Adeste 20 domenica 15 maggio 2016c

Page 1


Adeste 20162016 - 5°/20

D

on LUIGI ORIONE, pr ete piemontese (Pontecurone - AL) è stato definito da Pio XII "Apostolo della carità, padre dei poveri, benefattore dell'umanità afflitta ed abbando-

nata". Papa Giovanni Paolo II, che lo dichiarò beato nel 1980, disse di lui "Ebbe il cuore e la tempra dell'Apostolo Paolo. Nato nel 1872 da famiglia povera, imparò presto e sperimentò la vita del povero, aiutando la madre nei lavori dei campi ed il padre nella dura fatica del selciatore di strade. Una vita avventurosa che lo vide prima, a 13 anni, aspirante Francescano a Voghera, dove per grave malattia viene dimesso dopo appena sei mesi; poi aspirante Salesiano a Torino (vi conosce Don Bosco, ne diventa, per i tre anni di ginnasio, alunno e lo assiste sul letto di morte). Don Bosco gli rimarrà sempre nel cuore come punto di riferimento per la purezza, l'amore alla Madonna e al Papa e soprattutto ai ragazzi. Tornato in famiglia, entra nel seminario di Tortona ove, per pagarsi la retta, dorme sul voltone del duomo e fa il sacrestano. Lì diventa prete, ma, col permesso del Vescovo Mons. Igino Bandi dà vita ad una sua fondazione . E' ancora seminarista, ha 20 anni: inizia con un oratorio festivo per ragazzi. A 21 anni, studente di teologia, apre un collegio per adolescenti poveri che non possono frequentare il seminario vescovile. Per avviare al lavoro ragazzi orfani apre colonie agricole e pensa, in un primo tempo, di farle guidare da un ramo di consacrati che chiama Eremiti della Divina Provvidenza.

mentine Adoratrici non vedenti e Suore Contemplative del SS.mo Crocefisso). Con le Suore inizia l'attività caritativa dei Piccoli Cottolengo per i poveri più poveri, di ambo i sessi, abbandonati, malati, rifiutati e senza possibilità di assistenza. Fece suo il motto "La nostra Carità non serra porte" e stabilì che a chi bussa alle sue Case non si chieda se ha soldi o se è credente, ma solo se ha un dolore. Altre Case aprì in Polonia (1923), poi negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Albania e, personalmente, nel 1921 e nel 1934, in Sudamerica per attivare istituzioni a servizio degli emigranti, degli orfani e dei poveri. Amò e divulgò l'amore più tenero alla Madonna (per lei costruì il grande Santuario-Basilica della Madonna della Guardia in Tortona) ravvivando le devozioni popolari, rilevando chiese abbandonate o cadenti per ridonarle al culto. Lavorò moltissimo per riportare alla Chiesa sacerdoti vittime del modernismo ed anche sacerdoti in difficoltà. L'ultima sua opera, nel 1939, a Genova per signore Nobili, ma per varie circostanze ridotte in povertà e abbandono.

Morì a Sanremo il 12 marzo 1940, all'età di 68 anni, Il Vescovo di Tortona, Mons. Bandi, nel 1903 dà l'ap- lasciando un grande rimpianto ed una ragguardevole costellazione di opere: 120 Istituti, 820 religiosi provazione diocesana all'opera di Don Orione che si (Sacerdoti, Fratelli Coadiutori, Erechiamerà Piccola Opera della Divina miti). Di questi, i sacerdoti erano Provvidenza, avrà come motto la frase 220; le suore erano alcune centinaia. di San Paolo "Instaurare omnia in Umile, dimesso, attivissimo nonoChristo" (ricapitolare tutto in Cristo) e stante la condizione di una salute come programma "Gesù, Papa, Aniprecaria, capì ed interpretò la poverme, Maria". Il Papa Pio X lo stimò tà del suo tempo ed ebbe intelligente molto, ne ricevette la professione perconoscenza della storia e del suo petua (I Voti di castità, povertà, obbecammino: il suo carisma è ancora dienza) e gli affidò compiti importanattuale e fresco. Si era proposto, e lo ti, specialmente in occasione di gravi fece con tutto l'ardore, il progetto di calamità quali il terremoto di Messina aiutare il povero, le classi lavoratri(1908), e della Marsica (1915). Lo ci, nel binomio religione-patria. nominò Vicario Generale di MessiAlle sfide del liberalismo, del sona, dove ebbe anche tante prove e cialismo e del positivismo tese a sofferenze: nei due terremoti, accorscristianizzare la società, oppose il se per soccorrere in modo particolare linguaggio della carità. i tanti bambini rimasti orfani per la Don Orione fece suo l'anelito di grave targedia e per essi aprì alcuni Cristo "Siano tutti una cosa sola". Istituti. I primi suoi seminaristi diNelle Costituzioni della sua Conventarono suoi collaboratori ancora gregazione è scritto: "E' proprio del durante i loro anni di studio, Don nostro Istituto l'impegno di pregaOrione li coinvolgeva nell'assistenre, lavorare e sacrificarsi per riprizadei poveri. stinare, nella Chiesa, l'unità spezza"Fabbricati" i suoi primi preti, pensò San Luigi Orione riposa a Tortona (Al) ta e favorire con ogni mezzo quello subito alle missioni e nel 1913 ne invia alcuni ad aprire una tenda in Brasile, poi in Pale- slancio ecumenico che lo Spirito ha suscitato nella sua stina, a Rodi ... Dal 1915 dà inizio anche ad una fonda- Chiesa". Giovanni Paolo II dopo la beatificazione nel 1980, lo zione femminile che si articolerà presto in tre rami (Piccole Suore Missionarie della Carità, Suore Sacra- canonizzò il 16 maggio 2004.

2


Adeste 20162016 - 5°/20 GIOVANNI PAOLO I (Papa dal 03/09/1978 al 28/09/1978).

