Adeste 02 domenica 10 gennaio 2016c

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ADESTE n°02/ ANNO 5°-10.01.2016

frutto. E sempre ci aspetta e ci guarda con tenerezza. Ogni mattina, al risveglio, possiamo dire: “Oggi il Signore fa risplendere il suo volto su di me”. Bella preghiera, che è una realtà. La benedizione biblica continua così: «[Il Signore] ti conceda pace» (v. 26). Oggi (Angelus 1 Gennaio 2016) celebriamo la Giornata Mondiale della Pace, Cari fratelli e sorelle, buongiorno e buon anil cui tema è: “Vinci l’indifferenza e conquino! sta la pace”. La pace, che Dio Padre desidera All’inizio dell’anno è bello scambiarsi seminare nel mondo, deve essere coltivata gli auguri. Rinnoviamo così, gli uni per gli da noi. Non solo, deve essere anche altri, il desiderio che quello che ci attende “conquistata”. Ciò comporta una vera e prosia un po’ migliore. È, in fondo, un segno pria lotta, un combattimento spirituale che della speranza che ci anima e ha luogo nel nostro cuore. ci invita a credere nella vita. Perché nemica della pace non Sappiamo però che con l’anno è solo la guerra, ma anche nuovo non cambierà tutto, e l’indifferenza, che fa pensare che tanti problemi di ieri risolo a sé stessi e crea barriemarranno anche domani. Allore, sospetti, paure e chiusure. ra vorrei rivolgervi un augurio E queste cose sono nemiche sostenuto da una speranza della pace. Abbiamo, grazie a reale, che traggo dalla Liturgia Dio, tante informazioni; ma a di oggi. volte siamo così sommersi di notizie che veniamo distratti Sono le parole con cui il dalla realtà, dal fratello e dalla Signore stesso chiese di benesorella che hanno bisogno di dire il suo popolo: «Il Signore noi. Cominciamo in quest’anfaccia risplendere per te il suo no ad aprire il cuore, risvevolto […]. Il Signore rivolga a te il suo volto» (Nm 6,25-26). Anch’io vi au- gliando l’attenzione al prossimo, a chi è più vicino. Questa è la via per la conquista della guro questo: che il Signore posi lo sguardo pace. sopra di voi e che possiate gioire, sapendo che ogni giorno il suo volto misericordioso, Ci aiuti in questo la Regina della Papiù radioso del sole, risplende su di voi e ce, la Madre di Dio, di cui oggi celebriamo la non tramonta mai! Scoprire il volto di Dio solennità. Ella «custodiva tutte queste cose, rende nuova la vita. Perché è un Padre inna- meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Le morato dell’uomo, che non si stanca mai di speranze e le preoccupazioni, la gratitudine ricominciare da capo con noi per rinnovarci. e i problemi: tutto quello che accadeva nella Ma il Signore ha una pazienza con noi! Non vita diventava, nel cuore di Maria, preghiera, si stanca di ricominciare da capo ogni volta dialogo con Dio. E Lei fa così anche per noi: che noi cadiamo. Però il Signore non procustodisce le gioie e scioglie i nodi della nomette cambiamenti magici, Lui non usa la stra vita, portandoli al Signore. bacchetta magica. Ama cambiare la realtà Affidiamo alla Madre il nuovo anno, perché dal di dentro, con pazienza e amore; chiede crescano la pace e la misericordia. di entrare nella nostra vita con delicatezza, come la pioggia nella terra, per poi portare


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Papa Bergoglio ci ha regalato le 10 perle della felicità invitando tutti (fedeli e non) a vivere la vita con la pace e la serenità nell’animo. Lo ha fatto con un’intervista rilasciata al settimanale argentino Viva nel 2014.

Il quinto consiglio ci ricorda che la domenica deve essere un giorno di festa e così come tutti i giorni di festa, deve essere trascorsa con la famiglia, gli amici e gli affetti più sinceri.

