*ADESTE nr. 11 / anno 5-Domenca 13 Marzo 2016
Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. [Recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre] E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella! E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. […] Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. [Benedizione] Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo 2
*ADESTE nr. 11 / anno 5-Domenca 13 Marzo 2016
N
essuno se lo aspettava e quelli che lo sapevano si contavano sulla punta delle dita. Papa Francesco è piombato a sorpresa venerdi’ pomeriggio 26 Febbraio, intorno alle 16.30, nella comunità San Carlo nei pressi di Castelgandolfo, appartenente al Ceis, il Centro Italiano di Solidarietà fondato da Don Mario Picchi sul finire degli anni ’60 per prevenire e contrastare l’esclusione sociale delle persone, con particolare attenzione alle tossicodipendenze. ... È stata quindi una folgorante sorpresa per tutto il personale e i 55 tossicodipendenti ospiti della struttura vedere arrivare una macchina scura con a bordo il Santo Padre. Bergoglio, accolto dagli applausi, è voluto entrare nella vita quotidiana di queste persone che stanno lottando contro la dipendenza dalle droghe, e mostrare loro la sua vicinanza e il suo affetto. …. “Non abbiate paura” è stato uno degli inviti che il Papa ha rivolto a tutti i tossicodipendenti, alternando duri moniti contro il traffico di droga – già espressi più volte nel recente viaggio in Messico – con domande prettamente confidenziali del tipo: “Cosa cucinate di buono qui?”. La pizza, ad esempio, che il Pontefice ha potuto assaggiare realizzando un desiderio da sempre confessato.
Papa Francesco si è presentato con un mazzo di 12 rose bianche al funerale di Miriam Woldu, Woldu donna di origine eritrea che lavorava alla Casa Santa Marta, trovata morta nei giorni scorsi nella sua casa nella periferia di Roma. Papa Francesco si è raccolto in preghiera per 20 minuti prima dell'inizio della celebrazione. “il Santo Padre si è recato nella chiesa per sostare in preghiera di suffragio della defunta, dimostrando il suo affetto e il suo rispetto per questa cara collaboratrice della Casa Santa Marta. Marta Il Papa è rimasto in preghiera silenziosa per circa 20 minuti e ha deposto un mazzo di 12 rose bianche”. 3
*ADESTE nr. 11 / anno 5-Domenca 13 Marzo 2016
Tu
tti avranno piacere di quando in quando di leggere alcune delle avventure di questa novantenne durante i suoi pellegrinaggi a piedi ( dal suo libro) Ancora due aneddoti tratti dal suo libro. Si CERCASI MOGLIE Mai avrei pensato, scalcinata come sono, di interessanota lo spassoso umorismo usato nel racre un uomo, invece è avvenuto: questo è il fatto. Atcontare le sue peripezie:
traverso una bella distesa di vigneti, proprio quelli a basso vitigno che producono l’ottima uva della quale poi si ricava lo champagne. È bello anche il solo vederli tutti ben distanziati, sembrano pettinati, tanto i vignaioli ne hanno cura. I francesi nella cura delle viti sono esperti. Stavo assorta nei miei pensieri, riflettevo a quanti doni ci offre la natura che il rombo di un ciclomotore viene a distrarmi. Non mi giro nemmeno, ma quello si accosta educatamente, mi chiede dove vado. Alla mia risposta che vado a Lourdes esce in esclamazioni di gioia, anch’egli è innamorato della Madonna e dopo vario parlare esce a dirmi che da quattro anni cerca moglie. Aveva ravvisato in me la persona adatta; a Lourdes potevo andare un’altra volta. Se non volevo diventare sua moglie, almeno sua dipendente per la cura delle viti. Quei vigneti erano tutti suoi, essendo io di statura piccola, gli andavo proprio bene e mi avrebbe pagato soldo su soldo. Non mi interessano proprio nulla e lo invitai ad andare per la sua strada. Infatti partì, ma dopo mezz’ora era ancora lì con la solita storia. Non riuscivo a liberarmene; andava e tornava in continuazione. Allora cambiai strada e quel Tizio non lo vidi più, ma dopo un po’ mi trovai con davanti prima un campo di patate e poi una collina, ero completamente fuori strada. Provvidenza volle che passasse l’auto del portalettere, questi comprese la mia situazione e mi portò sulla giusta strada che io avevo lasciato a causa di quel pretendente. Pensare che poverino, mi aveva anche cantato “Giovinezza, giovinezza”, a braccia aperte in mezzo alla strada. Doveva essere proprio un mammalucco quel giovane per guardare a uno straccio di persona come sono io.
