Adeste34 domenica 23 agosto 2015c

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In sinergia con Fondazione. Migrantes


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zione di Cuba e a preparare i discorsi dell’importante viaggio che dal 19 al 28 settembre lo porterà prima nell’isola caraibica, e poi negli Stati Uniti dove interverrà al Congresso (il Parlamento americano), alle Nazioni Unite e all’incontro mondiale delle famiglie a Filadelfia. Inoltre proseguirà anche l’organizzazione del prossimo Giubileo della Misericordia. Ma come è noto, con papa Francesco le sorprese non finiscono mai e proprio durante il mese di luglio qualche incontro o visita speciale potrebbero saltar fuori. L’ozio, per Bergoglio, è una parola sconosciuta fin da bambino. Nel 1950 Jorge ha 14 anni e l’estate prima di iniziare la scuola secondaria il padre lo manda a lavorare. «È una cosa di cui gli sono molto grato, perché il lavoro è una delle cose che mi ha fatto più bene nella vita», commenterà in seguito. Il giovanissimo Bergoglio comincia durante l’estate in una fabbrica di calze dove suo padre si occupa della contabilità. Gli anni successivi andrà, invece, a lavorare in un laboratorio alle dipendenze di una simpatizzante comunista, Esther Ballestrino de Careaga, le cui figlie hanno incontrato il Papa durante il viaggio in Paraguay. Da seminarista, le sue estati sono sempre più segnate dallo studio e dall’attività pastorale. Colpito da un’infezione polmonare e costretto a un’operazione con l’asportazione della parte superiore del polmone destro, Jorge rinuncia anche all’attività che i seminaristi praticavano con maggiore entusiasmo durante l’estate: le partite di pallone. Divenuto, poi, educatore nel Collegio Massimo dei gesuiti a San Miguel, padre Bergoglio durante l’estate non è solito accompagnare i ragazzi neppure ai campi estivi: prepara tutto per la partenza e poi rimane “a far la guardia” al collegio. Così continua a fare da arcivescovo e cardinale: durante le torride estati a Buenos Aires resta da solo in arcivescovado e approfitta per intensificare le sue visite nella “villas miserias” della capitale argentina dove vivono coloro che le ferie non sanno neppure cosa siano perché non possono permettersele…

Francesco, ...per lui il cartello “Chiuso per ferie” è stato abolito. Bergoglio, infatti, come ha dichiarato lui stesso più volte, è allergico alle vacanze. Ferie per lui significa stare in casa con un libro, ascoltare a volte buona musica (ama l’opera italiana), scrivere, pregare. Scopriamo allora qual è la sua tipica giornata estiva. La sveglia rimane come sempre alle 4.45 del mattino, poi preghiera e messa in privato. Dopo la colazione, anziché recarsi nel Palazzo apostolico, il Santo Padre resta nella sua stanza di Santa Marta, la 201, e nello studio attiguo a leggere e lavorare: la cor r ispondenza, qualche documento da firmare, fino all’ora di pranzo. Quindi fa la consueta siesta dopo mangiato e poi, se capita, ha qualche incontro o udienza privata con amici. Nelle scorse estati, per esempio, proprio durante il mese di luglio e agosto Bergoglio ha rilasciato importanti interviste al direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, e a Eugenio Scalfari di La Repubblica. Nelle ore più fresche, seguendo i consigli dei suoi medici, fa qualche passeggiata. Magari recitando il rosario sul magnifico terrazzo panoramico di Santa Marta o, meglio ancora, nei Giardini vaticani. Alle 20 cena e, poi, va a dormire molto presto, come di consueto. È categoricamente escluso, invece, che Bergoglio vada in montagna (Valle d’Aosta e Cadore, dove si recavano i suoi predecessori) o nella villa pontificia sul lago di Castel Gandolfo. Sul fronte lavorativo, alcuni dei suoi impegni abituali sono stati sospesi: le udienze generali e le messe del mattino nella cappella di Santa Marta. Queste riprenderanno in settembre, mentre già dal 5 agosto Francesco sono reiniziate le udienze generali ogni mercoledì mattina per la catechesi. Un copione, dunque, che ricalca quello del passato: seppur un po’ alleggerito, il suo lavoro non si ferma mai. Ricordiamo come nella prima estate da Papa, nel luglio del 2013, scrisse l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, mentre nella seconda, luglio 2014, preparò le linee dell’enciclica sull’ambiente Laudato si’. Quest’anno, probabilmente, come ha raccontato ai giornalisti nel volo di ritorno dall’America (di Ignazio Ingrao: il mio Papa) Latina, Francesco si dedicherà a studiare la situa2


