In sinergia con Fondazione. Migrantes
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ensando all’Air Force One, l’hanno ribattezzato Shepherd One, cioè «Pastore Uno». È l’aereo dell’American Airlines che ha portato Francesco sui cieli d’America e quindi a Roma. La scritta era esibita con orgoglio anche dai tecnici a terra, cucita sui loro giubbotti gialli. Ma sia il Boeing 777 dell’American Airlines, come l’Airbus 330 dell’Alitalia usato per il volo di andata, da Roma a Cuba, hanno poco o nulla a che fare con il velivolo dei Presidenti Usa. Il Papa non possiede un aereo proprio e quello che di volta in volta utilizza per le sue trasferte non presenta allestimenti speciali. Non ci sono sale riunioni, né camere da letto, anche se fino a qualche anno fa, quando i sedili si potevano smontare con più facilità perché non contenevano cavi e fili, per i voli più lunghi un letto veniva allestito. Oggi Francesco può riposare sulla poltroncina bianca della Business Class che si trova subito accanto al portellone d’ingresso, e non ha alcuna difficoltà a prendere sonno. Sulla parete che si trova di fronte viene attaccata un’icona di Maria. Il volo Alitalia con sigla AZ4000 accompagna il Papa all’andata, la compagnia di bandiera del Paese
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visitato provvede al ritorno. Quando non c’è, o quella che c’è non risulta abbastanza sicura, è la nostra compagnia a fare tutto. A bordo Con Francesco viaggia un seguito composto da una ventina di collaboratori. Ci sono l’aiutante di camera, Sandro Mariotti, il cardinale Segretario di Stato e il Sostituto, il portavoce padre Federico Lombardi, il direttore del Centro Televisivo Vaticano Dario Viganò, il medico personale del Papa. Altri due personaggi immancabili sono l’organizzatore dei viaggi papali, Alberto Gasbarri, gentleman alto e discreto, e il comandante dei gendarmi vaticani, Domenico Giani, alla guida della squadra incaricata della sicurezza del Pontefice. I bagagli di Francesco vengono caricati nella stiva. Comprendono non soltanto i suoi vestiti ma anche alcuni paramenti, il bastone pastorale e i doni, talvolta voluminosi, che il Papa donerà ai Capi di Stato e ai vescovi. Questa volta c’erano anche i libri e i cd per Fidel Castro.
Bergoglio porta da sé in cabina la vecchia borsa nera con gli effetti personali, tra cui il rasoio che usa due volte al giorno: la mattina alle 4,30 quando si sveglia, e ul volo di ritorno Bergolio tor‐ nel primo pomeriggio dopo la siesta. Non vuole na a parlare dei temi più cari. che la barba punga i bambini che saluta.
Donne, matrimoni gay, divor‐ zio, pedofilia. E a chi chiede se negli Stati Uniti sia stato una 'star', ri‐ sponde: "Le stelle si spengono e ca‐ dono. Io sono servo dei servi di Dio e questo non passa". Sui migranti: "I muri non servono, i ponti sì"
Segni distintivi del volo papale sono i poggiatesta e i cuscini bianchi con lo stemma pontificio ricamato in rilievo. Anche il menù, stampato su cartoncino, porta impresso lo stemma del Pontefice. Hostess e stewart sono scelti tra il personale con più esperienza. Ogni volo si conclude, per ciascuno di loro, con una foto seduti accanto al Papa, che non manca mai di entrare nel cockpit per sa2
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lutare i piloti. Con Francesco volano anche una settantina tra giornalisti, fotografi e cameramen delle principali tv e testate del mondo. Contribuiscono in maniera consistente alle spese del volo: pagano un biglietto intero di prima classe, anche se poi viaggiano in coda. Ci sono soltanto pochi posti preassegnati, per fotografi, cameramen, radio e agenzie. La maggior parte è libera e chi primo sale sull’aereo meglio alloggia. Risposte a ruota libera Benedetto XVI faceva subito dopo il decollo una piccola conferenza stampa, negli ultimi anni con domande inviate in precedenza e selezionate da Lombardi. Francesco preferisce farla sul volo di ritorno, per evitare che una risposta male interpretata rischi di sviare l’attenzione dai contenuti del viaggio.
tendosi rispondere «sono molto meglio lì che nella realtà». Il giornalista di Telemundo, gli consegna una copia dell’Emmy Awards vinto per l’ottima copertura televisiva del conclave. Sul volo Roma-L’Avana la giornalista della catena televisiva Univision ha regalato al Papa una grande scatola di «empanadas», i fagottini di pane ripieni di carne, tipici dell’Argentina. Francesco non ci ha pensato due volte e le ha subito passate alle hostess perché fossero scongelate, divise a pezzetti e offerte a tutti come antipasto.
