano a poca distanza delle Grotte di Frasassi, al culmine di una salita di alcune centinaia di metri che si affaccia sul panorama mozzafiato della Gola.
Nelle immediate vicinanze si trova il Santuario della Madonna di Frasassi, anche conosciuto come Eremo di Santa Maria Infra: una piccola chiesa rupestre risalente alla fine dell’XI secolo un tempo uti
lizzata come monastero di clausura per le monache benedettine.
«Tutti questi tesori - prosegue il direttore Scotti - sono dovuti al fatto che questa è una zona da sempre antropizzata, vissuta da secoli e nel caso della zona di Frasassi utilizzata fin dall’antichità. Poi in quest’a rea, compresa nel circondario dell’Unione montana Esino Frasassi, sono nati tre or dini religiosi - cappuccini, camaldolesi e silvestrini - e questo non è un caso».
Importante mosaico di biodiversità: le piante
«Per quanto poi riguarda la evidente bio diversità di questa zona - continua il diret tore - bisogna sottolineare che in buona parte del territorio ci sono campi, pascoli
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San Vittore alle Chiuse
e frutteti intervallati da boschetti. Questa è la tipica situazione a “mosaico” che ha portato alla creazione di un ecosistema unico, anche in termini di biodiversità, che ha permesso a molte specie, alcune abbastanza rare, di sopravvivere e ripro dursi. Per rendere più esplicito il mio pen siero: in questo parco nidificano 105 spe cie di uccelli. In quello dei Sibillini, sette volte più grande, soltanto 126. Questo sta a indicare che tali uccelli hanno trova to nel territorio di questo parco delle con dizioni particolarmente adatte per la loro sopravvivenza».
In effetti il parco è un importante esempio di biodiversità non solo per le Marche ma per l’intero Belpaese. Qui si trovano circa 1250 specie vegetali, tra cui l’orniello, il carpino nero e il faggio che si sviluppa nel piano montano. In autunno assumono la stessa colorazione che dà nome alla Gola: il rosso, con tonalità che vanno dall’arancio intenso del carpino, al rosso vermiglio del faggio a quello quasi bordeaux delle piccole foglie dell’orniello, colora il pae
Il fiume Sentino
saggio del parco per offrire a chi passeggia un panorama intenso e suggestivo. Sui versanti più caldi delle gole rupestri, la ve getazione è tipicamente mediterranea con leccio, robbia selvatica, corbezzolo, aspa rago e salsapariglia (o stracciabraghe), una pianta perenne appartenente alla fa miglia delle Smilacaceae.
Gli animali
Alle specie vegetali bisogna aggiungere quelle animali: 40 di mammiferi, 29 tra rettili e anfibi e 105 specie di uccelli, delle 124 nidificanti in provincia di Ancona. Nel parco è presente anche l’Aquila reale: qui nidifica l’unica coppia della Provincia di Ancona. Importante è anche la presen za di altri rapaci diurni quali l’Astore, il Biancone, il Nibbio reale, il falco Lanario e il falco Pellegrino. Nelle numerose grotte del comprensorio sono state anche rinve nute numerose colonie di pipistrelli (oltre 12mila) che, proprio per tale motivo, sono tra le più importanti d’Europa
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ANNIVERSARIO
50 anni dalla scoperta delle Grotte di Frasassi
Nel 2021, con un’emozionante interpretazione a cappella di Your Love (C’era una volta il West) di Ennio Morricone, Il Volo ha incantato il pubblico presente alla celebrazione del 50° anniversario della scoperta delle Grotte di Frasassi. Il momento è stato immortalato da un cor tometraggio girato tra le fantastiche forme calcaree e i drappeggi del paesaggio fiabesco delle Grotte, diretto dal maestro Vittorio Storaro (tre volte Premio Oscar per Reds, Apocalypse Now e L’ultimo imperatore). Il filmato, presentato al Festival del Cinema di Venezia, oggi è visibile esclusivamente al Museo Arte Storia Territorio del Castello di Genga, dove è presente anche una mostra con gli scatti fotocinematografici realizzati da Storaro durante i giorni di riprese.
Ma non finisce qui. Tra i progetti futuri, la nuova illuminazione artistica delle Grotte studiata da Storaro e della figlia Francesca. Un’illuminazione di ultima tecnolo gia nel pieno rispetto della conservazione dell’opera naturalistica che racconterà le Grotte di Frasassi attraverso il meraviglioso linguaggio della luce creando ambienti unici nei diversi scenari, in una straordinaria atmosfera di grande emozione e suggestione.
I tracciati escursionistici e naturalistici
Sono decine i tracciati naturalistici ed escursionistici adatti per essere percorsi a piedi e in mountain bike. Questo è an che un paradiso per gli speleologi grazie ai tanti fenomeni carsici che hanno nel le Grotte di Frasassi l’esempio più noto. Negli anni nelle pareti verticali delle gole sono state aperte anche vie di roccia adatte per l’alpinismo classico e per la più moderna arrampicata sportiva. Alcune di queste sono delle vere e proprie “palestre” a cielo aperto frequentate dagli appassio nati per allenamento ed esercitazione.
1997 - 2022: il Parco compie 25 anni
Venticinque anni di vita e di attività per il Parco naturale Regionale Gola della Ros sa e di Frasassi. Una realtà istituita nel
1997 per garantire, prioritariamente, la conservazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale, storico e culturale del territorio di competenza. La sua competenza compren deva anche la promozione dello sviluppo socio-economico e culturale sostenibile delle popolazioni residenti e, nel contem po, offrire un servizio alla comunità pro vinciale e regionale.
«La nascita del parco, venticinque anni fa - spiega Scotti - è stata frutto della visione lungimirante di chi ha lavorato alla sua istituzione ed al suo sviluppo. All’inizio non ha avuto vita facile, era un qualcosa di difficilmente comprensibile. Oggi dopo un quarto di secolo si può dire intanto che stiamo pian piano raggiungendo il “passo”. Tassello dopo tassello stiamo andando a regime, per fare vera mente capire la “mission” di questa realtà che ha storia, architettura, natura e genuinità. A tale riguardo una delle cose
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che impressiona sempre favorevolmente i turisti in visita al parco è la percezione del genuino. Quindi questo, secondo me, è un valore aggiunto che deve essere sal vaguardato».
Luogo perfetto in cui trovare pace
Il parco è anche lo strumento ideale per promuovere il turismo naturalistico ed ecosostenibile. Un turismo di qualità indi rizzato verso mete ambientali, storico-cul turali e geologiche e speleologiche.
«Il turista che arriva al parco - completa il direttore Scotti - si aspetta di trovare genuinità, calma e pace. Vuole staccare la spina almeno per qualche giorno per dedicarsi, con la mente libera, alla sco perta dei vari luoghi del parco. Per soddisfare questa richiesta abbiamo formato in questi anni un gruppo di una quarantina di guide abilitate che possono accompa gnare i visitatori anche in piccoli gruppi di sole due persone. Questo lo facciamo con la consapevolezza di poter aiutare i turisti a capire che nel parco, oltre a Frasassi, ci
sono tanti bellissimi posti da scoprire e apprezzare. Quindi le guide, abilitate dalla Regione e formate dal parco con un appo sito corso di aggiornamento, garantisco no conoscenza del territorio e soprattutto sicurezza, per evitare al turista qualunque inconveniente anche il più banale che gli rovinerebbe la vacanza. Inoltre, l’attività di guida potrebbe aiutare molti giovani mar chigiani a rimanere nel territorio. All’inizio del ’900 una delle piaghe di questa regio ne era l’emigrazione. Quindi se con que sta attività riuscissimo, nel nostro picco lo, a creare occasioni di lavoro ed aiutare i giovani a rimanere sul territorio ci farebbe molto piacere».
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Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi �� 0731 861224 ��www.parcogolarossa.it
Coda Nera, Reserva e Noah sono marchi di proprietà La Nef S.p.A
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Soggiorno da film alla Villa Marchese del Grillo di Fabriano
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Cinefili all’ascolto, ma anche viag giatori curiosi amanti del bello e della buona cucina, abbiamo un indirizzo per voi. Vi ricordate il celebre film Il Marchese del Grillo di Mario Mo nicelli, con Alberto Sordi protagonista? Che ne dite di soggiornare in uno dei luoghi in cui fu ambientato? Siamo a Fabria no (An) a Villa Marchese del Grillo, nello splendido edificio settecentesco fatto costruire proprio dal celebre Marchese Onofrio.
Qui vi sentirete subito accolti in un’atmosfera ricercata e raccolta, ma al tempo stesso cordiale ed amichevole. Mario D'Alesio, padrone di casa, vi aprirà le porte di questo gioiellino incastonato tra le dolci e verdi colline del fabrianese, facendovi scoprire le meravigliose stan ze e gli eleganti ambienti della villa, dove
appunto furono ambientate alcune scene del film. La struttura, un tempo, era infatti la residenza estiva del Marchese Onofrio e alcuni secoli dopo venne notata dai co niugi d’Alesio.
Mario si è specializzato nell’arte dell’ac coglienza, diventando direttore dell’hotel, nonché maître e sommelier, sempre pronto ad affascinare la clientela con la vasta selezione di etichette che la prezio sa cantina del Marchese del Grillo ospita e consigliando, di volta in volta, la miglio re abbinata tra i vini proposti e le pietanze scelte dagli ospiti e magistralmente cuci nate da Marco Cappelletti, il punto di riferimento della cucina del relais
Le stanze del Marchese del Grillo sono una vera e propria rivelazione: in ogni am biente si può trovare una peculiarità. Nessuna stanza è uguale all’altra, ogni camera è diversa e ha una sua specificità
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Il piano nobile della villa si compone di 5 suite caratterizzate da arredi e affreschi del '700 e del Salone delle feste "Alberto Sordi", che è in uso sia come passaggio per l’accesso alle stanze, sia come spa zio da allestire a seconda dell’occasione o dell’evento: riunioni e meeting, sfilate, show room, romantici eventi, di grande effetto. Le camere del Romitorio e quelle del Mezzanino, hanno uno stile sobrio, classico, tradizionale ed elegante, con arredi in legno.
Nella Locanda, struttura esterna alla villa che serviva come dependance e casa del guardiano, trovano alloggio altre otto camere. L’edificio ha uno stile più antico, ru stico-elegante e di campagna.
La piscina immersa nel verde
In uno spazio riservato e immerso nel ver de è stata ricavata un’ampia e lussuosa piscina, con preziosi giochi d'acqua e di luci: l'ambiente ideale per rilassarsi e rendere
unici i momenti di vacanza, in un'atmosfera di relax e tranquillità.
La sua forma tondeggiante consente agli ospiti di usufruire di spazi articolati, tra cui due piscinette su cui sostare, con l’acqua che crea un piacevolissimo effetto, come se si stesse in riva al mare. L’architettura della piscina è a sfioro, con getti d’acqua per la cervicale e con idromassaggio diffu so in alcune zone.
Il ristorante
In quelle che un tempo erano le cantine della villa a Fabriano è stato ricavato il ristorante, un ambiente raffinato, ma allo stesso tempo caldo e accogliente. Negli anni il ristorante si è saputo affermare nella provincia di Ancona e in tutte le Marche per l'ottima qualità, per il recupero della cucina territoriale con un'attenzione all'innovazione e alla sperimentazione e per la fornitissima cantina, nota ed apprezzata a
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Fabriano e in tutta Italia (vincitore del pre mio Miglior Carta dei vini d'Italia).
La cucina del ristorante è orientata alla continua ricerca dei sapori più autentici della enogastronomia regionale, dei pro dotti tipici che rendono l'entroterra delle Marche un paradiso di profumi e di sapori in gran parte ancora inesplorato.
Premiata più volte dalla stampa naziona le, la carta dei vini dell’enoteca comprende più di 1200 etichette. Le Marche sono rap presentate dal meglio delle varie produzio ni: i grandi rossi dal Conero e dal Piceno, e dai sempre più importanti Verdicchi, sia dei Castelli di Jesi, sia quelli dalla vicinissima Matelica, a completare la regione c'è una vasta scelta di Super Marche. La se lezione nazionale dell'enoteca privilegia la Toscana come numero di etichette, sono quasi 80 i diversi Brunelli di Montalcino, ma tutte le produzioni di qualità hanno tro vato spazio in cantina, dai piemontesi più
tradizionali fino agli ultimi siciliani "moda ioli". La parte dei vini esteri, dedica molto spazio alla Francia, Bordeaux in primis, con i suoi grandi rossi e importanti vini dolci, fino a interessanti bottiglie dall'Africa, Asia, dagli Stati Uniti d'America e da tut to il nuovo mondo del vino, specialmente dall'Australia.
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Villa Marchese del Grillo �� 0732 625690 ��www.marchesedelgrillo.com
Mivola
La valle che ora c’è!
Se la si cerca sulla cartina non la si trova. È stata creata dall’unione di nove borghi e cittadine della provincia di Ancona che hanno identificato un territorio e un nome che altro non è che l'acronimo dei due fiumi che scorrono da queste parti: Misa e Nivola
Arcevia
| Castello di Avacelli
Se la cerchi sulla cartina non la tro vi! Siamo in Val Mivola nel cuore delle Marche. Come è possibile? Il motivo è semplice: si tratta di una “novi tà”.
Nove borghi, dalla collina al mare, tra i fiumi Misa e Nivola, si sono uniti creando la Val Mivola, dall’acronimo, appunto, dei nomi dei due corsi d’acqua che scorrono da queste parti
Il fiume Misa nasce ad Arcevia (An) e attraversa per 45 km vari co muni dell’entroterra fino a sfociare a Senigallia nel mare Adriatico. In contra il suo cammi no un affluente più piccolo, il fiume Nevola che si forma fra Ca stelleone di Suasa (An) e Barbara (An).
Ecco qua! La Val Mivola con le sue storie, tra dizioni, culture ed ec cellenze a rappresentare la pluralità delle Marche nella sua essenza più vera: gli Appennini da un lato che in poco più di 40 km degradano dolcemente fino al mare.
Un museo diffuso e un parco naturale allo stesso tempo, costellato da nove comuni - Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vete-
re, Senigallia, Serra De’ Conti, Trecastelli - ognuno con le sue specificità ma tutti accomunati dalla presenza di tesori d’ar te, tradizioni tramandate e sapori antichi, per chi ama viaggiare seguendo il ritmo lento e potente della natura e lontano dal turismo di massa, alla ricerca dell’au tenticità dei luoghi e delle persone in un caleidoscopio di esperienze: dall’arte all’artigianato, dalla natura allo sport, fino all’enogastronomia, alla storia e alla devozione.
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Arcevia
Incastonata tra gli appennini c’è Arcevia, l’antica Rocca Contrada, dove ammirare la Collegiata di San Medardo, passeggia re nel giardino botanico e godere di uno stupendo panorama fino al mare. Con una storia ricca di dominazioni e conquiste, la sua unicità risiede nei nove castelli che la circondano, antichi villaggi fortificati tutti da scoprire.
Partendo da ovest si incontrano il picco lo Castello di Caudino e poi Palazzo che, tra continui saliscendi, ospita la chiesa dei Santi Settimio e Stefano, di origine tardo barocca. Proseguendo s’incontra il piccolo San Pietro in Musio, Nidastore, così chia mato poiché quasi irraggiungibile come il nido dei rapaci, e poi Loretello, uno dei più belli, con la cinta muraria ancora percor
ribile. E ancora Montale, che vanta un bel camminamento di ronda, e Piticchio, che si distingue per la peculiare via coperta con affaccio panoramico. Qui merita una visita il Museogiocando, un museo in cui sono conservati circa 5mila giocattoli tra modellini di auto, treni e ferrovie in minia tura, bambole, e soldatini.
Castiglioni, invece, custodisce, tra altre bellezze, la Chiesa di Santa Maria della Piana, dalla facciata rettangolare. Spet tacolare il duecentesco borgo di Avacelli con i suoi possenti bastoni che si stagliano su boschi verdeggianti. Imperdibile ad Arcevia una visita alla Collegiata di San Medardo che conserva al suo interno un dossale d’altare in terracotta smaltata di Giovanni Della Robbia, oltre al “Polittico di S. Medardo” e il “Battesimo di Gesù” di Luca Signorelli.
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Arcevia
ARTE
Sulle tracce dei Della Robbia
Dici Della Robbia e pensi alla ceramica. A questa famiglia di ceramisti toscani va, infatti, il merito della produzione di opere straordinarie dell’arte in ceramica invetriata nel Rinascimento. Le Marche, dopo naturalmente la Toscana, sono la se conda regione per presenza capillare di manufatti invetriati e dipinti. Ecco un itinerario (che si può fare in auto, in moto e in bicicletta) per scovarne alcuni.
1a tappa Arcevia Collegiata di San Medardo
L'itinerario parte dal centro storico di Arcevia con la visita alla Collegiata di San Medardo, dove sono esposti il maestoso altare con la Vergine dei miracoli e le due statue dipinte di Santa Caterina e della Maddalena di Giovanni Della Robbia e altri capolavori, tra cui il Paliotto, il Crocifisso di Mattia Della Robbia.
2a tappa Arcevia
S. Maria del Soccorso
Si prosegue con la visita alla chiesa di S. Maria del Soccorso, che ospita un altare invetriato raffigurante l’An nunciazione, opera di Mattia Della Robbia.
3a tappa Avacelli
Chiesa di San Lorenzo
L’itinerario si conclude ad Avacelli alla Chiesa di San Lorenzo dove si possono ammirare un Crocifisso e uno spettacolare altare in terracotta dipinta, opera di una bottega marchigiana influenzata dai Della Robbia.
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mato “Il Torrione”, che fu conteso tra Guelfi e Ghibellini e fu teatro di due vittoriose azioni difensive, una nel 1461 da parte delle truppe d’assedio di Sigismondo Malatesta e l’altra nel 1517 da Francesco Maria Della Rovere.
Castelleone di Suasa
I territori di Val Mivola sono anche ricchi di testimonianze archeologiche che racconta no la presenza di insediamenti fin dall’era pa leolitica. In particolare, è Castelleone di Sua sa che conserva le evidenze più interessanti, con la prestigiosa Domus dei Coiedii, l’abi tazione di una delle più facoltose famiglie dell’epoca, l’anfiteatro, il foro e una domus di età repubblicana.
Serra de’ Conti
Scendendo a valle si incontra Serra de’ Conti, il cui centro storico ha una particolare con formazione che digrada con linee parallele di vicoli e vicoletti lungo il versante della col lina. Qui da non perdere una vita al Museo delle Arti monastiche che ricostruisce con tecniche audiovisive e originali documenti la vita quotidiana delle clarisse che abitavano il monastero di Santa Maria Maddalena, con un ricco patrimonio di utensili e attrezzature utilizzate nella loro vita di clausura, docu menti materiali delle attività che svolgevano le suore, dalla tessitura, al cucito, dal ricamo e lavorazione dei merletti fino alla prepara zione di medicinali.
