Adeste 50 domenica 11 dcembre 2016c

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Adeste 2016- 5°/50 Hey...non giocate con le palle dell’albero che quelle si rompono !” E così. dopo 11 mesi separati nel sacco di juta, il massaio con la massaia si riabbracciarono stretti-stretti. Il pizzaiolo napoletano riprese a patteggiare il prezzo della pizza al metro col banchiere israeliano. Il suonatore di flauto si ritrovò accidentalmente dietro al muretto del muratore. “ Hey....fai attenzione” - urlò al Barbuto “questo mi vuole murare vivo!” Il Barbuto lo salvò in extremis. Il fornaio tunisino tornò a sudare accanto al mulino olandese. Il mugnaio si era perso ad inseguire le oche tra le mura del palazzo veneziano in rovina. Il macellaio, dallo sguardo torvo ed il grembiule pieno di sangue, stava già arrotando la mannaia.

DAL SACCO DI JUTA Oooooooh...... finalmente usciamo dal sacco, chiosò l'asino rallegrandosi mentre si stropicciava gli occhi sorpresi da una pallida luce invernale. "Hai visto com’è invecchiato?" - disse il bue stretto tra le due grosse dita del Barbuto. "E già, ogni anno che passa è sempre più rugoso” - replicò la pecorella mentre stava masticando il muschio che il Barbuto aveva appena preso nel sottobosco. "Venite a mangiare, è umido e profuma di fresco" - disse a tutti gli altri ovini bianchi e neri del gregge. Intanto il pastore di plastica con pantaloni blu e gilet rosso, cadeva malamente con la sua pecorella a tracolla. Ma è un pastore di plastica e i pastori di plastica non imprecano mai. "Guarda lassù come è bella la carta blu che ha messo in cielo " commentò sorridendo il bue che si ritrovò con un angelo col flauto fra le zampe. Fecero capolino anche i Re Magi, già seduti sui cammelli: “ciao ragazzi, vi dobbiamo già salutare, chissà quanto ci farà galoppare quest’anno! Ma dove ci porta? Dopo il ponte col fiume di carta stagnola ?!? E vabbè....ciaoooo ragazziiiiii, c i vediamo all’Epifania.

Il mendicante riapriva una vecchia discussione filosofica con il monaco francescano sulla 'fuggevolezza' della vita. La vecchia si mise a filare in mezzo al ponticello e, come al solito, da lì non ci poteva più passare nessuno. La bella zingara con gli orecchini smeraldo leggeva il futuro allo zoppo con la stampella. L’anno scorso gli si era rotta pure quella, ma la zingara non lo aveva previsto. Il Barbuto gliela aveva sostituita col prosciutto all’osso della decorazione della macelleria. Un poco di colla e via. La lavandaia coi seni grossi e tondi civettava di nuovo col tipo che vendeva i meloni, pure quelli grossi e tondi. Una banda di musicanti keniani, neri -neri, coi turbanti, corni, piatti e tamburi scendevano giù dalla collina di cartapesta. 2


Adeste 2016- 5°/50 Una tavola fu presto imbandita con la tovaglia a quadretti bianca e rossa e polli arrosto, uva e prosciutti proprio davanti all’osteria. Due vecchiette con gli scialli stavano giocando a carte. Un giovane portava un fascio di legna seguito dal suo cane ed i bambini si divertivano a passargli davanti giocando col cerchio. Era un gran vocio, vecchi amici si ritrovavano dopo un anno di juta, nessuno si era rovinato, nessuno si era ammuffito. Erano tutti pronti a far festa. Il Barbuto cercava ancora nel sacco gli altri personaggi, ma decise di appendere per primi tutti gli angeli annunciatori, quello che suona il flauto, quei due che tengono il bando pubblicitario sopra la capanna, quello che suona il liuto, quello che sembra una femmina. Bene, c’erano tutti. Il Barbuto guardò per bene se stavano tutti lì, tutti in piedi (tranne lo zoppo con la gamba di prosciutto). Era giorno, ma accese le luci intermittenti dell’alberello.