Albino Luciani nasce a Forno di Canale (ora Canale D'Agordo), diocesi di Belluno, il 17 ottobre 1912, da Giovanni Luciani e Bortola Tancon. Nel 1923 entra nel Seminario Minore di Feltre, poi, nel 1928, in quello di Belluno. Il 7 luglio 1935 riceve l'ordinazione sacerdotale. Svolge il suo ministero come cappellano della parrocchia del suo paese natale e poi in quella di Agordo. Nel 1937 è nominato Vicerettore del Seminario di Belluno. Il 27 Febbraio 1947 si laurea in teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Nel 1954 viene nominato Vicario Generale della diocesi di Belluno e il 15 dicembre 1958 Vescovo di Vittorio Veneto. Il 15 dicembre 1969 è nominato Patriarca di Venezia. Morto Paolo VI, il 26 agosto 1978 viene eletto 263° successore di San Pietro, prendendo per la prima volta nella storia dei papi un doppio nome: Giovanni Paolo. È tornato alla Casa del Padre il 28 settembre 1978, dopo 33 giorni di pontificato.

Don Orione cavalca un asino. Sul margine basso della foto, Don Orione scrive di pugno suo: “ Lui ed io siamo...due” Ecco qua “ L’asino della Divina Provvidenza”

::: I suoi insegnamenti per esempi::: L'asino e don Orione

L

’asino è stato da sempre l’amico della povera gente. gente Narra una leggenda popolare greca: Satana si oppose fin dall’inizio a Dio; creata da Dio una cosa, Satana tentava di contrapporgliene un’altra; fu così che un giorno egli fece un asino. Ma non fu capace di dargli la vita. Allora si mise in cammino, andò dal Signore, chiedendo: «Dagliela tu, la vita». Dio l’ascoltò, ma a suo modo: «Alzati, asino – disse – e sii d’ora in avanti il braccio destro del povero». Continua la leggenda: i poveri, che non possono mantenere un mulo o un cavallo, possiedono un asino. Lo caricano di fascine di legna, e gliele fanno portare a casa; lo caricano di grano, e lo porta al mulino; lo caricano di concime, e l’asino lo porta nei campi. L’asino è il loro migliore aiuto; senza di lui la vita dei poveri sarebbe troppo dura. Che dire ora, se persone di grande valore si propongono di essere nient’altro nella vita che “asinelli” dei poveri? Ignazio Silone, in una pagina indimenticabile, racconta come incontrò, lui ragazzo, che da Roma doveva passare in un collegio ligure, don Luigi Orione alla stazione. Notò, per badare a lui e ad altri ragazzi, un piccolo prete qualsiasi; si indispettì per il fatto che non fosse venuto il famoso don Orione in persona, e lasciò che il prete si caricasse delle sue valigie e dei suoi fagotti, senza alzare un dito per aiutarlo. Una volta in treno, il piccolo prete gli chiese, se desiderava un giornale. «Sì, l’“Avanti!”», rispose Silone in tono provocatorio. Il prete scese dal treno, poco dopo riapparve e gli portò l’“Avanti”. Più tardi, sempre in treno, il ragazzo chiese: «Perché don Orione non è venuto?». Risposta: «Sono io don Orione, e scusami se non mi sono presentato ». «Rimasi male – confessa Silone – mi sentii spregevole e vile..., balbettai alcune scuse per avergli lasciato trasportare le mie valigie e il resto. Egli sorrise e mi confidò la sua felicità di poter talvolta portare valigie per ragazzi impertinenti come me... Mi confidò anche: «La mia vocazione sarebbe di poter vivere come un autentico asino di Dio, come un autentico asino della provvidenza». Bello, specialmente oggi, quando i poveri sono tanti, tanti anche coloro che parlano o scrivono per gli “emarginati”, ma pochi sono gli autentici “asinelli” che accettano di caricarsi dei fardelli degli altri. Che pena, a volte, trovare famiglie, che potrebbero tenere senza gran disagio i loro vecchi a casa, e invece se ne sbarazzano, “scaricandoli” alla casa di riposo. Tante volte, lo so, non è possibile fare diversamente. Ma, allora, è doveroso stare vicini a questi congiunti con le visite, con l’affetto: spesso, invece, non si va mai o quasi mai a trovarli, lasciandoli nel dolore di sentirsi dei dimenticati. O.O. 8, 339 (Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I) 3


Adeste 20162016 - 5°/20 Ê uno dei più famosi episodi della vita di don Orione predicatore.

Don Orione “la Misericordia di Dio”

Lo raccontò egli stesso più volte. Gli cediamo volentieri la parola.

«

La misericordia dì Dio è più grande del cielo, è più grande del mare; la misericordia di Dio è più grande dei nostri peccati. Tanti anni fa, predicavo le missioni a Castelnuovo Scrivia. Castelnuovo si può dire che è stato il mio campo di battaglia: spesso vi predìcai per feste, novene, quaresìmali e vi feci parecchie missioni, tanto che ero chiamato "il predicatore". Allora ero più giovane e forte: facevo quattro prediche al giorno e alla sera confessavo per ore e ore. E la gente mi voleva bene, e anche adesso ci vogliamo bene; quelli di allora sono morti ma, forse per il ricordo del po' di bene che là si è fatto, ora ci ricordano ancora volentieri. A Castelnuovo mi avvenne, dunque, questo fatto. Era arrivata l'ultima sera di predicazione, che finiva per la festa dell'Immacolata. Avevo parlato, quella sera, sulla confessione: la chiesa, che è più grande del duomo di Tortona, lunga uguale ma più larga, era piena: tutta una testa. Durante la predica, non so neppur io come, o senza che me ne fossi accorto, perché non avevo mai pensato ad una simile cosa, mi uscì una espressione alla quale non avevo prima riflettuto. Dissi: "Se anche qualcuno avesse messo il veleno nella scodella di sua madre e l'avesse così fatta morire, se è veramente pentito e se ne confessa, Dio, nella sua infinita misericordia, è disposto a perdonargli il suo peccato...".

ne a Tortona. Il tempo era pessimo: si era d'inverno e c'era all'intorno tutto coperto di neve, la neve era alta, anzi nevicava. Io m'incamminai, a piedi, si capisce.... a quell'ora non c'era più il tram; ed io del resto facevo spesso quei nove-dieci chilometri a piedi. Avvolto nel mio mantello, uscii dal paese senza che si vedesse anima viva: erano tutti a letto, era notte alta, ero solo sulla strada. Ed ecco che, fuori dal paese, vedo muoversi davanti a me un'ombra nera, che si avvicinava verso il mio sentiero, da in mezzo al bianco della neve. Era l'una dopo la mezzanotte. Era un uomo ammantellato, avvolto in un tabarro, con il cappello calcato sulla testa: camminava anche lui verso Tortona, ma in un modo che sembrava aspettasse qualcuno. Ogni tanto si voltava indietro e mi accorsi che l'aspettato ero io.