Non vuole conoscere prima le domande e dialoga senza rete in italiano con i cronisti per oltre un’ora: di solito per interromperlo viene usata la scusa della cena da servire. I giornalisti si dividono per gruppi linguistici, all’interno dei quali scelgono tra di loro, a rotazione, chi farà le domande, cercando di evitare inutili doppioni. Con i Papi Wojtyla e Ratzinger, il volo di ritorno per i giornalisti al seguito significava finalmente relax. Con Francesco diventa una maratona di lavoro: bisogna trascrivere l’intervista, confrontare con i colleghi questa o quella frase, scrivere gli articoli da trasmettere appena toccato terra. Molto più personale è l’incontro sul volo di andata, quando Francesco si presenta in coda all’aereo per salutare uno ad uno i giornalisti. Percorre lentamente i corridoi e scambia qualche parola con ciascuno, accompagnato da un paio di collaboratori ai quali passare i doni, le lettere, i biglietti e i libri che riceve. C’è chi gli chiede preghiere, chi un selfie, chi gli fa ascoltare la voce dei figli piccoli che lo salutano registrata sullo smartphone; chi gli fa vedere la nuova App con gli emoticon papali a fumetti sen3
"Vi ringrazio di cuore. L'amore di Gesù guidi il popolo americano sempre". E' il tweet di papa Francesco apparso appena atterrato all'aeroporto di Ciampino, a Roma. Otto ore di volo da Philadelphia, abbastanza per poter tornare sui temi più cari. E Francesco instancabile più che un bilancio del viaggio in America, ha ricominciato a diffondere le sue parole. Per il successo del viaggio, appena arrivato è andato a S. Maria Maggiore, si è inginocchiato di fronte alla Salus Populi Romani, ha ringraziato la Vergine. Lo fa ogni volta, prega alla basilica mariana dopo ogni viaggio internazionale. E' la venticinquesima volta che ci va.
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Hanno percorso 20mila chilometri per incontrarlo. Il Papa: “Voi siete pazzi” I coniugi argentini Walker, insieme ai loro quattro figli, hanno viaggiato per 194 giorni per vedere il Papa a Philadelphia
Hanno percorso ventimila chilometri a bordo di un pulmino della Volkswagen per assistere alla messa del papa a Philadelphia in occasione della Giornata Mondiale delle Famiglie. E non solo ce l’hanno fatta ad arrivare in tempo ma sono stati anche ricevuti da Francesco in un incontro privato (La Repubblica, 28 settembre). Partiti dall’Argentina, la famiglia composta da Noël Zemborain, Alfredo “Catire” Walker e i lor o quattro figli, ha viaggiato per 194 giorni per vedere il Papa. Zemborain e Walker hanno raccontato i loro 6 mesi di viaggio, attraverso 13 paesi diversi e tante peripezie, su un blog (Il Post, 29 settembre). SIETE PAZZI!” Durante l’incontro a Philadelfia, come hanno riportato Noel e Alfredo sulla loro pagina Facebook, Papa Francesco ha detto: “Voi siete la famiglia che è arrivata da Buenos Aires per incontrarmi? Siete pazzi”. Non solo. «Gli abbiamo anche detto che in America ci sono tante famiglie che lo amano e pregano per lui – hanno spiegato i coniugi -. E il Papa ci ha risposto dicendoci di pregare per lui perché ne ha tanto bisogno». “SONO SVENUTO” Francesco «sembrava così rilassato e si è rivolto a noi come un amico: “Grazie per essere venuti fin qui”». Il finale è stato condito dalla solita di verve “bergogliana”. Dopo i saluti, mentre il Papa si stava allontanando si è girato verso la famiglia e ridendo ha detto: “Sono svenuto”, alludendo all’impresa “epica” dei Walker. ESPERIENZA DI FAMIGLIA L’idea del viaggio è balenata tempo fa nella testa dei coniugi Walker. «Abbiamo sempre sognato di farlo per vivere un’esperienza di famiglia. Conduciamo una vita normale, il lavoro, la casa, la scuola, gli amici, e cerchiamo di seguire la nostra fede senza troppi problemi. All’inizio dell’anno abbiamo deciso che era ora di agire e abbiamo organizzato il viaggio» (Il Mio Papa, 8 agosto). GLI INCONTRI, IL PUNTO DI FORZA Per dormire, raccontano i Walker, «non usiamo alberghi, ci facciamo ospitare da famiglie che abbiamo o che ci hanno contattato, cerchiamo di vivere i luoghi dove ci fermiamo con i loro occhi, ma siamo stati anche in alcuni conventi. Il punto forte del viaggio è proprio quello degli incontri». ISPIRATI DA PAPA FRANCESCO Noel e Alfred precisano anche che la loro non è «una gara o una vacanza, vogliamo fare questa esperienza anche per i nostri figli. Incontriamo nuove famiglie, alcune simili alla nostra, altre molto diverse, e questo consente di arricchirci attraverso una cosa che tutti in famiglia amiamo: viaggiare. Crediamo nella famiglia come forza di cambiamento per un mondo migliore e questa è un’opportunità anche per i nostri figli. È papa Francesco che ci ha ispirato nella decisione di intraprendere questa avventura, ma la trasferta ci insegna a viaggiare “leggeri”».
