Adeste 2016 2016-- 5°/35 5°/ 35 ingiusto fare Costanza Miriano è nata nel 1970 a Perugia, dove si una classifica è laureata in lettere classiche. Poi ha studiato giornadel dolore, pe- lismo, e si è trasferita a Roma dove ha cominciato a lavorare alla tv pubblica, la Rai. Per quindici anni ha rò non c’è niente da fare: ci col- lavorato al telegiornale nazionale, il tg3, ora invece si occupa di informazione religiosa a Rai Vaticapisce quello che per no (ma collabora anche con Avvenire, Il Timone, qualche motivo avverCredere e Il Foglio). tiamo più vicino. Anche io mi sdegno perché i miei colleghi, giornalisti, danno diverso peso specifico ai morti nel mondo: Che vadano in Paradiso un parigino vale, a occhio e croce, una novantina di nigeriani. Ogni volta mi ci Di Costanza Miriano ( source Aleteia ) arrabbio di nuovo, ma poi faccio anche io lo stesso: credo che sia inevitabile. Il nostro cuore non è infinito come quello di Dio, possiamo tenere solo alcuni legami, affezionarci ad alcune cose, sentirci vicini ad alcune persone. Guardando le immagini di altri terremoti non mi sono angosciata tanto. Forse non mi fa onore, ma è così. Invece da quando, la notte scorsa, ci ha svegliati il cellulare di mio marito nel cuore della notte – lo chiamavano a Saxa Rubra per un’edizione straordinaria del tg – non riesco a pensare ad altro. – Che succede? – Devo andare al tg, andiamo in straordinaria. – Perché? – Un terremoto. – Ah, ho detto, rigirandomi e riaffondando la testa nel cusi trovano. Credo che siano morte. Una di scino, pronta a dormire le altre quattro ore loro sicuramente era venuta ad aprirmi la che mi spettavano. – Ma dove, scusa? La porta quella mattina che ero in ritardo. Chiedomanda balena da quel residuo di coscien- do agli amici che sono ancora lì se è il caso za che rimane anche nel sonno. – Ad Amadi andare a dare una mano, ma giustamente trice. la protezione civile vuole solo gente prepaMa noi abbiamo trascorso lì le vacanze più rata. belle degli ultimi anni, con le persone più Che si può fare in questi casi, a parte mancare, eravamo lì poco fa, non è possibile, dare pacchi di viveri, indumenti, coperte? quello è il posto dei giorni belli, degli amici, Mi chiedo: cosa vorrei io da una perfetta delle passeggiate, delle salsicce. Non è vero. sconosciuta che non sa fare niente, se fossi Non si può certo dormire, adesso. Chiamo in quella situazione? Preghiere. Vorrei pregli amici nel cuore della notte, sono vivi ma ghiere. Se fossi in pericolo di vita, se fossi non possono sprecare batteria per altri detta- ferita nel corpo o anche solo nel cuore, vorgli, così comincio a fare quello che ho fatto rei preghiere. Ma soprattutto se mi stessi per le successive venti ore della giornata: presentando davanti a Dio per il giudizio cercare foto e notizie alla ricerca dei luoghi supplicherei tutti gli sconosciuti del mondo noti, delle strade fatte correndo o passegdi implorare per me misericordia. E visto giando o guidando, sperando di riconoscere che siamo nell’anno del giubileo straordinaqualcuna delle facce incrociate. rio della misericordia, mi è venuto in mente Cerco in tv o su internet i volti dei vecche ognuno di noi potrebbe adottare una chietti dell’ospizio in cui vado a messa. Ve- delle vittime, e prendere per quella l’indo don Savino, il parroco, che piange al tg1, dulgenza plenaria offerta dal Giubileo. lui, così timido e sempre misurato. Vedo l’o- Potremmo scegliere un nome ascoltato alla spizio femminile crollato. Sento che tre suo- radio, una storia che ci ha colpito, o magari re, suor Cecilia, suor Agata, suor Anna non possiamo dire a Dio di regalare quell’indul-
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Adeste 20162016 - 5°/35 5°/ 35 genza alla vittima più anonima e meno “notevole” di tutte. Un vecchietto, una badante, se c’è, una persona sola, un bambino… che fine ha fatto la quattordicenne il cui padre è stato intervistato dal tg1 delle 20? Un padre che stava davanti alla casa dell’incubo, senza parole. Oltre al dolore straziante, qualcuno prega per lei? È salva? Se no, chi chiede l’indulgenza per lei? Ad Amatrice monsignor Pompili aveva aperto la porta santa proprio il 13 agosto, nella chiesa di sant’Agostino che oggi è quasi distrutta. Da lì la gente si era spostata all’ospizio, perché visitare gli anziani è una delle opere di misericordia raccomandate dal Papa. Si era aspettato agosto perché in questa settimana dopo ferragosto nella conca amatriciana il numero degli abitanti quasi si decuplica rispetto all’inverno. Spero tantissimo che qualcuna delle vittime avesse appro-