Ostra e Ostra Vetere
Ostra è nota per la sua cinta muraria lunga più di 1 km e la sua torre civica con i suoi 33 metri di altezza. Dopo una visita al Polo Museale, si prosegue sino al Teatro La Vitto
Ostra
Barbara
Barbara è il più piccolo dei comuni di Val Mivola ma altrettanto affascinate con il suo Castello con un mastio sopraelevato chia
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Serra de' Conti
ria, uno dei piccoli teatri storici delle Marche, che conserva la parte originale dei cordami, i fondali e le macchine di scena della seconda metà del 1800. Nel territorio di Ostra sorgeva una città romana nata nel III sec. a.C., dove è possibile ancora vedere il settore centrale della città con le terme e il teatro. Meta di pellegrinaggio è anche il Santuario della Ma donna della Rosa, uno dei maggiori Santuari mariani delle Marche, la cui origine è legata al culto dell’immagine di una Vergine, rac chiusa in un’edicola, denominata dai fedeli, per il fiore sempre fresco e profumato che tiene in mano, Madonna della Rosa.
In un quarto d’ora d’auto si arriva a Ostra Vetere, un tempo Montenovo, in cui si può ammirare la cupola e il campanile di Santa Maria di Piazza, gioiello del neogotico.
VAL MIVOLA
Dove mangiare
La Grotta di Loretello
Tel 0731 982099 www.lagrottadiloretello.it
Cucina tipica che sposa tradizione e creatività, riservando al palato mille sorprese culinarie, con degustazio ni di specialità locali. Da provare le tagliatelle al ragù d’anatra
Corinaldo
Corinaldo è uno dei Borghi più belli d’Italia, con le sue imponenti mura quattrocentesche perfettamente conservate e nel cuore
Corinaldo
Agriturismo Il Rustico
Tel 0731 075181 www.agriturismoilrustico.it
Pasta fatta in casa e prodotti tipici locali. Tra le specialità da non perdere la crescia con salumi ed erbe, le ta gliatelle con ceci guanciale e pomodorino e gli gnocchi al ragù d’anatra.
Broccanera Tel 339 8194859 www.broccanera.it
Luogo ideale in cui cibo genuino e buon vino locale si sposano con la bellezza dei vigneti che la circondano.
Nova Taberna Tel 327 0979781 novataberna.wixsite.com
Le ricette sono tradizionali marchigia ne, ma dalla manualità moderna. La specialità della casa è la carne.
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del centro storico la “Piaggia”, la scalinata di cento gradini con al centro il celebre “Pozzo della Polenta”, protagonista della leggenda che diede origine alla annuale rievocazione storica. Non solo cultura, ma anche devo zione negli itinerari culturali di Val Mivola che vede Corinaldo al centro di percorsi di pellegrinaggio alla casa natale e al Santua rio di Santa Maria Goretti, la giovane nata a Corinaldo dove oggi è conservata la reliquia e l’umile abitazione in cui ha vissuto con la famiglia fino al trasferimento a Nettuno.
VAL MIVOLA
Dove Dormire
Castello di Monterado
Tel 071 7958395
Dimora storica del 1732 con la vista mozzafiato che spazia dolcemente sulle colline circostanti e sulla valle del Cesano e che risale dalla riva dell'A driatico verso le cime degli Appennini.
Trecastelli
Trecastelli con Monterado, il cui castello sorge sulle fondamenta di un’antica pieve dei monaci avellaniti dell’anno mille e Ripe, con il suo nucleo castellano all’interno del bor go fortificato, è diventato comune unico nel 2014. A Trecastelli, si trova il museo dedicato a Nori De’ Nobili, che espone circa settan ta dipinti che hanno lo scopo di ripercorrere l’iter artistico e la contrastata esistenza della pittrice.
La bolla del borgo
Tel 338 4861951
La prima bubble room delle Marche e l’unica in Italia totalmente inserita in un vigneto. Un contesto paesaggistico unico nel suo genere, permette di ad dormentarsi guardando le stelle e ammirando uno scorcio di mare.
Le Cune Country House Tel 338 5064697
Luogo ideale per una vacanza di puro relax ed evasione dai ritmi e dallo stress quotidiani. La struttura, ricavata in un antico casale immerso nel verde dell’a zienda agricola biologica di famiglia dedicata alla produzione di olio extravergine di oliva, è stata appena elegan temente restaurato.
www.castellodimonterado.it
www.labolladelborgo.it
www.lecunecountryhouse.com
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Vino e Cucina a Staffolo, un'osteria tra passato e futuro
A Staffolo (An) c’è un locale dove riscoprire un passato fatto di ingredienti sem plici, di sapori che diventano patrimonio per la nostra memoria: Vino e Cucina è il suo nome. A guidare questo luogo in cui vale la pena fermarsi c'è Gabriella Scorti chini, cuoca e titolare. Tra i piatti che meritano un assaggio ci sono i Cappelletti in brodo tradizionali con la scelta delle carne e le Tagliatelle fatte in casa. Tra i sughi spiccano quelli di papera, di cinghiale e d'oca. Non manca mai il Tartufo fresco di Acqualagna. Tra i secondi ottimi il coniglio in porchetta, una preparazione squisi tamente marchigiana, realizzato con finocchietto selvatico, capocollo e cotiche, il maialino arrosto con rosmarino e salvia, il Coniglio o l’oca in potacchio. Tra i piatti rivisitati c’è il maialino disossato in polpa di visciola con tartufo.
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COMPLETO Osteria Vino e Cucina �� 0731 779783 ��www.vinoecucinastaffolo.com
Scopri di più su: www.develey.it/brand/kikkoman Distributore Ufficiale Food Service Italia studioverde.it
Nova Taberna Sapori autentici a Corinaldo
Nova Taberna nel centro storico di Corinaldo (An), affacciato sulla scalinata del Pozzo della Polenta, nel cuore di uno dei Borghi più Belli d’Italia. Giada Lorito si occupa della sala insieme al fratello Alessandro, in cucina c’è Aldo Motolese, aiu tato dal suocero Giuseppe. In tutto lo staff è composto da 6 persone. Il locale ha trenta posti all'interno e altri 30 in estate, sulla terrazza panoramica esterna da cui si gode un panorama mozzafiato con vista su parte delle mura e sulla campagna corinaldese. I must del locale sono: menu stagionale, prodotti sani e di qualità, materie prime locali e molto spesso biologiche, ricette tradizionali marchigiane e manualità moderna. Il menu è composto da una quindicina di piatti e viene cam biato in base alla disponibilità stagionale delle materie prime.
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Nova Taberna �� 327 097 9781 ��novataberna.wixsite.com
CHeck-in • ottobre 2022 57 IMPORT EXPORT INGROSSO ORTOFRUTTICOLO
Palazzo le Cune, country house nel cuore delle Marche
Immerso nel più tipico paesaggio collinare marchigiano, la country house Palaz zo le Cune a Palazzo di Arcevia, è il luogo ideale per una vacanza di puro relax ed evasione dai ritmi e dallo stress quotidiani. La struttura, ricavata in un antico casale immerso nel verde dell’azienda agricola biologica di famiglia dedicata alla produzione di olio extravergine di oliva, è stata appena elegantemente restaurata con grande attenzione ai dettagli. Palazzo le Cune, con giardino piscina, solarium e altri spazi comuni, si compone di due appartamenti posti al piano terra con vista piscina e corte privata, un villino indipendente adiacente alla piscina con ampia terrazza; due appartamenti posti al piano terra, con vista sul bosco, un monoloca le collocato al primo piano da cui godere splendidi scorci sulla piscina e l’oliveto.
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Le Cune Country House and Farm �� 338 5064697 ��www.lecunecountryhouse.com
Castello di Monterado Il fascino di una dimora da favola
C’era una volta un'antica e nobile residenza delle Marche, che fu scelto dal princi pe Massimiliano di Beauharnais per trascorrere la luna di miele con l'amata figlia dell'allora Zar di Russia. Non è una favola, ma pura realtà e siamo al Castello di Monterado a Monterado di Trecastelli (An). Dalle si gode un panorama suggestivo: la vista spazia dolcemente sulle colline circostanti e sulla valle del Cesano, che risale dalla riva del mare Adriatico verso le cime degli Appennini. Le camere e suite sono una diversa dall’altra, ma tutte sono accumunate dal fascino e dall’ele ganza senza tempo. Come la Suite del Principe, la suite Afrodite o la suite Athena. A disposizione degli ospiti anche una splendida piscina inserita nel giardino all'i taliana del castello.
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Castello di Monterado �� 071 7958395 ��www.castellodimonterado.it
Senigallia La città gourmet
Senigallia è la città con il più alto numero di stelle Michelin pro capite, ma vanta anche uno tra i gelati più buoni d’Italia oltre che ristoranti e osterie che meritano la sosta. C’è anche il mare bandiera blu e la fotografia…
Due sono le cose che saltano subito alla mente quando si pensa a Se nigallia (An). La prima è il mare da Bandiera blu e tutto ciò che gira intorno ad esso, a partire dalla spiagga di velluto
rie, trattorie sul mare e locali di tenden za che hanno decretato Senigallia come una vera e propria città gourmet e meta imperdibile per ogni foodlover che si ri spetti.
e contemporanea di Uliassi
E allora cominciamo subito alla grande. Prima tappa da Uliassi. Il ristorante è sul mare, tra il porto canale e la spiaggia. È un posto
È bello sempre, in tutte le stagioni, con il vento o con la pioggia, con la neve o sot Semplice e contemporanea la cucina che affonda le sue radici nelle tradizio ni della Riviera Adriatica, giocando . Uliassi si ispira al profumo del mare, ma gli piace an che cimentarsi nella selvaggina. Ogni anno nei Lab presen ta dieci piatti inediti, che si affiancano al percorso Classico del le proposte storiche.
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Mauro Uliassi CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
I piatti innovativi di Moreno Cedroni
Da una stella all’altra, anzi due. Quelle di Moreno Cedroni alla Madonnina del Pe
La Madonnina del Pescatore è l’attività più longeva di Cedroni, ormai rodata, sa pientemente strutturata, ma sempre aper ta all’innovazione, così come lo è il suo patron. Ma a Senigallia c’è una sua altra Moreno Cedroni
tonda a mare (sì quella di Fred Bongusto, oggi centro polifunzionale per l’arte, la musica e lo spettacolo), protesa sull’ac qua, raro esempio di architettura balneare in Italia.
In centro città si visitano, invece, la Rocca Roveresca, che rivela le origini romane della cittadina, e il Foro annonario, con un portico a 24 colonne doriche. E ci si fer ma a mangiare alla Trattoria Vino e Cibo Qui il consiglio è assaggiare il carpaccio di rana pescatrice, le triglie con l'indivia scottata e i sardoncelli scottadito.
Altra tappa gourmet il ristorante Sepia by Niko dove Niko Pizzimenti ci conduce in un sorprendente viaggio dalle Marche alla Sicilia (passando per l’Australia e l’O riente).
Per la pizza si va da dove si può optare per la classica ma il consiglio è di provare quella in pala di stile romano. Gli impasti delle due tipologie sono entrambi molto digeribili e ricchi di gusto. Al morso morbide e scioglievoli con una legge ra tensione al croccan te sul cornicione. Un selezionato paniere di ingredienti Dop completa le pizze. Qui inoltre trove rete anche alcuni piatti di cucina e interessanti pro poste di fritti. Da bere diverse tipo logie di birra e una buona scelta sul fronte vino.
DA NON PERDERE
Il Brodetto di pesce
Il brodetto di pesce, o semplicemente brodetto, è il piatto simbolo della cucina marinara dell'Adriatico. Inizial mente considerato un piatto povero è oggi diventato un simbolo della cucina marinara marchigiana. Per la preparazione si utilizzano molti tipi di pesce che variano a seconda del la stagione. Il brodetto anconetano è quello con la ricetta più antica. Per la sua preparazione si possono usare dodici qualità di pesce: seppie, calamari, cannocchie, scampi, mazzole, ragno, scorfano, razza, rana pescatrice, palombo, triglie, boccaincava, molluschi a piacere. Come da tradi zione la tredicesima specie è il commensale che deve solo sedersi a tavola e degustare tale delizia.
Città della fotografia
Ma a Senigallia oltre al cibo e al mare c’è di più. Senigallia è, infatti, ormai nota anche come città della fotografia. La città ha ottenuto questo appellativo grazie a Mario Giacomelli, grande fotografo del Novecento, nato e vissuto tutta la vita in città e a cui è dedicata una sezione permanente dello spazio espositivo di Pa lazzo del Duca, con alcuni dei suoi lavori più celebri, come le serie “Scanno” e “Io non ho mani che mi accarezzino il volto” e gli scatti dei celebri “pretini” che giocano nelle loro tonache nere. Senza dimentica re l’estremo e folle Roger Ballen, con The Place of the Upside Down: 84 opere, tra iconiche ed inedite, per un percorso cer tamente non adatto a tutti, ma di grande impatto emotivo (fino al 2 ottobre 2022).
Piazza del Duca
Centro storico da vivere
Nel centro storico di Senigallia, inoltre, si trova la Chiesa della Croce, capolavoro del Barocco italiano che conserva una preziosa deposizione di Federico Barocci datata 1582. Nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie e annesso Convento, fuori dal centro cittadino, edificata dai Duchi Giovanni della Rovere e Giovanna da Mon tefeltro spicca una delle opere d’arte più importanti del territorio, la “Madonna con Santi” del Perugino
Cibo per pancia e cibo per la vista oltre che per l’anima: tutto è possibile a Seni gallia.
Uliassi Tra sperimentazioni e grandi classici
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Oggi quando pensi alla riviera Adriatica non immagini più solo lunghe e dorate spiagge e file di ombrelloni colorati, bensì anche indirizzi gourmet da stelle Michelin.
E quando si parla di stelle Michelin e ri viera non possiamo non pensare a lei, la mecca delle città gourmet, Senigallia (An), la città dalla spiaggia di velluto con il più alto numero di stelle Michelin pro capite (cinque in totale: tre stelle a Mauro Uliassi e due a Moreno Cedroni). Il ristorante Uliassi poi, sembra quasi nascosto e confuso tra gli stabilimenti balneari che affollano il litorale…
D’altronde il ristorante è nato nel 1990 dalla passione di due fratelli, Mauro e Catia Uliassi, che volevano rendere più gustose le giornate dei bagnanti trasformando il bar di famiglia in un vero e proprio ristorante. Da questo sogno all’O
limpo dei tre stelle Michelin il passo è breve! «Siamo due fratelli, nati e cresciuti a Senigallia. Abbiamo aperto il Ristorante
quasi un gioco è diventata una realtà so lida. Oggi siamo un team di oltre 30 per sone e il nostro ristorante è valutato con 3
Gambero rosso dello Ionio, succo di gambero rosso, testa di gambero rosso, quinoa fritta, arancia, buccia d'arancia, buccia di limone
Una cucina semplice e contemporanea
Un successo nato da un mix sorprendete e da un’unione tra fratelli quasi magi ca: Catia e Mauro, lo yin e lo yang. Catia che accoglie con il sorriso e fa gli onori di casa, insieme a Filippo (figlio di Mauro), e Mauro che incanta i palati con la sua cucina. Una cucina semplice e contem poranea che affonda le radici nelle tradi zioni della riviera Adriatica, giocando con le contaminazioni. Mauro Uliassi si ispira al profumo del mare, ma gli piace cimentarsi anche nella selvaggina. Ogni anno nei Lab presenta dieci piatti inediti, che si affiancano al percorso Classico delle
piatto dopo piatto l’intero menu fino alla fine. #Slidetotaste è lo scorrere nel tempo dei 200 piatti di questi venti anni che ci hanno portato alla consapevolezza gastronomica di oggi. Il primo lab nasce nel 2003 dopo l’esperienza fatta in Spagna alla corte di Ferran Adria, nella fine degli anni '90. Ferran, al di fuori del suo risto rante, aveva un gruppo di dieci persone dislocate a Barcellona che facevano solo studio e ricerca, producendo un'infinità di nuove tecniche, tecnologie e pensieri di cucina. Per noi è stato un importante stimolo al fare bene. Avendo il ristorante chiuso tre mesi ogni anno, quindi, deci demmo che per 40 giorni ci saremmo de dicati alla realizzazione del nuovo menu,
Anguilla affumicata, albicocca, alloro, rafano
facciamo e con tutto quello che ci circonda, superandosi di continuo. Uno "stile non stile" che non ha una meta, ma è un lungo interminabile viaggio, dove tutto è proiet tato verso interpretazioni libere e senza schemi».
Ecco allora comparire in menu: Ricci fred di, mandarino, zafferanella; Seppie crude, pomodoro verde, polline, olive nere essic cate; Gambero rosso, buccia di arancia, zenzero, cervella di gambero e cannella; Insalata di ostrica, pesto di rucola, ruco la, limone, borragine; Lumache, peperone friggitello, origano, erbe soffiate; Anguilla affumicata, albicocca, alloro, rafano; pasta e pomodoro alla hilde in infuso di foglie di fico; Colombaccio scottato, tabacco, car damomo nero e pompelmo asciugato.
A cui si aggiungono i “classiconi” come il Gambero rosso, estratto di mandarino, fiori di salvia e ananas o il brodetto all’an conetana (solo su prenotazione), cotto in un’albanella che quando la apri si sprigiona il mare
Una goduria per il palato e un'esperienza colorata e piena di energia che scalda il cuore come solo in riviera succede. In un ristorante che è bello sempre, in tutte le stagioni, con il vento o con la pioggia, con la neve oppure quando le giornate sono immobili sotto il sole dell’estate.
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Uliassi �� 071 65463 ��www.uliassi.com
Madonnina del Pescatore
Il mare (e non solo) secondo Moreno Cedroni
Salumi ittici, hot dog di calamari, co tolette di rombo, frattaglie di pesce: il mare di Senigallia (An), vera e propria mecca per i gourmet, non fa rima solo con spiaggia e ombrelloni! Qui c’è, infatti, Moreno Cedroni, il cantore delle golosità dell’Adriatico… e non solo, visto che il suo
ultimissimo menu alla Madonnina del Pe scatore, due stelle Michelin, “Luca e Moreno”, in collaborazione con il suo sous chef Luca Abbadir è… senza pesce (ma non senza mare completamente). «Nel Luca e Moreno, il sottotitolo “senza pesce” - spie ga Cedroni - non vuole essere una provocazione. Infatti, nel menu c’è tanto mare. Era solo una mia necessità di usare ingre
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dienti sia vegetali sia animali, che in questi 38 anni di Madonnina non avevo mai usato o raramente usato, ma con la cura e delica tezza di sempre».
