In sinergia con Fondazione. Migrantes
S E T T I M A N A L E D I PA S T O R A L E E I N F O R M A Z I O N E P E R L A C O M U N I TA’ I TA L I A N A I N
ROMANIA
ADESTE n°28/ ANNO 4°-12.07.2015
C'è un film per capire Bergoglio Avete presente 'Mission', che ha vinto la Palma d'Oro nel 1986? Si racconta una vicenda che ha avuto come protagonisti i gesuiti sudamericani 250 anni fa. E' da li che proviene, culturalmente, papa Francesco
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apa Francesco assume (lui gesuita) un nome francescano, va ad abitare in albergo, manca solo che calzi dei sandali e vesta un saio, caccia dal tempio i cardinali in Mercedes e infine va da solo a Lampedusa ad allearsi coi reietti del Mediterraneo come se la Bossi-Fini non fosse una legge dello Stato italiano. È davvero l'unico a dire e fare ancora "cose di sinistra"? Ma all'inizio si sono fatte circolare voci sulla sua eccessiva prudenza verso generali argentini, si è ricordata la sua opposizione ai teologi della liberazione, si sottolinea che non si è ancora pronunciato sull'aborto, sulle staminali, sugli omosessuali, come se un papa dovesse andare in giro a regalare preservativi ai poveri. Chi è papa Bergoglio? Credo che si sbagli a considerarlo un gesuita argentino: è un gesuita paraguayano. È impossibile che la sua formazione non sia stata influenzata dal "sacro esperimento" dei gesuiti del Paraguay. Il poco che la gente sa su di loro è dovuto al film "Mission", che condensava in due ore di spettacolo, con molti arbitrii, 150 anni di storia. Riassumiamo. I conquistadores spagnoli, tra Messico e Perù, avevano compiuto stragi inenarrabili, appoggiati da teologi che sostenevano la natura animalesca degli indios (tutti oranghi), e solo un domenicano coraggioso come Las Casas si era prodigato contro la crudeltà dei Cortés e dei Pizarro, presentando gli indigeni sotto tutt'altra prospettiva. All'inizio del Seicento i missionari gesuiti decidono di riconoscere i diritti dei nativi (in particolare i Guaranì, che vivevano in uno stato preistorico) e li organizzano in "riduzioni", ovvero comunità autonome autosostenute: non li raccolgono per farli lavorare per i colonizzatori, ma gli insegnano ad amministrarsi da soli, liberi da ogni servitù, in una totale comunione dei beni che producevano. La struttura dei villaggi e le modalità di quel "comunismo" ci fanno pensare alla "Utopia" di More o alla "Città del Sole" di Campanella, e di "preteso comunismo campanelliano" parlerà Croce, ma i gesuiti si ispiravano piuttosto alle primitive comunità cristiane. Mentre costituivano dei consigli elettivi formati solo da nativi (ma ai padri rimaneva l'amministrazione della giustizia), insegnavano a quei loro soggetti architettura, agricoltura e pastorizia, la musica e le arti, l'alfabeto (anche se a non a tutti, ma producendo talora artisti e scrittori di talento). I gesuiti avevano certamente instaurato un severo regime paternalistico, anche perché civilizzare i Guaranì significava sottrarli alla promiscuità, alla neghittosità, all'ubriachezza rituale e talora al cannibalismo. Quindi, come per ogni città ideale, tutti siamo pronti ad ammirarne la perfezione organizzativa, ma non vorremmo certo viverci. Però il rifiuto dello schiavismo, e gli attacchi dei "bandeirantes", cacciatori di schiavi, avevano portato alla costituzione di una milizia popolare, che si era valorosamente scontrata con schiavisti e colonialisti. Sino a che, a poco a poco, visti come sobillatori e pericolosi nemici dello Stato, nel XVIII secolo i gesuiti erano stati prima banditi da Spagna e Portogallo e poi soppressi, e con