"Basta, chissà che cosa mi va a capitare, che cosa vorrà!?". Pensai che fosse un cascinaio che tornava a casa dalla chiesa. "Vorrà forse derubarmi...: che cosa mi può prendere?..." Soldi veramente non ne avevo, perché andavo alla leggera...; se facevo la strada a piedi, era perché non avevo cinque lire per una carrozzella, oppure volevo risparmiarle per comperare il pane ai miei ragazzi: certo ne avevo pochi...; avevo al più alcune lire: tutt'al più gli avrei dato quelle. Tuttavia un certo timore l'avevo... Vi ricordate don Abbondio, quando incontrò i bravi? Anch'io feci l'esame di coscienza per vedere se avessi peccato contro Finita la predica, mi fermai a confessare fino a mezza- qualcuno: dei peccati ne trovai, ma non di quelli che notte; poi andai in sacrestia e là c'era altra gente che chiamassero vendetta dagli uomini. Come fare? Case, voleva confessarsi; c'erano altri confessori, ma tutti allora, in quel tratto di strada, non ce n'erano; ora vi volevano confessarsi da me, sapevano che avevo la sono, ma furono fabbricate dopo. manica larga..., e poi perché tanti amano confessarsi da un forestiero: dal parroco o dal curato, che li cono- In breve, perché camminavo svelto, raggiunsi l'uomo scono, non vanno a dire certi peccati... Al mattino c'e- e, passandogli accanto, gli diedi la buona notte, pieno ra già stata la comunione quasi generale, ma alla sera, però di paura nel cuore, temendo che quel viandante dopo la benedizione col crocifisso, ritornando in safosse un poco di buono. Lo salutai per primo: "Buona crestia, il predicatore trovò che ancora c'erano tanti notte, brav'uomo!". uomini che, toccati dalla grazia di Dio, dall'ultima predica, si volevano confessare. Sicché finii di confes- Qualche momento dopo, però, mi sentii chiamare; mi sare molto tardi. Dovevo tornare a Tortona perché voltai e quello disse: "Reverendo, vorrei dirle una paavevo da insegnare, da far scuola: in quel tempo face- rola...". "Siete anche voi di viaggio? Andate a Tortovo scuola d'italiano ai nostri ragazzi. Benché stanco, na?...", dissi subito anch'io. "Veramente no ...". mi avviai sulla strada che da Castelnuovo Scrivia vie4


Adeste 20162016 - 5°/20 "Allora aspettate qualcuno forse? Avete forse bisogno di qualche cosa?". "Veramente sì ...". Aveva detto due volte "veramente". Veramente no, veramente sì. "Ci siamo", pensai. "Senta, mi disse finalmente, lei è don Orione? è lei il predicatore? quello che ha predicato in chiesa stasera?", "Sì, brav'uomo...". L'avevo chiamato, capite, per la seconda volta, brav'uomo.

lo della scodella...". Poi soggiunse: "Da quel momento non ho avuto più pace. Sono tanti anni...". Pensate che quell'uomo aveva potuto portare sempre con sé il suo terribile segreto; la giustizia umana nulla sapeva; nessuno aveva mai dubitato di nulla su di lui, ma il rimorso c'era... Era già di età. Quanto dico me lo disse fuori di confessione: nessuno potrà mai individuare quella persona, che credo sarà morta. "Ebbene, gli dissi subiEgli continuò: "Io ho sentito la sua ultima predica: lei to, confortandolo, per l'autorità ricevuta da Dio, io vi questa sera ha detto una parola...". "Che parola?". "Lei posso rimettere questo peccato. È tanto tempo che non stasera ha parlato della confessione, della misericordia vi confessate?". "Da allora non mi sono più confessadi Dio...". "Sì...". "Ecco, vorrei sapere se quello che ha to". "Venite qua". detto questa sera è proprio vero". "Ma sicuro! Credo di non aver detto nulla che non si trovi nel Vangelo. Io Mi avvicinai ad un paracarro, levai il cappello di neve ho detto che il sacramento della confessione è stato che c'era sopra: anche per terra spazzai un po' di neve istituito da Gesù Cristo; che dopo la sua resurrezione e dissi sedendomi sul paracarro: "Venite qua, confesha soffiato sugli apostoli dicendo: Ricevete lo Spirito sate tutte le vostre colpe dall'età della ragione fino ad Santo: a coloro ai quali rimetterete i ora, confessate anche quel peccato di peccati, saranno rimessi...". aver messo il veleno nella scodella di vostra madre". Io pensavo che egli volesse sapere se fosse vero che la confessione è stata Si inginocchiò e poi si confessò istituita da Nostro Signore. "No, quepiangendo e gli diedi l'assoluzione; sto; non è questo che voglio sapepoi si alzò e mi abbracciava e strinre...". "Che cosa allora?". geva, sempre pian"Io ero alla predica... Ma gendo, e non sapeva lei crede proprio a quello staccarsi da me, tanche predica, che ha detta era la consolazioto?". "Quello che predico, ne da cui era inonrisposi, lo credo e, se non dato... Anch'io pianlo credessi, non lo predisi e lo baciai in cherei". "Vorrei sapere, fronte e le mie lacriinsistette l'altro, se è prome si confondevano prio vero che, se anche con le sue... Volle uno avesse messo il veleaccompagnarmi fino nella scodella di sua no quasi a Tortona madre, potrebbe essere e, solo per le mie ancora perdonato del suo insistenze, tornò grande peccato...". Però finalmente indietro, non mi ricordavo proprio ed io continuai la di aver detto quelle paromia strada con una le; tuttavia gli dissi: "Ma grande consolaziosì che è vero! Basta che ne, con una gioia sia veramente pentito, donel cuore che mai mandi perdono al Signore uguale provai nella e si confessi; qualunque mia vita. Io non so peccato, per quanto grosdi dove fosse, se del so sia, sarà perdonato; se paese o delle casciè pentito, ci sarebbe per ne; veniva alla prelui misericordia e perdodica molta gente no...". "Allora, disse, io anche dalle cascine. sono proprio quello che ha messo il veleno nella Di lui non seppi più scodella di mia madre: vi nulla. Arrivai a Torera discordia fra mia motona tutto bagnato; glie e mia madre, ed io ho ucciso mia madre... Posso quella notte mi levai le scarpe e mi gettai sul letto, e ottenere perdono? ...". E si mise a piangere. sognai... Che cosa sognai?... Sognai il cuore di Gesù Cristo; sentii il cuore di Dio, quanto è grande la miseMi raccontò la sua storia, e poi mi si gettò ai piedi: ricordia di Dio...» (DO 111, 121 ss.). "Padre, mi confessi, mi confessi: io sono proprio quel5


