In sinergia con Fondazione. Migrantes
ADESTE n°36/ ANNO 4°-06.09.2015
Perché è importante partecipare alla messa domenicale?
Non solo, ma trovandosi con altre persone che magari hanno più esperienza di noi, è possibile trovare conforto e magari supporto per affrontare situazioni che ci sembrano insormontabili, specie nell'ambito dell'educazione dei figli.
La Messa Della Domenica un ottimo campo di allenamento
Chiaramente questo può avvenire SOLO se frequentiamo diligentemente la nostra parrocchia (e non solo la prima chiesa che trovo per strada dove rischio di essere uno dei tanti che "ascolta" la messa) e dedico un pò di tempo, magari dopo la cerimonia, per soffermarmi con qualche parrocchiano amico o, magari, con un sacerdote.
Sento spesso dire: "Cosa vado a fare a messa? Dicono sempre le stesse cose, le ho sentite tante volte".
Vi siete mai chiesti perché una squadra di calcio reputa fondamentale un incontro settimanale dei suoi componenti? Allora, come mai agevoliamo al massimo i nostri figli affinché si impegnino negli allenaQualcuno dirà "Ovvio. Per arrivare a dei buo- menti sportivi accompagnandoli anche personi risultati bisogna allenarsi in maniera seria nalmente alle partite settimanali per incitarli a e costante." migliorarsi, mentre non li incoraggiamo affatto in una crescita spirituale che si acquisisce Bene, ma allora perfondamentalmente con la partecipazione all'alché non lasciamo ad lenamento settimanale rappresentato dalla sanogni componente della ta messa? squadra il compito di allenarsi autonomaSe fossimo tutti noi convinti di questo, innanmente, tanto quello zitutto parteciperemmo in prima persona perche deve fare lo sa beché certi del supporto spirituale che ci può dane, sono sempre le re e che può rinfrancarci da tutte le avversità stesse cose. che incontriamo nella vita di ogni giorno. Allora qualcuno ribatte: "Ma guarda che l'allenamento non è solo In secondo luogo, i nostri figli, che non sono correre e fare esercizi fisici. Ci si trova anche stupidi e perceperché l'allenatore vede il grado di prepara- piscono l'entuzione dei suoi atleti e interviene con i consigli siasmo dei gepiù adatti affinché possano migliorare. E poi, nitori nello ritrovandosi insieme, i giocatori si confronta- svolgimento di no e anche chi è più scarso degli altri può ve- un qualsiasi imnir rinfrancato e incoraggiato dalla squadra". pegno, sarebbero ben prediAlla stessa maniera, la Messa è un momen- sposti a percorto di incontro dove l'allenatore (Dio) ci vede rere un percorso di fede serio, che potrebbe e ci consiglia attraverso il Vangelo l'atteg- magari aiutarli nel momento che entrano nella giamento migliore per affrontare le difficol- bellissima e difficile età dell'adolescenza. tà della vita. 2
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La bellezza di aprirsi a Dio e agli altri
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ortarono a Gesù un sordomuto. Un uomo imprigionato nel silenzio, che non può comunicare, chiuso. Eppure privilegiato: non ha nessun merito per ciò che gli sta per accadere, ma ha degli amici, una piccola comunità di gente che gli vuol bene e lo porta davanti a Gesù. Il sordomuto, icona di ognuno che venga alla fede, racconta così il percorso di guarigione per ogni credente. Allora Gesù lo prese in disparte, lontano dalla folla. È la prima azione. Io e te soli, sembra dire. Ora sono totalmente per te, ora conti solo tu. Li immagino occhi negli occhi, e Gesù che prende quel volto fra le sue mani. E seguono gesti molto corporei e delicati: Gesù pose le dita sugli orecchi del sordo. Non il braccio o la mano, ma le dita, come l'artista che modella delicatamente il volto che ha plasmato. Come una carezza. Poi con la saliva toccò la sua