E come poteva esserlo visto che il ristoran te è lambito dalle acque? Davanti il mare e l’interminabile spiaggia, dietro le colline ac coglienti e verdi, vicino e nei dintorni città e paesi ricchi di arte e di storia; incastonato nella splendida cornice marchigiana, pro tetto da una stele devozionale ancora forte mente venerata da chi grazie al mare vive, e da cui prende il nome, sul lido di Marzocca, lì, infatti, è la Madonnina del Pescatore.
Mariella Organi accoglie gli ospiti e li conduce a gustare gli straordinari e innovativi piatti di Moreno Cedroni. La cucina, incen trata per lo più sul pesce, abbina la fantasia con la capacità di fondere le materie prime: ogni portata è curata nel dettaglio per far
Piccione maturato in cera d’api, misticanza dell’orto marino
Moreno Cedroni e Mariella Organi
vivere all’ospite un’esperienza gustativa unica nel suo genere.
Moreno Cedroni dirige una cucina esigente e un laboratorio modernissimo. L’archi tettura e l’ambientazione, progettata da Fabio Ceccarelli, riflettono una modernità prudente e attenta al servizio, flessibile e composta, secondo i criteri dell’essenzialità. La spiaggia e il mare rappresentano, per altri versi, la sopravvivenza di un pae saggio resistente alle ondate del turismo di massa lontano dalle raffinatezze della civilizzazione: laboratorio, ambienti artificiali e naturali rappresentano, quindi, i componenti del ristorante perfetto.
«Quando mi giro indietro e vedo il viag gio effettuato per arrivare a quello che è oggi la Madonnina del Pescatore mi dico che il tempo impiegato nel perseguire l'o biettivo è il senso dell’obiettivo stesso: il percorso è la medesima cosa dell’arrivo, anzi quest'ultimo contiene in sé il percorso», dice poeticamente Cedroni - Cesare Pavese diceva che, del tempo, non si ricor
Royale di lepre, e mazzancolle
dano i giorni, ma si ricordano gli attimi. Ed è esattamente quello che vedo quando mi guardo indietro: l’insieme di successi e di errori, di prove corrette e i cambi di rotta. Attimi indelebili e tutti importanti. A partire da quella visione, in un viaggio di 38 anni fa, dove due oceani si incontrano, l’Indiano e l’Atlantico, e si fondono insieme, restan do al tempo stesso distinti. Che è poi l’ini zio di tutto».
Il menu inedito
Nei piatti ci sono molluschi, crostacei, trippe e fegati di coda di rospo, cuori e cervelli; il piccione è sempre più puro, per far risaltare la maturazione di due mesi nella cera d’api, dove la carne per de la sua parte metallica, ed è abbinato ai prodotti dell’orto marino (Piccione ma turato in cera d’api, misticanza dell’orto marino).
Tra i piatti capolavoro di questo menu ci sono poi il Royale di mazzancolle e gamberi rossi acidulati, lepre marinata in soia e miele, salsa di porcini fermentati e nocciole, gocce di lampone; il Cuore del polpo, mascarpone e mostarda, cetriolo agrodolce, foglie di senape e spezie; la Crema cotta ai ricci di mare e cervello di vitello al vapore, pane croccante, olio al prezzemolo e menta, cucchiaino acidula to.
Naturalmente “senza pesce” significa an che tanto vegetale. Ecco quindi Cipolla borettana, rapa rossa ai carboni, salsa di Parmigiano e nocciole, salicornia, rafano, elicrisio, liquirizia, uova di pesce volante. E ancora Zampa di gallina, maionese di
moscioli, percebes, polvere di cavolo vio la fermentato e caviale citrico, Sfera di astice, tartufo nero e mango fermentato.
Luca nella parte finale porta in tavola il dolce Peanuts. In questo menu c’è, infatti, un ribaltamento delle posizioni finali: dopo l’arrivo del Peanuts (che prosegue la linea di Luca di ispirarsi ad artisti e a fumetti per le creazioni dei nuovi dolci) arriva un inconsueto dolce che ritrae un’opera di Bansky dove c’è un topolino che dice che “Tu men ti”, da mangiare con le dita.
Poi il gran finale con l’arrivo dello spaghetto alle vongole con una conchiglia liofilizzata di ostriche vongole e plancton da sbriciola re. «Con questo menu abbiamo esplorato il futuro e volevo invece terminare con il mio passato, le mie origini, il 1984 con l’apertura della Madonnina e gli spaghetti alle vongole», precisa Cedroni.
Rimangono in carta Ricordi d’infanzia dove si possono ripescare piatti della Madonnina dalle origini, come il divertente Brodet to Inside dove il cliente si esibisce in una succulenta scarpetta o il classico Risotto, ostrica, alghe e panna acida.
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Il cuore del Polpo, mascarpone e mostarda, cetriolo agrodolce, foglie di senape, spezie, quinoa soffiata Madonnina del Pescatore �� 071 698267 ��www.morenocedroni.it
Mezzometro La pizza è su misura
le tante e diverse culture dei territori, ca paci di arricchire le loro proposte.
«Sono le differenze che ci unisconoraccontano - È così che, di giorno in giorno, troviamo nuovi stimoli e idee che trasformiamo in ricette, in abbinamenti originali. Interpretiamo identità, culture e sapori regionali, combinando con sapiente rispetto tradizioni locali, naturalità e stagionalità. Ci piace sentirci vicini alla bellezza delle terre che conosciamo e amiamo, attraversarne i paesaggi, le sto rie, le sapienze e i profumi».
Prestigiosi riconoscimenti nazionali te stimoniano l’apprezzamento per il loro la voro, per la ricerca di una qualità totale e per l’attenzione che dedicano particolar mente anche nei confronti di celiaci e altre intolleranze.
Ciauscolo&Verdicchio
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Pizza su misura
Per questo sono “pizza su misura”, perché c'è un impasto per ogni esigenza, con o senza glutine. Ci sono ingredienti su mi sura per tutti i gusti, anche senza lattosio. C’è un formato di pizza per ogni occasione, tonda, mezzometro, al metro o fritta. C’è un servizio su misura, dal locale fino a casa, passando per la prenotazio ne tramite app. «Ci piace offrire ai nostri clienti solo ciò che sentiamo di più vero e autentico, i valori e lo spirito di acco
Le pale alla romana
Le pizze da mezzo metro e un metro sono delle “pale alla romana” a lievitazione mista (pasta madre più lievito di birra), impa state con farina tipo 1. La crusca nobile, il germe di grano, l’alta idratazione e la lun ga maturazione permettono di avere un prodotto naturale, gustoso e digeribile. In menu pizze originali, preparate con ingre dienti di altissima qualità del territorio o selezionati tra le eccellenze di tutta Italia come i presidi Slow Food e Arca del Gusto.
metro
PIzza al
ingredienti tipici delle nostre Marche, come la “Ciauscolo&Verdicchio” con mozzarella fior di latte, crema al Verdicchio, ciauscolo croccante, scarola e julienne di porro, e la “Ci cerchia trova” con mozzarella di bufala Dop, Cicerchia di Serra de’ Conti (Presidio Slow Food), gamberi in olio cottura allo zafferano, pendolini aromatici e olio evo bio».
Dal gusto deciso invece la “Carborapa” con mozzarella fior di latte, pecorino dei Monti Sibillini, crema alla carbonara, cime di rapa,
molto digeribili e farcite all’interno, entrambe servite già tagliate in sei tranci di puro piacere. Ultimo ma non ultimo, anzi, è un vero e proprio antipasto da sgranocchiare nell’attesa, il “Pizzimonio”, quattro gustosi stick di pizza fritta croccanti fuori e morbidi dentro, da intingere nella maionese fatta in casa o nella salsa alla marinara.
Mezzometro Senigallia �� 071 60578 ��www.mezzometro.it
Mercato Trattoria Pop Un luogo diverso dove regna la carne
Con questo nome "Mercato Trattoria Pop", David Secchi e Caterina Abbrugiati hanno voluto aprire il loro locale in centro a Senigallia (An), recuperando lo spirito di un tempo di piazza Garibaldi, a pochi passi dal centro. Un luogo di scambi, di artigianato, di popolo che si incontra. E che mangia. Condivide. Sperimenta. È un locale particolare per essere a Senigallia. Primo: non è sul mare. Secondo: non si cucina pesce, ma solo carne e verdure. «Volevamo differenziarci un po' dagli altri locali del posto - spiega Caterina - i piatti tipici sono a base di pesce, noi ci siamo discostati». Il menu, stagionale, propone arrosti, trippa, patè di fegatini e giardinie ra fatta in casa come base. Poi, si ruota con salumi e formaggi - soprattutto del posto, ma provenienti anche dall'estero - che fanno da contorno di gusto.
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Mercato Trattoria Pop �� 071 241 3266 ��www.mercatotrattoriapop.it
Dalle Marche alla Sicilia, viaggio di gusto da Sepia by Niko
Il sapore di mare, quello vero, dalle Marche alla Sicilia, passando per il Giappone e l’Australia. Questo il viaggio che aspetta chi varca la soglia di Sepia by Niko a Senigallia (An), creatura di Niko Pizzimenti, classe ’83, siciliano d’origine e mar chigiano d'adozione, un mix esplosivo di energia mediterranea. «Questo locale nasce con un intento preciso - dice lo chef - far mangiare la gente come hanno cresciuto me in casa: pesce fresco (la mia famiglia gestisce alcune pescherie) abbinato a materie prime vicine e coltivate come si deve, come mi ha insegnato il nonno contadino». Il menu è, infatti, un inno al Mediterraneo, che cambia una volta al mese. L’influsso internazionale, è chiaro (è lo stesso Niko a sottolinearlo con sapori "esotici") ma definire la sua cucina fusion è riduttivo.
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CHeck-in • ottobre 2022 79
Sepia by Niko �� 338 4485682 ��www.facebook.com/sepiabyniko
Il gelato di Paolo Brunelli, golosità imperdibile a Senigallia
Non si può lasciare Senigallia (An) senza aver mangiato almeno una volta il gelato di Paolo Brunelli, considerato tra i migliori gelatieri d’Italia. È un gelato profon damente legato alla tradizione, fedele all’equilibrio dei sapori più che alla moda dell’estremizzazione: per stupire il cliente sceglie una mantecatura maniacale e straordinarie materie prime. Un gelato della tradizione, prodotto con lo stesso im mutato amore di trent’anni fa, che però lascia spazio a sperimentazioni e conta minazioni tra caldo-freddo, dolce-salato. Un esempio su tutti: il gelato in tavoletta. É ormai un prodotto fisso nella dispensa di Paolo Brunelli. Nasce insieme al de siderio di destagionalizzare un prodotto freddo, trasferendo profumi e sapori dei gusti iconici in un quadrato di cioccolato da portare in borsa.
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Gelateria Brunelli Senigallia �� 071 60422 ��www.paolobrunelli.me
Napule è mille culure
CHeck-in • ottobre 2022 81 Mille colori e mille sapori legano la storia di Napoli a quella del nostro Mulino. Una storia fatta di passione, generosità e rispetto della tradizione. I l m u lin o di N apoli
mulinocaputo.it @mulinocaputo
Terrazza Marconi a Senigallia, quando il mare "entra" in hotel
Al centro del lungomare di Senigallia (An), di fronte alla celebre Rotonda sul Mare, ci sono l’hotel Terrazza Marconi e la Spa Marine, centro benessere e beauty farm. Atmosfera ed eleganza, comfort e stile, lo distinguono e lo ren dono la perla della “spiaggia di velluto”. L’hotel Terrazza Marconi offre, infatti, un’accoglienza assolutamente esclusiva in un ambiente naturale, rilassante e suggestivo. Il dentro e il fuori si fondono, il gusto e l’eleganza si esprimono in ogni dettaglio, preziosi deja-vu suggeriscono l’esperienza di raffinati designer. Il salotto dell’hotel Terrazza Marconi si estende fino al mare, grazie all’esclu siva spiaggia attrezzata dove c’è anche una piscina con acqua arricchita di oligominerali per la talassoterapia.
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82 CHeck-in • ottobre 2022
Hotel Terrazza Marconi �� 071 7927988 ��www.terrazzamarconi.it C M Y CM MY CY CMY K
RIVE DI COLLALTO
Isabella
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WWW.CANTINE-COLLALTO.IT
Finis Africæ Resort a Senigallia, il mondo in una stanza
Tutte le camere dell’hotel sono ricche di fascino ed eleganza come la Suite China, la camera che più rappresenta il lontano Oriente. La vista panoramica dalle sue generose vetrate guarda ad Occidente. Qui è possibile trascorrere un soggiorno romantico e confortevole, riposando circondati da elementi di arredo di antiquariato cinese. Non da meno le modernissime e luminose Suite Spazio che estendono lo sguardo verso ovest, la cui vista mostra lo splendido panorama delle colline di Senigallia. La componente associata alla Camera Deluxe è, invece, la Terra: essa rappresenta l’intimità e la maternità. Le Camere Deluxe Aria sono affacciate sulla pineta e sulle colline, dove il respiro si amplia e si fa più profondo. Nella Camera Superior Legno le travature di legno a vista del soffitto impreziosiscono gli spazi.
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84 CHeck-in • ottobre 2022
Finis Africæ Resort �� 071 662501 ��www.finisafricae.com
CHeck-in • ottobre 2022 85 Lo stile Isacco è un viaggio nell’arte del fare abiti da lavoro, nella tecnica e nel buon gusto italiano. ISACCO, la più grande scelta di divise in Europa, in pronta consegna… dal 1992 www.isacco.it Chiamaci allo 035/4491198 o scrivici info@isacco.it siamo a Grumello del Monte (BG) uscita A4 Grumello-Telgate seguici su
Restaurant Week Proseguono le cene con le eccellenze lombarde
CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO te con tre diverse stagionature di Grana Padano: 12, 18 e oltre 20 mesi. In abbinamento alle portate e alle diverse stagionature di Grana Padano, sa ranno servite diverse tipologie di vini lombardi se lezionati da Ascovilo. In queste pagine i prossimi cinque menu e i contatti per prenotare.
D odici ristoranti sono diventati te stimonial degli abbinamenti d’ec cellenza tra Grana Padano Dop e i vini lombardi promossi da Ascovilo. Que sto l’obiettivo del progetto di Italia a Tavola intitolato “Eccellenze europee del gusto (www.borntobetogether.eu) Nati per stare insieme: Restaurant Week Ascovilo-Grana Padano”, che prevede un calen dario di appuntamenti, dal 21 settembre 2022 al 31 gennaio 2023, per gustare un temporary menu studiato ad hoc. Il menu si potrà ordinare fino ad esaurimento dei prodotti e sarà costituito da 4 portate - an tipasto, primo, secondo, dessert - realizza-
L'elenco completo degli appuntamenti
Ristorante Dove Data
Ristorante La Sprelunga Seveso (Mb)
settembre Antica Cascina San Zago Salò (Bs)
settembre Osteria da Pietro Castiglione delle Stiviere (Mn)
ottobre Trattoria Masuelli San Marco Milano
ottobre Hotel Ristorante Il Belvedere Torno (Co)
ottobre Ristorante La Filanda Macherio (Mb)
novembre Umberto de Martino San Paolo D'Argon (Bg) 09 novembre VIVA Viviana Varese Ristorante Milano
novembre
novembre Tano Passami l'Olio Milano
novembre
gennaio
gennaio
MENU | dal 19 ottobre
La Brûlée - Crème
al Grana Padano Dop oltre 20 mesi, uovo molle e funghi di stagione
Tajarin - Tagliolini al tartufo, mantecati al Grana Padano Dop 12 mesi, salsiccia di Bra al coltello
Cuscino morbido - Guancialino di vitello stufato, polenta di castagne e fonduta di Grana Padano Dop 18 mesi Bonet bianco al Grana Padano Dop 12 mesi
Masuelli
21
28
11
19
26
02
16
23
30
18
25
L'iniziativa | Nati per stare insieme
Trattor i a Mas IL
brûlée
similiano Ma s u leil Trattoria
San Marco viale Umbria 80 - 20135 Milano ��02 55184138 ��www.masuellitrattoria.com
Hotel Ristorante
Belvedere
Casartelli 3 - 22020
- ��031 419656
MENU | dal 26 ottobre
Uovo in camicia su fonduta di Grana Padano Dop oltre 20 mesi e guanciale croccante
Linguine di Gragnano, aglio, olio e peperoncino alla crema di Grana Padano Dop 18 mesi e zenzero
Petto di anatra cotta a bassa temperatura e arrostita con mirtilli e sifonato di Grana Padano Dop 18 mesi
Mousse Grana Padano Dop 12 mesi e aceto balsamico di Modena
I l Belveder e
IL MENU | dal 2 novembre
La granita, la brioche e l’uovo - uovo perfetto, spuma al Grana Padano Dop oltre 20 mesi, granita al caffè e la brioche con il tuppo
Ceppo acceso - carnaroli, mandorle tostate, basilico liquido, scampo di Mazara del Vallo, perle di tartufo, Grana Padano Dop 18 mesi
moro sotto al vulcano - Glacier 51, salsa alla mugnaia e patata fondente al Grana Padano Dop 18 mesi
cheesecake a Caltagirone Grana Padano Dop
mesi
16 - 20846
(Mb)
039 2011030
L'iniziativa Nati per stare insieme
La Filand IL
Il
La
12
F rancesco Cranc h i Ristorante La Filanda via Milano
Macherio
��
��www.lafilandamacherio.it
Il
piazza
Torno (Co)
��www.hotelilbelvedere.com Cr i stianBenvenuto
Flan di Grana Padano Dop 18 mesi, zuppetta di funghi, brodo affumicato
Agnolotti ripieni di guancia di vitello, spuma di Grana Padano Dop oltre 20 mesi, bietole e cavoli
Filetto di fassona arrosto, fonduta di Grana Padano Dop oltre 20 mesi, pere al salto, pinoli tostati
Umberto De Martino
Viva
| 9 novembre IL MENU | dal 16 novembre
er Martino
Uovo con verdure di stagione, broccolo, grano saraceno soffiato, fonduta di Grana Padano Dop 18 mesi ed erbe aromatiche
Frittella di Grana Padano Dop 12 mesi, miele d’acacia e tartufo nero
Il profumo del sottobosco - Raviolo del plin con porcini e scaglie di Grana Padano Dop 18 mesi
con carattere - Royale di agnello a bassa
con pan di spagna al Grana Padano Dop oltre 20 mesi
Mousse ghiacciata di Grana Padano Dop oltre 20 mesi con zucca
Viviana Varese
Aprile
L'iniziativa | Nati per stare insieme
IL MENU
l’autunno
Timido
temperatura
, cipolle e cicoria
e castagne VIVA
piazza XXV
10 20121 Milano ��02 49497340 ��www.vivavivianavarese.it
via Madonna d’Argon 4/6 24060 San Paolo d’Argon (Bg) ��035 4254202 ��www.florianmaison.com Umberto De M a rtino V ivianaVarese
CHeck-in • ottobre 2022 89 Forniture per hotellerie, ristorazione e catering. Via Don Lorenzo Milani, 1 24050 Zanica (BG) – Italy Strada Privata Gaspare Bugatti, 13 20144 Milano (MI) – Italy (SOLO SU APPUNTAMENTO) Tel.: 035.670299 mail: info@ros.bergamo.it www.ros.bergamo.it DA OLTRE35ANNI AL VOSTROSERVIZIO .