Adeste 20162016 - 5°/20

N

el 1991, Don Luigi Tibaldo e i primi Confratelli si stabiliscono a Oradea in un ex convento e celebrano la Santa Messa nella vicina chiesa di Santa Maria, l’unica Messa ca olica in lingua rumena di tu a la ci Ă . Viene aperto, come fece Don Orione ancora chierico, un Oratorio, parola ed esperienza che diverrĂ poi popolare in Romania, aperto a tu' ragazzi e poveri di ogni appartenenza religiosa. GiĂ dopo un anno, con l’acquisto di un vasto terreno nella periferia della ci Ă , si avviano i lavori di costruzione di una scuola che apre come “Liceo Don Orioneâ€? nel 1995. Oggi il Centrul Don Orione è frequentato da piĂš di 400 alunni, con classi dalla scuola materna ďŹ no alle scuole superiori, in un clima di convivenza ecumenica, esempio di posi2va integrazione tra da ortodossi, greco-ca olici, ca olici romani ed evangelici di varia denominazione. Tra le a'vitĂ del Centro sono ancora da segnalare l’Oratorio, frequentato quo2dianamente da circa 100 ragazzi e il movimento Scouts che conta 150 membri. A poca distanza dalla scuola, dal 2006, c’è la nuova chiesa parrocchiale di “Ognissan2â€?, in cui si lavora non solo per la cura pastorale della comunitĂ , nella liturgia e catechesi, ma anche a raverso la caritĂ dire a alle persone che vivono in un quar2ere poverissimo presso la discarica, a bambini con gravi problema2che familiari, a persone con dipendenza da alcool. Nel 1994 inizia un’a vitĂ carita va a Bucarest, des2nata all’accoglienza di coloro che non hanno mai avuto una vera e propria casa, prima con don Lazzarin prima e con don Graziano poi, avendo come centri di riferimento la Chiesa Italiana di Via Maghiero e il Centro “Don Orioneâ€? di Voluntari. Nel se embre del 1999 vengono accolte a Voluntari 30 ragazze orfane ed alcune signore anziane: da qui inizia la storia del Centrul Don Orione, inaugurato il 23 giugno 2007. Il Centro ospita un centro per bambini e adul2 disabili, un centro diurno per bambini disabili, la casa di riposo Don orione, la Chiesa dedicata a San Luigi Orione. Tu o questo è stato realizzato sopra u o con il sostegno dell’Italia mediante la Congregazione, vari amici e benefa ori, la partecipazione di organismi di solidarietĂ . Quasi nulla è venuto dall’amministrazione statale. Nel 1998 a Iasi, ci Ă di oltre 300.000 abitan2, capitale della Moldavia, viene costruito un seminario, Manas2rea, Monastero, su una vasta area di terreno prevedendovi anche alcuni servizi di aiuto sociale. Accoglie una ven2na di seminaris2 ed ha degli spazi apposi2 per poter accogliere sia gruppi di giovani che adul2 per incontri vari (sia forma2vi che spirituali). Vi sono poi degli spazi interni con terreni da gioco esterni per un a'vitĂ di oratorio frequentato sopra u o da giovani e bambini di etnia rom, tre case e per giovani orfani o con genitori alcolis2 e un centro per il recupero di persone alcool dipenden2. La Congregazione di San Luigi Orione di Iasi è incaricata dalla Fondazione Migrantes, organismo della C.E.I., per la pastorale dei migran in Romania. A Bucarest ed a Iasi la Congregazione si occupa della celebrazione domenicale della Messa in lingua italiana. 6