Consiglio #2: volgi le tue attenzioni al prossimo

Consiglio #7: prenditi cura della Terra

Consiglio #6: lavora con dignità

Questo è un consiglio davvero difficile da mettere in pratica. E’ rivolto più ai datori di lavoro che ai lavoraECCO I 10 CONSIGLI DI PAPA FRANCE- tori stessi. I datori dovrebbero garantire condizioni dignitose ai propri collaboratori e un ambiente di lavoSCO PER VIVERE UNA VITA FELICE. ro dove ogni impiegato, anche il più umile spazzino, possa sentirsi gratificato. Come sesto consiglio, infatti, Consiglio #1: vivi e lascia vivere il Papa chiede che si pensi a lavori dignitosi per i gioAl primo posto “vivere e lasciare vivere”. Tutti dovrebbero farsi guidare da questo principio, ha afferma- vani: non basta dar loro da mangiare, è necessario il senso della dignità nel lavoro. to Bergoglio.

“Dai te stesso al prossimo”. E’ questo il secondo consiglio. La gente dovrebbe essere aperta e generosa verso gli altri, ha detto Papa Francesco, perché altrimenti ci si chiude in se stessi correndo il rischio di cadere in circoli viziosi. Le acque stagnanti, ha detto Bergoglio, diventano putride, dedicando attenzioni al prossimo garantiamo un continuo ricambio di idee, emozioni e stati d’animo.

Consiglio #3: abbandona la vita frenetica Il terzo consiglio si riassume con l’accettazione e la ricerca della serenità. Papa Francesco ha usato la storia del libro scritto dall’argentino Ricardo Guiraldes in cui il protagonista ripensa a come ha vissuto la vita. Il protagonista del libro da giovane viveva come trascinandosi dietro un sacco di rocce, insoddisfatto, affannato… Da adulto era come un fiume impetuoso e irrequieto, solo da vecchio si muoveva lentamente, come un ruscelletto di montagna. Questa ultima immagine, dice Francesco, è quella che preferisce perché significa saper muoversi con umiltà, gentilezza e calma. Con la saggezza giusta per affrontare la vita. La calma e l’umiltà sono caratteristiche che si possono abbracciare anche da giovani.

Al settimo posto figura il rispetto della Natura da esercitare con fatti dai quali poter trarre anche un certo vantaggio. Rispettare la natura significa non inquinare e anche scoprirla. Provate a entrare in contatto con la natura scoprendo passeggiate tra i boschi in piena pace e armonia, un modo per entrare in contatto, oltre che con la natura, anche con se stessi.

Consiglio #8: smettila di essere negativo Lo diciamo noi da sempre e l’ha detto anche Papa Francesco! Il suo ottavo consiglio Francesco vi invita a smetterla di essere negativi nei propri riguardi così come quelli del prossimo. Papa Francesco aggiunge: parlare male del prossimo significa avere una bassa considerazione di se stessi. Non bisogna incolpare gli altri o il destino per le proprie sconfitte. Bisogna puntare all’accettazione e reagire con positività agli eventi della vita.

Consiglio #9: smettila con i pregiudizi

Al nono posto l’invito a non fare proselitismo e avere invece rispetto delle credenze altrui. Il proselitismo religioso annienta e paralizza, cercare di convincere il Consiglio #4: più comunicazione e scambio prossimo fino a sopraffare le idee individuali e questo non va bene. La chiesa, ha detto il Papa, cresce per Papa Francesco consiglia, per vivere una vita felice, senso dell’attrazione non con il proselitismo. di avere un sano senso del tempo libero: “I piaceri Consiglio #10: ricerca e promuovi la pace dell’arte, della letteratura e del giocare insieme con i bambini sono stati persi”. ha detto. Il consumismo ci Il concetto di pace è molto difficile da spiegare così ha portato ansietà e stress e anche se i genitori sono come da applicare. Papa Francesco ci ricorda che viobbligati a lavorare a lungo durante il giorno, non do- viamo in tempo di tante guerre e sembra quasi necesvrebbero mai dimenticarsi di passare del tempo con i sario alzare la voce per cercare la pace. Si tratta di un figli. Le famiglie, ha aggiunto, dovrebbero spegnere la controsenso nel quale non dobbiamo cadere nel vivere televisione quando si riuniscono a cena o a pranzo il nostro quotidiano. Certo, non possiamo cambiare la perché impedisce di parlare fra le persone. sorte dell’umanità ma ci è concesso vivere con pace, Consiglio #5: nei giorni di festa circon- giorno dopo giorno, le giornate della nostra vita, abbandonando rancori, rimuginii e rabbie. dati degli affetti più cari


