Adeste 20162016 - 5°/24
care ai chierici ordinandi dinnanzi al Vescovo di Forlì. Bastò questo an Antonio nacque nell’anno 1195, a Liper rilevare i tesori dell’umile Frasbona, capitale del Portogallo, nel giorno ticello. sacro dell’Assunzione di Maria, da nobili e ricchi genitori, cui nel sacro fonte gli diedero Da questo momento il Santo sarà quella lucerna tolta il nome di Ferdinando. La virtù in lui prevenne la di sotto al moggio e collocata sul candelabro per ilragione, poiché le prime parole che cominciò a bal- luminare con la sua dottrina il mondo e stupirlo con bettare furono i nomi di Gesù e Maria, ed, a soli cin- la potenza dei suoi miracoli, per cui sarà chiamato que anni, fece voto della sua verginità alla Madonna. l’arca del Testamento e il Taumaturgo per eccellenI genitori, di buon ora, lo ascrissero alla scuola della za. Cattedrale di Lisbona, dove rimase per cinque anni Non mancò di profondere la sua dottrina anche dalla edificando sia i compagni, sia i maestri per innocen- cattedra d’insegnamento ai suoi giovani confratelli. za di costumi, assiduità allo studio ed elevatezza Si è detto di lui che in cella era austero penitente, in d’ingegno. A quindici anni entrò nell’Istituto dei Ca- cattedra esimio rettore, in pubblico fecondo oratore, nonici regolari di S. Agostiamorevole con gli inferno nel Monastero di S. Vinmi. cenzo presso Lisbona. E di Nel 1227 si recò a Padoqui, dopo breve permanenza, va, travagliata da guerre passò in quello di S. Croce civili ed appestata da erein Coimbra. Qui vi rimase sie, ma per opera del suo otto anni facendosi modello apostolato divenne in per tutti di ogni cristiana virbreve centro di pietà e di tù e celebratissimo per la sua penitenza. Padova sarà la dottrina. Dio, da allora, volle sua seconda patria tale illustrarlo con miracoli, al che con questo nome fine di farlo divenire un giorpasserà alla storia. Intanno il Taumaturgo per eccelto le fatiche apostoliche e lenza. più ancora le aspre peniFrattanto i figli di San Frantenze consumarono la cesco erano già penetrati nel Portogallo e cinque di salute del Fraticello nel più bel fiore della vita. essi erano stati martirizzati per la fede nel Marocco. Dopo la Pentecoste del 1231, sfinito di forze, si ritirò Il giovane Fernando, entusiasmato dall’ideale fran- nel piccolo convento di Arcella presso Padova. Quicescano e ardente della sete del martirio, domandò vi tutto raccolto in Dio, come in un’estasi, ricevette i ed ottenne di vestire l’umile saio del Poverello nel santi sacramenti e, recitato il suo divino inno alla convento di S. Antonio d’Olivarez, prendendo il no- Vergine “O gloriosa Domina”, tenendo a lungo gli me del grande Abate. occhi fissi al cielo, in placidissima agonia, se ne volò Appena emessi i voti, eccolo veleggiare per l’Africa in Paradiso. Era 13 giugno 1231 ed Antonio non a portare la luce del Vangelo ed a spargere il sangue aveva ancora compiuto i trentasei anni. per la fede di Cristo. Ma, durante il viaggio, colto da Appena morto divenne bello, d’una bellezza celeostinata infermità, fu costretto a ritornare in Patria. stiale. Una improvvisa tempesta, però, lo portò in Sicilia. I fanciulli poi, prima che se ne propagasse la triste Di qui si portò a Santa Maria degli Angeli presso nuova, scorrendo le vie della città, gridavano: “E’ Assisi, dove il Serafico Padre teneva un capitolo ge- morto il Padre Santo! E’ morto San Antonio!” nerale. Antonio seppe sì ben occultare i suoi talenti e le sue virtù da rimanere ignoto a tutti: solo per carità Dopo qualche giorno il suo corpo, con solennissima venne accolto dal Provinciale delle Romagne e col- pompa fu trasportato a Padova. locato nel crudo ritiro di Montepaolo presso Forlì. In Era di martedì; donde il martedì consacrato al Santo. questo posto, sconosciuto al mondo ed agli stessi Il 30 maggio dell’anno seguente venne elevato agli suoi confratelli religiosi, passava i suoi giorni tra fervide preghiere, tra frequenti digiuni, tra continue onori degli altari e la sua stessa madre naturale fu tra contemplazioni, tra rigorose penitenze con la pratica coloro che per primi resero il culto al Santo. della più profonda umiltà. Nel 1263 nel trasferimento delle sue ceneri fu trovaMa cosa aveva riservato Dio al nostro San Antonio? ta la lingua intatta e rubiconda, come se fosse stata di persona vivente; questa, tuttora, si conserva a PaUn giorno fu obbligato per santa ubbidienza a predi- dova in un ricchissimo reliquiario.