lingua. Gesto intimo, coinvolgente: ti do qualcosa di mio, qualcosa che sta nella bocca dell'uomo, insieme al respiro e alla parola, simboli dello Spirito. Gesù, all'opera con il corpo dell'uomo, mostra che i nostri corpi sono laboratorio del Regno, luogo santo di incontro con il Signore. Guardando quindi verso il cielo... gli disse: Effatà, cioè: Apriti! Come si apre una porta all'ospite, una finestra al sole, le braccia all'amore. Apriti, come si apre uno scrigno prezioso. Apriti agli altri e a Dio, anche con le tue ferite, che possano diventare feritoie, attraverso le quali passi il vento della vita. Il primo passo per guarire, è abbandonare le chiusure, le rigidità, i blocchi, aprirsi: Effatà. Esci dalla tua solitudine, dove ti pare di essere al sicuro, e che invece non solo è pericolosa, è molto di più, è mortale. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. Prima gli orecchi. Simbolo eloquente: sa parlare solo chi sa ascoltare. Gli altri parlano, ma mentre lo fanno innalzano barriere di incomprensione. Primo servizio da rendere a Dio e all'uomo è l'ascolto. Senza, non c'è parola vera. Nella Bibbia leggiamo di una preghiera così bella da incantare il Signore. Di questa sola è detto che il Signore rimane affascinato. Nella notte che precede l'incoronazione, il giovane Salomone chiede a Dio: «Donami un cuore docile, un cuore che ascolta!» E Dio risponde, felice: «Poiché non mi hai chiesto ricchezza, né potenza, né lunga vita, tutto questo avrai insieme al dono di un cuore che ascolta!» Dono da chiedere sempre. Instancabilmente, per il sordomuto che è in noi: donaci, Signore un cuore che ascolta. Perché è solo con il cuore che si ascolta, e nasceranno parole profumate di vita e di cielo
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Or
IL CARCERE DI SIGHET dalla costruzione fino ai giorni nostri
mai da 15 anni, giovani pellegrini celebrano la memoria di Iuliu Maniu, partecipando al pellegrinaggio annuale che inizia dalla Tomba Simbolo di Bădăcin, nella quale dovrebbe riposare Iuliu Maniu (politico rumeno perseguitato dal regime, morto in carcere il 5 Febbraio 1953), e termina a Sighet, dove invece le ossa di Maniu riposano nella fossa comune insieme a tanti altri: vescovi greco-cattolici, romano-cattolici, preti e dignitari pubblici.
I
160 Km. a piedi per ricordare le vittime del comunismo Quest'anno, i partecipanti sono stato quasi 100 ed hanno trascorso i giorni lontano dalle comodità quotidiane, camminando e pregando per tutti coloro che sono stati vittime della dittatura comunista. Il pellegrinaggio a piedi, si è svolto dal 22 agosto al 1 ° settembre ed ha coperto una distanza di 165 km con una media di 27 km. al giorno. Per molti giovani partecipanti, questa esperienza è stata anche una sfida e per alcuni ha rappresentato anche il cambiamento del proprio modo di essere e di pensare. Come ogni anno il punto di partenza è stato il paese di Bădăcin, dove c’è la casa memoriale di Iuliu Maniu, Il canmino è proseguito fino Sighet, diviso in diverse tappe: i paesi di Bocsa, Cehu Silvaniei, Ulmeni, Mireşu Mare, Baia Mare, Sisesti, Harnicesti, Giulesti, Vadu Iza, e infine, la città di Sighet, passando dal Cimitero dei Poveri dove nella fossa comune venivano sepolti i corpi dei prigionieri morti nel carcere a seguito delle sevizie. Il 29 agosto, memoria della Decollazione di San Giovanni Battista, si è celebrata la messa commemorativa per tutti i martiri. Il pellegrinaggio è stato organizzato per la prima volta nel 2000 da don Florian Gui della Congregazione di S.Luigi Orione e vicario episcopale greco-cattolico di Oradea. Insieme a quest’ultimo, fra gli altri, hanno partecipato anche don Alessandro ed i seminaristi del Monastero San Luigi Orione di Iasi.