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L’Angelus del Papa compie 60 anni 15 Agosto 2015 Papa Francesco rompe la tradizione „

In occasione della solennità dell'Assunta a mezzogiorno Papa Francesco ha recitato l'Angelus in piazza San Pietro, anziché a Castel Gandolfo. E' la prima volta in circa 60 anni. Il Pontefice argentino, un po' allergico ai riti da corte della Curia romana, ha fatto capire sin dall'inizio di non amare particolarmente la tradizione, invalsa tra i suoi predecessori, di trasferirsi per un periodo d'estate al fresco del palazzo apostolico che sorge sulle pendici del lago Albano, limitandosi a poche visite di un giorno nel corso dei tre anni trascorsi dal Conclave che lo ha eletto. Quest'anno non si è mai recato a Castel Gandolfo (dove invece ha trascorso due settimane di vacanza il Papa emerito Benedetto XVI), preferendo rimanere, anche per le sue ferie, nella casa Santa Marta dove risiede abitualmente tutto l'anno. Decisione che non cambia neppure con la tradizione del Ferragosto. Il primo anno del suo pontificato, il 2013, Jorge Mario Bergoglio si recò a Castel Gandolfo per la messa mattutina e l'Angelus, proseguendo una tradizione avviata da Pio XII nel 1954 e resa stabile da Paolo VI a partire dal 1964. L'anno scorso a Ferragosto il Pontefice argentino si trovava in Corea del sud per un suo viaggio internazionale. Quest'anno Francesco ha recitato la preghiera mariana a Roma. Il Pontefice ha ricordato le vittime della città di Tianjin, nella Cina settentrionale, dove una serie di violente esplosioni nell'area industriale hanno causato decine di morti. "Assicuro la mia preghiera a coloro che hanno perso la vita e per tutte le perso-

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ra il 15 agosto 1954, festa dell'Assunzione della Beata Vergine. Papa Pio XII era nella sua residenza estiva di Castel Gandolfo e voleva un modo speciale per la celebrazione, in un anno dichiarato da lui stesso come Anno Mariano. Quindi invitò a Radio Vaticana a partecipare alla sua solita recita dell'Angelus a mezzogiorno e a trasmetterla al mondo. "L'esperimento dovette piacere a Pio XII, tanto da accettare di buon grado di recitare l'Angelus insieme ai fedeli, a partire da quell'autunno, non più ai microfoni di Radio Vaticana, ma direttamente affacciato sulla Piazza dalla finestra del suo studio", ha spiegato L'Osservatore Romano in un articolo speciale sull'effemeridi. "Quella finestra che, da allora, il mondo cominciò a conoscere bene. Un'abitudine affettuosa Oggi, 60 anni dopo, Papa Francesco si avvicina ogni domenica a questa stessa finestra per avere un incontro affettuoso con migliaia di pellegrini attorno la semplice e bella devozione in onore della Beata Vergine. Lui, come i suoi predecessori, hanno rispettato la tradizione di Pio XII e hanno aggiunto alla preghiera mariana una breve catechesi sulle necessità e preoccupazioni più urgenti della Chiesa universale, alle quali si chiede di rispondere con la preghiera e la solidarietà. "L'amore vuole i suoi riti" ha dichiarato Luigi Tesla, autore dell'articolo sul giornale della Santa Sede, citando Saint-Exupéry. L'autore ha descritto l'incontro settimanale come "un dialogo d'amore tra Pedro ed i suoi uomini, che è la forma concreta di un legame che rimane attivo". Un dialogo che si fa più vicino nei piccoli spazi di Castel Gandolfo, dove i fedeli hanno cominciato ad esprimere il suo affetto per il Pontefice con modi meno formali e hanno cantato, gridato e commemorato con il Papa nei suoi primi discorsi domenicali mariani. Questo clima di vicinanza e tenerezza identifica ancora oggi questi incontri. Come un valore aggiunto alla celebrazione di 60 anni degli Angeli Papali, il sito ufficiale della Causa di canonizzazione di Papa Pio XII ha pubblicato l'audio di quel primo Angelus pubblico, grazie al contributo degli Archivi Pontifici di audio che, applicando le ultime tecnologie, permettono di ascoltare la voce del pontefice con straordinaria chiarezza. La preghiera del Papa del 15 agosto 1954 può essere trovata tramite il seguente link: http://www.papapioxii.it/999/ (par te infer ior e della pagina). (GPE / EPC)