S
2
Adeste 20162016 - 5°/24
Sant'Antonio da Padova è il santo più noto e amato nel mondo.
M
ilioni di pellegrini e devoti, da tutto il mondo, visitano ogni anno la sua Basilica a Padova. Non vi è chiesa al mondo che non abbia un altare, un dipinto, una statua, un affresco, una nicchia dedicati a sant'Antonio. Per non parlare poi delle piccole statue e dei santini presenti nelle abitazioni. Numerose associazioni nel mondo sono nate e operano nel nome di Sant'Antonio, portando la sua presenza soprattutto caritativa. Da secoli, in tutto il mondo, milioni di persone si dimostrano legate a Sant'Antonio con una devozione e un amore che non conoscono oscuramenti o recessioni. Perché questo affetto, questo amore così forti, diffusi, spontanei? Qual è il segreto di questa affettuosa e fiduciosa confidenza col Santo? Quali caratteristiche presenta questa speciale relazione? I devoti conoscono sant'Antonio per quanto egli fa per loro. Da sempre. Anzitutto l’ascolto confidente. Egli è l’interlocutore dei poveri, che dialoga con chiunque abbia da condividere qualche sofferenza nel corpo o nello spirito. Molti non conoscono neppure dove è nato, la sua storia, la sua dottrina, ma lo esperimentano come protettore e benefattore della loro vita. Sant'Antonio si fa compagno di viaggio nella quotidianità della vita. Non è solo un distributore di grazie e di favori a cui ricorrere nel bisogno. È il fratello maggiore, l’amico confidente, sempre presente e disponibile per le persone con tutti i loro problemi, grandi e piccoli. I devoti gli chiedono luce per la propria esistenza. Gli domandano di aiutare chi è smarrito, di consolare chi soffre, di soccorrere chi è povero o dimenticato. Essi lo riconoscono e lo amano con il giglio (la purezza e la trasparenza di vita), con il Gesù Bambino (segno di un amore tenero e disponibile), il libro (la Parola di Dio). I devoti sentono Sant'Antonio come l’intercessore e benefattore in nome di Dio. Sant'Antonio è il volto della bontà soccorritrice di Dio, che in lui si svela e si fa realtà concreta e tangibile. Sant'Antonio è sentito anche come il misericordioso e delicato richiamo alla conversione e alla penitenza. L’amore espresso nella devozione Oltre che nella preghiera personale, la devozione a sant'Antonio si è manifestata attraverso i secoli inalcune espressioni particolari che durano tuttora e che richiamiamo brevemente. La mano sulla Tomba Il gesto più caratteristico che i pellegrini compiono nella Basilica antoniana. Oltre ad esprimere il bisogno di un contatto concreto con il Santo, esso è un gesto di fiducia e di affidamento, accompagnato dalla preghiera silenziosa del cuore. 3
Adeste 20162016 - 5°/24
Ma come era il vero volto di S.Antonio da Padova?