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l carcere di Sighet è stato costruito dall'amministrazione ungherese nel 1897 come prigione per i deli& comuni. Dopo il 1945 a Sighet cominciarono ad essere rimpatria* gli ex-prigionieri e gli exdeporta* dall'Unione Sovie*ca. Nell'agosto del 1948 diventò luogo di detenzione per un gruppi di studen*, allievi e contadini del Maramureş, dei quali una parte tu4'oggi vive ancora a Sighet. Nei giorni 5 e 6 di maggio del 1950 furono porta* al penitenziario di Sighet più di cento dignitari di tu4o il Paese (ex-ministri, accademici, economis*, militari, storici, giornalis*, poli*ci), alcuni dei quali condanna* a pene pesan*, altri neppure giudica*. La maggior parte di loro aveva più di 60 anni. Nell'o4obrenovembre 1950 furono trasporta* a Sighet anche una cinquan*na di vescovi e pre* greco-ca4olici e romano-ca4olici. Il penitenziario era considerato una unità di lavoro speciale, conosciuta con il nome di colonia Danubio; in realtà, si tra4ava di un luogo di sterminio per l'alta società del Paese e allo stesso tempo un luogo sicuro, da dove non si poteva fuggire, essendo la fron*era con l'Unione Sovie*ca situata a meno di 2 chilometri. I prigionieri erano tenu* in condizioni insalubri, nutri* miserabilmente, ed era impedito loro di sdraiarsi di giorno sui le& delle piccole celle prive di riscaldamento. Era vietato persino guardare fuori dalle finestre; in un secondo tempo, alle finestre furono fissate serrande, per poter limitare la visuale al solo cielo. Coloro che si ribellavano alle dure regole venivano puni* con l'isolamento nella nera e nella nebbiosa, celle senza luce in cui i prigionieri venivano lega* con catene e costre& a restare in piedi per ore. Nel 1955, come conseguenza degli accordi sul Convenzione di Ginevra e dell'ingresso della Romania comunista nell'ONU, venne concessa una grazia. Una parte dei detenu* poli*ci delle prigioni romene furono libera*, un'altra parte trasferi* in altri luoghi, a volte condanna* agli arres* domiciliari. A Sighet, degli iniziali 200 detenu* ben 54 erano però già mor*. Sighet ridiventò un carcere normale; tu4avia, anche negli anni seguen* vi apparvero detenu* poli*ci, spesso di passaggio nell'ospedale psichiatrico della ci4à. Nel 1977 la prigione venne abbandonata. Solo nel 1995 la Fondazione Accademia Civica si prese in carico la ristru4urazione delle rovine dell'ex-carcere, in vista della sua trasformazioni in memoriale.
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ALCUNE FOTO DEL PELLEGRINAGGIO
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CAMILIAN DEMETRESCU PITTORE,SCULTORE,SCRITTORE Dalla fuga dal comunismo alla maturazione spirituale e fama in Italia e in Europa
Camilian Demetrescu, nome d'arte di Paul Constantin Demetrescu pittore, scultore, scrittore e studioso di storia dell'arte romeno. Demetrescu, era nato a Busteni, in Romania, il 18 Novembre 1924, ed è morto in Italia a Gallese il 6 Maggio 2012 all’età di 88 anni. Dissidente ed esule politico in Italia dal 1969, la sua pittura si e' svolta nel campo dell'astrattismo, fino al momento della sua conversione al cattolicesimo, che ha mutato anche le forme della sua espressione artistica. L'impatto con Roma dopo la fuga nel 'mondo libero' e' stato determinante per Demetrescu. Scopre un mondo nuovo di pensatori e libri vietati in patria dal regime comunista, come Rene' Guenon, Spengler, Maritain, Urs von Balthasar, saggi che considera profondi sul tema della condizione umana contemporanea. Incontra intellettuali romeni di fama europea, fuggiti dopo la guerra, come lo scrittore Vintila Horia, insignito del Camilian Demetrescu con una delle due opere Premio Goncourt 1960 per il romanzo Dio e' nato in Esilio, sulla vita di Ovidio, esule a Tomi, sul Pontus donate per il Museo memoriale di Sighet. Euxinus (il Mar Nero) in Dacia. Sara' un'amicizia che Titolo di questa opera: Resurrezione. segnera' profondamente la sua coscienza e la sua formazione artistica. In questo nuovo contesto culturale maturera' lentamente, durante gli anni del periodo astratto, il cambiamento della sua arte. Dopo quattro anni lascia Roma (nel 1973) e si trasferisce in campagna, a Gallese (VT) dove restaura assieme alla sua famiglia e con le sue mani una pieve romanica del XII secolo (1977) dedicata ai SS. Giacomo e Filippo, che lo stesso anno viene riconsacrata. La sua arte, come la sua vita, subisce una svolta. In seguito ad un profondo cambiamento interiore e ad un incontro nel 1979, nell'ultima mostra d'arte astratta a Parigi, con Mircea Eliade, abbandona l'astrattismo e si dedica ad un'arte ispirata al sacro. Attratto dall'iconografia medievale gira l'Europa romanica con carta e matita, per “alfabetizzarsi'' (come confessa l'artista) nel linguaggio dei simboli. D'ora in poi i suoi lavori, sculture e dipinti, hanno uno spiccato carattere etico-religioso. Proprio la chiesa romanica di San Giacomo, che lui e la sua famiglia hanno voluto salvare dal degrado e dall'abbandono, è ora la sua dimora, nella sepoltura che lui stesso aveva realizzato, circondata dalle sue opere d'arte.
