Adeste 37 domenica 11 settembre 2016c

Page 1


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37 Pezzo scritto il 10 settembre 2015.

http://www.monicatriglia.it/

BRETAGNE, l’ultimo cane eroe dell’attacco alle Torri Gemelle

N

Bretagne è morta il 7 giugno 2016, in Texas. Aveva 16 anni ed era molto malata. La sua istruttrice Denise Corliss ha detto che non dimenticherà mai la forza dimostrata da Bretagne al World Trade Center e anche a New Orleans dove Bretagne partecipò ai soccorsi dopo l’uragano Katrina.

elle interminabili ore che seguirono quell’infausto 11 Settembre del 2001, i soccorsi si mobilitarono con rapidità: fin da subito a fianco dei moltissimi corpi intervenuti (dai vigili del fuoco, alla polizia, alle squadre speciali di salvataggio) furono schierati numerosi cani.

Trecento per la precisione: questa è la cifra ufficiale, che riguarda i cani “arruolati” in corpi istituzionali, ma in realtà ve ne furono moltissimi messi a disposizione anche dai privati. Molte le razze rappresentate, molti anche gli incroci: nessuna differenza tra questi indomiti quattrozampe, uniti nel tentativo di cercare e salvare i superstiti. Purtroppo, nessuna differenza nemmeno nella sorte, che a molti di loro è toccata a seguito di quei generosi atti di coraggio: moltissimi di loro, una percentuale assolutamente non casuale né trascurabile, stanno morendo, o sono già morti, a causa di tumori estremamente aggressivi che li hanno colpiti alle vie respiratorie. Nasi puntati al suolo, furono i primi ad aspirare i fumi tossici sprigionati da Ground Zero: amianto, piombo, mercurio. Instancabili e senza la possibilità di utilizzare maschere di protezione, respiravano per ore ed ore miasmi tossici, tentando di fiutare la traccia di un superstite. Come accadde a Sunny Boy, un dobermann che fu in grado di fiutare una bolla d’aria, ignorata dai soccorritori, facendo tornare indietro la propria squadra e salvando così la vita di uno dei pochissimi superstiti. CI fu poi addirittura il caso di Servus, il belga malinois che ebbe un arresto cardiaco dopo aver lavorato incessantemente otto ore: fu resuscitato dalla squadra di soccorso e si buttò di nuovo naso a terra a cercare tra le macerie. Sunny Boy e Servus, come molti altri, furono stroncati pochi mesi dopo da tumori alle vie respiratorie. Tali sono state l’incidenza e l’aggressività di queste patologie che l’Università di Veterinaria della Pennsylvania, unitamente all’Istituto Radiologico della Virginia, stanno studiando la “strage” (così è stata definita, date le proporzioni) al fine di stabilire delle correlazioni utili a prevenire lo sviluppo di patologie simili nell’uomo. Involontariamente, l’ultimo atto di aiuto di quei coraggiosissimi cani è proprio questo: far si che anche la propria morte possa essere utile ai loro padroni. Da non dimenticare poi che ad oggi, molti cani sono ancora impiegati nella pet therapy volta a sostenere tutti coloro che ancora soffrono di gravi attacchi di panico ed ansia a seguito di quel tremendo 11 settembre. L’autrice statunitense Nona Kilgore Bauer scrisse un libro, “Dog Heroes of September 11th”, pubblicato nel 2010 con la prefazione di Rudolph Giuliani, e ripubblicato nel 2011 per il decennale: un atto di commemorazione di quegli eroi a quattro zampe che aiutarono l’America in uno dei momenti più bui della sua storia. Parte dei proventi derivati dalla vendita di questa pubblicazione, corredata da numerose foto, verrà devoluta alla Fondazione per la Ricerca sui Disastri, che lavora anche sulla formazione dei cani da ricerca e soccorso. 2


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37

...TERREMOTO: l’ultimo guaito del canecane-eroe

N

on conosciamo il suo nome, ma lo abbiamo visto in questi giorni al lavoro. Lo abbiamo visto abbaiare, scavare e persino scodinzolare, ogni qual volta segnalava al suo padrone – un “Vigile Del Fuoco – i sopravvissuti del terremoto, tirandoli fuori dalle macerie sotto cui erano rimasti sepolti.