fittato di questa grazia pochi giorni prima di morire. Se c’è qualcuno che ne ha bisogno, ecco, possiamo essere noi al suo fianco, chiedendo per lui misericordia, facendo l’atto di carità più grande che possiamo fare a un fratello: presentarlo al Padre, chiedendo per lui non solo il perdono ma anche la liberazione dalle pene temporali dovute ai peccati. Questo è il soccorso più grande, perché, ne siamo certi, siamo nati e non moriremo mai più.
U* “ +,-.,/ “ 01-*/ 01. “ P3041 “ San Luigi Orione prese parte attiva nei soccorsi dopo lo spaventoso terremoto di Messina del 1908 in cui perirono oltre 90.000 persone ed a quello della Marsica del 1915 in Abruzzo. Oggi sembra che la storia debba ripetersi, un “ suo figlio “, Mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, presbitero della Congregazione di San Luigi Orione, è accorso sui luoghi del terremoto dopo la prima scossa e da allora è parte attiva nei soccorsi.
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MADONNA DEL TERREMOTO
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cona realizzata dal pittore romeno Constantin Udroiu che l’aveva realizzata nel 2009, all’indomani del terremoto dell’Aquila. Ma la splendida icona “Madonna del terremoto”, che il grande pittore rumeno voleva donare alla comunità di Paganica,(***) per una serie d’impegni artistici gli era rimasta nell’atelier, in attesa d’una buona occasione per consegnarla. Purtroppo non è arrivata in tempo, perché il 26 marzo 2014 sopraggiunse la morte dell’Artista.
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onstantin Udroiu era nato a Bucarest il 3 febbraio 1930. Intellettuale di spicco della Romania, insegnava all’Università di Bucarest quando, nel 1954, venne arrestato dal regime comunista per dissidenza politica e condannato. Era un testimone vivente dei princìpi di libertà e di democrazia, affermati e pagati a caro prezzo con una condanna a 22 anni di prigione, sofferti con un decennio di dura carcerazione, fino al 1964, quando venne rilasciato a seguito del nuovo clima politico nei Paesi d’oltre cortina, dopo il XX Congresso del PCUS. Giunto in Italia per la sua prima mostra all’estero, nel 1971 a Sassari, inaugurata dall’allora Presidente della Camera Sandro Pertini, restò nel nostro Paese girando in lungo e largo le vie dell’arte bizantina, specie nel Meridione. Intensa la sua frequentazione dell’Europa – Svizzera, Francia, Spagna, Grecia, Olanda, Portogallo – dove ha portato con grande successo la sua produzione artistica ma anche la competenza accademica, partecipando a seminari e convegni promossi da prestigiosi atenei con proprie comunicazioni. Grande maestro dell’arte bizantina, Constantin Udroiu è stato uno dei più fecondi Artisti della diaspora romena che ha mantenuto, nella sua produzione, un posto centrale all’icona bizantina e alla propria romenità. Tra le sue mostre personali, oltre 200, moltissime in Italia, le più significative all’estero sono state a Parigi, Lutry, Avignon, Amsterdam, Bordeax, Carpentras, Atene, Barcellona, Lisbonae, e dopo la caduta del regime comunista in Romania, a Bucarest, Targoviste e Cluj Napoca. Le sue opere sono esposte nei musei di molte città in Romania, Francia, Portogallo e Italia, e in numerose collezioni pubbliche e private in diversi Paesi del mondo. La Romania democratica lo ha risarcito con una rilevante considerazione artistica e personale, manifestata con la presenza dell’Ambasciatore in tutte le mostre che ha tenuto in Italia. Era membro del Senato dell’Accademia Internazionale d’Arte Moderna. Da alcuni anni Constantin Udroiu era andato da Roma a vivere in Sabina, a Passo Corese (Rieti), dove in collaborazione con il Comune aveva aperto la Scuola Nikopeia, centro di formazione artistica senza scopi di lucro, dove il Maestro ha insegnato gratuitamente le tecniche pittoriche ad una sessantina di allievi. Fino alla scomparsa, avvenuta a Roma il 26 marzo 2014.
