CHECK-IN 21 - Giugno 2023

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MOLISE

Spiagge dorate, borghi pittoreschi e tradizioni

n°21 - giugno 2023 - Anno III

VENEZIA

Estate da protagonista con la Festa del Redentore

MIAMI

Caleidoscopio di colori, arte, cibo e moda

2 CHeck-in • giugno 2023 Una festa per i sensi avvolti in un’elegante atmosfera milanese.
Acanto, Hotel Principe di Savoia. PrincipeSavoia PrincipeDiSavoia PrincipeSavoia #DCmoments dorchestercollection.com
Ristorante
www.serenawines.it serenawines1881

in COpertina

Arte, cibo e benessere.

Gli ingredienti per un'estate indimenticabile

Partendo da Venezia con la sua Festa del Redentore, per proseguire con i Colli Euganei, Abano Terme e le città murate come Este, Montagnana e Monselice. Senza dimenticare il Molise e l'intrigante Miami

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CHeck-in • giugno 2023 5 42 34 16 28 10 Agli Amici Dopolavoro, un'esperienza unica al ristorante del JW Marriott Venice Belmond Hotel Cipriani L'oasi veneziana dove si creano leggende Ca' di Dio, l'hotel che ha rivoluzionato l'ospitalità a Venezia Lo chef's table di Daniele Turco Un motivo in più per andare all'Hotel Gritti Palace Venezia, estate da protagonista con la Festa del Redentore Indice 50 La Festa del Redentore all’Hilton Molino Stucky

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CHeck-in • giugno 2023 7 116 112 108 124 88 70 60 54 Trou aux Biches Beachcomber L'anima eco-friendly di Mauritius Miami, caleidoscopio di colori, arte, cibo e moda BRESCIA | Rovato e il manzo all'olio BERGAMO | Teatro e Torta Donizetti Molise, spiagge dorate, borghi pittoreschi e tradizioni Monselice, Este e Montagnana Il fascino delle città murate Il Veneto ...attraverso le vie d'acqua Hotel Excelsior Venice Lido Resort Un'estate all'insegna di buon cibo, arte e sport
8 CHeck-in • giugno 2023 www.camaiol.it

Editoriale

Arte, cibo e benessere

Gli ingredienti per un'estate indimenticabile

La festa del Redentore a Venezia è da sempre uno dei motivi di maggior richiamo del turismo italiano. Con l’occasione abbiamo dedicato un focus alle più interessanti occasioni per chi programma una visita nella laguna. Abbiamo scelto hotel e ristoranti che sono punti di riferimento per chi cerca il meglio e non vuole lasciare nulla al caso. La storia e la cultura veneziana non si limitano però solo alla Serenissima, ma si ritrovano in tutto il Veneto. Nel mese scorso avevamo dedicato un focus alle ville ed ai castelli che offrono ospitalità o possono essere sede di eventi importanti, ora Check-In presenta invece alcune realtà particolarmente interessati come un percorso attraverso le vie d’acqua navigabili che parte da Abano terme e che si snoda fra i colli Euganei fra location dedicate al benessere, al buon cibo o all’arte e alla storia.

All’insegna di un legame fortissimo con la vecchia capitale è un percorso in tre città murate come Monselice, Este o Montagnana, dove il leone di San Marco offre occasioni imperdibili per gustare una cucina di territorio.

E sempre con un affaccio sull’Adriatico, ma con un occhio al meglio dell’accoglienza che si può godere fra mare e montagna, proponiamo percorsi di grande interesse in una regione troppo poco valorizzata come il Molise.

Per l’estero abbiamo privilegiato una città come Miami che abbina un turismo di fascia alta con la realtà di una località all’insegna dell’innovazione anche per quanto riguarda l’accoglienza.

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Venezia Estate da protagonista con la Festa del Redentore

Castello del Catajo

Villa Barbarigo

Arquà Petrarca

Montagnana

Abano Terme Este Monselice

The Gritti Palace

Hilton Molino Stucky

Museo della Navigazione

Hotel Ca' di Dio

JW Marriott Venice

Hotel Excelsior

murate - Este, Montagnana e Monselice, e i Colli Euganei

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Basta una rapida occhiata alla mappa del Veneto per rendersi conto che Venezia è il punto di partenza perfetto per raggiungere in breve tempo qualunque punto della provincia ed anche della regione. Per ammirare le città d’arte e le tante ville e dimore disseminate nel territorio, perno attorno a cui una volta ruotava l’intero sistema sociale ed economico della Serenissima in terraferma. Venezia oggi Pa-

trimonio dell’Umanità Unesco e in passato crocevia di culture, stili, lingue, profumi e sapori, è senza dubbio una delle città più belle al mondo. Una realtà affascinante con 1600 anni di storia ed una infinità di tesori ed opere d’arte di inestimabile valore, una più bella dell’altra. Costruita su 110 e passa isole unite con centinaia di ponti, tra cui quelli famosissimi di Rialto e dei Sospiri è meta ogni anno di milioni di turisti che arrivano per viverla a piedi, perdendosi nell’intrico di calli, fondamenta e vicoli fino a Piazza San Marco per ammirare i suoi pezzi pregiati: la Basilica, il Campanile e Palazzo Ducale

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La città è il punto di partenza perfetto per raggiungere in breve tempo qualunque punto della provincia e anche della regione, come per esempio le città
VENEZIA PADOVA

CURIOSITÀ

La città di Venezia

Ti sei mai chiesto da quanti ponti, isole e canali è composta Venezia?

La Serenissima dispone di 435 ponti, tra pubblici e privati, che collegano le 118 isole su cui è edificata, attraversando 176 canali. La maggior parte dei ponti sono costruiti in pietra, ma altri materiali comuni sono il legno e il ferro. Non appena raggiungerai il centro della città, non troverai nemmeno un’automobile: il mezzo di trasporto principale sono le imbarcazioni (gondole, barche, motoscafi, traghetti). Le imbarcazioni sostituiscono quindi le automobili come mezzi di trasporto, così come i canali sostituiscono le strade asfaltate.

Festa del Redentore

La piazza ed il bacino di San Marco saranno le location della Festa del Redentore in programma dal 14 al 16 luglio. La manifestazione è tra le più sentite dai veneziani perché in essa convivono religione (infatti nacque per ringraziare il Redentore per la fine della terribile epidemia di peste che colpì Venezia tra il 1575 e il 1577) e folklore, con un occhio di riguardo anche alle tradizioni gastronomiche. Il 14 luglio alle 20 sarà aperto il ponte votivo che collega la Chiesa del Redentore all’isola della Giudecca. Sabato notte, dalle 23:30, è in programma uno spettacolo pirotecnico che attrae ogni anno miglia di visitatori. Domenica gran finale con le Regate del Redentore nel canale della Giudecca

Marco Polo: nel 2024

si celebrano i 700 anni

dalla morte

Proprio nelle vicinanze del Ponte di Rialto e della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli c’è la Corte del Milion dove una volta sorgeva la casa natale di Marco Polo. Oggi non c’è più nulla ed una targa opportunamente ricorda che “qui furono le case di Marco Polo che viaggiò le più lontane regioni dell’Asia e le descrisse”. Il luogo aumenterà d’impor-

tanza a partire dai primi mesi del prossimo anno quando inizieranno le celebrazioni per i 700 anni dalla morte del famoso esploratore, avvenuta a Venezia l’8 gennaio 1324

Al centro delle iniziative una grande mostra a Palazzo Ducale a partire dalla primavera 2024. In esposizione opere che riguardano Marco Polo il primo ad aver predisposto, come riporta la Treccani, “un completo ed attendibile resoconto dell’Oriente”.

Padova, le città murate e i Colli Euganei

Da Venezia a Padova, la città di Sant’Antonio e Giotto con 12 chilometri di portici e tanti luoghi suggestivi tra cui la Cappella degli Scrovegni capolavoro artistico di Giotto, Prato della Valle, tra le piazze più grandi d’Europa e la vicina Basilica di Sant’Antonio visitata annualmente da milioni di pellegrini.

Nel territorio della provincia ci sono anche alcune città con sistemi murari di grande importanza storica. Tre di queste (Monse-

lice, Este e Montagnana) sono nella bassa padovana a una manciata di chilometri l’una dall’altra.

Tutte si trovano nel cuore dei Colli Euganei e del relativo Parco Regionale, una grande area verde di oltre 18.500 ettari. Qui l’uomo ha da sempre vissuto in armonia con il territorio, lasciando tesori straordinari fatti di giardini storici, monasteri avvolti nella quiete di pregiati vigneti ed antichi borghi in pietra, che appaiono all’improvviso come perle, tra le colline verdeggianti dove la natura è da sempre la vera padrona di casa.

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Ca' di Dio

L'hotel

che ha rivoluzionato

l'ospitalità a Venezia

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Il perché del nome

Anticamente “Case di Dio” (abbreviato in Ca’ di Dio) erano gli ospizi che offrivano accoglienza ai pellegrini che sostavano in attesa di raggiungere la Terra Santa. Già alla metà del XIII secolo esisteva a Venezia un ospizio per pellegrini, sorto in questo tratto di fondamenta sul bacino San Marco ed è dall’ora che si presume la riva abbia assunto il nome del prospettante ospizio. Con l'occasione delle crociate, gli ospiti più frequenti di questa struttura furono i pellegrini in transito per la città, ma già nel 1300 iniziarono ad essere ammesse anche le donne.

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Rigore e raffinatezza. Sta in questi margini (declinati con l’uso più accurato di tecnologia e design) l’essenza del Ca’ di Dio, il 5 stelle veneziano del brand VRetreats (gruppo Alpitour) che

Una delle corti interne del Ca' di Dio

ha rivoluzionato il concetto di ospitalità nella laguna. Al bando arredi settecenteschi o di eleganza scontata quanto datata, l’albergo è stato ricavato in un antico edificio del 1200 che ospitava un tempo i pellegrini diretti alle Crociate e poi ragazze madre o vedove, dell’ospizio ha mantenuto la severità del luogo, facendone un esempio di recupero architettonico originale e simbolo di design. E del

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CURIOSITÀ

resto non avrebbe potuto essere altrimenti visto che è in una posizione unica e privilegiata, nel sestiere di Castello, all’ingresso della zona dell’Arsenale, anche nota come “Contemporary Art District”, luogo legato alla Biennale, una delle più prestigiose rassegne internazionali d’arte, cultura e spettacolo. Il tutto direttamente sulla riva omonima (con tanto di ferma del vaporetto) ed affacciato di fronte all’isola di San Giorgio.

Comprensibile che fra la sua clientela ci sia molta attenzione verso il mondo dell’arte e dell’architettura contemporanea (fra Biennale e mostra del cinema è una base perfetta per ogni evento). E a conti fatti si può dire che a Venezia mancava proprio una struttura del genere.

La struttura stessa dell’edificio rappresenta un unicum per la città: nel palazzo ci sono ben tre corti interne, che diventano oasi di pace e tranquillità, rifugi naturali in cui ritrovare il proprio tempo, dopo una giornata trascorsa a visitare la città, le mostre, i festival e le fiere. Qui si ritrovano i suoni tipici di una

casa veneziana, ma niente è lasciato al caso ed ogni particolare è frutto di scelte accurate per garantire intimità, serenità per sentirsi come a casa. I due pozzi originali e i mattoni del pavimento, posati a spina di pesce, tracciano i percorsi principali, mentre in mezzo al giardino ci sono piccoli salotti.

Le 66 camere curate in ogni dettaglio

Ma è nelle 66 camere che poi si può trovare la vera essenza di un hotel che, come detto gioca tutto sul design l’innovazione. Ai piani superiori si trovano le 57 suite e 9 camere Deluxe, tutte caratterizzate dal medesimo concept stilistico che valorizza finiture e materiali; boiserie, tessili e cornici in legno danno continuità e rilevanza alla vista sulla città, incorniciando e focalizzando la relazione della camera con l’esterno. Le raffinate stanze sono arricchite da complementi di un’eleganza fuori dal tempo: un pouf scendiletto dal tessuto della tradizione veneziana, applique e piantane realizzate “a bocca” in

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Suite Executive

vetreria a Murano su disegno dello Studio Urquiola.

In perfetta armonia tra funzionalità e benessere, ogni stanza regala una vista unica ai propri visitatori, dal panorama impareggiabile dello splendore del Bacino di San Marco, alla vista sull’isola di San Giorgio Maggiore, sino all’omonimo Rio e alle corti interne. 10 suite, inoltre, si affacciano sull’isola di San Giorgio, mentre due suite godono dell’accesso ad un’ampia altana che si specchia sul Bacino di San Marco.

Le camere presenti sono di vario tipo, ognuna caratterizzata da dettagli unici:

Deluxe: Ricavate da antichi spazi riservati ai pellegrini, disposte su tutti e tre i piani della struttura e affacciate su un raffinato cortile interno. L’arredamento ricercato, i dettagli di classe come le lampade in vetro di Murano, i bagni rivestiti in marmo e la palette di colori sobria e tenue, richiamano la storia, l’arte e la maestosità di Venezia, conferendo agli ospiti di Ca’ di Dio un’esperienza intima e magica.

Junior Suite: ricavate dagli antichi spazi riservati ai pellegrini, distribuite sul primo e secondo piano della struttura, stupiscono per il fascino e l’atmosfera di pace in cui sono immerse. Le camere sono arredate con gusto, ponendo la massima attenzione a ogni dettaglio e ai materiali, come le lampade in vetro di Murano e i marmi che rivestono con raffinatezza i bagni.

Junior Suite Premium: spaziose, eleganti, raffinate, le Junior Suite Premium, disponibili in tutti e tre i piani della antica struttura, vantano una splendida vista sui giardini interni, di cui è possibile ammirare l’orto o gli alberi

Deluxe Junior Suite Premium Junior Suite

di mimosa e magnolia che si ergono maestosi sulle corti interne. Le camere sono arredate con sofisticato gusto ponendo attenzione ai dettagli per conferire fascino, riservatezza e un profondo senso di accoglienza.

Junior Suite Vista Rio: immerse in un’oasi di pace e tranquillità e ricavate dagli antichi alloggi riservati ai pellegrini, aprono le porte agli ospiti più esigenti. Posizionate al primo e al secondo piano della struttura, le camere affacciano sul Rio Ca’ di Dio regalando un’atmosfera tutta veneziana. Curate nel dettaglio e arricchite con preziose lampade in vetro di Murano, letti King Size, bagni in marmo con doccia, le Junior Suite Vista Rio assicurano un soggiorno emozionante, all’insegna dell’autentica ospitalità.

Junior Suite Vista Laguna: la vista suggestiva sull’Isola di San Giorgio e sulla laguna veneziana si riflette nella sua totale bellezza sulle Junior Suite Vista Laguna, creando un continuum con Venezia. Ricavate dagli antichi spazi riservati ai pellegrini e disposte su tutti e tre i piani dell’antico palazzo Ca’ di Dio, queste camere stupiscono per l’estrema cura nei dettagli e per l’arredo. Qui il soggiorno diventa un’esperienza all’insegna del lusso, con un senso di casa e intimità.

Suite Executive: gli antichi alloggi riservati ai pellegrini lasciano spazio alle Suite Executive distribuite sul primo e secondo piano del palazzo, in un ambiente tranquillo e appartato. Costituite da due ambienti finemente arredati con elementi della tradizione artigiana veneziana, tessuti raffinati, vetri di Murano e marmi di pregio, le camere incantano per la loro estrema connotazione sincera, autentica ed elegante.

Junior Suite Vista Rio Suite Executive Junior Suite Vista Laguna

Suite Executive Vista Rio: affacciate sul Rio Ca’ di Dio e posizionate sui tre piani del palazzo, le Suite Executive Vista Rio sono sospese nella perfetta armonia tra la riservatezza e il folclore della vita veneziana. Ricavate dagli antichi alloggi prima dedicati ai pellegrini, le camere sono arredate con elementi architettonici e di design caratteristici della tradizione veneziana, come dettagli in vetro di Murano e rifiniture in marmo pregiato. L’eleganza e il lusso dell’arredamento studiato con estrema attenzione dall’architetto Patricia Urquiola lascerà in ogni ospite un’esperienza indimenticabile.

Suite Vista Laguna: una vista mozzafiato sull’Isola di San Giorgio e sulla suggestiva laguna veneziana si riflette sulla bellezza delle Suite Vista Laguna. Le camere, ricavate dagli antichi spazi riservati ai pellegrini e situate sui tre piani del palazzo, stupiscono per l’attenzione riposta nella selezione dei materiali tipici dell’artigianato veneziano come i tessuti raffinati, i vetri di Murano e i marmi di pregio. La Suite Vista Laguna è la cornice ideale per accogliere in un’atmosfera intima e dal sapore di casa gli ospiti di Ca’ di Dio.

Suite Altana: la delicatezza di progetto architettonico capace di preservare la struttura originale dell’antica dimora si riflette nella Suite Altana, fiore all’occhiello di Ca’ di Dio. Posizionata al terzo e ultimo piano, la suite è costituita da due ambienti finemente arredati in cui la ricerca di tenui cromie e l’uso di materiali come il vetro, il legno, il ferro battuto e il marmo rispecchiano Venezia. Una città magica, ammirabile a 360 gradi dall’altana privata: qui il bacino di San Marco, le luci della città e la brillantezza dei giochi di colore dell’acqua stupiranno gli ospiti.

Suite Executive Vista Rio Altana Suite Suite Vista Laguna

Gli ospiti possono accedere all’hotel a piedi dall’ingresso principale posto sulla riva omonima o direttamente in taxi attraverso la “porta d’acqua”. All’interno una lobby ricavata dall’antica chiesa, illuminata da un lampadario di oltre 14 mila cristalli in vetro di Murano - realizzato come da tradizione vetraria propria della città - volto a riprodurre tre vele che rispecchiano la forma e il movimento sinuoso delle sedute sottostanti: ne nasce un immediato senso di accoglienza e fresca ospitalità. Una reading room dove l’ospite può ritirarsi per cercare un momento di intimità e privacy, un bar e una corte, la principale, che diviene il luogo perfetto per sorseggiare e gustare il menu e le sue specialità; la corte è uno spazio aperto a tutti non solo agli ospiti dell’hotel.

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L’ingresso del Cà di Dio è condiviso con il bar interno e il ristorante
CHeck-in • giugno 2023 23 SHOW COOKING CONTEST EVENTI.DEGUSTAZIONI.CONVEGNI 22 23 24 SETTEMBRE 2023 PSR Calabria 2014/2020 Misura 3 – Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari Art. 16, Reg. UE 1305/2013 - Intervento 3.2.1. - Aiuti ad attività di informazione e promozione implementate da gruppi di produttori sui mercati interni SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: info@advmaiora.it www.consorziocipollatropeaigp.com www.latropeaexperience.it MAXMARIOLA CELESTINODRAGO IGLESCORELL I HIROHIKOSHODA FRANCESCO MA Z Z E I OPSEONINOTNA S I T O C R I S T I IEMOTONA

L’area benessere del Cà di Dio è un must raro a Venezia

L’area benessere è uno spazio intimo e confortevole per rigenerare corpo e mente grazie a un’ampia proposta di trattamenti, programmi esclusivi e personalizzati firmati The Merchant of Venice. Fiore all’occhiello è il Rituale al Tè Blu che sfrutta i benefici del tè blu, pregiata tipologia di tè cinese conosciuto anche come Blue Chai’s Butterfly Pea Blossoms, la maschera Splendor a base di foglie d’oro battute a mano nella città lagunare e il Trattamento Rosa Moceniga cresciuta e riscoperta in un antico giardino veneziano. La palestra è attrezzata con macchinari di ultima generazione per tenersi in forma in ogni momento della giornata.