POSSIBILE? UNA FERRARI! Una sola preoccupazione nel mio cammino è quella di non perdere la Messa. La domenica solitamente viene celebrata alle ore 11 di mattina, ma già alle 9 io sono alla porta di una chiesa. È chiusa e dal cartello appeso leggo che quel giorno, solennità dell’Assunta, in nessuna chiesa sarà celebrata la Messa. Perchè verrà celebrata nel santuario “Notre Dame de Soisy sur le Seine”. Dal luogo dove mi trovavo distava 15 km. In solo due ore di tempo era impossibile ci potessi arrivare. Subito non mi allarmai, qualche macchina certo sarebbe passata. Invece, nel giorno festivo tutti dormono. Quel santuario era in una campagna, lontana dal traffico, la speranza di avere un passaggio si stava affievolendo con il tempo che inesorabilmente passava. Avevo sempre l’occhio sull’orologio. Niente di nuovo succedeva, non un trattore, non un camioncino. L’ansia cominciava a togliermi il fiato per voler camminare più veloce. Purtroppo non ci riuscivo e ogni tanto anche inciampavo. China su me stessa volevo indurre e supplicavo il cielo a mandarmi un aiuto, ma lassù, nessuno mi ascoltava. Vennero le 10 e poi le 10 e mezza e la chiesa era ancora lontana. Intorno tutto silenzio, nemmeno il gorgheggiare di un uccellino, solo il rumore del carrello e dei miei passi. Triste fino alle lacrime continuavo a camminare e a sperare oltre ogni speranza, perchè ormai l’orologio segnava meno cinque alle 11. Ero presa dallo sconforto ma non volevo rinunciare. Arriverò al fumo delle candele, mi dissi, ma voglio arrivarci, sarà il cielo a giustificarmi se perdo la Messa! L’occhio fisso sull’orologio, a meno un minuto mi sfrecciò a lato una macchina, vidi solo che era rossa. Compresi che era una vettura di lusso e tra me pensai: perchè prendermi in giro? Il pensiero era ancora nella mente che ho sentito una voce chiedermi: “Signora, le serve aiuto”? Non mi ero nemmeno accorta: quella macchina rossa era proprio davanti a me. Con le lacrime agli occhi abbracciai quel signore. Arrivai al Santuario nel preciso momento che usciva la processione per l’inizio della messa. Il cielo mi aveva esaudito! La macchina rossa era una Ferrari. 4
*ADESTE nr. 11 / anno 5-Domenca 13 Marzo 2016
banchetto di san Giuseppe. In questa occasione, un sacerdote benediva la tavola, ed i poveri erano serviti dal padrone di casa.
La
celebrazione del 19 marzo ha origini antichissime. La festa cristiana di San Giuseppe, sposo di Maria e padre di Gesù, si innesta su riti di origine pagana, con un collegamento in primo luogo di calendario: il 19 marzo è, infatti, la data alla vigilia dell’equinozio di primavera in cui si svolgevano gli antichi riti dionisiaci di propiziazione e fertilità, i baccanali, poi vietati anche a Roma per l’eccessiva licenziosità dei costumi. Nel mese di marzo cadevano anche i riti di purificazione agraria. Il collegamento a questi ultimi culti è palese nella tradizione dei falò ancora oggi viva in molte regioni: si bruciano nelle piazze residui del raccolto dell’anno precedente e cataste di legna come auspicio di una buona stagione.
La tavola ricca e addobbata e il pane benedetto sugli altari delle chiese in tante forme elaborate sono i protagonisti della tradizione siciliana, forte in tutte le province. Salemi, in provincia di Trapani, è un paese dove è ancora molto vivo il culto di San Giuseppe, associato a quello del pane. Il Santo è festeggiato con altari decorati e pane votivo, che non si mangia, diversamente da quanto avviene in altre comunità. Durante la festa vera e propria i fedeli offrono un sontuoso banchetto ad alcuni bambini che rappresentano la Sacra famiglia. La tradizione delle tavole imbandite e dei falò è presente anche nel Salento, dove al centro della Festa si ritrovano i concetti di pellegrinaggio ed ospitalità. In paesi come San Marzano e Faggiano la mattina del 19 marzo viene benedetto il pane in Chiesa e vengono distribuiti i pasti tradizionali a tutti gli ospiti.