Adeste 20162016 - 5°/20 cora una volta, anche se per un breve periodo, di quella porzione di Famiglia Orionina che è il " mio" seminario. II mio servizio, inoltre, doveva essere in aiuto alla Suora della cucina, quindi un apporto, e invece... all'arrivo ho scoperto che sarei stata la DEO GRATIAS "mamma" di casa, come al solito, del resto! La cosa non mi ha colto del tutto di sorpresa e... ne sono stata anche contenta. L'atmosfera è quella di semhi nel periodo estivo degli ultimi 8 pre, affettuosa, gioiosa, i ragazzi nuovi un po' timianni, per qualsiasi motivo si è recato all’Istituto di all'inizio, anche per il mio romeno pressoché inesiSan Luigi Orione di Iasi, ha potuto incontrare la Vilstente nel sostenere una conversazione, al contrario ma, infaticabile volontaria del Movimento Laicale del Direttore, don Alessandro, che ho trovato bravissiOrionino che passava le sue vacanze a servizio di quella comunità. mo, quasi padrone della lingua. Non faccio fatica ad Se volete però incontrare la Vilma ad ogni ora ambientarmi, ormai, e subito mi sento "a"casa e "di" casa e questo grazie soprattutto all'accoglienza e alla del giorno e per tutto l’anno ( eccetto il periodo rumeno), andate in Italia al Piccolo Cottolengo a Mila- grande disponibilità di tutti nel far sentire chiunque no ovvero nella Parrocchia di San Benedetto Abate arrivi perfettamente a proprio agio. Ritrovo anche la annessa ( Ndr: dove dirige ora Don Valeriano) e non piccola comunità di Suore di Maria Bambina, le assifallirete l’incontro perché lei passa là tutta la sua giornata in varie occupazioni. Ma la Vilma è una persona stenti sociali che seguono il progetto degli alcoolisti, e questi, in quel momento, presenti in numero di sei; consacrata? No! La Vilma è una mamma di famiglia, insomma, ci sono proprio un po' tutti i componenti di purtroppo vedova ma con figli e nipoti ed una casa anche da mandare avanti. Ma dove trova tutta questa quella grande famiglia che è stata anche la mia per il energia? Certamente c’è “lo zampino di San Luigi tempo in cui mi sono fermata. Anche quest'anno, ho Orione”.. Basti pensare che ha passato i vent’anni da partecipato, una domenica, alla giornata conclusiva di quasi 6 decenni….. Vilma ti aspettiamo in Romania uno dei "grest" organizzati dai nostri seminaristi in anche questo 2016! una parrocchia fuori Jasi e più precisamente a Luncas. ECCO L’ESPERIENZA DEL 2015 E' sempre una bella esperienza di comunione: la S. CE LA RACCONTA LEI STESSA Messa concelebrata, molto partecipata e con grande ai codevozione me non ho mai quevisto le chiese st'anno così piene di ho fatto tardi nel decigente come in dere il periodo del Romania ! mio consueto viaggio tutti arrivano estivo in Romania. con grande Rimandavo di settianticipo e, mana in settimana, nell'attesa, facendo le solite conIASI: sacerdoti, suore, chierici, seminaristi e Vilma recitano il S. siderazioni legate alla preocRosario; quanti bambini e cupazione di non essere all'altezza del servizio che giovani. di tutte le età e tutti pregano, cantano... Al con tanta gioia mi porta ogni anno, e questo è stato temine della S.Messa la premiazione dei bimbi che a l'ottavo, a condividere un pezzettino di vita familiare squadre hanno partecipato ai giochi del grest, poi il che quotidianamente si svolge presso quel seminario pranzo, ospiti del Parroco. Dopo i ringraziamenti e i di Jasi. Poi, come sempre, ha vinto il desiderio di vi- saluti , si riparte e lungo la strada del ritorno lasciamo vere ancora una volta la bellissima esperienza, il co- in famiglia qualcuno dei nostri ragazzi e così per me è raggio di affrontare nuovamente il viaggio (forse an- l'occasione per conoscerne i genitori, sorelle o fratelli che con una piccola dose di incoscienza ), di mettermi e non è la prima volta: sempre mi ha colpito la corteancora in gioco per potere essere utile e, soprattutto, sia, la premura, l'affettuosa accoglienza di quella genla volontà di vedere i ragazzi, di conoscere i nuovi te. Il tempo è volato, le preoccupazioni iniziali sono entrati all'inizio di questo anno scolastico, di rincon- svanite, dopo tutto anche quest'anno "è andata", e, trare ormai parecchi amici, insomma, di far parte, an- credo anche bene! Deo gratias! (Vilma Rotoli)

VILMA

Dalle Alpi ai Carpazi

C

M

7


Adeste 20162016 - 5°/20

(11.02.2014 Sabina Gobbo Famiglia Cristiana)

retta, fondatrice e presidente di uando qualche anno fa, sono entrata al centro “Don Orione”, a Voluntari, per i- Save The Dogs, feria di Bucarest, sono rimasta impressiona- un passato lavota. In una stanza c'era tutta la sofferenza del rativo in un'importante mondo, quella che fa più male, quella dei bambini, quella alla quale anche papa Francesco fatica a trova- agenzia pubblicitaria, fino re una spiegazione. alla scelta di Una ventina di bambini, dai 5 ai 15 anni, con handi- cambiare vita. cap fisici e psichici, stavano lì, alcuni con le stampel- Alla gente diciamo che dele, qualcuno seduto sul tappeto, altri allettati. Alesve avere uno sandro, sei anni, con disabilità motoria grave e un lieve ritardo mentale. Anca, tre anni e mezzo, con la sguardo diversindrome di Down. Le due bimbe autistiche, invece, so nei confronti degli animali, non di sfruttamento, ma erano nella loro camera da letto, perché vivodi mutuo soccorso, sinergia, collaborazione. E no in un mondo tutto loro. Poca empatia con agli animali, considerati scarti, diamo una segli altri bambini, nessuna empatia con me, conda opportunità: diventare amici dei bambini persona estranea. Dura da accettare per me, bisognosi. abituata ad essere rincorsa da stuoli di bimbi africani.

Q

I piccoli ospiti del centro Orione sono perseguitati due volte dalla vita, perché, non bastasse la disabilità, che in Romania è ancora stigmatizzata, spesso sono abbandonati, oppure orfani, a volte letteralmente prelevati dalle fogne della capitale. A Voluntari , grazie alle suore, della congregazione delle Piccole Sorelle della Carità, ben temprate, perché hanno alle spalle l'esperienza del Cottolengo di Torino, i bimbi acquisiscono un minimo di autonomia: i meno gravi imparano a mangiare, camminare e parlare. Per tutti, ci sono prima l'amore e le carezze, dopo vengono medicine e terapie.