Pura City Spa by The Merchant of Venice

è un rigenerante spazio, aperto anche agli ospiti esterni, che regala momenti di relax e frizzante piacevolezza. Immersa in un’atmosfera unica e ammaliante, con bagno

turco, sauna e percorso Kneipp, la Spa è il luogo ideale per riscoprire il valore dell’acqua e concedersi preziosi istanti di tranquillità. Tutti i trattamenti del marchio veneziano The Merchant of Venice sono sviluppati sulla base di profumazioni, materie prime e olii essenziali che riprendono antiche ricette importate nel corso dei secoli dai mercanti della Serenissima.

La ristorazione del Cà di Dio è legata alla città

A Ca’ di Dio tutto inizia con la stagionalità e ciò vale anche per la ristorazione. Ogni stagione ha il suo colore e i suoi frutti da cui trae ispirazione il menu, accogliendo gli ospiti “a casa” con preparazioni semplici di ingredienti stagionali di qualità che parlano da soli. L’obiettivo della cucina di Ca’ di Dio è regalare all’ospite un’esperienza autentica, ricca di storia, di luoghi e di persone, dove il cliente è al centro di tutto.

È innanzitutto rispetto delle tradizioni, dei prodotti, dei profumi e dei sapori; è una cucina dai gusti decisi, veritieri, fondata sulla qualità delle materie prime ed esaltata dalle abilità tecniche acquisite dall’esperienza e da una ricerca sempre costante.

Una cucina fatta con prodotti del territorio, senza dimenticare le eccellenze italiane, e da ricette dai gusti definiti, decisi, autentici ed equilibrati. Tutto è fatto in casa, con genuinità e tanta passione. Dalla panificazione con lievito naturale, all’uso di sole farine Bio macinate a pietra e prodotte in Veneto, fino alla pasta fresca e la pasticceria.

In primo piano anche i prodotti di alta qualità del territorio, dall’utilizzo di carni venete del Montello o dell’Alpago, ai formaggi veneti, alle verdure di Sant’Erasmo sino al pesce di laguna che non può mancare. Inoltre, l'orto interno fornisce ingredienti freschi per i piatti della cucina del “Respectus”, oltre a rappresentare un angolo di bellezza e tradizione nel cuore dell’hotel.

VERO Restaurant Alchemia Bar ESSENTIA Restaurant

I ristoranti dove è possibile degustare l’esclusiva proposta culinaria di Cà di Dio sono due: Vero, che offre un dehors esterno e una magnifica vista sulla laguna e sull’isola di San Giorgio ed è aperto a tutta la città, ed Essentia, situato all’ombra degli alberi di mimosa, offre un'altra opzione per cenare all'aperto durante l'estate.

A questi si aggiunge Alchemia Bar, il luogo ideale per sorseggiare un cocktail: dai grandi classici internazionali a quelli della storia veneta, reinterpretati in chiave moderna. In esclusiva per Ca’ di Dio è stata, inoltre, realizzata una linea di Gin ispirata ai principi del “Respectus”: il Gin al Sale, realizzato in collaborazione con Florian Rabanser, maestro distillatore di Zu Plun che vive ai piedi delle Dolomiti, che vuole

essere il frutto del dialogo e dello scambio tra la botanica lagunare, l’aria leggera e l’acqua cristallina della montagna.

Cà di Dio �� 041 0980238 ��slh.com/hotels/ca'-di-dio

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Riempi il tuo mondo di meraviglia

CHeck-in • giugno 2023 27 BEVI RESPONSABILMENTE

Lo chef's table di Daniele Turco

Un motivo in più per andare all'Hotel Gritti Palace

Daniele Turco

Sarà per la location, il Gritti resta pur sempre uno degli hotel con più fascino al mondo. E certamente è fra le mete più ambite di chi può soggiornare a Venezia e dove anche un semplice french toast o un Negroni potrebbero essere una grande soddisfazione da gustare ad un suo tavolo, magari sulla splendida terrazza a pelo d’acqua su Canal grande.

Sta di fatto che se al mito della location aggiungiamo la realtà di un servizio di assoluta qualità e di una cucina ricercata e di altissimo livello, allora una cena al ristorante Club del Doge al Gritti Palace diventa davvero un’esperienza da non perdere

Soprattutto se c’è di mezzo un elemento “sorpresa”, grazie a ciò che si può degustare con la formula “Chef’s Table”, dove non c'è mai un menu uguale a se stesso, ma tutto cambia a seconda del giorno, per ingredienti, lavorazione o stagionalità...

Negli ultimi anni il ristorante, sotto la guida di Daniele Turco, si è imposto come uno dei punti di attrazzione del Gritti (al pari delle favolose suite in cui dormire) tanto che lo chef ha da tempo avviato una serie di lezioni di cucina che attraggono soprattutto la clientela straniera, che si ferma apposta qualche giorno in più in hotel per imparare a fare la pasta o la Parmigiana. Parliamo di The Gritti Epicurean School che per il gruppo Marriott (che gestisce dell’elegante palazzo in stile gotico) è una sorta di un laboratorio segreto dove creare oro. L’alchimista è Daniele Turco, con giacca bianca e non certo con palandrane nere, e la materia aurea sono i piatti che propone ai clienti-studenti.

Ma come se la proposta fra menu e scuola non fosse sufficientemente ricca e di qualità, al Club del Doge da qualche mese è stata avviata una nuova iniziativa, lo Chef’s Table di Daniele Turco, uno spazio esclusivo dove al tavolo il gusto della sor-

La cucina di Daniele Turco come occasione per andare al ristorante del Gritti Palace
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presa è il vero "paron de casa". Si tratta di un progetto che va ad affiancare i menu degustazione e à la carte disponibili al fine dining, e che nasce come atelier di sperimentazione. Un luogo dove il trevigiano Daniele Turco, classe 1970 ed Executive chef dell’albergo, può dare spazio alla sua creatività. In questo sostenuto in pieno da Domenico Pellegrino, nuovo F&B manager dell’albergo.

La creatività di Daniele Turco alla base del successo del Club del Doge

Una creatività, quella di Turco, che nasce dalle sue radici venete su cui si sono innestate molte esperienze cosmopolite in giro per il mondo. La raffinatezza resta sempre la sua cifra stilistica, rintracciabile in ogni piatto, dove gusti e consistenze sono in equilibrio grazie alla sua scelta di cucina che, come ricorda spesso, punta su un gusto che sappia coniugare i diversi ingredienti, senza senza mai coprire i sapori. Niente salse inutili, quindi, o lavo-

razioni che tendono a sovraccaricare gli aromi. Insomma una cucina di grande ricerca, ma comprensibile oltre che buona.

Con adeguata prenotazione (almeno 3 giorni) si può provare una proposta di cucina raffinata (lo chef's table, ma anche il resto dei menù) che punta più che mai sulla stagionalità, la ricerca quasi maniacale delle materie prime migliori e la riconoscibilità degli ingredienti. E il punto di partenza sono ovviamente i prodotti locali e all’insegna della sostenibilità.

Poiché tutto si basa su ciò che è disponibile al momento, di seguito diamo un’indicazione di massima di cosa era possibile degustare “a sorpresa” a fine primavera-inizio estate. Per partire dai Tacos di girasole, miso, bieta e carote, sulla scia dei cicchetti veneziani. San Pietro, radicchietto di campo e semi di zucca e la Lattuga di mare in tempura erano un’altra proposta raffinatissima. E poi, ancora, Volpina con rape rosse, gel di kombucha di rose, mandorle, santoreggia e alghe, il Sedano rapa aglio olio e peperoncino,

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La sala principale del Club del Doge

mizuna e cozze di Scardovari, i Carciofini di Sant’Erasmo, beurre blanc, mentuccia, caffè di carciofo e tuorlo marinato e il Granchio blu, erbe e fiori di laguna e salsa chili, autentico piatto forte della proposta a sorpresa dello Chef’s Table.

Per citare altri piatti, pensiamo al Raviolo di asparagi selvatici, robiola e polvere di liquirizia, all’Astice, cicorietta, burrata ed emulsione di ricci di mare. E poi per il dessert Limone candito, gelato alla salicornia e crumble al pompelmo rosa o la spettacolare interpretazione di un Tiramisù che ricorda un’enorme fava di cacao.

Danielel Turco: in cucina mi piace sperimentare e accostare sapori

«Mi piace sperimentare e trovare nuovi accostamenti di sapore - spiega lo chef Daniele Turco - Per lo Chef’s Table indago i prodotti della Laguna, come le cozze di

La terrazza del Club del Doge - Hotel Gritti Palace Volpina con rape rosse La granceola col caviale

Scardovari, in arrivo dall’Isola della Donzella, ma anche celebro a modo mio le eccellenze e le primizie tipiche del territorio veneziano, come quando era tempo di asparagi e carciofi. Cerco di farle dialogare con tecniche provenienti da altre culture gastronomiche e con ingredienti insoliti come la mizuna, verdura nota anche come senape giapponese, oppure con specie aliene come il granchio blu, che si sta diffondendo in maniera preoccupante nelle nostre acque e minaccia la salubrità del nostro ecosistema territoriale. Impiegarlo nel nostro menu è anche una scelta di responsabilità e di sostenibilità, con la

volontà di tutelare la fauna e la flora da cui ci siamo sempre approvvigionati».

L’offerta dello Chef’s Table di Daniele Turco, di fatto una sorta di lavoro a mano libera, si accompagna ovviamente anche a un’attenta selezione per la carta dei vini secondo quella che è una tradizione consolidata del Club del Doge. E lo stesso vale anche per quanto riguarda i cocktail che possono accompagnare i vari piatti E il tutto in una location che, come detto all’inizio, ha pochi eguali al mondo e con una magnifica vista su Canal Grande.

Che Chef’s Table sia un nuovo fiore all’occhiello del Gritti può ben essere dimostrato dal commento di Paolo Lorenzoni, General manager dell’hotel. «Siamo davvero felici - dice - di poter creare un ulteriore momento di eccellenza nella nostra offerta gastronomica, che si integra alla perfezione nel modello di ristorazione promosso da The Gritti Palace, che si impegna per regalare momenti di autentico piacere per il palato, 24 ore su 24. Il lavoro compiuto da Daniele Turco ha conquistato in primis noi, con una proposta originale, ma allo stesso tempo centrata e attenta, in cui la commistione tra ingredienti e generi gastronomici è sempre felice. Un omaggio all’identità della nostra Venezia, mai uguale ma sempre fedele a se stessa».

The Gritti Palace a Venezia

The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel, Venice ha riaperto le sue leggendarie porte nel Febbraio 2013 dopo un meticoloso restauro, che ha riportato lo storico

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Lombata di manzo Tiramisù

CURIOSITÀ

Le origini

Collocato davanti alla maestosa basilica di Santa Maria della Salute, a pochi passi da Piazza San Marco e da La Fenice, il Gritti Palace deve il suo attuale aspetto architettonico di edificio gotico all'opera realizzata dalla famiglia Pisani nel 1475. Nel 1525 divenne la residenza privata del Doge di Venezia Andrea Gritti e nei secoli seguenti fu casa d'elezione per molte famiglie nobili e visitatori illustri, prima di venire convertito in hotel nel 1895.

edificio ai suoi fasti originari. Nel 1947 il Gritti Palace venne acquistato dal gruppo Ciga, dal quale derivano le radici dell'attuale brand The Luxury Collection.

In seguito al restauro, il Gritti Palace offre oggi 61 camere e 21 suites, alcune delle quali con vista mozzafiato sul Canal

Grande, tutte ispirate al ricco patrimonio storico veneziano e ai personaggi illustri che hanno segnato la storia dell’albergo e della città, come Ernest Hemingway e Somerset Maugham oppure intitolate alle istituzioni emblematiche della città, come La Fenice e Punta della Dogana, che simboleggia le radici artistiche e culturali di Venezia e del Gritti Palace.

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Club del Doge | Hotel Gritti Palace �� 041 794661 ��www.clubdeldoge.com

Belmond Hotel Cipriani

L'oasi veneziana dove si creano leggende

Situato in una posizione privilegiata di Venezia, l'Hotel Cipriani, A Belmond Hotel offre una vista mozzafiato sull'acqua, che abbraccia una panoramica incantevole dal Palazzo Ducale alla suggestiva chiesa di San Giorgio, con le pittoresche isole che fanno da sfondo. Questo hotel di lusso, rinomato in tutto il mondo, incanta i suoi ospiti in ogni centimetro della sua iconica struttura.

Ogni dettaglio è curato con maestria per garantire un'esperienza di assoluto splendore. Gli straordinari oggetti di antiquariato e l'artigianato locale esposti donano un'atmosfera senza tempo, trasportando gli ospiti in un viaggio nel passato. Nel contempo, l'hotel offre un'eleganza moderna con il suo ristorante stellato, il personale impeccabile e una delle rare piscine olimpioniche presenti in città. Tuttavia, ciò che rende davvero unico l'Hotel Cipriani è l'atmosfera romantica che lo pervade. Ogni angolo dell'hotel è permeato da un'aura speciale che accende la passione e crea momenti indimenticabili per coloro che scelgono di soggiornare qui

Il Porticciolo rappresenta il ristorante di pesce e oyster bar dell’Hotel Cipriani che offre agli ospiti e ai clienti esterni un'esperienza autentica che celebra il mare Adriatico. Recentemente, Il Porticciolo è stato insignito del prestigioso Special Award 2023 de la Liste Mediterranean, che conferma la sua eccellenza culinaria. È il luogo privilegiato dove poter gustare una vera tavola italiana all’aperto, immergendosi nella tradizione mediterranea con un tocco personale dell'executive chef Riccardo Canella

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STORIA Tra mito e leggenda

La storia del Cipriani inizia nel 1956 quando Giuseppe Cipriani decise di costruire un albergo per i jet setter, vicino a Piazza San Marco ma lontano dal trambusto della città. Solo due anni dopo gli ospiti illustri erano già numerosi, nacque così lo storico diario degli ospiti. Pagine ingiallite dal tempo che racchiudono disegni, dediche e ringrazimaneti di stelle come Burt Reyonolds, Candice Bergen o Cary Grant. Iconica la prima voce datata 1958 e scritta dall'attrice Martine Carol per Giuseppe

Cipriani: "Ho fatto il giro del mondo per tre volte, ma è qui che voglio rimanere".

E come dimenticare il Bellini, il cocktail divenuto sinomimo di Cipriani e creato all'Harry's Bar nel 1948? Semplice ma delizioso, a base di purea di pesche e Prosecco

Tra le specialità proposte, si possono trovare deliziosi piatti come la Tartare di tonno, servita con una fresca misticanza di stagione, pesto di salicornia, pianta caratteristica della laguna di Venezia, e una cialda allo zafferano. Un'altra opzione imperdibile è rappresentata dai Tagliolini di pasta fresca all’astice blu con asparagi bianchi di Bassano ed emulsione di corallo. Infine, per concludere il pasto, si consiglia di provare il Limone Amarcord, un sorbetto al limone con pistacchi marinati.

Se si desidera vivere un'esperienza culinaria ancora più raffinata, si può iniziare il pranzo con un aperitivo di ostriche di alta qualità, come le Perla del Delta, Gillardeau, Tsarskaya e caviale, accompagnati da un calice di vino o champagne. La carta dei vini offre una vasta selezione di annate, tra cui Dom Pérignon, Krug e Ruinart. Tra le oltre 300 etichette di vini locali e regio-

nali, si possono trovare gioielli come l’Orto di Venezia e il Pieropan - Soave Classico Calvarino. Il Porticciolo è l'ambiente ideale per un pranzo leggero sotto gli ombrelloni, un vivace aperitivo tra amici o una serata romantica sotto il cielo stellato.

La piscina, un'oasi con l'acqua marina a Venezia

La piscina dell'Hotel Cipriani, unica per la sua acqua marina a Venezia, offrirà ai suoi ospiti l'opportunità di rigenerarsi e trovare l'equilibrio tra corpo e mente, immergendosi nella tranquillità della natura circostante. La giornata potrà iniziare con un rinfrescante tuffo, seguito da momenti di relax sotto gli ombrelloni su teli dalle sfumature Bellini, il colore distintivo dell'hotel. Inoltre, quattro cabanas accoglienti sono disponibili sia per gli ospiti esterni sia nter-

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ni, offrendo uno spazio privilegiato circondato da ogni tipo di comfort. All'interno, i clienti potranno gustare frutta fresca di stagione e prodotti locali, accompagnati da deliziosi spumanti o succhi freschi. Coloro che lo desiderano potranno anche deliziarsi con un pranzo leggero direttamente in questo spazio privato, con le specialità del Bar Gabbiano e de Il Porticciolo.

L'opportunità di non dover pensare a nulla sarà un privilegio offerto ai clienti grazie al pool butler, il quale renderà il soggiorno indimenticabile occupandosi di ogni loro esigenza, dai drink alla prenotazione dei servizi dell'hotel e delle esperienze in città, garantendo una vacanza indimenticabile. Sarà possibile esplorare gli angoli meno conosciuti della laguna di Venezia a bordo di esclusive barche private, immergendosi nei colori e nei profumi di Torcello o Pellestrina. Per gli amanti delle passeggiate in bicicletta, una tappa imperdibile sarà il tour di Lio Piccolo, un'oasi di flora e fauna lagunari.

A partire da quest'anno, saranno disponibili nuovi servizi aggiuntivi che renderanno l'esperienza “pool life” ancora più esclusiva. Ogni mattina, gli ospiti interni avranno a disposizione lezioni personalizzate di yoga, tai chi e pilates, tenute da terapisti esperti che, su richiesta, eseguiranno anche massaggi e trattamenti a bordo vasca. Tra questi, l'Indian Head Massage, un massaggio alla testa e alla parte superiore del corpo per alleviare tensioni a collo e spalle, oppure il Guasha Face Massage, un trattamento liftante per il viso che, con movimenti circolari utilizzando pietra lavica, stimola la circolazione sanguigna

e linfatica. Ulteriori rituali potranno essere prenotati direttamente dal proprio lettino, per proseguire il percorso di relax presso il Casanova Wellness Centre dell'hotel. La protagonista assoluta di tutta l'area sarà una stazione dedicata al Bellini, la celebre bevanda preparata con polpa di pesche bianche e prosecco, proposta qui in molteplici varianti: dalla granita al gelato al Bellini Virgin e molto altro ancora.