loro finiva il "sacro esperimento". Contro questo governo teocratico si erano scagliati molti illuministi, parlando del regime più mostruoso e tirannico mai visto al mondo; ma altri parlavano però di «comunismo volontario ad alta ispirazione religiosa» (Muratori), dicevano che la Compagnia aveva iniziato a guarire la piaga dello schiavismo (Montesquieu), Mably comparava le riduzioni al governo di Licurgo e più tardi Paul Lafargue avrebbe parlato del «primo stato socialista di tutti i secoli». Ora quando si propone di leggere le azioni di Papa Bergoglio in questa prospettiva si deve tener conto del fatto che sono passati da allora quattro secoli, che la nozione di libertà democratica è ormai comune persino agli integralisti cattolici, che certamente Bergoglio non si propone di andare a compiere né sacri né laici esperimenti a Lampedusa, e grasso che cola se riuscirà a liquidare lo Ior. Ma non è male vedere ogni tanto, su quanto accade oggi, il baluginio della Storia. (L’Espresso 31.07.2013) 2
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Travolto dal rimorso, Mendoza decide di lasciarsi morire in cella, ma padre Gabriel, venuto a sapere dell'accaduto, lo convince a trasformare il suo rifiuto della vita a una consacrazione a Dio come religioso. Diventa missionario anche lui nelle “Reducciones. Con la crescita delle Missioni tra Paraguay, Argentina e Brasile, i rappresentanti dei coloni spagnoli e portoghesi iniziano a vedere l’opera dei gesuiti come scomoda e piena di potenziali minacce per i loro affari economici, poiché i gesuiti offrono protezione agli Indios ed evitano loro di essere ridotti in schiavitù a lavorare nelle piantagioni. I coloni portoghesi e spagnoli riusciranno a mettere dalla loro parte i rispettivi governi e mettono sotto ricatto il vescovo locale, Luis Altamirano, che, nonostante riconosca la grande bontà delle missioni gesuite, ordina ai religiosi di abbandonarle per accogliere le richieste dei sovrani europei. Se il vescovo avesse scelto di stare dalla parte dei Gesuiti e quindi di far tenere le missioni, correva il rischio della propria vita, quella degli stessi missionari, e in seguito la stessa chiesa in Europa avrebbe avuto seri guai a tal punto da venire anche distrutta.
visita di Francesco in America Latina (5-13 luglio) si conclude in Paraguay, scenario delle missioni dei gesuiti tra gli Indios Guaranì, immortalate dal film “The Mission”. Il dibattito lanciato da questo pontificato per una Chiesa che esca da se ed arrivi agli ultimi, alle “periferie”, trova in questa visita un esempio ancora scottante. La visita di Papa Francesco in America Latina avrà il suo apice in Paraguay, terra delle incredibili “Reducciones”, le missioni dei gesuiti tra i Guaranì, che hanno dato vita a delle società dove il rispetto della cultura e creatività degli Indios ha tentato di trovare un’armonia profonda con la fede cristiana. L’epopea delle missioni gesuitiche è stata raccontata nel film “The Mission” nel 1986 dal regista Roland Joffé, e dalle musiche di Ennio Morricone. Rivive con licenze storiche la vita di padre Gabriel, primo missionario gesuita che si arrampica sulle cascate e grazie alla musica del suo oboe riesce ad avvicinarsi amichevolmente alla tribù di Indios Guaranì, ancora allo stato selvaggio. Essi in passato avevano già fatto martire un gesuita che aveva tentato di convertirli alla fede cristiana. Nel frattempo un cacciatore di schiavi spagnolo, Rodrigo Mendoza, uccide per gelosia in un duello pubblico suo fratello Felipe, dopo aver scoperto che questi aveva una relazione con Carlotta, donna amata dallo stesso Rodrigo.