-:(***)Paganica è una frazione dell'Aquila, situata a circa 7 chilometri dal capoluogo ai piedi del Gran Sasso d'Italia, a 669 metri sul livello del mare, con ha popolazione di circa 5.000 abitanti, risultando la frazione più grande del capoluogo, nonché di rilevante importanza economica. Il 6 aprile 2009 il centro è stato colpito da un disastroso terremoto che ha causato danni pesantissimi all'abitato, con
conseguente evacuazione quasi totale. 5
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Nel cuore del disastro Case sventrate, famiglie travolte, talvolta annientate dal terremoto, gesti di solidarietà, drammatici gesti di sciacallaggio che tanto feriscono anche chi non è direttamente coinvolto. Storie di umanità con luci e ombre poi quel disprezzo riversato sul web nei confronti di chi, come molti migranti, che pur non avendo nulla hanno messo a disposizione quel poco, compresa la propria disponibilità a dare una mano.
Storie belle come quella di Suor Mariana, salvata da quello che lei stessa definisce come un “eroe”, che ha messo a repentaglio la propria vita per tirarla fuori dalle macerie: “Ha rischiato la sua vita per salvarmi. Ha fatto un gesto eroico e il Signore lo ricompenserà”. A parlare è suor Mariana, 32enne albanese, che si trovava ad Amatrice nel convento ‘Don Minozzi, in villeggiatura. Altre tre religiose sono state messe in salvo dai soccorritori, mentre si cerca ancora tra le macerie del convento le tre suore e i quattro ospiti della struttura che mancano all’appello dopo il sisma (Repubblica, 25 agosto).
…e amare O come nonna Vitaliana che grazie alla sua prontezza ha messo al sicuro i suoi nipotini di 6 e 4 anni nascondendoli sotto il letto e facendo scudo col suo corpo ai due bambini e assicurandone così la salvezza. Sono stati estratti tutti e tre vivi e non corrono immediato pericolo. Purtroppo nonno Vito – invece – non ce l’ha fatta (Vanity Fair, 24 agosto). I richiedenti asilo r esiden ti nelle Mar ch e, pr evalen tem en te n or dafr icani, aiutano già ora la Protezione Civile. Anche i 75 richiedenti asilo di Gioiosa Ionica (in provincia di Reggio Calabria), avendo difficoltà ad organizzare la partenza, per aiutare hanno deciso di donare il pocket money, ossia la somma garantita loro per le spese personali, per i terremotati. Gesti di solidarietà che non vanno disprezzati, ma riconosciuti con gratitudine a dimostrazione che spesso proprio chi non ha più nulla, è solidale perché empatico con chi è nella disgrazia. 6
Adeste 20162016 - 5°/35 5°/ 35 Dio regala gioia a chi produce amore
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esù amava i banchetti, li adottava a simbolo della fraternità e a pulpito del suo annuncio di un Dio e un mondo nuovi. Invitarlo però era correre un bel rischio, il rischio di gesti e parole capaci di mettere sottosopra la cena, di mandare in crisi padroni e invitati. Ed ecco che, presso un capo dei farisei, diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti, notando come entrare nella sala era entrare in un clima di competizione, osservando come si dissolveva in invidie e rancori il senso della cena insieme che è la condivisione. Vedendo la corsa ai primi posti, reagisce opponendo a quella ricerca di potere un gesto eloquente e creativo: Quando sei invitato va a metterti all'ultimo posto. Ma non per