«Dal rapporto tra umani a due e quattro zampe, può nascere uno scambio carico di valori. Asini e bambini insieme possono fare cose straordinarie: combattere la disabilità e il disagio sociale. Ci sono, dunque, due risvolti: un beneficio terapeutico oggettivo e uno culturale, poiché contribuiamo alla sensibilizzazione della popolazione». Sui terreni della Congregazione, è sorto un maneggio, dove si pratica - prima esperienza in Romania - la pet therapy con gli asini, detta onoterapia. Occhioni grandi, orecchie lunghe, una schiena solida e comoda e, soprattutto, un temperamento dolce, di chi sa di svolgere un servizio fondamentale. I piccoli su quella schiena devono stare seduti bene, con il supporto di attrezzature speciali, magari anche con agganciata la sedia a rotelle.

Ecco perché mi piace “It's Donkey Time”, il progetto della Onlus milanese Save The Dogs and Other Animals, avviato nel 2011. L'asinello ha un Gli asini provengono da Cernavoda, distretto di Coruolo importante nella vita dell'uomo, specie da quando scalda Gesù bambino. E quattro asinelli oggi stanza, dove Save The Dogs dal 2002 gestisce un rifugio per animali. Due asini sono “scaldano” il cuore dei bimbi stati addestrati per l'equitazione, rumeni del “Don Oriouno sport che aiuta il bambino a ne”. Animali sottratti a padroni livello muscolare, gli altri due per che li maltrattavano, oppure interagire con i piccoli fantini, i abbandonati perché rendevano quali, accarezzando quel pelo arrufpoco, o perché anziani. L'anifato, ricevono stimoli psicologici male e il bambino: la stessa positivi. Si rompe, così l'isolamento sorte. emotivo del bambino, e si avvia un percorso di miglioramento percetti«I deboli sono deboli sempre, e vo e sensoriale. vanno protetti - dice Sara Tu8


Adeste 20162016 - 5°/20

27 Febbraio 2016: il Superiore Generale della famiglia di San Luigi Orione, Don Flavio Peloso ha avuto un breve incontro con il Santo Padre: Padre Sup.Gen.: PAPA FRANCESCO:

“Santo Padre, porto la comunione e la fedeltà della FamiGlia di Don Orione. Le siamo vicini con l’affetto e la preghiera”. “Oh, la Famiglia di Don Orione, Don Orione",

….ha commentato Papa Francesco con un cenno di chi guarda in su ad esprimere ammirazione, devozione e qualcosa di caro. PAPA FRANCESCO: "Come va la Famiglia di Don Orione”? Sup.Gen.: “Tra poco avremo il Capitolo Generale. Speriamo di venirLa a incontrare”. PAPA FRANCESCO: “Bene, bene vi attendo. Dio vi benedica”. • • • • •

COMPOSIZIONE DELLA FAMIGLIA ORIONINA: La Piccola Opera della Divina Provvidenza fondata da San Luigi Orione è come una pianta formata da tan2 rami, vivifica2 dall'unica linfa: l’amore alla Chiesa e al Papa a raverso le opere di carità. • • • • •

• •

SACERDOTI EREMITI FRATELLI PICCOLE SUORE MISSIONARIE DELLA CARITÀ SUORE SACRAMENTINE ADORATRICI NON VE DENTI

• •

SUORE CONTEMPLATIVE DI GESÙ CROCEFISSO ISTITUTO SECOLARE ORIONINO MOVIMENTO LAICALE ORIONINO EX ALLIEVI, AMICI DI DON ORIONE MOVIMENTO "TRA NOI", ISTITUTO "MARIA DI NAZARET" SERVIZIO ESPERTI VOLONTARI (SEV) - ORIONE 84 MOVIMENTO ORIONINO DI VOLONTARIATO (MOV) ASSOCIAZIONE ITALIANA NOMADI DELL'AMORE (AINA) OBLATI ORIONINI

“ Resti ben determinato che la Piccola Opera è per i poveri”. (San Luigi Orione) Scrive il Padre Superiore don Flavio Peloso:

…..Davanti all'urna di Don Orione, guarderemo ancora una volta quelle sue scarpe vecchie e sformate, con il buco nella suola. Guardando quelle scarpe ripenserò a quanto ho ascoltato dalla Dot.sa Maria Venturini, dell'équipe medica del Prof. Mons. Gianfranco Nolli che trattò il corpo di Don Orione. “Quando lo rivestivamo – racconta l'esperta anatomopatologa -, i sacerdoti ci diedero un paio di scarpe nuove per i suoi piedi. Gliele mettemmo ma, stranamente, al mattino le trovammo sfilate. Riprovammo la sera seguente e, al mattino, le vedemmo di nuovo uscite dai piedi. Don Ignazio Terzi, con una motivazione che a noi parve un po' devota, ci disse che forse Don Orione non voleva scarpe nuove, ma scarpe usate, da povero. Gli mettemmo un vecchio paio di scarpe. Gli calzarono bene. Sono quelle che ancora rimangono ai piedi di Don Orione”. 9