La festa cattolica ha origine nella Chiesa dell’Est e viene importata in Occidente e nel calendario romano nel quindicesimo secolo, con la data fissata al 19 marzo. P io I X dichiarò San Giuseppe patrono della Chiesa universale nel 1870, mentre Pio XII° stabilì che la data del 1° maggio fosse dedicata a San Giuseppe lavoratore. Nella tradizione religiosa San Giuseppe, artigiano, falegname o carpentiere, è lo sposo della Vergine e padre putativo di Gesù. Le poche notizie che si hanno sulla sua figura 'storica' sono quelle che si desumono dai Vangeli di Luca e, soprattutto, di Matteo. Giuseppe, curiosamente, scompare dalla vita di Cristo adulto: l’ultima volta che viene citato nei Vangeli è quando ritrova Gesù dodicenne al Tempio. Gli esperti di esegesi dei testi desumono da questo che Giuseppe morì prima del ministero pubblico di Gesù.
A Roma la festa di San Giuseppe ha avuto sempre una notevole importanza: nella Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, al Foro, la confraternita dei Falegnami organizzava solenni festeggiamenti e banchetti a base di frittelle e bignè, da cui il detto romano 'San Giuseppe frittellaro'. La tradizione nell’800 è talmente radicata tra il popolo che viene ricordata da scrittori e poeti come il Belli e Zanazzo.
Nei paesi anglosassoni, la festa del papà ricorre la terza domenica di giugno e non ha alcuna valenza religiosa. In America, infatti, il Alla sua figura di patrono dei falegnami e degli Father's Day nasce agli inizi del Novecento come festività laica, confermata dai presidenti artigiani viene associata anche quella di Coolidge nel 1924 e Lyndon B. Johnson nel protettore dei poveri e dei derelitti, per1966. ché come poveri in fuga Giuseppe e Maria si videro rifiutata la richiesta di un riparo per il parto. Così, in alcune regioni del Sud, il 19 marzo di ogni anno si usava invitare i poveri al 5
*ADESTE nr. 11 / anno 5-Domenca 13 Marzo 2016
Palatul Ghika – Comăne Com nești ne ti BACAU contata in due diversi libri: Cinq mois au pays des Somalis, scritto da Nicolae Ghica e pubblicato
Il Castello Ghica si erge nella città di Comănești in județul Bacău. Fu la residenza estiva della famiglia Ghika. Fu costruito nel 1890 in stile tardo barocco e porta la firma dell’architetto Albert Galleron, colui che aveva progettato l’Ateneo Romeno.
Dimitrie GhicaComănești (Iași, 31 dicembre 1839 – Comănești, 1923) è stato un politico ed esploratore rumeno. Biografia Nato nella nobile famiglia fanariota Ghica, fu cospiratore risorgimentale. Docente in legge all'Università di Berlino e più volte prefetto di Bacău]. Esplorazione della Somalia Il principe Ghica fu tra i primi esploratori europei a perlustrare il Corno d'Africa ed in particolare la parte occidentale della Somalia. Imbarcatosi a Trieste assieme al figlio Nicolae, giunse nel porto diBerbera il 22 ottobre 1895 e durante cinque mesi di esplorazioni raccolse informazioni sulla flora, la fauna e le popolazioni autoctone della zona. L'esperienza del viaggio venne rac-
ROMANIA, come la Scozia: Terra di Castelli (...anche sconosciuti)
G. Wolkens e G. Schweinfurth; oggetto di studio furono anche le a Ginevra nel 1897, è una sorta di mappe e le informazioni geografidiario di viaggio, a volte con brevi che raccolte, che vennero affidate appunti etnografici, e contiene una al geografo austriaco Philipp Paulidescrizione della fauna locale con tsckhe. la denominazione comune europea, Un esemplare di ognuna delle spequella scientifica ed il nome locale. cie cacciate è raccolto presso Il libro contiene inoltre 20 fotogra- il Muzeul Național de Istorie Natufie, scattate dal padre, con la raprală Grigore