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accettare un servizio per la comunità cristiana come prete poi come vescovo d’Ippona, oggi Annaba in Algeria. hi era quest’uomo che ha influenzato così Attraverso il suo ministero egli capirà sempre profondamente il pensiero dell’Occidente? meglio che Cristo non può essere separato dal suo corPer gli uni ha parlato in una maniera insupera- po che è la Chiesa. Non risparmia i suoi sforzi per ribile della grazia, dell’amore di Dio. Per altri è stabilire l’unità della Chiesa in Africa, di fronte a uno colpevole di una visione pessimista dell’essere umano scisma che dura già da un secolo. È allora la carità che che sarebbe più segnato dal peccato che dall’amore di gli appare sempre più chiaramente come il culmine Dio. Nel corso della storia, le correnti più diverse di della vita cristiana. teologia si sono appellate a lui, dando talvolta luogo Ama e Dio si avvicinerà. Ama ed egli ti abiterà. Il ad aspre polemiche. Signore è vicinissimo. Abbiate nessuna inquietudine. Ma ciò che è sempre affascinante, è Perché lasci volare le illusioni il suo cammino verso la fede. Descriven- Agostino e la madre Monica che del tuo pensiero dicendo: Chi è fu la principale protagonista dolo nelle sue Confessioni, ha aiutato una Dio? Qualsiasi cosa tu possa della sua conversione moltitudine di persone a trovare Cristo. La concepire, non è quello. Ma sua ricerca è stata abbastanza sinuosa. È Dallo sceneggiato Televisivo affinché tu possa averne un solo a trent’anni che ha detto finalmente il qualche gusto, Dio è amore. sì della fede. Allora egli confessa le esitazioni e il vagare del passato, ma in una Sino alla fine Agostino rimane lode sublime riconosce anche che Dio era l’uomo che cerca. Al termine con lui senza che ne avesse avuto cosciendella sua vita si annunciano za. grandi cambiamenti nella socieTu eri all’interno di me più del mio intità: Roma che era sembrata etermo e più in alto della mia parte più alta. na è saccheggiata e bruciata. Nella sua grande opera, La città Nella sua terra natale, il Nord Afridi Dio, egli cerca di comprendeca, la fede si nutriva del ricordo dei martire e dare una speranza di fronte ri. Ma il cristianesimo popolare, così come a ciò che è visto come un disalo viveva sua madre, non gli diceva granstro. Aveva già detto commenché nella sua gioventù. Anche la Bibbia tando il salmo 66: come cristiagli rimaneva estranea, non arrivava a ni resteremo sino alla fine dei prendere seriamente i suoi racconti antropellegrini in cammino verso la pomorfici su Dio. Poi, seguendo una brilnostra patria, il cielo. lante carriera di professore prima a CartaVoi camminate sulla strada con gine, poi a Roma, si era messo a cercare la verità nei tutti i popoli, e camminate cantando. Cantate i canti circoli religiosi più o meno vicini al cristianesimo. d’amore della vostra patria, come i viandanti cantaEgli si trova a Milano, all’epoca città imperiale no, e la maggior parte del tempo, cantano durante la quando, all’apice della sua carriera, si produce uno notte. scombussolamento. Ambrogio, vescovo della città, parla in maniera appassionante della Bibbia. Agostino Sant' Agostino Vescovo e dottore della Chiesa è colpito dal fatto che «fosse un uomo felice». Un Tagaste (Numidia), 13 novembre 354 – Ippona giorno, in un giardino, una voce di fanciullo gli dice (Africa), 28 agosto 430 d’aprire la Bibbia. Legge allora delle parole dell’apostolo Paolo e capisce che quelle parole possono cambiare il cuore e tutta l’esistenza. Nella notte di Sant'Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella NumiPasqua del 387, è battezzato da Ambrogio. Il batti- dia - attualmente Souk-Ahras in Algeria - il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terstero è sempre visibile sotto la cattedrale di Milano. rieri. Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma La sua grande scoperta è quella dell’umiltà di Dio. Dio che supera tutto ciò che possiamo immagina- dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la fire si fa vicino a noi, attraverso le parole tutte umane losofia aderendo al manicheismo. Risale al 387 il delle Scritture nelle quali bisogna cercare ciò che ci viaggio a Milano, città in cui conosce sant'Ambrogio. nutre, come schiacciamo una noce per trovare l’inter- L'incontro si rivela importante per il cammino di fede no. La discesa di Dio nel Cristo con l’incarnazione e di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. l’umiliazione estrema della croce gli saranno per sem- Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di pre sorgente di stupore e vita nuova. creare una comunità di monaci; dopo la morte della Non disprezzatevi, uomini: il Figlio di Dio ha rivesti- madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote to un uomo. Non disprezzatevi, donne: il Figlio di e vescovo. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiDio è nato da una donna. Chi dispererebbe di sé quando il Figlio di Dio ha voluto, per noi, essere così che e polemiche - quest'ultime riflettono l'intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica umile? parte della sua vita - sono tutt'ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come Ma il suo cammino di conversione non è terminato, «Confessioni» o «Città di Dio», ha meritato il titolo di infatti esso continuerà sino alla fine della sua vita. Molto presto è portato ad abbandonare il suo ideale di Dottore della Chiesa. Mentre Ippona è assediata dai un’esistenza tranquilla con qualche amico nella medi- Vandali, nel 429 il santo si ammala gravemente. Muotazione del Vangelo. Di ritorno in Africa è spinto ad re il 28 agosto del 430 all'età di 76 anni.