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Il fatto che siamo tutti stati battezzati da neonati ha un valore enorme e da valorizzare. Ma, ahimè, l'esperienza fisica sensibile è rimasta sepolta nel passato e, tutto sommato, il fatto di essere o meno battezzati non ci cambia di molto la vita... Dopo il Battesimo Gesù prega (!) e, nella preghiera fa esperienza di essere abitato dallo Spirito Santo e tutti sentono la voce del Padre: "Tu sei il mio figlio bene-amato, in te mi sono compiaciuto". Tutti noi veniamo educati a meritarci di essere amati, a compiere delle cose che ci rendono meritevoli dell'affetto altrui; sin da piccoli siamo educati ad essere buoni alunni, buoni figli, buoni fidanzati, buoni sposi, buoni genitori, buoni amici, o bravo parroco... il mondo premia le persone che riescono, che sono capaci... e s'insinua l'idea che Dio ci ama, certo, ma a certe condizioni. Dio, invece, mi dice che io sono amato bene, dall'inizio, prima di agire: Dio non mi ama perché sono buono ma - amandomi - mi rende buono. Dio si compiace di me perché vede il capolavoro che sono, l'opera d'arte che posso diventare, la dignità di cui egli mi ha rivestito. Allora, ma solo allora, potrò guardare al percorso da fare per diventare opera d'arte, alle fatiche che mi frenano, alle fragilità che devo superare. Il cristianesimo è tutto qui, Dio mi ama per ciò che sono, Dio mi svela in profondità ciò che sono: bene-amato. È difficile amare "bene", l'amore è grandioso e ambiguo, può costruire e distruggere, non si tratta di adorare qualcuno, ma di amarlo "bene", renderlo autonomo, adulto, vero, consapevole. Così Dio fa con me. (Paolo Curtaz)

17 tipiche scuse per non andare a Messa 16) Non sopporto il contatto fisico con gli sconosciuti

La Messa è la celebrazione culmine di una comunità che entra in comunione totale formando un solo Corpo. Qui tutto si amalgama – corpo, anima e spirito. Tutto si unifica in Cristo, Capo del Corpo. Per questo, se vuoi evitare il contatto e ritieni il prossimo uno sconosciuto (e non un fratello), sappi che sei nel luogo sbagliato. Qui tutto è contatto e fratellanza. Come diceva padre Hurtado, “con il sacrificio di Cristo nasce una nuova razza, razza che sarà Cristo sulla terra fino alla fine del mondo. Gli uomini che ricevono Cristo si trasformano in Lui”. “Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me”, diceva San Paolo, e vive nel mio fratello che si comunica accanto a me e in tutti noi che partecipiamo di Lui. Tutti formiamo un solo Cristo, viviamo la sua vita, realizziamo la sua missione. Siamo una nuova umanità, l’umanità in Cristo. Strettamente uniti, più che per il sangue della famiglia per il sangue di Cristo, e in Cristo, per Cristo, e per Cristo viviamo in questo mondo.