Se è vero che la trama del film è stata criticato in qualche passaggio per le licenze artistiche che non sono fedeli alla storia, solleva comunque i grandi temi del pontificato di Papa Francesco, e in particolare della sua visita a America Latina: ancora oggi la Chiesa si trova davanti alla sfida di farsi compagna di vita degli ultimi. Ecco la nuova “periferia”, la terra degli Indios Guarani, che il Papa vuole porre, almeno per qualche giorno, al centro del cuore della Chiesa. 3
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ENNIO MORRICONE
in cui egli scrive e secondo la civiltà alendo le scale di ingresso e lo stato della ricerca musicale del alla casa di Ennio Morricosuo tempo. La musica è già esistente UNA VITA PIENA ne sembra di rivedere un’inanche se non c’è». DI MUSICA Il grande pubblico conosce meno il quadratura di grande potenza: la cisuo straordinario repertorio di nepresa si solleva mentre Noodles E DI FEDE musica contemporanea, che lei (Robert De Niro), oramai disperato e definisce assoluta. Queste sonorità distrutto dalla sua stessa violenza, si allontana verso il mare dove riverbera l’alba. L’inquadratu- hanno spesso un richiamo spirituale. ra è di Sergio Leone, nel film C’era una volta in America; «Luciano Salce, regista cui ho musicato diversi film, un la musica, struggente, è del grande compositore che ha ac- giorno mi chiamò e mi disse, “Devo lasciarti”, “Perché?”. Eravamo amici, e rimanemmo amici fino alla sua morte. cettato di aprirci il suo cuore. “Perché io faccio film comici e tu fai una musica spirituale, sacrale. Devo lasciarti per forza”. Questo episodio mi ha Maestro, ho sempre pensato che questa musica fosse segnato molto. Grazie a lui ho cominciato a ragionarci su. stata concepita prima delle riprese del film. Probabilmente a volte esprimo sacralità anche quando non «È vero! Leone mi faceva lavorare prima di cominciare a la cerco o non ci penso. Non parlo nemmeno di ispirazione, girare. I registi che danno più tempo avvantaggiano loro che non esiste. Parlo di idee. Sono forse su un binario che stessi e me: io posso dedicarmi all’ideazione, loro si abituano alle musiche che propongo. Arrivare all’ultimo mo- porta verso questi esiti». Infatti nel suo repertorio troviamo anche mento può comportare una delusione. La musica sacra e poche settimane fa ha esemaggior parte delle collaborazioni creative guito Missa Papae Francisci, un omaggio a tra me e i registi è andata bene, ma non tutte! Papa Bergoglio di intensa e unica bellezza. La musica è un’arte che per diventare moglie «Amen mi fu chiesto come composizione per o sorella del film ha bisogno dello stesso eleun coro per la chiesa di Santa Maria degli Anmento che caratterizza il film: il tempo. La geli di Roma in occasione di un Festival cui temporalità affratella il cinema e la musica. avrebbero partecipato sei cori provenienti da Da dove proviene la musica di un film? Da tutto il mondo. Io decisi di comporre un’opera un altrove misterioso». dove soltanto la parola «Amen» veniva cantata, però pensai di coinvolgere tutti e sei i cori. Meno misteriosa è la sua fede... Egisto Macchi mi chiese di scrivere una Via «Provengo da una famiglia cristiana. La mia Crucis. Gli risposi di sì. Ho scritto recentefede è nata in famiglia. I miei nonni erano mente una musica sulla Creazione. L’aria, la molto religiosi. Con mia madre e le mie soluce, l’acqua, il fuoco, la terra, l’uomo. Poi, la relle abbiamo sempre pregato prima di andatorre di Babele, da cui scaturisce, in ebraico, re a letto. Ricordo il periodo della guerra. una moltitudine di voci in un crescendo semDurante quei terribili anni pregavamo il Rosario. Eravamo tutti molto impressionati. Mi rivedo asson- pre più imponente». nato che rispondo alle Ave Maria di mia madre. Siamo sempre stati religiosi. La domenica andavamo a Messa e ci Qual è l’episodio biblico che ama ricordare? «Le parabole di Cristo, senza dubbio. Il racconto delle nozaccostavamo al sacramento della Comunione». ze di Cana mi emoziona molto. Come non ricordare la Passione? Momento importantissimo per la vita di Cristo e per Un uomo credente cosa rivela di sé? «Identifica una persona onesta, altruista, rispettosa di Dio e tutti noi». del prossimo. Amare gli altri, anche se la parola amare può sembrare forte; però è così. Questo è importante. Io penso M+,,+-. /, 0-1,2, +3 0+34 562 7+8 32 69 72142,,- :+ veramente al bene degli altri, che il prossimo non abbia il 1955-.;912 +3 1+<93;942.;- :2339 5-,5+2.