La Sprelunga Ascovilo, Grana Padano e Italia a Tavola hanno dato il via al primo dei 12 appuntamenti dedicati all’abbinamento del formaggio Dop più consumato al mondo con il meglio dei vini dell'Oltrepò Pavese
Siamo nel Parco delle Groane, a Se veso (Mb), la casa della famiglia Radici (Franco in sala, la moglie Virginia e il figlio Stefano in cucina) per il primo appuntamento di una serie di serate dedicate alle eccellenze della Lom bardia. Filo conduttore l’abbinamento e la degustazione delle tre stagionature di Grana Padano e in questo caso di tre vini dell’Oltrepò Pavese. Il progetto di Ascovi lo, Grana Padano e Italia a Tavola è infatti intitolato “Nati per stare insieme: Restaurant Week”, per gustare un temporary menu studiato ad hoc dagli chef.
Il training formativo
La cena vera e propria è stata infatti intro dotta da un momento dedicato a giornali sti, ristoratori, addetti ai lavori e gourmand in cui, moderati dal direttore di Italia a Ta vola Alberto Lupini, guidati da Beppe Ca-
La patata in crosta di sfoglia con purea alla cannella, tartare di missoltini su fonduta al Grana Padano 12 mesi
di Riccardo Melillo
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Stefano Radici
Alberto Gottardi, Pietro Di Lernia, Alberto Lupini, Carlo Veronese, Beppe Casolo, Tiberio Kodra
solo (Onaf) e da Tiberio Kodra (Ais), Pietro Di Lernia (Enologo di Terre d'Oltrepò) e Carlo Veronese (Direttore Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese), si è potuto osser vare e assaporare le differenze tra le varie stagionature di Grana Padano in purezza e in abbinamento ai vini scelti.
Il 12 mesi, note lattiche, di burro appena sciolto, di panna, dal gusto delicato in cui affiora tutto il sapore del latte e leggere note vegetali; il 18 mesi più saporito ma non piccante, un aroma che ricorda la frut ta secca e il fieno; infine il l'oltre 20 mesi,
gusto saporito e pieno, fragrante con note più decise e intense di frutta secca.
Con il 12 mesi Tiberio Kodra ha scelto “Il Marinoni” 2020 Oltrepò Pavese Doc Riesling dell’Azienda Cà Del Gè. Paglierino lucente, al naso emergono note di idrocar buri classiche del vitigno, note erbacee di mentuccia e fieno e leggera pesca bianca. In bocca spicca subito l’acidità e la sapidi tà, buona persistenza.
Con il 18 mesi il Pinot Nero Rosé Cruasé 2019 Oltrepò Pavese Docg Metodo ClasBigoli al torchio, Grana Padano 18 mesi, pepe e vongole
sico dell’Azienda Pietro Torti. Bellissimo colore rosa lucente con sfumature che tendono al salmone, bollicina fine. Al naso frutta (arancia sanguinella e ciliegia) e fio ri (geranio). In bocca è sapido, con buona acidità e con coerenza dei profumi.
Con l'oltre 20 mesi il “Collezione” 2008 Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico dell’Azienda La Versa. Perlage finissimo e persi stente, dorato lucente, al naso è fragrante con note di pan brioche e creme caramel, frutta secca e scorza d’arancia. In bocca è fresco e pulito, estremamente sapido, ritor na la frutta secca, lunga persistenza.
La cena
Spazio quindi alle creazioni dello chef Stefano Radici, 4 portate - antipasto, pri mo, secondo, dessert - tutte realizzate con le diverse stagionature di Grana Pa dano. Si parte con il benvenuto di Stefano, “La patata in crosta di sfoglia con purea alla cannella, tartare di missoltini su fon duta al Grana Padano 12 mesi”, un piatto sorprendente, delicato e intenso allo stes
so tempo, il gusto intenso dei missoltini smorzato e avvolto dalla cremosità della fonduta. Una piccola nota, questo piatto è una citazione e un omaggio a Vittorio Fusari e alla sua famosa “Sfogliatina di patate e caviale”. In abbinamento il “Colle zione” 2008 Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico dell’Azienda La Versa.
Bavarese alle olive con gelato al Grana Padano 12 mesi
Mousse di baccalà con cialde di Grana Padano oltre 20 mesi
E chi l’ha detto che il formaggio non si sposa con il pesce? A dimostrarlo il primo “Bigoli al torchio, Grana Padano 18 mesi, pepe e vongole”, una cacio e pepe di pa sta fresca con una marcia in più dal tocco marino. Il vino scelto in accompagnamen to è stato il Pinot Nero Rosé Cruasé 2019 Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico dell’Azienda Pietro Torti.
Delicatissimo gioco di consistenze il se condo, “Mousse di baccalà con cialde di Grana Padano oltre 20 mesi”, cremoso, croccante e avvolgente, accompagnato dalla sapidità de “Il Marinoni” 2020 Oltre pò Pavese Doc Riesling dell’Azienda Cà Del Gè.
A chiudere un dolce sorprendente, la “Ba varese alle olive con gelato al Grana Pa dano 12 mesi”, sorprendente per il gusto delle olive, anche caramellate, addolcito dalla delicatezza del gelato in un gioco di umami eccezionale.
La Sprelunga �� 0362 503150 ��www.lasprelunga.it Franco Radici
Virginia Radici
L'iniziativa | Nati per stare insieme
Bruschetta di pane al Grana Padano Dop oltre 20 mesi con tartare di branzino tiepido al limone e pepe rosa in leggero gazpacho
Antica Cascina San Zago
Ascovilo, Grana Padano e Italia a Tavola, grazie all'ospitalità di Carlo Bresciani, hanno animato la seconda cena dedicata all’abbinamento del formaggio Dop più consumato al mondo con il meglio dei vini lombardi
CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO vilo, Grana Padano e Italia a Tavola “Nati per stare insieme: Restaurant Week”, oc casione ideale per gustare un temporary menu studiato ad hoc dagli chef.
Un’antica cascina dall’elegante fa scino seicentesco, una location indimenticabile, dal Lago di Garda - sul quale si affaccia la città di Salò (Bs)al verde rigoglioso delle colline. Tutto questo (e di più) si trova nell’Antica Cascina San Zago. Padrone di casa Carlo Bresciani, membro di Euro-Toques Italia. Carlo è maestro di cucina, vicepresidente vicario della Fic, la Federazione italiana cuochi, presidente di Fic Promotion srl, docente di cucina italiana e appassionato di cuci na giapponese. Questa passione nasce parecchi anni fa e diviene una costante che permette al suo ristorante di regalare agli ospiti tradizione mediterranea e una cucina fatta di pesce freschissimo prepa rato con l’antica arte orientale.
Queste sono le premesse del secondo di dodici appuntamenti del progetto di Asco
Il training formativo
La cena è stata introdotta da un momento dedicato a giornalisti, ristoratori, addetti ai lavori e gourmand in cui, moderati dal direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini, guidati da Federico Bovarini (Ais), Ugo Bonazza (Onaf), Giovanna Prandini (Pre sidente Ascovilo) e Chiara Tuliozi (Azien da Ricchi), è stato possibile scoprire le qualità delle varie stagionature di Grana Padano Dop e giocare con gli abbinamen ti dei vini in degustazione.
Il Grana Padano 12 mesi ha note di latte, burro e panna, gusto delicato in cui affiorano leggere note vegetali; il 18 mesi più saporito ma non piccante, un aroma che ricorda, il burro si fa cotto, note accennate
Ugo Bonazza, Giovanna Prandini, Carlo Bresciani, Alberto Lupini, Chiara Tuliozi e Federico Bovarini
di Riccardo Melillo
L'iniziativa Nati per stare insieme
Mezze maniche risottate alla crema di Grana Padano Dop 18 mesi e polvere di pomodoro
di frutta secca e frutta tropicale; infine la stagionatura oltre i 20 mesi, gusto sapo rito e pieno, fragrante con note più deci se, intense e amplificate rispetto alle altre due stagionature.
Con il 12 mesi si è preferito il “Classese”
Oltrepò Pavese Docg Metodo Classico Pinot Nero Brut dell’Azienda Quaquarini Francesco, Pinot nero in purezza con net te note di frutta (mela e ananas) e pane appena sfornato. Avvolgente ed equilibra to, dalla grande freschezza e finale persi stente.
Con il 18 mesi il “Meridiano” Garda Doc Chardonnay dell’Azienda Ricchi, Char donnay in purezza dal colore paglierino con riflessi dorati, al naso è intenso, con note di frutta esotica matura e un legno (tonneaux grandi) appena accennato che non prevarica. In bocca è corposo e armo nico, morbido e sostenuto.
Per l’oltre i 20 mesi invece il “Rile Nero” 2018 Pinot Nero Oltrepò Pavese Doc dell’azienda Marchese Adorno, rubino ca rico, quasi impenetrabile, sentori fruttati (lampone, prugna e ciliegia) e speziati. In bocca è strutturato ed elegante, morbido nonostante la giovane età, fresco e grade volmente tannico.
La cena
Chiuso l’interessante momento dedicato al training si è lasciato spazio ai piatti di Carlo Bresciani, 4 portate, ognuna rea lizzata con una diversa stagionatura di Grana Padano. Dopo l’entrée, “Ostrica in brodo di Grana Padano 18 mesi con bastoncini di crudo croccante” con i chiari rimandi all’oriente tanto amati dallo chef, siamo passati all’antipasto, “Bruschetta di pane al Grana Padano Dop oltre 20 mesi con tartare di branzino tiepido al limone e pepe rosa in leggero gazpacho” abbinata al Pinot Nero “Classese” Oltre pò Pavese Docg Metodo Classico Pinot Nero, la delicatezza del crudo di pesce, la dolcezza del formaggio appena accenna to, chiuse dalla nota vegetale del gazpa cho.
A seguire le “Mezze maniche risottate alla crema di Grana Padano Dop 18 mesi
Carré d’agnello in crosta di Grana Padano Dop oltre 20 mesi ed erbe fini, carote arrostite e spirale di patate
Carlo Bresciani
e polvere di pomodoro”, un ricordo e un richiamo alla cucina delle nonne, delica te e golose che ben si sono abbinate allo Chardonnay “Meridiano” e ne hanno esal tato la complessità.
Poi è stata la volta del “Carré d’agnello in crosta di Grana Padano dop oltre 20 mesi ed erbe fini, carote arrostite e spirale di patate”, cottura eccellente e gustosa che ben accompagnava il Pinot nero Rile Nero in un perfetto giro di walzer.
A chiusura un delicato “Muffin salato alle pere con zabaione di Grana Padano Dop 12 mesi”
Muffin
salato alle pere con zabaione di Grana Padano Dop 12 mesi L'iniziativa | Nati per stare insieme Antica Cascina San Zago �� 039 5312410 ��www.anticacascinasanzago.it
in bianco con olio del Garda, cedro di Gargnano e Grana Padano Dop 12 mesi
Osteria da Pietro
Ascovilo, Grana Padano e Italia a Tavola nel terzo appuntamento di “Nati per stare insieme” sono stati ospiti nell’Osteria da Pietro di Castiglione delle Stiviere (Mn), padroni di casa Fabiana Tabai e Giampietro Ferri
L'iniziativa | Nati per stare insieme Storione
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di Riccardo Melillo
Il ristorante, nel centro storico di Casti glione delle Stiviere (Mn), aperto nella primavera del 1999 e situato in un elegante edificio d'epoca del 500, è il regno di una simpatica coppia: la moglie, Fabiana Tabai, in cucina, il marito, Giampietro Ferri, in sala ad occuparsi con abilità del servizio. Gli ingredienti del territorio si mescolano con fantasia e leggerezza, tra seducenti riletture di ricette tipiche, forte è infatti il legame territoriale che si realizza attraverso i piatti della tradizione man tovana e, data la vicinanza con il lago di Garda, anche da piatti di a base di pesce di acqua dolce.
In questo contesto si è svolto il terzo appun tamento del progetto di Ascovilo, Grana Padano e Italia a Tavola “Nati per stare insie me: Restaurant Week” (borntobetogether. eu), occasione ideale per gustare un tempo rary menu di 4 portate (antipasto, primo, se condo e dolce) realizzate con le tre diverse stagionature di Grana Padano: 12, 18 e oltre 20 mesi.
Il training formativo
La cena come di consueto è stata preceduta da un momento dedicato a giornalisti, ristoratori, addetti ai lavori e gourmand in cui, mo derati dal direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini, guidati da Federico Bovarini (Ais), Cornelio Marini (Onaf), Valeria Radici Ode
L'iniziativa Nati per stare insieme
Giampietro Ferri, Fabiana Tabai, Alberto Lupini, Cornelio Marini e Federico Bovarini
ro (Frecciarossa) e Emmauel Gozzi (Cantina Gozzi), è stato possibile scoprire le qualità delle varie stagionature di Grana Padano Dop e giocare con gli abbinamenti dei vini in degustazione.
Il Grana Padano 12 mesi ha spiccate note lattiche, sentori di burro e panna, gusto de licato in cui si intravedono leggere note vegetali; il 18 mesi più saporito ma non ancora piccante, un aroma in cui il burro diventa più forte con note accennate di frutta secca e frutta tropicale; infine la stagionatura oltre i 20 mesi, gusto saporito e pieno, fragrante con note decise e intense, amplificate rispet to alle altre due stagionature.
Le note di degustazione di Federico Bovarini
“Riserva Colombara” Garda Doc Chardonnay dell’Azienda Gozzi
Il colore è la prima cosa che colpisce. Il co lore è giallo dorato carico, brillante e vivace. Portando il calice al naso si percepiscono note di mela gialla leggermente fermentata,
leggere striature erbacee, la scorza di lime, spezie ben amalgamate, pizzichine dal pepe bianco al coriandolo. Bouquet floreale e di erbe aromatiche invitano alla beva un vino che dà la sensazione di giovane e rampan te. In bocca il vino è verticale. Segue di tutto punto i binari di acidità e sapidità che da un terreno argilloso probabilmente ci saremmo aspettati più tenui. Bello l’ingresso succoso e dissetante il finale fresco. Un vino che si prospetta longevo. Vino schietto e deciso.
“Povromme” Bonarda dell’Oltrepò Pavese Doc 2019 dell’azienda Molino di Rovescala L’aspetto è tipico di una croatina: massa co lorante impenetrabile e purpurea. Un vino che tinge di viola il nostro calice dalla consistenza considerevole. I profumi portano un ventaglio particolarmente ricco e comples so. Note piene di frutta nera matura, spezie dolci dal chiodo di garofano alla cannella, pot-pourri floreale, leggere note di tostatu ra e un finale balsamico che rinfresca un naso così avvolgente. La prima sensazione in bocca è morbida e di una delicata dolcezza. Pieno, rotondo e gustoso. Il finale invece sprigiona la freschezza tipica di una bonarda
che pulisce in lungo e soprattutto in largo il nostro palato. Finale sapido e minerale.
“Carillo” Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese
Doc 2021 dell’Azienda Frecciarossa
Il colore richiama l’eleganza del pinot nero. Rosso rubino intenso e luminoso. Sfuma ture di frutti di bosco che si intrecciano con la spezia nera: dalla liquirizia in bacchetto al pepe nero. Croccante la frutta, croccante e fresca la florealità. Vestito di tutto punto questo vino porta una nota vellutata al naso che si riprende in bocca. L’ingresso è pieno e snello. Invoglia la beva questa freschezza che ricorda un succo di melograno vellutato da un tannino presente, ma mai coprente. Elegante e fine anche in bocca e che disarma e regala piacere con la sua precisa linea di lettura di territorio. Semplice, preciso e mai banale.
Tortelli di zucca conditi con burro fuso, semi di zucca fermentati e Grana Padano Dop 18 mesi
La cena
Archiviata la masterclass formativa, spazio dunque alle 4 portate che compongono il menu della serata. L’antipasto, lo “Storione in bianco con olio del Garda, cedro di Gargnano e Grana Padano Dop 12 mesi”, rivisi tazione di un classico della cucina mantovana e immancabile nei banchetti alla corte dei Gonzaga, le note dolci del formaggio a contrasto con il cedro ben si sposano con il “Riserva Colombara” Garda Doc Chardonnay dell’Azienda Gozzi.
Il primo, forse il più famoso piatto della cuci na della zona, i “Tortelli di zucca conditi con burro fuso, semi di zucca fermentati e Grana Padano Dop 18 mesi“. Pochi ingredienti, farina, zucca e amaretto e Grana, qui impre ziositi dagli stessi semi di zucca fermentati e
Petto di galletto al forno con scalogno, rapa rossa e salsa di Grana Padano Dop oltre 20 mesi
polverizzati. In abbinamento il “Povromme” Bonarda dell’Oltrepò Pavese Doc 2019 dell’a zienda Molino di Rovescala. L’aromaticità dell’amaretto va a braccetto con il ventaglio aromatico della croatina e ciò equilibra l’ab binamento è l’acidità e la sapidità del vino.
Per secondo il “Petto di galletto al forno con scalogno, rapa rossa e salsa di Grana Padano Dop oltre 20 mesi”, un altro piatto di tradizione, contrasti di gusto e consisten ze, la croccantezza del pollo e la cremosità della salsa, la sua dolcezza in contrappunto alla freschezza della rapa rossa e dello sca logno. Ad accompagnarlo il “Carillo” Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc 2021 dell’A zienda Frecciarossa. L’abbinamento è stato magistrale in quanto la delicatezza della car ne bianca si accostava bene alla finezza del pinot nero e la crema di Grana Padano dava struttura e personalità al piatto sorretta be nissimo dalla personalità del Pinot nero.
A chiusura “Polenta fritta con gelato al Grana Padano Dop 12 mesi”, rotondità e sapidità che giocano con un tocco di pepe.
Fabiana Tabai
Polenta fritta con gelato al Grana Padano Dop 12 mesi
Osteria da Pietro �� 0376 673718
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www.alfaforni.com Superwool® è un marchio registrato di Morgan Advanced Materials
Autunno gourmet al ristorante Acanto
L’
autunno è entrato nel vivo e l’Acan to, il ristorante dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, lo sta cele brando con speciali appuntamenti di gu sto valorizzati dalla già intrigante propo sta enogastronomica firmata dallo chef Alessandro Buffolino.