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una vita intensissima. Pacifista e cattolica, arrestata nel 1917 (aveva vent’anni) per un picchetto di suffragette davanti alla Casa Bianca, fu legata sentimentalmente ad un uomo che non condivideva con lei la fede e che - anche per questo- fu costretta a lasciare. E’ con la Grande Depressione degli anni ’30 che il suo impegno sociale divenne importante e nel ’32 l’incontro con Peter MauABRHAM LINCOLN rin, che riconoscerà sempre come maestro, diede un nuoIl 16esimo presidente degli Stati Uniti (dal 1861 al 1865) vo impulso al suo lavoro. Teorizzatore di un cristianesiè stato il principale artefice della vittoria degli mo radicale e utopico, Maurin fondò con unionisti nella guerra di secessione americana e Dorothy il giornale «Catholic Worker» e dell’abolizione della schiavitù. Celebre il discordiede vita ad una rete di gruppi di discussioso di Lincoln sull’importanza dell’unione degli ne, case di ospitalità e comunità fondate sulStati e il proclama di emancipazione, che liberala centralità dell’agricoltura. Dal 1941 sono va gli schiavi e autorizzava la creazione di unità state fondate più di trenta comunità, ognuna militari di colore. Il presidente Lincoln, determiindipendente, ma tutte affiliate ai Catholic nato a legalizzare l’emancipazione in maniera Workers. Oggi esistono ben più di cento definitiva, propose nel 1864 un emendamento comunità, incluse alcune in Germania, Paesi contro la schiavitù da inserire nella Costituzione, Bassi, Irlanda, Svezia, Messico, Australia e che venne accettato dopo la sua rielezione, nel Nuova Zelanda. Solo nel ’75 Dorothy ab1865. E poche settimane dopo l’inizio del suo bandonerà ogni ruolo attivo nel «Worker». mandato, Lincoln annunciò ufficialmente anche il Morta il 29 novembre del 1980 a New suo sostegno al diritto di voto per i neri in LouiYork, è stata proposta per una causa di casiana. Un’apertura che gli costò cara: un fanatico nonizzazione: ostacolata perché in gioventù sudista, John Wilkes Booth, il 14 aprile 1865 ferì aveva avuto un aborto. Papa Giovanni Paolo a morte il presidente a Washington. Lincoln fu II ha concesso all’arcidiocesi di New York dichiarato morto la mattina successiva. il permesso di aprire la causa nel marzo del 2000, conferendole ufficialmente il titolo di MARTIN LUTHER KING «serva di Dio». Molti di lui conoscono solo il celebre discorso «I have a dream...», «Io ho un sogno...». E il suo THOMAS MERTON sogno, quello che raccontò ad una folla immensa Un punto di riferimento per i movimenti dei (250 mila persone, di cui 50 mila afroamericani) diritti civili dal 1947, quando diventa monadurante la marcia su Washington del 28 agosto co, al 1968, quando muore in Thailandia, 1963, era questo: «Io ho un sogno, che i miei folgorato da un ventilatore non funzionante. quattro figli piccoli vivranno un giorno in una Figlio di Owen, un pittore neozelandese attivo in Europa e negli Stati Uniti, e di nazione nella quale non saranno giudicati per il Ruth, un’artista quacchera americana, encolore della loro pelle, ma per ciò che la loro pertrambi morti prematuramente per cancro, si sona contiene». Ma Martin Luther King, premio trasferì,a pochi mesi di vita, negli Stati UniNobel per la pace nel 1964, fu molto di più: fu la ti, visto il peggiorare della Prima Guerra vera anima della battaglia per i diritti di tutte le Mondiale. Studioso di lingue, arte e lettere, minoranze, per la fine della segregazione, per la docente universitario, durante la Seconda Guerra monparità dei diritti sociali e civili per le persone di colore, diale perse anche il fratello John Paul Merton, disperso per l’abolizione delle forme legali di discriminazione nel Mar del Nord: una circostanza che lo spinse ad acuiancora attive negli Stati Uniti. Predicando la non violenre le sue posizioni pacifiste e a prendere i voti. Saggista, za, la resistenza pacifica, la lotta non armata, si è fatto scrittore, nel corso della guerra in Vietnam si avvicinò promotore di un movimento che ha attraversato Paesi, anche al monachesimo buddista e nel 1968 incontrò il epoche, ceti sociali. Ma che, suo malgrado, ha scatenato Dalai Lama. Una delle sue preghiere più famose: «Io, anche scontri violentissimi, come quelli del 7 marzo Signore Iddio, non ho nessuna idea di dove sto andando. 