=9 >49.9. Mentre si narrava un sofferto periodo voluto dalla male dal mio modo di fare. Mi è perfettamente normale Chiesa, la sua musica cresceva di brano in brano ragche debba fare una cosa per rispetto della persona che ingiungendo vette elevatissime di potenza spirituale che contro». tradurrei come una intensa richiesta di perdono. «Il co-produttore del film, Fernando Ghia, mi portò a LonValori che ha trasmesso anche alla sua famiglia. dra a vedere il film. Di fronte al finale, ero piangente; a «Sì, e anche quello del sacrificio. In questi ultimi tempi bisogna sacrificarsi ulteriormente: io stesso qualche volta quella strage di indios e di gesuiti per mano portoghese e spagnola. Avevo davanti a me il regista e i due produttori e mi sacrifico per andare incontro alla disoccupazione, alle tante preoccupazioni che assillano. Con mia moglie, che è dissi, “No, io non lo faccio, è bellissimo così”. Credo di essere rimasto mezz’ora a piangere. E loro insistevano. una brava persona, scrupolosa, abbiamo abituato i nostri Finché cedetti: “Faccio la musica”. Non volevo farla perfigli a questo senso di generosità. Non è detto che i miei ché se la sbagliavo avrei potuto rovinare il film. Lavorando figli l’abbiano recepita completamente, non lo so, ma so su tre elementi distinti che non potevo ignorare, l’oboe del che sono buonissimi figlioli, che assomigliano al padre e alla madre. Ama gli altri come ami te stesso; ecco, questo gesuita padre Gabriel, la musica corale e quella etnica degli indios, credo sia stato un miracolo l’esser riuscito a comper me è un modo normale di essere». porre una musica in cui tre combinazioni indipendenti di suoni funzionavano anche contemporaneamente». Quanto può la musica essere prossima al Padre? «La musica è sicuramente vicina a Dio. Nello stesso tempo la musica è proiettata nell’anima e nel cervello dell’uomo. La musica può essere preghiera intensissima. Gli permette di meditare. Il discanto, il falso bordone pro- «Certo! Ma al di là della musica ci vogliono parole, intenzioni, concentrazione. Io prego un’ora al giorno, ma anche vengono dai primi trattamenti polifonici del canto gregoriano. Da lì è nata la musica occidentale. La musica è l’uni- di più. La prima cosa che faccio. Anche durante la giornata, per caso. La mattina mi fermo davanti a quel Cristo (nel ca vera arte che ci avvicina veramente al Padre eterno, e all’eternità. Lo dico a me stesso, e qualche volta a mia mo- grande soggiorno, illuminata da una finestra, c’è una splenglie, che la musica già esisteva, tutta! La musica che è stata dida immagine di Gesù, ndr). E anche la sera. Spero che le mie preghiere vengano ascoltate». scritta e sarà scritta. È il compositore che l’ha presa, e la prenderà! Secondo la propria epoca, secondo il momento
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La condivisione arricchisce la fede Partono i discepoli a due a due. Nient'altro che un bastone a sorreggere il cammino, e un amico a sorreggere il cuore. Un bastone per appoggiarvi la stanchezza e un amico per appoggiarvi la solitudine. È importante questo andare a due a due, avere uno su cui contare, nelle cui parole cercare l'evidenza che esisti, che sei amato, che sei capace di relazioni positive. Se è solo, l'uomo è portato a dubitare perfino di se stesso. La fede si arricchisce se la condividi. Infatti l'annuncio è fatto a due voci e la prima parola è questo legame, questo germe nuovo di comunione. «Non arriveremo / alla meta ad uno ad uno, / ma a due a due. / Se ci ameremo a due a due / ci ameremo tutti. / E i figli rideranno / della leggenda nera / dove l'uomo piangeva / in solitudine» (P. Eluard). Non portate nulla per il viaggio. Perché tutto ciò che non serve, pesa; perché ogni possesso ti separa dall'altro. Perché l'uomo non è fra le cose. Perché vivrai dipendente dal cielo e dagli altri, di pane condiviso e di fiducia. Perché l'abbondanza di mezzi non spenga la tua creatività e la fiducia nella potenza della Parola. L'annunciatore deve essere così: infinitamente piccolo, solo allora l'annuncio sarà infinitamente grande. Tutto in noi domanda la vicinanza di un amico. Niente in noi postula questa nudità di croce, Vangelo che consola e poi sgomenta: non portate nulla. Come Gesù, povero di tutto, ma non di amici; senza un luogo dove posare il capo, ma non senza case amiche dove confortare il cuore. Entrati in una casa lì rimanete. Il punto di arrivo è la casa, non la sinagoga o il tempio. Nella casa, dove è naturale la sincerità del cuore, lì Dio ti sfiora, ti tocca. Lo fa in un giorno di festa, quando dici a chi ami parole stupefatte e che si vorrebbero eterne. Lo fa in un giorno di lacrime, quando l'amarezza soffoca la speranza. Il cristianesimo deve essere significativo lì, nella casa, nei giorni della festa e in quelli del dramma, nei figli prodighi, quando Caino si alza di nuovo, quando l'amore sembra finito e ci si separa, quando l'anziano perde il senno o la salute. Là dove la vita celebra la sua festa e piange le sue lacrime, scende come pane e come sale, sta come roccia la Parola di Dio. L'annuncio è fatto di poche parole e di molto stile di vita. Per farsi credere il Vangelo ha bisogno ancora oggi di un anticipo di corpo, di un capitale di incarnazione: è lo stile dei testimoni e dei martiri, una Parola scritta su tavole di carne.