Antipa di Bucarest. presentazione di alcune specie bo- È sepolto nella tomba di famiglia taniche ed una mappa della spedi- del cimitero di Comăneștii. zione. O espediție română în Africa, scritto da Dimitrie Ghica e pubblicato nello stesso anno, ha invece un taglio più scientifico e illustra in 176 pagine con 30 fotografie la flora, la fauna e le popolazioni indigene. Nel libro sono contenuti un elenco di 55 specie botaniche delle quali il principe raccolse degli esemplari e l'elenco completo degli animali uccisi durante le battute di caccia, 201 esemplari di 20 specie diverse. L'autore dedicò il libro a Re Carol I. Al ritorno in Europa, gli animali vennero fatti imbalsamare, mentre le piante vennero sottoposte allo studio dei più noti botanici dell'epoca, tra cui
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Pietro Adotti, partito alla fine da Artegna del 1800 per la Romania. a Craiova, in Romania, città capoluogo del distretto di Dolj. Situata nella regione storica dell'Oltenia, era già citata nella Tabula Peutingeriana, copia risalente al XII-XIII secolo della più famosa carta stradale dell'impero romano. Qui, emigrò fra 1911 e 1912 Adina Adotti. Raggiungeva Pietro Adotti, già là dal 1894, e partiva da Artegna, in provincia di Udine (luogo dove una parte della famiglia sarebbe tornata negli anni '20). Quella che vedete in foto è la loro abitazione in Romania ed è contenuta in un album appartenuto a Pietro e contenente le immagini di alcune delle opere edilizie da lui realizzate in loco. Cattedrale Calafat
Pietro Adotti (3 gennaio 1872, Artegna - 20 febbraio 1934, Artegna) è stato un ingegnere italiano, nato a Artegna, Udine. Adotti emigrato dall’ Italia e, dopo una sosta intermedia a Bad Gastein, Salisburgo, in Austria, nel 1894 si stabilì nella città di Calafat in Romania. Peter sposò Anna (1875 Artegna - 1930, Artegna), insieme al quale ha avuto tre figlie, tutti nati a Calafat: Genoveffa (19111989, Artegna) e gemelli Olga (29 ottobre 1915-1991 Artegna) e Irene (29 ottobre 1915-1985, Artegna). La famiglia Adotti ritornò in Italia intorno al 1920.
Casa Adotti
Pietro Adotti fu costruttore edile in Oltenia e durante il suo soggiorno in Romania ha spaziato da edifici civili residenziali (case, palazzi) a edifici religiosi (chiese, cattedrali, tombe), scuole (scuole, scuole superiori), ecc . Ha lasciato una impronta indelebile sul suolo romeno.
Palatul Marincu a Calfat Ad esempio, riguardo al Palazzo Marincu a Calafat, si scrive: Le decorazioni esterne ed interne come pure la costruzione, furono opera dell’ ingegnere italiano Pietro Adotti. Egli è venuto con il suo team di maestri per eseguire gli affreschi, dipinti, ferro-opere, carpenteria, lavori protrattisi per più di tre anni. Adotti fu affascinato dalla tranquilla città e con la prospettiva di eseguire molte opere decise di stabilirsi a Calafat 7
*ADESTE nr. 11 / anno 5-Domenca 13 Marzo 2016 3. Ammonire
i peccatori
Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli”. (Luca 17,3). L’ammonimento non è facile. Si rischia di sembrare presuntuosi e saccenti, superiori agli altri. In realtà è un atto di carità.Gesù stesso lo chiede: “Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolter à, avr ai guadagnato il tuo fr atello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all’assemblea; e se non ascolterà neanche l’assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano” (Matteo 18,15-17). Il papa emerito Benedetto XVI scrisse nella quaresima 2012 che «prestare attenzione» al fratello comprende altresì la premura per il suo bene spirituale… la correzione fraterna in vista della salvezza eterna.