Il labrador, dal nome sconosciuto, era un cane da salvataggio. Lo sforzo eccessivo probabilmente gli ha causato un attacco di cuore che è stato fatale. Il cane aveva lavorato con i vigili del fuoco per l’intera giornata, ed è morto sul campo, in una delle zone più colpite dal terremoto. I vigili del fuoco, hanno espresso il loro cordoglio e la loro riconoscenza per il cane-eroe: Siamo spiacenti di informarvi che oggi i siamo in lutto perché abbiamo appena perso un Labrador che ha partecipato con noi ai lavori di ricerca. Il nostro amico a quattro zampe ha dato la sua vita compiendo il suo dovere. Pastori tedeschi, pastori belgi, labrador e border collie. Sono i cani che hanno aiutato i soccorritori nelle operazioni di salvataggio tra le macerie dei paesi devastati dal terremoto in Centro Italia. Hanno salvato 60 persone tra Amatrice e Pescara del Tronto, ma il loro lavoro è servito trovarne altre 50 che non ce l’hanno fatta. Corpi che altrimenti sarebbero stati restituiti ai parenti molti giorni dopo, ormai irriconoscibili. Prima di essere in grado di ritrovare persone sotto il livello del terreno devono partecipare ad un addestramento di base che dura all’incirca due e anni e mezzo, poi fare esercitazioni costanti almeno due volte a settimana. L’opera delle unità cinofile è fondamentale nei primi tre giorni per trovare persone o cadaveri. Dopo il loro fiuto – come dimostrano le statistiche – diventa meno affidabile, e soprattutto con l’inizio della decomposizione gli odori cambiano. Arrivano in posti dove i soccorritori metterebbero a repentaglio la propria vita, ma un terremoto per i cani risulta comunque molto faticoso, perché la polvere sottile delle macerie impedisce loro di respirare bene. Possono fiutare una persona fino a 4/5 metri sotto il terreno. Andrea Mavilla (http://www.andreamavilla.com)

Papa Francesco accarezza Leo, labrador che ha salvato Giorgia 3


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37

L

’otto settembre, ossia dopo 16 giorni dal terremoto, è stato estratto vivo gatto Pietro. Gatto Pietro è rimasto intrappolato per 16 giorni sotto calcinacci e macerie, senza cibo nè acqua

e con pochissimo ossigeno a disposizione. Ma da guerriero qual è, non si è arreso! I vigili del fuoco erano impegnati nel recupero di alcuni oggetti personali della famiglia umana di Pietro. Sentendo delle voci, il gattone ha iniziato ad emettere dei flebili miagolii con quel poco fiato che gli era rimasto in corpo. E, per fortuna, i pompieri lo hanno sentito e salvato davanti agli occhi increduli e commossi dei suoi umani. È stato immediatamente trasportato al Posto Veterinario Avanzato di Enpa ad Amatrice, dove è stato visitato. Questa la diagnosi: grave disidratazione e mandibola rotta. Ma l’Enpa non ha gettato la spugna. Pietro in questo momento è sull’ambulanza Enpa Isotta che lo sta trasferendo con urgenza in una clinica veterinaria di Rieti, dove si cercherà di fare l’impossibile per salvarlo. Noi ci auguriamo che questo gattone riesca a superare anche questa, dopo essere riuscito a trascorrere 16 giorni sommerso dalle macerie. Forza Pietro! (http:// www.gcomegatto.it)

S

i è chiusa ieri la fase emergenziale delle attività dell'Ente nazionale protezione animali (Enpa) nelle zone colpite dal terremoto del centro Italia. L'associazione ha mobilitato in poche ore dal sisma un totale di 41 persone tra volontari, Guardie zoofile e veterinari, "si è trattato di una mobilitazione senza precedenti che ha permesso di aiutare 945 animali tra gatti (329), cani (234), animali da “reddito” (358) e persino pesci (19) e tartarughe (5)". I volontari non si sono solo occupati di prestare cure a numerosi animali ma anche il "ricongiungimento tra 11 gatti, 8 cani e due tartarughe e i loro proprietari.