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aria deriva quasi certa- LA MADONNA Notizie biografiche (dai canoni ufficiali) mente dall’aramaico e tempio di Gerusalemme dalla Galilea. Gesù ha dosignifica “amata da Dio”. Senza concorso d’uomo concepisce Gesù, annunziato dall’arcangelo dici anni quando una volta Ella lo smar r isce, dopo affannosa ricerca lo ritrova nel tempio dove sta discuGabriele, che la proclama la“piena di grazia”(cfr. tendo tra i dottori della Legge (cfr. Lc 2,41-52). Dopo Lc 1,26-38). Visita la parente Elisabetta, moglie di Zaccaria, da sei mesi incinta di Giovanni Battista. Da lunghi anni trascorsi nella vita domestica umile e tranquest'incontro ha origine il Magnificatche esprime la quilla la rivediamo a Cana di Galilea, ad un banchetto gioia sua e della discendenza di Abramo. Per osserva- nuziale, dove sollecita Gesù a compiere il famoso prore l’editto di Augusto di censimento per tutto l’Impero digio del vino. Il Redentore è ormai trentenne. Segue Romano, parte di nuovo con lo sposo per la Giudea, e Gesù nella predicazione con altre pie donne e i dia Betlemme in una grotta da alla luce Gesù. Otto gior- scepoli, confusa tr a la folla (cfr . Gv 2,12; Lc 11,27ni dopo Maria e Giuseppe si recano al tempio di Ge- 28; Mt 12,46-50), finché la ritroviamo sul Calvario, rusalemme per consacr ar e il Neonato. Qui incon- dove agonizzante di dolore riceve Giovanni per figlio trano Simeone, sacerdote pio e giusto, il quale predice ed è affidata a questo come Madre (cfr. Gv 19,25-27). a Maria, alludendo alla Passione di Gesù, che una spa- La sua ultima comparsa è nel Cenacolo di Gerusada le avrebbe trafitto l’anima, “perché siano svelati i lemme, r accolta in preghiera insieme con gli Apostoli quale Madre del primo nucleo della Chiesa nascente pensieri di molti cuori”(cfr. Lc 2,33ss). Il re Erode, che vuole uccidere Gesù, costringe la famiglia a fug- (cfr. At 1,14). Per le circostanze della sua vita dopo la gire in Egitto, dove questa r imane fino alla mor te morte di Cristo e della sua morte, i libri del Nuovo Testamento tacciono. La letteratura apocrifa, dal Il al del tiranno. Invece di tornare a Betlemme, territorio VII secolo invece è ricca di dettagli biografici. Solo del tiranno Archelao, figlio e successore di Erode, Giuseppe conduce il Santo Bambino e sua Madre a dal Protovangelo di Giacomo sappiamo che i geniNazareth, compr esa nella giur isdizione del tetr ar ca tori di Maria si chiamano Gioacchino ed Anna. Antipa (cfr. Mt 2,13-23). Ogni anno Maria si reca al
8 SETTEMBRE NATIVITA’ DI MARIA Notizie storiche
In
alcune zone dell’Occidente era certamente commemorata prima della metà del VII secolo; il calendario di S. Villibrordo (704 circa) con*ene una voce per questa festa, come anche il Mar*rologio Geronimiano d’Auxerre (600 circa). Alla fine, tu4avia, fu importata a Roma durante il pon*ficato di papa S. Sergio I (687-701; 8 set.), che ordinò di celebrare a Roma qua4ro feste della Madonna (la Na*vità, l’Annunciazione, Hypapante o Purificazione, e l’Assunzione), con una processione. Non è chiaro il mo*vo per cui fu scelto questo giorno par*colare, che in ogni caso non fu ado4ato universalmente, per commemorare la Na*vità. Non si conoscono le circostanze della nascita di Maria; i genitori, conosciu* tradizionalmente con il nome di Gioacchino e Anna (26 lug.), non sono cita* nella Bibbia. Come Sara, moglie di Abramo, la madre di Samuele pure di nome Anna, Zaccaria e Elisabe4a, e altri nella Bibbia, che già età avanzata ebbero un figlio illustre, non avevano figli. Secondo i vangeli apocrifi, Gioacchino si ri*rò nel deserto per piangere il suo des*no(il luogo è iden*ficato da qualcuno con Wadi Yabis, a est del Giordano, 7
dove si trova ancora il monastero di S. Giorgio, dedicato a Maria, che ha subito mol* restauri), e apprese da un sogno o da una visione che avrebbero avuto una figlia. Il luogo della nascita di Maria è altre4anto sconosciuto; un’an*ca tradizione acce4ata in Occidente, afferma che si tra4ava di Nazareth, ma un’altra favorisce l’ipotesi che si tra4asse di Gerusalemme, indicando addiri4ura dis*ntamente i dintorni dello specchio d’acqua di Betsaida, dove una cripta so4o la chiesa di S. Anna è a4ualmente considerata come il sito della nascita. A sostegno di questa versione, esistono prove dell’esistenza di un piccolo oratorio in quel luogo dai primi anni del III secolo e forse dalla fine del II. Una basilica dedicata a Maria fu edificata sopra quest’oratorio nel V secolo, forse dall’imperatrice Eudossia (348-460), distru4a dai persiani nel VII secolo, e poi velocemente ricostruita; il calendario giorgiano di Gerusalemme del VII-VIII secolo cita due importan* feste delle Madonna, l’Annunciazione il 25 marzo, e la Na*vità l’8 se4embre. Nella sua forma a4uale la chiesa risale al tempo delle crociate, quando il nome fu cambiato da S. Maria a S. Anna. Alla fine, naturalmente, simili de4agli, in ogni caso interessan*, non riguardano il mo*vo di questa commemorazione.