Con il calare del sole, l'area piscina si trasforma in un luogo affascinante, pronto ad accogliere una serata all'insegna del glamour. Gli appassionati di cocktail troveranno la loro oasi nel rinomato Bar

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Birra Imperdibile Guida alle Birre d’Italia 2023

Slow Food

1a Classificata Categoria 21 (Porter, Stout)

Associazione Unionbirrai

Birra dell’Anno 2022

Birra Imperdibile Guida alle Birre d’Italia 2021

Slow Food

Medaglia d’oro

Categoria 5.4

Stout/Porter (Oatmeal Stout)

Brussels Beer

Challenge 2019

Medaglia di bronzo

Categoria 41 (Stout)

European Beer Star 2019

2a Classificata Categoria 19 (Stout)

Associazione Unionbirrai Birra dell’Anno 2018

Birra Imperdibile Guida alle Birre d’Italia 2023

Slow Food

Medaglia d’oro Categoria 4.3 Lager (German-Style Pilsner)

Brussels Beer Challenge 2021

Medaglia d’argento Categoria 4.3 Lager (German-Style Pilsner)

Brussels Beer Challenge 2020

Medaglia di bronzo Categoria 2 (German-Style Pilsner)

European Beer Star 2020

Certificato d’eccellenza Categoria 4.3 Lager (German-Style Pilsner)

Brussels Beer Challenge 2019

3a Classificata Categoria 1 (German and Bohemian Pilsner)

Associazione Unionbirrai

Birra dell’Anno 2019

3a Classificata Categoria 26 (Blanche, Witbier)

Associazione Unionbirrai Birra dell’Anno 2023

Medaglia d’argento Categoria 24A

Witbier (Belgian Ale)

Barcelona Beer Challenge 2022

Medaglia d’argento Categoria 29 (Belgian Wheat Beer)

European Beer Star 2018

Medaglia di bronzo

Categoria 47A (Traditional

German-Style Bock)

World Beer Cup 2023

Medaglia di bronzo

Categoria 6C

Dunkles Bock (Amber Malty

European Lager)

Barcelona Beer Challenge 2022

B5

Medaglia d’oro Categoria 4.5

German-Style Helles/Maibock/ Doppelbock

Brussels Beer Challenge 2021

Medaglia d’argento

Categoria 4.10

Lager (Helles)

Brussels Beer

Challenge 2020

Medaglia d’oro Categoria 4A

Munich Helles (Pale Malty

European Lager)

Barcelona Beer Challenge 2020

Medaglia d’oro

Categoria 15A

Irish Red Ale (Irish Beer)

Barcelona Beer

Challenge 2020

Medaglia d’argento

Categoria 3.2

Red Ale (Irish Red Ale)

Brussels Beer Challenge 2019

LE BIRRE DI OTUS VINCONO MEDAGLIE IN ITALIA E NEL MONDO

Abbiamo sottoposto le nostre birre alla valutazione di giurie importanti. I successi ci stimolano a proseguire nella creazione di prodotti che uniscono carattere artigianale e capacità di soddisfare il gusto di un pubblico ampio.

BIRRIFICIO OTUS Via Rumi, 7 - 24068 Seriate (Bergamo)

Italia - birrificiootus.com

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SIDE B OS7 REDVOLUTION PILS 2
2023 2023
RED&GO AMBRANERA Birrificio

Gabbiano, dove potranno gustare l'eccellenza dell'arte della mixology. Dalle ricette classiche eseguite alla perfezione alle creazioni più innovative, come il Casanova Garden Spritz, ispirato alle erbe aromatiche dei romantici giardini di Casanova.

Durante la notte, Il Porticciolo diventa il luogo ideale per sorseggiare champagne e deliziarsi con crudi di mare e ostriche freschissime. Queste prelibatezze sono condite con pepe rosa e bergamotto, citronette al peperoncino fermentato, prezzemolo e limone, olio extravergine e frutto della passione, oppure scalogno e champagne.

A partire da giugno, il ristorante è aperto per cena dal giovedì al sabato, dalle 19.30

alle 22.30. Durante queste serate, la piscina prenderà vita con giochi d'acqua, dj set e performance musicali dal vivo.

Belmond Hotel Cipriani �� 041 240801 ��www.belmond.com

Agli Amici Dopolavoro Un'esperienza unica al ristorante del JW Marriott Venice

Sbarchiamo (dal treno) a Venezia Santa Lucia, prendiamo un water taxi e in otto minuti siamo sull’Isola, per godere dell’arte dispensata dallo chef Emanuele Scarello. Di fronte e in mezzo alle rose riapre il ristorante gourmet “Agli Amici Dopolavoro”, che si aggiunge ai locali della famiglia Scarello; anch’essi si chiamano “Agli amici” e li troviamo a Godia (due stelle Michelin, Udine) e a Rovigno (una stella Michelin, Istria). Agli Amici Dopolavoro rappresenta il fiore all’occhiello del JW Marriott Venice Resort & Spa, un grande resort di charme che in pratica copre tutta l’Isola

delle Rose. La struttura può vantare 266 camere e suite, disegnate in stile contemporaneo dall’architetto Matteo Thun e suddivise in due esperienze principali: le camere JW, situate nell’edificio principale; e le JW Retreats immerse nel verde, ossia La Residenza, La Maisonnette, L’Uliveto e l’esclusiva Villa Rose.

Agli Amici Dopolavoro: l'accoglienza che sa di casa

La proposta gastronomica del JW Marriott Venice Resort & Spa è di quelle che spaccano, si direbbe in linguaggio social, ovvero intrigano, si direbbe in linguaggio umano: quattro ristoranti, tra cui il Sagra Rooftop Restaurant, guidato dall’executi-

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La sala superiore del ristorante di Guido Gabaldi CLICCA QUI PER L'ARTICOLO COMPLETO

CURIOSITÀ La storia dell'isola

L’Isola delle Rose è artificiale e nacque nel 1870 nella parte sud della Laguna veneziana, sul ramo del Canale Rezzo, grazie alle terre di riporto prodotte dagli scavi compiuti per costruire il porto di Santa Marta. Inizialmente impiegata come deposito di combustibili, si ritrovò dopo pochi anni ad ospitare coltivazioni di ulivi ed ortaggi, mentre i magazzini vennero trasformati in strutture adatte all’accoglienza, alla cura e al ricovero di uomini e donne in cerca di quiete, spesso convalescenti dopo lunghe malattie. Grazie alla sua posizione strategica tra la laguna e il mare, nonché alle brezze che generano un clima mite e benefico, l’isola vanta una ricchezza di piante non ritrovabile in alcun altro posto a Venezia. Negli anni trenta del secolo scorso sull’isola venne eretto un vero e proprio ospedale, che affiancò la precedente attività di assistenza e cura, trasformando definitivamente l’isola in un luogo perfetto per chi desiderasse concedersi un periodo di riposo e aria buona, come si diceva all’epoca.

ve chef Giorgio Schifferegger, con vista spettacolare sul parco dell’isola e sulla laguna fino al campanile di San Marco, ambiente perfetto per un lunch leggero o una cena romantica.

E poi tre bar, il Pop up Bar firmato da Moet presso l’Infinity Pool e il Pop Up della Pizzeria Gourmet, firmata dal maestro Renato Bosco, dove in esclusiva per la stagione estiva 2023 sarà possibile gustare le specialità che hanno reso celebre lo chef veronese. Gli ospiti possono inoltre gustare un pranzo a bordo piscina assaggiando piatti al barbecue al Giardino Grill.

E siccome nello sfavillare di tutte queste possibilità c’è il rischio di abbagliarsi, focalizziamoci pure sul ristorantino gourmet e chiediamo ad Emanuele Scarello di partire dal titolo di testa: amici e dopolavoro

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«Agli amici - spiega lo chef - sono due parole che rispecchiano in modo fulmineo l’idea di accoglienza che la mia famiglia porta avanti dal 1887. Cuciniamo ogni giorno, per ogni ospite, come se fosse un membro della famiglia. Questo il segreto, se vogliamo chiamarlo così, che si tramanda di generazione in generazione. Quello che mettiamo nel piatto può cambiare, mentre lo spirito deve rimanere identico: la gratitudine per chi sceglie di credere nella nostra ospitalità, e in qualche modo è accolto in casa nostra Il Dopolavoro è il fabbricato che ci ospita qui sull’Isola: nel secolo scorso serviva agli addetti dell’ospedale come luogo di ritrovo e relax, prima di venir trasformato in hotel. E oggi ambisce a funzionare in modo molto simile: si può venire qui per rilassarsi, godersela insieme agli amici. Il general manager del JW Marriott, Cristia-

no Cabutti, ci ha invitati sull’Isola perché gli è sembrato vincente questo concetto molto semplice».

Lo stile di Emanuele e Michela Scarello

Non così semplice: con l’apertura qui al Dopolavoro, e la collaborazione con l’Hotel Palazzo Tirso di Cagliari (Ristorante “Terra”), i locali che fanno capo agli Scarello sono quattro. Qual è l’ambizione, una catena di ristoranti?

Ma no, restiamo coi piedi per terra. Durante la pandemia abbiamo pensato a come redistribuire le nostre energie, e abbiamo fatto le nostre scelte: i ragazzi che lavorano con noi e crescono sotto i nostri occhi meritano la possibilità di diventare responsabili di una cucina e di un budget, senza dover sempre

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Cristiano Cabutti, general manager del JW Marriott con Emanuele e Michela Scarello

rimanere sotto l’ala protettrice di Emanuele Scarello, chef, e Michela Scarello, maître e sommelier. Lo facciamo quando ci rendiamo conto che il personale è pronto ad affrontare la sfida, non c’è un piano precostituito con x punti di ristoro da aprire e x anni di tempo per metterlo a terra. Quasi senza che ce ne accorgessimo, è venuta su una specie di scuola Scarello che porta in giro il nostro stile. In Italia e Croazia, per ora.

Ci potrebbe ora descrivere i due menu che “Agli Amici Dopolavoro” presenta in occasione della riapertura?

Uno si chiama Laguna Mare, ovvero amare la laguna, ci piace questo gioco di parole. Tutto il pesce che verrà utilizzato è pesce che non può essere allevato: sogliola, mazzancolla, seppiola e moleca, in modo da favorire la stagionalità dei prodotti, locali e selvatici, in un’ottica di sostenibilità, circolarità e dialogo con il territorio circostante. È questa una chiave di lettura basilare: non abbiamo in carta pezzi pregiati, abbiamo messo da parte le aragoste, si trova invece il prodotto che peschiamo qui davanti. Il secondo è il Rose Garden,

Jellyfish con seppiole, mazzancolle, salsa verde e crema di melanzane

dedicato in toto alla parte vegetale, che può essere anche marina, visto che nell’insalata di mare proponiamo le alghe. Come fuori menu, abbiamo in degustazione un tortello ripieno di moleca (granchio privo di carapace) servito con brodo di schie, cioè i gamberetti di laguna.

Qualche dettaglio in più le creazioni di Emanuele Scarello se lo meritano a prescindere: il menu degustato presentava all’inizio l’alga spirulina con panna cotta allo yuzu, olio e semi di sesamo, a seguire un misterioso Jellyfish con seppiole, mazzancolle, salsa verde e crema di melanzane, e trascuriamo le altre invenzioni per arrivare alla semplicità del manzo alla brace, con insalata di mele e salsa di acetosella. Quanto basta per incidere la memoria di visitatori e turisti da ogni parte del mondo, come Venezia merita. E gli Scarello pure.

Va comunque ricordato, dopo questa carrellata per golosi e gourmet, che l’offerta ricreativa del JW Marriott Venice Resort & Spa include una gran varietà di proposte amene: non possiamo tacere della Spa. Con i suoi 1750 mq, offre otto cabine con vista sulla laguna e una meravigliosa suite, una sauna e bio sauna, l'hammam e una bellissima piscina riscaldata interna, che prosegue all’esterno attraverso una sequenza di vetrate scorrevoli.

Da maggio in poi è tornata l’apertura serale, fruibile sino alle 23, per chi volesse godere del relax garantito dalla più grande Spa di Venezia… E farlo sotto le stelle.

Ed anche le famiglie avranno da JW Marriott Venice la giusta dose di considerazione: sono fruibili numerose esperienze create apposta per intrattenere i più piccoli durante la giornata. Il resort, infatti,

include l’attrezzatissimo Kidz Club, supportato da Brick4Kidz, che non propone ai piccoli ospiti solo una “children room”, ma un programma di attività che coinvolge sia il resort sia la città e dà una mano ai genitori ad intrattenere i bambini durante le visite turistiche, fornendo al tempo stesso moltissimi spunti didattici.

JW Marriott Venice Resort & Spa

�� 041 8521300

��www.marriott.com

Parfait Debic, ogni piatto è una magia.

È l’ora di stupire con deliziosi parfait, mousse e semifreddi. Con Parfait Debic puoi contare su un alto livello di servizio e un notevole risparmio di tempo, senza mai scendere a compromessi con la qualità. Sperimenta, creando nuove varianti... la scelta è tua!

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La Festa del Redentore

all’Hilton

Molino Stucky

L’Hilton Molino Stucky, con la sua posizione privilegiata lungo le sponde de La Giudecca, è il luogo ideale per vivere al meglio quest’incredibile serata, il 15 luglio, con le cene di gala firmate da Ivan Fargnoli

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Tanti sono gli eventi che nel corso dell’anno rendono ancora più splendida Venezia. Ma c’è una ricorrenza che è, forse, più importante delle altre nel cuore di veneziani e turisti: la Festa del Redentore, che cade il 15 luglio. In occasione di questo evento antico e spettacolare, la Serenissima si anima, infatti, nel suo massimo splendore, per una giornata ricca di eventi, decorazioni colorate, musiche festose per poi culminare con gli iconici e famosi fuochi d’artificio.

Dove ritagliarsi un soggiorno altrettanto spettacolare? L’Hilton Molino Stucky, con

la sua posizione privilegiata lungo le sponde de La Giudecca, è senza dubbio il luogo ideale per vivere al meglio quest’incredibile serata, immersi nel cuore dell’evento, e con una prospettiva magica sulla città in festa.

Anche perché, centro e fulcro della Festa del Redentore, infatti, è proprio l’isola della Giudecca con la sua Chiesa del Santissimo Redentore, e con il ponte votivo che la collega per l’occasione a Le Zattere, e su cui di dipana la storica processione.

Lungo le sponde dell’isola residenti e visitatori festeggiano in un’atmosfera unica e gioiosa, mentre il canale della Giudecca si

CHeck-in • giugno 2023 51
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CURIOSITÀ

La storia del Molino

L'idea originale di istituire un mulino nella laguna veneta venne a Giovanni Stucky intorno alla metà dell'Ottocento in seguito allo studio del funzionamento di diversi mulini in paesi esteri. In base a tali studi, l'imprenditore decise di sfruttare il canale veneziano per un veloce trasporto via acqua del grano da destinare al mulino dell'isola di Giudecca. La progettazione dell'imponente complesso fu affidata all'architetto Ernst Wullekopf, che realizzò uno dei maggiori esempi di architettura neogotica applicata ad un edificio industriale. L'impianto modello - dotato di illuminazione a gas - dava lavoro, a pieno regime, a millecinquecento operai impegnati in turni che coprivano l'intera giornata ed era in grado di macinare, nel periodo di maggiore funzionalità, 2.500 quintali di farina al giorno

anima delle innumerevoli barche che si radunano per ammirare da vicino non solo la processione ma anche gli spettacolari fuochi d’artificio.

I menu per la Festa del Redentore

Naturalmente come in ogni festa che si rispetti, non può mancare il buon cibo, per questo l’executive chef dell’Hilton Molino Stucky, Ivan Fargnoli, ha ideato speciali esperienze gourmet declinate in due cene di gala esclusive: una allo Skyline Rooftop Bar, il bar più alto della città, e l’altra al ristorante Aromi, con la sua terrazza protesa a pelo d’acqua sulla banchina del canale della Giudecca. Al centro dei menu il pesce,

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declinato in un percorso gastronomico innovativo e contemporaneo.

Nel dettaglio, l’esperienza in laguna del ristorante Aromi inizia con Carpaccio di gamberi Carabineros, passion fruit, riso nero soffiato, gel al limone siciliano, per poi proseguire con il Filetto di halibut, purea di cavolfiore, curry e maionese di astice e molto altro. Qui l’ospite degusta la cena nel clou della festa, immerso in una cornice unica come quella della laguna, per poi spostarsi sul rooftop accanto alla piscina per godere dall’alto dello show dei fuochi.

Ma per vivere la Festa del Redentore in un contesto esclusivo e da una posizione assolutamente privilegiata e riservata, la scelta può essere solo la cena di gala dello Skyline Rooftop Bar. L’ambiente accogliente e prestigioso, la vista ineguagliabile che spazia dal Canale della Giudecca a tutta la Serenissima e l’eccellenza gastronomica rendono questo appuntamento un evento magnifico e affascinante. Qui lo chef deli-

zierà gli ospiti con un menu che comprende Tartare di tonno con maionese al lime servita su crostino, Filetto di merluzzo oceanico Glacier 51, riduzione di crostacei, salicornia e insalata riccia e molte altre pregiate portate in un abbinamento vini ricercatissimo selezionato personalmente dal maître Giovanni Burrafato

Skyline Rooftop Bar: Cena di Gala 15 luglio 2023, ore 20.00 - Prezzo: 510 euro a persona Ristorante Aromi: Dinner Experience By The Lagoon 15 luglio 2023, ore 20 - Prezzo: 380 euro a persona.

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Hilton Molino Stucky Venice �� 041 272 3311 ��www.molinostuckyhilton.it

Hotel Excelsior Venice Lido Resort Un'estate all'insegna di buon cibo, arte e sport

Un’estate

sport, per l’iconico hotel sulla spiaggia di Venezia, che dal 1932 ospita

cinema

la Mostra del Cinema di Venezia

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All’Hotel Excelsior Venice Lido Resort in estate non ci si annoia mai! Anche quest’anno l’iconico hotel sulla spiaggia di Venezia ha preparato un ricco programma di appuntamenti per tutti i gusti: dall’arte all’enogastronomia, dal cinema allo sport.

Proprio gli amanti della buona tavola devono segnarsi in agenda le date dal 10

al 16 luglio. Perché in queste giornate, lo chef Daniele Priori, dinamico portavoce della cucina creativa territoriale attenta alla tradizione, darà la possibilità di gustare i suoi piatti tipici del sud. In particolare, venerdì 14 luglio la serata sarà dedicata ai Quartieri Spagnoli, con piatti che celebrano il mix tra la due realtà, dalla “’mpepata” di cozze all’andalusa alla paella di riso mista ai sapori del golfo partenopeo, dallo spiedo di gamberone alla catalana alla crema catalana di

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ricca di eventi dall’arte all’enogastronomia, dal
allo

pastiera e non solo. Senza dimenticare l’Antica Pizzeria da Michele protagonista nel menu di tutti i giorni per gustare la pizza di Napoli famosa in tutto il mondo, per il secondo anno a Venezia.

Gli appassionati di bollicine potranno, invece, arricchire la loro esperienza emozionale con la maison di Champagne de Prestige Comte de Montaigne, che vanta le vere origini dello Chardonnay, che porta i pregiati vini dal cuore dell’Aube a Venezia Lido, dove sarà possibile gustare anche nuovi cocktail e piatti nel segno dello champagne, creati ad arte dall’Hotel Excelsior Venice Lido Resort.

E a Ferragosto c’è la cena sotto le stelle a cura dello chef Antonio Ramella: dall’aperitivo alle 5 portate un percorso di gu-

LIDO E CINEMA...

Cinecittà in mostra

Oltre a cibo e vino, nell’estate dell’hotel, come dicevamo c’è spazio per l’arte e lo sport. Si inizia con la fotografia grazie a una mostra d’effetto, aperta a tutti fino a ottobre, realizzata in collaborazione con Cinecittà. Protagoniste 28 gigantografie di Anna Magnani e Gina Lollobrigida, due artiste straordinarie ritratte in bianco e nero, che dominano il salone principale dell’hotel in un percorso dal grande fascino, dalla laguna al mare.

sto che porta in tavola specialità come l’astice, il risotto del doge e la manzetta veneta e si conclude con gli spettacolari fuochi d’artificio.