Persone che a causa del terremoto hanno perso tutto e per le quali il loro 'amico' rappresenta spesso l'unico punto di contatto con una normalità ormai perduta" 4


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37 Dio è amico di quanti gli sono nemici

Le

tre parabole della misericordia sono davvero il Vangelo del Vangelo. Sale dal lor o fondo un volto di Dio che è la più bella notizia che potevamo ricevere. Gesù accoglieva i peccatori e mangiava con loro. E questo scandalizzava i farisei: Questi peccatori sono i nemici di Dio! E Gesù per tre volte a mostrare che Dio è amico di quanti gli sono nemici. Pubblicani e prostitute sono lontani da Dio! Stai lontano da loro! E Gesù a raccontare che Dio è vicino a quanti si sono perduti lontano. Scribi e sacerdoti si ribellano a questa idea di Dio. Loro pensano di conoscere, di circoscrivere i luoghi di Dio: Dio è nel tempio, nell'osservanza della legge, nei sacrifici, nella religione, nella penitenza. Gesù abbatte tutti questi recinti: Dio è nella vita, là dove un figlio soffre e si perde, è nella paura della pecora smarrita, è accanto all'inutilità della moneta perduta, nella fame del figlio prodigo. I farisei, i moralisti dicono: troverai Dio come risultato dei tuoi sforzi. Gesù dice: sarà Dio a trovare te; non fuggire più, lasciati abbracciare, dovunque tu sia, e ci sarà gioia libertà e pienezza. Le tre parabole, mettendo in scena perdita e ritrovamento, sottolineano la pena di Dio che cerca, ma molto di più la gioia quando trova. Ecco allora la passione del pastore, il suo inseguimento per steppe e pietraie. La pecora perduta non torna da sé all'ovile; non è pentita, ma è a rischio della vita; non trova lei il pastore, ma è trovata; non è punita, ma caricata sulle spalle, perché sia più leggero il ritorno. Un Dio pastore che è in cerca di noi molto più di quanto noi cerchiamo lui. Se anche noi lo perdiamo, lui non ci perde mai. Un Dio donna di-casa che ha perso una moneta, madre in ansia che non ha figli da perdere, e se ne perde uno solo la sua casa è vuota; che accende la lampada e si mette a spazzare ogni angolo e troverà il suo tesoro, lo troverà sotto tutta la spazzatura raccolta nella casa. E mostra come anche noi, sotto lo sporco e i graffi della vita, sotto difetti e peccati, possiamo scovare, in noi e negli altri, un piccolo grande tesoro anche se in vasi di creta, pagliuzze d'oro nella corrente e nel fango. Tutte e tre le parabole terminano con un identico crescendo. L'ultima nota è una gioia, una contentezza, una felicità che coinvolge cielo e terra, che convoca amici e vicini. Da che cosa nasce la felicità di Dio? Da un innamoramento! Questo perdersi e cercarsi, questo ritrovarsi e perdersi di nuovo, è la trama del Cantico dei Cantici. Dio è l'Amata che gira di notte nella città e a tutti chiede una sola cosa: avete visto l'amato del mio cuore? Sono io l'amato perduto. Dio è in cerca di me. Io non fuggirò più.