Sant’Agostino (354-430)

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La Parola di Dio, parola di vita eterna

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iovanni mette in scena il resoconto di una crisi drammatica. Dopo il lungo discorso sul pane dal cielo e sulla sua carne come cibo, Gesù vede profilarsi l'ombra del fallimento: molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. E lo motivano chiaramente: questa parola è dura. Chi può ascoltarla? Dura era stata anche per il giovane ricco: vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri. Dure le parole sulla montagna: ama i tuoi nemici, se uno ti colpisce porgi l'altra guancia. Ma ciò che Gesù propone adesso non è una nuova morale più o meno ardua, ma una visione ancora più rivoluzionaria, una fede ancor più dura da comprendere e da accettare: io sono il pane di Dio; io trasmetto la vita di Dio; la mia carne dà la vita al mondo. Nessuno aveva mai detto io con questa pretesa, questa autorità. E poi nessuno aveva mai parlato di Dio così: un Dio che non versa sangue, versa il suo sangue; un Dio che va a morire d'amore, che si fa piccolo come un pezzo di pane, si fa cibo per l'uomo. Finita la religione delle pratiche esterne, dei riti, degli obblighi, questa è la religione del corpo a corpo con Dio, fino a diventare una cosa sola con lui. Ed ecco la svolta del racconto: forse volete andarvene anche voi? C'è un velo di tristezza in Gesù, consapevole della crisi in atto. Ma c'è anche fierezza e sfida, e soprattutto un appello alla libertà di ciascuno: siete liberi, andate o restate, ma scegliete seguendo quello che sentite dentro! Sono chiamato anch'io a scegliere di nuovo, andare o restare. E mi viene in aiuto la stupenda risposta di Pietro: Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna. Tu solo. Dio solo. Un inizio bellissimo. Non ho altro di meglio. Ed esclude un mondo intero. Tu solo. Nessun altro c'è su cui poggiare la vita. Tu solo hai parole: Dio parla, il cielo non è vuoto e muto, e la sua parola è efficace e tagliente, spalanca la pietra del sepolcro, vince il gelo, apre strade e nuvole e incontri, apre carezze e incendi. Tu solo hai parole di vita. Parole che danno vita, la danno ad ogni parte di me. Danno vita al cuore, allargano e purificano il cuore, ne sciolgono la durezza. Danno vita alla mente perché la mente vive di libertà altrimenti patisce; vive di verità altrimenti si ammala. Vita allo spirito, a questa parte divina deposta in noi, mantengono vivo un pezzetto di Dio in me, una porzione di cielo. Parole che danno vita anche al corpo perché in Lui siamo, viviamo e respiriamo: togli il tuo respiro e siamo subito polvere. Parole di vita eterna, che fanno viva per sempre la vita, che portano in dono l'eternità a tutto ciò che di più bello abbiamo nel cuore.

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Lode del Creatore dal creato

"Ai fanciulli a scuola si danno per compito le lodi, e si specifica

ciò che devono lodare - realtà tutte operate da Dio -. Si propongono la lode del sole, la lode del cielo, la lode della terra, e, per venire a oggetti minori, la lode della rosa e la lode dell’ alloro: tutte sono opera di Dio. Vengono proposte, vengono accettate, vengono lodate: si celebrano le creature, si tace del Creatore. Ma io voglio che in tutte le sue opere si lodi il Creatore, non amo chi loda ed è ingrato. Lodi ciò che fu fatto, e taci di colui che lo fece? Se egli non fosse tanto grande, potresti trovare argomento di lode? In tutte queste cose che vedi, cosa lodi? La loro bellezza, l’utilità, una qualche loro virtù o una qualche potenza. Se ti allieta la bellezza, cosa è più bello di colui che le ha fatte? Se ne lodi l’utilità, chi è più utile di colui che tutto ha creato? Se lodi una virtù, chi è più potente di colui dal quale tutto è stato operato, e da cui le realtà create non sono abbandonate a se stesse, ma vengono tutte rette e governate?" S.Agostino, Esposizioni sui Salmi, 144,7