h t t p s : / / s i t e s . g o o g l e . c o m/ s i t e / a d e s t e r o m a n i a c o m u n i t a i t a l i a n a /
ADESTE COMUNITA’ ITALIANA IN ROMANIA
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LA GRADUALE INTEGRAZIONE
EMIGRAZIONE ITALIANA 18751875-1915
quotidiani, settimanali ha fin dall’iniLA GRADUALE INTEGRAZIONE, TRA zio svolto un’opera LEGAME CON IL PAESED’ORIGINE E di mediazione culINSERIMENTO NELLA SOCIETÀ turale tra le comuniDI ACCOGLIENZA tà immigrate, il paese di insediamento e l’Italia. Dei 280 peLa scuola riodici in lingua itaLe scuole italiane all’estero, soprattutto priva- liana editi all’estero te e parrocchiali, nascono dall’esigenza delle (all’epoca della Pricomunità di custodire nei figli il patrimonio ma guerra mondiaculturale dei padri e anche di favorire un cor- le) più della metà retto inserimento (con era stampata negli Stati Uniti, dove l’insegnamento sia dell’iprimeggiava “Il Progresso Italo Ametaliano che dell’inglese) ricano” con 90.000 copie diffuse. delle seconde generazioni nel nuovo continente, doLa casa ve soprattutto negli Stati Uno dei momenti più significativi di Uniti la scuola pubblica inserimento nel paese di destinazione cercava di affrettare il proè la costruzione della casa. Nella foto cesso di americanizzazioè rappresentata la casa di Gaspare Anne incentivando ogni fordreussi e sua moglie Caterina Stroili, ma di rifiuto delle tradiimmigrati dalla provincia di Udine zioni paterne. nel 1890 a Belo Horizonte, Brasile. Essi hanno costruito la casa negli anni La religione 1900-1902, e l’hanno rivenduta quanGli italiani portarono in do sono tornati in Italia nel 1908. La emigrazione la loro fede famiglia è alla finestra, con tre dei lopopolare e tradizionale, ro cinque figli, tutti nati a Belo Horicolma di simboli, santi e processioni. Le feste zonte. Un cliente occasionale è sul gradino religiose sono sempre state momenti intensi di d’ingresso. La casa era situata in Rua dos vita comunitaria. Attorno alle parrocchie ita- Tupís. liane nascono organizzazioni e società per la difesa dei diritti degli immigrati e per l’istruzione e la ricreazione dei bambini. L’associazionismo Pur vantando alcune organizzazioni assistenziali di grande rilievo, l’associazionismo italiano si è trovato spesso a combattere contro il campanilismo e l’individualismo di molte aggregazioni. Nel 1891 esistevano in Argentina 215 società italiane (di cui 198 di mutuo soccorso) con più di70.000 iscritti La stampa La pubblicazione di opuscoli, bollettini,
Da “ Museo dell’Emigrazione Italiana”
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E’ camilliana la suora più anziana del mondo:
108 anni Ministre degli Infermi di Lucca. Concluso il noviziato,
Il
20 febbraio 2015 suor Candida Bellotti, ha compiuto 108 anni: la religiosa più anziana del mondo. Nata a Quinzano (Ver ona) il 20 febbraio del 1907, suor Candida da più di 80 anni si è consacrata alla spiritualità di San Camillo de Lellis, patr ono degli ammalati, degli infer mier i e dei luoghi di cura. Lo scorso anno, in occasione dei 400 anni dalla morte di San Camillo de Lellis, suor Candida ha festeggiato il compleanno a Roma, partecipando anche alla messa mattutina celebrata da Papa Francesco nella Domus Santa Marta, e ricevendo la sua benedizione. Suor Candida (al secolo Alma Bellotti) è nata a Quinzano (Verona) il 20 febbraio del 1907. Terza di dieci figli, padre ciabattino e madre casalinga, è cresciuta in una famiglia semplice e profondamente cattolica. Inizia giovanissima a lavorare come sarta; intorno ai vent'anni comincia a sentire dentro di sé il desiderio di farsi suora. Il suo confessore la indirizza verso "la croce rossa" di san Camillo de Lellis. Così il 5 gennaio del 1931, accompagnata dal padre e dal fratello, fa il suo ingresso nell'Istituto delle 14 Luglio