Hotel Excelsior Venice, icona del Lido di Venezia

Ma l’Hotel Excelsior Venice Lido Resort, sulla splendida isola del Lido, è anche semplicemente il luogo perfetto per il relax a soli 15 minuti di barca dalla città storica, raggiungibile con un motoscafo privato. Con camere spaziose e sofisticate, incluse junior suite e suite, che adottano un classico tema moresco, oltre a grandi spazi per riunioni ed eventi, l’hotel offre una gamma completa di servizi su misura per soddisfare le esigenze dei viaggiatori.

La ristorazione celebra la cucina locale veneziana e globale all’Elimar Beach Bar

and Restaurant, il Blue Bar, il ristorante Adriatico e il Pool Bar dell’hotel.

L’hotel vanta anche Cabanas sulla spiaggia con vista sul Mar Adriatico, che fanno da sfondo allo stabilimento balneare più esclusivo del mondo. Ricordiamoci, infatti, che dal 1932 l’Hotel Excelsior ospita la Mostra del Cinema di Venezia.

Luglio è il mese dello sport

Dal 1° al 15 luglio Francesca Carol Rolla, insegnante formatasi nella culla e capitale dello yoga ai piedi dell’Himalaya e in Spagna, porta per la prima volta a Venezia il Sup Yoga (Stand Up Paddle Yoga), per la pratica sul mare esattamente di fronte all’affascinante spiaggia dell’hotel;

Dal 17 al 23 luglio, il campione olimpico Igor Cassina, il grande ginnasta italiano noto per le sue abilità alla sbarra, porta all’Hotel Excelsior Venice Lido Resorts il calisthenics, l’arte di usare il proprio peso corporeo per la ginnastica a corpo libero.

Hotel Excelsior Venice �� 041 526 0201 ��www.hotelexcelsiorvenezia.com
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Il Veneto ...attraverso

Il Canale Battaglia

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Riscoprire gli ambienti più suggestivi del Veneto attraverso le antiche vie d'acqua navigabili, per un turismo lento, responsabile e sostenibile. È questo l'obiettivo di Slow Flow - Veneto Waterways Experience, progetto che valorizza e promuove il Veneto, facendo scoprire il territorio da un altro punto di vista, quello dei fiumi e dai canali artificiali, attraverso la combinazione di proposte esperienziali e vacanze Slow&Green

Un'innovativa offerta turistica che si sviluppa attraverso una stretta collaborazione tra 24 operatori del settore della navigazione fluviale e lagunare, del turismo in bicicletta, delle strutture ricettive e dei servizi per eventi. L'obiettivo primario è quello di promuovere e valorizzare il

turismo lungo le vie d'acqua e rafforzare visibilità e conoscenza delle destinazioni turistiche minori del Veneto. Diverse sono le opportunità che aggregano l'esperienza della lenta navigazione con la conoscenza del territorio, il paesaggio culturale, la storia, l’architettura e le esperienze enogastronomiche. Ecco, ad esempio, un suggestivo itinerario che ha come base di soggiorno Abano Terme (Pd) e che si snoda tra le morbide pieghe dei Colli Euganei.

Abano Terme, oasi di benessere

Abano Terme, rinomata per le sue acque che sgorgano a una temperatura di circa 80°C, è uno dei centri termali più antichi e prestigiosi d'Europa. Adagiata in una posizione incantevole ai piedi dei Colli Euganei, Abano è specializzata in trattamenti di fangoterapia e balneoterapia da provare,

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Villa Barbarigo

ad esempio presso l'Hotel Plaza nel cuore della cittadina termale. Qui l'esperienza si arricchisce con la Sensory Pool, la prima piscina in Italia ad offrire un'immersione totale grazie a stimoli audiovisivi che amplificano l'effetto rilassante dell'acqua termale. Al Plaza il benessere è protagonista anche a tavola grazie a piatti gustosi, bilanciati e ben eseguiti con ingredienti di stagione, preferibilmente biologici e a chilometro zero, magari abbinato a birre e vini di cantine dei Colli Euganei. La zona pedonale di Abano Terme è ideale per una piacevole passeggiata, lo shopping e un aperitivo nei locali della zona come un classico Spritz o una birra artigianale come la Monterosso, magari andando direttamente alla sede del birrificio a Montegrotto Terme (Pd), a pochissimi chilometri da Abano: fondato nel 2012 da tre amici, è un laboratorio che valorizza le materie prime dei Colli Euganei e i processi artigia-

nali.

Il Canale Battaglia, antico crocevia per il commercio

A pochi passi da Abano si parte alla scoperta della Riviera Euganea, navigando tra le acque del canale Battaglia, opera costruita dai padovani all’inizio del 1200. Come un fiume di storia, si snoda sinuoso dal Bacchiglione, dal cuore antico di Padova, per poi espandersi verso Sud-Sud Est fino ad abbracciare Battaglia Terme (Pd).

Questo canale, compagno di viaggi dei secoli passati, ha sempre rappresentato un cruciale crocevia per il commercio (tra i suoi flutti si trasportavano tesori, come ad esempio la trachite estratta dalle viscere dei Colli Euganei) collegando, attraverso l’intreccio di canali, fiumi e navigli, i Colli Euganei a Venezia, Vicenza e oltre, si poteva raggiungere addirittura la Svizzera.

Navigazione sul Canale Battaglia

Castello del Catajo, un viaggio nel tempo lungo l'antico sentiero fluviale

Il corso di questo antico sentiero acquatico accompagna con il suo silenzio meraviglie come il Castello del Catajo, che si erge come un integro faro nel tempo: costruito tra il 1570 e il 1573 e successivamente ampliato fino alla seconda metà del XIX secolo, è il riflesso tangibile dell'ambizione e del fascino di un'epoca passata Ma qual è l'etimologia del nome “Catajo”? Secondo alcune teorie, potrebbe essere correlato al termine "Catai", che nel passato si riferiva alla Cina (testimoniato anche dalla presenza di una statua fontana in cui Bacco e altre divinità cavalcano un elefante). Altri sostengono invece che derivi da “Ca del Tajo” ovvero “la residenza/tenuta

del taglio”, con possibile riferimento allo scavo del Canale di Battaglia che tagliò a metà molti appezzamenti agricoli.

Quale che sia la verità non lo sappiamo, ma le diverse interpretazioni offrono un fascino intrigante all'origine di questo nome sia che sia collegata a terre lontane o alla sua attiguo posizione privilegiata lungo la via d'acqua. Le pareti interne del Castello, testimonianza viva della grandezza dei giorni andati, furono affrescate da Gian Battista Zelotti, discepolo di Paolo Veronese e i cicli di affreschi che si snodano lungo queste mura narrano le gesta della famiglia Obizzi, portando in vita uno spettacolo pittorico straordinario come una favola dipinta. Il tutto, oggi, sotto l’attenta supervisione del custode felino: il rosso gatto Gingerino.

Museo della Navigazione Fluviale, la storia delle vie d'acqua

L'avventura continua a bordo della motonave condotta dal capitano Maurizio del Delta Tour Navigazione Turistica, della

rete Slow Flow, lungo il placido canale Battaglia per arrivare a uno dei momenti più sorprendenti del percorso, l'attraversamento della conca di navigazione: un capolavoro ingegneristico inaugurato nel lontano 1922 da Benito Mussolini, che regala timorosi brividi di emozione mentre si supera un dislivello di oltre 7 metri attraverso l’attenta gestione dell’apertura delle paratie tra i due corsi d'acqua per approdare al Museo della Navigazione Fluvia-

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Maurizio Ulliana

Wine is art. Respect it.

frigo2000.it

Diretto da Maurizio Ulliana, è un luogo affascinante che permette ai visitatori di immergersi nella storia delle vie d'acqua e dei barcari che solcavano canali e fiumi del Veneto e oltre regione. Un mondo che corre sull’acqua che Paolo Malaguti ha riportato nel suo romanzo "Se l'acqua ride" (Premio Campiello 2021) ed è documentato anche dal volume “Canali e Burci” testimonianza della navigazione interna locale e della cultura di uomini che per tanti anni si sono guadagnati la vita nelle vie d’acqua del Veneto.

Attraverso gli oggetti esposti, il Museo della Navigazione Fluviale ci conduce in un viaggio attraverso 5 sezioni (su 3 piani) che illustrano le diverse tipologie di imbarcazioni, le attrezzature utilizzate negli squeri (cantieri navali tradizionalmente utilizzati per la costruzione, la riparazione e la manutenzione delle gondole), il sistema idroviario del territorio, l'evoluzione dei mezzi di propulsione e gli oggetti

La tipica "barca forata"

di vita di bordo delle barche. Una curiosità esposta è la barca forata che serviva per il trasporto dei pesci vivi come fonte di alimentazione ma anche per scambi e baratti. Allontanandosi dalla conca di Battaglia Terme, ci si imbarca sul canale Bisatto che conduce verso Monselice (Pd), cittadina dominata dall’alto del Colle della Rocca da una imponente fortificazione meglio nota come il Mastio Federiciano. Ma Monselice non è solo un luogo di antiche roccaforti: il centro storico è un labirinto di stradine pittoresche, piazze accoglienti e palazzi affascinanti, che invitano a passeggiare e a perdersi tra le sue meraviglie architettoniche.

Il Giardino Monumentale Valsanzibio

A pochi chilometri da Monselice tra le meraviglie nascoste del passato, sorge il Giardino monumentale Valsanzibio di Villa Barbarigo. Un luogo incantevole che un tempo poteva essere raggiunto via acqua e che ha affrontato le sfide della bonifica che prosciugò la valle antistante.

Fu creato tra il 1665 e il 1696 dalla potente famiglia veneziana dei Barbarigo, come voto a Dio per sconfiggere la peste del 1630, ed è stato concepito per dare un messaggio di speranza, invitando i visitatori ad affrontare le difficoltà della vita e a trovare sempre una soluzione, a riflettere sul valore del tempo e a vivere intensamente, gioiosamente, in attesa dell'eternità.

L'itinerario all'interno del giardino si snoda attraverso diverse tappe "salvifiche"

le.

e inizia con il suggestivo “Padiglione di Diana”, l'antica e monumentale porta d'ingresso via acqua alla tenuta dei Barbarigo nel XVII e XVIII secolo. Questo padiglione fu una delle prime opere realizzate nel progetto concepito dal geniale Bernini, i cui lavori ebbero inizio intorno al 1662.

Tutto il giardino monumentale si sviluppa poi come un'opera d'arte che combina architetture, ruscelli, cascate, fontane, laghetti e giochi d'acqua, immersi in una vegetazione composta da alberi secolari tra cui Cedri dell’Himalaya, dell’Atlante, della California. All'interno di questo paradiso verde, si articola un labirinto di bossi, il cui percorso è lungo un chilometro e mezzo, che forse è il più antico del suo genere al mondo, risalente a circa 400 anni fa. Le pareti di bosso si ergono fino a 5 metri di altezza e incantano i visitatori con la

loro bellezza senza tempo. È un giardino monumentale quello di Valsanzibio così sfarzoso che è stato soprannominato “Piccola Versailles italiana”, richiamando alla mente la sontuosità dei giardini francesi. Oggi, si presenta come uno dei più grandi e meglio conservati giardini storici del mondo, tanto da essere stato premiato come “Il più bel giardino d'Italia” nel 2003 e tra i primi in Europa nel 2007.

Laghetto della Costa e Arquà Petrarca

Il Laghetto della Costa, incastonato nel territorio di Arquà Petrarca (Pd) nel suggestivo Parco Regionale dei Colli Euganei, si presenta come uno straordinario specchio d'acqua formatosi naturalmente grazie a sorgenti termali sotterranee. La sua

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Il Padiglione di Diana

storia e il suo valore naturalistico sono così rilevanti che, dal 2011, l'insediamento del Lago della Costa è stato riconosciuto come un luogo di interesse comunitario e incluso nel sito Unesco “Siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino”.

A pochi chilometri dal Laghetto della Costa, ai piedi dei Colli Euganei, si staglia, Arquà Petrarca, uno dei borghi più incantevoli d'Italia. Questo luogo è stato scelto dal poeta Petrarca come ideale “buon retiro” presso una una magnifica dimora donata da Francesco il Vecchio da Carrara, Signore di Padova, cui Petrarca stesso sovrintese al restauro nel 1369, agognando un luogo dove trascorrere serenamente la sua vecchiaia. Gli affreschi sulle pareti, che raffigurano scene tratte dal Canzoniere e dai Trionfi, trasmettono ancora oggi l'essenza di quel periodo sereno. Ma c'è un'insolita curiosità che rende questa dimora ancora più affascinante. La custodia della casa fu affidata a una discendenza di donne, eredi della famiglia Trentin, che ancora oggi accolgono i visitatori in un emozionante viaggio nel tempo.

Tra queste, spiccava la figura di Maria Trentin, una delle figlie nubili della famiglia la cui conoscenza profonda del Canzoniere era così vasta che negli anni

Casa Petrarca Arquà Petrarca

'60 partecipò e vinse al quiz “La Fiera dei Sogni”, condotto da un giovane Mike Bongiorno. Con il premio ottenuto, Maria donò un contributo inestimabile alla Biblioteca Comunale, che è stata dedicata a lei, e ricevette il riconoscimento di cavaliere del lavoro, simbolo tangibile del suo impegno e dedizione. La testimonianza di Petrarca recentemente si è fatta ancora più viva grazie al Parco Letterario Petrarca e Colli Euganei, il primo in Veneto che coinvolge 16 comuni del Padovano: il trait d’union che accomuna queste località è una serie di targhe letterarie con citazioni di scrittori che nelle loro opere hanno descritto e celebrato questi luoghi. Ad esempio presso la tomba del Petrarca si trovano due targhe letterarie con i versi tratti dal IV canto del Childe Harold’s Pilgrimage (Il pellegrinaggio del giovane Aroldo) di Lord Byron e un’altra si trova di fronte la casa museo con una citazione dalla Canzone CXXIX del Canzoniere.

Le Giuggiole dei Colli Euganei

La zona di Arquà Petrarca, caratterizzata da un clima mediterraneo e una straordinaria biodiversità, è il luogo ideale per la coltivazione della giuggiola, tanto che è stata scelta come il frutto simbolo di Arquà. Gli antichi Romani consideravano il giuggiolo come un simbolo del silenzio, poiché adornava i templi dedicati alla dea Prudenza. Questa pianta ha trovato la sua strada fino ai Colli Euganei grazie ai Veneziani ed era coltivata in prossimità delle dimore padronali, in luoghi riparati e baciati dal sole, come simbolo di buon auspicio. Ricca di vitamina C e con proprietà benefi-

che per il fegato, la giuggiola si mangia sia appena giunge a maturazione sia quando raggrinzisce diventando più dolce e assumendo le sembianze di un dattero.

Sebbene molti conoscano il celebre modo di dire “andare in brodo di giuggiole”, non tutti sanno che è esiste realmente un dolce liquore di circa 24°, il Brodo di Giuggiole prodotto dall'Azienda Agricola Scarpon, che unisce sapientemente giuggiole, mele cotogne, melograno e uva, particolare per la fragranza di mandorla e rosa. Inoltre, la giuggiola ha dato vita all'aperitivo “bandiera” dei Colli Euganei, lo Spritz Euganeo, creato da Pino Cesarotto presso l'Enoteca di Arquà. Questo cocktail a base di Fior d'Arancio Moscato Docg dei Colli Euganei è arricchito da un bitter dalla ricetta segreta, preparato personalmente da Pino. Per completare l'esperienza, lo spritz viene guarnito con una giuggiola sotto grappa.

Giuggiole e Spritz Euganeo

Monselice, Este e Montagnana Il fascino delle città murate

Montagnana

Monselice, Este e Montagnana sono tre delle quattro città murate della provincia di Padova, la quarta è Cittadella. Sono tutte ricche di fascino e ricolme di storia, ed ognuna ha origini antichissime. A cominciare da Este, fondata dai veterani dell’imperatore Augusto con il nome di “Ateste”. Poi Montagnana il cui nome sembra derivare da Motta Aeniana che in latino medievale indicava una stazione di posta collocata su una piccola altura

Infine Monselice, l’antica Mons Silicis, unica nel suo genere grazie alla struttura

del centro storico con le caratteristiche piazze su cui si affacciano palazzi di prestigio. Tre cittadine che hanno conservato, per buona parte, le mura medievali e rinascimentali, che oggi rappresentano un importante elemento di attrazione turistica.

Distano pochi chilometri l’una dall’altra: la distanza tra Monselice ed Este e Montagnana è rispettivamente di 8 e 25 chilometri. Ciò rende possibile visitarle tutte e tre in un fine settimana o in un long weekend: La primavera e l’autunno sono i periodi migliori per apprezzare il loro fascino e “toccare con mano” i tanti monumenti che ne testimoniano l’antica importanza. Quindi si può fare base a Monselice e poi andare alla scoperta di questi tre gioielli immersi nel Parco dei Colli Euganei

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Monselice di Tiziano Argazzi
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Monselice

Da sempre conosciuta come “porta degli Euganei” in quanto adagiata nella parte sud orientale del parco, ai piedi del Monte Ricco, è una cittadina molto accogliente che sprizza un fascino ultramillenario. La cittadina è dominata dall’imponente Mastio Federiciano, un bell’esempio di architettura militare federiciana, che svetta maestoso sulla cima del Colle della Rocca da cui si gode una vista straordinaria sulla pianura sottostante, fino all’Adriatico. Il suo simbolo indiscusso è però il Castello Cini che si trova alle pendici del Colle della Rocca. Ha preso il nome da uno degli ultimi proprietari, il conte Vittorio Cini, persona di grande raffinatezza intellettuale. La fortezza, perfettamente conservata, è composta da quattro diversi blocchi: la parte più antica è il Castelletto con l’annessa Casa romanica, po-

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Castello Cini, interni

sizionati all’entrata, sulla destra della Corte Grande, la Torre voluta da Ezzelino III da Romano nell'ambito di un potenziamento militare-difensivo delle mura della città, e Ca’ Marcello con funzioni di collegamento tra i due preesistenti nuclei del maniero.

Le varie sale ricolme di storia, si aprono al visitatore con arredi originali, tra cui uno studiolo detto “del Petrarca”, una sala con affreschi trecenteschi, una bella armeria, stanze padronali ed altri ambienti tra cui una antica cucina. I mobili del secondo studiolo, situato nella torre accanto alla Sala Grande sono trecenteschi in perfetta armonia con l’atmosfera basso medievale che si respira nel complesso. Il Salone d’entrata a Ca’ Marcello è arredato con mobili toscani del tardo ‘500 e un soffitto a cassettoni di scuola ferrarese, dello stesso periodo, dipinto con oltre duecento animali. Molto singolari anche i “camini a torre” fatti costruire dai Carraresi all’inizio del XIV secolo, unici in Italia per forma e funzionalità. Di grande pregio anche il Cortile veneziano, uno spazio armonioso adatto a concerti e rappre-

sentazioni teatrali. Dal Castello seguendo via del Santuario e costeggiando le mura di Villa Nani Mocenigo coperte da profumate piante di cappero, si arriva all’Antica Pieve di Santa Giustina. In stile romanico, si ispira agli ideali di povertà ed austerità ben espressi nelle chiese dei Servi e degli Eremitani a Padova.