5


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37 hanno scongiurato il pericolo di morte. Lo ha salvato dalla malattia, ma an che dall’abbandono e dai La storia di un bimbo rumeno abbandonato dai pregiudizi contro le persone genitori, che Teresa ha portato a Roma facendo- disabili. «Sì, possiamo dire 1.09.2016 gli da madre. E che oggi è un uoche Madre Teresa Rosario Carello mo è stata per Cyprian come una vera mamma», mi racconta una li occhi di Madre Teresa testimone diretta. «Ha gioito per i suoi si fermano su un bambisuccessi e si è addolorata nei giorni neri. no. È sul pavimento, in È stata felice nel giorno del suo Battesiun angolo. «Chi è?», domo, quando ha voluto fargli da madrina. manda. Ma la ricordo sconsolata, se questo aggetNon fanno in tempo a risponderle, tivo si può usare per lei, davanti a una triche chiede di nuovo: «E perché è a terra?». ste realtà: la disabilità di Cyprian, la sua scarsa vista, Questa volta il tono della voce è alto, praticamente le attenzioni di cui ha bisogno, hanno sempre spaun rimprovero. ventato le famiglie che pure avevano il desiderio di S’inginocchia e lo prende in braccio. «Si chiama Cy- adottare un bambino, e così davanti al suo sorriso prian», spiega il direttore dell’orfanotrofio di Tirgo- disarmante tanti si sono tirati indietro, non si è mai viste, vicino Bucarest. «È quasi completamente cie- trovato nessuno che volesse prenderlo in affido, nepco, ha gravi disabilità mentali e un tumore al naso. pure per qualche mese». Secondo i medici ha pochi mesi di vita, e così i suoi Cyprian non si è accorto di nulla, non sa dei rifiuti lo hanno...», stava per dire «abbandonato», ma si che ha ricevuto, è cresciuto protetto da Madre Teresa morde la lingua e si corregge: «I suoi lo hanno lae dalle Missionarie della Carità. Protetto da una sansciato qui». «Lasciato». Ma mentre lo dice, si rende ta e dalle sue consorelle. Una bella consolazione, per conto che la diplomazia non cambia la realtà. Intanto un bambino rinnegato già da chi lo ha messo al monTeresa, che tutti hanno chiamato santa già in vita, e do. che ora la Chiesa canonizza a tempo di record, si rialza ORA HA UNA FAMIGLIA col bambino stretto in braccio e a voce alta, perché Incontro Cyprian ad Assisi tutti sentano, scandisce: alla vigilia della canoniz«L’ospedale del Papa lo zazione della Madre. Mi curerà, ti curerà, bambino saluta svelto, poi svelto si mio!». Gli dà un bacio e se siede e svelto parla. Non lo porta via. Chi c’era resta concepisce le pause o la impietrito. Vedere quel piclentezza. Ha in mano un colo a terra, abbandonato cellulare, che attacca agli come un rifiuto, malato, occhi per leggerne bene il spezzava il cuore a tutti; ma display. Cosa ti piace? «Il credere di guarirlo era una caffè». E poi? «Giocare a follia che non meritava tanbocce a Santa Maria degli to impegno. Ma nessuno osò dirle niente. Angeli». Ha anche una passione per gli elicotteri, Chi aveva ragione? Madre Teresa o i suoi accompa- anche se credo abbia paura di volare. In una delle gnatori? La risposta ce l’avete nelle foto che corre- sue visite in città ha parlato pure con papa Francedano questo articolo. Eccolo Cyprian oggi. È un uo- sco. Provo a chiedergli di Madre Teresa. «Non c’è mo di 37 anni che ha vinto il tumore, che ha impara- più», mi dice, «è in cielo». Non ha ben chiaro che tra to a leggere, che mantiene una grave disabilità di poco la donna che gli ha fatto da mamma, sarà protipo cognitivo e ha gravi problemi alla vista, ma che clamata santa. sa scattare foto bellissime e che soprattutto è una «Madre Teresa ha sempre detto alle sue sorelle: “Vi persona allegra, felice. E l’Italia continua a essere il prego di prendervi cura di Cyprian per me”, e ora suo Paese: dopo Roma, l’Istituto Serafico di Assisi, che Cyprian è con noi sentiamo nostro questo inviun centro di riabilitazione all’avanguardia che fa ca- to». A parlare è Francesca di Maolo, la presidente po alla diocesi e dove ha fatto progressi notevoli. del Serafico. La struttura che dirige è un capolavoro di umanità. Qui Cyprian è arrivato a 18 anni ed è qui LA SFIDA DI TERESA che si è avverato quello che pareva inverosimile. Ora Quando 30 anni fa, in Romania, Madre Teresa uscì Cyprian ha una famiglia che a Natale, a Pasqua e dall’orfanotrofio portandoselo in braccio, sembrava d’estate lo porta a casa sua. Una famiglia vera, che avesse un trofeo. Da quel giorno gli ha fatto da ma- vuole passare con lui le feste più importanti dell’andre. Conciliando i suoi impegni in ogni angolo del no. C’è voluto tempo. Ma il sogno, i sogni, di Madre mondo, lo ha seguito durante i nove difficilissimi Teresa, si sono realizzati. interventi all’ospedale Bambin Gesù di Roma, che