umiltà, non per modestia, ma per creare fraternità, per dire all'altro: prima tu e dopo io; tu sei più importante di me; vado all'ultimo posto non perché io non valgo niente, ma perché tu, fratello, sia servito per primo e meglio. L'ultimo posto non è una condanna, è il posto di Dio, venuto per servire e non per essere servito. La pedagogia di Gesù è «opporre ai segni del potere il potere dei segni» (Tonino Bello), segni che tutti capiscono, che parlano al cuore. All'ultimo posto non per umiltà ma per rovesciare, per invertire la scala di valori su cui poggia la nostra convivenza e per delineare un altro modo di abitare la terra. E poi, rivolto a colui che l'aveva invitato, aggiunge: Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini. Sono i legami normali che garantiscono l'eterno equilibrio del dare e dell'avere, la difesa dei tuoi beni e gli interessi del tuo gruppo; sono i legami che tengono insieme un mondo che si difende e si protegge, che segue la legge un po' gretta della reciprocità e del baratto, e che non crea inclusione. Ma c'è, alla periferia del tuo, un altro mondo, e ti riguarda: Quando offri una cena invita poveri, storpi, zoppi, ciechi. Accogli quelli che nessuno accoglie, crea comunione con chi è escluso dalla comunione, dona senza contraccambio, dona in perdita a coloro che davvero hanno bisogno e non possono restituire niente. Gesù ha un sogno: un mondo dove nessuno è escluso, una città da costruire partendo dalle periferie, dagli ultimi della fila, dagli uomini del pane amaro. «E sarai beato perché non hanno da ricambiarti». Sarai beato, troverai la gioia e il senso pieno del vivere nel fare le cose non per interesse, ma per generosità. È la legge della vita: per star bene l'uomo deve dare, amando per primo, in perdita, senza contraccambio. Sarai beato: perché Dio regala gioia a chi produce amore
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STORIE DI DUE SOPRAVVISSUTI Friuli 6 Maggio 1976 40 anni fa Maria Trevisan, 40 anni appena compiuti, originaria di Majano del Friuli (il secondo Comune più colpito nel 1976), è stata salvata dalle macerie: aveva solo 15 giorni di vita. Poco prima delle 21 ci fu una prima scossa, breve ma intensa. Lei dormiva beata nella sua culla. Sua madre uscì sul pianerottolo per vedere se i vicini stessero bene. Fu in quel preciso momento che arrivò la seconda scossa. Terribile: il condominio crollò quasi immediatamente. Tutta la famiglia si ritrovò sotto le macerie. Il padre riuscì a divincolarsi e a correre da sua madre per vedere come stava. Dopo diverse ore, tutti vennero salvati e portati in ospedale. Ma la piccola Maria? Iniziano a cercarla tra i morti dell'obitorio, senza trovarla... Nel frattempo, Giorgio Ziraldo, un giovane di 19 anni, torna a Majano in cerca di un suo amico. Lo trova morto, abbracciato alla sua ragazza. E in quel momento sente un vagito. Capisce che c'è qualcuno ancora vivo, chiama i soccorritori che rimuovono un grande masso. Proprio lì sotto ritrovano la piccola Maria, ancora nella sua culla. Il padre fatica a riconoscerla, ma ricorda la fossetta sul mento, una caratteristica della sua piccola. Fu grazie a quel segno particolare che Maria venne ridata alla sua famiglia. Oggi Maria ricorda l'immaginetta di Sant'Antonio da Padova, ritrovata accanto a lei nella culla, un regalo della mamma.