„È il più venerato al mondo, di cui
esistono migliaia di immagini e di icone. Sant'Antonio ha oggi un volto inedito e sorprendente: carnagione olivastra, occhi profondi e marroni, labbra carnose e un filo di barba. Così l'elaborazione elaborazione in 3D, 3D realizzata con le nuove tecniche a disposizione di investigatori e criminologi, rese famose al grande pubblico grazie a notissime serie televisive (Csi o Bones), ha riconsegnato ai posteri l'immagine del frate portoghese che morì quasi 8 secoli fa a Padova, dove sorge il santuario a lui dedicato. LA RICOSTRUZIONE DEL VOLTO DI SANT'ANTONIO a ricostruzione è avvenuta grazie all’utilizzo delle più sofisticate tecniche di antropologia forense, le stesse che si vedono nelle più moderne serie televisive, che da pochi dati riescono a ricostruire una fisionomia particolareggiata. Tutto nasce da un lavoro di ricostruzione di volti in campo archeologico avviato nel 2012 da un team italo-brasiliano e da un successivo collegamento tra il Centro Studi Antoniani e il Museo di antropologia dell’Università di Padova, interessato ai calchi delle precedenti ricognizioni di sant’Antonio (1981) e del beato Luca BelSant'Antonio da Padova, ludi (1985). Da qui l’idea di utilizzare il calco il volto ricostruito in 3D di sant’Antonio per ricostruirne un’immagine in 3D che è stata poi raffinata grazie alle competenze di padre Luciano Bertazzo per la ricostruzione storica di alcuni dettagli, come la tipologia di tonsura. «La ricostruzione facciale forense – spiega Cicero Moraes – è una tecnica per agevolare l’identificazione delle persone. Ricostruisce scientificamente i tratti del viso per permettere l’identificazione da parte degli analisti forensi. Il mio obiettivo sono invece le ricostruzioni archeologiche che utilizzano una tecnica analoga. Sostanzialmente riceviamo un cranio in 3D e lo confrontiamo con dati statistici e anatomici, che ci permettono di ricostruire la faccia di un individuo». (Avvenire 10 GiuVera effige del Santo: dipinto presente a Padova in Basilica gno 2014)
L
4
Adeste 20162016 - 5°/24 L'amore conta, pesa più del peccato
L
eggo questo racconto grondante di lacrime e d'amore, grondante di vita, e provo a guardare come guarda Gesù, che si fa largo dentro il groviglio delle nostre contraddizioni morali, per fissarsi sul germe inta o, il germe divino che a ende la risurrezione anche nel cuore dell'ul ma pros tuta. Gesù vede oltre le e che e: arriva una donna e dove gli altri vedono solo una peccatrice, lui vede un'amante: ha molto amato. Un Vangelo che ci contesta e ci conforta. Il cris anesimo non è un intreccio complicato di dogmi e doveri. Gesù ne indica il cuore: ama, hai fa o tu o. Quella donna ha ascoltato il profondo bisogno di ricevere e dare amore, che ognuno di noi ha dentro; un bisogno che, se lo soffochi, rende infelice o avido o cinico. Va diri a davan a lui, non gli chiede permesso, fa una cosa inaudita tanto è sconveniente: mani, bocca, lacrime, capelli, profumo su di lui. Lei sa, con tu e le sue fibre, che quello strano rabbì non l'avrebbe cacciata. Sono ges contro tu+ i rituali, che vanno oltre lecito e illecito, oltre doveri o obblighi, con una carica affe+va veemente. Ai quali Gesù non si so rae, che apprezza. Bastava, come tan altri, chiedere perdono. Perché quell'eccesso, il profumo, le carezze, i baci? È la lingua universale in cui è de o il cuore. E Dio guarda il cuore. E gode vedendo la donna uscire da un rapporto scadente di contabilità o di bara o con il Signore, e spiccare il volo negli spazi della libertà e del dono. Simone, tu non mi hai dato un bacio, questa donna invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi. Dal poco al molto amore: Gesù, Dio desidera essere amato, va in cerca di persone e ambien pron a dargli affe o. Simone era molto religioso e molto duro. Forse perché viveva la fede come osservanza delle regole divine e non come risposta all'amore di Dio. Molto le è perdonato perché molto ha amato. Gesù cambia il paradigma della fede: dal peccato all'amore. Non è il peccato, pur confessato ed espiato, l'asse portante del rapporto con Dio, ma ricevere e res tuire amore. L'amore conta, vale, pesa più del peccato. L'errore che hai commesso non revoca il bene compiuto, non lo annulla. È il bene invece che revoca il male di ieri e lo cancella. Una spiga conta più di tu a la zizzania del campo. La rivoluzione evangelica: passare dal poco al molto amore. L'amore non fa pecca . L'amore con ene tutto, tu+ i doni e tu+ i doveri (M. Bellet).