Adeste 20162016 - 5°/20 Rimanere, insegnare, ricordare

I

l Padre vi darà un altro 'Paràclito': nome che significa 'Colui che è chiamato accanto', 'Uno accanto a noi', a nostro favore, non 'contrò di noi; perché quando anche il cuore ci accusi, ci sia qualcuno più grande del nostro cuore: nostro Difensore. Perché quando siamo sterili e tris2, sia accanto come vento che porta pollini di primavera, come fuoco che illumina la no e: Creatore e Consolatore. Perché quando siamo soli, di solitudine nemica, sia colui che riempie la casa, il Dio vicino, che avvolge, penetra, fa volare ad altezze nuove i pensieri, dà slancio a ges2 e parole, sulla misura di quelli di Cristo. Rimarrà con voi per sempre, vi insegnerà ogni cosa, vi ricorderà tu o quello che vi ho de o. Tre verbi pieni di bellissimi significa2 profe2ci: «rimanere, insegnare e ricordare». Che rimanga con voi, per sempre. Lo Spirito è già qui, ha riempito la casa. Se anche io non sono con Lui, Lui rimane con me. Se anche lo dimen2cassi, Lui non mi dimen2cherà. Nessuno è solo, in nessuno dei giorni. Vi insegnerà ogni cosa: lo Spirito ama insegnare, accompagnare oltre verso paesaggi inesplora2, dentro pensieri e conoscenze nuovi; sospingere avan2 e insieme: con lui la verità diventa comunitaria, non individuale. Vi ricorderà tu o: vi riporterà al cuore ges2 e parole di Gesù, di quando passava e guariva la vita e diceva parole di cui non si vedeva il fondo. Pentecoste è una festa rivoluzionaria di cui non abbiamo ancora colto appieno la portata. Il racconto degli At2 degli Apostoli lo so olinea con annotazioni precise: venne dal cielo d'improvviso un vento impetuoso e riempì tu a la casa. La casa dove gli amici erano insieme. Lo Spirito non si lascia sequestrare in luoghi par2colari che noi diciamo riserva2 alle cose del sacro. Qui sacra diventa la casa. La mia, la tua, tu e le case sono ora il cielo di Dio. Venne d'improvviso, e i discepoli sono col2 di sorpresa, non erano prepara2, non era programmato. Lo Spirito non sopporta schemi, è un vento di libertà, fonte di libere vite. Apparvero lingue di fuoco che si posavano su ciascuno. Su ciascuno, su ciascuno di noi. Nessuno escluso, nessuna dis2nzione da fare. Tocca ogni vita, è creatore e vuole creatori; è fuoco e vuole per la sua Chiesa coscienze accese e non intorpidite o acquiescen2. Lo Spirito porta in dono un sapore di totalità, di pienezza, di completezza che Gesù so olinea per tre volte: insegnerà ogni cosa, ricorderà tu o, rimarrà per sempre. E la liturgia fa eco: del tuo Spirito Signore è piena la terra. In Lui l'uomo, e il cosmo, ritrovano la loro pienezza: abitare il futuro e la libertà, abitare il Vento e il Fuoco, come nomadi d'Amore.

10


Adeste 20162016 - 5°/20

.Altenburg, Austria, 17 maggio 1888 – Sighetul Marmatiei, 10 dicembre 1951

M

ons. Durcovici nacque ad Altenburg (Austria) il 17 maggio 1888. Fu ucciso in odio alla Fede nel carcere di Sighet (Bucarest, Romania), il 10 dicembre 1951, durante il regime comunista rumeno, dopo aver subito indicibili sofferenze per due anni in un lager della Moldavia durante la prima guerra mondiale, in quanto originario dell’Austria. Negli anni della dura persecuzione anticristiana rumena, nonostante le minacce del regime, svolse una fervida attività di apostolato visitando le parrocchie della Diocesi e annunciando il Vangelo. Venne arrestato nel 1949 e rinchiuso nel duro carcere di Sighet, dove morì a 63 anni. Il regime della Romania, come per tanti altri martiri della Chiesa, ha voluto cancellare ogni memoria del vescovo di Iaşi, non rimane alcun ricordo delle sue sofferenze durante la prigionia. E’ stato beatificato a Iasi il 17 Maggio 2014.

D

urante la sua Visita Apostolica in Romania, papa Giovanni Paolo II non esitò a rammentare ai cattolici di tale nazione la necessità di ricordare i martiri del XX secolo, che si sarebbero sicuramente poi rivelati “seme di nuovi cristiani”. Sabato 8 maggio 1999, nell’omelia della Divina Liturgia in rito grecocattolico celebrata presso la cattedrale di San Giuseppe in Bucarest, il pontefice ricordava: “Vengo ora dal cimitero cattolico di questa città: sulle tombe dei pochi martiri noti e dei molti, le cui spoglie mortali non hanno neppure l'onore di una cristiana sepoltura, ho pregato per tutti voi, ed ho invocato i vostri martiri e i confessori della fede, perché intercedano per voi presso il Padre che sta nei cieli. Ho invocato in particolare i Vescovi, perché continuino ad essere vostri Pastori dal cielo: Vasile Aftenie e Ioan Balan, Valeriu Traian Frentiu, Ioan Suciu, Tit Liviu Chinezu, Alexandru Rusu. Il vostro martirologio si apre con l'ideale concelebrazione di questi vescovi che hanno mescolato il loro sangue con quello del sacrificio eucaristico che quotidianamente avevano celebrato. Ho invocato anche il Cardinale Iuliu Hossu, che preferì restare con i suoi fino alla morte, rinunciando a trasferirsi a Roma per ricevere dal Papa la berretta cardinalizia, perché questo avrebbe significato lasciare la sua amata terra”. Per questi sette vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Romena unita con Roma, che non esitarono a versare il loro sangue per Cristo e per il suo gregge al tempo del regime comunista, sin dal 28 gennaio 1997 si era ottenuto dalla Congregazione per le Cause dei Santi il nulla osta per l’avvio della loro comune causa di canonizzazione, che ora procede spedita per giungere presto al riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa del loro martirio.

E come non ricordare il martirio dei Venerabili 7 Vescovi grecogreco-cattolici in attesa di beatificazione

Dalla lettera apostolica di Papa Giovanni Paolo II in occasione del terzo centenario dell’unione della chiesa grecogreco-cattolica con Roma ………...In questa "moltitudine immensa" (A p 7, 9) vestita di bianco (cfr Ap 7, 13) di martiri e di confessori della vostra Chiesa, "che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello" (A p 7, 14) e che "stanno davanti al trono di Dio" (A p 7, 15), risplendono i nomi illustri di Vescovi come Vasile Aftenie, Ioan Balan, Valeriu Traian Frentiu, Ioan Suciu, Tit Liviu Chinezu, Alexandru Rusu e del Cardinale Iuliu Hossu. Essi, come gli or anti che "prestano servizio giorno e notte nel santuario di Dio" (A p 7, 15), intercedono insieme con gli altri martiri e confessori per il loro popolo, godendo da parte di questo una venerazione vera e profonda. La testimonianza del martirio e la professione di fede nel Cristo e nell'unità della sua Chiesa salgano come l'incenso del sacrificio vespertino (cfr Sal 141, 2) al trono di Dio nel nome di tutta la Chiesa, della quale godono la stima e la devozione! 11


Adeste 20162016 - 5°/20 LITURGIA EUCARISTICA LETTURE:At 2,1-11 Sal 103 Rm 8,8-17 Gv 14,15-16.23-26 C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Fratelli e sorelle, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati. (Breve pausa di riflessione) Signore, che ci doni il tuo Spirito per la remissione dei peccati, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, che tutto sostieni con la potenza della tua Parola, abbi pietà di noi. Cristo, pietà. Signore, che doni lo Spirito di santità, abbi pietà di noi. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. GLORIA a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo... A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dagli Atti degli Apostoli Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.

Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE R/ Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra. Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. R/. Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. R/. ia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore. R/. Seconda Lettura Dalla lettera di S.Paolo ai Romani Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la

12

vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio SEQUENZA (in piedi) Vieni, Santo Spirito, / manda a noi dal cielo / un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, / vieni, datore dei doni, / vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; / ospite dolce dell'anima, / dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, / nella calura, riparo, / nel pianto, conforto. O luce beatissima, / invadi nell'intimo / il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, / nulla è nell'uomo, / nulla senza colpa. Lava ciò che è sòrdido, / bagna ciò che è arido, / sana ciò che sànguina. Piega ciò che è rigido, / scalda ciò che è gelido, / drizza ciò ch'è sviato. Dona ai tuoi fedeli / che solo in te confidano / i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, / dona morte santa, / dona gioia eterna. Canto al Vangelo R. Alleluia,Alleluia Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.Alleluia VANGELO C. Il Signore sia con voi A. E con il tuo spirito. C. Dal Vangelo secondo Giovanni A. Gloria a te o Signore. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga


Adeste 20162016 - 5°/20 con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto». Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Il Signore ci ricorda il suo annuncio ogni giorno con la voce dello Spirito. Tuttavia, ascoltare ed obbedire alla sua parola, vivendola, rimane il frutto di una nostra libera scelta. Preghiamo insieme e diciamo: Signore rendici voce dello Spirito. 1. Perché abbiamo sempre il coraggio di modificare il nostro linguaggio per mantenere la sostanza del tuo messaggio. Preghiamo. 2. Perché l’ascolto della tua parola ci spinga a coinvolgerci interamente in ciò che facciamo ogni giorno, senza mai alienarci da noi stessi. Preghiamo. 3. Perché il nostro corpo sia sempre il tempio in cui dimora il tuo

Spirito. Preghiamo. 4. Perché anche nell’imperfezione e nella miseria l’amore per te sia sempre una via sicura per essere liberi. Preghiamo. C. O Padre, ogni giorno il mondo è un posto ricco sia di segni di speranza sia di cose orribili da accogliere e migliorare. Fa’ che il tuo Spirito ci aiuti a vedere sempre i primi per crescere nella speranza, e a non scoraggiarci di fronte alle seconde per saperle correggere. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen. LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Manda, o Padre, lo Spirito Santo promesso dal tuo Figlio, perché riveli pienamente ai nostri cuori il mistero di questo sacrificio, e ci apra alla conoscenza di tutta la verità. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. È’ cosa buona e giusta. C È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale e su coloro che hai reso figli di adozione in Cristo tuo Figlio hai effuso lo Spirito Santo, che agli albori della Chiesa nascente ha rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli, e ha riunito i linguaggi della famiglia umana nella professione dell'unica fede. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l'umanità esulta su tutta la terra e con l'assemblea degli angeli e dei santi canta l'inno della tua gloria: Santo, Santo. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cri-

13

sto, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà così in cielo come in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C O Dio, che hai dato alla tua Chiesa la comunione ai beni del cielo, custodisci in noi il tuo dono, perché in questo cibo spirituale che ci nutre per la vita eterna sia sempre operante in noi la potenza del tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


Adeste 20162016 - 5°/20

Giovanni Paolo II data di nascita: martedĂŹ 18 maggio 1920 (96 anni fa) data morte: sabato 2 aprile 2005 (11 anni fa)

Giovanni Paolo II: II Recentemente proclamato santo della Chiesa cattolica insieme con Giovanni XXIII, viene ricordato come il pontefice dei numerosi viaggi apostolici, del profondo rapporto con i giovani e della lotta al comunismo e al consumismo. Nato a Wadowice, nel sud della Polonia e morto a Città del Vaticano il 2 aprile del 2005, da giovane s'interessò di letteratura e di lingue straniere, arrivando a parlare 11 idiomi diversi, aspetto che fu determinante durante il suo apostolato. Ordinato sacerdote nel 1946, salÏ al soglio petrino il 16 ottobre del 1978, succedendo a Giovanni Paolo I, I morto dopo solo 33 giorni di pontificato. Primo papa non italiano dopo 455 anni, e primo pontefice polacco della storia, guidò la Chiesa in una fase storica delicata, caratterizzata all'esterno dalla fine della guerra fredda, dalle stragi mafiose in Italia e dal terrorismo islamico; all'interno dagli scandali dei preti pedofili e dello IOR. Innovatore sul piano della comunicazione, dal punto di vista morale confermò le posizioni conservatrici su temi come aborto, eutanasia, omosessualità e celibato dei preti.

LunedÏ In ufficio Dopo un week end rilassante‌.

I SANTI DELLA SETTIMANA

15 D

Pentecoste

16 L

s. Luigi Orione

17 M

ss. Pasquale Baylon

18 M

s. Giovanni I Papa

19 G

s. Celestino V Papa

20

s. Bernardino da Siena

21 S

s. Vittorio

Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 Mail: Alelembo73@gmail.com

*°* C8 9: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatiiâ€? din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00

B : Preasfantul Mantuitor

(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, BucureĹ&#x;ti tel./ *°* fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530 mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A8; I 8. : Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don in diretta su www.telestartv.ro Horvath Istvan , tel 0745 020262 Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul *°* "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari.

*°* I .: Cattedrale "vecchia" IaĹ&#x;i - Adormirea Maicii

T.=. > : Chiesa Sfanta Fecioara Maria RegiDomnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: Domenica na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domenica ore 18:00. ore 11,00 Monastero S. Luigi Orione –Iasi,

14


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.