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Padre Byles, il sacerdote cattolico che salvò centinaia di persone sul Titanic ( sulla via della beatificazione)

La

tragedia del Titanic è nota a tutti. L’affondamento del transatlantico britannico il 15 aprile 1912, dove morirono circa 2000 persone, è entrato nella storia come una delle più grandi tragedie in mare. Un dramma che spinse anche a riflessioni filosofiche: in pieno positivismo, il Titanic rappresentava il frutto più maturo della scienza e della tecnologia di allora, ostentato come una nave inaffondabile, il pupillo della nuova era. Colato a picco in sole 2 ore, oltre che un’immane tragedia umana diventò anche una ferita mortale alla «presuntuosa convinzione positivistica della totale affidabilità della tecnica e della indiscussa capacità della scienza di fare della specie umana l’assoluta dominatrice della natura, facendo aprire gli occhi agli intellettuali più avveduti sui limiti del sapere tecnologico-scientifico» (R. Timossi, “L’illusione dell’ateismo”, San Paolo 2009, p. 70,71). Tra i passeggeri, quel 15 aprile, c’era anche un santo, il reverendo cattolico Thomas Byles, 42 anni, in viaggio ver so New York per presiedere al matrimonio di suo fratello. Agnes McCoy, una superstite del Titanic, ha raccontato che padre Byles stava leggendo il suo breviario quando la nave urtò contro l’iceberg. Tanti altri passeggeri superstiti hanno testimoniato che il reverendo aiutò centinaia di persone a trovare delle scialuppe di salvataggio e per ben due volte rifiutò il posto sulla scialuppa per cederla agli altri passeggeri. Desiderava consolare chi era rimasto intrappolato a bordo della nave, assolvendoli dai peccati, confortandoli con la preghiera e impartendo loro la benedizione. Scelse di restare sulla nave, morendo assieme a loro. Le testimonianze sono state raccolte nel sito web: www.fatherbyles.com. Papa Pio X lo definì «martire per la Chiesa». In questi giorni padre Graham Smith, con il sostegno del vescovo Alan Williams della diocesi di Brentwood, ha avviato l’iter per la causa di beatificazione di padre Byles, che egli considera «un uomo straordinario che ha dato la sua vita per gli altri». Una storia di santità che ricorda quella del francescano polacco padre Massimiliano Kolbe, che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia ebreo, destinato al bunker della fame, nel campo di concentramento di Auschwitz. Venne ucciso dopo due settimane di totale digiuno, durante le quali confortò e pregò assieme ai condannati superstiti. Secondo le testimonianze, mentre l’ufficiale medico di Auschwitz si apprestava ad iniettarli l’acido acido fenico nelle vene, padre Kolbe lo guardò e gli disse: «L’odio non serve a niente, solo l’amore crea!». Le sue ultime parole, porgendo il braccio, furono:«Ave Maria». Era la vigilia della Festa dell’Assunzione di Maria. « Quando avvenne lo scontro, usciti dalle nostre cabine per vedere cosa fosse successo, lo vedemmo lungo il corridoio, con la mano alzata. Ci disse di stare calmi, dopodiché andò a dare la benedizione e l'assoluzione... Tutti noi fummo colpiti dal suo assoluto auto controllo. Iniziò la recita del rosario. Tutti pregavano, senza distinzione di religione. Come chiese di pregare, tutti lo fecero, sia cattolici che non... Dopo essere saliti sulla scialuppa, man mano che ci allontanammo, sentivamo sempre più debole la sua voce da lontano, fino a quando potemmo riascoltarla di nuovo che recitava più forte: "Più vicino Dio mio!", mentre le persone a lui attorno e alle sue spalle urlavano. » (Alcuni passeggeri del Titanic riguardo a padre Thomas Byles)


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Hotel e Chiesa di Giaccio, a 2034 mt.