5
Adeste 20162016 - 5°/24
P%&% W()*+,% *-..- &-/ 01 2 34%.*(.2 5-, 6%7&2(.- &/-52,-**(
Da presule si alzava di notte per seguire, su un piccolo televisore in cucina, gli incontri del campione
Un
fan in paradiso.
Nell’Aldilà Cassius Clay-Muhammad Ali ha qualcuno ad attenderlo. San Giovanni Paolo II era un grande ammiratore del pugile statunitense. Quando nei suoi soggiorni a Roma si trovava ospite in un convento di suore, il presule polacco si alzava di notte per seguire, su un piccolo televisore in cucina, gli incontri del campione. Divenuto Papa, Karol Wojtyla ricevette in udienza Muhammad Ali che gli portò in dono i suoi guantoni da boxe. Per antica tradizione, i Pontefici non tengono per sé i regali e, al termine delle visite, li assegnano a un apposito ufficio della Santa Sede, la Floreria Apostolica Vaticana. In quell’occasione, Giovanni Paolo II fece un’eccezione e conservò personalmente il prezioso cimelio sportivo. Riferisce il sito vaticano Il sismografo: «Le cronache e i testimoni dell’epoca a proposito dell’Udienza di s. Giovanni Paolo II , il 4 giugno 1982, al pugile statunitense Muhammad Ali deceduto a 74 anni, già allora una grande leggenda dello sport, ricordano che nonostante i tantissimi impegni del Pontefice (era invischiato con la mediazione nella controversia sul caso Malvine/Falkland ) cancellò parte della sua agenda per poter ricevere il pugile la cui richiesta di udienza era arrivata all’ultimo momento». Infatti «per nulla al mondo mi perdo l’incontro con lo sportivo della mia vita» disse il Papa, parlando di quando, in Polonia, chiedeva le chiavi della sala del televisore per vedere i suoi incontri notte inoltrata. Nell’udienza di 34 anni fa di Ali con il Papa c’era anche la moglie di allora, signora Veronica Porsche, e i due si sono scambiati autografi, cosa che Papa Wojtyla faceva raramente. 6
Adeste 20162016 - 5°/24
Il record stabilito da 4 suore: hanno scoperto 400mila stelle Le religiose sono di un istituto milanese (Maria Bambina). E grazie ad un'intuizione di Papa Leone XIII hanno stabilito un insolito record
S
apevate che la storia dell’astronomia è stata cambiata da….quattro suore? La pr ecisione, la capacità di calcolo, la scaltrezza di queste consacrate hanno consentito loro di stabilire un primato: catalogare ben 400.000 stelle.
Fra il 1910 e il 1922 quattro anonime suore originarie della Lombardia e impiegate all’Osservatorio Vaticano (Specola Vaticana) scoprirono e catalogarono gli astri. Dopo quasi un secolo i nomi di queste preziose aiutanti sono stati finalmente rivelati. Si tratta di Emilia Ponzoni, Regina Colombo, Concetta Finardi e Luigia Panceri (Corriere della Sera, 6 giugno 2016).