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ondividendo con l’amato fratello il Patriarca Ecumenico Bartolomeo le pr eoccupazioni per il futuro del creato (cfr Lett. nc.Laudato si’, 7-9), ed accogliendo il suggerimento del suo rappresentante, il Metropolita Ioannis di Pergamo, intervenuto alla presentazione dell’Enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune, desidero comunicarvi che ho deciso di istituire anche nella Chiesa Cattolica la “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato”, che, a partire dall’anno corrente, sarà celebrata il 1° settembre, così come già da tempo avviene nella Chiesa Ortodossa. Come cristiani vogliamo offrire il nostro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo. Per questo dobbiamo prima di tutto attingere dal nostro ricco patrimonio spirituale le motivazioni che alimentano la passione per la cura del creato, ricordando sempre che per i credenti in Gesù Cristo, Verbo di Dio fattosi uomo per noi, «la spiritualità non è disgiunta dal proprio corpo, né dalla natura o dalle realtà di questo mondo, ma piuttosto vive con esse e in esse, in comunione con tutto ciò che li circonda» (ibid., 216). La crisi ecologica ci chiama dunque ad una profonda conversione spirituale: i cristiani sono chiamati ad una «conversione ecologica che comporta il lasciare emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda» (ibid., 217). Infatti, «vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (ibid). L’annuale Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato offrirà ai singoli credenti ed alle comunità la preziosa opportunità di rinnovare la personale adesione alla propria vocazione di custodi del creato, elevando a Dio il ringraziamento per l’opera meravigliosa che Egli ha affidato alla nostra cura, invocando il suo aiuto per la protezione del creato e la sua miseri6

Lettera del Santo Padre per l’istituzione della “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato”

(1° GHIIHJKLH)

cordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo. La celebrazione della Giornata, nella stessa data, con la Chiesa Ortodossa sarà un’occasione proficua per testimoniare la nostra crescente comunione con i fratelli ortodossi. Viviamo in un tempo in cui tutti i cristiani affrontano identiche ed importanti sfide, alle quali, per risultare più credibili ed efficaci, dobbiamo dare risposte comuni. Per questo, è mio auspicio che tale Giornata possa coinvolgere, in qualche modo, anche altre Chiese e Comunità ecclesiali ed essere celebrata in sintonia con le iniziative che il Consiglio Ecumenico delle Chiese promuove su questo tema. A Lei, Cardinale Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, chiedo di portare a conoscenza delle Commissioni Giustizia e Pace delle Conferenze episcopali, nonché degli Organismi nazionali e internazionali impegnati in ambito ecologico, l’istituzione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, affinché, in armonia con le esigenze e le situazioni locali, la celebrazione sia debitamente curata con la partecipazione dell’intero Popolo di Dio: sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli laici. A tale scopo, sarà premura di codesto Dicastero, in collaborazione con le Conferenze Episcopali, attuare opportune iniziative di promozione e di animazione, affinché questa celebrazione annuale sia un momento forte di preghiera, riflessione, conversione e assunzione di stili di vita coerenti. A Lei, Cardinale Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, chiedo di prendere i necessari contatti con il Patriarcato Ecumenico e con le altre realtà ecumeniche, affinché tale Giornata Mondiale possa diventare segno di un cammino percorso insieme da tutti i credenti in Cristo. Sarà premura inoltre di codesto Dicastero curare il coordinamento con iniziative simili intraprese dal Consiglio Ecumenico delle Chiese. Mentre auspico la più ampia collaborazione per il migliore avvio e sviluppo della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, invoco l’intercessione della Madre di Dio Maria Santissima e di san Francesco d’Assisi, il cui Cantico delle Creature ispira tanti uomini e donne di buona volontà a vivere nella lode del Creatore e nel rispetto del creato. Avvalora questi voti la Benedizione Apostolica, che di cuore imparto a voi, Signori Cardinali, e a quanti collaborano nel vostro ministero. Dal Vaticano, 6 agosto 2015


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spedale Sklodovska Marie-Curie (ex Budimex) e Presidente di "Istituzione sociale Brâncoveni santi martiri." Il Patriarca di Romania ha acconsentito che fosse sepolto lì essendone il fondatore. Nell'estate del 2011, è stato ricoverato in ospedale Floreasca Hospital a causa di malattie cardiache e renali. È morto la mattina del 1 settembre 2011, all'età di 81 anni. Nel settembre 2014 un busto è stato eretto di fronte all' Ospedale pediatrico "Marie Curie" di Bucarest.

