Adeste nr 17 domenica 23 aprile 2017c

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Il Milite Ignoto, soldato sconosciuto, simbolo di tutti i caduti d’Italia in tutte le guerre.

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Il Milite Ignoto, soldato sconosciuto, simbolo di tutti i caduti d’Italia in tutte le guerre.

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Una bella storia nata durante la seconda guerra mondiale

QUI E’ LAMB HOLM

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LETTERA DAL CARCERE/ Guido, ergastolano: figlia mia, perdonami, possiamo resuscitare

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giornale ti conoscono?". Il mio tenere ancora tutti lontano non mi ha mai permesso di farmi conoscere completamente dalla mia famiglia, ancora una volta non sono stato capace di chiedere aiuto a mia mamma, la donna che come mi dice don Marco mi conosce da nove mesi prima di tutti.

asqua è una storia per me iniziata anni fa. Come tanti bambini ero molto tranquillo, mio papà e mia mamma mi hanno sempre saputo trasmettere il loro amore. Poi si cresce, si inizia ad affrontare i primi problemi: i figli non sono tutti uguali, alcuni hanno più difficoltà, più problemi, un contatto diverso con la vita, quindi inevitabilmente i genitori cercano di aiutare questi, pensando che il più tranquillo non ha difficoltà. È un errore che ho fatto io da bambino, che ripeto con mia figlia oggi: non ho saputo chiedere aiuto, non l'ho fatto per orgoglio, mi sono chiuso in me stesso pensando che il mio papà e la mia mamma volessero più bene ai miei fratelli. Mia zia Palma cercava di insegnarmi l'amore di Gesù: trascorrevo molto tempo con lei, aveva la mia stessa passione per la natura. La perdita di mia zia, del mio papà, di mio fratello sono stati il mio buio: mi hanno portato a pensare che il male si fosse impossessato di me. Seguire quel male mi permetteva di non pensare al dolore che provavo, non vivere i ricordi belli che mi avevano lasciato. Non ho più permesso a nessuno di entrare nella mia vita, nel mio modo di affrontare la vita, nel mio male: ero diventato un uomo senza più sentimenti, senz'anima, pensavo che il male era nato con me.

I miei primi tredici anni di detenzione sono stati molto difficili, non è stato facile per chi mi voleva bene starmi vicino. Il mio proteggermi da questo luogo non mi ha nemmeno permesso di accorgermi che mia figlia aveva le mie stesse difficoltà, aveva bisogno del suo papà. Ero preso dal mio sentirmi vittima, senza capire che la prima vera vittima del mio passato è proprio lei: mia figlia! Arrivato in carcere a Padova, ho incontrato persone diverse, modi di guardare diversi. Quello che ero un tempo non mi permetteva di guardare l'altro con fiducia: la fiducia, poi, nel mio mondo non aveva nessun senso. Ho iniziato a lavorare: lo facevo per quasi tutto il giorno, ero convinto che in quel modo stessi iniziando a trovare il mio posto nel mondo, nel mondo da dove continuamente scappavo. In quel luogo stavo imparando a dare fiducia alle persone, all'uomo, credevo che il mio servizio per gli altri potesse ripagare in parte quello che avevo rubato.

Il mio modo di guardare alla vita mi aveva portato ad affrontare scelte che per tanti erano difficili, per me semplicissime. Di quarantaquattro anni, sedici ne ho trascorsi in carcere: sono un ergastolano. Perché sono un ergastolano? Per il semplice motivo che non ho mai pensato alla mia condanna negli ultimi quindici anni. Ricordo il viso di quando la prima volta mia mamma mi è venuta a trovare in carcere, quella sua prima frase: "Queste persone che parlano di te sul

Poi mi è sempre capitato che nella mia vita succeda qualcosa che mi ributta nuovamente il mio passato in faccia, che mi ricorda chi sono stato: vengo tradito dalle stesse persone a cui ho dato quella fiducia che non ho mai avuto! È stato un brevissimo periodo buio, un mio piccolo venerdì santo, dal quale sono riuscito a capire che in effetti non ero stato tradito, ma semplicemente ero stato scelto da quel Qualcuno che mi amava esattamente per quello che ero, non per 6


Adeste 17/2017 anno 6° quello che sognava io diventassi. La mia vera Pasqua è iniziata lì, ancora col sedere per terra: ho iniziato un cammino fatto di vera bellezza, quella bellezza dalla quale mi lascio giudicare perché non giudica come facciamo noi umani. Mi rendo conto di alcune parole che il mio amico don Marco ripete molto spesso: "Il vero miracolo non è credere alla resurrezione dei morti ma a quella dei viventi". Adesso riesco a capire perché la mia mamma piange quando viene a trovarmi, nonostante le ripeta che deve piangere per i suoi morti, non per i suoi vivi.