1965, la Bloody Sunday in cui le immagini e le testimo- Non vedo la strada che mi sta davanti. Non posso sapere nianze della brutalità della polizia verso i manifestanti con certezza dove andrò a finire. Secondo verità, non fecero il giro degli Stati Uniti. Nell’aprile del 1968 Mar- conosco neppure me stesso e il fatto che penso di seguire tin Luther King era sulla veranda di un albergo di Mem- la tua volontà non significa che lo stia davvero facendo. phis per partecipare ad una marcia a favore degli spazzi- Ma sono sinceramente convinto che in realtà ti piaccia il ni della città, quando venne ucciso a colpi di fucile. Il mio desiderio di piacerti e spero di averlo in tutte le cose, spero di non fare mai nulla senza tale desiderio. So suo killer fu individuato due mesi dopo: si chiamava Jeams Earl Ray, ma disse di non essere stato lui ad ucci- che, se agirò così, la tua volontà mi condurrà per la giusta via, quantunque io possa non capirne nulla. Avrò dere King. sempre fiducia in te, anche quando potrà sembrarmi di essere perduto e avvolto nell’ombra della morte. Non DOROTHY DAY avrò paura, perché tu sei con me e so che non mi lasci E’ stata chiamata la femminista di Dio, o anche l’anarchica cattolica: la giornalista e attivista sociale america- solo di fronte ai pericoli. »
Il Papa al Congresso Usa: «Ecco chi sono qua ro grandi americani da onorare»
na, famosa per le sue campagne di giustizia sociale, ebbe
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an Francesco era - come tutti sanno - nato ad Assisi nel 1182 dall'agiato commerciante Pietro Bernardone, lasciò poi i traffici ed ogni bene per dedicarsi interamente alla vita religiosa ed ai poveri e nel 1209 istituì un ordine che per umiltà chiamò dei "frati minori" vicino ai movimenti popolari del secolo precedente. Inizialmente era con dodici compagni e si riunivano presso una cappelletta avuta dai Benedettini, detta "Porziuncola". Con il padre aveva soggiornato a lungo in Francia ed ivi si era occupato oltre che di traffici anche, e con successo, di lettere e poesia al punto da essere soprannominato Francesco Balioso. Una passione che resta anche dopo la conversione e tra i cui frutti va annoverato il celeberrimo "Cantico delle creature" uno dei primissimi esempi di poesia in lingua italiana, che precede anche la scuola fiorentina. La vocazione di Francesco, al pari di quella di San Paolo, è universale e così passerà a predicare in Spagna, in Africa, in Egitto. I suoi tempi furono caratterizzati - forse ancor più che i nostri - dalla decadenza morale, dalle lotte di potere e dalla corruzione, sia della società civile, che della Chiesa. San Francesco è stato l'alfiere più importante della lotta ad essi e del rinnovamento morale, religioso e civile. Testimonianza prima di ciò è la vita stessa di San Francesco e dei suoi, ma anche la "Regola" dell'Ordine e il suo "Testamentum" che sarà il riferimento principe dell'ala spirituale del francescanesimo e non solo. Il ritorno in auge quali virtù della semplicità, della povertà, ma anche di una maggiore giustizia sociale sarà fonte di forti contrasti e lotte tanto nella Chiesa quanto nella società civile. San Francesco ebbe in entrambe una influenza decisiva e la sua può essere considerata la figura portante di quel rinnovamento sociale e culturale profondo che mettendo al centro l'uomo tornato ad una dimensione vera di virtù darà origine alla civiltà dell'umanesimo e che resterà sino ai nostri giorni un riferimento non solo morale e religioso, ma anche sociale e culturale.
San Francesco fu proclamato nel 1939 da Papa Pio XII Patrono d’Italia. Da allora il ogni 4 ottobre in tutta Italia viene ricordato il Santo delle Stimmate. Ovviamente ad Assisi questa ricorrenza ha un sapore particolare quasi abbellito dalla consegna dell’olio che viene utilizzato per alimentare la lampada votiva che arde nella cripta di San Francesco. Il significato del rito dell’offerta è molto sentito nella cittadinanza, in quanto l’olio che brucia nella lampada diventa sorgente di luce e di benedizione, e guida il cristiano nel cammino della Fede. Il centro delle celebrazioni per San Francesco patrono d’Italia è la basilica che domina il colle su cui sorge Assisi. Le celebrazioni durano per più giorni e coinvolgono tutta la città, attraverso iniziative religiose e civili, premi, convegni e rievocazioni. Il culmine è la solenne cerimonia del Transito – nella Basilica inferiore – che racconta il passaggio dalla vita alla morte di San Francesco. Ogni assisano ha in casa il ramoscello d’ulivo che viene distribuito, al termine, sul sagrato della chiesa. Da molti anni è tradizione che una regione venga ad Assisi ad offrire “il suo olio” per San Francesco. Le Solenni cerimonie liturgiche si svolgono nelle Basiliche di S. Maria degli Angeli e di S. Francesco. Alle Manifestazioni civili intervengono il rappresentante del governo italiano e le massime autorità regionali, provinciali e comunali. Quest’anno la Regione che porta l’olio che risplende sulla lampada votiva che custodisce la tomba di san Francesco è la Regione Lombardia.