ALESSANDRO PESAMOSCA “ TATA PESI “

L’NOPHQR SHT KNJKTOT

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esamosca Alessandro (n. 14 marzo 1930, Costanza, d. 1 Settembre 2011, Bucarest) è stato un chirurgo pediatrico in Romania. Nato in una famiglia di origine italiana, per mezzo secolo ha fatto circa 45 000 operazioni, evitando una vita storpiata o addirittura la morte di migliaia di bambini, compresi quelli considerati da altri medici senza speranza e inoperabili. A Constanta, ha frequentato la scuola italiana e poi il liceo "Mircea cel Batran". Si è laureato alla Facoltà di Medicina di Bucarest nel 1954 ed è stato assegnato a Niculeşti-Jianu (attualmente Dudeşti) Fetesti un villaggio vicino, dove ha lavorato per 3 anni (1954-1957). Viene poi trasferito come un chirurgo pediatrico all'ospedale dei bambini "Grigore Alexandrescu" (1957-1984) Durante la sua vita professionale ha salvato decine di migliaia di vite, e "Budimex" (ora "Marie Skłodow- e il mondo lo ha premiato con l’abbandono. Uno dei più grandi mediska-Curie") (1984), dove durante la ci di Romania viveva isolato in una stanza d'ospedale, dove aveva sua carriera esegue circa 45.000 in- lavorato per decenni, e stava in attesa che qualcuno gli portasse una terventi chirurgici su bambini. zuppa calda o una tazza di caffè. Le sue operazioni, anche al di fuori Questa è la storia drammatica di Alessandro Pesamosca, un chirurgo della tecnica chirurgica tradizionale, geniale e costretto alla pensione. Gli hanno esito positivo e ottengono vaultimi tempi gli tremavano le mani sta eco anche all’estero (Cina, Franma fino ad allora le sue lunghe dita si cia, Italia, Moldavia, ecc), guadamuovevano con precisione millimetrignando così prestigio internazionale ca con la finezza di un pianista e facenel campo della chirurgia pediatrica vano miracoli in sala operatoria, gioranche prima del 1989. no e notte, anno dopo anno per più di Ebbe due figli legittimi che sono demezzo secolo, senza limiti e senza ceduti, uno dei quali un medico. eccezioni di ceto sociale. Alla fine Rimasto vedovo nel 1999, da allora quest’uomo che era un titano della ha vissuto sempre , in una piccola medicina rumena era costretto a letto stanza presso l'Ospedale "Marie Cued in quasi totale isolamento in una rie Sklodovska" (ex "Budimex") a stanza a Marie Curie Hospital. La sua Bucarest. povera camera era piena di libri di medicina e gli scaffali sovraccariNegli ultimi anni della sua vita, a chi di icone, dipinti e fotografie ricevute come ringraziamento dai pacausa di una instabilità motoria, ope- zienti che aveva operati. rava seduto fino a quando fu messo Dal 1984 ha trascorso tutto il suo tempo nell’ospedale Marie Curie in pensione forzata. Gli fu comunque per bambini.. Non ha neanche avuto il tempo per piangere due figli concesso di occupare sempre la sua morti prima di lui. Così l'ospedale divenne la sua casa e lavoro. Verso stanzetta che divenne luogo di riferi- la fine della sua carriera è divenuto insegnante e accademico e gli fu mento degli altri chirurghi che face- permesso di rimanere in ospedale. Ma in un certo senso fu dimenticavano avanti e indietro per chiedere to anche da coloro che avrebbero dovuto prendersi cura di lui. Si acaiuto. contentava di poco: una zuppa, due mele e un animale domestico poAlessandro Pesamosca è il fondatore chi secondi al giorno. All'estero, il professor Pesamosca non era solo della Pia Stelian e Chiesa di San Ni- rispettato, ma addirittura venerato: le lettere ricevute ogni anno da ex cola, Brancoveanu, nel cortile dell'o- pazienti o colleghi chirurghi lo testimoniano. 8