San Giuliano di Puglia 31 O obre-2 Novembre 2002 Dino Direnzo, è diventato geologo. " Perché ho un obbligo ver so i miei compagni che non ci sono più". Dino è sopravvissuto al terremoto che ha colpito il paese nel 2002: ventisette bambini e la loro maestra della scuola elementare di via Giovanni XXIII, tr avolti dal crollo del soffitto dell'edificio. Scuola costruita male, accartocciata dal sisma. Quattro dei suoi compagni non ce l'hanno fatta.
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er l’organizzazione interna, la comunità italiana di Cataloi eleggeva annualmente 4 consiglieri ALINA DOROJAN affiancati dal prete (Doctor, Universitatea Roma Tre) Luigi di Benedetto, Presente su :www.academia.edu che ebbe la più grande autorità tra i suoi connazionali. . Esso non era semplicemente officiante, ma non di rado anche medico e farmacista, oltre che l’organizzatore della comunità e del suo tempo libero, e soprattutto insegnante per i fanciulli di Cataloi e talvolta per gli adulti che desideravano imparare a leggere e scrivere. In ciò che riguarda l’assistenza esterna, delle relazioni con le autorità romene oppure con quelle italiane per i bisogni del paese si occupava il console generale di Galaţi e l’agente consolare di Sulina.. A volte l’autorità consolare intervenne per divergenze tra vari abitanti italiani di Cataloi, evitand i così di arrivare in tribunale. La necessità di rinnovare ogni 15 anni la concessione del terreno implicò volens nolens l’intervento dalla Legazione Italiana di Bucarest presso le autorità romene. Nel giugno
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1904, in prossimità della scadenza nell’autunno successivo del primo contratto d’affitto, il console italiano di Galaţi decise di mandare a Cataloi l’agente consolare Matteucci, per realizzare un rapporto molto dettagliato delle condizioni di vita di quegli italiani. Il processo di rinnovo dell’impegno tra la colonia italiana e lo Stato romeno fu iniziato un anno prima per non rischiare di perdere il terreno a favore di altre richieste d’affitto ricevute nel frattempo alla tempo dalla Prefettura di Tulcea. Le autorità consolari italiane di Galaţi cominciarono il procedimento così in anticipo per consentire alla Legazione italiana di Bucarest la possibilità di intervenire al più presto possibile in favore dei suoi sudditi. Il desiderio della colonia era di ottenere tramite il nuovo contratto 500 ha in più per le giovani famiglie, che non potevano né comprare terra a causa della cittadinanza straniera, né prendere in affitto altri ettari senza l’accordo delle autorità romene. Purtroppo il primo contratto non prevedeva questa opportunità di allargare la superficie affittata secondo il bisogno naturale della comunità. Si voleva inoltre un contratto stipulato per un numero maggiore di anno per far sì che gli investimenti materiali e morali effettuati dalle famiglie italiane non fossero inutili, ma il Ministero delle Proprietà romeno non era disposto ad accogliere le richieste. Il 16 luglio 1904, il Consiglio dei ministri autorizzò di rinnovare il contratto d’affitto per un nuovo periodo di 15 anni. Il prezzo di un ettaro fu aumentato da 7 a 10 lei/ettaro/anno, ma era comunque sempre al di sotto del prezzo reale previsto dalla legge perCataloi, il cui valore era di 24 lei.
Adeste 20162016 - 5°/35 5°/ 35 LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Sir 3,19-21.30-31 Sal 67 Eb 12,18-19.22-24 Lc 14,1.7-14
C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A. Amen C. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Dio è pronto al perdono e pieno di misericordia con chi lo invoca. Apriamoci con fiducia allo sguardo di Dio che ci fa creature nuove e riconosciamo il nostro peccato. Breve pausa di riflessione personale Signore, che annunzi ai poveri e agli umili il tuo Vangelo, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, che ci hai chiamato amici, abbi pietà di noi.Cristo, pietà. Signore, umiliato e crocifisso per la nostra salvezza, abbi pietà di noi. Signore, pietà C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. GLORIA a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. O Dio, che chiami i poveri e i peccatori alla festosa assemblea della nuova alleanza, fa' che la tua Chiesa onori la presenza del Signore negli umili e nei sofferenti, e tutti ci riconosciamo fratelli in-
torno alla tua mensa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del Siracide Figlio, compi le tue opere con mitezza, e sarai amato più di un uomo generoso. Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore. Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi, ma ai miti Dio rivela i suoi segreti. Perché grande è la potenza del Signore, e dagli umili egli è glorificato. Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio, perché in lui è radicata la pianta del male. Il cuore sapiente medita le parabole, un orecchio attento è quanto desidera il saggio. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE R.