G

6


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37

Nel giorno della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, papa Francesco ha offerto la pizza a 1.500 senzatetto giunti da tutta Italia, in prevalenza da dormitori gestiti dall’ordine delle suore fondato dalla santa albanese in India e oggi attivo in 139 Paesi del mondo. Nell’atrio dell’aula Paolo VI sono state servite oltre 3000 pizze, cucinate da pizzaioli campani, e come dolce la sfogliatella napoletana. Papa Francesco ha offerto il pranzo - a base di pizza napoletana - a 1500 persone in difficoltà nell’atrio dell’Aula Paolo VI. Gli invitati provenivano soprattutto dalle case delle Suore di Madre Teresa: da Milano, Bologna, Firenze, Napoli e da tutte le case di Roma. Il pranzo è stato servito da circa 250 Suore di Madre Teresa, 50 Fratelli della Congregazione maschile e da altri volontari. La pizza è stata preparata da una pizzeria napoletana con il proprio staff di circa 20 persone che ha portato in Vaticano 3 forni mobili.

NAPOLI. Ai poveri di Madre Teresa una pizza napoletana. E’ l’iniziativa del maestro pizzaiolo di Gragnano, Vincenzo Staiano, che per l’intera giornata di domani lavorerà, in via del tutto eccezionale, all’interno della Sala Nervi della Città del Vaticano. Offrirà pizze e panuozzi a circa duemila poveri invitati a pranzo da Papa Francesco in occasione della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta. “Abbiamo realizzato un forno con i colore della Santa Sede all’interno della Sala Nervi - racconta emozionato Vincenzo Staiano, proprietario della storica pizzeria “Zi Aniello” di Gragnano - Per noi è motivo di grande orgoglio poter aiutare, nel nostro piccolo, la missione di Papa Francesco a difesa degli ultimi”. Poi aggiunge. “In Vaticano siamo venuti già altre volte per manifestazioni di questo tipo, quando è possibile cerchiamo di dare una mano. A Napoli abbiamo anche realizzato un “forno della legalità” all’interno della fondazione di recupero minorile A’Voce d’è Creature; dove una volta ruggiva il leone del boss Raffaele Brancaccio oggi insegniamo a decine di ragazzi l’arte della pizza”. Qualche mese fa, nella pizzeria Zia Aniello, è arrivato a sorpresa anche il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe. “E’ venuto a ringraziarci e a benedire la nostra struttura - spiega Staiano - domani speriamo di poter incontrare e far assaggiare un nostro panuozzo anche a Papa Francesco”. ( La Repubblica, Napoi vincenzo rubano)

7


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37

Agricoltori di Cataloi ( anni ‘1930) ALINA DOROJAN (Doctor, Universitatea Roma Tre) Presente su :www.academia.edu