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Le terme imperiali di Francesco Giuseppe del fiume Cerna, in Romania, c’è il più bello stabilimento termale nel continente europeo”. Il 27 settembre del 1896, dopo l’apertura alla navigazione del canale le Porte di Ferro, tre sovrani s’incontrarono a Baile Herculane per la cerimonia ufficiale d’inaugurazione: quello austroungarico, Franceso Giuseppe, il re serbo Alessandro I, e il re di Romania, Verso le acque sacre ad ErCarlo I. cole, questo sta scritto sul Scelsero questa località proprio frontone di ingresso a Baile per la fama di cui godeva in EuHerculane, una stazione ropa a quell’epoca. termale a mezza montagna Lo sviluppo divenne massiccio non tanto distante da Timidurante il regime comunista, con soara, lungo la via che la la costruzione di grandi alberghi collega a Drobeta Turnu frequentati soprattutto da pensioSeverin. nati che utilizzavano buoniBaile Herculane era nota vacanza erogati dallo Stato. per le sue acque termali in Oggi le terme di Băile Herculane epoca romana e deve il suo sono ancora assai rinomate per le nome ad una leggenda seloro acque, che sgorgano da 8 condo la quale Ercole si sorgenti ad una temperatura che fermò nella valle per prenvaria tra 48 e 67 gradi centigradi. dere un bagno e ripoL'acqua delle sorgensarsi. ti termali, ricca di Sono state ritrovate zolfo, è utile nella sei statue di epoca cura delle patologie romana raffiguranti dell’apparato motoErcole: la copia in rio, come artrosi, e bronzo di una di queper quelle circolatoste, realizzata nel rie. 1874, si trova ancora L’acqua delle sornel centro cittadino a simboleggiare la città. genti minerali, invece, si può usare per la cura di maSi dice che l’imperatore Traiano stesso abbia commis- lattie dello stomaco e del fegato. sionato la costruzione delle terme di Baile Herculane. Va detto che ciascuna delle sorgenti termali è indicata Durante il periodo dell’occupazione romana, le terme per una particolare patologia. furono di forte attrattiva per l’aristocrazia dell’ antica Qui si trova l’unica sorgente termale in Europa con Roma. proprietà curative per le patologie oculari. Lo sviluppo del turismo termale nella città in epoca recente risale alla dominazione Austroungarica, quando veniva visitata da molti nobili provenienti dall'Europa occidentale: l'imperatore Francesco Giuseppe e la moglie Elisabetta avevano entrambi un padiglione personale alle terme. Nel 1772, il medico austriaco Johann Krantz, compì il primo studio sulle preziose sostanze attive contenute nelle acque termali e minerali di questi bagni e fece pubblicare le sue conclusioni in un libro. Ebbero un effetto inaspettato e l’anno successivo vi fu un grande afflusso di gente che voleva farsi curare in queste terme. Alla fine del 19° secolo Baile Herculane era uno dei più noti stabilimento termale in Europa, basti pensare alle considerazioni che nel 1852 l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe fece a riguardo: “Sulla Valle 9


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LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Gs 24,1-2.15-17.18 Sal 33 Ef 5,21-32 Gv 6,60-69

C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Sappiamo tutti come non sia sempre facile scegliere il bene. La nostra libertà spesso è affascinata da altro, che ci seduce e ci convince, facendoci perdere di vista Gesù e la bellezza del suo vangelo. Chiediamo perdono a Dio per la nostra poca fede, spesso vacillante, per la nostra libertà non sempre orientata al vero bene. Breve pausa di riflessione personale C. Signore, che hai parole di vita eterna, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, Parola che segna il nostro cammino e Pane che ci dona forza, abbi pietà di noi. Cristo, pietà. Signore, che doni a tutti la tua salvezza, abbi pietà di noi. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. GLORIA A DIO NELL’ALTO CIELI e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. O Dio nostra salvezza, che in Cristo tua parola eterna ci dai la rivelazione piena del tuo amore, guida con la luce dello Spirito

questa santa assemblea del tuo popolo, perché nessuna parola umana ci allontani da te unica fonte di verità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro di Giosuè In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore». Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE R.

Gustate e vedete com’è buono il Signore. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. R/. Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto. Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. R/. Gridano e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce. Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. R/. Molti sono i mali del giusto, ma da tutti lo libera il Signore. Custodisce tutte le sue ossa: neppure uno sarà spezzato. R/. Il male fa morire il malvagio e chi odia il giusto sarà condannato. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia. R/.

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Seconda Lettura Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R. Alleluia, alleluia. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna. R. Alleluia.

† Vangelo Dal vangelo secondo Giovanni In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tor-


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narono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Parola del Signore. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Celebrare l'Eucaristia significa dire come Pietro: “Tu, Signore, hai parole di vita eterna”. Nella fede riconosciamo il dono della salvezza offerto sull'altare, in attesa della sua venuta. Preghiamo il Padre perché renda forte la nostra fede, preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. 1. Per il Papa, i vescovi e i ministri della Chiesa: aiutino i cristiani a conoscere sempre meglio la Parola di Gesù, a interiorizzarla, perché si traduca in gesti concreti nella vita di ogni giorno, preghiamo. 2. Per i non credenti, per quanti fanno propria una religione vuota e superficiale: siano guidati nella scoperta della bellezza della fede cristiana, preghiamo. 3. Per gli sposi: vivano