A poca distanza c’è il percorso giubilare delle sette chiese composto da sei cappelle più il Santuario di San Giorgio. Rappresentano idealmente le sette Basiliche di Roma: infatti per accedere si deve passare da un

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Castello Cini, cucina Pieve di Santa Giustina

portone monumentale sormontato dalla scritta “Romans Basilicis Pares”. Una bolla papale del 1605 ha concesso a Monselice un privilegio unico al mondo: infatti ai fedeli che compiono questo cammino toccando i sette luoghi religiosi dislocati sul percorso e nel rispetto di certe condizioni, viene concessa l’indulgenza plenaria. Al termine del tragitto c’è il Santuario di San Giorgio, punto focale della devozione religiosa dei monselicensi e meta di migliaia di fedeli e turisti in particolare il 14 febbraio per la festa di San Valentino. Infatti in tale giornata un sacerdote impartisce ad adulti e bambini una speciale benedizione e consegna loro una chiavetta d’oro benedetta per proteggerli da varie malattie tra cui il “male caduco”, cioè dall’epilessia.

L’anima medievale di Monselice viene celebrata ogni anno con la Giostra della Rocca

Una manifestazione articolata su vari eventi di ispirazione medievale che coinvolge le nove contrade cittadine per l’allestimento delle botteghe medievali e per la Giostra della Quintana per l’assegnazione del Palio. La prossima edizione, la 38a, in programma dall’8 al 17 settembre prossimi, prevede anche la partita notturna degli scacchi viventi, il corteo dei tamburi e la gara degli arcieri. Nella mattinata del 17 settembre è in calendario il “Palio imperiale”, cioè il corteo storico per le vie del paese con duemila figuranti in costume medievale. Ogni anno, invece, in maggio si svolge “La Rocca in Fiore”, una manifestazione giunta alla 24a edizione che vuole celebrare la primavera in tutte le sue colorate e profumate sfaccettature. Per l’occasione l’intero centro storico monselicense si veste a festa e si mostra in tutto il suo splendore grazie alle decorazioni floreali.

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Duodo
Villa

LA NOSTRA CASA

Un lungo corridoio che sembra infinito, fatto di profumi e sapori sospesi nel tempo... Questa é la nostra casa. “Godete della lentezza e aprite le finestre” ci hanno insegnato fin da piccoli “solo così i prosciutti diventano buoni e profumati”. A noi sembrava una magia ma non l’abbiamo mai dimenticata e, oggi come ieri, manteniamo vivo l’incantesimo creando un cibo che non é solo prosciutto ma cultura, tradizione e amore.

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DIETRO OGNI STORIA VERA
SALUMIFICIO SAN MICHELE S.P.A. | WWW.SAN-MICHELE.IT | INFO@SAN-MICHELE.IT

A otto chilometri da Monselice si incontra Este. Situata sul versante meridionale dei Colli Euganei, è stata la culla dei “Veneti antichi” che vissero in questo territorio per buona parte del I millennio a.C. Le loro tracce più rappresentative sono conservate nel Museo Nazionale Atestino

Este

che si trova nel cinquecentesco Palazzo Mocenigo: uno tra i più importanti d’Italia per le raccolte pre-romane che espone.

A Este spicca il castello medievale edificato dagli Estensi ed ampliata dai Carraresi. Oggi dell’antica fortezza rimane la

cinta muraria e due torri maistre che racchiudono un bellissimo giardino pubblico ricco di fiori, essenze arboree e piante secolari.

Da vedere anche il Duomo di Santa Tecla, il più antico e noto edificio religioso di Este. Costruito sulle ceneri di una antica chiesa paleocristiana conserva la grandiosa pala absidale raffigurante Santa Tecla che intercede per liberare la città dalla peste, opera di Giambattista Tiepolo.

La cittadina è anche particolarmente apprezzata per la ceramica, unica al mondo per materiali impiegati e lavorazione ancora oggi eseguita interamente a mano.

Poi Este è tutta da vivere grazie ad una ricca proposta naturalistica, escursionistica, enogastronomica ed artistica

È anche un autentico paradiso per le attività all’aria aperta. Infatti la sua vicinanza ai Colli Euganei consente di dedicarsi al trekking ed al cicloturismo lungo i tanti percorsi che permettono di conoscere ed apprezzare il ricchissimo patrimonio naturalistico, storico e architettonico della zona. Torre dell'orologio

Montagnana

Infine uno sguardo ad uno dei Borghi più Belli d’Italia e Bandiera arancione del Touring Club. Si sta parlando di Montagnana che si presenta con una cinta muraria di circa due chilometri, tra le meglio conservate d’Italia, rafforzata da 24 torri di guardia esagonali Le mura rispondevano all’esigenza dei Carraresi, signori di Padova, di proteggere i loro confini occidentali dalle mire espansionistiche degli Scaligeri. Appena si varcano le antiche porte di accesso si viene catapultati nel Medioevo, grazie ai tanti portici, alle casette colorate ed ai vicoli acciottolati che si snodano tra piazze, antichi monumenti e negozietti di vario genere. Basta fermarsi un attimo, chiudere gli occhi, per vivere le antiche atmosfere medievali: sembra quasi di udire il fitto chiacchiericcio dei “popolani” che animavano la quotidianità di questo

borgo, o le voci dei soldati che presidiavano i ponti levatoi con il sottofondo dell’acqua che scorreva nei fossati che abbracciavano l’intera cerchia di mura.

Il suo simbolo indiscusso è la Rocca degli Alberi che spicca nella parte occidentale della città. Il complesso, ben conservato, è costituito da un mastio di oltre 35 metri di altezza, da un nucleo centrale e da un ponte fortificato con porta a battente e saracinesca che si apriva sull’ampio fossato che circondava il borgo. Cuore di Montagnana

è Piazza Vittorio Emanuele II su cui si affacciano diversi palazzi, quasi tutti del 700 - 800, che meritano uno sguardo. Al centro spicca il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta con pianta a croce latina ed un’unica navata.

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Sparsi per il centro storico ci sono vari bar e ristoranti dove gustare un aperitivo o assaggiare alcuni piatti tipici avvolti da un’atmosfera rinascimentale. La cittadina è anche terra di produzione del famoso Prosciutto Veneto Euganeo Berico Dop. Una autentica bontà lavorata secondo i metodi della tradizione artigianale. Si presenta al taglio con un aroma delicato, dolce e fragrante ed un colore rosa con sfumature tendenti al rosso che lo differenziano da tutti gli altri prosciutti. Annualmente, in maggio, per celebrare nel migliore dei modi questa importante tipicità, si svolge “Prosciutto Veneto Dop in Festa”. Un connubio perfetto tra prodotto e territorio che anno dopo anno richiama un numero sempre più alto di appassionati per assaggiare tale prodotto in diverse declinazioni e stagionature.

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Monselice, Este e Montagnana I luoghi imperdibili per mangiare e dormire

AMonselice si trova l’Hotel Blue Dream, un quattrostelle con un buon rapporto qualità prezzo, immerso nel giardino della seicentesca Villa Corner. Interessante anche la cucina del suo ristorante “Il Blue” che propone ottimi piatti, a base di carne e pesce, in grado di soddisfa-

re tutti i palati. Buona anche la “carta” dei vini. Ad Este invece si può pernottare all’Hotel Beatrice, un trestelle in posizione centrale. Infine nel centro storico di Montagnana c’è l’Hotel Aldo Moro (anche ristorante) una struttura elegante con oltre 80 anni di storia che ha preso il nome da uno dei fondatori.

Blue
Gigi Pipa Incàlmo
Hotel Aldo Moro Hotel Beatrice
Dream Hotel
Ristorante Egina Hostaria San Benedetto
PADOVA
Este
Monselice Montagnana Montagnana

Tradizione e gusto contemporaneo all'Egina Coffee Wine Food

Nel cuore di Monselice, a due passi dalla salita di via del Santuario, si può provare l’Egina Coffee Wine Food, ristorante storico, wine bar e ritrovo per gli amanti della buona cucina veneta e mediterranea in genere. Il suo nome è un omaggio a Egina, l’antica regina della Rocca, simbolo indiscusso di Monselice. I piatti proposti sono un mix equilibrato tra tradizione e gusto contemporaneo, preparati con materie prime selezionate, stagionali e del territorio. Tra quelli più apprezzati ci sono sicuramente i risotti con varie preparazioni, il baccalà alla vicentina e gli asparagi di Pernumia, un comune della bassa padovana a poca distanza da Monselice. Questo tipo di asparago è poco fibroso e quindi molto versatile nella preparazione dei vari piatti.

Interessante anche la cantina con vini di vari produttori da ogni parte d’Italia, con particolare attenzione a quelli del territorio: tra cui il fresco e frizzante Serpino, perfetto da abbinare al polpo e al pesce più saporito; ma anche il Merlot e il Cabernet prodotti dalle cantine dei Colli Euganei, ideali per accompagnare taglieri di salumi e affettati e specialità di carne rossa.

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Egina Coffee Wine Food �� 0429 653149 ��www.coffeewinefood.it

Delizie locali reinterpretate: l'Hostaria San Benedetto a Montagnana

A Montagnana merita una tappa l’Hostaria San Benedetto, un locale collocato in un palazzetto del ‘700 con un ampio giardino interno con veranda e dehors che sono un vero e proprio salotto del gusto. La raffinatezza del ristorante si rispecchia nei suoi piatti a cominciare dalla selezione di prosciutto crudo Dop di Montagnana e la piccola giardiniera croccante. I menu (hostaria e degustazione), pescano a piene mani dalla cucina e dalle tradizioni del territorio e sono rivisitati in chiave moderna, con particolare attenzione alla stagionalità delle materie prime. Assolutamente da provare gli gnocchi dolci alla veneta con uvetta, Grana Padano, Botiro del Primiero, zucchero e cannella e l’insalata di gallina padovana con uvetta noci e pinoli su misticanza. Molto apprezzati anche il filetto di manzo al vecchio Marsala, con fegatini di gallina padovana e caprino di malga stagionato. Per finire in dolcezza un ottimo sorbetto al ribes nero con bucce d’arancio caramellate oppure un lingotto al gianduia, salsa al mandarino e cannolo al mandorlato di Cologna Veneta.

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Hostaria San Benedetto �� 0429 800999 ��www.hostariasanbenedetto.it

Sapore e creatività al Ristorante Incàlmo

A Este in viale Rimembranze a due passi dal Castello Carrarese si incontra il Ristorante Incàlmo, un locale che propone una cucina del territorio a tratti rivisitata puntando anche su abbinamenti innovativi e mai scontati.

Il nome Incàlmo, in dialetto veneto significa “innesto”: una operazione botanica per unire due piante differenti con l’obiettivo di crearne una nuova, più forte e resistente. Stessa cosa capita sulla tavola del ristorante, dove germogliano idee che poi si traducono in nuovi piatti, preparati “a quattro mani” da Francesco Massenz e Leonardo Zanon, i due chef.

La loro cucina prende spunto dalle esperienze passate per reinterpretare in chiave moderna la tradizione veneta (senza però mai snaturarla) e portare in tavola piatti schietti, ben calibrati e piacevoli.

Tra questi un risotto al pistacchio, corallo di capasanta e marsala, halibut, olandese al dragoncello e patate alla bottarga e per dessert caramello, mandorle, fava tonka e violette.

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Ristorante Incàlmo �� 0429 1761472 ��www.incalmoristorante.com

Gigi Pipa: la pizzeria gourmet con orto e impasti di alta qualità

Se invece si preferisce la pizza, sempre a Este c’è “Gigi Pipa”, la pizzeria gourmet con l’orto del giovane Alberto Morello. La sua proposta si basa su un’ampia selezione di lievitati con impasti a lunga lievitazione ed alta digeribilità e, naturalmente, sui prodotti di stagione che regala l’orto tra cui peperoni, melanzane, basilico ed i gustosissimi pomodori.

Nel locale di Via Corradini, completamente rinnovato, si possono assaggiare pizze sia degustazione e sia gourmet, con impasti classici o a lievitazione naturale, dove la farina macinata a pietra è sempre protagonista.

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Pizzeria Gigi Pipa �� 331 4161253 ��www.pizzeriagigipipa.it

The Art of Beautiful

Nos artisans éveillent la beauté cachée de chaque instant, insufflant passion à chaque geste, en le transformant en une œuvre d’art. Une invitation à voir le monde dans un grain de sable et façonner ensemble une vision positive de l’avenir.

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Molise Spiagge dorate, borghi pittoreschi e tradizioni

Nell'incantevole Molise l'estate si rivela come un periodo perfetto per una vacanza indimenticabile. Con le sue meravigliose spiagge bagnate dalle acque cristalline dell'Adriatico e i suoi suggestivi paesaggi montani, il Molise offre un'ampia gamma di esperienze da vivere sotto il sole estivo. Le giornate calde dell'estate molisana sono perfette per rilassarsi sulla sabbia dorata delle sue spiagge, lasciandosi accarezzare dalla brezza marina. E per chi è amante degli sport acquatici, non mancheranno opportunità di praticare il surf, lo snorkeling o il kayak lungo la costa.

Ma l'estate in Molise non si limita solo al mare: i suoi pittoreschi borghi medievali offrono un'atmosfera unica, con stradine lastricate e antichi palazzi che ti trasportano indietro nel tempo. È possibile, infatti approfittare delle fresche serate estive per passeggiare per le strade di città come Campobasso o Termoli, immergendoti nella cultura locale e gustando la deliziosa cucina tradizionale molisana. Durante una vacanza in Molise, è possibile anche scoprire l'antica storia della regione visitando siti archeologici, come Sepino, e musei che raccontano il passato affascinante di questa terra. Senza dimenticare di assaporare le prelibatezze culinarie molisane a base di pesce fresco appena pescato, formaggi locali e prelibatezze dolciarie tradizionali

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di Silvia Balduzzi
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Termoli e la sua bellezza autentica

Per visitare il Molise si può partire dall’incantevole città costiera di Termoli (Cb) che offre numerose attrazioni tutte da scoprire. Il centro storico è caratterizzato dalla presenza del Castello Svevo, un'imponente fortezza con le sue mura antiche e da cui è possibile ammirare una splendida vista panoramica sulla città e sul mare. Sempre nel centro storico della città, si trovano la Cattedrale di San Basso, un gioiello architettonico con una facciata in stile romanico.

Da non perdere le splendide spiagge di sabbia dorata, la possibilità di fare passeggiata sul lungomare di Termoli e di ammirare proprio a ridosso delle mura delle città un tra-

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Termoli

dizionale trabucco, una tipica costruzione in legno utilizzata per la pesca. Da Termoli, inoltre, è possibile raggiungere l'Isola di San Domino, una delle Isole Tremiti, escursione ideale per fare snorkeling o immersioni. Per quanto riguarda i piatti tipici di Termoli, da assaggiare è il brodetto alla termolese, che i pescatori molisani preparavano un tempo con quel che rimaneva del pesce pescato dai trabocchi e che restava invenduto dopo la giornata.

Civitacampomarano: un borgo incantato tra storia e street art

A circa 50 minuti da Termoli, è possibile visitare il borgo di Civitacampomarano (Cb), caratterizzato da antiche case in pietra, vicoli pittoreschi e affascinanti scorci che permettono di immergersi in un’atmosfera del passato. La caratteristica di questo piccolo paese molisano è però che le strade e i muri delle antiche abitazioni, a partire dal 2014, sono state ridisegnate da un progetto di street art: il Festival “CVTà - Street Fest”, sotto la direzione artistica di Alice Pasquini. Degno di nota anche il suggestivo Castello di Civitacampomarano, ancora ben conservato, ma rimaneggiato più volte nel corso dei secoli.

Larino e Casacalenda, gioielli dell’entroterra molisano

Sempre a circa 40 minuti da Termoli, è possibile raggiungere il paesino di Casacalenda (Cb): qui da non perdere è il Museo all’aperto d’arte contemporanea Kalenarte, con le opere che sono dislocate sull’intero terri-

torio comunale. A oggi le opere realizzate sono una ventina, realizzate da numerosi artisti, che hanno voluto raccontare con i propri manufatti la forza poetica, insita nei luoghi. Il museo è allestito all'interno di strade, scorci, boschi, piazze.

A circa una ventina di minuti da Casacalenda, si trova, invece, il piccolo borgo di Larino (Cb), in cui si trova un anfiteatro romano, realizzato tra l’80 e il 150 d.C, durante il dominio dei Flavi, grazie alla generosità del senatore larinense Quinto Capito. La struttura, capace di contenere fino a 18mila spettatori, è in parte scavata nel tufo per circa sei metri e in parte costituita da strutture murarie sopraelevate. È possibile poi spostarsi nel piccolo centro storico, entrando dall’antica Porta Bojano, per ammirare le antiche case in pietra, le piazze e le chiese pittoresche.

Civitacampomarano

Campobasso: dal Castello Monforte al Teatro Savoia

Campobasso è il capoluogo del Molise ed è una città ricca di storia, cultura e bellezze naturali. La visita può partire dal Castello Monforte, risalente al XIII secolo, con una spettacolare vista panoramica sulla città. Oggi l’unico ingresso praticabile è il vecchio ingresso secondario, aperto sul piazzale posto di fronte alla Chiesa della Madonna.

Scendendo nel centro storico, è possibile perdersi nelle strette stradine e ammirare le vecchie abitazioni, gli antichi palazzi, tra cui Palazzo San Giorgio, che ospita la sede del Municipio di Campobasso. Da non perdere anche il Teatro Savoia, costruito nel XIX secolo, che è ancora oggi utilizzato per rappresentazioni teatrali ed eventi culturali.

Saepinum: un viaggio nella storia romana

A circa un’ora da Campobasso, si raggiunge il paese di Sepino, situato sulle pendici del massiccio montuoso Matese, il cui paesag-

gio è caratterizzato dalla presenza del tratturo Pescasseroli-Candela, una storica via di transumanza utilizzata per il pascolo del bestiame. Lungo questa antica via si trova l'importante sito archeologico di Saepinum, un municipium romano che testimonia la ricchezza storica e culturale della regione. Qui è possibile ammirare i resti di un anfiteatro, un teatro, un mercato e numerose case romane, offrendo una testimonianza della vita quotidiana durante l'epoca romana.

Il Teatro del Loto e la bellezza senza tempo di Ferrazzano

Situato a circa 40 minuti, sempre da Campobasso, si trova l’antico borgo di Ferrazzano, situato in una posizione panoramica e circondato da dolci colline e paesaggi rurali. Si tratta di un piccolo paesino caratteristico dell’entroterra molisano, in cui sono da segnalare la Chiesa di San Michele Arcangelo in stile romanico, ma soprattutto il Teatro del Loto - Libero Opificio Teatrale Occidentale, fondato e diretto da Stefano Sabelli, è situato nella magnifica cornice in pietra bianca scalpellinata di Piazza Spensieri, incastonato fra il seicentesco Castello Carafa

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Sepino
CHeck-in • giugno 2023 93 RIMANI SEMPRE AGGIORNATO ISCRIVITI ALLE NOSTRE NEWSLETTER WWW.ITALIAATAVOLA.NET

e Casa Spensieri, palazzo del ’700, che ospita il Municipio del borgo molisano.

Isernia, un viaggio nel tempo

Da Campobasso, in circa un’oretta ci spostiamo a Isernia, cittadina di dimensioni ridotte, nel cui centro storico spicca la Cattedrale di San Pietro che, risalente al XIII secolo, sorge su un tempio pagano. Il tempio, nel corso dei secoli, subì diverse riedificazioni e rimaneggiamenti, a cominciare dal cambiamento di orientazione, alla disposizione attuale. Sempre nel centro storico, da ammirare è la Fontana Fraterna, situata in Piazza Celestino V, uno dei luoghi più suggestivi di Isernia.