4. Consolare gli afflitti La quarta opera di misericordia è di consolare gli afflitti e i tribolati. Si hanno due sorta di afflizione d'anima e di corpo: tutte e due hanno bisogno di consolazione e di conforto. Le afflizioni dell'anima, che d'ordinario sono le più acerbe e le più penose, sono: le tentazioni che vengono o per impulso di istinti o per arte del demonio; e le angustie, le aridità, le tristezzze, i tedii, le desolazioni di spirito, che, talvolta e così gravemente, opprimono le anime specialmente più timorate e pie, per cui si sentono stimolate a far atti di diffidenza e di lamento contro Dio. Queste sono le persone più afflitte, che si devono consolare per obbligo di carità fraterna, animandole a sopportare, sempre, tutto con umiltà e paziente rassegnazione, ad esempio di Nostro Signor Gesù Cristo, il quale in vicinanza della sua passione, stando nell'orto degli ulivi, fu anch'Egli oppresso da timore, da tedio, da tristezze così forti, che cadde in agonia e sudò vivo sangue. Sulla croce poi, per meritare a noi la sua grazia, fu abbandonato, con suo immenso dolore, da tutti i Sono sette per il corpo e sette per lo spirito, in soccorsi della divinità; ma tanto nell'uno come nell'altro caso, sopportò tutto con grandissima una simmetria quasi perfetta. E diciamo “quasi” pazienza e umile rassegnazione alla volontà del solo perché nella Regola san Benedetto introduce divin Padre, che così lo voleva tormentato per un’ottava opere di misericordia spirituale, «non nostro amore. disperare mai della misericordia di Dio», che può Si devono poi, per carità cristiana, consolare anche servire da sintesi. quelli che sono oppressi da afflizioni temporali che riguardano il corpo. Un fallimento, per Le sette opere di misericordia corporale esempio, ha rovinato la posizione economica di • Dar da mangiare agli affamati. quel vostro conoscente, oppure un furto od una • Dar da bere agli assetati. grandine priva quell'altro delle sue sostanze. • Vestire gli ignudi. Noi dobbiamo consolarli, mostrando che le cose terrene non sono da mettere a confronto con le • Alloggiare i pellegrini. celesti e, perché si stacchino col cuore da quel• Visitare gli infermi. le, forse Dio ha permesso questa disgrazia. Un • Visitare i carcerati. altro piange, perché la morte gli ha rapito uno • Seppellire i morti. dei suoi cari. Noi dobbiamo consolarlo, dicendogli ch'egli ha raggiunto quello che noi un Le sette opere di misericordia spirituale giorno dovremo raggiungere. E' lecito piangere, ma si deve pensare che l'anima è andata a gode• Consigliare i dubbiosi. re il premio che Dio le aveva preparato: ora gode del suo Dio e noi siamo ricordati da lei. Un • Insegnare agli ignoranti. altro si trova aggravato da penosa e lunga infer• Ammonire i peccatori. mità. Consoliamolo col dirgli che questa, essen• Consolare gli afflitti. do mandata da Dio, non può che essere per il • Perdonare le offese. suo bene: giova alla purificazione delle colpe e a farci dei meriti per il cielo. Così andate discor• Sopportare pazientemente le persone molerendo di ogni altra sorte di tribolati, a cui si deste. ve dare conforto. • Pregare Dio per i vivi e per i morti.
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Gesù apre le porte delle nostre prigioni
U
na trappola ben congegnata, per porre Gesù o contro Dio o contro l'uomo. Gli scribi e i farisei gli condussero una donna... la posero in
mezzo. Donna senza nome, che per scribi e farisei non è una persona, è una cosa, che si prende, si porta, si conduce, si pone di qua o di là, dove a loro va bene. Che si può mettere a morte. Una donna su cui gli uomini possono fare la massima delle violenze, compiuta per di più dagli uomini del sacro, legittimata da un Dio terribile e oscuro, amante non della vita ma della morte. Una donna ferita nella persona, nella sua dignità, nella sua grandezza e inviolabilità. Contro la quale i difensori di Dio commettono un peccato più grave del peccato che vogliono punire. Gesù si chinò e scriveva col dito per terra... Davanti a quella donna Gesù china gli occhi a terra, come preso da un pudore santo davanti al mistero di lei. Gli fa male vederlo calpestato in quel modo. «Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei» .Gesù butta all'aria tutto il vecchio ordinamento con una battuta sola, con parole taglienti e così vere che nessuno può ribattere. Nessuno ti ha condannata? Neanch'io ti condanno. Ecco la giustizia di Dio: non quella degli uomini ma quella di Gesù, il giusto che giustifica, il santo che rende giusti, venuto a portare non la resa dei conti ma una rivoluzione radicale dei rapporti tra Dio e uomo, e di conseguenza tra uomo e uomo. A raccontare di una mano, di un cuore amorevole che ci prende in braccio e, per la prima volta, ci ama per quello che siamo, perdonando ogni errore, sciogliendo ogni ferita, ogni dolore. Più avanti compirà qualcosa di ancor più radicale: metterà se stesso al posto di quella donna, al posto di tutti i condannati, di tutti i colpevoli, e si lascerà uccidere da quel potere ritenuto di origine divina, spezzando così la catena malefica là dove essa ha origine, in una terribile, terribilmente sbagliata idea di Dio. Va e d'ora in poi non peccare più: ciò che sta dietro non importa, importa il bene possibile domani. Tante persone vivono come in un ergastolo interiore. Schiacciate da sensi di colpa, da errori passati, e abortiscono l'immagine divina che preme in loro per crescere e venire alla luce. Gesù apre le porte delle nostre prigioni, smonta i patiboli su cui spesso trasciniamo noi stessi e gli altri. Sa bene che solo uomini e donne liberati e perdonati possono dare ai fratelli libertà e perdono. Va', muoviti da qui, vai verso il nuovo, e porta lo stesso amore, lo stesso perdono, a chiunque incontri. Il perdono è il solo dono che non ci farà più vittime e non farà più vittime, né fuori né dentro noi.