culla del Bambino Gesù. Ora mancava solo Lui, ma il Barbuto aspettava sempre la notte di Natale per completare il suo presepe. Guardò soddisfatto un'ultima volta. Allontanò un maiale distratto che si era avvicinato troppo al macellaio con lo sguardo torvo e poi indossò la giacca rossa e uscì a prendere un po' di legna per il fuoco. Tutti ripresero a far festa. Tutti tranne il bue che bisbigliava incazzato all’asino: “quest’anno faremo di nuovo la fame… ma guarda ‘sti due che arrivano ogni anno per ultimi, fanno tanta scena e poi per un mese si mettono qua davanti, in mezzo a guardare fissi quella paglia tanto bella, pulita, profumata, fino a Natale …. e noi con la fame che abbiamo… sai che ti dico? Vedrai che sbuffate di caldo farò quest’anno se non mangeremo subito. Col fiato farò una sauna al Bambino Gesù. Gli farò proprio una bella cottura a vapore!" La Madonna si girò verso il bue, era più dolce che mai. Lui l’aveva sempre vista di spalle. Mamma quant’è bella pensò il bue….. è incantevole. Lei aprì per la prima volta quella boccuccia a fragola e disse al bue indicando la culla: “Hai fame? Vieni c’è paglia fresca, vuoi favorire? Non ti preoccupare per Gesù tanto mo' che arriva, quello già sa fare il miracolo del vino e moltiplicare pane e i pesci. Con lui di fame non si muore! Se condividiamo ce n’è per tutti…vero Giuseppe?” Ma Giuseppe ancora guardava trasognato. “Oh.... Peppuccio, sveglia e smettila di guardarmi con quegli occhi da pesce fritto, dai aggiungi un posto a tavola, sposta un po' la seggiola e starai più comodo anche tu! “

Oh........meraviglia! C'erano luci e ghirlande nuove. E c’era anche la musica, dolce, ammaliante, come campanelline lontane e poi dalla musica si passava ai canti natalizi veri. Bravo il Barbuto, bel lavoro! Un po' di modernità. Si guardavano tutt'intorno … le lucine dell’osteria ed anche quelle della casa del nobile del paese erano nuove. Il Barbuto aveva messo una minuscola lampadina blu sotto il ponte ed ora la carta stagnola pareva un fiume vero. Anche gli angeli si misero a cantare e suonare. Il vinaio riempì i vasi dei suoi commensali. Le oche smisero di zampettare appresso al mugnaio. Sembravano tutti stupiti, meravigliati e contenti. Il Barbuto fece due passi indietro per ammirare l’insieme. Si accese la pipa e sorrise. Ecco era tutto pronto. C’erano quasi tuttl. Riprese il sacco di juta e ci infilò dentro tutto il braccio. Maria e Giuseppe uscirono assieme. Tutti si zittirono religiosamente mentre il Barbuto disponeva delicatamente Giuseppe e poi Maria davanti alla paglia della 3