U

na grande parte di queste famiglie di rimpatriati si possono identificare grazie alle liste di leva militare esistente a Rovigo e Padova. Ciò dimostra che non

tutte le famiglie partite da Cataloi tra il 1940 e il 1941 siano state indirizzate verso la regione Lazio, ma parte di loro sono ritornate nelle località di origine dei loro genitori. Benché molti non abbiano creduto nella sopravvivenza della colonia di Cataloi a causa della pratica del rinnovo ricorrente del contratto d’affitto, alcuninon furono esentati della tentazione di partire per i nuovi territori proposti per loro dal Governo italiano. Nel periodo prima della prima guerra ci fu un tentativo dello Stato italiano di risolvere il problema della mancanza di terra dei cittadini italiani indirizzando l’emigrazione verso la Tripolitania e la Cirenaica. La proposta fu rivolta anche alle famiglie di Cataloi per cui all’inizio del maggio 1912 il funzionario del ministero italiano, Palma di Castiglione, tenne un discorso di fronte agi italiani di Cataloi per assicurare quelli che non avevano terra abbastanza della possibilità di riceverne sufficientemente in Tripolitania. Da Cataloi il commissario dell’emigrazione partì per Tulcea e Galaţi. Sembra che nessun italiano abbia dato corso all’invito delle autorità italiane. Durante tutto questo periodo di lunga residenza in Romania, gli italiani di Cataloi sono rimasti cittadini italiani, qualità di cui hanno beneficiato pure quelli nati in Romania. I giovani italiani di Cataloi si presentarono regolarmente per il servizio militare nelle località di origine dei loro genitori. Ad esempio, fino al 1912, 30 giovani effettuarono la leva militare. Due tra di loro, in età di 37 anni, parteciparono alle campagne di Eritrea mentre altri a quelle di Libia. Raymund Netzhammer Riguardo alle pratiche religiose della comunità si evidenzia come nel maggio 1918 i cattolici di Cataloi ricevettero la visita dell’arcive20.000 coloni italiani sbarcano a Tripoli scovo cattolico di Bucarest, Raymund Netzhammer. Il 12 maggio il vescovo amministro’ la Cresima a 122 bambini di cui la maggior parte fu italiana. Dopo il servizio, le ragazze del coro parrocchiale interpretarono con entusiasmo canzoni italiane allegre o serie mentre i ragazzi accompagnarono gli ospiti al momento della loro partenza dimostrando doti non comuni di galateo e gentilezza. Un’ altra visita fu fatta il 25 aprile 1922, all’arcivescovo Netzhammer e cresimò 90 bambini, segno che la popolazione italiana era ancora cospicua nel villaggio di Cataloi. 8


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37

I

l 12 settembre, però, è giorno speciale perché si celebra l’International Plastic Bag Free Day, cioè la Gior nata inter nazionale senza sacchetto in plastica: l’invito per quel giorno è di non accettare o usare sacchetti in plastica per trasportare i nostri acquisti, ma borse riutilizzabili. Molti già lo fanno, perché si sono posti questa semplice domanda: perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare anche cento anni? Il costo di pochi centesimi della busta di plastica corrisponde ad un prezzo molto caro che noi tutti paghiamo e pagheremo in futuro.

Sacchetti di plastica Ormai avrete probabilmente letto vari articoli sulla plastica e i suoi effetti sulla fauna e sull’ambiente, scritti dalla nostra divisione. Comunque, se vi servisse una rinfrescata di memoria, qui ci sono alcune statistiche riguardo agli effetti della plastica sull’ambiente: • In ogni paese vengono consumati circa 6 miliardi di sacchetti di plastica all’anno. • Il 10% della plastica prodotta ogni anno nel mondo finisce nell’oceano e il 70% di questa raggiunge il fondale marino dove non si decomporrà mai. • Ogni metro quadrato di oceano ha circa 46.000 pezzi di plastica galleggiante che vengono scambiati per cibo da alcuni mammiferi marini di passaggio. Altre creature, invece, vi rimarranno purtroppo intrappolate e affogheranno. • I sacchetti di plastica che sono sotterrati nelle discariche possono impiegare fino a 1.000 anni per decomporsi e, durante questo arco di tempo, sono sottoposti a fotodegradazione, un processo mediante il quale un oggetto (in questo caso la plastica) si decompone chimicamente mediante l’assorbimento della luce solare, contaminando quindi il suolo e le falde acquifere. • Secondo l’Agenzia statunitense per la Protezione dell’Ambiente (Environmental Protection Agency - EPA), “ogni anno negli Stati Uniti vengono utilizzati più di 380 miliardi di sacchetti di plastica. Di questi, 100 miliardi circa sono sacchetti per la spesa, che ai rivenditori costano intorno ai 3 miliardi di euro all’anno”. • Per la produzione di sacchetti di plastica sono inoltre utilizzate tonnellate di petrolio, che contribuiscono ulteriormente al già esistente problema dei gas serra. Ovviamente, i sacchetti di plastica sono la scelta peggiore al supermercato, a causa delle numerose ripercussioni che hanno sull’ambiente.