LE RIUNIONI DI PARIGI La storia delle quattro religiose inizia alla fine dell’800. Tra il 1897 e il 1899 gli astronomi più famosi del mondo si riunirono in vari incontri a Parigi per provare a catalogare le stelle attraverso l’opera denominata Catalogo Astrografico (Catalogo AC o Carte du ciel). Obiettivo delle conferenze era quello di creare una mappa del cielo e indicare il più precisamente possibile la posizione degli astri. Grazie a quella serie di eventi si ebbe la prima mappatura dell’universo che diede poi il via all’astronomia moderna e alle successive scoperte nello spazio. LA STRATEGIA DEL PAPA A questi incontri prese parte anche il Vaticano. Papa Leone XIII decise di inviare un proprio studioso. Il pontefice era convinto che in questo modo si sarebbe fatto sapere al mondo come la Chiesa cattolica fosse interessata alla scienza e non unicamente preoccupata su questioni teologiche e religiose. IL GESUITA E LE SUORE Chi fu scelto dal papa? L’incarico, spiega il Corriere, lo ebbe il sacerdote Francesco Denza, che passò poi la mano al gesuita John Hagen fatto arrivare appositamente da Washington. Per compiere al meglio i suoi studi, l’astronomo americano fece richiesta per avere qualche aiutante pronto a scrivere e riportare diligentemente le coordinate delle stelle. Furono scelte così le quattro suore, che con il tempo diventarono sempre più capaci finché non furono in grado non solo di scrivere i dati, ma anche di usare l’enorme telescopio per scrutare il cielo. L’ISTITUTO DI MARIA BAMBINA «Questa storia era conosciuta nel mondo ecclesiastico, ma nessuno aveva mai trovato il nome di quelle assistenti», spiega Carol Glatz del sito Vatican News, che ha riportato la notizia (2 giugno) «Le quattro sorelle provenivano dall’Istituto Suore di Maria Bambina, la cui casa gener alizia si tr ova tuttor a nel centro di Milano». DOVE SONO IN ROMANIA LE SUORE DI MARIA BAMBINA PERCHE’ SI CHIAMANO “ SUORE DI MARIA BAMBINA” si legge sul loro sito web: http://www.suoredimariabambina.org :
La nostra identità e la nostra origine sono indicate già nel nome che portiamo ufficialmente: siamo “Suore di carità delle sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa”. Veniamo, però, comunemente chiamate “Suore di Maria Bambina”, perché custodiamo nel santuario annesso alla Casa generalizia, in via S. Sofia, 13 a Milano, un antico simulacro, proveniente dal convento delle Francescane di Todi (PG) e donato, dopo varie peregrinazioni, al nostro Istituto nel 1842. I milanesi, che si sono presto uniti a noi a rendere culto alla Madre di Dio nel mistero della sua natività, hanno anche incominciato a chiamarci “Suore di Maria Bambina”. 7
Adeste 20162016 - 5°/24 LITURGIA EUCARISTICA LETTURE:2Sam 12,7-10.13 Sal 31 Gal 2,16.19-21 Lc 7,36-8,3 C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A. Amen C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Oggi ci viene data un’altra occasione per sperimentare la misericordia di Dio che perdona il nostro peccato. Come la peccatrice del Vangelo, apriamo i nostri cuori all’amore del Signore per accogliere il suo perdono che ci rende, a nostra volta, misericordiosi verso i fratelli. (Breve pausa di riflessione) Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà. GLORIA a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. O Dio, che non ti stanchi mai di usarci misericordia, donaci un cuore penitente e fedele che sappia corrispondere al tuo amore di Padre, perché diffondiamo lungo le strade del mondo il messaggio evangelico di riconciliazione e di pace. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal Secondo libro di Samuele In quei giorni, Natan disse a Davide: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi aggiungerei anche altro. Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Urìa l’Ittìta, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammonìti. Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittìta». Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE R. Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato. Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. R/. Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. R/. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione. Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! R/. Seconda Lettura Dalla lettera di S.Paolo ai Galati Fratelli, sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno. In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di
8
Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R. Alleluia,Alleluia Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Alleluia VANGELO C. Il Signore sia con voi A. E con il tuo spirito. C. Dal Vangelo secondo Luca A. In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La
Adeste 20162016 - 5°/24 tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI
mo. 3. Perché l’abitudine non ci tolga mai il diritto d’indignarci per le nostre mancanze. Preghiamo. 4. Perché crediamo sempre che il nostro pianto di pentimento per il peccato commesso e la nostra gioia per il perdono ricevuto sono per Dio il tesoro più grande. Preghiamo. C. O Padre, il tuo perdono è la sostanza di cui viviamo ogni giorno, aiutaci a far sì che la tua misericordia sia la nostra legge nel rapporto con i nostri fratelli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. A. Amen.
LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. È’ cosa buona e giusta. C È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di C. Il Signore ci offre la sua salvezza, rendere grazie sempre grazia per renderci giusti e santi di fronte ai suoi occhi. La e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed vita spirituale di ogni cristiano eterno. In ogni tempo tu doni è tessuta della fede in questo energie nuove alla tua Chiesa e amore incondizionato. lungo il suo cammino mirabilPreghiamo insieme e diciamo: mente la guidi e la proteggi. Con Signore, apri il nostro cuore la potenza del tuo Santo Spirito le assicuri il tuo sostegno, ed essa, al tuo perdono. nel suo amore fiducioso, non si 1. Perché la consapevolezza mai d'invocarti nella prova, del nostro peccato non sia mai stanca e nella gioia sempre ti rende graoccasione di disperazione, ma zie per Cristo Signore nostro. Per fiduciosa apertura al tuo permezzo di lui cieli e terra inneggiadono. Preghiamo. no al tuo amore; e noi, uniti agli 2. Perché qualsiasi sia la posi- angeli e ai santi, proclamiamo zione che occupiamo abbiamo senza fine la tua gloria: : Santo, sempre il coraggio di sentirci Santo, Santo . prossimi agli ultimi. Preghia- DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede
9
A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà così in cielo come in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della nostra unione con te, edifichi la tua Chiesa nell’unità e nella pace. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio
Adeste 20162016 - 5°/24
12 GIUGNO 1942 dell'alloggio segreto poi. Anna Frank inizia il suo diario: ÂŤSubito
dopo le sette andai da papà e mamma e poi nel salotto per spacchettare i miei regalucci. Il primo che mi apparve fosti tu, forse uno dei piÚ belli fra i miei doni. Inaugurando il suo diario la piccola Anna Frank, tedesca di nascita ma olandese d'adozione, racconta l’emozione del risveglio nel giorno del suo tredicesimo compleanno e l’attesa di scartare i regali, tra i quali scopre con felice sorpresa un diario. Ha la copertina a quadretti rossi, lo stesso che ha visto il giorno prima nella libreria a pochi passi da casa sua. Da quel momento diventa un compagno inseparabile, cui confidare tutto e attraverso il quale si rivolge a un'amica immaginaria, chiamandola Kitty. Vittima insieme alla sua famiglia, in quanto ebrei, della persecuzione nazista posta in atto ad Amsterdam, la ragazzina non può piÚ frequentare la scuola e la sua quotidianità scorre tra le mura dell'abitazione prima e
Per questo tutta la sua attenzione si volge a quelle pagine bianche da riempire con le vicende della sua famiglia, i ricordi legati ai compagni di scuola, il suo primo amore e il vissuto di due anni di segregazione tra paure e speranze. Il suo racconto s’interrompe nell’agosto del 1944, quando la sua famiglia viene arrestata e portata nel campo di concentramento di Auschwitz e di qui a quello di Bergen Belsen. Suo padre Otto, unico sopravvissuto, pubblica successivamente il diario, che diventa in poco tempo uno dei documenti piÚ struggenti dell'Olocausto del popolo ebraico. Da esso si evincono le qualità compositive della giovane che in un passo significativo confessa le sue aspirazioni di scrittrice: Sarò mai capace di scrivere qualcosa di importante, lo spero proprio, perchÊ scrivendo posso confidare alla carta tutti i miei pensieri, i miei ideali, i miei sogni. Questa frase è oggi leggibile sul muro della scuola frequentata da Anna. I SANTI DELLA SETTIMANA
12 D
s. Onofrio
13 L
s. Antonio da Padova
14 M
s. Eliseo profeta
15 M
Beato Piero Nolasco
16 G
s. Aureliano
17
s. Ranieri di Pisa
18 S
s. Gregorio Barbarigo
*°* C: ;: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii� din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00
B : Preasfantul Mantuitor
(Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, BucureĹ&#x;ti tel./ *°* fax: 021-314.18.57, don Roberto Polimeni, Tel:0770953530 mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober A:= I :0 : Domenica ore 11:00 nella Chieto70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262 in diretta su www.telestartv.ro *°* Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. *°* T0?0 @ : Chiesa Sfanta Fecioara Maria RegiI 0: Cattedrale "vecchia" IaĹ&#x;i - Adormirea Maicii na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: Domenica Domenica ore 18:00. Don Janos Kapor Tel 0788 811266 ore 11,00 Monastero S. Luigi Orione –Iasi, Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 M ail: Mail:parohiafabric@googlemail.com *°* Alelembo73@gmail.com
10