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Al tempo di GesÚ il divorzio era un fa o consolidato, addiri ura a ribuito a Mosè, quindi intangibile. Il divorzio, però, era un divorzio maschilista: solo l'uomo, stancatosi della moglie, poteva rimandarla a casa con un libello di ripudio. Nessuno avrebbe mai osato me ere in discussione una norma cosÏ favorevole ai maschi: la domanda che viene posta a GesÚ è retorica, tu si aspe ano che, ovviamente, GesÚ benedica questa norma. O forse no: la domanda viene posta proprio come un tranello, per far diventare GesÚ improvvisamente an!pa!co alle folla che lo ha cosÏ presto elevato al rango di profeta. La risposta di GesÚ è una rasoiata: voi fate cosÏ, ma Dio non la pensa cosÏ, Dio crede nell'amore come unico, crede nella possibilità di vivere insieme ad una persona per tu a la vita. Senza sopportarsi, senza sen!rsi in gabbia, senza massacrarsi: l'obie vo della vita di coppia non è vivere insieme per sempre, ma amarsi per sempre! GesÚ dice che è possibile amarsi per tu a la vita, che Dio l'ha pensata cosÏ l'avventura del matrimonio, che davvero la fedeltà ad un sogno non è utopia adolescenziale ma benedizione di Dio! Quando due persone decidono di sposarsi e parliamo della fedeltà , non s!amo disquisendo di una norma anacronis!ca di una stru ura reazionaria che propone un modello superato: s!amo parlando del sogno di Dio. (Paolo Curtaz)
17 tipiche scuse per non andare a Messa 1.
La Chiesa è piena di ipocriti che si battono il petto ma fuori sono terribili‌
E’
vero. Siamo peccatori, ma fate attenzione quando giudicate il prossimo, per non perdere di vista la trave che avete nell’occhio. Giudicare non aiuta nessuno, nĂŠ cambia la situazione. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Non tiratela, è un consiglio, perchĂŠ pecchereste di superbia. A Messa andiamo a cercare la misericordia di Dio. Per questo è normale trovarci tanti ipocriti, bugiardi, avari, lussuriosi, ecc. Se non siete uno di noi, non vi scomodate a passare. Papa Francesco, in un’udienza, è stato molto deciso al riguardo: “Se ognuno di noi non si sente bisognoso della Misericordia di Dio, non si sente peccatore, è meglio che non vada a Messa. Noi andiamo a Messa perchĂŠ siamo peccatori e vogliamo ricevere il perdono di GesĂšâ€?. A questo aggiungerei che la partecipazione alla redenzione di Cristo non ha benefici individuali. Non andiamo solo a chiedere il perdono per noi. Lo facciamo a beneficio di tutto il Corpo. Pensate a questo quando vedete persone che ritenete incoerenti con la loro fede! Quanto saranno diverse le vostre Messe! Potrete dire con gioia: “Che bello che vengano tanti ipocriti (io compreso), perchĂŠ ci saranno piĂš cose da offrire, e perchĂŠ Cristo ci cerca come pecore perdute!â€?. Nessuno si salva da solo. Siamo tutti nella stessa barca..
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Lo straniero (J ules Beaulac, liber amente tr adotto) Arrivava da non si sa dove; lui stesso non se lo ricordava. Aveva camminato tanto e per tanto tempo, a giudicare dal suo sguardo fisso, dalle sue labbra secche e dalla sua barba lunga di più giorni. I suoi vestiti erano neri di polvere e la sua pelle ancor più sporca. Non camminava più, ma ondeggiava di qua e di là. Non aveva più sembianze. Solo lui conosceva il bruciore che gli torceva lo stomaco, tanto aveva fame... i crampi che gli mordevano i polpacci, tanto aveva camminato... il dolore che gli rompeva la testa, tanto il sole gliela aveva picchiata. Non aveva dormito da giorni e notti ormai, aveva mangiato qualcosa a malapena, bevuto un po'... Ora, davanti a lui un paese: si augurava di trovare un cuore compassionevole. Entrò nel negozio di un fruttivendolo e domandò la "carità" di una arancia o di una mela. - Hai i soldi? - No, signore, ma sto morendo di fame... - Niente soldi, niente frutta! Qui, non si fa credito. Vai a cercare altrove! Bussò alla porta di una casa privata. La proprietaria, vedendo quella specie di accattone, non aprì la porta... tantomeno il cuore! Si stava facendo notte, anche per la sua speranza. Come ultimo tentativo andò a suonare all'ufficio parrocchiale... più e più volte. Finalmente, una donna aprì prudentemente la porta e, senza lasciar tempo a parole, gli disse: - Mi dispiace, signore, non riceviamo più nessuno, l'ora d'ufficio è passata. Se volete qualcosa ripassate domani all'ora indicata sulla targhetta. Non ebbe il tempo di rispondere che la porta era di già sbarrata. - Possibile che la carità sia programmata?... si disse tra sé e sé. Proprio vicino alla casa parrocchiale c'era una villa con un grande portico ombreggiato e una signora che si dondolava beatamente al fresco: - Signora, avreste qualcosa da mangiare e un angolo in casa vostra per dormire? Non aveva ancora finito di domandare, che si sentì folgorare dallo sguardo: - Sappiate, signore, che io non faccio la carità a tipi come voi! Andate via a lavarvi! E poi andate a lavorare come