PRIMA PARTE
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continua
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LITURGIA EUCARISTICA LETTURE
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Is 35,4-7 Sal 145 Gc 2,1-5 Mc 7,31-37
C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. Breve ausa di riflessione C e A: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A. Amen. C. Signore pietà. A. Signore pietà. C. Cristo pietà. A. Cristo pietà. C. Signore pietà. A. Signore pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. GLORIA A DIO NELL’ALTO CIELI e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i pecca-
ti del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. Padre, chi ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l'eredità eterna. Per il nostro Signore... A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del Profeta Isaia Dite agli smarriti di cuore: Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d'acqua. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE R./Loda il Signore, anima mia. Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. R/ Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri.R/ Egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R/ Seconda Lettura Dalla lettera di san Giacomo apostolo Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con
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un anello d'oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi Perversi? Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R. Alleluia, alleluia. Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di infermità nel popolo. . R. Alleluia.
† Vangelo Dal vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le co-
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se sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Dio Padre vuole la salvezza di ogni uomo e nessuno è estraneo alla sua provvidenza. Preghiamo insieme e diciamo: R. Sostieni e guida, o Padre, il nostro cammino. Per la santa Chiesa, perché, guidata dallo Spirito del Signore, sappia riconoscere nella vita di tutti i giorni i segni della presenza di Dio, preghiamo. R. Per i nostri pastori, perché mediante il ministero e la santità personale siano educatori e padri nella fede, preghiamo. R. Per tutti noi rinati nel Battesimo, perché il Signore ci preservi dal peccato e ci faccia crescere nell'esperienza viva del suo Spirito, preghiamo. R. Per l'uomo che lavora, perché l'impegno quotidiano necessario al sostentamento della famiglie giovi anche a rendere più giusti e cordiali i rapporti tra tutti i membri della società, preghiamo. R. C. Radunati nella tua casa, o Signore, ricordiamo e celebriamo la tua misericordia; fà che l'umanità intera possa riconoscere l'efficacia della tua salvezza nella faticosa gestazione di un mondo nuovo. Per Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle,
perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. O Dio, sorgente della vera pietà e della pace, salga a te nella celebrazione di questo mistero la giusta adorazione per la tua grandezza e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. C. E' veramente giusto benedirti e ringraziarti, Padre santo, sorgente della verità e della vita, perchè in questo giorno di festa ci hai convocato nella tua casa. Oggi la tua famiglia, riunita nell'ascolto della parola e nella comunione dell'unico pane spezzato, fa memoria del Signore risorto nell'attesa della domenica senza tramonto, quando l'umanità intera entrerà nel tuo riposo. Allora noi vedremo il tuo volto e loderemo senza fine la tua misericordia. Con questa gioiosa speranza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce l'inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo…... DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta.. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i no-