Sempre in città, è possibile visitare il Museo Nazionale del Paleolitico, che ospita una ricca collezione di reperti preistorici provenienti dalla famosa zona archeologica La Pineta.

Il museo della Campana ad Agnone e le Cascate del Carpino

Caratterizzata da un'architettura

gotica, è stata costruita nel XIII secolo e rappresenta un punto di ritrovo per gli abitanti del luogo.

A circa cinquanta minuti da Isernia, si trova Agnone, un incantevole località molisana che è famosa per la sua tradizione artigianale nella produzione di campane. Da non perdere ad Agnone è sicuramente, quindi, il Museo delle Campane Marinelli, in cui è possibile conoscere la famosa tradizione di produzione di campane che risale al XIII secolo. Tornando verso Isernia, è poi possibile rinfrescarsi alle Cascate del Carpino, nota anche come Cascata di Carpinone,

Cascate del Carpino

una delle meraviglie naturali più famose della regione del Molise. È possibile raggiungerla attraverso un sentiero immerso completamente nella bellezza della natura, a breve distanza dal centro abitato. La cascata ha una duplice origine: metà delle sue acque proviene dalla fusione del fiume Carpino con il torrente Tura, mentre l'altra metà è generata artificialmente da una diga.

Il flusso d'acqua continua poi per unirsi al fiume Sordo nel corso del fiume Cavaliere, diventando infine un affluente del fiume Volturno. È possibile arrivare fin ai piedi della cascata per ammirare la freschezza delle sue acque e la sua maestosità, con una spettacolare caduta di circa 20 metri

Venafro: il Castello e la Palazzina Liberty

Per chiudere con una tappa interessante, a circa una trentina di minuti da Isernia, da segnalare è la cittadina di Venafro in cui è possibile visitare il Museo Archeologico Nazionale del Molise “Sannitico” che, dedicato alla storia e all'archeologia della regione, conserva una vasta collezione di reperti preistorici, romani e sannitici, tra cui sculture, ceramiche e monete.

Da non perdere anche il Castello Pandone, uno dei simboli di Venafro, insieme alla Palazzina Liberty, progettata dall'ingegner Gioacchino Luigi Mellucci e situata nel laghetto cittadino.

CHeck-in • giugno 2023 95
Venafro, la Palazzina Liberty

Gli indirizzi da non perdere nel Molise

Piccino di suo il Molise, il tratto costiero non può che essere breve. Breve, eppure, così frastagliato e così bello da percorrere e da vivere mediante elogio della voluta lentezza. E, in definitiva, perché mai andare di fretta? Lo percorriamo ponendoci un unico punto di riferimento: il mare, l'Adriatico mare, sempre alla nostra destra. Il

Hotel Monte Campo

che equivale a dire che questo tratto costiero molisano lo percorriamo da Sud a Nord.

Senza dimenticare il suo fascinoso entroterra, pressoché assente la pianura, al paesaggio del Molise interno concorrono montagne, valli e i graziosi lindi borghi. Scopriamo dunque insieme gli indirizzi da non mancare, per dormire, cenare e scorpire prelibatezze gastronomiche di questo angolo d'Italia.

Osteria Dentro le Mura

Martur Resort

Mediterraneo

Giorgio Tamaro

Locanda Mammì

Centro Tartufi Molise

Grand Hotel Europa

ISERNIA

Di Majo Norante

Tenuta Terra Sacra

Sabetta Angelo

Grand Hotel Rinascimento

CAMPOBASSO

MOLISE

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Molise, dove dormire

Martur Resort

Il Martur Resort a Termoli (Cb) è una struttura attraente, a quattro stelle, affacciata direttamente sul Mare Adriatico. La location offre una soluzione alberghiera o in residence, con camere e appartamenti dotati di ogni comfort necessario. La struttura, adatta a famiglie, coppie e giovani, offre il giusto servizio per vivere momenti unici e rilassanti. Il Resort mette a disposizione degli ospiti una spiaggia privata con ombrelloni e lettini e offre una piscina per adulti e bambini, parcheggio, campo da volley e area giochi.

Grand Hotel Rinascimento

Il Grand Hotel Rinascimento è una nuova struttura alberghiera antisismica che sorge in una delle zone più panoramiche e nello stesso tempo centrali di Campobasso. Soggiornare al Grand Hotel Rinascimento significa godere di tutti i comfort che una moderna struttura può offrire e insieme avere l’impressione di tuffarsi in un passato senza tempo, dove tranquillità, fascino ed eleganza fanno da sfondo ai momenti di relax.

Grand Hotel Europa

Hotel quattro stelle accogliente e raffinato il Grand Hotel Europa di Isernia, è l’ideale per ogni tipo di esigenza. Albergo, residence, sala ricevimenti e centro congressi, completano l’offerta servizi esclusivi come la piscina, il ristorante e le suite deluxe. Grand Hotel Europa dà la possibilità ai suoi clienti di rilassarsi a bordo della piscina all'aperto, dove è possibile stendersi al sole e trascorrere del tempo piacevole in compagnia.

Locanda Mammì: gusti raffinati e ospitalità di qualità ad Agnone

La Locanda Mammì (in contrada Castelnuovo) è guidata da Stefania Di Pasquo, in cucina e Tomas Torsiello in sala. Le proposte si articolano in due menu degustazione: “Locanda" di quattro portate, e “Mammì” di sei portate. Si inizia con “Tartara di vitello, pompelmo e maionese al cardamomo”. Si prosegue con piatto di laboriosa esecuzione: risotto all'ortica, kefir ed erbette di campo. Poi siamo ai primi, con un piatto di laboriosa esecuzione: "Risotto all'ortica, kefir ed erbette di campo". Nato negli scorsi secoli come “conserva di pesce” atta a nutrire le genti in periodi di magra, il baccalà viene qui riproposto dalla chef Stefania nella versione classica alla pizzaiola. A chiudere la cena “Macedonia nell'orto”. A fronte della nostra sommessa richiesta di avere un solo vino ad accompagnare tutta la cena, il prode Tomas, al vigneto molisano attingendo, ci ha proposto il Macchiarossa - Dop Tintilia del Molise 2017 fatto dal vignaiolo Claudio Cipressi con sole uve tintilia.

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Locanda Mammì �� 0865 77379

98 CHeck-in • giugno 2023
��
www.locandamammi.it
di Vincenzo D’Antonio

Osteria Dentro Le Mura, esperienza culinaria unica nel cuore di Termoli

Termoli (Cb), porto importante, famoso insediamento industriale e vivace luogo di villeggiatura estiva. Qui a Termoli la pesca è una grande risorsa. Ce ne rendiamo conto, di ciò godendo, quando ci si siede a tavola. Sì, ma dove? Scelta felice: Osteria Dentro Le Mura. E siamo davvero entro le mura cittadine. Locale piccolo, accogliente, con soffitto a volta. D'estate il bel dehors davanti al mare Adriatico. Antonio è in cucina e la moglie Lina, sommelier, governa la sala. Le proposte del giorno sono il frutto dell'esito del pescato giornaliero. Non si commetta l'errore di saltare l'antipasto. Assolutamente no! Ci viene proposto un piatto gustoso: sciscilli e cozze. Cosa sono i sciscilli? Sono polpette di cacio, uova e pane, tipiche della cucina frentana. Ma non si può non assaggiare la sublime parmigiana di acciughe. Se disponibili, tra i primi scegliamo i paccheri con gli scampi. Un must il secondo: frittura di paranza. Di grande bontà il dolce: diplomatico impeccabile. Nel calice, e non poteva essere altrimenti, un gagliardo pecorino.

CHeck-in • giugno 2023 99 Locanda Mammì �� 0865 77379 ��www.locandamammi.it
L'ARTICOLO COMPLETO Osteria Dentro Le Mura �� 0875 705951 ��www.osteriadentrolemura.it di Vincenzo D’Antonio
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Ristorante Mediterraneo a Petacciato: un'oasi culinaria

Petacciato (Cb), poco più di 3mila abitanti è appollaiato su verde colle. Da qui, il panorama spazia dai monti della Maiella al promontorio del Gargano. Si cena al Ristorante Mediterraneo. Ubicazione non proprio d'atmosfera: siamo sulla strada statale Termoli - Vasto. In compenso, facile da raggiungere; ampio il parcheggio.

Il pesce fresco è (dovrebbe) essere la cosiddetta “specialità della casa”. Ottimi ravioli di spigola con crema di lupini e fave croccanti. Buono anche il carpaccio di tonno con finocchi, arance e alici marinate. Discreta la frittura di paranza. Migliorabili le proposte dei vini. Ancora pochi km e lasceremmo la costa adriatica molisana per cominciare quella abruzzese, giungendo a Vasto. E allora ci si ferma qui, con il desiderio di restare ancora un po' nel Molise. Questa regione ancora poco conosciuta, così piccola per estensione e così grande per quanto sa generosamente donare ai suoi visitatori.

100 CHeck-in • giugno 2023
Ristorante Mediterraneo �� 329 2670389 ��www.fb.com/mediterraneo
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di Vincenzo D’Antonio
CHeck-in • giugno 2023 101 Bo etti Marino Srl via A. Volta 8/10 - 24011 Almè (BG) T. +39 035 54 54 55 - F +39 035 54 56 88 bo ettimarino.com
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Tesori culinari nascosti nel Molise: il Ristorante Santa Lucia

Santa Lucia è il ristorante dell'hotel Monte Campo di Capracotta (Is) nell'Alto Molise. Altitudine più alpina che appenninica: 1746 metri slm. Si comincia con Fusillone di pasta fresca al ragù bianco di agnello, asparagi e ricotta salata. Bontà di contrappunti, semplicemente squisito. Consci che un secondo primo non sarebbe stato vissuto come indebita intrusione, si prosegue con Raviolino, salsa tre pomodori e pane profumato alle acciughe. Che bontà! Originale la preparazione di un sorprendente secondo: Uovo alla goccia, pecorino candido di Capracotta e bieta “mbaniccia”: elogio alla vera tradizione gastronomica dell'Alto Molise, quando ci si sfamava con poco e tutto era così buono e genuino! A conclusione di ottima cena, la Bavarese al cioccolato fondente, gocce di confettura di albicocche e menta. E cosa si è succeduto nel calice? Il vino prescelto, individuato nella ben fatta carta dei vini è il Sator Tintilia del Molise Dop 2015 fatto da Cianfagna ad Acquaviva Collecroce (Cb) da sole uve Tintilia.

102 CHeck-in • giugno 2023 Locanda Mammì �� 0865 77379 ��www.locandamammi.it
Hotel Monte Campo �� 0865 945374 ��www.hotelmontecampo.it
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di Vincenzo D’Antonio

Oltre all'uva Tintilia, nel Molise ci sono anche poderosi vigneti di Aglianico. Dire vino di qualità in Molise comporta narrare della più prestigiosa azienda vitivinicola della regione: Di Majo Norante. Attualmente al governo dell'azienda, erede di una tradizione vitivinicola che risale ai primi anni del XIX secolo, c'è Alessio di Majo Norante. Qui la viticoltura è certificata biologica e due numeri sono bastevoli a dare l'idea dell'azienda: Di Majo Norante produce i propri vini esclusivamente dai 123 ettari dell'antico feudo dei Marchesi Norante di Santa Cristina; 800mila le bottiglie prodotte annualmente. Siamo nell'agro di Campomarino (Cb), in contrada Ramitelli, in quella sorta di trivio a nord del Gargano in cui il Molise accoglie il lembo meridionale dell'Abruzzo, la Daunia e il Sannio. Meditati assaggi nella bella cantina ci conducono alla scoperta del Molise Aglianico Sassius Riserva 2016. Sassius è ottenuto dalle uve Aglianico vendemmiate tardivamente tra fine ottobre e inizio di novembre.

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Tintilia e Aglianico: i tesori vitivinicoli del Molise
Di Majo Norante �� 0875 57208 ��www.dimajonorante.com di Vincenzo D’Antonio
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Tenuta Terra Sacra: l'olio d'eccellenza dalle colline molisane

Siamo nel minuscolo borgo di Lupara (Cb), a 505 m/slm. L'altitudine, la sua posizione geografica, la fertilità di queste colline silicee, rendono l’Olivicoltura la naturale vocazione delle laboriose genti molisane. Qui si coniuga, come nell'olio (al contrario del vino) sovente avviene, la quantità con l'alta qualità. Fondatore e titolare di Tenuta Terra Sacra è il prode Benedetto Salvatore. Tenuta Terra Sacra ha circa 400 piante di varie Cultivar. Gli oli che ne sortiscono sono fruttato leggero. La molitura è a ciclo continuo a freddo, effettuata ad una temperatura inferiore ai 27°C entro 24 ore dalla raccolta.

Imperdibile l'Olio Benedetto, fruttato leggero, ottenuto esclusivamente dalle olive di proprietà della Tenuta e coltivate rispettando il disciplinare di attività biologica imposto dall'ente certificatore. La presenza di siepi e boschi crea la giusta biodiversità per una lotta biologica naturale contro la mosca delle olive, evitando quindi trattamenti antiparassitari. È blend costituito da Leccino 40%, Pendolino 40%, Frantoio 20%.

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104 CHeck-in • giugno 2023 Locanda Mammì �� 0865 77379 ��www.locandamammi.it
Tenuta Terra Sacra �� 346 2377711 ��www.tenutaterrasacra.it
di Vincenzo D’Antonio

La tradizione familiare dell'azienda olivicola Tamaro Giorgio

L’olivicola Tamaro Giorgio è una piccola azienda a conduzione familiare. Sono circa 4 gli ettari di oliveti, distribuiti in varie contrade poste a una altitudine tra 300 e 550 metri slm in agro di Colletorto (Cb). Colletorto, che merita una non frettolosa visita, è grazioso borgo Angioino adagiato su ameno colle circondato dal verde di oliveti secolari. A Colletorto si produce quasi la metà di tutto l'olio evo molisano. Ben tre le varietà autoctone: “Oliva Nera di Colletorto”, “Rumignana”, “Cazzarella”. Insomma, come si diceva a proposito del Molise, qui non è che manchi la biodiversità! Le piante vengono allevate a vaso policonico, il sesto di impianto è disposto per la maggior parte a 6 x 6 il resto è a disposizione libera. L’olio viene estratto entro 12/24 ore dalla raccolta delle olive con impianto a ciclo continuo a temperatura controllata. Imperdibile l'olio Rumignana, monocultivar da sole olive Rumignana. Gradevole il suo spiccato gusto fruttato intenso. In bocca è ampio e di carattere, con toni di lattuga, cardo ed erbe balsamiche.

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Giorgio Tamaro �� 0875 81703 ��www.oliotamaro.it di Vincenzo D’Antonio
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Le sfiziosità al tartufo di Angelo Sabetta

Angelo Sabetta, cavatore di tartufi molisani da oltre trent'anni. Da qualche anno lo affianca il figlio Nico. Ovviamente, come sempre quando si parla di cavatori, inscindibile è il binomio con il cane. Angelo Sabetta ha saputo investire tempo e denaro creando la sua azienda Sabetta Tartufi, realizzando il laboratorio di trasformazione del tartufo appena cavato, addivenendo ad un governo completo della filiera che gli consente, di creare la pregiata linea in vasetti “Alto Palato” che va dalla crema al carpaccio di tartufo bianco, alla “piccantella”, una saporita salsa piccante a base di tartufo nero e funghi. Memorabile la crema con caciocavallo e tartufi. Ottimo anche l'olio extravergine d'oliva al tartufo. Tutti gli ingredienti delle sue sfiziosità al tartufo sono prodotti della terra locale, lavorati freschi. Il tutto condito con olio di oliva extravergine molisano.

Sabetta Tartufi

106 CHeck-in • giugno 2023 Locanda Mammì �� 0865 77379 ��www.locandamammi.it
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��www.tartufisabetta.com
di Vincenzo D’Antonio

L'eccellenza dei tartufi molisani con Centro Tartufi Molise

E parliamo di Angelo Palombo, fondatore dell'azienda Centro Tartufi Molise. C'è la vendita del prodotto stagionale fresco, e c'è una gamma di prelibatezze sottovetro in olio evo per i gourmet di tutto il mondo. Deliziose le creme di porcini e tartufo bianco, di zucca e tartufo nero estivo, di asparagi e tartufo, di carciofi e tartufo. Memorabile il Carpaccio di Tartufo Nero estivo. L'iter di queste due aziende (il Centro Tartufi Molise e Sabetta Tartufi) può costituire benchmark per tanti cavatori che, cominciando finalmente a cooperare piuttosto che ad agire in sfrontata quanto nociva solitudine, con l'ausilio di competenze, che non mancano soprattutto tra i giovani, e di provvidenze mirate della Regione Molise, potrebbero valorizzare il loro mestiere mirando a renderlo più profittevole ed appagante mediante il presidio della vendita nei canali e-commerce, ristorazione e dettagli specializzano, con mercato non solo l'Italia bensì il mondo.

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Centro Tartufi Molise �� 0874 503688 ��www.centrotartufimolise.com
di Vincenzo D’Antonio
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Teatro e Torta Donizetti BERGAMO

Torta Donizetti ricetta di Sonia Peronaci

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Continua la nostra rubrica “Storia e Sapori di Bergamo e Brescia”, concepita per celebrare le due meravigliose città, le loro tradizioni culinarie e il loro patrimonio storico, in occasione dell'anno della Capitale della Cultura. In questo viaggio affascinante, colleghiamo un importante monumento storico di ciascuna città a un delizioso piatto o prodotto tipico, creando un legame indissolubile tra cultura e gastronomia. Infatti, come sosteniamo da sempre, la cucina, con la sua importanza capitale, rappresenta un elemento fondamentale che arricchisce la cultura di una città e del suo territorio, proprio come lo sono la storia e i monumenti che impreziosiscono e delineano l'aspetto urbano. Questa volta è il turno, per Bergamo, del Teatro e della Torta Donizetti

Il Teatro Donizetti: un gioiello d'avanguardia

In pochi lo sanno, ma il Teatro Donizetti è stato un esempio di avanguardia per l’Italia intera. Quando sorse, nel 1791, infatti, attirò l’attenzione di tutti non solo per la sua incredibile bellezza, ma anche per le sue misure: la sala principale, che mantiene lo stesso disegno di quando venne creata, misura 360 mq ed è capace di 532 posti (poltrone). I palchi, suddivisi in tre file, sono 102 per un totale di 1154 posti complessivi. Per questo possiamo facilmente comprendere la magnificenza di questo edificio e lo stupore che provocò ai bergamaschi che lo videro sorgere in un epoca in cui esistevano solo piccoli teatri provvisori in legno.

Chiamato in origine “Riccardi”, dal nome del suo costruttore, questo Teatro è però soprattutto il luogo in cui le opere - più di settanta! - del grande maestro bergama-

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sco Gaetano Donizetti vengono fatte conoscere e apprezzare ai suoi concittadini. Possiamo solo immaginare la grande emozione di Donizetti che viene investito da un’ovazione affettuosa e sentita da parte del pubblico presente a teatro durante l’opera L’esule di Roma. Questa consacrazione avviene nel 1840; Donizetti morirà per malattia a Bergamo, sua città natale, pochi anni dopo, nel 1848. Le opere di Donizetti oggi più rappresentate nei teatri di tutto il mondo sono L'elisir d'amore, Lucia di Lammermoor e Don Pasquale. Con frequenza sono allestite anche La fille du régiment, La Favorite, Maria Stuarda, Anna Bolena, Lucrezia Borgia e Roberto Devereux.