Successo per il primo appuntamento, il 12 ottobre scorso, con una serata gourmet Magnum Italia in collaborazione con Wine Trip, in cui lo chef Buffolino ha creato un menu ad hoc abbinato alle migliori etichette italiane. Qualche esempio? Scamone d’agnello irlandese con erbe, senape, patate e jus accom pagnato da un Barolo Cerretta Giovanni Rosso 2016, ma anche la Scalop pa di foie gras d’anatra scot tata con Wagyu al tartufo nero accompagnata da un Etna Rosso Feudo Girolamo Russo 2016.
Il secondo appuntamento è invece programmato per il 16 novembre, con la cena gourmet in partner ship con Tenuta Sette Ponti. Questa volta Buf folino ha pensato di aprire con una Tartare di salmone con guacamole, valeriana e salsa orientale, seguita da Ravioli ‘del Plin’ al Pecorino con ragù d'agnello profumato al tartufo bianco e Filetto di vitello alla Rossini. Ad accompagnare, in ordi
ne d’uscita, Bianco di Orma 2020, Passi di Orma 2016 e Orma 2016. Il costo è di 135 euro, vini inclusi.
Ritorna il Sunday Brunch a ritmo di swing
C’è poi un gradito ritorno, quello del Sunday Brunch, sempre all’Acanto. Ogni domenica, dalle 12.30 alle 14.30 buffet ricchi dei più autentici sapori italiani e musica swing dal vivo accolgono gli ospiti in un'atmosfera di convivialità e spensieratezza. Accom pagnato da una coppa di champagne, il
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menu elaborato dallo chef Buffolino offre specialità leggere ma sfiziose, in continua evoluzione. Cinque sono le isole tematiche (stuzzicherie, l’angolo vegetariano, la nostra panetteria, il pesce e dalla terra) con una se lezione di piatti a base di prodotti stagionali. Completano la proposta i dolci del pasticce re Beniamino Passannante. Il costo è di 95 euro a persona, con una coppa di champa gne Veuve Clicquot Brut Ponsardin inclusa.
Un tè nel Salotto Lobby Lounge
Non solo brunch. Al Principe di Savoia la proposta enogastronomica è più che mai varia e comprende anche un tè pomeridiano. Dal 3 ottobre è infatti ripartito il Luxury Chocolate Afternoon Tea nel Salotto Lobby Lounge dell’hotel. Il servizio, dispo nibile dalle 15 alle 19, prevede una selezio
ne dei migliori aromi di tè in foglia La Via del tè, scones (al cioccolato e tradizionali con gocce di cioccolato), trancetto di torta sacher al cioccolato, biscotti e cookies al cioccolato e con gocce di cioccolato, sele zione di finger sandwiches tra i quali: sal mone affumicato, formaggio philadelfia ed erba cipollina, bresaola, lattuga e ma ionese, pan cake al pomodoro, zucchine e basilico, creme spalmabili al cioccolato del Principe e Marsala Targa Florio da mi scelare con il Tè.
Lo sfizioso menu del Principe Bar
A chiudere il viaggio del gusto al Principe di Savoia c’è il Principe Bar che, con l’arrivo dell’autunno, propone un nuovo menu con tante sfiziosità. Accanto a piatti più tradi zionali, molte sono le novità proposte dagli
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chef, tra cui una selezione di gustose tapas, come fiore di zucca in tempura ripieno di mozzarella, e crudité tra cui le ostriche Fine de Claire o la degustazione trilogia di caviale Calvisius.
A novembre sarà poi il momento del Gin del Principe Bar-Italian Dry Gin by Hotel Princi pe di Savoia. Un gin sartoriale su misura in ogni suo aspetto: ricetta, bottiglia, etichetta. Una ricetta di ingredienti selezionati dal Bar Manager Daniele Confalonieri e prodotto dalla distilleria Cillario & Marazzi. Gin di gra no tenero italiano biologico, distillato con infusione di vapore secco, utilizzando le migliori botaniche autoctone. More di gelso
raccolte a mano all'inizio dell'estate e miele di tiglio appositamente prodotto dagli alve ari situati nei terreni intorno alla distilleria.
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Acanto �� 02 62302026 ��www.dorchestercollection.com
Il Marchese sbarca a Milano
112 CHeck-in • ottobre 2022
Lo storico e apprezzato locale della Capitale ha aperto i battenti in via dei Bossi, nel cuore del capoluogo lombardo. Al centro della proposta, anche qui, la tradizione romana in chiave contemporanea
Daniele Roppo
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Colonne e marmi che ricordano il precedente utilizzo del salone come banca, ma invece di spor telli e casse spiccano sul fondo il banco ne del bar e la cucina a vista. Il tutto con un arredo di tendenza, ma informale, e un’illuminazione che parte da due enormi lampadari di cristallo. È in questi spazi, a cui si aggiungono privè e un’area da simil bistrot, che “ll Marchese” (uno dei locali più frequentati a Roma) ha inaugurato ieri a Milano la sua nuova “sede” con cui vuole ripetere il successo del ristorantecocktail bar di via Ripetta nella capitale.
Osteria, Mercato e Liquori è la definizione che si dà da sempre “Il Marchese” e
nella location di Milano, in via dei Bossi 3, a un passo da Cordusio, dalla Scala e nei pressi di Brera, punta a portare un po’ di tendenza romana nella capitale della moda e del gusto. E per questo punta su uno stile tutto suo, dove la cucina romana ha trovato una grande casa elegante e curata, con un’atmosfera vagamente france se, in cui essere valorizzata.
Due anime in un ristorante
E questo a partire dal rispetto della strut tura ospitante, di stile neoclassico. Al piano terra sono state ricreate le due anime che caratterizzano il ristorante: quella sontuosa e opulenta della Roma papalina (a cui si rifà esplicitamente il nome del
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locale, nato per omaggiare il celebre film “Il Marchese del grillo”, interpretato da Al berto Sordi) e l’altra, più verace e rustica, propria del popolo.
In questo senso c’è un forte legame fra l’originario ristorante romano e quello a Milano: a collegarli è il lavoro artigianale degli allestimenti (finiti ieri giusto allo scoccare dell’ora dell’inaugurazione), di
segnati su misura, e da un design acco gliente dalle caratteristiche inconfondibili.
Cucina romana e amari
A Milano come nella Capitale, la scelta in cucina del ristorante, rinomato per essere anche il primo Amaro Bar d’Europa con ol tre 600 amari, è come detto centrata sulla
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Polpo su crema di zucchine alla scapece
tradizione romana interpretata in chiave contemporanea da Daniele Roppo, cuoco cresciuto con la passione per la cucina trasmessagli da sua nonna, che proprio in compagnia dei film di Alberto Sordi ha tra scorso gran parte della sua adolescenza. E sarà proprio Roppo che per almeno qual che mese guiderà la cucina milanese per garantire l’originalità della sua proposta.
Obiettivo: conquistare il cuore dei milanesi
La scelta di “esportare” il brand de Il Mar chese a Milano è arrivata dopo due anni di grandi sfide per il mondo della ristorazione e, più in generale, del turismo: è una avventura che i proprietari Renzi e Solari hanno fortemente voluto con grande entusiasmo e determinazione. Il progetto milanese
sarà una versione ampliata del ristorante romano, con performance musicali live di sottofondo, un piccolo e prezioso “ristorante nel ristorante” (dove si potranno avere uno chef e un barman a disposizione) e un'ulteriore grande sala con affaccio sulla strada che è possibile riservare per eventi. Lo scorso autunno gli apprezzamenti sono arrivati anche dalla First Lady Jill Biden e dalla Première Dame Brigitte Macron, che durante la permanenza a Roma per il G20 si sono incontrate proprio a Il Marchese, visita che ha acceso i riflettori di tutta la stampa internazionale. Oggi, l’obiettivo è conquistare a colpi di amatriciana e ottimi cocktail il cuore dei milanesi.
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Il Marchese - Milano �� 02 58124986 ��www.ilmarchesemilano.it
Inverno a Cortina
Tra piaceri della gola ed eventi esclusivi
L a chiamano la Perla delle Dolomiti e il suo soprannome le calza a pennello. Perché Cortina d’Ampezzo (Bl) è di una bellezza mozzafiato, in ogni stagione. Diventata località di pregio con le Olimpiadi invernali del 1956, Cortina, ieri come oggi, è una delle più importanti stazioni sciistiche italiane.
Fa parte del comprensorio Dolomiti Superski, uno dei caroselli sciistici più grandi al mondo, ed è a sua volta suddi visa in tre comprensori collegati tra loro: area sciistica delle Tofane, area sciistica Faloria-Cristallo-Mietres, area sciistica Lagazuoi - Cinque Torri.
Ma non solo sci: il Corso Italia, dove si af facciano boutique di lusso, gallerie d’arte,
caffè, è il salotto all’aria aperta dove ogni sera si incontra il turismo internazionale. In attesa dei Giochi Olimpici del 2026 sco priamo cosa fare in questo nuovo inverno ampezzano.
Cortina Winter Party
Gli amanti della neve e degli eventi esclu sivi non possono perdersi il Cortina Winter Party. Una radura nella foresta inneva ta, abbracciata dalle Dolomiti più candide, candelabri, calde coperte e un unico ta volo per pochi invitati, chiamati ad assa porare un menu senza precedenti. Il Cor tina Winter Party è un sogno che diventa realtà, pur rimanendo della medesima materia dei sogni. Il nuovo tour operator Cortina In è nuovamente accanto a Red Squirrel Events e ai suoi partner in questa nuova avventura nella meraviglia.
Cortina Winter Party
CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO
Vacanze da sogno e gourmet
Cortina è un vero paradiso dei gourmet che racchiude in sé i sapori dell’Italia e del Tirolo. I piatti della tradizione ampezzana possono essere gustati nei numerosi ristoranti, malghe e rifugi che, al piacere della cucina locale uniscono qualche tocco innovativo grazie ai numerosi chef, anche stellati, che inventano ricette per soddisfare i palati più esigenti. Senza di menticare la calda accoglienza degli al berghi di montagna.
Nella Conca Ampezzana tutto è possibile. Qui si possono vivere esperienze gastro nomiche particolari, come degustazioni o pranzi privati in alta quota, corsi di cuci na tradizionale e cene stellate. O ancora aperitivi panoramici al tramonto per gode re dello spettacolo dell’Enrosadira, feno meno conosciuto in tutto il mondo che fa
letteralmente infuocare le cime delle Do lomiti. Tra le proposte di Cortina In anche attività per vivere la cucina tradizionale in prima persona, come corsi di cucina e di utilizzo delle erbe spontanee, attività che abbinano esperienze gourmet allo sport e al benessere, come trekking o sciate con tappa presso rifugi gourmet e aperitivi panoramici in una vasca idromassag gio. Ecco una selezione di ristoranti e al berghi per soddisfare i palati nell’inverno 2022-2023.
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Cortina Winter Party
L’iconico Hotel Cortina
Hotel Cortina è uno dei luoghi più iconici della mondanità di Cortina: l’hotel e il suo ristorante si affacciano direttamente su Corso Italia. Avvolti da un suggestivo am biente liberty, la cucina - totalmente rinnova ta in vista della stagione invernale - serve i deliziosi piatti di un raffinato menu proposto dallo chef Gianluca Beltramini. Ricette tradizionali, nazionali e internazionali e un’am pia selezione di vini italiani consigliati dal maître, completano una proposta capace di soddisfare anche il palato più esigente.
Nuovo chef al Faloria Mountain Spa & Resort
Nuovo chef al Faloria Mountain Spa & Resort: Edoardo Cappellesso, precedente mente sous chef al Ristorante Tivoli, è ora
Hotel Cortina
Faloria Mountain Spa & Resort
protagonista di una cucina inedita e raffina ta presso il nuovo e ulteriormente ampliato 5 stelle a Cortina. Il ristorante è posizionato all’interno di un padiglione vetrato con ve duta incantevole sul paesaggio dolomitico e sul trampolino olimpico di Cortina.
Hotel de Len
rizzato da pareti e soffitti in legno di rovere antico, dove poter degustare piatti capaci di coniugare i gusti forti e decisi dei prodot ti di montagna e la freschezza e leggerezza delle rivisitazioni contemporanee. La ricer ca delle migliori materie prime attraverso il sapiente lavoro dei produttori locali, il desi derio di riscoprire e valorizzare i sapori e le lavorazioni tipiche del territorio. Uno spazio aperto tutto il giorno, dai profumi della co lazione al distillato dopo cena e una proposta ristorativa studiata per i diversi momenti della giornata
Ristorante Baita Piè Tofana, baita “contemporanea”
Rivisitata con spirito contemporaneo, il Ristorante Baita Piè Tofana è un pezzo di storia di Cortina e delle Dolomiti. La Baita accoglie gli amanti della montagna con il suo spirito elegante e un’atmosfera calda e raffinata. Lo chef Federico Rovacchi, di re
Baita Piè Tofana
Calda accoglienza all’Hotel de Len
La ricerca delle migliori materie prime at traverso il sapiente lavoro dei produttori lo cali, il desiderio di riscoprire e valorizzare i sapori e le lavorazioni tipiche del territorio, un luogo confortevole e aperto a tutti dalla colazione al dopocena: sono queste le basi che ispirano tutta la proposta dello chef della cucina e del bar dell’Hotel de Len. Un ambiente caldo e confortevole caratte
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cente alla guida della brigata del ristorante, porta a tavola materie prime di piccoli pro duttori locali. Michel Oberhammer, proprie tario e grande conoscitore di vini, ha sele zionato una cantina pregiata che racconta storie di vignaioli e di dedizione per la terra.
Ristorante Tivoli, la tradizione ampezzana
Lo chef Graziano Prest, insieme a Fabio Pompanin del Ristorante al Camin, rap presenta la tradizione enogastronomica locale nel mondo, sono stati chef dei Cam pionati Mondiali di Sci Alpino Cortina 2021 e hanno cucinato a Casa Italia nelle ultime Olimpiadi invernali di Tokyo 2022. Il Risto rante Tivoli, inoltre, è una delle migliori tavole conosciute a Cortina d’Ampezzo. Qui, dal 2002, lo chef stellato Graziano Prest, in sieme al suo staff, si è dedicato alla ricerca della qualità di materie prime e vini per cre are gli abbinamenti più godibili e ricercati, offrendo ai propri ospiti un’esperienza che lega tutti i sensi.
Ristorante Al Camin, l’amore per il territorio
«Cucinare è un’arte, sei non sei cuoco den tro non puoi fare questo lavoro»: e così Fa bio Pompanin, chef e titolare del Ristoran te al Camin, a cinque anni già aiutava sua mamma in cucina. Chef attento alla qualità degli ingredienti, che sceglie personalmen te e con cura. Le materie prime per i suoi piatti sono prodotte del territorio, possibil mente a chilometro zero e a filiera control lata. Nella sua cucina quindi piatti genuini e il meglio della tradizione locale e italiana
A ognuno la sua vacanza
Ma, naturalmente, Cortina non è solo gusto e sci. Cortina d'Ampezzo è, infatti, anche una destinazione di benessere tra le Dolo miti Patrimonio Unesco. Cortina offre sva riate opportunità di wellness, sia negli hotel sia in alta quota, permettono di potersi ri lassare in uno degli scenari più spettacolari al mondo. Tra le proposte anche la possibi lità di provare delle lezioni di yoga immersi nella natura tra panorami di abbacinante bellezza.
E per chi invece sogna una vacanza più “esperienziale”, Cortina è la meta ideale per una vacanza all'insegna di esperienze fuori dall'ordinario, in un contesto di incomparabile bellezza. Dall'alba al tramonto e al chiaro di luna, ogni momento offre istanti che si possono vivere solo a Cortina.
Naturalmente Cortina è anche il paradiso per gli sportivi. L’ampia valle ampezzana, circondata da alcune delle più maestose vette Dolomitiche, il suo Parco Naturale e la preservazione e tutela del territorio, ren dono Cortina una destinazione unica per gli amanti delle attività sportive, da prati care 12 mesi all'anno.
In inverno Cortina offre 120 km di piste da sci e snowboard, 70 km di piste per lo
sci di fondo e infinite possibilità per gli amanti dello sci alpinismo, freeride e delle ciaspole. Nel resto dell’anno la località offre centinaia di chilometri di sentieri per gli appassionati di trekking, trail running e mountainbike. A Cortina ci sono inoltre un campo da golf, centinaia di vie di arrampi cata e il maggior numero di vie ferrate in tutte le Alpi.
Questo fa della Perla della Dolomiti la lo calità amata da tutti, dai viaggiatori solitari alle famiglie. Il Parco Naturale delle Dolo miti d’Ampezzo e le Dolomiti sono, infatti, l'ambiente ideale per svolgere innumerevoli attività all'aperto e indoor in compagnia di professionisti della montagna. Qui si possono provare attività sportive estive e invernali per imparare ad approcciare la
montagna con i professionisti. Esperienze indimenticabili sono anche il picnic in una radura fiorita, una gita in malga tra le muc che e gli asinelli, un volo in mongolfiera o un giro in pedalò su un lago alpino. Le pos sibilità a Cortina, nel cuore delle Dolomiti, sono infinite.
Cortina In, il nuovo Tour Operator Incoming
Per poter vivere il meglio di Cortina, il con siglio è quello di affidarsi a dei professioni sti che conoscono il territorio. Per questo è nato Cortina In, il tour operator incoming - Dmc sul territorio di Cortina d’Ampezzo e delle Dolomiti che abbraccia, con la sua attività, tutto il Veneto.
Un operatore in grado di organizzare mol teplici e ricercati soggiorni leisure e di fornire al visitatore tutte le esperienze che di solito non riesce a costruire da solo sia nel corso di una vacanza sia per occasioni speciali, quali lune di miele, matrimoni e anniversari. Inoltre, Cortina In supporta le aziende nello strutturare convegni e team building, nonché le affianca nella relativa attività di comunicazione. Cortina In, ha debuttato con la bella stagione, ma anno vera già numerose collaborazioni di alto profilo.
Per
maggiori informazioni: www.cortinain.com
Hotel de Len Il tempio del benessere di montagna a Cortina
Un nuovo importante riconoscimento per la regina delle Dolomiti: l’Hotel de Len è uno dei 42 migliori nuo vi hotel del mondo secondo National Geographic, vincitore della categoria Snow Queen, dedicata agli alberghi di montagna L’Hotel de Len ha aperto le sue porte a Natale 2021, dopo un importante lavoro di ristrut turazione dello storico Hotel Impero, situato proprio nel cuore di Cortina d'Ampezzo (Bl) a pochi passi dal centrale corso Italia. Una novità nello scenario ampezzano, dove la modernità del design e della tecnologia si intreccia al legno antico, mantenendo la li nearità con il territorio circostante.