Se

v'interessa una vacanza inedita in Romania d'inverno, vi invitiamo in uno dei posti più spettacolari dei Carpazi - il Lago glaciale Balea, a 2034 metri di altezza, nei Monti Fagaras. Ogni inverno, sin dal 2005, vicino a questo lago viene costruito un Ice Hotel - un albergo di ghiaccio ispirato a quelli realizzati nei Paesi scandinavi, in Canada o Giappone. Si tratta di un albergo unico in Romania e nell’Europa sud-orientale, dove potete passare qualche notte “da brivido”, dormendo su un letto di ghiaccio o mangiando ad un tavolo sempre di ghiaccio, sul quale troverete piatti, bicchieri e persino portaceneri di ghiaccio. Se volete riscaldarvi, lo potete fare al bar dell’albergo, dove troverete a qualsiasi ora grappa e vino bollito e tante altre bevande calde. L’albergo viene costruito con cubi di ghiaccio portati dal vicino Lago Balea, tagliati con tecniche speciali.

Accanto all’albergo viene eretta anche una chiesa di ghiaccio a carattere ecumenico, che ha già ospitato battesimi e matrimoni, ma anche anche un winter park, un parco per gli sport invernali, in cui si può pattinare, andare con la slitta, col bob o fare snowboarding e che è dotato con un sistema di illuminazione notturna. Il parco è aperto ai turisti 24 ore su 24. A disposizione dei turisti anche una serie di iglù di ghiaccio, eretti nelle vicinanze dell’alber-

go. L’albergo di ghiaccio di Balea Lac ha una sala esposizioni e un ristorante, diverse piste da ballo e stanze doppie con letti di ghiaccio coperti con panneli di legno, pellicce di pecora e trapunte.


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Gli ORSANTI Emigranti,artisti, cir-

censi e girovaghi sulle strade d’Europa

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irovaghi per amore e per necessità. Un mestiere, quello dell’artista di strada, che per secoli è stato tramandato di padre in figlio, intere famiglie della Valle del Taro e della Valle del Ceno erano famiglie di Orsanti, commedianti che emigrarono in paesi lontani suonando nelle strade e nelle fiere, esibendo scimmie, cani, uccelli, orsi e cammelli che compravano e che cercavano di fare riprodurre in casa per ottenere cuccioli facili da ammaestrare. La storia di queste famiglie girovaghe è documentata dai passaporti con i timbri di regni e città lontane in cui per esibirsi, pena la carcerazione o l’espulsione, dovevano mostrare l’autorizzazione a fare – si diceva allora –i ciarlatani. Gli Orsanti non erano gli unici a mettersi in viaggio. Il censimento voluto da Pier Luigi Farnese nel 1545 e l’estimo del sale del 1581 dimostrano come in determinati periodi dell’anno nelle case non vi fossero uomini. Capifamiglia e ragazzi lasciavano i paesi per sei, o anche otto mesi l’anno. Andavano a lavorare in Maremma o nel cremonese, attratti da salari più consistenti di quelli garantiti dai possidenti parmigiani. Queste tracce per assenza vengono sostituite nel ‘600 da altri preziosi documenti, le “suppliche” di chi chiedeva di uscire dallo Stato o di rientrarvi. Tra le 2000 custodite, è stata scelta per l’esposizione la lettera di un mendicante che chiedeva di espatriare per potere sopravvivere e che, dicendosi zoppo, voleva portare con sé il suo cavallo. Vi è poi un uomo che mentre si trovava nei campi della Maremma venne accusato dell’omicidio del cognato e condannato per contumacia. Per rientrare a Parma supplicò le autorità, adducendo come alibi la sua vita di emigrante. Accanto agli Orsanti, ai braccianti, ai mendicanti e ai venditori di minutaglie, vi erano altri viaggiatori venduti da congiunti e arruolati di forza. E’ il caso di un ragazzo della montagna il cui fratello lo cedette per entrare in possesso dell’eredità e incassare nel contempo qualche denaro dal proprietario dell’imbarcazione: lasciò l’Appennino parmense per una galea. Come lui furono in tanti a non avere possibilità di scelta. (ste.p.)

Intere famiglie della Valle del Taro e della Valle del Ceno per secoli emigrarono in paesi lontani suonando nelle strade e nelle fiere, esibendo scimmie, cani, uccelli, uò essere orsi e cammelli. I loro passaconsideraporti e le suppliche degli alto come una delle tri viaggiatori. E venivano anche in Roma- belve più amate dai Romani. Il nia.