piedi. Avrei voluto stringere forte il mio prete e dargli un bacio per quello che mi aveva appena fatto: non mi era mai capitato di sentirmi un apostolo! Non si era servito di me, mi aveva servito: ho capito dove si assiste allo spettacolo bellissimo che è la resurrezione dei vivi. Che le persone non ci deludono: più semplicemente bisogna amarle per far capire loro che l'altro va guardato dal basso in alto. Da ragazzo ho tradito la famiglia dimenticando la bellezza che mi avevano insegnato. Ho pensato che la morte dei miei cari fosse il male: quello era solo il dolore. La morte era quella che io avevo dentro. In questa Settimana Santa ho iniziato ad assistere alla resurrezione di me stesso. E guardando questo spettacolo provo tantissimo dolore quando penso a mia figlia: sento di averle tolto la sua età, il suo papà. Capisco che il mio scappare non le ha permesso di vivermi. Ho iniziato a pregare che un giorno possa riuscire a perdonare il papà: "Ti chiedo scusa: ero morto e non mi rendevo nemmeno conto". Risusciteremo.

All'inizio non capivo tutto questo. Giovedì scorso, nella chiesa del nostro carcere, stavamo cantando il mio santo preferito, nel quale si dice: "Canto la mia vita, Signore, un canto imparato da te". Il mio triduo pasquale è riconoscere nella mia vita la presenza di questo tipo strano, Gesù. Strano perché ha avuto la pazienza di aspettarmi per quarantatré anni prima che andassi da Lui. Strano perché qualche giorno fa — era l'anniversario di papà, morto ammazzato — ha pregato con me, perché la morte di papà fosse la mia rinascita. Strano perché oggi mi ha ridato tantissimi ricordi dei miei cari e quindi mi permette di tenerli in vita, di farli conoscere a tanti che non hanno avuto questa occasione, di non farli morire come un tempo sognavo. Strano perché mi ha fatto capire che il tradimento di qualche amico qui dentro non era un Suo dispetto ma la sua strategia per portarmi veramente a Lui. Il Giovedì santo, poco prima dell'inizio della messa, mi hanno chiesto di sedermi in prima fila in chiesa: non capivo il perché. Dopo l'omelia mi è stato chiesto di togliermi le scarpe, le calze: mi sono sentito a disagio nel vedere che Gesù, nascosto in quel farabutto di don Marco, mi lavava i piedi. I piedi, poi: la parte più sporca della mia persona. Gesù si è inginocchiato di fronte a me, ha lavato, asciugato, accarezzato, baciato i

Giovedì mi hanno lavato i piedi, venerdì mi sono messo in fila per baciare la croce. In mezzo alla sofferenza, ho trovato dei cirenei: quanto mi piace quella figura. I miei si chiamano don Matteo, Marco più tanti nomi anonimi che tengo in silenzio nel mio cuore. Per tutto sabato ho pensato e atteso la Pasqua. E' la prima volta che penso ad una cosa a cui non avevo mai pensato: che il Crocifisso sia morto per aiutarmi a risorgere dal male. Sono senza parole.

Guido, ergastolano (Parrocchia del carcere "Due Palazzi" di Padova) 7


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ommaso vuole delle garanzie, ed ha ragione, perché se Gesù è vivo, cambia tutto. Tommaso sperimenta la fatica di credere, come noi. Eppure in nessuna parte del Vangelo è detto che la fede senza dubbi, granitica, sia più sicura e affidabile della fede intrecciata alle domande (anzi la prima parola di Maria non è un «sì», è invece una domanda... come è possibile che io diventi madre? Non esiste fede esente da domande e da dubbi. Tommaso però, pur dissentendo dagli altri apostoli, non abbandona il gruppo, rimane e il gruppo, a sua volta, non lo esclude. Modello per le nostre assemblee: quando i dubbi sorgono, quando situazioni difficili o errori della comunità ti scoraggiano, non andartene, non isolarti, non sentirti escluso, resta all'interno della comunità. Non stancarti di porre le tue domande: qualcuno, custode della luce, ti porterà la risposta. Otto giorni dopo venne Gesù... Mi conforta pensare che se trova chiuso, Gesù non se ne va; se tardo ad aprire, otto giorni dopo è ancora lì. Venne Gesù... e disse a Tommaso. Gesù viene, non per essere acclamato dai dieci che credono, ma per andare in cerca proprio dell'agnello smarrito, lascia i dieci al sicuro e si dirige verso colui che dubita: Metti qua il tuo dito, stendi la tua mano, tocca! A Tommaso basta quel gesto. Colui che tende le mani verso di te, voce che non ti giudica ma ti incoraggia e ti chiama, corpo offerto ai dubbi dei suoi amici, è Gesù. Non ti puoi sbagliare! C'è un foro nelle sue mani, c'è un colpo di lancia nel suo fianco, sono i segni dell'amore, che Gesù non nasconde, anzi, quasi esibisce: il foro dei chiodi, toccalo; lo squarcio nel costato, puoi entrarci con una mano; piaghe che non ci saremmo aspettati, pensavamo che la Risurrezione avrebbe rimarginato per sempre le ferite del venerdì santo. E invece no. L'amore ha scritto il suo racconto sul corpo di Gesù con l'alfabeto delle ferite. Indelebili ormai, proprio come l'amore. Ma dalle piaghe aperte non sgorga più sangue, bensì luce e misericordia. E nella mano di Tommaso, che trema, ci sono tutte le nostre mani. Tommaso passa dall'incredulità all'estasi: Mio Signore, mio Dio. Mio come lo è il respiro e, senza, non vivrei. Mio come lo è il cuore e, senza, non sarei. La vitalità di Dio mi è compagna, l'avverto, energia che sale, si dilata dentro, dà appuntamenti, mette gemme di luce, mi offre due mani piagate perché ci riposi e riprenda fiato e coraggio. E dico a me stesso: Io appartengo a un Dio vivo, non a un Dio compianto. E questa parola mi è di dolce, fortissima compagnia. Io appartengo a un Dio vivo! (Omelia 1.5.2011)

FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA

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Adeste 17/2017 anno 6° te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli

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C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE

ATTO PENITENZIALE

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. C. Amen. Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà.

GLORIA

Rit. Gloria! Gloria! in excelsis Deo! (bis) 1 E pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. (Rit.) 2 Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. (Rit.) 3 Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. (Rit.)

COLLETTA

Signore Dio nostro, che nella tua grande misericordia ci hai rigenerati a una speranza viva mediante la risurrezione del tuo Figlio, accresci in noi, sulla testimonianza degli Apostoli, la fede pasquale, perché aderendo a lui pur senza averlo visto riceviamo il frutto della vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con C.

Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un C. Amen po’ di tempo, afflitti da varie proLITURGIA DELLA PAROLA ve, affinché la vostra fede, messa Dagli Atti degli Apostoli alla prova, molto più preziosa Quelli che erano stati battezzati dell’oro – destinato a perire e tuterano perseveranti nell’insegna- tavia purificato con fuoco –, torni mento degli apostoli e nella coa vostra lode, gloria e onore munione, nello spezzare il pane e quando Gesù Cristo si manifestenelle preghiere. rà. Voi lo amate, pur senza averlo Un senso di timore era in tutti, e visto e ora, senza vederlo, credeprodigi e segni avvenivano per te in lui. Perciò esultate di gioia opera degli apostoli. indicibile e gloriosa, mentre ragTutti i credenti stavano insieme e giungete la mèta della vostra feavevano ogni cosa in comune; de: la salvezza delle anime. vendevano le loro proprietà e so- Parola di Dio. stanze e le dividevano con tutti, A. Rendiamo grazie a Dio secondo il bisogno di ciascuno. SEQUENZA Ogni giorno erano perseveranti (in piedi) insieme nel tempio e, spezzando Alla vittima pasquale, / s'innalzi il pane nelle case, prendevano oggi il sacrificio di lode. / L'agnelcibo con letizia e semplicità di lo ha redento il suo gregge, / l'Incuore, lodando Dio e godendo il nocente ha riconciliato / noi pecfavore di tutto il popolo. catori col Padre. Intanto il Signore ogni giorno ag- Morte e Vita si sono affrontate / in giungeva alla comunità quelli che un prodigioso duello. / Il Signore erano salvati. Parola di Dio. della vita era morto; / ma ora, viA. Rendiamo grazie a Dio. vo, trionfa. SALMO RESPONSORIALE «Raccontaci, Maria: / che hai visto R. Alleluia, alleluia, alleluia. sulla via?». / «La tomba del Cristo Dica Israele: «Il suo amore è vivente, / la gloria del Cristo riper sempre». Dica la casa di sorto, / e gli angeli suoi testimoAronne: «Il suo amore è per sem- ni, / il sudario e le sue vesti. / Cripre». Dicano quelli che temono il sto, mia speranza, è risorto; / preSignore: «Il suo amore è per sem- cede i suoi in Galilea ». pre». R/. Sì, ne siamo certi: / Cristo è davMi avevano spinto con forza vero risorto. / Tu, Re vittorioso, / per farmi cadere, ma il Signore è abbi pietà di noi. stato il mio aiuto. Mia forza e mio Canto al Vangelo canto è il Signore, egli è stato la ALLELUIA mia salvezza. Grida di giubilo e di Perché mi hai veduto, Tommaso, vittoria nelle tende dei giusti: la tu hai creduto; beati quelli che destra del Signore ha fatto pro- non hanno visto e hanno creduto! dezze. R/. ALLELUIA La pietra scartata dai co- C. Il Signore sia con voi struttori è divenuta la pietra d’an- A. E con il tuo spirito golo. Questo è stato fatto dal Si- C. Dal Vangelo secondo Giovanni gnore: una meraviglia ai nostri A. Gloria a te o Signore occhi. Questo è il giorno che ha VANGELO fatto il Signore: rallegriamoci in La sera di quel esso ed esultiamo! R/. giorno, il primo Seconda Lettura della settimana, Dalla prima lettera di san Pietro mentre erano chiuapostolo se le porte del luoSia benedetto Dio e Padre del Sigo dove si trovavagnore nostro Gesù Cristo, che no i discepoli per nella sua grande misericordia ci timore dei Giudei, venne Gesù, ha rigenerati, mediante la risurre- stette in mezzo e disse loro: «Pace zione di Gesù Cristo dai morti, a voi!». Detto questo, mostrò loro per una speranza viva, per un’e- le mani e il fianco. E i discepoli redità che non si corrompe, non si gioirono al vedere il Signore. macchia e non marcisce. Essa è Gesù disse loro di nuovo: «Pace a conservata nei cieli per voi, che voi! Come il Padre ha mandato dalla potenza di Dio siete custodi- me, anche io mando voi». Detto ti mediante la fede, in vista della questo, soffiò e disse loro: salvezza che sta per essere rivela- «Ricevete lo Spirito Santo. A colota nell’ultimo tempo. ro a cui perdonerete i peccati,