Adeste 2016- 5°/50 Cari fratelli e sorelle! "Gaudete in Domino semper – Rallegratevi nel Signore sempre" (Fil 4, 4). Con queste parole di san Paolo si apre la santa Messa della III Domenica di Avvento, che perciò è chiamata domenica "gaudete". L'Apostolo esorta i cristiani a gioire perché la venuta del Signore, cioè il suo ritorno glorioso, è sicuro e non tarderà. La Chiesa fa proprio questo invito, mentre si prepara a celebrare il Natale e il suo sguardo si dirige sempre più verso Betlemme. In effetti, noi attendiamo con speranza certa la seconda venuta di Cristo, perché abbiamo conosciuto la prima. Il mistero di Betlemme ci rivela il Dio-con-noi, il Dio a noi prossimo, non semplicemente in senso spaziale e temporale; Egli ci è vicino perché ha "sposato", per così dire, la nostra umanità; ha preso su di sé la nostra condizione, scegliendo di essere in tutto come noi, tranne che nel peccato, per farci diventare come Lui. La gioia cristiana scaturisce pertanto da questa certezza: Dio è vicino, è con me, è con noi, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, come amico e sposo fedele. E questa gioia rimane anche nella prova, nella stessa sofferenza, e rimane non in superficie, bensì nel profondo della persona che a Dio si affida e in Lui confida. Alcuni si domandano: ma è ancora possibile oggi questa gioia? La risposta la danno, con la loro vita, uomini e donne di ogni età e condizione sociale, felici di consacrare la loro esistenza agli altri! La beata Madre Teresa di Calcutta non è stata forse, nei nostri tempi, una testimone indimenticabile della vera gioia evangelica? Viveva quotidianamente a contatto con la miseria, il degrado umano, la morte. La sua anima ha conosciuto la prova della notte oscura della fede, eppure ha donato a tutti il sorriso di Dio. Leggiamo in un suo scritto: "Noi aspettiamo con impazienza il paradiso, dove c'è Dio, ma è in nostro potere stare in paradiso fin da quaggiù e fin da questo momento. Essere felici con Dio significa: amare come Lui, aiutare come Lui, dare come Lui, servire come Lui" (La gioia di darsi agli altri, Ed. Paoline, 1987, p. 143). Sì, la gioia entra nel cuore di chi si pone al servizio dei piccoli e dei poveri. In chi ama così, Dio prende dimora, e l'anima è nella gioia. Se invece si fa della felicità un idolo, si sbaglia strada ed è veramente difficile trovare la gioia di cui parla Gesù. È questa, purtroppo, la proposta delle culture che pongono la felicità individuale al posto di Dio, mentalità che trova un suo effetto emblematico nella ricerca del piacere ad ogni costo, nel diffondersi dell'uso di droghe come fuga, come rifugio in paradisi artificiali, che si rivelano poi del tutto illusori. Cari fratelli e sorelle, anche a Natale si può sbagliare strada, scambiare la vera festa con quella che non apre il cuore alla gioia di Cristo. La Vergine Maria aiuti tutti i cristiani, e gli uomini in cerca di Dio, a giungere fino a Betlemme, per incontrare il Bambino che è nato per noi, per la salvezza e la felicità di tutti gli uomini. (Angelus 16 Dicembre 2007– Papa Benedetto XVI) 4


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Adeste 2016- 5°/50 ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del C. Nel nome del Padre e del Fi- muto. Ci sarà un sentiero e una glio e dello Spirito Santo. strada A. Amen e la chiameranno via santa. Su di C. La grazia del Signore nostro essa ritorneranno i riscattati dal Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre Signore e verranno in Sion con e la comunione dello Spirito Santo giubilo; felicità perenne siano con tutti voi. splenderà sul loro capo; gioia e A. E con il tuo spirito. felicità li seguiranno e fuggiranno C. Per lasciarci afferrare dal tristezza e pianto. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. Signore Gesù che ci è vicino e vuole venire ad abitare nei nostri SALMO RESPONSORIALE cuori, e per non averlo riconoR. Vieni, Signore, a salvarci. sciuto nelle tante gioie quotidiane Il Signore rimane fedele per chiediamo perdono. sempre rende giustizia agli opBreve pausa di riflessione personale pressi, dà il pane agli affamati. Il Confesso a Dio onnipotente e a Signore libera i prigionieri. R. voi, fratelli, che ho molto pecIl Signore ridona la vista ai cato in pensieri, parole, opere e ciechi, il Signore rialza chi è caomissioni, per mia colpa, mia duto, il Signore ama i giusti, il colpa, mia grandissima colpa. Signore protegge i forestieri. R. E supplico la beata sempre verEgli sostiene l’orfano e la gine Maria, gli angeli, i santi e vedova, ma sconvolge le vie dei voi, fratelli, di pregare per me malvagi. Il Signore regna per il Signore Dio nostro. sempre, il tuo Dio, o Sion, di C. Dio Onnipotente abbia mi- generazione in generazione. R. sericordia di noi, perdoni i nostri Seconda Lettura peccati e ci conduca alla vita eter- Dalla lettera di san Giacomo na. apostolo A. Amen. Siate costanti, fratelli miei, fino Signore, pietà. Signore, pietà. alla venuta del Signore. Guardate Cristo, pietà. Cristo, pietà. l’agricoltore: egli aspetta con Signore, pietà. Signore, pietà. costanza il prezioso frutto della COLLETTA terra finché abbia ricevuto le priC. Sostieni, o Padre, con la for- me e le ultime piogge. Siate za del tuo amore il nostro cammi- costanti anche voi, rinfrancate i no incontro a colui che viene e fa' vostri cuori, perché la venuta del che, perseverando nella pazien- Signore è vicina. Non lamentatevi, za, maturiamo in noi il frutto della fratelli, gli uni degli altri, per non fede e accogliamo con rendimen- essere giudicati; ecco, il giudice to di grazie il vangelo della gioia. è alle porte. Fratelli, prendete a Per il nostro Signore Gesù Cristo, modello di sopportazione e di A. Amen costanza i profeti che hanno LITURGIA DELLA PAROLA parlato nel nome del Signore. Prima Lettura Parola di Dio. Dal libro del profeta Isaia A. Rendiamo grazie a Dio Si rallegrino il deserto e la terra Canto al Vangelo arida, esulti e fiorisca la steppa. Alleluia,Alleluia Come fiore di narciso fiorisca; sì, Lo Spirito del Signore è sopra di canti con gioia e con giubilo. Le è me, mi ha mandato a portare ai data la gloria del Libano, lo splen- poveri il lieto annuncio. Alleluia dore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. C. Il Signore sia con voi Dite agli smarriti di cuore: A. E con il tuo spirito. «Coraggio, non temete! Ecco il C. Dal Vangelo secondo Matteo vostro Dio, giunge la vendetta, la A. Gloria a te o Signore