Già il nome, “De Len” ovvero “di legno” in ladino, intende sottolineare l’attenzione verso le tradizioni del territorio e si riferi sce al vero protagonista della struttura architettonica: il legno, elemento sostenibile, rinnovabile e funzionale, capace anche di offrire una protezione ideale dall’inquinamento acustico, atmosferico ed elettroma gnetico. A questa nuova ricerca si aggiunga un’accoglienza di altissima qualità, come in ogni struttura gestita dalla San Domenico Hotel, società a cui fanno capo alcuni tra i più lussuosi hotel d’Italia. Basti citare Bor go Egnazia a Savelletri (Br) in Puglia. Ultimo fattore d’eccellenza: la conca ampezzana con le sue Dolomiti.
L’intera visione dell’albergo si ispira ai concetti di natura, ruralità, ricerca del benes sere sostenibile e ritorno all’essenziale. Al de Len ogni spazio è un omaggio al patri monio ampezzano, per offrire un’esperien za contemporanea ma profondamente ra dicata nel territorio.
Il piacevole calore del legno
Varcato l’ingresso si è pervasi dal piacevole calore di una casa di legno. Questo materia le è protagonista assoluto: principalmente riutilizzato e recuperato dal territorio, coin volgendo le comunità e le maestranze lo cali. Artigiani, fabbri e falegnami di Cortina hanno lavorato a un progetto comune condividendo il loro sapere. L’utilizzo del legno, oltre che fortemente simbolico e rappresentativo del territorio, comporta più basse emissioni di anidride carbonica ed energia
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elettrica, oltre che una protezione dall’inqui namento acustico, atmosferico ed elettro magnetico. I legni più utilizzati sono l’abete prima patina, dal profumo antico e la capacità di riequilibrare lo stato psicofisico, e il cirmolo, noto per migliorare la qualità del sonno e per le proprietà antibatteriche.
In ogni camera è presente una tecnologia avanzata Sols, Swiss Optimal Living Society, in grado di riequilibrare l’energia e ridurre l’inquinamento elettromagnetico, garantendo un’esperienza di benessere profondo e un ambiente più sano. Nelle ca mere la ricerca del wellbeing non è una que stione di estetica, ma esito di una ricerca condotta dallo studio Gris+Dainese insie me all’ Università di Primorska, in Slovenia, all’interno del programma InnoRenew CoE (The Renewable Materials and Healthy En vironments Research and Innovation Cen tre of Excellence).
Per la prima volta in Europa l’oggetto di stu dio è una struttura alberghiera: la sperimentazione è stata focalizzata principalmente sull’uso del legno, nuovo e antico, come elemento di benessere prima ancora di superficie ed elemento di arredo, sulla luce naturale e artificiale, sull’ergonomia. Ogni camera è un universo a sé, concepito non solo come il luogo dove riposare, ma an che come ambiente privato attrezzato per allenarsi, per esempio sul balcone con vista montagna.
La qualità del sonno è garantita dal sistema Magma13, una miscela costituita da speciali materiali, nella forma di un pannello posizionato alla base di ogni letto. Questa materia intelligente si espande e si contrae in base a stimoli meccanici, luminosi o di temperatura, riorganizzando e ripristinando l’energia all’interno dello spazio in cui ci si trova. Il Magma13 facilita una esperienza di
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sonno e benessere profondi, in riconnessio ne con l’ambiente circostante.
ghiaccio, dalle docce emozionali alla sauna salina fino alla sauna finlandese con vista sul Faloria e sul campanile di Cortina.
Trattamenti ed esperienze create su misura
Degna di nota la Spa dell’Hotel de Len, dove si può scoprire il potere rigenerante della montagna in ogni stagione dell’anno attraverso una selezione di trattamenti e di esperienze create su misura e ispirate al territorio.
Uno spazio intimo e riservato al sesto e ul timo piano della struttura, abbracciato dalle montagne e dalla natura: una meravigliosa ampia vetrata permette di godere della luce naturale e di una bellissima vista a 180 gradi sulle Dolomiti d’Ampezzo, e si sviluppa in un percorso tra acque di diversa temperatura: dai bagni di vapore alla fontana di
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Hotel De Len �� 0436 4246 ��www.hoteldelen.it
Gassenhof
Prepararsi all’inverno con un autunno a tutto benessere
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schiena
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Autunno, tempo di magia e di emozioni, stagione durante la quale la natura si colora di oro e rosso intenso. In Val Ridanna, in Alto Adige, questo paesaggio sembra un dipinto di alberi con foglie di un giallo caldo e dalle sfumature che virano all’arancione, una tavolozza di colori e di contrasti cromatici che scaldano il cuore. È in questa destinazione paradiso, il quattro stelle superior Gassenhof, di proprietà della fa miglia Volgger, che gli ospiti vengono ac colti in un soggiorno in totale relax, il tut to in una cornice che abbraccia le cime delle Alpi dello Stubai, uno tra i più gran di gruppi montuosi delle Alpi Orientali. Il Gassenhof, luogo di ritiro immerso nella natura della Val Ridanna, è sinonimo di
benessere. Qui, ci si riconnette con sé stessi, con i silenzi e i suoi luoghi energetici. Scenari da fiaba, profumi intensi e giochi di luce tipici dell’autunno che irradiano il bosco creando un’atmosfera rilassante in grado di riconnettere gli ospiti con i propri ritmi naturali. È proprio in questa stagione che ci si può dedicare al proprio benessere e la Logen Spa del Gassenhof promette rituali, massaggi e trattamenti che preparano l’ospite alla stagione invernale che si avvicina
Nei suoi mille metri quadrati dedicati al wellness ci si può lasciar coccolare im mergendosi nella piscina esterna infinity, nel benefico calore della sauna e del ba gno turco o con i massaggi Vitalpina e i trattamenti di bellezza con la linea di co smesi naturale Vitalis Dr. Joseph. E per
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Trattamento
chi lo desidera, le aree relax sono il regno in cui pace e tranquillità sono sovrane e dove, a ogni respiro, la mente si libera dei pensieri e il corpo si rilassa. La sala yoga accoglie coloro che amano la me ditazione e vogliono dedicarsi del tempo lasciandosi catturare anche dalla bellezza del paesaggio circostante, mentre per gli ospiti che desiderano tenersi in forma con l’attività fisica la sala fitness è attrezzata con macchinari innovativi e le vetrate si af facciano sulla valle e sulle montagne.
I trattamenti curativi per affrontare l’inverno
Per affrontare meglio i mesi più freddi, la Logen Spa propone diversi massaggi curativi per la schiena e tutto il corpo. Percor si decontratturanti che vanno a sciogliere ogni tensione, ogni dolore e donano equilibrio. In primis, il Massaggio Gassenhof
a base di olio caldo d’arnica e iperico è delicato e rilassante. Vengono applicate delle compresse calde sulla schiena per trattare ogni dolore. Cinquanta minuti che donano relax e nuova energia a corpo e mente. Oppure il Massaggio alpino alla schiena: viene preriscaldato un rullo caldo che prepara alla successiva coppet tazione. Il massaggio viene abbinato alle campane tibetane che ridonano il pieno di energia grazie ai suoni, alle oscillazio ni e alle vibrazioni. Il Massaggio dorsale Vitalpina, secondo il metodo di Vitalis Dr. Joseph, è studiato per risvegliare i sensi. Il tocco profondo e la fragranza delicata dell’emulsione alla mela e alla rosa canina rilassano l’organismo. Un massaggio che libera dalle tensioni la zona della testa, del collo e delle spalle. Con delle tecniche precise viene stimolata la microcircolazio ne, si rafforzano i vasi sanguigni e la ca pacità percettiva del sistema sensoriale e nervoso. Gli effetti benefici, rinforzanti
e rilassanti, si fanno sentire anche sulla muscolatura della schiena. Momenti indimenticabili che hanno un effetto profondamente liberatorio per corpo e mente. Gassenhof in Val Ridanna è il luogo per fetto dove concedersi una pausa di relax e benessere naturale, un viaggio fuori sta gione per calarsi nei seducenti e suggestivi ambienti del quattro stelle superior e della natura vestita d’autunno. Hotel Gassenhof �� 0472 656209 ��www.gassenhof.com
Gourmetstube 1897
Tutto il gusto dell'Alto Adige al Quellenhof Passeier
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di Giorgio Lazzari
Il Quellenhof Luxury Resort Passeier di San Martino in Val Passiria (Bz), vicino Merano, non finisce mai di stupire i suoi ospiti. A fianco dell’offerta legata a relax, sport e divertimento, il patron Heinrich Dorfer ha curato molto anche il livello del Gourmetstube 1897. Il ristorante offre sa pori autentici, che partono dalla massima qualità dei prodotti, punto fermo di ogni piatto, sapientemente lavorati con grande creatività. Gli ingredienti provengono spes so da produttori e agricoltori locali, con i quali è nata una grande collaborazione.
Lo chef Michael Mayr ama, infatti, sperimentare con gli accostamenti ed esplorare nuovi orizzonti del gusto. Anche ciò
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Il ristorante del resort di San Martino in Val Passiria offre sapori autentici, che partono dalla massima qualità dei prodotti, punto fermo di ogni piatto, sapientemente lavorati con grande creatività dallo chef Michael Mayr
che può apparire insolito, come l’associa zione di gusti acidi e dolci, sapori alpini, mediterranei ed esotici, diventa spesso un sorprendente piacere per il palato. Il suo stile si potrebbe definire audace: anche la composizione estetica ha un carattere distintivo che sa conquistare gli occhi prima ancora che il palato
Ortaggi freschi come pomodori, insalata, peperoni, peperoncini e melanzane vengo no coltivati nell’orto del resort, così come le erbe aromatiche. Buona parte di ciò che non cresce nell’orto lo raccoglie nel bosco la brigata di cucina: funghi porcini e finfer li, ma anche gemme di abete che vengono usate per preparare un miele particolare che arricchisce di una nota dolce le salse di cacciagione.
Per le sue prelibate ricette a base di car ne, Michael Mayr fa tesoro della collaborazione con la macelleria del paese e con gli allevatori della zona, che garantiscono carne fresca e di ottima qualità. Per i piatti di pesce fresco il Gourmetstube 1897 si avvale della famiglia Schiefer, che da 120 anni si dedica all’allevamento ittico a pochi chilometri di distanza dal Quellenhof.
La prova d’assaggio
Per un menu degustazione si ha la pos sibilità di scegliere il numero di piatti da assaggiare. Imperdibili le amuse bouche composte da tarte flambée altoatesina con porro, uvetta, noci e formaggio alpino; le “kiechl”, frittelle con crauti, rafano e caviale Beluga; la coda di bue con spuma di patate, scorzonera e manzo; la delicata cheesecake; i macaron al carbone attivo,
Michael Mayr
lime e caviale; la variazione di pomodoro; les ouefs noir con caviale beluga e cipol la di Tropea; la quinoa abbinata con for maggio svizzero al pepe “belper knolle” e finferli nostrani; il sashimi di tonno balfe go con zenzero e salsa ponzu; la ricciola marinata con olio alle erbe selvatiche.
Passando ai piatti del menu, risultano decisamente interessanti l’astice con li mone salato, topinambur e frutto della passione; il salmerino di fontana, ceviche al cocco e bambù trifoglio; il “beuscherl”
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e carbone attivo. Tra le carni è veramente sella di capriolo da cac, preparata con pistacchio, pesca della vigna e tubero di cerfoglio, mentre come dessert sono veramente assaggio d’oliva taggiasca pera con noci pecan e timo al limone.
Per dare a ogni piatto un tocco finale cre ativo, ci sono le erbe e spezie fresche dell’erborista certificata Rosi, che al maso biologico Kraedu coltiva an che varietà rare.
Carta dei vini ricca di sorprese
Il maître Matteo Lattanzi, insieme allo staff, si occupa personalmente del servizio, impeccabile e scandito da ritmi precisi, oltre che
del giusto accompagnamento con i vini. La carta riserva molte sorprese, offrendo ai commensali molte produzioni di nic chia, spesso poche centinaia di bottiglie, che risultano uniche per bouquet e inten sità.
Da una locanda del 1897
Il Gourmetstube affonda le radici in un passato lontano, proprio dalla prima locanda costruita dalla famiglia Dorfer nel 1897, dalle cui fondamenta è nato un complesso unico e apprezzato in tutto il mondo.
La storia di successo del Quellenhof, il cui nome deriva dalla vicina sorgente dove tuttora acqua fresca, è destinata a continuare sia nel campo della ricettività sia nella ristorazione di alta qualità.
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Quellenhof Gourmetstube 1897 �� 0473 645 474 ��www.quellenhof.it
QuellenhofResortLuxury Lazise Autunno in... Bike Wine Tour
Autunno, tempo di lasciarsi amma liare dai luoghi magici del lago di Garda. Ottobre è arrivato, ma a Lazise (Vr) e nei paesaggi che abbraccia no il lago le temperature sono ancora miti, l’acqua cristallina che invita a un bagno au tunnale e tutt’intorno i fiori colorano le colline. Colline e sponde del lago da scoprire pedalando lungo i sentieri a mezza costa o tra i filari dei vitigni, cercando le piccole produzioni, o partecipando agli eventi di degustazione a tema. Il Quellenhof Luxury Resort Lazise propone ai propri ospiti un viaggio alla scoperta di questo territorio, lungo le sponde del lago, esplorando le ter re coltivate ad agrumeti, oliveti e vitigni con affaccio sull’acqua, o addentrandosi nella Valpolicella tra valli, colline e monti.
Luoghi dediti alla produzione del vino, fin dai tempi degli antichi romani, e che il 5 stelle lusso di proprietà della famiglia Dor fer ha saputo trasformare in emozioni da vivere con dei brevi tour accompagnati dalla sommelier Michela Cavedoni. Una
vacanza da trascorrere tra gli aromi del nettare degli dei, immersi nella bellezza e nel lusso degli ambienti unici del resort o in movimento lungo percorsi che si snodano tra le cantine
La ricca selezione di vini
Il vino è la passione di Michela Cavedoni, sommelier al Quellenhof Luxury Resort
Lazise fin dalla sua apertura nel 2019. Nella cantina del resort ha creato un para diso per gli amanti del “nettare degli dei” con oltre mille etichette, in buona parte del Veneto, a cui si affianca una selezione di piccoli viticoltori locali, ma anche produzioni italiane all’interno delle quali vengono proposte singole eccellenze regionali. Non manca poi una scelta di vini internazionali che contempla paesi esteri vicini come la Francia, ma anche lontani come la Nuova Zelanda. «Per questa selezione prediligo riserve e cru. Amo i rossi, proposti in diverse annate e con molta attenzione alle vintage, come nel caso dell’Amarone del la Valpolicella. Sempre con prevalenza di
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locali, abbiamo una selezione di bianchi. E poi i ricercatissimi vini biologici provenien ti da tutta Italia. Scelte che permettono di soddisfare le richieste degli ospiti, dai più appassionati ai più curiosi, dagli italiani agli stranieri».
In sella per un Bike Wine Tour
Insieme a David Niederkofler, il sommelier che affianca Michela Cavedoni, ven gono organizzate settimanalmente occasioni in cui degustare i vini della cantina e della zona. Gli ospiti, accompagnati dalla sommelier, possono scoprire a ritmo slow la bellezza dei dintorni e la ricchezza eno logica di queste terre. In sella alla bici, si intervallano piacevoli pedalate lungo le
stradine interne tra i vigneti con soste alle aziende vitivinicole. Si va dalle storiche cantine Masi e la degustazione dei suoi vini pregiati, alle cantine dei viticoltori locali più piccoli. Un Bike Wine Tour di cinque ore, una proposta di turismo lento che regala agli ospiti tutta la magia e la suggestione di questi luoghi. Non manca un’altra spu meggiante occasione: piccoli gruppi con minivan alla scoperta della Valpolicella e delle aziende vitivinicole a gestione familiare, con degustazione di Amarone Docg, Recioto Docg e il Ripasso Doc
In cucina tocco altoatesino
La cucina al Quellenhof Luxury Resort
Lazise è quel dettaglio che completa un soggiorno nella struttura cinque stelle sul
Georg Costabiei, professionista di gran de esperienza, specializzato in tecniche di preparazione e sviluppatore di progetti enogastronomici di successo. Ama definir si un artista creativo e la sua proposta eno gastronomica fantasiosa; ogni giorno dal suo estro vengono tratteggiate delle opere d’arte, diventando un tripudio di gusto per andare dritti al cuore dei commensali
Onda Spa
L’Onda Spa situata sulla sponda sud-est del lago offre un’esperienza spa innovativa ed esclusiva all’insegna dell’onda, un luogo di pace e relax, dove si può ritornare nel flow per riattivare la propria capacità di ge nerare nuova energia. Si tratta di sviluppare una nuova consapevolezza per la cura di sé stessi e di ripristinare continuamente il pro prio equilibrio, per una vita lunga e piena in salute e per proteggere la propria bellezza dai dannosi fattori ambientali. Solo chi sa rinnovare continuamente le proprie risorse energetiche come dalla forza dell’onda ha trovato la chiave per una vita appagante.
Garda.
La brigata è affidata all’altoatesino
.
Quellenhof Luxury Resort Lazise �� 045 8531000 ��www.quellenhof-lazise.it
Tutto il fascino rinascimentale di Roma al Donna Camilla Savelli
All’interno del Convento Santa Maria dei Sette Dolori, in Trastevere ai piedi della collina del Gianicolo, Donna Camilla Savelli, hotel quattro stelle della catena VRetreats, il luogo giusto in cui perdersi per una vacanza romana dalle sfumature artistiche. La struttura conta 99 camere e suite, silenziosissime e con vista sui cortili interni e il giardi no; dai piani più alti e dalla grande terrazza panoramica la vista è a volo d’uccello sui tetti di Roma con le cupole delle chiese e dei grandi monumenti sullo sfondo.
Il Bistro Bar è aperto per la prima colazione tra le 7 e le 10.30 del mattino tutti i giorni, con tavoli anche all’aperto. Dalle 11 alle 23 serve una ristorazione leggera, tra l’altro con una pro posta innovativa denominata “The Box 9”, un’originale confezione a forma di valigetta che contiene finger food per due persone dagli antipasti ai dessert. Il ristorante per un’esperien za Gourmet Lifestyle è aperto da martedì a domenica dalle 19 alle 22.30 e serve piatti che uniscono la storia alla tradizione romana. Dal 2018 si chiama “Il Ferro e il fuoco” giocando con il nome dello chef salernitano Emidio Gennaro Ferro, che propone un originale Menu Rinascimentale con piatti studiati per riprodurre i gusti e i sapori dell’epoca, accompagnati da una scelta di vini oggi rari, ma conosciuti a quei tempi come il Bellone laziale con un goccio di acqua di rose e rose disidratate, la vernaccia di san Gimignano e il cannaiolo nero e bianco della Tuscia. Il menu del ristorante è ricco di accostamenti insoliti: tra gli antipasti le seppioline arrostite con carciofi e tuille al nero ricci di mare alla vaniglia; l’insalatina tiepida di astice con tartare di mango e pesca con maionese alla lavanda. Tra i primi le busiate con vongole e aspara gi; riso infuso di limone e crudo di gamberi rossi; piccoli ravioli con ripieno di agnello, salsa di peperoni arrosto, spuma di bufala e polvere di mentuccia. Tra i secondi piatti la triglia di scoglio con crema di carote, carotine e ristretto di provola o il filetto di vitello come un saltimbocca alla romana. Am pia scelta infine tra i dessert con il Tirami sù della casa, il semifreddo allo yogurt di soia con frutto della passione e crumble di avena o il semifreddo di limone e cioccolato bianco con frutti rossi e gel di basilico
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CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO di Leonardo Felician Donna Camilla Savelli �� 06 588861 ��www.vretreats.com LOCALI IN PILLOLE
RISERVA DI EQUILIBRIO
PINOT GRIGIO RISERVA TRENTINO DOC esprime un bouquet ampio e complesso di note di pesca e pera mature, assieme a sentori di camomilla integrati in sfumature calde e avvolgenti. Una Riserva che esprime l’equilibrio del territorio trentino e dello stile Castel Firmian.