San Camillo De Lellis
prende i voti il 16 luglio del 1932, alla presenza dell'allora arcivescovo di Lucca monsignor Antonio Torrini. Quel giorno la famiglia non è presente, perché è appena venuta a mancare una cognata che lascia due bimbi di 4 e 5 anni. Nel giorno più bello della sua vita, suor Candida è sola, ma non le manca l'affetto della madre suor Angelica, delle consorelle e dell'intera comunità. Forte dei Marmi, Roma (dove ha conseguito il diploma di infermiera), Torino, Camaiore, Viareggio sono alcune delle località in cui ha operato, nel servizio ai malati e come formatrice di nuove vocazioni. Nel 2000, all'età di 93 anni, è stata trasferita nella casa madre di Lucca per un meritato riposo. Lucida e dinamica, dal mattino alla sera segue pienamente la vita della comunità: partecipa agli atti comuni e alle celebrazioni eucaristiche, e non fa mancare il suo contributo gioioso e sagace. Dopo aver festeggiato i 100 anni in pellegrinaggio a Lourdes, nel 2014 ha avuto la gioia di celebrare il compleanno partecipando alla messa presieduta da papa Francesco nella Domus Santa Marta a Roma.
Bucchianico (Chieti), 25 maggio 1550 Roma, 14 luglio 1614
Di nobile famiglia, nato a Bucchianico, nelle vicinanze di Chieti, il 25 maggio 1550, Camillo de Lellis fu soldato di ventura. Persi i suoi averi al gioco, si mise al servizio dei Cappuccini di Manfredonia. Convertitosi ed entrato nell'Ordine, per curare una piaga riapertasi tornò a Roma nell'ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove si dedicò soprattutto ai malati. Si consacrò a Cristo Crocifisso, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto sacerdote nel 1584, fondò la «Compagnia dei ministri degli infermi». L'ordine dei Camilliani si distinse da altri per lo spirito della sua opera legata alla carità misericordiosa e per l'abito caratterizzato dalla croce rossa di stoffa sul petto. De Lellis pose attenzione unicamente malati, ponendo le basi per la figura dell'infermiere e del cappellano quali li vediamo oggi. Morì a Roma il 14 luglio 1614 e venne canonizzato nel 1746. 7
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Gino Bartali
ze il 5 maggio del 2000.
Ciclista su strada e dirigente sportivo italiano, è stato professionista dal 1934 al 1954, vincendo tre Giri d'Italia (1936, 1937, 1946) e due Tour de Gino Bartali: Con il passar e dei decenni, aumenta France (1938, 1948), oltre a numerose altre corse il numero degli sportivi italiani che sono diventati tra gli anni Trenta e Cinquanta. Epica la sua rivaleggenda e, spesso, icona dello sport praticato ad al- lità con un altro grande campione del ciclitissimi livelli. Uno di questi è sicuramente Gino Bar- smo: Fausto Coppi. tali, nato a Ponte a Ema, frazione del comune di Ba- Competizione "umanizzata" dal celebre scambio della gno a Ripoli (in provincia di Firenze) e morto a Firen bottiglietta d'acqua, immortalato in una foto del Tour de France del 1952. data di nascita: sabato 18 luglio 1914 (101 anni fa) data morte: venerdì 5 maggio 2000 (16 anni fa)
L'Italia dell'immediato dopoguerra è ovviamente diversa da quella contemporanea, anche sul piano della diffusione dello sport e della sua fruizione popolare. Il ciclismo, forse secondo solo al calcio, ha catalizzato in quegli anni (grazie alla radio) l'attenzione di milioni di italiani, pronti a dividersi per i due campioni. Addirittura si ritiene che la vittoria di Bartali al Tour del 1948 abbia allentato il clima di tensione, seguito all'attentato a Palmiro Togliatti.