Hai preparato, o Dio, una casa per il povero. I giusti si rallegrano, esultano davanti a Dio e cantano di gioia. Cantate a Dio, inneggiate al suo nome: Signore è il suo nome. R/. Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora. A chi è solo, Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri. R/. Pioggia abbondante hai riversato, o Dio, la tua esausta eredità tu hai consolidato e in essa ha abitato il tuo popolo, in quella che, nella tua bontà, hai reso sicura per il povero, o Dio. R/. Seconda Lettura Dalla lettera di S.Paolo agli Ebrei Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola. Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste
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e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R. Alleluia,Alleluia Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. Alleluia VANGELO C. Il Signore sia con voi A. E con il tuo spirito. C. Dal Vangelo secondo Luca A. Glora a te o Signore A. Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Adeste 20162016 - 5°/35 5°/ 35 Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Per essere cristiani autentici non basta essere di buona educazione religiosa. Occorre convertirsi ed acquisire una coscienza seria e serena del proprio peccato. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore. 1. Perché la saggezza ci preservi dalle tentazioni della ricerca esasperata del successo e dalla lotta per il potere ad ogni costo. Preghiamo. 2. Perché le comunità cristiane, sull’esempio del loro unico maestro, prediligano sempre «poveri, storpi, zoppi e ciechi». Preghiamo. 3. Perché la nostra umiltà nasca sempre dall’amore per ciò che siamo e ciò che possiamo diventare con l’aiuto di Dio. Preghiamo. 4. Perché impariamo ad occupare anche l’ultimo posto col cuore sereno e la mente libera. Preghiamo. C. O Padre, la tua grandezza si è manifestata nella scelta degli ultimi. Aiutaci a capire che ogni capacità comporta una responsabilità verso noi stessi e verso i fratelli più fragili. Te lo chiedia-
mo per Cristo nostro Signore. A. Amen. LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Santifica, Signore, l'offerta che ti presentiamo, e compi in noi con la potenza del tuo Spirito la redenzione che si attua nel mistero. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. È’ cosa buona e giusta. C È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella tua misericordia hai tanto amato gli uomini da mandare il tuo Figlio come Redentore a condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione umana. Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio; e in lui, servo obbediente, hai ricostruito l'alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, proclamiamo con gioia l'inno della tua lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen
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C.A. P A D R E NO S T R O che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa' che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore e ci spinga a servirti nei nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. C. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio
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Oltre a quello attuale i maggiori sono stati: - 28 dicembre 1908: un terremoto di magnitudo 7,2 rade al suolo Reggio Calabria e Messina e tutti i villaggi nell'area, causando quasi 100.000 morti. Si tratta della piÚ grave sciagura naturale in Italia per numero di vittime e per intensità sismica. - 13 gennaio 1915: un sisma di magnitudo 6,8 distrugge Avezzano e tutto il territorio della Marsica. I morti sono circa 30.000. - 26 aprile 1917: Umbria e Toscana sono colpite da un terremoto di magnitudo 5,8. Distrutte Monterchi, Citerna e Sansepolcro. Danni a tutti i centri urbani dell'alta valle del Tevere. Tra i 30 ed i 40 morti. - 7 settembre 1920: Sisma di magnitudo 6,5 in Garfagnana e Lunigiana, in Toscana, con epicentro a Fivizzano. 