Le origini e l’incendio che lo distrusse

Il Teatro Riccardi viene eretto nel 1791 con una facciata intonacata preceduta da un piccolo portico, molto diversa dall’attuale.

Dopo un incendio (probabilmente doloso) nel 1797, viene ricostruito e riaperto nel 1800. Nel 1897, in occasione del centenario della nascita di Gaetano Donizetti, il Teatro Riccardi assume il nome del celebre compositore: si eseguono anche dei lavori e l’edificio assume l’aspetto attuale. Negli Anni Venti del 1900 vengono demolite le secolari baracche della Fabbrica della Fiera e, su progetto dell’architetto Piacentini, si costruiscono i maestosi palazzi che tuttora si possono vedere nel centro di Bergamo attorno al Teatro.

Dopo lavori di ampliamento e rinnovamento iniziati nel 1958, nel 1964 il Teatro ristrutturato inizia una nuova ricca stagione di successi. Nel 1966 il Comune provvede ad assumere in proprio la gestione del teatro.

Nel 1968 il “Donizetti” viene incluso, con provvedimento governativo, nel novero dei “Teatri di tradizione”, in riconoscimento della sua identità culturale.

Nel 1982 nasce il Festival “Donizetti e il suo tempo”, manifestazione che si propone di studiare e riscoprire il grande compositore.

Il nuovo Ridotto viene inaugurato nel 1992, nell'ambito del Festival donizettiano, ed è destinato anche ad incontri, concerti e manifestazioni varie.

Oggi, oltre al “Doremix - Stagione Lirica e di Balletto”, al Donizetti è possibile vedere un'affermata e molto seguita stagione di prosa e di teatro contemporaneo “Altri Percorsi”, oltre a numerose altre iniziative di spettacolo tra cui il “Festival Internazionale Bergamo Jazz” e la stagione di operetta.

Ospite del maggiore teatro cittadino è anche il prestigioso “Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo” organizzato dall’Ente Festival Pianistico.

La curiosità: qui debuttò il grande Giuseppe Verdi

Anche questa non è storia nota a tutti, ma il Teatro Donizetti è stato il luogo nel quale debuttò Giuseppe Verdi, presente in teatro, con l'Ernani nel 1844. L'esito della rappresentazione, curata dallo stesso Verdi, è positivo, in un teatro affollato da molti esponenti del mondo artistico del tempo.

Nel 1847, sempre al Donizetti, si tiene una memorabile esecuzione dell'opera I lombardi alla prima Crociata, con una lunghissima ovazione al famoso coro "O Signore dal tetto natio", espressione del desiderio di libertà presente in ogni popolo.

Torta del Donizetti, un omaggio al compositore

Pochi ingredienti di grande qualità compongono questo dolce commemorativo del grande compositore e operista bergamasco Gaetano Donizetti. Venne ideata dal mitico pasticcere Alessandro Balzer in occasione del centenario della morte di Donizetti, nel 1948. È un anello cosparso di zucchero a velo confezionato con burro, zucchero, uova, farina, fecola e albicocche e ananas canditi.

Canditi? Certo: Bergamo già nel Cinquecento era famosa per questa produzione. Questo dolce, così come il polenta e osèi, non gode di una grandissima fama tra i bergamaschi: anche in questo caso, infatti, stiamo parlando di una torta che non sempre si trova nelle pasticcerie di città e provincia. Eppure, parla di Bergamo e di uno dei suoi personaggi più illustri.

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BRESCIA

Rovato e il manzo all'olio

Manzo all'olio Ricetta realizzata da Carlo Bresciani dell'Antica Cascina San Zago di Salò (Bs)

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Rovato si trova nel mezzo del cammino fra Bergamo e Brescia e offre un itinerario storico-artistico che merita di essere esplorato. Non si può perdere la visita alla piazza, adornata con un porticato settecentesco progettato dal Rodolfo Vantini. È un luogo ideale per fare una sosta, gustare un caffè e poi dirigerci verso altre mete interessanti.

Il Castello di Bornato è una tappa obbligatoria, un'antica fortezza che ci offre uno sguardo nel passato. Da qui possiamo proseguire verso Adro, dove troveremo il suggestivo Santuario della Madonna della Neve, un luogo di grande fascino e spiritualità. Successivamente, raggiungeremo Erbusco, famosa per Villa Lechi, un'icona che ospitò i primi Festival delle bollicine della Franciacorta. Continuando il nostro viaggio, attraverseremo Coccaglio e Caz-

zago San Martino, dove avremo l'opportunità di ammirare la millenaria Pieve di San Bartolomeo, recentemente riportata ai suoi antichi splendori.

Proseguendo, giungeremo a Palazzolo con la sua superba Torre, un simbolo di potere e bellezza che domina l'orizzonte. Questo itinerario ci condurrà attraverso le colline punteggiate dalle 120 cantine del Consorzio della Franciacorta. Qui, potremo assaporare i pregiati vini locali e ammirare la bellezza dei vigneti che circondano la zona. Tuttavia, il punto culminante di tutto il percorso è il magnifico Convento dell'Annunciata sul Monte Orfano. Situato in mezzo ai vigneti, questo gioiello di arte sacra, simile all'abbazia Olivetana di Rodengo Saiano, custodisce secoli di sapienza e amore dei monaci per la terra e il creato. La sua visita richiederebbe un'intera giornata dedicata a contemplare la sua bellezza e la sua spiritualità. Rovato e le sue circostanti località meritano di essere tutelate e valorizzate per il loro patrimonio

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storico, artistico e naturalistico. Soltanto attraverso scelte oculate e sostenibili, potremo preservare questo tesoro per le generazioni future.

Manzo all'olio di Rovato: un piatto unico dal cuore della Franciacorta

Il manzo all'olio di Rovato rappresenta l'espressione più genuina e popolare della Franciacorta. Un piatto unico, riconosciuto con la Denominazione Comunale, accompagnato dalla polenta, da gustare dopo aver fatto alcune tappe lungo il percorso che unisce Bergamo e Brescia. L'ingrediente principale di base per il manzo all'olio è la polpa di manzo di alta qualità, preferibilmente il cosiddetto cappello del prete. Gli altri ingredienti includono prezzemolo fresco, aglio, acciughe (possi-

bilmente conservate sotto sale in barili), capperi, olio di oliva, acqua, sale e grana padano. Giuseppe Masserdotti, delegato bresciano dell'Accademia Italiana della Cucina, ha condotto approfondite ricerche sulla storia di questo piatto.

«Per trovare le origini del manzo all'olio di Rovato - spiega - dobbiamo parlare proprio di Rovato, capitale della Franciacorta, che all'epoca della Repubblica di Venezia si trovava come ora sull'asse di scambio Venezia - Milano e proprio su questa direttrice i mercanti portavano anche merci marine, come le acciughe insieme all'olio di oliva provenienti dai mercati della Liguria. Rovato é, e lo é stata per secoli, sede del mercato delle carni, uno dei più importanti dell'Italia settentrionale, fin dai tempi della Serenissima luogo di scambio, di transiti e commercio. Ovvio che la carne di manzo fosse di qualità eccellente

Vigneti in Franciacorta

ed un pò meno ovvio che per merito dei mercanti liguri vi arrivassero olio ed acciughe. E proprio manzo e olio, insieme ad altri ingredienti come aglio, prezzemolo, rosmarino prima ed acciughe, capperi e pan grattato poi e per ultimo, il Grana Padano grattugiato, danno vita al sensazionale manzo all'olio».

La prima ricetta è curiosa e molto originale. «Dobbiamo attribuirla - ricorda Masserdotti - a un'aristocratica del luogo, Donna Veronica Porcellaga, nella seconda metà del XVI secolo. La bontà delle carni era conosciuta oltre i confini provinciali, tanto che famiglie benestanti da Bergamo, Milano e Cremona giungevano con le loro carrozze a Rovato per gustare “il lesso di Rovato”, che veniva servito in numerose osterie, anche all'interno di panini con lesso e peperoni. Nel corso dell'evoluzione di questa preparazione, carne (cappello del prete) e olio sono stati uniti nella cottura per creare il famoso manzo all'olio. Siamo nella seconda metà del XVI secolo, ma dobbiamo aspettare la seconda metà

del XIX secolo, quando il ragionier Natali aggiunge capperi e acciughe alla ricetta». Nel corso degli anni, sono state sviluppate decine di ricette per il manzo all'olio, ciascuna con un piccolo tocco di diversità e qualche ingrediente segreto che le distingue dalle altre.

La ricetta del manzo all'olio di Rovato si distingue dalle altre grazie al conferimento della Denominazione Comunale nel 2018. Brevetto e sigillo impongono una ricetta più rigida che permette alcune variazioni, ma esclude le stravaganze. Anche l'abbinamento con il vino, come sostiene il delegato dell'Accademia, è una scelta casuale ma azzeccata. Rimanendo fedeli alla zona di origine, si consiglia di optare per un taglio bordolese di Franciacorta di buon corpo, come il “Curtefranca” rosso, che si armonizza perfettamente con il sapore intenso di questo piatto. L'untuosità decisa che si avverte in bocca è il risultato della succulenza della carne e del condimento della preparazione. Un piatto che merita il titolo di capolavoro culinario.

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Miami Caleidoscopio di colori, arte, cibo e moda

Miami è la città in cui ogni follia diventa normalità. Un caleidoscopio di colori, umori e mode: dal trash all’ultra-fashion, dagli eccessi della movida alla nuova rinascita artistica e architettonica. Una metropoli diventata dopo la pandemia il nuovo eldorado di americani e stranieri. Un approdo di massa che ha sconvolto - in senso positivo - urbanisticamente la città. Quartieri un tempo degradati come Wynwood e il Design District sono oggi di grande tendenza.

A vederli sembrano rendering di progetti in formato reale, diventati il nuovo tempio della moda e del design con grattacieli e nuovi condomìni superlusso brandizzati. Un viaggio a Miami è come vivere in un film dove essere protagonisti o semplici spettatori sorseggiando un aperitivo a Ocean Drive o passeggiando sul lungomare di South Beach

Una delle esperienze imperdibili? Svegliarsi all'alba, attraversare la strada e passeggiare sulla spiaggia infinita di sabbia bianchissima, punteggiata dalle tipiche torrette di salvataggio in legno color pastello, piccole opere di micro-architettura diventate un simbolo di Miami.

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Miami Beach di Laura Ciarallo
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Cucina italiana e atmosfera rilassata al Pelican Hotel

Non smetterete di sorprendervi per i look trasgressivi e kitsch di personaggi che sembrano usciti da un fumetto di Walt Disney, l’odore persistente di cannabis e per quelle che diventeranno fra qualche anno le nuove mode in Europa. E sentirete parlare più spagnolo che americano perché la maggioranza degli abitanti è di provenienza latina, emigrata dal Centro e Sud America. Per vivere un’esperienza a Miami senza pensieri Gattinoni Travel ha disegnato un pacchetto di proposte molto interessanti e selezionato per il soggiorno un albergo iconico: il Pelican Hotel nel cuore di South Beach, su quel miglio emblema del quartiere Art Decò anni ’50, set di film come Scarface e serie-culto come Miami Vice.

Il Pelican di proprietà di Renzo Rosso, patron di Diesel, dopo due anni di restyling curato dal figlio Andrea, ha riaperto le sue porte a novembre 2022. Eclettico, avant-garde, carismatico (con il suo tipico pantone color salvia), l’albergo torna ad accogliere ospiti in cerca di stile e atmosfere rilassate. In tutto trentadue camere (una diversa dall’altra), di cui sette suite e sei stanze con vista sull’oceano arredate con un mix di pezzi vintage e moderni.

Uno dei punti di forza dell’ospitalità al Pelican è la ristorazione. Il Pelican Café, aperto anche agli esterni, è guidato da uno degli chef italiani più rinomati di South Beach, Wendy Cacciatori. Dalla mattina a colazione all’after dinner lo staff, per buona parte italiano, accoglie i clienti con simpatia e professionalità.

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I piatti d'autore sono ispirati alla cucina italiana e arricchiti con un tocco moderno. Ottimi gli spaghetti alle vongole, gli affettati misti, le capesante affumicate, il branzino al forno e tra i dessert il tiramisù al gelato. Il ristorante è articolato in una sala interna e una veranda esterna con vista sulla spiaggia e su Ocean Drive. Al bar la carta dei vini riunisce grandi etichette italiane da Nord a Sud, comprese le bottiglie Diesel Farm di Rosso, oltre a una scelta di spumanti italiani e champagne francesi. Ottima la lista dei cocktail dai super classici alle proposte più locali come il drink di Miami, lo spicy mango margarita rivisitato dal bar manager Andrea Cutispoto.

La gestione alberghiera del Pelican Hotel è affidata a Egnazia Ospitalità Italiana che conta nel suo portafoglio una decina di strutture di alta gamma. Il gruppo fa capo ad Aldo Melpignano la cui storia inizia nel 1996 con l’apertura di Masseria San Domenico in Puglia, seguito dalla nascita di Borgo Egnazia affermatosi come caso di successo dell’imprenditoria turistica e di sviluppo e promozione del territorio pugliese.

Esperienze culinarie uniche a Miami Beach

Tra i locali di tendenza a Miami Beach il Bâoli, un fusion restaurant immerso in un giardino con decori di ispirazione balinese. Più che un ristorante è un club con ballerine e dj set, ideale per una serata in allegria dove mangiare portate in condivisione e cocktail esotici. The Betsy LT Steak & Seafood è all’interno dell’omoni-

Bâoli The Betsy

mo hotel, un edificio coloniale nella parte più tranquilla di Ocean Drive. Lo stile del locale è colonial chic con musica dal vivo e un’ottima carta curata dallo chef Laurent Tourondel che ha dato il nome al ristorante. Nella lista dei place to go anche Joe’s Stone Crab per il granchio, Santorini by Georgios ristorante greco moderno, Kiki on the River americano contemporaneo, Smith & Wollensky specializzato in carne.

Miami Beach oltre le spiagge

Tra le escursioni consigliate una visita guidata del distretto Art Déco, dove si trova il Pelican Hotel. Il quartiere ospita circa 800 edifici in stile (molti sono hotel) con le facciate colorate dalle caratteristiche forme geometriche. Imponente la villa di Versace su Ocean Drive dove lo stilista fu ucciso da uno squilibrato. La struttura è oggi un ristorante e

un boutique hotel (Gianni’s at the Villa), visitabile solo se si ha una prenotazione.

A Midtown di grande tendenza Wynwood, il quartiere famoso per la street art, gli studi d’artista, i grattacieli di lusso in costruzione.

Gianni’s at the Villa Wynwood

Il Miami Design District fino a dieci anni fa era una zona ai margini che accolse i primi show room di mobili ma solo negli ultimi tempi è avvenuta la trasformazione con l’apertura dei negozi di lusso che ne fanno una delle destinazioni per lo shopping più esclusive e chic di Miami.

Little Havana è il cuore di Cuba a Miami, variopinto e vivace, ricco di murales e localini con musica dal vivo e manifatture di sigari.

Escursioni a Everglades e Key West

Fuori Miami le gite più popolari sono a Everglades e Key West, la punta estre-

ma della Florida: per raggiungerla in auto occorrono almeno 3 ore e serve un'intera giornata. Mentre le paludi di Everglades sono a un’ora da Miami Beach ed è sufficiente mezza giornata.

Farete una bella corsa in barca su distese d’acqua e piante a caccia di alligatori e se non li vedrete mimetizzati nel loro habitat li potrete ammirare un po’ più sonnolenti durante lo show organizzato nel parco.

Miami è collegata con voli diretti Ita Airways da Roma Fiumicino tutti i giorni. Lo slot orario consente di raggiungere nella stessa giornata l’aeroporto di partenza con voli di avvicinamento da tutta Italia.

Trou aux Biches

Beachcomber

L'anima eco-friendly di Mauritius

Trou aux Biches Beachcomber Golf Resort & Spa

è uno dei simboli dell'accoglienza di lusso firmata Beachcomber a Mauritius.

Oltre alle spiagge bellissime e alle suite adatte a ogni esigenza, c'è un'attenzione particolare all'ambiente

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Natura, benessere, comfort e buon cibo. Sono questi gli ingredienti per una vacanza di vero lusso, non quello ostentato, ma quello che non ha bisogno di mostrarsi e diventa così la quintessenza di una viaggio a cinque stelle. Per trovarlo basta andare al Trou aux Biches Beachcomber di Mauritius, uno dei simboli dell'ospitalità e della raffinata hotellerie mauriziana. Un luogo unico, immerso in un giardino tropicale, con 333 tra ville e suite, adatte a ogni esigenza. E ancora 6 ristoranti, la Spa Beachcomber con 17 cabine e un centro sportivo all’avanguardia; una vastissima scelta di sport di terra e di mare; un kids club dotato di ristorante (per bambini dai 3 ai 12 anni) e il Teens Club.

Il giardino tropicale del Trou aux Biches Beachcomber è uno dei fiori all'occhiello della struttura: si estende per 11 ettari ed è uno dei più belli dell'isola, capolavoro di semplicità e autenticità. Naturale, essenziale, una tavolozza di verdi e bianchi, punteggiata qua e là di rosso granato. Pandani, ventagli cinesi e palme principessa sono state reintrodotte con gli esemplari più preziosi importati nel periodo coloniale dall’India, Asia e dal Madagascar.

Un piacere per la vista, l’olfatto e anche l’udito. Poichè non c’è alcun dubbio, questo è il regno di cardinali, canarini, pappagalli e tortore. Semplice ma sofisticato, cede il passo alle meraviglie che lo circondano: le note argentine degli uccelli, la maestosità di alberi antichi e il mix di blu del mare e del cielo.

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Dopo le ultime frange di palme, si approda ad una spiaggia da favola che abbraccia tutta la baia. La laguna, calma e silenziosa, sicura del suo potere, suscita puro stupore. Il fascino è irresistibile. Nel magico blend di cielo e mare, il tempo è sospeso. Una nuotata ‘nel blu dipinto di blu’ vi ricorda quanto la vita possa essere semplicemente stupenda, sulla terra e in mare.

Per gli sport addicted, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Non lontano dal resort, il magnifico campo da golf 18 buche vi aspetta. Ma per chi ama il mare, un team di istruttori sub è a disposizione per farvi scoprire un’altra dimensione di spazio e tempo: le profondità marine

A queste attività se ne affiancano molte altre, di terra e di mare: pallavolo, bocce, tennis tavolo, tennis (con sei campi illuminati), spinning, aerobica, pesca d'altura, vela, sci d'acqua, snorkeling, kayak, body bulding e la possibilità di farsi seguire da un personal trainer.

Suite e ville da restare senza fiato

Il Trou aux Biches Resort & Spa è composto da 333 unità tra suite e ville, realizzate con ricercati materiali naturali tra cui legno, pietra lavica e foglie di palma lavorate dalle abili mani di artigiani locali. Con un totale di 106 piscine, incluse quelle private delle Beachfront Suite e delle Ville, oltre a quelle posizionate al centro dei semicerchi che raggruppano le Suite.