I SANTI DELLA SETTIMANA DOM.12
S. Giovanni Gualberto
LUN. 13
S. Enrico II
MART.14
S. Camillo de Lellis
MERC.15
S. Bonaventura
GIOV.16
B.V. Maria del Carmelo
VEN.17
S. Alessio
SAB. 18
SS. Giusta e Rufina
Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp
*°*
C6 7: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00
B : Preasfantul Mantuitor
(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530
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mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A69 I 6+ : Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don in diretta su www.telestartv.ro Horvath Istvan , tel 0745 020262 Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul *°* "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. T+;+ < : Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi*°* na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. I +: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domenica ore 18:00. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica Mail:parohiafabric@googlemail.com ore 9,30, Don Alessandro Lembo *°* Tel 0749469169 Mail: Alelembo73@gmail.com
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LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Am 7,12-15 Sal 84 Ef1,3-14 Mc 6,7-13 C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito. ATTO PENITENZIALE C. All’inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli. (Breve pausa di silenzio) C. Confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni. Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa, e supplico la Beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i Santi e voi fratelli di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. Signore, pietà Signore, pietà Cristo, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Signore, pietà GLORIA A DIO NELL’ALTO CIELI e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. Donaci, o Padre, di non avere nulla di più caro del tuo Figlio, che rivela al mondo il mistero del tuo amore e la vera dignità dell'uomo; colmaci del tuo Spirito, perché lo annunziamo ai fratelli con la fede e con le opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del Profeta Amos In quei giorni, Amasìa, sacerdote di Betel, disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno». Amos rispose ad Amasìa e disse: «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE R. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. R/. Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. R/. Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino. R/. Seconda Lettura Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo agli Efesini Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la be-
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nevolenza che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R. Alleluia, alleluia. Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo llumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati. R. Alleluia. † Vangelo Dal vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uo-
ADESTE n°28/ ANNO 4°-12.07.2015
mini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Dio ci ha scelti per annunciare il suo Regno, donandoci tutto ciò che è necessario per continuare la sua missione. Preghiamo perché vinca le nostre resistenze e la nostra lentezza nel rispondere al suo invito. Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, Signore, il tuo Spirito 1.Per la Chiesa, nata dall'acqua del Battesimo e guidata dallo Spirito, e per i pastori della Chiesa, perché sentano la responsabilità e l'urgenza di portare la parola di Gesù a tutti gli uomini, preghiamo. 2. Per tutti coloro che hanno responsabilità nella società civile, perché esercitino il loro compito in spirito di servizio e non per la ricerca di prestigio, accogliendo e favorendo soprattutto i più poveri e disagiati, preghiamo. 3. Per i missionari e le persone che lavorano per i popoli più poveri, perché abbiano il coraggio della denuncia delle ingiustizie e la tenerezza dell'amore nell'incontro con tutti, preghiamo. 4. Per coloro che sono divenuti tempio dello Spirito con il dono del Battesimo e della Confermazione, perché il dono di Dio li faccia crescere nella vita della Chiesa, preghiamo. C. O Padre, tu doni sempre all'umanità profeti e testimoni del tuo amore. Rendici sempre coscienti del tuo dono e responsabili del compito che ci hai affidato
dal giorno del nostro Battesimo. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Guarda, Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera, e trasformali in cibo spirituale per la santificazione di tutti i credenti. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. C. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. In ogni tempo tu doni energie nuove alla tua Chiesa e lungo il suo cammino mirabilmente la guidi e la proteggi. Con la potenza del tuo Santo Spirito le assicuri il tuo sostegno, ed essa, nel suo amore fiducioso, non si stanca mai d'invocarti nella prova, e nella gioia sempre ti rende grazie per Cristo Signore nostro. Per mezzo di lui cieli e terra inneggiano al tuo amore; e noi, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo senza fine la tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta.. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli
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dei secoli. Amen A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa' che per la comunione a questi santi misteri si affermi sempre più nella nostra vita l'opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio