Adeste29 domenica19 luglio 2015c

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In sinergia con Fondazione. Migrantes


ADESTE n°29/ ANNO 4°-19.07.2015

Il riposo, quel sano gesto di umiltà

C'

era tanta gente che non avevano neanche il tempo di mangiare. Gesù mostra una tenerezza come di madre nei confronti dei suoi discepoli: Andiamo via, e riposatevi un po'. Lo sguardo di Gesù va a cogliere la stanchezza, gli smarrimenti, la fatica dei suoi. Per lui prima di tutto viene la persona; non i risultati ottenuti ma l'armonia, la salute profonda del cuore. E quando, sceso dalla barca vede la grande folla il suo primo sguardo si posa, come sempre nel Vangelo, sulla povertà degli uomini e non sulle loro azioni o sul loro peccato. Più di ciò che fai a lui interessa ciò che sei: non chiede ai dodici di andare a pregare, di preparare nuove missioni, solo di prendersi un po' di tempo tutto per loro, del tempo per vivere. È un gesto d'amore, di uno che vuole loro bene e li vuole felici. Scrive sant'Ambrogio: «Si vis omnia bene facere, aliquando ne feceris, se vuoi fare bene tutte le tue cose, ogni tanto smetti di farle», cioè riposati. Un sano atto di umiltà, nella consapevolezza che non siamo noi a salvare il mondo, che le nostre vite sono delicate e fragili, le energie limitate. Gesù insegna una duplice strategia: fare le cose come se tutto dipendesse da noi, con impegno e dedizione; e poi farle come se tutto dipendesse da Dio, con leggerezza e fiducia. Fare tutto ciò che sta in te, e poi lasciar fare tutto a Dio. Un particolare: venite in disparte, con me. Stare con Gesù, per imparare da lui il cuore di Dio. Ritornare poi nella folla, portando con sé un santuario di bellezza che solo Dio può accendere. Ma qualcosa cambia i programmi: sceso dalla barca vide una grande folla ed ebbe compassione di loro. Prendiamo questa parola, bella come un miracolo, come filo conduttore: la compassione. Gesù cambia i suoi programmi, ma non quelli dei suoi amici. Rinuncia al suo riposo, non al loro. E ciò che offre alla gente è per prima cosa la compassione, il provare dolore per il dolore dell'altro; il moto del cuore che muove la mano a fare. Stai con Gesù, lo guardi agire, e lui ti offre il primo insegnamento: «come guardare», prima ancora di come parlare; uno sguardo che abbia commozione e tenerezza, le parole e i gesti seguiranno. Quando impari il sentimento divino della compassione, il mondo si innesta nella tua anima. Se ancora c'è chi si commuove per l'ultimo uomo, questo uomo avrà un futuro. Gesù sa che non è il dolore che annulla in noi la speranza, non è il morire, ma l'essere senza conforto. Facciamo in modo di non privare il mondo della nostra compassione, consapevoli che «ciò che possiamo fare è solo una goccia nell'oceano, ma è questa goccia che può dare significato a tutta la nostra vita» (Teresa di Calcutta).

h t t p s : / / s i t e s . g o o g l e . c o m/ s i t e / a d e s t e r o m a n i a c o m u n i t a i t a l i a n a /

ADESTE COMUNITA’ ITALIANA IN ROMANIA

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ADESTE n°29/ ANNO 4°-19.07.2015

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’ iniziata l’estate e con essa – gradualmente - il tempo delle vacanze: tempo di meritato riposo. Durante questo periodo c’è quasi una ricerca spasmodica del riposo, dello svago; io chiamo costoro “i forzati delle vacan-

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Vivere le vacanze non è solo o prioritariamente sospendere il ritmo lavorativo. Spesse volte si scelgono itinerari e modi di “fare vacanzaâ€? che non favoriscono il riposo perchĂŠ sono equivoci. Vivere il periodo delle vacanze non è solo lasciare il lavoro e cercare un cambiamento del ritmo della vita. Non è raro sentir dire che alla fine delle ferie si torna al lavoro piĂš stanchi di quando sono iniziate!

Le vacanze/ferie sono un tempo privilegiato per favorire il risposo fisico, ma anche per il ristoro interiore. Anche il nostro “spiritoâ€? (la mente, la psiche, il cuore)ha bisogno di un vero rinnovamento. Le due dimensioni quella fisica e quella che chiamiamo spirituale/interiore devono procedere di pari passo per ricercare il vero riposo e il vero ristoro. E’ sintomatico constatare che nella nostra societĂ vi è come una infermitĂ congenita che si manifesta nel prendere la vita con disinvolta superficialitĂ senza approfondire il senso della stessa. Qualcuno ha definito l’uomo ‘postmoderno’come colui che rimane in superficie. Le necessitĂ dello spirito non si soddisfano con una giornata piena di attivitĂ superficiali. In tempo di vacanze abbiamo piĂš tempo per sanare le ferite fisiche e spirituali che la vita ha provocato nel corso dell’anno. Le condizioni abituali della vita, a volte frenetiche, lasciano poco spazio al silenzio, alla riflessione, al contatto con la natura, a consolidare la relazione e l’armonia tra coniugi e con i figli; a rendere stabili e cordiali i rapporti con gli amici. Inoltre, nel periodo delle vacanze, si può dedicare maggior tempo la preghiera, alla lettura della Sacra Scrittura, alla meditazione sul senso profondo della vita e sulle grandi domande ultime della vita: la morte, il giudizio, l’inferno, il paradiso ... Il tempo delle vacanze offre molte opportunitĂ uniche per contemplare il suggestivo spettacolo della natura; è un ‘libro’ meraviglioso e unico alla portata di grandi e piccoli. Sant’Agostino diceva che l’uomo ha a disposizione tre grandi libri: il Libro Sacro, il libro della coscienza, il libro della natura; questi ci parlano di Dio. Nel contatto con la natura, la persona riscopre la sua giusta dimensione: piccola ma al contempo unica e irrepetibile, ‘capace di Dio’, poichĂŠ interiormente aperta all’Infinito. Spinta dalla domanda sul senso ultimo della vita percepisce nel mondo che la circonda l’impronta della bontĂ , della bellezza e della divina Provvidenza, e in modo quasi naturale si apre alla lode a alla orazione. La preghiera è la vita del cuore nuovo e rinnovato. Essa ci deve animare in ogni momento dal momento che ci situa nel “ricordo di Dioâ€?. Il nostro cuore è inquieto e non trova riposo fin che non scopre l’oggetto del proprio amore. Diceva San Gregorio Nazianzeno: â€œĂˆ necessario ricordarsi di Dio piĂš spesso di quanto si respiri.â€? Senza serenitĂ nello spirito non vi può essere riposto. E’ molto difficile che le opportunitĂ di una vita godereccia e di rilassamento corporale siano il modo per ottenere il vero riposo. Lo spirito ci chiede qualcosa di piĂš. Desideriamo tutti essere felici e contenti; tuttavia ciò non si può conseguire se non se va alla fonte da cui sgorga la gioia piena. La vita è molto importante e non la possiamo banalizzare con assurde scommesse. Fare spazio anche alla nostra dimensione interiore e ricreare il dialogo di amicizia e di amore con Dio che ci ama, ci renderĂ piĂš riposati e felici

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ADESTE n°29/ ANNO 4°-19.07.2015

11Luglio 2015

«La Croce di Espinal? Un richiamo al dialogo»

Il

Crocifisso tanto frainteso? L’originale è in camera mia. Stava sul comodino di Lucho. E, dopo l’assassinio, l’ho preso in suo ricordo». Il gesuita padre Xavier Albó, confratello e amico fraterno di Luis Espinal, Lucho appunto, ucciso 35 anni fa per la sua difesa dei poveri e della democrazia, è divertito dalle polemiche scatenate dall’originale regalo del presidente boliviano Evo Morales a papa Francesco. «Quando, la scorsa settimana, l’artista Gastón Urialde è venuto a casa per fare il bozzetto sulla cui base riprodurre il Crocifisso, ho pensato: “Arrivano i guai”», scherza padre Xavier con Avvenire. Poi torna serio e dice: «Allora come adesso c’è gente, anche fra i cristiani, che si scandalizza senza capire. Che si ferma alle apparenze. Alle ideologie. Proprio quello che voleva denunciare Lucho. La falce e il martello nel Crocifisso simboleggiavano, per lui, la necessità di dialogare sulle questioni di fondo. Sull’oppressione, la libertà, la dignità del lavoro. Andando oltre i comodi steccati dell’ideologia, in nome della quale i dittatori massacravano i cristiani accusandoli di essere marxisti». Padre Xavier ci tiene a precisarlo: «Lucho non è mai stato marxista. Aveva accese discussioni con i veri marxisti. Non ne comprendeva l’ateismo né i pregiudizi verso la fede. Per Espinal quest’ultima era il vero motore di liberazione e riscatto degli uomini e dei popoli». A tanti, però – proprio come è accaduto ad altri uomini di Chiesa latinoamericani, dal beato Romero al gesuita Rutilio Grande – faceva comodo alimentare la confusione, per screditare quanti, nella Chiesa, si erano schierati evangelicamente al fianco dei poveri. Lo spagnolo Espinal, scrittore, giornalista, critico cinematografico, aveva consacrato il suo talento a rivendicare i diritti degli ultimi. Con la parola e con la penna. «Non solo. Da quando era arrivato in Bolivia aveva iniziato a scolpire – afferma padre Xavier –. Utilizzava materiale di scarto e lo lavorava per creare piccoli oggetti da regalare agli amici». Anche questo era un messaggio per lui: dagli scarti – o dagli «scartati» direbbe Francesco – possono nascere opere d’arte. «Quel Crocifisso l’ha fatto nel suo ultimo anno di vita, ispirandosi al Cristo di Velázquez e aggiungendovi la falce e il martello. Pensi che, una volta, l’ho portato a una commemorazione per Lucho e mi si è rotta la falce. Ho dovuto incollarla. Meno male che quello per il Papa era nuovo», sorride il gesuita. A PROPOSITO DEL CROCIFISSO SU FALCE E MARTELLO, DICE IL PAPA NEL VIAGGIO DI RITORNO IN ITALIA: Una considerazione anche sul regalo del presidente boliviano Evo Morales, la scultura del Cristo poggiato su falce e martello. "Io ero curioso, non sapevo che padre Luis Espinal, il gesuita torturato e ucciso laggiù, l'avesse ideato. Per me è stata una sorpresa. Si può qualificare questa scultura come un genere d’arte di protesta. In alcuni casi questo genere può essere offensivo. Ma padre Espinal e stato ucciso nel 1980 e la teologia della liberazione era allora l’analisi marxista della realtà. Poi padre Arrupe fermò questo connubio. Espinal era un entusiasta di questa analogia, un uomo speciale con tanta genialità. Per me non è stata una offesa. Ora quell'oggetto l'ho portato con me". 4


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SELFIARE Selfiare è un neologismo di recente creazione che deriva dalla parola selfie, termine inglese utilizzato dagli utenti dei social network (Facebook, Twitter, Instagram ecc.) con il significato originale di “autoscatto”; quindi selfiare indica l’azione dell’autoscatto (realizzato con l’ausilio di un palmare, smatphone, cellulare, tabalet, fotocamera o altro strumento idoneo alla riproduzione di fotografie - immagini) eseguito allo scopo di condividerlo sui social network: Papa Francesco selfiato con alcuni fedeli – ossia Papa Francesco si è fatto un autoscatto con alcuni fedeli; mi sono selfiato – mi sono fatto un autoscatto per condividerlo; la rimpatriata si è trasformata in un continuo selfiare.

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ADESTE n°29/ ANNO 4°-19.07.2015

Due amici si incontrano in un bar ed uno nota che l'altro ha un calzino rosso e uno marrone. "Che strano paio di calzini che hai ?" "Sì, è strano" ammette. "Pensa che a casa ne ho un altro paio identico!" Mario, vergognati, mangiare tutta la torta senza pensare a tua sorella. No, ci pensavo... avevo sempre paura che arrivasse da un momento all'altro ! La mamma: Ogni volta che fai la cattiva mi cresce un capello bianco! La figlia: Allora ai tuoi tempi sei stata una monellaccia basta guardare la nonna!.

NELLA BACHECA PARROCCHIALE - Venerdì sera alle 7 i bambini dell'oratorio presenteranno l'"Amleto" di Shakespeare nel salone della chiesa. La comunità è invitata a prendere parte a questa tragedia.

Un turista americano che vuole attraversare il lago di Tiberiade, domanda a un barcaiolo quanto vuole. - Care signore, non dimenticate la vendita di be- - Trecento dollari - dice l'uomo. neficenza! E' un buon modo per liberarvi di quelle - Trecento dollari? Ma lei è folle! È troppo cacose inutili che vi ingombrano la casa. Portate i ro! vostri mariti. - Può darsi, replica il barcaiolo, ma si ricordi che è qui che Gesù ha camminato sulle acque! - Tema della catechesi di oggi: "Gesù cammina Non mi meraviglio, borbotta l'americano, sulle acque". quando ha sentito i prezzi! Catechesi di domani: "In cerca di Gesù".

- Il coro degli ultrasessantenni verrà sciolto per Vi chiedete come mai il Papa bacia la tertutta l'estate, con i ringraziamenti di tutta la parra tutte le volte che scende dall'aeroplano? Alrocchia.

lora non avete mai volato con Alitalia!

- Il costo per la partecipazione al convegno su "preghiera e digiuno" è comprensivo dei pasti. - Per favore mettete le vostre offerte nella busta, assieme ai defunti che volete far ricordare. - Il parroco accenderà la sua candela da quella dell'altare. Il diacono accenderà la sua candela da quella del parroco, e voltandosi accenderà uno a uno tutti i fedeli della prima fila. - Martedì sera, cena a base di fagioli nel salone parrocchiale. Seguirà concerto.

Anche la Gioconda va in ferie 6

NOTTI AFOSE


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ai due innamorati nella fuga ma prima è un tempo per ogni uoITALIANA IN ROMANIA di abbandonare il mo per prendere la propaese i genitori di lei pria strada. Il tempo dei miei diedero l’allarme. I antenati cominciò nel 1887, quando un grande gruppo contadini accorsero. Mio nonno ritornò verso di loro, d’italiani arrivò nel territorio dei Principati Romeni prese la sua pistola e sparò in aria. Tutta la gente sparì Uniti, uno stato di recente creazione. La maggior parte e anche Spiridon e Anna riuscirono a fuggire. Spiridon degli italiani – "talieni" come li chiamano i romeni – e Anna si sposarono e vissero insieme fino al 1946 si stabilirono nel sud-est del Paese, nella provincia di quando mia nonna morì dando alla luce il suo trediceTulcea, una zona abitata già da molte minoranze etni- simo bambino. che: inglesi, turchi, tartari, Con l’avvento del comunismo macedoni ecc... Quasi tutti gli in Romania dopo l’ultima italiani erano tagliatori di pieguerra mondiale, molte libertà e diritti delle minoranze sono tra o lavoravano nell’edilizia. stati annullati. Agli italiani che Già qualche anno dopo, in sono rimasti nel Paese è stato Romania, si incontravano proibito di parlare la propria gruppi compatti di italiani in lingua. Oggi, solamente il 20% tutto il territorio. I miei antedi essi parla italiano. Questa è la storia delle mie radici, dei nati si stabilirono nella regiomiei avi. Mia madre, figlia di ne della Moldavia del nord, Anna e Spiridon, non ha quinalle pendici dei Monti Carpadi mai parlato in italiano, né ti. All’inizio del 1900, nella manifestato le sue origini. Io le città Piatra Neamtz (Pietra mie le ho riscoperte all’Università. In quel periodo, Tedesca) è segnalata l’esistenza di una grande comu- parlo degli anni Novanta, ho avuto i primi contatti con nità di italiani. La maggior parte di loro era originaria la comunità italiana di Iassi. Nel corso universitario di lettere dove erano previste più lingue ho scelto per del Friuli ma anche dell’Emilia-Romagna. Tra loro familiarità l’italiano. c’erano anche i miei parenti. Non ho conosciuto la Ho cominciato poi a lavorare a un mensile della comia nonna materna. Neppure mia madre se la ricorda munità italiana dal titolo Columna. bene perché la nonna è morta quando lei era ancora Sono poi arrivato in Emilia-Romagna, terra d’origine piccola. Tutti i suoi ricordi si legano alla memoria dei di mia nonna, grazie alla Regione Emilia-Romagna e nonni originari di Modena, che le hanno raccontato la agli stage della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. Oggi sono un “Reporter” del sito omonimo, storia dei suoi genitori. dedicato ai giovani emiliano-romagnoli nel mondo e di RadioEmiliaRomagna, la radio web della Regione. Mio nonno si chiamava Spiridon e mia nonna Anna. Si conobbero dopo la Prima Guerra Mondiale quando Un’esperienza che mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con la storia, con le tradizioni e con la belSpiridon, all’età di 28 anni, la incontrò ad una festa da lezza della mia terra di origine. Ho visto così con i ballo organizzata dalla comunità italiana. Lei era una miei occhi concretizzarsi i racconti di mia madre e piccola e bellissima ragazza italiana di 14 anni. Spiri- delle mie zie. don, uomo molto provato dalla guerra, era stato invita(2 to a questa festa da un amico italiano. Dopo due o tre balli lui notò che la ragazza lo guardava insistentemente. In realtà, mio nonno era interessato alla sorella maggiore di Anna e desiderava sposarla. Ma il destino decise diversamente… Esisteva ancora un impedimento: i genitori di Anna non approvavano questa unione a causa delle origini di Spiridon che era rumeno.

C’

STORIA DI UN'EMIGRAZIONE

Una sera d’estate Spiridon salì su un cavallo bianco e si recò nel villaggio di Anna per incontrarla. Lei gli chiese di portarla via con sé. La notte fu d’aiuto 7


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LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Ger 23,1-6 Sal 22 Ef 2,13-18 Mc 6,30-34 C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito. ATTO PENITENZIALE C. Il Signore ha detto: chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra. Riconosciamoci tutti peccatori e perdoniamoci a vicenda dal profondo del cuore (Breve pausa di silenzio) C. Confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni. Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa, e supplico la Beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i Santi e voi fratelli di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. Signore, pietà Signore, pietà Cristo, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Signore, pietà GLORIA A DIO NELL’ALTO CIELI e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. Dona ancora, o Padre, alla tua Chiesa, convocata per la Pasqua settimanale, di gustare nella parola e nel pane di vita la presenza del tuo Figlio, perché riconosciamo in lui il vero profeta e pastore,

che ci guida alle sorgenti della gioia eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del Profeta Geremia Dice il Signore: «Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore. Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore. Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore. Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo, e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia. R/. Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. R/. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. R/. Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. R/. Seconda Lettura Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

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Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R. Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. R. Alleluia. † Vangelo Dal vangelo secondo Marco In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uo-


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mini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Il desiderio di incontro con il Signore ci ha spinti nella sua casa. A lui affidiamo tutte le nostre necessità, fiduciosi che l'amore di Dio si muove sempre a compassione dei suoi figli. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. 1. Per il Papa e i vescovi, i pastori della Chiesa: sappiano radunare intorno a Gesù e alla sua Parola quanti sono dispersi e lontani, perché si sentano accolti e compresi nella ferialità della loro vita quotidiana, preghiamo. 2. Per i giovani, che sentono maggiormente la dispersione del cuore e il disordine degli impegni: siano mossi dal desiderio di cercare Gesù e mettersi in ascolto della sua parola, preghiamo. 3. Per tutti i credenti: perché nel rispetto delle fedi e dei culti sia sempre presente la preghiera degli uni per gli altri che spinge al dialogo, al confronto e alla condivisione, preghiamo. 4. Per la nostra comunità cristiana, perché si adoperi maggiormente nello sforzo di tradurre in lingue e culture diverse il messaggio custodito nella parola di Dio, preghiamo. C. Signore, che hai avuto pietà dei tanti uomini senza pastore e li hai istruiti a lungo, donaci pastori che sappiano imitare la tua carità, e rendici docili agli insegnamenti che essi ci trasmettono in tuo nome. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A.

Amen. LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. O Dio, che nell'unico e perfetto sacrificio del Cristo hai dato valore e compimento alle tante vittime della legge antica, accogli e santifica questa nostra offerta come un giorno benedicesti i doni di Abele, e ciò che ognuno di noi presenta in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. C. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Con il sangue del tuo Figlio e la potenza dello Spirito tu hai ricostituito l'unità della famiglia umana disgregata dal peccato perché il tuo popolo, radunato nel vincolo di amore della Trinità a lode e gloria della tua multiforme sapienza, formi la Chiesa, corpo del Cristo e tempio vivo dello Spirito. Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli, proclamiamo esultanti la tua lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta.. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli

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dei secoli. Amen A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C Assisti, Signore, il tuo popolo, che hai colmato della grazia di questi santi misteri, e fa' che passiamo dalla decadenza del peccato alla pienezza della vita nuova. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


ADESTE n°29/ ANNO 4°-19.07.2015 ⇒

L’

L’uomo sbarca sulla Luna** domenica 20 Luglio 1969 (46 anni fa)

uomo sbarca sulla Luna: «Ha toccato». L’entusiastico annuncio del conduttore televisivo Tito Stagno comunica ai telespettatori che l’Apollo 11 ha toccato il suono lunare alle 22,17, ora italiana. Mentre l’inviato da Houston, Ruggero Orlando, riporta le reazioni di gioia nel quartier generale della Nasa, sullo schermo passano le immagini dell’astronautaNeil Armstrong, che, scesi lentamente i gradini della scaletta, tocca la superficie lunare e inizia una storica passeggiata. È lui il primo uomo sulla Luna che saluta l’evento (seguito alla tv da 600milioni di persone in tutto il mondo) con una frase entrata nella memoria di tutti: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità.»

In quell'occasione anche Buzz Aldrin mette piede sul satellite terrestre, mentre il terzo astronauta, Michael Collins, rimane dentro il modulo di comando. L'ultimo a imitare la loro impresa è stato lo statunitense Eugene Cernan,

I SANTI DELLA SETTIMANA DOM.19

S. Arsenio il Grande

LUN. 20

S. Elia Profeta

MART.21

S. Lorenzo da Brindisi

MERC.22

S. Maria Maddalena

GIOV.23 S.Brigida di Svezia Patr.Eurp VEN.24

S. Cristina di Bolsena

SAB. 25

S. Giacomo Apostolo

Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp

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C6 7: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00

B : Preasfantul Mantuitor

(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530

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mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A69 I 6+ : Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don in diretta su www.telestartv.ro Horvath Istvan , tel 0745 020262 Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul *°* "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. T+;+ < : Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi*°* na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. I +: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domenica ore 18:00. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica Mail:parohiafabric@googlemail.com ore 9,30, Don Alessandro Lembo *°* Tel 0749469169 Mail: Alelembo73@gmail.com

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