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Colosseo, l’anfiteatro dove si svolgevano imponenti giochi gladiatori, è costellato di ossa ursine, testimonianza di un massacro «ludico» di grandi dimensioni. Non va dimenticato, inoltre, che l’orso — fra i primi abitatori dell’arte nelle caverne preistoriche — è stato anche una presenza abituale dell’Europa pre-industriale: da sempre, ha camminato e danzato per le piazze del mondo insieme agli zingari e ai circensi. Se nelle storie dell’Altomedioevo ha poi diviso la scena con il lupo e il leone dei santi, in seguito verrà «domato» e sarà la star indiscussa delle migrazioni miste (da Bulgaria, Romania, Serbia), quelle composte da animali e uomini. Diventerà vittima di un dressage spietato, ma manterrà intatta la sua identità di girovago e vagabondo a pieno diritto, essere mutante capace di portare fra le case di contadini e poveri cenciosi i «turpia joca». Gli orsanti in Italia, provenienti per la maggior parte dalla zona dell’Appenino ligure-emiliano, hanno rappresentato una tradizione importante, con intere generazioni di famiglie che si sono trasmesse il sapere degli animali. C’è anche un Museo a loro dedicato, in quel di Compiano (provincia di Parma), voluto fortemente da Maria Teresa Alpi, l’«ultima degli orsanti», come si è sempre definita lei stessa.


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LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Is 40,1-5.9-11 Sal

103 Tt 2,11-14;3,4-7 Lc 3,15-16.21-22

C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Il battesimo di Gesù è richiamo alla nostra vocazione di cristiani. Nel battesimo Dio ha manifestato la sua bontà offrendoci di vivere da figli prediletti. La fragilità e la debolezza, che segnano la nostra vita, rischiano di rendere inefficace questo dono. Oggi, in ricordo del battesimo, rinnoviamo la nostra fede e chiediamo perdono delle nostre colpe. Breve pausa di riflessione Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A. Amen. Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà. GLORIA a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. Padre, il tuo unico Figlio si è manifestato nella nostra carne mortale, concedi a noi, che lo ab-

biamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rinnovati a sua immagine. Egli è Dio e vive e regna con te… A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del profeta Isaia «Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati». Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato». Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

R. Benedici il Signore, anima mia. Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto, tu che distendi i cieli come una tenda. R/. Costruisci sulle acque le tue alte dimore, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento, fai dei venti i tuoi messaggeri e dei fulmini i tuoi ministri. R/. Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. Ecco il mare spazioso e vasto: là rettili e pesci senza numero, animali piccoli e grandi. R/. Tutti da te aspettano che tu dia loro cibo a tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono; apri la tua mano, si saziano di

beni. R/. Nascondi il tuo volto: li assale il terrore; togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. R/. Seconda Lettura Dalla Lettera di San Paolo Apostolo a Tito Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone. Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R. Alleluia, alleluia. Viene colui che è più forte di me, disse Giovanni; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Alleluia. C. Il Signore sia con Voi A. E con il tuo spirito C.Dal vangelo secondo LUCA A. Gloria a te o Signore. + In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Parola del Signore.


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A.

Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) RINNOVO DELLE PROMESSE BATTESIMALI C.Fratelli carissimi, per mezzo del Battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova. Rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica. Rinunziate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio? Rinunzio. Rinunziate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato? Rinunzio. Rinunziate a satana, origine e causa di ogni peccato? Rinunzio. Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Credo. Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Credo. Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Credo. Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa e noi ci gloriamo di professarla in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Chiediamo al Signore di essere, come Lui, capaci di essere nel mondo senza essere del mondo. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, facci partecipi del Tuo amore. 1. Perché ogni uomo si ricordi di essere pari ai suoi fratelli in quanto amato da Dio. Preghiamo. 2. Perché il male non ci vinca col disgusto, ma ci sproni all’azione. Preghiamo. 3. Perché, come Giovanni, sappiamo riconoscere i limiti della nostra testimonianza e lasciare spazio a te. Preghiamo. 4. Perché la Tua incarnazione santifichi definitivamente, attraverso le nostre scelte, la vita dell’uomo. Preghiamo. C. O Padre, aiutaci a ricordare che nulla nel mondo dell’uomo è stato tanto spregevole da impe-