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LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Is 43,16-21 Sal 125 Fil 3,8-14 Gv 8,1-11 C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Il Signore oggi dice anche a noi: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Riconosciamoci peccatori e chiediamo perdono a Dio dal profondo del cuore. (Breve pausa di silenzio)
glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popolo, il mio eletto. Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi» Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
R/. Grandi cose ha fatto il Signore per noi Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia. R/. Allora si diceva tra le genti: «Il Signore ha fatto grandi cose C. Signore, che hai detto «Chi per loro». Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di è senza peccato scagli la prima gioia. R/. pietra», abbi pietà di noi. A. Signore, pietà Ristabilisci, Signore, la noC. Cristo, che hai detto stra sorte, come i torrenti del Ne«Neanch’io ti condanno: va’ e d’o- gheb. Chi semina nelle lacrime ra in poi non peccare più», abbi mieterà nella gioia. R/. pietà di noi. Nell’andare, se ne va pianA. Cristo, pietà gendo, portando la semente da C . Signore, che non vuoi la gettare, ma nel tornare, viene con morte del peccatore, ma che si converta e viva, abbi pietà di noi. gioia, portando i suoi covoni. R/. A . Signore, pietà C. Dio Onnipotente abbia miSeconda Lettura sericordia di voi, perdoni i vostri Dalla lettera di S.Paolo ai Filippeccati e vi conduca alla vita eter- pesi na. Fratelli, ritengo che tutto sia una A. Amen. perdita a motivo della sublimità COLLETTA C. Vieni in nostro aiuto, Padre della conoscenza di Cristo Gesù, misericordioso, perché possiamo mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le vivere e agire sempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a considero spazzatura, per guadadare la vita per noi. Egli è Dio... gnare Cristo ed essere trovato in A. Amen lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, LITURGIA DELLA PAROLA ma quella che viene dalla fede in Prima Lettura Cristo, la giustizia che viene da Dal libro Del Profeta Isaia Così dice il Signore, che aprì una Dio, basata sulla fede: perché io strada nel mare e un sentiero in possa conoscere lui, la potenza mezzo ad acque possenti, che fe- della sua risurrezione, la comuce uscire carri e cavalli, esercito nione alle sue sofferenze, facened eroi a un tempo; essi giacciono domi conforme alla sua morte, morti, mai più si rialzeranno, si nella speranza di giungere alla spensero come un lucignolo, sono risurrezione dai morti. Non ho estinti: «Non ricordate più le cose certo raggiunto la mèta, non sono passate, non pensate più alle cose arrivato alla perfezione; ma mi antiche! Ecco, io faccio una cosa sforzo di correre per conquistarla, nuova: proprio ora germoglia, perché anch’io sono stato conquinon ve ne accorgete? Aprirò an- stato da Cristo Gesù. Fratelli, io che nel deserto una strada, im- non ritengo ancora di averla conmetterò fiumi nella steppa. Mi quistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle 10
spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R.Lode a te o Cristo, re di eterna gloria. Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché io sono misericordioso e pietoso. Lode a te o Cristo, re di eterna gloria. C. Il Signore sia con Voi A. E con il tuo spirito C. Dal vangelo secondo GIOVANNI A. Gloria a te o Signore. +In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state crea-