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Il Grottino a Gualdo Cattaneo, tra spiritualità, bellezza e peccati di gola
Un palazzetto medievale con vista sul campanile della chiesa del borgo medievale di Gualdo Cattaneo (Pg) recuperato dall'abbandono ospita ora il ristorante Il Grottino con annesso resort di quattro camere. Un restauro rispettoso ha trasformato quella che era la canonica del parroco della chiesa di piazza Beato Ugolino in un luogo del gusto e dell'ac coglienza, in un'atmosfera calda e rilassante in pieno stile umbro. Lo hanno immaginato così al primo sguardo due imprenditori romani Giorgiana Guidi e Raffaele Tomaino, quando per caso sono capitati in quel borgo tutto di pietra, magico e silenzioso. «Questo progetto è nato proprio come una sfida - raccontano i titolari - scoprendo che a Gualdo Cattaneo, luogo magico e bellissimo, mancava un’attività in grado di accogliere e offrire una proposta gastronomica di livello. Il nostro obiettivo è quello di animare questo spet tacolare borgo, rendendolo una meta dove trascorrere una piacevole serata per i visitatori locali e un luogo di cui innamorarsi per i turisti ». Entrando al "Il Grottino", ci si sente subito avvolti da un'atmosfera pacata e rilassante e attratti dal calore del grande camino di ferro sempre acceso. A curarlo è uno del mestie re, il bracierista Damiano Morici che alimenta con legni differenti a seconda di quanto viene affidato alla griglia. Soprattutto le carni esigono attenzioni particolari e costanti a seconda della qualità e del taglio. A guidare la sala è Luisa Minrath, che guida una piccola squadra di giovani attenti al servizio nei particolari. In cucina c'è un cuoco di lun go corso e con tanta esperienza anche all'estero, Marco Micucci, perugino doc che ha fatto del cibo la sua passione e che ha realizzato il sogno di tornare a casa. La carta propone piatti concreti, dai sapori intensi e riconoscibili, realizzati a partire da ingredienti atten tamente selezionati dai fornitori locali. Irresistibile la carne alla brace, talvolta marinata con una formula creata dal lo chef, e lasciata qualche minuto sul legno perché i succhi si stabilizzino prima del servizio a tavola. Ma prima an cora è la frollatura che dura anche 60/70 giorni che la rende speciale.
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CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO di Mariella Morosi Il Grottino - Hosteria & Residence �� 0742 760228 ��www.residenceilgrottino.com LOCALI IN PILLOLE
Abraxas Osteria, cena eccellente nella magia dei Campi Flegrei
Siamo nei Campi Flegrei, dove vivere la storia è in pratica vivere la vita di tutti i giorni, con templi e terme che sono naturalmente incastonati nella vociante urbanistica attuale. Qui c’è Cuma, la prima colonia greca sul Tirreno. I Romani, che dei piaceri del buon vivere se ne intendevano, scelsero questa zona come luogo di villeggiatura. Mangiare bene, anzi benissimo, da alcuni anni finalmente si può. Prima, duole dirlo, quest’area era un po’ intesa come “matrimonificio”. E ci si aspetta cucina di mare. E va bene. Ma va ancora meglio quando un guizzo di gusto ci porta a voler gioire di una pregevole cucina basata su carni eccellenti, sapientemente scelte, frollate, cucinate e approntate per l’allegra tavola. Nel comune di Pozzuoli (Na), l’antico porto di Roma, in località Scalandrone, si cena da Abraxas, un nome che evoca magia. Locale ampio, vista sugli orti, sui laghetti, sul mare che si insinua e genera baia incantevole. Accoglienza calorosa da parte del patron Nando Salemme e della moglie Vanna. In cucina Castrese De Fenza
Si comincia con un antipasto che da solo varrebbe la cena: Crostino di pane alle alghe di mare con acciughe del Cantabrico e burro di Normandia; Mozzarella di Bufala Campana Dop con lupini giganti di Vairano Patenora; Fiocco flegreo; Crocchetta di zucchine su ma ionese alla menta; Casatiello flegreo; Stracciata di melanzana lunga Napoletana. Già satolli, verrebbe da chiedere il conto, pagare e alzarsi da tavola ben contenti. Ma così non è. Trattasi di cena articolata e doviziosa. Di squisita bontà il primo: Sartù con zucchi ne e salsiccia su crema di Parmigiano Reggiano Dop. Su suadente proposta del patron Nando non ci si sot trae a goloso supplemento di primo: Paccheri di Gragnano Igp alla genovese: memorabili. Ed eccoci al trionfo delle carni alla brace. Si opta per Entrecôte di Scottona irlande se che si rivela un piccolo capolavoro per qualità e per perfezione di cottura. Negli appropriati calici, l’eccellente Pie dirosso “Vigna delle Volpi” 2016 dell’a zienda vitivinicola Agnanum. Ghiotto compimento di sì lauta cena, il de licato Flan al cioccolato. Per chi desidera il caffè, qui vi è scelta tra diverse miscele.
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CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO di Vincenzo D'Antonio Abraxas Osteria �� 081 8549347 ��www.abraxasosteria.it LOCALI IN PILLOLE
Quattroventi, un ristorante contemporaneo dove tutto è perfetto
Un ristorante per ottenere il successo deve risultare come coacervo di location, ac coglienza, giusto prezzo, professionalità, estro, gentilezza, simpatia. Specialmente è necessario l’affiatamento tra sala e cucina. Tutto questo è presente in Quattroventi, un ristorante da circa 45-50 coperti, compreso un alto tavolo sociale, in 3 salette comuni canti, modernamente e sobriamente eleganti, con banco bar e tante bottiglie poco note, dove mangiare e bere molto bene si coniugano alla professionalità e alla simpatia dei proprietari Gabriele Amato in sala, Filippo Ventimiglia in cucina con frequenti appari zioni tra i tavoli per spiegare i piatti e la sua filosofia culinaria.
Il ristorante Quattroventi, che prende il nome da un molo nell’antistante porto di Paler mo, nasce nel 2014 e rapidamente si è affermato anche grazie alle prime posizioni co stantemente ottenute nei siti di giudizi. Il nome completo sarebbe Quattroventi Comfort Food, perché i proprietari con la loro proposta affermano: «Non si mangia solo per soddisfare l’appetito ma per arricchire le emozioni». Amato è sommelier e vanta una carta dei vini di oltre 200 etichette di cui molte di vini naturali e di piccoli produttori che va scoprendo e che ruotano per offrire sempre novità e nuove sensazioni. Prendendo la comanda, suggerendo il cliente e consigliando gli abbinamenti, la sua presenza è già motivo di interesse.
Ventimiglia definisce la sua cucina “autentica e d’autore” perché nasce dalla tradizione che rielabora secondo una sua ispirazione, rispettosa degli ingredienti ma personale. Si può curiosare in cucina attraverso un’ampia vetrata. Menu che cambia nelle 4 stagioni con pro dotti eccellenti per proporre un’offerta contemporanea composta da pochi in gredienti, sempre riconoscibili al gusto, 5 piatti per portata oltre a 2 piatti del giorno sempre per portata, scritti nella grande lavagna in sala. Sala che è sem pre addobbata tipo galleria con quadri di autori locali la cui esposizione cambia continuamente per arricchire anche l’espe rienza visiva.
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CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO di Gianni Paternò Ristorante Quattroventi �� 091 6259187 ��www.quattroventipalermo.it LOCALI IN PILLOLE
L’Abruzzo più wild tra montagne, mare e prodotti tipici
Lago di Scanno
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di Piera Genta
Come raccontare l’Abruzzo se non prendendo spunto proprio dal suo stemma: uno scudo italico suddivi so in fasce di tre colori: bianco come le sue montagne innevate, verde come le colline e i parchi dell’entroterra ed azzurro come il mare Adriatico sul quale si affaccia con oltre 130 chilometri di coste. Capoluogo della regione L’Aquila, città medioevale, ma anche rinascimentale e barocca per via delle ricostruzioni avvenute a seguito dei vari terremoti che si sono succeduti nei secoli, l’ultimo quello del 2009. Sede di un giubileo annuale, la Perdonanza Celestinia na istituita da papa Celestino V. Si svolge ogni anno alla fine di agosto nella basilica di Collemaggio ed è stata iscritta nella lista del Patrimonio immateriale dell’Unesco nel 2019 come tradizione che si ripete ininter
rottamente dal 1294. La Basilica devastata dal terremoto del 2009 è stata riaperta nel dicembre del 2017, si trova nel punto di ar rivo e partenza del Tratturo Magno tra L’A quila e Foggia, 244 chilometri, il più lungo ed importante dei cinque Regi Tratturi, dove prende il via la transumanza, un rito stori camente accertato sin dalla fine del XIII se colo reso famoso dalla poesia I Pastori di Gabriele D’Annunzio.
Secondo un’antica leggenda il 99 è il numero simbolo, identificativo della città dell’Aquila. Furono 99 i castelli che, nel XIII secolo parteciparono alla fondazione della città, creando 99 chiese, 99 piazze, 99 fon tane. È celebre la fontana delle 99 cannelle costruita nel 1272 su progetto dell’architet to Tancredi da Pentima. Le 99 cannelle che sgorgano tutte da un’unica fonte, un tempo tenuta segreta, rappresenterebbero i 99 ca stelli che nel tredicesimo secolo partecipa rono alla Fondazione dell’Aquila.
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L'Aquila | Basilica di Santa Maria di Collemaggio
In sella immersi nella natura
Sicuramente uno dei modi per scoprire e godere della natura incontaminata della regione è la bicicletta e l’Abruzzo si con ferma un territorio bike friendly grazie ad una ricca offerta di percorsi cicloturistici ideali per mountain bike, gravel e bici da turismo tra mare e montagna, borghi medioevali e boschi incontaminati.
Per gli amanti di questo tipo di attività curioso l’itinerario all’interno del Parco Regionale Sirente-Velino lungo tratturi e tratturelli alla scoperta della Valle Subequana per raggiungere le Pagliare di Tione.
Si tratta di un villaggio d'alta quota, appartenente al borgo medievale di Tione degli Abruzzi, costituito da un centinaio di piccoli casolari a due piani in pietra, costruiti intor no ad un pozzo e ad una piccola chiesa de dicata alla Madonna di Loreto.
Per chi vuole pedalare vicino al mare, può percorrere la pista della Costa dei Trabocchi, la via verde, realizzata lungo l’ex trac ciato ferroviario. Facile, adatta a tutti. Da Or tona (Ch) a Vasto (Ch) sono una quarantina di chilometri dove si incontrano ben 16 tra bocchi, le antiche macchine da pesca oggi diventate attrattive turistiche dove fermarsi per uno spuntino. Spostarsi in bici lungo la via verde della costa dei trabocchi è facile grazie al Trabocchi Mob che ha trasforma to le stazioni ferroviarie di questo tratto del litorale in hub intermodali, treno-bus-bici con la presenza anche di bike station come quella di Francavilla al mare che offre oltre agli importanti servizi di noleggio bici, ma nutenzione e ricarica per le e-bike anche ab bigliamento ed un servizio di tour operator e bike tour con guida.
Ciclabile sul Tione
La Via Verde della Costa dei Trabocchi
A piedi nel Parco Nazionale d’Abruzzo
Per gli amanti del turismo a piedi da non tra lasciare l’itinerario nel Parco Nazionale d’A bruzzo con partenza da Scanno (Aq), antico centro ricco di storia e tradizioni, Bandiera Arancione Touring, nonché uno dei borghi più belli d’Italia. Qui sono passati viaggiato ri leggendari, grandi artisti come l’incisore olandese Esher, che visitò gli Abruzzi a pie di. Famosa la sua prima litografia del 1929 raffigurante il borgo di Castrovalva conser vata nella National Gallery of Canada di Ottawa. Ed ancora celebri fotografi, come Hen ri-Cartier Bresson, Mario Giacomelli e Hilde Lotz-Bauer che immortalarono Scanno e le Gole del Sagittario, e ancora l’artista inglese
Edward Lear, oppure il pittore eremita Charles Moulin che viveva sul Monte Morrone nelle Mainarde molisane.
Numerosi sono gli spunti da cogliere nella visita del centro storico di Scanno, i portali, gli archi, le facciate dei palazzi gentilizi, le chiese. Particolare il presepe meccanico con personaggi che indossano i tipici co stumi di tradizione scannese nella Chiesa di Santa Maria in Valle. Il sentiero del cuore permette di raggiungere un balcone pano ramico da cui godere della vista del lago di Scanno, dalla curiosa forma a cuore.
Il lago si trova incastonato tra i boschi dei Monti Marsicani nell’alta valle del fiume Sa gittario, è il più grande lago naturale d’Abruz
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Scanno (Aq)
La diga di San Domenico
zo, dalle straordinarie sfumature turchesi ed azzurre delle sue acque. Si tratta della principale attrattiva turistica della Riserva naturale regionale Gole del Sagittario ge stita dal WWF, con 450 ettari che si sviluppano dai 500 ai 1500 metri d’altitudine con una rara vegetazione. Le Gole del Sagittario iniziano dalla diga di San Domenico dove sorge l’eremo dimora del monaco benedet tino San Domenico di Sora, uno dei numerosi luoghi di culto rupestri dell’Abruzzo.
Altro centro della valle del Sagittario si trova Villalago (Aq) anch’esso inserito nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia. Da visitare il mulino ad acqua perfettamente funzionante. Su uno sperone roccioso sor ge Castrovalva (Aq), il borgo di Escher, un vero nido d’aquila abitato da una decina di persone d’inverno e un centinaio d’estate raggiungibile tramite uno stretto tunnel scavato nella roccia.
L’Abruzzo, verso il mare
Un’esperienza originale è quella di vivere il mare d’Abruzzo in barca. Oltre 130 chilometri di costa in cui si trovano spiagge di sabbia dorata tra Francavilla al mare (Ch) e Ortona e in alcuni tratti sopravvive la macchia mediterranea con verdi pinete. Acque cristalline dove è possibile tuffarsi, fare snorkeling e ammirare da un’altra prospettiva la bellezza del litorale. La costa meridionale verso Ortona diventa roccio sa con piccole incantevoli calette e spiagge di ciottoli, tra le peculiarità di questo litorale i trabocchi, curiose macchine da pesca.
Si tratta di costruzioni simili a palafitte re alizzate in pino d’Aleppo, un legno model labile e resistente alla salsedine, ancorate agli scogli e collegate alla costa da una passerella. I pali che prendono il nome di
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La costa dei trabocchi
antenne sostengono una rete a maglie. Secondo alcuni sarebbero da ricondurre ai Fenici, l’ipotesi più accreditata è che siano nati dall’esigenza di pescare senza uscire in mare. Vengono citati per la prima volta in un manoscritto del XIII secolo, descritti da Gabriele D’Annunzio nell’opera il Trionfo della morte “simili allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano”.
Alcuni sono stati convertiti in ristoranti sull’acqua, altri conservano la loro funzione originaria. Tra i più interessanti il Trabocco Turchino a San Vito Chietino celebrato da D’Annunzio e luogo del cuore del Fai; quel lo di Punta Aderci nella Riserva Naturale Regionale dove si trovano i litorali più belli d’Abruzzo; a Rocca San Giovanni il Punta Cavalluccio appartenente alla più antica famiglia di traboccanti e il trabocco Punta Rocciosa a Fossacesia Marina e quello di San Giacomo a Marino di San Vito.
Arrosticini e company
Sono molteplici i piatti tipici della regione che prendono spunto dall’antica tradizione agricola e pastorale dove troviamo soprat tutto le carni di pecora, castrato e agnello, alla cucina della costa caratterizzata natu ralmente da ottime ricette di pesce. Sim bolo del territorio, l’arrosticino ovvero un sottile spiedino di carne ovina cotto sulla carbonella
Tra i piatti più significativi le pizzonte, ov vero pizza unta, un tipico street food abruz zese, stuzzicanti frittelle dorate da gustare ancora calde, oppure accompagnate da qualche fetta di salume. Cace e ove, gustose pallotte di pane, uova e pecorino fritte e saltate in un sugo di pomodoro e basilico. Un piatto tipico della colazione contadina i peperoni fritti e uova sbattute, in dialetto pi pindune e ove, ideale per farcire un panino. Tra i primi piatti gli spaghetti alla chitarra, pasta fresca all’uovo realizzata con l’omo nimo attrezzo tradizionale costituito da fili d’acciaio paralleli tesi su un’intelaiatura di legno dove si ottengono degli spaghetti a sezione quadrata. Vengono accompagnati con un sugo di castrato d’agnello o con un semplice sugo di pomodoro.
Un delizioso primo piatto della cucina po vera, Sagne e fasciul, la versione abruzzese della pasta e fagioli. Passando ai secondi la Pecora alla cottora, una ricetta montana, prende il nome dal contenitore in cui viene cotta. Si tratta di carne di pecora stufata nel paiolo.
E poi i dolci con le Ferratelle, sottili cialde cotte tra due piastre arroventate che impri me loro una forma rettangolare con la carat
Spaghetti alla chitarra
Ferratelle
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Arrosticini
Pallotta cace e ove
teristica trama a rombi. L’attrezzo chiamato lu ferre era portato in dote dalla sposa e portava l’incisione dello stemma del casato o le iniziali del proprietario. La farcitura classica è la Scrucchiata, la confettura di uva di Montepulciano. Ed ancora le ciambelline al vino realizzate con la farina di solina, una varietà di frumento tenero molto anti ca e il Montepulciano; la pizza dolce, una torta composta da strati di pan di Spagna intervallati da crema pasticcera classica e al cioccolato, con bagna all'alchermes e al rum, un tempo riservata a matrimoni e oc casioni speciali, mentre oggi viene prepara ta durante tutto l'anno.
L’Abruzzo vanta una consolidata tradizione casearia: il formaggio è soprattutto peco rino in tante varianti, ma anche formaggi di capra e di mucca. Non mancano i vini, l’Abruzzo è l’unica regione europea inseri ta da Wine Enthusiast tra i candidati degli Wine Star Awards - come regione dell’anno - promossi dalla rivista americana, punto di riferimento mondiale per gli operatori del settore vitivinicolo. Il più rappresentativo tra i vini abruzzesi il Montepuciano d’Abruzzo mentre il Trebbiano d’Abruzzo Doc compie 50 anni dall’istituzione della Doc.
Gioielli di artigianato CURIOSITÀ
Capolavoro dell’arte orafa abruzzese è la Presentosa resa famosa da Gabriele D’Annunzio che l’ha descritta nella tragedia del 1894 “Il Trionfo della Morte”. Si tratta di un ciondolo in filigrana, di origine quasi settecentesche, quasi sempre con uno o due cuori al centro. Tra i maestri orafi a Scanno l’antico la boratorio Di Rienzo, oggi alla settima generazione della stessa famiglia, nel 1926 ha realizzato un nuovo gioiello, una spilla ciondolo di nome Amorino influenzato dal barocco napoletano: in alto la corona, simbolo di nobiltà, al centro il cupido, dio dell’amore, che con la sua freccia colpisce un cuo re. Il gioiello è stato premiato durante una mostra mondiale a New York, nel 1960, diventando l’emblema della produzione orafa scannese. I loro gioielli artigianali, tra cui le Sciacquajje orec chini con motivi floreali e pendentini oscillanti all’interno che emettono un caratteristico tintinnio, l’anello Cicer chiata dall’antico anello nuziale maschile, simile ai grani della leguminosa cicerchia, sono stati presenti nel Padiglione Italia all’Esposizione universale di Dubai. Inusuale l’anello le Manucce, che rappresenta il simbolo dell’amore. È costituito dalla mano dell’uomo e da quella della donna che avvolgono e proteggono il cuore: tre anelli uniti da un perno che li fa ruotare. L’antico laboratorio all’interno dell’oreficeria è un piccolo museo che ospita gioielli tradizionali legati al costume muliebre scannese e gli antichi strumenti con i quali venivano realizzati.
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Orient Express
In carrozza alla scopertadi città d’arte e paesaggiinvernali
L’
emblema su rotaie per ec cellenza, Venice Simplon-Orient-Express, A Belmond Train, Europe, svela i nuovi itinerari in program ma per il mese di dicembre. Le caratteristiche carrozze blu notte viaggeranno alla volta di alcune delle mete invernali più suggestive d’Europa, facendo vivere ai propri ospiti un’esperienza di viaggio in dimenticabile nelle città di Firenze, Parigi, Venezia e Vienna.
Un capitolo inedito nella storia del leggen dario convoglio, che ha compiuto il suo viaggio inaugurale nel 1982, quest’anno vede il Venice Simplon-Orient-Express rafforzare la sua presenza in Europa, in vitando gli ospiti a riscoprire alcune delle città più magiche del vecchio continente durante le festività.
Un’avventura intramontabile
Il treno più celebre di tutti i tempi toccherà le classiche destinazioni di Parigi e Venezia, unitamente a Firenze e a Vienna, invitando gli ospiti a scoprire i suggestivi mercatini di Natale e le tradizioni di cia scuna città, prima di risalire a bordo ed essere avvolti dal glamour e dall’atmosfe ra delle storiche carrozze.
Gli ospiti potranno concedersi momenti di puro relax nel proprio scompartimen to privato sorseggiando champagne e contemplando lo scorrere di paesaggi da cartolina caratterizzati da foreste ammantate di bianco e da alcune delle aree rurali più incontaminate d’Europa. Una
volta accomodati all’interno delle sfarzo se carrozze ristorante, lo chef Jean Im bert servirà pietanze ispirate alla stagione invernale, dando prova della sua atten zione e competenza nella selezione di ingredienti locali, sapientemente cucinati e presentati seguendo il suo estro creativo.
I “bon vivant” potranno poi passare al cuo re più animato del convoglio, la carrozza bar 3674, per un’indimenticabile serata tra cocktail e momenti conviviali accompa
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gnati dalla melodia del pianista, protratta nella notte fino al ritirarsi dell’ultimo ospite.
Una leggenda in marcia
Il maestoso Venice Simplon-Orient-Express è composto da 17 carrozze originali degli anni ‘20 e ‘30, ognuna con il proprio fascino e la propria storia. Il treno si fregia di ca ratteristiche cabine storiche e di sei grand suite, quintessenza di eleganza e strava ganza, i cui nomi omaggiano le città che ne hanno ispirato il décor, tra cui Parigi, Vienna e Venezia.
A partire da giugno 2023, saranno annesse otto nuove suite alle due categorie già esistenti a bordo del Venice Simplon-O rient-Express. Le nuove suite, che done ranno un’ulteriore espressione di opulen
za al convoglio, disporranno di un bagno privato in marmo e di uno spazio lounge diurno convertibile in letti matrimoniali o singoli durante la notte.
Il Venice Simplon-Orient-Express percor rerà l’itinerario classico da Venezia a Pari gi il 2 e il 12 dicembre, con ritorno il 20 di cembre. Effettuerà una fermata a Firenze il 7 dicembre (Venezia-Parigi) e l’8 dicem bre (Parigi-Venezia), e ripartirà da Parigi in direzione di Vienna il 17 dicembre, per poi ritornare a Parigi il 18 dicembre.
Le tariffe per un viaggio di una not te a bordo del Venice Simplon-O rient-Express, A Belmond Train, Europe partono da 2.920 sterline a persona.
Per ulteriori informazioni o per prenota zioni: www.belmond.com.
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CHeck-in • ottobre 2022 157 La qualità professionale di LUSINI anche a casa tua! Scopri i nostri prodotti su www.lusini.com o nel nostro Showroom di Bolzano Via Macello 57/A Lusini Italia Srl Via Macello 57/A 39100 Bolzano lusini.com Tel. 0471 1775260 Parcheggio gratuito per i nostri clienti Whatsapp 347 587 68 79 showroom-it@lusini.com
La ...inChampagne barca
Un ponte di coperta di classe, itinerari personalizzati e una partnership con la maison Ruinart accompagneranno i viaggiatori in una frizzante esperienza nella regione della Champagne a bordo della nuova imbarcazione di lusso Coquelicot
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Belmond annuncia il varo di una nuova imbarcazione di lusso, par te della sua impareggiabile flotta francese: Coquelicot, A Belmond Boat, Champagne. Da maggio 2023, la Coquelicot accompagnerà i suoi ospiti in un viaggio fiabesco e altamente personalizzato nella regione della Champagne, dove attraverserà scenografici canali che regalano panorami incantevoli e punti di osservazione unici.
Dotata di tre lussuose cabine con servizi ensuite, di un salone interno con un ec cezionale champagne bar e di un ampio ponte all'aperto per momenti di relax, per consumare una squisita cena e fare due
chiacchiere, la Coquelicot sancisce un nuovo standard di raffinatezza per le gite fluviali in Francia.
Rifugio intimo sull’acqua
Progettata dal rinomato duo francese Humbert & Poyet, a completamento di pa norami in continua evoluzione e per crea re un intimo rifugio sull'acqua, la Coqueli cot vanta un imponente ponte all'aperto, tre cabine doppie con bagno privato in marmo e una sala interna per ristorarsi e rigenerarsi. Il ponte di coperta dell'imbarcazione è infine la ciliegina sulla torta: due salotti, una cucina a vista e una zona pranzo ombreggiata offriranno agli ospiti una varietà di spazi per godersi la gita sui
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tranquilli corsi d'acqua. Incorniciato da vasi con erbe e fiori selvatici che rievoca no la flora del posto, il ponte della Coque licot invita a ritrovare appieno la propria serenità.
Nell'ambito della collaborazione tra Bel mond e la maison Ruinart, gli ospiti del la Coquelicot godranno di un accesso esclusivo al vigneto Taissy, citato già nel 1733 negli archivi della maison. Immer si nella natura collinare, conosceranno il pioneristico progetto di silvicoltura vini cola della maison Ruinart in collaborazione con Reforest'Action e l'Università di Reims, ammirando al contempo l'opera all'avanguardia del paesaggista Nils Udo, Habitats. Una degustazione tecnica delle iconiche cuvée della Maison Ruinart, gui data da un Maison Ambassador, conclu derà l'esperienza mattutina nella vigna. Dopo il tour, gli ospiti torneranno alla Co-
quelicot, dove la chef della maison Ruinart, Valérie Radou, e il capo chef dell'im barcazione lavoreranno fianco a fianco per preparare un eccezionale pranzo di cinque portate sullo scenografico ponte di coperta. Vera e propria lezione di art de vivre francese, questa esperienza culina ria include cinque piatti stagionali ispirati alla cucina regionale e abbinati a cuvée prestigiose come Dom Ruinart Blanc de Blancs e Dom Ruinart Rosé. Incornicia ti dal paesaggio idilliaco e immersi nel comfort e nella privacy della barca di lus so, gli ospiti entreranno nel mondo della maison Ruinart.
Una nuova prospettiva sulla Champagne
Con l'aiuto di un guest experience execu tive personale, gli ospiti della Coquelicot
creeranno il loro itinerario selezionando attività uniche da una serie di esperienze suggerite appositamente per loro dal team di esperti di Belmond.
Che si tratti di un tour della Champagne incentrato sull'arte, di un viaggio storico attraverso i possenti castelli, di un'avven tura sportiva su due ruote o di una serie di visite epicuree tra i produttori di vino più prestigiosi e riservati d'Europa, gli ospiti avranno la libertà di progettare il proprio viaggio e ammirare i tesori della regione in base ai propri ritmi.
Le giornate di attività vengono poi segui te da notti memorabili a bordo dell'imbar cazione. Dopo un rinfrescante aperitivo nello champagne bar della barca, rifornito dai membri dell'equipaggio della Coquelicot con una selezione curata delle etichette preferite dagli ospiti, la chef pri-
vata servirà un menu di piatti sofisticati, preparati con i migliori ingredienti di sta gione e provenienti da fornitori locali di fiducia.
I buongustai apprezzeranno la convivialità locale e avranno la possibilità di alternare una serata all'aperto sul ponte di coper ta a un'esperienza gastronomica stellata Michelin o a una cena meno riservata in uno dei pittoreschi villaggi sparsi in tutta la regione.
I prezzi per la Coquelicot, A Belmond Boat partono da 82mila €. Sono disponibili tra sferimenti in elicottero da Parigi su richie sta.
Per prenotare o per ulteriori informazioni, visitare il sito www.belmond.com/boats/ o chiamare il numero di telefono +44 (0)20 7921 4000.
La creatività di Nello Iervolino incontra le farine Mulino Caputo
La qualità degli ingredienti è indispensabile per ottenere un risultato eccellente.
Per questo il giovane pastry chef ischitano si è affidato al mulino che a Napoli dal 1924 produce farine con grano selezionato
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Nello Iervolino, classe 1990, è ischi tano “doc” e lavora da sei anni come chef per l’Hotel Regina Isabella, che vanta anche il ristorante stellato Indaco. Iervolino si occupa dei dolci, un amore nato già a 14 anni, che gli ha permesso di coltivare la sua passione per la cucina, dove ha messo in mostra tutte le doti anche per quanto concerne la creatività. Tra concorsi e nuovi dolci, Iervolino punta a coccolare i suoi commensali «che - spie ga - oltre all’esperienza visiva e gustativa cercano emozioni indimenti cabili. Per me Ischia è l’isola più bella del mondo e anche quest’an no a settembre in occasione di “Un Dolce per San Gennaro” si è riempita di dolcezze con più di 40 pasticceri: un vero palcoscenico per i nostri pastry chef, che han no accompagnato i visitatori in un vero safari all’insegna del gusto, nella splendida location della baia del Negombo».
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Per l’occasione è sta ta presentata anche la speciale caramella chiamata “Il ricordo della nonna”, «realizzata - prosegue Iervolino - in collaborazione con Agri montana, dove anche la cartina che rac chiude il bonbon è realizzata in materiale edibile, con una tecnica innovativa che permette di creare pellicole di frutta se rigrafate per un dolce emozionante alla vista e al palato. Lavorare alle mie crea zioni rappresenta veramente un’enorme soddisfazione, culminata nel 2021 quando il ristorante Indaco è stato premiato per la sua carta dei dessert».
Una sfogliatella... paradisiaca
Tra le dolci creazioni che spesso riportano alla mente i ricordi dell’infanzia, c’è la “Cartuccia napoletana”, mentre la “Santarella” è legata a due concetti chiave: San Gennaro martire, patrono di Napoli, insieme al primo nome della sfogliatella napoletana, la “Santa Rosa” nata nell’omonimo conven to a Conca dei Marini dalle sapienti mani delle monache di clausura. «Il tappo della sfogliatella infatti - spiega Nello Iervolino - è steso finemente sulla “Santarella” fino a crearne un involucro fine e croccante, a proteggere la pasta brioche ricca e sapo rita. All’interno troviamo una crema dolce e delicata, aromatizzata allo Strega, liquore tipico di Benevento, prima storica città dove San Gennaro fu eletto vescovo. L’innesco di amarena, corposo e acidulo, richiama il mi racolo di San Gennaro. Tagliando la “San tarella” a metà si rimane colpiti dall’effetto cromatico, rosso vivo, proprio come il san
a consolidarne il senso di appartenenza di San Gennaro alla sua amata città: Napoli».
Nello Iervolino guarda avanti con tanta vo glia di migliorarsi: «Devo innanzitutto rin graziare Vito Calise, il mio primo maestro,
Il ricordo della nonna segnalazioni
ma anche un grande amico. Oggi cerco di trasmettere ai dolci il mio carattere vivace, in modo da regalare emozioni a chi si siede al mio tavolo. Nel lavoro cerco sem pre di migliorarmi, cercando soluzioni di verse e il confronto con altri grandi chef».
Alta qualità degli ingredienti per un risultato eccellente
Fra i partner del pastry chef Nello Iervolino figura Mulino Caputo. Dal 1924 l’azienda produce farine di altissima qualità, con grano selezionato e nel pieno rispetto delle materie prime e della tradizione
La famiglia Caputo, che dal 1939 ha sede nel mulino di San Giovanni a Teduccio, l’ul timo rimasto nella città di Napoli, utilizza da tre generazioni un metodo a macina zione molto lenta, che permette di preservare al massimo la naturalità, le proprietà organolettiche e l’autenticità del gusto.
«Lavoriamo da tantissimo tempo con Mulino Caputo - precisa Iervolino - e per la preparazione di molti dolci ci avvaliamo della farina Caputo Oro. La qualità degli ingredienti è indispensabile per ottene re un risultato eccellente. Gli standard qualitativi devono essere sempre molto elevati nella nostra struttura, calcolando che siamo aperti da aprile ai primi di novembre, oltre a Natale e a Capodanno
». Hotel Regina Isabella �� 081 994322 ��www.reginaisabella.com
Cipolla Rossa di
Tropea Calabria Igp Protagonista delle conserve autunnali Dolce, profumata, naturalmente rossa e croccante, icona dell’agroalimentare di qualità, la Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp è l’ingrediente perfetto per conserve e marmellate da abbinare ad ogni pietanza
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Per la Cipolla Rossa di Tropea Cala bria Igp che viene prodotta e con fezionata lungo il tratto di costa tirrenica che va da Fiumefreddo Bruzio a Nicotera, l’autunno è il momento dell’anno in cui si attendono i primi cipollotti dopo la fase della semina e del trapianto. I primi bulbi saranno raccolti dopo circa 5 mesi
Perfettamente in tinta con i colori della stagione, che ci regala suggestioni bel lissime legate al fenomeno del “foliage”, le ricette della memoria a base di Cipol la Rossa di Tropea Calabria Igp sono in grado di appagare gusto e vista. Dolce, profumata, naturalmente rossa e croc
cante, icona dell’agroalimentare di qualità, ingrediente principe della Dieta mediterranea, è infatti la protagonista del periodo delle conserve d’autunno, quel particolare momento dell’anno in cui si guarda all’inverno con la speranza di po ter custodire nei barattoli un po’ del sole, dei profumi e dei sapori dell’estate che ci si è appena lasciati alle spalle.
È una promessa di felicità quella che si presenterà quando quel vasetto sarà aperto magari per un gustoso appetizer con gli amici, per proporre l’incontro a tavola tra il dolce di una confettura di Cipolle Rosse di Tropea Calabria Igp e il gusto deciso di formaggi prevalentemente stagionati come il pecorino del Monte Poro, altra produzione che profuma di territorio
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e di Calabria. Un tocco di Rossa di Tro pea non può mancare nella preparazione della salsa di pomodoro, ancora oggi un rituale che riunisce la famiglia.
Non solo formaggi: ottima la conserva agrodolce
L’abbinamento è perfetto anche con la selvaggina, con la carne e gli arrosti e, perché no, con il tonno e lo sgombro. Le varianti sono davvero infinite e la possi bilità di poter preparare a casa conserve,
tempo richiesto. Si impiega una ventina di minuti. Un chilo di Cipolle Rosse di Tro pea Calabria Igp, un litro d’acqua, uno di aceto, 20 g di extravergine d’oliva, mezzo chilo di zucchero e 25 g di sale è tutto ciò che occorre.
Prima di iniziare, è essenziale recuperare dei vasetti in vetro adatti per la conserva, sterilizzarli e successivamente lasciarli asciugare bene. E poi via con la prepara zione: pelare le cipolle di calibro piccolo (25/40) e lavarle; versare in una pentola l’acqua, lo stesso quantitativo di aceto e
Irresistibile la marmellata, facile da preparare
Il procedimento è simile per ottenere una gustosa marmellata di Cipolle Rosse di Tropea. Per un chilo di cipolle di Tropea occorrono una foglia di alloro, 200 g di zucchero semolato e 200 di zucchero di canna, 100 ml di vino bianco o rosato. Si parte sempre dalle cipolle che vanno sbucciate, lavate, asciugate e tagliate a fette sottili. Poste in una ciotola capien te, vanno unite allo zucchero sia semo lato che di canna, al vino, al cognac e alla foglia di alloro. Mescolati bene tutti gli ingredienti, vanno lasciati - coperti - a macerare per almeno 6 ore in un luogo fresco e asciutto. Durante il tempo di at tesa è bene mescolare di tanto in tanto, favorendo così l’assorbimento di tutti i profumi.
Terminato il tempo necessario occorre eliminare la foglia di alloro e versare il composto in una pentola capiente e fare bollire il tutto a fuoco molto basso per 30 minuti, fino ad ottenere una crema molto densa. Ponete nei vasetti la marmellata ancora calda, successivamente chiudete i vasetti e lasciateli raffreddare. Una volta freddi conservateli in un luogo fresco e buio e aspettate un mese prima di consu mare la marmellata.
Consorzio di tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp �� 351 1818036 ��www.consorziocipollatropeaigp.com
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