Adeste 52 domenica 25 dicembre 2016c

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Cari Amici “italo-rumeni”

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ranti magari di chi ci è accanto e davvero non ha nulla. Ma quindi veniamo a noi è per questo che ti sto scrivendo no? Io desidererei riacquistare un po’ più di gioia di vivere, perché mi sembra che un po’ me la sono persa per strada…, strada facendo. Vorrei riacquistare un po’ più di fiducia nel prossimo, perché per la paura di prenderlo in tasca, anche se poi spesso è vero, l’ho lasciata andare strada facendo a fare compagnia alla gioia di vivere. Beh vorrei anche riacquistare un po’ di linea, perché anche lei mi sembra che piano piano stia scappando via per andare ad inseguire quelle altre due. Vorrei che ci fosse più armonia nella mia famiglia e, che non fosse sempre un dramma esprimere il proprio pensiero e che il bene che provo fosse condiviso con le persone a me care. Spero che tutti questi miei desideri non ti sembrino troppi, perché in realtà io ne avrei altri. Sai detto in confidenza, qualche ideuccia ce l’avrei ancora, ad esempio potresti convincere il mio fidanzato a regalarmi un anello di brillanti con annessa richiesta di matrimonio, ma so che non devo esagerare, quindi rinuncio all’anello per tenermi il bene che mi vuole. Ma non ho ancora finito, sarebbe così bello che ci fosse la pace nel mondo, che le nazioni si cimentassero davvero a far sparire l’inquinamento, le armi e l’odio. Studiamo soluzioni per trovare modi di vivere nello spazio, ma non troviamo il modo di risolvere la fame nel mondo o il modo di far arrivare l’acqua e quindi il benessere nelle popolazioni più povere, mentre nel frattempo gli rubiamo tutte le risorse a loro disposizione, per lasciarli nella miseria più nera. Hai ragione forse sto divagando, tu porti regali, mica fai miracoli o perlomeno non così grandi, quelli li dovremmo fare noi uomini se ci volessimo bene. Grazie so che leggerai la mia letterina.

si

lo so che sono un po’ cresciuta per scriverti, ma non è colpa mia se una letterina non te l’ho mai mandata, eppoi sognare non è ancora gratis? Quando ero piccola nessuno mi ha mai parlato della tua esistenza, sapevo che i miei amici ricevevano dei regali, ma io non ne ricevevo mai, anche se ti devo confessare che mi sarebbe piaciuto. Il regalo a Natale secondo la mia famiglia era che stavamo tutti insieme a mangiare le lasagne e i “purciadduzzi”, che sono dolci tipici ricoperti col miele e le codette. La mamma di solito mi cuciva un vestito nuovo, che io sfoggiavo quando andavo alla messa la mattina, perché c’era differenza tra il vestito della domenica e i vestiti per tutti i giorni e mi diceva che mi doveva bastare come regalo. Man mano che sono cresciuta non ho fatto più caso ai regali non ricevuti; magari all’inizio, mi meravigliavo che la mia famiglia non apprezzasse il fatto che io potessi fargli qualche regalo e che, trovavano abbastanza inutili quei doni. Che vuoi farci, ognuno ha il proprio vissuto e io non posso mettermi nella testa di altri per capire cosa c’è dentro. Gli anni sono passati e lo spirito del Natale s’è perso un po’ perché ci siamo tutti allontanati, spostandoci in varie parti del mondo, un po’ perché tutti abbiamo pensato sempre più ad avere e ad accumulare, un po’ per spirito di protezione o di egoismo, ci siamo sempre di più fatti gli affari nostri. Oggi siamo tutti un po’ più ciechi e vediamo solo quello che vogliamo vedere, preoccupati da tutto ciò che non possiamo avere, noncu6


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S. NATALE

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S. STEFANO

27

S. Faniglia di Nazareth

28

SS. Innocenti Martiri

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S. Tommaso Becket

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S. Ruggero

31

S. Silvestro I papa -

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