nell'unità e nell'amore e siano segno dell'amore di Cristo per la sua Chiesa, preghiamo. 4. Per la nostra comunità cristiana: viva nella piena fiducia in Gesù che ci parla, ci interpella, ci nutre e ci ama, preghiamo. C. O Padre, salva il tuo popolo che pone in te la sua fiducia, e abbi pietà di noi, quando la nostra debolezza esita di fronte ai tuoi inviti e ai tuoi comandi. Per Cristo nostro Signore. A.Amen. LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. O Padre, che ti sei acquistato una moltitudine di figli con l'unico e perfetto sacrificio del Cristo, concedi sempre alla tua Chiesa il dono dell'unità e della pace. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. C. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Nella sua misericordia per noi peccatori egli si è degnato di nascere dalla Vergine; morendo sulla croce, ci ha liberati dalla morte eterna, e con la sua risurrezione ci ha donato la vita immortale. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, proclamiamo con gioia l'inno della tua lode: Santo, Santo, Santo…... DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta.. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli

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dei secoli. Amen A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C Porta a compimento, Signore, l'opera redentrice della tua misericordia e perché possiamo conformarci in tutto alla tua volontà, rendici forti e generosi nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


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La

22 agosto

festività odierna, parallela a quella di Cristo Re, ven- Beata Vergine Maria Regina ne istituita da Pio XII nel 1955. Si celebrava, fino alla recente riforma del calendario liturgico, il 31 maggio, a coronamento della singolare devozione mariana nel mese a lei dedicato. Il 22 agosto era riservato alla commemorazione del Cuore Immacolato di Maria, al cui posto subentra la festa di Maria Regina per avvicinare la regalità della Vergine alla sua glorificazione nell'assunzione al cielo. Questo posto di singolarità e di preminenza, accanto a Cristo Re, le deriva dai molteplici titoli, illustrati da Pio XII nella lettera enciclica “Ad Coeli Reginam” (11 ottobre 1954), di Madre del Capo e dei membri del Corpo mistico, di augusta sovrana e regina della Chiesa, che la rende partecipe non solo della dignità regale di Gesù, ma anche del suo influsso vitale e santificante sui membri del Corpo mistico. Il latino "regina", come "rex", deriva da "regere", cioè reggere, governare, dominare. Dal punto di vista umano è difficile attribuire a Maria il ruolo di dominatrice, lei che si è proclamata la serva del Signore e ha trascorso tutta la vita nel più umile nascondimento. Luca, negli Atti degli apostoli, colloca Maria in mezzo agli Undici, dopo l'Ascensione, raccolta con essi in preghiera; ma non è lei che impartisce ordini, bensì Pietro. E tuttavia proprio in quella circostanza ella costituisce l'anello di congiunzione che tiene uniti al Risorto quegli uomini non ancora irrobustiti dai doni dello Spirito Santo. Maria è regina perché è madre di Cristo, il re. Ella è regina perché eccelle su tutte le creature, in santità: "In lei s'aduna quantunque in creatura è di bontade ", dice Dante nella Divina Commedia. Tutti i cristiani vedono e venerano in lei la sovrabbondante generosità dell'amore divino, che l'ha colmata di ogni bene. Ma ella distribuisce regalmente e maternamente quanto ha ricevuto dal Re; protegge con la sua potenza i figli acquisiti in virtù della sua corredenzione e li rallegra con i suoi doni, poichè il Re ha disposto che ogni grazia passi per le sue mani di munifica regina. Per questo la Chiesa invita i fedeli a invocarla non solo col dolce nome di madre, ma anche con quello reverente di regina, come in cielo la salutano con felicità e amore gli angeli, i patriarchi, i profeti, gli apostoli, i martiri, i confessori, le vergini. Maria è stata coronata col duplice diadema della verginità e della materI SANTI DELLA nità divina: "Lo Spirito Santo SETTIMANA verrà su di te, e la virtù dell'Altissimo ti adombrerà. S. Rosa da Lima DOM.23 LUN. 24

S. Bartolomeo

MART.25

S. Giuseppe Calasanzio

MERC.26

S. Alessandro

GIOV.27

S. Monica

VEN.28

S. Agostino

SAB. 29 Martirio S.Giovanni Battista

Il Parroco va in vacanza

Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp

*°*

C6 7: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00

B : Preasfantul Mantuitor

(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530

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mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A69 I 6+ : Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don in diretta su www.telestartv.ro Horvath Istvan , tel 0745 020262 Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul *°* "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. T+;+ < : Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi*°* na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. I +: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domenica ore 18:00. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica Mail:parohiafabric@googlemail.com ore 9,30, Don Alessandro Lembo *°* Tel 0749469169 Mail: Alelembo73@gmail.com

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