*ADESTE nr. 11 / anno 5-Domenca 13 Marzo 2016 te. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Fratelli e sorelle, la Quaresima è il tempo adatto per lasciarsi colmare dal timore di Dio, nella consapevolezza del limite umano e della grandezza divina. Il Signore ravvivi in noi questo dono del suo Spirito. Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, Signore Gesù, il tuo Spirito 1. Per la Chiesa, perché sia nel mondo un segno della tenerezza di Dio per i suoi figli, soprattutto per quanti si trovano nella sofferenza e nella tristezza, preghiamo. 2. Per i sacerdoti che esercitano il ministero della riconciliazione, perché rivestiti di Cristo, il buon pastore, aiutino quanti sono nel peccato ad incontrare la misericordia di Dio Padre, preghiamo. 3. Per i fratelli e le sorelle, feriti dalla vita e dalla cultura di morte, perché aprano il loro cuore alla misericordia del Padre per sperimentare la gioia del perdono e di una nuova vita, preghiamo. 4. Per noi qui presenti, perché in questo Anno Santo della Misericordia accogliamo le iniziative per un sincero cammino di conversione a livello personale, familiare e sociale, preghiamo. C. Ascolta, Cristo Gesù, la nostra preghiera e concedi a tutti i nostri fratelli di rinnovare la loro
vita nel tuo amore. Lo Spirito Santo ci guidi sulle strade della vita e diventi manifestazione della tua misericordia per tutti. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A - Amen. LlITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Esaudisci, Signore, le nostre preghiere: tu che ci hai illuminati con gli insegnamenti della fede, trasformaci con la potenza di questo sacrificio. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. È’ cosa buona e giusta. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella passione redentrice del tuo Figlio tu rinnovi l'universo e doni all'uomo il vero senso della tua gloria; nella potenza misteriosa della croce tu giudichi il mondo e fai risplendere il potere regale di Cristo crocifisso. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, eleviamo a te un inno di lode ed esultanti proclamiamo: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni 11
onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà ciosì in cielo come in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e on ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C Dio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli di essere sempre inseriti come membra vive nel Cristo poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suo sangue. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio
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I
l 16
Marzo è il World Sleep Day, la Giornata Mondiale del sonno. Obiettivo della giornata
è portare all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale problematiche alle quali non viene dato il giusto peso. Di insonnia soffre quasi un italiano su 3 ed è legata soprattutto a problemi metabolici, primo fra tutti l’obesitĂ . E questa “relazione pericolosaâ€? può moltiplicare anche di 9 volte il rischio di malattia coronarica, quindi di infarto. Lo ricordano gli esperti dell’Aims (Associazione italiana medicina del sonno) in occasione della giornata nazionale che si celebrerĂ con lo slogan “Chi dorme sano non prende pesoâ€?. Ma quali sono le posizioni migliori per non rinunciare a un bella dormita? Il sonno è fondamentale per la salute e ci aiuta a rimanere in forma e a mantenerci al top. Ma come fare per dormire bene? E’ essenziale la giusta posizione, come spiega William Barrett,
direttore del ChiroCare in Minnesota: “la posizione in cui si dorme può determinare quanto bene si dorme e come ci si sentirĂ al risveglioâ€?.
I SANTI DELLA SETTIMANA
13 D
S. Crsitina
14 L
S. Matilde regina
15 M
s. Luisa De Marillac
16 M
s. Giuliano
17 G
s. Patrizio
18
s. Cirillo di Gerusalemme
19 S
s. Giuseppe
*°* C@'A: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii� din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00
B'()*+,-: Preasfantul Mantuitor
(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, BucureĹ&#x;ti tel./ *°* fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530 mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A@C) I'@:): Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262 in diretta su www.telestartv.ro *°* Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. *°* T:E:,F)*): Chiesa Sfanta Fecioara Maria RegiI),:: Cattedrale "vecchia" IaĹ&#x;i - Adormirea Maicii na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: Domenica Domenica ore 18:00. Don Janos Kapor Tel 0788 811266 ore 11,00 Monastero S. Luigi Orione –Iasi, Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 M ail: Mail:parohiafabric@googlemail.com *°* Alelembo73@gmail.com 12