Le Beach Front Suite, con piscina privata, sono la perfetta combinazione di eleganza tropicale e comfort all’avanguardia, in una location privilegiata, a pochi passi dal celebre oceano turchese che lambisce il resort. Situate a piano terra con la possibilità di essere comunicanti, costituiscono la scelta ideale per le famiglie che desiderano trascorrere insieme le vacanze senza dover rinunciare alla propria privacy. Il privilegio di una doccia esterna immersa nella

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natura circostante aggiunge un elemento di autenticità e romanticismo, soprattutto per le coppie in viaggio di nozze. La piscina circondata da un deck in legno ha una splendida vista sulla laguna ed è strategicamente ‘protetta’ da uno scenografico muro in pietra lavica.

Affacciate direttamente sulla splendida spiaggia del resort, le Senior Beach Front Suite occupano il primo piano delle dependance, garantendo una vista mozzafiato sulla mezzaluna della laguna. Ogni suite ha la sua scala che accede direttamente alla spiaggia o al piano inferiore dove si trova la piscina privata. Una zona lounge elegantemente arredata occupa la parte centrale della suite e si estende all’esterno su una terrazza protetta da una veranda naturale. Gli interni, sofisticati e valorizzati da piccoli dettagli di design, scelgono eleganti tonalità che sfumano dal marrone al verde su cui giocano luci calde e soffuse. Il mix di pezzi d’arredo in legno pregiato e midollino naturale completano lo stile tropical-chic.

All’insegna della total privacy, le ville con piscina (due camere) sono distribuite all’interno di lussureggianti giardini tropicali. Il resort propone ville con due camere da letto, due sale da bagno, uno spazioso salone e una piscina privata. La camera da letto principale è dotata di doccia esterna e vasca da bagno protetta da un gazebo privato. Le ville abbracciano un’ampia area living delimitata dalla piscina, circondata da un elegante deck in legno. Nel giardino è stata inoltre ricavata una sala da pranzo open air con barbecue, complemento perfetto di una vacanza tropicale di lusso.

Le Ville con piscina con tre camere da letto, sono l’emblema del lifestyle haute gamme. Raggruppate in stile villaggio, all’interno dei vasti giardini tropicali del resort, mettono a disposizione degli ospiti due lussuose camere da letto padronali con rispettiva sala da bagno en-suite e una camera appositamente arredata per i bambini. Le ville con tre camere da letto sono disegnate per apprezzare al meglio l’outdoor living. Tutte le

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camere hanno la sala da bagno annessa e si diramano da uno spazioso deck in legno che si affaccia sulla piscina privata in ardesia. Il barbecue e l’annessa dining area invitano a piacevoli cene sotto le stelle. Relax e assoluto riposo assicurati, sapendo che tutto ciò che può servirvi è a pochi passi di distanza e garantito dal servizio esclusivo di butler. Le ville sono inoltre dotate di schermo Lcd, accesso Wifi e IP phone.

Vacanza di gusto

Come da tradizione Beachcomber, non può mancare la massima attenzione per la ristorazione. Sei le scelte a disposizione degli ospiti, tutte con un unico denominatore comune: l’eccellenza gastronomica che da sempre contraddistingue tutti gli hotel Beachcomber. L’accento viene posto su spe-

cialità originarie da tutte le parti del mondo, rielaborate da chef di fama mondiale. Al Trou aux Biches Beachcomber, infatti, la cucina traduce il melting pot di Mauritius: cene squisite ispirate a stili gastronomici differenti e menu rielaborati ogni giorno.

L'Oasis è il ristorante principale, con 350 coperti e una cucina internazionale. A lui si affiancano La Caravelle, con cucina gourmet mauritian flavour, ‘à la carte’, il Blue Ginger, ristorante thai, il Mahiya, ristorante indiano, il Corallo, che offre piatti italiani e La Plage, il ristorante in spiaggia. Ci sono, poi, l'Oasis Bar, di fronte alla piscina principale, affacciata sul mare, specializzato in cocktail tropicalie e il Caravelle Bar. Affacciato sulla spiaggia, è la location perfetta per ammirare i tramonti più belli dell’isola. Propone una selezione di cocktail locali, sigari e champagne.

La Spa Beachcomber

Negli hotel Beachcomber la bellezza della Spa è una certezza, che non viene meno nemmeno al Trou aux Biches. La zona benessere della struttura richiama l’appeal tropicale del "villaggio": è costituita da una serie di padiglioni dal tetto di foglie di palma, circondata da vegetazione tropicale. Il design è un connubio di outdoor e indoor, alcune delle cabine sono dotate di aria condizionata, mentre altre garantiscono una totale simbiosi con la natura.

L'attenzione all'ambiente

Il Trou aux Biches non è soltanto un luogo magico, ideale per una vacanza di lusso e benessere, ma è anche un resort eco-friendly, grazie alla sua attenzione all'ambien-

te e alle sue buone pratiche di gestione. Beachcomber, infatti, da sei anni lavora con EarthCheck, gruppo leader a livello mondiale di consulenza e certificazione di benchmarking scientifico per il settore dei viaggi e del turismo, promuovendo un costante monitoraggio degli standard per quanto riguarda il consumo dell'acqua, la gestione dei rifiuti, l'ottimizzazione del risparmio energetico, la gestione di eventuali crisi ambientali, la sensibilizzazione e coinvolgimento di tutto il team attraverso una gestione consapevole delle risorse.

Una missione che si traduce in diverse azioni che coinvolgono anche il Trou aux Biches: progressivo utilizzo di Led per l'illuminazione, utilizzo di energia solare per gli impianti di acqua calda, totale eliminazione di produzione di acqua calda generata da combustibili fossili, installazione nelle camere di sistemi di gestione dell'energia che permettono una riduzione dell'11% dell'utilizzo di energia elettrica, utilizzo di prodotti eco-friendly per la pulizia e una partnership con una Ong locale specializzata nella lotta contro lo spreco del cibo e recupero dello stesso per la ridistribuzione nelle mense delle scuole, solo per citare alcuni esempi.

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Beachcomber Resorts & Hotels �� 035 236656 ��www.beachcomber-hotels.com

Italian D&B quando al ristorante si può anche dormire

Italian D&B è il titolo del volume, edito da Cinquesensi editore che con intelligenza e preveggenza ha accolto la proposta editoriale di Vincenzo

D’Antonio. Un progetto che nasce dopo che negli ultimi tempi avevamo spesso parlato di questa tipologia di luoghi del benessere che, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia, hanno visto crescere l’attenzione dei consumatori. E col taglio di chi è attento alle tendenze del mercato D’Antonio ha stilato il suo primo elenco di D&B in cui vale la pena di andare. Nella guida vengono descritti, in italiano ed in inglese, 100 locali sparsi per tutta Italia, in luoghi turistici come in città, in cui si può essere letteralmente coccolati fra le tovaglie e le lenzuola, dando così un significato completo e univoco ai termini accoglienza e ospitalità.

Vincenzo D’Antonio ha voluto indagare in una fascia medio-alta (ci sono anche ristoranti stellati, ma pochi), con costi alla portata della media dei viaggiatori. Il discrimine è che si mangi e si beva bene, che ci siano servizi di primordine in sala come per le camere. Il tutto accompagnato da valutazioni non certo banali, ma da professionista del viaggio, e dà le indispensabili informazioni per le prenotazioni.

“Italian D&B”, 320 pagine, è in vendita a 22€ in libreria o su Amazon, ma con Cinquesensi editore Italia a Tavola e CheckIn hanno concordato uno sconto del 10% che permette di ricevere direttamente a casa (con raccomandata postale inclusa) il libro cliccando qui ed inserendo questo codice sconto italiaatavola (copia e incolla il testo evidenziato in giallo ) nell'apposita finestra.

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CINQUESENSI EDITORE
Dinner & Bed D & B V I N C E N Z O D ‘ A N T O N I O I T A L I A N D&B
100 ristoranti di qualità con camere di charme 100 fine restaurants with charming rooms
GUIDA

GUIDA

Paesi miei

Beppe Convertini, volto della trasmissione di successo di Raiuno, Linea Verde, ci guida in un percorso attraverso le diverse regioni italiane, offrendoci uno spaccato naturale e vibrante dell'Italia contemporanea. Attraverso le pagine del libro, l'autore ci conduce in un viaggio emozionante, descrivendo le tradizioni, la natura e l'interazione tra uomo e ambiente che caratterizzano le varie località. L'autore è riuscito a cogliere l'essenza dei luoghi iconografici, rivelando dettagli che spesso sfuggono all'occhio distratto. Il suo stile di scrittura permette ai lettori di vivere l'esperienza di viaggio in modo coinvolgente, come se fossero presenti accanto a lui durante le sue avventure.

STORIA IN CUCINA

Tortellinata

La genesi del tortellino nel triangolo compreso fra Bologna-Castelfranco Emilia e Modena ha sempre scatenato attribuzioni di paternità e una rivalità… il documentatissimo libro di Napoleone Neri, Tortellinata appena edito dalla bolognese Pendragon. Neri ha condensato in poco più di un centinaio di pagine una storia lunga quasi un millennio, che parte dal Tortellos/Tortellis medievali per arrivare al terzo millennio, raccontando le avvincenti e multiformi evoluzioni del mitico “ombelico”.

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Presenta Steam Smart Kitchen

marchio svizzero V-ZUG e si distingue per qualità, design ed efficienza energetica.

Si chiama Steam Smart Kitchen ed è l'ultimo progetto di Frigo2000, l'azienda milanese specializzata nella progettazione di cucine, che seleziona i migliori marchi internazionali per portare in casa le tecniche di cottura e conservazione professionali della ristorazione. Steam Smart Kitchen è un'eccellenza tecnologica che si compone degli elettrodomestici del

Connessa, intelligente e intuitiva, la cucina Smart studiata per facilitare i gesti quotidiani, in un’ottica salutista, gustosa e sostenibile orientata al benessere. A partire dalle cotture naturali del forno a vapore combinato Combair Steamer, capace di esaltare i sapori e mantenere intatte le proprietà nutritive grazie a cotture ad aria

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calda vapore che permettono di lasciare l’alimento croccante fuori e morbido dentro. Programmi gourmet, ricettario online e la funzione di rigenerazione per sostituire il microonde. Il piano a induzione con cappa integrata CombiCookTop ottimizza il rendimento tramite sensori e induttori intelligenti, gli stessi che mettono a dialogo fuochi e sistema aspirante. Il ciclo di refrigerazione e le avanzate funzioni antibatteriche del frigorifero combinato V4000 permettono invece di conservare in modo salubre, minimizzando gli sprechi alimentari. E con un semplice click il freezer diventa frigorifero. A completare la gamma, la lavastoviglie Adora V4000 silenziosa e performante. Grande novità il programma 29 minuti e il fondue-raclette, brevettato e studiato per lavaggi intensivi.

CombiCookTop V2000 di V-ZUG: questo piano cottura unisce due funzioni in un unico prodotto, facilitando le attività in cucina. La cappa di aspirazione è integrata nel piano e aspira silenziosamente i fumi dal basso direttamente dalle pentole e collegata tramite interfaccia intelligente OptiLink che regola automaticamente il livello di potenza in base all’attività del piano cottura. Gli odori sprigionati durante la cottura vengono così catturati sul nascere, prima che possano impregnare tessuti, abiti, capelli ecc. La tecnologia MaxiFlex permette di scaldare il più velocemente possibile. CleanAir purifica l'aria in automatico.

Lavastoviglie Adora V4000 di V-ZUG: la lavastoviglie conquista su tutta la linea per la modernità delle funzioni e la comodità dei

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comandi touch. La flessibilità di carico e l’uso ottimizzato dello spazio aumentano notevolmente i risultati di lavaggio e asciugatura. Super veloce con lavaggio giornaliero di 29 minuti ed innovativo sistema di lavaggio fondue-raclette che permette di evitare ammollo di pentole e teglie incrostate. Dotata di FunctionLight, un comodo indicatore luminoso, una striscia led multicolore completamente integrata, posizionata sul lato della porta della lavastoviglie.

Forno combinato a vapore Combair Steamer V2000 di V-ZUG: cotture a vapore, aria calda vapore. Rigenerazione, Vacuisine©, 3 tipi di cottura professionale pane: classica per torte salate e quiche, spennellatura per pane al latte e trecce, infarinatura per pane con la crosta e lievitazione per far lievitare al meglio gli impasti. Programmi persona-

lizzati e ricettario integrato e non solo. La funzione di rigenerazione unisce vapore e aria calda, una caratteristica esclusiva e unica per un forno a vapore. Consente di gustare le pietanze come se fossero appena preparate, restituendo morbidezza e croccantezza agli alimenti. Il CircleSlider è un sistema di comandi touch molato nel vetro, che consente un utilizzo tattile e intuitivo e un controllo preciso. Il display touch ad alta risoluzione offre un’eccellente facilità d’uso. Mentre si cucina, il CircleSlider mostra l’avanzamento del processo di cottura in modo molto discreto, fornendo tutte le informazioni necessarie. La porta specchiante dei forni è stata progettata per farli scomparire, perché invece che farsi notare, dilatano lo spazio, si trasformano in veri e propri specchi per dare evidenza di se solo per ciò che sfornano.

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Frigorifero NoFrost CombiCooler V4000 di V-ZUG: studiato per adattarsi in modo ottimale alle esigenze dei padroni di casa e dei loro ospiti. L’innovativa tecnologia di raffreddamento e il design raffinato si traducono nel piacere di cucinare e di ospitare. Tecnologia di raffreddamento PureCool mantiene i cibi e le bevande esattamente alla temperatura giusta e uniforme. Gli alimenti restano freschi più a lungo grazie al Climate Control che riduce al minimo le oscillazioni della temperatura.

La funzione MonoFridge offre il massimo della versatilità. Trasforma il frigorifero con vano frigorifero e vano freezer in due vani frigorifero eliminando così il vano congelatore. Il vano freezer viene così utilizzato come un secondo vano frigorifero con un campo di regolazione di temperatura tra i 3-6 °C.

L'approccio di Frigo2000

Frigo2000 non offre soltanto soluzioni all'avanguardia e avanzate tecnologicamente, ma anche consulenze esclusive, lezioni e dirette con lo chef (live o via Zoom) e all'acquisto, la sorpresa di un Welcome Kit con 4 ricette da show cooking in regalo. Welcome Kit è il regalo di benvenuto che Frigo2000 offre a tutti coloro che acquistano un forno a vapore combinato V-ZUG. Per comprendere e apprezzare al meglio le funzionalità di questo forno, che è un sous chef ancor prima di un elettrodomestico, Frigo2000 invia a casa dei clienti, in un contenitore termico, tutto il necessario per realizzare delle semplici ma raffinate ricette che permettono di scoprire rapidamente alcune delle principali tecniche di cottura accompagnando il cliente con una diretta zoom per la realizzazione delle ricette.

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Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp

Bontà e salute in un unico ingrediente

Si sa, in estate la voglia di cucinare è inversamente proporzionale alla voglia di mettersi ai fornelli. Più salgono le temperature e più ci si orienta verso la preparazione di piatti semplici, poco sofisticati e freschi, ma senza rinunciare al gusto. Una bella insalata e il gioco è fatto. Alzi la mano chi, alla parola insalata, non ha immaginato subito, con tanto di acquolina, quella preparata con due ingredienti semplicissimi come pomodoro e Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp; anzi quattro, se aggiungiamo anche qualche foglia di profumatissimo basilico e un filo di extravergine di oliva. L’insalata estiva per antonomasia. Che però, attenzione, attenzione! È nemica del frigo.

Forse non tutti sanno che la Cipolla Rossa di Tropea, una volta tagliata o sbucciata, va conservata in ambienti freschi, asciutti, al riparo dalla luce per evitare che germoglino. Mai in frigo, perché ammuffisce.

Il più famoso tra i tuberi ovali, ingrediente principe della cucina Mediterranea, icona dell’agroalimentare Made In Calabria, sempre più apprezzata e utilizzata dagli chef

internazionali, è sempre una buona idea. Una soluzione a portata di forchetta. Sarà che la Rossa di Tropea sta bene con tutto. Dolcissima e croccantissima, viene usata ormai in tutte le preparazioni e ricette, della tradizione e non. Dall’antipasto al dessert: 12 mesi su 12. La Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp si utilizza sia fresca sia disidratata al sole sia scollettata sia intrecciata. E poi non si butta via niente. Persino i ciuffi del cipollotto, possono essere utilizzati.

E poi con il suo colore vivo e acceso mette anche allegria. Quando si dice, che anche l’occhio vuole la sua parte. Dalle straordinarie qualità, la Cipolla di Tropea deve le sue sfumature al fatto che è ricca di antocianine (composti polifenolici solforati appartenenti alla famiglia dei flavonoidi). Da

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Nord a Sud, non c’è menu che non preveda almeno uno dei piatti a base di cipolla.

Una preziosa alleata per la salute

Oltre all’esperienza del gusto, presenta molteplici effetti salutari. È afrodisiaca, antisettica, anestetica, diuretica, cura i reumatismi, il mal di testa, gli ascessi, le verruche, i foruncoli. È emolliente, antiasmatica, antisclerotica, regola il tasso di colesterolo nel sangue, contro il diabete e le punture di insetti, allontana il rischio tumorale e preserva dall’invecchiamento. Oggi è provato che la Cipolla Rossa di Tropea si prende cura del cuore, può essere considerata un vero e proprio antibiotico naturale, aiuta a tenere sotto controllo l’ipertensione e l’arteriosclerosi, in generale migliora l’attività digestiva e contribuisce al riequilibrio della flora batterica intestinale, è amica della linea e, grazie alla presenza di quercetina, permette una migliore performance sportiva.

mercato per i sottoprodotti di questa liliacea, fino a ieri considerati scarto.

Il vantaggio sta nel fatto che la si può consumare cruda, tanto è dolce e croccante, è che le sue componenti medicamentose non subiscono denaturazione a causa delle alte temperature di cottura. Che sia unica, si sa. Si differenzia dalle altre varietà in quanto contiene una maggiore quantità acquosa, pertanto, le sue tuniche risultano più spesse, croccanti e saporite. La maggiore porosità permette un più accentuato assorbimento degli aromi sprigionati da ogni tipo di spezia e condimento, rendendo questo prodotto di una bontà unica. Oltre alle proprietà antibiotiche e antiossidanti comuni alle altre varietà di cipolla, mangiare regolarmente la cipolla di Tropea, previene infarti e malattie cardiovascolari. Contiene, infatti, i tioli, dei composti organici che contrastano in maniera efficace l’accumulo dei sedimenti grassi.

L’Inran, oggi Crea, negli anni ‘90, in seguito a studi di laboratorio, ha individuato quantità di quercetina nella cipolla di Tropea pari a 500 mg per Kg di parte edule. Pertanto si apre una nuova opportunità di

Infine con solo 26 calorie ogni 100 grammi è perfetta nelle diete di coloro che hanno malattie cardiovascolari perché contrasta i radicali liberi e abbassa i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Se utilizzata sulle ferite agisce come valida alternativa al disinfettante. Inoltre, è perfetta per far conservare gli alimenti che condisce perché è un ottimo antisettico. È anche un ottimo antinfluenzale. Decotta riduce le infiammazioni delle vie respiratorie e combatte il raffreddore. Se utilizzato per fare i gargarismi il succo di cipolla aiuta a far migliorare il mal di gola e disinfetta il cavo orale. È considerata efficace anche nella prevenzione delle infezioni delle vie urinarie perché combatte i batteri e stimola la diuresi.

Per informazioni:

www.consorziocipollatropeaigp.com

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n°21 - giugno 2023 - Anno III - edizionE digitale

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CHeck-in • giugno 2023 139

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