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stri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C O padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della parola e del pane di vita, per questi doni del tuo Figlio aiutaci a progredire costantemente nella fede, per divenire partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio
ADESTE n°36/ ANNO 4°-06.09.2015
Attentato alle Torri gemelle: Alle 8,46 (le 14.46 in Italia) un volo dell’American Airlines 11 finisce la sua corsa contro la Torre nord del World Trade Center, tra il 93° e il 99° piano di uno dei più alti edifici mai costruiti. Tre minuti dopo sugli schermi della CNN, con cui sono collegate le tv di tutto il mondo, si vede la parte alta dell’edificio circondato da una nuvola di fumo nero che impedisce i soccorsi dall’alto. Lo scenario si fa sempre più agghiacciante, con le prime persone che per la disperazione si gettano nel vuoto dagli ultimi piani. Mentre in strada cominciano a mobilitarsi i soccorsi, i media iniziano a parlare di attentato terroristico. Diciassette minuti dopo la prima esplosione, si vede in diretta un secondo aereo, 175 United Airlines, schiantarsi tra il 77° e l’85° piano della Torre sud. Nei titoli di tutti tg compare la scritta «America under attack». Scatta la procedura d’emergenza per mettere in salvo il Presidente George W.Bush e il divieto di sorvolo su tutto il territorio nazionale. Nel frattempo un terzo aereo colpisce un’ala del Pentagono e un quarto, grazie all’eroica ribellione dei passeggeri, precipita nelle campagne della Pennsylvania. L’apocalisse si completa con il crollo delle due torri tra le 10 e le 10,28, ora di New York. Il cielo di Manhattan si oscura e per i vigili del fuoco diventa arduo soccorrere i sopravvissuti. Ci vorranno settimane per accertare il numero delle vittime. Alla fine si stimerà che su oltre 17mila persone che quella mattina erano al lavoro nelle Torri gemelle, circa duemila avevano perso la vita, portando a 3mila il numero totale dei morti, comprensivo dei passeggeri e degli equipaggi dei quattro aerei utilizzati per gli attentati. Diciannove in tutto i dirottatori (in maggioranza originari dell’Arabia Saudita) che soltanto dopo le prime indagini si scopriranno essere da tempo oggetto di attenzione da parte dell’FBI. Seguiranno anni di polemiche, sospetti, tesi complottistiche al centro di inchieste giornalistiche e documentari cinematografici, tra cui quello che farà più discutere sarà Fahrenheit 9/11 diMichael Moore. L’11 settembre 2001 resterà una cesura epocale nella storia dell’umanità per i contraccolpi che si avranno nell’economia, nella guerra al terrorismo e soprattutto rispetto alle più stringenti misure di sicurezza che da qui in poi saranno adottate negli aeroporti. Sul luogo delle Torri gemelle verrà allestito un sacrario, meta di una cerimonia in memoria delle vittime tenuta ogni anno. Nell’aprile del 2006 si deciderà, tra dubbi e polemiche, la costruzione di un nuovo edificio, I SANTI DELLA la Freedom Tower, da inaugurare entro il 2014.
11 Settembre Attentato alle Torri Gemelle
SETTIMANA
DOM.06
S.Zaccaria
LUN. 07
S.Grato
MART.08
Natività della B.V. Maria
MERC.09
S. Pietro Claver
GIOV.10
S. Nicola da Tolentino
VEN.11
SS. Proto e Giacinto
SAB. 12 Santissimo Nome di Maria
INSOLITO COPRICAPO…...
Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp
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C6 7: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00
B : Preasfantul Mantuitor
(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530
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mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A69 I 6+ : Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don in diretta su www.telestartv.ro Horvath Istvan , tel 0745 020262 Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul *°* "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. T+;+ < : Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi*°* na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. I +: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domenica ore 18:00. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica Mail:parohiafabric@googlemail.com ore 9,30, Don Alessandro Lembo *°* Tel 0749469169 Mail: Alelembo73@gmail.com
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