fan tutti! A parte questo, io ho già le mie buone opere da fare, i miei poveri. Sono una donna buona, io, e una buona cristiana! Capì che anche lì non avrebbe ottenuto niente. Ma il cervello si arrovellava: ma che razza di cristiani fabbrica questo paese... Riprese la sua strada trascinando i piedi: era troppo affaticato e... scoraggiato. Non ci sarebbe stato proprio nessuno su questa terra a dargli vitto e alloggio? Avanzava lentamente, sentiva il cuore stringersi, e le lacrime tiepide rigargli le gote... All'improvviso si sentì chiamare: - Ehi, tu! Come sei conciato! Si direbbe che hai camminato per tutta la terra, senza mangiare, senza lavarti e senza riposarti! Mi fai un po' pena! Dai, fermati, entra da me e lasciati vedere! Non credeva alle sue orecchie. La speranza gli diede la forza di alzare gli occhi e guardare chi lo aveva apostrofato: Dio mio, chi poteva essere? E adesso, che fare?... Capelli neri, ricci come il mantello di un montone, maschera di cipria, trucco pesante, mascara agli occhi... labbra laccate di rosso, una camicetta abbondantemente scollata e una mini-minigonna! Capì subito che aveva a che fare con la "maddalena" del villaggio. Senza nemmeno rendersi conto, si ritrovò a tavola, davanti ad una minestra e ad una bistecca saporita mentre dalla stanza gli arrivavano effluvi di incenso e chissà quanti altri profumi e unguenti: come era bello mangiare dopo così tanto tempo! Appena finito, si ritrovò sapone e asciugamano in mano e sentì gorgogliare l'acqua tiepida nella vasca da bagno. Ah! che bello sentirsi finalmente pulito! Lei gli infilò una camiciola uscita da chissà dove e lo mandò a dormire dopo avergli preparato una tisana. Sprofondò in un sonno di piombo. Mentre dormiva, la "Maddalena" si accese la ventesima sigaretta e vuotò il sesto bicchiere di cognac... In lei, pensieri diversi la paralizzavano per la sorpresa: - Poveretto, faceva davvero pena! Non lo potevo lasciar passare, bisognava che facessi qualcosa... Ho dato quello che potevo. Tu, Gesù, che dall'alto del tuo paradiso sai tutto, hai visto quello che è successo questa sera. Spero che te lo ricorderai quando alla fine della vita, sarò davanti a te... Certo, io non vado alla Messa: i devoti si scandalizzerebbero. Le mie "buone opere" non sono nel catalogo delle "signore perbene"! I benpensanti non passano davanti alla mia casa, molti entrano da dietro! Però tu sai che in fondo in fondo ti voglio bene, e io so che tu mi ami, come hai amato una come me che ti ha asciugato i piedi tanto tempo fa'. So che un giorno tu mi cambierai cuore e vita. Questa sera ho fatto solo della carità ad un poveruomo: l'ho nutrito, lavato, ospitato ed ascoltato; ebbene, buon Gesù è a te e per te che l'ho fatto! Tirò l'ultimo sbuffo di fumo di sigaretta dalle narici, scolò il bicchiere già vuoto e si alzò per andare a letto: l'animo era tranquillo come non mai. Si addormentò del sonno dei giusti.
Piccole storie per riflettere
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La Chiesa Nera di Brașov Bra ov e la strada più stretta di Europa La Biserica Neagra è il più grande edificio di culto in stile gotico esistente nel sud-est europeo, con i suoi 89 metr i di lunghezza e 38 di lar ghezza, capace di accogliere 5.000 persone. Nel campanile della chiesa, alto 65 metri, si trova la più grande campana bronzea della Romania, del peso di sei tonnellate; è inoltre presente anche una collezione di tappeti orientali delsedicesimo secolo. È incerta la data dell'inizio della costruzione, probabilmente in un periodo tra il 1383 ed il 1385, sotto il Regno d'Ungheria (1000-1538), da architetti e operai provenienti dalla Bulgaria. Secondo una leggenda popolare, un bambino che disturbava un muratore criticandolo del suo lavoro, venne gettato da questo dal campanile. Il suo corpo, per nascondere il crimine, sarebbe stato murato in una parete. La chiesa venne servita inizialmente da un sacerdote di nome Tommaso, morto nel 1410 e sepolto nel coro. La costruzione procedeva lentamente: nel 1423 papa Martino V emise un'indulgenza per raccogliere fondi, mentre un documento del 1474 rilasciato da papa Sisto IV testimonia ancora i ritardi nella continuazione delle navate. Il portale orientale, commissionato dal re ungherese Mattia Corvino, venne realizzato nel 1476. La sacrestia venne ampliata tra il 1500ed il 1515. L'intero complesso fu ultimato poco dopo il 1476. L'interno era suddiviso in tre navate, di uguale altezza, di ispirazione tedesca. Con le riforme di Johannes Honterus (originariamente Holler, cui è dedicata una statua opera di Harro Magnussen), la chiesa è passata alla confessione evangelica nel corso del Cinquecento. L'edificio fu dato alle fiamme durante l'ivasione asburgica (Grande Guerra Turca) il 21 aprile 1689e, annerito, assunse il nome attuale. Fu ristrutturato nel Settecento e perse così l'aspetto originario. I restauratori, provenienti da Danzica, trasformarono gli interni in stile barocco.