Invenzione dei sacchetti di plastica L'invenzione del sacchetto di plastica è attribuita all'ingegnere svedese Sten Gustaf Thulin Il primo sacchetto di plastica risale ai primi anni '50, ma era diverso: i manici venivano applicati in una lavorazione successiva ed era di una plastica differente e più pesante. Il modello che conosciamo oggi è stato inventato da un ingegnere svedese e risale al 1965. Dalla Svezia, per lungo tempo monopolista, grazie al brevetto della Celloplast, il sacchetto di plastica approda negli Stati Uniti quando la compagnia petrolifera Mobil supera il brevetto della Celloplast. Oltreoceano, anche grazie ai costi elevati della carta, la canottiera si trasforma in un incubo dal momento in cui si diffonde l'idea “vincente” di utilizzarla alle casse dei supermercati in sostituzione del sacchetto di carta. La pervasività, e i danni, in tutto il mondo iniziano a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta 9


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37 LITURGIA EUCARISTICA LETTURE: Es 32,7-11.13-14 Sal 50 1Tm 1,12-17 Lc 15,1-32 C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A. Amen C. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito. C. Dio ci aspetta ogni volta che ci allontaniamo dal suo amore. Presentiamoci a lui desiderosi del suo perdono. Riconosciamo il nostro peccato e la nostra infedeltà. Breve pausa di riflessione personale Signore, che vai in cerca della pecora perduta, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, che ci hai rivelato la misericordia del Padre, abbi pietà di noi. Cristo, pietà. Signore, che ti rallegri per ogni peccatore che torna a te, abbi pietà di noi. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. GLORIA a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. O Dio, che per la preghiera del tuo servo Mosè non abbandonasti il popolo ostinato nel rifiuto del tuo amore, concedi alla tua Chiesa per i meriti del tuo Figlio, che intercede sempre per noi, di far festa insieme agli angeli anche per un solo peccatore che si converte. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Dal libro dell’Esodo In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”». Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione». Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”». Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE R. Ricordati di me, Signore, nel tuo amore. Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. R/. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. R/. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R/. Seconda Lettura Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo Figlio mio, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecuto-

10

re e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù. Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo R. Alleluia,Alleluia Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione . Alleluia VANGELO C. Il Signore sia con voi A. E con il tuo spirito. C. Dal Vangelo secondo Luca A. Glora a te o Signore A. In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37 Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Fratelli e sorelle, la Parola del Signore ci ha ricordato che Dio è sempre pronto ad esaudire le suppliche di quanti, col cuore pentito, si rivolgono a lui. Preghiamo insieme dicendo: Salvaci, Signore, con il tuo amore. Per la Chiesa chiamata a portare il soccorso alla pecorella smarrita: perché sia sempre sollecita verso i peccatori, preghiamo. Perché il mondo della scuola si impegni a costruire una cultura di pace e di rispetto per la vita umana, preghiamo. Per quanti operano nella Catechesi e nella scuola: perché collaborino con i genitori nell’opera di formazione umana e cristiana, preghiamo. C. O Dio, ricco di misericordia e di perdono, tu che non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva, aiutaci a superare questi momenti bui e luttuosi perché non abbiamo a perdere la speranza di un mondo di pace

già agli albori di un nuovo millennio. Per Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Accogli con bontà, Signore, i doni e le preghiere del tuo popolo, e ciò che ognuno offre in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore . A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. È’ cosa buona e giusta. C È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella tua misericordia hai tanto amato gli uomini da mandare il tuo Figlio come Redentore a condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione umana. Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio; e in lui, servo obbediente, hai ricostruito l'alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l'inno della tua lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli.