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Dal vangelo secondo Matteo In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha


Adeste 2016- 5°/50 parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Rinvigoriti dalla Parola di Dio, che ci ha garantito il suo amore e l’offerta della salvezza, preghiamo il Padre perché ci renda capaci di cogliere i segni della sua presenza nella nostra vita, impegnata in un continuo cammino di conversione. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore. 1. Perché la Chiesa non cessi di annunciare con gioia la venuta del Signore, che ridona speranza all’umanità smarrita, sfiduciata e stanca. Preghiamo. 2. Per coloro che lavorano in difesa dei poveri e degli emarginati, perché il Signore li ricolmi di grazie e di consolazioni, rendendoli perseveranti anche nelle inevitabili difficoltà. Preghiamo. 3. Per coloro che vacillano nella fede, perché non cessino di meditare la Parola e si aprano ad esperienze intense di crescita spirituale e di conversione. Preghiamo. 4. Perché tra gli adulti nella fede siano sempre più numerosi coloro che si propongono come guide spirituali, accompagnando nel cammino di fede quanti sono in ricerca o nel dubbio. Preghiamo. 5. Per la nostra comunità, perché la venuta del Signore ci trovi vigilanti nella preghiera, operosi nella carità e annunciatori della salvezza a quanti incontriamo sul nostro cammino. Preghiamo. C. Donaci, o Padre, il desiderio di ascoltarti sempre e di cercarti con cuore sincero, perché in tal modo la tua Parola trasformerà le nostre vite e ci renderà capaci di fare il bene. Te lo chiediamo per Cristo, nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente.

A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Sempre si rinnovi, Signore, l'offerta di questo sacrificio, che attua il mistero da te istituito, e con la sua divina potenza renda efficace in noi l'opera della salvezza. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. È’ cosa buona e giusta. C È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l'inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Egli fu annunziato da tutti i profeti, la Vergine Madre l'attese e lo portò in grembo con ineffabile amore, Giovanni proclamò la sua venuta e lo indicò presente nel mondo. Lo stesso Signore, che ci invita a preparare il suo Natale, ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli e ai santi, con voce unanime proclamiamo l'inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. DOPO LA CONSACRAZIONE C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPOLAPREGHIERAEUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri de-

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bitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C O Dio, nostro Padre, la forza di questo sacramento ci liberi dal peccato e ci prepari alle feste ormai vicine. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


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S.Damaso I

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B.V. di Guadalupe

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S. Lucia

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S.Giovanni della Croce

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S. Candido

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S.. Adelaide

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S. Giovanni da Matha -

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