La via della Corda o Strada Sforii Sicuramente, ogni turista, una volta arrivato a Brasov sarà curioso di vedere la strada più stretta dell'Europa. Come cur iosità turistica, la Via della Corda, risalente al XVII secolo, è il luogo più visitato di Braşov dopo la Chiesa Nera, con una larghezza che varia da 111 cm a 132 cm e una lunghezza di 83 m. Centinaia di anni fa era usata come via di accesso per i vigili del fuoco. Oggi collega due strade ( Poarta Schei e Strada Cerbului ).
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ADESTE n°40/ ANNO 4°-04.10.2015
LITURGIA EUCARISTICA
ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia; perdona ciò che la coscienza teme e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare. LETTURE : Gn 2, 18-24; Sal.127; Eb 2, 9-11; Mc 10, 2-16. : Per il nostro Signore ... A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura C. Nel nome del Padre e del Dal libro della Genesi Figlio e dello Spirito Santo Il Signore Dio disse: «Non è bene A. Amen che l'uomo sia solo: voglio fargli un C. La grazia del Signore no- aiuto che gli corrisponda». stro Gesù Cristo, l’amore di Dio Allora il Signore Dio plasmò dal Padre e la comunione dello Spi- suolo ogni sorta di animali selvatici rito Santo siano con tutti voi. e tutti gli uccelli del cielo e li conA. E con il tuo spirito. dusse all'uomo, per vedere come li C. Fratelli e sorelle, per celebra- avrebbe chiamati: in qualunque more degnamente i santi misteri, ri- do l'uomo avesse chiamato ognuno conosciamo i nostri peccati. degli esseri viventi, quello doveva Breve pausa di riflessione essere il suo nome. Così l'uomo imC. Nel giorno in cui celebriamo la pose nomi a tutto il bestiame, a tutti vittoria di Cristo sul peccato e sul- gli uccelli del cielo e a tutti gli anila morte, anche noi siamo chiama- mali selvatici, ma per l'uomo non ti a morire al peccato per risorge- trovò un aiuto che gli corrispondesre alla vita nuova. Riconosciamoci se. Allora il Signore Dio fece scenbisognosi della misericordia del dere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle coPadre. stole e richiuse la carne al suo poC.A. CONFESSO a Dio onniposto. Il Signore Dio formò con la tente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, paro- costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. le, pere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandis- Allora l'uomo disse: sima colpa. E supplico la beata «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. sempre vergine Maria, gli anLa si chiamerà donna, perché geli, i santi e voi, fratelli, di dall'uomo è stata tolta». pregare per me il Signore Dio Per questo l'uomo lascerà suo padre nostro. C. Dio Onnipotente abbia mi- e sua madre e si unirà a sua moglie, sericordia di voi, perdoni i vostri e i due saranno un'unica carne. peccati e vi conduca alla vita eter- Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. na. S ALMO RESPONSORIALE A. Amen. R. Ci benedica il Signore tutti GLORIA A DIO NELL’ALTO i giorni della nostra vita. CIELI e pace in terra agli uomiBeato chi teme il Signore ni di buona volontà. Noi ti lodiae cammina nelle sue vie. mo, ti benediciamo, ti adoriaDella fatica delle tue mani ti nutrimo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria im- rai, sarai felice e avrai ogni bemensa, Signore Dio, Re del cie- ne.R/ La tua sposa come vite felo, Dio Padre onnipotente. Siconda nell'intimità della tua casa; gnore Figlio unigenito, Gesù i tuoi figli come virgulti d'ulivo Cristo, Signore Dio, Agnello di intorno alla tua mensa.R/ Dio, Figlio del padre, tu che toEcco com'è benedetto gli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i pecca- l'uomo che teme il Signore. ti del mondo, accogli la nostra Ti benedica il Signore da Sion.R/ Possa tu vedere il bene di supplica; tu che siedi alla deGerusalemme tutti i giorni della stra del Padre, abbi pietà di noi. tua vita! Possa tu vedere i figli dei Perché tu solo il Santo, tu solo il tuoi figli! Pace su Israele!R/ Signore, tu solo l’Altissimo, GeSeconda Lettura sù Cristo, con lo Spirito Santo: Dalla lettera agli Ebrei nella gloria di Dio Padre. Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di Amen. poco inferiore agli angeli, lo veCOLLETTA diamo coronato di gloria e di onoC. O Dio, fonte di ogni bene, che re a causa della morte che ha sofesaudisci le preghiere del tuo popolo al di là di ogni desiderio e di ferto, perché per la grazia di Dio
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egli provasse la morte a vantaggio di tutti. Conveniva infatti che Dio - per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria - rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R. Alleluia, alleluia. Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. R. Alleluia. C. Il Signore sia con Voi A. E con il tuo spirito C.Dal vangelo secondo Marco A. Gloria a te o Signore. In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro. Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti)