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Adeste 17/2017 anno 6° saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti) (C R E D O) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei

molato. È lui il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo, è lui PREGHIERA DEI FEDELI che morendo ha distrutto la morte C. La realtà che ci rende Chie- e risorgendo ha ridato a noi la visa, fratelli e sorelle, è la presenza ta. Per questo mistero, nella piedi Gesù risorto in mezzo a noi. nezza della gioia pasquale, l'umaNella gioia che è frutto di questa nità esulta su tutta la terra, e con consapevolezza, eleviamo al Pal'assemblea degli angeli e dei dre le nostre preghiere. Preghia- santi canta l'inno della tua gloria. mo dicendo: Ascoltaci Signore. Santo, Santo, Santo il Signore... 1. Perché le Chiese e le comunità C. Mistero della fede cristiane si incamminino con deci- A. Annunciamo la tua morte, sione e passione sulla strada della Signore, proclamiamo la tua risurpiena unità. Preghiamo. rezione nell’attesa della tua venu2. Per tutti coloro che sono incre- ta. duli o dubbiosi, perché il Signore DOPO LA PREGHIERA EUCARISTICA risorto si manifesti nella loro vita C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a e li attragga a sé con il suo amore te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e glomisericordioso. Preghiamo. 3. Per coloro che hanno il compito ria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen di annunciare il Vangelo, perché C.A. P A D R E NO S T R O proclamino con la vita ciò che C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concredono con il cuore. Preghiacedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto mo. della tua misericordia vivremo sempre 4 Per la nostra comunità, perché sia animata da una fede autentica, liberi dal peccato e sicuri da ogni turbavissuta nell’ascolto assiduo della mento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Parola e nella carità fraterCristo. A. Tuo è il regno, tua la na.Preghiamo. potenza e la gloria nei secoli C. Ascolta, o Padre, le nostre R ITO DELLA PACE preghiere ed esaudiscile con la C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apotua bontà, perché sappiamo essestoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” re cristiani veri e sinceri, nella pace e nella comunione fraterna. non guardare ai nostri peccati ma alla fede Te lo chiediamo per Cristo nostro della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni Signore. A. Amen nei secoli dei secoli. A..Amen LITURGIA EUCARISTICA morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la SULLE OFFERTE pace. C. Accogli con bontà, Signore, C. Beati gli invitati alla cena del l'offerta del tuo popolo [e dei nuo- Signore Ecco l’Agnello di Dio che vi battezzati]: tu che ci hai chiatoglie i peccati del mondo. mati alla fede e rigenerati nel Bat- A. O Signore, non sono degno tesimo, guidaci alla felicità eterdi partecipare alla tua mensa: ma na. Per Cristo nostro Signore. di’ soltanto una parola e io sarò . A. Amen. salvato. C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi)

PREGHIERA EUCARISTICA

C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. È’ cosa buona e giusta. C. È veramente cosa buona e

DOPO LA COMUNIONE

Dio onnipotente, la forza del sacramento pasquale che abbiamo ricevuto continui a operare nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore. C

A.

Amen.

C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. giusta, nostro dovere e fonte di C. Vi benedica Dio onnipotente, salvezza, proclamare sempre la Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen. tua gloria, o Signore, e soprattutto C. Nel nome del Signore: andate esaltarti in questo giorno nel quain pace. le Cristo, nostra Pasqua, si è imA. Rendiamo grazie a Dio

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