11

A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C La potenza di questo sacramento, o Padre, ci pervada corpo e anima, perché non prevalga in noi il nostro sentimento, ma l'azione del tuo Santo Spirito. Per Cristo nostro Signore. C. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


Adeste 20162016 - 5°/37 5°/ 37 aver difeso strenuamente la sua fede. Il 25 maggio 2013, a Palermo, verrà ufficialmente dichiarato "beato" per volere di papa Francesco.

mercoledĂŹ 15 settembre 1993

Assassinio di don Puglisi: ÂŤVi aspettavoÂť. Con queste parole, accompagnate dal suo sorriso di uomo mite, don Pino Puglisi si rivolge ai suoi carnefici che sparandogli alla nuca lo assassinano davanti alla sua abitazione, intorno alle 20,45 di mercoledĂŹ 15 settembre.

Le indagini, condotte sulla base delle rivelazioni del pentito Salvatore Grigoli - uno dei killer di don Puglisi - porteranno alla condanna all'ergastolo degli esecutori materiali e dei mandanti riconosciuti nei fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, boss del quartiere Brancaccio. La vicenda del prete palermitano ha ispirato il film Alla luce del sole, uscito nel 2005,

Un anno dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, la mafia si libera cosĂŹ di un altro “pericolosoâ€? avversario che, armato soltanto del Vangelo e di una sconfi- con protagonista il noto attore Luca Zingaretti. nata fede in Dio, aveva cercato di fare breccia nei cuori della gente, in special modo dei ragazzi, per allontanarli dalla sfera d’influenza di cosa nostra. Cuore di questo mirabile impegno era il centro Padre Nostro, or ganizzato pr esso la par r occhia di San Gaetano, nel quartiere Brancaccio. Figlio di un calzolaio e di una sarta, don Puglisi guidava dal 1990 la parrocchia del quartiere dov'era nato e qui aveva deciso di dimostrare con tutte le sue forze l'incompatibilitĂ tra la fede cristiana e la cultura mafiosa. Un grande merito che gli verrĂ riconosciuto nel 2012 da Benedetto XVI, il quale ne annuncerĂ la successiva beatificazione (primo martire della Chiesa, vittima di mafia) riconoscendone il martirio subito per

I SANTI DELLA SETTIMANA 11

D

s. Proto e Giacinto

12 L

ss. Nome di Maria

13 M

s.Giovanni Crisostomo

14 M

s. Esaltazione d. S.Croce

15 G

B.V. Maria Addolorata

16

s. Cornelio e Cipriano

17 S

s. Roberto Bellarmino

C6 7: Chiesa romano-cattolica dei Piaristi. Strada Universitatii nr. 5, conosciuta anche come „Biserica Universitatii� din ClujNapoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: veresstelian@yahoo.com Domenica alle ore 12,00

B : Preasfantul Mantuitor (Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balcescu, nr. 28, sector 1, BucureĹ&#x;ti tel./ fax: 021-314.18.57, don Roberto *°* Polimeni, Tel:0770953530 A69 I 6* : Domenica ore 11:00 mail: polimeni.roberto@yahoo.com; polimeni.rober to70@gmail.com; Tel 0040 756066967. Trasmessa nella Chiesa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. in diretta su www.telestartv.ro 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262 Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul *°* "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari. T*;* < : Chiesa Sfanta Fecioara Maria Regi*°* I *: Cattedrale "vecchia" IaĹ&#x;i - Adormirea Maicii na Timisoara II (Fabric). Str Stefan Cel Mare 19. Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: Domenica Domenica ore 18:00. ore 11,00 Monastero S. Luigi Orione –Iasi, Don Janos Kapor Tel 0788 811266 Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 M ail: Mail:parohiafabric@googlemail.com Alelembo73@gmail.com *°*

*°*

12


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.