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Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. La Parola di Gesù, in questa Eucaristia, illumina e fortifica l'amore che noi cerchiamo di vivere nelle nostre famiglie. Preghiamo perché all'interno di ciascuna di esse egli rafforzi l'amore fedele e perenne al quale Lui ci chiama. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. 1. Per la Chiesa, sposa di Cristo, perché aiuti le nostre famiglie a rinnovare l'amore sereno e fedele, unica fonte di autentica felicità, e offra vicinanza e misericordia a chi soffre per il dolore della separazione, preghiamo. 2. Per i bambini in attesa di una famiglia, perché, dopo aver vissuto l'abbandono, possano trovare l'amore di una famiglia che, accogliendoli, risani le loro ferite, preghiamo. 3. Per i giovani che si preparano al matrimonio, perché non si chiudano nel benessere materiale, ma progettino una casa aperta alla generosità e allo spirito di servizio nella società e nella Chiesa, preghiamo. 4. Per le famiglie della nostra comunità, perché siano nel mondo segni vivi dell'amore di
Cristo per la Chiesa e testimoni della bellezza del matrimonio cristiano, preghiamo. C. O Padre, dona alle nostre famiglie la capacità di rinnovare sempre l'impegno di amore fedele e perenne, e a trovare in esso la serenità nei momenti difficili della vita. Per Cristo nostro Signore. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Accogli, Signore, il sacrificio che tu stesso ci hai comandato d’offrirti e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale, compi in noi la tua opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. C. E' veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l'inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno. Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi, e hai disposto l'avvicendarsi dei tempi e delle stagioni. All'uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell'universo, perchè, fedele interprete dei tuoi disegni, eserciti il dominio su ogni creatura, e nelle tue opere glorifichi te, Creatore e Padre, per Cristo nostro Signore. E noi, con tutti gli angeli del cielo, innalziamo a te il nostro canto, e proclamiamo insieme la tua gloria:
Santo, Santo, Santo…... DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta.. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen
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A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C La comunione a questo sacramento sazi la nostra fame e sete di te, o Padre, e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna, nei secoli dei secoli. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio
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Inaugurata l’Autostrada del Sole domenica 4 ottobre 1964 (51 anni fa) Inaugurata l’Autostrada del Sole: In diretta televisiva, il presidente del Consiglio, Aldo Moro inaugura l'A1 MilanoNapoli, più nota come Autostrada del Sole, dopo il completamento dell'ultimo tratto tra Orvieto e Chiusi. Tra le autorità presenti alla cerimonia: Fedele Cova, Amministratore Delegato di Autostrade (tra i promotori dell'opera), Giacomo Mancini (Ministro dei Lavori Pubblici), Giorgio Bo (Ministro delle Partecipazioni Statali) e Giuseppe Rinaldi (Direttore Generale dell'ANAS). Ci sono inoltre giornalisti e cittadini radunati in prossimità degli ingressi dell'autostrada, per testimoniare il grande evento dalle diverse zone interessate. Prima di questa data occorrevano due giorni di viaggio per coprire la distanza tra Milano e Napoli, perdendosi tra strade provinciali ed urbane. Ora s'impiegano soltanto otto ore per percorrere i 755 km in cui si distende il tratto autostradale. Costati 272 miliardi di lire (pari a circa 140 milioni di euro), i lavori sono stati avviati otto anni prima, con la posa della prima pietra nel maggio del 1956. Due anni e mezzo dopo è stato inaugurato il primo tratto da Milano a Parma. Il pedaggio entrerà in vigore qualche mese dopo: l'esattore Mario Pasetti ricorderà di aver rilasciato il primo biglietto l'8 dicembre del 1958, a un'automobile modello Fiat I SANTI DELLA 1100. SETTIMANA DOM.04
S. Francesco D’Assisi
LUN. 05
S. Faustina K.
MART.06
S. Bruno Abate
MERC.07
Nostra Signora del Rosario
GIOV.08
S. Giovanni Calabria
VEN.09
S. Giovanni Leonardi
SAB. 10
S. Daniele Comboni
Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp
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C6 7: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00
B : Preasfantul Mantuitor
(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530
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mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A69 I 6+ : Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don in diretta su www.telestartv.ro Horvath Istvan , tel 0745 020262 Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul *°* "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. T+;+ < : Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi*°* na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. I +: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domenica ore 18:00. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica Mail:parohiafabric@googlemail.com ore 9,30, Don Alessandro Lembo *°* Tel 0749469169 Mail: Alelembo73@gmail.com
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