300 i morti. - 23 luglio 1930: terremoto di magnitudo 6,7 in Irpinia, in Campania: 1.425 morti. - 15 gennaio 1968: Nella Valle del Belice, in Sicilia, vengono rasi al suolo da un terremoto di magnitudo 6,1 Gibellina, Poggioreale, Salaparuta in provincia di Trapani, e Montevago in provincia di Agrigento. Le vittime accertate sono 231. - 6 febbraio 1971: nel Lazio la cittadina di Tuscania viene semidistrutta da un terremoto di magnitudo 4,5. 31 i morti. - 6 maggio 1976: alle 21,00 un terremoto di magnitudo 6,1 nel Friuli provoca circa 1.000 vittime. La zona piÚ colpita è quella a nord di Udine. Ulteriori scosse l'11 e 15 settembre. - 19 settembre 1979: un terremoto di magnitudo 5,9 colpisce la Valnerina, provocando gravi danni a Norcia, Cascia e le aree limitrofe, tra Umbria e Marche. Danni a Rieti ma anche a Roma, dove subiscono lesioni il Colosseo, l'Arco di Costantino e la colonna Antonina. Cinque i morti. - 23 novembre 1980: alle 19,38 l'Irpinia viene sconvolta per 90 secondi da un terremoto di magnitudo 6,5. Colpita un'area di 17 mila km quadrati tra Campania e Basilicata. I morti sono 2.914. - 7 e 11 maggio 1984: Sisma di magnitudo 5,2 in Molise, Lazio e Campania, con epicentro a San Donato Val di Comino. 7 i morti.
- 13 dicembre 1990: Sisma di magnitudo 5,1 a Santa Lucia nella Sicilia sud-orientale. Gravi danni ad Augusta e Carlentini e nella Val di Noto. 16 le vittime. - 26 settembre 1997: Un terremoto di magnitudo 5,6, seguito da altre forti scosse nei giorni successivi colpisce di nuovo l'Umbria e le Marche: danneggiate Assisi, Colfiorito, Verchiano, Foligno, Sellano, Nocera Umbra, Camerino. 11 i morti. - 31 ottobre-2 novembre 2002. Terremoto di magnitudo 5,4 in Molise e Puglia. A San Giuliano di Puglia crollata una scuola dove muoiono 27 bambini. In tutto i morti sono 30. - 6 aprile 2009: Alle 3,32 L'Aquila e le zone circostanti sono colpite da un sisma di magnitudo 6,3. La scossa principale è seguita da decine di repliche di assestamento. 309 morti e 23 mila edifici distrutti. - 20 maggio 2012: Alle 4.04 un sisma di magnitudo 5,9 colpisce per venti secondi le province di Modena e Ferrara, provocando la morte di sette persone. La scossa viene avvertita in tutto il Nord e parte del Centro Italia. Il sisma, che era stato preceduto da due forti scosse nel gennaio precedente, si ripete il 29 maggio con una magnitudo 5,8 e il 3 giugno con una nuova forte scossa da 5,1. In tutto sono sette i terremoti con magnitudo superiore a 5 e provocano complessivamente 27 morti e danni ingenti in tutta l'area.
I SANTI DELLA SETTIMANA 28 D
s. Agostino
29 L
Martirio s. Giovanni B.
30 M
B.Ildefonso Schuster
31 M
s. Raimondo Nonnato
01 G
s. Giuseppe Calasanzio
02
s. Teresa M. Redi
03 S
s. Gregorio Magno Papa
C6 7: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii� din ClujNapoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00
B : Preasfantul Mantuitor (Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, BucureĹ&#x;ti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto *°* Polimeni, Tel:0770953530 A69 I 6* : Domenica ore 11:00 mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober to70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa nella Chiesa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. in diretta su www.telestartv.ro 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262 Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul *°* "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. T*;* < : Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi*°* I *: Cattedrale "vecchia" IaĹ&#x;i - Adormirea Maicii na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: Domenica Domenica ore 18:00. ore 11,00 Monastero S. Luigi Orione â&#x20AC;&#x201C;Iasi, Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 M ail: Mail:parohiafabric@googlemail.com Alelembo73@gmail.com *°*
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