dirti di mandarci il Tuo Figlio e che, col Tuo aiuto, tutto può essere trasformato. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Ricevi, o Padre, i doni che la Chiesa ti offre, celebrando la manifestazione del Cristo tuo diletto Figlio, e trasformali per noi nel sacrificio perfetto, che ha lavato il mondo da ogni colpa. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nel Battesimo di Cristo al Giordano tu hai operato segni prodigiosi per manifestare il mistero del nuovo lavacro: dal cielo hai fatto udire la tua voce, perché il mondo credesse che il tuo Verbo era in mezzo a noi; con lo Spirito che si posava su di lui come colomba hai consacrato il tuo Servo con unzione sacerdotale, profetica e regale, perché gli uomini riconoscessero in lui il Messia, inviato a portare ai poveri il lieto annunzio. E noi, uniti alle potenze dei cieli, con voce incessante proclamiamo la tua lode: Santo, Santo, Santo. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen

C.A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C Dio misericordioso, che ci hai nutriti alla tua mensa, concedi a noi tuoi fedeli di ascoltare come discepoli il tuo Cristo, per chiamarci ed essere realmente tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


ADESTE n°02/ ANNO 5°-10.01.2016

Il naufragio della Costa Concordia è un sinistro marino tipico avvenuto venerdì 13 gennaio 2012 alle 21:45:05 alla nave da cro-

ciera Costa Concordia comandata da Francesco Schettino e di proprietà dellacompagnia di navigazione Costa Crociere, parte del gruppo anglo-americano Carnival Corporation & plc. Salpata dal porto di Civitavecchia e diretta a Savona per l'ultima tappa della crociera «Profumo d'agrumi», nelle acque dell'Isola del Giglio la nave ha urtato uno scoglio riportando l'apertura di una falla lunga circa 70metri sul lato sinistro dell'opera viva; l'impatto ha provocato la brusca interruzione della crociera, un forte sbandamento e il conseguente arenamento sullo scalino roccioso del basso fondale prospiciente Punta Gabbianara, a nord di Giglio Porto, seguito dal parziale affondamento della nave. L'incidente ha provocato 32 morti tra i passeggeri e

l'equipaggio dellaCosta Concordia; la morte di un sommozzatore mentre era intento a collaborare nei lavori di rimozione del relitto, avvenuta il 1º febbraio 2014, ha portato a 33 il numero delle vittime collegate all'evento. La Costa Concordia è stata la nave passeggeri di maggior tonnellaggio mai naufragata della storia. I SANTI DELLA SETTIMANA

10 Domenica

Battesimo del Signore

11 Lunedì

s. Igino Papa

12 Martedì

s. Antonio Maria Pucci

13 Mercoledì

s. Ilario

14 Giovedì

s. Potito

15 venerdì

s. Mauro

16 Sabato

s. Marcello papa

Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 M ail: Alelembo73@gmail.com Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp

Bucarest: Preasfantul Mantuitor

(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, Bucureşti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530 mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober to70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa in diretta su www.telestartv.ro Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari.

*°* Iasi: Cattedrale "vecchia" Iaşi - Adormirea Maicii Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica ore 11,00 Monastero S. Luigi Orione –Iasi,

*°* Cluj: Chiesa romano-cattolica dei Piari-

sti. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii” din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00

*°* Alba Iulia: Domenica ore 11:00 nella Chiesa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262

*°* Timisoara: Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regina Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domenica ore 18:00. Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Mail:parohiafabric@googlemail.com


ADESTE n째02/ ANNO 5째-10.01.2016


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